Innovazioni in PNL

24
Innovazioni in PNL Nuovi modelli, strumenti e applicazioni per fare la differenza in un mondo che cambia L. Michael Hall con Shelle Rose Charvet

description

Nuovi modelli, strumenti e applicazioni per fare la differenza in un mondo che cambia

Transcript of Innovazioni in PNL

Page 1: Innovazioni in PNL

Innovazioniin PNL

Nuovi modelli, strumenti e applicazioni per fare la differenza in un mondo che cambia

L. Michael Hallcon Shelle Rose Charvet

Page 2: Innovazioni in PNL

© L. Michael Hall, Shelle Rose Charvet and Crown House Publishing Ltd 2011

Cartoon page 79 © Tundra 2010

This translation of Innovations in NLP is published by arrangement with Crown House Publishing Limited

Titolo dell’opera in lingua originale

Innovations in NLP

Titolo della versione italiana dell’opera

Innovazioni in PNL

Sottotitolo

Nuovi modelli, strumenti e applicazioni per fare la differenza in un mondo che cambia

Pubblicata da:

Alessio Roberti Editore Srl

Via Lombardia, 298 – Urgnano (BG) Italy

Copyright © 2011 Alessio Roberti Editore Srl

Prima edizione: ottobre 2012

Ristampa

7 6 5 4 3 2 1 2019 2018 2017 2016 2015 2014 2013

ISBN

978-88-6552-043-7

Traduzione dall’inglese

Giovanni Fort

Editing

Mattia Bernardini

Anna Albano

Impaginazione e progetto grafi co della copertina

Zeronove di Andrea Mattei

Immagine di copertina

JMcreation © Fotolia

Stampa

Lineagrafi ca, Città di Castello (PG)

Proprietà letteraria riservata.

È vietata la riproduzione con qualsiasi mezzo.

Page 3: Innovazioni in PNL

INDICE

Introduzione all’edizione italiana 9Prefazione 11Introduzione 13

Cosa c’è di nuovo in Innovazioni in PNL

PRIMA PARTE:Modelli innovativi 23

1 Meta-stati 27 Modellare la coscienza che rifl ette su se stessa L. Michael Hall

2 LAB Profi le® 41 Decodifi care linguaggio e comportamento

per migliorare la comunicazione tra le persone Shelle Rose Charvet

3 Panorami sociali 57 Come cambiare gli scenari inconsci e migliorare le relazioni Lucas A. C. Derks

4 Modellamento simbolico 75 Cambiamento emergente tramite metafora e Clean Language James Lawley e Penny Tompkins

5 Il Modello RESOLVE 97 Facilitare il cambiamento generativo Richard Bolstad

Page 4: Innovazioni in PNL

6 Rimodellamento comportamentale 113 Far avanzare il modello linguistico della PNL John McWhirter

SECONDA PARTE:Applicazioni innovative 135

7 Coaching con la PNL 139 Come sviluppare una mentalità di coaching Ian McDermott

8 Success Factor Modeling™ 155 I segreti della leadership imprenditoriale

Robert Dilts

9 Provocative Change Works™ 175 Improvvisazione e humor nella terapia e nel coaching Nick Kemp

10 Modellare i maghi del mercato 189 Rivelare i metodi dei trader e degli investitori eccezionali Charles Faulkner

11 Superare le dipendenze 207 Un nuovo modello per lavorare con le dipendenze da droghe e da alcol Richard M. Gray

12 PNL e denaro 223 Come creare convinzioni potenzianti sul denaro e sulla ricchezza Kristine e Tim Hallbom

13 Applicazioni mediche della PNL 239 Utilizzare la PNL nel trattamento olistico del cancro Kimiko Bokura-Shafé, Masaki Kono e Hiromi Tamaki

Page 5: Innovazioni in PNL

14 Il problema “ben formato” 255 Un nuovo modello per gestire il cambiamento nel business Martin Roberts

15 Cosa scatena la balbuzie? 273 Un modello per arrivare a parlare con scioltezza Bob G. Bodenhamer

TERZA PARTE:Strumenti innovativi 293

16 Identity Compass® 295 Mappare i Meta-programmi per il successo nel business H. Arne Maus

17 MPA MindSonar® 313 Uno strumento di PNL per il coaching, il team building, il management del personale e il marketing Jaap Hollander

