Settembre 2009

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Parrocchia di S. Sabina - Domenica 27 Settembre Pellegrinaggio Vicariale al Santuario di Crea ore 14 corriera dalla Piazza del peso. - Domenica 1 Novembre Solennità di tutti i Santi ore 11 Santa Messa per i Caduti di tutte le guerre, preghiera davanti alla lapide. ore 14.45 Santa messa nel Campo Santo. - Lunedì 2 Novembre Commemorazione di tutti i Defunti ore 10.30 Santa Messa ore 14.30 Santo rosario nel Camposanto - Domenica 29 Novembre Visita pastorale del nostro nuovo Vescovo Mons. Alceste Catella ore 10 Incontro in Comune con l’amministrazione comunale ore 11 Santa Messa in Parrocchia e Santa Cresima Gli avvisi del mese di Dicembre saranno pubblicati sul prossimo numero.

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Numero autunnale de La Zuncheiia

Transcript of Settembre 2009

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L’estate è ormai finita, ma - a parte per i cambiamenticlimatici - non possiamo di certo lamentarci. Pomaro“entra” nella stagione autunnale con il ricordo di tremesi ricchi di appuntamenti e di eventi: su tutti ricor-diamo Pumà a pè, che ha convogliato ben 150 per-sone, e la Sagra del pesce - di cui parleremo apagina 5 - che ha rallegrato l’inizio di settembre contre serate all’insegna del buon cibo e della musica.Per quanto riguarda le attività del giornale, le novitànon sono poche: oltre al recupero della fontana, cheora è stata resa molto più visibile e raggiungibiletramite i tre segnali stradali posti all’entrata e all’in-terno del paese, abbiamo registrato una crescita negli

accessi al nos-tro sito internet,anche graziealla pubbli-cazione dellefoto della mani-festazione diluglio. Sononate dellenuove rubrichee alcuni scrittori

“in erba”, con entusiasmo, hanno cominciato a inter-essarsi al nostro progetto. Più siamo, meglio è, ovvi-amente. E ora aspettiamo anche TE.

Valentina Frezzato

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Periodico trimestrale diinformazione del Comune di Pomaro Monferrato

ANNO I - Numero 3 - Settembre 2009Iscrizione n°259 del17/03/09Tribunale di Casale Monferrato

Il giornale di Pomaro M

onferratoLa Zuncheiiahttp://[email protected]

EEDDIITTOORRIIAALLEE

DalBelgioaPomaro,andataeritorno

Dieci ragazzi e la loro avventura, che, fortunatamente perloro, li ha fatti giungere fino a Pomaro proprio nel giornodella manifestazione Pumà a Pè. I volontari della Pro-tezione Civile si sono subito presi cura di loro, accoglien-doli per due notti, dandogli da mangiare e da bere efacendoli sentire, per quanto possibile, come a casa. Nonsono mancati di certo i ringraziamenti, sia da parte deiragazzi, il più “adulto” dei quali ha 18 anni, sia dei genitoriche, direttamente dal Belgio, hanno mandato una e-mailal giornale sottolineando la generosità e l’ospitalità che ilnostro paese ha saputo dimostrare.

Direttore responsabile: Roberta Zemide .Caporedattore: Valentina Frezzato.Redazione: Luciano Coggiola, Fausto Daquarti, Franco Daquarti, Gianfranco Durante.Hanno collaborato a questo numero: Giuseppe Bigoni, Anastasia Giorcelli, Luisella Rota,Mara Ines Terzariol.Distribuzione: Roberto Rota.

Grafica: Fausto Daquarti per BlackGrafica ([email protected])

Per inviare lettere al giornale:

La Zuncheiia c/o Municipio di Pomaro 15040 Pomaro M.toe-mail: [email protected]

Iscrizione n°259 del17/03/09 - Tribunale di Casale Monferrato

unagiornata „di corsa‰La gara podistica, nata nel 2008 da un’idea della SOMS di Pomaro Monferrato

e giunta, quindi, alla seconda edizione, ha registrato un notevole successo. Sei

chilometri di corsa a cui hanno partecipato 150 atleti, di tutte le età e proveni-

enti non solo dalla provincia di Alessandria. Un appuntamento, dunque, che

promette bene su tutti i fronti. La corsa, per quest’anno, è stata vinta da AzizMegliani, del gruppo sportivo Avis Gambolò. Tutte le foto scattate durante lagiornata sono visibili e scaricabili (semplicemente cliccando “Salva con nome”)

sul sito del nostro giornale: lazuncheiia.wordpress.com.

