Io Come Autore 30

31
autore www.iocome.it 30 numero Anno 1 N. 30 / NOVEMBRE 2011 - Periodico settimanale - Editore e Proprietario: eBookservice srl C.F./P.I. : 07193470965-REA: MI-1942227. Iscr. Tribunale di Milano n. 324 del 10.6.2011. o Il socialnetwork per la cultura è già on-line raggiungici ora! 100% free 100% free Copertina di Tony Hassler Mare a Milano Apaches UN ARCOBALENO DA SCOPRIRE Voci dall’America Latina

description

Rivista dedicata agli autori

Transcript of Io Come Autore 30

Page 1: Io Come Autore 30

autorewww.iocome.it

30num

ero

Anno

1 N

. 30

/ Nov

embr

e 20

11 -

Per

iodi

co s

ettim

anal

e -

edito

re e

Pro

prie

tario

: ebo

okse

rvic

e sr

l C.F

./P.I.

: 07

1934

7096

5-re

A: m

I-194

2227

. Isc

r. Tr

ibun

ale

di m

ilano

n. 3

24 d

el 1

0.6.

2011

.

oIl socialnetworkper la cultura

è già on-line

raggiungici ora!

100%free

100%free

Copertina di Tony Hassler

Mare a MilanoApaches

Un ArcobAleno dA scoprire

Voci dall’America latina

Page 2: Io Come Autore 30

30num

ero

copertinadi tony HasslerFotograFo.

tony è nato nel 1962 a Milano. le sue immagini sono state pubblicate in molte riviste italiane e internazionali.http://www.tonyhassler.com/[email protected]

Definirlo un “fotografo” è riduttivo: spirito libero in un’anima cosmo-polita antonio acciarino è nato a Milano 49 anni fa ma ha saputo co-niugare il gusto della scoperta con uno stile prettamente metropolita-no. è a suo agio nelle foreste amaz-zoniche come sugli altipiani tibe-tani ma riesce a mettere a nudo le personalità dei suoi soggetti anche in un primo piano fatto in studio. Fanatico della forma fisica, sporti-vo a tutto tondo, dotato di spicca-tissimo senso estetico, trasmette nei suoi scatti emozioni dinamiche frutto della sua ricerca per il gu-sto della vita a un’altra velocità. Prima di diventare un professioni-sta ha svolto i lavori più disparati: queste esperienze “alternative” gli permettono di cogliere prospetti-ve inusuali e di approcciare i suoi soggetti con una naturale empa-tia risultato di una filosofia vissuta prima ancora che pensata.Provate a farvi raccontare di quan-do in India ha realizzato un servizio sul “tempio dei topi”: non riuscirà neanche a iniziare la narrazione... la sua autoironia vi contagerà...

carlo percuoco (Filosofo e giornalista)

Page 3: Io Come Autore 30

in copertina Tony Hassler

Reportage fotografico di Tony Hassler

Page 4: Io Come Autore 30

som

mar

iorubricheOfferte Medeo | 8Consigli di lettura | 10Alberto Asero

libri con la d maiuscola | 16Patrizia Bellinelli

Pollicino di Pina Varriale | 20Un arcobaleno da scoprire

Book to movie di Giorgio Ginelli | 24Tutti per uno...

appuntamenti | 28L’elettricista approda a Milano

Luca Giuman | 12Un grido di vita

sabrina Minetti | 18Il mare l’ho trovato... a Milano

Salvatrice Giugno | 22Le imprese di una indomita eroina

30autori num

ero

Page 5: Io Come Autore 30

editoriale

www.iocome.it 5

Offerte Medeo | 8Consigli di lettura | 10Alberto Asero

libri con la d maiuscola | 16Patrizia Bellinelli

Pollicino di Pina Varriale | 20Un arcobaleno da scoprire

Book to movie di Giorgio Ginelli | 24Tutti per uno...

appuntamenti | 28L’elettricista approda a Milano

Se per stile di vita in senso stretto in-tendiamo le abitudini, ovvero le azio-ni ripetute che svolgiamo durante la nostra vita, non possiamo che colle-garle al posto in cui viviamo. In fondo viviamo, acquistiamo, facciamo azioni in base agli stimoli dell’ambiente nel quale siamo inclusi. Ecco perché gli usi e costumi diventano una parte fon-damentale ma non preponderante di ciò che siamo.

