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Università degli Studi di BergamoFacoltà di IngegneriaAnno Accademico 2014 - 2015Corso di Marketing Industriale e dei Serviziprof. Marco Daz
2Il marketing strategico
Università degli Studi di BergamoFacoltà di IngegneriaAnno Accademico 2014 - 2015Corso di Marketing Industriale e dei Serviziprof. Marco Daz
2.A.
MARKETING OPERATIVO
2.A.MARKETING STRATEGICO E
MARKETING OPERATIVO
Marketing Industriale e dei Servizi - A.A. 14 - 15 - Marco Daz 3
2 LIVELLI: MARKETING STRATEGICO E MARKETING OPERATIVO. Perchè?
� Nella vita aziendale necessita eseguire analisi, operare scelte, agire, effettuare controlli, adottando un approccio a più livelli
� Dipende dalla incapacità della nostra mente a seguire contemporaneamente insieme e dettaglio, che appartengono a stati mentali diversi e richiedono competenze differenziate
� Anche il marketing non sfugge a questa necessità. È prassi adottare queste due categorie:
– marketing strategico - proiettato nel medio/lungo periodo, suo scopo è indicare la “direzione” che l’impresa dovrà seguire durante l’orizzonte di pianificazione strategica per quanto attiene la presenza sui mercati
– marketing operativo - individua e realizza gli obiettivi tattici in termini di volumi, margini, etc. all’interno del quadro tracciato dal marketing strategico
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RUOLO MARKETING STRATEGICO: dettaglio
� Riflettere se rimanere nell’attuale business o essere aperti a nuovi, da individuare� Individuare i bisogni dei Mercati, consolidati ed emergenti, e eseguire
Macrosegmentazione della domanda� Valutare l’attrattività delle combinazioni prodotti-servizi/mercati (attuali e potenziali)
e delle loro evoluzioni temporali� Valutare l’appetibilità (capacità competitiva dell’azienda) dei prodotti-servizi/mercati
giudicati attrattivi, anche in relazione alle forze e ai punti di debolezza dei concorrenti
� Scegliere i mercati da servire, con quali prodotti-servizi, il posizionamento e le conseguenti strategie
� Formulare il piano di Marketing Strategico, il Portafoglio e gli Obiettivi generali� Previsioni della domanda globale
Orientamento al medio-lungo termine�Orientamento al medio-lungo termine�Momenti di analisi e sintesi
�Momenti di valutazione e decisione�Coordinamento con altre Funzioni (R&S, Produzione,…)
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RUOLO MARKETING OPERATIVO:dettaglio
� Prevedere la domanda di breve periodo e definire gli obiettivi operativi (di vendita) nel quadro del piano strategico
� Definire il budget (ricavi, costi commerciali, investimenti commerciali, etc.) e l’action plan
� Realizzare gli obiettivi attraverso le Leve del Marketing Mix� Organizzare e gestire la Forza Vendita� Stabilire le mosse e le contro-mosse rispetto alla concorrenza
�Costituisce l’approccio commerciale classico, d’azione
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Sviluppo Mercato
Leve del Mktg Mix
Organizzazione e gestione Forza Vendita
Previsione Vendite
Budget Commerciale
Budget Investimenti in Mktg
Mosse-Contromosse
Bisogni del Mercato (consolidati, emergenti,…)
Prodotti-servizi/Mercati (segmentazione,
differenziazione)
Attrattività
Competitività
Previsione domanda globale
Strategie sviluppo e posizionamento
Raggiungimento obiettivi di budget ed
altri specifici eventuali
Piani medio lungo
Portafoglio
Obiettivi generaliContributo al Margineoperativo aziendale
PRINCIPIO DELLA SOVRANITÀ DELL’ACQUIRENTE
MARKETING STRATEGICO E OPERATIVO: SINTESI
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Obiettivi strategici
TargetingScelta del /dei segmenti di mercato
PosizionamentoDefinizione degli aspetti distintivi sui quali vogliamo essere percepiti
come diversi e preferibili
Value propositionDefinizione del benefit/valore che intendiamo trasmettere al cliente
Marketing MixProgettazione del programma delle leve/azioni di marketing
Realizzazione e controllo
-Influenza dei fattori esterni
Comprensione dell’ambiente esterno-Ampiezza, struttura, tendenze del mercato-Segmentazione-Concorrenza-Esigenze e attese dei clienti-Influenza dei fattori esterni
Comprensione della propria posizione di mercato-Confronto tra le prestazioni di mercato nostre e dei concorrenti-Diagnosi delle cause della diversità di prestazioni
Nostre forze e debolezze vs. i concorrenti
OP
ER
AT
IVO
ST
RA
TE
GIC
O
Opportunità e minacce
Il processo di marketing
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2.B.L’analisi del mercato
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Obiettivi strategici
TargetingScelta del /dei segmenti di mercato
PosizionamentoDefinizione degli aspetti distintivi sui quali vogliamo essere percepiti
come diversi e preferibili
Value propositionDefinizione del benefit/valore che intendiamo trasmettere al cliente
Marketing MixProgettazione del programma delle leve/azioni di marketing
Realizzazione e controllo
-Influenza dei fattori esterni
Comprensione dell’ambiente esterno-Ampiezza, struttura, tendenze del mercato-Segmentazione-Concorrenza-Esigenze e attese dei clienti-Influenza dei fattori esterni
Opportunità e minacce
Comprensione della propria posizione di mercato-Confronto tra le prestazioni di mercato nostre e dei concorrenti-Diagnosi delle cause della diversità di prestazioni
Nostre forze e debolezze vs. i concorrenti
OP
ER
AT
IVO
ST
RA
TE
GIC
O
Fasi di Analisi
Analisi di mercato nel processo di marketing
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Logiche di analisi del mercato
� Analisi del macroambiente� Analisi “macro” del mercato:
�Definizione e qualificazione del mercato (confini, ampiezza, ecc.)�Determinazione del mercato potenziale, disponibile e servito�Misurazione del mercato (stima e previsione della domanda)
� Analisi “micro” del mercato – Analisi del comportamento d’acquisto del Cliente:
�Le determinanti del processo d’acquisto�Il processo d’acquisto ed il centro d’acquisto�Le specificità del Mercato Industriale (B2B vs B2C)
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2.B.1. Analisi del Macroambiente
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Il Macroambiente
Insieme di fattori sociali, culturali di contesto caratterizzanti a vari livelli
l’ambiente in cui l’azienda è inserita e con il quale effettua
continuamente scambi (monetari, informativi, di aspettative e bisogni, di
prodotti, ecc.).
� Comprende, inoltre, l’insieme dei soggetti esterni, che pur non interagendo direttamente con l’impresa, ne influenzano in vari modi il comportamento.
