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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA
FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA
CORSO DI LAUREA IN SCIENZE MOTORIE
TESI DI LAUREA
Lo sport come strumento per capire la disabilità:
educare alla valorizzazione delle differenze attraverso lo sport
Sport as an instrument to understand disability:
how to educate to the valorization of the differences through sport
RELATORE: Ch.ma Prof.ssa Valeria Marin
CORRELATORE: Dott.ssa Chiara Bertoncello
LAUREANDO: Navarro Marco
ANNO ACCADEMICO 2011-2012
INDICE
CAPITOLO I : INTRODUZIONE pag. 1
1.1 Quante sono le persone disabili in Italia? pag. 2
1.2 Panathlon International “Ludis Iungit” pag. 12
1.2.1 Organizzazione del Panathlon pag. 13
1.2.2 Cenni storici pag. 14
1.3 A.S.D. UNOACENTO pag. 15
1.4 1 Ora x i Disabili pag. 17
1.4.1 Altri progetti 1 Ora x i Disabili nel territorio pag. 21
1.4.2 Sport per tutti secondo ciascuno pag. 22
CAPITOLO II : SCOPO DELLA TESI pag. 25
CAPITOLO III : MATERIALI E METODI pag. 26
3.1 Popolazione di riferimento pag. 26
3.2 Analisi del questionario pag. 27
3.3 Analisi generale dei dati pag. 28
CAPITOLO IV : RISULTATI E DISCUSSIONE pag. 29
4.1 Descrizione del campione pag. 29
4.2 Analisi delle domande per area tematica pag. 31
4.2.1 Io e la disabilità. pag. 31
4.2.2 Barriere architettoniche pag. 42
4.2.3 Penso che.. pag. 45
4.2.4 Come vive un disabile pag. 49
4.2.5 Sport e disabilità pag. 53
4.2.6 La mia esperienza pag. 63
CAPITOLO V : CONCLUSIONI pag. 70
5.1 Sguardo al futuro pag. 71
BIBLIOGRAFIA pag. 74
ALLEGATI
RINGRAZIAMENTI
1
CAPITOLO I : INTRODUZIONE
Negli ultimi 20 anni l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha fornito un quadro
ampio e dettagliato delle diverse tipologie di handicap. Nel 1980 ha diffuso l’ICIDH
(International Classification of Impairment, Disabilities and Handicaps) con l’obiettivo di fare
chiarezza terminologica e di analizzare le conseguenze associate alle menomazioni. Questa
classificazione dell’handicap si basa su situazioni reali e si riferisce a sei principali funzioni di
sopravvivenza: orientamento, indipendenza fisica, mobilità, occupazione, integrazione sociale,
autosufficienza economica. L’intensità dello svantaggio sperimentato dipende dall’interazione
tra la componente personale e l’ambiente sociale, dove lo svantaggio provoca gradi di disagio
sociale che sono solo parzialmente dipendenti dal tipo di menomazione e dalla complessiva
disabilità individuale. Bisogna perciò tenere in considerazione tutti i fattori sia quelli personali
che quelli societari.
In seguito, nel 1997 l’OMS ha presentato l’ICIDH-2 per connotare positivamente i termini di
menomazione, disabilità e handicap e mettere in evidenza la forte influenza esercitata dai fattori
ambientali e da quelli personali sulla patologia. Questa nuova definizione connota
positivamente i termini di menomazione, disabilità e handicap. La disabilità viene affrontata
così come fenomeno complesso che richiede la considerazione di molteplici aspetti. Si
presentano 3 dimensioni: funzioni e strutture, del corpo (ex menomazioni), attività (ex
disabilità), partecipazione (handicap). Queste 3 dimensioni subiscono l’influenza di fattori
ambientali e fattori personali.
Infine nel 2001 l’ICIDH-2 è stato revisionato come classificazione internazionale del
funzionamento della disabilità e della salute (ICF), per porre l’accento sulle componenti della
salute. L’ICF (classificazione internazionale del funzionamento della disabilità e della salute)
non classifica più le malattie ma le componenti della salute, intese come punti di forza per la
qualità della vita della persona. Si descrive cioè la situazione di ciascun individuo all’interno di
una serie di domini della salute e degli stati ad essa correlati, attraverso l’analisi di due aspetti
essenziali: il funzionamento e la disabilità: corpo + attività e partecipazione; i fattori
contestuali: fattori ambientali + fattori personali. Infatti non tutte le menomazioni provocano
disabilità: la loro gravità si riferisce all’entità della compromissione funzionale effettivamente
registrata e non è detto che ci sia una relazione lineare tra la gravità della compromissione della
menomazione e quella della disabilità. Le persone disabili non sono inabili ma solamente meno
2
o diversamente abili. Il concetto da chiarire è la differenza che si ha tra menomazione ed
handicap: la menomazione è il danno biologico che una persona riporta a seguito di una
malattia (congenita o meno) o di un incidente; la disabilità è l’incapacità di svolgere le normali
attività della vita quotidiana a seguito della menomazione; l’handicap è lo svantaggio sociale
che deriva dall’avere una disabilità. Così, ad esempio, una persona su sedia a rotelle è
sicuramente disabile, ma potrebbe potenzialmente non essere handicappata se al mondo
venissero eliminate tutte le barriere architettoniche, cosicché non gli verrebbe precluso
l’accesso a nessun settore della vita sociale. È evidente che, in tale accezione, si può contare il
numero delle persone con disabilità, ma non di handicappati; la condizione di handicap è
prettamente soggettiva e dipende dalle aspettative di vita e esigenze della persona disabile.
1.1 Quante sono le persone disabili in Italia?
La domanda che all’inizio della tesi ci si pone è: quante sono le persone con disabilità in Italia?
Per rispondere a questa domanda si è preso in esame i dati provenienti dall’ Istat sulle
“Condizioni di salute e il ricorso ai servizi sanitari del 2004-2005”. Bisogna specificare che
l’Istat adotta la definizione di disabilità proposta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità
nella Classificazione Internazionale delle Menomazioni, Disabilità e Handicap (1980). Prima di
fornire dei numeri bisogna per forza descrivere alcune problematiche sul rilevamento dei dati:
1. La definizione di disabilità non è universale, come visto nelle definizioni precedenti
disabilità e invalidità sono due concetti differenti: il primo fa riferimento alla capacità della
persona di espletare autonomamente (anche se con ausili) le attività fondamentali della vita
quotidiana e si riconduce alla legge 104 del 1992, il secondo rimanda al diritto di percepire un
beneficio economico in conseguenza di un danno biologico indipendentemente dalla
valutazione complessiva di autosufficienza, e fa riferimento alla legge 118 del 1971.
2. La precisione della rilevazione dipende dal tipo di disabilità. E' molto più difficile rilevare le
disabilità mentali rispetto a quelle fisiche per la presenza di resistenze e pregiudizi culturali che
spingono le persone direttamente interessate o i loro familiari a non entrare in contatto con i
servizi pubblici competenti o a non rispondere in modo appropriato alle domande presenti in
ricerche e indagini.
3
3. Stimare il numero dei bambini disabili richiede fonti informative non disponibili attualmente.
L’indagine dell’Istat consente di rilevare informazioni sui bambini a partire dai 6 anni di età. La
fonte istituzionale del numero di certificazioni scolastiche non risolve appieno il problema sia
perché non sono compresi i bambini in età prescolare, sia perché non vi è obbligo di iscrizione
alla scuola materna, per cui i bambini disabili certificati dai 3 ai 5 anni sono sicuramente una
sottostima del reale numero.
4. Contare i disabili significa considerare sia i disabili in famiglia che i disabili in residenze.
5. L'attuale sistema di certificazione della disabilità potrebbe essere una preziosissima fonte di
dati per stimare il numero di disabili in Italia, ma purtroppo per tali certificazioni non sono stati
ancora adottati criteri di rilevazione né strumenti di registrazione uniformi; inoltre, esse non
sono quasi mai riportate su supporto informatico né tanto meno è mai stata prevista una
rilevazione statistica a livello nazionale. Al momento, quindi, quest'informazione non è
utilizzabile, anche se presso il Ministero della Pubblica Istruzione e il Ministero del Lavoro e
delle Politiche Sociali sono stati costituiti degli osservatori o dei gruppi tecnici che hanno, fra le
loro finalità, anche la revisione dei sistemi di certificazione. Uno sforzo di coordinamento per
far dialogare le varie tipologie di certificazione potrà portare a un sistema coordinato di
accertamento della disabilità fornendo così dati utili. L'Istat, in quanto coinvolta in tutti questi
organismi, lavorerà anche per giungere all'organizzazione di rilevazioni statistiche coordinate in
tutto il territorio nazionale.
Fatte queste considerazioni, in base alle stime ottenute dall’indagine condotta dall’ISTAT sulla
Condizioni di salute e il ricorso ai servizi sanitari del 2004-2005, emerge che in Italia le persone
con disabilità, se consideriamo le persone con disabilità unicamente quelle che nel corso
dell'intervista hanno riferito una totale mancanza di autonomia per almeno una funzione
essenziale della vita quotidiana, sono 2milioni 609mila, pari al 4,8% circa della popolazione di
6 anni e più che vive in famiglia. Considerando anche le 190.134 persone residenti nei presidi
socio-sanitari si giunge ad una stima complessiva di poco meno di 2 milioni 800mila
(Tabella I).
4
Tabella I. Persone con disabilità per regione
Se consideriamo invece in generale le persone che hanno manifestato una apprezzabile
difficoltà nello svolgimento di queste funzioni la stima allora sale a 6milioni 606mila persone,
pari al 12% della popolazione, che vive in famiglia, di età superiore ai 6 anni. Tale dato è in
linea con quello rilevato nei principali paesi industrializzati. Sfuggono tuttavia le persone che,
soffrendo di una qualche forma di disabilità non fisica ma mentale, sono in grado di svolgere
tali attività essenziali.
Dai dati provenienti dal Sistema informativo del Ministero dell'istruzione, dell'università e della
ricerca (SIMPI) la prevalenza di bambini di con disabilità che frequentano la prima classe
elementare è pari all'1,32%. Inoltre alcuni studi specifici stimano una prevalenza alla nascita di
bambini con disabilità pari all'1%. Se ipotizziamo un trend lineare nell'aumento della
prevalenza di disabilità da 0 a 6 anni, e consideriamo come punto di partenza la prevalenza alla
nascita dell'1% e di arrivo la prevalenza a 6 anni dell'1,32%, possiamo stimare,
complessivamente, un numero di bambini con disabilità fra 0 e 5 anni pari a circa 42.460.
Persone con disabilità di 6 anni e più che vivono in famiglia per regione. Valori assoluti, tassi grezzi e standardizzati per 100 persone. Anno 2004-2005.
Piemonte Valori assoluti 190 Tassi grezzi 4,7 Tassi standardizzati 4,3
Valle d'Aosta Valori assoluti 5 Tassi grezzi 4,1 Tassi standardizzati 4,0
Lombardia Valori assoluti 337 Tassi grezzi 3,8 Tassi standardizzati 4,0
Bolzano Valori assoluti 11 Tassi grezzi 2,5 Tassi standardizzati 2,9
Trento Valori assoluti 13 Tassi grezzi 2,9 Tassi standardizzati 3,0
Veneto Valori assoluti 182 Tassi grezzi 4,2 Tassi standardizzati 4,3
Friuli-Venezia Giulia Valori assoluti 52 Tassi grezzi 4,6 Tassi standardizzati 4,0
Liguria Valori assoluti 86 Tassi grezzi 5,7 Tassi standardizzati 4,3
Emilia-Romagna Valori assoluti 171 Tassi grezzi 4,4 Tassi standardizzati 3,8
Toscana Valori assoluti 179 Tassi grezzi 5,3 Tassi standardizzati 4,5
Umbria Valori assoluti 48 Tassi grezzi 6,0 Tassi standardizzati 5,0
Marche Valori assoluti 75 Tassi grezzi 5,2 Tassi standardizzati 4,5
Lazio Valori assoluti 217 Tassi grezzi 4,4 Tassi standardizzati 4,6
Abruzzo Valori assoluti 66 Tassi grezzi 5,4 Tassi standardizzati 4,9
Molise Valori assoluti 18 Tassi grezzi 5,8 Tassi standardizzati 5,2
Campania Valori assoluti 252 Tassi grezzi 4,7 Tassi standardizzati 5,6
Puglia Valori assoluti 212 Tassi grezzi 5,6 Tassi standardizzati 6,2
Basilicata Valori assoluti 33 Tassi grezzi 5,8 Tassi standardizzati 5,8
Calabria Valori assoluti 105 Tassi grezzi 5,5 Tassi standardizzati 6,0
Sicilia Valori assoluti 285 Tassi grezzi 6,1 Tassi standardizzati 6,6
Sardegna Valori assoluti 72 Tassi grezzi 4,6 Tassi standardizzati 5,2
ITALIA Valori assoluti 2.609 Tassi grezzi 4,8 Tassi standardizzati 4,8
Fonte: ISTAT, Indagine sulle condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari 2004-2005.
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Per quanto riguarda la stima delle persone con disabilità che non vivono in famiglia ma nelle
residenze socio-sanitarie, possiamo fare riferimento ai dati provenienti dalla rilevazione
condotta su queste strutture, che indicano nel 2003 (ultimo anno disponibile) la presenza di
190.134 persone con disabilità o anziani non autosufficienti.
Considerando quindi il numero di persone che vivono in famiglia, la stima del numero di
bambini sotto i 6 anni e le persone residenti nei presidi socio-sanitari si giunge ad una stima
complessiva di poco meno di 2 milioni 800mila persone con disabilità (Tabella II). E' bene
chiarire ancora che si tratta di stime, che presumibilmente sottostimano il reale numero di
persone con disabilità in Italia. Poiché infatti le persone con disabilità in famiglia vengono
rilevati tramite indagine campionaria col metodo dell'intervista (direttamente alla persona con
disabilità o a un suo familiare), non si può escludere che vi sia una sottostima, dipendente dal
tipo di disabilità, dovuta alla mancata dichiarazione della presenza di persone con disabilità in
famiglia.
Tabella II. Persone con disabilità in istituto
Passiamo ora ad un'analisi più dettagliata dei risultati dell'indagine sulle condizioni di salute,
quindi con riferimento alle persone con disabilità di 6 anni e più che vivono in famiglia. La
presenza di disabilità è ovviamente correlata all'età: tra le persone di 65 anni o più la quota di
popolazione con disabilità è del 18,7%, e raggiunge il 44,5% (35,8% per gli uomini e 48,9% per
le donne) tra le persone di 80 anni e più (Tabella III).
Persone con disabilità e anziani non autosufficienti ospiti dei presidi residenziali socio-assistenziali per sesso. Anno 2005.
Maschi Persone con disabilità con meno di 18 anni
882 Persone con disabilità con 18-64 anni
18.489 Anziani non autosufficienti
35.970 Totale 55.341
Femmine Persone con disabilità con meno di 18 anni
569 Persone con disabilità con 18-64 anni
14.950 Anziani non autosufficienti
125.358 Totale 140.877
Maschi e Femmine
Persone con disabilità con meno di 18 anni
1.451 Persone con disabilità con 18-64 anni
33.439 Anziani non autosufficienti
161.328 Totale 196.218
Fonte: ISTAT, Indagine sui Presidi residenziali socio-assistenziali. Anno 2005
6
Tabella III. Persone con disabilità per regione e classe di età
I tassi di disabilità evidenziano una differenza di genere a svantaggio di quello femminile: in
rapporto al totale della popolazione le donne hanno un tasso di disabilità del 6,1% mentre gli
uomini del 3,3%. Tale fenomeno è determinato in buona parte dall’evoluzione demografica,
che ha causato un forte invecchiamento della popolazione, caratterizzato da una crescita della
speranza di vita alla nascita per tutta la popolazione, ma in misura maggiore per le donne
(Tabella IV).