La nostra cultura intesa come appro-fondimento del concetto di usi e co-stumi, arriva fino a indicare valori e credenze anch’esse necessariamente legate a un luogo specifico. è attraver-so le opere di questi 3 scrittori: luca Giuman, Salvatrice Giugno e sa-

brina Minetti, che desideriamo porvi la questione. Grazie a loro infatti pos-siamo ragionare sulle storie di vite di culture differenti che abbracciano le vicende più difficili e crude dell’Ame-rica Latina come nel caso di Giuman, oppure di popoli che non conoscono il “nostro modo” di vivere come nel caso degli Apaches fino ad arrivare alla nostrana Milano. Quanto è stato il loro ambiente a influenzarli e quan-to hanno vissuto prendendo le proprie decisioni nonostante il contesto? Noi, quanto agiamo e quanto invece siamo agiti dal contesto? Facciamo una pic-cola riflessione...

Buona Lettura!M. B.

Marika Barbanti

Page 6: Io Come Autore 30
Page 7: Io Come Autore 30
Page 8: Io Come Autore 30

http://medeo.it/

30num

ero

Offerte Medeo

8

cosaseminari di Talent Coaching, organizzati, per la prima volta in Italia, dall’agenzia letteraria Con-trappunto Literary Management con la collabo-razione di Elisabetta Garbarini di Comunicazione Circolare: 4 appuntamenti da 18 ore ciascuno nei qual la parola e la persona sono i protagoni-sti assoluti. i seminari di Talent Coaching appli-cano le tecniche motivazionali alla sfera artisti-ca, per una formazione integrata della persona come scrittore, e dello scrittore come persona, intersecando le frontiere della comunicazione a quelle della motivazione, al servizio della scrit-tura, in una visione olistica di ciò che l’uomo sa creare attorno a sé.

Dove e quandoDal 25 al 27 novembre 2011, presso la sede dell’agenzia letteraria in via Bertolotti 7 a tori-no, avrà luogo il primo seminario di Talent Coa-ching dal titolo ‘Il talento e i suoi inganni e abili-tà: il potere della scrittura e la parola che crea’.

per informazioni sui seminari:www.agenziacontrappunto.com

Scrittura e motivazione: Coaching in campo editoriale

Natascia Pane

ElisabettaGarbarini

Page 9: Io Come Autore 30

99

www.medeo.it

Partecipa al seminario! Medeo ti offre uno

Iscriviti alla community e contatta

[email protected]

sconto di 50 €

Il SOCIal NEtwOrk PEr la Cultura

Page 10: Io Come Autore 30

10

num

ero30consigli di lettura

Il Borgo D’oltremareDI Francesco amatoLe gesta dei personaggi storici, e in Fra tutti i possibili, il viaggio in se stessi ha fama d’essere il più impervio. Di certo, è l’unico dal quale non c’è ritorno. Sarà per questo che esso è sempre, insieme, anche fuga?Impervio e senza ritorno è il viaggio dell’anonimo protagonista de Il Borgo d’Oltremare di Francesco Amato (Mur-sia), fuggito da casa sua una sera come tante, quando, rientrando dal lavoro prima del previsto, sorprende sua mo-glie con un altro uomo. La scoperta del tradimento coincide con la caduta (mi-serrima) dell’edificio di una vita intera e finanche delle sue fondamenta (“Non esiste l’anima gemella. O forse, sempli-cemente non è eterna”, riflette quando già è lontano da casa) e con la riduzione

Isbn

978

-88-

4254

-427

-2

Pagine 224 • € 17,00

“se tu FossI cIeco Dove

anDrestI?non anDrestI,

Forse, Dove cI sono altre vocI?”mI DIce Zeno,

trascInanDomI vIa.

Page 11: Io Come Autore 30

improvvisa e traumatica in esule di un uomo inconsapevolmente fiaccato dal peso delle sue stesse certezze. Da quel momento – che segna una frattura asso-luta – nulla potrà mai più essere come prima. Inizia così un viaggio doloroso e disar-mante che non è un muovere verso una meta, bensì, all’inverso, è un abbando-nare (un fuggire da, appunto) quella che, con quel tanto di tramontata illu-sione di definitivo che recava, era parsa essere la meta di una vita. Un viaggio in cui la stessa realtà, fino all’attimo avanti così apparentemente ordinata e univoca, rivelerà la sua natura di teatro d’ombre fino a liquefarsi in una nebbia di apparizioni ora seducenti, ora inquie-tanti, sempre però evanescenti e inaf-ferrabili, a tratti persino inintelligibili. Tanto che gli occhi del protagonista non riusciranno mai a orientarsi appieno nei luoghi stranianti che gli appariranno in-torno, né riusciranno a decifrare i vol-ti delle persone che incrocerà lungo il cammino, e delle quali sin da subito co-glierà il mistero, senza tuttavia riuscire, fino all’ultimo, a decifrarlo. A quel pun-to troverà (inaspettatamente) il sé più profondo, sì, ma l’auto-rivelazione sarà più lancinante del tradimento da cui ori-ginò il viaggio; e allora l’istinto imporrà nuovamente di fuggire, se non che da se stessi non c’è possibilità di fuga.

