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PC Master PRO 486DX 33 local bus VESA di Paolo Ciardelli ••• a linea di prodotti Softcom Ma- l..:I ser PRO si differenzia in maniera sostanziale perché progettata per soddisfare le esigenze di quegli uti- lizzatori finali a cui necessita un prodot- to di tecnologia estremamente avanzata e conforme agli standard futuri per gli elaboratori'di classe personal ma di fa- scia alta. Secondo queste direttive i prodotti in questione montano i microprocessori più potenti e sono espandibili utilizzan- do sia il bus standard ISA, EISA che Lo- cal Bus. Le memorie di massa sono controllate da interfacce con cache me- mory, che ovviano ai classici colli di bot- tiglia del trasferimento dei dati. Le sche- de video sono o a 24 bit o sono affian- cate da acceleratori il cui uso si fa sem- pre più pressante con l'impiego di Win- dows. 164 La sicurezza non viene dimenticata con lo sfruttamento di alimentatori a norme TUVe conformi agli standard eu- ropei futuri. Il design classico, senza esperimenti spinti alla ricerca di nuove forme, viene addolcito con display digitali che indica- no la velocità selezionata. L'assemblag- gio curato ed un periodo di burn-in con- clude insieme ad iniziative di vendita congiunta a pacchetti in promozione la rassegna delle caratteristiche salienti. Doti necessarie in questo periodo di crisi. In altri termini potremmo definire questo momento come un periodo di maturità, quando ci si ferma a guardare il mondo che ci circonda, la gente con cui abbiamo stretto contatti e così via. Il tutto si può riassumere con la doman- da: «chi sono, da dove vengo, dove vo- glio andare». Ancora un tower La forma è quella classica e la prima impressione che si riceve osservando il PC Master PRO 486/33 local bus VESA è quella di un oggetto snello, ma impo- nente. Gli angoli sono per la maggior parte smussati e una specie di rilievo frontale lo fa assomigliare ad una base marmorea, ricoperta da un drappo. Il tutto molto stilizzato, ma che denota un miglioramento (pericoloso perché atten- ta ad una delle poche chance che l'in- dustria italiana vanta, l'italian style) del gusto e del design di cabinet costruiti in oriente. Il frontale quindi è un classico per la disposizione sia dei pochi interruttori che delle feritoie per le memorie di massa o removibili. In alto troviamo, accanto alla chiavet- MCmicrocomputer n. 127 - marzo 1993

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PC Master PRO 486DX 33local bus VESA

di Paolo Ciardelli

••• a linea di prodotti Softcom Ma-l..:I ser PRO si differenzia in manierasostanziale perché progettata

per soddisfare le esigenze di quegli uti-lizzatori finali a cui necessita un prodot-to di tecnologia estremamente avanzatae conforme agli standard futuri per glielaboratori'di classe personal ma di fa-scia alta.

Secondo queste direttive i prodotti inquestione montano i microprocessoripiù potenti e sono espandibili utilizzan-do sia il bus standard ISA, EISA che Lo-cal Bus. Le memorie di massa sonocontrollate da interfacce con cache me-mory, che ovviano ai classici colli di bot-tiglia del trasferimento dei dati. Le sche-de video sono o a 24 bit o sono affian-cate da acceleratori il cui uso si fa sem-pre più pressante con l'impiego di Win-dows.

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La sicurezza non viene dimenticatacon lo sfruttamento di alimentatori anorme TUVe conformi agli standard eu-ropei futuri.

Il design classico, senza esperimentispinti alla ricerca di nuove forme, vieneaddolcito con display digitali che indica-no la velocità selezionata. L'assemblag-gio curato ed un periodo di burn-in con-clude insieme ad iniziative di venditacongiunta a pacchetti in promozione larassegna delle caratteristiche salienti.

Doti necessarie in questo periodo dicrisi. In altri termini potremmo definirequesto momento come un periodo dimaturità, quando ci si ferma a guardareil mondo che ci circonda, la gente concui abbiamo stretto contatti e così via. Iltutto si può riassumere con la doman-da: «chi sono, da dove vengo, dove vo-glio andare».