18 jobEQ 331 Usare i profi li dei Meta-programmi per migliorare l’intelligenza emotiva Patrick Merlevede

QUARTA PARTE:Comunità innovative 347

19 Clean Community 351 James Lawley e Penny Tompkins

20 LAB Profi le® Community 359 Shelle Rose Charvet

21 Neuro-Semantic Community 361 L. Michael Hall

Page 6: Innovazioni in PNL

22 NLP Research and Recognition Project 367 Richard Liotta e Frank Bourke

23 International NLP Research Conference 381 Lisa Wake e Karen Moxom

APPENDICI: Appendice A - Struttura del libro 391

Appendice B - Requisiti per un Modello 393

Innovazioni in PNL, volume II 397Indice analitico 399

Altri titoli in catalogo 405Linea diretta con l’Editore 413

Page 7: Innovazioni in PNL

9

INTRODUZIONE ALL’EDIZIONE ITALIANA

La PNL è viva e questo libro ne è un’ulteriore e importante conferma. Innovazioni in PNL raccoglie infatti una coralità di voci provenienti da tutto il mondo, alcune già conosciute e altre totalmente nuove per il pubblico italiano, attraverso le quali la PNL ragiona su se stessa, si reinventa, si critica e, come ogni soggetto che continua ad evolve-re, si supera.Seguendo la strada aperta da Robert Dilts con L’Evoluzione della PNL, Michael Hall e Shelle Rose Charvet hanno raggiunto un obiettivo molto ambizioso: far conoscere quali passi in avanti sono stati compiuti, quali nuovi ambiti di applicazione sono stati scoperti, quali so-luzioni innovative sono oggi disponibili per sostenere sempre più adeguatamente persone, aziende, coach e terapeuti in ogni nuova sfi da.In queste pagine risuona l’esperienza pratica di chi, partendo da modelli storici e conso-lidati, ne ha creati di nuovi e, dopo averne testato l’effi cacia, è oggi pronto a condividerli. Sono informazioni uniche e preziose per chiunque si occupa di PNL e, più in generale, per tutta quella comunità di persone sempre più motivate a fare la differenza nella propria vita e in quella degli altri.

Alessio Roberti Master Trainer di PNL,

editore e fondatore della NLP ITALY Coaching School, co-autore del bestseller Corso di PNL: Scelgo la libertà

Page 8: Innovazioni in PNL

ALESSIO ROBERTI È l’italiano con maggiore esperienza nella ricerca e formazione in PNL a livello mondiale: ha formato oltre 40.000 professionisti in Programmazione Neuro-Linguistica in Italia, USA, Inghilterra e Giappone. La “Society of NLP” gli ha conferito il titolo di “Licensed Master Trainer of NLP”, il massimo livel-lo di specializzazione in PNL e il prestigioso titolo di Direttore Mondiale del Business Coaching. Si è inoltre specializzato presso le scuole di Business delle università di Harvard e Oxford. Fra le numerose aziende che si avvalgono della consulenza e della formazione della società da lui guidata ci sono alcune tra le più importanti organizzazioni, nazionali e internazionali. È inoltre Coach di importanti imprenditori italiani. È l’unico italiano co-trainer del genio creativo della PNL, Richard Bandler e co-autore con Bandler e Owen Fitzpatrick del bestseller Corso di PNL: Scelgo la libertà e con Antonella Rizzuto del libro Il Me-glio di Te con il Coaching. È inoltre editore di oltre 70 testi sull’utilizzo degli strumenti della PNL e del Coaching. Fondatore e condirettore della NLP ITALY Coaching School, supervisiona tutte le attività formative erogate.

Page 9: Innovazioni in PNL

Richard M. Gray

È docente di giustizia penale presso la Fairleigh Dickinson University di Teaneck, NJ. Prima di passare all’ambito accademico, Gray ha lavorato per più di vent’anni presso lo US Probation Department di Brooklyn, NY. È il creatore del Brooklyn Program, un programma basato sulla PNL per i problemi di abuso di sostanze, che è stato attivo per sette anni nel Federal Probation System. Come riconoscimento per il suo operato, è stato premiato nel 2004 con il Neuro-Linguistic Programming World Community Award. Richard Gray è autore dei volumi Archetypal Explorations, Transforming Futu-res: The Brooklyn Program Facilitators Manual e About Addictions: Notes from Psycho-logy, Neuroscience and NLP.È regolarmente invitato a intervenire in conferenze nazionali e internazionali sulle di-pendenze ed è uno stimato esperto di Programmazione Neuro-Linguistica. Ha con-seguito la laurea triennale in psicologia presso il Central College di Pella, la quin-quennale in sociologia presso la Fordham University di New York, e il dottorato in psicologia presso lo Union Institute, Cincinnati. Gray è un esperto in PNL e un ipnotista ericksoniano certifi cato; è membro della Federal Probation Offi cers Association, della Canadian Association of NLP, dell’Institute for the Advanced Study of Health e dell’NLP Research and Recognition Project.