Perennemente sospeso, al pari del pro-tagonista, in una amniotica compresen-za spazio-temporale, il lettore non arri-

di Alberto Asero

verà mai a comprendere appieno dove la visione segna il margine alla perce-zione lucida della realtà. Al contrario, finirà esso stesso gettato nello stagno delle illusioni (presenti, ma soprattut-to passate) dove una polifonia di voci sempre più fitta e insistente lo condur-rà oltremare, e da lì fino alla perdizione del peccato capitale – che, come voleva Platone, coincide con la schiavitù del-la cecità. Fino al punto in cui persino quell’evento devastante che indusse il protagonista alla fuga, il tradimento della moglie, rivelerà la propria consi-stenza di ombra e, con essa, la propria tragica verità.Autentica (e, a nostro avviso, indiscuti-bile) rivelazione letteraria, con Il Borgo d’Oltremare Francesco Amato dà pro-va, insieme, di una grande profondità di pensiero coniugata a un gusto sorpren-dentemente raffinato per l’architettura narrativa.

alberto asero

11

Page 12: Io Come Autore 30

12

num

ero30

Ho lasciato Venezia dopo la maturi-tà, su un interregionale diretto a Roma. Volevo essere poeta. Non

fare il poeta, esserlo. Scrivere per se ave-va meno importanza. Squattai qualche settimana in un seminterrato con immi-grati libanesi che smerciavano dadi pro-fumati. Mi trasferii poi a Madrid con una valigia di libri in un quartiere operaio a sud. Cercavo le orme di uno scritto-re e trovai l’amore a pochi metri dal Museo di Arte Contemporanea. Non ho scritto nemmeno un verso a Madrid, nemmeno uno.

Il primo dovere del poeta è vivere, mi dicevo. E ci provavo. Ero un adolescente kamikaze. Non avevo tempo da perdere. Leggevo, fumavo, bevevo e mettevo il naso lì dove la vita mi sembrava avere un odore più intenso. Darmi arie da scrittore e fare il lavapiatti as-sorbiva tutto il mio tempo. Avrei scritto in seguito.A volte bisognerebbe fare attenzione a cosa si desidera. Volevo vita e ho trovato vita. Studiavo ancora a Madrid quando l’11-M i treni sono saltati in aria. Vivevo a Parigi l’autunno in cui le banlieux han-

num

ero

Autori

un grIDo DI vItaScrivere come atto di resistenza

Il conflitto in Colombia è il più lungo e antico dell’America Latina. Ancora vivo e intricato. Un tributo ai contadini sfollati dalla violenza, quasi 4 milioni, che hanno dovuto abbandonare le proprie terre e diventare esiliati nella paura.Ho imparato a uccidere a venta’anni parla di guerra, di un amore perduto e di un mondo travolto dalle contraddizioni della violenza. Il mondo è quello di un giovane pescatore. La sua storia è un grido di vita, la revendicazione di un’esistenza e un’invocazione a non dimenticare.

Ho Imparato a uccIDere a vent’annI

Isbn

978

-88-

7351

-426

-8

Pagine 440 • € 14,50

Page 13: Io Come Autore 30

13www.iocome.it

Luca Giuman

no preso fuoco e stormi di ragazzi in-cappucciati venivano a fare gli sberleffi contro le vetrine dei fastfood. Lavoravo in Colombia quando venne ucciso per la quinta volta Tirofijo e collaboravo con le Nazioni Unite in Honduras durante i mesi del colpo di stato.Non mi sono mai fermato: Equador, Marocco, Cile, Guatemala, El Salvador, Cuba, Trinidad. A scattare fotografie. A raccogliere storie. A ridere con i conta-dini e con i soldati. A fare l’amore con un altro corpo e un altro nome. Ora al-cune storielle da raccontare penso di portarle nelle mie tasche. Ma come far-lo? In che modo?

Ho scritto per tredici anni in cerca di uno stile che mi assomigliasse. No-nostante il mio primo romanzo sia sta-to pubblicato dalla Città del Sole, provo ancora tutte le incertezze di quando ero un ragazzo, aggravate ora dalla presen-za in me di un giudice più severo.

Lo stile è una questione di identità. Scri-vere è, in fondo, un dilemma identitario. La prima versione di Ho imparato a uc-cidere a vent’anni l’ho elaborata mesco-lando spagnolo e italiano, così come mi sorgevano spontaneamente le parole. Mi sono afferrato al romanzo come ci si avvinghia alla vita nei momenti difficili.

