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Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - FILIALE DI FORLÌ - Contiene i. p. - Reg. al Tribunale di Forlì il 20/12/2000 n. 34- E 3,00 Rimini www.inmagazine.it Make up Il trucco c’è ma non si vede Alessia Giacobino e Alessandro Squarzi Duo di classe Casa firmata LAGO Una barca in mezzo al borgo ® Anno XIII - N. 5 - NOVEMBRE - DICEMBRE 2013 Le signore della piadina Gabriella “Lella” Magnani e Marina Nanni

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Make up Il trucco c’è ma non si vedeAlessia Giacobino e Alessandro Squarzi Duo di classe

Casa firmata LAGO Una barca in mezzo al borgo

®

Anno XIII - N. 5 - NOVEMBRE - DICEMBRE 2013

Le signore della piadina

Gabriella “Lella” Magnani e Marina Nanni

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Sommario

38Un numero che si tinge di rosa questo di Rimini IN Magazine, con donne che hanno fatto della passio-ne e della tenacia uno stile di vita. Si comincia con la “Lella”: Gabriella Magnani, la “regina” riminese della piadina che ha trasmesso la voglia di fare ai figli Marina e Massimiliano. Giovane e intraprendente è anche Laura Palmieri, responsabile dell’uf-ficio stile di Semi Couture. E ancora un tocco fashion con le professioni-ste del make up che ci danno indica-zioni sui trend per essere più belle. Stile e gusto che proseguono parlan-do prima di vino e poi di una cop-pia icona indiscussa di stile, quella formata da Alessia Giacobino e Ales-

sandro Squarzi. Continuiamo con la casa arredata LAGO della famiglia Canzian-Mancini e con l’attività di lavorazione della cera nella Cereria Terenzi. Di arte si parla con le gio-vanissime danzatrici Nicole Conti e Sofia Maria Bidini e con la poetessa sanmarinese Milena Ercolani. E an-cora tante idee diverse per seguire le passioni: l’Historic Christmas con le auto d’epoca, il libro-gioco “La Sara-ghina in gita”, il laboratorio di moda autoprodotta ReeDoLab, le novità di Oltremateria. Infine prendiamoci per la gola con il marchio gastrono-mico QPfood di Quartopiano, Maria Cristina Muccioli in tv con “La Para-nanza” e i dolci di Roberto Rinaldini.

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8 Annotare Brevi IN18 Essere “Lella” e Marina24 Creare Laura Palmieri30 Apparire Make up34 Bere Un brindisi a Rimini38 Inventare Giacobino e Squarzi42 Abitare Casa firmata LAGO48 Illuminare Cereria Terenzi50 Danzare Nicole e Sofia Maria

52 Scrivere Milena Ercolani54 Guidare Historic Christmas56 Leggere La Saraghina in gita58 Vestire ReeDoLab60 Gustare QPfood62 Cucinare Maria Cristina Muccioli64 Preparare Roberto Rinaldini66 Innovare Oltremateria

|EDITORIALEdi Andrea Masotti |

Edizioni IN MAGAZINE S.R.L.

Redazione e amministrazione: Via Napoleone Bonaparte, 50 - 47122 Forlì tel. 0543.798463 - fax 0543.774044

[email protected]

Tutti i diritti sono riservati. Foto e articoli possono essere riprodotti solo con l’autorizzazione dell’editore e in ogni caso citando la fonte.

Stampa: Graph S.N.C. - San Leo (RN)

Direttore Responsabile: Andrea Masotti

Redazione centrale: Roberta Brunazzi, Serena Focaccia

Progetto grafico: Lisa Tagliaferri

Impaginazione: Sabrina Montefiori

Controllo produzione e qualità: Isabella Fazioli

Ufficio commerciale: Irena Coso

Coordinatrice redazione di Rimini: Irena Coso

Collaboratori: Arianna Denicolò, Marina Giannini, Giorgia Gianni, Marianna Giannoni, Alessandra Leardini, Lucia Lombardi, Milena Massani, Melania Rinaldini, Lucia Rughi, Manuel Spadazzi

Fotografi: Elisabetta Acquaviva, Cinzia’Styles Face Painter, Riccardo Gallini, Studio Paritani, Gianluca Pasquini, Terri Romolo Fotografia

Chiuso per la stampa il 25/11/2013

SeguicisuFB:www.facebook.com/edizioni.inmagazine

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Moda e società lo stile di Sabattini Boutique

Rimini - La consulente di moda e fi-glia d’arte Elena Sabattini ha avuto una nuova idea per la città: inaugu-rare una boutique “sensoriale”, dove tutti i sensi sono stimolati. “Ho volu-to creare uno spazio espositivo che interagisca con il cliente, facendolo dialogare con le proprie emozioni. Le eccellenze del Made in Italy si fondo-no con una selezione di vini, abbinati per terroir dall’esperta Arianna Fos-sacecchi. La capsula musicale curata da Beppe Vaccarini (New Note) crea

valore aggiunto, le essenze completa-no l’offerta, giocando con le nostre memorie olfattive”, racconta entusia-sta. Il concept innovativo si sviluppa in 160 mq con cinque vetrine in via Dan-te angolo via Castelfidardo, pensato per contrastare la nemesi del mercato, l’e-commerce. Il contenitore espositi-vo, i materiali, le cromie sono frutto della collaborazione di Elena con l’ar-chitetto Silvia Ghirardi. Il lighting de-sign è opera di Chiara Tabelloni. Uno spazio in cui captare il futuro! (L.L.)

Cena benefica per il Rifugio di Ulmino

Rimini - Oltre 160 persone hanno partecipato alla cena benefit del

9 novembre promossa da Animal Fredom per il Rifugio di Ulmino,

un paradiso per cani anziani e malati. Ezio e Betty dedicano loro

la propria vita da anni, a spese proprie e con donazioni di privati.

Per contribuire: Rifugio del Prick e dell’Ulmo associazione onlus: c.c. p.

n° 45508389 - IBAN: IT14 J076 0113 2000 0004 5508 389 - BIC/SWIFT:

BPPIITRRXXX. Le donazioni alle onlus sono deducibili o detraibili (a scelta in base al D.L. 35/2005)

dalla dichiarazione dei redditi. www.ulmino.it (M.R.)

La Libreria, grande store in centro

Rimini - Un negozio dove comprare marchi di ricerca esclusivi, ma ad un

prezzo outlet. Ma anche uno spazio dove consultare libri di moda, gustare

un aperitivo, godersi un concerto o una mostra. Sabato 9 novembre ha

aperto in via Quintino Sella, a Rimini centro, “La Libreria”. Non poteva

chiamarsi diversamente questo locale a pochi passi dal Campus

universitario, come spiega la titolare Sara Gavagna. Tutto l’arredamento è ispirato ad una libreria, lo scopo

è valorizzare la cultura della moda, ospitare eventi collaterali e proporre

uno stile ricercato e alternativo con capi selezionati, acquistati

direttamente dalle case madri. (A.L.)

Mostra d’autore con i miscugli di Eron

San Marino - La sala S.U.M.S. di San Marino (via Belluzzi 1) ospita la mo-stra d’autore Eron/Blending. Prota-gonista dell’esposizione è Eron, che espone il suo lavoro realizzato in stu-dio con il respiro del “writer” inter-nazionale. Eletto miglior street artist italiano dalla rivista specializzata AL

Magazine alla fine degli anni Novan-ta, Eron ha continuato nel corso del tempo a sperimentare ed affinare la tecnica della spray painting, fino ad ottenere un risultato pittorico unico e riconoscibile. La mostra è aperta al pubblico fino al 12 gennaio 2014. www.eron.it

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Brodo di Giuggiole, menu dal bosco e Sottobosco

Rimini - L’Osteria Brodo di Giuggio-le, di via Soardi, in pieno centro sto-rico a Rimini, è un piccolo scrigno in legno ove poter gustare sopraffi-ni menu di stagione. Funghi, tartu-fo e cinghiale sono i gioielli che la natura offre e che i padroni di casa, Massimo e Linda, sanno cogliere al volo per proporre sapori veri a km 0. Per chi invece desidera assaporare piatti a base di pesce può prenotare e verrà esaudito! Una volta al mese si

terranno serate tematiche su preno-tazione. Altre chances sono le feste a buffet per lauree e cene a menu fisso per aziende. Questa giovane gestione ha inserito uno sfizioso menu per i più piccoli, come hamburger e patate e primi fatti in casa, con porzioni stu-diate per loro. Occhio al calendario: il martedì sono chiusi tutto il giorno e il sabato a pranzo (nella foto, Roberto Ragucci, Linda Muro, Massimo Gaddo-ni e Danilo Raddi). (L.L.)

Green economy grande protagonista

a Rimini Fiera

Rimini - A Rimini Fiera le rassegne dedicate al sistema

ambiente (Ecomondo, Key Energy, Cooperambiente, H2R, Sal.Ve. e Key Wind) si sono concluse con un’affluenza record di visitatori

professionali, 93.125, con un incremento del 10,4% rispetto al 2012. L’industria italiana ed internazionale,

protagonista sui 100mila mq di esposizione con oltre mille imprese

presenti, ha definito la ‘road map della crescita’ al termine degli Stati

Generali della Green Economy, cui hanno preso parte il Ministro

dell’Ambiente Andrea Orlando e il Ministro dello Sviluppo Economico

Flavio Zanonato.

Al Novelli l’originale Cirque Surrealiste

Rimini - I personaggi classici del circo si trasformano svelando tutto

ciò che l’immaginario stimola in ognuno di noi. La danza diventa

espressività facendo emergere in chi la guarda le sensazioni più nascoste.

A 2 anni dal suo ultimo spettacolo, Serena Cuccaro con la regia di Angela Drudi porta in scena un

lavoro in cui l’esperienza della danza legata al gesto e all’espressività

trovano massima espressione. Nello spettacolo non ci sono artisti

professionisti ma persone che si mettono in discussione per portare di

fronte al pubblico parti di sé. Lo spettacolo, in scena la teatro

Novelli il 30 novembre alle ore 21, incarna in chiave eufemistica spaccati

di vita odierna in cui ci sentiamo legati a fili che una “Circe” odierna

maneggia beffarda.

MEC3, in Australia con Cookies® Best Taster

Melbourne - Grande successo per il Gelato World Tour a Melbourne, nel-la tappa australiana della competizio-ne che a settembre 2014 proclamerà il nome del “World’s Best Gelatiere”. Proprio questa tappa ha visto il de-butto di un’inedita competizione firmata MEC3: Cookies® Best Taster. Una gara che consiste nell’assaggia-re, bendati, un gusto gelato, tentan-do di indovinarne il maggior nume-ro di ingredienti. Ad aggiudicarsi la mitica Cookies® Cup è stata Voula Makrygiannakis, proprietaria di Co-nes Ice Cream Hawthorn. L’evento ha contribuito ad arricchire il fitto

programma di GWT, durante il quale MEC3 è stata protagonista grazie ad Hello Kitty e alla mascotte Cookies®, con cui ha dato vita a momenti di ani-mazione dedicati ai più piccoli. (A.D.)

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Ottica Centrale, nuovo store progettato da bilune

Rimini - Bilune studio Rimini proget-ta e realizza il secondo store dell’an-no per Ottica Centrale.Dopo l’apertura a Pasqua del terzo punto vendita in via Gambalunga è stato infatti inaugurato anche lo store di Ottica Centrale, in corso d’Augu-sto 87/89. Per questo nuovo ambiente l’interior designer Silvana Tombini è riuscita a creare un’immagine ine-dita di ottica, utilizzando materiali innovativi ed anticonvenzionali.

Il ritorno della grande dea, contro il femminicidio

Coriano - Donne in arte contro il femminicidio, riunite al Teatro Corte

di Coriano nella mostra evento “Il ritorno della grande Dea”, il 30

novembre alle ore 17,30. Protagoniste dell’incontro, nato come progetto di

gruppo de “Le ragazze con la valigia”, sono Terri Romolo, Barbara Cicero,

Valentina Morri, Patrizia Brigliadori, Nadia Blancato e Cristiana Maceroni.

Subito dopo l’evento di Coriano, “Le ragazze con la valigia”

esporranno le loro foto al ristorante “Brodo di giuggiole” di Rimini.

