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Open Source, Free Software e Open Format nei processi di ricerca archeologica Atti del III Workshop (Padova, 8-9 maggio 2008) a cura di Luca Bezzi, Denis Francisci, Piergiovanna Grossi, Damiano Lotto

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Open Source, Free Software

e Open Format

nei processi di ricerca archeologica

Atti del III Workshop

(Padova, 8-9 maggio 2008)

a cura di

Luca Bezzi, Denis Francisci,

Piergiovanna Grossi, Damiano Lotto

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Nota all’edizione. Il layout di impaginazione e opera dei curatori; e realizzato in linguag-

gio LaTeX e si basa sul modello degli Atti dei precedenti Workshop Open Source, Free Software

e Open Format nei processi di ricerca archeologica tenutisi a Grosseto nel 2006 e a Genova nel

2007 (quest’ultimo ancora in corso di stampa). Tutti gli interventi orali ed i posters del work-

shop sono stati pubblicati, tranne quelli di M. Landa, M. Lorenzini e L. Sanna, F. Morando.

Gli abstract in lingua inglese di E. Demetrescu, A. D’Ascoli e P. Forlin sono opera dei curatori.

Vista la distanza di tempo tra il convegno e la pubblicazione degli Atti e nonostante il lavoro

di aggiornamento effettuato, alcuni siti internet citati nei contributi potrebbero non risultare

piu attivi o aver modificato il proprio indirizzo. I lavori segnalati come in corso di stampa (cds)

erano ancora tali alla data del 31 maggio 2012. Il logo in copertina e opera di Luca Bezzi.

La pubblicazione degli Atti e stata finanziata col contributo del Dipartimento dei Beni Culturali:

archeologia, storia dell’arte, del cinema e della musica dell’Universita degli Studi di Padova.

Roma 2012, Edizioni Quasar di Severino Tognon s.r.l.via Ajaccio 41-43, I-00198 Romawww.edizioniquasar.it - email: [email protected]

ISBN: 978-88-7140-483-7

cb Il volume ed i singoli contributi degli Atti nella versione digitale sono distribuiti con licenza

Creative Commons Attribuzione 3.0 Italia; cio significa che il lettore e libero di riprodurre,

distribuire, comunicare al pubblico, esporre in pubblico, rappresentare ed eseguire quest’opera,

di modificarla e di usarla per fini commerciali, a condizione che venga attribuita la paternita

dell’opera ai curatori del volume e ai singoli autori dei contributi nei modi indicati dagli stessi

o da chi ha dato l’opera in licenza.

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Indice

PresentazioneJacopo Bonetto, Giovanni Leonardi V

IntroduzioneLuca Bezzi, Denis Francisci, Piergiovanna Grossi,Damiano Lotto IX

1. RELAZIONI 1

L’analisi archeologica degli elevati attraverso l’uso del free e open-sourcesoftware

Giovanni Luca Pesce 3

Reconstructing the past. Il 3D modeling nella ricerca archeologicaFilippo Stanco, Davide Tanasi, Santo Privitera 17

Elementi di metodologia per le applicazioni open source e free software nellarestituzione archeologica territoriale ed urbana. Il caso della Marrana di SanGiovanni a Roma

Emanuel Demetrescu 33

Reinterpretazione delle mappe di Google: WebGIS dinamico elementare eformati aperti con ASP e XML

Gianluca Cantoro 43

Network solutions for the management and dissemination of thearchaeological data

Julian Bogdani, Erika Vecchietti 55

Libera circolazione di dati archeologici: il caso dello scavo di S. Vigilio diOssana (TN)

Nicoletta Pisu, Giuseppe Naponiello 69

Open Archaeology : i Fasti e la pubblicazione onlineHelga Di Giuseppe, Elizabeth Fentress 85

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IV INDICE

Liberta di accesso, ricerca e riserva di pubblicazione nelle scopertearcheologiche

Maddalena Mazzoleni, Zeno Baldo 95

Trasparenza, circolazione e diritto intellettuale per il dato archeologico: unpossibile modello dalle licenze Open Source

Augusto Palombini, Andrea Schiappelli 101

L’accessibilita all’Informazione Territoriale: i programmi regionali e leiniziative nazionali ed europee

