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In caso di mancato recapito si restituisca al mittente che si impegna a pagare la relativa tassa al CMP di Milano Roserio SETTEMBRE 2014 Spedizione in abbonamento postale Art. 2 Comma 20/c Legge 662/96 - Filiale di Milano Anno 27 - 2° Quadrimestre 2014 “Benedico di cuore i missionari e le missionarie e tutti coloro che accompagnano e sostengono questo fondamentale impegno della Chiesa affinché l’annuncio del Vangelo possa risuonare in tutti gli angoli della terra”. Papa Francesco. Messaggio per la Giornata Missionaria Mondiale, 19 maggio 2013, Solennità di Pentecoste

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“benedico di cuore i missionari e le missionarie e tutti coloro che accompagnano

e sostengono questo fondamentale impegno della Chiesa affinché l’annuncio del Vangelo

possa risuonare in tutti gli angoli della terra”. Papa Francesco. messaggio per la Giornata missionaria mondiale,

19 maggio 2013, Solennità di Pentecoste

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Indice

AvvISo IMportAnteNon stancatevi mai di pregare per i sacerdoti,

specialmente in questi momentiin cui sembra che si siano scatenate sul mondo

tutte le forze del male, accanendosi in modo particolarecontro i ministri sacri del Signore.

Pregate affinché rimangano fedeli alla loro vocazione,affinché siano santi, affiché siano, in definitiva,

niente di più (e niente di meno)di quello che devono essere:

“Alter Christus”.Accompagnate con la vostra preghiera

i Sacerdoti e i diaconiMissionari Servi dei Poveri del Terzo Mondo!

Si proibisce la riproduzione parziale o totale degli articoli contenuti in questa circolare, senza la previa autorizzazione.

“Chi aiuta i poveri, presta a Dio” (Cfr. Pr. 19,17)Messaggio del P. Giovanni Salerno, msp pag. 3

La forza missionaria della preghiera P. Pierfilippo Giovanetti, msp (italiano) pag. 9

S. Giovanni MacíasP. Pierfilippo Giovanetti, msp (italiano) pag. 13

Cusibamba, una domenica, giorno del SignoreUna famiglia missionaria pag. 18

Dalle nostre case Cronaca del Movimento pag. 24

Dal mondo pag. 31

per saperne di più:“MISSIONARI SERVI DEI POVERI DEL TERZO MONDO”PERU’: CUZCo: p.o. Box 907 - Cuzco, perù - tel. 0051 95 6949389 - 0051 98 4032491 - e-mail [email protected]: CASeLLA poStALe 220 - 26900 LoDI - Italia - tel. (02) 9810260 - Fax (02) 98260273 - Cell. p. Walter 335.1823251SUISSE: rathausgasse 1- postfach 83 - 9320 Arbon (Svizzera) - tel. 071/4478836 - Fax 071/4478834USA: W. BABYLon, neW YorK: p.o. BoX 1051 - 11704 U.S.A.

VISITA LA NOSTRA NUOVA PAgINA wEb:

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Cari amici,Laudetur Iesus Christus!Dalla Cordigliera Andina dove, grazie a Dio, il nostro lavoro al ser-vizio dei poveri continua senza so-sta, vi invio questo breve messag-gio che voglio porre nelle mani di Santa Maria Madre dei Poveri, che conosce bene le nostre sofferenze e le sofferenze dei poveri che ogni giorno bussano alla nostra porta.Effettivamente, in questi ultimi mesi abbiamo avuto molte prove. La maggiore è stata quella di vede-re la sofferenza di Milder (11 anni), del suo fratellino Brian (7 anni), ambedue interni della nostra Città dei Ragazzi, e della loro sorellina Miriam (9 anni), accolta nella no-stra Casa-Hogar Santa Teresa di Gesù di Cuzco. Questi tre fratellini, fin da quando li abbiamo ricevuti, mi hanno causato sempre molta te-nerezza, perché colpiti dal dramma

Chi aiuta i poveri presta a Dio (cfr. Pr 19,17)

P. Giovanni Salerno, msp

di avere la loro giovane mamma in carcere a Cuzco. E in più il loro papà, un giovane sui 30 anni, che prima veniva spesso a visitarli cau-sando una grande gioia nel cuore di queste piccole creature, è morto poco tempo fa’, inaspettatamente, provocando in loro un dolore in-descrivibile, soprattutto in Milder, il più grandicello, che tutto d’un colpo s’è visto cadere addosso la responsabilità di fare da padre ai suoi due fratellini più piccoli. I tre hanno vissuto giorni molto difficili. Per questo li ho invitati a pranzare tutti e tre da soli con me e, per con-solarli e incoraggiarli, ho racconta-to loro la mia esperienza di orfano.Nessuno può comprendere il do-lore dei bambini quando inaspet-tatamente diventano orfani. Io ho provato questo dolore mentre ero seminarista nel Seminario Minore degli Agostiniani in Sicilia. Quan-

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do mi arrivò il telegramma che mi comunicava la morte improvvisa di mio papà, mi sembrò che tutto il cielo fosse crollato su di me. Mi sentii non solo povero, ma anche desolato, specialmente pensando ai miei due fratellini più piccoli e alla mia sorellina di 4 anni. Fu come trovarmi di colpo in un tunnel sen-za nessuna speranza di rivedere la luce. E la cosa peggiore fu quella di sperimentare nella mia carne, insie-me con i miei fratellini, come sono sfruttati gli orfani e le vedove. Mio papà era morto il 22 settembre 1952. Era un possidente di campagna e le terre gli davano buoni raccolti di cotone, olive, mandorle, uva e altra frutta che esportava nel Nord d’I-talia. Prima di morire aveva pagato tutti i contadini che avevano lavo-rato preparando il vino e l’olio e il cotone della raccolta fatta. A quell’e-poca la maggioranza dei contadini erano analfabeti, e mio papà li aveva

pagati senza far firmare la ricevuta. E così quei contadini si presentaro-no tutti quanti da mia mamma esi-gendo di nuovo la paga del loro la-voro. Mia mamma, per evitare litigi, pagò nuovamente tutti e inoltre die-de loro le sementi per la semina del frumento nel nostro terreno. Però, triste fu la sorpresa quando consta-tammo che quei contadini si presero le sementi, ma non le seminarono, e così ci lasciarono senza frumento. Le prove non terminarono lì: mio papà, alcuni mesi prima di morire, pensando al nostro futuro, aveva acquistato case nel centro città, con un prestito in banca, sicuro che con le buone raccolte di due o tre anni avrebbe pagato tutto. Ma fu qual-cosa di molto doloroso non solo per mia mamma, ma anche per noi orfani, scoprire che certe persone si erano impadronite di alcune ter-re che mio nonno aveva donato a mio papà. Mia mamma si accorse

P. Giovanni Salerno msp, con i bambini dell’Hogar San tarcisio della Città dei ragazzi, Andahuaylillas

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che non arrivavano a casa nostra al tempo indicato gli avvisi di paga-mento delle tasse su quelle terre, e, quando andò all’ufficio competen-te a reclamare gli avvisi per pagare le tasse, le dissero che quelle terre non erano più nostre. Questo, come potete ben immaginare, aumentò il mio dolore e la mia responsabilità di essere padre di orfani. Mentre io ero preoccupato nel cercare il modo di poter aiutare mia mamma a pa-gare i debiti, un giorno, tornando a casa, la sorpresi che stava pre-parando un lauto pranzo per un gruppo di mendicanti. Al vedere questi mendicanti mangiare tutti soddisfatti in casa mia, chiesi a mia mamma: “Com’è possibile che tu faccia questo, avendo tanti debi-ti?”. Mia mamma mi guardò fisso negli occhi e mi disse: “Giovanni, solamente così Dio può aiutarci a pagare i debiti che abbiamo”.Ben presto dovetti preoccuparmi

dei miei fratelli minori per permet-tere loro di continuare gli studi in collegi privati. I superiori agosti-niani della Sicilia, che porto sempre nel mio cuore pieno di gratitudine, mi diedero ampi permessi per de-dicarmi a cercare un collegio per farvi studiare i miei fratellini: Enzo (13 anni), Franco (9 anni) ed Enza (4 anni). Quando andai ad accompa-gnare mio fratello Enzo al collegio dei Missionari Servi dei Poveri fon-dati dal Beato Giacomo Cusmano, medico e sacerdote palermitano, in portineria vidi un cartello con una scritta ben visibile che diceva: “Chi aiuta i poveri presta a Dio”. Questa frase penetrò nel mio cuore come un raggio laser e mi fece capire quale doveva essere la mia missio-ne nella vita: essere padre di orfani.Per questo considero un gran dono di Dio la perdita di mio papà quan-do ero in tenera età, perché, grazie a quel dolore, Dio mi diede il dono

bambine orfane dell’Hogar Santa teresa di Gesù, accolte dalle Suore missionarie Serve dei Poveri del terzo mondo