Matrioska Concept, Lab Store al castelli

Rimini - Recuperare le radici e i nuovi impulsi dettati dall’artigianato locale

si fa sempre più stringente, come dimostra il successo dell’evento

Matrioska, appuntamento cittadino che prosegue nel suo intento di

porre in risalto la creatività e il saper fare locale. L’edizione invernale di quest’anno si terrà presso le sale

della Rocca Malatestiana di Rimini, il 7 e 8 dicembre. Uno scrigno

nello scrigno: artisti, artigiani e designer sono chiamati a raccolta per esporre il frutto della propria

fantasia e confrontarsi con la realtà circostante, contaminandola di

creatività. Le mille e una Matrioska vi aspettano nel castello: non rimane

che varcare il ponte levatoio e lasciarsi incantare... (L.L.)

Cattolica - Tornare alla terra, ma con una nuova consapevolezza: è la premessa del lavoro di ricerca artisti-ca condotto da Maria Giulia Terenzi (nella foto), artista e restauratrice di Cattolica. Il Seme viene interpreta-to attraverso una serie di opere e di performance che coinvolgono gli osservatori, chiamati a deporre fisi-camente il loro seme nella terra con la missione di curare e far crescere i propri sogni. Ci sono grandi ritratti

realizzati con cartone intagliato quasi fosse legno, immagini che prendono forma attraverso il gioco delle textu-re del materiale da imballaggio (tra questi Gino Strada e Vandana Shi-va) e dipinti ispirati a fatti di cronaca (“Madonna di Fukushima”, “Circe di Piazza Tahir”), anch’essi interpretati e vissuti come “semi” generatori di idee, spunti di riflessione sul cambia-mento globale. www.mariagiuliaterenzi.com (A.D.)

Semi: ritorno alla terra con Maria Giulia Terenzi

Ph.

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Lista nozze - Oggettistica - PorcellaneVasto assortimento di oggetti Natalizi

Cattolica Piazzale Filippini, 1 tel. 0541.962565

Alessi - Saladini - Ivv - Flamant - Etro - Venini - Lampe-Berger - Sabre Le Jacquard Français - Wedgwood - Villeroy & Boch - St. Louis - Hermes

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Un’emozione di store: monomarca di Paola Frani

Rimini - “Vogliamo creare ‘cose belle’ - dichiara Paola Frani - che

si distinguano per eleganza e buon gusto. L’esperienza, l’emozione e

il piacere nell’indossare le nostre creazioni sono i valori che ci guidano

per anticipare sempre i desideri dei nostri clienti in tutto il mondo”.

In occasione della Vogue Fashion Night Out e a poche ore dalla sfilata,

Paola Frani ha inaugurato la nuova boutique monomarca di viale Pasubio

3 a Milano; 150mq distribuiti su due lussuosissimi piani, sintetizzando

con eccellenza la filosofia aziendale, l’identità e il mood Paola Frani.

Lo spazio è stato pensato per far vivere un’esperienza emozionale,

visiva, sensoriale, per ‘vivere’ lo store in una dimensione che vuole

essere anche un percorso culturale. È una scelta che privilegia la qualità e non la quantità. Perché il sistema

produttivo del Made in Italy deve produrre cultura per essere

più vero e tornare alle origini del “saper fare”, che è parente stretto del “buon vivere”. (L.L.)

Nasce il Sistema Integrato “Tao Romagna”

Poggio Berni - Si è parlato di rischio sismico e costruzioni nell’incontro

tenuto il 19 novembre al Mulino Sapignoli di Poggio Berni, nel corso

del quale si è tenuta la presentazione del modello operativo applicato

(M.O.A) denominato Sistema Integrato Tao Romagna. A presiedere l’incontro

è stato l’architetto Massimo Bilancioni, ideatore progettista e

sviluppatore del primo progetto di sistema costruttivo antisismico in

legno realizzato in area romagnola con questo innovativo sistema.

Binomio di stile all’Hotel Lungomare

Riccione - Moda e gioielli s’incontra-no nelle prestigiose suite dell’Hotel Lungomare di Riccione che accolgo-no, in un binomio di grande char-me, le creazioni dell’atelier Maria Vittoria di Modena e i bijoux della Maison Baleani di Riccione. Le linee morbide accompagnate da un rigore stilistico di grande carattere, i colori

tenui e i tagli di grande pregio sarto-riale delle creazioni su misura dell’A-telier modenese hanno trovato nella perfezione dell’essere dei bijoux di Luca Baleani una perfetta simbiosi. Un’esperienza che presto si ripeterà a Riccione e non solo, lungo nuovi per-corsi di stile che non mancheranno d’incrociare nuove tendenze.

Romagna mia, il liscio diventa Sinfonia

Rimini - Un grande concerto evento dedicato alla nostra terra e alla mu-sica di Secondo Casadei, lo “Strauss di Romagna”. È “Romagna mia - Una sinfonia per tutti”, il nuovo spettaco-

lo ideato dall’organizzatore di eventi clementino Gianni Succi, in program-ma il 23 dicembre al Palacongressi di Rimini. Le composizioni del maestro del liscio verranno celebrate da oltre 300 artisti, con i musicisti dell’Orche-stra Folk Moreno il Biondo & Friends, i 60 elementi dell’Orchestra sinfonica giovanile Luigi Cherubini, Raoul Ca-sadei con il figlio Mirko e l’Orchestra Spettacolo Casadei, il fisarmonicista Simone Zanchini e il Coro Lirico Città di Rimini “A. Galli”. Ai lati del palco si esibiranno le migliori scuole di ballo della Romagna. Al termine del concerto saranno offerti spu-mante e panettone per un brindisi augurale. Per biglietti e informazioni: www.succiandpartners.com (G.G.)Ph. Riccardo Gallini

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Auto e divertimento al Reggini Rally Day

San Marino - Il Reggini Rally Day è andato in scena il 17 novembre

riscuotendo grande interesse del mondo delle quattro ruote.

L’iniziativa si è aperta con l’accredito dei partecipanti nella sede Reggini

e la visita agli showroom Audi, Volkswagen e Skoda, i tre marchi

rappresentati dal Gruppo. Poi i percorsi on road e i percorsi

off road (nella foto), momento che ha regalato forti emozioni. A seguire,

in collaborazione con i piloti di Audi Experience, gli esercizi comparativi

tra vetture a due e quattro ruote motrici al Multieventi Sport Domus

e, infine, la prova rally su un circuito creato a la Ciarulla con grandi piloti come Umberto Scandola, campione

italiano rally 2013, a bordo della Skoda Fabia S2000.

La Time Square del dolce attesa al Sigep 2014

Rimini - Tutti in una grande piazza per un indimenticabile show.

Sigep (a Rimini Fiera dal 18 al 22 gennaio prossimi) ha voluto

creare la Times Square del dolce artigianale made in Italy. Per la

piazza, creata nei padiglioni D7 e B7, Sigep ha messo in programma

un calendario scintillante: Coppa del Mondo Gelateria, The Pastry

Queen, The Star of Chocolate, L’alta formazione, i Campionati italiani

baristi, i Campionati Italiani Juniores e Seniores di pasticceria.

Gruppo SGR per le scuole con Energia-ia-o

Rimini - Nell’ambito del progetto di-dattico “Energia-ia-o” proposto dal gruppo SGR a tutte le scuole ma-terne della provincia di Rimini per l’anno scolastico 2013-2014, è stata consegnata il 19 novembre la prima libreria-ia-o alla scuola dell’infanzia “Il Volo” di via Galileo Ferraris. All’i-naugurazione erano presenti Micaela Dionigi, presidente di SGR Servizi, e Gloria Lisi, vice sindaco e assessore alle Politiche dell’educazione e del-la Famiglia (insieme nella foto). Con Energi-ia-o SGR Servizi si è posta l’o-biettivo di avvicinare in maniera di-

vertente i più piccoli, tramite la Fata del Fuoco, al tema dell’energia come forza in grado di muovere, di illumi-nare e riscaldare.

Cuccioli in cerca di Casa

Coriano - Sono nove i cani accolti a San Patrignano dopo la chiusura del canile di Coriano. Sono in cerca di una famiglia che li adotti e sono tut-ti sterilizzati e con microchip. C’è il peloso Baffo, lo spinone Bea di cin-que anni, il segugio Black, Maffy di sei anni, la giovane cucciolona Lilly, Mia la breton più anziana del grup-po con i suoi 14 anni, e poi Robin,

Romeo soprannominato “il cane che ride” dagli operatori del canile, infi-ne Rudy, il meticcio compagno uffi-ciale di Bea. La sistemazione presso il centro di San Patrignano è prov-visoria e riuscire a trovare una casa accogliente per ognuno di questi cuc-cioloni sarebbe la soluzione ottimale. Per informazioni sul loro affido: Grazia, cell. 3392463024.

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Per tutti è la Lella, simbolo dell’energia e dell’intraprendenza riminese, che trasmesso anche ai suoi figli Marina, che dopo aver fatto la gavetta con la mamma gestisce ora un suo locale, e Massimiliano, che ha portato la piadina fino a New York.

testo Manuel Spadazzi - foto Studio Paritani

Le signore della Piadina

Essere | Gabriella “Lella” Magnani e Marina Nanni

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Tutta colpa di una serata di piog-gia... “Accompagnai a casa una mia collega della Taverna degli Artisti. Arrivate davanti alla sua abitazione, le chiesi meravigliata: Ma tu abiti in questa villa? Lei, visto che non ci volevo credere, mi invi-tò a entrare. Rimasi senza parole. Ma come hai fatto a fare tutti questi sol-di? Con la piadina, mi rispose lei”. Tre giorni dopo la Lella era già a caccia di un locale dove aprire la sua piadineria. Sono passati 27 anni e la Lella, sulla piada, ha co-struito un impero: duepiadinerieaBellarivaeinviaCovignano,che‘sfamano’ognigiornocentinaiadiriminesieturisti e danno lavoro (in estate) a una ventina di persone, mentre a New York il figlio, sopran-nominato Chiccopiadina,gestisceristorantinelcuorediManhattaneBrooklyn. Nella storia di Gabriella Magnani e dei figli, Massimiliano e Marina Nanni, trovi tutti gli ele-menti dell’epica intraprendenza delle famiglie riminesi. Quelle che hanno costruito la città negli anni del boom e l’hanno fatta diventa-re quella che è partendo dal nulla. Quelle dove il primo comandamen-to è “lavorare”, e il secondo anche. “Ho cominciato a 11 anni, in una pensioncina. L’anno dopo sono an-data in un bar, era il 1962 - ricorda la signora del mattarello -, ma dopo una settimana da cameriera, nono-stante i tedeschi mi riempissero di mance, ho capito che non faceva per me”. Poi arrivano il lavoro al Belvedere e in seguito quello alla Taverna degli Artisti, dove la Ma-gnani ha passato 16 anni. “Stavo bene nel ristorante, erano anni

meravigliosi quelli, avevamo tanti ospiti famosi. Ho fatto anche una particina nel film girato da Zurli-ni, La prima notte di quiete. Ma i sol-di non bastavano mai, per questo motivo volevo aprire qualcosa di mio”. Il resto è storia nota: convin-ta dall’amica e collega della Taver-na, laMagnaninel1986aprelasuapiadineria, “un bugigattolo di 27 metri quadrati, per acquistarlo mi sono trovata un secondo lavoro”, ed è subito un successo. “Forse perché ho cambiato il modo di interpre-tare questo mestiere. Quasi tutte le altre piadinerie erano ‘gestite’

da nonne, chiudevano presto alla sera e offrivano pochi tipi di casso-ni. Io, venendo dall’esperienza del ristorante, ho cercato di fare nuovi abbinamenti. Siamostatitraiprimiaproporrelapiadinaformaggioerucolaequellaconisardoncinima-rinati”. Le altre piadaiole si rivol-tano, qualcuna aspetta perfino la Magnani fuori dal suo locale per ricoprirla di insulti. Ma nessuno ferma la Lella, che ‘arruola’ presto anche i figli. “La Marina a 11 anni vendeva le piadine con me, Massi-miliano mi dava una mano anche dietro, in cucina. Ma lui è sempre

Ieri e oggi: sopra la Lella con i figli Marina e Massimiliano nella piadineria di fine anni ’80. In apertura e nelle pagine seguenti, madre e figlia nel nuovo locale a Covignano.

