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LA PSICOPATOLOGIA

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LA PSICOPATOLOGIA

LA PSICOPATOLOGIA

Consiste nello studio sistematico di

esperienze, cognizioni, emozioni e

comportamenti abnormi.

PSICOPATOLOGIA

Psicopatologia

descrittiva

Psicopatologia

evolutiva

Fenomenologia

PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Descrive e classifica le esperienze, cognizioni, emozioni e comportamenti anomali del paziente, evitando assunti teorici e spiegazioni.

LA FENOMENOLOGIA

E’ lo studio degli eventi psichici e somatici che si avvale del metodo empatico, cioè del tentativo di osservare comprendendo gli eventi psichici del paziente.

E’ un approccio complesso e multidisciplinare focalizzato sullo studio dei processi ontogenetici normali ed anormali, adattativi e maladattativi.

PSICOPATOLOGIA EVOLUTIVA

I disturbi psichiatrici comportano generalmente alterazioni a carico di molteplici aspetti della fisiologia umana:

Percezione Emozioni

Linguaggio Pensiero Comportamento

PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA: GLI ASPETTI PROBLEMATICI

1) Salute e malattia

a) la definizione dalla WHO

La salute è uno stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplicemente l’assenza di malattia o infermità.

PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA: GLI ASPETTI PROBLEMATICI

1) Salute e malattia mentale

a) la definizione di Griesinger

Le malattie mentali sono malattie del cervello

PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA: GLI ASPETTI PROBLEMATICI

Normalità - Anormalità

• La norma di valore

• La norma statistica

• La norma individuale

• La norma tipologica

PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA: GLI ASPETTI PROBLEMATICI

Normalità - Anormalità

• La norma di valore: assume l’ideale come concetto di normalità. Esempio: è normale avere una dentatura perfetta; ogni imperfezione è un’anomalia.

• La norma statistica: è anormale ciò che cade al di fuori di una fascia limitata di variazione dalla media.

PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA: GLI ASPETTI PROBLEMATICI

Normalità - Anormalità

La norma individuale: si riferisce all’abituale

livello di funzionamento di un individuo; a

seguito di un danno cerebrale, ad esempio,

un individuo può presentare un declino delle

sue funzioni mentali rispetto ad un livello

mantenuto precedentemente nel tempo.

PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA: GLI ASPETTI PROBLEMATICI

Normalità - Anormalità

La norma tipologica: si usa per descrivere condizioni che in un certo contesto vengono considerate normali da tutti i punti di vista precedenti, pur trattandosi di anomalie o di vere e proprie malattie; ad esempio, la malattia infettiva detta pinta, che consiste in una particolare chiazzatura della pelle, per alcuni indiani dell’America del Sud ècondizione necessaria per far parte della tribù.

PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA: SINTOMI e SEGNI

I Sintomi

La medicina denomina sintomo ciò che il paziente lamenta: sentirsi agitato, avere difficoltà ad addormentarsi, sentirsi triste sono esempi di sintomi.

I sintomi possono non essere direttamente osservabili da un esaminatore.

PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA: SINTOMI e SEGNI

I Segni

Sono le anomalie direttamente osservabili

da parte dell’esaminatore, che appaiono

spontaneamente o possono essere elicitati

per mezzo dell’esame fisico o mentale, o

possono essere evidenziati con strumenti di

laboratorio.

PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA: SINTOMI e SEGNI

L’influenza dell’osservatore

In assenza di criteri standardizzati, i criteri soggettivi dell’esaminatore influenzano in misura notevole la valutazione dei segni e dei sintomi. I clinici utilizzano le proprie risposte emotive, le loro intuizioni come parte integrante della raccolta di informazioni psichiatriche. Tuttavia, èimportante che il clinico sia consapevole di tale componente soggettiva e si interroghi su quali siano gli elementi che hanno condotto ad una certa conclusione.

PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA: SINTOMI e SEGNI

Segni e sintomi aspecifici

Si tratta di una serie di manifestazioni che possono essere considerate analoghe a talune manifestazioni della medicina generale, quali la febbre, il dolore o l’arrossamento, che possono comparire in svariate situazioni, ed essere sottese da molteplici fattori eziologici.

PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA: SINTOMI e SEGNI

Segni e sintomi aspecifici in ambito psicopatologico

Rappresentano la via finale comune attraverso cui si esprimono le disfunzioni a carico del SNC e della vita psichica.

Le allucinazioni, per esempio, possono essere dovute ad un danno organico a carico del SNC (lesioni del lobo temporale), all’assunzione di sostanze (LSD o anfetamine), ad una protratta deprivazione sensoriale o ad una psicosi funzionale.

PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi della Coscienza

Che cos’è la coscienza?

Che cos’è la coscienza?

Nel “Il fu Mattia Pascal” Pirandello scriveva “Noi non siamo come l’albero che vive e non si sente, a cui la terra, il sole, l’aria, la pioggia, il vento non sembra che sieno cose ch’esso non sia: cose amiche o nocive. A noi uomini, invece, nascendo, è toccato un tristo privilegio, quello di sentirci vivere, con la bella illusione che ne risulta: di prendere cioè come una realtà fuori di noi questo nostro interno sentimento della vita, mutabile e vario, secondo i tempi, i casi e la fortuna”.

I dizionari per lo più definiscono la coscienza

come la consapevolezza che ha un individuo

del proprio sé e dell’ambiente circostante o

come la facoltà immediata di avvertire,

comprendere, valutare i fatti che si

verificano nella sfera dell’esperienza

individuale o si prospettano in un futuro più o

meno vicino.

Per esemplificare il concetto potremmo dire

che senza questa complessa funzione della

mente non ci sarebbe dato di sapere tutto

ciò che sappiamo della gioia, del dolore, dei

sentimenti, delle storie della nostra vita e di

quella degli altri; senza la coscienza nessuno

dei più alti prodotti dell’evoluzione della

nostra specie sarebbe mai stato possibile,

dall’etica, alla religione, ai modelli di

organizzazione sociale e politica, dall’arte,

alle scienze, alla poesia.

La coscienza ci accompagna dal momento in cui ci svegliamo dal sonno (quello senza sogni, perché mentre sogniamo è comunque presente una qualche forma di coscienza) fino a quando ci addormentiamo di nuovo, o andiamo in coma, oppure moriamo, o in qualche modo non siamo coscienti.

Per la maggior parte del nostro tempo siamo coscienti e, per meglio dire, siamo coscienti di qualcosa, che può essere lo stato del mondo intorno a noi (è estate, è buio, c’ètroppo rumore, gli altri dormono ecc.) o quello del nostro mondo interno (sono stanco, contento, spaventato ecc.) o delle sensazioni che ci informano di tale stato. Siamo consapevoli di essere consapevoli di alcune cose, ma non di altre (sono consapevole della mia capacità di sopportare la fatica, non so immaginare cosa si prova ad essere privati di tutti i propri affetti).

La nostra coscienza è davvero così continua come noi la avvertiamo?

Oliver Sacks descrive, nel suo famosissimo libro intitolato “Risvegli”, alcuni casi di pazienti affetti da una grave forma di encefalite in cui “i loro pensieri e sentimenti erano rimasti immutabilmente fissati al punto in cui il lungo sonno li aveva oscurati”. Dopo il trattamento con L-DOPA (la sostanza che consentì di ripristinare il funzionamento di importanti circuiti cerebrali compromessi dalla malattia) molti di questi pazienti, talora dopo 30 anni trascorsi in questo stato di assenza di coscienza, esperirono come presente il loro lontano passato; la coscienza cioè si era riconnessa al punto in cui si era interrotta.

Alterazioni quantitative dello stato di coscienza

Obnubilamento o torpore

• lentezza e difficoltà nel percepire le domande

• lieve disorientamento nei vari parametri

• incompletezza ed errori nel riportare notizie biografiche

Stato stuporoso

• attività mentale e fisica sono ridotte al minimo

• possibilità di risvegliare il soggetto con stimoli intensi

Alterazioni quantitative dello stato di coscienza

Coma

• risposte ai comandi verbali sono assenti o inadeguate

• impossibilità a percepire e rispondere a stimoli interni/esterni

Alterazioni quantitative dello stato di coscienza

Stato crepuscolare (restringimento del campo di coscienza)

• Il comportamento è diretto ad una determinata azione.

Alterazioni quantitative dello stato di coscienza

Stato crepuscolare onirico

• Attività motoria spesso afinalistica con oscillazioni tra agitazione e stupore

• Spunti deliranti sconnessi

• Disturbi psicosensoriali

• Reazioni affettive inadeguate o esagerate

• Ansia, spavento

Alterazioni quantitative dello stato di coscienza

Ipervigilanza

• Stato di eccitamento psichico disordinato

e spesso sterile, l’attenzione è

facilmente sollecitata da stimoli esterni,

non è sempre compatibile con una elevata

prestazione.

