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anno V n°8 Settembre 2011

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PIE!

Ciao Pè!Ciao Renà! Come t’adé jite le vacanze ?Benissimo, sò jitu in montagna e sò statu tanto vé! ma dimme de te, piuttosto, a te come adé jite le vacanze ?Un macellu senza carne !Scii ? Racconteme, vojio un resocuntu de tutto quello che t’adé successo !!Allora scordame vé! Io non me sò mossu da Tulintì e tutto se pole riassume li diciotto de agosto dell’anno del signore dumilaeundici: Piazza principale de la città nella mattinata inoltrata lu sole pacca le pietre, in gniru non c’è un ca’, c’è solo lu parghettu sotto lu comune co’ ‘na torre de sedie su un fi ancu. Pé la piazza svolazza solo ‘che pezzu de carta e la poca aria che tira spigne rumorosamente quarche barattulu de plastica vòtu che chidu’ che ha ciucciatu lo tè da bona persona civile ha lasciatu per terra. Dopo un po’ se cumincia a

vedé un certu movimentu de turisti italiani e stranieri diretti jiò San Nicola. Quasi tutti se ferma a capì che cosa dell’urilogghiu de la torre. Quillu che se capisce mejio adé lu quadrante su lu mezzu, ma ce sta un attimu de imbarazzu perchè lu jiornu indicato sta ancora al 17 anzichè a li 18, e questo te sta a dimostrà ‘nà orda de più l’effi cienza attuale de quella che fu una delle “100 città d’Italia”.Un gruppo de turisti un po’ ccallati, sta ‘mmucchiati su la poca ombra che adè rmasta sotto le logghie davanti lu caffè de Zazzaretta. Quistu squallore me da alla testa e, pe’ sfogamme, metto la quarta e me fi ondo a nzurdà li gestori de lu caffè, dicendoje che non c’ha un minimo de dignità a fa’ sta’ la jiente in quelle condizio’; a queste mie rimostranze li proprietari de lu caffè m’ha rinfacciato che loro ha presentato,

tante orde, vari progetti che previdia l’occupazio’ de solu pubblicu su la piazza, ma era jito tutto a zampe all’aria a causa della cifra esorbitante che lu comune richidia per “l’occupazione del suolo pubblico”. Allora, co’ la coda fra le gamme, me so’ jitu via e me so’ vviatu verso casa, quanno, meravijia delle meravije, agghio visto una miriade de cittadini e de turisti che se scontrava correnno in su e in gno’ su la pista ciclabbile. E allora c’ho avutu ‘na folgorazio’, agghio capito lu signifi catu de lu cartellu che c’è all’ingressu de la città: “Tolentino città di cura soggiorno e turismo! i’ capito ? Agghio capito che scii! ma adesso te vojio risponne, come al solito, a modu mia:Tulintì, che bellu postu, beati vualtri che ce state, co’ le mura che è ‘na vita c’ade’ state puntellate! Co’ le strade

non da ogghi, ma da più de “l’altru jiera” che lo vedi, adè ridotte molto pegghio del groviera! Le segnalazio’ stradale, quelle dette “orizzontale” beati quilli che l’ha viste che non so da quantu tempu se po’ dì che non esiste: se tu vai a reclamà che a jirà ce se confonne, chi è prepostu pe’ ste cose non se degna de risponne. Ma se porbio tu pretenni che a risponnete se’ degni, te ripete: non c’è sòrdi manco pe’ ffà un pardesegni! ma lu sprecu è cuscì granne che ce lascerà in mutanne.Lu perchè non ve lu spiego, non perchè io me ne frego: ma lo spiegherò più in là cuscì lo ricorderete quanno c’è da jì a votà !!Ciao Pè!Ciao Renà, !

Pista ciclabile, tra favorevoli e contrari. Abbiamo approfondito la questione

LA “CHICANE DEL TABACCAIO”

ZONA FRANCA AL PARCO DI FOSSO PACE

SERVIZIO A PAGINA 14 - 15

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A che punto siamo con la sperimentazione? I lavori sono stati sostanzialmente completati mercoledì 3 agosto e così fin da questi giorni si può andare in bicicletta in una pista ciclabile di circa 3.300 metri + 1.000 metri di ciclopedonale.

Qual è il tracciato della nuova pista ciclabile? Il progetto è quello di collegare il centro dello storico con la zona est (quartieri Benadduci, Repubblica e nuova zona Pace), arrivare agli impianti sportivi ed avvicinarsi al Quartiere Foro Boario. Il collegamento al centro sarà ricavato con segnaletica di indicazione anche per quanto riguarda l’attraversamento della rotatoria di Palazzo Europa.In pratica:

Rotonda Piazzale Europa > Viale Matteotti da dove si può:

> andare in via Lucentini e arrivare con collegamenti ciclo-pedonali ai giardini di Viale Benadduci e alla Scuola Lucatelli > proseguire > Viale La Bastide-Murat > Viale Martin Luther-King da dove si può andare:> sul viadotto Berlinguer (dove già esiste un pista ciclabile) e raggiungere, appena verrà aperto il breve tratto di collegamento, il nuovo insediamento di zona Pace (dove è programmata una pista ciclabile e un primo tratto è già stato realizzato);> su viale Brodolini > via Ciarapica > viale Repubblica (dove già esiste un brevissimo tratto di pista). La pista permetterà, inoltre, di connettere anche il nuovo tratto ciclo-pedonale di via Caduti di Nassiryia da via Ramundo >costeggiando (ovviamente non attraversando il campo Papa Giovanni XXIII) per arrivare agli impianti sportivi ed attraverso il percorso del Parco fluviale (avvicinarsi così al quartiere Foro Boario). In questo modo prende forma una prima e diffusa rete ciclabile urbana che riconnette i tratti fini ad oggi isolati nel centro abitato.Perché avete pensato di realizzare una pista ciclabile nel centro abitato? Il progetto della pista ciclabile a Tolentino è una scelta programmatica dell’Amministrazione Comunale e un progetto elaborato dal “Gruppo Mobilità sostenibile” nato nel 2009 che si colloca all’interno di scelte condivise da tutta l’Amministrazione a favore dell’ambiente e della salute dei cittadini. Successivamente il Comune di Tolentino ha partecipato ad un bando del Ministero dell’ambiente finalizzato al miglioramento della qualità dell’aria, dove la Stazione ferroviaria rappresenta un “nodo di scambio” (che potrà avere una funzione ancora più importante se si andrà verso la trasformazione della tratta ferroviaria in “metropolitana di

superficie”) e ciò ha favorito la scelta di intervenire nel tessuto urbano.

Non era più utile il completamento della pista esistente verso “Le Grazie”?In base a quanto appena espresso non era possibile intervenire in questa occasione nel completamento della pista che va verso il lago Le Grazie poiché il tentativo di miglioramento della qualità dell’aria è necessario nel centro abitato, ma si tratta di un sicuro impegno per il futuro che dovrà riguardare la sistemazione della strada di C.da PIanibianchi (compreso il suo allargamento).La pista rimarrà così come la vediamo in questi primi giorni?No. Abbiamo sempre parlato di sperimentazione per verificare la bontà delle scelte soprattutto per quanto riguarda la viabilità. I progetti nel campo della gestione del traffico necessitano sempre di una verifica diretta sul campo e capire, in particolare, il comportamento dei singoli utenti.Solo in alcuni tratti dove è stato sistemato il manto stradale della pista si può vedere l’aspetto definitivo. Negli altri tratti come in viale Matteotti sono state tracciate delle linee per delimitare la pista senza ulteriori interventi: a regime si dovrà allargare il marciapiede. Inoltre, nella parti più esposte, la pista verrà protetta con dei cordoli. La stessa segnaletica è provvisoria e strettamente funzionale a garantire le condizioni minime di sicurezza.

Perché si è scelto di mettere a senso unico viale Matteotti e cambiare la direzione di viale Benadduci?Abbiamo detto più volte che era necessario inserire la pista in spazi già definitivi senza intervenire in modo forte sui parcheggi e, soprattutto, cercare di fluidificare il traffico. Il senso unico in viale Matteotti è nel dibattito locale da molti anni e la pista ha costituito l’occasione per un intervento che si auspica possa non comportare disagi per la circolazione La direzione in uscita è l’unica tecnicamente sostenibile. Il cambio di direzione di viale Benadduci consente di dirigersi ad est della città verso l’asse di via Brodolini – viadotto Berlinguer.E durante l’ingresso e l’uscita dalla scuola questo asse d’uscita avrà sempre la precedenza.

Per chi procede in direzione opposta, da viale Brodolini verso il centro sarà obbligato a deviare, tramite via Lucentini su Viale Matteotti. Durante l’uscita dalla scuola Lucatelli il flusso verso il centro potrà percorrere via Sant’Egidio e Via Betti, per poi collegarsi a via Matteotti.