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Notizie dal Comune

NNoottiizziiee ddaall CCoommuunneeUna piazza più utile e più bella

Un altro passo avanti per il nostro paese, in direzione della valorizzazione del commercio e dell’adeguamento strutturale del tessutourbano, al fine di rendere fruibile la piazza sia da parte dei nostri concittadini, sia da chi visita il nostro paese. Il Comune, dopo averottenuto il finanziamento, ha deliberato la realizzazione di un’area mercatale che avrà come sede la piazza adiacente al Municipio.Sito nel centro del paese, questo spazio potrà ritornare ad essere centro di vita sociale ed economica, potrà di nuovo essere utiliz-zata per sagre, fiere, manifestazioni ed eventi di vario genere. Gli adeguamenti previsti consistono nella realizzazione di una nuovapavimentazione, degli impianti elettrici, idrici e di nuove fognature al servizio dei banchi del mercato. Verrà inoltre realizzato un nuovoservizio igienico (conforme alle normative vigenti e quindi a servizio anche dei portatori di handicap). Si approfitterà inoltre dell’inter-vento per abbellire l’area con l’inserzione di una zona verde con fiori e piante che avrà anche lo scopo di delimitare l’area del mer-cato dalla strada di passaggio. Si utilizzeranno materiali di pregio, come la luserna, anche in considerazione dell’importanza degli edificiche qui si affacciano. Il progetto è stato curato dallo studio di architettura Carpani, Masoni e Tasso, noti recentemente in provincia peraver curato la mostra della Paglieri a Palazzo del Monferrato, inaugurata il 18 di settembre.

Franco Daquarti

Nelle Immagini, la piazza come si presentaora, e alcuni dettagli architettonici del progetto

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LLaa ffoonnttaannaa rriittrroovvaattaaLa “tonda bellezza della Zuncheiia” (semplice, ma perfettadefinizione consegnataci da Valentina) è rinata ai nostriocchi grazie alla generosità e al lavoro di Franco, Mas-simo, Luigi e Marino. Le nitide foto e la grafica eccellentece la mostrano in tutta la sua ritrovata giovinezza. Al di làdi quanto è stato compiuto dalla solerzia e dalle bracciadei nostri Amici, vi è un aspetto simbolico che non de-v’essere assolutamente sottovalutato o perduto e che neimpreziosisce la presenza. Il pozzetto nel quale si con-voglia l’acqua che scaturisce da tempo è la sistemazionepiù moderna e recente di un luogo che da epoca immem-orabile fu – di certo – oasi di sosta di genti che, dopo ilduro lavoro nei campi, vi trovò refrigerio e conforto all’ar-sura ed alla fatica. Un pregevole dono quindi alla memo-ria ed alla tradizione della nostra terra. Torna – di paripasso – alla mente la leggenda della “Fonte dellaGiovinezza”, dalla quale sgorgava l’acqua, matrice uni-versale; possiamo quindi affermare con frase sommaria,che l’acqua simboleggia la totalità delle virtualità; essa èfonte ed origine di tutte le possibilità dell’esistenza. Si badiche non sono parole mie. Nel Suo celebre trattato delle“Storie delle religioni” (1946), Mircea Elìade – scrittore escienziato rumeno – ne scrisse diffusamente, spiegandocome il significato del liquido elemento – oggi soventeusato in modo vergognoso – divenne “mito”, nel qualeconfluirono in generosa misura tradizioni millenarie ed in-iziatiche, racconti primordiali, credenze orientali, riferi-menti mistici e religiosi. A sovrastare la antica fonte, lasemisfera che pare la cupola di un tempo in miniatura, una“bolla” di materiali modellati a protezione del beneprezioso che fluisce al di sotto. Il tutto, con la cornice di unverde sentiero che si allunga tra le siepi. In effetti la sfera– o una parte di essa – è un sistema anch’esso sim-bolico al quale tutti gli individui appartengono,com’ebbe ad affermare Martin Heidegger,filosofo e pensatore tedesco.Agli Amici di Pomaro sono grato anche perun altro e più personale motivo. La vistadella fonte rinata, mi ha catapultato la menteall’indietro di oltre tredici lustri. Partivo comeuna saetta dalla casa dei nonni e prendevoper un breve tratto la polverosa strada perVillabella. Subito oltre il cortile della“Bigia e Sandron”, imboccavo l’allorastretto sentiero che – prodigo di or-tiche, edera e rovi pungenti – cor-reva verso la cascin-na ‘d Baduc,limitrofa alla sassosa direttriceche sale a Monte, ma puntavosubito alla casa di zio PaoloCarelli, ignorando le esortazionidi nonna Cichina che mi am-

