Viral Hepatitis - Historical Perspective Didattico/Malattie Infettive... · dell’epatite C...
Transcript of Viral Hepatitis - Historical Perspective Didattico/Malattie Infettive... · dell’epatite C...
A “Infectious”
“Serum”
Viral hepatitis
Enterically
transmitted
Parenterally
transmitted F, G,
? other
E
NANB
B D C
Viral Hepatitis - Historical Perspective
HCV
HCV scoperto nel 1989 con sofisticate tecniche di ingegneria genetica
Famiglia Flaviviridae, Genere Hepacivirus
Genoma RNA a elica singola 9400 nucleotidi
Assenza dell’attività 3’- esonucleasica
(proof reading)
Elevatissima eterogeneità genomica
( 10-3-10-4 sostituzioni nucleotidiche/sito/anno)
10 genotipi, 100 sottotipi, isolati, quasispecie
HCV: Genoma
• IL genoma virale è costituito da una singola
catena di RNA lineare, a polarità positiva,
di 9600 nucleotidi, che contiene un singolo
“ open reading frame” (ORF).
• La poliproteina virale viene processata nel
corso del ciclo replicativo da proteasi
endogene ed endocellulari nelle varie
componenti strutturali e non strutturali
HCV genoma
Alle estremità 5’ del genoma si trova : • una regione non-codificante di circa 340
nucleotidi , • geni che codificano per le proteine strutturali del
virus, il core, l’envelope 1 e 2, • Geni che codificano per proteine non strutturali
(NS) denominate NS2, NS3, NS4a, NS4b, NS5a, NS5b,
• all’estremità 3’un'altra regione non codificante di circa 150 nucleotidi.
HCV variabilità genetica
HCV non è mai presente in vivo come popolazione omogenea.
Implicazioni biologiche:
persistenza del virus
( cronicizzazione nel 80% casi)
resistenza alla terapia antivirale
insuccesso strategie vaccinali
possibilità di reinfezione da parte di ceppi diversi di HCV (nei TD)
HIV e HCV
HCV
(>300 milioni)
HIV
(>40 milioni)
frequente Persistenza obbligata
1012 Turnover
(virioni al giorno) 1010
elevata Variabilità elevata
elevata Importanza carica
virale elevata
HCV: Variabilità genetica
VARIABILITA’ GENETICA CLASSIFICATA IN 4 LIVELLI :
GENOTIPO
SOTTOGENOTIPO
ISOLATO
QUASISPECIE
Ciascun livello comprende virus che non sono identici tra loro ma possono variare sia tra diversi individui che nell’ambito dello stesso individuo.
% omologia
Fra genotipi diversi: 66-69
All’interno di uno stesso genotipo: 77-80
All’interno di una quasispecie: 91-99
Regioni conservate: 5’ NC, Core, NS5B
Variabilità HCV
HCV: variabilità genetica
• Sono stati riconosciuti 6 diversi genotipi ed
almeno 70 sottogenotipi
• Gli isolati sono i ceppi virali ottenuti da diversi
pazienti, che possono appartenere anche allo
stesso genotipo e sottogenotipo
• La quasispecie indica invece la variabilità
presente all’interno di un singolo individuo →
insieme di virus filogeneticamente correlati con
minima divergenza nucleotidica
Genotipo e risposta al
trattamento
• Il genotipo 1 (a,b) e genotipo 4 presentano una
minore risposta al trattamento
• Viral load al “baseline” e genotipo sono i due principali indipendenti predictors di risposta sostenuta alla terapia
• → Schemi posologici differenziati tra genotipi
• Tuttavia pazienti con lo stesso genotipo e con gli stessi livelli di viremia basale hanno differenti risposte alla terapia Anche altri fattori condizionano la risposta alla terapia