Persone con disabilità di 6 anni e più che vivono in famiglia per regione e classe di età. Anno 2004-2005. (Dati in migliaia)
Piemonte Da 6 a 64 anni 34 Da 65 a 74 anni 29 Da 75 anni in poi 127 Totale 190 Valle d'Aosta Da 6 a 64 anni 1 Da 65 a 74 anni 1 Da 75 anni in poi 3 Totale 5 Lombardia Da 6 a 64 anni 71 Da 65 a 74 anni 62 Da 75 anni in poi 204 Totale 337 Bolzano Da 6 a 64 anni 2 Da 65 a 74 anni 2 Da 75 anni in poi 7 Totale 11 Trento Da 6 a 64 anni 2 Da 65 a 74 anni 1 Da 75 anni in poi 11 Totale 13 Veneto Da 6 a 64 anni 33 Da 65 a 74 anni 29 Da 75 anni in poi 120 Totale 182 Friuli-Venezia Giulia Da 6 a 64 anni 10 Da 65 a 74 anni 6 Da 75 anni in poi 35 Totale 52 Liguria Da 6 a 64 anni 9 Da 65 a 74 anni 15 Da 75 anni in poi 62 Totale 86 Emilia-Romagna Da 6 a 64 anni 25 Da 65 a 74 anni 26 Da 75 anni in poi 121 Totale 171 Toscana Da 6 a 64 anni 30 Da 65 a 74 anni 29 Da 75 anni in poi 120 Totale 179 Umbria Da 6 a 64 anni 8 Da 65 a 74 anni 9 Da 75 anni in poi 31 Totale 48 Marche Da 6 a 64 anni 10 Da 65 a 74 anni 14 Da 75 anni in poi 51 Totale 75 Lazio Da 6 a 64 anni 49 Da 65 a 74 anni 34 Da 75 anni in poi 134 Totale 217 Abruzzo Da 6 a 64 anni 12 Da 65 a 74 anni 13 Da 75 anni in poi 42 Totale 66
Molise Da 6 a 64 anni 2 Da 65 a 74 anni 4 Da 75 anni in poi 12 Totale 18 Campania Da 6 a 64 anni 82 Da 65 a 74 anni 38 Da 75 anni in poi 132 Totale 252 Puglia Da 6 a 64 anni 47 Da 65 a 74 anni 50 Da 75 anni in poi 115 Totale 212 Basilicata Da 6 a 64 anni 7 Da 65 a 74 anni 6 Da 75 anni in poi 20 Totale 33 Calabria Da 6 a 64 anni 23 Da 65 a 74 anni 23 Da 75 anni in poi 59 Totale 105 Sicilia Da 6 a 64 anni 56 Da 65 a 74 anni 49 Da 75 anni in poi 180 Totale 285 Sardegna Da 6 a 64 anni 17 Da 65 a 74 anni 13 Da 75 anni in poi 42 Totale 72 ITALIA Da 6 a 64 anni 529 Da 65 a 74 anni 452 Da 75 anni in poi 1.627 Totale 2.609 Fonte: ISTAT, Indagine sulle condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari 2004-2005.
7
Tabella IV. Persone con disabilità per sesso ed età in famiglia
Nell’analisi della distribuzione territoriale emerge un differenziale tra l’Italia settentrionale e
quella meridionale ed insulare. In particolare si osserva un tasso di disabilità del 5,7%
nell’Italia insulare e del 5,2% nell’Italia Meridionale, mentre tale tasso scende al 4,2%
nell’Italia Nord-Orientale e al 4,3% nell’Italia Nord-Occidentale. Nell’Italia Centrale si ha un
tasso di disabilità del 4,9% (Tabella V). La stessa struttura geografica si osserva per gli uomini
e per le donne.
Persone con disabilità di 6 anni e più che vivono in famiglia. Valori assoluti e tassi per 100 persone. Anno 2004-2005.
Valori assoluti (dati in migliaia) Maschi da 6 a 14
anni 41 da 15 a 24
anni 19 da 25 a 34
anni 28 da 35 a 44
anni 46 da 45 a 54
anni 51 da 55 a 64
anni 76
Femmine da 6 a 14 anni
39 da 15 a 24 anni
17 da 25 a 34 anni
24 da 35 a 44 anni
41 da 45 a 54 anni
50 da 55 a 64 anni
98
Maschi e Femmine
da 6 a 14 anni
81 da 15 a 24 anni
36 da 25 a 34 anni
52 da 35 a 44 anni
86 da 45 a 54 anni
101 da 55 a 64 anni
174
Maschi da 65 a 69 anni
64 da 70 a 74 anni
99 da 75 a 79 anni
131 da 80 in poi
328 Totale 882
Femmine da 65 a 69 anni
111 da 70 a 74 anni
180 da 75 a 79 anni
289 da 80 in poi
879 Totale 1.727
Maschi e Femmine
da 65 a 69 anni
174 da 70 a 74 anni
278 da 75 a 79 anni
420 da 80 in poi
1.207 Totale 2.609
Tassi per 100 persone
Maschi
da 6 a 14 anni
1,6 da 15 a 24 anni
0,6 da 25 a 34 anni
0,7 da 35 a 44 anni
1,0 da 45 a 54 anni
1,4 da 55 a 64 anni
2,2
Femmine da 6 a 14 anni
1,6 da 15 a 24 anni
0,6 da 25 a 34 anni
0,6 da 35 a 44 anni
0,9 da 45 a 54 anni
1,3 da 55 a 64 anni
2,7
Maschi e Femmine
da 6 a 14 anni
1,6 da 15 a 24 anni
0,6 da 25 a 34 anni
0,6 da 35 a 44 anni
0,9 da 45 a 54 anni
1,3 da 55 a 64 anni
2,5
Maschi da 65 a 69 anni
4,3 da 70 a 74 anni
7,7 da 75 a 79 anni
13,4 da 80 in poi
35,8 Totale 3,3
Femmine da 65 a 69 anni
6,5 da 70 a 74 anni
11,4 da 75 a 79 anni
20,8 da 80 in poi
48,9 Totale 6,1
Maschi e Femmine
da 65 a 69 anni
5,5 da 70 a 74 anni
9,7 da 75 a 79 anni
17,8 da 80 in poi
44,5 Totale 4,8
Fonte: ISTAT, Indagine sulle condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari, 2004-2005.
8
Tabella V. Persone con disabilità per regione e classe di età
E’ possibile inoltre studiare il fenomeno identificando 4 tipologie di disabilità:
1. Confinamento individuale (costrizione a letto, su una sedia non a rotelle o in casa);
2. Disabilità nelle funzioni (difficoltà nel vestirsi, nel lavarsi, nel fare il bagno, nel mangiare);
3. Disabilità nel movimento (difficoltà nel camminare, nel salire le scale, nel chinarsi, nel
coricarsi, nel sedersi);
4. Disabilità sensoriali (difficoltà a sentire, vedere o parlare).
Considerando i diversi livelli di disabilità, quello più grave è rappresentato dal confinamento,
che implica la costrizione permanente in un letto, o su una sedia con livelli di autonomia nel
movimento pressoché nulli, nonché il confinamento in casa per impedimento fisico o psichico
(Tabella VI). Risulta confinato il 2,1% della popolazione di 6 anni e più e tra le persone di 80
anni e più la quota raggiunge circa il 22,3% (16,1% maschi e 25,5% femmine).
Tabella VI. Persone con disabilità per tipo di disabilità, età e regione
9
In merito alle altre tipologie di disabilità, si rileva che il 2,3% delle persone di 6 anni e più
presenta disabilità nel movimento, con quote significative dopo i 75 anni: nella fascia d’età 75-
79 anni la quota arriva al 9,2% e nelle persone di 80 anni e più il tasso raggiunge il 22,1% (con
uno scarto di circa 7 punti percentuali tra maschi e femmine, a svantaggio di queste ultime:
17,1% per i maschi contro 24,7% per le femmine (Tabella VII).
Persone con disabilità di 6 anni e più che vivono in famiglia per tipo di disabilità*, classi di età e regione. Anno 2004-2005. (Dati in migliaia)
Piemonte Confinamento individuale Da 6 a 64 anni
10 Da 65 a 74 anni
9 Da 75 anni in poi
55
Valle d'Aosta Confinamento individuale Da 6 a 64 anni
.. Da 65 a 74 anni
.. Da 75 anni in poi
1
Lombardia Confinamento individuale Da 6 a 64 anni
14 Da 65 a 74 anni
23 Da 75 anni in poi
103
Bolzano Confinamento individuale Da 6 a 64 anni
.. Da 65 a 74 anni
1 Da 75 anni in poi
2
Trento Confinamento individuale Da 6 a 64 anni
.. Da 65 a 74 anni
.. Da 75 anni in poi
4
Veneto Confinamento individuale Da 6 a 64 anni
8 Da 65 a 74 anni
12 Da 75 anni in poi
61
Friuli-Venezia Giulia Confinamento individuale Da 6 a 64 anni
4 Da 65 a 74 anni
2 Da 75 anni in poi
19
Liguria Confinamento individuale Da 6 a 64 anni
2 Da 65 a 74 anni
6 Da 75 anni in poi
30
Emilia-Romagna Confinamento individuale Da 6 a 64 anni
9 Da 65 a 74 anni
9 Da 75 anni in poi
56
Toscana Confinamento individuale Da 6 a 64 anni
8 Da 65 a 74 anni
9 Da 75 anni in poi
65
Umbria Confinamento individuale Da 6 a 64 anni
1 Da 65 a 74 anni
4 Da 75 anni in poi
19
Marche Confinamento individuale Da 6 a 64 anni
5 Da 65 a 74 anni
7 Da 75 anni in poi
26
Lazio Confinamento individuale Da 6 a 64 anni
19 Da 65 a 74 anni
13 Da 75 anni in poi
63
Abruzzo Confinamento individuale Da 6 a 64 anni
3 Da 65 a 74 anni
5 Da 75 anni in poi
19
Molise Confinamento individuale Da 6 a 64 anni
1 Da 65 a 74 anni
1 Da 75 anni in poi
5
Campania Confinamento individuale Da 6 a 64 25 Da 65 a 74 13 Da 75 anni in 65
10
Tabella VII. Persone con disabilità per tipo di disabilità, sesso ed età
Circa il 3% della popolazione di 6 anni e più presenta invece difficoltà nello svolgimento delle
attività quotidiane, cioè ha difficoltà ad espletare le principali attività di cura della propria
persona (quali il vestirsi o spogliarsi; il lavarsi mani, viso, o il corpo; tagliare e mangiare il cibo,
ecc.). Tra i 75 ed i 79 anni, sono circa il 10,6% le persone che presentano tale tipo di
limitazione e che quindi necessitano dell’aiuto di qualcuno per far fronte a queste elementari
esigenze; tra gli ultraottantenni, circa 1 persona su 3 ha difficoltà a svolgere autonomamente le
fondamentali attività quotidiane. Le difficoltà nella sfera della comunicazione, quali
l’incapacità di vedere, sentire o parlare, coinvolgono circa l’1,1% della popolazione di 6 anni e
più. Al fine di conoscere il numero dei ciechi e dei sordi, è possibile analizzare anche i dati
relativi alle invalidità permanenti rilevate sempre con l'indagine sulle condizioni di salute, dalla
quale risultano che lo 0,6% della popolazione si dichiara cieca totale o parziale, 1,7% della
popolazione ha problemi dell'udito più o meno gravi mentre i sordi prelinguali (sordomuti)
rappresentano lo 0,1% del totale della popolazione (Tabella VIII).
Persone con disabilità di 6 anni e più che vivono in famiglia per tipo di disabilità*, classe di età e sesso. Quozienti per 100 persone. Anno 2004-2005.
Disabili Maschi da 6 a 14 anni
1,6 da 15 a 24 anni
0,6 da 25 a 34 anni
0,7 da 35 a 44 anni
1,0 da 45 a 54 anni
1,4 da 55 a 64 anni
2,2 da 65 a 69 anni
4,3 da 70 a 74 anni
7,7 da 75 a
79 anni
13,4 da 80
anni in
poi
35,8 Totale 3,3
Confinamento individuale
Maschi da 6 a 14 anni
0,1 da 15 a 24 anni
0,2 da 25 a 34 anni
0,3 da 35 a 44 anni
0,3 da 45 a 54 anni
0,6 da 55 a 64 anni
0,8 da 65 a 69 anni
1,6 da 70 a 74 anni
2,9 da 75 a
79 anni
5,1 da 80
anni in
poi
16,1 Totale 1,3
Difficoltà nelle funzioni
Maschi da 6 a 14 anni
1,3 da 15 a 24 anni
0,3 da 25 a 34 anni
0,4 da 35 a 44 anni
0,6 da 45 a 54 anni
0,5 da 55 a 64 anni
1,0 da 65 a 69 anni
2,8 da 70 a 74 anni
4,7 da 75 a
79 anni
8,4 da 80
anni in
poi
25,3 Totale 2,1
Difficoltà nel movimento
Maschi da 6 a 14 anni
0,2 da 15 a 24 anni
0,1 da 25 a 34 anni
0,2 da 35 a 44 anni
0,3 da 45 a 54 anni
0,5 da 55 a 64 anni
1,0 da 65 a 69 anni
1,9 da 70 a 74 anni
3,6 da 75 a
79 anni
6,8 da 80
anni in
poi
17,1 Totale 1,5
Difficoltà vista udito, parola
Maschi da 6 a 14 anni
0,2 da 15 a 24 anni
0,3 da 25 a 34 anni
0,2 da 35 a 44 anni
0,4 da 45 a 54 anni
0,3 da 55 a 64 anni
0,7 da 65 a 69 anni
1,0 da 70 a 74 anni
1,4 da 75 a
79 anni
2,5 da 80
anni in
poi
9,3 Totale 0,8
Disabili Femmine da 6 a 14
1,6 da 15 a 24 anni
0,6 da 25 a 34 anni
0,6 da 35 a 44 anni
0,9 da 45 a 54 anni
1,3 da 55 a 64 anni
2,7 da 65 a 69 anni
6,5 da 70 a 74 anni
11,4 da 75 a
79 anni
20,8 da 80
anni in
poi
48,9 Totale 6,1
Confinamento individuale
Femmine da 6 a 14 anni
0,1 da 15 a 24
0,2 da 25 a 34
0,2 da 35 a 44
0,3 da 45 a 54
0,5 da 55 a 64
1,0 da 65 a 69
2,4 da 70 a 74
4,7 da 75 a
79
9,6 da 80
anni in
25,5 Totale 2,8
11
Tabella VIII. Persone con disabilità per tipo di disabilità e regione
Persone con disabilità di 6 anni e più che vivono in famiglia per tipo di disabilità* e regione. Anno 2004-2005. (Dati in migliaia)
Piemonte Confinamento individuale
74 Difficoltà nel movimento
91 Difficoltà nelle funzioni
110 Difficoltà vista udito, parola
41
Valle d'Aosta Confinamento individuale
2 Difficoltà nel movimento
3 Difficoltà nelle funzioni
3 Difficoltà vista udito, parola
1
Lombardia Confinamento individuale
140 Difficoltà nel movimento
158 Difficoltà nelle funzioni
205 Difficoltà vista udito, parola
78
Bolzano Confinamento individuale
3 Difficoltà nel movimento
5 Difficoltà nelle funzioni
7 Difficoltà vista udito, parola
5
Trento Confinamento individuale
5 Difficoltà nel movimento
5 Difficoltà nelle funzioni
8 Difficoltà vista udito, parola
3
Veneto Confinamento individuale
81 Difficoltà nel movimento
92 Difficoltà nelle funzioni
119 Difficoltà vista udito, parola
42
Friuli-Venezia Giulia
Confinamento individuale
24 Difficoltà nel movimento
28 Difficoltà nelle funzioni
34 Difficoltà vista udito, parola
11
Liguria Confinamento individuale
39 Difficoltà nel movimento
44 Difficoltà nelle funzioni
63 Difficoltà vista udito, parola
14
Emilia-Romagna
Confinamento individuale
73 Difficoltà nel movimento
86 Difficoltà nelle funzioni
106 Difficoltà vista udito, parola
36
Toscana Confinamento individuale
83 Difficoltà nel movimento
88 Difficoltà nelle funzioni
119 Difficoltà vista udito, parola
43
Umbria Confinamento individuale
24 Difficoltà nel movimento
18 Difficoltà nelle funzioni
35 Difficoltà vista udito,
13
12
1.2 Panathlon International “Ludis Iungit”
Panathlon International è l'associazione dei "Panathlon Club", i quali
sono fondati essenzialmente sul volontariato dei soci e possiede
finalità etiche e culturali che si propone di approfondire, divulgare e
difendere i valori dello sport, inteso come strumento di formazione e
di valorizzazione della persona e come veicolo di solidarietà tra gli
uomini ed i popoli.