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stato irrequieto e non andava-mo molto d’accordo sul lavoro”.Nella‘saga’dellapiadinariminese,Massimilianomeritauncapitoloaparte.“Nella mia vita ho fatto di tutto: il vongolaro, il pescatore, il barista, il cameriere. A 12 anni ero già alla Taverna degli Artisti, mia madre mi mandava a comprare le verdure…”. Sono quegli anni in cui Rimini ospita tante trasmissioni televisive, e lui, appena ventenne, finisce a lavorare per Mediaset, a Milano. “Ma nel fine settimana tornavo sempre a Rimini, e quan-do tornavo a Milano mi portavo le piade in valigia. Per questo mi hanno soprannominato Chiccopia-dina”. Un nome, un destino: dopo un primo viaggio a San Francisco Massimiliano torna negli USA, a New York, e decide di aprire un ristorante. “Il primo locale che ab-biamo inaugurato esiste ancora: si chiama Piadina,èsullaQuintastra-daaManhattan.Sempre molto ben frequentato, la settimana scorsa è venuta a mangiarci Eva Mendes”. Il primo ristorante funziona così bene, che in pochi mesi Chicco restituisce alla madre i soldi che lei gli aveva prestato. “Mia mam-ma pensava che fossero frutto di qualche attività illecita, non pote-va credere che in così poco tempo fossi riuscito a ripagare il debito”. “È vero - conferma la Lella - non ci credevo. Così sono andata a tro-varlo a New York”. È stato il primo di tanti viaggi negli Stati Uniti, e PiadinaèstatosoloilprimodeitantilocaliapertidaChicco. “Ne abbiamo inaugurati altri cinque, tutti con i migliori piatti della cucina roma-

Un impero costruito con il mattarello

La prima piadineria Gabriella Magnani la apre a Bellariva, nel 1986. Nel 2001 la Lella ‘raddoppia’, aprendo una seconda attività in via Covignano. Entrata di diritto tra le piadinerie segnalate dalla guida ‘Rimini street food’, la piada della Lella si distingue prima di tutto per la varietà di ingredienti: si può mangiare classica oppure nella versione realizzata con l’olio extravergine di oliva e ancora nelle varianti al farro, ai cereali e farina integrale. Piade e cassoni vengono proposti con i più svariati abbinamenti. Si va dai cassoni classici ‘rossi’ e ‘verdi’, o con la salsiccia, alla versione speck e gorgonzola e a quella più golosa con la Nutella, mentre tra le piade si distingue quella con i sardoncini. “Ma la piadina più buona per me resta quella con crudo tagliato fine, formaggio e rucola – confessa la Lella –. E se devo scegliere la piada migliore a Rimini, noi esclusi, dico subito quella del bar Ilde. La Ilde è la nostra maestra”.

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gnola e italiana. Alcuni poi li abbia-mo venduti. Attualmente, oltre al Piadina, io e i miei soci gestiamo il Celestino, un ristorante di pesce a Brooklyn. E molto presto apriremo una pizzeria, sempre a Brooklyn”.Intanto a Rimini,inviaCovignano,la Lella ha da poco inaugurato lanuovapiadineria,lasciandoilloca-lechegestivanellastessastradadal2001. EquientrainscenaMa-rina. “È stata lei a voler prendere in gestione la piadineria di via Co-vignano. Quando ha scoperto che era in vendita, se ne è innamorata subito. All’inizio ci siamo alterna-te io e lei, ma poi ho lasciato per-dere. Lì sotto ci passa il Mavone, a me l’acqua porta via l’energia”. Marina invece in via Covignano si trova così bene che quest’anno decide di cambiare sede e fare un locale più bello, che ricorda “le ga-stronomie sulle strade di New York, ma piade e cassoni non si toccano”, sorride Marina. Madre e fratello as-sicurano: “La Marina è il vero ‘feno-meno’ di famiglia”. Aveva iniziato anche l’università, ma poi ha lascia-

to per dedicarsi a tempo pieno alle piadine e alla famiglia. “Con mia madre vado d’accordo, abbiamo un bel rapporto, ma sul lavoro abbia-mo idee diverse. Ecco perché ho deciso di aprire in via Covignano”. Tanto, aBellariva,cipensalaLel-la.Chenonhaalcunaintenzionediandareinpensioneefarelanonnaatempopieno. “Ma va là, e chi me lo fa fare? E poi i miei nipoti si stu-ferebbero di me, sono già grandi-celli e piuttosto autonomi, proprio come erano Marina e Massimilia-no da piccoli. Vivo meglio se mi tengo occupata con il lavoro. Una volta all’anno mi permetto un bel viaggio, ma poi si torna perché ci

sono sempre tante cose da fare…”.La tentazione di aprire un ristoran-te l’ha avuta, la Lella, così come il figlio Chicco ha pensato più vol-te di gestire un locale in Italia. “Ma poi - ammette la Lella - ho sem-pre rinunciato. Avere un ristorante è troppo impegnativo, ci ho passato 16 anni alla Taverna e so cosa vuol dire”. E anche Massimiliano, per ora, non ha voglia di tornare. “Non in questa Italia: troppa burocrazia, troppe cose che non vanno. Ma ho comprato un terreno a Rimini, e un giorno mi piacerebbe vivere di nuovo nella mia città”. Come nelle migliori saghe, il ritorno a casa sarà l’ultimo capitolo… IN

Street food a Covignano

Hanno chiamato anche un cassone con l’indirizzo del nuovo locale, via Covignano 96. È qui che ha aperto la nuova piadineria della Lella, che a ottobre ha lasciato la sede (sempre in via Covignano) dove si trovava dal 2001. Il nuovo locale strizza l’occhio alle gastronomie di New York, dove vive e lavora Massimiliano Nanni, il figlio maggiore della Lella, ed è gestito da Marina, l’altra figlia. Progettata dagli architetti di Archinow, la nuova piadineria “l’abbiamo pensata per accogliere al meglio i nostri clienti”, racconta Marina. Alle pareti, tra i lampadari di design e le foto d’epoca, i tanti oggetti collezionati in questi anni dalla famiglia, inclusa perfino la prima cassettiera da lavoro della piadineria di via Rimembranze.

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Femminile, originale, un po’ vintage. È la donna di Semi Couture, brand per il quale opera Laura Palmieri, stilista cattolichina alla continua ricerca di bottoni unici e stoffe jaquard.

testo Arianna Denicolò foto Riccardo Gallini

Nata a Cattolica nel 1983, Laura Palmieri ha coltivato il sogno di dedicarsi alla moda fin da quan-do, ancora bambina, metteva le mani tra i tessuti e i merletti del-la nonna sarta. Dopo sei anni al Gruppo Max Mara, nel 2011 di-venta il braccio destro di Erika Ca-vallini, fondatrice insieme al ma-rito Andrea Vincenzi del brand Semi Couture, oggi di proprietà al 70% di Tiziano Sgarbi fondatore di Twin Set, e in fortissima cresci-ta in Italia e all’estero.Quandoènatalatuapassioneperlamodaequalistudihaiintrapreso?“Fin da bambina, trascorrendo molto tempo insieme a mia non-na, ho sempre curiosato tra tessu-ti, spilli e bottoni. Una passione vera e intensa che mi sono por-tata dietro fino al giorno in cui ho scelto di iscrivermi all’Istituto

Questionedi Stile

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Creare | Laura Palmieri

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d’Arte di Riccione, con indirizzo ‘moda e costume’. Lì ho trovato la mia strada, grazie a professo-resse meravigliose con le quali ho ancora un forte legame, tanto da essere tornata sui banchi per rac-contare la mia esperienza e fare alcune prove pratiche assieme agli studenti. Dopo il diploma supe-riore ho scelto di frequentare il Polimoda di Firenze, scuola mol-to stimolante e soprattutto inter-nazionale, dove nascono molte collaborazioni con le aziende del settore. Un percorso che ho po-tuto intraprendere grazie ai miei genitori: mia madre Monica, che amo definire ‘una forza della na-tura’ e mio padre Stefano, che è il mio primo fan!”.

Oggiseilaresponsabiledell’ufficiostilediSemiCouture,brandbolo-gnese100%MadeinItalyeinforteascesaall’estero.Comeequandohaavutoinizioquestavincentecol-laborazione?“Conseguita la laurea ho avuto la fortuna di entrare nel Grup-po Max Mara con il ruolo di re-sponsabile ufficio stile della li-nea Penny-Black. Dopo sei anni in questa azienda, che è stata per me una scuola formativa per tutto ciò che è inerente a questo mestiere, ho sentito il bisogno di cambiare e, a giugno 2011, accettando la proposta di Semi Couture ho deciso di buttarmi in questa nuova e coraggiosa avventura. All’epoca la collezio-

Sopra, alcuni modelli di Semi Couture. In apertura e a fianco, Laura Palmieri.

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ne era ancora piccola ed Erika Cavallini aveva bi-sogno di uno stretto collaboratore al suo f ianco.Siamo una realtà a ‘km zero’ e 100% made in Italy. Tutte le fasi produttive si svolgono a Crevalcore o nelle imme-diate vicinanze: le scarpe vengono prodotte nel famoso polo marchigiano, le stoffe vengono scelte nelle migliori aziende italiane, principalmente a Como e Biella. Lo staff aziendale è composto da giovani donne la cui età media sfiora i trent’anni. Tutti questi ingredienti danno vita ad un prodotto vincente, registrando un 25% in più rispet-to alle stagioni precedenti, sintomo di una forte ascesa”. Acosasiispiranolevostrecreazioni?“Non abbiamo limiti... Possiamo trarre ispirazione da un viaggio, da un libro e da un film. Quest’anno, ad esem-pio, la collezione prende spunto dai primi anni ’70, con richiami ai film di Antonioni, alla fotografia di David Bayle e a icone pop come David Bowie. Da non sottovalu-tare poi la costante ricerca sui materiali: siamo fanatiche di mercatini vintage dove andiamo alla scoperta di pezzi originali o di vecchie stoffe jaquard, che poi cerchiamo

Profondamente comodo, tutto naturale

materassi reti e letti

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di riprodurre e riadattare al no-stro prodotto, anche grazie ad un accurato studio da parte dei no-stri tessutai. Giriamo per mercerie alla ricerca di stock di bottoni, che caratterizzano ogni singolo capo di Semi-Couture rendendolo uni-co. Il risultato di tutto questo lavo-ro sono collezioni sempre origina-li e molto femminili”. Qualisonoi‘musthave’dellacol-

lezioneautunno/inverno2013-14?“Tutto quello che è fantasia! Broc-cati, damascati, animalier: abbia-mo cercato di creare un fil rouge tra queste texture e abbiamo abbinato le maxi-righe ad aspetti floreali, cappotti broccati a pantaloni dai motivi chevronne in maniera nuova ed eccentrica, e devo dire che la scelta è stata molto apprezzata. Il pezzo icona di questa collezione

è il parka, rigorosamente ‘over’ che strizza l’occhio al guardaroba maschile: militare, foderato di jac-quard maculato, con cappuccio e coulisse in vita”.Secondote,cosanondovrebbemaimancare nel guardaroba di unadonna?“Un abito nero da indossare in ogni occasione e ovviamente un pezzo Semi-Couture!”. IN

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Quali sono i trend di questa stagione invernale? I professionisti del make up ci svelano i loro segreti in un vademecum di tutte le tendenze del momento.

testo Lucia Rughi

Il rituale della bellezza si arricchi-sce ad ogni stagione di nuove sfu-mature. Ogni donna sceglie il truc-co che incarna e “veste” la propria personalità e si coniuga secondo le occasioni dal giorno alla sera. Trasformista ed eclettico, il ma-quillage diviene capace di cogliere i canoni estetici intergeneraziona-li. Tinte forti, audaci e decise de-lineano le labbra. “Quandolalucefreddadell’invernospegneilvoltosi fannostradaletonalitàpiùac-cese”puntualizzaAliceCesaretti,titolaredellaProfumeriaBiotti, in piazza Tre Martiri a Rimini. Dopo decine di corsi professionali in Italia e all’estero, l’attività di pro-fumiera si coniuga perfettamente con quella del make up. “È una scienza a tutti gli effetti - conferma Alice - che richiede uno studio co-stante e approfondito”. “Ogni azienda ha un suo colore di punta, sintesi di ricerca nella composizione e nelle cromie. Dal-le tinte naturali ai gloss metallici, fino ai rossetti vibranti, la scelta è caleidoscopica”. Un passaggio obbligato è da farsi sui fondotin-

ta. Dimenticati i coprenti di una volta, oggi i prodotti in commer-cio sono “opachi e trasparenti e disegnano sul volto una danza di ombre e luci con i fard”, sottoli-nea Alice Cesaretti. L’innovazione carpisce la luminosità attraverso i blush “che creano volumi sul viso, alzando gli zigomi oppure dando rotondità laddove occorre addol-cire un contorno”. È ben noto che l’arte di maneggiare i pennelli non si improvvisa, specialmente se si tratta di occhi. “Una delle richie-ste maggiori da parte delle nostre clienti - continua Alice Cesaretti - riguarda la preparazione in vista di una serata speciale. Qui la scel-ta è molto ampia, si può proporre un viso acqua e sapone così come un trucco anni ’60 in stile Mina. La nostra clientela è molto esigen-te ed è per questo cheognisetti-manaospitiamoarotazionegrandimakeupartistitaliani, come Walter Gazzano, oggi conduttore di “Che trucco!” su Mediaset, Sergio Por-cedda, Gabriele Foschi, Fabio Mai-ni e il visagista David. Una mano esperta fa la differenza. La cliente

Il trucco c’è ma non si Vede

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Apparire | Make up

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Sopra, Alice Cesaretti nella sua profumeria in piazza Tre Martiri.