� In particolare, si considerano alcuni stakeholder:– Istituzioni– Organi politici– Opinione pubblica– Banche e istituzioni finanziarie
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Soggetti costituenti il macroambiente
– Ambiente fisico e risorse
– Ambiente politico e istituzionale
– Ambiente economico
– Ambiente finanziario
– Infrastrutture
– Tecnologia
– Opinione pubblica
– Profilo demografico e socio-culturale
– Associazioni dei consumatori
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Esempio opinione pubblica:
Il bisogno ed il marketing
Dibattito ideologico / culturale culminato anni ’70 sul ruolo sociale Marketing – A) dà suggerimenti per soddisfare i bisogni, che preesistono alla domanda– B) o è generatore di bisogni artificiali, consumismo, ecc.– C) Scelta tra bisogni veri e falsi: unica tutela, scelta politica “corretta”
Ma
nessuno riuscito fornire criteri oggettivi per distinguere i bisogni veri da quelli falsi .In sintesi 2 scuole:
� consumatore vittima� consumatore sovrano
=Consumatore vs pianificatore illuminato
� Concetti che sembravano superati, tuttavia, la necessità di un ruolo etico dell’impresa e della sua azione di Marketing nel contesto sociale è tuttora sottolineato
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Un esempio:
l’indagine ambientale
� Conoscere un’area geografica nuova per l’Azienda: valutare la convenienza ad operare in loco assumendo i rischi imprenditoriali
– situazione geo politica: demografia, situazione politica– situazione economica: indici, valute– ambiente tecnologico: know how locale, punti di forza e di debolezza– legislazione e normativa locali– barriere all’entrata– situazione finanziaria e bancaria
� Risposte ricercate– conviene operare?– Qual è la forma migliore per operare?
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2.B.2. Analisi macro del mercato
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Analisi della mercato: il quadro di riferimento (1/2)
Obiettivi:
� Analizzare il mercato target per valutarne poi l’attrattività, la decisione di ingresso e la strategia di marketing.
� Valutazione commerciabilità nuovi prodotti.
� Decisione se uscire da un mercato.
� Attività caratteristiche:
– Analizzare i bisogni e desideri dei clienti attuali e potenziali
– Qualificare e stimare il mercato di riferimento
– Analizzare il comportamento d’acquisto dei clienti
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Analisi della mercato: il quadro di riferimento (2/2)
Implicazioni di marketing: E’ un elemento vitale nel processo di pianificazione di marketing operativo, per la fissazione di obiettivi alla forza di vendita, dimensionamento delle variabili del marketing mix o formulazione budget commerciale.
Implicazioni sull’azienda: La conoscenza della mercato (e poi della domanda) trascende l’area del marketing: le sue implicazioni abbracciano la pianificazione della capacità produttiva, degli acquisti, delle esigenze finanziarie, la gestione degli stock.
Ad esempio:
– Se la dimensione del mercato e delle vendite è sopravvalutata, c’è il rischio di creare stock di merce invenduta e non utilizzo di capacità produttiva.
– Nel caso contrario, l’allungarsi dei termini di consegna o il non mantenimento impegni può scontentare clienti e intermediari.
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Analisi del mercato: le attività caratteristiche
� Rilevazione informazioni
� Ricerche di mercato (si veda il modulo “Le ricerche di marketing”)
� Analisi informazione raccolte
� Due punti di vista non sostitutivi ma complementari per effettuare un’analisi completa:
� “macro”, riguardante la definizione del mercato di riferimento:
– Definizione e qualificazione del mercato (confini, ampiezza, ecc.)
– Misurazione del mercato (stima e previsione della domanda)
� “micro”, riguardante i bisogni del cliente (industriale e consumer):
– analisi dei bisogni del mercato
– analisi del comportamento di acquisto
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L’analisi “macro”
� Mercato / domanda nel suo insieme:– Dimensione– Approccio matematico / statistico
� Non vedremo tecniche di stima / previsione, ma è necessario sapere leggere i dati:– Qualificazione e definizione del mercato– Aggregazione del mercato o della domanda
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6.B.2.1. Qualificazione del mercato
Kotler, 2002:
� Mercato potenziale: numero di Clienti che si esprime con il tendere all’infinito dell’investimento di marketing.
� Mercato disponibile: Consumatori/acquirenti che hanno interesse, reddito e possibilità di accesso all’offerta presente sul mercato.– Mercato disponibile qualificato: Consumatori del mercato disponibile che
hanno anche i requisiti richiesti dall’offerta (ad es.: età).
� Mercato servito: è la parte del mercato disponibile qualificato al quale l’impresa decide di rivolgersi.
� Mercato penetrato: Consumatori che, facenti parte del mercato servito, effettivamente acquistano il prodotto.
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In termini grafici ….
Mercato potenzialeConsumatori che dichiarano un qualche livello di interesse per
un’offerta e possiedono un livello di reddito adeguato
Mercato disponibileConsumatori che sono in grado di
acquistare e manifestano effettivamente un’intenzione di
acquisto
Mercato servitoConsumatori oggetto dell’azione di marketing e di comunicazione
dell’impresa
Mercato penetratoConsumatori che l’impresa è riuscita effettivamente a
servire
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Qualificazione del mercato: grado di copertura del mercato
Quale è il nostro obiettivo?
.
nostri clienti attualiMercato “Penetrato"
Acquirenti del tipo di
prodotto
considerato
nostri clienti attuali + utenti
non-clienti nostri
acquirenti
attuali per i quali
costituiamo una possibile
alternativa con la nostra
offerta attuale
Mercato "Servito"
Utenti e non utenti
acquirenti dei prodotti considerati
che sarebbero ottenibili modificando
l'offerta e/o accentuando lo sforzo di
marketing
Mercato Potenziale
Me
rca
to "
Eff
ett
ivo
" (A
ttu
ale
)
cioè
cioè
cioè
.
Aumentare o difendere la nostra presenza
presso gli attuali nostri Clienti (sostituire
concorrenti o altri tipi di prodotto)
Sostituire quote dei concorrenti presso
Clienti che non sono nostri attuali clienti
Allargare il mercato,conquista di non utenti
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Esempio: servizio di segreteria telefonica
� Questo servizio, offerto dalle società di telefonia fissa, punta a sostituire gli apparecchi di segreteria telefonica installati in molte famiglie.
� Stima del mercato.– In Italia vivono 18.650.000 famiglie; questo è il Mercato Potenziale Limite.– Attualmente, 11.500.000 possiedono il telefono.– Di queste, si è valutato, da una ricerca di mercato, che 500.000 non potranno accettare
il servizio per problemi culturali (analfabetismo, ecc.).– Restano quindi 11.000.000. (Mercato Potenziale).– Attraverso una indagine campionaria, si è visto che il 15% è interessata a disporre di un
servizio di segreteria, in parte assolto dalle segreterie tradizionali. Perciò, il Mercato Disponibile è 1.650.000 utenze.
� Quante di queste si possono “catturare”? Dipende dallo sforzo di marketing dell’impresa: ad es. dalla politica tariffaria (variabile Prezzo) e dalla intensità della variabile Comunicazione.
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6.B.2.2. Aggregazione del mercato o della domanda
Dimensioni principali di aggregazione:
� Prodotto
– singolo codice (es. spaghetti n. 5 da 500 g)– famiglia di codici (es. pasta lunga)– linea di prodotti (es. pasta)– intera azienda/comparto (es. pasta & biscotti & merendine)– intero settore (es. prodotti alimentari da forno)
� Area geografica/tipo di clienti
– Regione, provincia, ecc– Cliente:
� industriale (settore, dimensione, ecc.)� Consumatore (sesso, età, gruppo sociale, ecc.).
� Tempo
– Orizzonte temporale: Breve, medio, lungo termine (mese, trimestre, anno, tre anni ecc.)– Passato, odierno, futuro
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2.B.3. Analisi microdel mercato
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L’ analisi domanda a livello “micro”
� A livello – logico, segue la l’analisi “macro”– temporale, le due fasi possono essere parzialmente sovrapposte.