Per chi giunge da via Flaminia e dal Ponte del Diavolo è stata resa a doppio senso tutta la via delle Cartiere in modo che sia possibile arrivare alla Rotatoria Europa senza deviare per via Germondani e congestionare viale Matteotti

In viale Matteotti non è stato eliminato alcun parcheggio, ma anzi ne sono stati aggiunti 4 non a pagamento e 5 per motorini, ed è stata creata un’area per il carico-scarico di fronte alle

attività commerciali. Allo stesso modo non sono stati toccati i parcheggi di viale Benadduci, non vengono toccate le piante. La scuola Lucatelli si potrà raggiungere con due collegamenti ciclo-pedonali da via Lucentini e da viale Repubblica.

La collocazione del parcheggio a lato della pista di viale Matteotti, non può creare problemi quando sia apre lo sportello dell’auto?In fase di consolidamento questo problema non ci sarà più perché l’allargamento del marciapiede, come abbiamo già detto, consentirà di ricavare una sede ciclabile con dei franchi di sicurezza sufficienti. Parliamo di Piazza Marconi Finalmente è stata razionalizzata la sosta in piazza Marconi con sette posti di fronte alla stazione con sosta oraria di 30 minuti per favorire le attività commerciali presenti. Inoltre, sono già attivi 25 posti del nuovo parcheggio di scambio. Il parcheggio inserito al centro della piazza permette anche di creare una sorta di barriera naturale, una curva studiata per far rallentare le auto che provenendo da viale Labastide Murat arrivano troppo veloci su viale Matteotti, per consentire la fermata dei bus e per agevolare le fermate e il parcheggio davanti alla stazione, senza attraversare la strada.

Anche viale Labastide Murat diventa a senso unico? L’asse Murat - Matteotti ha un valore strategico per l’inserimento di una pista ciclabile. Con una lunghezza complessiva di un chilometro, collega agevolmente il centro storico alla zona est della città, servendo inoltre la stazione ferroviaria con i parcheggi di scambio sia della stazione sia del multipiano Matteotti.

Il passaggio della pista ciclabile davanti all’Ospedale non è pericoloso?No: la pista ciclabile ha l’obbligo di dare la precedenza alle ambulanze (c’è il segnale di interruzione della pista). In piazza Togliatti e nelle altre zone quando ci sono linee tratteggiate come ci deve comportare?Davanti P.zza Togliatti la pista in concomitanza dell’ingresso al parcheggio è tratteggiata ed indica quindi che ovviamente, così come tutta la segnaletica orizzontale tratteggiata può essere attraversata in questo caso per l’accesso al parcheggio. Oltre alla pista ciclabile, quali altri azioni il Comune vuole promuovere per la mobilità sostenibile?Dallo scorso anno sono già state sistemate rastrelliere nelle scuole grazie alla collaborazione dell’ASSM con cui si sta studiando

l’attivazione di almeno due punti di “bike sharing” (prendere biciclette in affitto) e favorire il “car pooling” ” (usare una stessa auto in più persone per fare uno stesso percorso).Il Comune sta recuperando circa 20 biciclette disponibili per metterle a disposizione fin da subito.

Qualche bicicletta verrà messa a disposizione anche dei dipendenti del Comune che al posto dell’auto di servizio per gli spostamenti in città potranno prendere la bicicletta di servizio ed in questo senso esistono già due richieste.

Azioni di particolare rilievo dovranno essere quelle destinate a:

favorire l’utilizzo dei mezzi pubblici anche attraverso il “Piano Spostamenti Casa Lavoro” in fase di elaborazione, l’istituzione del “mobilità manager” e far conoscere il trasporto pubblico a chiamata;

realizzare percorsi sicuri casa-scuola;

ripensare ed aumentare le zone a traffico limitato e le aree pedonali urbane;

promuovere l’educazione stradale (in particolare programmi diretti a bambini e ragazzi per un utilizzo corretto della bicicletta).

Intervenire per sviluppare una mobilità sostenibile richiede una serie di azioni che si integrano tra loro e solo in questo caso si può sperare in un risultato positivo. Oltre agli interventi tecnici, l’aspetto sicuramente più importante è quello di cambiare cultura ed abitudini nei limiti, ovviamente, del possibile. Andare al lavoro con mezzi pubblici o con altri colleghi quando ciò è compatibile con i propri impegni ed orari; prendere la bicicletta per spostamenti a corto raggio; combattere l’abitudine di parcheggiare quasi “dentro” i luoghi di destinazione sono alcune azioni che possono portare con il tempo vantaggi a favore della salute dei cittadini e della tutela dell’ambiente. L’idea è quella di avere più mobilità nella nostra città, ma mobilità a piedi, in bicicletta e con i mezzi pubblici. Agiamo nel presente e guardiamo al futuro avendo come obiettivo quel “bene comune” che spesso è più facile invocare che perseguire con interventi possibili e concreti.

Chiediamo ancora una volta ai cittadini di avere pazienza per i lavori in corso e per i disagi legati ai cambiamenti.

Piste ciclabili. Un contributo alla mobilità sostenibile per il futuro della nostra Città Intervista al Vice sindaco e Assessore all’Ambiente Alessandro Bruni relativa alla sperimentazione della pista ciclabile 

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PISTA CICLABILE, LA PAROLA AL PROGETTISTAA COLLOQUIO CON L’ING. MICHELE CRUCIANITra favorevoli o contrari, è sempre la pista ciclabile con i conseguenti cambi alla viabilità l’argomento più discusso in città. Abbiamo cercato di fare il punto della situazione insieme al progettista, ingegner Michele Cruciani. “Il progetto è promosso, e finanziato per due terzi, dal ministero dell’Am-biente ed ha la finalità di migliorare la qualità dell’aria nelle aree urbane, an-che con l’introduzione di piste ciclabili. Intervenire però in aree urbane con-solidate” spiega Cruciani “è molto complesso, e ancor più complesso è ricavare degli spazi dignitosi da dedi-care alla mobilità ciclabile. Sono quindi necessarie delle riorganizzazioni e dei compromessi. Le piste ciclabili saranno pertanto realizzate solo in una fase suc-cessiva, anche se già da ora sono stati ricavati provvisoriamente degli spazi (in alcuni tratti sufficienti, in altri tratti non sufficienti)”. E per quanto riguarda la viabilità? “Fra l’ultima settimana di luglio e la prima settimana di agosto, come annunciato, si sono operate delle modifiche sulla viabilità di Tolentino. Queste modifiche hanno il principale scopo di verificare la sostenibilità dei flussi veicolari. In altre parole servono a capire se il traffico veicolare, con que-sta nuova organizzazione, è accettabile e quindi non si congestiona eccessiva-mente. La sperimentazione è indispen-sabile perché gli utenti della strada si muovono secondo scelte di percorso soggettive. Ci sono, naturalmente, del-le possibili criticità da verificare. Innan-zitutto la sostenibilità del traffico che interesserà, nonostante il senso unico, il tratto terminale di viale Matteotti. Con il doppio senso di Viale delle Car-tiere, Viale Matteotti sarà probabilmen-te sgravato del traffico di chi arriva da sud, perché non sarà più costretto a gi-

rare in via Germondani (campi da ten-nis, stadio). Ma l’assenza di una rotato-ria all’incrocio fra viale della Repubblica e via Nazionale non incoraggia chi vie-ne da viale Brodolini o da via Giovanni XXIII a deviare sul percorso alternativo di via Flamina. Da via Flaminia infatti si può arrivare agevolmente alla rotatoria Europa tramite via delle Cartiere. Le ragioni delle scelte operate sono sta-te obbligate dall’assenza di alternative tecnicamente sostenibili: viale Matte-otti già ora non regge bene il doppio senso di marcia. Introdurre però un senso unico su viale Matteotti in uscita avrebbe saturato con un flusso insoste-nibile viale Benadduci in entrata senza possibili percorsi alternativi. Infatti anche Via Nazionale è già molto congestionata in ora di punta. Fin qui le intenzioni e la logica che ha indirizzato le azioni, ora non resta che verificarne gli effetti concreti sulla Città”. “Solo se la cittadinanza giudicherà com-plessivamente sostenibili le modifiche proposte” sottolinea ancora Cruciani “Tolentino potrà realizzare una pista ciclabile urbana facilmente percorribile che colleghi la parte est della città al centro storico. Una pista che si ritiene conveniente far passare lungo il viale Matteotti perché con la sua lunghezza complessiva e con la sua bassa penden-za, ha le potenzialità per fare da vola-no e da stimolo al miglioramento della qualità di vita nella città di Tolentino. Non si possono avere certezze sull’esi-to; ma si è fermamente convinti che sia una sfida che vale la pena affrontare. Per un giudizio più sereno sarebbe au-spicabile sfuggire da pregiudizi e spe-culazioni politiche sulla vicenda visto che i soldi sono vincolati dal ministero dell’Ambiente per essere spesi in area urbana; il ministero che promuove l’in-

tervento è di centrodestra e l’Ammini-strazione Comunale è di centrosinistra; per organizzare le piste il Comune spen-de molto meno di quello che riceve.

