Preview arco n 4 2015

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N 1

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0386

SINCE

1922

Doug Easton, fondatore

©2015

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Sergio Pagani

primo piano

in questo numero

4 Manifestazioni Italiani Bowhunter, una grande prima Valeria BellagamBa

10 Manifestazioni Un Campionato eccellente

ma con scarsa partecipazione Paolo Pasquini

16 L'intervista Berti, ritratto di campione Francesca caPretta

20 L'intervista Fratelli d'arco giancarla Parma

24 Federazioni Rossi al timone della Fiarc V.B.

28 Tecnica compound Questione di impennaggio:

e che gran volo sia! tiziano Xotti

32 Training Programma di allenamento - quarta parte Vincenzo scaramuzza

36 Arco olimpico Il contrasto della spalla in trazione FiliPPo clini

38 Coaching Insegnare il tiro con l'arco ai non vedenti mario Porotti

42 Progettazione campi Tecnologia al servizio del tiro di campagna mimmo PalumBo

46 Arco tradizionale Rastremazione e geniali soluzioni a cura di aicat

48 Mastri arcai Davide Vicini V.B.

50 Dal mercato V.B.

52 Prova tecnica Mk Alpha: il riser "celebrità" gaBriele mazza

54 Eventi A Pesaro l'Archery Country House l.g.

56 Medicina sportiva Focus sull'occhio dominante domenico Bonsignore

59 Psicologia Il goal setting annalisa aVancini

62 Letture Tecniche di mental training nello sport F.c.

64 Storia La caccia al bisonte al tempo degli indiani alessio cenni

68 Panorama a cura di Francesca domenichini

73 Lega Arcieri Medievali mariangela Vacanti-ludoVico Vella

75 In vacanza con l’arco

76 Aica danilo rosini

77 I professionisti dell’arceria

Apriamo questo numero con la cronaca di due manifestazioni, il terzo Campionato Italiano Fiarc di pesca con l’arco e il primo Campionato Bowhunter Ifaa, eventi del tutto particolari e che meritano qualche riflessione. Nel primo caso si tratta di un’operazione di recupero, visto che la seconda edizione del Campionato di Pesca si è tenuta quasi 24 anni fa. I risultati, dal punto di vista della partecipazione, non sono certo stati esaltanti, ma va dato merito alla Fiarc di aver iniziato la rivitalizzazione di un settore che è parte della storia federale, tanto da essere rappresentato in una delle quattro immagini presenti nel suo logo. Qualcuno potrà dire che i pescatori con l’arco oggi in Italia sono pochi, numericamente, ma ampliare l’offerta arcieristica - come già fatto con il tiro a volo, anch’esso insito nelle origini della Fiarc, e con il Fitarco Trap, introdotto recentemente dall'omonima Federazione - signifi-ca esplorare nuovi orizzonti, rimettersi in gioco, dare l’opportunità ai propri tesserati di sperimentare qualcosa di diverso all’interno di una disciplina, il tiro con l’arco, che non smette mai di sorprenderci per i tanti modi in cui può essere declinata.E c’è di più, perché è possibile dare vita a nuove tipologie di gara e specialità ricevendo dagli arcieri una risposta più che positiva, come dimostra il successo del primo Campionato Italiano Bowhunter, organizzato da Fiarc con regolamento Ifaa. Alla prima edizione di questo evento sportivo hanno partecipato ben 423 arcieri, che hanno così dimostrato tutta la loro voglia misurarsi con nuove tipologie di gara, nuove sfide, nuovi “format”, una considerazione che avevamo già fatto osservando la crescita esponenziale di partecipanti al Campionato Indoor 3D Fiarc e che ora possiamo iniziare a chiamare certezza. Sono passati oltre 50 anni dalla nascita del movimento arcieristico italiano e il fatto di riuscire a proporre ancora qualcosa di nuovo agli arcieri di oggi, a volte addirittura coinvolgendoli in massa, ha in sé qualcosa di straordinario, qualcosa che dice molto delle potenzialità e della vitalità del tiro con l'arco nel nostro Paese.

Valeria BellagamBa

L’oFFErTA ArCIErISTICA ChE CrESCE

ANNO XXVII - Numero 4 LUGLIO - AGOSTO 2015Greentime S.p.A. Via San Gervasio, 1 - 40121 Bologna Tel. 051223327 www.greentime.it - [email protected] responsabile: Valeria Bellagamba [email protected] redazione: Francesca Domenichini [email protected] sportivo: Francesca Capretta, Guido Lo Giudice, Giancarla Parma, Maurizio Rampello

Segreteria generale: Valentina Pezzoli, Miriam Serotti, Danila TartariniProgetto grafico e impaginazione: Maria Della RoccaPeriodicità: BimestraleTiratura: 36.000 copieStampa: Grafica Veneta - PdDistributore: ME.PE Distribuzione Editoriale Via Ettore Bugatti 15 - 20142 - MilanoPubblicità: Greentime SpA - Tel. 051/223327 [email protected] copertina: foto Giuliano Bernardi

Articoli e fotografie, anche se non pubblicati, non vengono restituiti. Tutti i diritti sono riservati. Vietata la riproduzio-ne non autorizzata. Pubblicazione registrata presso il Tribunale di Bologna n. 5636 del 23.09.1988.