Il termine "Panathlon", proveniente dalla lingua greca, può essere tradotto con l'espressione
"insieme delle discipline sportive", mentre il motto "Ludis Iungit" significa "uniti dallo sport".
Esso è un movimento internazionale riconosciuto dal ufficialmente dal Comitato Internazionale
Olimpico (deliberazione 11/6/1982); come ente benemerito di cultura ed etica sportiva dotato di
personalità giuridica, senza fini di lucro, aconfessionale, apartitica, senza distinzione di sesso e
di razza. Fa inoltre parte dell’Associazione Generale delle Federazioni Internazionali Sportive
(AGFIS), del Comitato Internazionale Fair Play (CIFP) e dell'International Council of Sport
Science and Physical Education (ICSSPE); è in relazioni sistematiche con l’UNESCO e con
l’Associazione Nazionale Comitati Olimpici Europei (COE).
Per raggiungere le finalità citate precedentemente, il Panathlon:
− favorisce l’amicizia tra tutti i panathleti e quanti operano nella vita sportiva;
− diffonde a tutti i livelli, con azioni sistematiche e continue, la concezione dello sport ispirato al
fair play, quale elemento culturale degli uomini e dei popoli;
− promuove studi e ricerche sui problemi dello sport e dei suoi rapporti con la società,
divulgandoli nell’opinione pubblica in collaborazione con la scuola, l’università ed altre
istituzioni culturali;
− partecipa alla elaborazione delle normative sportive, intervenendo nei procedimenti di proposta,
consultazione e programmazione nel campo dello sport, con le modalità previste dai singoli
ordinamenti nazionali e regionali;
− si adopera affinché la possibilità di una sana educazione sportiva venga garantita ad ognuno,
senza distinzione di razza, di sesso e di età, soprattutto attraverso la promozione di attività
giovanile e scolastica, culturale e sportiva;
− quale insieme di Clubs di servizio, incentiva e sostiene le attività a favore dei disabili, e quelle
per la prevenzione della tossicodipendenza ed il recupero delle sue vittime, le iniziative di
solidarietà con i veterani sportivi, la promozione e la realizzazione dei programmi di
13
educazione alla non violenza e di dissuasione del doping;
− sostiene il Movimento Olimpico nelle azioni concordanti con le finalità dell’Associazione;
− promuove l’espansione del movimento panathletico in tutto il mondo mediante la costituzione
di nuovi Club.
1.2.1 Organizzazione del Panathlon
Il Panathlon è organizzato in:
1. Club: Ogni Club è retto da un proprio Statuto, secondo le linee guida emanate dal Consiglio
Internazionale e rese esecutive dal Comitato di Presidenza. Essi organizzano nell’anno incontri
sociali e son tenuti a inviare tempestivamente alla Segreteria Generale, al Presidente del
Distretto e al Governatore d’Area tutte le informazioni attinenti a variazioni dei Soci, alla
composizioni dei propri Organi, nonché alle attività sociali; i soci dei Club sono persone
maggiorenni che si sono dedicati o si dedicano alle attività sportive agonistiche o non
agonistiche, dirigenziali, promozionali e culturali, distinguendosi per una carriera significativa
con comportamenti consoni alle finalità panathletiche.
20 sono le nazioni che fanno parte del Panathlon, per un totale di 258 Clubs e 11430 membri.
Nel territorio italiano i Clubs presenti sono 166 per un totale di 8447 membri.
2. Distretti: I Club, almeno due, ai fini organizzativi, sono raggruppati in un Distretto
corrispondenti al territorio di una Nazione della quale assumono la denominazione. I Distretti
sono retti da un Presidente secondo le norme regolamentari. Il numero attuale dei Distretti è 11.
3. Aree: Un’Area corrisponde ad una entità amministrativa esistente che comprenda sia il
territorio di una regione, sia il territorio di uno stato di un Paese federato con almeno 5
Club. Le Aree assumono il nome della loro regione o del Paese federato.
Il numero attuale delle Aree è 12.
14
1.2.2 Cenni storici
• Il Panathlon venne fondato a Venezia 12 giugno 1951: L'idea di Mario Viali è condivisa da un
comitato promotore. L’associazione assunse il nome provvisorio di “Disnar Sport” (disnar è
espressione veneziana che significa desinare, cenare).
• Nel 1956 venne fondato il Panathlon Club di Padova.
• Nel 2003 a Basilea a luogo il XIV Congresso del Panathlon International: “Educazione e
Sport” . In questa sede viene approvato il progetto “1 Ora x i Disabili”.
• Il 24 settembre 2004 viene stilata a Gand la dichiarazione del Panathlon sull’etica nello sport
giovanile. (Allegato 1).
• Il 19 gennaio 2010 a seguito dell’attività del Club di Padova“1 Ora x i Disabili”, il Panathlon
International è diventato Associazione Benemerita del Cip (Comitato Italiano Paralimpico).
15
1.3 A.S.D. UNOACENTO
Il nome dell’ Associazione Sportiva Dilettantistica e di
Promozione Sociale UNOACENTO nasce dal fatto che
l’Associazione coinvolge, con vari tipi di proposte, tutte le fasce
d’età, da 1 a 100 anni.
Il logo evidenzia tre figure in movimento: in azzurro i bambini, in verde gli adulti e in grigio gli
anziani; tutte e tre le figure sono comunicano attraverso l’unione dei piedi in una unica solida
base (la scritta UNOACENTO). Il cerchio dà l’idea di ambiente protetto e sicuro.
UNOACENTO è nata nel 2002 per volontà di un gruppo di persone che da anni organizzano e
prestano il loro operato in attività ricreative, ludiche e sportive per conto di Amministrazioni
Pubbliche ed Enti Privati. L’Associazione si avvale della collaborazione di consulenti in campo
psicologico e sociologico per la progettazione e gestione di servizi rivolti a fasce sociali deboli
(bambini, anziani, disabili). Le figure che operano sono Laureati in Scienze Motorie,
Psicologia, Pedagogia, Scienze dell’Educazione, Diplomati ISEF, Operatori Socio-Motori per
fasce deboli, studenti, volontari con caratteristiche idonee per l’attività in oggetto. Le zone in
cui operiamo sono comprese tra la provincie di Padova e Venezia.
A.S.D. UNOACENTO si occupa di:
• Piani di Offerta Formativa nelle scuole materne ed elementare
• campagna di sensibilizzazione verso i diversamente abili nelle scuole medie inferiori e
superiori. (Sport per tutti secondo ciascuno-un’ora per i disabili)
• progetti di prevenzione e socializzazione indirizzati alla III^/IV^ età
• attività sportive di base non agonistiche
• attività motoria con fasce a disagio
• corsi di formazione per animatori
• corsi di ginnastica ritmica
• corsi di karate educativo
• gestione di soggiorni climatici per gli anziani
• gestione di centri estivi
• attività motoria per adulti
• attività motoria per la terza/quarta età
16
I partner di UNOACENTO sono:
- Comune di Padova
- Comune di Vigonza
- Comune di Saonara
- Comune di Fiesso d’Artico
- Comune di Fossò
- Comune di Strà
- CONI Padova
- CIP Veneto
- Panathlon Padova
- Interfacoltà di Scienze Motorie di Padova
I riconoscimenti ottenuti:
12 Ottobre 2003: il Comune di Stra premia il Presidente dell’Associazione UNOACENTO
Antonio Baldan, per la fattiva collaborazione e l’impegno profuso per lo sport e il sociale
24 Aprile 2004: il Comune di Padova premia il Presidente Antonio Baldan e il Vicepresidente
Renato Zambotti per la proficua collaborazione e i risultati raggiunti con le attività per i
diversamente abili.
23 Maggio 2004: il Comune di Fossò premia l’Associazione UNOACENTO per tutti i servizi
di base mirati alla crescita sociale, culturale, sportiva e ricreativa offerti alla cittadinanza.
15 Giugno 2004: il Comune di Vigonovo premia l’Associazione UNOACENTO per il distinto
operato svolto nel territorio.
17
1.4 1 Ora x i Disabili
“1 Ora x i Disabili” è un progetto ideato da Fabio Presca, nazionale di basket italiano e socio
Panathlon, che nacque quasi per gioco nel 2001 senza un nome preciso e venne portato avanti
con la sua perseveranza, con la sua forza, con le sue lotte contro molti scetticismi, con le
preoccupazioni per trovare le carrozzine, il mezzo di trasporto, e vide il coinvolgimento di
quattro scuole in tutto, di cui le prime furono la scuola media A. Boito di Padova (ora
nell'Istituto Comprensivo Giuseppe Tartini), e poi l’ istituto di istruzione superiore L. B. Alberti
ad Abano. Attualmente il progetto è seguito da Mario Torrisi e dai suoi collaboratori Gianni,
Umbertina, Antonio, Teresa, Valeria, Carlo, Roberto, dai testimonial Nicola, Zevillo, Stefano, e
dagli operatori dell’ equipe dell’Associazione UNOACENTO.
Il progetto è elaborato dal Panathlon di Padova ed approvato dalla Conferenza Internazionale
di Basilea il 3 luglio 2003 e realizzato con la collaborazione ed il sostegno della Provincia di
Padova attraverso l’Assessorato allo Sport e delle Politiche Sociali. Nell’anno trascorso 2010-
2011 gli istituti coinvolti sono stati 60 (Scuole Medie 55, Istituti Superiori 5), gli interventi
sono stati 63 di cui 53 a Padova e Provincia, 5 in Provincia di Venezia, 3 in Provincia di
Vicenza, 1 nelle Province di Treviso e Rovigo e hanno interessato, oltre al Panathlon di Padova
che è l’ideatore ed promotore, i Panathlon di Chioggia, Cittadella, Euganeo, Mestre,
Portogruaro, Rovigo e Vicenza (Figura 1).
18
Figura 1.Scuole che han partecipato ad 1 ora x i disabili anno 2010/2011
SCUOLE LOCALITA'Scuola Media Valgimigli AlbignasegoScuola Media ArreScuola Media BrugineScuola Media Don Milani CadonegheScuola Media Giovanni da Cavino CampodarsegoScuola Media Tiepolo CarturaScuola Media Albinoni Caselle di SelvazzanoScuola Media Marconi Ceggia (Venezia)Scuola Media Pierobon CittadellaScuola Media Don Milani Codiverno di Vigonza
Scuola Media Tommaseo ConselveIst. Comm. Duca d' Aosta EsteITGCS Atestino EsteScuola Media Volpi di Misurata Favaro Veneto (Venezia)Scuola Media Gito Grisignano (Vicenza)Scuola Media Canova LoreggiaScuola Media Perlasca Maserà di PadovaScuola Media MassanzagoScuola Media De Amicis Megliadino S. VitaleScuola Media Toti Dal Monte Mogliano Veneto (Treviso)Scuola Media Zanellato MonseliceScuola Media Toaldo Montegalda (Vicenza)Scuola Media Santini Noventa PadovanaScuola Media Bettini PadovaScuola Media B. Carazzolo PadovaScuola Media Faconetto PadovaScuola Media Petrarca PadovaScuola Media Ruzzante PadovaScuola Media Todesco PadovaIst. Tecnico Scalcerle PadovaScuola Media Pardi PermuniaScuola Media Belluli Piazzola sul BrentaScuola Media G. Verdi PolveraraScuola Media Pio XII Porto Viro (Rovigo)Scuola Media PozzonovoScuola Media A. Doria RoncagliaScuola Media Buonarroti RubanoScuola Media Manara/Valgimigli S.Agostino di AlbignasegoScuola Media S.Angelo di PioveScuola Media S.ElenaScuola Media M. Polo S.Giorgio delle PerticheScuola Media Kennedy S.Giustina in ColleScuola Media De Amicis S.Margherita d' AdigeScuola Media S.Martino di LupariScuola Media S.Pietro ViminarioScuola Media S.UrbanoScuola Media S.VitaleScuola Media L. da Vinci SaccolongoScuola Media De Amicis SalettoScuola Media Fanno SaonaraScuola Media Buonarroti Sarmeola di RubanoScuola Media Pascoli Sottomarina di Chioggia (Venezia)Scuola Media De Conti Sottomarina di Chioggia (Venezia)Scuola Media Terrassa Padovana Scuola Media Leopardi Torre di Mosto (Venezia)Scuola Media Giovanni XXIII Torri di Quartesolo (Vicenza)Scuola Media Don P. Galliero TribanoScuola Media Don Milani VigonzaScuola Media Villa EstenseScuola Media Rigato Villatora di Saonara
19
Il progetto “1 Ora x i Disabili”
si basa sulla necessità di
diffondere la cultura della
diversità, solidarietà e
soprattutto rispetto per i
disabili. Il messaggio che viene
portato è indirizzato ai ragazzi
normodotati rendendoli
coscienti che i disabili sono
persone come loro, con gli
stessi diritti e gli stessi doveri e
con sensibilità ed esigenze
diverse: anche i ragazzi disabili
fanno sport, lottano e vivono la
vita come le persone
normodotate, solo con delle
difficoltà in più che la maggior parte delle volte coincidono con le barriere architettoniche. Un
obiettivo fondamentale del progetto quindi è che l’attenzione verso i disabili deve passare anche
attraverso piccole cose, piccoli accorgimenti, comprendendo che se per qualcuno sono piccoli,
per altri sono ostacoli seri (Figura 2).
L’iniziativa, come dimostrano i numeri citati precedentemente, ha trovato consenso e
gradimento da parte del mondo della scuola; ciò sta a significare che c’è sensibilità e desiderio
di conoscere da vicino le difficoltà e le problematiche che la persona diversamente abile
incontra nella realtà quotidiana in particolare se intende praticare uno sport.