Ancora un tower

La forma è quella classica e la primaimpressione che si riceve osservando ilPC Master PRO 486/33 local bus VESAè quella di un oggetto snello, ma impo-nente. Gli angoli sono per la maggiorparte smussati e una specie di rilievofrontale lo fa assomigliare ad una basemarmorea, ricoperta da un drappo. Iltutto molto stilizzato, ma che denota unmiglioramento (pericoloso perché atten-ta ad una delle poche chance che l'in-dustria italiana vanta, l'italian style) delgusto e del design di cabinet costruiti inoriente.

Il frontale quindi è un classico per ladisposizione sia dei pochi interruttoriche delle feritoie per le memorie dimassa o removibili.

In alto troviamo, accanto alla chiavet-

MCmicrocomputer n. 127 - marzo 1993

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ta di blocco della tastiera, i due pulsantiche rispettivamente attivano la modalitàturbo e resettano l'attività dell'elabora-tore. Sulla parte destra una sotto l'altrainvece si illuminano le tre spie che in-dicano l'accensione della macchina, lamodalità turbo e l'attività dell'hard disk.È presente il gadget del display che vi-sualizza la velocità.

Subito sotto ecco il floppy disk driveda 3.5" da 1.44 Mbyte e tre sportelliciechi che nascondono l'hard disk, inquesto caso, o altre memorie di massanon removibili, che perciò non abbiso-gnano dell'accesso dall'esterno. Con ciòsi intende streamer di backup, CD ROMo hard disk removibili, magari Syquest.

Poco più in basso è posizionato l'in-terruttore di rete, di forma circolare ascomparsa, sotto il marchio PC MasterEuroline.

Proseguiamo nella descrizione spo-standoci sulla faccia posteriore. Qui lastruttura della macchina continua ad es-sere tradizionale. Una modanatura diplastica (in gergo mi sembra si chiami«monachina») nasconde le zone delcomputer che non sono attrezzate odutili a connessioni. In basso si trova in-fatti un profondo incavo che ospita leferitoie relative agli slot di espansione e,poco sopra, il connettore della secondaporta seriale.

Nella parte alta invece la classica gra-ta circolare di aerazione tradisce la pre-senza dell'alimentatore, la presa di retee la presa asservita, del tipo a vaschettasecondo le norme IEC, dedicata all'ali-mentazione del monitor.

Master PRO 486DX 33 local bus VESA

Distributore:Softcom srl.Via Zumaglia, 63/A10145 Torino. Tel. 011/7711177.Prezzi (IVA esclusa):Master PRO 486DX 33 local bus VESA,4 Mbyte RAM, hard disk 170Mbyte scheda VGA VESA,MS-DOS 5.0 L. 2.990.000Monitor multisync Samsung 17"colore L. 1.450.000

Le interfacce principali (seriale e pa-rallela) rispettivamente collegabili alledue prese DB-9 ed un DB-25, come l'u-scita video VGA (DB-15 miniatura), sonomontate sulle barrette posteriori dellerelative schede di espansione. Tutto ca-nonico come l'ingresso per la tastiera(DIN pentapolare).

La tastiera fornita col computer è deltutto convenzionale. È una tastiera da102 tasti, dal layout italiano (ha le let-tere accentate) dal tocco sicuro e dallacorsa lunga quel tanto che la rende af-fidabile.

Il monitor che abbiamo ricevuto inprova è un ottimo Multisync (1024 x768) da ben 17" della Samsung dotatodi supporto orientabile, non interlacciatodon un dot pitch di 0,31, tutto dotato dicontrolli digitali.

Un display che nella foto di aperturanon sfigura vicino all'elaboratore per di-mensioni ma che fa sembrare la tastiera

PROVA

PC MASTER PRO 486DX 33

molto più piccola di quello che è in real-tà. Tra l'altro ha dato alcuni problemi alnostro magazziniere, quando si è trat-tato di portarlo dal magazzino in salacomputer: non passava dalla porta del-l'ascensore.

Molto consigliato per supportare lascheda video VGA capace di visualizza-re 1024 x 768 pixel (1 Mbyte di memo-ria RAM) a standard VESA.