Dopo la prima fase di sperimentazione, è stato riscontrato che la nuova orga-nizzazione ha fatto registrare una ec-cessiva concentrazione di traffico lungo viale Matteotti, con congestioni in alcu-ne ore della giornata (in particolare nel tardo pomeriggio, dopo le ore 18.30). Sono così state studiate delle margi-nali modifiche che consentono di or-ganizzare un percorso alternativo per i residenti del quartiere Benadduci ed in generale per chi proviene dalla di-rezione est (Viale Brodolini, Viale Della

Repubblica).Le modifiche prevedono l’istituzione dei seguenti sensi unici: - Via Boccalini (da Viale Bennadduci a Via Don Minzoni) - Via Don Minzonni invertita (da Via Boccalini in direzione Via Santini) - Via Santini con sensi invertiti in con-vergenza su via Germondani (quindi da Via Don Minzoni verso Via Germondani e da Viale Be-nadducci verso Via Germondani) - Via Germondani invertita (da Via San-tini a Viale delle Cartiere) - Viale delle Cartiere nel tratto fra Via Germondani e viale Benadduci in dire-zione di quest’ultima

modifiche alla viabilità dopo il 4 settembre

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Ecco l’obiettivo di questo spazio dedicato a The Light of Life Longe-vity Energetic: rinnovare la propria vita, migliora-re la salute, i rapporti con gli altri e sentire una nuova spinta al cam-biamento verso un autentico per-corso di vita.

Il nostro intento è quello di fornire ogni mese, tutte le informazioni necessarie per cominciare a prati-care a casa gli Esercizi di Light of Life Longevity. Presenteremo ogni esercizio con foto e istruzioni che accompagneranno il lettore passo per passo.Per ottenere il pieno beneficio da questi esercizi è importante ese-guirli correttamente e secondo le proprie possibilità.Consigliamo di seguire le indica-zioni, trovando il proprio ritmo, e di praticare lentamente, respirando in modo naturale e incorporando il ri-lassamento.Sarà necessario usare sempre la dovuta cautela e non esigere mai troppo dal proprio fisico. Ogni cor-po è diverso dall’altro e ognuno troverà il suo livello naturalmente. Dove è possibile, è consigliabile frequentare i corsi di “Longevity” per valorizzare le sessioni di prati-ca a casa.

Praticati con costanza a casa o in classe, gli Esercizi di Longevity conferiranno:

° Radicamento e centratura sul pia no fisico, emotivo e mentale

° Focalizzazione: dirigere la propria Energia invece di sprecarla

° Quiete interiore: distacco dal chiacchiericcio mentale e dalle preoccupazioni

° Equilibrio: non essere sopraf-fatti dalle emozioni e dai pensieri negativi

° Eliminazione dell’energia negati-va e dalle abitudini nocive

° Salute e armonia di mente e cor-po

° Ringiovanimento

° Intuizione e flusso creativo: pen-sare fuori dagli schemi

° Consapevolezza

La Posizione Iniziale

La Posizione Iniziale dà equilibrio e radicamento a terra. La si assume trovando l’allineamento del corpo e la distribuzione del peso ottimali. Questa posizione è basilare per gli Esercizi di Light of Life Longevity, in quanto dà stabilità, è come le fondamenta di un edificio. In effet-ti , la maggior parte degli esercizi comincia con la Posizione Iniziale.

Praticata da sola è molto potente nell’aiutare a trovare il proprio cen-tro, acquietare la mente e accre-scere la consapevolezza. E a lun-go andare migliora la postura del corpo e la salute in generale.Allineando il corpo fisico ci appro-priamo della disciplina necessaria a una nuova centratura dell’intero essere. Si potrà notare maggio-re armonia e potere personale, anche dal punto di vista emotivo, psicologico ed energetico. Di fatto, si diventerà meno suscettibili agli sbalzi di umore e non si sarà più in balia delle emozioni proprie e altrui.

Praticando questa posizione con diligenza, sarà subito evidente un cambiamento nei modi di affronta-re la vita , le emozioni e la soluzio-ne dei problemi diventa più facile. Quando si trova il proprio centro, si diventa più consapevoli, si im-para intuitivamente a riconoscere i propri bisogni e i propri limiti, a valutare punti di forza e debolezze. Si individuano con più sicurezza anche i bisogni in termini di nutri-

mento fisico, emotivo e spirituale e si comincia a riconoscere e segui-re gli istinti e le intuizioni. In breve, conosciamo meglio noi stessi.E’ sorprendente quanto sia po-tente questa posizione anche in termini di produttività sul lavoro, creatività, capacità nelle decisio-ni e chiarezza mentale. Unita agli Esercizi di Longevity, essa fornisce l’Energia- anche in termini di cono-scenza- e la disciplina che aiutano a individuare la propria strada e a valorizzare il proprio talento, au-mentando il potenziale successo in qualunque cosa si intraprenda.

1 Stare in piedi allargando le gam-be finché i piedi si trovano sulla verticale delle spalle. Le ginoc-chia e le spalle sono rilassate, così come tutto il corpo, sono rilassate. Respirare con naturalezza.

2 Guardarsi i piedi e controlla-re che le punte siano allineate, in modo che un piede non sia più avanti dell’altro. Poi allineare i pie-di in modo che siano paralleli e in linea con la propria verticale. As-sicurarsi che le gambe e il corpo siano rilassati e che i muscoli siano morbidi, non tesi.

Questo esercizio è efficace quan-do lo si pratica correttamente. E’ bene prendersi alcuni momenti per controllare che i piedi siano nella posizione giusta, paralleli e alline-ati.

Una volta trovata la Posizione Ini-ziale, esercitarsi a mantenerla per

3 minuti la prima volta, 5 minuti da principiante, 10-15 minuti o più con il progredire della pratica.Guardate dritto in avanti. Mante-nendo l’allineamento dei piedi, abbassare il corpo piegando le ginocchia. Poi appoggiate le mani sui fianchi, mantenendo le spalle rilassate.Ora si è nella Posizione Iniziale.

Nel prossimo numero riprendere-mo l’argomento approfondendo l’importanza dell’allineamento per la salute.

Colgo l’occasione per anticiparvi che il Maestro Howard Y. Lee tor-nerà da noi sabato 1 Ottobre per l’INTERACTIVE HEALING (Multi-plex Piediripa ). Coloro che parteci-peranno a tale sessione hanno di-ritto di ingresso gratuito alla Serata Evento (venerdì 30 Settembre ) che prevede la conferenza del maestro HYL riguardo “Il ruolo determi-nante di LIGHT OF LIFE Lon-gevity Energetic nella guari-gione olistica”, cena a buffet ( costo 10,00 euro ) e il concerto di Musicoterapia tenuto da Rino Ca-pitanata.

Per saperne di più e per la preno-tazione obbligatoria entro il 25 Set-tembre, si prega di contattare Sabina Concettoni:Telefono +39.366.3812206 Terme Santa Lucia 0733/968227sabina.concettoni@thelightoflife.com

ORA PASSIAMO ALL’AZIONE ! Fare un importante passo avanti nella vita personale e professionale

The Light of Life

di Sabina Concettoni

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Ha fatto discutere l’articolo su Poltrona Frau con cui a luglio abbiamo aperto il nostro giornale. Ed era quello che volevamo, perchè è necessario, anzi fondamentale, che su questa azienda l’allerta sia sempre massima. Di questo abbiamo giustamente dato atto anche ai sindacati che, quando necessario, ri-portano all’attenzione dei media le loro preoccupazioni. Esattamente quello che non è avve-nuto e non sta avvenendo per un’al-tra storica azienda della nostra città: la Conceria del Chienti. Che sia una azienda in difficoltà ormai da tempo è cosa nota. Sviluppi, però, non se ne conoscono se non per voci catastrofi-che e incontrollate che girano in città. Solo qualche ora prima di andare in stampa, è arrivata una notizia ufficiale che riguarda la chiusura definitiva del-la Chito (azienda del ramo pellettiero riconducibile alla Conceria) e la collo-cazione in cassa integrazione dei quin-dici dipendenti. A questo proposito, la Conceria ha garantito la riassunzione

del personale della Chito che andrà ad utilizzare i macchinari dell’azienda che saranno trasferiti proprio in Conceria. La proprietà sta facendo quanto nelle sue possibilità per garantire un futuro ai lavoratori, ma lo scoglio principa-le restano le banche. In attesa che si approvi un piano industriale di medio termine che sciolga tutti i nodi intorno alla Conceria, diamo uno sguardo ai freddi numeri che riguardano il bliancio 2010 approvato dall’assemblea dei soci lo scorso maggio. Il bilancio si è chiuso con una perdita di € 6.853.244. Guardando ai dati consuntivi, pochi sono i motivi di ottimismo. Tra questi, il raggiungimento di un fatturato pari a 20,9 milioni di euro, con un aumen-to del 16% rispetto al 2009. Senz’altro opportuna è stata altresìى l’opera di “pulizia” del bilancio, che ha compor-tato la svalutazione di asset (principal-mente magazzino e crediti) per circa 4,2 milioni di euro. Tuttavia, la perdita di bilancio, anche “normalizzata”, resta superiore a 2,6 milioni di euro. Le dimensioni del-la perdita sono da ascriversi con ogni probabilità al notevole aumento dei costi di produzione, specie dei costi per materie prime e merci, balzati dai 9,5 mln di euro del consuntivo 2009 ai 15,2 mln di euro del 2010, con un incremento del 60% ed un’incidenza sul fatturato passata dal 52% al 73%. L’aumento dei costi di produzione ha profondamente alterato le condizioni