L’innovazione? Sta nella texture

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è accompagnata attraverso un per-corso personalizzato fino alla scel-ta di matite, ombretti, eye liner”. L’orientamento di fronte a display colmi di tester è fondamentale al fine di trovare la propria strada. È inutile cedere ai virtuosismi se non si è in grado di destreggiarsi una volta a casa. “Oggi l’innovazione sta nelle texture. Ad esempio, al-cuni ombretti mousse hanno una

consistenza simile ad una crema in polvere per far sì che il prodotto resista maggiormente”.MarinaGiordanodiEsteticaEliteaRimini, dopo aver maturato un’e-sperienzaventennale,èalserviziodelledonne. Sui colori del pros-simo inverno non ha dubbi. “Le tendenze sono due: la prima vuole

un look naturale e soft per chi de-sidera apparire sobria ma elegan-te, puntando su ombretti e smalti rosati o color carne; l’altra punta su toni decisi e accattivanti come il bordeaux in tutte le sua nuances, sia per il rossetto che per le unghie. Sulla ribalta tornano gli smokey eyes con ombretti blu o viola scuro abbinati, in questo caso, a rossetti chiari e naturali. Le sopracciglia

sono in ogni caso le protagoniste. Se volete essere alla moda dite ad-dio a quelle sottili, la tendenza le vuole piene e ben definite”. Poche e semplici regole portano a un ri-sultato ottimale: la prima è unifor-mare l’incarnato e correggere le imperfezioni utilizzando primer, fondotinta e terre. Ultimo, ma fon-

damentale: osare con le ciglia finte. QuandocisipreparaperunaserataspecialeMarinaprediligeillookag-gressivomadiclasse. “Consiglio di puntare sullo sguardo seducente con un trucco smokey eyes opaco e, per le donne che vogliono osare, un ombretto con tanti cristalli, che regalano uno sguardo brillante e luminosissimo. Poi tanto mascara. Le guance si colorano con tonalità rosate e un gloss nude o semi tra-sparente”. Per ottenere un perfetto incarnato partiamo sicuramente dal primer. “Dona alla pelle un aspetto impec-cabile, garantendo al trucco una maggiore tenuta. Ci sono primer che hanno la funzione di illumina-re e quelli che correggono il colore dell’incarnato”, distingue Marina Giordano, “la loro caratteristica è la leggerezza”. Se la pelle è mista o grassa “sono perfetti i primer che hanno azione matificante: per la

Ph. Studio Paritani

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In alto, Marina Giordano all’opera, sotto, Cinzia Bifulco, specializzata nel trucco per bambini.

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pelle secca e spenta, usare invece primer illuminanti che riflettono la luce donando un aspetto sano e luminoso. Infine, se avete superato gli anta e il fondotinta finisce nelle rughe, abbiamo un primer anti age con un effetto lifting immediato”. E per tutte le sbadate, un ultimo consiglio su quello che nondevemaimancareinborsetta:“Unama-titanera,unlucidoluminoso,ma-scaraeunfondotintaperiritocchi”. Non solo la bellezza rappresenta il fine ultimo del trucco. Anzi, l’ar-te ne fa ampio uso in discipline come il body e il facepainting, di-mostrando come il viso da sempre sia un foglio bianco su cui speri-mentare fantasia e colori. Anche i bambini non resistono alla tenta-zione e durante i preparativi per i compleanni la richiesta di potersi camuffare con belletti e pennelli è sempre in cima alla lista. Cinzia Bifulco dal 1992 trucca ipiùpiccoliedèinsegnantedifacepainting. “Quando iniziai in Italia eravamo proprio pochissimi, non esisteva la figura del trucca-bimbi ed era difficile trovare prodotti specifici”. Una passione che nel tempo è diventata una specializ-zazione. “Nel 2001 inizio a inse-gnare il trucco creativo per conto dell’Unione Europea nei centri di formazione; tuttora l’attività va avanti e si rivolge non solo agli ap-passionati ma anche ad animatori e agenzie turistiche”. I personaggi più richiesti dalle bambine “sono le farfalle e le principesse piene di brillantini luminosi, i bambi-ni chiedono invece Spiderman e Batman, leoni e tigri e stanno

andando molto di moda i perso-naggi horror, come gli scheletri e gli zombi”.Come per tutte le discipline arti-stiche, attenzione all’improvvisa-zione: “è possibile imparare da soli ma partecipando a un buon corso si acquisiranno brevemente le com-petenze tecniche necessarie”. IN

Ph. Elisabetta Acquaviva

Ph. Cinzia’Styiles Face Painter

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Bere | Un brindisi a Rimini

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L’Italia conquista nel 2013 il primato mondiale di produzione vinicola, battendo la Francia, e aumenta l’esportazione in tutto il mondo. Merito di una conoscenza del prodotto e di un’attenzione culturale che anche a Rimini stanno crescendo.

testo Melania Rinaldini - foto Riccardo Gallini

La cultura nel Bicchiere

L’Italia conquista nel 2013 il prima-to mondiale di produzione vinico-la, battendo la Francia, e aumenta l’esportazione in tutto il mondo. Meritodiunaconoscenzadelpro-dottoediun’attenzione culturalecheancheaRiministannocrescen-do. I dati di Coldiretti parlano di una vera e propria vittoria tricolore nei confronti degli storici avversa-ri, i francesi. Si stima che in Italia la produzione 2013 di vino sfiori i 45 milioni di ettolitri, vincendo il duello con la Francia che si fer-ma a 44 milioni di ettolitri. L’Ita-lia ha così conquistato il primatomondiale di produzione del 2013.Buone le notizie anche in tema di export con il raggiungimento, per la prima volta, di 5 miliardi di euro (+9%), grazie soprattutto a un exploit negli Stati Uniti d’America (+10%), in Russia (+10%) e in Au-stralia (+24%). Globalizzazione a parte, gli italiani preferiscono bere locale, accordando le preferenze a vini prodotti nella propria regione.In Emilia-Romagna, sempre se-condoColdiretti,alprimopostosiposizionailLambrusco,seguitodaSangioveseePignoletto.

L’inversione di tendenza è in atto dai primi anni Duemila con l’av-vento anche dell’abitudine all’ape-ritivo. Si beve con più moderazione e senso critico, più bianco che ros-so, e spesso fuori casa, in enoteche e bar. Il riminese brulica di eventi dedicati alla bevanda dionisiaca, dalle rassegne “calice in mano” agli incontri di degustazione.“Bene il Km 0, ma non confiniamo-ci nell’autarchia”. È chiaro GiulianoGnoli,delegatodell’Organizzazio-neNazionaleAssaggiatoridiVino(Onav),sezionediRimini. “Se non ci si confronta mai, in realtà non si co-nosce. Si tratta di allenare i nostri organi di senso a percepire sentori e sapori; ognuno di noi parte da una personale memoria percettiva. Con le degustazioni e le analisi sen-soriali si acquisisce maggior consa-pevolezza di sapori e odori, oltre a conoscere il perché si sviluppano”.Si è da poco inaugurato il secon-do anno di attività della sezione che vede un gruppo di aspiranti assaggiatori molto eterogeneo: “Si va dagli addetti ai lavori (produt-tori, cantinieri, maître, ristoratori) che desiderano acquisire maggiori

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competenze spendibili quotidiana-mente, a chi lo fa per conoscenza e piacere personale, uomini e don-ne”. Alla fine del corso un esame verificherà le competenze acquisite durante le lezioni. A esame supera-to si ottiene la Patente di assaggia-tore, un titolo riconosciuto giuridi-camente e spendibile nel mondo del lavoro. Si tratta anche di far passare il messaggio che il vino è a pieno titolo parte dell’identità di un territorio: “Purtroppo in zone modaiole come la Riviera talvolta è difficile che il messaggio venga recepito” commenta Gnoli. “Fac-cio l’esempio dell’aumento di vino rosé in occasione della Notte Rosa: di per sé il rosé è un prodotto di tutto rispetto, il problema è pro-durlo seguendo una domanda ef-fimera e tralasciando la naturale attitudine del territorio”.A proposito di territorio, pochi

sanno che alcunegrottediSantar-cangelo ospitano tesori color ru-bino.SitrattadelSangioveseCollidiRiminiRiservadel2011:ilMonsJovis,perl’esattezza.“Si tratta di un progetto molto ambizioso che l’azienda Le Rocche Malatestiane ha iniziato due anni fa” racconta GianlucaSalini,responsabilecom-merciale. “Sotto Palazzo Ruggeri, in Contrada dei Nobili, si trova la cantina dove sono allocate quattor-dici barrique e quattro botti, ancora più sotto, tra i 4 e i 5 metri di pro-fondità c’è la grotta”. Un luogo pre-zioso per l’affinamento in bottiglia, ovvero il periodo di maturazione che consente al vino di assumere caratteri organolettici completi ed equilibrati. Questo grazie a tempe-ratura e umidità costanti: “Qualun-que stagione ci sia, la temperatura in grotta si mantiene tra i 12 e i 15 gradi con un’umidità dell’80%”,

spiega Salini. “La capienza della grotta è di oltre 6000 bottiglie, una selezione di vini di pregio come il Mons Jovis che entro la fine del 2013 concluderà la sua permanen-za in cantina e verrà imbottiglia-to”, aggiunge il responsabile. Si tratta, ovviamente, di una parte della produzione dell’azienda Le Rocche Malatestiane: “Esportiamo molto prodotto all’estero tramite i canali commerciali del gruppo Ce-vico, ma manteniamo anche la no-stra tradizione nel settore Horeca (soprattutto verso aziende ricettive emiliano-romagnole) e nella GDO. Distribuiamo le nostre linee di pro-dotto in tutta Italia.”Se per scoprire i sentori del Mons Jovis 2011 bisognerà aspettare an-cora un po’, per aprire il proprio orizzonte enologico di riferimen-to si può brindare fin da subito… Libiamo, libiamo ne’ lieti calici! IN

A fianco, gli assaggiatori riminesi dell’Onav, Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino. In apertura, Gianluca Salini dell’azienda Le Rocche Malatestiane.