HCV epidemiologia
• Diffusione pandemica
• Stime OMS > 170 milioni di soggetti infettati da HCV nel mondo
• Circa il 3 % popolazione mondiale
• In Italia circa 1.5 milioni di soggetti sono anti-HCV +
• Prevalenza infezione nei donatori di sangue
( Europa, USA) : 0.5-2 % - Egitto 20-30%
• Fonte infezione : soggetti con epatite acuta e cronica
Prevalence of infection
>10% 2.5–10% 1–2.5%
NIH. Hepatology 2002; 36: S3
WHO. Wkly Epidemiol Rec 2002; 77: 41
170 million people are chronically infected with HCV
USA
~3 M
South America
~10 M
Eastern Mediterran
21 M
Europe 9 M
South East Asia 32 M
Western Pacific 62 M
Prevalenza di anti-HCV nella popolazione generale in alcuni comuni d’Italia (Anni ’90-’00)
0
5
10
15
20
25
30
< 30 30-39 40-49 50-59
Nord
Centro
Sud
> 60
Classi di età
%
Maio et al, J Hepatology 2000 Pendino et al, 2002 (lavoro in preparazione)
Bellentani et al, Gut 1999 Campello et al, Infection 2002
Guadagnino et al, Hepatology 1997 Di Stefano et al, J Med Virol 2002
Stroffolini et al, Ital J Gastroenterol 1995
Valore medio: circa 3%
HCV modalità di trasmissione
SANGUE = veicolo fondamentale di trasmissione
Tossicodipendenti ev → scambio di aghi e
siringhe o altri oggetti ( es. cucchiaino)
Trasfusioni di sangue ed emoderivati < 1990
( oggi rischio stimato 1.1:1.000.000 unità di sangue)
Esposizione professionale *
Trasmissione nosocomiale (occasionale)
* Il rischio professionale per gli operatori sanitari dopo puntura
accidentale è in media 1. 8% (0-10%)
Fattori di rischio associati con i casi di Epatite Acuta C. (Controlli = casi di Epatite A). SEIEVA 1997-2003.
Fattore di rischio OR corretti* IC 95% Rischio IVDU 46.9 33.3-65.9 32.7% Emodialisi 15.1 4.4-52.6 1.1%
Conv./partner HCV 8.9 5.9-13.5 9.1% Emotrasfusione 5.9 2.4-14.5 1.3% Int. Chirurgico 4.4 3.3-5.9 11.1% Endoscopia 2.5 1.5-4.2 1.4% Tratt. Estetici 1.5 1.2-1.9 7.7%
Terapia odontoiatrica 1.1 0.8-1.4 ---
>1 partner sessuale 0.9 0.6-1.2 --- * Corretti per sesso, età, area geografica, istruzione e le variabili elencate
HCV epidemiologia
• Bassa trasmissione con i rapporti sessuali (omo-etero) < 10%
• Bassa trasmissione verticale . Nelle donne HIV negative ~ 5%. Nelle HIV+ 20%
NB: Studi dell’ISS evidenziano che l’uso di siringhe di vetro per terapie domiciliari ha rappresentato in passato un importante fattore di diffusione dell’infezione
HCV patogenesi
• Necrosi epatocitaria non conseguente all’ azione
citopatica del virus ma alla risposta immune
dell’organismo ospite.
Assenza di attività citopatica in vitro
Presenza di replica virale nelle settimane precedenti
l’esordio clinico, prima del danno epatico
Presenza di un infiltrato infiammatorio
(linfomonociti) nel parenchima epatico nel corso
della fase acuta (T linfociti CD8+)
HCV patogenesi
• Danno immuno-mediato
• Espressione di proteine virali sulla membrana degli epatociti induce una risposta mediata dai linfociti citotossici CD8+
• I linfociti citotossici HCV specifici sono in gran parte inadeguati a eliminare il virus, ma innescano un danno necro-infiammatorio epatico persistente
HCV patogenesi
• Ab neutralizzanti rivolti verso una
singola variante (dominante) di HCV,
non efficaci verso gli altri ceppi.