� Nell’analisi “macro” si è analizzato il cliente come un numero, una media statistica per qualificare e stimare il mercato di riferimento.
� Nell’analisi “micro” si analizza il cliente come “organismo vivente”, con propri obiettivi, desideri, schemi di comportamento, reazione agli stimoli, ecc.– > le determinanti del processo d’acquisto– > fase del processo d’acquisto– > il centro d’acquisto
� Inoltre sarà necessario evidenziare le differenze tra:– cliente consumatore (BtC)– cliente impresa (BtB)
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2.B.3.A – Le determinanti del processo d’acquisto
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Il cliente consumatore (1/2)
� Innanzitutto è una persona con molteplici interessi
� Tali interessi hanno alcune aree di sovrapposizione ed influenza
FAMIGLIA
SALUTESESSO
ACQUISTO E CONSUMODI PRODOTTI/SERVIZI
AMICIZIE
TEMPO LIBERO
LAVORO
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Il cliente consumatore (2/2)
� Conseguenze ed implicazioni per il marketing manager:
– L’acquisto/consumo è solo una delle aree di interesse.
– L’acquisto ed il consumo, riferiti ad uno specifico prodotto/servizio, hanno unarilevanza normalmente limitata, rispetto alle altre aree di interesse, e mutevolenel tempo.
– Interazioni tra acquisto ed altre aree di interessi:� la comprensione del comportamento di acquisto/ consumo richiede di
riferire quest’ultimo alle altre aree di interessi cui è collegato/collegabile;� importanza degli impatti e delle interazioni di variabili sociali, culturali,
psicologiche sul processo di acquisto.
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Analisi dei fattori rilevanti: il modello di riferimento
Stimoli esterni
Consumatore
Risposte
• Azioni di marketing• Altri stimoli
•Caratteristiche:- culturali- sociali- personali- psicologiche
• Processo di decisione• Scelte di acquisto:
- prodotto- marca- prezzo- quantità
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Modello “stimolo – risposta”
CULTURA
SUBCULTURA
CLASSE SOCIALE
GRUPPI DI RIFERIMENTO
FAMIGLIA
RUOLI E STATUS
PERCEZIONE MOTIVAZIONE
ATTEGGIAMENTI APPRENDIMENTO
COMPORTAMENTO/RISPOSTE
BISOGNI
FATTORI CULTURALI E SOCIALI
• ETA’/STADIO NEL CICLO DI VITA• OCCUPAZIONE• SITUAZIONE ECONOMICA• STILE DI VITA• PERSONALITA’• CONCETTO DI SE STESSI• ASPETTATIVE
FATTORI PERSONALI
• AMBIENTALI• DI MARKETING
STIMOLI ESTERNI
• PRODOTTO• MARCA• PREZZO• PUNTO DI VENDITA• TEMPO DI ACQUISTO• . . . .
Processo decisionale e fattori psicologici
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Andiamo ad analizzare
� Fattori culturali
� Fattori sociali
� Fattori personali
� Fattori psicologici
– Percezione
– Motivazione
– Apprendimento
– Atteggiamenti ed opinioni
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A. I fattori culturali
Esercitano un’ influenza ampia e profonda
Cultura:� E’ la determinante fondamentale dei desideri e dei comportamenti di una persona. Fa riferimento ad un
insieme di valori, idee e attitudini accettate da un gruppo omogeneo di persone e trasmesse alla generazione successiva.
Subcultura:� Sottogruppi che costituiscono ogni cultura e che forniscono elementi più specifici di identificazione e di
socializzazione per i loro membri: ad es. nazionalità, religioni, gruppi etnici, regioni geografiche.
Classi sociali:� Divisioni omogenee, relativamente stabili, in una società, in cui le persone sono raggruppate perché
condividono interessi, valori e comportamenti simili. Di solito le determinanti sono: la professione svolta, l’educazione, le fonti di reddito e l’area di residenza. Spesso in pratica si considerano tre classi: alta, media, bassa con sottoclassi.
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Esempi di fattori culturali
� In alcune culture le formiche sono un cibo anche ricercato, per altre ….
� Nella cultura occidentale carne di maiale ed i suoi derivati sono alla base della dieta, nella cultura araba sono un insulto
� In vino veritas, …. In Arabia Saudita in galera
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B. I fattori sociali (1/2)
� I gruppi di riferimento:– Sono gruppi che hanno un’influenza diretta o indiretta sulle attitudini ed i comportamenti
delle persone; ovvero persone a cui un individuo guarda come base di autovalutazione e/o fonte di standard personali.
� Membership group: gruppo a cui ciascuno attualmente appartiene e che può determinare direttamente il comportamento di una persona.
– Gruppi primari: interazioni frequenti e rapporti informali; ad es. famiglia, amicizie, colleghi di lavoro, vicini di casa, ecc.
– Gruppi secondari: rapporti più formali e minori interazioni; ad es. comunità religiose, ordini professionali, ecc.
� Gruppi che influenzano le persone senza che esse ci appartengano– Aspirational group: gruppi a cui una persona spera di far parte– Dissociative group: gruppi i cui valori o comportamenti non sono condivisi
– Compito del marketing manager è di identificare i gruppi di riferimento del cliente, in particolare in quei contesti in cui essi influiscono direttamente sulla scelta dei prodotti e del brand.
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I fattori sociali (2/2)
� Famiglia: include tre fonti di influenza sul comportamento d’acquisto:– La socializzazione dei clienti: processo attraverso cui le persone acquisiscono la conoscenza, le
competenze e le attitudini per gli acquisti (ad es. i bambini imparano come acquistare siadall’interazione con gli adulti sia dalla loro esperienza di uso dei prodotti).
– Il ciclo di vita della famiglia: l’evoluzione della famiglia, dalla costituzione alla fine, con leeventuali varianti (divorzio, single con figli, ecc.) per analizzare i mutamenti di bisogni, reddito,aspettative, ecc.
– Il processo decisionale della famiglia: capire come le decisioni vengono prese in famiglia, ovverochi decide e su che cosa (ad es. per alcuni prodotti decisioni del singolo, per altri decisionicongiunte).
� Ruoli e status: Fa riferimento alla posizione della persona nei gruppi in cui è inserita (famiglia,impresa, club, associazioni).– Ruolo: è l’insieme di attività richieste ad una persona e che ci si aspetta egli faccia.– Ad ogni ruolo è associato uno status.– Si verifica che le persone scelgono prodotti che comunicano il loro ruolo e status nella società -
> status symbol
Marketing Industriale e dei Servizi - A.A. 14 - 15 - Marco Daz 39
C. I fattori personali (1/2)
Età e stadio nel ciclo di vita: � I clienti acquistano diversi beni e servizi in
relazione all’età e alla posizione nel ciclo di vita della famiglia.
Occupazione: � Acquisto di prodotti diversi in relazione al tipo
di lavoro e al reddito disponibile. E’ opportuno identificare i gruppi occupazionali e tarare l’offerta (ad es. imprese di computer propongo offerte differenziate per brand manager, ingegneri, avvocati, ecc.).
Situazione economica: � Fa riferimento alle variabili personali relative
alla situazione economica della persona (ad es. livello di reddito, propensione al consumo/risparmio, debiti, tassi di interesse, ecc.).
Stile di vita:� Persone della stessa subcultura, classe sociale
e occupazione possono, comunque, avere stili di vita abbastanza diversi.