[email protected]://richardmgray.home.comcast.net

Page 10: Innovazioni in PNL

207

CAPITOLO 11

PERCHÉ IL BROOKLYN PROGRAM?

L’abuso di droghe e le dipendenze sono problemi seri che colpiscono più di 26 milioni di

persone negli Stati Uniti ogni anno. Più del 40% di tutti gli arrestati negli USA hanno consu-

mato alcol o una qualche sostanza illegale nelle ventiquattro ore precedenti all’arresto. La

maggior parte degli arresti è dovuta a piccoli crimini o correlata a sostanze stupefacenti; il

15-30% è invece dovuta a crimini violenti. Le prigioni sono affollate di persone incarcerate

per crimini di piccola entità collegati agli stupefacenti. Milioni di cittadini altrimenti rispetto-

si della legge combattono con le dipendenze: si tratta di un problema concreto, per il quale

le soluzioni tradizionali non hanno funzionato.

Attorno alla metà degli anni Novanta, quando ancora lavoravo a Brooklyn e mi occupavo del-

la sorveglianza di persone in libertà vigilata, mi ritrovai a lavorare con il trattamento delle di-

pendenze. Sebbene avessi fatto quel mestiere per più di quindici anni e avessi avuto a che

fare con persone che abusavano di sostanze di ogni tipo, sapevo relativamente poco sulle

dipendenze. Mi ero sempre affi dato alle opinioni degli esperti, che tuttavia sembravano non

sapere che pesci pigliare. Nel loro mondo chiunque usasse sostanze automaticamente ne

abusava, e chiunque ne abusasse aveva automaticamente una dipendenza: non c’erano vie

di mezzo e gradazioni. E così tutte le persone mandate in trattamento, indipendentemen-

te dall’entità del loro problema, erano sottoposte allo stesso regime: disintossicazione e

SUPERARE LE DIPENDENZEUn nuovo modello per lavorare con le dipendenze da droghe e da alcol

Richard M. Gray

Page 11: Innovazioni in PNL

INNOVAZIONI IN PNL

208

ospedalizzazione seguite da trattamenti di follow up fuori dal contesto ospedaliero e inter-

minabili incontri di gruppo (sul modello di quelli degli Alcolisti Anonimi). A volte si saltava la

fase in clinica, ma il resto delle procedure rimanevano le stesse.

Perse le speranze nell’aiuto degli specialisti del settore, cominciai un periodo di intensi

studi che dimostrarono defi nitivamente come quel tipo di schema di trattamento fosse evi-

dentemente ineffi cace. Le persone che abusavano di sostanze e quelle che ne dipendevano

erano spesso confuse le une con le altre, i gruppi informativi sulle droghe erano ineffi caci,

molti scoprivano di poter tornare tranquillamente a usare socialmente alcol e altre droghe

senza problemi, e gli incontri di gruppo erano in larga misura incapaci di produrre risultati.1

L’abuso di sostanze è caratterizzato da uno schema di utilizzo che persiste per più di do-

dici mesi e interferisce o crea problemi nel campo del lavoro, degli studi o delle relazioni.

L’abuso di sostanze non è una diagnosi corretta per persone a cui in precedenza è stata

diagnosticata una dipendenza, la quale è caratterizzata da problemi simili, ma comprende

anche una preoccupazione ossessiva riguardo al procurarsi la sostanza, usarla e/o ottene-

re il denaro necessario per comprarla.2

La teoria junghiana sostiene che quando le persone si risvegliano a uno schema di crescita

verso il raggiungimento del loro pieno potenziale, quel sentiero di vita tende a diventare

irresistibile. Nel mio lavoro avevo visto quello schema in azione molte volte, in tossicodipen-

denti e alcolizzati che si erano risvegliati a una realtà spirituale, avevano trovato un lavoro

ricco di signifi cato personale, avevano creato una relazione profondamente soddisfacente o

altra fonte di signifi cato nella vita e si erano così lasciati alle spalle la propria dipendenza.