HCV clinica
Incubazione 2-4 mesi
• Decorso frequentemente asintomatico o
paucisintomatico
• Le forme acute anitteriche sono il 90% dei casi
• Valori di ALT e bilirubina più bassi delle
forme A e B
• Forme fulminanti rarissime
HCV Decorso
Epatite acuta guarigione 10-20% casi
Cronicizzazione 80% casi
HCV-RNA persistentemente positivo, transaminasi fluttuanti o normali > 6-12 mesi
• Frequente l’assenza completa di sintomatologia, spesso sintomi aspecifici, Evoluzione subdola
Histologic Progression of HCV Monitored
by Liver Biopsy
Inflammation Grade • Measure of severity and ongoing disease
activity
• 0-4 (METAVIR)
• Inflammation leads to scarring/fibrosis
Fibrosis Stage • Amount of fibrous scar tissue
• 0-4 (METAVIR)
• Stage 4 = cirrhosis
• Indicates long-term disease progression
No fibrosis
Cirrhosis Brunt EM. Hepatology. 2000;31:241-246.
Main target of HCV
• Epatotropism
• chronic
liver disease
• cirrosis
• HCC
Linphotropism
B CELL
Y
Extrahepatic manifestations
of Hepatitis C (MEE-HCV)
Meccanismi patogenetici
- Infezione cellule linfocitarie
(B-cells)
- Linfoproliferazione poli/oligoclonale
- Produzione autoanticorpale (FR, ICC), disordini linfoproliferativi
Frequente
riscontro di
cellule
linfatiche,
periferiche o
midollari,
infette, in
corso di
MEE-HCV
“Malattia da HCV”
Varietà di patologie extraepatiche
potenzialmente associate con il virus
dell’epatite C
Interpretazione dell’infezione come malattia
sistemica, di competenza internistica,
piuttosto che esclusivamente epatologica e/o
infettivologica
MULTIVIRC group: almeno una MEE-
HCV nel 74% dei pz. con infezione da HCV¹
1 Cacoub P.,Poynard T, 1999; Arthritis Rheum,42(10): 2204-12
Autoimmunità e disordini
linfoproliferativi (DPL) HCV-relati
• Patogenesi autoimmune e/o linfoproliferativa: - elemento unificante delle molteplici
manifestazioni extraepatiche
• Severità variabile:
- disordini benigni → malignità linfatiche
• Crioglobulinemia mista (CM):
- prototipo delle MEE-HCV
- crocevia ideale tra infezione da HCV/ disordini autoimmuni/neoplasie linfatiche
HCV diagnosi sierologica
Presenza nel siero di anticorpi anti-HCV
Anti-HCV positivo = infezione in atto
Test di screening (ELISA III generazione):
Antigene ricombinante strutturale del core
(c22-3) e 2 antigeni che derivano da regioni non
strutturali NS3/NS4 (c33c, c100-3, c200) e NS5
→ 60% genoma→ possibilità di identificare gli
anticorpi entro 50 giorni dalla infezione
Algoritmo diagnostico per HCV
Terapia
Diagnosi Prognosi
Decisione
di trattare
o meno
Durata
trattamento
Valutazione
risposta
Valutazione
risposta
sostenuta
Test
sierologici
HCV RNA qual
Biopsia
Epatica
Elastometria
ALT
Biopsia
epatica Elastometria
Viral load
Genotipo
Viral load
HCV RNA qual.
Viral load
HCV RNA qual.
Viral load
Obiettivi della terapia
• Negativizzazione persistente di HCV-RNA
e normalizzazione delle transaminasi
• Miglioramento della istologia , prevenzione
della cirrosi e dell’epatocarcinoma.
HCV terapia
• IFN Pegilato + Ribavirina = Standard of care
IFN Pegilato (PEG-IFN) ottenuto coniugando IFNα ricombinante con un polimero sintetico inerte chiamato polietilenglicole (PEG)
• PEG-IFN : Emivita plasmatica pari a circa 40 ore
• Attività antivirale più prolungata nel tempo
• Migliore controllo della replica virale
• Minore frequenza di somministrazione
HCV terapia
Somministrazione 1 volta alla settimana
Risposta virologica sostenuta (transaminasi normali e assenza di HCV-RNA a 6 mesi dalla fine della terapia) in una elevata percentuale di pazienti ( 60% genotipo 1, 80% genotipi 2 e 3) se utilizzato in associazione con ribavirina