� Si intende il modo di vivere, cioè come le persone spendono il loro tempo e risorse (attività), che cosa considerano importante (interessi) e che cosa pensano di se stessi e del mondo che li circonda (opinioni).
� Si fa ricorso alla “psychografics”, scienza che usa i contributi della psicologia e della demografia per capire i consumatori: – Vedi appendice
Marketing Industriale e dei Servizi - A.A. 14 - 15 - Marco Daz 40
I fattori personali (2/2)
Personalità:
� Insieme di tratti psicologici che implicano nelle persone una risposta relativamente consistentee duratura agli stimoli esterni.
� E’ possibile legarla anche al brand � brand personality, cioè uno specifico mix dicaratteristiche umane che possono essere associati ad un brand.
Concetto di se stessi:
� Diverse accezioni: come ciascuno si vede, come ciascuno vorrebbe essere visto, comeciascuno pensa gli altri lo vedono. Teoria utile per prevedere la risposta del consumatoreall’immagine del marchio.
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D. I fattori psicologici La percezione (1/3)
� “Processo con cui un individuo seleziona, organizza e interpreta le informazioni che riceve al fine di crearsi una rappresentazione significativa della situazione (e del “mondo”)” (Berelson e Steiner, 1964)
– E’ un processo consolidato (un dato di fatto) di cui bisogna tenerne conto.
– Spesso ciò che viene percepito conta di più dei cosiddetti "fatti oggettivi“ � ad es. problema della qualità percepita in un prodotto o servizio che è più rilevante della qualità prodotta o erogata.
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I fattori psicologici: la percezione (2/3)
� Qualità percepita vs qualità prodotta: Modello dei gap
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I fattori psicologici: la percezione (3/3)
� La percezione è un processo selettivo con selettività voluta e non voluta.
SIAMO ESPOSTI A UNA MIRIADE DI STIMOLI
PERCEPIAMO SOLO UNA PARTE DEGLI STIMOLI RICEVUTI
TRATTENIAMO SOLO UNA PARTE DEGLI STIMOLI PERCEPITI
CONSIDERIAMO, PER AGIRE, SOLO POCHI DEGLI STIMOLI TRATTENUTI
ESPOSIZIONE
SELEZIONE
RITENZIONE
AZIONE
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I fattori psicologici: la motivazione (1/2)
� E’ uno stato di tensione avvertita che preme al punto da spingere al soddisfacimento di un bisogno.
� Ogni comportamento umano é motivato, cioè determinato da una spinta all'azione per il raggiungimento di un fine.
� La motivazione consiste nel prefigurarsi la soddisfazione che si può ottenere attraverso il compimento di una determinata azione.
� Il concetto di bisogno rappresenta un aspetto fondamentale del processo di motivazione. Infatti esistono due tipi di necessità:– Biogenetiche, che sorgono da stati psicologici di tensione come la fame, la sete,
un disagio, ecc.– Psicogenetiche, che sorgono da stati psicologici di tensione come il bisogno di
riconoscimento, di stima o di appartenenza.� Molte necessità psicogenetiche non sono così intense da motivare le persone ad
agire su esse immediatamente.
Marketing Industriale e dei Servizi - A.A. 14 - 15 - Marco Daz 45
I fattori psicologici: la motivazione (2/2)
� Esistono diverse motivazioni d’acquisto:– Razionali, cioè dettate da bisogni “razionali”, consci– Emotive, cioè dettate da bisogni emotivi, spesso inconsci
� Ad es. nell’acquisto di un auto
� E’ difficile capire le vere motivazioni chiedendole direttamente ai potenziali clienti � importanza della psicologia
Status
Emulazione
Migliori prestazioniSilenziosità
Assenza di manutenzioneBassi consumi
EmotiveRazionali
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Esempio: la motivazione e l’”effetto sciame”
� Esiste una forte propensione all’imitazione nei processi di acquisto�Rassicurazione sulla bontà dell’acquisto�Esempio: Amazon “altri lettori di questo libro hanno acquistotato
anche …..”�RanKing RanQueen (catena retail giapponese): top ten dei prodotti
più acquistati -> distributori automatici con i prodotti più acquistati della settimana
� Tentativo di gestire ed automatizzare il “passa parola”
Marketing Industriale e dei Servizi - A.A. 14 - 15 - Marco Daz 47
I fattori psicologici: l’apprendimento
� L’apprendimento è il cambiamento nel comportamento di un individuo a seguito dell’esperienza.
� Gran parte dei comportamenti umani viene appresa.
� L’apprendimento è il prodotto delle interazioni di stimoli, impulsi e risposte.
� L’apprendimento nel processo di acquisto
RISPOSTA(COMPORTAMENTO
DI ACQUISTOE CONSUMO)
STIMOLO(“OFFERTA”)
INSODDISFAZIONEASSOCIATA ALLO
STIMOLO
SODDISFAZIONEASSOCIATA
ALLO STIMOLO
NONRIACQUISTOBad word of
mouth
RIACQUISTO
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I fattori psicologici: gli atteggiamenti e le opinioni
� Opinione: è un’idea che ciascuno tiene circa una situazione, una cosa, un fatto.
� Atteggiamento: è la predisposizione appresa di ciascun individuo a valutare in modopiuttosto stabile (in maniera favorevole o sfavorevole) oggetti, idee, persone, situazioni,ecc.– Esistono tre componenti nella natura degli atteggiamenti:
�Affettiva (emotiva): mi piace? È buono/cattivo?�Cognitiva: durerà a lungo? È caro?�Comportamentale: come agirò?
� Gli atteggiamenti e le opinioni sono fattori radicati e difficili da modificare: è opportunoidentificarli per capire gli interessi di un potenziale cliente nell’acquisto di un prodotto.Possono essere influenzati con uno sforzo di marketing elevato e prolungato nel tempo
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Come si formano le aspettative del cliente
ASPETTATIVE DEL CLIENTE
PASSAPAROLA("TESTIMONI
AUTENTICI")
ESIGENZE
PERSONALIESPERIENZA
PASSATA
COMUNICAZIONE AZIENDALE
("PROMESSA")
Gruppi di riferimento
ProfiloAbitudini
Comportamento di acquisto/consumo
Messaggi inviati dall’azienda
Università degli Studi di BergamoFacoltà di IngegneriaAnno Accademico 2014 - 2015Corso di Marketing Industriale e dei Serviziprof. Marco Daz
2.B.3.B – Il processo d’acquisto ed il centro
d’acquisto
Marketing Industriale e dei Servizi - A.A. 14 - 15 - Marco Daz 51
Il processo decisionale di acquisto: le fasi (1/3)
� Il processo decisionale di acquisto segue alcune fasi logico-temporali:
– Riconoscimento del problema: percezione del bisogno
– Ricerca di informazioni: cercare il valore
– Valutazione delle alternative: valutare il valore
– Decisione di acquisto: comprare il valore
– Comportamento nel post acquisto: il valore nel consumo o nell’uso
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Il processo decisionale di acquisto: le fasi (2/3)
Riconoscimento del problema: percezione del bisognoE’ il punto di partenza del processo di acquisto. Consiste nella percezione di un bisogno e puòavvenire con modalità diverse a seconda del bene in oggetto (esaurimento della disponibilità, guastodi un apparecchio, ecc.).