Un'accoppiata local bus VESA su cuidovremo vedere il prossimo scontro de-gli standard. In sintesi local bus è linktra la CPU e le schede a 32 bit con lastessa frequenza di lavoro del micropro-cessore.

Per cui un 486/33 dialogherà con leschede a 33 MHz invece che a 8 o 10MHz ISA tradizionali. Il vantaggio, oltrealla velocità, il basso costo. Non esisto-no standard purtroppo e difficilmenteun local bus di una macchina funzioneràbene su un'altra. I più diffusi local bussono per il controller degli HARD DISKe le schede video.

Attualmente due sono i consorzi prin-cipali al lavoro per la definizione di unostandard, OPTi e VESA, il secondo a de-rivazione EISA sembra essere il più pro-babile vincitore ma sarà standard tra cir-ca un anno.

Se attualmente si pensa ad un localbus conviene pensare rispetto a qualeprestazione: se si possiede una tradizio-nale scheda grafica per esempio, le pre-stazioni in MS Windows quadrupliche-ranno con una local bus ma rispetto aduna scheda S3 su ISA si avrà un incre-mento attorno al 10-20%.

La tastiera.

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PROVA

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Apriam%

Per aprire il PC Master PRO 486/33local bus VESA bisogna agire sul retro esvitare un numero considerevole di viti.Fatto ciò il computer si apre in due par-ti: il coperchio/fiancate ed il resto dellochassis.

Come si vede dalle foto, l'ingegneriz-zazione di questo tower è di normaleamministrazione: il cestello delle me-morie in alto, a fianco dell'alimentatoreswitching, la piastra madre montata inverticale, ecc.

L'elettronica della piastra madre noncomprende schede integrate, tranne leinterfacce standard di comunicazionecon l'esterno.

Questo tipo di scheda madre, finoranon ne avevo vista nessuna dal vivo, sidifferenzia per la possibilità di installarea bordo tutta la serie di microprocessoriesistente nel panorama digitale. Per in-tenderei si possono montare sia proces-sori di classe 386 che 486.

PC MASTER PRO 486DX 33

natura, essendo meccanico, è enorme-mente più lento di una memoria elet-tronica quale la RAM. La dotazione dipartenza di 512 Kbyte può essere por-tata a 2,5 Mbyte o addirittura 8,5 Mbyteinstallando delle semplici memorieSIMM. Non è necessaria una particolareformattazione del disco rigido in quantoil controller cache è completamente tra-sparente al sistema. Unica precauzioneda prendere, dato che il sistema scrivei dati prima nella memoria del controllere poi indipendentemente sul disco, nonspegnere né resettare assolutamente ilcomputer fino a che non si è al promptdel OOS da qualche secondo. Per scru-polo è anche il caso di prevedere ancheun piccolo gruppo di emergenza o con-tinuità.

Il bus di espansione, in standard ISA,è dotato di ben otto slot; di cui uno solodedicato al local bus. Sulla serigrafiadella piastra madre però appare la pre-disposizione per un secondo zoccolo 10-cal bus occupato da un chip montato«all'ultimo momento». Possibilità futu-re?

Tornando agli slot, tre di essi sono oc-cupati dal sistema: il controller, le portedi comunicazione e la scheda SuperVGA.

La RAM è abbondante, 4 Mbyte a cuivanno aggiunti 128 Kbyte di cache, tuttamemoria che se si vuole usare questocomputer con pacchetti come Windows

Vista frontale e posteriore.

• H.O. o.

Gl TURBO

vogliamo, perché sempre sulla schedaè presente una cache memory rappre-sentata da 512 Kbyte in formato SIMMche aumentano le prestazioni del con-troller.

L'intelligenza del controller significache grazie a particolari algoritmi l'acces-so al disco sia in lettura che scrittura av-viene memorizzando prima i dati nellaveloce cache memory installata sul con-troller stesso. Ciò naturalmente incre-menta la velocità in maniera drastica da-to che il computer può lavorare senzadover attendere i tempi di unità perife-riche come il disco rigido che per sua

Particolare del display.