Ogni volta che qualcuno scopriva qualcosa di più importante per sé, in modo profondamen-

te signifi cativo e costante, si liberava del problema di droga.

Il Modello degli stadi del cambiamento è uno dei modelli di cambiamento meglio studiati e

confortati da ricerche empiriche attualmente in uso. Sostiene che quando le persone cam-

biano attraversano degli stadi prevedibili, su ciascuno dei quali si può intervenire in modo

specifi co e appropriato. Fondamentale per il processo di cambiamento è comprendere che

la maggior parte di esso può essere previsto da una singola cosa – desiderare qualcosa

che è più importante del comportamento problematico.3

Questo è in sintonia con due principi della PNL: 1) le condizioni per la defi nizione di un obiet-

1 Peele, Brodsky e Arnold (1991); Chiauzzi e Liljegren (1993).2 American Psychiatric Association (1994); Schaffer Library of Drug Policy (2005).3 Prochaska et al. (1994).

Page 12: Innovazioni in PNL

209

SUPERARE LE DIPENDENZE

tivo ben formato e 2) una delle osservazioni di Bandler e Grinder riguardo alle dipendenze.

Perché un obiettivo sia ben formato, deve soddisfare una serie di criteri: deve essere espres-

so in forma affermativa, sottoposto al controllo della persona, in termini sensoriali specifi ci,

contestualizzato, dotato di un orizzonte temporale ed ecologico. Applicare questa prospettiva

ci permette di riformulare il trattamento dell’abuso di sostanze come obiettivo ben formato:

invece di muovere via da qualcosa, il trattamento può essere contestualizzato in termini di de-

siderare positivamente di andare verso qualcosa. Un’ispirazione fondamentale fu l’afferma-

zione di Bandler e Grinder in Ristrutturazione: se create uno stato più piacevole, più intuitivo

e più accessibile di una determinata droga, potrete curare qualsiasi dipendenza.

Il Brooklyn Program era stato originariamente progettato per lavorare su soggetti con pro-

blemi e dipendenze da droga, alcolizzati e persone con problemi di alcol, tutti affi dati al

trattamento dalla Corte Federale. Era specifi camente concepito per assistere persone che

rifi utavano il trattamento o che erano state sottoposte ad altre terapie senza risultati.

Da quando ho lasciato il Probation Department ho scoperto che il programma, anche in una

sua versione più concisa, fornisce esperienze potenti e capaci di cambiare la vita di perso-

ne che abbiano o non abbiano problemi di abuso di sostanze. Dato che è stato progettato

per creare scenari di futuro potentemente motivanti in linea con gli istinti più profondi della

persona, il programma si può applicare in molti contesti diversi.

Molti sono i vantaggi e i benefi ci:

1. Esercitare la propria capacità di accedere a risorse ricordate instaura un senso di auto-

suffi cienza e di effi cacia personale riguardo ai propri stati interiori e alle proprie risorse

interne.

2. Potenziare esperienze positive ricche di signifi cato rinforza quel senso di effi cacia perso-

nale.

3. Ancorare quelle risorse le rende trasferibili e facilmente disponibili. Sapere che le risor-

se ci sono è una cosa; avere a disposizione a comando uno stato amplifi cato è ben altro.

4. Qualsiasi stato emotivo che viene amplifi cato fi no a liberarsi dal suo ricordo-sorgente e

contesto permette di accedere a trance, meditazione ed esperienze spirituali.

Page 13: Innovazioni in PNL

INNOVAZIONI IN PNL

210

5. Questi stati profondi risvegliano un senso di sé solido e radicato. A partire da questo

è possibile dare un nuovo signifi cato al proprio futuro e arricchirlo di obiettivi e risultati

capaci di cambiare il senso della vita e il modo in cui essa è vissuta.

COS’È IL BROOKLYN PROGRAM E COME FUNZIONA?