Ricerca di informazioni: cercare il valoreConsiste nella ricerca e raccolta di informazioni utili per generare alternative di acquisto. In generalepuò essere una ricerca:– Interna, nella memoria del cliente (esperienza passata)– Esterna, attraverso varie fonti di informazioni:
� Fonti personali: contatti con parenti, amici, ecc.� Fonti pubbliche: consultazione di sistemi di rating dei prodotti (ad es. Consumer Reports,
www.consumerreports.org)� Fonti dominate da informazioni di marketing: informazioni dei venditori come cataloghi, siti
Web, forza vendita, ecc.
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Il processo decisionale di acquisto: le fasi (3/3)
Valutazione delle alternative: valutare il valoreDopo aver generato alternative di acquisto (un set di prodotti e marche) e aver sviluppato le percezioni di valoredel cliente, occorre introdurre criteri di scelta: il prezzo è solo uno di questi, insieme ad altri fattori come la qualitàpercepita dal marchio e prestazioni riguardanti il singolo prodotto. (poligono della qualità)
Decisione di acquisto: comprare il valoreUna volta deciso cosa acquistare, occorre decidere da chi e quando acquistare.Spesso incidono molto fattori riguardanti il punto vendita, come l’estetica e l’atmosfera, e le condizioni di acquisto(termini di pagamento e consegna), e la precedente esperienza del cliente con il venditore.Infine la tempistica di acquisto è legata alla rilevanza del prodotto, alle pressioni della forza vendita, dallecondizioni economiche del cliente, ecc.
Comportamento nel post acquisto: il valore nel consumo o nell’usoDopo l’acquisto il cliente confronta il prodotto con le sue aspettative verificando la sua soddisfazione.
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Il coinvolgimento del cliente nel processo di acquisto (1/2)
� Spesso i clienti non seguono tutte le 5 fasi del processo decisionale, ma saltano alcuni passi o li minimizzano.
� Ciò è dovuto a diversi fattori personali e sociali ed al livello di coinvolgimento nel processo di acquisto che dipende da alcune caratteristiche del prodotto da acquistare:– Rilevanza (costo) – Presenza di conseguenze personali– Impatto sull’immagine sociale del cliente
� Se è presente almeno una delle tre caratteristiche il prodotto è ad alto coinvolgimento nell’acquisto e ciò implica un processo decisionale strutturato.
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Il coinvolgimento del cliente nel processo di acquisto (2/2)
� Tre tipologie di variazioni nel processo di acquisto dei clienti basate sul grado di coinvolgimento e sullivello di conoscenza.
Coinvolgimento del cliente
Caratteristiche processo
decisionale di acquisto
Alto Basso
Problem solving esteso Problem solving
limitato
Problem solving di
routine
N° di marchi esaminati Molti Alcuni Uno
N° venditori considerati Molti Alcuni Pochi
N° attributi prodotto valutati Molti Moderati Uno
N° fonti informazione esterne
utilizzate
Molte Poche Nessuna
Tempo speso nella ricerca Considerevole Poco Minimo
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Azioni di marketing nell’ambito del processo di acquisto
PROCESSO DECISIONALE D’ACQUISTO AZIONI DI MARKETING
PRIMA
DURANTE
DOPO
CONSAPEVOLEZZA DEL PROBLEMA
RACCOLTA INFORMAZIONI
VALUTAZIONE DELLE ALTERNATIVE
ACQUISTO
ESPERIENZA POST-ACQUISTO
Pubblicità, advertising;direct marketing
Fornire istruzioni ed elementi di valutazione
Pubblicità, contatto personale col cliente
Instaurare un rapporto:Sfruttare leve del place e del personal
selling
Fornire rassicurazioni:Assistenza, servizio, cura e fidelizzazione del
cliente.
Fornire informazioniPubblicità, contatto personale col cliente
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Esempio: l'acquisto di una lavatrice nuova
Può nascere daCONSAPEVOLEZZA DELPROBLEMA
VALUTAZIONE SOLUZIONIALTERNATIVE
ACQUISTO
ESPERIENZA POST ACQUISTO
Si può svolgere con
E’ fatta sulla base
Avviene
Serve al cliente per
Serve al venditore per mantenere un contatto per opportunità future
RACCOLTA INFORMAZIONI SULPRODOTTO E SUI FORNITORI
� età dell’attuale lavatrice� uscita di un nuovo modello� pubblicità – comunicazione� colloqui con conoscenti, amici� pressioni di familiari, influenzatori
� cataloghi, pubblicità� richieste a parenti, amici, “opinion leader”� visite a punti vendita� prove del prodotto
� del servizio globale offerto: prezzo, prestazioni,garanzia, servizio di assistenza, condizioni dipagamento, ecc.� delle esigenze dei clienti� dei criteri decisionali dei clienti
� attraverso un rapporto diretto tra venditore ecliente� quasi sempre in un punto vendita
� ridurre la “dissonanza” fra attese e risultati� confermare la bontà delle scelte
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Il centro d’acquistoI ruoli nel processo d'acquisto
� I ruoli nel processo di acquisto sono molteplici e spesso svolti da personediverse
� Il fornitore, quindi, deve soddisfare le esigenze e gli obiettivi di un’unitàdecisionale.
� A differenza del mercato industriale, i ruoli non sempre sono distinti e cosìmarcati.
INIZIATORE
INFLUENZATORE
DECISORE
COMPRATORE
UTILIZZATORE
CHI AVVERTE IL BISOGNO
CHI ORIENTA LA SCELTA
CHE DECIDE L'ACQUISTO
CHI EFFETTUA L'ACQUISTO
CHI FRUISCE DEL PRODOTTO/SERVIZIO
Università degli Studi di BergamoFacoltà di IngegneriaAnno Accademico 2014 - 2015Corso di Marketing Industriale e dei Serviziprof. Marco Daz
2.C.ATTORI E FORZE NEL
SISTEMA DI MARKETING
Marketing Industriale e dei Servizi - A.A. 14 - 15 - Marco Daz 60
Riprendiamo il Processo di Marketing
Obiettivi strategici
TargetingScelta del /dei segmenti di mercato
PosizionamentoDefinizione degli aspetti distintivi sui quali vogliamo essere
percepiti come diversi e preferibili
Value propositionDefinizione del benefit/valore che intendiamo trasmettere al cliente
Marketing MixProgettazione del programma delle leve/azioni di marketing
Realizzazione e controllo
-Influenza dei fattori esterni
Comprensione dell’ambiente esterno-Ampiezza, struttura, tendenze del mercato-Segmentazione-Concorrenza-Esigenze e attese dei clienti-Influenza dei fattori esterni
Comprensione della propria posizione di mercato-Confronto tra le prestazioni di mercato nostre e dei concorrenti-Diagnosi delle cause della diversità di prestazioni
Nostre forze e debolezze vs. i concorrenti
OP
ER
AT
IVO
ST
RA
TE
GIC
O
Opportunità e minacce
Sistema di Marketing
Marketing Industriale e dei Servizi - A.A. 14 - 15 - Marco Daz 61
IL SISTEMA DI MARKETING (1)
MACROAMBIENTE