Il messaggio che si vuole trasmettere con “Un’ora per i disabili” è che per capire bisogna
conoscere e per conoscere bisogna provare, e per far questo bisogna sensibilizzare gli studenti
sulle problematiche riguardanti il mondo dei disabili e l’aiuto che ad essi offre la pratica
sportiva, perché lo sport è l’unica realtà che non crea distinzioni fra chi lo pratica. Un altro
importante obiettivo è promuovere la pratica sportiva dei disabili e creare nei giovani,
attraverso lo sport, una cultura ai valori civili e sociali.
Figura 2. Articolo ragazzi di Cartura
20
L’intervento viene eseguito in orario scolastico ed è composto da tre parti:
1. Una fase teorica, gestita dai rappresentati
del Panathlon, di illustrazione sulle
motivazioni e sulle potenzialità che
avvicinano il diversamente abile a
svolgere una pratica sportiva, anche con
testimonianze di atleti disabili in
carrozzella e testimonial sportivi
paraolimpici. Durante la conferenza viene
fatto vedere un filmato sugli sport dei
disabili, si commentano, e si fanno parlare i ragazzi.
2. Una fase pratica dove gli studenti possono sperimentare la disabilità praticando degli sport in
condizioni di svantaggio fisico, guidati da istruttori abilitati. Durante la pratica vengono
proposti agli alunni 4 attività: a) Un percorso con carrozzine da passeggio e ostacoli vari, con
obiettivo quello di simulare una passeggiata in strada di un disabile; b) Basket in carrozzina,
solitamente seguito dal testimonial che è un giocatore di basket in carrozzina; c) Un percorso
senza l’uso della vista con l’ausilio del bastone da non vedente; d) Torball: una specie di
pallamano per non vedenti.
21
3. Una fase svolta dopo le attività o nei giorni seguenti, in cui i ragazzi vengono chiamati a
svolgere delle riflessioni in modo libero sull’esperienza vissuta, cercando di esprimere ciò che
hanno vissuto e provato nel modo che preferiscono: con una poesia, un disegno, una parola, un
tema, una pagina di diario.
Per rendere efficiente il progetto bisogna dire che ci sono delle problematiche legate ai costi per
rimborsare testimonial ed istruttori, per dare loro un piccolo contributo per il loro tempo; alle
spese del pulmino per portare le carrozzine nelle scuole della Provincia; i costi di segreteria;
spese straordinarie di manutenzione.
Un’altra criticità è rappresentata dal numero di ragazzi che partecipano all’attività. Per ottenere
un buon risultato e lavorare bene con gli studenti il gruppo non dovrebbe superare i 75
partecipanti, cosa che molte volte non avviene. Infatti gli istruttori spesso si trovano a gestire
gruppi più numerosi in spazi ristretti.
Per la realizzazione del progetto va ricordato anche il fondamentale contributo di Provincie e
Comuni per il loro apporto, delle scuole, degli insegnati che si interessano in prima persona al
progetto e agli stessi alunni, primi destinatari dei messaggi proposti e anche primi fautori di
messaggi ed idee post esperienza.
Recentemente anche il Presidente del CIP avv Luca Pancalli ha voluto sottolineare il valore di
“1 Ora x i Disabili” come si vede dalla lettera proposta a fine capitolo (Figura 2).
Anche il Rettore dell‘Università degli Studi di Padova, il professor Giuseppe Zaccaria ha voluto
sottolineare l’importanza del progetto 1 ora per i disabili (Figura3).
1.4.1 Altri progetti 1 Ora x i Disabili nel territorio
Il progetto “1 Ora x i Disabili” viene utilizzato anche dal Panathlon International Club Genova
Levante per la prevenzione contro incidenti del sabato sera e in motorino, focalizzandosi sui
ragazzi delle scuole medie e superiori, con la proposta di una prima riflessione sull’importanza
che lo sport può avere per le persone disabili, in certi casi capovolgere la loro vita, e una
seconda riflessione proposta è stata relativa alle conseguenze di un infausto sabato sera o di un
uso spericolato del motorino. La metodica di svolgimento degli incontri e delle attività è uguale
al progetto svolto in Provincia di Padova.
22
1.4.2 Sport per tutti secondo ciascuno
Grazie alle risorse del Comune di Padova è presente nel territorio comunale il progetto “Sport
x tutti secondo ciascuno”, progetto che vede sempre la partecipazione del Panathlon per la parte
teorica, e sempre dell’ dell’Associazione “Uno a Cento” per quella pratica, ma si differenzia da
“1 Ora x i Disabili” in quanto si basa su 4 diversi incontri: uno teorico, due pratici (uno per la
disabilità motoria, l’altro per la disabilità sensoriale), e un quarto a distanza di alcune settimane
dalle esperienze praticate, nel quale vi è un momento di restituzione in classe a cui partecipano
tutti i protagonisti dell’iniziativa: ragazzi, insegnanti, testimonials, insegnanti ISEF volontari,
responsabili e coordinatori del Comune di Padova. In questa occasione i ragazzi presentano
alcuni dei loro elaborati, frutto di riflessione personale e del lavoro svolto con i compagni
insieme ai loro insegnanti. “Sport x tutti secondo ciascuno” nell’ anno 2010-2011 ha coinvolto
10 scuole presenti nel Comune di Padova.
25
CAPITOLO II : SCOPO DELLA TESI
Obiettivo della tesi è quello di cercare di rilevare se il progetto “1 ora per i disabili”, che
prevede di far sperimentare la simulazione di una disabilità a ragazzi normodotati, produce
negli studenti un cambiamento in termini di approccio al problema.
Questo obiettivo non era perseguibile utilizzando materiali già in nostro possesso come gli
scritti inviatici dagli allievi. Ogni anno infatti, dopo aver terminato l’attività nelle scuole,
invitiamo gli studenti ad inviarci le loro impressioni sull’esperienza. Analizzare questi scritti
sarebbe stato riduttivo perché ci arrivano già selezionati dagli insegnanti. Si è scelto quindi di
creare un apposito strumento di rilevazione.
Lo scopo è valutare il progetto e rilevare il cambiamento della percezione del problema della
disabilità negli studenti.
26
CAPITOLO III : MATERIALI E METODI
Prima di passare all’analisi dello strumento utilizzato, bisogna dire che io stesso sono un
istruttore del progetto “1 ora per i disabili”, quindi conosco molto bene la parte teorica svolta
nella conferenza e la parte pratica svolta in palestra.
Ho deciso così di essere presente durante la somministrazione dei questionari, col fine di:
� Esplicitare gli obiettivi generali della ricerca ai ragazzi.
� Essere di aiuto agli studenti per eventuali interrogativi sulla comprensione del questionario.
� Evitare che ci fossero spiegazioni di termini, come “barriere architettoniche”, da parte dei
docenti presenti. Tali spiegazioni potevano compromettere l’esito della ricerca.
� Evitare il più possibile che ci fossero confronti tra gli studenti.
3.1 Popolazione di riferimento
Il progetto “1 ora per i disabili”, in origine pensato per gli alunni di seconda media, viste le
numerose richieste ed esigenze delle scuole è stato in seguito esteso anche alle altre classi delle
scuole media inferiori.
Per questo motivo il campione che si è scelto di analizzare sono alunni di seconda media.
Il primo questionario inizialmente è stato proposto a un campione di 15 persone di diversa età,
in particolare ragazzi tra gli 11 e i 15 anni, con lo scopo di valutare la comprensione generale
del questionario, quindi se c’erano difficoltà o un linguaggio non consono nell’introduzione e
nelle consegne. Si è cercato di rendere il questionario il più facile possibile da svolgere e il più
corto possibile, come si vede in Allegato è composto da solo quattro facciate.
La stessa metodologia è stata utilizzata anche per il secondo questionario in un secondo
momento.
Successivamente si è scelto il campione di riferimento: per una ulteriore analisi futura si è
scelto di coinvolgere scuole di tutta la Provincia di Padova, proponendo i questionari e le
attività su un territorio che si sviluppa da sud a nord della Provincia.
Dopo aver avuto l’approvazione dei Presidi e/o dei Direttori Scolastici, abbiamo somministrato
i questionari nelle seguenti scuole:
1. Scuola Media di Pozzonovo
2. Scuola Media Valgimigli di Albignasego
3. Scuola Media Todesco di Padova
4. Scuola Media Mameli di Padova
5. Scuola Media Giovanni da Cavino di Campodarsego
27
6. Scuola Media Pierobon di Cittadella
Si è voluto prendere in esame sia scuole alla prima o seconda esperienza che avevano col
progetto “1 ora per i disabili” (le scuole medie di Pozzonovo, Todesco di Padova, Valgimigli di
Albignasego), che scuole che da anni partecipano a questo progetto (le scuole medie Mameli di
Padova, Giovanni da Cavino di Campodarsego, Pierobon di Cittadella) dove gli alunni possono
aver visto o sentito parlare dell’esperienza i propri compagni.
3.2 Analisi del questionario
I dati son stati raccolti mediante due questionari anonimi uno proposto tre mesi prima
dell’intervento teorico e pratico e l’altro tre mesi dopo.
Il primo questionario (Allegato 2) è composto da 40 domande, mentre il secondo questionario
(Allegato 3) da 37. I questionari sono stati creati appositamente: ogni questionario è composto
da 4 domande generali (scuola, sesso, nazionalità, età) e da 6 aree tematiche:
Aree tematiche:
Domande nel 1° Questionario
Domande nel 2° Questionario
Domande uguali tra i 2 questionari
Domande diverse tra i due questionari
1° 2° 1) Io e la disabilità. 12 10 7 5 3 2) Barriere architettoniche. 3 3 3 0 0 3) Penso che.. 4 4 2 2 2 4) Come vive un disabile. 5 3 3 2 0 5) Sport e disabilità. 10 9 9 1 0 6) La mia esperienza. 2 4 0 2 4 Totale Domande: 36 33 24 12 9
Le domande uguali che son
servite al confronto tra i due
test sono 24; 12 son le
domande presenti solo nel
primo questionario; 9 son le
domande presenti solo nel
secondo questionario. Nei questionari son state utilizzate diversi tipi di domande: vedi tabella a
fianco.
Tipi di Domande Domande nel 1° Questionario
Domande nel 2° Questionario
Aperte 2 2 Sì/No 14 14 Sì/No/Non so 1 0 No/Poco/Abbastanza/Molto 8 5 Risp. Multipla 10 11 Più/Meno/Uguale 1 1
28
3.3 Analisi generale dei dati
A livello generale è stata eseguita un’analisi descrittiva per tutte le domande, mentre nel
particolare l’analisi dei dati si è diversificata in base a due criteri:
• La tipologia delle domande svolte.
• La diversità o l’uguaglianza tra i due questionari.
Fatta questa precisazione si entra ora nel dettaglio, analizzando tre diverse metodologie
utilizzate:
1. Per iniziare ci sono le domande su scuola, sesso, nazionalità ed età. Su tali domande è stata
eseguita un’analisi descrittiva dove è stata riportata la tabella con i numeri di partecipanti. Nella
scuola, nel sesso e nella nazionalità è stata descritta la percentuale di frequenza. Inoltre è stato
inserito un grafico con le percentuali di alunni coinvolti per ogni scuola, per quanto riguarda
invece l’età degli alunni si è proceduto a stabilire la media dell’età.
2. Sulle domande appartenenti ad un solo questionario, a risposta multipla, è stata eseguita una
analisi descrittiva di cui viene riportata la tabella con il numero di scelte da parte degli alunni e
la percentuale di frequenza che è visibile anche mediante un grafico.
3. Sulle domande a risposta multipla presenti in entrambi i questionari si è preceduto eseguendo
l’analisi descrittiva e analizzando la frequenza delle opzioni scelte dagli alunni.
Per alcune domande è stato eseguito un confronto di tali frequenze tra i questionari; per altre,
quando era possibile un’unica scelta, i risultati sono stati confrontati con uso del Test Chi
quadrato.
29
CAPITOLO IV : RISULTATI E DISCUSSIONE
4.1 Descrizione del campione
Il numero totale degli alunni
coinvolti è stato di 584 nel primo
questionario e di 583 nel secondo
questionario.
Il numero più alto di alunni
analizzati è della scuola media di
Cittadella il 43%.
L’età del campione degli alunni varia
dai 11 ai 15 anni, con età media nel
primo questionario di 12.12 e nel
secondo di 12.25, la leggera
differenza sta nel fatto che il secondo
questionario è stato somministrato a
distanza di mesi dal primo.
Albignasego
12%
Campodarseg
o
19%
Cittadella
43%
Mameli
13%
Pozzonovo
3%
Todesco
10%
Scuole/alunni
Scuole 1° Questionario 2° Questionario Albignasego 67 67 Campodarsego 112 112 Cittadella 252 251 Mameli 76 76 Pozzonovo 20 20 Todesco 57 57 Totale complessivo 584 583
Età 1° Questionario 2° Questionario 11 9 0 12 462 309 13 95 236 14 16 24 15 1 2 n.d. 1 12 Tot. complessivo 584 583
30
In rapporto al sesso, nel primo questionario
abbiamo il 50.83% di sesso maschile e il
49.14% di sesso femminile; nel secondo
questionario abbiamo il 48.89% di sesso
maschile, quindi una loro diminuzione e un aumento dell’opzione “altro”. La spiegazione di
tale fenomeno è che il questionario è anonimo e qualche alunno non ha rispettato la consegna.
Per quanto riguarda la nazionalità la netta maggioranza degli alunni è di nazionalità italiana, il
91.27% nel primo questionario, mentre nel secondo diminuisce leggermente di tre scelte. La
spiegazione di tale fenomeno è che il questionario è anonimo e qualche alunno non ha rispettato
la consegna.
Per quanto riguarda le altre nazionalità, la predominante col 2.74% è quella rumena.
0
40
80
120
160
200
240
280
320
360
400
440
480
11 12 13 14 15 n.d.
Num
ero
Alu
nni
Età
Età/alunni
Somma di 1° Questionario
Somma di 2° Questionario
533
529Italia
Numero alunni
Naz
iona
lità
Nazionalità/alunni
Somma di 2° Questionario Somma di 1° Questionario
Sesso 1° Questionario 2° Questionario Altro 1 11 F 287 287 M 296 285
31
4.2 Analisi delle domande per area tematica
4.2.1 Io e la disabilità.
Domande uguali tra i due questionari
• La disabilità è dimenticata?
Opzioni 1° Questionario 2° Questionario Abbastanza 220 241 No 149 112 Molto 12 17 N.d. 11 9 Poco 192 204 Tot. complessivo 584 583 p= 0.11
Dal confronto tra il primo questionario somministrato e il secondo possiamo vedere un
decremento della risposta "no" dello 0.6% a favore delle altre risposte, in particolare modo della
risposta "abbastanza".
0
20
40
60
80
100
120
140
160
180
200
220
240
260
Abbastanza No Molto N.d. Poco
Num
ero
alun
ni
Opzioni
Scelte/alunni
Somma di 1° Questionario
Somma di 2° Questionario
32
• Cosa provi quando vedi una persona disabile? (segnare una o più risposte).
Opzioni 1° Questionario 2° Questionario a) Fastidio 31 53 b) Tenerezza 293 311 c) Gioia 37 57 d) Commozione 150 190 e) Simpatia 148 163 f) Indifferenza 82 104 g) Disagio 188 210 h) Solidarietà 245 289 Altro 78 56 Tot. complessivo 1252 1433
Il dato più rilevante è che gli alunni hanno risposto nel secondo questionario inserendo 181
opzioni di più rispetto al primo questionario, cioè abbiamo ricevuto dagli alunni 0.32 scelte in più.