POWER

MHz

TURBO

[

cf' El RESET

O

Ecco dunque il lungo elenco:CPU 386 - i386 DX Intel, Am386 DX AMD eCx486DLC Cyrix;CPU 486 - i486 SX, 486 DX, 486 DX2, i486SX OverDrive Intel;Coprocessori - i387 Intel, Am387 AMD eCx87DLC Cyrix.

Non è il caso in esame di poter usu-fruire del cambio di microprocessore, abordo è montato un Intel 486 OX a 33MHz, ma nel caso di un computer diclasse inferiore si può sfruttare al me-glio la possibilità di upgrade.

Lieta sorpresa è il controller intelli-gente per floppy e per winchester.Monta a bordo un microprocessore80186 made in AMO e copyright Intel,che sovraintende alle operazioni di scrit-tura portando il tempo d'accesso a pra-ticamente 0,01 millisecondo, nulla se

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PROVAPC MASTER PRO 486DX 33

Particolare del microprocessore e dei vari zoccoli vuoti per l'upgrade e totale della scheda elettronica.

Libertà di scella, ma per chi?3.1, OS/2 2.0 O programmi di CAD, allafine torna più che utile.

Da notare che sono disponibili 8 ban-chi di memoria a standard SIMM, percui aspettando le memorie da 4 o da 8Mbyte a «striscia» ... si può ben capire aquanto si può giungere.

Il commento generale alla costruzio-ne è comunque buono: l'accuratezzadella lavorazione meccanica è più chesoddisfacente, la robustezza è elevata,la parte elettronica è ben realizzata emolto pulita.

AI lavoroLe prestazioni di un computer di que-

sta categoria sono veramente notevoli.Il processo re è pur sempre un 486 DXa 33 MHz, ed anche se la Intel ha de-ciso di «alzare un polverone» con l'ado-zioni di processori a doppio clock e diabbandonare la versione 386DX per unaversione sempre senza coprocessorema con un nome dal marketing più si-curo ed efficace, rimane il chip che sie-de solo un gradino più in basso del topa 50 MHz.

Comunque il risultato netto osserva-bile dall'utente sul piano delle prestazio-ni è che questo PC Master PRO 486/33local bus VESA si comporta in praticacon delle performance superiori ad altri486 della stessa classe. Più di altri com-ponenti bisogna tener conto del control-

MCmicrocomputer n. 127 - marzo 1993

"Le scuse per non comprare sono fini-te)). Sì, spesso i commercianti fanno que-sta affermazione di fronte ad un nuovo pro-dotto o arrivo di merce che va a colmare lagamma delle richieste dei clienti.

Di fronte ad una scheda del genere miviene voglia di dire lo stesso: ora veramen-te l'utenza non può che trovare l'oggettoche più gli aggrada.

Ma in definitiva è l'utenza che è libera discegliere? Oppure ancora una volta è la di-mostrazione delle qualità camaleontichedei costruttori di poter offrire tutto in pocotempo senza dover affrontare spese astro-nomiche in fatto di assortimento?

La risposta penso sia scontata. Inoltre ingioco non c'è solo la maniera di offrire tut-to, ma la facoltà di poter scegliere alla fon-te il fornitore di CPU che più aggrada al co-struttore. Leggi magari la difficoltà momen-tanea a reperire una determinata CPU, o alprezzo stranamente appetibile di uno stockper contingenze varie.

Non dimentico come la Guerra del Golfoinfluì sulle scelte della Intel che proprio inIsraele e per essere precisi nel desertopossiede alcune fabbriche di chip. In quelmomento forse altri avrebbero fatto fortu-na, magari la AMO o la Chips&Techno-logies, ma i missili (per fortuna e buona pa-ce di tutti) presero una strada diversa e noncolpirono gli obiettivi in questione.

In ogni caso è una buona ragione perscegliere questa piastra madre? A mio pa-

rere sì, perché dimostra se non altro losforzo costruttivo da parte dell'industria asfornare prodotti compatibili con tutti icomponenti discreti e digitali presenti nelpanorama informatico.