di equilibrio economico, come testimo-nia il margine operativo lordo (EBITDA) che, al netto delle svalutazioni, risulta negativo per ben 2,2 milioni di euro: in pratica, l’attività caratteristica è stata

gestita in perdita. A sua volta, lo squili-brio economico della gestione ha avuto riflessi negativi sulla posizione finanzia-ria netta a breve termine (raddoppiata da 4,4 a 8,9 milioni di euro, con un evi-dente peggioramento della situazione di liquidità aziendale) e sull’equilibrio patrimoniale, oggi compromesso da un livello di indebitamento troppo elevato (19,5 milioni di euro a fronte di un pa-trimonio netto sceso a 3,5 milioni). La strada appare in salita: la Relazione sul-la gestione riferisce dell’adozione di un piano di ristrutturazione per gli esercizi 2011-2015, da sottoporre eventual-mente all’attestazione di cui all’art. 67 della legge fallimentare, che consenti-rebbe a banche e fornitori di sostenere finanziariamente la società al riparo dal rischio di una successiva eventuale re-vocatoria fallimentare. La relazione non

indica quale sia stato l’esito della tratta-tiva con il ceto bancario circa il conso-lidamento dell’esposizione a breve ter-mine; tuttavia il collegio sindacale, con un richiamo di informativa nella propria

relazione al bilancio, non manca di am-monire che “la continuità aziendale è subordinata alla realizzazione degli obiettivi economico-finanziari del pia-no, alla dismissione degli assets non strategici ivi indicati e all’ottenimento delle adesioni degli istituti di credito a un possibile accordo di ristrutturazione nella misura prevista nel Piano”. Il che equivale a dire che per la riuscita del turnround aziendale è necessario che le banche aderiscano al piano di ristrut-turazione e che la società recuperi effi-cienza interna ed equilibrio economico, tornando velocemente all’utile operati-vo; in mancanza, si aprirebbero scenari di crisi che potrebbero travolgere i circa 100 dipendenti in organico e portare - nella peggiore delle ipotesi - alla dis-soluzione di un altro pezzo della storia imprenditoriale di Tolentino.

CONCERIA DEL CHIENTI: SEGNALI DI SPERANZAIN UN CONTESTO ANCORA MOLTO DIFFICILE

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PressNewsCAMPO DELL’ORATORIO GREMITO PER L’INAUGURAZIONE TANTISSIME PERSONE ALLA FESTA: OLTRE 2000Grande festa al campo dell’oratorio “Don Bosco” di Tolentino: ieri una palestra di vita per tanti tolentina-ti, oggi una certezza per le nuove generazioni. In tantissimi, oltre duemila persone tra le quali anche molti bambini, hanno preso par-te all’inaugurazione del campetto dell’oratorio riaperto dopo i lavori di sistemazione. La festa è iniziata con la messa celebrata nella chiesa del Santissimo Crocifisso dal vesco-vo di Macerata, Tolentino, Reca-nati, Cingoli, Treia, mons.Claudio Giuliodori. Al termine è partito un corteo con la reliquia di Don Bosco per raggiungere il campetto dove si è tenuta la cerimonia di inaugura-zione e benedizione della struttu-ra da parte del vescovo. Ed i primi ad entrare nel rinnovato campetto sono stati i bambini con il lancio di palloni. Di seguito è stata ripercor-sa la storia della sistemazione del campetto attraverso gli interventi delle autorità presenti, tra i quali il vescovo; il sindaco di Tolentino,

Luciano Ruffini; il presidente del-la Provincia di Macerata, Antonio Pettinari; Andrea Passacantando in rappresentanza del Rotary di To-lentino; l’on.Roberto Massi Genti-loni Silverj, vice presidente della Fondazione Carima Macerata; don Andrea Leonesi, parroco del San-tissimo Crocifisso, Silvio Minnetti, dirigente scolastico dell’istituto su-periore FiIelfo; Massimo Valpiani; Alberto Marcelletti. Sono interve-nuti anche due attori della “Cal-ciattori team”: Paolo Gasparini e Marco Bonini, ospiti all’Agriturismo Terre del Chienti di Tolentino. Un sogno che si è trasformato in realtà. La struttura, da sempre luogo di in-contro, crescita, confronto e gioco, è tornata a risplendere dopo tanti anni. I lavori di sistemazione sono stati avviati qualche mese dopo la “Partita del sorriso” organizzata dal Rotary di Tolentino dopo l’ap-provazione del progetto da parte della Curia di Macerata e quin-di della parrocchia del Santissimo

Crocifisso e dalla Provincia di Ma-cerata, proprietaria come la prima dell’immobile. Tutto è così iniziato il primo maggio del 2010 quando, su iniziativa del club tolentinate che era presieduto da Andrea Passacan-

tando, è stato organizzato l’evento sportivo con la “Calciattori team” in favore del campetto dell’orato-rio per la sistemazione. L’incasso della partita, pari a 10 mila euro, è stato devoluto al progetto. Pro-getto al quale hanno contribuito anche l’Assm finanziando l’impian-to di illuminazione, nonché la Fon-dazione Carima di Macerata met-tendo a disposizione 15mila euro. Alla sistemazione della struttura ed alla festa di inaugurazione hanno contribuito pure la Pro loco tct, la Saipa e Tonico Service. Al temine degli interventi a tutti i partecipan-ti è stata distribuita la pagnottel-la con mortadella e gazzosa dietro un buono che è stato consegnato come si faceva all’epoca. Sono poi seguiti momenti di vita oratoriana con video, interviste. Erano in mo-stra, inoltre, nelle diverse stanze dell’oratorio le foto scattate nel corso degli anni che ripercorrono la storia oratoriana. Con l’inaugu-razione, infine, è partita l’operazio-ne “100 amici per l’oratorio” per finanziare la sistemazione e l’atti-vità del campetto dell’oratorio. Chi aderirà avrà scritto il proprio nome e cognome in una targa che verrà posta all’interno del campetto.

Di Carla Passacantando

Dopo otto anni, finalmente via G.Mari ha visto la luce. Ci eravamo occupati di questa que-stione nei numeri scorsi, in quanto l’assenza di un punto luce rendeva pericoloso percorrere quel tratto di strada sia a piedi che in automobile. L’assessore Bruno Prugni se ne è subito interessato e aveva promesso di risolvere la situazione nel più breve tempo possibile. E così è stato. Nel giro di poche settimane è stato installato un punto luce grazie al quale di sera via G.Mari è percorribile con maggiore sicurezza. Il ringraziamento dei residenti e un doveroso e meritato riconoscimento, quindi, all’assessore Prugni che è stato di parola e ha dimostrato che, se si vuole, queste piccole cose, fondamentali per il cittadino, possono essere risolte sen-za tante chiacchiere e con poca spesa. Ci auguriamo che questo possa essere un primo passo verso la realizzazione delle tante opere di urbanizzazione di cui ancora resta carente l’area che da viale Vittorio Veneto porta verso il Castello Silverj.

E DOPO OTTO ANNI... LUCE FU!PIU’ SICUREZZA IN VIA G.MARI

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Per l’associazione Nuoto Tolentino, che gestisce la piscina comunale “Giancar-lo Caporicci” per conto del Comune di Tolentino, è tempo di bilanci. L’annata sta per concludersi così stilia-mo un resoconto sull’attività con il pre-sidente dello storico sodalizio natatorio tolentinate, Elio Maccari. “Non è stata una stagione facile – esordisce – siamo partiti lo scorso settembre tra mille difficoltà, è inuti-le nasconderlo. Su questo fronte, ab-biamo potuto contare sull’appoggio e sul sostegno dell’Amministrazione comunale, del sindaco, dell’assessore allo sport Massimo Marco Seri e del

consigliere regionale Francesco Comi. Il primo passo che abbiamo fatto è stato di cessare l’attività agonistica. In base alla nostra esperienza passata, le due anime che convivono in una strut-tura natatoria, l’attività sociale da una parte e quella agonistica dall’altra, non possono invece stare sotto lo stesso tetto per quel che riguarda il profilo economico. Questo passo è stato decisivo per noi e ci ha consentito di concentrare attenzione e sforzi economici sull’attività principa-le, oltretutto oggetto della convenzio-ne che ci lega al Comune di Tolentino, quella sociale, ovvero rivolta a tutti”.