Maurizio De Gennaro, Luca Zennaro 107

2. POSTER 115

Mura Bastia. Anastilosi informatica della torre di Onigo (Pederobba, Treviso)Vladimiro Achilli, Alessandro Bezzi, Denis Bragagnolo,Massimo Fabris, Matteo Frassine 117

Journal of Intercultural and Interdisciplinary Archaeology. JIIA EprintsRepository: un’esperienza OAI-PMH per l’archeologia

Antonella D’Ascoli 127

Montegrotto Terme. Spatial analysis dei reperti mobili applicata allesuperfici d’uso della capanna pienomedievale (sec. XI-XII): metodologia erisultati

Paolo Forlin 135

“Roma citta aperta”. Virtual Rome e il paesaggio archeologicodi Roma sul web

Luigi Calori, Carlo Camporesi, Andrea Negri, AugustoPalombini, Sofia Pescarin 141

Sistema GIS e strumentazione tradizionale: una soluzione possibileMassimo Dada, Giuseppe Naponiello 147

Arc-Team s.n.c. open research (sharing results)Alessandro Bezzi, Luca Bezzi, Rupert Gietl 159

Il WebGIS territoriale e di scavo di Montegrotto Terme (Padova)Piergiovanna Grossi, Francesco Pirotti 171

Flessibilita della scelta “Open Source” in archeologia: i casi di Villa di Villa(TV) e Fondo Paviani (VR)

Damiano Lotto 183

Documentazione di scavo in open source: il caso di Montebelluna (TV)Denis Francisci 187

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RELAZIONI

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Open Archaeology : i Fasti e la pubblicazione online

Helga Di Giuseppe∗, Elizabeth Fentress∗

Sommario. Fasti Online si pone nel panorama dei siti web che si occupano diarcheologia come un database multilingue, liberamente fruibile, dedicato agliscavi archeologici in corso in Italia e in altri Paesi del Mediterraneo. L’inizia-tiva, nata nel 2003 per riprendere la tradizione “Fasti Archaeologici. AnnualBulletin of Classical Archaeology”, e curata dall’Associazione Internaziona-le di Archeologia Classica (AIAC) in collaborazione con i Ministeri dei BeniCulturali dei Paesi partecipanti. Archeologi di soprintendenze, universita,accademie e istituti che si occupano di archeologia sono i principali fruito-ri/attori coinvolti nel progetto e sono attualmente impegnati a costituire unavera e propria comunita scientifica on-line che arricchisce quotidianamente ildatabase, condividendo un patrimonio di informazioni.

Abstract. Fasti Online takes its place in the panorama of archaeological websites as a freely accessible, multilingual database of archaeological excavationsundertaken since 2000 in Italy and other countries of the Mediterranean. Ini-tiated in 2003 to replace the “Fasti Archaeologici. Annual Bulletin of ClassicalArchaeology”, it is also curated by the International Association of ClassicalArchaeology, in collaboration with the ministries of culture of the participat-ing countries. It is destined for and animated by archaeologists in CulturalHeritage agencies and universities, and has become a real on-line scientificcommunity, which collaborates to enrich the database with the wealth of infor-mation at their disposal.

Fasti Online (www.fastionline.org) e un sito web creato per fornire unservizio di informazione sugli scavi archeologici in corso dal 2000 ad oggi in Italia ein altri Paesi del Mediterraneo che man mano si stanno aggiungendo all’iniziativa(fig. 1). Il sito e destinato alla comunita scientifica coinvolta nelle attivita diricerca archeologica e all’utenza generica che ha la possibilita di fruire liberamentedi notizie brevi e approfondite su scavi parzialmente editi e per lo piu ancora nonpubblicati.

Il progetto nasce nel 2003 grazie all’iniziativa dell’Associazione Internazionaledi Archeologia Classica (AIAC), sotto la direzione di Elizabeth Fentress e AndrewWallace Hadrill e coordinato da Helga Di Giuseppe in qualita di Project Manager.Il sito e stato disegnato dalla “L – P : Archaeology” con sede a Londra (Guy Hunt,Stuart Eve e Jessica Trelogan) che ne cura anche la manutenzione quotidiana.

∗AIAC - Associazione Internazionale di Archeologia Classica.