Il programma parte dal presupposto che preferenze, desideri e comportamenti sono orga-

nizzati in gerarchie fi ssate nel sistema della dopamina del cervello medio. Questo sistema

comprende l’area tegumentale ventrale, il nucleus accumbens, e la corteccia orbitofrontale

sinistra. L’area tegumentale ventrale è la fonte dei neuroni della dopamina che infondono

energia al sistema. Questi neuroni trasmettono al nucleus accumbens. La corteccia orbito-

frontale sinistra (che fa parte dei lobi frontali) è intimamente coinvolta nell’esperienza della

coscienza e nei processi decisionali.

Quando uno stimolo piacevole, una ricompensa fi sica o qualcosa di biologicamente im-

portante colpisce l’organismo, le cellule dell’area tegumentale ventrale inviano un fl usso

improvviso e intenso di dopamina al nucleus accumbens. Informazioni in entrata che rap-

presentano vari stimoli vengono comparate nel nucleus accumbens per misurare se la ri-

compensa fi sica è aumentata, è diminuita o è rimasta costante. Le ricompense a sorpresa

sono sempre valutate molto positivamente. Tutte le ricompense o target comportamentali

sono ordinate gerarchicamente da questo sistema nei termini del loro valore per la soprav-

vivenza e della loro rilevanza nell’immediato.

I risultati sono registrati nella corteccia orbitofrontale sinistra come gerarchie di ricompense

desiderate. Le cose che desideriamo maggiormente sono archiviate come rappresentazioni

complete e multisensoriali, più vicine al centro del cervello. Quelle di valore minore sono

immagazzinate più lontane dal centro e come rappresentazioni più astratte. La gerarchia

è dinamica: diverse ricompense o diversi desideri diventano più importanti, desiderabili o

salienti con il mutare del contesto, dello stato interiore e dell’esperienza del momento. Una

delle conseguenze di questa gerarchizzazione è il fatto che ci sono cose che vogliamo più

di altre. Se ne parla in termini di incentive salience.

Le droghe e i comportamenti della dipendenza si portano in cima alla gerarchia, eserci-

tando un effetto sulle concentrazioni di dopamina o diventando la reazione standard ai

problemi della vita. Tuttavia, proprio come droghe e alcol scalzano altre cose dalla cima

della gerarchia, anche altre cose sono in grado di far retrocedere le droghe nell’ordine di

Page 14: Innovazioni in PNL

211

SUPERARE LE DIPENDENZE

priorità. Spesso le persone smettono di usare sostanze problematiche quando trovano una

maniera affi dabile di ottenere stati capaci di competere con quelli dell’esperienza di natura

chimica esogena.

DESCRIZIONE DEL PROGRAMMA

Il Brooklyn Program è attuato in un periodo di sedici settimane di singole sessioni settimanali

di due ore. Insegna specifi che abilità comportamentali e cognitive e, come si notava, non

discute mai le droghe o i comportamenti problematici, bensì lavora per costruire risorse emo-

tive e cognitive che in ultima analisi ne prenderanno il posto. Anche se sarebbe possibile con-

cepire un programma che lavori su un periodo più breve, la durata di sedici settimane permet-

te un ripetuto apprendimento dei comportamenti desiderati e garantisce che il programma

sia affrontato con serietà anche da persone non avvezze alla velocità delle tecniche di PNL.

Nelle prime sessioni i partecipanti apprendono come accedere a una serie di stati risorsa

positivi e potenziarli utilizzando tecniche standard di PNL con le submodalità. Come qualsiasi

professionista in PNL ben sa, queste operazioni con le submodalità hanno inizio con un

intenso potenziamento dell’esperienza ricordata, e confermano così la promessa iniziale,

quella di insegnare ai clienti tecniche di miglioramento della memoria.

Sempre durante le prime sessioni, si insegna ai partecipanti a concentrarsi sempre più sul-

le emozioni e sensazioni associate all’esperienza ricordata, in modo da scoprire una serie

di stati trascendenti profondamente piacevoli. Questi stati pseudo-meditativi sono proget-

tati in parte per fornire sensazioni di effi cacia personale autonoma, ma anche per offrire

esperienze positive abbastanza forti da mettere in discussione la assolutezza dello stato

problematico e sono generati seguendo un semplice schema di potenziamenti submodali.

Dopo che i partecipanti hanno scelto una risorsa adatta, fate sì che chiudano gli occhi e

rivivano il ricordo. Fate sì che notino semplicemente come è arrivato il ricordo: cosa notano

prima di tutto? Un’immagine, un odore, una sensazione? E poi cosa accade? E poi ancora?

