Tomaso Vecchi - Dipartimento di Musicologia e Beni...

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Neuroscienze e Psicologia della musica Tomaso Vecchi Department of Brain and Behavioral Sciences, Università di Pavia Brain Connectivity Center, IRCCS Mondino

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Neuroscienze e Psicologia della musica

Tomaso Vecchi Department of Brain and Behavioral Sciences, Università di Pavia

Brain Connectivity Center, IRCCS Mondino

I fondamenti psicologici dell’esperienza musicale

Introduzione Lo studio dei processi cognitivi in psicologia

Psicologia e neuroscienze cognitive

Psicologia della musica Sviluppo della competenza musicale

Modelli cognitivi: i fattori che influenzano lo sviluppo

Musica e neuroscienze plasticità

specializzazione emisferica

localizzazione cerebrale

I fondamenti psicologici dell’esperienza musicale

Introduzione Lo studio dei processi cognitivi in psicologia

Psicologia e neuroscienze cognitive

Psicologia della musica Sviluppo della competenza musicale

Modelli cognitivi: i fattori che influenzano lo sviluppo

Musica e neuroscienze plasticità

specializzazione emisferica

localizzazione cerebrale

Fino al ‘700, psicologia come parte della filosofia

Fine ‘700, frenologia e inizio approccio medico al funzionamento mentale

Meta ‘800, psicologia sperimentale come scienza autonoma

Metà ‘900, sviluppo psicologia sperimentale

Fine ‘900, dalla psicologia alle neuroscienze

Fino al ‘700, psicologia come parte della filosofia

Fine ‘700, frenologia e inizio approccio medico al funzionamento

mentale (Lavater, Combes, Gall). Emerge interesse per anatomia

anche se molto superficiale.

Meta ‘800, psicologia sperimentale come scienza autonoma

Metà ‘900, sviluppo psicologia sperimentale

Fine ‘900, dalla psicologia alle neuroscienze

Fino al ‘700, psicologia come parte della filosofia

Fine ‘700, frenologia e inizio approccio medico al funzionamento mentale

Meta ‘800, psicologia sperimentale come scienza autonoma. Lipsia, studio della percezione visiva. Emergono i primi legami tra aree cerebrali e processi cognitivi Broca, 1860; Wernicke, 1870)

Metà ‘900, sviluppo psicologia sperimentale

Fine ‘900, dalla psicologia alle neuroscienze

Fino al ‘700, psicologia come parte della filosofia

Fine ‘700, frenologia e inizio approccio medico al funzionamento mentale

Meta ‘800, psicologia sperimentale come scienza autonoma

Metà ‘900, sviluppo psicologia sperimentale. Studio processi mentali complessi e non solo percezione (psicofisica, Gestalt) o riflessi (comportamentismo). Sviluppo cognitivismo. Legame molto stretto tra psicologia sperimentale (cognitivismo) e sviluppo conoscenze neurofisiologiche (neuropsicologia clinica). Analogie di metodi e modelli interpretativi

Fine ‘900, dalla psicologia alle neuroscienze

Fino al ‘700, psicologia come parte della filosofia

Fine ‘700, frenologia e inizio approccio medico al funzionamento mentale

Meta ‘800, psicologia sperimentale come scienza autonoma

Metà ‘900, sviluppo psicologia sperimentale

Fine ‘900, dalla psicologia alle neuroscienze. Sviluppo tecniche di neuroimaging. Psicologia e neuropsicologia clinica (i.e., pazienti) si “fondono” di fatto nelle neuroscienze cognitive. Interdisciplinarietà. Rivoluzione tecnologica (ERP, fMRI, TMS/tdcs,…). Limiti delle tecniche di neuroimmagine

Lo sviluppo delle competenze musicali:

prospettive psicologiche e neuroscientifiche

Introduzione Lo studio dei processi cognitivi in psicologia

Psicologia e neuroscienze cognitive

Psicologia della musica Sviluppo della competenza musicale

Modelli cognitivi: i fattori che influenzano lo sviluppo

Musica ed emozioni

Musica e neuroscienze plasticità

specializzazione emisferica

localizzazione cerebrale

Psicologia della musica

La musica è un fenomeno multi-dimensionale e viene studiata con una varietà di metodi in base alle sue componenti e caratteristiche.