moniva: “…quand cat pasi an tis santè… dì sempar in ‘re-quiem… parché lì riva… ‘na vota a iera al camposanto”.In altre pagine, di zio “Paulon” e della Sua straordinariavita ho già diffusamente scritto, per cui non voglioripetermi, tediando il lettore. Ero attratto nei Suoi confronti– oltre il profondo affetto che Gli portavo – dalla Sua figuradi uomo ribelle ed anarcoide. Un mattino Egli ebbe a narrarmi con quel Suo incon-fondibile ed ironico idioma, miscellanea d’italiano mac-cheronico e svariati dialetti: “…se c’è una cosa che nontollero è vedermi “rosicchiare” la verdura nell’orto; lavo-rare di vanga e di zappa e curare il tuo pezzo di terra ecominciare dall’alba, è fatica… ed io – di anni – ne ho giàabbastanza. Qualche giorno addietro, appena uscito incortile, vedo in fondo all’orto la lepre che sta facendo ilcomodo suo con la mia insalata. “Sbrano” (si riferiva alSuo compagno a quattro zampe dalla razza indefinibile edal carattere tosto) non si muoveva dalla cuccia malgradolo chiamassi sottovoce; non stava affatto bene. Sicura-mente aveva ingoiato una lucertola o un ramarro senzanemmeno masticarlo; era il suo debole! Rientro in casa ecarico la doppietta con una delle cartucce che mi preparoda solo. Tu sai – Luciano – che non guardo tanto per ilsottile con le dosi della “Sipe” (polvere da sparo). Puntola ladra e faccio partire la schioppettata. Per la verità… labotta non mi convince per niente. La lepre fa una piroettaall’indietro, si rialza e passando sotto il filo spinato dellacinta, se ne va di corsa lungo il sentiero verso la fontana;però – a ben pensarci – correva un poco… sbilenca. Bor-botto un “Porco diavolo” per averla mancata, ma – infondo – mi consolo per averle dato almeno una lezione.Poso il fucile e mi metto a lavoro. Dopo un paio d’ore… midico: “Paolo…adesso basta così…vai a bere due sorsi

alla “Suncheija”… e lascia stare la Barbera perl’ora del pranzo…”. Così faccio e quando arrivoalla fontana sai che cosa vedo? Vedo la leprestecchita in fondo al pozzetto; era arrivata finlì di corsa… ma poi non ce l’aveva fatta adandare avanti ed era finita dentro… “tecapisti” la meraviglia…?!”. Così zio “Paulon” quel mattino ebbe tre van-taggi: - Si ristorò con l’acqua della fontana...lasciando da parte il vino- Prese una bella lepre- Comprese che – tutto sommato –caricava bene le sue cartucce con la“Sipe”, anche se dosava la polverenell’incavo della mano.

Luciano ‘dla Catalina

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L’estate sta finendo, come recitava alcuni anni fa un tormentone canoro, e l’autunno è alle porte. Come sempre, prima di descriverele costellazioni celesti, il ricordo va al tempo in cui vivevo stabilmente in paese, cioè a circa 50 anni fa.

In questo periodo iniziava la vendemmia, che noi ragazzi seguivamo in tutte le sue fasi: dalla raccolta delle uve nelle vigne, accom-pagnata dal forte sapore della “soma”, alla pigiatura a piedi nudi nelle aie delle cascine. Al via vai delle bigonce per le vie del paesesi sostituiva, nel volgere di pochi giorni, il profumo dei mosti che si levava dalle cantine. Per non parlare del profumo della mostardad’uva che nostra madre cuoceva per molte ore: in una grossa pentola, oltre al mosto, finivano bucce di melone essiccate al caldo soleestivo, pere e fichi, per dare corpo e profumo ad una vera bontà. In quell’epoca era frequente incontrare per le vie di Pomaro unastrana automobile, con la parte anteriore caratterizzata da due grossi fanali, simili a quelli delle automobili dei cartoni animati, men-tre la parte posteriore era formata da una serie di pulegge ed ingranaggi, racchiusi in un telaio di legno arancione. Scoppiettando elasciandosi dietro una scia di fumo azzurrognolo dall’odore di petrolio, il curioso mezzo passava da un’aia all’altra per sgranare le pan-nocchie di granoturco. Inutile dire che anche quell’avvenimento richiamava subito noi ragazzi per un nuovo divertimento rappresen-tato da tuffi e “sghiaròle” sulle montagne di chicchi di meliga.