POTENZIALIENTRANTI
MACROAMBIENTE
FORNITORI
CONCORRENTIINDIRETTI
CLIENTI
INTERMEDIARI
CONCORRENTIATTUALI
I M P R E S A
Concorrenza tra leIMPRESE ESISTENTI
Minaccia diPRODOTTI SOSTITUTIVI
SISTEMA COMPETITIVO(ATTUALE E POTENZIALE)
Minaccia dinuovi INGRESSI
Potere negozialedei FORNITORI
TASK SYSTEMSistema Essenziale
Di Marketing
Potere contrattuale delSISTEMA DISTRIBUTIVO
Potere negozialedegli ACQUIRENTI
Rielaborazione da Porter - 1980
“Le cinque forze”
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IL SISTEMA DI MARKETING (2)
� Evidenzia gli attori e le conseguenti forze, più o meno attive o esplicite, che influenzano il processo di scambio tra chi produce/eroga/distribuisce
e chi utilizza il Prodotto/Servizio proposto.� 3 Componenti:
A. Il Task System / Sistema essenziale di MKTg� fornitori-azienda-intermediari-clienti
B. Il Sistema Competitivo: C. Il Macro Ambiente
Importante lo studio dei campi di forzaperché condizionano i comportamenti reciproci di Marketing
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A-RAPPORTO FORNITORE/IMPRESA(Campo di forza)
� Il rapporto di forza ed il suo verso dipendono da:– Numero fornitori alternativi.– Intensità della competizione all’interno del sistema dei fornitori
� libero mercato�oligopolio�monopolio�cartello
– Natura e durata del legame�semplice fornitura� interazione stretta
– Ecc. vedi oltre
Marketing Industriale e dei Servizi - A.A. 14 - 15 - Marco Daz 64
Aspetti che favoriscono il fornitore
Aspetti che favoriscono l’impresa in esame
• il prodotto offerto è particolarmente differenziato
• l’esistenza di costi di passaggio da un fornitore ad un altro
• il prodotto incide sulla strategia competitiva dell’impresa cliente perché è una fonte di differenziazione o di riduzione dei costi
• la forte minaccia di integrazione a valle da parte del fornitore
• l’esistenza di prodotti sostitutivi
• l’importanza del compratore per il fornitore in quanto rappresenta una parte significativa del proprio fatturato
• l’approfondita conoscenza del settore da parte del compratore
• la minaccia di integrazione a monte da parte del compratore che può rappresentare
• il compratore è un pericoloso concorrente potenziale
A-RAPPORTO FORNITORE/IMPRESA-2(Campo di forza)
Marketing Industriale e dei Servizi - A.A. 14 - 15 - Marco Daz 65
� ESAMINIAMO IL CAMPO DI FORZA IN 4 CASI:� fornitura di penne a sfera ad una grande impresa � fornitura di carta per stampanti laser ad alta velocità � impresa di manutenzione che svolga lavori appaltati in una raffineria. �outsourcing del design.
A-RAPPORTO FORNITORE/IMPRESA(Case discussion)
QUALI IMPLICAZIONI DI Marketing?
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A-PRODUTTORE E DISTRIBUTORE FORZE A CONFRONTO
Aspetti che favoriscono il produttore� il cliente acquista un bene perché presenta il
marchio “X”� esistono alternative a livello distributivo sia di
tipo diretto che attraverso diversi tipi di canali o di intermediari
� costi bassi per il passaggio da un intermediario all’altro
� possibilità di integrazione a valle da parte dell’impresa
� importanza che l’impresa riveste per l’intermediario a livello di margine di contribuzione di quest’ultimo rapportato al suo margine totale
Aspetti che favoriscono il distributore� il cliente acquista un bene perché viene offerto
dall’intermediario “Y” capace di assicurare un ottimo servizio
� costi elevati per il passaggio da un intermediario all’altro; ad esempio per i beni ad elevata componente tecnologica si deve formare la forza di vendita di un nuovo possibile intermediario
� difficoltà a reperire intermediari adeguati� per un rivenditore industriale di carattere locale il
grado di conoscenza dei potenziali acquirenti nella propria zona, del mercato obiettivo, dei clienti e dei prodotti
� esistenza di imprese che realizzano prodotti simili � l’intermediario riveste importanza per fatturato e/o a
livello strategico (capacità di servire un segmento in modo ottimale)
� possibilità di integrazione a monte da parte dell’intermediario rispetto a quella di integrazione a valle del produttore
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A-FORZE A CONFRONTO:DISTRIBUTORE E CLIENTE FINALE
Aspetti che favoriscono ildistributore
Aspetti che favoriscono il clientefinale (utilizzatore)
• il cliente acquista un beneperché è propostodall’intermediario “Y”
• capacità dell’intermediario esue conoscenze esclusive delmercato in cui opera
• esistenza di numerosiintermediari commerciali chevendono lo stesso prodotto oprodotti sostitutivi
• importanza dell’utilizzatorein termini di quantitativiacquistati e di possibilità dirapporti duraturi
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Contiene una dimensione temporale
B. IL SISTEMA COMPETITIVO
MACROAMBIENTE
POTENZIALIENTRANTI
CONCORRENTIINDIRETTI
CONCORRENTIATTUALI
I M P R E S A
Concorrenza tra leIMPRESE ESISTENTI
Minaccia diPRODOTTI SOSTITUTIVI
SISTEMA COMPETITIVO(ATTUALE E POTENZIALE)
Minaccia dinuovi INGRESSI
Porter individua tre fronti di concorrenza:
• i partecipanti al settore (concorrenti diretti)
• i potenziali entranti
• i prodotti sostitutivi
senza trascurare le minacce che vengono dal macro ambiente
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B-TIPI DI CONCORRENZA E RELATIVITA’ DELLA CONCORRENZA
CONCORRENZA INDIRETTA
CONCORRENZA ALLARGATA(SU PRODOTTI DIFFERENZIATI)
CONCORRENZA DIRETTA TRA MARCHE
GLOBALIZZAZIONE
L’impresa che stiamo
considerando si pone qui
Marketing Industriale e dei Servizi - A.A. 14 - 15 - Marco Daz 70
ESEMPIO: BICICLETTE DA TURISMO
LEGNANO
Da turismo
BIANCHI
ATALA
BOTTECCHIA
Da corsaSportive
Palestre jogging
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ESEMPIO: ISOLAMENTO DI PARETICON FIBRE MINERALI (Vetro o Roccia)
Saint Gobain ISOVER
EUROFIBRE
Uralita/URSA
Pannelli di altri materiali di origine sintetica (polistirolo, polistirene o poliuretano)
o naturale (sughero): BASF, DOW, Uralita/POLIGLAS
Muri di grande spessore
Rivestimenti interni di finitura con
capacità diatermiche
Materiali costruttivi intrinsecamente isolanti
ROCKWOOL
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ESEMPIO: INFORMAZIONI SCRITTE
POSTACELEREPOSTE ITALIANE
UPS
DHL
FABBRICANTI DI FAX
E-MAIL INTERNETVIDEOCONFERENZA
Marketing Industriale e dei Servizi - A.A. 14 - 15 - Marco Daz 73
RADICIFIL
NOVALIS
ACQUAFIL
PRODUTTORI DI ALTRI FILATI DI NYLON E ALTRIMATERIALI “MELANGE”
PRODUTTORI DI ALTRE PAVIMENTAZIONI
DUPOINT
•FILATI RITORTI
•FILATI SPACE DYED
•...