Maccari mette in evidenza l’importanza della presenza della struttura natatoria a Tolentino, che con i suoi 25 anni di storia rappresenta una tradizione e un punto di riferimento per grandi e bam-bini, per chi vuole imparare a nuotare e per chi vuole fare un’ora di nuoto li-bero. “La piscina di Tolentino – prosegue il presidente – è un bene della comunità tolentinate e di un comprensorio più ampio e come tale va tutelata e rilan-ciata. Gli sforzi compiuti fin dal mese di set-tembre ci hanno consentito di far av-vicinare gente al mondo dell’acqua e

questo per noi è il risultato più impor-tante. Nella parte finale della stagione, alla fine dell’anno scolastico, abbiamo allestito anche un Campus estivo per i più piccoli: oltre 40 bambini hanno fre-quentato la struttura e hanno svolto corsi di nuoto, di karate, pattinaggio a rotel-le e la palestra di arrampicata sportiva. E’ stata un’esperienza molto positiva che ripeteremo anche il prossimo anno”. Nel frattempo il direttivo sta pianifican-do la stagione 2011-2012. “Stiamo programmando la prossima annata – spiega Maccari – e intendia-mo presentarci alla clientela con una nuova veste: ambienti rinnovati e più accoglienti, ampliamento dell’attività fisica extra-acquatica con una palestra più capiente”. Insomma, l’idea del rilancio della pi-scina comunale di Tolentino poggia su basi solide.

BILANCIO DELL’ATTIVITA’ DELLA PISCINA AD UN ANNO DALLA NUOVA GESTIONELA PISCINA COMUNALE SI RIFA’ IL LOOKdi Carla Passacantando

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Enzo Calcaterra

TOLENTIN TTOCENTO

Cèranoncè

1862. La città industreE’ storicamente appurato che senza l’Unificazione l’economia dell’Italia e la sua storia industria-le sarebbero state di gran lunga diverse, oltre che più difficili. A promuovere la modernizzazione del Paese furono assai spesso uomini, idee, talenti che avevano in vario modo contribuito a mu-tarne la fisionomia geopolitica. Nel 1914, poco più di mezzo secolo dalla proclamazione del Re-gno d’Italia, Tolentino fu definita da fonti qualificate città “industre”. Il termine significa “spazio caratterizzato da industrializzazione” , ma anche “laborioso, capace, ingegnoso”. Il Risorgimento

continuava, eppure non aveva cambiato la nostra città. Ne aveva semplicemente iniziato a liberare, valorizzare, accelerare le innate capacità di conciliare proficuamente vocazione e tradizione, risorse individuali e collettive.

Non di rado può capitare che il verbale di un Consiglio comunale dica molte più cose sul senso di un momento storico di complicate analisi. E’ il caso di una seduta convocata a Tolentino il 15 maggio 1861, due mesi appena dalla proclamazione del Regno d’Italia. In aprile era stato nominato il primo Sindaco Domenico Silverj. Nobile, musicista, era legato alle vicende della Repubblica Romana per avervi aderito, da convinto cattolico liberale, nonostante le sue origini. Ma nel neonato Consiglio figuravano anche diversi ex, cospiratori e volontari, protagonisti della fase risorgimentale appena conclusa: Filippo Ciardoni, Venanzo Santoncini, Nicola Filoni, Ilario Ilari. Liberalmoderati, nobili, borghesi, artigiani, costituivano un saldo nucleo dirigente intenzionato, pur nella diversità di provenienze e interessi, a modernizzare la città potenziandone le risorse economico-produttive. Ma torniamo a quel 15 maggio 1861. Il Consiglio si aprì in seduta pubblica con la proposta del Sindaco Silverj di aderire all’istituzione, la prima domenica di ogni anno, di “una festa nazionale, commemorativa del nostro risorgere ad indipendenza e unità e libertà colle guarentigie dello Statuto del Regno”. Ottenuta l’unanimità, si passò ad esaminare la richiesta del meccanico Gerardo Bartocci (fratello del più noto Andrea) di “erigere uno stabilimento meccanico d’ industria col quale fornendogli delle acque del nostro vallato attendere ai propri lavori”. La Giunta approvò, con la motivazione: “Non è l’esercizio menomamente di vantaggio al Comune, e sarebbe invece di giovamento alla città lo avere un mezzo in più d’industria di lavoro, e di guadagno per la popolazione”. Non è difficile leggere tra le righe un pragmatico equilibrio tra passato e futuro, quella sorta di “interclassismo mentale” che avrebbe caratterizzato scelte decisive per Tolentino nei futuri cinquant’anni. L’avvento del nuovo Stato rappresentava infatti l’occasione propizia per avviare il progresso economico e civile della città, sul modello delle amministrazioni comunali virtuose che seppero accortamente giovarsi di apposite leggi, contributi, mutui, agevolazioni concesse dai vertici governativi dell’Italia post unitaria. Un segno storicamente emblematico di queste scelte fu la fondazione della Società Operaia di Mutuo Soccorso. Fenomeno europeo legato all’industrializzazione, queste Società rispondevano in modo concreto alla questione sociale. Nel recepire le due grandi idee-forza dell’Ottocento, associazione e solidarietà, anticipavano, con una rete di welfare autogestito, quello pubblico ancora da costruire. Molti repubblicani ed ex garibaldini, già considerati sovversivi da controllare e schedare, vi si ritagliarono spesso spazi, data l’ispirazione mazziniana con ideali comuni alle

classi popolari.A Tolentino, tra le prime in Italia e le Marche, la Società Operaia nacque ufficialmente il 27 aprile 1862, con un Regolamento diffuso il 1° giugno e stampato l’anno successivo. I suoi obiettivi si ispiravano ai valori dell’umanesimo cristiano permeati di mazziniana “religione civile”. Evidenziando la concordia fra le classi, senza però scadere nel filantropismo di principio, presentava già un’alta valenza sociale. Le finalità erano volte essenzialmente a diffondere l’istruzione tra i soci, provvedere alle loro esigenze nell’indigenza, infermità e vecchiaia, migliorarne la condizione economica. Nel 1881 e 1904 ne sarebbero scaturite due sezioni femminili; nel 1873 fondò la Cassa di Risparmio, avviando avanzate forme di cooperativismo.

Ma la Società rappresentò anche il prototipo di tutte le future Leghe di categoria, resistenza, lotta di matrice socialista e cattolica per le classi subalterne cittadine. Tra i promotori va ricordato Andrea Bartocci, allora trentenne. Studioso dal multiforme ingegno, insegnava matematica nella locale Scuola Tecnica. Genialoide sì, ma anche volontario nel 1859-60 e convinto patriota. Interessato a studi su elettricità e telegrafia, fu tuttavia costantemente impegnato nel sociale.Nel governo cittadino la Società aveva un importante sostenitore in Venanzo Santoncini. Nato nel 1819, inserito tra i “possidenti“ , aveva partecipato da volontario, col grado di sergente maggiore, alle campagne del 1848-49 e 1860. Mangiapreti, polemico, risoluto, idee chiare in economia come in politica. Doti personali, trascorsi risorgimentali, specchiata coerenza, gli avevano meritato un posto nella dirigenza pubblica, dove non svolse mai un ruolo di comprimario. Negli anni 1888-89 fu anche Sindaco della città. Si fece paladino della Società Operaia nella seduta consiliare del 30 maggio 1862. Con un intervento schietto quanto energico, chiese di destinare i fondi

comunali per gli ordini religiosi mendicanti ad altri scopi. “Ora che ci regge un governo libero e promotore di industria e lavoro, non è savia cosa premiare l’ozio e l’accattonaggio”, dichiarò. Meglio, dunque, un contributo “tanto in questo che negli anni successivi alla Società di mutuo soccorso che ultimamente hanno inaugurato gli artigiani di questa città”. Per la cronaca, venne ascoltato. Tolentino aveva già una solida tradizione artigianale prima del 1860. Ma dopo l’Unità il processo di industrializzazione si accentuò decisamente con un circolo virtuoso posizione geografica – risorse umane – scelte amministrative. Facevano parte di questa “cabina di regia” nobili, imprenditori, artigiani, operai, dirigenti lungimiranti. L’ultimo quarantennio dell’Ottocento vide incrementare attività provenienti dall’artigianato come la tipografica e conciaria, ma anche nuovi opifici nei settori meccanico-metallurgico e serico. Talvolta fu opera di uomini provenienti da altre provincie o addirittura da altre regioni, attratti da condizioni e mentalità favorevoli agli insediamenti industriali. Due esempi per tutti: un nobile e un operaio. Il Conte Aristide Gentiloni, filottranese, ex garibaldino, divenuto nel 1873 genero ed erede di Domenico Silverj, avviò in quegli anni la produzione di materiale edilizio con una fornace a ciclo continuo, utilizzando l’innovativo sistema Hoffmann.

L’operaio tessile di Prato Fortunato Bruschi, mazziniano, ex garibaldino, esule politico, anticlericale DOC (non volle preti neppure al funerale), impiantò negli anni Ottanta un moderno lanificio in grado di esportare e commerciare in altre regioni. Sulla sua tomba volle scritto: “Seguace convinto di Mazzini e Garibaldi, ebbe per norma costante la legge del dovere. Fuggendo la cupidigia di rapidi guadagni, dai loro insegnamenti apprese ad amare grandemente la Patria, la Famiglia, il Lavoro”. Il Risorgimento continuava, traducendosi ora in opere, progresso, civiltà. Spesso con uomini come questi, ancor oggi a torto definiti fanatici, falliti, utopisti senza morale né futuro.