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di essere non solo padre dei miei tre fratelli minori, ma anche padre di molti orfani. Il Signore Gesù, nella sua infinita misericordia, ha avuto una grande predilezione per la mia povera persona, dandomi anche il dono di avere come pro-fessore, nei miei studi di Teologia, un santo e grande biblista: Monsi-gnor Giuseppe Petralia, che poi fu Arcivescovo di Agrigento. Mons. Petralia, nel corso di Sacra Scrittura, mi fece comprendere la grandez-za dei profeti che gridano contro lo sfruttamento degli orfani e delle vedove: “Imparate a fare il bene, cer-cate la giustizia, soccorrete l’oppresso, rendete giustizia all’orfano, difendete la causa della vedova!” (Is 1, 17). “Dice il Signore: - Praticate il diritto e la giustizia; liberate il derubato dal-le mani dell’oppressore, non frodate e non opprimete il forestiero, l’orfano e la

vedova, e non spargete sangue innocen-te in questo luogo” (Ger 22, 3). Così gli studi di Teologia mi diede-ro più forza per essere sacerdote e difensore degli oppressi e padre di orfani. Nella Chiesa ci sono molti carismi che ammiro, ma il carisma di essere padre di orfani è quello che ci associa di più ai profeti e al Signore Gesù, che venne sulla terra per alleviare il dolore degli oppres-si ed evangelizzare i più poveri. Per questo il nemico scatena un’intensa guerra contro i giovani che Dio chia-ma a essere padri di orfani, perché sa molto bene che, se essi salvano anime di orfani, lui non può fare di questi né dei delinquenti, né degli ubriachi, né dei tossicodipendenti, né degli immorali. Molti non com-prendono che aiutare i poveri signi-fica prestare a Dio. Non poche per-sone si sorprendono nel vedere tutto

bambini orfani e ammalati accolti dai missionari Servi dei Poveri tm.

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quello che spendiamo per aiutare i poveri. Non capiscono che aiutare i poveri è il migliore e maggiore inve-stimento per ricevere da Dio grazie e benedizioni. Nella nostra Città dei Ragazzi si produce granoturco, pa-tate, ecc., mentre nella masseria si produce latte, formaggio, yogurt… Più d’una persona ci ha detto: “Per-ché non vendete questi prodotti per aiutare i vostri ragazzi?”. L’espe-rienza che abbiamo fatto ci insegna che non c’è miglior investimento che quello d’aiutare i poveri, perché quando noi aiutiamo i poveri, Dio aiuta di più noi. Per questo motivo, i primi a beneficiare dei nostri pro-dotti sono i nostri pastori e i nostri contadini; il di più lo mandiamo ad alcuni ricoveri di anziani di Cuzco e ad altri orfanotrofi della città, come pure alle Missionarie della Carità della Madre Teresa di Calcutta. La

conseguenza di questo è che il Si-gnore Gesù non si stanca di aiutarci in silenzio. Nella mia vita ho avuto molte prove, ma non mi sono mai scoraggiato di essere padre di orfani e di oppressi e, al tempo stesso, di fare tutto il possibile perché la Buo-na Notizia del Vangelo raggiunga i poveri più dimenticati. Per questo motivo ho sopportato e continuo a sopportare ogni tipo di guerra, ma sono felice di essere padre di orfani. Desidero che la mia povera esperienza e queste poche parole servano per comunicare il fuoco dei profeti e soprattutto il fuoco della carità di Cristo a molti gio-vani, perché siano padri di orfani ed evangelizzatori dei più poveri. Laudetur Iesus Christus!

bambini dell’Hogar San tarcisio (Città dei ragazzi, Andahuaylillas), accolti dai Sacerdoti e Fratelli missionari Servi dei Poveri tm.

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La Casa di Formazione Sacerdotale “Santa maria madre dei Poveri” accoglie giovani che desiderano diventare missionari Servi dei poveri del terzo Mondo

Benvenuti

Se vuoi maggiore informazione, puoi scriverci al seguente indirizzo:

Qui c’è posto anche per te“Preghiamo per i seminaristi, perché ascoltino la voce del Signore

e la seguano con coraggio e con gioia”.Papa Francesco. @Pontifex_it (13 feb 2014)

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Missionari Servi dei Poveri del Terzo Mondo Seminario “Santa Maria Madrede los Pobres” C.tra Mazarambroz, s/n - 45110 Ajofrín (Toledo) - España e-mail: [email protected] - Tel. (34) 925390066 - Fax (34) 925390005

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Per creare quella civilizzazione dell’amore di cui parla il Magiste-ro della Chiesa (cfr. la conclusione del Compendio della Dottrina So-ciale della Chiesa), bisogna ren-dere migliori gli uomini, cambia-re il loro cuore. Preoccupandoci anzitutto di esse-re migliori noi per primi, di pro-gredire nella santità (se noi sare-mo migliori, certamente qualcosa migliorerà nel mondo), noi cri-stiani vogliamo rendere migliori anche gli altri e lavorare perché siano santi e si salvino. Questo obiettivo si raggiunge in due modi: mediante l’evangeliz-zazione e la preghiera. L’evangelizzazione si realizza an-zitutto per mezzo della testimo-nianza, senza togliere importan-za alla necessità di un annuncio esplicito del Vangelo. Come indi-cò molto bene Sant’Alberto Hur-tado in una lettera scritta appena ordinato sacerdote: “In questo ambiente di scetticismo che regna

oggi, non credo che, umanamen-te parlando, ci sia un altro mezzo di predicare Gesù Cristo tra colo-ro che non credono se non que-sto: l’esempio di una carità come quella di Cristo”. “Umanamente parlando”, questo è il cammino. Però, per la grazia di Dio abbia-mo un mezzo che supera il limite umano: questo mezzo è la pre-ghiera. L’evangelizzazione e la preghiera sono così due forme di essere missionari.Nel mondo materialista in cui viviamo, senza dubbio può sem-brare un’utopia pensare di poter rendere migliore il mondo per mezzo della preghiera. Ma, in re-altà, possiamo essere missionari più con la preghiera che con la predicazione. Con la preghiera di offerta, possiamo trasformare tut-ta la giornata in orazione (lavoro, tristezza, allegria…). Se siamo in grazia di Dio, tutto ciò che fac-ciamo ha un valore incommen-surabile. Un’azione umanamente

La forza missionaria della preghieraP. Pierfilippo Giovanetti, msp (italiano)

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considerata di poco valore (fare le pulizie, rassettare i letti, ecc.) fatta in grazia vale di più di una conferenza a un folto pubblico dettata da uno che non è in grazia di Dio. Qualsiasi azione irrilevan-te fatta in grazia è un’azione di valore soprannaturale. In questo modo, per mezzo delle azioni più ordinarie possiamo intercedere per le missioni e per il mondo intero; possiamo intercedere per la conversione dei peccatori, dal momento che solo Dio può aprire il cuore degli uomini. Se elevo soprannaturalmente - unen-doli al Corpo Mistico - il mio lavo-ro, le mie sofferenze e angosce, sto redimendo il mondo; invece, tutte queste cose servono a poco se rimango sul piano filantropico, materialista. Dio vuole che colla-boriamo con la sua opera reden-trice, e in questo senso la preghie-

ra ci fa corredentori. Dio non ha bisogno di noi, come non ha biso-gno neppure della Vergine Maria, la grande Corredentrice, ma ha voluto contare sulla collaborazio-ne di Maria e degli uomini tutti per redimere il mondo. A Cana di Galilea non era necessario riem-pire d’acqua le giare vuote (Gesù avrebbe potuto riempirle di vino direttamente), così come non ave-va bisogno di cinque pani e di due pesci per dare da mangiare a una folla affamata. Ma Dio vuo-le che l’uomo ponga qualcosa da parte sua, vuole che lui collabori. La nostra collaborazione consi-ste nell’offrirgli le nostre azioni, senza bisogno di fare niente di straordinario, ma facendo le cose ordinarie rimanendo in grazia di Dio e offrendogli tutto per la sal-vezza del mondo. Così possiamo ricavare grandi vantaggi dalla no-stra vita quotidiana. Questo è un atteggiamento che deve continua-re lungo tutta la giornata, affidan-doci gioiosamente alla volontà del Signore.Per questo dev’esserci ogni giorno (specialmente di buon mattino) un’offerta esplicita delle nostre azioni a Dio, mediante una breve preghiera che possiamo compor-re noi stessi o trovarla in qualche libro di orazioni. Tutti i giorni, al-zandoci dal letto, possiamo fare la preghiera di offerta. Un altro mo-mento opportuno per farla è du-rante l’Offertorio della Messa. Ogni giorno dobbiamo dedica-re del tempo a Dio. Quante ore perdiamo davanti al televisore o chiacchierando inutilmente! Fac-