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Insieme nella vita e nel lavoro, Alessia Giacobino

e Alessandro Squarzi brillano nel campo della moda. Interpretata come

linguaggio artistico, in cui ogni dettaglio racconta una storia.

testo Lucia Rughi

Lei anima e fondatrice di Jo No Fui. Lui fiuto ineguagliabile per le stelle nascenti della moda, alla guida di quattro omonimi show-room. AlessiaGiacobinoeAlessan-droSquarzi,“AA”inbreve,sonounacoppianellavitaenellaprofessio-ne. Con una finalità in comune:

fare della passione per la moda un linguaggio espressivo in cui ogni dettaglio racconti una storia. Un obiettivo che si può dire sicu-ramente raggiunto per entrambi, partiti con una valigia di sogni e arrivati lontano. Lei a sfilare nel-la settimana della moda milanese

Duo di Classe

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Inventare | Alessia Giacobino e Alessandro Squarzi

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con Jo Non Fui e lui a comparire nella lista dei venticinque uomini più eleganti del mondo, classifica stilata dal celebre blog di Scott Schuman “The Sartoliarist”. Dadovevienel’ispirazione?Alessandro: “È innata. Può arriva-re se vedo una cosa passeggiando per la strada, o se mi fermo a guar-dare il colore di un uccello in volo. È un attimo ed è inutile forzare cer-

candola. È come un sesto senso”. Alessia: “Non credo all’ispirazio-ne, tutto è citazione. Per questo passo molto tempo a fare ricerca, viaggio, visito archivi vintage, visi-to mostre d’arte, frequento artisti e persone interessanti che stimolano la mia creatività. Esco la sera per vedere come si veste la gente, com-pro libri, navigo su internet, tutto questo si miscela nella mia mente e poi prende forma attraverso le collezioni che creo”.Lostileèintuizioneoppureespe-rienzasulcampo?Alessandro: “Una persona che ha stile lo ha dentro, non si può ac-quisire, questo in generale. O c’è o non c’è. L’esperienza sul campo è utile dal punto di vista imprendi-toriale. Naturalmente il rischio è connaturato a questa professione, se parliamo di centrare uno stile o una tendenza. Io vedo sempre il lato positivo della situazione e quindi vivo il rischio come una sfi-da personale, pur non essendo una persona competitiva”.

Alessia: “Lo stile è una dote come es-sere simpatici o intelligenti, non si impara, con l’esperienza si affina”.Qualialtreaffinitàavete,professio-neaparte?Alessandro: “Pur essendo la moda il nostro lavoro abbiamo sempre cercato di non portare a casa i pro-blemi dell’ufficio. Sono sempre sta-to convinto che dietro un uomo ci sia una grande donna e ascolto

sempre i consigli che Alessia mi dà. Poi ci sono passioni che negli anni abbiamo condiviso, come il vintage, mentre altre, ad esempio gli orologi, interessano solo a me”. Alessia: “Sì, siamo legati nel con-dividere gli interessi al di fuori del nostro lavoro. A noi piace fare gli stessi viaggi, frequentare mercatini vintage, uscire a cena, stare in mez-zo alla gente”.Qualisonoivostriindirizzidishop-pingneldesignenellamoda?Alessandro: “Per il design, le tappe

Alessandro Squarzi

È nato a Forlì. Il suo percorso lo porta a lasciare la sicurezza dell’attività commerciale di famiglia per intraprendere una strada tutta sua nell’ambito della moda. Comincia giovanissimo, appena 19enne, come agente del marchio Daniele Alessandrini. Dimostra presto la capacità di intercettare tendenze destinate ad incontrare il gradimento della gente. Sviluppa piccoli progetti e li fa diventare di rilievo nazionale, sublimando la sensibilità nei confronti di ciò che il mercato chiede e si aspetta. Fin dall’inizio della sua carriera, nel 1992, crede nel denim e in un tipo di abbigliamento con un tratto di eccezionalità. Così riesce ad intuire il talento stilistico dietro marchi che si sono poi trasformati in vero e proprio trend. Squarzi resta spesso defilato e dietro le quinte, affidandosi ad un team di collaboratori che, insieme a lui, gestiscono gli showroom di Bologna, Milano, Firenze e Ancona.

Sopra, un modello di Jo No Fui firmato da Alessia Giacobino; in apertura, Alessia insieme ad Alessandro Squarzi.

Lo stile? Una dote innata

IN Magazine | 39

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fisse sono il Giappone con lo store J’Antiques a Tokyo e Anatomica a Parigi, mio negozio preferito in assoluto dove passo spesso e volen-tieri. Eral 55 a Milano è invece un negozio con una vecchia sartoria all’interno dove farsi fare abiti su misura mescolando un nuovo clas-sico con abiti vintage storici. Altri luoghi dove ci sentiamo a casa sono l’Hotel Costes a Parigi, così come il mercato delle pulci di Por-te de Clignancourt”. Alessia: “Il mercato vintage di Por-te de Clignancourt a Parigi, gli antiquari di Rue dell’Université

sempre a Parigi, il mercato vinta-ge di Pasadinas negli Stati Uniti, il quartiere di Williamsburg a Bro-oklyn dove hanno aperto negozi di ricerca di giovani designer, negozi vintage e locali super cool dove uscire la sera”.Quantoèimportantel’artenellavo-stravita?Alessandro: “Se non ci fosse l’arte la vita sarebbe sterile, già il vestirsi la mattina è una forma artistica, anche sentire un vestito toccando-lo con le mani. Tutto quello che è in movimento fuori dallo standard per me è arte”. Alessia: “L’arte mi ha accompagna-to tutta la vita sia nel percorso sco-lastico che ora. Nel tempo libero visito mostre e i miei migliori amici sono artisti o proprietari di galle-rie d’arte. Quando posso compro arte contemporanea”.

Comeconciliatelevostreprofes-sioniconlavitafamigliare?Alessandro: “A casa ci sto bene, gli spazi per la famiglia nella quotidia-nità per me sono sacri. Il weekend è dedicato principalmente alla casa, con mia figlia e mia moglie. Cerchiamo di alternare le assen-ze nonostante il lavoro ci richieda spesso di rimanere fuori anche nel fine settimana, ma la priorità resta la famiglia”. Alessia: “Non conciliamo, corria-mo come pazzi per arrivare dap-pertutto e mettere indubbiamente la famiglia al centro di tutto”.

QualisonoivostriangolipreferitidiRimini?Alessandro: “Sicuramente il bar Iole, dove adoro bene un Ameri-cano leggero. Il ristorante Club Nautico, dove andiamo perché ci fa sentire come a casa anche con il gruppo di amici e i bambini, oltre ad avere una qualità di ristorazione alta. Altre tappe sono la libreria sul portocanale e Biotti dove acquisto il mio profumo, sempre lo stesso, Caron. In bicicletta, il mio percor-so preferito è sulla pista ciclabile del fiume Marecchia arrivando fino al caffè da Pacini, con sosta per mangiare la torta “bustrengo” da Zaganti a Ponte Verucchio”.Alessia: “Io di solito sto a casa a ve-dere film e a leggere, non esco mai se non a casa di amici, al massimo un aperitivo sul porto canale vec-chio vicino al faro”. IN

Alessia Giacobino

È nata a Rimini il 13 dicembre 1972, figlia di imprenditori e proprietari

di attività commerciali come la Boutique Bennys. Frequenta la

facoltà di architettura a Firenze e, terminati gli studi, nel 1999 apre

uno studio di design di interni. I primi clienti sono proprietari di

negozi di abbigliamento: uno di questi, titolare di un’importante

catena di negozi di lusso, le chiede di disegnare una capsule

collection per la sua boutique. Da qui nasce la prima collezione Jo No Fui, prodotta in un piccolo laboratorio artigianale. Nel 2001

la collezione diventa un vero e proprio total look, con una

distribuzione a livello globale. Nel 2003 l’apertura del primo

showroom a Milano, nel cuore di Brera. Due anni dopo la Jo No Fui

trasferisce i suoi uffici presso il vecchio Mulino Carlotti a Viserba di

Rimini. Nel 2007 la Camera della Moda Italiana accoglie la richiesta

di sfilare inoltrata dal brand Jo No Fui, che entra nel calendario

della kermesse milanese di Moda Donna. Ad oggi Jo No Fui vanta

un pacchetto clienti di 250 punti vendita nel mondo.

Occhi aperti sul mondo

Ph.

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Ph. Studio Paritani

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Abitare | Casa firmata LAGO

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Un’antica torre malatestiana ristrutturata per ospitare la famiglia dello chef Giuliano Canzian e Enrica Mancini, moglie e collaboratrice: un angolo di accogliente intimità nel borgo San Giuliano.

testo Lucia Lombardi - foto LAGO

Metti una numerosa famiglia gio-vane, super impegnata in ambito lavorativo, ma con una forte voca-zione all’alta qualità della cultura “artigianale” italiana. Metti un’a-zienda che fa del made in Italy e dell’eccellenza il proprio vessillo e... tac: il binomio nasce sponta-neo. Eh, sì, ilnuovoappartamentofirmatoLAGOèapprodatoaRimini,acasadellochefGiulianoCanzianesignora. Chi più di loro poteva ap-prezzare il made in Italy del design LAGO. La cui qualità, la preziosità del particolare coincide perfetta-mente con la vita privata e profes-sionale, fuse armoniosamente l’u-na nell’altra. Incontriamo Enrica Mancini, la padrona di casa che tutti conoscono in veste ufficiale, nella sua intimità: la casa, coi suoi tre vivaci bambini. “Con la nasci-ta del terzo figlio e l’intensificarsi del lavoro sono aumentate le esi-genze così, dovendo cambiar casa, abbiamo pensato di avvicinarci al centro, in particolare al lavoro,” ci racconta con immensa soddi-sfazione, “quindi abbiamo scelto

una casa nel borgo San Giuliano.” Luogo in cui hanno il loro quar-tier generale, i ristoranti che gesti-scono amorevolmente. “L’incontro con la LAGO è avvenuto tre anni fa, durante l’inaugurazione del-lo store in corso D’Augusto. Noi ci siamo occupati del catering e così siamo entrati in confidenza con la filosofia di questa azienda molto dinamica.” La famiglia Can-zian si è sottoposta al vaglio della LAGO per poter essere annovera-ta tra le sue case-vetrina, dimore che, se rientrano in certi standard aziendali, vengono presentate in alcuni eventi dimostrativi LAGO. Momenti cultural-mondani che mettono in evidenza l’eccellenza e la qualità. “La casa che abbiamo scelto, situata in un vecchio bor-go di pescatori, ha radici antiche”, era una torre malatestiana di cui rimangono solo pochi metri in alzato. Dunque, una delle priori-tà era accordare le esigenze della famiglia con il preesistente senza snaturare né l’uno né l’altro, “af-fidandoci al sistema modulare

Una barca in mezzo al Borgo

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LAGO e ad un valido architetto, Barbara Vannucchi, che ha co-ordinato tutto il lavoro, abbiamo trovato la nostra strada”, chiosa Enrica, mentre passiamo da un piano all’altro dell’abitazione e da un figlio all’altro. Il marito ancora riposa nella stanza da letto. È un sabato mattina presto e in casa c’è un gran fermento, con la nonna che cerca di lavare il più picco-lo che scodinzola da una stanza all’altra, ammiccando, mentre Ali-ce misura la parrucca da Bianca-neve per la festa del pomeriggio e Alessandro, infortunatosi sciando, studia nel letto.Tutta questa vita pulsa rimbal-zando da una stanza all’altra con grande naturalezza, glispazicaldiedavvolgenti,moderniedoriginaliallostessotempo,creanotantipic-colinidichesirincorrono, ove ac-cucciarsi, ricevere amici o clienti, far giocare i figli o staccarsi dalla mondanità con passo felpato. Per navigare nella vita assieme, la casa è stata pensata come una barca da crociera, evitando le banalità, sfruttando appieno tutti gli spazi, lasciando così libero passaggio tra un ambiente e l’altro nel massimo della vivibilità. Nella boiserie del sottoscala è stata nascosta la lava-trice, i gradoni della scala che sale al piano superiore divengono go-voni contenitivi o armadi a muro che custodiscono oggetti, impian-ti o quant’altro sia necessario in un’abitazione di 140 mq, disposta su due livelli con due salotti, una cucina, quattro stanze e tre bagni. “È una casa che mi stupisce ogni giorno. È vivace, versatile e sor-

A fianco e sotto, la zona living caratterizzata da colori tenui, in apertura la famiglia riunita in salotto.