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86 OPEN ARCHAEOLOGY : I FASTI E LA PUBBLICAZIONE ONLINE

Fig. 1. La homepage del sito Fasti Online (www.fastionline.org). A sinistra i Paesiattualmente presenti nel progetto e le lingue utilizzabili per la consultazione del sito; adestra le ultime cinque pubblicazioni di FOLD&R, la rivista scientifica linkata al sito; alcentro la mappa degli scavi archeologici presenti nel sito. Ultimo accesso 24/12/2010.

L’AIAC e stata responsabile dal 1946 al 1997 della pubblicazione della rivistascientifica “Fasti Archaeologici. Annual Bulletin of Classical Archaeology”, cheraccoglieva notizie brevi inerenti il mondo dell’archeologia classica e tardoanticanel Mediterraneo1.

Costi sempre maggiori e ritardi nella pubblicazione hanno spinto nel 1998il consiglio direttivo dell’AIAC ad abbandonarne l’edizione per passare ad unaformula piu economica e maggiormente adatta alla registrazione, fruizione e dif-fusione di una gran quantita di dati archeologici. A differenza della precedenterivista e in considerazione delle metodologie di indagine attuali basate sulla ricer-ca in siti pluristratificati e su approcci multidisciplinari, Fasti Online prende inconsiderazione ogni tipo di scavo archeologico. Dal punto di vista geografico, l’i-niziativa e partita in Italia e si e estesa all’Albania, Bulgaria, Catalogna, Croazia,Kosovo, Macedonia, Malta, Marocco, Montenegro, Romania, Serbia, Slovenia eUcraina; contatti si stanno prendendo per inserire altri Paesi del Mediterraneo.Attualmente tredici sono le lingue impiegate nel sito e ogni scavo viene pubblicatoin inglese e nella lingua madre del Paese che si sta consultando2.

1Per una storia della nascita e sviluppo del progetto Di Giuseppe 2004a, Di Giuseppe2004b, Di Giuseppe 2006, Fentress, Di Giuseppe 2004, Fentress, Di Giuseppe, Hunt2009.

2Responsabile delle traduzioni in inglese per l’Italia e Sally Cann.

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OPEN SOURCE 87

In Italia il progetto si svolge in stretta collaborazione con il Ministero per iBeni e le Attivita Culturali e con un suo organo, l’ICCD (Istituto Centrale peril Catalogo e la Documentazione), che ha fornito vocabolari e layers geograficinecessari all’avvio dell’iniziativa. L’ultimo passo avanti e rappresentato da unaconvenzione recentemente firmata tra AIAC e Ministero che sancisce la trasfor-mazione dei Fasti Online in bollettino informativo del Ministero stesso, cosa checonsentira di incrementare il database, gia molto ricco, e di conseguenza anche lacomunita on-line che si sta formando.

In ognuno dei Paesi entrati nel progetto tramite una lettera di agreement tral’AIAC e i Ministeri della Cultura, si nomina un responsabile che viene formatoalla gestione della pagina amministrativa dei Fasti e che ha il compito di coor-dinare le parti coinvolte nelle attivita di scavo archeologico, invitandole a darnenotizia nel sito web.

Dal punto di vista etico, un principio fondamentale degli attuali Fasti e il peer-to-peer, il che vuol dire che non esiste una struttura centralizzata che riempie ildatabase di contenuti e una massa di fruitori passivi che li usa, ma che una partedei fruitori e anche attore del progetto, contribuendo con le proprie informazioniad arricchire il database. Per ogni informazione inserita si puo fruire di tutte lealtre messe a disposizione degli utenti. Nasce cosı e si sviluppa una vera comunitascientifica on-line a partecipazione diretta, in cui tutti equamente possono fruiredelle informazioni prodotte dai singoli e arricchire le proprie conoscenze e le pro-prie possibilita di far ricerca. Tanti piu studiosi partecipano all’iniziativa tantomaggiori e complete saranno le informazioni che vi confluiranno e che potrannoessere condivise.

1. Open Source

Grazie al generoso finanziamento della fondazione “Packard Humanities Insti-tute” e alla collaborazione con gli enti menzionati, e nata dunque una banca datiper la copertura sistematica degli scavi archeologici in corso in Italia e negli altriPaesi facenti parte del progetto. Il database viene aggiornato quotidianamente adogni nuovo arrivo di notizia e, a sette anni dall’inizio del progetto, contiene 2.564(aggiornato al 24/12/2010) scavi condotti dal 2000 ad oggi da soprintendenze,universita, accademie e istituzioni italiane coinvolte nella ricerca archeologica.