Le suore missionarie Serve dei Poveri tm, durante la adorazione eucaristica

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ciamo il proposito di fare una vi-sita al Santissimo ogni giorno, e di intercedere per le necessità del mondo. Bisogna chiedere per le persone lontane dalla fede, perché tornino fra le braccia della Chiesa.Serve a poco o a niente l’azione di un missionario se Dio non la so-stiene. Abbiamo fede nella preghiera! Io cambio il mondo con la mia pre-ghiera, chiedendo a Dio che dia efficacia a quanti lavorano per la salvezza delle anime e per la glo-ria di Dio. Questo duplice zelo – per la sal-vezza dei nostri fratelli e per la gloria di Dio nostro Padre – è ciò che ci motiva in qualsiasi preghie-ra d’intercessione.Nella Bibbia ricordiamo il caso di Abramo quando intercede a fa-vore di Sodoma e Gomorra (Gen 18, 16 ss.), città in cui si respirava un clima avvelenato dal peccato. Il Patriarca argomenta: “Davvero sterminerai il giusto con l’empio?”. Abramo è preoccupato per la glo-ria di Dio. L’intercessione nasce

dalla preoccupazio-ne per la gloria di Dio, affinché risplen-da la sua santità. Un caso simile è quello di Mosè (cfr. Nm 14, 13 ss.), quando Dio si propone di distrug-gere il popolo ribelle. L’argomento di Mosè è sulla stessa linea di quello di Abramo: “tutte le nazioni sanno che tu hai fatto uscire dall’egitto questo po-

polo con la tua potenza; se adesso lo distruggi qui nel deserto penseranno che fai questo perché non sei riuscito a condurli nella terra che avevi promes-so di consegnargli”. La preoccupazione di colui che in-tercede è – ancora una volta – la gloria di Dio. Quando intercedia-mo a favore di un ammalato, chie-diamo a Dio che la sua gloria ri-splenda in tale situazione, lascian-do però a Lui la maniera di farlo (curandolo o dandogli la forza di portare la sua croce…). Con la preghiera d’offerta e d’in-tercessione lavoriamo come apo-stoli e missionari con un cuore come quello di Gesù, che è anzi-tutto un cuore filiale, preoccupa-to per la salvezza degli uomini, suoi fratelli, e per la gloria di Dio, suo Padre.Cari amici, spero di vero cuore che questa breve riflessione sul senso e il potere della preghiera possa servire a tutti noi per vive-re in modo pienamente missio-nario questo tempo specialmente missionario.

La gente dei villaggi della Alta Cordigliera, è felice di partecipare alle celebrazioni eucaristiche, realizzate dai missionari Servi dei Poveri tm.

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(Se vuoi avere maggiore informazione,

compila il tagliando della pagina 16)

SoreLLe MISSIonArIeServe DeI poverI

DeL terZo MonDo

Il velo tradizionale che portano

le nostre Sorelle è segno della

loro totale consacrazione

a Cristo e del loro sacrificarsi

in riparazione dei peccati del mondo.

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SAN gIOVANNI MAcÍAS

San Giovanni Macías nacque il 2 marzo 1585 a Rivera del Fresno (Badajoz-Spagna), e venne battezzato in quel-lo stesso giorno. I suoi genitori morirono quando lui era ancora molto piccolo, per cui incominciò a lavorare come pastore per un suo zio che l’aveva preso con sé. Fu durante questa tappa della sua vita quando, pasco-lando il gregge, ebbe un incontro molto “speciale” con

San Giovanni Evangelista, che gli si presentò come un bambino rivolgendogli delle parole che rieccheggeranno nel suo cuore per il resto della sua vita: “Ti devo condurre in terre remote e lontane”. Quando aveva circa vent’anni partì per Jerez de la Frontera, presso Siviglia, dove conobbe (stringendo amicizia con loro) i frati predicatori del convento di San Domenico. Da lì, nel 1616, intraprese con un commerciante il suo viaggio per l’America. Dopo una traversata di qua-ranta giorni giunse nel Nuovo Mondo. Da Cartagena de Indias, dopo essersi li-cenziato, intraprese da solo, senza nessun soccorso umano, un viaggio rischioso e pieno di avventure attraverso il territorio del Nuovo Regno di Granada (attua-le Colombia) fino ad arrivare nel Perù, dove rimase per tutto il resto della sua vita. Lì, dal 1619 lavorò per circa tre anni al servizio di Pedro Jiménez Menacho, mercante di bestiame per le provvigioni di Lima, finché nel 1622 abbracciò la vita religiosa entrando come fratello laico nel convento dei domenicani di Santa Maria Maddalena, a Lima. Fino al giorno della sua morte svolse l’incarico di portinaio di quel convento, dando testimonianza d’una vita santa, contraddi-stinta da un profondo spirito di preghiera, dalla penitenza e dalla carità con cui trattava tutte le persone che si presentavano alla portineria del convento. Questa, infatti, fu il luogo della sua santificazione, il luogo dove era solito riunire gli accattoni, i malati e i derelitti di tutta Lima che accorrevano da lui cercando non solo aiuto materiale, ma anche consolazione spirituale. San Giovanni Macías si preoccupava di saziare non soltanto i loro corpi, ma anche le loro anime, istruendoli sulle verità della fede. Nonostante la sua scarsa for-mazione in quanto a studi, parlava di tali verità con una grande lucidità, che poteva provenire unicamente dal dono dell’intelletto, infuso in lui dalla divi-na Maestà. Incoraggiava tutti a crescere nell’amore verso Dio, nella pazienza e nelle altre virtù cristiane. Era conosciuta la sua preoccupazione per le ani-me del Purgatorio, come era risaputo anche il suo amore al santo Rosario, che era solito recitare per le anime dei defunti. Morì il 16 settembre 1645, e il 22 ottobre 1837 fu beatificato dal Papa Gregorio XVI, otto giorni dopo San Martino di Porres. Venne canonizzato il 28 settembre 1975 da Paolo VI. Con la vita di San Giovanni Macías, abbiamo pubblicato sulla nostra Circolare le vite di tutti i Santi peruviani. Ci auguriamo che, sull’esempio della loro vita, molti decidano di imitarli, dando al Perù e alla Chiesa tanti altri santi, che risplendano come fari davanti al mondo. Preghiamo perché il Signore dia al Perù tante anime generose e sante, disposte a offrirgli non qualcosa della loro vita, ma la loro vita intera, e perché le trovi, speriamolo di cuore, tra i nostri bambini. Preghiamo perché sia così.

P. Pierfilippo Giovanetti, msp (italiano)(1585-1645 - Festa: 16 settembre)

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Io

Via n. Cap.

Città Provincia Nazione

Data Firma

Questa “Scheda di offerte Spirituali” puoi spedirla al nostro indirizzo di Cusco (perù), dove sarà collocata ai piedi della Madonna, sull'altare della Cappella "Santa Maria Madre dei poveri del terzo Mondo".

mISIONerOS SIervoS De LoS poBreS DeL terCer MUnDo tel. 0051 95 6949389 - 0051 98 4032491

p.o. BoX 907 - CUZCo - perU’ - e-mail:[email protected]

mensilequindicinalesettimanalequotidiana

AdorazioneEucaristica

altra

Santa Messa

Un AIUto MoLto IMportAnte per I MISSIonArI

durante tutto l’anno 2014, m’impegno a rimanere unito a voi per ringra-ziare Dio di questo nuovo carisma ecclesiale, dato ai Missionari Servi dei poveri del terzo Mondo. La mia partecipazione sarà la seguente:

Laici

“«La nuova evangelizzazione deve implicare un nuovo protagonismo di tutti» (cf. esort. ap. evangelii gaudium, 120), di tutto il popolo di Dio, un nuovo prota-gonismo di ciascuno dei battezzati. Il Popolo di Dio è un Popolo discepolo - perché riceve la fede - e missionario - perché trasmette la fede -”.

Papa Francesco. Udienza generale, mercoledì 15 gennaio 2014

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Io,

del monastero di,

nella città di

(paese: )

mi impegno a vivere l’obbedienza e la povertà della mia dedizione a Dio nel mio monastero, per il Movimento dei Missionari Servi dei poveri del terzo Mondo, affinchè il regno di Dio giunga fino ai più poveri.