Le due emozioni più selezionate in entrambi i questionari sono "tenerezza" e "solidarietà". Le due
opzioni che hanno ottenuto una frequenza di risposta con maggiore aumento sono "commozione"
e "solidarietà".
0
20
40
60
80
100
120
140
160
180
200
220
240
260
280
300
320
a b c d e f g h Altro
Num
ero
alun
ni
Opzioni
Scelte/alunni
Somma di 1° Questionario
Somma di 2° Questionario
33
• Ti trovi in imbarazzo o a disagio a parlare e a rapportarti con un disabile?
Opzioni 1° Questionario 2° Questionario N.d. 5 8 No 431 426 Sì 148 149
Tot. complessivo 584 583 p= 0.89
L'analisi dei risultati dice che non ci sono differenze significative tra i due questionari. I risultati
dimostrano che la netta maggioranza degli alunni, il 73.5%, non si trovano a disagio a parlare con
una persona disabile.
0
40
80
120
160
200
240
280
320
360
400
440
N.d. No Sì
Num
ero
alun
ni
Opzioni
Scelte/alunni
Somma di 1° Questionario
Somma di 2° Questionario
34
• Quali tra questi suggerimenti sceglieresti nell'incontro con una persona in
carrozzina? (segnare una o più risposte).
Opzioni 1° Questionario 2° Questionario a) Chiedere sempre cosa desidera prima di fare qualcosa. 356 423 b) Sedersi alla stessa altezza quando si parla. 165 190 c) Spingere la carrozzina con prudenza. 332 359 d) In un posto come bar ristorante far in modo che esprima i propri desideri.
213 253
Altro 53 37 Tot. complessivo 1119 1262
Nel secondo questionario si nota un incremento di 143 preferenze rispetto al primo, ciò significa
che abbiamo ricevuto dagli alunni 0.25 scelte in più. Le due opzioni che han ricevuto più scelte in
entrambi i questionari sono l'opzione "a", e "c".
0
20
40
60
80
100
120
140
160
180
200
220
240
260
280
300
320
340
360
380
400
420
440
a b c d Altro
Num
ero
alun
ni
Opzioni
Scelte/alunni
Somma di 1° Questionario
Somma di 2° Questionario
35
• Quali suggerimenti sceglieresti, tra questi, nell’incontro con una persona con una
disabilità all’udito? (segnare una o più risposte).
Opzioni 1° Questionario 2° Questionario a) Non parlare in dialetto o in lingue diverse da quella conosciuta.
279 331
b) Fare in modo che il viso di chi parla con la persona disabile sia sufficientemente illuminato, così che riesca a leggere le parole col movimento delle labbra.
256 319
c) Non alzare il tono di voce. 146 149
d) Non parlare in fretta. 428 471 e) Non parlare troppo lentamente. 71 113 f) Dire concetti chiari e frasi semplici. 416 429 g) Accertarsi che la persona debole di udito abbia capito tutto. 363 403 h) In una conversazione di gruppo informare sul tema della discussione.
174 227
Altro 23 8 Tot. complessivo 2156 2450
Dall'analisi dei dati si può notare un aumento di 294 preferenze nel secondo questionario, lo 0.51
di scelte in più, quindi la metà dei ragazzi, ha espresso una ulteriore scelta.
Le due opzioni che son state selezionate di più sono la "d", e la "f".
0
40
80
120
160
200
240
280
320
360
400
440
480
a b c d e f g h Altro
Num
ero
alun
ni
Opzioni
Scelte/alunni
Somma di 1° Questionario
Somma di 2° Questionario
36
• Che suggerimenti sceglieresti tra questi nell’incontro con una persona con disabilità
alla vista? (segnare una o più risposte).
Opzioni 1° Questionario 2° Questionario a) Se ci si avvicina a un non vedente farsi notare per tempo e presentarsi.
274 345
b) Se lo si vuole aiutare, non prendere un cieco per un braccio, ma offrirgli il proprio.
323 343
c) Quando ci si allontana salutare. 230 290
d) Quando si sta per attraversare la strada avvertirlo sempre. 450 466 e) Non parcheggiare davanti a passaggi pedonali e marciapiedi.
210 259
f) Avvertire se spostate un loro oggetto. 296 363 g) Descrivere quello che c'è attorno in caso abbia perso l’orientamento.
425 413
Altro 17 10
Tot. complessivo 2225 2489
Dall'analisi dei dati si può notare un aumento di 264 preferenze nel secondo questionario, dato
come per la precedente risposta molto importante in quanto si ha un aumento di un 0.46 scelte da
parte degli alunni. Le due opzioni più selezionate in entrambi i questionari sono la “d”, e la ”g”.
0
40
80
120
160
200
240
280
320
360
400
440
480
a b c d e f g Altro
Num
ero
alun
ni
Opzioni
Scelte/alunni
Somma di 1° Questionario
Somma di 2° Questionario
37
• Secondo te chi può proteggere i disabili? (segnare una o più risposte).
Opzioni 1° Questionario 2° Questionario a) La famiglia. 439 415 b) Le associazioni. 415 480 c) Te stesso/a. 242 227 d) Il Comune, la Provincia. 237 342 e) La scuola. 196 193 f) Le parrocchie. 194 236 Altro 60 48
Tot. complessivo 1783 1941
Il primo dato rilevante è l'aumento di 158 scelte in più presente nel secondo questionario, quindi lo
0.28 dei ragazzi ha selezionato una opzione in più. Le opzioni che sono state maggiormente scelte
come risposte in entrambi i questionari sono le opzioni "a", e "b". Si nota inoltre un aumento
notevole dell'opzione "d", di 105 scelte.
0
40
80
120
160
200
240
280
320
360
400
440
480
a b c d e f Altro
Num
ero
alun
ni
Opzioni
Scelte/alunni
Somma di 1° Questionario
Somma di 2° Questionario
38
16%
5%
76%
3%
Percentuali delle opzioni
a
b
c
N.d.
26%
21%
4%1%
48%
Percentuali delle opzioni
Abbastanza
No
Molto
N.d.
Poco
Domande del primo questionario
• Una persona disabile è una persona.
La maggioranza degli alunni, lo 76.37%, è cosciente
che la disabilità comprende sia problematiche fisiche
che psichiche. La seconda opzione selezionata con lo
16.1% delle scelte è la risposta "a", mentre l'opzione
"b” ha ricevuto una percentuale dello 4.62%.
• Hai mai parlato di disabilità a casa?
I dati dicono che la maggioranza degli
alunni ha parlato poco o mai della
disabilità in famiglia; in particolare lo
21.23% non ne ha mai parlato, mentre lo
47.43% ne ha parlato poco.
Opzioni Numero di scelte a) Solo con problemi fisici. 94 b) Solo con problemi psichici. 27 c) Con problemi fisici e psichici. 446 N.d.) Non disponibile 17 Tot. complessivo 584
Opzioni Numero di scelte Abbastanza 152 No 124 Molto 25 N.d. 6 Poco 277
Tot. complessivo 584
39
38%
18%7%
1%
36%
Percentuali delle opzioni
Abbastanza
No
Molto
N.d.
Poco
5%
29%
66%
Percentuali delle opzioni
N.d.
No
Sì
• Hai mai parlato di disabilità a scuola?
Opzioni Numero di scelte Abbastanza 221 No 105 Molto 39 N.d. 5 Poco 214 Tot. complessivo 584 I dati dicono che lo 17.98% degli alunni non ha
mai parlato o sentito parlare di disabilità a
scuola, mentre lo 36.64% ne ha parlato poco.
Altro dato rilevante è che lo 37.84% ne ha
sentito parlare abbastanza.
• Conosci o sei a contatto con persone disabili?
La maggioranza degli alunni, 66.44%, è a
contatto o conosce persone diversamente abili.
Opzioni Numero di scelte N.d. 28 No 168 Sì 388
Tot. complessivo 584
40
1%
29%
70%
Percentuali delle opzioni
N.d.
No
Sì
1%
28%
71%
Percentuali delle opzioni
N.d.
No
Sì
• Secondo te, prima di aiutare un disabile è meglio chiedergli se lo desidera?
La maggioranza degli alunni, 70.21%,
crede sia utile chiedere al disabile se ha
bisogno, prima di aiutarlo.
Domande del secondo questionario
• Dopo l’attività proposta dal Panathlon nella tua scuola, ti è capitato di parlare di
questa esperienza e/o di disabilità con i tuoi compagni di classe e/o con i tuoi amici?
La netta maggioranza degli alunni, lo
71.01%, ha parlato coi propri compagni o
con gli amici dell'esperienza proposta.
Opzioni Numero di scelte N.d. 4 No 170 Sì 410 Tot. complessivo 584
Opzioni Numero di scelte N.d. 7 No 162 Sì 414 Tot. complessivo 583
41
1%
25%
74%
Percentuali delle opzioni
N.d.
No
Sì
1%
14%
85%
Percentuali delle opzioni
N.d.
No
Sì
• Proporresti una attività di questo tipo ai tuoi amici?
La netta maggioranza degli alunni, lo 73.76%,
proporrebbe l'attività svolta in classe ai propri
amici.
• Hai raccontato alla tua famiglia l’esperienza sulla disabilità vissuta a scuola?
La netta maggioranza degli alunni, lo 85.10%,
ha parlato dell'esperienza vissuta a scuola alla
famiglia.
Opzioni Numero di scelte N.d. 6 No 147 Sì 430 Tot. complessivo 583
Opzioni Numero di scelte N.d. 5 No 81 Sì 497
Tot. complessivo 583
42
4.2.2 Barriere architettoniche
• Sai cosa sono le barriere architettoniche per un disabile?
Opzioni 1° Questionario 2° Questionario N.d. 7 8 No 440 234 Sì 137 341 Tot. complessivo 584 583 p< 0.01
Analizzando i dati notiamo che nel primo questionario la maggioranza degli alunni, il 75.34% non
sa cosa sono le barriere architettoniche per un disabile, mentre nel secondo questionario la
maggioranza degli alunni, il 58.49%, sa cosa sono.
L'incremento è quindi di 204 voti pari al 35% degli alunni.
0
40
80
120
160
200
240
280
320
360
400
440
N.d. No Sì
Num
ero
alun
ni
Opzioni
Scelte/alunni
Somma di 1° Questionario
Somma di 2° Questionario
43
• Secondo te i posti, che quotidianamente frequenti, sono accessibili a tutte le persone
comprese quelle disabili?
Opzioni 1° Questionario 2° Questionario N.d. 9 16 No 332 424 Sì 243 143 Tot. complessivo 584 583 p<0.01
Analizzando i dati si può notare un cambiamento di posizione degli alunni: rispetto al primo
questionario circa 100 alunni, il 16%, dicono che i posti che quotidianamente frequentano non
sono accessibili ai disabili. Questo risultato è in linea con la domanda precedente sulla presa di
coscienza dei ragazzi del significato del concetto di barriere architettoniche.
0
40
80
120
160
200
240
280
320
360
400
440
N.d. No Sì
Num
ero
alun
ni
Opzioni
Scelte/alunni
Somma di 1° Questionario
Somma di 2° Questionario
44
• Quali di questi requisiti importanti hai potuto osservare per strada? (segnare una o
più risposte).
Opzioni 1° Questionario 2° Questionario a) Spazi e marciapiedi accessibili alla sedia a rotelle. 339 369 b) Servizi come cabine del telefono o cassette postali ad altezza adeguata per chi è seduto su sedia a rotelle.
76 113
c) Segnalazioni acustiche per non vedenti sugli attraversamenti pedonali.
143 194
d) Segnalazioni tattili, percorsi con guide naturali e mappe tattili per non vedenti.
156 182
e) Particolari accorgimenti nella segnaletica per i non udenti. 106 109 f) Bagni e rampe per disabili in sedia a rotelle nelle palestre. 402 426 g) Parcheggi per le automobili dedicati ai disabili. 520 510 h) Accessi facilitati nei luoghi pubblici. 297 318 Altro 6 3 Tot. complessivo 2045 2224
Si nota un aumento di 179 risposte degli alunni nel secondo questionario rispetto al primo, cioè lo
0.31 dei ragazzi hanno espresso una scelta in più.
L'opzione più selezionata in entrambi i questionari è la "g".
0
40
80
120
160
200
240
280
320
360
400
440
480
520
560
a b c d e f g h Altro
Num
ero
alun
ni
Opzioni
Scelte/alunni
Somma di 1° Questionario
Somma di 2° Questionario
45
4.2.3 Penso che..
Domande uguali tra i due questionari
• Può essere utile nelle ore di educazione fisica a scuola fare delle attività per provare a
essere disabile?
Opzioni 1° Questionario 2° Questionario N.d. 23 9 No 125 92 Sì 436 482
Tot. complessivo 584 583 p= 0.01
Nel primo questionario si può notare che il 74.66% degli alunni su ritengono che può essere utile
fare a scuola delle attività da disabile.
Nel secondo questionario c'è un miglioramento dell' 8.02% di voti rispetto ai precedenti numeri.
0
40
80
120
160
200
240
280
320
360
400
440
480
520
N.d. No Sì
Num
ero
alun
ni
Opzioni
Scelte/alunni
Somma di 1° Questionario
Somma di 2° Questionario
46
• Cosa potresti fare per promuovere attivamente la conoscenza di questo mondo e per
sensibilizzarne le persone? (segnare una o più risposte).
Opzioni 1° Questionario 2° Questionario a) Parlare con gli amici. 273 336
b) Parlare a scuola con gli insegnanti. 355 368
c) Partecipare a qualche incontro con disabili. 295 302 d) Scrivere una lettera destinata al Sindaco della tua città per parlare della disabilità.
145 217
e) Parlare a casa con i genitori. 238 253
f) Praticare sport con disabili. 258 271
g) Chiedere di organizzare incontri a scuola. 261 313
Altro 9 8
Tot. complessivo 1834 2068
Il principale dato rilevante è un aumento di 234 opzioni nel secondo questionario da parte degli
alunni, quindi una media di 0.41 scelte in più per alunno. L'opzione più selezionata in entrambi i
questionari è la "b", mentre le due opzioni che più son incrementate sono la "a", e la "d".
0
50
100
150
200
250
300
350
400
a b c d e f g Altro
Num
ero
alun
ni
Opzioni
Scelte/alunni
Somma di 1° Questionario
Somma di 2° Questionario
47
38%
3%
50%
1%
8%
Percentuali delle opzioni
Abbastanza
No
Molto
N.d.
Poco
3%
12%
51%
34%
Percentuali delle opzioni
N.d.
No
Non so
Sì
Domande del primo questionario
• Pensi sia utile affrontare questi argomenti a scuola?
Una netta maggioranza degli alunni crede sia
utile parlare di disabilità a scuola; in
particolare il 50% degli alunni ritiene sia
molto importante parlarne a scuola, mentre
lo 38.01% pensa sia abbastanza importante .
• Secondo te gli adulti sono attenti a questo problema?
La metà degli alunni, lo 50.34%, non
sanno rispondere alla domanda, mentre
secondo una buona parte degli alunni, lo
34.25%, gli adulti son attenti al problema
della disabilità.
Opzioni Numero di scelte Abbastanza 222 No 19 Molto 292 N.d. 7 Poco 44
Tot. complessivo 584
Opzioni Numero di scelte N.d. 18 No 72 Non so 294 Sì 200
Tot. complessivo 584
48
43%
3%
43%
1%10%
Percentuali delle opzioni
Abbastanza
No
Molto
N.d.
Poco
36%
6%
48%
2%8%
Percentuali delle opzioni
Abbastanza
No
Molto
N.d.