Alterazioni quantitative dello stato di coscienza

Amenza o delirium

• Stato confusionale acuto, grave, con

cospicui fenomeni vegetativi e globale

compromissione delle funzioni cognitive.

Alterazioni quantitative dello stato di coscienza

Alterazioni della coscienza del sé

DepersonalizzazioneSensazione soggettiva di irrealtà, di estraneità

da se stessi →→→→ Depersonalizzazione psichica

dal proprio corpo →→→→ Depersonalizzazione fisica

dal mondo circostante →→→→ Derealizzazione

E’ un sintomo di diverse patologie psichiatriche,

(Sindromi d’ansia, psicotiche, affettive), ma viene

anche considerato un disturbo a sé stante (Diagnosi

di depersonalizzazione del DSM-IV)

PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi del Pensiero

Molte delle nostre conoscenze sui processi di pensiero derivano dallo studio del linguaggio. Quest’ultimo riflette il pensiero, ma solo in parte, poiché molti processi di pensiero sono di fatto preverbali, o comunque hanno modalità diverse da quelle del linguaggio comunemente inteso.

Disturbi del Pensiero

Il pensiero comprende un insieme di processi

quali l’immaginare, valutare, prevedere,

pianificare, creare, volere etc..Possiamo pensare

in immagini, in musica, o in simboli non linguistici

Molte delle nostre conoscenze sui processi di

pensiero derivano dallo studio del linguaggio.

Quest’ultimo riflette il pensiero, ma solo in

parte, poiché molti processi di pensiero sono di

fatto preverbali, o comunque hanno modalità

diverse da quelle del linguaggio comunemente

inteso.

PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi della Forma e del Flusso del Pensiero

All’interno della norma vi sono notevoli e

numerose variazioni del flusso del pensiero.

Per alcune persone esso è rapido, scorre

con facilità, produttività e precisione; per

altri è più lento e scorre con maggiore

difficoltà.

PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi della Forma e del Flusso del Pensiero

Il rallentamento del pensiero (e del

movimento) si osserva nel ritardo

psicomotorio, che è caratteristico di alcune

condizioni fisiche, quali l’ipotiroidismo, e

delle sindromi depressive.

PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi della Forma e del Flusso del Pensiero

Il blocco del pensiero consiste nell’arresto improvviso del flusso del pensiero, come se l’ideazione in corso venisse improvvisamente esclusa dalla coscienza.

E’ un sintomo di frequente riscontro nei pazienti affetti da schizofrenia, nei quali spesso si accompagna alla convinzione che il pensiero sia stato sottratto da forze estranee.

PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

L’accelerazione del pensiero viene in genere osservata in associazione con un aumento del flusso del linguaggio.

E’ un sintomo di frequente riscontro nei pazienti affetti da mania, ipomania, ma anche nelle tireotossicosi ed in stati di intossicazione da anfetamine, caffeina o cocaina. Talora l’accelerazione è tale che viene denominata fuga delle idee per indicare il susseguirsi con estrema rapidità di idee tra loro poco collegate, talora incoerenti.

PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi della Forma e del Flusso del Pensiero

Circostanzialità: si riferisce ad un modo di

parlare molto indiretto ed esitante, che

non raggiunge mai la sua idea finale. La

persona che parla introduce nel discorso

moltissimi dettagli inutili, la cui esposizione

può protrarsi anche per lungo tempo,

impedendo di arrivare al punto di ciò che si

sta discutendo.

PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi della Forma e del Flusso del Pensiero

Tangenzialità: si riferisce al rispondere ad una domanda di traverso ovvero in modo

non pertinente o anche con una risposta

che abbia solo una vaga relazione con la

domanda.

Diversamente dal deragliamento, si

riferisce solo alle risposte ad una domanda

e non ai passaggi all’interno di un discorso

PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi della Forma e del Flusso del Pensiero

Tangenzialità:

Domanda: Qual è il suo titolo di studio?

Risposta: Oh, si certo la cultura è

importante, adesso tutti vanno a scuola, la

scuola è obbligatoria fino a 16 anni….

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Disturbi della Forma e del Flusso del Pensiero

Deragliamento: si riferisce ad un tipo di

discorso spontaneo in cui spesso si passa da

un argomento all’altro, senza che vi siano

dei chiari nessi associativi. Colui che parla

sembra perdere continuamente il filo del

discorso che appare pertanto sconnesso.

PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi della Forma e del Flusso del Pensiero

Deragliamento Domanda: Qual è il suo titolo di studio?Risposta: Oh, si certo la cultura èimportante, adesso tutti vanno a scuola, la scuola è obbligatoria fino a 16 anni. Mi piace il disegno, anzi ancora di più la musica, ho suonato molti strumenti nella mia vita. C’era un grande giardino a casa mia …

PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi della Forma e del Flusso del Pensiero

Incoerenza: si riferisce ad un tipo di discorso spontaneo che spesso risulta del

tutto incomprensibile. Spesso si accompagna

al deragliamento, ma si differenzia da

questo perché si verifica all’interno della

stessa frase e non nel passaggio da un

periodo all’altro del discorso. E’ un disturbo

raro e quando si manifesta è di solito grave.

PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi della Forma e del Flusso del Pensiero

Incoerenza Domanda: Cosa pensa di questa crisi energetica che si sta verificando nel mondo?

Risposta: Stanno distruggendo l’olio, ne fanno sapone, ci si può tuffare nell’acqua, la mia famiglia vorrebbe che mi facessi bruciare, ma io penso che è meglio avere i capelli rossi e mettere sempre la benzina dove capita…

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Disturbi della Forma e del Flusso del Pensiero

Illogicità: si riferisce ad un tipo di discorso in cui vengono raggiunte delle conclusioni senza seguire un processo logico. Se si manifesta come conseguenza di premesse deliranti non viene considerato come fenomeno a sé stante. Altresì non sono compresi in questa denominazione i pensieri illogici in relazione con il contesto culturale e/o religioso della persona.

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Disturbi della Forma e del Flusso del Pensiero

Illogicità

I genitori sono le persone che ti allevano.

Qualunque cosa ti allevi è un genitore. Un

genitore può essere come una roccia e

dunque anche una roccia può essere un

genitore.

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Disturbi della Forma e del Flusso del Pensiero

Disturbi del Contenuto del Pensiero

Normalmente il contenuto del pensiero,

ovvero quel complesso, variabile flusso di

pensieri coscienti, include credenze,

preoccupazioni, desideri e fantasie che si

presentano con un grado variabile di

chiarezza, differenziazione e forza. Il

pensiero normale è spesso illogico ed è

fatto di numerose credenze e pregiudizi.

PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Normalmente il pensiero ed il comportamento di un individuo è articolato intorno ad un sistema di credenze che influenza le aspettative dell’individuo e le sue modalità di elaborazione dell’informazione proveniente dal mondo esterno e dal mondo interno. Talune di queste credenze sono evanescenti e transitorie, altre stabili, pervasive e tenaci. Alcune credenze sono peculiari di uno specifico individuo, altre sono condivise con gruppi più o meno ampi di altre persone.

PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi del Contenuto del Pensiero

Il contenuto del pensiero viene dettoegosintonico quando è coerente con il senso di sé dell’individuo ed egodistonico quando è in contrasto con aspetti essenziali del suo sistema di valori. In una persona che ha di séun’immagine di persona mite e non aggressiva, l’impulso di aggredire un altro può essere avvertito come egodistonico ed immediatamente neutralizzato dal pensiero egosintonico che si tratta solo di una fantasia, non certo di un’intenzione reale.

PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi del Contenuto del Pensiero

Le fantasie rappresentano un’importante

componente del pensiero normale, più intensa

e frequente nella fanciullezza ed in individui

creativi.

PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi del Contenuto del Pensiero

I pensieri intrusivi (fantasie sul cibo, sul fumo o a

contenuto sessuale) sono comuni ma diventano una

condizione patologica quando interferiscono con la

vita quotidiana dell’individuo.

Lo stile ossessivo del pensiero è caratterizzato

dall’attenzione ai dettagli, ed alle numerose

implicazioni di ogni singolo atto o pensiero. Può anche

essere adattativo.

PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi del Contenuto del Pensiero

Le ossessioni sono idee, pensieri, impulsi o immagini che, almeno inizialmente, sono esperite come egodistoniche, intrusive ed insensate (per esempio una persona molto religiosa che ha l’impulso di dire o fare cose blasfeme nel corso di una cerimonia religiosa, un genitore che pensa di uccidere il proprio bambino). Il soggetto riconosce le ossessioni come un prodotto della propria mente (non imposte dall’esterno, come accade nel corso dell’esperienza psicotica dell’inserzione del pensiero); tenta di ignorarle o sopprimerle, o anche neutralizzarle con altri pensieri o azioni.

PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi del Contenuto del Pensiero

Il termine ossessione deriva dalla parola latina obsidere, cioè assediare. Le idee ossessive possono essere semplici o complesse ed il contenuto può essere molto vario. In base ai contenuti più comuni si distinguono:

• ossessioni di aggressività (paura di fare del male a se stessi o agli altri, di dire oscenità o insulti, di rubare, di non controllare impulsi indesiderati, di essere responsabili di avvenimenti terribili, immagini di orrore e violenza).

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Disturbi del Contenuto del Pensiero

• ossessioni di contaminazione (paura o disgusto nei confronti di rifiuti o secrezioni corporee, preoccupazione per la sporcizia e le infezioni, per i contaminanti ambientali, quali le radiazioni, per gli insetti)

• ossessioni sessuali (pensieri, immagini o impulsi proibiti o perversi o violenti)

• ossessioni religiose (preoccupazioni di bestemmia, sacrilegio, eccessiva preoccupazione con temi di moralità, giusto/ingiusto ecc.)

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Disturbi del Contenuto del Pensiero

• ossessioni di ordine e simmetria (spesso accompagnate da pensiero magico: per es. mio fratello avrà un incidente se io non metto queste cose in questo modo)

• ossessioni somatiche (preoccupazioni di malattia, eccessiva preoccupazione per parti del proprio corpo o del proprio aspetto)

• ossessioni di raccolta e conservazione di oggetti

• ossessioni varie (bisogno di ricordare, di dire certe cose, paura di perdere le cose, suoni o musiche intrusive, numeri fortunati o sfortunati ecc.)

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Disturbi del Contenuto del Pensiero

I pensieri fobici includono paure irrazionali.

Alcuni pensieri fobici assumono le

caratteristiche di pensieri ossessivi, mentre

altri emergono solo in presenza di specifici

contesti, come ad esempio trovarsi in un luogo

in cui notoriamente vi sono serpenti.

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Disturbi del Contenuto del Pensiero

Le fobie semplici sono paure irrazionali e persistenti provocate da specifici stimoli, quali i serpenti, i ragni, le altezze, lo sporco o gli escrementi. Alcune di queste fobie possono rappresentare amplificazioni di comportamenti che hanno, dal punto di vista evoluzionistico, alto valore adattativo.

PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi del Contenuto del Pensiero

Disturbi del Contenuto del Pensiero

Le fobie complesse sono più elaborate. Un

esempio è l’agorafobia, ovvero la paura di

trovarsi in luoghi o situazioni da cui è

difficile o imbarazzante allontanarsi o in cui

è difficile o imbarazzante chiedere aiuto.

PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi del Contenuto del Pensiero

Le Idee prevalenti sono definite come idee accettabili, comprensibili, ma perseguite al di là di limiti ragionevoli. L’idea prevalente non è né un’idea ossessiva, né un’idea delirante, ma è preoccupante per il grado in cui domina la vita dell’individuo che la presenta. L’idea prevalente interferisce con il normale funzionamento dell’individuo e provoca uno stato di sofferenza a lui o agli altri. Essa rende secondarie tutte le altre idee, obiettivi, progetti ed emozioni del soggetto, la cui intera vita si svolge intorno a quest’idea. La componente affettiva che sottende l’idea è di solito molto forte.

PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Le Idee Prevalenti

Il termine fu introdotto da Wernicke (1906), che la distingueva dall’ossessione in quanto non avvertita dal soggetto come priva di senso, e dal delirio in quanto più plausibile. Qualitativamente l’idea prevalente è simile ad appassionate convinzioni politiche, etiche o religiose. Il paziente con un’idea prevalente di solito la agisce e la persegue con grande determinazione.

Le idee prevalenti possono essere presenti in disturbi paranoidei, ipocondriaci, dismorfofobici, del comportamento alimentare o nel transessualismo.

PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi del Contenuto del Pensiero

I Deliri sono definiti come false credenze, fermamente mantenute a dispetto di evidenze contrarie. E’ certamente una definizione problematica, se si tiene conto del fatto che numerose convinzioni e credenze fermamente mantenute possono non essere affatto sostenute da adeguate evidenze (ad esempio credenze religiose e politiche, con aspetti integralisti e settari).

PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi del Contenuto del Pensiero

I deliri si collocano ad un’estremità di un continuum di distorte credenze:

a b c

a= convinzioni salde, relativamente plausibili

b= credenze personali, irrealistiche, che l’individuo talora è disposto a considerare non plausibili

c= deliri, ovvero convinzioni personali, immodificabili, spesso bizzarre ed idiosincrasiche, che rimangono tali a dispetto di ogni evidenza.

PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi del Contenuto del Pensiero

I deliri possono anche essere condivisi da piùpersone: folie à deux, folie à famille.E’ molto difficile stabilire un confine tra questi fenomeni e culti condivisi da sette o gruppi.

Il contenuto dei deliri è molto influenzato dalla cultura. Nei secoli scorsi erano piùfrequenti i deliri di persecuzione a contenuto religioso, attualmente sono più frequenti quelli a contenuto sociale.

PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Il Delirio

I soggetti con deliri di persecuzione credono che qualcuno trami contro di loro o li perseguiti in qualche

modo. Spesso i pazienti sono convinti di essere spiati,

seguiti, che la propria camera o il proprio ufficio

vengano perquisiti, che il loro telefono venga messo

sotto controllo. Il delirio può essere talora anche

molto elaborato, nel senso che il paziente ritiene che

tutto ciò accade perché qualcuno è convinto che lui sia

un agente segreto di un governo straniero.

PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Il Delirio

I soggetti con deliri di colpa o di peccato credono di

aver commesso qualcosa di molto grave e

imperdonabile. Si sentono responsabili di aver causato

o di poter causare disastri e rovina alla famiglia, e

sono convinti, se religiosi, che dovranno subire la

punizione divina.

PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Il Delirio

I soggetti con deliri di gelosia sono convinti che il proprio partner sia infedele e considerano prova di ciò una varietà di indizi, eventualmente del tutto estranei a tale possibilità.

I soggetti con deliri di grandezza ritengono di essere dotati di straordinari poteri e capacità, di essere famosi, di dover compiere opere o missioni straordinarie.

I soggetti con deliri mistici hanno false convinzioni di natura religiosa: sono convinti, per esempio, di una seconda venuta di Cristo sulla terra, di essere in contatto con l’Anticristo ecc.

PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Il Delirio

I soggetti con deliri somatici sono convinti che il

proprio corpo sia ammalato, anormale o trasformato

(convinzione che il cervello sia in putrefazione, che le

mani si siano ingrandite, che il volto abbia assunto una

strana forma). I deliri somatici possono anche essere

accompagnati da allucinazioni tattili o di altro tipo (il

paziente è convinto che vi siano nella sua testa dei

cuscinetti a sfera e li sente far rumore quando cozzano

l’uno con l’altro.

PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

I soggetti con idee o deliri di riferimento sono convinti

che eventi, affermazioni o osservazioni insignificanti si

riferiscano alla loro persona o comunque abbiano un

significato speciale che li riguarda. Se, per esempio,

entrano in una stanza dove alcune persone parlano o

ridono, sospettano che le persone parlino o ridano di

loro.

PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Il Delirio

Il soggetto con deliri di influenzamento è convinto che le sue azioni o sensazioni siano controllate da forze esterne. Per esempio dirà che delle onde radio vengono mandate al loro cervello per indurlo a provare determinate sensazioni o a fare determinate cose.

Il soggetto con deliri di lettura del pensiero crede che la gente possa leggere i suoi pensieri; quello con esperienze di diffusione del pensiero crede che i suoi pensieri si diffondano all’esterno, in modo che egli stesso o gli altri possano udirli. A volte la convinzione èche i suoi pensieri captati con un microfono vengano poi trasmessi via radio o TV.

Il Delirio

PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Il soggetto con esperienze di inserzione del pensiero

crede che pensieri che non riconosce come propri siano

stati inseriti nella sua mente.

Il soggetto con esperienze di furto del pensiero può

avvertire che una forza estranea gli sottrae il pensiero

mentre lo sta formulando.

Il Delirio

PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi della Percezione - Premesse teoriche

Secondo Jaspers, oggetto è tutto ciò che ci sta di

fronte... e che percepiamo, afferriamo, pensiamo e

riconosciamo… che sia reale o irreale, evidente o

astratta, chiara o confuso. Gli oggetti ci si presentano

come percezioni o come rappresentazioni. Nelle

percezioni gli oggetti sono presenti nella loro

corporeità… presenti in modo sensibile… nelle

rappresentazioni sono presenti come immagini (sono

assenti, hanno caratteristiche di soggettività).

PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

�Normalmente, l’individuo organizza le sensazioni provenienti dal mondo esterno in eventi coerenti e comprensibili. Tutti gli organi di senso contribuiscono

Normalmente, l’individuo organizza le sensazioni

provenienti dal mondo esterno in eventi coerenti e

comprensibili. Tutti gli organi di senso contribuiscono

alla percezione organizzata, anche se in condizioni di

compromissione dell’apparato sensoriale, qual è la

cecità, la sordità o l’anestesia, la percezione è

compromessa, tuttavia ancora possibile, in quanto gli

esseri umani ricevono informazioni circa un oggetto

attraverso una varietà di sistemi sensoriali.