Così come cambiano in campagna i raccolti ed i colori del paesaggioanche in cielo cambiano le costellazioni e gli oggetti, che possiamo os-servare. A metà ottobre, da Pomaro, guardando verso Sud alle 10 di sera,vediamo che il cielo è occupato da una costellazione molto estesa a formadi quadrato: è Pegaso, il cavallo alato. Secondo la mitologia nacque dalsangue della Medusa uccisa da Perseo e prese parte a numerose im-prese, fino a quando Bellerofonte tentò di cavalcarlo, per raggiungere lacasa degli dei. Giove, per punire la sua arroganza, mandò un tafano apungere Pegaso, così che Bellerofonte fu disarcionato, mentre il cavalloalato salì sino in cielo, dove fu trasformato in una costellazione. Appenasopra Pegaso, verso Est troviamo la costellazione di Andromeda: in essapossiamo osservare l’unica galassia visibile ad occhio nudo dalle nostrelatitudini, ma, per poterla scorgere, dobbiamo aspettare una notte senzaluna ed essere lontano da inquinamenti luminosi. È la galassia di Andro-meda, conosciuta anche come M31 (il 31esimo oggetto del catalogo di Messier), è simile alla nostra Via Lattea, ma più grande. Distada noi due milioni e cinquecentomila anni luce, cioè la luce che noi osserviamo ora è partita da quel mondo lontano, quando sulla terrai primi ominidi iniziavano ad assumere la stazione eretta! Contiene 180 miliardi di stelle e vista con un binocolo, anche modesto, re-gala uno spettacolo indimenticabile. Accanto si trova il Perseo, una costellazione a forma di “Y” rovesciata, all’interno della quale sipuò osservare il cosiddetto doppio ammasso, percepibile ad occhio nudo, formato da due gruppi di stelle molto vicini tra loro. Appenapiù a Nord lo sguardo viene attratto da una costellazione a forma di “W”, Cassiopea e da un’altra a forma di casetta disegnata daibambini, ma capovolta, cioè Cefeo. Abbiamo così individuato in cielo tutti i protagonisti di uno dei più interessanti miti dell’antichità,il mito di Andromeda. Andromeda era la figlia di Cefeo e di Cassiopea, donna superba, che si vantava di essere più bella di Era, lamoglie di Zeus, e delle Nereidi, figlie di Poseidone, dio del mare. Questi, per punire Cassiopea per la sua presunzione, mandò un mo-stro marino, Cetus, la Balena, a seminare morte e distruzione nelle loro terre. Cefeo, per salvare il suo popolo ed in ottemperanza alresponso di un oracolo, dovette offrire in pasto al mostro marino la figlia Andromeda, che venne pertanto legata ad uno scoglio. So-praggiunse allora Perseo che, innamoratosi della fanciulla, uccise il mostro e la liberò per sposarla.

Il cielo autunnale è ancora dominato dal pianeta Giove, che si trova nella costellazione del Capricorno. Nel gennaio del 1610 Galileorivolse ad esso il suo “perspicillum”, un piccolo e rudimentale telescopio, che gli rivelò la presenza di quattro piccole lune , ruotanti at-torno al pianeta, scardinando così uno dei principi fondamentali della teoria geocentrica, che non contemplava che un corpo celesteruotasse intorno a qualcosa che non fosse la Terra.

Venere è l’oggetto più luminoso del cielo, visibile ad Est, al mattino prima del sorgere del Sole. Dall’8 al 13 ottobre insieme a Mer-curio e Saturno forma un trio di pianeti racchiusi in un palmo di cielo, veramente spettacolare.

Gianfranco Durante

Il Cielo di Pomaro

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sagra del pesce:una festa ben riuscita

Dal 28 al 30 Agosto è stato proprio il pesce il protagonistadelle serate pomaresi, organizzate dagli amici e soci dellaPro Loco. L’evento è stato il connubio tra la cucina ligure(grazie al valido supporto dei pescatori di Cogoleto) e il vinomonferrino, il tutto accompagnato dalle musiche del com-plesso “I Mambo” (per le serate di venerdì e sabato) e da“Isa e Beppe” (che si sono esibiti domenica). Un socio dellaPro Loco, Fabio Gobbi, afferma: “anche quest'anno lafesta è andata molto bene. Nonostante il periodo, che nonè dei migliori, è prevalso il desiderio di allegria e di parte-cipazione da parte di chi ha fatto anche tanta strada perraggiungerci. Grazie a tutti e soprattutto un granderingraziamento agli Amici e ai Soci della Pro Loco chehanno contribuito al successo della manifestazione”.

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Dedichiamo la prima puntata di questa nuova rubrica alla nuovainfluenza cosiddetta “suina” che, molto probabilmente, ci faràcompagnia, anche se poco gradita, nel prossimo inverno.

Che cosa sappiamo? Il nuovo virus, denominato H1N1 (ricor-date quello dell’aviaria? Era l’H5N1), è un virus, che causa unamalattia influenzale, che si propaga da individuo a individuo. Iprimi casi sono stati segnalati in aprile 2009 in Messico ed inNord America, ma dall’11 giugno l’Organizzazione Mondialedella Sanità ha dichiarato la pandemia per questo virus, ciò si-gnifica che si è diffuso in tutto il mondo. È stata denominata in-fluenza “suina” perché i primi esami di laboratorio avevanoevidenziato dei geni simili ai virus che causano l’influenza neimaiali in Nord America; ma esami successivi hanno mostratoche il virus H1N1 è molto differente. È una mescolanza di geni,che si trovano nei virus influenzali che circolano abitualmentenei maiali europei ed asiatici, negli uccelli e nell’uomo. Gli scien-ziati lo chiamano virus “quadruplicemente riassemblato”.