Page 14: Io Come Autore 30

14

num

ero30nu

mer

o

Autori Luca Giuman

luca Giuman

Per me scrivere era un atto di resi-stenza. Dopo nove anni all’estero, avevo deciso di recuperare la mia identità e ricostruirla attraverso il linguaggio.Scrivere esige di superare i propri limiti, forse. E quando si raggiun-gono, chi scrive li muove nuo-vamente per spingersi più in là. probabilmente è questo che mi ha stregato, un mestiere in cui i con-fini sono mobili e si allontanano in consonanza con il tuo talento. non lo so. non so molto su que-sta vocazione da cesellatori. Non sono mai stato paziente. penso non lo sarò mai. Vorrei avere più talento. Mi ripeto che è solo una questione di costanza e che prima o poi troverò un ritmo che mi ap-partiene e con quello la mia iden-tità. Mi mento e continuo a scri-vere perché a volte le menzogne le impacchetto così bene che io stesso finisco per crederci.

Scrivere è un problema identitario

Page 15: Io Come Autore 30
Page 16: Io Come Autore 30

16

num

ero30libri con la

D maiuscola.

Il segnalibro rosa di Open ar.S.

patrIZIa BellInellINata a Torino nel 1976, Laureata in Giurisprudenza all’Università di Tori-no, dopo quasi 10 anni come pratican-te avvocato in studi legali, grazie ad un uomo speciale, ha deciso di ascoltare il richiamo di alcune sue grandi passioni: la lettura e la scrittura. Ha fondato il blog Open AR.S.-A spasso tra i libri, in cui le emozioni della parola si fondo-no con quelle della fotografia: perché i libri si leggono, si recensiscono, si ascoltano e si osservano con profondo rispetto. Organizza e cura eventi cultu-rali ed un canale web tematico dedica-to a libri e lettori.

Approfondimento e recensione sul blog:http://www.openars.it/?p=118 sezione osservato speciale. www.aspassotrailibri.it

Page 17: Io Come Autore 30

17

di Patrizia Bellinelli

Così s’inaugura la serie delle diciannove in-dagini del commissario Martini.Siamo nell’autunno del 1933, fine ottobre.Siamo nella Contrada del Gambero d’Oro, la zona delimitata da Via XX Settembre, Via S. F. D’Assisi, Via P. Micca, Via Garibaldi.Un quadrilatero di vie e la sua gente, le di-cerie di quartiere, gli scenari ovattati dal-la nebbia in una Torino ‘in costruzione’: fe-stante per l’inaugurazione della neonata Via Roma, con i suoi pavimenti di marmo, e in fibrillazione per il nuovo passaggio che col-lega Via Siccardi e Via Santa Maria.In apertura del romanzo, Via San Tommaso e la sua Chiesa.è la prima indagine scritta dalla penna di Gianna Baltaro e condotta dalla sapiente arguzia del commissario Martini, affiancato al suo amico Piperno, Capo della Squadra Mobile. Da subito facciamo la conoscenza anche della figura femminile cara e vicina al commissario, la sorella Teresa, che si pren-de amabilmente cura di lui come di un figlio.Tante le figure che si aggirano fra le pagine e le vie di Torino: il pastaio che attende l’ar-rivo settimanale del carro della farina che rifornisce il suo forno; la ragazza di quartie-re, additata di ‘facili costumi’ perché in casa possiede una radio (all’epoca bene di lusso); il lattaio che all’alba di ogni nuovo giorno versa il latte nei contenitori posti davanti agli usci di casa; gli uomini e la domenica mattina dedicata alle cure dal barbiere. Nel-le nebbie del Gambero d’Oro, il primo di una lunga serie di successi letterari, ristampato dai tipi della casa editrice in formato Grandi Caratteri.

IncIpItErano quasi le otto e il selciato appariva an-cora lucido, dopo il passaggio della macchi-na che provvedeva al lavaggio delle strade.Benché fosse già novembre, la temperatura era mite, il cielo sereno. Il sole, ancora tiepi-do, illuminava di sbieco un lato della chiesa di San Tommaso, aureolando le beghine che andavano a prendere la seconda o la terza messa.Le donne, quasi tutte vestite di nero, con la testa coperta da un velo e il libro delle preghiere tra le mani, entravano nel tempio alla spicciolata, scostando le pesanti corti-ne di velluto che pendevano dietro ai portali scolpiti. Avvolte in quei panni scuri, appari-vano tutte vecchie e, mentre si dileguavano nel silenzio della navata odorosa di incenso, sembravano avviate verso un rito sacrificale senza ritorno.

Nelle nebbie del Gambero d’Oro di Gianna Baltaro

Isbn 978-88-6204-040-2Pagine 256 • € 14,00

Page 18: Io Come Autore 30

18

num

ero30

Dopo L’isola dei voli arcobaleno, uscito a febbraio per Autodafe’ Edizioni, torno in libreria da set-

tembre 2011, insieme ad altri dieci au-tori, uniti in MILANO FORTE E PIANO, una raccolta a cura di Giovanni Bernuz-zi edita da Happy Hour edizioni.