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Sergio Pagani

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manifestazioni

Avete mai letto di un Campiona-to che già dalla prima edizio-ne registra un boom di parte-cipanti? Ora lo farete perché i

Campionati Italiani Bowhunter, andati in scena a Musiera di Telve Valsugana (Tn) dall’1 al 3 maggio, hanno registra-to un vero e proprio primato, vedendo la partecipazione di ben 423 arcie-ri. La manifestazione era organizzata dalla Compagnia Arcieri del Moronar (05Povo) e ci ha regalato ricordi ed emozioni che ogni partecipante porterà nel cuore: tanti amici con cui ritrovarsi, nuove amicizie, frecce indimenticabili e uno scenario naturale meraviglioso. Dedichiamo un po’ di spazio a quel-la che è la protagonista indiscussa di qualsiasi gara Fiarc: la natura, che ci accoglie ogni qualvolta solchiamo un percorso. Quella di Musiera, locali-tà su un altopiano a 1.500 metri di altitudine, era tra le più spettacolari, con prati e boschi incontaminati, una vista privilegiata, in certi punti davve-ro da mozzare il fiato, sui monti del Lagorai. La montagna è anche dura e così qualche trasferimento tra una piazzola e l’altra è risultato impegnati-vo, ma ha regalato agli arcieri il piacere di guadagnarsi la cima e di godere di panorami indimenticabili. Ma la varietà

La prima edizione dei Campionati Italiani Bowhunter organizzati dalla 05Povo in collaborazione con Fiarc

ha visto la partecipazione di oltre 400 arcieri, che hanno potuto cimentarsi su tiri belli e tecnici, godendo dell’eccellente accoglienza e della splendida natura,

abbracciati dalle suggestive cime del Lagorai.

ItalIanI Bowhunter, una grande prima

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di pendenze e l’alternarsi di prati e bo-schi ha permesso anche di proporre tiri vari, tecnici ed insidiosi. Anche l’acco-glienza da parte della Compagnia or-ganizzatrice e del Ristorante “Il laghet-to” - gestito dalla famiglia Rigoni, che ha ospitato la manifestazione sui suoi terreni - è stata all’insegna della cor-dialità e dell’efficienza, dando la pos-sibilità agli arcieri di rifocillarsi gustan-do le prelibatezze locali, dai canederli

alla polenta con selvaggina, anche se il posto d’onore spetta al carboniero, bevanda tipica della zona preparata con caffè, vino e liquore, servita “alla fiamma” in un bicchiere speciale. Ha deliziato il dopo-gara di molti arcieri e “il signore del carboniero”, che lo ser-viva passando tra i tavoli del ristorante, è diventato immediatamente l’uomo più popolare dei Campionato. Anche nel piazzale fuori dal ristorante era tut-to pronto per accogliere gli arcieri, con un servizio di ristorazione esterno e una grande tensostruttura dove potersi riu-nire e mangiare. Sempre nel piazzale erano presenti anche stand dove era possibile acquistare prodotti arcieristi-ci, ma anche i prodotti enogastrono-

mici locali. I ragazzi della Compagnia organizzatrice, sempre cordiali e sorri-denti, hanno saputo gestire al meglio un evento per il quale non c’erano precedenti, supportati dallo staff della Fiarc nazionale, il presidente Alessan-dro Salvanti, il vicepresidente Giancarla Parma (nel momento in cui si svolgeva la manifestazione entrambi ancora in carica), il consigliere Alberto Villa e la sua compagna Cinzia Capannelli. Han-

no collaborato alla buona riuscita della manifestazio-ne anche l’Apt Valsugana Lagorai, la Provincia Auto-noma di Trento e le Associa-zioni locali Proloco Telve, Al-pini Telve, Fanti Telve, Vigili del Fuoco e Volontari Telve. Passiamo ora alla cronaca del Campionato e delle due giornate di gara, che hanno messo a dura prova le abilità degli arcieri, con tiri tecnici e anche molto lunghi. Chi è stato ad una manifestazio-ne Ifaa sa bene che questa non è una novità, che i tiri oltre i 50 metri sono molto più frequenti rispetto alle nostre gare e che spesso la loro ambientazione è diver-sa da quella a cui l’arciere Fiarc è abituato. Qualche freccia in più non andata a segno c’è stata e forse an-che un po’ di sconforto ini-ziale, da parte di qualche arciere che avrà pensato di essere in una giornata no e di non “riuscire a prenderci”, ma in definitiva le difficoltà erano comuni a tutti, come hanno dimostrato anche i punteggi delle classifiche.