Il virus H1N1 causa, come l’influenza stagionale, una malattia digravità da media a severa. Le complicanze, nell’influenza sta-gionale, colpiscono prevalentemente i soggetti sotto i 5 anni osopra i 65 anni, le persone con malattie croniche come l’asma,il diabete, le malattie cardiache, le malattie renali, gli stati di im-munodeficienza e le donne incinte. In questa nuova influenzac’è una diversità: sembra che le persone con più di 64 anni dietà siano a minor rischio di complicanze. Infatti circa un terzodegli over 60 possiede anticorpi contro questo nuovo virus,mentre nessun bambino e pochissimi adulti sotto i 60 anni li pos-siedono. I maggiori disturbi si sono verificati in soggetti sotto i 25anni di età ed è proprio a questa fascia di cittadini, da 2 a 25anni, che è rivolta la campagna di vaccinazione, almeno nellaprima fase. Restano comunque a rischio di complicanze ledonne in gravidanza e le persone affette dalle malattie cronicheelencate in precedenza.

Il mezzo più sicuro per proteggersi dalla nuova influenza H1N1è la vaccinazione, quando sarà disponibile. Ovviamente que-sta non protegge dall’influenza stagionale per cui, per chi lovorrà, bisognerà fare due vaccinazioni distinte. I farmaci antin-fluenzali sono rappresentati dallo zanamivir (ad es. Relenza) eoseltamivir (ad es. Tamiflu), che inibiscono la moltiplicazione

del virus all’interno delle cellule. Essi an-drebbero riservati ai casi di malat-tia severa o in quei soggetti con

LLaa PPAAGGIINNAA DDEELLLLAA SSAALLUUTTEEfattori di rischio per le complicanze. Il Centro Gover-

nativo Americano per il controllo delle malattie(www.cdc.gov/h1n1flu/) ha emanato protocolli informativi e com-portamentali per molte categorie di operatori e di pazienti. Quidi seguito viene riportata l’informativa per i Pediatri , da diffon-dere ai genitori. “La maggior parte delle persone sanno che esi-ste un nuovo ceppo di virus influenzale: è l’H1N1. È un viruscontagioso e si diffonde con il contatto tra persone, probabil-mente come l’influenza stagionale. I sintomi di questo nuovovirus influenzale H1N1 sono simili ai sintomi dell’influenza sta-gionale ed includono: febbre, tosse, bruciore di gola, nasochiuso o che cola, dolenzia diffusa, cefalea e stanchezza. Unsignificativo numero di persone ha anche sofferto di diarrea evomito. La maggior parte delle persone che si sono ammalatecon questo virus sono rimaste a casa senza trattamento speci-fico. Se vostro figlio ha sintomi simil-influenzali, tenetelo in casaper 7 giorni o sino a 24 ore dopo la scomparsa dei sintomi, salvoindicazioni diverse del vostro Pediatra di famiglia. Come conl’influenza stagionale, le complicanze possono sopraggiungereanche con la nuova influenza H1N1.

Ecco i segni di allarme che il vostro bambino,una volta che si èammalato, può presentare:

Respiro frequente, Respiro difficoltoso, Cute di colorito pallido obluastro, Insufficiente assunzione di liquidi, Quantità di urina piùscarsa del solito, Vomito persistente, Non interagisce o non èreattivo come al solito, Diventa così irritabile da non voler nep-pure essere preso in braccio, La febbre ritorna dopo esserestata assente un giorno, o cambia sensibilmente. Per esempiorimane a 38° per diversi giorni per poi passare a 39,5°.

Nell’adulto altri segni di allarme sono rappresentati da:

Dolore o senso di oppressione al torace e/o all’addome, Capo-giro improvviso, Confusione

È importante che il vostro bambino non venga a contatto conaltri bambini ammalati e che, se il vostro bambino ha una ma-lattia simil-influenzale non stia con altre persone per non diffon-dere la malattia.

Ci sono alcune cose da fare per tenere lontano dalla malattiavoi stessi e i vostri bambini:

Copritevi il naso e la bocca con un fazzoletto quando tossite ostarnutite, se non l’avete, tossite o starnutite nella parte supe-riore della vostra manica, non nelle vostre mani. Mettetela poinel cesto dei rifiuti. Lavatevi spesso le mani con acqua e sa-pone, specialmente dopo aver tossito o starnutito. Se non sonodisponibili acqua e sapone usate sostanze a base di alcol. Evi-tate di stare a contatto con persone ammalate. Se voi o vostro

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OOrrttoo ee GGiiaarrddiinnoodÈ settembre, la bella stagione è ormai agli sgoccioli ed è arrivato il momento di tornare ad accudire le nostre preziose piante e diprepararle al meglio in vista delle temperature più miti. Il periodo compreso tra settembre ed ottobre è ideale per le operazioni disuddivisione, impianto e trapianto, ma anche per le operazioni atte all’eliminazione di tutti i fiori secchi e appassiti, per la potaturadei rami verdi piú lunghi e posizionati nella parte esterna delle piante, per l’eliminazione dei polloni basali; inoltre si può procederecon la concimazione per mezzo di prodotti chimici terrosi a lenta cessione contenenti i principali elementi nutritivi (azoto, fosforo,potassio).