Caro Ottocento,se non ci fossero le foto a documen-tarlo, sarebbe quasi impossibile imma-ginare che nell’angolo di Piazza della Libertà tra via Filelfo e l’attuale bar Zaz-zaretta c’erano solo casupole basse e malandate. La prima di queste fu, per molti anni, sede della Società Ope-raia. Poi nel 1904 fu presentata in Consiglio la dettagliata relazione del pe-rito comunale Antonio Massi, che avrebbe coordinato l’intero progetto. Vi si proponeva di abbattere tuguri fati-scenti e in precarie condizioni igieniche per realizzare un edificio privato degno della piazza, con un porticato destinato ad uso pubblico. Tra il 1904 e 1906 fu così edificato un palazzo in stile liberty. A renderne ancor più elegante la fac-ciata, furono aggiunti ornamenti in ter-racotta dello scultore perugino Bisca-rini. La Società Operaia cedette il suo spazio al Comune che lo acquistò, impegnandosi a corrisponderle una ren-dita annua di lire 80 fino all’estinzione del debito. Trasferitasi in via San Nicola, vi restò fino agli anni Settanta del ‘900. Quando il 1° settembre 1912 celebrò il suo Cinquantesimo, l’edificio faceva da sfondo in una piazza completamente trasformata. Vedete le immagini che ho raccolto, sul sito http://multiradio.podzone.org/ceranonce. A.R.

Fortunato Bruschi

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IL DIAVOLO GOLOSORISTORANTE PIZZERIA

Tel. 0733 973008

la Locanda del Re - Pievetorina vi aspetta dal 14 settembre a Tolentino in Via Pertini 18

Ecco la situazione di precarietà e fati-scenza, nella quale si presenta oggi uno dei cortili più rappresentativi e impor-tanti del centro storico: il giardino del Villaggio Scolastico. Tanti anni fa, per l’impegno e l’azione dei membri del Comitato di Quartiere Centro Storico, si era riusciti, in colla-borazione con Direzione del Circolo Didattico e del Consiglio di Circolo, a ottenere dall’Amministrazione Comu-nale, l’approvazione e la disponibilità di mezzi per il recupero a verde attrezzato del cortile adiacente al Villaggio Scola-stico Don Bosco, dove sono stati realiz-zati: un campo polivalente per il mini - basket e il mini - volley, una pista di atletica a 4 corsie, a uso scolastico per attività educativo - motoria e sportive

degli alunni, e una sistemazione a ver-de pubblico per il quartiere, con attrez-zature per il tempo libero degli abitanti. Il giardino del plesso scolastico è at-tualmente in precarie condizioni e non utilizzato in maniera adeguata per l’og-gettiva carenza di attrezzature: è da anni che non viene sistemata l’area con rinverdimento erboso, né tantomeno con aggiunta di terra da coltura; la par-te di giardino dove sono ancora pianta-ti due rugginosi sostegni per tabelloni di basket e praticamente, terra libera con ciuffi sparsi di erba. Considerati quindi da una parte, l’og-gettiva mancanza nel quartiere di aree a verde pubblico, dall’altra, riscontrata nella scuola la necessità di una sistema-zione dell’area per l’attività fisica degli

scolari, data l’attuale impraticabilità e pericolosità del giardino per un utilizzo “dinamico” dello stesso, si è arrivata alla definizione di un progetto di mas-sima insieme al comitato di quartiere Centro Storico. E’ da sottolineare, che la sistemazione e apertura a uso dei cittadini dell’area rappresenterebbe per tutto il centro storico un elemento di non piccola im-portanza, considerando che esso diver-rebbe l’unico verde attrezzato entro le mura, e la sua politica gestionale, da concordare con la scuola (cosa che ha comunque una priorità sull’intervento stesso), potrebbe divenire da esempio per l’uso di altre strutture e spazi pub-blici di fatto parzialmente utilizzati o abbandonati

Il cortile recuperato, alla fine degli anni ’90, dallo stato di abbandono e de-grado palesato, grazie all’iniziativa dei cittadini e alla disponibilità dell’ammi-nistrazione comunale, era ritornato a essere un bene comune e importante per tutta la città.

Oggi, purtroppo, non è più così! Do-vrebbero essere presi provvedimenti per una sistemazione e ripristino dell’area. E’ necessario, quindi, un intervento puntuale, diretto ed efficace da parte dell’Amministrazione Comunale, per predisporre un programma e realizzare un progetto di ripristino e di risanamen-to del cortile e degli spazi sportivi, ri-consegnando, così, alla scuola e alla città, questo spazio di verde attrezzato.

CORTILE DEL VILLAGGIO SCOLASTICO: UNO SPAZIO DA RECUPERARE

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istitutoDon Bosco

Come da calendario regionale il 12 settembre anche nel nostro Istituto è suonata la prima campanella dell’ anno scolastico 2011-2012.

Gli alunni, ripresi gli zaini colmi di libri e quaderni, si sono apprestati a cominciare un nuovo anno di esperienze di studio, di buoni propositi e, si spera, anche di belle soddisfazioni.

I più emozionati sono stati i più piccoli che hanno vissuto il loro primo ingresso a scuola, fra grembiulini nuovissimi e visini curiosi, e quelli che sono passati ad un ordine superiore; in tutti si è registrata la gioia di ritrovarsi insieme con amici ed insegnanti e un sottile desiderio, talvolta inconsapevole, di ritornare ai ritmi di una quotidianità

dove le aule e gli impegni scolastici, insieme alla naturale voglia di crescere, diventano i punti di riferimento per tutti.

Per favorire l’inserimento dei neoiscritti, per rendere più piacevole il ritorno a scuola di tutti gli alunni già frequentanti, ma soprattutto per aggiornarsi, partecipare all’organizzazione scolastica e programmare le attività didattiche dell’anno, i docenti dell’ Istituto Comprensivo “Don Bosco” già dal 1° Settembre sono rientrati in servizio. Molte le idee e le proposte emerse per migliorare ed arricchire l’offerta formativa.

Da segnalare il progetto “Primi a scuola” che ha visto coinvolto in lezionipomeridiane di recupero, ancor prima

dell’inizio delle lezioni, gli alunni con una scarsa conoscenza della lingua italiana, come pure la novità relativa all’avvio di un corso pomeridiano facoltativo, destinato ai più grandi della scuola media, per il conseguimento della patente europea del computer.Tutto si sta svolgendo in un clima di serenità: gli alunni sono impegnati in una pluralità di attività finalizzate a promuovere l’acquisizione di una robusta cultura di base, ma anche a praticare il senso della responsabilità, dell’autonomia e della solidarietà.

Ai genitori che ci affidano con fiducia i propri figli ricordiamo che la scuola, per svolgere adeguatamente il suo insostituibile compito, sancito dalle leggi dello Stato, necessita della

loro preziosa ed indispensabile collaborazione costruttiva: è importante sentirsi parte di un percorso di vita comune, dove i valori positivi condivisi, oltre ad evitare disorientamenti e confusioni, permettono ai bambini e ai ragazzi di diventare buoni cittadini del domani e alla nostra comunità di crescere in un mondo globalizzato sempre più complesso.

Da ultimo vogliamo invitare i lettori a visitare il sito web del nostro Istituto, che nonostante fosse già molto apprezzato, durante l’estate è stato rinnovato nei contenuti e nella veste grafica risultando ancora più ricco di ogni informazione utile. L’indirizzo è http://www.comprensivodonbosco.it

Suona la campanella all’Istituto Comprensivo “Don Bosco”E’ Settembre …di nuovo tutti a scuola!

ALLENAMENTI FONDAMENTALI:

L’ALLENAMENTO CON I PESI LIBERI E GLI ATTREZZI ISOTONICI è imprescindibile per preservare la salute in chiave preventiva e curativa, per contrastare il sovrappeso e l’invecchiamento.

IDEALE PER UOMINI E DONNE DI OGNI Età è addirittura un elisir di lunga vita, combinato, naturalmente, con camminate veloci ed altre forme di esercizi e con l’alimentazione controllata!

Solo una certa tonicità muscolare, che anziani e donne non hanno, concorre a bruciare grassi inalzando il meta-bolismo basale più di qualsiasi attività aerobica svolta da sola! Al contrario del grasso, le fi bre musco-lari sono metabolicamente attive e bruciano grassi 24 ore al giorno persino durante il sonno! La cellulite è formata da cellule di grasso ingrandite che si ri-producono attraverso il tessuto connettivo e i muscoli ben allenati alzando il metabolismo riducono i depositi di grasso. Le cellule di grasso non diminuiscono con gli allenamenti chiamati “aerobici”, ma con gli esercizi fi nalizzati allo sviluppo e al mantenimento dei muscoli! Con allenamenti brevi e mirati, allenarsi con i pesi non fa diventare troppo muscolosi, ma può mantenere la tonicità che abbiamo e controllare così il peso del corpo.