Data:

Firma:

Elogio deicontemplativi

“Avete scelto di vivere con Cristo,o, detto meglio, Cristo vi ha scelti perchè viviate con Lui il suo mistero pasquale,attraverso il tempo e lo spazio.Tutto ciò che siete, tutto ciò che fate ogni giorno, sia l’Ufficio divino salmodiato o cantato, sia la celebrazione dell’Eucaristia,sia i lavori in cella o in gruppi di fratelli, il rispetto della clausura e del silenzio, le mortificazioni volontarie o imposte dalla regola, tutto quanto è assunto, santificato, utilizzato da Cristo per la redenzione del mondo”.

Contemplativi

“... Senza dubbio con la preghiera e il sacrificio si possono aiutare le Missioni “(Santa Teresina di Gesù Bambino. Storia di un’anima. B, 3 ss.).

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Le nostre comunità missionarie di sacerdoti e di seminaristi, di contemplativi a tempo completo, di giovani laici, di religiose e di coppie di sposi propongono di aiutarti in questo cammino:

■ Se sei un/a giovane in atteggiamento interiore di ricerca e che, durante il perio-do minimo di un anno (vissuto in terra di missione, condividendo la vita delle comunità dei Missionari Servi dei poveri del terzo Mondo o delle Missionarie S.p.t.M) sei disposto/a a discernere quale è la missione a cui Dio ti chiama nella Chiesa…, sappi che i poveri ti aspettano.

■ Se sei un giovane interessato a vivere un fine settimana o alcuni altri giorni di silenzio e di preghiera in un’atmosfera missionaria nella nostra Casa di Forma-zione di Ajofrín (toledo – españa)…ti aspettiamo.

■ Se siete una coppia di sposi che con i vostri figli vi sentite chiamati a venire nel terzo Mondo per un tempo di almeno due anni per aprire ai più poveri la vostra famiglia, come una piccola chiesa domestica …i poveri vi aspettano.

■ Se ti senti chiamato/a a dedicarti ai più poveri, contagiando con il tuo amore missio-nario la realtà in cui vivi, per mezzo della formazione e animazione di un “Gruppo d’Appoggio” dei Missionari Servi dei poveri tM… mettiti in contatto con noi.

Se in te palpita una fiamma missionaria, non lasciare che si spenga: sei chiamato/a ad alimentarla

Laico consacrato Sorelle consacrate

Coppie di sposi consacrati Contemplativo a tempo completo

Seminarista Sacerdote

oblato Socio/Collaboratore

nome e Cognome: ................................................................................................................................................................................

via:.........................................................................................................................................................................................................................

Codice postale:......................................................... Città ....................................................................................................................

telefono:................................................................................................. provincia ...............................................................................

occupazione:...............................................................................................................................................................................................

età:.........................................................................................................................................................................................................................

Grado d’istruzione:.................................................................................................................................................................................

Favorisca mandarmi informazioni sul modo di farmi missionario, membro del Movimento dei Missionari Servi dei poveri del terzo Mondo, nella condizione di:

Spedire al seguente indirizzo:MISSIONARI SERVI DEI POVERI DEL TERZO MONDO - ONLUS

cASELLA POSTALE 220 - 26900 LODI - Italia - Tel. (02) 9810260Fax (02) 98260273 - E-mail: [email protected] - www.msptm.com

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Ai nuovi lettoriti mandiamo varie copie di questa Lettera Circolare affinchè possa distribuirle fra i tuoi familiari, amici, compagni o colleghi di lavoro, ecc. Così ci aiuti a diffondere questo mes-saggio, per il bene di tutti quelli che soffrono nel terzo Mondo. Facci pervenire indirizzi di amici che possano gradire di ricevere questa nostra Lettera Circolare.

Mittente: (Scrivere, qui sotto, i dati della persona che manda i nuovi indirizzi)

vi spedisco gli indirizzi di alcune persone che considero possano gradire di ricevere la Lettera Circolare del p. Giovanni Salerno, fondatore del Movimento de I Servi dei poveri del terzo Mondo:

Cognome e nome

via n.

Città C.A.p.

provincia Stato

e-mail:

Spedire a questo indirizzo:missionari Servi dei Poveri del Terzo Mondo - Onlus

CASELLA POSTALE 220 - 26900 LODI - Italia Tel. 02.9810260 - Fax 02.98260273 - Cell. P. Walter 335.1823251e-mail: [email protected] - www.msptm.com

Cognome e nome

via n.

Città C.A.p.

provincia Stato

e-mail:

Cognome e nome

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Città C.A.p.

provincia Stato

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Cusibamba, villaggio a 3.900 m.s.l.m.

Cusibamba, una domenica, giorno del Signore

Una domenica, varie famiglie mis-sionarie del nostro Movimento hanno fatto una visita alle nostre Sorelle di Cusibamba, una missio-ne molto bella della nostra opera nella Cordigliera. All’inizio esse ebbero molte difficoltà per essere accettate in questo villaggio mol-to povero, a 3.900 m. di altitudine. Lì il freddo è tremendo. Si forma spesso il ghiaccio, e non cresce quasi niente. Si vedono alcuni ani-mali, più che altro i lama. Quel giorno in quattro famiglie par-timmo per questa missione, com-prese due che venivano dall’Euro-pa. Arrivammo presto a Cusibam-ba. Una delle Sorelle responsabili ci fece visitare gli ultimi cambia-menti e progressi della missione. In realtà, esse vivono nel locale del dispensario che il villaggio ha prestato loro. Sette anni fa’, quan-do arrivarono lì, la situazione era piuttosto tesa. Varie sette presenti

sul luogo fecero loro una guerra tremenda. Ma, nonostante questo, con molto coraggio e molta fede le nostre Sorelle resistettero lì. E poco a poco si guadagnarono la fiducia della gente. Quel giorno abbiamo avuto l’opportunità di visitare alcune case. Sono casupo-le semplici di “adobe” (mattoni di argilla mescolata con paglia), mol-to piccole, senza forno, senza letti ne materassi per dormire: solo una coperta stesa sul pavimento con la quale questi poveri si coprono, cercando di ripararsi dal freddo, mentre alcuni porcellini d’India circolano liberamente tra di loro. Giunse l’ora della santa messa nel-la chiesa di Cusibamba, celebrata da uno dei nostri sacerdoti. Arri-vammo puntuali, mentre le nostre Sorelle suonavano la campana per avvisare la gente che stava per ini-ziare la santa messa. Che bello ve-dere il nostro sacerdote confessare

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tutta questa gente! I nostri poveri hanno veramente sete di Dio, sete dei sacramenti. Più d’ogni altra cosa materiale, la cosa più bella che possiamo regalare loro sono i sacramenti. Dopo la santa messa nella chiesa piena di contadini, tutti quanti - la gente del villag-gio, le Sorelle e noi - ci recammo al dispensario dove vivono le nostre Sorelle. Lì partecipammo ad un pranzo festivo: patate e formag-gio. Sì: il famoso formaggio che produciamo ad Andahuaylillas, lo mandiamo in questi villaggi più poveri, e così la domenica si trasforma anche per questo in un giorno di festa. La gente del vil-laggio, per condividere con noi i suoi prodotti aveva preparato un’abbondante quantità di patate dei loro campi cuocendole con il metodo indigeno della “huatia” (o pachamanca), scavando nel ter-reno un’ampia buca che fa da for-

no, rivestito di pietre scaldate con della brace, poi sostituita dalle pa-tate, e finalmente coperto e come sigillato con alcuni rami di piante aromatiche, qualche sacco e zolle di prato. Fortunatamente in quella stagione c’era uno splendido sole, ma quanto freddo avevamo!… Tuttavia ci dimenticammo di tut-to quel freddo quando potemmo vedere il bellissimo sorriso dei bambini e quello dei loro genito-ri vestiti con gli abiti tradiziona-li: le donne con le loro molteplici gonne tipiche e con le loro grosse trecce, e gli uomini con i loro man-telli (“ponchos”) color rosso. Qui tutto è semplice. Sì, la povertà, per non dire la miseria, è presente. E, tuttavia, che emozione la nostra al vedere il prezioso sorriso di que-sta povera nonnina che vive, non in una casa, ma in una misera ca-supola! Lei è felice: è stata abban-donata dai suoi figli, ma il Signore