Una volta che la persona si è calata nell’esperienza, può cominciare a variare la struttura

submodale del ricordo. Indicate di apportare i cambiamenti in modo tale che l’esperienza

funzioni al meglio. Lasciate che sperimentino con tutte le dimensioni fi no a trovare la com-

binazione che sentono migliore per loro.

Passate attraverso i vari cambiamenti submodali, fermandovi dopo ciascuno per lasciare il

tempo necessario a elaborarlo. Dopo ogni cambiamento, chiedete ai partecipanti di notare

Page 15: Innovazioni in PNL

INNOVAZIONI IN PNL

212

il cambiamento nell’esperienza percepita. Ogni istruzione dovrebbe essere strutturata in mo-

do da consentire al cliente di acquisire dimestichezza con questa procedura e di percepire

chiaramente le variazioni nella sua percezione dell’esperienza in seguito al cambiamento

delle qualità submodali di quest’ultima. Ricordate alla persona di prendere nota del tipo di

cambiamenti percettivi che comportano la differenza più positiva nell’esperienza. Una volta

completato questo processo, invitate la persona a tornare per un attimo nel qui e ora, a scuo-

tersi di dosso l’esperienza e a parlare di ciò che ha avuto luogo: “È stato piacevole? Sapevi

di poterlo fare? Cosa ha funzionato meglio per te?”.

Dopo alcuni minuti di discussione, invitate la persona a chiudere gli occhi e ritornare al

punto in cui era arrivata prima, per poi continuare così.

Adesso tornate indietro fi no al punto in cui eravate arrivati. Per alcuni di voi

il ricordo se ne era andato, ed eravate semplicemente là, come sospesi a

mezz’aria, va bene, tornateci.

Tornate allo stato in cui eravate arrivati e notate quanto sia facile.

Notate il vostro modo di respirare in questa esperienza. Notate come tenete il

vostro corpo e gli schemi di tensione e rilassamento che migliorano la vostra

esperienza. Modifi cate la vostra postura in modo che migliori l’esperienza.

Notate l’espressione sul vostro volto. Modifi cate la vostra espressione in ma-

niera che migliori e potenzi la vostra esperienza. Rilassatevi fi no in fondo, fi no

alla parte migliore. Esploratela e scoprite nuovi modi di sentirvi e di essere,

semplicemente portando la vostra attenzione sulla parte migliore. Godetevela

per qualche minuto e poi tornate fuori.

Sovraccaricate la memoria a breve termine con dimensioni sensoriali impossibili per la sen-

sazione: posizione, grana, estensione, profondità, larghezza, altezza, temperatura, colore

e suono immaginari. A mano a mano che i partecipanti si concentrano sempre più su que-

sti aspetti, il contesto e il contenuto saranno sospinti al di fuori della memoria operativa,

lasciando le persone in una potente, pacifi ca estasi che mantiene il sapore e il tono fi sico

dello stato originario. È uno stato generalizzato di stimolazione del sistema nervoso auto-

nomo, che era precedentemente contestualizzato nello stato originario.

Page 16: Innovazioni in PNL

213

SUPERARE LE DIPENDENZE

Ora tornate ancora una volta all’esperienza. Nel corso di questa operazione,

notate che potete zoomare di nuovo fi no al punto in cui eravate arrivati prima;

fi no al punto di massima intensità. Tornateci dentro fi no in fondo, e calatevi in

esso. Notate il fl usso improvviso di sensazioni ed emozioni.

E mentre rivolgete la vostra attenzione… semplicemente rivolgete con deli-

catezza la vostra attenzione… al centro della sensazione, potete cominciare

a notare… notare veramente… la sua temperatura… il suo colore… Notate

se fa un suono… o un rumore. E potete notare, veramente notare… come la

sensazione si muove… Se è centrata nel vostro corpo, o al di là del vostro

corpo… Se si muove in cerchio… O ciclicamente… o a spirale… se gira in

senso orario o antiorario… e se gira come una ruota… o come un giradischi…

E mentre notate lo schema ricorrente di questo movimento… potete proten-

dervi con mani immaginarie… e cominciare a tracciare questo movimento…

con quelle mani immaginarie… e se il movimento della sensazione… non è un

movimento completo… potete prendere quelle mani immaginarie… e guidare

quella sensazione… attraverso il suo percorso… di nuovo nel suo centro…

in modo che cresca… e aumenti… e scorra e si moltiplichi… e potete usare

quelle mani immaginarie… per prendere la sensazione… e muoverla più ve-

locemente… sempre più velocemente… attraverso il suo centro in modo che

raddoppi… e raddoppi di nuovo… e diventi più forte… sempre più forte… e

l’immagine comincia a svanire… e il ricordo svanisce… e vi trovate sospesi in

aria… e rilassati e calati… giù… fi no… in… fondo… in un piacevole… sicuro

e… caldo… affi damento… nella vostra capacità… di sentirvi… bene… ora.