ALLENAMENTI COMPLEMENTARI:

CORSI DI STEP E GAG (rassodamento gluteo addome e gambe, divertendosi) CORSI DI YOGAFIT (miglioramento postura e circolazione sangue)CORSI DI GINNASTICA DOLCE (miglioramento benessere generale) FINO AL 30 SETTEMBRE PER I NUOVI ISCRITTI ABBONAMENTO ANNUALE A 18,00 EURO AL MESE (198,00 EURO)

FITNESS CLUB - Viale XXX Giugno, 20 – Tolentino info 320 1665699

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La stagione dei sogni

centro commerciale la

rancia

Tolentino

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Che cos’è il metodo Lizard?

E’ un sistema didattico che velocizza l’apprendimento e rende più appas-sionante lo studio della musica; due aspetti molto importanti soprattutto nella prima fase dello studio, in cui la didattica tradizionale è sempre stata noiosa e poco gratificante In cosa si differenziano i corsi Lizard rispetto agli altri metodi di apprendimento musicale?

Attraverso le tre collane editoriali che RICORDI / UNIVERSAL le ha commis-sionato, la Lizard ha introdotto per

prima, con i suoi libri e le sue scuole il sistema delle Unità didattiche nell’in-segnamento della musica; questo si-stema garantisce nei tempi più brevi il massimo dei risultati, con gli studenti di tutte le età. Chi può frequentare i corsi Lizard?

Ci sono corsi per principianti, per avanzati e per perfezionandi; ci sono inoltre due indirizzi di studio: uno amatoriale e uno professionale. Il primo garantisce il massimo del divertimento e della soddisfazione per gli studenti dai 5 anni di età fino agli adulti. Il secondo garantisce il massimo

della preparazione per gli aspiranti professionisti della musica. Quest’anno la Lizard festeggia il 30° anniversario dalla sua fondazione e da quest’an-no, ai suoi diplomati professionali, la Lizard offre addirittura il “100% Employment” cioè il lavoro garantito entro un anno dal diploma.

A Tolentino come funzionerà?

Ci saranno corsi per tutte le età e tutte le esigenze, sempre in collegamento con le altre scuole Lizard italiane e con la sede centrale di Fiesole che selezio-na e addestra gli insegnanti, fornisce programmi e libri di testo, sorveglia la

qualità e organizza le sessioni d’esa-me per gli studenti “professionali” che vogliono ottenere gli Attestati e il Diploma Lizard. In questo primo anno di attività ci saranno molte iniziative promozionali: lezioni di prova gratuite, corsi brevi di prova…; d’altra parte, “provare per credere” è la promozione migliore.

Per saperne di più sulla Lizard vi consigliamo: www.lizardaccademie.net; www.lizardspm.net; www.li-zardssm.net; www.lacertopolis.net e in particolare, su quest’ultimo sito, la postazione “Informazioni” nella città virtuale di Lacertopolis.

Intervista al fondatore e direttore nazionale dell’Accademia di musica moderna Lizard, Prof. Giovanni Unterberger

Siamo alle solite. Ancora una volta di-versi cittadini lettori ci segnalano qual-cosa che non funziona nell’invio delle bollette di luce e gas da parte di Prome-teo. Al ritorno dalle ferie i tolentinati si sono trovati a dover pagare un paio di scadenze che, sommate ad un’altra del mese precedente, fanno tre bollette in un mese. Particolarmente in difficoltà le attività commerciali che nel mese di agosto hanno dovuto provvedere anche a pa-gare Iva, Inps e tasse varie. Il perchè ancora si susseguano questi

invii di bollette a raffica non è dato sa-pere. Neanche il periodico dell’Assm (di cui, a proposito, aspettiamo con ansia il secondo numero che dovrebbe, secon-do la scadenza quadrimestrale, uscire proprio a settembre) ha saputo forni-re spiegazioni e indicazioni agli utenti che, in verità, sembrano davvero esau-sti di questa situazione. Sempre a proposito di Assm, dopo che negli ultimi tre-quattro mesi è piom-bato il silenzio (difficile a dirsi, ma c’è ancora più silenzio di quanto ce ne fos-se prima), cittadini e utenti chiedono

di sapere, dato che non sono riusciti a saper-lo neanche attraverso i politici, quale è l’attuale composizione del Cda della municipalizzata e, soprattutto, le mansioni dei singoli consiglieri da giugno a oggi. Visto che l’Assm è pro-prietà del Comune, e quindi di tutti i cittadi-ni, una risposta sarebbe quantomeno doverosa.

ANCORA CAOS BOLLETTENUOVI INVII A RAFFICA POST FERIE

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PressNewsIO CITTADINO

Ultimamente si é parlato molto, direi anche giustamente, di rilancio del turismo nella nostra Tolentino. Trovo comunque un errore, per il mancato ritorno d’immagine della città, lasciare la casa del Filelfo, in via Montecaval-lo, cadere a pezzi, e vederla messa in vendita, senza nessun tipo di interes-samento da parte della nostra amministrazione comunale. Francesco Filelfo è stato uno dei personaggi più illustri del rinascimento, e non a caso la sua tomba si trova a Firenze, nella basilica della Santissima Annunziata, dove i fi orentini hanno saputo conferirgli il posto d’onore che merita. La casa natale del famoso umanista potrebbe essere, se opportunamente ristrut-turata e valorizzata, un tassello importante del nostro patrimonio storico e culturale: non fosse altro per la sua posizione, nel cuore della parte vecchia, dei vicoli e dell’atmosfera passata.

Giuseppe Cicconi – Lega Nord Tolentino

Battaglia di Tolentino del 2 e 3 Maggio 1815

La prima per l’Indipendenza Italiana

La battaglia di Tolentino, svoltasi il 2 e 3 maggio del 1815 tra le truppe austriache comandate dal federmaresciallo Federico Bianchi e l’esercito napoletano condotto dal Re Murat, si può considerare a pieno titolo, la prima combattuta per l’indipendenza nazionale.La campagna militare fu lanciata a metà marzo 1815, quando Murat, tramite i suoi rappresentanti, verifi cò la scarsa volontà dell’Austria di far accettare alle altre potenze il Trattato dell’ 11 gennaio 1814 con il Regno di Napoli; ma la questione dell’unità nazionale risaliva ad alcuni anni prima.Gioacchino Murat diventa Re di Napoli nel 1808, dopo due anni di regno del fratello di Napoleone, Giuseppe Bonaparte, e subito scrive al cognato che “egli si era fatto napoletano in poco d’ore”.Infatti fi n da subito la politica di Murat fu di rendere il regno autonomo dalla Francia, in campo economico e amministrativo, formare un esercito nazionale con bandiera propria. (...)Il Re di Napoli decise infi ne di provare con le armi nel 1815 quello che doveva fare nel 1813-14: l’Unità d’Italia solo contro tutti. Ma non poteva essere una mossa disperata per salvare il Regno, che invece al contrario astenendosi, ci avrebbe guadagnato; come consigliato dai suoi Ministri e dalla Regina, doveva attendere ai confi ni le istruzioni di Napoleone forse di nuovo vittorioso o rimanere fedele agli Alleati sperando in un premio per conservare la corona. Semmai fu imprudente e precipitoso, calcolando male le forze in campo e le probabilità di riuscita; “un’impresa superiore al suo genio e al suo credito” come disse dopo, Pellegrino Rossi ideatore del Proclama di Rimini. Aveva con sé pochi uomini, armi e scorte, un esercito senza preparazione e convinzione, ma soprattutto senza la maturazione politica degli italiani. (...)La battaglia di Tolentino è stata importante per l’Indipendenza Italiana in quanto ha infl uenzato gli avvenimenti storici successivi. La prima protesta armata in nome di indipendenza e unità politica nazionale, a cui ha fatto seguito i moti risorgimentali del 1817, 1821 e 1831.Lo storico Domenico Spadoni nella sua opera “Per la 1^ Guerra d’Indipendenza Italiana nel 1815” del 1929, conclude che “l’impresa murattiana del 1815 fu realmente una guerra d’indipendenza italiana, per la sua entità e per le sue conseguenze, per i sentimenti e il programma nazionali-unitari, per le forze esclusivamente italiane combattenti contro lo straniero, per il re che la capitanò, francese d’origine, ma italiano di regno, di ambizione e di politica…”.

Paolo SciscianiPresidente Associazione Tolentino 815

Egregio Dirett ore,questa lett era per criti care fortemente la Biennale dell’umorismo o meglio la Biennale dell’eroti smo...”tra l’idiota e l’osceno”.Premett o, non sono una puritana o bacchett ona, chi mi conosce lo sa, ma ritengo che i minori vadano tutelati SEMPRE. Amo l’arte e voglio insegnare ai miei fi gli ad amarla, sono solita far visitare loro mostre, musei ecc. Così un pomeriggio li porto con me alla biennale. Beh! Ad essere sincera, vista la presenza di certe opere che rasentano la pornografi a, me ne sono veramente penti ta. A questo punto mi chiedo: chi ha selezionato le opere da inserire alla biennale? Con chi me la devo prendere ? Con il dirett ore arti sti co ? O con la giunta comunale tutt a ? Che, a mio parere non si sia posta neanche il problema che la biennale potesse essere visitata anche da famiglie con bambini.Invito tutti a rifl ett ere.