Il database utilizza un software open source denominato ARK, appositamentecreato dalla “L – P : Archaeology” per immagazzinare, elaborare e pubblicare datiarcheologici. Si tratta di un database correlato ad un GIS capace di immagazzi-nare informazioni archeologiche che possono poi essere rielaborate attraverso unaserie di motori di ricerca e visualizzati su mappe tematiche. Per quanto riguar-da la natura della pubblicazione, non si vuole puntare solo alle grandi scoperte,ma si intende fornire l’opportunita di pubblicare qualunque tipo di interventoarcheologico, dallo scavo in estensione a quello di emergenza, dando spazio a tut-ti e lasciando alla discrezione del direttore dei lavori la scelta della formula dipubblicazione breve o approfondita.

Il censimento delle notizie avviene tramite una semplice scheda elaborata inWord scaricabile dal sito (sotto contatti) che prevede la registrazione di dati ana-grafici (stato in cui si svolge lo scavo, soprintendenza che ne ha le competenze,provincia, comune, localita, nome di sito e coordinate), dei dati piu propriamen-te archeologici (tipo/i di evidenza rinvenuta, periodi di occupazione di un sito,

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88 OPEN ARCHAEOLOGY : I FASTI E LA PUBBLICAZIONE ONLINE

Fig. 2. In contatti e possibile scaricare la scheda di sito (Scheda di sito e norme - it)che, una volta compilata, va mandata via mail al responsabile del Paese in cui si trovalo scavo. Ultimo accesso 24/12/2010.

sommario sull’indagine in corso), dati organizzativi e istituzionali (direttore del-l’indagine, direttore dell’indagine sul campo, equipe di ricerca con competenze eistituzioni di appartenenza, ente/i di ricerca), una bibliografia edita e in corsodi stampa e link ad altri siti web sullo scavo. Le informazioni contenute nelleschede, da spedire via mail agli amministratori dei singoli paesi (fig. 2), vengonoriversate nel database e rese fruibili in vari modi. Le schede vengono aggiornatedai direttori dei lavori ad ogni nuova campagna di indagine e i nuovi risultati sisommano ai precedenti. In questo modo si ottiene un duplice vantaggio: garanti-re la serieta della notizia emessa dagli addetti ai lavori e mostrare in tempo realel’evoluzione della ricerca.

2. I motori di ricerca

Le carte di distribuzione e i dati spaziali rappresentano il cuore del sistemaFasti, il che vuol dire che Fasti puo essere interrogato usando un range di pos-sibilita e che i dati possono essere anche semplicemente scorsi in modo visivo.L’interfaccia delle mappe fa uso di una combinazione di software open sourceche forniscono un panorama navigabile e uno zoom (fig. 3). I dati stessi dellamappa coprono tredici Paesi europei, fornendo non solo una cartografia di base,ma anche confini amministrativi e riferimenti topografici. Le coordinate immessesecondo il sistema geodetico WGS84 lat/long generano le informazioni inerenti

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I MOTORI DI RICERCA 89

Fig. 3. La mappa degli scavi archeologici di Fasti Online e navigabile, interrogabile edotata di uno zoom. Ultimo accesso 24/12/2010.

la localizzazione dello scavo; inoltre all’interno di ogni scheda e presente un’utilecarta di riferimento che indica la localizzazione approssimativa del sito. Va dettoche di tutte le informazioni richieste dalla scheda, le uniche criptate all’internosono quelle relative alle coordinate. Infatti, pur essendo le informazioni di po-sizionamento precise, queste vanno a cadere su carte dal dettaglio topograficoleggero, per cui chi non sa dove si trova il sito, non potra arrivarci dalle nostremappe. La scelta e legata a motivi di sicurezza che interessano soprattutto alcunitipi di siti a rischio, come tombe e necropoli. In alcuni casi si e scelto di tutelareulteriormente il sito, fornendo un posizionamento volutamente vago (ad esempionel comune di riferimento).