Con la suddivisione delle erbacee perenni (come, ad esempio, la peonia, il mughetto, l’elleboro, la pervinca e la bergenia), otter-rete molte nuove piante per ampliare o ringiovanire le vostre aiuole. La riproduzione per suddivisione è un metodo semplice checonsiste nel dividere letteralmente in due o più parti una pianta; con un forcone si procede alla suddivisione in parti uguali, facendoattenzione a non rovinare l’apparato radicale e che i nuovi esemplari risultanti abbiano tutti gli elementi della pianta originale (radicecon pane di terra, adeguata impalcatura del fusto e dei rami, fronde non squilibrate con il resto della pianta); in seguito si devonosubito rinvasare o interrare i nuovi soggetti.

Questo è il periodo migliore per piantare e trapiantare; ogni piantina messa a dimora in autunno offrirà un’abbondante fioritura giàil primo anno, perché le radici avranno avuto tempo di espandersi durante l’inverno consentendo un rigoglioso sviluppo della parteaerea ai primi tepori.

Per poter avere un giardino o un vaso rigoglioso e colorato subito ad inizio primavera, si devono piantare i bulbi entro ottobre. Levarietà più note e resistenti sono crocus, narcisi, giacinti, tulipani. Si deve ricordare però che se si desiderano delle fioriture nel pe-

riodo estivo, la piantumazione deve essere fatta in primavera. In questo secondo caso i bulbi possono essere rimossidal terreno, per non incorrere nei periodi molto piovosi in marciumi o attacchi da parasiti, e staccare i bulbi laterali (bul-billi) che indeboliscono la pianta, precludendo nuove fioriture vigorose. Pertanto si consiglia la rimozione dal terreno,

prima della completa essicazione della parte aerea, e alla messa a dimora in una cassetta ricoperti con dellatorba umida fino al completo essiccamento delle foglie. A questo punto si potranno pulire i bulbi, staccare i

bulbilli (i quali andranno conservati poiché potranno essere usati come nuovi bulbi da impiantare),e riporre in sacchetti di rete in luogo fresco ed asciutto.

Sui declivi o sul bordo dei muri di contenimento si possono mettere a dimora in ottobre le piantedi aubrezia, che formeranno in primavera folti cuscini di fiori ricadenti. È anche tempo di piantare

altre perenni a fioritura primaverile come le iberis, le campanule e anche le generose viole del pen-siero che formeranno bordure fiorite anche nei mesi freddi. E se volete dare colore al giardino d’inverno cre-

ate bordure di erica o di timus. Se preferite il rosa intenso scegliete l’erica, che fiorirà fino ai primi geli.

Inoltre questo è il periodo migliore per la semina del prato, poiché i semi delle infestanti sono quasi tutti ger-minati, e le temperature medie sono più basse e favorevoli alla regolare crescita del prato, che arriva adinfittirsi sufficientemente prima del riposo vegetativo invernale, limitando ulteriormente lo sviluppo di specieindesiderate alla successiva primavera.

Fausto Daquarti

PPrreeppaarriiaammoo iill ggiiaarrddiinnoo aallll’’iinnvveerrnnoo

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figlio vi ammalate state a casa dal lavoro o dalla scuola e limitate i contatti con gli altri per evitare di infettarli. Evitatedi toccarvi gli occhi, il naso e la bocca. I germi si diffondono in questo modo.”

Comunque vadano le cose, non bisogna farsi prendere dalla paura o dal panico. Le esperienze precedenti,come l’aviaria e la S.A.R.S, ci hanno insegnato, o dovrebbero averlo fatto, a valutare con attenzione le notizieche ci vengono fornite dai mass-media. Inoltre, l’andamento dell’infezione, la sua gravità e le contromisure cam-bieranno ancora nei prossimi mesi. Ogni anno in Italia muoiono 3000 persone per l’influenza, nonostante la vacci-nazione di massa. Quindi manteniamo la calma, se ci ammaliamo non facciamo i supereroi ma stiamo in casa. A voltepossono bastare i rimedi della nonna: letto, latte, lana…. E magari anche un buon brulè!

Gianfranco Durante

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La ricetta Gourmet:

Care lettrici, ormaiquesta piccolo an-golo di rubrica stadiventando un pi-acevole appunta-mento trimestrale,dove poter scam-biare le nostrericette preferite.

In queste poche righe, prendiamo lo spunto perringraziare Luisella che è diventata congrande piacere una validissima collaboratricee rinnoviamo l’invito ai nostri lettori a farci per-venire ricette o consigli che saranno pubblicatitrimestralmente.

Siamo alle porte dell’autunno e la natura oltrea splendidi colori, ci propone anche ghiot-tonerie invitanti come…..i funghi , che possonoessere proposti nei modi più svariati.Ho pensato ad una ricetta molto semplice e difacile esecuzione che, se non fosse già neiVostri ricettari, Vi invito a provarla.

Funghi e Patate

Dosi per 4 persone: ca 800 gr di funghi porcinisodi, ca 800 gr di patate pasta gialla, 4 o 5 cuc-chiai di grana grattugiato, un rametto di timo,maggiorana, un mazzetto di prezzemolo, unospicchio d’aglio, 1 dl olio d’oliva, sale e pepe.