•CERAMICA
•PARQUET
•MARMO /GRANITO
•ALTRI FILATI DI NYLON A DIFFERENTE AFFINITA’
ESEMPIO: PRODUTTORE DI FILATI SINTETICI PER MOQUETTE
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B-FUNZIONI D’USO, TECNOLOGIA E CONCORRENZA
concorrenza tra prodotti/servizi analoghi (concorrenza diretta)
concorrenza tra prodotti differenziati
concorrenza indiretta
BASSA
BA
SS
AA
LTA
DIS
TAN
ZA T
ECN
OLO
GIC
A
DISTANZA FUNZIONALE
ALTA
Rischio crescente di non cogliere
concorrenti potenziali
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LA SENSIBILITA’ COMPETITIVA DEL RESPONSABILE DI MARKETING
� Saper riconoscere e sfruttare le opportunità continuamente create dal mondo scientifico e tecnologico è condizione per non rimanere distanziati dalla concorrenza nella corsa verso maggior efficienza, efficacia, innovazione.
� Il punto di vista da cui osservare la concorrenza deve essere “alto” e mai circoscritto, perché un settore può venire minacciato da altri che sono in apparenza “lontani”. (vedi tipi di concorrenza)
Università degli Studi di BergamoFacoltà di IngegneriaAnno Accademico 2014 - 2015Corso di Marketing Industriale e dei Serviziprof. Marco Daz
2.D.DALL’IDEA
IMPRENDITORIALE ALLA MISSION
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Riprendiamo il Processo di Marketing
Obiettivi strategici
TargetingScelta del /dei segmenti di mercato
PosizionamentoDefinizione degli aspetti distintivi sui quali vogliamo essere
percepiti come diversi e preferibili
Value propositionDefinizione del benefit/valore che intendiamo trasmettere al cliente
Marketing MixProgettazione del programma delle leve/azioni di marketing
Realizzazione e controllo
-Influenza dei fattori esterni
Comprensione dell’ambiente esterno-Ampiezza, struttura, tendenze del mercato-Segmentazione-Concorrenza-Esigenze e attese dei clienti-Influenza dei fattori esterni
Comprensione della propria posizione di mercato-Confronto tra le prestazioni di mercato nostre e dei concorrenti-Diagnosi delle cause della diversità di prestazioni
Nostre forze e debolezze vs. i concorrenti
OP
ER
AT
IVO
ST
RA
TE
GIC
O
Opportunità e minacce
Dall’idea imprenditoriale
alla mission
Marketing Industriale e dei Servizi - A.A. 14 - 15 - Marco Daz 78
PONDERAZIONE DELLA SITUAZIONE
OS
SE
RV
AZ
ION
ED
ELL’I
NT
ER
NO
MISSIONE PRODOTTI MERCATI
OPZIONI DI
STRATEGIE
PIANI E BUDGET
ANALISI DI COMPETITIVITA’
PIANIFICAZIONE:
Strumenti di esplicitazione, vedi area “H”
PUNTI DI FORZA E DI DEBOLEZZA
ORIENTAMENTO DEL MANAGEMENT
ANALISI DI ATTRATTIVITA’
OPPORTUNITA’ E MINACCE
FATTORI CRITICI DI SUCCESSO
IPOTESI DI MISSIONE
MAPPATURA PRODOTTI / MERCATI(SEGMENTAZIONE)
PR
OC
ES
SO
O
LIS
TIC
OOBIETTIVI
IDEA IMPRENDITORIALE E
VISIONE
Pianificazione strategica di Marketing
1 - mappatura
2 –valutazione e scelta del
mercato
3 - posizionamento
Business Business
Marketing Industriale e dei Servizi - A.A. 14 - 15 - Marco Daz 79
Idea imprenditoriale e visione
� Prefigurazione, in parte intuitiva, di un assetto futuro che interpreti esigenze ancora inespresse.
� La vision nasce dalla creatività di qualcuno, e il decisore aziendale la fa sua;
� Ha alla base un misto di fantasia, analogie, riflessione in varia misura a seconda delle circostanze e della persona.
Marketing Industriale e dei Servizi - A.A. 14 - 15 - Marco Daz 80
Esigenze ancora non espresse ….
� Chi diavolo vuol sentire gli attori parlare?Harry M. Warner, Warner Bros, 1927
� Al mondo ci sarà necessità per una cinquantina di computer in tuttoJ. Watson, IBM Chairman, anni 50
� Il personal Computer è “personal”, che senso ha collegarlo in rete con altri?Anonimo, anni ’90
Marketing Industriale e dei Servizi - A.A. 14 - 15 - Marco Daz 81
… le visioni
Una scarpa che non mi faccia sudare i piedi
quando corro
Marketing Industriale e dei Servizi - A.A. 14 - 15 - Marco Daz 83
Non tutte le visioni evolvono come nell’intenzione del loro “padre”
Anche in Italia Internet si diffonderà ed avrà bisogno di una
infrastruttura nazionale
VOL - VIDOEONLINE
Marketing Industriale e dei Servizi - A.A. 14 - 15 - Marco Daz 84
Due vision (e idee imprenditoriali) conseguenti a confronto
Un PC su ogni scrivania ed in ogni
casa
Bill Gates, fondatore Microsoft
Ken Olsen, fondatore DEC
Non c’è motivo per cui qualcuno potrebbe volere un
computer in casa
Marketing Industriale e dei Servizi - A.A. 14 - 15 - Marco Daz 85
Dietro ad ogni attività imprenditoriale c’è una idea base che la governa Esplicitazione formale di questa idea è la
che è quindi una dichiarazione di indirizzo invariante nel tempoIn parallelo occorre rispondere a due domande:
DEFINIZIONE DEL BUSINESS
In quale business siamo ?In quale vogliamo essere?
Visione troppo ampia
Visione troppo ristretta
Pericolo di velleitarismo, ricerca di sinergie inesistenti
Esistono diversi punti di vista per definire il business:1.soddisfacimento bisogni
2. offerta merci/servizi3. approccio tridimensionale di Abell
Blocca nel tradizionale e comprime opportunità di sviluppo basate su sinergie
MISSIONE
Definizione del business
Marketing Industriale e dei Servizi - A.A. 14 - 15 - Marco Daz 86
Ottica: soddisfacimento bisogni vs. offerta merci/servizi
Un business può essere visto come:
Processo disoddisfacimento
bisogni
ProcessoProduzione
Beni
Leavitt } Beni -> TransitoriBisogni -> Duraturi
perciò
SPOSTARE LA DEFINIZIONEDEL PROPRIO BUSINESS
DAL PRODOTTO -> AL MERCATO
Marketing Industriale e dei Servizi - A.A. 14 - 15 - Marco Daz 87
Differenti possibilità di definire un business (Leavitt)
Definizione orientata al prodotto / servizio
Definizione orientata ai bisogni
XEROXProduciamo macchine
reprografiche
Contribuiamo ad aumentare la produttività negli uffici
“The document company”
EXXON Vendiamo combustibili Forniamo energia
IBM Produciamo calcolatoriRisolviamo i problemi servendoci
dell’informatica“Business on demand”
SOCIETA’ DI CONSULENZA DIREZIONALEForniamo servizi professionali
nelle aree di gestione aziendaleSemplifichiamo i processi aziendali
AZIENDA DI TRASPORTOTrasportiamo con camion delle merci in base alle consegne del
Cliente.
Distribuiamo il prodotto del Cliente con la migliore soluzione.