La gente del villaggio di Cusibamba è felice quando giungono visite

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le ha regalato un’altra famiglia, le nostre Sorelle. Il pranzo “di lusso” o “festivo” (patate e formaggio) ben presto terminò. E, in seguito, successe qualcosa di straordina-rio, qualcosa che non avevamo mai visto. Stavamo per risalire a bordo dei nostri veicoli per torna-re a Cuzco, quando ci si avvicinò uno dei responsabili del villaggio. Egli ci fece una specie di discorso, rivolgendosi più che altro al Padre Walter. Il nostro Padre, italiano, durante quel discorso cambiò di colore, arrossendo dall’emozione. “Padre: noi del villaggio vogliamo parlarti”. Così incominciò il suo discorso. E continuò: “In Africa ci sono molti bambini poveri. Abbia-mo deciso di condividere quello che abbiamo per aiutare questi bambini poveri dell’Africa. Allora abbiamo fatto una colletta tra tut-ti noi di Cusibamba. Padre: noi ti

diamo la nostra colletta, e tu, tu la darai al Santo Padre, perché così il Santo Padre possa aiutare da par-te nostra questi bambini poveri dell’Africa”. La verità è che in quel momento ci fu un silenzio enorme. Quello che disse Gesù della pove-ra vedova che diede in elemosina quel poco che aveva, alcuni spic-cioli, stava avvenendo davanti a noi. Che cosa dire? Eravamo emo-zionatissimi. Essi avevano riunito un po’ di denaro e si erano privati di quanto era loro necessario. Non vedevano la grandezza del loro gesto, noi sì. E il nostro povero Pa-dre Walter, preso dall’emozione, se ne rimase in silenzio durante un bel momento, prima di rispondere e ringraziare con molta semplicità per quel magnifico gesto.Così si vede la generosità di que-sto bel Paese che è il nostro Perù, dove abbiamo la grande grazia di

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vivere come missionari. Come al tempo di Gesù vediamo miracoli, e in modo speciale questo di un grande cuore generoso.Attualmente dobbiamo costruire una casa per le Sorelle. La settima-na scorsa, Pepe, della nostra fami-glia missionaria più veterana, inca-ricato di seguire tutti i progetti del Movimento, ci commentava rattri-stato: “Il terreno che il villaggio di Cusibamba ci ha regalato è molto problematico per una costruzio-ne. È inondato d’acqua. Che cosa possiamo fare?”. Dobbiamo co-struire la casa e appoggiare questo villaggio, da dove le nostre Sorelle vanno a piedi o a cavallo in più di 15 villaggi. In questi paraggi non c’è nessun sacerdote o religioso, ma solamente sette che, grazie al lavoro delle nostre Sorelle, poco a poco diminuiscono. Grazie anche al fatto che, ogni domenica, uno dei nostri sacerdoti viene fin qui per annunciare la Parola di Dio e dare i sacramenti. La gente del vil-laggio ci prega di restare.

Che faremo con questo terreno inadatto per una costruzione? Non lo sappiamo. Solo sappiamo che si tratta d’una costruzione com-plicata. Ma quel giorno il Signore ci mostrò il cuore degli umili, dei semplici, dei nostri cari contadini di Cusibamba che ci hanno detto, per mezzo di un gesto meraviglio-so: “Anche noi siamo Chiesa, an-che noi vogliamo condividere con i più poveri quel poco che abbia-mo, anche noi vogliamo aiutare il nostro Santo Padre ad aiutare gli altri”.Che miracolo di generosità ve-demmo que giorno! Il nostro viag-gio di ritorno a Cuzco trascorse in silenzio, ma non un silenzio triste, bensì un silenzio meditativo, cen-trato sulla lezione che avevamo ricevuto dai più poveri. Adesso ci tocca più che mai aiu-tare il villaggio di Cusibamba e le nostre Sorelle che vi vivono in con-dizioni estreme… Dio dirà come! Lui parla sempre a modo suo!

Una famiglia missionaria (msp)

PROSSIMI APPUNTAMENTI ITALIANICON I MSPTM

Domenica 7 Settembre a Ghiffa (VB) ritiro per giovaniDomenica 21 Settembre a S. Pietro Magisano (CZ) ritiro per tutti

Domenica 12 Ottobre al Santuario di Crea (AL) incontro per famiglieSabato 18 Ottobre a Caltagirone (CT) ritiro per tuttiSab./Dom. 25/26 Ottobre a Vicenza ritiro per tutti

Domenica 9 Novembre a Roma ritiro per tuttiDomenica 16 Novembre a Ghiffa (VB) ritiro per giovani

Domenica 30 Novembre a Napoli ritiro per tutti

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Le nostre pubblicazioni“IN MISSIONE SULLE ANDE cON DIO”: Libro pieno di aneddoti e di riflessioni personali per mezzo dei quali il Padre Giovanni Salerno, fondatore del Movimento, presenta i suoi numerosi anni di missione.

“IMITAZIONE DI cRISTO”: Nuova traduzione dal latino,

suddivisa secondo i 365 giorni dell’anno, del libro che rappresenta la guida spirituale dei Missionari Servi dei Poveri TM

(disponibile in italiano e in spagnolo).

“gIOVANI SEDOTTI DA cRISTO E DAI POVERI”: Testimonianze di giovani che si sono messi al servizio dei più poveri.

MISSIONARI SERVI DEI POVERI DEL TERZO MONDO ONLUS CASELLA POSTALE 220 - 26900 LODI - Italia - Tel. 02.9810260

Fax 02.98260273 - e-mail: [email protected] - www.msptm.com

Per richiedere gratuitamente questo materiale:

S. AgOSTINO SI cONFESSA: Caro giovane, S. Agostino con sviscerata schiettezza ti confessa la sua vita, affinché tu con lui possa scoprire la meraviglia del dono della tua vita.

VIA cRUcIS PER gIOVANI E cONTEMPLATIVI:

Padre Giovanni Salerno, medita la Via dolorosa con lo sguardo rivolto agli Indios della Cordigliera

ai quali ha donato la vita.

“MATRIMONI MISSIONARI”: Libretto che presenta la fraternità dei matrimoni missionari.

NOVITà: ROSARIO MISSIONARIO

“I MISSIONARI SERVI DEI POVERI DEL TERZO MONDO”:

DVD che in 55’ presenta il carisma e le diverse comunità che costituiscono

i Missionari Servi dei Poveri Terzo Mondo.

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S.O.S. ai giovani

Con i missionari Servi dei Poveri del terzo mondo tu puoi realizzare questo ideale,

con una vita di profonda orazione e generosa dedizione al servizio di tanti fratelli

che soffrono tutti i tipi di emarginazione.

“Cari giovani, non accontentatevi di una vita mediocre. Lasciatevi affascinare da ciò che è vero e bello, da Dio!”.

Papa Francesco. @Pontifex_it (27 gennaio 2014)

Periodico Quadrimestrale: Anno 27 - 2° quadrimestre 2014dell’Associazione missionari Servi dei Poveri del Terzo Mondo - Onlus

Direttore Responsabile: Adalberto MiglioratiStampato presso: Coop. di solidarietà sociale SOLLICITUDO - 26900 LODI

Autorizzazione del Tribunale di Milano N. 75 del 08.02.1988 Sede Legale: Via E. Asfinio, 8 - 26858 Sordio (Lodi) - Italia

Sped. Abbonamento Postale - Art. 2 Comma 20/C Legge 662/96 Filiale di Milano

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DALLE NOSTRE CASE

bambini dell’Hogar San tarcisio durante la visita al monastero di Santa Caterina (Arequipa).

CRONACA DEL mOvimENTO

Viaggio con i bambinie i ragazzi ad ArequipaQuest’anno 2014, durante le vacan-ze, i bambini e i ragazzi del Centro San Tarcisio hanno potuto godere di alcuni giorni di sano svago nel-la bellissima città di Arequipa, alle falde del vulcano Misti, e nel favo-loso balneario di Mollendo. Il Pa-dre Raúl msp, Direttore del Cen-tro, il Padre Luis Maria msp e il Fratello John Mauricio msp hanno fatto una gita alla “Città Bianca” (com’è conosciuta la città di Are-quipa) insieme con i 14 interni - dai 6 ai 13 anni d’età - che, tra l’altro,

non avevano mai toccato l’acqua del mare. Come ha detto il Padre Raúl, “era molto divertente vedere i nostri bambini godersi il mare. Alcuni sguazzavano tra le onde, altri co-struivano castelli di sabbia, altri ancora vi si seppellivano fino al collo. Insomma, ringraziamo Dio per la sua creazione e perché i no-stri ragazzi hanno potuto goderne in quei giorni. E, ovviamente, il nostro ringraziamento va a tutte le persone che ci hanno accolto con tanta generosità”. Infatti, i nostri missionari hanno fatto esperien-za delle premure, della genero-sità e dell’ospitalità del Collegio San Francesco a Mollendo e della parrocchia San Giuseppe Operaio ad Arequipa, guidata dal parro-co Henry Segovia. C’è stata an-che la possibilità di fare un breve pellegrinaggio al Santuario della Vergine di Chapi (a circa un’o-ra e mezza dalla “Città Bianca”). In questo bel Santuario mariano, abbiamo celebrato la santa Mes-sa, insieme con i nostri bambini e con parecchi fedeli che colmarono la chiesa. Era qualcosa di commo-vente vedere come la gente, prima e dopo la Messa, chiedeva il sacra-mento della Confessione (la stessa cosa avvenne nella parrocchia di San Giuseppe Operaio). Il giorno seguente, tutto il gruppo visitò il monastero domenicano di Santa