Una citt adina tolenti nateSonia Salvucci

Ieri, oggi, domani ?

Per Viale Matteotti noi si andava a passeggiare, ti potevi anche fermare e un gelato poi gustare.All’edicola si sostava e il quotidiano si acquistava, commentando bonariamente quanto diceva al mattino la gente.Ora il Viale è un carnevale: basta osservare il manto stradale, che ti viene da ... rivoltare...Con il giallo, il bianco e il blu non se ne può proprio più!Chi vuole andare alla Stazione deve fare un bel ‘girone’, senza contare il dover rallentare per le buche poter evitare.Attenti inoltre, voi ciclisti, ad evitare imprevisti: non spingetevi tanto avanti che vi può capitare di dover subito deviare, per evitare uno sportello aperto di fretta da qualche monello!Nel parcheggio sottostante l’auto si potrà lasciare, ma per risalire dalle scalette di Assicurazioni ne servono sette.Per molto ancora dovrei continuare ma per ora è meglio lasciare, perché qualcuno male intenzionato si potrebbe sentire offeso e oltraggiato.Vuole essere questo solo uno sfogo di cui so già in partenza si poteva, secondo voi, fare senza!

Signora Fiorella

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Quando ci era arrivata la segnalazione di una situazione di degrado nell’a-rea del parco di Fosso Pace avevamo pensato ai soliti atti sconsiderati di vandalismo messi in pratica da qualche sconsiderato incurante del rispetto del bene comune.Una volta sul posto, invece, ci siamo resi conto che la realtà è ben peggiore. Mai avremmo potuto immaginare che nella nostra città esiste una sorta di “zona franca” dove di notte qualsiasi cosa diventa possibile. Nel corso del nostro sopralluogo sul posto siamo stati avvicinati da tante persone che abitano in zona, quasi spaventate nel raccontare quello che vedono nel parco al calare delle tene-bre, tutte con la richiesta di mantenere l’anonimato per evitare ripercussioni.Di giorno il parco viene utilizzato per portare a spasso gli animali e, appa-rentemente, al di là di una incuria generalizzata, è difficile pensare a cosa succede la sera.Secondo quanto ci è stato raccontato, i lampioncini che erano stati installati per garantire l’illuminazione dell’a-rea sono stati tutti scientificamente distrutti in modo tale che il buio possa regnare sovrano. Quello che un tempo era un percorso naturalistico (oggi completamente e colpevolmente abbandonato) è diven-tato oggi un sentiero che porta verso una zona dove l’erba cresce alta e incolta fino ad aver creato delle “sac-che” che la notte diventano rifugio di fortuna per senzatetto, tossicodipen-denti e clandestini che vi bivaccano in condizioni igienico-sanitarie spaven-tose. Qualcuno ci ha detto anche che in quel posto si consumano anche rapporti sessuali a pagamento.

Tutto intorno, quello che era un parco è oggi un ricettacolo di cartacce, botti-glie rotte e chi più ne ha più ne metta. I residenti, ormai allo stremo, ci hanno raccontato che loro stessi talvolta si attrezzano per tagliare l’erba visto che nessun’altro se ne cura. Tutto questo è ancora più grave per-ché interessa direttamente uno spazio verde indirizzato anche ai bambini e certamente non rende onore alla nostra città che vanta grandi tradizioni sociali. Si tratta di comportamenti e atteg-giamenti inqualificabili, contro i quali è necessario e doveroso condurre una battaglia decisa, anche da parte dell’Amministrazione Comunale con tutti i mezzi a disposizione, comin-ciando magari con la manutenzione dell’area.Se è opportuno proseguire con la giusta promozione etica e sociale mirata ad un maggiore senso civico di tutti i cittadini che devono essere vigili sul patrimonio pubblico e responsabili riguardo il suo migliore mantenimen-to, è altrettanto necessario prendere le adeguate contromisure verso chi non ha ancora chiaro in testa il concetto di bene pubblico. L’unica consolazione è che la stragran-de maggioranza dei tolentinati ha ben chiari questi concetti e dimostra quo-tidianamente il proprio attaccamento alla città. Malgrado ciò, tutti dobbiamo purtrop-po fare i conti anche con individui di scarsa civiltà, c’è da augurarsi siano isolati ed individuati, in attesa che mu-tino i loro atteggiamenti e acquisisca-no ben chiari i concetti di appartenen-za e di cittadinanza attiva e positiva.

“ZONA FRANCA” AL PARCO DI FOSSO PACEIl parco di notte si trasforma in un dormitorio a cielo aperto

Quel che resta del percorso naturalistico

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PressNewsQuel che resta dei lampioni

PRESTO REALIZZATI I MARCIAPIEDEIN VIALE TERME SANTA LUCIASaranno presto realizzati i marcia-piede in viale Terme Santa Lucia Si tratta di un’opera richiesta da pa-recchio tempo soprattutto dai resi-denti per rendere più sicuro il transito pedonale, finora piuttosto pericoloso proprio per l’assenza di un marciapiede Non si poteva attendere oltre per garantire la sicurezza e, così, nei giorni scorsi la Giunta comunale ha approvato il progetto preliminare Infatti, considerata l’urgenza di provvedere alla realizzazione del marciapiede lungo viale Terme S Lucia, per la sicurezza dei pe-doni, con determinazio-ne del Dirigente Area Tecnica n 137 del primo agosto scorso, è sta-to conferito incarico per la colla-borazione con l’Ufficio Tecnico nel-la predisposizione di un progetto preliminare al geometra Emanuele Capitani, professionista di Tolenti-no, di fiducia dell’Amministrazione L’Ufficio Tecnico, con la collaborazio-ne del geometra Emanuele Capitani,

ha redatto così il progetto preliminare dei lavori di realizzazione marciapiede in viale Terme Santa Lucia che prevede principalmente la realizzazione di un marciapiede sul lato destro del viale con un percorso pedonale protetto al fine di tutelare la sicurezza dei pedoni che si trovano a percorrere quel tratto di strada e che si articola in due stralci per un importo complessivo di 60mila euro Il primo stralcio prevede, invece, una spesa di 25mila euro nei quali sono compresi il taglio degli alberi esistenti e la fornitura di dissuasori a colonna I lavori di costruzione del marcia-piede in viale Terme Santa Lucia sono compresi all’interno del Piano triennale Lavori Pubblici 2011-2013 All’interno di questo piano trien-nale è previsto l’intervento per la sistemazione di strade comuna-li interne al centro abitato per un importo totale di 100mila euro Il progetto sarà finanziato con l’accensione di un mutuo pres-so la Cassa Depositi e Prestiti

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Prende corpo il progetto voluto dall’associazione “Mi fido di te”. Presto, infatti, sarà realizzato il primo degli obiettivi che il neo-nato sodalizio si era proposto. In collaborazione con la Comunità montana dei Monti Azzurri si sta attrezzando presso il canile com-prensoriale un nuovo ambulatorio di pronto intervento che sarà di-sponibile a qualsiasi ora.

Se soltanto qualche settimana fa era davvero impensabile immagi-nare che potessero esserci innova-zioni così importanti nella struttura tolentinate, oggi invece si inizia a concretizzare il progetto grazie alla grande sensibilità di chi ha voluto

sostenere le attività dell’associazio-ne.

“Un grazie sincero dal cuore a tutti coloro che ci hanno aiutato” di-cono i responsabili di Mi fido di te “Speriamo di poter ancora contare sulla vostra sensibilità e sul vostro grande cuore per poter proseguire nel cammino che abbiamo intra-preso, teso a rendere più dignito-sa la vita dei nostri amici ospiti del canile”.

Chi vuole può sempre iscriversi all’associazione. La tessera di Mi fido di te ha un costo annuo di soli 5 euro e può essere richiesta pres-so la segreteria di Multiradio.

SI CONCRETIZZA IL PROGETTO “MI FIDO DI TE”PRESTO IL CANILE AVRA’ UN AMBULATORIO

Dopo quattro anni Francesca ci ripro-va. E stavolta con l’onore e l’onere di rappresentare una intera regione. Il 17 e 18 settembre la tolentinate Francesca Scattolini sarà l’unica mar-chigiana in gara nell’edizione 2011 di Miss Italia. Infatti, la ragazza che con-correrà con la fascia di Miss Marche è in realtà abruzzese. Dopo l’esperienza comunque positiva del 2007, quando arrivò a Salsomag-giore come Miss Marche in carica e superò diversi turni, Francesca Scatto-

lini catturerà ancora una volta il tifo e la simpatia dei suoi concittadini e conterranei che non mancheranno certamente di sostenerla in questa sfida. Alla giovane tolentinate, già laureata in architettura, è stato dato in sorte il numero 30, quello che chiunque voglia votarla dovrà digitare con il televoto.In bocca al lupo Francesca per questa nuova avventura... la città, ne siamo certi, ti sarà vicina per quanto le sarà possibile.

FRANCESCA SCATTOLINI UNICA MARCHIGIANA A MISS ITALIA

PER VOTARLA DIGITARE IL NUMERO 30