Preparazione: pulite i funghi, separate i gambidalle cappelle. Tagliate a fette le cappelle, tri-tate grossolanamente i gambi con gli aromi ,aggiungete il formaggio e l’olio, sale e pepe.

Nel frattempo tagliate le patate a fettine dellospessore di un paio di millimetri e scottatele al-cuni minuti in acqua bollente, in modo chesiano precotte per la cottura nel forno che risul-terà così più breve.

Ungete una teglia di olio ed iniziate a riempirlaalternando strati di patate, trito di gambi e fettedi funghi.

L’ultimo strato sarà di funghi e patate mischiati.

Irrorare di olio la superficie della preparazione,coprite con carta di alluminio e mettetela inforno caldo a 180° per ca 35/40 minuti.Sfornare e lasciare riposare qualche minutoprima d servire.

GGnnoocccchheettttii aall PPrroosscciiuuttttooIngredienti (per quattro persone): per i gnocchetti:250 gr di farina, 75 gr di prosciutto cotto tritato, 1 bicchiere di latte, 1 uovo intero e 1 tuorlo, 150 dipangrattato, 100 gr di parmigiano grattugiato, can-nella, noce moscata. Per il condimento: 25 gr diparmigiano grattugiato, 80 gr di burro, foglie disalvia.

Sul tavolo setacciate la farina e mescolatevi il pangrattato; al centro mettete 75gr di parmigiano grattugiato, l’uovo e il tuorlo, il prosciutto cotto tritato, la can-nella, la noce moscata e sale, quindi unitevi il latte. Lavorate la pasta per 10minuti, formate una palla mettetela in una terrina e copritela con un tovagliolo,tenendola in luogo tiepido per un’oretta. Rimettete la pasta sul tavolo, lavo-ratela per altri 5 minuti, poi formate dei bastoncini grossi come un dito, chetaglierete a pezzetti e passerete sulla grattugia come gli gnocchi normali. Fatecuocere lentamente gli gnocchi per qualche minuto in abbondante acqua bol-lente salata e scolateli. Versate gli gnocchetti su un piatto da portata caldo,conditeli con burro imbiondito in padella con delle foglie di salvia, e unite il ri-manente parmigiano grattugiato.

VVeerrdduurriinnee GGrraattiinnaatteeIngredienti: 500 gr di porri, 500 gr di patate, 500 gr di peperoni gialli e verdi, 120ml di latte, 60 gr di burro, 1 foglia di alloro (facoltativa), un mazzetto di erbacipollina, noce moscata, pepe, sale fino.

Sbucciate le patate, tagliatele a pezzi e mettetele in una pentola coperta d’ac-qua. Portate a bollore e cuocete per una ventina di minuti; mondate intanto iporri, eliminando le radichette e la parte verde, lavateli, asciugateli e affettateli.Lavate e asciugate i peperoni, tagliateli a pezzi. Fateli rosolare con i porri per15 minuti in un tegame con 40 gr di burro, salate e pepate. Accendete il fornoa 180 gradi. Nel frattempo fate scaldare il latte in un pentolino. Scolate le patatee riducetele in una morbida purea unendo 30 gr di burro e il latte caldo in unaciotola, insaporendo con sale, pepe e noce moscata. Aggiungete l’’erba cipol-lina pulita tagliuzzata, mescolate bene. Imburrate una pirofila ovale, disponetevii porri,e i peperoni stufati; unite anche l’alloro. Coprite le verdure con il com-posto di patate preparato. Fate in modo di non lasciare spazi vuoti. Completatecon il burro rimasto diviso a ciuffetti, infornate per una ventina di minuti. Sfor-nate e servite subito.

QQuuaaddrroottttii ddii ffooccaacccciiaa ccoonn ffiicchhii ee rroossmmaarriinnooIngredienti (per 8 persone): 400 gr di pasta da pane,15 fichi, 4 cucchiai di mielefluido, mezzo limone, 2 rametti di rosmarino olio d’oliva per ungere la teglia.

Accendere il forno a 200 gradi, nel frattempo sten-dere la pasta da pane allo spessore di circa 1,5 cm,adagiatela in una teglia oliata rettangolare e fatelalievitare per una decina di minuti. Prelevare la scorzadel limone con il pelapatate e tritatela grossolana-mente; spremete il succo e tenetelo da parte; lavatei fichi, asciugateli e divideteli a metà. Bucherellate lapasta lievitata con una forchetta e distribuitevi i fichiallineandoli in parallelo. Versate il miele in una pic-cola casseruola, unite il succo e la scorza di limone e scaldate sul fuoco fino arendere il composto più morbido; versatelo poi sulla focaccia, distribuendolouniformemente con un pennello. Spargete sulla superficie alcuni ciuffetti di ros-marino e infornate per circa 25 minuti, fino a che la focaccia risulterà gonfia edorata.