Poco
Domande del secondo questionario
• Pensi che questa esperienza ti sia stata utile per arricchire le tue conoscenze in
relazione allo sport e disabilità?
La netta maggioranza degli alunni crede
che l'esperienza sia stata formativa per
possedere più conoscenze su sport e
disabilità; in particolare lo 42.88% degli
alunni ritiene sia stato molto formativo,
mentre lo 43.23% ritiene sia stato abbastanza formativo.
• Hai trovato le attività proposte interessanti?
La netta maggioranza degli alunni ha
trovato le attività proposte interessanti, in
particolare lo 47.68% ha trovato le attività
molto interessanti, mentre lo 36.19% le ha
trovate abbastanza interessanti.
Opzioni Numero di scelte Abbastanza 252 No 19 Molto 250 N.d. 7 Poco 55
Tot. complessivo 583
Opzioni Numero di scelte Abbastanza 211 No 36 Molto 278 N.d. 12 Poco 46 Tot. complessivo 583
49
4.2.4 Come vive un disabile
Domande uguali tra i due questionari
• Può lo svantaggio della disabilità trasformarsi in una risorsa?
Opzioni 1° Questionario 2° Questionario N.d. 17 17 No 156 146 Sì 411 420
Tot. complessivo 584 583 p= 0.51
La maggioranza degli alunni ritiene che lo svantaggio della disabilità può trasformarsi in una
risorsa. Non vi sono differenze significative tra il primo e il secondo questionario.
0
40
80
120
160
200
240
280
320
360
400
440
N.d. No Sì
Num
ero
Alu
nni
Opzioni
Scelte/Alunni
Somma di 1° Questionario
Somma di 2° Questionario
50
• Un disabile può porsi degli obiettivi importanti di vita, dei traguardi?
Opzioni 1° Questionario 2° Questionario N.d. 12 9 No 30 35 Sì 542 539 Tot. complessivo 584 583 p= 0.53
Possiamo notare che quasi la totalità degli alunni ritiene che anche i disabili possono porsi
obiettivi importanti per la vita. Non vi sono differenze significative tra il primo e il secondo
questionario.
0
40
80
120
160
200
240
280
320
360
400
440
480
520
560
N.d. No Sì
Num
ero
alun
ni
Opzioni
Scelte/alunni
Somma di 1° Questionario
Somma di 2° Questionario
51
• Secondo te un ragazzo può crescere ed essere felice anche se è disabile?
Opzioni 1° Questionario 2° Questionario N.d. 16 18 No 32 46 Sì 536 519
Tot. complessivo 584 583 p= 0.10
Quasi la totalità degli alunni, nel primo questionario lo 91.78%, nel secondo lo 89.02%, ritiene
che un ragazzo può crescere ed essere felice anche se disabile. Notiamo un decremento dello
2.92% dell'opzione "sì", ed un incremento dell'opzione "no" dello 2.4% nel secondo questionario.
0
40
80
120
160
200
240
280
320
360
400
440
480
520
560
N.d. No Sì
Num
ero
alun
ni
Opzioni
Scelte/alunni
Somma di 1° Questionario
Somma di 2° Questionario
52
42%
11%
22%
1%
24%
Percentuali delle opzioni
Abbastanza
No
Molto
N.d.
Poco
39%
10%
37%
2% 12%
Percentuali delle opzioni
Abbastanza
No
Molto
N.d.
Poco
Domande del primo questionario
• Il giudizio delle altre persone per la tua vita è importante?
Per la maggioranza degli alunni il
giudizio degli altri è importante; in
particolare per lo 21.75% è molto
importante, lo 41.78% è abbastanza
importante, e per lo 24.14% è poco
importante.
• ..e per la vita di un disabile?
“Per la vita di un disabile” abbiamo che
secondo lo 36.99% degli alunni il giudizio
degli altri è molto importante, mentre per
lo 38.53% è abbastanza importante.
Opzioni Numero di scelte Abbastanza 244 No 66 Molto 127 N.d. 6 Poco 141
Tot complessivo 584
Opzioni Numero di scelte Abbastanza 225 No 60 Molto 216 N.d. 11 Poco 72 Tot. complessivo 584
53
4.2.5 Sport e disabilità
Domande uguali tra i due questionari
• Secondo te per un ragazzo disabile è importante fare sport?
Opzioni 1° Questionario 2° Questionario Abbastanza 189 158 No 13 15 Molto 340 383 N.d. 9 6 Poco 33 21 Tot. complessivo 584 583 p= 0.04
Si nota subito che nel primo questionario il 58.22% degli studenti ritiene che per un ragazzo
disabile è importante fare sport. Il dato nel secondo questionario migliora dello 7.5% a discapito
delle altre opzioni.
0
40
80
120
160
200
240
280
320
360
400
Abbastanza No Molto N.d. Poco
Num
ero
alun
ni
Opzioni
Scelte/alunni
Somma di 1° Questionario
Somma di 2° Questionario
54
• Lo sport è (segnare una o più risposte).
Opzioni 1° Questionario 2° Questionario a) Amicizia. 414 488 b) Sofferenza. 57 65 c) Gioco. 468 491 d) Allegria. 383 377 e) Vincere. 109 152 f) Mantenersi in forma fisica. 407 383 g) Risolvere dei compiti. 23 58 h) Affrontare delle tensioni 222 251 i) Competizione. 262 283 l) Solidarietà. 178 210 m) Passione. 345 382 n) Divertimento. 495 500 o) Incremento di abilità. 211 217 p) Confronto. 218 284 q) Prendersi delle responsabilità. 179 194 r) Ricevere l’approvazione dei genitori. 56 59 Altro 24 9
Tot. complessivo 4051 4403
0
50
100
150
200
250
300
350
400
450
500
a b c d e f g h i l
m n o p q r
Alt
ro
Num
ero
alun
ni
Opzioni
Scelte/alunni
Somma di 1° Questionario
Somma di 2° Questionario
55
Il dato che fa riflettere è che nel primo questionario vi sono 6.94 scelte per alunno, e quello che
ancora di più colpisce è che possiamo notare un incremento di 352 risposte in più degli alunni nel
secondo questionario rispetto al primo, cioè abbiamo un incremento di 0,61 opzioni da parte degli
studenti. Le 4 scelte più selezionate nei 2 questionari sono quelle "a","c","f","n". Le 2 opzioni che
han avuto un incremento maggiore tra i due questionari sono l'opzione "a"e "p".
• Faresti sport con un ragazzo o con una ragazza disabile?
Opzioni 1° Questionario 2° Questionario N.d. 13 26 No 139 135 Sì 432 422
Tot. complessivo 584 583 p= 0.97
Dall'analisi dei dati si può notare che la maggioranza degli alunni, il 73.97%, farebbe sport con un
ragazzo disabile. Nel secondo questionario abbiamo un decremento dello 1.72% dell'opzione "sì",
e dello 0.7% dell'opzione "no" e un aumento dell'opzione "n.d.".
0
40
80
120
160
200
240
280
320
360
400
440
N.d. No Sì
Num
ero
alun
ni
Opzioni
Scelte/alunni
Somma di 1° Questionario
Somma di 2° Questionario
56
• Il disabile si allena più, meno o in uguale modo rispetto a un atleta normodotato?
Opzioni 1° Questionario 2° Questionario Meno 268 134 N.d. 13 15 Più 144 178 Uguale 159 256 Tot. complessivo 584 583 p< 0.01
Nel primo questionario lo 45.89% degli studenti crede che un disabile si allena meno di un atleta
normodotato. Nel secondo questionario notiamo un cambiamento di opinione: la maggioranza
degli alunni, lo 43.91%, ritiene che un atleta diversamente abile si allena in uguaale modo rispetto
a un atleta normodotato. Notiamo un aumento dello 16.64% dell'opzione "uguale", un
miglioramento del 5.83% dell'opzione "più", e una diminuzione dello 22.99% dell'opzione
"meno".
0
50
100
150
200
250
300
Meno N.d. Più Uguale
Num
ero
alun
ni
Opzioni
Scelte/alunni
Somma di 1° Questionario
Somma di 2° Questionario
57
• Sei al corrente che esistono degli sport praticati dai diversamente abili?
Opzioni 1° Questionario 2° Questionario N.d. 6 7 No 119 59 Sì 459 517
Tot. complessivo 584 583 p< 0.01
Si può notare che una netta maggioranza di alunni è al corrente o presuppone che esistano degli
sport per i diversamente abili. Nel primo questionario la percentuale è dello 78.6%, mentre nel
secondo è dello 88.7%.
0
40
80
120
160
200
240
280
320
360
400
440
480
520
N.d. No Sì
Num
ero
alun
ni
Opzioni
Scelte/alunni
Somma di 1° Questionario
Somma di 2° Questionario
58
• Se si, di quali sei a conoscenza?
Questa è una delle tre domande aperte che
son state fatte ai ragazzi.
Il dato estremamente rilevante è
l'incremento di 751 scelte in più da parte
degli alunni nel secondo questionario
rispetto al primo, quindi 1.3 ragazzi ha
espresso una scelta in più rispetto al primo
questionario. Lo sport praticato dai disabili
che gli alunni conoscono di più è il basket
con 335 voti seguito da corsa e nuoto.
Ulteriori incrementi li troviamo nel nuoto,
ciclismo, tennis, torball, calcio/calcetto, sci,
ma quello maggiore è per le attività
dell'atletica che sommate tra loro han dato
un incremento di 176 opzioni.
Opzioni 1° Questionario 2° Questionario Ippica/equitazione 11 12 100 metri 3 5 200 metri 1 1 400 metri 0 2 Atletica 19 61 Baseball 2 1 Basket 335 419 Bob 5 0
Bowling 0 1
Calcio/etto 16 76 Canoa 1 0 Canotaggio 2 2
Ciclismo 27 96
Corsa 89 144 Corsa a ostacoli 1 0 Cricket 0 1 Curling 1 2 Danza 1 3
Freccette 1 0
Ginnastica 4 0 Ginnastica artistica 0 3 Golf 2 1 Handybike 16 7 Hockey 18 0 Judo 0 6 Lancio del peso 0 2 Macchine 1 1 Maratona 6 13 Nuoto 65 154 Palla per ciechi 3 0 Pallamano 3 6 Pallanuoto 2 0 Paralimpiadi 35 59 Pattinaggio 8 5 Ping pong 1 29 Polo 1 0 Rugby 2 0 Salto con l'asta 1 2 Salto in alto 0 20 Salto in lungo 0 48 Scherma 4 18 Sci 48 138 Slittino 6 8 Staffetta 1 0 Torball 4 76 Tennis 48 108 Tiro al piattello 0 2 Tiro con l'arco 12 18 Triathlon 1 0 Vela 0 2 Volley 27 32 Vortex 3 4
Tot. complessivo 837 1588
60
• Hai mai visto in televisione uno di questi?
Opzioni 1° Questionario 2° Questionario N.d. 8 11 No 192 146 Sì 384 426
Tot. complessivo 584 583 p< 0.01
Dall'analisi dei dati possiamo notare che in entrambe i questionari la maggioranza degli alunni ha
visto in televisione uno sport per diversamente abili.
Nel primo questionario è lo 65.75%, mentre nel secondo questionario il numero degli alunni
aumenta è lo 73.07%.
0
40
80
120
160
200
240
280
320
360
400
440
N.d. No Sì
Num
ero
alun
ni
Opzioni
Scelte/alunni
Somma di 1° Questionario
Somma di 2° Questionario
61
• Secondo te esistono dei campionati di sport per disabili?
Opzioni 1° Questionario 2° Questionario N.d. 10 10 No 39 20 Sì 535 553 Tot. complessivo 584 583 p= 0.01
Quasi la totalità degli alunni credono o sanno che esistono dei campionati per disabili.
Il numero degli alunni che hanno detto "sì" nel primo questionario è dello 91.61%, mentre nel
secondo questionario è dello 94.85%.
0
40
80
120
160
200
240
280
320
360
400
440
480
520
560
N.d. No Sì
Num
ero
alun
ni
Opzioni
Scelte/alunni
Somma di 1° Questionario
Somma di 2° Questionario
62
• In che modo lo sport può essere utile ad un disabile? (segnare una o più risposte).
Opzioni 1° Questionario 2° Questionario a) Trova nuove amicizie. 408 464 b) Muove il corpo. 367 351 c) Gli permette di essere parte di un gruppo. 460 465 d) Lo aiuta a risolvere i problemi. 179 174 e) Lotta per degli obiettivi. 250 344 f) Lo fa sentire protagonista. 291 310 g) Gli permette di confrontarsi con altri disabili. 229 253 Altro 23 18
Tot. complessivo 2207 2379
Il primo dato rilevante è che nel secondo questionario gli alunni hanno scelto 172 opzioni in più
rispetto al primo, quindi si ha uno 0.3 di scelte in più per studente. Le opzioni più selezionate nei
due questionario sono la "a", e la "c".
L'opzione che invece ha raggiunto il miglior incremento di voti, 94, nel secondo questionario, è
l'opzione "e".
0
50
100
150
200
250
300
350
400
450
500
a b c d e f g Altro
Num
ero
alun
ni
Opzioni
Scelte/alunni
Somma di 1° Questionario
Somma di 2° Questionario
63
15%2%
77%
1% 5%
Percentuali delle opzioni
Abbastanza
No
Molto
N.d.
Poco
1%
56%
43%
Percentuali delle opzioni
N.d.
No
Sì
Domande del primo questionario
• E’ importante per te fare sport?
Per una netta maggioranza degli alunni, lo
76.71%, è importante fare sport.
4.2.6 La mia esperienza
Domande del primo questionario
• Ti è mai capitato di vivere un’esperienza di disabilità motoria o sensoriale?
(Es. montare in una carrozzina o fare un percorso senza l’uso della vista).
La maggioranza degli alunni non ha mai vissuto
esperienze di disabilità.
Opzioni Numero di scelte Abbastanza 89 No 12 Molto 448 N.d. 7 Poco 28 Tot. complessivo 584
Opzioni Numero di scelte N.d. 8 No 327 Sì 249 Tot. complessivo 584
64
23%
1%
76%
Percentuali delle opzioni
Non lo proverei
non so
Lo proverei
• Se sì cosa hai provato? Se no, la proveresti?
Questa è una delle tre domande aperte che
son state fatte ai ragazzi.
Come si vede dal grafico l'89% degli alunni
ha risposto alla domanda, vediamo ora in
modo più approfondito le risposte.
Per descrivere il “Se no, la proveresti?”, abbiamo suddiviso le risposte date dai ragazzi in 3
gruppi:
La netta maggioranza degli alunni, il 76%,
proverebbe a vivere un’esperienza di
disabilità.
Opzioni 1° Questionario Nessuna risposta 64 Risposte 520
Tot. complessivo 584
Opzioni Numero di scelte Non lo proverei 72 Non so 3 Lo proverei 234 Tot. complessivo 309
11%
89%
Percentuali delle risposte
Nessuna risposta
Risposte
65
71%
9%
6%
8%
1%
1% 0%0%
3% 1%
Percentuali delle macroaree
a
b
c
d
e
f
g
h
i
l
Per descrivere la prima parte della domanda, il "Se sì cosa hai provato?", abbiamo suddiviso le
risposte date dai ragazzi in 10 macroaree tematiche:
Profili Numero di scelte a) Disagio 208 b) Tristezza 26 c) Paura 17 d) Utile, immedesimazione 24 e) Sono fortunata/o 2 f) Tenerezza 4 g) Senso di buio di parte di me spenta 1 h) Commozione, non dovrebbe esserci descriminazione 1 i) Normale, divertimento 8 l) Niente 3
Tot. complessivo 294
La netta maggioranza degli
alunni, il 71%, dice che nella
situazione di disabilità ha
provato disagio.