Camminando, pedalando, correndo per le vie Milano: questo il tema scelto dall’editore per ispirare i dodici raccon-ti, “movimentati” tra il centro e le pe-riferie, tra i parchi e i marciapiedi, tra incanto e disincanto.Il risultato è un libro che descrive il fa-scino di una città emblematica e singo-lare, narrato in storie appassionate, ro-mantiche, ironiche e intriganti da autori milanesi di nascita e d’adozione.

La scelta tematica per la raccolta (l’e-ditore ha in progetto di realizzarne al-tre, variando sugli spunti narrativi, ma con Milano sempre protagonista) non è occasionale: i mille volti della vita nelle grandi e piccole città sono infatti il filo

num

ero

Autori

Il mare, l’Ho trovato… a mIlano.

mIlano Forte e pIano. storIe cammInanDo, peDalanDo, correnDo per mIlano.

Isbn

978

-88-

9694

-105

-8

Pagine 132 • € 12,50

Page 19: Io Come Autore 30

19www.iocome.it

Sabrina Minetti

conduttore dei libri di Happy Hour edi-zioni, che propone testi di narrativa e di vita vissuta, romanzi e autobiografie: storie vere che sembrano inventate e storie inventate che sembrano vere.

Il racconto con cui ho partecipato a Mi-lano forte e piano, Il Mare della Tran-quillità, è proprio un mix fra episodi autobiografici e finzione narrativa, in un viaggio lungo cinquant’anni di vita familiare e... largo come tutta la città!

Ho saputo dell’opportunità da un’ami-ca, poi “finita” anche lei nella raccolta, e ho scritto il racconto di getto, e mentre traducevo in parole scritte i ricordi e le emozioni, mie e di altri, mi sono molto commossa, anche perché nel racconto appaiono in versione “romanzata” per-sone a me care, e io stessa, in alcune circostanze “miliari” della vita.

Appena uscito il libro, è stata una vera soddisfazione per tutti noi (con me Jes-sica Ravera, Giovanni Bernuzzi, Massi-mo Milone, Giulia Di Liberti, Paolo Lu-ciani, Giulia Mandrioli, Valeria Merlini, Dario Crapanzano, Elisabetta Spanu, Carlotta Pistone) leggere una bella re-censione su Varese Noir: “Una raccolta di stile – e di stili – dove le storie di oggi si disegnano in quelle di ieri. Un coro di voci diverse, ma ben diretto. Un lun-go percorso, insomma, con la propria mano affidata a quella dei tanti autori coinvolti, fra le strade, i vicoli e le piaz-ze di Milano. E fra i tram e le tangenzia-li, anche, dove la vita più vera sembra correre soltanto…

Un omaggio a Milano e ai milanesi, ma non solo.” (Paolo Franchini).E adesso? L’avventura continua con tan-te iniziative di promozione ed eventi letterari: il 28 settembre, ad esempio, è partita una rassegna di serate all’inse-gna del connubio fra buon cibo e buoni libri presso Cacio e Pepe, un rinomato locale di Milano. Ho avuto l’onore di organizzarla e il primo ospite è stato carlo a. Marti-gli, uno scrittore che con il suo 999 L’ULTIMO CUSTODE ha venduto 150.000 copie! Presenteremo anche MILANO FORTE E PIANO e altre opere i cui autori vorranno cimentarsi con la cucina o la proposta di degustazioni a tema. E naturalmente avanti tutta, com-battendo con il tempo, per ritagliare an-che gli spazi per scrivere cose nuove, in particolare una storia in frammenti che ha per protagonista una donna attorno alla quale ruota un gruppo di variegati personaggi e un romanzo d’azione.

Spesso in giro per l’Italia, per presen-tare i miei libri, ma con Milano nel cuo-re. E con il fido smartphone sempre alla mano, per creare e tenere contatti, con-versare col mondo, esplorare la rete, scrivere.