E… Buon appetito a tutti voi! Luisella Rota Mara Ines Terzariol

L’angolo Cottura

Page 10: Settembre 2009

La Zuncheiia10

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L ’ ABC d e l COMPUT ER

Calabria in CartolinaHo deciso di fare questo articolo basandomi sulle mie vacanze e sui vostri ricordi. Ricordi di persone che sono originarie di quel postomeraviglioso; oppure di persone, come me, che hanno trascorso una semplice vacanza.Quando arrivai col treno notai che le terre erano aride e che potevano dare “asilo” a poche tipologie di piante: il ficus, i fichi d'india,la bounganville e poche altre, ma avevano fioriture dai colori intensi.La prima cosa che notai a Tropea era la Chiesa dell'Isola e con gran fretta decisi di visitarla, ma mi fu impedito dal fatto che era statachiusa nel 2006.Nel periodo estivo in Calabria ci sono molti visitatori, come da tutte le parti: la caratteristica che la contraddistingue è che, arrivata labassa stagione, non c'è più un turista.

Il porto è immenso e attraccano varie navi. Il molo è tra una catena di alberghie il "Lido del Nonno".Un'altra caratteristica di questo territorio è l'alimentazione, basata su prodottitipici e molto genuini, completamente diversi dai nostri sapori, che stuzzicanoin modo particolare l'appetito come pasta, aglio, olio e peperoncino.A Tropea ci sono varie terrazze che danno sul mare da cui i turisti si possonoaffacciare o scattare foto mozzafiato.Il mare è bellissimo e ogni lido ha una caratteristica peculiare. Io ne ho visi-tati alcuni.A chi piace un mare sassoso con pochi pesci, consiglio il "Lido di Stromboli".A chi piace cambiare e nuotare consiglio " Formicoli", con i suoi granchi equalche medusa, ma soprattutto le sue isolette.A chi piace l'acqua cristallina e la sabbia fine consiglio "Le Roccette".Nonos-tante le diverse caratteristiche li accomuna il mare stupendo.Miei cari lettori la mia descrizione assomiglia ai vostri ricordi?!

Anastasia Giorcelli

Ora che abbiamo imparato a proteggere il nostro pc bisogna renderlo sempre più efficiente. Microsoft nei suoi sistemi operativi hainserito degli strumenti per la manutenzione, vediamo come usarli.Usiamo l’utilità Pulitura disco che si trova in Start, Tutti i programmi, Accessori, Utilità di sistema. Come primo passo clicchiamosu Pulitura disco, poi scegliamo il disco da analizzare e diamo il consenso all’operazione. A questo punto l’applicazione analiz-zerà il disco per vedere se ci sono file da eliminare o da comprimere, alla prossima schermata si potrà scegliere cosa fare sele-zionando diverse categorie di file; in genere è bene selezionare questi tipi: File temporanei internet, Pagine Web non in linea,Cestino, File registro installazione, File temporanei, WebClient/Publisher, Temporary Files e Compressione file obsoleti, premiamook dopo una schermata di conferma il programma eseguirà la pulitura, operazione che potrebbe richiedere alcuni minuti.

Ora facciamo un controllo degli errori di sistema, per trovare l’utilità bisogna aprire Risorse del computer, selezionare il disco chesi vuole controllare, cliccare col tasto destro e scegliere Proprietà. Apparirà una finestra con diverse linguette: scegliamo Strumenti.Dopo aver cliccato sul bottone Esegui ScanDisk, appare una finestrella. Selezioniamo Correggi automaticamente gli errori delfile system e premiamo avvia, dopo alcuni minuti confermerà l’avvenuta diagnosi ed eventuali riparazioni eseguite.Adesso usiamo l’utilità di deframmentazione dischi. Quest’applicazione, che serve al s.o. per trovare più velocemente i file dicui ha bisogno, può essere trovata sia in Utilità di sistema, che nelle proprietà del disco: appena sotto il pulsante Esegui ScanDisktroviamo infatti il pulsante Esegui Defrag… Clicchiamo: si aprirà la finestra del programma con l’elenco deidischi. Scegliamo C, in basso scegliamo Analizza ed apparirà una banda colorata: se la maggior parte diquesta è rossa conviene scegliere Deframmenta dalla finestrella che è apparsa; qui non si tratta più di al-cuni minuti, ma anche di ore quindi facciamolo in un momento in cui non usiamo il pc. Ripetiamo il proce-dimento anche per gli altri dischi, se ne abbiamo.Chiaramente questi sono programmi che troviamo in tutti i s.o. di Microsoft, ma in commercio ne esistono altri(con le stesse funzioni ma più evolute e più efficienti) sia a pagamento, open source e freeware, sceglietevoi cosa e quale utilizzare. Se avete bisogno di consigli, contattatemi.

Per qualsiasi domanda o problema potete contattarmi all’ indirizzo e-mail [email protected]

Moscalieno

Tutta la redazione augura una pronta guarigione aRoberto Rota, importante collaboratore,

fondamentale ad ogni uscita.