66
Domande del secondo questionario
• Cosa pensi di aver capito dall' esperienza proposta?
Questa è una delle tre domande aperte che son state fatte ai ragazzi.
Si è deciso di raggruppare le 583 risposte in diverse 8 macroaree tematiche:
Possiamo notare come la macroarea che ha ottenuto una percentuale più alta di risposte, con lo
34.82%, da parte degli alunni rientra nel profilo "c":
“Mi sono messo nei suoi panni: mi rendo conto che facciamo le stesse cose ma in modo diverso”.
14%
13%
35%5%
14%
1%
2%1%
15%
Percentuali delle macroaree
a
b
c
d
e
f
g
h
N.d.
Opzioni Numero di scelte a) Nuovi modi di stare insieme: lo sport è importante.. 83 b) Siamo tutti persone uguali 75 c) Mi sono messo nei suoi panni: mi rendo conto che facciamo le stesse cose ma in modo diverso 203 d) Nelle difficoltà i disabili trovano comunque la forza di andare avanti; 28 e) Pari opportunità da creare 78 f) Importanza generale dell'argomento 8 g) Non ho capito niente 11 h) Altro 8 N.d. 89
Tot. complessivo 583
67
• In base alle attività, sei riuscito a comprendere le difficoltà che le persone
diversamente abili affrontano quotidianamente?
La netta maggioranza degli alunni dopo aver vissuto la situazione di disabilità ritiene di aver
compreso le difficoltà che affronta un disabile quotidianamente. In particolare lo 46.14%
abbastanza, mentre lo 43.74% molto.
46%
3%
44%
2%
5%
Percentuali delle opzioni
Abbastanza
No
Molto
N.d.
Poco
Opzioni Numero di scelte Abbastanza 269 No 19 Molto 255 N.d. 11 Poco 29 Tot. complessivo 583
68
• Pensando all’attività svolta in palestra, basket e percorso in carrozzina e percorso
senza l’uso della vista, quale di queste frasi senti più tua? (segnare una o più
risposte).
Opzioni Numero di scelte a) Mi sono sentito/a disorientato/a. 224 b) Non pensavo che fosse così faticoso. 208 c) Sono riuscito/a a fare delle cose che pensavo fossero quasi impossibili: mi sono meravigliato!
146
d) Mi sono dovuto/a concentrare più del solito. 219 e) La sperimentazione della disabilità attraverso lo sport è stata più istruttiva di una lezione fatta col libro.
244
f) Ho capito che in piedi o sulla carrozzina, con o senza la vista ero sempre io. 204 g) Fare sport è importante per tutte le persone. 280 h) Posso gareggiare con un disabile e perdere perché lui è più preparato di me. 149 i) Mi sono sentito/a giudicato/a..... 43 l) Ora vedo le cose in modo nuovo: i problemi che pensavo di avere forse non sono così importanti.
212
Tot. complessivo 1929
Il primo dato rilevante sono le 1929 scelte decise dagli alunni, quindi una media di 3.31 scelte per
alunno. Tutte le opzioni si equivalgono a numero di voti, tuttavia la preferita dai ragazzi è:
"Fare sport è importante per tutte le persone".
12%
11%
7%
11%
13%
11%
14%
8%
2% 11%
Percentuali delle opzioni
a
b
c
d
e
f
g
h
i
l
69
• Prova a pensare alla tua giornata quotidiana: come ti fa sentire sapere che ti svegli,
vai in bagno, ti vesti, fai colazione, vai a scuola ma il tutto in sedia a rotelle o da non
vedente? (segnare una o più risposte).
Opzioni Numero di scelte a) Triste. 321 b) In difficoltà. 452 c) Normale. 79 d) Gioioso. 33 e) Indifferente. 57 f) Solidale. 109 Altro 28 Tot. complessivo 1079
Il dato importante è che i ragazzi hanno dato 1.85 scelte in media. Dopo l'esperienza di disabilità
vissuta a scuola la maggioranza degli alunni, a pensare di vivere quotidianamente nella disabilità
si sente in difficoltà e triste.
30%
42%
7%
3%
5%
10%
3%
Percentuali delle opzioni
a
b
c
d
e
f
Altro
70
CAPITOLO V : CONCLUSIONI
Le riflessioni più importanti emerse durante l’analisi dei dati sono:
� I ragazzi hanno partecipato con entusiasmo alla compilazione dei questionari, dimostrando che
il progetto per loro è stato stimolante.
� Gli studenti hanno ampliato il proprio vocabolario per definire le emozioni che provano
riguardo al tema della disabilità.
� Gli studenti hanno incrementato le buone pratiche da utilizzare con le persone disabili.
� Nel confronto tra i questionari, le domande con più opzioni disponibili hanno avuto sempre un
incremento di scelte. Possiamo quindi affermare che i ragazzi sono stati coinvolti dalle attività
eseguite ed hanno ampliato la propria visione sul mondo della disabilità.
� Gli alunni hanno parlato dell’esperienza tra di loro, con gli amici, con gli insegnanti e in
famiglia. Oltre ad essere obiettivo del messaggio di 1 ora x i disabili, i ragazzi ne sono diventati
quindi anche i messaggeri. Questa riflessione è supportata, nello specifico, dal risultato ottenuto
alla domanda “Proporresti una attività di questo tipo ai tuoi amici?” dove il 73.76% degli alunni
ha risposto affermativamente.
� Gli alunni hanno conosciuto il significato del termine “barriere architettoniche” e ne hanno
potuto osservare concretamente alcuni esempi. I dati ottenuti dimostrano che i ragazzi, dopo
l’intervento 1 ora x i disabili, hanno osservato con più attenzione i luoghi a loro familiari e
hanno capito le reali problematiche che può avere un disabile negli spostamenti.
� La pratica, quindi il mettersi nei panni del disabile, risulta il modo migliore per far capire ai
ragazzi le problematiche della disabilità.
� Gli studenti hanno conosciuto, visto e provato che anche i diversamente abili possono fare sport
ad alti livelli.
� La netta maggioranza degli alunni precisa, nelle risposte dei questionari, che farebbe sport con
ragazzi disabili. Inoltre gli alunni ritengono che anche un disabile possa porsi degli obiettivi
importanti per la vita e possa essere felice.
� Dal confronto tra i questionari, emerge che gli alunni hanno capito che un ragazzo disabile si
allena in uguale modo rispetto ad un atleta normodotato.
71
5.1 Sguardo al futuro
“1 ora per i disabili” è un progetto molto valido, che riesce a coinvolgere i ragazzi attraverso il
gioco e lo sport, facendoli riflettere però su cosa vuol dire stare tutta la vita in una situazione di
disabilità.
Si è pensato di proporre delle idee nuove da sviluppare per rendere il progetto ancora più
formativo, senza contare che il modificare certi parametri può creare anche freschezza e novità
all’interno del gruppo istruttori, ai volontari del Panathlon, ai ragazzi e ai docenti stessi.
Partendo dai questionari e nello specifico dalla frase che i ragazzi hanno preferito nel
questionario: "Fare sport è importante per tutte le persone", e dall’area tematica che ha ottenuto
più scelte: “Mi sono messo nei suoi panni: mi rendo conto che facciamo le stesse cose ma in
modo diverso”, si può pensare un po’ di più in grande e cercare di porsi come obiettivo quello
di una ulteriore elaborazione da parte degli alunni. Prima di delineare le modifiche che si
potrebbero fare mi sembra utile fare una sintesi del progetto. Il progetto è composto da tre fasi:
1. La conferenza eseguita dai volontari del Panathlon di durata di un ora che mira a far conoscere
ai ragazzi il problema della disabilità, interagendo anche con domande da parte degli alunni e
mostrando un video sullo sport e disabilità.
2. Attività pratica in palestra composta da circuito a 3 stazioni con la presenza di un testimonial,
più una ultima attività finale dove sperimentano due situazioni di disabilità attraverso il gioco e
lo sport.
3. Fase di rielaborazione lasciata ai docenti responsabili della classe o a coloro che si sono
interessati del progetto.
Premettendo che per modificare il progetto ci vogliono anche delle risorse economiche, i punti
deboli che si possono migliorare del progetto sono i seguenti:
1) Nella prima fase:
a) Gli operatori del Panathlon dovrebbero sviluppare un discorso con delle tematiche
precise, e se possibile concordate tra tutti gli operatori. A volte ho notato che si cerca di
trasmettere troppi concetti e informazioni ai ragazzi, forse basterebbe sviluppare 2/3
tematiche e poi lasciar parlare i ragazzi. Potrebbero essere utili anche l’utilizzo di
strumenti multimediali come il Powerpoint.
b) Il video è un ottimo strumento di comprensione che stimola i ragazzi, andrebbe
aggiornato di anno in anno. Si potrebbero inserire anche dei video su come i loro
coetanei disabili fanno sport.
72
c) Si potrebbero dare delle indicazioni ben precise su quando, a che ora e dove trasmettono
programmi televisivi che parlano di disabilità, come “Sportabilia” trasmesso su raisport,
o come le partite di basket in carrozzina, trasmesse sempre su raisport; o dare indicazioni
riguardo dove si giocano, per esempio, le partite di basket in carrozzina nel territorio.
d) Attualmente la conferenza è gestita da due rappresentanti volontari del Panathlon,
persone con carriera sportiva o nell’insegnamento e che ora sono in pensione. A mio
avviso sarebbe utile anche la presenza del testimonial (i ragazzi quando stimolati fanno
tante domande e chi meglio di chi vive la situazione di disabilità può rispondere!) e/o un
rappresentante degli istruttori che eseguiranno l’attività pratica per due motivi:
- I ragazzi si confrontano anche con persone più vicine alla loro età.
- L’istruttore prepara già il terreno per le attività che verranno eseguite (molte volte
si vedono i ragazzi entrare disorientati in palestra).
2) Nella seconda fase:
a) Si potrebbe svolgere una attività che coinvolge l’intero gruppo non solo alla fine
dell’esperienza ma anche all’inizio, per far entrare gli studenti nel clima delle successive
attività. Per esempio si potrebbe iniziare con il gioco del torball, sport che richiede il
massimo silenzio e ciò vuol dire sfruttare l’attenzione dei ragazzi che sono appena entrati
in palestra, e terminare con una partita di basket a tutto campo alla fine del circuito. Gli
alunni si troverebbero, dopo avere sperimentato la carrozzina nel circuito, a mettersi in
gioco e provare la difficoltà di giocare su tutto il campo da basket, col testimonial come
compagno di gioco.
Per quanto riguarda la seconda fase bisogna dire che le attività in circuito variano in base ai
materiali presenti negli istituti scolastici. Inoltre è giusto fare presente che i tempi di attività
pratica sono abbastanza rigidi e variano in base agli orari di disponibilità delle scuole e al
numero degli studenti presenti.
3) Nella terza fase:
a) Bisognerebbe creare una seconda conferenza post attività pratica dove i ragazzi
esprimano immediatamente quello che han provato e capito dall’esperienza proposta.
Si potrebbe approfondire l’esperienza creando 2 tempi:
- Un momento in cerchio di confronto dove chi vuole dice come si è sentito e cosa
pensa di aver capito.
- Un lavoro pratico, dove gli studenti in un foglio scrivono un aspetto che ritengono
negativo di se stessi e che vogliono abbandonare dopo la giornata, che verranno poi
distrutti; e in un altro foglio scrivono una frase che può essere utile per il futuro, un
73
obiettivo. Alla fine tutti i messaggi verranno messi in un contenitore e ogni ragazzo
pescherà un nuovo foglietto che potrà essere condiviso a voce alta. Ritengo che tale
attività sia molto profonda a livello psicologico. E’ importante il lasciare qualcosa
di sé di negativo e lo scrivere e lasciare qualcosa di se in positivo, il momento di
condivisione passa per l’aver contribuito a lasciare un messaggio a un proprio
compagno, magari quello più “disabile” con cui non si è mai parlato.
b) Si potrebbe creare un momento conclusivo a distanza di tempo dove i ragazzi possono:
- Assistere ad una o più esibizione di sport praticati da atleti disabili;
- Alcuni alunni in rappresentanza delle scuole possono essere coinvolti o giocando
insieme agli atleti disabili, o facendo gli arbitri.
- I ragazzi diventano loro stessi i docenti e creano una loro conferenza e/o
rappresentano le attività pratiche già svolte.
La soluzione ideale sarebbe quindi quella di disporre dell’intera giornata scolastica e che le scuole
contribuiscano economicamente per offrire un servizio migliore.
74
BIBLIOGRAFIA
1. L. Bortoli, C. Robazza, “Le motivazioni allo sport nei giovani”, Studio Palladio 2000
Group, Sandrigo 2008.
2. L. Fabbris, “Sport, formazione e integrazione sociale”, Cleup sc, Padova 2007.
3. AA.VV., “Sport linguaggio universale”, Grafiche Turato, Rubano 2008.
4. AA.VV., “Sport, educazione e servizio sociale. Progetti in rete nella Provincia di Gorizia”,
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5. AA.VV., Atti seminario “Sport e disabilità nel comasco. Risultati di un’indagine e
prospettive”, ERA edizioni, Como 2008.
6. G. Grande, B. Schillaci, R. Facchi, G. Oberti, O. Filippi, “insieme con traSPORTo”,
Bergamo 2008.
7. Panathlon International, “Educazione e Sport. I quaderni di Panathlon n.10” Atti del XIV
Congresso del Panathlon International, Basel, 3/5 luglio 2003, Azienda Grafica Busco,
Rapallo 2005.
8. M. Camonico, “La pratica sportiva degli studenti delle scuole medie superiori di Bassano
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9. “Panathlon International ludis iungit. Panathlon Club President, Past-presidents and
Secretaries, 2008/2009.
10. AA.VV., “Etica per le professioni”, edita dalla Fondazione Lanza 2002/2003.
11. AA.VV. “Sport Disabili news” CIP Anno XI, Numero 3/4, 2008.
12. “Panathlon International ludis iungit. Statuto e regolamento”, 2008/2009.