Consentite ai partecipanti di rimanere nello stato per qualche tempo. Si potrebbe tran-

quillamente lasciarli rimanere nello stato anche per periodi prolungati. Poi, delicatamente,

richiamate i partecipanti nel momento e nel luogo presente.

Dopo un po’ di discussione, fate sì che tornino all’esperienza usando di nuovo quest’ulti-

ma porzione del “copione ipnotico” (a partire dalla parola “Ora”) ed esploratela “dirigendo

delicatamente” la loro attenzione sulla parte migliore. Ripetete più volte, per accrescere e

migliorare la facilità con cui utilizzano gli strumenti e il loro godimento dello stato. Poi, in

sequenza, si insegna ai partecipanti ad ancorare diversi stati predefi niti che hanno raggiun-

to e potenziato durante le sessioni precedenti, tra cui:

Page 17: Innovazioni in PNL

INNOVAZIONI IN PNL

214

• L’esperienza di un’attenzione concentrata

• Una singola buona decisione ripetuta in maniera sistematica

• Un momento di consolidamento di abilità o di perfezionamento di comportamenti appresi

(ad esempio andare in bicicletta, guidare la macchina e così via)

• Un’esperienza di puro divertimento o godimento

• Un’esperienza di sicurezza di sé o di competenza personale

Queste risorse sono potenziate e amplifi cate fi no a livelli estatici, fi no al punto in cui non

esiste praticamente più nemmeno l’ombra del contenuto o del contesto originale. Ciascuno

stato è ancorato a un gesto distinto delle mani. Le ancore hanno tre funzioni:

1. Rendono la risorsa trasportabile e accessibile in contesti multipli.

2. Creano un mezzo relativamente meccanico per evocare e potenziare lo stato ancorato.

3. Creano un accesso automatico per la successiva integrazione di queste ancore prelimi-

nari all’interno di uno stato più complesso (combinare le ancore).

La tecnica di ancoraggio utilizzata nel Brooklyn Program si distacca dall’uso standard in

PNL in quanto aderisce a un paradigma standard di condizionamento pavloviano. Questo

garantisce che le risposte siano veramente automatiche e che possano essere utilizzate

indipendentemente dall’umore o dall’atteggiamento che ha al momento la persona. Lo

schema di base è illustrato nella Figura 1.

Figura 1. Il processo di autoancoraggio

Accedere allo stato

Una volta percepito lo stato, amplifi carlo

facendo il Gesto Ripetere cinque volte o fi nché il Gesto in qualche modo potenzia lo stato

Godersi lo stato, poi scuoterselo di dosso, e ritornare al qui e ora

Mentre lo stato continua ad aumentare di intensi-tà, interrompere il Gesto

Page 18: Innovazioni in PNL

215

SUPERARE LE DIPENDENZE

Una volta che le ancore sono state esercitate e potenziate svariate volte, i partecipanti

sono incoraggiati a farne pratica in diverse situazioni, in maniera da renderle consuete per

altri contesti di vita. Questo garantisce che i nuovi comportamenti – l’accesso agli stati

risorsa – diventino generali al di là dei confi ni della sessione settimanale. Una forte enfasi

sui compiti da svolgere a casa e le pratiche da condursi in modo indipendente svolge la me-

desima funzione. I partecipanti sono anche incoraggiati a creare svariate ancore personali

per proprio conto, per accertarsi che abbiano compreso che si tratta di cose sottoposte al

loro controllo e che gli stati risorsa appartengono a loro e loro soli. Un elemento cruciale

è l’enfasi posta sullo sviluppo di strumenti e convinzioni effi caci riguardo alle emozioni e

sensazioni dei partecipanti.4

Attorno alla settima settimana, le ancore vengono fuse in una singola ancora chiamata

“ORA” e che, per come la concepisco, crea una esperienza percepita di base (costellazio-

ne) del sé profondo junghiano. Jung ha affermato che ogni persona è mossa da processi

inconsci verso la realizzazione di una espressione completa e integrata di tutto ciò che può

essere in termini psicologici e spirituali. In coloro che sono capaci di utilizzarlo, questo

potenziale interiore funge da bussola per la vita, per lo sviluppo personale a tutti i livelli.