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Caterina, uno dei più grandi d’A-merica, dove è vissuta la Beata Anna de los Angeles Monteagudo. Sono da sottolineare le dimostra-zioni di stima e di affetto delle ma-dri domenicane di questo monaste-ro, le quali - tra l’altro - regalarono vari giocattoli ai nostri bambini. Durante uno di quei giorni il coro “Los Ponchitos”, della parrocchia San Giuseppe Operaio, realizzò un piccolo recital musicale per i nostri bambini e, alla fine dello spettaco-lo, regalarono loro dolci e giocattoli in abbondanza. Senza dubbio i no-stri bambini non dimenticheranno mai queste dimostrazioni di stima e di affetto. Come commentava il Padre Raúl, “siamo tornati al Cen-tro San Tarcisio carichi di giocattoli - dato che i bambini ne hanno ri-cevuti parecchi in quei giorni - ma soprattutto carichi dell’affetto e della generosità di persone che non

avevamo mai visto prima, ma che, per la forma in cui si occupavano di noi, sembrava che ci conoscesse-ro da tutta una vita. Per questo, più tardi, mi sono ricordato delle paro-le del Signore: «Tutto ciò che avete fatto al più piccolo dei miei fratelli l’avete fatto a Me…»”.

Viaggio del Padre Alvaro a guadalajaraDal 6 al 16 marzo 2014, il Padre Alvaro Gomez msp, Vicario Ge-nerale del Movimento, si è recato a Guadalajara (Messico), dove dal-lo scorso dicembre sta lavorando il nostro primo Matrimonio Mis-sionario inviato in un Paese fuo-ri del Perù. Come abbiamo già pubblicato sul numero di gennaio della NEWSLETTER, il 12 dicem-bre scorso c’è stato il loro “invio missionario” nella nostra cappel-la della Città dei ragazzi. Si tratta

Guillermo e Francisca Salazar Cruz, Famiglia missionaria Serva dei Poveri tm, con i loro figli, stanno già operando nella città di Guadalajara (Messico).

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di Guillermo e Francisca Salazar Cruz e dei loro figli Javier e Ma-ria Isabel (il figlio maggiore, José Angel, studia ad Ajofrín). Durante quei giorni, dopo un cordiale in-contro con il Cardinale arcivesco-vo di Guadalajara, Sua Eminenza Mons. José Francisco Robles Or-tega, e una visita alle Carmelita-ne della città, le attività principali sono consistite nel coordinare gli incipienti lavori di apostolato che si stanno realizzando non solo a Guadalajara, ma anche a Monter-rey (da dove è giunta in quei gior-ni la nostra oblata Mayra, proprio per incontrarsi con il Padre Alva-ro). Il matrimonio Salazar Cruz ha già iniziato alcune attività in uno dei quartieri più poveri, e l’idea è quella di portare avanti, per ades-so, molte visite alle famiglie, utiliz-zando il metodo della Vergine Pel-legrina. Questo è un apostolato che nel Perù realizziamo già da molti

anni, consistente nel portare di casa in casa una statua della Vergine di Fatima, recitando il Rosario con le famiglie che la accolgono (ospi-tandola una settimana) e che, pur essendo molto povere, sogliono prepararle un angoletto della loro piccola casa, bel pulito e ornato di bei fiori. Il Padre Alvaro ha avuto anche l’opportunità di partecipare in alcuni programmi della catena televisiva cattolica “Maria Vision” e di registrarne altri per poter dif-fondere il nostro carisma. Vari gio-vani si sono avvicinati manifestan-do il proprio interessamento per il nostro Movimento e per il suo lavoro con i più poveri. Alcuni si mostrarono desiderosi di venire a fare un’esperienza nel Perù, e altri ancora manifestarono la loro in-tenzione di formare Gruppi di Ap-poggio giovanili, coordinando le proprie attività con lo “zio” Guil-lermo (per il gruppo dei giovani) o

ragazzi del Centro di budapest, gestito dai missionari Servi dei Poveri tm.

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con la “zia” Francisca (per il grup-po delle giovani). Guadalajara sta costruendo un santuario nazionale in onore dei Santi e Beati martiri “cristeros” messicani, tra i quali si trova il ragazzo Beato martire José Luis Sanchez del Rio (1913-1928), il cui nome abbiamo posto al nostro nuovo centro “Home School” della Città dei Ragazzi di Andahuaylil-las (dove studiano i Seminaristi del nostro Seminario Minore, i figli dei nostri matrimoni missionari e vari ragazzi - interni ed esterni -). Il Pa-dre Alvaro approfittò dell’occasio-ne per portare nel Perù diverso ma-teriale (libretti, immaginette, ecc.) riguardante questo nuovo Beato, per farlo conoscere e per diffonder-ne la devozione tra i nostri ragazzi.

centro di budapestDurante le vacanze, i nostri fratel-li del Centro di Budapest hanno

organizzato, come sogliono fare ogni anno, un bel campeggio ap-profittando della presenza tra loro del Padre Agostino. I ragazzi, con il Padre e con i loro responsabili, hanno trascorso tre giorni in mon-tagna, alloggiati nella confortevole casa dei salesiani a Péliföldszentke-reszt. Il programma era centrato nella preparazione dei ragazzi ai sacramenti, tanto per ricevere il battesimo come per ricevere tutti e tre i sacramenti dell’iniziazio-ne cristiana (battesimo, eucari-stia e cresima o confermazione). Ogni giorno c’è stata la celebra-zione della Santa Messa, come pure l’Adorazione Eucaristica e la Via Crucis, ma c’è stato anche abbondante tempo per il gioco e per una grande escursione nella natura - una vera e propria sfida per questi ragazzi che raramente possono allontanarsi da Budapest -.

Grazie ai ritiri realizzati in varie località e alla forza della preghiera, le nostre Suore Missionarie Serve dei Poveri TM, possono evangelizzare affrontando anche grosse difficoltà

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Ritiri e incontriCari amici, vogliamo approfittare di questo spazio della nostra Cro-naca per ringraziare tutte le perso-ne che con tanto affetto e impegno fanno molti sforzi per organizzare e realizzare gli incontri e i ritiri missionari che periodicamente riusciamo a offrire in diverse lo-calità.Si tratta di persone che silenzio-samente assumono questa re-sponsabilità, non sempre facile, collaborando in diversi modi: contattando direttamente par-rocchie e gruppi, organizzando i viaggi o gli incontri stessi, inca-ricandosi di pubblicizzare questi ultimi, sensibilizzando i giovani e le persone desiderose di cono-scere meglio il mondo missiona-rio, visitando periodicamente e con i dovuti permessi diversi am-bienti (come università, stazioni, aeroporti, ecc.), per collocarvi e distribuirvi il nostro materiale in-formativo. Che Dio li premi tutti quanti, e che questo serva per incoraggiare molte altre persone a fare altret-tanto! Infatti l’esperienza ci dimo-stra che Dio continua a servirsi di mezzi molto semplici per susci-tare vocazioni missionarie e per contagiare l’entusiasmo missio-nario: un incontro, un ritiro, una circolare ricevuta “casualmente”, la lettura di un commento o di un articolo sono strumenti che Dio non si lascia sfuggire di mano, e molti dei missionari e delle mis-sionarie che ora lavorano nelle nostre Case sono approdati al

Movimento precisamente grazie a questi canali.Solo per dare un’idea di questa moltitudine di amici che realiz-zano questo prezioso lavoro, ba-sterà dire che negli ultimi mesi si sono realizzati incontri e ritiri nei seguenti Paesi: Portogallo, Spagna, Svizzera, Francia, Italia, Austria, Germania, Irlanda, In-ghilterra, Ungheria, Polonia, Mal-ta, Stati Uniti, Messico, Colombia, Perù e Cile. Approfittiamo quindi per ricor-darvi che, se qualche amico del Movimento volesse appoggiare il nostro lavoro impegnandosi in una collaborazione più stretta nella sua regione, è sufficiente che si ponga in contatto con noi per vedere come possiamo concretiz-zare l’idea.