Dopo l’esperienza del primo giorno molti hanno ripreso fiducia e maggiore consapevolezza delle differenze tra tiro Fiarc e tiro Ifaa, un fatto che dimostra l’importanza di provare anche gare con il regolamento della Federazione inter-nazionale. Il primo obiettivo del Cam-pionato era proprio quello di fornire a tutti gli arcieri, anche a quelli che non hanno mai partecipato agli eventi della Federazione internazionale, la possibi-lità di provare una gara Ifaa anche in Italia e di dare invece l’opportunità di allenarsi a coloro che quest’anno par-teciperanno al Mondiale Bowhunter Ifaa in Ungheria. Non entriamo nell’ambito del regola-mento Ifaa, che prevede qualche diffe-

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Elicoidale, offset (inclinato), diritto. Sono, questi, i tre punti che iden-tificano nella loro totalità i sistemi di impennaggio rispetto all’asse

dell’asta della freccia. Non infinite al-ternative, quindi, ma quanto basta a generare un po’ di confusione. Qualche

tecnica compound

piccolo test e la comparazione dei dati scaturiti ci ha aiutato a chiarire le cose.

UN SISTEMA CoNTINUoLa fisica ci racconta della “Legge sulla conservazione dell’energia “. Questo fondamentale principio ci recita a sua

volta che “L’ammontare totale di ener-gia in un sistema è continuo”. Di fatto, nell’istante in cui le frecce si staccano dalla corda, andranno a formare pro-prio un “sistema” grazie all’aria che le avvolgerà per tutto il loro percorso sino ad impatto avvenuto. In altre pa-role, una volta “libere”, le nostre frecce rallenteranno in velocità cedendo ener-gia all’aria. Intuitivamente, qualora le frecce dovessero flettere o vibrare in maniera anomala rispetto al moto retti-

Elicolidale, offset o diritto? Qualche test per capire come garantire alle nostre frecce il mantenimento della velocità.

Questione di impennaggio: e che gran volo sia!

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lineo, la dispersione d’energia aumen-terebbe in maniera decisa.

EFFETTI DELL’IMPENNAGGIoTrovandosi circoscritto nel sistema di cui sopra, l’impennaggio delle aste gioche-rà a sua volta un ruolo importante nella cessione dell’energia. Certo, a causa della sua dimensione, del materiale di costruzione, dei vari profili disponibili ma anche, e non per ultimo, a causa dell’in-clinazione impostata in fase di montag-

gio alle varie alette rispetto all’asse della freccia. Come abbiamo già accennato in apertura, le possibili opzioni si ridu-cono a tre, ovvero: settaggio diritto, set-taggio inclinato e settaggio elicoidale. Facendo riferimento al mantenimento della velocità iniziale di freccia, l’impen-naggio diritto è quello che senza dubbio offre le garanzie migliori. Dotata di una simile geometria d’impennaggio, infat-ti, l’asta non avrà alcuna tendenza a ruotare su se stessa durante il volo. Al

contrario, con un’inclinazione di penne dalla cocca alla punta pari a 1, 2 o 3 gradi, indipendentemente dal verso (de-stro o sinistro), le stesse agevoleranno in maniera sostanziale l’avvitamento della freccia attraverso l’aria, con conseguen-te decremento di velocità. Il medesimo effetto si otterrà con il settaggio elicoi-dale (necessiterà di apposita pinza per impennatore), ma con ulteriore ed intu-itivo decremento. L’effetto potrebbe es-sere più o meno paragonabile a quello che si registra nelle girandole per bimbi soffiandoci sopra. In sostanza, quindi, l’energia dissipata per la rotazione della freccia non sarà disponibile al manteni-mento della velocità. Aggiungendo un paio di considerazioni a latere, diremo inoltre che: tanto più pesante sarà un'a-sta, tanta più energia servirà per la ro-tazione; tanto più aumenterà il grado di offset o di elicoidalità, tanto più veloce si dimostrerà la rotazione dell’asta e, con-seguentemente, la perdita d’energia.

LA ProVA E I rISULTATIMolto semplicemente si è tentato, at-traverso l’uso di un cronografo, di sta-bilire la decelerazione di due pesi d’asta equipaggiati con i tre diversi stili d’im-pennaggio alla distanza 10, 20, e 30 metri scoccandole per 10 volte ciascuna e scartando i dati massimi e minimi regi-strati. Come si può agevolmente notare dai grafici di riferimento, il primo dato rilevante potrebbe essere rappresentato dal fatto che le aste più pesanti, nono-stante una velocità di partenza decisa-mente bassa, sono capaci di mantenere un’alta percentuale della stessa rispetto alle frecce più leggere. A 30 metri, in-

Questione di impennaggio: e che gran volo sia!

Tanto più sarà alto il grado di offset (da 1 a 3 gradi), tanto più la freccia in volo tenderà a ruotare.

Dall’alto in basso le tre tipologie di impennaggio possibili: diritto, inclinato, elicoidale.

L’apposita pinza per impennaggio è necessaria per conferire elicoidalità.

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Preview arco n 4 2015

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