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PROVA

Pacco sorpresaNon è il solito imbonitore televisivo che ormai si esprime con toni strozzati, ma ac-

quistando un computer di questa classe si può usufruire di un'offerta particolare. Parliamodi combinazioni di pacchetti made in Microsoft dove il pezzo principale rimane l'interfacciagrafica MS Windows 3.1. Le combinazioni quindi variano con accoppiate Windows piùWorks, Publisher e via discorrendo. Il prezzo non siamo stati tenuti a precisarlo ma èveramente appetibile.

L'offerta è stata resa possibile grazie ad un accordo con la Microsoft ed è valida finoal 30 marzo 1993.

PC MASTER PRO 486DX 33

ler intelligente che aumenta le presta-zioni di lettura scrittura sull'hard disk eciò lo rende dunque adatto soprattutto acompiti particolarmente intensivi quali ilmultitasking o il controllo di una rete,senza dimenticare applicazioni di CAD osimili senza essere costretti a dotarequesta macchina di un coprocessorenumerico dato che, come dicevamo, ilprocessore 486DX ne monta uno all'in-terno. Anche il disco, un'unità da 170Mbyte della Western Digital (due anni digaranzia come ha tenuto a precisare ildistributore) grazie al controller veloce ela memoria cache a bordo, si è dimo-strato particolarmente veloce: ad un ot-timo tempo meccanico d'accesso uni-sce inoltre un elevato transfer rate ilche lo rende adatto ad applicazioni «pe-santi» quali l'uso come server di rete.

AI banco delle misure, il Systemlnfodelle Norton, le prestazioni confrontatecon il computer di riferimento (un Com-paq 386/33) sono risultate praticamentedoppie per quanto riguarda la CPU,mentre non sono attendibili, a causa delcontroller intelligente, quelle relative al-l'hard disk.

Considerazioni finaliTutto questo se da un lato garantisce

sicuramente una maggiore affidabilitàdella macchina, porta anche una mag-giore complessità in fase di installazio-ne, setup e manutenzione. Specialmen-te i settaggi sono più complessi e so-fisticati, e se condotti da personale nonesperto, possono causare malfunziona-menti o comunque una resa non otti-male. Come al solito alla fine della pro-va, prima di stendere delle conclusionibisogna prendere in considerazione il li-stino prezzi. La macchina come quellain prova, che lo ricordiamo ha 8 Mbytedi RAM, un disco da 170 Mbyte sup-portato da un controller veloce ed intel-ligente, una scheda video VESA da1024x768 con un Mbyte di RAM ed unmonitor da 17" multisync costa quattro-milioniquattrocentoq ua rantamila li retonde (troppi quattro). Si tratta di una ci-fra in assoluto non elevata e giustificataalla luce della qualità delle prestazioni

Panoramica dell'interno della macchina.

delle periferiche in dotazioni di serie. Gliotto Mbyte forniti di serie dovrebberoessere più che sufficienti in qualsiasiapplicazione.

Per quanto riguarda le possibilità diapplicazione, ci sembra che questo PCMaster PRO 486/33 local bus VESApossa dare il meglio di sé soprattuttonell'ambiente scientifico/CAD più che

come server di rete o come «superper-sonai» per applicazioni generiche. In de-finitiva è un prodotto maturo ed equili-brato che ben figura nel catalogo delleofferte di un distributore a livello nazio-nale che deve fare i conti con una con-correnza «blasonata» che più va avantie meno lo sarà. Infatti anche i grandipensano di «c1onare» se stessi per of-frire alla clientela una fascia di prodottia basso costo, che altro non sono chegli stessi che per molto tempo sonostati importati ed assemblati o distribuitida società come la Softcom. Dunque al-la fine della fiera i prodotti finalmenteverranno valutati per quello che sono enon per quello che portavano impresso,magari con sigle di colore blu a tre let-tere, ed il grande pubblico abituato e fe-dele a chi per anni ha portato avanti uncerto tipo di politica continuerà a fare lesue scelte. [;JS

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WINDOWS

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i3.~[»}tl - 661M1~2EISA SYSTEM

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