IMPORTANTE: Cari amici, sia-mo coscienti che, purtroppo, le noti-zie che vi offriamo in queste pagine di Cronaca dalle nostre Case sono spes-so poco attuali. I tempi necessari per raccogliere i dati, redigere la Cronaca, tradurla in varie lingue, farla stampare e poi distribuirla sono molto lunghi, come voi potete ben immaginare, e fanno sì che questo problema sia di difficile soluzione. Per avere informazioni più attuali, vi suggeriamo di consultare la Cronaca NeWSLetter sul nostro Sito In-ternet: www.msptm.com. Se volete ricevere direttamente la NEWSLETTER mensile, comuni-cateci il vostro indirizzo mail.

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Con la tua collaborazioneun bambino

si alimenterà nei nostri centri

GRAZIEPER IL

TUO AIUTO

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COME POSSO AIUTARE I POVERI?

Puoi aiutarli:

■ Facendoti eco del grido dei più poveri, diffondendo tra i tuoi amici e i tuoi parenti questa stessa Circolare e tutto il nostro materiale (che puoi richiedere gratuitamente), come pure organizzando incontri di sensibilizzazione missionaria, ai quali eventualmente possono par-tecipare i nostri missionari, previo il tuo invito.

■ Offrendo i tuoi sacrifici e le tue preghiere, insieme con la tua fedeltà al Vangelo e al Papa, affinché ogni Missionario Servo dei Poveri del Terzo Mondo possa essere presenza viva di Gesù in mezzo ai poveri.

■ Inviandoci intenzioni di Messe.■ Coordinando direttamente con noi alcuni progetti concreti, o appog-

giando quei progetti che già stiamo sostenendo ogni giorno, cioè: · Acquisto della farina necessaria per poter sfornare ogni giorno 3.000

pani per più di 1.500 persone (spesa giornaliera: 50 Euro). · Acquisto di 50 mattoni locali (50 Euro). · Borsa di studio mensile per una Sorella Missionaria Serva dei Po-

veri TM (150 Euro). · Borsa di studio mensile per un Seminarista Missionario Servo dei

Poveri TM ad Ajofrín (Toledo, Spagna) (250 Euro). · Aiuto mensile per i genitori di Cusco che collaborano con noi (ma-

estri, professionisti diversi, falegnami, ecc.) (300 Euro). · Sostenere le attività giornaliere nelle nostre missioni sull’Alta

Cordigliera (100 Euro).■ Donando gioielli, o beni immobili, che saranno venduti per destina-

re il ricavato a beneficio dei bambini orfani.■ Facendo testamento a favore del nostro Movimento dei Missionari

Servi dei Poveri del Terzo Mondo.

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DAL MONDOLA chIESA MISSIONARIA PER I MALATI DI LEbbRA: 567 LEbbROSARI NEL MONDOLa Chiesa gestisce nel mondo 567 leb-brosari, secondo i dati dell’ultimo An-nuario Statistico della Chiesa, 20 in più rispetto all’anno precedente. Questa la ripartizione per continente: in Africa 211, in America 65 (totale), in Asia 281, in Europa 6 e in Oceania 4. Le nazioni che ospitano il maggior numero di leb-brosari sono: in Africa: Tanzania (32), Repubblica Democratica del Congo (26), Madagascar (26), Sudafrica (23); in Ame-rica del Nord: Stati Uniti (1); in America centrale: Messico (10); in America centra-le-Antille: Haiti (3); in America del Sud: Brasile (22), Perù (6), Ecuador (5); in Asia: India (219), Vietnam (18), Indonesia (13); in Oceania: Papua Nuova Guinea (4); in Europa: Francia (2), Belgio (1), Spagna (1), Polonia (1), Italia (1). La Chiesa mis-sionaria ha una lunga tradizione di as-sistenza verso i malati di lebbra, spesso abbandonati anche dai loro stessi fami-liari, ed ha sempre fornito loro, oltre alle cure mediche e all’assistenza spirituale, anche possibilità concrete di recupero e reinserimento nella società. In molti paesi infatti è ancora grave la discrimi-nazione verso questi malati, per la pre-sunta incurabilità del male e per le tre-mende mutilazioni che provoca. Non manca l’esempio di Santi missionari che hanno dedicato la vita ad alleviare le sofferenze dei malati di lebbra, come San Jozef Daamian De Veuster SSCC, universalmente conosciuto come l’A-postolo dei lebbrosi di Molokai, e santa Marianna Cope, O.S.F., che trascorse 35 anni a Molokai coadiuvando con altre consorelle l’opera di p. Damiano; o ancora il beato Jan Beyzym, S.I., che svolse il suo ministero tra i lebbrosi del Madagascar, la beata Madre Teresa di Calcutta, i Servi di Dio Marcello Candia e Raoul Follereau.

(Agenzia Fides 25/01/2014)

PERù IN 300.000 PER DIFENDERE LA VITA FIN DALLA NAScITA,PRIMO E FONDAMENTALE DIRITTOPer la terza volta Lima ha ospitato una “Marcia per la Vita” e questa è stata probabilmente la più grande manifestazione pro-vita della storia dell’America Latina, con circa 300.000 persone. La nota inviata all’Agenzia Fides da una fonte locale riferisce che bambini, giovani e adulti si sono dati appuntamento alle 9 della mattina di sabato 22 marzo 2014 e hanno mar-ciato lungo le vie della capitale per arrivare alla piazza Campo di Marte. Il corteo era lungo circa 4 chilometri. La “Marcia per la Vita” si è svolta anche nelle principali città del Perù: Piura, Trujillo, Iquitos, Huancayo e Arequipa. Secondo l’invito della Conferenza Episcopale del Perù, la Marcia per la Vita si è svolta nel quadro delle cele-brazioni della “Giornata del Nasci-turo”, che viene commemorata ogni anno in Perù il 25 marzo, con la legge n. 27654. Questa legge si basa sull’articolo 1 della Costituzione Politica nazionale, in cui si afferma che “La difesa del-la persona umana e il rispetto per la sua dignità sono il fine supremo della società e dello Stato”. Papa France-sco ha espresso il suo sostegno all’i-niziativa inviando all’Arcivescovo di Lima, il Cardinale Juan Luis Cipriani, promotore dell’evento, un messaggio firmato dal Segretario di Stato vatica-no, Cardinale Pietro Parolin, in cui il Santo Padre incoraggia i partecipanti a “fare ogni sforzo che aiuti ad acco-gliere la vita umana fin dal suo inizio, avendone cura, rispetto e tenerezza, e promuovendola sempre, perché la vita è il primo e fondamentale diritto di ogni uomo e donna”.

(Agenzia Fides, 25/03/2014)

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Siamo due famiglie, una di Como e una di Genova, rispettiva-mente con cinque e quattro figli, che hanno avuto la grazia di po-ter vivere un mese a “Villa Nazaret” di Andahuaylillas, insieme alle famiglie missionarie. Attualmente il nostro posto è qui in Italia, ma portiamo nel cuore l’immenso carico di ricchezze ricevute dall’incontro con i mis-sionari, con i poveri e, tramite loro, con Gesù, e il desiderio di trasmetterle ad altri. Un mezzo offerto dal Movimento è la co-stituzione di “gruppi di appoggio” che si incontrano periodica-mente per un momento di preghiera comune e di condivisione di impegni concreti di carità. Purtroppo non è sempre facile coinvolgere amici e vicini, spesso impegnati in altre buone iniziative, magari più vicine alla loro sensibilità. Quindi, dopo un incontro “vis à vis”, abbiamo deciso di accoglie-re l’invito del Papa ad usare le nuove tecnologie per la crescita spirituale e l’evangelizzazione e abbiamo creato un “gruppo vir-tuale”. In concreto, una sera alla settimana, dopo aver messo a dormire i bambini, ci connettiamo via Skype e preghiamo insie-me con la traccia suggerita dai missionari. E’ bello poter pregare Gesù e sentirlo presente tra di noi guar-dandosi negli occhi se pure a più di 150 Km di distanza! Per noi è una piccola ma bella esperienza di Chiesa in cammino nel terzo millennio.

Carissimo Padre,seguo da molti anni la vostra benemerita istituzione, della quale cerco di appoggiare le iniziative con il mio modesto contributo e, soprattutto, apprezzo quanto lei personalmente fa per sviluppar-la in condizioni di grande sacrificio e generosità. Nel ringraziarla, mi permetto di rivolgerle una calda preghiera in favore della mia famiglia, che si è allontanata dalla pratica re-ligiosa. Spero di vero cuore che voglia mettere questa mia inten-zione non solo nella sua personale preghiera, ma anche in quella dei numerosi bambini da voi accolti, certa che sarà in modo spe-ciale ascoltata dal Signore.