sabrina Minetti

Page 20: Io Come Autore 30

http://medeo.it/

30num

eroPollicino

per non perdersi tra i libri

20

Ci sono storie che non hanno bi-sogno di presentazioni, perché appartengono al patrimonio cul-turale dell’umanità. Storie che hanno fatto sognare generazio-ni di lettori e che, ancora oggi, hanno un fascino innegabile. Ca-polavori senza tempo che, anche da adulti, rileggiamo con piace-re. Libri che hanno contribuito a stimolare la fantasia e ad arric-chire di contenuti, di immagini e di valori la vita di molti.Uno di questi libri è, senz’altro, Il Mago di Oz. Chi non ha, alme-no una volta, sentito parlare del-la piccola e coraggiosa Dorothy, del suo cagnolino, dello spaven-tapasseri spagliato e del leone codardo? Alla indiscussa noto-rietà del testo scritto da Frank Baum nel lontano 1900, ha con-tribuito senza dubbio anche il ci-nema. Ricorderete, senz’altro, il film del 1939 di Victor Fleming, interpretato da Judy Garland. Le immagini della perfida strega dell’Est o dell’uomo di latta che chiede a Dorothy di oliargli le giunture, hanno ancora oggi, no-nostante tutto, un forte impatto emotivo sullo spettatore. Imma-ginate adesso quale può essere

uN arCOBalENO da SCOPrIrE

l’emozione suscitata dalla lettura di questo bellissimo testo se, a illustrarne i momenti più significativi, c’è un artista del calibro di Simo-ne Frasca.

Page 21: Io Come Autore 30

2121

di Pina Varriale

in uscita a ottobreFrank BaumIL MAGO DI OzDisegni di Simone FrascaPagine 156 - Prezzo 16,00ISBN 978-88-96827-26-0

è un piacere per gli occhi e per la mente lasciarsi catturare da queste illustrazioni dove il garbo e la sottile ironia di Frasca trapelano in ogni tratto. é una gioia sfo-gliare le pagine di questo “Mago di Oz” e lasciarsi conquistare da una magia del tutto speciale, quella che riesce a coniu-gare la potenza del testo con l’efficacia delle immagini.

Un libro davvero ben riuscito, questo “Mago di Oz” edito da Principi & Prin-cipi, da gustare come si fa con le cose preziose e rare. Un convincente esem-

pio, caso mai ce ne fosse bisogno, che non esistono confini nel mondo dell’immaginazione e della creatività. La parola diventa immagine e l’imma-gine suggerisce parole nuove e colo-ratissime. Proprio come quelle di un arcobaleno.

Buona lettura a chi si accosterà a questo bel libro col piacere di una ri-scoperta, ma soprattutto buona lettu-ra (e buona visione!) a tutti quelli che -e lo diciamo con una punta di invi-dia!- lo leggeranno per la prima volta.

Page 22: Io Come Autore 30

22

num

ero30

Vivo nella provincia di Catania. Di-plomata all’istituto magistrale. Sono una persona tranquilla, che

ama la tranquillità ma sogna l’avventu-ra. Coltivo una grande passione per la scrittura e per la cultura degli Indiani d’America. Sin da ragazzina leggevo Salgari; mi piacevano i racconti e i film d’avven-tura. Prediligevo le storie sugli Indiani. Ho creato il personaggio di Hayry, una mezzosangue che vive fra gli Apaches dell’Arizona. Ho cominciato a fantasticarci su, a in-ventare storie e avventure. Ho iniziato a scriverle. L’ambientazione e la storia richiedevano la conoscenza della storia degli Indiani e delle guerre contro i sol-dati statunitensi.

Così mi sono documentata sulla sto-ria e la cultura degli Indiani, soprat-tutto sugli apaches. A poco a poco è nato questo romanzo. L’ho ripreso e mo-dificato diverse volte, perché la storia della protagonista è intrecciata a degli avvenimenti storici e io volevo rispetta-re il più possibile la realtà storica. Ci ho lavorato su finché non sono stata sod-disfatta e allora l’ho messo da parte…

num

ero

Autori

le Imprese DI una InDomIta eroIna

Hayry è una mezzosangue. Nata e cresciuta fra gli Apaches, nel periodo delle guerre indiane. La morte della madre e l’odio verso i bianchi, l’amore per Mescal e lo scontro con un bandito messicano segnano profondamente la sua vita. Caparbia e decisa, sempre tesa ad affermare la propria libertà, compie le sue scelte senza curarsi del padre, che vorrebbe condurla con sé a Washington; ma, quando perde l’uomo che ama, sarà proprio l’amore per suo padre che le darà una nuova ragione di vivere.

soFFIo DI ventoIs

bn 9

78-8

8-56

73-9

32-9

Pagine 280 • € 16,50

Page 23: Io Come Autore 30

23www.iocome.it

Salvatrice Giugno

Perché l’avevo scritto principalmente per soddisfare la mia passione... Per po-ter leggere una storia che mi piacesse, scritta nel modo che piaceva a me.

Scrivere e leggere, per me, hanno lo stesso scopo: evadere dalla realtà quotidiana e immergersi, almeno per un po’, in un mondo immaginario e fan-tastico, sognare a occhi aperti e “vive-re” la storia che si sta leggendo.