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prendente. I mobili sospesi, gliarmadisumisura,poltroneoaltrielementisonostatituttipersona-lizzatiadhoc. Apprezzo gli aspet-ti qualitativi che ritrovo utili nel quotidiano, le piccole accortezze dei mobili. Il letto Fluttua sembra magico, leggero. La poltrona Hug-

gy, multicolore e anticonvenzio-nale, tanto amata da mio marito. L’armadio in tessuto della camera di mia figlia, et voilà, si apre come una quinta teatrale. Tutto mi affa-scina, i moduli sono collocati pro-porzionalmente a seconda delle esigenze.”Le nuances più “ufficiali” del mo-bilio al pian terreno, del living e della cucina, sono tenui, chiare,

donano luminosità; salendo nella zona privata le tonalità si fanno più vivaci. Piccoli tocchi artistici si sintonizzano perfettamente con la filosofia della dimora che ospita, senza boria, opere di noti artisti, come un décollage di Mimmo Ro-tella, inneggiante alla dolce vita di

felliniana memoria, nonché tocchi contemporanei con le luci-scultu-ra dell’artista Claudio Ballestracci, che ha impreziosito le stanze dei maschietti con applique a forma di aeroplanini. L’ospitalità è il mestiere di questa famiglia che vive una vita piena, riuscendo a sposare anche a casa propria mondanità, accoglienza e intimità. Chapeau! IN

Sopra, un angolo del salotto di casa Canzian.

Eleganza firmata da LAGO

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Il piccolo e suggestivo borgo di Piega sorge su una collina di arenaria non lontano dalla riva destra del fiume Marecchia, sui ruderi dove era situato il castello di Piega, il castrum Plagae. Dell’antico castello sopravvivono poche ma significative testimonianze, in particolare alcuni tratti della cinta muraria, il muro di scarpata della cortina difensiva e i basamenti di una torre e del mastio.

Il piccolo borgo deve la sua notorietà alla storica famiglia degli Olivieri e all’assedio del 1298 vo-luto da Galasso da Montefeltro e conclusosi con un eccidio efferato. Al castello di Piega è possi-bile ricondurre anche l’edificio di culto dedicato a San Martino, forse collocato sullo stesso luogo dove più tardi venne costruita la settecentesca chiesa della Beata Vergine Addolorata.

Su queste testimonianze storiche è stato recuperato il borgo, mantenendo intatti la suggestione e il fascino dell’antico complesso medioevale. La passione con cui è stato ristrutturato e la ricerca storica dei materiali e delle lavorazioni artigianali della Val-marecchia fanno rientrare questo intervento nei canoni della bioarchitettura.

Per informazioni sull’acquisto delle unità abitative: Claudio Tonelli - cell 335 7231890 - email [email protected]

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Il successo internazionale della Cereria Terenzi è frutto di un’etica aziendale che mette al primo posto le persone e l’innovazione di prodotto.

Illuminati da una candela crepitan-te, ci siamo raccontati come attor-no ad un antico camino, avvolti da seducenti afrori. Dietro la fiamma appassionata si è delineata lastoriadiunafamiglia,unaintensastoriadiaffetti,diuominiedidonneau-tentici,divaloriediun’azienda:lacereriaTerenzi, che pone al centro l’uomo e la bellezza, in una sorta di moderno rinascimento aziendale. “Noi abbiamo abolito il cartellino. Abbiamo istituito orari flessibili. Vogliamo che i nostri collaborato-ri siano felici di stare qui e si au-toresponsabilizzino. Se hanno ne-cessità di arrivare mezz’ora dopo possono farlo, l’importante è che non arrivino trafelati in azienda

rimanendo con la testa altrove e preoccupati”, dichiara il presiden-te, Paolo Terenzi. È un’azienda giovane e rampante, dove il numero di donne è molto elevato, che organizza riunioni ge-nerali in cui tutti si confrontano co-struttivamente. Dignità del lavoro, rispetto per l’ambiente, tutela del territorio: valori forti che hanno fruttato anche ambìti premi d’ec-cellenza, selezionati tra le 200 im-prese europee ambasciatrici della qualità, certificati Legambiente e sostenitori del lavoro al femminile.“L’alta qualità non può essere di-staccata dai valori umani. Bisogna fare i conti coi valori e non pen-sare solo al profitto a tutti i costi.

Un’azienda deve essere sostenibi-le, reinvestire nel territorio da cui riceve e non inquinare”, afferma Paolo, come un manifesto perso-nale d’intenti. Conoscenza,ricercaesperimentazionedivengonostra-tegicheperlacrescitadelcapitaleumano al fine di potenziare il si-stemaaziendale,e questo in casa Terenzi lo sanno dagli albori, da quando papà Evelino fondò la sua prima ditta nel 1969, separandosi dal padre che produceva candele votive e comperando l’esclusiva per la paraffina commestibile per utilizzarla nelle candeline dei com-pleanni. Per lui era imprescindibi-le l’aspetto etico: essendo prodotti che venivano a contatto col cibo,

testo Lucia Lombardi

Luce sui valori d’ Impresa

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Illuminare | Cereria Terenzi

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dovevano essere assolutamente commestibili.Per entrare in azienda i due fratelli si sono sottoposti ad un vero e pro-prio colloquio, compiendo un per-corso formativo durato anni, senza condizionamenti paterni. PaoloeTizianahannosentitoanimaecorpodiappartenereall’aziendadifami-gliaedivolerneportareavantileredini.E se Louis Vuitton fa fare sosta ai suoi clienti nel palazzo del-le candele e Acqua di Parma li ha inseriti in un volume presentato a New York, includendoli tra le mi-gliori undici aziende del made in Italy, un motivo ci sarà. E se pensa-te che le candele dei templi buddi-sti siano cinesi vi sbagliate di gros-so: provengono da Cattolica-San Giovanni in Marignano. Intorno al 2004 la Terenzi è stata strategica-mente ripensata, in base ad un con-trollo di gestione raffinato, scienti-fico, al fine di aumentarne la curva di valore e trasformando l’offerta commerciale. Di lì la svolta verso l’home and personal fragrance e il brand sense, ovvero tradurre in fra-granza gli aspetti e i valori distinti-vi di un marchio, un metodo sen-soriale per legittimare un brand, rappresentarlo e renderlo unico al mondo. “I miei taccuini di viaggio sono pieni di spunti, di emozioni che traduco in essenze, in profu-mazioni esclusive”, racconta Paolo. Così nasce la preziosa collezione Tiziana Terenzi, un esercizio stili-stico: “La summa del nostro sapere. Questo è un lavoro assolutamente libero che creiamo per noi stessi e per una clientela raffinata che sa

apprezzare prodotti dall’elevato standard” chiosa Tiziana, designer del gruppo di famiglia.I loro clienti sono in tutta l’area del Golfo, negli Emirati Arabi e fino alla Russia, passando per l’Ameri-ca. In Europa, negli shop più “in” si possono trovare le loro essenze per ambienti e persone, nonché le loro raffinate candele, con stoppini di legno che crepitano come un fuoco ardente. Le vibrazioni che trasmet-tono i due fratelli sono pari a quelle sensoriali suscitate dal ricordo che emerge nell’avvertire una fragran-za inusitata, inattesa. E fantasia e memoria viaggiano liberamente. IN

Sopra, la lavorazione della cera e il fondatore dell’azienda, Evelino Terenzi, assieme ai figli. In apertura, i due fratelli Terenzi, Paolo e Tiziana.

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Nicole Conti, 15 anni, e Sofia Ma-ria Bidini, 17 anni, due giovani promesse riccionesi, sono allieve della scuola di danza “Accademia Antonella Bartolacci”. Da bambi-ne hanno cominciato a muovere i primi passi in punta di piedi in un mondo tutto loro, fatto di momen-ti di gloria ma soprattutto di duro lavoro, anno dopo anno, per rin-

correre un sogno: calcareipiùim-portantiteatridelmondo. Vincitrici di numerose borse di studio presso le più famose scuole e Accademie internazionali, hanno dimostrato grandi capacità e determinazione. SofiaMariaBidini,semifinalistaalYAGP,OperaNazionalediParigi per il suo talento e la sua determina-zione è stata ammessa alla Sum-

testo Marina Giannini

Il futuro sulle Punte

Partite dalla scuola di danza “Accademia

Antonella Bartolacci” di Riccione, Nicole Conti e Sofia Maria Bidini si

preparano a calcare i più importanti palcoscenici

del mondo.

Danzare | Nicole Conti e Sofia Maria Bidini

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mer school del Boston Ballet e del Joffrey Ballet di Chica-go. Attualmente frequenta il famoso Joffrey Ballet School di New York per l’anno accademico 2013/2014.NicoleContiasoli9annihapartecipatoalsuoprimoconcor-so“ScarpetteRosse”.Vincitrice di borse di studio nelle più famose scuole e Accademie internazionali, ha dimostrato talento e capacità, ma soprattutto umiltà. Nel novembre 2012 al YAGP Youth American Grand Prix, uno dei più im-portanti concorsi del mondo, Nicole si è aggiudicata il se-condo premio per la categoria Contemporaneo. Ha vinto borse di studio al Summer School dell’American Ballet di New York, al Royal Ballet di Londra e di Monaco di Bavie-ra, Accademie di fama internazionale che la scorsa estate ha frequentato per cinque settimane. Attualmente Nicole si trova a Montecarlo, dove ha vinto una borsa di studio all’Academiè de dance Princesse Grace. ÈorgogliosadeitraguardiraggiuntidallesueallieveAntonellaBartolacci: “Nicole e Sofia Maria hanno seguito insieme tutte le mie classi e insieme hanno desiderato di diventare ballerine. Ho visto nascere in loro la grande passione per la danza, la mia vita. Ogni giorno quando entro in Accademia sento la loro mancanza e quando penso a loro ho le lacrime agli occhi e il cuore colmo di orgoglio”. IN

Sopra, Antonella Bartolacci assieme alle sue allieve. In apertura, Nicole Conti al Concorso Eurocity a Lucca, prima classificata.

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Poetessa sammarinese, dopo avere ricevuto numerosi riconoscimenti, Milena Ercolani è stata insignita del titolo di Ambasciatore Culturale della Universum Switzerland per la Repubblica di San Marino.

ChesignificatohaperleilanominaadAmbasciatoreCulturale?“Costituisce un riconoscimento per il mio impegno a favore della po-esia, sia attraverso la divulgazione di mie opere che di quelle di altri autori. Di recente ho fondato l’asso-ciazione culturale ‘La Sammarina’, che ha fra i propri obiettivi la pro-mozione dell’arte”.Dachecosatraeispirazione?“Dalla stessa vita, dal mio ‘sentirla’.

Amore, passione… è questo che mi spinge a scrivere e a ‘fotografare’ con la parola sentimenti ed emozio-ni. Aggiungo inoltre la necessità di non perdere la memoria emotiva di ciò che ho percepito e che ha provo-cato in me un movimento. L’amore muove, nel senso che ci si sente vi-brare, ci si sente vivi. E non intendo esclusivamente l’amore fra innamo-rati, anzi, sto parlando di un amo-re che ingloba quest’ultimo in una spinta propulsiva che va oltre. L’ispi-razione, dunque, può venire dalla fronda di un albero che accarezza lo sguardo durante una vacanza, da una bugia subita, da un dolore superato, da un momento di solitu-dine cullato, dalle atmosfere della sera, come ho descritto in una delle mie ultime poesie, ‘Sera alle 21,20’, premiata di recente a Milano”.Checosaprovamentrescrive?“Scrivere è per me libertà, è dare le ali alle parole dell’anima, è fo-tografare le mie emozioni e i miei sentimenti. La poesia non è un’e-mozione raccontata con le parole del dizionario, ma col linguaggio dell’anima. Fare poesia è come tessere un arabesco con fili prezio-si, occorre parsimonia e cura per non sprecare quei fili d’oro che, se intrecciati con l’intelligenza della

mente e l’ispirazione del cuore, possono diventare visioni, impres-sioni tattili e profumi capaci di an-dare oltre le percezioni sensoriali in un processo di sublimazione”. Chièilsuopoetadiriferimento?“Amo molti poeti, fra loro diversi e per motivi diversi. In particolare Neruda, con le sue poesie d’amore, ma anche Nazim Hikmet, la cara Alda Merini, Emily Dickinson, Ada Negri, i canti antichi di Saffo. Da qualche anno ho scoperto una sorta di gineceo poetico di cui si è sempre parlato poco e male: Anto-nia Pozzi, Sibilla Aleramo, Alfonsi-ne Storni, Elizabeth Bishop, Silvia Plath, tanto per citarne alcune. Non voglio sembrare monotona o una post-femminista, tuttavia rimane il fatto che anche nella letteratura e nella poesia le vette più elevate sono state sempre raggiunte dai colleghi maschietti. Forse perché le ‘poesie delle donne’, riprendendo una fra-se della Maraini, sono apparse più viscerali, senza filtri e per questo svalutate e sottoposte a pregiudizio. Attualmente sto scrivendo un ro-manzo d’amore, seguendo sempli-cemente un mio bisogno interiore di assecondare verità e fantasia. Forse i miei sentimenti cercano giustizia”. IN

testo Marianna Giannoni

Alle sorgenti della Poesia

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Scrivere | Milena Ercolani

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www.japancarrimini.com

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Gli amanti delle auto d’epoca sono attesi

a San Marino il 7 e 8 dicembre per il quinto

Historic Christmas, gara amichevole tra i colli

sammarinesi.