Un’amica

Gli amici ci scrivono

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pia opera Santa Maria Madre dei poveri del terzo Mondo

Sono moltissime le persone che, per dimostrare il profondo affetto che nu-trono verso i loro cari, tanto vivi come defunti, li raccomandano, in salvo da ogni possibile dimenticanza, alla bon-tà misericordiosa del Signore e della sua santissima Madre. Per ottenere questo, sanno che la celebrazione del santo sacrificio della Messa applicata secondo tali intenzioni è il miglior re-galo che possano fare ai loro cari. Per tutti gli iscritti alla "Pia Opera Santa Maria Madre dei Poveri", ogni giorno dell'anno nell'Opus Christi Salvatoris Mundi (I Missionari Servi dei Poveri del Terzo Mondo) si celebrano due sante Messe: una per i benefattori vi-vi, e un'altra per i benefattori defunti.

Cuzco - perù

L'iscrizione, con la relativa offerta, può essere:

per un Anno: 25,00 euroA perpetuità: 155,00 euro

Si invia un attestato dell'impe-gno assunto.

carissimi amici, anche quest’an-no, a Dio piacendo, il Movi-mento dei Missionari Servi dei Poveri del Terzo Mondo si arric-chirà di nuovi sacerdoti. Questi giovani sacerdoti sa-ranno ordinati per servire i piú poveri; con loro, il nu-mero dei sacerdoti del Mo-vimento aumenterà e quindi anche la possibilità di cele-brare S. Messe in un maggior numero di villaggi della Cor-digliera dove i nostri fratel-li Indigeni aspettano l’arrivo della S. Eucarestia. Ringraziamo di vero cuore coloro che per aiutare i no-stri missionari hanno inviato 20 Euro per ogni stipendio di S. Messa.

Le offerte per l'iscrizione alla "PIA OPERA SANTA MARIA

MADRE DEI POVERI" non devono essere considerate

un pagamento della Santa Messa, ma unicamente un aiuto economico

ed un sostegno morale ai missionari Servi dei poveri del terzo Mondo.

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1) c/c Postale 57689200 intestato a Missionari Servi dei Poveri del Terzo Mondo Onlus2) bancoposta on line: I correntisti del servizio “Banco posta on line” possono versare le offerte direttamente sul conto corrente Intestato a Missionari Servi dei Poveri del Terzo Mondo. Le coordinate postali sono le seguenti I T 8 9 V 0 7 6 0 1 0 1 6 0 0 0 0 0 0 5 7 6 8 9 2 0 03) Bonifico bancario: Intestato a: Missionari Servi dei Poveri del Terzo Mondo - Onlus Banca Intesa San Paolo Filiale di Casalmaiocco Via Papa Giovanni XXIII, 3 Coordinate bancarie: CODICE IBAN: IT 22 E 03069 73870 100000002098 CODICE BIC: BCITITMM (vi invitiamo a precisare il vostro nome, indirizzo nello spazio della causale del versamento, altrimenti l’offerta ci perviene come anonima)4) Assegno “non trasferibile” Intestato a: Associazione Missionari Servi dei Poveri del Terzo Mondo Onlus. Spedire in busta chiusa a: Missionari Servi dei Poveri del Terzo Mondo - Onlus - Casella Postale 220 - 26900 Lodi - Italia5) con carta di credito via internet Entrando nella nostra pagina web www.msptm.com

AgEVOLAZIONI FIScALI:L’Associazione Missionari Servi dei Poveri del Terzo Mondo è una Onlus (Orga-nizzazione non lucrativa di utilità sociale). Pertanto, ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs 4/12/1997 n. 460, con modifiche apportate dal D.Lgs 14/3/2005 n. 35, convertito in legge n. 80 del 14/5/2005, ogni donazione a suo favore, ai fini fiscali;- per le persone fisiche è spesa detraibile dalle imposte entro il limite di € 2.066,00 di donazione.- Per le imprese (di persone, di capitale e cooperative), è onere deducibile dal reddito sino all’importo di € 2.066,00 o del 2% del reddito imponibile dell’impresa donante.- La ricevuta deve essere conservata ai fini fiscali per i successivi cinque anni.

L’offerta versata entro il 31 dicembre di ciascun anno puó essere quindi indicata tra gli oneri deducibili nella dichiarazione dei redditi (modello unico o 730) da presentare l’anno seguente.

Ci sono varie modalità per appoggiare il nostro servizio missionario:

La presente Circolare e tutto il materiale da noi pubblicato sono completamente gratuiti e sempre a disposizione di tutti, grazie alla generosità di un benefattore che crede nel nostro carisma ed in questo modo collabora alla diffusione del Regno di Dio. Per questo motivo, non abbiate paura di richiederci l’invio delle nostre pubblicazioni per far conoscere ad altre persone il carisma dei Missionari Servi dei Poveri del Terzo Mondo.

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IL 5 X 1000è UN ALTRO AIUTO cONcRETO

PER I POVERI:Al momento della dichiarazione dei redditi indica con chiarezza il nostro codice fiscale:

97056610153

Informativa ai sensi dell’art. 13 D. Lgs. 196/03 (Codice privacy), la informiamo che utilizziamo i suoi dati personali unicamente per l’invio di comunicazioni e materiale informativo. Il trattamento dei suoi dati avviene con strumenti e procedure idonee a garantire la loro sicurezza e riservatezza ed è fatto sia manual-mente, sia con strumenti elettronici. I suoi dati non sono diffusi e sono comunicati solo ai soggetti interni ed esterni incaricati del loro trattamento (addetti all’imbustamento e confezionamento mailing: addetti all’elaborazione dati; addetti alla stampa delle lettere personalizzate, addetti al data entry). Lei potrà acce-dere in qualunque momento ai suoi dati personali per consultarli, modificarli, cancellarli e per esercitare tutti i diritti previsti dell’art. 7 del D. Lgs. 196/03, rivolgendosi direttamente al titolare del trattamento: Associazione Missionari Servi dei poveri del Terzo Mondo Onlus , Via Ettore Asfinio, 8 – 26858 Sordio (LO) – Tel. 02.9810260 – Fax 02.98260273 – Cell. 3351823251.- mail: [email protected]

PER cONTATTARcI:MISSIONARI SERVI DEI POVERI DEL TERZO MONDO - ONLUS Casella Postale 220 - 26900 LODI - ItaliaTel. 02.9810260 - Fax 02.98260273 - Cell. 335.1823251e-mail: [email protected] - www.msptm.com

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MISSIONARI SERVI DEI POVERI DEL TERZO MONDOPERU’: CUZCo: p.o. Box 907 - Cuzco, perù - tel. 0051 95 6949389 - 0051 98 4032491 - e-mail [email protected]

ITALIA: CASeLLA poStALe 220 - 26900 LoDI - Italia - tel. (02) 9810260 - Fax (02) 98260273 - Cell. P. Walter 335.1823251 - e-mail [email protected] SVIZZERA: RATHAUSGASSE 1 - POSTFACH 83 - 9320 ARBON (SVIZZERA) - TEL. 071/4478836 - FAX 071/4478834 - C.C.P. 85-123-0

AMERIcA: W. BABYLON, NEW YORK: P.O. BOX 1051 - 11704 U.S.A.www.msptm.com

CoLLABorAtorIogni uomo di buona volontà che voglia inna-morarsi sempre di più dei poveri.

GrUppI D’AppoGGIoDeL MovIMento

Hanno la finalità di approfondire e diffon-dere il nostro carisma, lavorando per la con-versione di tutti i membri per mezzo dell’or-ganizzazione di incontri periodici. I membri sono considerati SoCI.

oBLAtIAmmalati o carcerati che offrono le loro soffe-renze per i poveri del terzo Mondo, come pure tutti coloro che hanno accolto e fatto proprio nella vita il carisma dei Missionari Servi dei po-veri del terzo Mondo.

opUS CHrIStI SALvAtorIS MUnDI

Formato dai membri del Movimento dei Mis-sionari Servi dei poveri del terzo Mondo chia-mati a seguire un cammino di consacrazione più profonda, con le caratteristiche della vita comunitaria e la professione dei consigli evan-gelici secondo la propria condizione.

Gli interessati scrivano a:

opUS CHrIStI SALvAtorIS MUnDI“missionari Servi dei poveri del terzo Mondo”

Missionari

Servi dei

Poveri del

Terzo Mondo

Con approvazione ecclesiastica

Costituiti da diverse realtà missionarie (sacerdoti e fratelli consacrati, religiose, matri-moni impegnati, sacerdoti e fratelli specialmente dedicati alla vita di preghiera e alla contemplazione, soci, oblati, collaboratori, Gruppi d’Appoggio) che condividono il medesimo carisma e si rifanno allo stesso fondatore.