I risultati delle ricerche sono visualizzati su una mappa che fornisce all’utenteun’utile guida per la localizzazione dei siti trovati dal motore di ricerca. Talevia puo essere usata anche per produrre semplici mappe di distribuzione dei siti.Uno degli strumenti di ricerca piu importanti nella versione attuale dei Fasti e ilbox destinato alla libera ricerca (fig. 4). Il database puo ora essere interrogato inun modo semplice e intuitivo usando una parola chiave, un nome di sito, comune,provincia ecc. E possibile far ricerca anche usando simultaneamente molti tipi ditesto, dal nome di sito a parole contenute nel sommario o il nome della personacoinvolta nel progetto. Questo campo di ricerca comprende anche la bibliografiadei siti.

I dati sono ugualmente recuperabili, come in un tradizionale database, usandoun sistema di “filtri” nel settore dedicato alla ricerca avanzata. I filtri possono

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Fig. 4. Il campo della ricerca libera in Fasti Online permette di digitare qualunquetipo di informazione: nome di un sito, provincia, comune, localita, direttore dei lavori,tipo di evidenza ecc. I risultati vengono visualizzati in una lista di siti e su una mappageografica. Ultimo accesso 24/12/2010.

essere usati singolarmente o simultaneamente in modo da permettere all’utentedi costruire complesse ricerche basate su molti criteri. Per esempio e possibilecostruire una ricerca che comprenda un certo tipo di evidenze in una determinataarea e di un determinato periodo: es. le fornaci della regione Lombardia (fig. 5).Va ricordato, pero, che la ricerca mostrera non tutte le fornaci in Lombardia, masolo quelle scavate in anni recenti e che sono state mandate ai Fasti dai direttoridegli scavi.

3. La pubblicazione

Come e a tutti noto l’edizione completa di uno scavo richiede molta energiae tempo necessario all’elaborazione della gran quantita di dati che viene di voltain volta prodotta. Poiche si tratta di un tempo non quantificabile, accade spessoche gli scavi rimangano inediti o che vengano pubblicati dopo molti anni rispettoal momento della conclusione delle indagini. Per questo Fasti sono stati concepitinon tanto per mettere a disposizione di tutti l’intero corpus dei dati archeologiciprodotti da uno scavo (sequenza stratigrafica, overlays, studio dei reperti, imma-gini ecc.), cosa al momento riservata a singole iniziative, quanto per fornire unlivello informativo semplice - ma comunque gia elaborato - affinche gli archeologipossano condividere nuovi dati senza compromettere il bisogno di sicurezza deisiti archeologici e riconoscendo i diritti dei ricercatori a ricevere il credito dovuto

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LA PUBBLICAZIONE 91

Fig. 5. La ricerca avanzata di Fasti Online permette di combinare piu “filtri” (tipo dievidenza, regione d’Italia, periodo ecc.): es. le fornaci in Lombardia. Ultimo accesso24/12/2010.

per il loro lavoro. Alla base di questa scelta c’e una consapevolezza ben precisa,ovvero che uno scavo archeologico ha come oggetto un patrimonio che e dell’u-manita e che questo patrimonio viene indagato con soldi pubblici o comunquecon soldi che non appartengono a chi fa le indagini. Questi due principi sono piuche sufficienti per giustificare la trasparenza e il dovere all’informazione e sonoben noti a tutti coloro che operano in archeologia. Purtroppo, pero, il dovere allacomunicazione spesso diventa secondario rispetto alla gran quantita di lavoro bu-rocratico che gli operatori del settore si trovano a dover svolgere. Ed e proprio lamancanza di comunicazione archeologica ad ampio raggio tra le cause che hannogenerato un fastidio generale presso la comunita civile, che subisce l’archeologia,con tutti i disagi che essa comporta in termini di ritardi nella conclusione delleopere pubbliche e nel maggiore impiego di denaro rispetto a quanto preventiva-to, piuttosto che parteciparla e sostenerla. Sarebbe possibile aggirare, almeno inparte, l’ostacolo facendo leva su quella gran quantita di lavoro intellettuale cheviene comunque prodotta su uno scavo, che viene pagato e i cui risultati finaliconfluiscono in relazioni complete destinate ad essere conservate negli archivi disoprintendenza e di universita difficilmente consultabili. Fasti e pienamente inlinea con le attuali tendenze del Ministero di rendere liberamente fruibili i datid’archivio. Agli inizi del secolo scorso era previsto l’obbligo di pubblicazione degliscavi effettuati e una rivista come Notizie Scavi, principale fonte di tutte le nostrericerche, accoglieva sistematicamente notizie brevi, cosı come faceva anche Fasti

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Archeologici a partire dal 1946. Bisognerebbe recuperare quello spirito anche inconsiderazione del fatto che le forze attualmente impegnate in archeologia sonomolto maggiori rispetto ai tempi passati. Quanti hanno recepito favorevolmentequesto invito stanno promuovendo una pubblicazione tempestiva e sistematicadegli scavi, traendone tutti i vantaggi del caso.