Psicologia della Musica

Studia la musica come un processo cognitivo ovvero come un processo di percezione ed elaborazione di informazioni musicali

I. Lo sviluppo della competenza musicale

II. I modelli cognitivi di percezione ed elaborazione musicale

III. Musica ed emozioni

IV.Musica e neuroscienze cognitive

I. Lo sviluppo della competenza musicale

Sviluppo e caratteristiche dei processi cognitivi legati alla musica

natura vs. cultura

ruolo expertise

I. Lo sviluppo della competenza musicale

Sviluppo e caratteristiche dei processi cognitivi legati alla musica

natura vs. cultura

ruolo expertise

neurale ruolo plasticità cognitiva

I. Lo sviluppo della competenza musicale

Lo sviluppo delle abilità musicali: natura vs. cultura

Si riconoscono sia abilità presenti a partire dalla prima infanzia che componenti acquisite come conseguenza dell’interazione ambientale e culturale

L’ascolto della musica della propria cultura fornisce all’ascoltatore un bagaglio di conoscenze implicite che facilitano l’elaborazione successiva degli stimoli musicali.

L’interazione con stimoli musicali può cominciare prima dalla nascita già a partire dal secondo trimestre della gravidanza

E’ stato visto come già a partire da una età molto precoce i neonati presentano alcune capacità di elaborazione di stimoli musicali che assomigliano a quelle trovate negli adulti ( Es. la capacità di astrazione musicale, raggruppamento temporale)

I. Lo sviluppo della competenza musicale

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Lo sviluppo delle abilità musicali nella prima infanzia

La capacità di elaborare stimoli musicali:

Interazione con l’ambiente

vs.

Predisposizione biologica

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L’esperienza prenatale

Si vede che anche prima della nascita i bambini sono sensibili alla musica.

La stimolazione uditiva prenatale ha degli effetti sul comportamento del neonato:

Il feto risponde ai suoni e rumori a partire dal secondo trimestre della gravidanza.

I neonati conoscono la voce della propria madre. Una storia letta ripetutamente dalla madre

durante il terzo trimestre della gravidanza è stata preferita dal bambino dopo la sua nascita (DeCasper e Spence 1986).

L’Orecchio Assoluto (APAbsolute pitch)

L’AP è una capacità rara di riconoscere e produrre note musicali senza nessun riferimento esterno ed ha suscitato molto interesse tra i

ricercatori

Esiste un dibattito importante che è legato alle sue origini e vi sono due teorie al riguardo:

1. La teoria dell’apprendimento

Ruolo dell’età e della stimolazione ambientale nell’acquisizione del AP

VS.

2. La teoria genetica AP come capacità innata, ereditata geneticamente

I. Lo sviluppo della competenza musicale

II. Modelli cognitivi di percezione ed elaborazione musicale

L’acquisizione delle capacità musicali La natura della stimolazione infantile ha degli

effetti profondi sul funzionamento cognitivo e questo vale anche in ambito musicale

I bambini possono ricevere livelli molto diversi di esposizione e di “riflessione” musicale durante la loro infanzia.

In età scolare, le differenze già acquisite possono condurre a diversità nelle loro abilità di eseguire una varietà di compiti musicali.

Neuroni mirror e apprendimento (mirror system e action recognition network)

Ruolo cervelletto nell’apprendimento

II. Modelli cognitivi di percezione ed elaborazione musicale

La musica e le capacità non musicali Vi sono effetti generali per cui l’esercizio cognitivo (tra cui quello musicale) può facilitare anche lo sviluppo di altre competenze cognitive

II. Modelli cognitivi di percezione ed elaborazione musicale

L’educazione musicale coinvolge diverse dimensioni quali:

Ore di esercizio e di istruzione individuale Attenzione, memoria, concentrazione Abilità motorie, visuo-motorie, percettive L’esposizione agli stimoli musicali: sensibilità ed espressività emozionale Attenzione divisa (lettura, ascolto, coordinamento, abilità motorie, rappresentazioni mentali, ecc) Aspetti matematici nella comprensione ed elaborazione musicale

trasferimento e condivisione di competenze con numerose abilità cognitive

II. Modelli cognitivi di percezione ed elaborazione musicale

Vi sono numerose funzioni cognitive implicate nell’elaborazione musicale, con differenze individuali legate principalmente al livello di esperienza musicale:

Musica e linguaggio Musica e capacità visuo-spaziali Musica e rappresentazioni mentali Musica e sistema motorio Musica e multisensorialità – processi sovramodali Sinestesia (?)