Con il romanzo “Soffio di Vento” vi rega-lerò tantissime emozioni mentre segui-rete le sue avventure e le vicende che segnano la sua vita. Un romanzo per chi ama l’avventura e sogna d’immergersi negli spettacolari paesaggi dell’Arizo-na: il Grand Canyon, i monti, i deserti...Soffio di Vento racconta la storia di una ragazza che vive in tempi e in luo-ghi difficili, che combatte per la pro-

pria vita, che lotta per affermare la propria indipendenza, per soddisfare la propria sete di conoscenza e di nuo-ve esperienze.

Hayry è un personaggio affascinante, un’indomita eroina, per metà indiana e per metà bianca, protagonista di ardue imprese contro le ingiustizie, ma anche contro i pregiudizi che condannano que-ste popolazioni relegando la donna a un ruolo di secondo piano.

Hayry vive il suo amore per Mescal e si aggira instancabilmente tra deserti sel-vaggi, montagne scoscese e fiumi rapi-nosi, pronta a ingaggiare dure battaglie per i suoi ideali.

è stato estremamente piacevole scrive-re questa storia e mi auguro che sia al-trettanto piacevole per voi leggerla.

salvatrice Giugno

Scrivere e leggere, per me, hanno lo stesso scopo: evadere dalla realtà quotidiana...

Page 24: Io Come Autore 30

24

…e uno per tutti; a cominciare dai nu-meri, la storia scritta da Alexandre Du-mas nel 1844 (I tre moschettieri, Les trois mousquetaires) è ingarbugliata. I moschettieri saranno anche tre, ma il protagonista principali della storia è uno, che moschettiere non è e che, anzi, passa quasi tutto il tempo della storia a cercare di diventarlo e a rin-correre i tre che, invece. moschettieri lo sono già da un pezzo e ne sono perfi-no stufi. Forse è per questo che il primo romanzo della trilogia ha questo titolo, o forse perché Dumas aveva capito che “I quattro moschettieri” non sarebbe fi-lato per niente bene.

Alexandre Dumas (padre) la sapeva lun-ga; magari non sarà stato un fine lette-rato – le sue storie sono zeppe di periodi troppo lunghi e con frequenti ripetizio-ni, al limite della ridondanza – ma nelle sue opere hanno preso vita personaggi che ancor oggi hanno la capacità di pe-netrare e fissarsi nell’immaginario po-polare: dal Conte di Montecristo ai tre moschettieri, con D’Artagnan in testa per l’appunto.

tutti per uno...

book to moviedi Giorgio Ginelli

Page 25: Io Come Autore 30

25

30num

ero

La filmografia dei tre famosi soldati del-la Guardia creata di Luigi XIII roman-zata da Dumas, è abbastanza lunga, ma praticamente nessuno – tranne uno – degli autori dei vari adattamenti cine-matografici se l’è sentita di riprodurre fedelmente la trama del famoso feuille-ton francese. Troppo lunga, troppo complessa, trop-pi personaggi intrecciati per poter rin-chiudere tutto nel centinaio di minuti di un lungometraggio. Nel romanzo – che in realtà è il primo volume di una trilo-gia – si possono riconoscere almeno tre blocchi distinti: la vicenda della colla-na, la ricerca dei moschettieri dispersi inframmezzata dagli intrighi di Milady e lo scoppio della guerra con l’Inghilter-ra con tutte le altre vicende che coinvol-gono ancora Milady fino alla nomina di D’Artagnan luogotenente dei moschet-tieri. Questo solo nel primo romanzo; tra il 1845 e il 1850 Dumas scrive an-che i due seguiti: Vent’anni dopo e Il visconte di Brangelonne. Una corposa trilogia, non tanto per il numero di pa-gine, ma in quanto dense di avventura e colpi di scena.

Page 26: Io Come Autore 30

26

30num

ero

book to movie

La maggior parte dei film che pren-dono ispirazione dal primo romanzo, dunque, non si spingono oltre la prima parte, quella della collana di diamanti donata dalla regina a lord Buckingham. Il primo adattamento che vale la pena di essere ricordato – perché in verità in precedenza ve ne furono altri due, nel 1909 e nel 1916 – è senza dubbio quello del 1921 di Fred Niblo con Dou-glas Fairbanks nel ruolo del guascone D’Artagnan; 120 muniti di film muto, che vederlo adesso sarebbe una vera prova d’amore nei confronti della set-tima arte. Arriva poi il sonoro e di film se ne fanno almeno un altro paio, ma bisogna arrivare fino al 1948 per vede-re finalmente la storia completa in una pellicola di 125 minuti: il film è diret-to da George Sidney ed è interpreta-to da Lana Turner, Gene Kelly, Angela Lansbury, Vincent Price. Ma ci si perde nell’intreccio di protagonisti stellari e nella velocità con la quale tutta la sto-ria viene trasferita sulla celluloide.Per i successivi vent’anni la storia di Dumas sembra infatti spaventare al punto che nel pieno splendore della diffusione televisiva non se ne fanno nemmeno in forma di sceneggiati; è sì che la storia si presta bene, essendo un romanzo d’appendice, cioè pubblicato a puntate. Il più coraggiosos sembra essere Ri-chard Lester che nel 1973 firma la re-gia di un film tagliato sulla solita pri-ma parte, ma che negli anni successivi