4. FOLD&R

Per soddisfare le esigenze di approfondimento su uno scavo specifico e nataanche la rivista scientifica FOLD&R (Fasti On Line Documents & Research),linkata al sito (fig. 6). La rivista e regolata dal sistema anglo-americano del

Fig. 6. FOLD&R (Fasti On Line Documenti e Ricerche)la rivista scientifica linkata al sito Fasti, in cui e possibi-le pubblicare approfondimenti sugli scavi archeologici incorso. Ultimo accesso 24/12/2010.

peer-review, per cui si avvale di due curatori – Elizabeth Fentress e Stefano DeCaro - e di un comitato di redazione composto da specialisti di varie materie e darappresentanti delle istituzioni che stanno favorendo la diffusione dei Fasti Online.I membri del comitato possono aiutare a migliorare la leggibilita degli articoli

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BIBLIOGRAFIA 93

con suggerimenti bibliografici e richieste di approfondimento. La rivista accoglierelazioni di scavo, ampie sintesi, studi tematici e altro; i testi vengono impaginatidalla redazione con immagini a colori e in bianco e nero e pubblicati online informato PDF entro un mese dal ricevimento del materiale. FOLD&R, inoltre, estato regolarmente registrato (ISSN 1828-3179) ed e coperto da copyright comeil resto del sito. Ognuno di questi documenti contestualmente alla pubblicazionein rete viene depositato presso la banca dati SOLAR della Biblioteca centrale“G. Marconi”, appositamente creata dal CNR per le pubblicazioni online. Ilcertificato di avvenuto deposito rilasciato dal CNR serve a garantire ulteriormentel’autore e la conservazione della sua opera nel tempo. La serie italiana con il 2010e arrivata alla sua settima annata e contiene attualmente 213 contributi relativiad approfondimenti di scavi in corso in varie regioni d’Italia.

5. Prospettive future

Nel novembre 2007 Fasti e arrivata alla seconda generazione, con la quale estata migliorata la fruibilita del sito e cambiata la veste grafica. Sono prossimimiglioramenti inerenti dettagli grafici e soprattutto la velocita di consultazionedel sito. Le possibilita di sviluppare ulteriormente il sistema sono tuttavia ancoramoltissime in termini di aggiunte di servizi e di nuove possibilita di far ricerca.

Nella prossima generazione verra migliorata l’interfaccia per gli utenti, percui la ricerca sara ancora piu intuitiva e semplice. Si potranno aggiungere nuovicampi destinati, ad esempio, ai progetti di ricognizione o ai progetti di naturastorica. Si sta anche pensando di inserire nuovi campi di ricerca, lasciando unospazio per le immagini e aggiungendo aree poligonali per i progetti sul campo. Losviluppo dei “servizi web” potrebbe prevedere l’accesso ad altri sistemi dal data-base a partire da Fasti, come, ad esempio, la visualizzazione dei siti in GoogleEarth.

In conclusione, se il futuro dell’archeologia e legato alla comunicazione, nonresta che auspicare una continuita di partecipazione e un progressivo sviluppo delsenso civico degli archeologi.

Bibliografia

Di Giuseppe H. 2004a, Progetto Fastionline, AIACNews, 38 [maggio]. (http://www.aiac.org/ita/Aiac_News/Archivio.html. Ultimo accesso: 10.12.2011).

Di Giuseppe H. 2004b, Progetto Fastionline. Lavori in corso, AIACNews, 39-40[dicembre], pp. 1–3. (http://www.aiac.org/ita/Aiac_News/Archivio.html.Ultimo accesso: 10.12.2011).

Di Giuseppe H. 2006, Novita sui FastiOnline 2006, AIACNews, 2, p. 2. (http://www.aiac.org/ita/Aiac_News/Archivio.html. Ultimo accesso: 10.12.2011).

Fentress E., Di Giuseppe H. 2004, Dai Fasti archaeologici ai Fastionline,Ostraka, 2004.1, pp. 129–132.

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