Il fascino delle auto storiche si sposa con la magia del Natale. L’Historic Christmas non si può defi-nire una competizione e neppure un raduno: è un evento unico sia per chi partecipa in prima per-sona che per il pubblico. I capo-lavori della meccanica sfileranno nella fantastica cornice natalizia, con le luminarie e, forse, la neve. La manifestazione, organizzata dall’Associazione Regolaristi Sam-marinesi, si svolgerà i giorni 7 e 8

dicembre a San Marino e parte-ciperannosoloautoimmatricolateprimadel1985,molteveramenteantiche.L’evento è un concentrato di fascino, passione, divertimento e genuinità romagnola. Gli orga-nizzatori, infatti, non sono anziani collezionisti di auto storiche ma autentici appassionati che amano sentire l’odore della benzina e con-siderano le auto delle compagne di vita con cui condividere le proprie emozioni. Il quartier generale del-

testo Marianna Giannoni

Verso il Natale su auto d’Epoca

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Guidare | Historic Christmas

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la manifestazione è al Kursaal di San Marino, che ospita anche la mostra evento sul grande Leonardo.Sabato pomeriggio gli equipaggi inizieranno il loro tour alla scoperta di una parte dei nove Castelli della Repub-blica di San Marino. Nelcorsodelgiroturisticosisvolgeràla2°CoppaAlutitan. Domenica mattina i concorrenti visi-teranno i Castelli restanti e rientreranno al Kursaal per il pranzo e le premiazioni.Non mancheranno i risvolti eno-gastronomici con la de-gustazione dei prodotti del Consorzio Vini Tipici di San Marino e l’assaggio di salumi, formaggi, miele, olio, pane e dolci, tutti rigorosamente prodotti a San Marino. Imper-dibile poi il giro turistico per ripercorrere i 1713 anni di storia della più antica Repubblica del mondo, Patrimonio dell’Unesco.La manifestazione terminerà ai tradizionali Mercatini di Natale. L’Historic Christmas ha il patrocinio di ben sei Segreterie di Stato della Repubblica ed intende diventare uno dei principali eventi turistici del Titano. IN

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Un libro gioco da colorare, nato per intrattenere i bambini a tavola, diventa un best seller da diecimila copie, distribuito in tutta Rimini.

Spesso per i bambini stare seduti a tavola mentre gli adulti mangiano è un sacrificio. Così, dalla necessi-tà concreta di offrire ai bambini ospiti di un locale un passatem-po che renda l’attesa a tavola più gradevole nasce“LaSaraghinaingita”: un libro-gioco istruttivo e di-vertente frutto dell’inventiva di tre menti: MariannaBalducci, EnricaMancini e LucaMiserocchi. “Il progetto - racconta l’illustratri-ce Marianna Balducci - nasce da un’esigenza concreta di Enrica, della Trattoria Marianna di Rimi-ni, e il coinvolgimento di Luca, ex presidente della Società de Borg e titolare della Linotipia Riminese, per ragionare sugli aspetti relati-vi alla stampa è stato immediato. Così è nata la “Saraghina in gita”, un libro-gioco da colorare e pa-strocchiare, con un personaggio che fa da guida attraverso Rimini per i piccoli lettori che già ci vivono ma anche per chi, proprio come la Saraghina, si trova qui in visita.” PerchépropriolaSaraghinaèilno-vello“Virgilio”deibimbiriminesi?“Mi divertiva l’idea di pensare a un personaggio che si trovasse a guardare Rimini per la prima volta, ma che, allo stesso tempo,

avesse un forte richiamo territo-riale alla nostra quotidianità, che fosse buffo e positivo, semplice e familiare.”Qualiimmaginificiincontrisicom-pionoconquestolibricino?“Si gioca e ‘si fa amicizia’ con alcu-ne delle bellezze locali. Si incontra Sigismondo Malatesta e si viene sorpresi dal Garbino; si passa sul Ponte di Tiberio, che di incontri immaginifici ne ha sicuramente fatti tanti nei suoi duemila anni di storia; si arriva anche al vecchio faro, uno dei simboli della nostra città, a cui sono molto affezionata.”

Moltiesercentilostannogiàrichie-dendo,inquantecopieverràdistri-buitoedove?“Hanno mostrato interesse all’ac-quisto ristoranti, alberghi, negozi. Cominciano già le prime richieste anche dai privati. Il lancio sarà di diecimila copie e sarà venduto a un euro a copia, meno di un caffè!”Comefareperavereillibro?“Contattando Luca Miserocchi (Linotipia Riminese, tel. 0541 778205, e-mail: [email protected]). A poco a poco cercheremo di mettere a sistema qualche comodo punto di distribuzione.” IN

testo Milena Massani - foto Riccardo Gallini

A Rimini con una Saraghina

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Leggere | La Saraghina in gita

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Tutti possono aspirare a diventare stilisti partecipando alle

iniziative di ReeDoLab: un laboratorio di moda

autoprodotta.

“La moda passa, lo stile resta”. Nulla sintetizza meglio del celebre aforisma di Coco Chanel la filoso-fia di ReeDoLab, il laboratorio di moda autoprodotta inaugurato nel centro di Rimini, in via Bertola. Creato da ReeDoHub, la giovane startup cooperativa nata dalla sede riminese dell’Università di Bologna per promuovere progetti di moda e design sostenibili e autoprodotti, ReeDoLab è una bottega artigia-na, una comunità di condivisione, una fucina creativa del riuso e dell’upcycling.Abiti dismessi, scampoli di tessuti, vecchie lenzuola e federe... tutto,conl’aiutodellestilisteedellesartedellaboratorio,puòrinasceresottounaformanuovaetrasformarsiinabitieaccessoriunicinelsegnodel-lasostenibilità. “ReeDoLab mette a disposizione gli strumenti e se ri-

chiesto i materiali” spiega Marian-na Balducci, socia e portavoce di ReeDoHub. “Mani Tese è il nostro partner e ci fornisce capi usati e puliti, mentre molte aziende ci re-galano resti di tessuto di qualità. Ma si può anche portare il proprio materiale”. “ReeDoLab parte dall’esperienza di ognuno”, aggiunge CristianaCurreli, prima sarta del laboratorio. “Io sono qui per guidare, aiutare a dare corpo alle idee di chi vuole vestire bene, in modo contempora-neo ma originale, e soprattutto vuo-le esprimersi con il proprio stile”.Sipuòaccedereallaboratoriopre-notando ore con la stilista o par-tecipare a workshop intensivi. E non manca la fotografa di moda, Giulia Ripalti, per immortalare i partecipanti con i capi e gli ac-cessori realizzati e diffonderli sui

social network di ReeDo. “ReeDo-Laboffriràl’accessoapiattaformee-commerce,retididistribuzioneedeventipromozionali” sottolinea GiampaoloProni, docente dei corsi di laurea in Moda dell’Università di Rimini e uno dei fondatori di Ree-DoHub, “perché partendo dalle persone e dai loro talenti vuole dar vita a gruppi che possano produr-re anche per il mercato e magari diventare un’impresa autonoma”. Tra le attività previste, la “trasfer-ta” di ReeDoLab a Matrioska (7 e 8 dicembre) con performance di sartoria di riuso e il laboratorio di shopping bag create da vecchie fe-dere. Il 15 dicembre e nel periodo dell’Epifania, il workshop per con-fezionare un dono natalizio usan-do un maglione smesso. In cantiere anche attività per i bambini, work-shop di bigiotteria e di tintura. IN

testo Giorgia Gianni - foto Riccardo Gallini

Laboratorio per abiti Rinati

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Vestire | ReeDoLab

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Se si cercano, le occasioni di sviluppo ed espan-sione non mancano. Ma occorre saperle cogliere. In Italia, così come in Medio Oriente, Asia e Africa, nuove frontiere per lo sviluppo del made in Italy. A Rimini, lo studio di consulenza fiscale e commerciale Mei Protti & Partners, guidato dai dott. Denis Protti e dott. Simone Mei (nella foto) assiste e accompagna la propria clientela nelle scelte strategiche più adatte alle proprie esigenze e offre so-luzioni ad aziende, professionisti e privati che intendono avvalersi di una consulenza affidabile e continuativa, non solo per la tradi-zionale assistenza contabile, tributaria e fiscale o per la gestione dei beni e dei patrimoni, ma anche per crescere, ampliando il proprio business aprendosi ai nuovi mercati esteri.Positività, trasparenza nei confronti dei clienti, continuo aggiorna-mento e utilizzo di tecnologie innovative sono i caratteri distintivi dello Studio Mei & Protti, commercialisti con una solida esperien-za professionale maturata in importanti studi italiani e una marca-ta specializzazione in temi di fiscalità internazionale. “La mappa dei mercati è cambiata ed è in continua evoluzione - sottolineano i due professionisti -, e sono numerose le aziende,

anche di piccole e piccolissime dimensioni, che grazie alle qualità dei loro imprenditori, dei prodot-ti e dei servizi offerti, hanno saputo ritagliarsi una fetta di mercato anche oltre i confini nazionali ed

europei. Il nostro studio è in grado di affiancare l’impresa nell’individuare le migliori opportunità in base alle sue caratteristiche: dalla fase iniziale di progettazione e studio (organizzando anche appuntamenti con i nostri referenti esteri specializzati), alla valutazione della fattibilità e remuneratività del progetto, fino all’ingresso e all’espansione nei nuovi mercati. Vo-gliamo che l’imprenditore si senta sempre sicuro nel percorso in-trapreso, assistendolo con celerità, prontezza, chiarezza, economi-cità ed efficacia, e aiutandolo a consolidare il proprio successo”.

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In occasione delle festività natalizie Quartopiano, lancia il nuovo brand Qpfood: materie prime biologiche e certificate con la firma di Silver Succi.

L’ambizione del ristorante Quar-topiano sta nel diversificare la rosa delle proposte con iniziative che diano valore aggiunto. Per le festi-vità natalizie lo chef SilverSucci ha voluto creare dei doni speciali per i suoi estimatori lanciando una prelibatalineabiologicadiprodotticertificati,brandizzatiQPfood, che contemplano conserve dolci e sala-te, paté vari, preparazioni per cro-stoni, contorni ricercati, sfiziosità per accompagnare secondi piatti, nonché primi piatti. Il tutto prepa-rato secondo le indicazioni dello

chef, al fine di proporre prodotti pregiati, affinché clienti nuovi e affezionati abbiano la possibilità di utilizzare ottime materie prime anche nel privato, secondo la filo-sofia che accompagna la cucina del Quartopiano: qualità e stagionali-tà. Ad accompagnare questa linea vi saranno “LericettediSilver”,preziosedeliziedellochef,pensate esclusivamente per poter ripropor-re a casa propria i sapori unici e fantasiosi made in Quartopiano. A coadiuvare questo ricco cata-logo QPfood vi sarà un elenco di prodotti selezionati e creati appo-sitamente da specialisti di settore per le esigenze di questo progetto culinario. Tra le prelibatezze pen-sate per rendere ricca la scelta na-talizia vi sono cioccolatini, torroni e panettoni. Senza dimenticare la possibilità di acquistare i vini della carta del ristorante, proprio come se si fosse in una cantina. PackagingadhocconillogoQPfoodsonopensatiperognitipodipro-dotto, al fine di poter confezionare cadeaux e petites choix per veri in-tenditori gourmand. Portarsi a casa l’estro di Silver e prolungare le emozioni provate dal palato è ora un desiderio che si avvera. IN

testo Lucia Lombardi

Sapori a Marchio doc

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Gustare | QPfood

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Dalla Prova del Cuoco a Internet fino a una trasmissione televisiva tutta sua: Maria Cristina Muccioli fa rivivere la tradizione culinaria riminese senza muoversi da casa.