mette il seguito in altre due pellicole. Per certi versi è forse il film più bello fatto fino ad oggi, con uno strepitoso Oliver Reed nel ruolo di Athos e un cast di tutto rispetto per gli altri protagoni-sti.E qui la storia potrebbe essere finita, perché nei quarant’anni che seguono il romanzo di Dumas è stato usato come base per delle pellicole che quasi nulla hanno a che fare con la storia: da un cardinale Richelieu che trama per im-possessarsi del trono di Francia fino ai moschettieri in puro stile steampunk del nuovissimo film di Paul Anderson. A onor del vero, forse quest’ultimo, sarebbe anche piaciuto ad Alexandre Dumas (padre), nato nel 1802 e morto nel 1870, maestro del romanzo storico, amico di Garibaldi, instancabile viag-giatore e prototipo del romanziere mo-derno.

Giorgio Ginelli

di Giorgio Ginelli

Page 27: Io Come Autore 30
Page 28: Io Come Autore 30

28

Urla di gioia Andrea Fiore, lo scrit-tore siciliano al suo secondo libro semi-serial thriller, che giunge a due anni esatti dal successo di Sto-ria di morte, ricotta e mascarpone. da sempre sperava che il capoluogo lombardo si accorgesse di lui e, alla fine, come in una bella favola che si avvera, eccolo, il prossimo 26 no-vembre alle ore 18:00, carico come un candelotto di tritolo, pronto a far esplodere la platea dell’MDD Bookshop di via Ascanio Sforza 37 con le sue frasi matte e le let-ture sconvolgenti del suo nuovo li-bro l’elettricista suona sempre 220 volt, edito da Albatros Il Filo.

L’elettricista suona sempre 220 volt, un libro adorato demenzial-grotte-sco semi-serial thriller, i racconti e le frasi folli, che pubblica quotidia-namente sul social network Face-book, dice Andrea, nascon da soli, sono come i sogni, e a noi non resta che scrivere in fretta, perché poi svaniscono e non si trovano più. e quando gli facciamo notare che ha plagiato Vasco, lui ci risponde lesto e con occhio furbetto ‘così’, divento rossi!

L’eLeTTriciSTA APProdA

A MiLAno!!!

30num

ero

appuntamenti

26no-vem-bre

dove:Andrea Fiore e L’elettricista suona sempre 220 volt. Il prossimo 26 no-vembre, ore 18,00, MDD Bookshop di via Ascanio Sforza 37 (MILANO)

Isbn

978

-88-

5674

-168

-1

Pagine 133€ 13,90

Page 29: Io Come Autore 30

L’eLeTTriciSTA APProdA

A MiLAno!!!

Page 30: Io Come Autore 30

30 Io come Autore

Page 31: Io Come Autore 30

www.iocome.it 31

Io Come Autore

È una rivista di EbooksErvicE srl

rEdazionE-amministrazionE dirEttorE rEsponsabilE: GiorGio GinElli

rEsponsabilE EditorialE: marika barbanti

rEsponsabilE approfondimEnti: @Eldica66art dirEctor: simona Gornati

corrEzionE bozzE E Grafica: laura rinaldi

via po, 44 - 20010 prEGnana milanEsE

tEl. 02/93590424 - fax 02/[email protected]

ufficio pubblicità:tEl 02/93590424 - fax 02/[email protected]

Si ringrazia per la collaborazione alle rubriche: Patrizia Bellinelli; Elisa Visconti, La Bottega Editoriale, Elena Ossella.

avvErtEnza

EbooksErvicE srl non si assume la responsabilità sul con-tenuto degli articoli che resta a carico degli autori, i quali lo inviano a titolo gratuito senza ricevere alcuna ricom-pensa in merito. In caso di pubblicazioni parziali del testo, resta l’impegno della Redazione di non modificare i dati o distorcerne il significato. Ebookservice Srl sarà libera di non pubblicare testi in contrasto con le leggi italiane vigenti.

copyriGhtTutti i diritti di proprietà intellettuali relativi ai con-tributi inviati alla Redazione (testi e immagini); sono soggetti al copyright dei rispettivi autori e delle Case Editrici che ne detengono i diritti. Testi e fotografie non saranno restituiti.