Musica e spazio

Pseudoneglect nella bisezione tattile

Esperimento: Bisezione tattile nel piano

orizzontale e radiale

Pseudoneglect

Pseudoneglect : in condizioni normai la bisezione è spostata a

sinistra come conseguenza di una sovrarappresentazione dello

spazio sinistro

MUSICISTI

Maggior accuratezza

Minori differenze intermanuali

Rightward bias

(minineglect)

SPARC effect

Low tones (E3)

High tones (G4)

Pitch height is associated with space: high-pitches tones with both right and top

responses and low-pitches tones with both left and bottom responses

Spatial Pitch Association of Response Codes effect

Auditory stimuli

EXPERIMENT 1

Low tones: Do (C3) and Sol

(G3)

High tones: Mi (E5) and Si

(B5)

Control condition: White

Noise

EXPERIMENT 2

Distorted tones: Dox (C3) e

Six (B5)

Normal tones: Do (C3) e Si

(B5)

Control condition: White

Noise

Procedure

Informative Questionnaire +

Handedness Questionnaire

Acustic input

Bisection

Judgement

• n. Scanning

• Direction of scanning

• Perceived centre

• Tone (low, high or white noise)

• Timbre (distorted, normal, white noise)

• Duration: 6 seconds

• During exploration

Dura

tio

n o

f ac

ust

ic in

put

Results - horizontal and radial plane

Bisection biases: musicisti tendono a bisecare a destra (minineglect) mentre i

non musicisti mostrano il consueto pattern di pseudoneglect

Similmente i musicisti tendono ad allontanarsi dal corpo sul piano radiale

Effetto degli stimoli uditivi: influenza significativa sia sul piano orizzontale che

radiale per i musicisti

Higt tones

Low tones

White noise

Bisection bias %

Musicians

Non musicians

Silent vs. white noise in non musicians

-2 -1,5 -1 -0,5 0

Silent

White noise

Mean % bisection (leftward) bias

Visual bisection

-8 -6 -4 -2 0

Silent

White noise

Mean % bisection (leftward) bias

Haptic bisection

Discussione

"Minineglect" nei musicisti: rightward bias si presenta sia in

modalità visiva che tattile suggerendo che questo tipo di biases

spaziali abbiano natura sovramodale (Cattaneo, Cucchi, Lega, Vallar, Vecchi,

2012; in press)

Discussione

"Minineglect" nei musicisti: rightward bias si presenta sia in

modalità visiva che tattile suggerendo che questo tipo di biases

spaziali abbiano natura sovramodale (Cattaneo, Cucchi, Lega, Vallar, Vecchi,

2012; in press)

Sviluppo capacità attentive visuo-spaziali

Discussione

"Minineglect" nei musicisti: rightward bias si presenta sia in

modalità visiva che tattile suggerendo che questo tipo di biases

spaziali abbiano natura sovramodale (Cattaneo, Cucchi, Lega, Vallar, Vecchi,

2012; in press)

Sviluppo capacità attentive visuo-spaziali

Sviluppo capacità di attenzione divisa

Discussione

"Minineglect" nei musicisti: rightward bias si presenta sia in

modalità visiva che tattile suggerendo che questo tipo di biases

spaziali abbiano natura sovramodale (Cattaneo, Cucchi, Lega, Vallar, Vecchi,

2012; in press)

Sviluppo capacità attentive visuo-spaziali

Sviluppo capacità di attenzione divisa

Effetti di lettura musicale a lungo termine

Discussione

"Minineglect" nei musicisti: rightward bias si presenta sia in

modalità visiva che tattile suggerendo che questo tipo di biases

spaziali abbiano natura sovramodale (Cattaneo, Cucchi, Lega, Vallar, Vecchi,

2012; in press)

Sviluppo capacità attentive visuo-spaziali

Sviluppo capacità di attenzione divisa

Effetti di lettura musicale a lungo termine

Movimenti oculari?

III. Musica ed emozioni

La musica viene spesso associata ad un valenza emotiva Le emozioni musicali vengono percepite in modo facile e veloce

dai membri della stessa cultura.

La maggior parte dei soggetti utilizzano un sistema di raggruppamento basato sulle due dimensioni:

valenza emotiva arousal.

Le emozioni musicali possono essere espresse attraverso alcune

caratteristiche strutturali che sono legate alla cultura e allo stile musicale.