Marketing Industriale e dei Servizi - A.A. 14 - 15 - Marco Daz 88
“Che cosa desiderano i clienti, quale bisogno viene soddisfatto”
Funzione svolta (*)
“Con quali mezzi svolgere la funzione d’uso”
Gruppi clienti
Tecnologia (**)
(*) è l’asse delle caratteristiche funzionali del prodotto
(**) è l’asse delle caratteristiche operative del prodotto
“Chi deve essere servito”
Approccio tridimensionale di Abell
Marketing Industriale e dei Servizi - A.A. 14 - 15 - Marco Daz 89
Esempio approccio di Abell
Funzione d’uso
Gruppi clienti
Tecnologia
Funzione d’uso
Gruppi clienti
Tecnologia
Funzione d’uso
Gruppi clienti
Tecnologia
Vengono serviti più gruppi di Clienti
Viene offerta una gamma di funzioni diverse
Offerta di prodotti basati su più tecnologie altern ative
Marketing Industriale e dei Servizi - A.A. 14 - 15 - Marco Daz 9090
RADIOGRAFIA
SCINTIGRAFIA
ECOGRAFIA
TAC
DIAGNOSTICA DELLE IMMAGINI
PIANIFICAZIONE DELLA TERAPIA
TERAPIA
Studi medici
Ospedali ecase di cura
Laboratori diricerca medica
CLIENTI
TECNOLOGIA
FUNZIONED’USO
Esempio: il settore delladiagnostica delle immagini
Marketing Industriale e dei Servizi - A.A. 14 - 15 - Marco Daz 91
PONTI RADIO
BANDA LARGA
MOBILE
LINEE FISSE
VOCE
DATI
IMMAGINI
Privati
Piccole Aziende
Medie aziende
CLIENTI
TECNOLOGIA
FUNZIONED’USO
Esempio: telecomunicazioni
Marketing Industriale e dei Servizi - A.A. 14 - 15 - Marco Daz 92
CONTAINER
INTERMODALE
MOTRICI
GRANDI VOLUMI
MERCI SFUSE
MERCI PALLETTIZZATE
MERCI REFRIGERATE
Aziende chimiche
Aziende alimentari
Aziende meccaniche
CLIENTI
TECNOLOGIA
FUNZIONED’USO
Esempio: trasporti
CISTERNE
Marketing Industriale e dei Servizi - A.A. 14 - 15 - Marco Daz 93
Esempio: arredamento
Proviamo insieme ….
Marketing Industriale e dei Servizi - A.A. 14 - 15 - Marco Daz 94
Legno CLIENTI
TECNOLOGIA
FUNZIONED’USO
Esempio: arredamento
Plastiche / compositi / ceramiche
Metalli
Rivestimenti tessili
Imbottiti
Sedute
MangiareDormire
RelaxLavorare
ArchiviareLavarsi
Lavare
Ricevere
Famiglia con bambini
Famiglia / single
Uffici Negozi AlberghiStazioni
Aeroporti ScuoleUrbano Ristorazione
BarOspedali
Case di cura
AllestimentiFiere Religioso Cinema
Teatro
Marketing Industriale e dei Servizi - A.A. 14 - 15 - Marco Daz 95
BUSINESSMISSIONE
� Alla definizione del business è strettamente collegata l’idea di MISSIONE dell’impresa, che esplicita i macroobiettivi che vuole raggiungere.
� E’ l’interpretazione generale dell’agire dell’impresa nelle Aree di business scelte.
� L’interpretazione della missione consente di esplicitare:– obiettivi– strategia
La Missione
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Esempio: Mission di BAYER
Working to Create Value
Bayer is a global enterprise with core competencies in the fields of health care, nutrition and high-tech materials. Our products and services are designed to benefit people and imp rove their
quality of life.( da Bayer Annual Report 2003)
Contenuti:– I business di interesse– Interpretazione generale dell’agire dell’impresa
Si fa alla svelta a dire “azienda chimica” ….
Marketing Industriale e dei Servizi - A.A. 14 - 15 - Marco Daz
Mission DAKO
Dako's mission is to fight cancer!
By providing high quality antibodies, instruments and software we are raising the global standards for fast and
accurate diagnostic answers for cancer patients.
Marketing Industriale e dei Servizi - A.A. 14 - 15 - Marco Daz 98
Esempio: mission IKEA
Buon design e funzionalità a prezzi bassi.
L’idea commerciale di IKEA è offrire un vasto assortimento di articoli d’arredamento belli e funzionali a prezzi così
vantaggiosi da permettere al maggior numero possibile di persone di acquistarli.
Fonte: IKEA.IT
Marketing Industriale e dei Servizi - A.A. 14 - 15 - Marco Daz 99
Esempio: mission IDEO
IDEO helps companies innovate. We design products, services, environments, and digital experiences.
“Head in the sky...” IDEO’s teams, culture, and methods are the special ingredients that fuel our approach to innovation and design. We begin with a
deep exploration of business, human, and technical factors. Observe. Brainstorm. Prototype. Repeat.
Point of View. Essence. Heart. “...ness.” Whatever you call it, it’s there: a shared mindset, the place where the efforts of our problem-solving engine
converge. Expressed in a visible and tangible way, it informs and inspires the design process.
“...feet on the ground.” What’s a good idea worth if it can’t be realized? IDEO’s world-class designers and engineers ensure that the power of the
vision is preserved in the journey from concept to final production.
Fonte: IDEO.COM
Marketing Industriale e dei Servizi - A.A. 14 - 15 - Marco Daz
Esempio: mission Italdesign Giugiaro
“Fornire un'ampia gamma di servizi dedicati alla produzione di nuovi veicoli e oggetti industriali; servizi che spaziano dalla ricerca stilistica alla progettazione, dalla validazione alla prototipazione. Dall'idea all'oggetto reale.”
� Focalizzazione su Automotive� Esiste Giugiaro Architettura per altri settori� Attenzione all’Ampia gamma servizi (Bertone e Pininfarina ad esempio
offrivano anche produzione)
Marketing Industriale e dei Servizi - A.A. 14 - 15 - Marco Daz 101
Esempio: mission Thun
"Dare gioia”
"Dare gioia a noi stessi e agli altri ..."
“Alla clientela vengono offerti solo articoli che noi stessi vorremmo ricevere in regalo, oggetti capaci
di dare piccole gioie”
Fonte: THUN.IT
Università degli Studi di BergamoFacoltà di IngegneriaAnno Accademico 2014 - 2015Corso di Marketing Industriale e dei Serviziprof. Marco Daz
Appendice:Analisi stili di vita
102
Marketing Industriale e dei Servizi - A.A. 14 - 15 - Marco Daz 103
1 – Il modello VALS
Stile di vita – Il sistema di segmentazione VALS™
� Innovators (actualizers): persone di successo, sofisticate, attive.Acquisti spesso relativi a prodotti di nicchia.
� Thinkers (fullfilleds): persone mature, soddisfatte, riflessive;ricercano la funzionalità ed il valore nei prodotti
� Achievers: persone orientate alla carriera ed al lavoro; ricercanoprodotti di prestigio che dimostrino il loro successo.
� Experiencers: persone giovani, vitali, impulsive. Spendono molto investiti, fast-food, musica, ecc.
� Believers: persone conservatrici, convenzionali e tradizionali;ricercano prodotti familiari e marchi conosciuti
� Strivers: incerti, insicuri, amanti del divertimento ma con pocherisorse; ricercano prodotti eleganti che simulano l’acquisto di quellicon grande ricchezza di materiali.
� Makers: pratici, autosufficienti, tradizionalisti. Ricercano soloprodotti con scopi funzionali
� Survivors (strugglers): anziani, rassegnati, passivi. Consumatoricauti, fedeli ai marchi preferiti.