Disturbi della Percezione - Premesse teoriche

PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi della Percezione - Alterazioni dell’intensità

In alcune condizioni psicopatologiche, (in particolare

delirium, intossicazioni da sostanze, psicosi acute, aure

epilettiche) l’aumentata intensità può comportare

significative alterazioni della percezione e produrre

delle illusioni: per esempio un tetto di mattoni rossi

appare come un fuoco, una finestra che sbatte come

una cannonata, ecc..

PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi della Percezione

Le False Percezioni

Le Illusioni sono percezioni distorte nella valutazione

delle dimensioni, della forma e delle relazioni spaziali.

Esse sono comuni anche in assenza di patologie

psichiatriche, in individui sani, in particolari condizioni

emotive o di affaticamento. Le illusioni sono erronee

interpretazioni di stimoli sensoriali esistenti:

camminando spaventati in una strada buia un albero può

apparirci come un individuo minaccioso.

PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi della Percezione

Le Illusioni (secondo Jaspers)

Le illusioni affettive, corrispondenti alla descrizione precedente.

Le illusioni da disattenzione, dovute al fatto che ogni percezione contiene elementi di ricostruzione da parte del soggetto che percepisce: se leggiamo una parola contenente un errore di ortografia non ce ne accorgiamo perché la completiamo noi, a meno che non si richiami la nostra attenzione su di esso.

Le pareidolie, ovvero impressioni sensoriali create dalla fantasia: nuvole che sembrano forme umane o di animali, macchie sulle pareti che ci appaiono come forme riconoscibili, ecc..

PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi della Percezione

Le Allucinazioni

Le allucinazioni, sono percezioni in assenza di un corrispondente stimolo reale. Esse hanno carattere di corporeità, non sorgono dalla trasformazione di percezioni reali, ma in modo completamente nuovo, accanto e contemporaneamente a percezioni reali. Quest’ultima caratteristica le distingue dai sogni. Le allucinazioni sono esperite come vivide, immediate, indipendenti dalla volontà e, almeno temporaneamente, come reali.

Le allucinazioni possono riguardare qualunque modalitàsensoriale, anche più di una contemporaneamente.

PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Le allucinazioni possono essere esperite da individui sani in particolari condizioni. Le allucinazioni ipnagogiche e ipnopompiche sono comuni, piùfrequentemente visive, ed hanno luogo, rispettivamente, nei momenti che precedono l’addormentamento o che seguono immediatamente il risveglio. Almeno il 50% delle persone il cui partner èdeceduto di recente riportano allucinazioni della voce o della presenza fisica del coniuge. A seguito di un’amputazione è molto comune il fenomeno dell’arto fantasma

PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi della Percezione

Le Allucinazioni

Le allucinazioni variano a seconda della

• modalità sensoriale• grado di complessità• localizzazione (dentro o fuori dal corpo)• grado di convinzione circa il suo essere reale• influenza sul comportamento

PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi della Percezione

Le Allucinazioni

Disturbi della Percezione

Le Allucinazioni Uditive

Sono stati descritti vari tipi di allucinazioni uditive: il

paziente può riferire voci, rumori o altri suoni. Le

allucinazioni costituite da suoni o rumori sono di solito

considerate meno caratteristiche della schizofrenia. In

quest’ultima sono più frequenti le seguenti:

•Le allucinazioni in seconda persona

•Le voci che commentano

•Le voci di comando

•L’eco del pensiero

PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi della Percezione

Le Pseudoallucinazioni

In base alla localizzazione della percezione si opera una distinzione tra allucinazioni e pseudoallucinazioni:

Le pseudoallucinazioni sono percezioni esperite come provenienti dall’interno della mente. Rispetto alle allucinazioni propriamente dette manca il carattere di corporeità della percezione e la proiezione nello spazio oggettivo esterno.

PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi della Percezione

Allucinazioni parziali e funzionali

Il termine pseudoallucinazione è stato talora

utilizzato per indicare allucinazioni rispetto alle

quali il paziente si mostra dubbioso, critico. In

analogia con quanto avviene per il delirio, è

preferibile parlare di allucinazioni parziali.

PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi della Percezione

Allucinazioni in patologie di interesse internistico

Le allucinazioni possono avere luogo nel corso di crisi epilettiche. In tal caso hanno una durata limitata (pochi secondi, qualche minuto). Più spesso sono relativamente semplici, ma possono anche contenere immagini elaborate.