13. “1 ora x i disabili” pubblicazione annuale dall’anno 2008 al 2011 Panathlon International
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14. http://www.handicapincifre.it
15. http://www.istat.it/it/archivio/disabili
16. http://www.panathlon.net
17. http://www.padovanet.it/allegati/C_1_Allegati_1196_Allegato.pdf
18. www. handisport.org
19. http://www.who.int/en/
20. http://www.normativasanitaria.it/jsp/dettaglio.jsp?attoCompleto=si&id=20237
21. http://www.salute.gov.it/
13) Quali tra questi suggerimenti sceglieresti nell'incontro con una persona in carrozzina? ((sseeggnnaarree uunnaa oo ppiiùù rriissppoossttee)) □□ Chiedere sempre cosa desidera prima di fare qualcosa. □□ Sedersi alla stessa altezza quando si parla. □□ Spingere la carrozzina con prudenza. □□ In un posto come bar ristorante far in modo che esprima i propri desideri. □□ Altro: …………………………………………………………………………………. …………………………………………………………………………………………. 14) Quali suggerimenti sceglieresti, tra questi, nell’incontro con una persona con una disabilità all’udito? ((sseeggnnaarree uunnaa oo ppiiùù rriissppoossttee)) □□ Non parlare in dialetto o in lingue diverse da quella conosciuta. □□ Fare in modo che il viso di chi parla con la persona disabile sia sufficientemente illuminato, così che riesca a leggere le parole col movimento delle labbra. □□ Non alzare il tono di voce. □□ Non parlare in fretta. □□ Non parlare troppo lentamente. □□ Dire concetti chiari e frasi semplici. □□ Accertarsi che la persona debole di udito abbia capito tutto. □□ In una conversazione di gruppo informare sul tema della discussione. □□ Altro: …………………………………………………………………………………. …………………………………………………………………………………………. 15) Che suggerimenti sceglieresti tra questi nell’incontro con una persona con disabilità alla vista? ((sseeggnnaarree uunnaa oo ppiiùù rriissppoossttee)) □□ Se ci si avvicina a un non vedente farsi notare per tempo e presentarsi. □□ Se lo si vuole aiutare, non prendere un cieco per un braccio, ma offrirgli il proprio. □□ Quando ci si allontana salutare. □□ Quando si sta per attraversare la strada avvertirlo sempre. □□ Non parcheggiare davanti a passaggi pedonali e marciapiedi. □□ Avvertire se spostate un loro oggetto. □□ Descrivere quello che c'è attorno in caso abbia perso l’orientamento. □□ Altro: …………………………………………………………………………………. …………………………………………………………………………………………. 16) Secondo te chi può proteggere i disabili? ((sseeggnnaarree uunnaa oo ppiiùù rriissppoossttee)) □□ La famiglia. □□ Il Comune, la Provincia. □□ Le associazioni. □□ La scuola. □□ Te stesso/a. □□ Le parrocchie. □□ Altro: …………………………………………………………………………………. …………………………………………………………………………………………. 17) Sai cosa sono le barriere architettoniche per un disabile? □□ Si □□ No 18) Secondo te i posti, che quotidianamente frequenti, sono accessibili a tutte le persone comprese quelle disabili? □□ Si □□ No
19) Quali di questi requisiti importanti hai potuto osservare per strada? ((sseeggnnaarree uunnaa oo ppiiùù rriissppoossttee)) □□ Spazi e marciapiedi accessibili alla sedia a rotelle. □□ Servizi come cabine del telefono o cassette postali ad altezza adeguata per chi è seduto su sedia a rotelle. □□ Segnalazioni acustiche per non vedenti sugli attraversamenti pedonali. □□ Segnalazioni tattili, percorsi con guide naturali e mappe tattili per non vedenti. □□ Particolari accorgimenti nella segnaletica per i non udenti. □□ Bagni e rampe per disabili in sedia a rotelle nelle palestre. □□ Parcheggi per le automobili dedicati ai disabili. □□ Accessi facilitati nei luoghi pubblici. □□ Altro: …………………………………………………………………………………. …………………………………………………………………………………………. 20) Pensi sia utile affrontare questi argomenti a scuola? □□ No □□ Poco □□ Abbastanza □□ Molto 21) Ti è mai capitato di vivere un’esperienza di disabilità motoria o sensoriale? (Es. montare in una carrozzina o fare un percorso senza l’uso della vista) □□ Si □□ No 22) Se sì cosa hai provato? Se no, la proveresti? …………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………………. ……………………………………………………………………………………………………. 23) Può essere utile nelle ore di educazione fisica a scuola fare delle attività per provare a essere disabile? □□ Si □□ No 24) E’ importante per te fare sport? □□ No □□ Poco □□ Abbastanza □□ Molto 25) Secondo te per un ragazzo disabile è importante fare sport? □□ No □□ Poco □□ Abbastanza □□ Molto 26) Lo sport è ((sseeggnnaarree uunnaa oo ppiiùù rriissppoossttee)):: □□ Amicizia. □□ Competizione. □□ Sofferenza. □□ Solidarietà. □□ Gioco. □□ Passione. □□ Allegria. □□ Divertimento. □□ Vincere. □□ Incremento di abilità. □□ Mantenersi in forma fisica. □□ Confronto. □□ Risolvere dei compiti. □□ Prendersi delle responsabilità. □□ Affrontare delle tensioni. □□ Ricevere l’approvazione dei genitori. □□ Altro: …………………………………………………………………………………. …………………………………………………………………………………………. 27) Faresti sport con un ragazzo o con una ragazza disabile? □□ Si □□ No 28) Il disabile si allena più, meno o in uguale modo rispetto ad un atleta normodotato? □□ Più □□ Meno □□ UUgguuaallee
29) Sei al corrente che esistono degli sport praticati dai diversamente abili? □□ Si □□ No 30) Se si, di quali sei a conoscenza? …………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………………. ……………………………………………………………………………………………………. 31) Hai mai visto in televisione uno di questi? □□ Si □□ No 32) Secondo te esistono dei campionati di sport per disabili? □□ Si □□ No 33) In che modo lo sport può essere utile ad un disabile? ((sseeggnnaarree uunnaa oo ppiiùù rriissppoossttee)) □□ Trova nuove amicizie. □□ Lotta per degli obiettivi. □□ Muove il corpo. □□ Lo fa sentire protagonista. □□ Gli permette di essere parte di un gruppo. □□ Gli permette di confrontarsi con altri disabili. □□ Lo aiuta a risolvere i problemi. □□ Altro: …………………………………………………………………………………. …………………………………………………………………………………………. 34) Cosa potresti fare per promuovere attivamente la conoscenza di questo mondo e per sensibilizzarne le persone? ((sseeggnnaarree uunnaa oo ppiiùù rriissppoossttee)) □□ Parlare con gli amici □□ Parlare a casa con i genitori □□ Parlare a scuola con gli insegnanti □□ Praticare sport con disabili □□ Partecipare a qualche incontro con disabili. □□ Chiedere di organizzare incontri a scuola. □□ Scrivere una lettera destinata al Sindaco della tua città per parlare della disabilità. □□ Altro: …………………………………………………………………………………. …………………………………………………………………………………………. 35) Il giudizio delle altre persone per la tua vita è importante? □□ No □□ Poco □□ Abbastanza □□ Molto 36) ..e per la vita di un disabile? □□ No □□ Poco □□ Abbastanza □□ Molto 37) Secondo te gli adulti sono attenti a questo problema? □□ Si □□ No □□Non so 38) Può lo svantaggio della disabilità trasformarsi in una risorsa? □□ Si □□ No 39) Un disabile può porsi degli obiettivi importanti di vita, dei traguardi? □□ Si □□ No 40) Secondo te un ragazzo può crescere ed essere felice anche se è disabile? □□ Si □□ No Grazie per aver compilato il questionario.
12) Quali suggerimenti sceglieresti, tra questi, nell’incontro con una persona con una disabilità all’udito? ((sseeggnnaarree uunnaa oo ppiiùù rriissppoossttee)) □□ Non parlare in dialetto o in lingue diverse da quella conosciuta. □□ Fare in modo che il viso di chi parla con la persona disabile sia sufficientemente illuminato, così che riesca a leggere le parole col movimento delle labbra. □□ Non alzare il tono di voce. □□ Non parlare in fretta. □□ Non parlare troppo lentamente. □□ Dire concetti chiari e frasi semplici. □□ Accertarsi che la persona debole di udito abbia capito tutto. □□ In una conversazione di gruppo informare sul tema della discussione. □□ Altro: …………………………………………………………………………………. …………………………………………………………………………………………. 13) Quali suggerimenti sceglieresti tra questi nell’incontro con una persona con disabilità alla vista? ((sseeggnnaarree uunnaa oo ppiiùù rriissppoossttee)) □□ Se ci si avvicina a un non vedente farsi notare per tempo e presentarsi. □□ Se lo si vuole aiutare, non prendere un cieco per un braccio, ma offrirgli il proprio. □□ Quando ci si allontana salutare. □□ Quando si sta per attraversare la strada avvertirlo sempre. □□ Non parcheggiare davanti a passaggi pedonali e marciapiedi. □□ Avvertire se spostate un loro oggetto. □□ Descrivere quello che c'è attorno in caso abbia perso l’orientamento. □□ Altro: …………………………………………………………………………………. …………………………………………………………………………………………. 14) Secondo te chi può proteggere i disabili? ((sseeggnnaarree uunnaa oo ppiiùù rriissppoossttee)) □□ La famiglia. □□ Il Comune, la Provincia. □□ Le associazioni. □□ La scuola. □□ Te stesso/a. □□ Le parrocchie. □□ Altro: …………………………………………………………………………………. …………………………………………………………………………………………. 15) Sai cosa sono le barriere architettoniche per un disabile? □□ Si □□ No 16) Secondo te i posti, che quotidianamente frequenti, sono accessibili a tutte le persone comprese quelle disabili? □□ Si □□ No 17) Quali di questi requisiti importanti hai potuto osservare per strada? ((sseeggnnaarree uunnaa oo ppiiùù rriissppoossttee)) □□ Spazi e marciapiedi accessibili alla sedia a rotelle. □□ Servizi come cabine del telefono o cassette postali ad altezza adeguata per chi è seduto su sedia a rotelle. □□ Segnalazioni acustiche per non vedenti sugli attraversamenti pedonali. □□ Segnalazioni tattili, percorsi con guide naturali e mappe tattili per non vedenti. □□ Particolari accorgimenti nella segnaletica per i non udenti. □□ Bagni e rampe per disabili in sedia a rotelle nelle palestre. □□ Parcheggi per le automobili dedicati ai disabili. □□ Accessi facilitati nei luoghi pubblici. □□ Altro: …………………………………………………………………………………. ………………………………………………………………………………………….
18) Può essere utile nelle ore di educazione fisica a scuola fare delle attività per provare a essere disabile? □□ Si □□ No 19) Pensi che questa esperienza ti sia stata utile per arricchire le tue conoscenze in relazione allo sport e disabilità? □□ No □□ Poco □□ Abbastanza □□ Molto 20) Hai trovato le attività proposte interessanti? □□ No □□ Poco □□ Abbastanza □□ Molto 21) Cosa pensi di aver capito dall' esperienza proposta? ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………… 22) Lo sport è ((sseeggnnaarree uunnaa oo ppiiùù rriissppoossttee)):: □□ Amicizia. □□ Competizione. □□ Sofferenza. □□ Solidarietà. □□ Gioco. □□ Passione. □□ Allegria. □□ Divertimento. □□ Vincere. □□ Incremento di abilità. □□ Mantenersi in forma fisica. □□ Confronto. □□ Risolvere dei compiti. □□ Prendersi delle responsabilità. □□ Affrontare delle tensioni. □□ Ricevere l’approvazione dei genitori. □□ Altro: …………………………………………………………………………………. …………………………………………………………………………………………. 23) Secondo te per un ragazzo disabile è importante fare sport? □□ No □□ Poco □□ Abbastanza □□ Molto 24) Faresti sport con un ragazzo o con una ragazza disabile? □□ Si □□ No 25) Il disabile si allena più, meno o in uguale modo rispetto ad un atleta normodotato? □□ Più □□ Meno □□ UUgguuaallee 26) Sei al corrente che esistono degli sport praticati dai diversamente abili? □□ Si □□ No 27) Se si, di quali sei a conoscenza? …………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………………. ……………………………………………………………………………………………………. 28) Hai mai visto in televisione uno di questi? □□ Si □□ No 29) Secondo te esistono dei campionati di sport per disabili? □□ Si □□ No
30) In che modo lo sport può essere utile ad un disabile? ((sseeggnnaarree uunnaa oo ppiiùù rriissppoossttee)) □□ Trova nuove amicizie. □□ Lotta per degli obiettivi. □□ Muove il corpo. □□ Lo fa sentire protagonista. □□ Gli permette di essere parte di un gruppo. □□ Gli permette di confrontarsi con altri disabili. □□ Lo aiuta a risolvere i problemi. □□ Altro: …………………………………………………………………………………. …………………………………………………………………………………………. 31) Cosa potresti fare per promuovere attivamente la conoscenza di questo mondo e per sensibilizzarne le persone? ((sseeggnnaarree uunnaa oo ppiiùù rriissppoossttee)) □□ Parlare con gli amici. □□ Parlare a casa con i genitori. □□ Parlare a scuola con gli insegnanti. □□ Praticare sport con disabili. □□ Partecipare a qualche incontro con disabili. □□ Chiedere di organizzare incontri a scuola. □□ Scrivere una lettera destinata al Sindaco della tua città per parlare della disabilità. □□ Altro: …………………………………………………………………………………. …………………………………………………………………………………………. 32) Può lo svantaggio della disabilità trasformarsi in una risorsa? □□ Si □□ No 33) Un disabile può porsi degli obiettivi importanti di vita, dei traguardi? □□ Si □□ No 34) Secondo te un ragazzo può crescere ed essere felice anche se è disabile? □□ Si □□ No 35) In base alle attività, sei riuscito a comprendere le difficoltà che le persone diversamente abili affrontano quotidianamente? □□ No □□ Poco □□ Abbastanza □□ Molto 36) Pensando all’attività svolta in palestra, basket e percorso in carrozzina e percorso senza l’uso della vista, quale di queste frasi senti più tua? ((sseeggnnaarree uunnaa oo ppiiùù rriissppoossttee)) □□ Mi sono sentito/a disorientato/a. □□ Non pensavo che fosse così faticoso. □□ Sono riuscito/a a fare delle cose che pensavo fossero quasi impossibili: mi sono meravigliato! □□ Mi sono dovuto/a concentrare più del solito. □□ La sperimentazione della disabilità attraverso lo sport è stata più istruttiva di una lezione fatta col libro. □□ Ho capito che in piedi o sulla carozzina, con o senza la vista ero sempre io. □□ Fare sport è importante per tutte le persone. □□ Posso gareggiare con un disabile e perdere perchè lui è più preparato di me. □□ Mi sono sentito/a giudicato/a..... □□ Ora vedo le cose in modo nuovo: i problemi che pensavo di avere forse non sono così importanti. 37) Prova a pensare alla tua giornata quotidiana: come ti fa sentire sapere che ti svegli, vai in bagno, ti vesti, fai colazione, vai a scuola ma il tutto in sedia a rotelle o da non vedente? ((sseeggnnaarree uunnaa oo ppiiùù rriissppoossttee)) □□ TTriste. □□ NNormale. □□ IIndifferente. □□ SSolidale. □□ IIn difficoltà. □□ Gioioso. □□ AAltro: ....................................……………………………………………………...... ………………………………………………………………………………………… Grazie per aver compilato il questionario.
Ringraziamenti
Un ringraziamento va a tutte quelle persone ed enti che permettono ogni anno la riuscita di
questa importante finestra sulla disabilità:
� Il Panathlon Padova, il Comune di Padova e la Provincia di Padova, senza i quali non si
potrebbero svolgere le attività.
� Il Consigliere alla “Disabilità” Area 1 Triveneto Panathlon International e membro della
Commissione “Sport Disabili” Panathlon Padova Mario Torrisi, anima e cuore del progetto “1
Ora x i Disabili”.
� I responsabili delle conferenze Carlo, Gianni, Roberto, Umbertina.
� Il Presidente Antonio Baldan dell'associazione A.S.D. UNOACENTO e i miei colleghi
Giorgio, Ilaria, Sara, Teresa, Zevillo, Stefano, coloro che permettono l'attività pratica.
� Un ringraziamento speciale a Castegnaro Federica, faro e bussola del lavoro svolto, e a
� Garbinato Nicola, testimonial del progetto dalla sua nascita, che mi ha permesso di prendere e
dare qualcosa in più sul difficile e dimenticato mondo della disabilità.