III. Musica ed emozioni

Gli indizi acustici che differenziano la percezione-valutazione emotiva comprendono virtualmente tutti gli aspetti delle strutture

musicali e includono sia caratteristiche strutturali che legate all’esecuzione

(performance).

Le percezione delle emozioni legate alla musica può essere manifestata anche attraverso

alcune risposte fisiologiche legate all’attività del sistema nervoso autonomo (es. la

frequenza cardiaca, la sudorazione, ecc).

Alcuni cenni sulla musicoterapia

La musica è una funzione complessa che necessita e stimola ampie reti neurali. È accessibile a tutti, anche a bambini molto piccoli. La pratica musicale sembra poter modificare - entro certi limiti - le connessioni cerebrali e migliorare alcune capacità non musicali. La musica è un canale privilegiato nel veicolare le emozioni, in maniera efficace e semplice al tempo stesso.

La musicoterapia è una nuova disciplina che incontra sempre più successo Studi recenti dimostrano la possibile efficacia della musicoterapia in ambito terapeutico e permettono di migliorare le tecniche di musicoterapia su basi scientifiche solide.

IV. Musica e neuroscienze cognitive

La plasticità cerebrale

La rappresentazione corticale trovata per alcune aree motorie (es. dita) e uditive nei musicisti dimostra come un training musicale intensivo possa portare a un adattamento funzionale dell'organizzazione della corteccia cerebrale.

I cambiamenti nella rappresentazione corticale sono correlati all'età in cui il soggetto ha iniziato a suonare.

I musicisti che hanno iniziato a suonare prima dell'età di 9 anni, hanno una rappresentazione corticale più estesa per le aree coinvolte nell’elaborazione musicale.

La plasticità cerebrale è possibile anche negli adulti ma è più limitata rispetto a quella dei bambini.

IV. Musica e neuroscienze cognitive

La specializzazione emisferica nella musica

In passato si era pensato che l’emisfero destro fosse responsabile dell’elaborazione musicale ma oggi è chiaro che una dicotomia rigida è troppo riduttiva.

In particolare è stato visto che i fattori importanti nel determinare la specializzazione emisferica sono la natura del training musicale e le strategie usate nell’ascolto e/o nell’elaborazione musicale.

Le neuroscienze cognitive si occupano di studiare l’architettura anatomo-funzionale dei processi cognitivi.

Lo studio dei processi cognitivi aiuta a costruire dei modelli di funzionamento mentale che spiegano l’organizzazione di ogni facoltà cognitiva. In particolare:

divisione in sottocomponenti

connessioni con aree distinte

IV. Musica e neuroscienze cognitive

IV. Musica e neuroscienze cognitive

Modulare o non modulare? Lo studio delle neuroscienze cognitive della

musica è stato influenzato dall'idea della modularità delle funzioni musicali.

Secondo questo concetto, l’architettura dei processi mentali umani è costituita da componenti distinte (moduli).

Applicando questo concetto alla musica, si vede un frazionamento delle diverse funzioni musicali.

IV. Musica e neuroscienze cognitive

L'organizzazione modulare riguarda una segmentazione delle proprietà fisiche e acustiche della musica (come, per esempio, tempo e altezza), che trova un riscontro fisiologico nella loro rappresentazione in substrati neurali separati e solo parzialmente sovrapponibili.

Considerando gli studi con pazienti cerebrolesi, è possibile trovare dissociazioni con l'isolamento di alcune sottocomponenti di elaborazione musicale.

Tecniche di elettrofisiologia/ neuroimmagine/ neurostimolazione per studiare i circuiti neurali che sono alla base dell’elaborazione musicale

Conclusioni

E’ possibile studiare le capacità musicali anche in bambini molto piccoli (neonati)

Rapporto tra fattori biologici e ambientali

Expertise e plasticità

Specializzazione emisferica: dati eterogenei e ruolo esperienza

Musica e multisensorialità: sistema motorio, linguaggio, spazio, (emozioni…)

Aree cerebrali: corticali, sottocorticali, cervelletto

Ogni cambiamento nel nostro comportamento

– percezione, pensiero, memoria,

apprendimento, emozioni – provoca una

modificazione nell’organizzazione neurale.

Ogni cambiamento nel nostro comportamento

– percezione, pensiero, memoria,

apprendimento, emozioni – provoca una

modificazione nell’organizzazione neurale.

La musica può essere uno strumento molto

potente per studiare questa relazione e i

collegamenti tra le diverse funzioni cognitive

grazie!