Le allucinazioni nel corso di crisi di emicrania sono riscontrate in circa il 50% dei pazienti affetti da emicrania. Sono per lo più immagini semplici di tipo geometrico, ma immagini più complesse sono anche possibili, insieme con micropsia o macropsia.

PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi dell’Umore

I termini Umore, Affetto, e Sentimento non

sono usati in modo univoco.

Umore, affetto e sentimento possono essere

descritti da una serie di importanti qualità:

intensità (da lieve a profondo), stabilità (da

labile a rigido), reattività (nessuna o

marcata), periodicità (periodico o aperiodico),

congruenza (congruo o incongruo).

PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Il termine Umore indica di solito uno stato d’animo, una disposizione sentimentale piacevole o spiacevole, che persiste nel tempo (da alcune ore ad anni) e che per il tempo che dura dà una particolare coloritura affettiva all’intera vita psichica.

PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi dell’Umore

Il termine Affetto è di solito usato per indicare modificazioni sentimentali intense e complesse, che variano da momento a momento, così come può essere osservato anche nel contesto del colloquio clinico, e a cui si associano modificazioni somatiche concomitanti e consecutive.

Disturbi dell’Umore

PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Il termine Sentimento è utilizzato di solito

per indicare stati affettivi o dell’umore

connessi a specifici contenuti ideativi.

PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi dell’Umore

Gli umori, gli affetti e i sentimenti sono

importanti sistemi di segnalazione interna ed

esterna.

Disturbi dell’Umore

PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi dell’Umore: LA DEPRESSIONE

Anche il termine DEPRESSIONE è stato utilizzato per descrivere una sindrome, un gruppo di disturbi psichiatrici ed uno stato affettivo.

Quest’ultimo è caratterizzato da tristezza, pessimismo, riduzione dell’energia, sentimenti di indegnità e disperazione. Possono anche essere presenti irritabilità e rabbia, ideazione suicidaria e ruminazioni. Gli aspetti somatici della depressione includono disturbi dell’appetito e del sonno, riduzione o perdita della libido e stipsi.

PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Il termine PSEUDODEMENZA viene utilizzato per descrivere quella condizione in cui la depressione si accompagna ad una severa ma reversibile compromissione delle funzioni cognitive, in particolare della memoria e dell’attenzione.

Il termine DEPRESSIONE MASCHERATA o EQUIVALENTI DEPRESSIVI si riferisce ad una serie di sintomi psicosomatici che si ritiene risultina da una condizione depressiva i cui aspetti emotivi non sono esperiti dal soggetto.

PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi dell’Umore: LA DEPRESSIONE

E’ preferibile parlare di demoralizzazione

quando ci si riferisce ad una condizione non

patologica, transitoria di tristezza,

accompagnata da pessimismo e riduzione

dell’energia.

Continuum demoralizzazione-depressione

Disturbi dell’Umore: LA DEPRESSIONE

PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi dell’Umore: L’UMORE ELEVATO

Il termine UMORE ELEVATO viene utilizzato per descrivere quella condizione in cui l’individuo esperisce uno stato affettivo piacevole, che può andare dall’euforia all’esaltazione: l’individuo esperisce una condizione di benessere e di ottimismo; si sente capace ed espansivo.

Si parla di IPOMANIA e di MANIA quando l’elevazione dell’umore è eccessiva e protratta e si accompagna a livelli di energia insolitamente elevati, con ridotto bisogno di sonno, aumentata loquacità, distraibilità ed eccessivo coinvolgimento in attivitàludiche, anche potenzialmente dannose.

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L’ANSIA

Il termine ANSIA è stato utilizzato in riferimento ad

uno stato emozionale, ad una sindrome, ed a specifici

disturbi psichiatrici.

Quando indica uno stato emozionale (un affetto), si

riferisce ad uno stato spiacevole, che segnala un

pericolo anticipato o imminente. Alla componente

affettiva di solito si associano manifestazioni

autonomiche, percettive, cognitive e motorie.

PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

L’ansia ha molte caratteristiche in comune con la paura; tuttavia, in quest’ultima esiste un pericolo preciso, noto, e commisurato allo stato emotivo, mentre nell’ansia il pericolo non è ben definito e non ha un chiaro rapporto con l’entità della risposta emotiva.

L’ansia libera è una condizione di persistente ansia in cui la causa dello stato emotivo non è nota all’individuo, nel quale una varietà di pensieri ed eventi inducono l’ansia.

L’ANSIA

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