Quando matterello e parananza “sfornano” una missione (quasi) impossibile: far sopravvivere una “specie” in via d’estinzione come l’arzdora romagnola. L’eroina di questa sfida è MariaCristinaMuc-cioli che, dopo il successo riscon-trato con il blog del suo “alter ego” Cristella - www.cristella.it - e i video delle sue ricette su YouTube, ha de-buttato sugli schermi di Icaro TV con la trasmissione La Parananza.Arzdoresinasce?“Ho avuto la fortuna di avere come mamma una cuoca di professione e, dopo il matrimonio, anche la suocera. A 40 anni, mi sono detta che dovevo provarci. Primo step: comprare s-ciadùr e tulìr. Vedevo in TV le concorrenti della Clerici che facevano delle figuracce e pensavo: se c’è andata lei, posso andarci io! Così il 6 gennaio 2006 partecipai

alla Prova del Cuoco proponendo gli strozzapreti e vincendo.”Poicosaèsuccesso?“Mia figlia mi ha fatto rifare gli strozzapreti registrandomi nella nostra cucina e ha messo il video su YouTube. Stessa cosa con la piada sfogliata riminese, aiutata da mia suocera, vera depositaria della ricetta. Il risultato è stato emozionante: gli strozzapreti sono stati visti 40 mila volte, la piada 27 mila volte, con commenti da tutto il mondo. Sul mio blog ho comin-ciato ad aggiungere le ricette.”L’ultimaevoluzioneèunatrasmis-sionetuttatua.Com’ènataLaPa-rananza?“L’idea è venuta a Simona Mulaz-zani, direttore di Icaro TV, che ha imparato a fare gli strozzapre-ti guardando il mio video si è di-vertita perché raccontavo anche

aneddoti, l’origine del piatto e del nome. Mi ha chiesto se volevo ripe-tere l’esperienza con altre ricette. Con il coordinamento di France-sca Magnoni, segretaria di produ-zione, e grazie alla disponibilità di due giovani operatori (Gianmarco Zannoni e Francesco Fonti) è nata La Parananza, trasmissione che dura solo 10 minuti ma che viene riproposta su Icaro Tv dodici volte alla settimana e poi caricata anche su YouTube. Ogni settimana pre-sento una ricetta. Magari facendo anche qualche pasticcio, ma sem-pre divertendomi un sacco.” Comevorrestiproseguirequestaesperienza?“Prossimamente mi piacerebbe ospitare qualcuno, proprio come fanno nelle trasmissioni più blaso-nate: arzdòre doc, che mi insegnino qualcosa che ancora non so fare.” IN

testo Alessandra Leardini

La parananza sempre Indosso

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Cucinare | Maria Cristina Muccioli

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Il riminese Roberto Rinaldini, premiato come pasticcere dell’anno, partecipa a un libro di ricette con i personaggi Disney.

Novembre è stato un mese “dolce-mente” benevolo per il riminese Roberto Rinaldini. L’Accademia Maestri Pasticceri Italiani gli ha assegnato infatti il prestigio-so riconoscimento di pasticceredell’anno e ha partecipato anche alla realizzazione del volume per bambini “Siamo tutti pasticcioni. Come preparare dolci favolosi insieme ai più grandi pasticceri d’Italia”, in tutte le librerie da novembre, pubblicato da Italian gourmet, su licenza di The Walt Disney Company Italia.È il primo libro di cucina in cui igrandi maestri della pasticceriaitalianaincontranoipersonaggidiPaperopoli. Il pasticcere rimine-se, in accoppiata con Paperinik, dedica il suo capitolo ai dolci di Halloween. Un semplice metodo per insegna-re ai più piccoli ad apprezzare la cultura gastronomica italiana. Rinaldini sa bene cosa significhi puntare all’eccellenza sin dalla giovane età. Enfant prodige della più raffinata ed evoluta pasticce-ria italiana, Maestro e Accade-mico dal 2004, è stato insignito

dell’ambito riconoscimento di “Pasticcere dell’anno” il 5 novem-bre, a Brescia, nella splendida cor-nice di Villa Fenaroli Palace Hotel a Rezzato, in occasione del XX Simposio AMPI dell’Accademia Maestri Pasticceri Italiani, fonda-ta nel 1993 da Iginio Massari, pri-mo Relais Desserts italiano. I criteri di selezione tengono con-to dell’apporto qualitativo e pro-fessionale, nonché delle capacità artistiche, tutte qualità riscontra-bili nel lavoro di Roberto: basta pensare alla sua torta must apprez-zata in tutto il mondo, la venere nera, o alle fantasiose creazioni artistiche per grandi e piccini, mostrate con simpatia anche nelle pagine di “Siamo tutti pasticcio-ni”, unico nel suo genere per qua-lità di comunicazione e fruibilità. Un modo sano per condividere coi genitori, in maniera costrut-tiva, tempo e passioni. Come lo stesso pasticcere fa coi suoi amati figli, ai quali, con poche e com-mosse parole dal palco bresciano, ha dedicato il premio di pasticce-re insieme a tutta la sua famiglia. Per una gioia di vivere a 360°. IN

testo Lucia Lombardi

Cucinare dolci con Paperinik

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Preparare | Roberto Rinaldini

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Avvocato Lucia VarlieroVia S. Chiara, 68 - 47900 Rimini - Tel.: 0541 783071P.zza Ferrari, 22/A - 47921 Rimini - Tel.: 0541 50346

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“Chiunque maltratta una persona della famiglia, o un minore degli anni quattordici, o una persona sottoposta alla sua autorità, o a lui affidata per ragione di educazione, istruzione, cura, vigilanza o custodia, o per l’esercizio di una professione o di un’arte, è pu-nito con la reclusione da uno a cinque anni”. Così recita il primo comma dell’articolo 572 del codice penale, norma posta a tutela di un sano sviluppo delle relazioni personali tra persone che ap-partengono alla stessa famiglia anagrafica o che convivono sotto lo stesso tetto come una famiglia. Ed è importante precisare fin da subito che oggetto di protezione sono anche le famiglie di fatto, dopo che nel 2008 la Corte di Cassazione ha messo nero su bianco che per famiglia si deve intendere “ogni consorzio di persone tra le quali, per strette relazioni e consuetudini di vita, siano sorti rapporti di assistenza e solidarietà per un apprezzabile periodo di tempo”; sulla base di questo presupposto è stato infatti condannato per maltrattamenti in famiglia il semplice convivente, proprio perché fare differenze tra sposi e conviventi sarebbe stato solo a discapito delle vittime.È altresì rilevante sottolineare come i maltrattamenti non siano da intendere nel senso strettamente fisico di percosse o lesioni, ma vi si debbano ricomprendere anche tutti quei com-portamenti che si sostanziano in minacce, ingiurie, atti di scherno, disprezzo, umiliazione e asservimento, idonei a procurare durevoli sofferenze fisiche e morali, come ha ampiamente spiegato nel 2010 la Corte di Cassazione. Pertanto assumono veste di reato anche tutte quelle sofferenze psicofisiche che il soggetto passi-vo è costretto a patire, sofferenze fatte di continui svilimenti e di scherni quotidiani. Non basta una singola attività offensiva per integrare il reato di cui stiamo parlando, perché questo si sostan-zia proprio in una pluralità di attività persecutorie che altro scopo non hanno se non opprimere il partner o il minore. In questo senso a nulla rilevano le finalità che si prefigge colui che mette in atto simili comportamenti: se lo fa per semplice disprezzo o per voler ad esempio impartire al minore un’educazione fin troppo rigida; basta infatti che questa persona abbia coscienza e volontà di mal-

trattare per porre in essere il reato. Diverso è invece il reato di abuso di mezzi di correzione previsto all’articolo 571 del codice penale. Questa fattispecie si differenzia in quanto la violenza po-sta in essere è occasionale, il ché non la rende meno deprecabile o non perseguibile, ma la distingue dai maltrattamenti dove si fa un uso sistematico della violenza.In ultimo è bene ricordare che tutti i maltrattamenti comporta-no un obbligo al risarcimento per ogni danno fisico o mora-le patito dalla vittima. Ovviamente va compreso un rimborso di tutte le eventuali spese mediche sostenute: visite specialistiche, acquisto di farmaci (siano essi analgesici, antinfiammatori o per-fino antidepressivi) ed eventuali terapie riabilitative da fisiatra o fisioterapista per danni fisici; qualora invece vi siano importanti danni morali o prolungate conseguenze dannose per l’accettazio-ne ed il superamento del trauma, è necessario il rimborso delle sedute di terapia presso psicologi o psichiatri in vista di riprendere a relazionarsi con le persone e di fidarsi di esse.

Nella foto, Avvocato Lucia Varliero e Dott. Giordano Fabbri Varliero

MaltrattaMenti in faMigliaQUANDO È TROPPO...L’AVVocAto riminese LuciA VArLiero, espertA di diritto ciViLe e diritto di fAmigLiA, AffrontA iL temA dei mALtrAttAmenti e deLLA VioLenzA in Ambito fAmigLiAre

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La ricerca di soluzioni avveniristiche ed

eco-compatibili è al centro dell’attività di

Oltremateria. Per guardare sempre “oltre”.

Oltremateria: il nome stesso di questo avveniristico show room definisce l’intendimento del know how aziendale, ovvero l’andare sempre “oltre”. Alla ricerca di ma-teriali innovativi che coadiuvino e supportino il lavoro dei progettisti più attenti e lungimiranti. Le ec-cellenze del territorio che fanno la differenza riscuotono successo in ambito nazionale e ad alti livelli, e vanno assolutamente evidenziate e sostenute nel loro impegno quo-tidiano. Una dimostrazione tangibile è la partecipazione di questa azienda, vocata alla ricerca, a Material Con-neXion, in Triennale a Milano dal 7 novembre all’8 dicembre, coin-volta coi suoi prodotti ad esporre alla mostra “Eccellenze Italiane,innovazione nei materiali Madein Italy”, nonché l’inserimento nel rapporto GreenItaly 2013 di

Unioncamere e della Fondazione Symbola. “In questo periodo ci siamo mossi parecchio - racconta entusiasta LorisCasalboni - parte-cipando, in modo indiretto a fie-re internazionali di settore quali il Batimat di Parigi, il Cersaie di Bologna e ‘Abitare il Tempo’ di Verona, con varie aziende leader anche nel settore dell’arredamen-to del mobile, che utilizzano le nostre superfici Oltremateria per il rivestimento e la personalizzazio-ne dei mobili bagno, delle cucine e vari complementi d’arredo, come porte e piatti doccia, solo per fare alcuni esempi tangibili.”Il fermento d’avanguardia di Ol-tremateria sarà ancora una volta trasmesso a uno degli eventi più cult della prossima stagione del Fuori salone di Milano 2014. “Dove porteremo diverse novità - chiosa il manager - come una nuovissima

eco-malta prodotta con i resti dei rifiuti certificati. Ci saranno anche la nuovafinituraoverniciaturalu-minescente(Ecoluce)chesicaricain15-20minuti,conlalucedelsoleodinormalilampade,perpoire-stituirealbuiolaluceper4-6ore. Non si consuma energia elettrica e tutto viene realizzato con prodotti non pericolosi per l’uomo e l’am-biente, assolutamente certificati, donando al contempo, oltre che un originale effetto decorativo e scenografico, un concetto di im-mediata identificazione a porte, pavimenti, scale e ad altri oggetti trattati, senza tralasciare l’aspet-to di sicurezza, visto che parliamo di un contesto senza presenza di luce”. Oltremateria è una azienda virtuosa che pone al primo posto la ricerca e la sostenibilità ambien-tale. Perché è solo osando che si compie la vera rivoluzione. IN

testo Lucia Lombardi

La fantascienza è Oggi

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Innovare | Oltremateria

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