Il senso di questa direzione personale viene evocato allo scopo di fornire un fondamento

effi cace per la creazioni di obiettivi realmente motivanti e ricchi di senso. Ciò ha luogo nelle

ultime sessioni, durante le quali utilizziamo i criteri della PNL per gli obiettivi ben formati

per creare un futuro che corrisponda alla funzione dell’esito positivo nel principio forte di

cambiamento di Prochaska,5 e all’osservazione che attraversare le fasi del cambiamento è

un processo alimentato in maniera molto rilevante dall’identifi cazione di un futuro deside-

rabile e ricco di signifi cato.6

Il processo continua con la raccolta e l’ancoraggio di un’altra serie di risorse da diversi

periodi nella vita della persona. Si tratta di momenti in cui il partecipante si è sentito bene

con se stesso e fi ero di sé: cose che ha fatto bene, cose che ha imparato con facilità, la-

vori e ruoli che ha svolto e che sono stati signifi cativi, sogni d’infanzia. Le esperienze sono

ancorate, potenziate e integrate nell’ancora “ORA”.

4 Bandura (1997).5 Prochaska (1994).6 Gray (1996).

Page 19: Innovazioni in PNL

INNOVAZIONI IN PNL

216

Infi ne, lo stato percepito associato a “ORA” viene usato per creare obiettivi ben formati

che spaziano in diverse aree della vita: occupazione, spiritualità, relazioni, vita intellettuale

e pratiche di salute. Si crea ciascun obiettivo accedendo all’ancora “ORA” e immaginando

la vita in ciascuna di queste aree attraverso la lente emotiva dello stato percepito “ORA”.

Questo sfocia in obiettivi futuri che sono coerenti con un senso percepito profondo dell’i-

dentità personale. Gli obiettivi superfi ciali, come ricchezza, successo con l’altro sesso,

acquisizione di beni materiali e via dicendo, sono scartati a favore di obiettivi comporta-

mentali caratteristici delle tipologie di comportamenti che esprimono il senso costellato

del Sé Profondo. Gli esercizi rimanenti sono dedicati a potenziare la visione del futuro e a

consolidare quanto appreso.

ALCUNE OSSERVAZIONI

Quando le persone li utilizzano, questi esercizi portano facilmente a una signifi cativa dimi-

nuzione dell’uso della sostanza o del comportamento problematico, o addirittura alla totale

astinenza. Nel sistema federale, in cui l’unica misura del successo è la completa astinenza,

il programma ha prodotto un ottimo tasso di astinenza del 29,6% a un anno dalla fi ne del

trattamento per quanti lo avevano completato. Si trattava in tutti i casi di criminali federali,

che per la maggior parte non avevano alcun interesse nel trattamento. Quando si parte con

un cliente che desidera cambiare, le cose diventano molto più facili. I risultati del program-

ma sono stati pubblicati in svariati e autorevoli periodici del settore.7

Una delle idee importanti che derivarono dall’attuazione del programma fu che l’esercizio e

la pratica delle abilità, in particolare il potenziamento degli stati e le ancore, devono essere

fi ni a se stessi. Il programma funziona sempre meglio quando la persona ha prima di tutto

imparato a godersi le abilità e gli stati di per sé. Fate in modo che vedano il programma

come una fase precedente al trattamento, come una serie di abilità utili indipendenti dalla

disintossicazione dalle droghe, o come qualcosa di privato che è semplicemente una risor-

sa per la persona.

7 Gray (2001, 2002, 2010).

Page 20: Innovazioni in PNL

217

SUPERARE LE DIPENDENZE

Non instradiamo inoltre mai le persone in merito a come usare le ancore: lasciamo che ne

scoprano l’utilità per conto proprio. Gli stati dovrebbero essere praticati ed esercitati duran-

te la sessione e a casa, in maniera che i comportamenti siano appresi fi no alla ridondanza

e diventino automaticamente disponibili. Dopo svariate settimane di pratica con le ancore,

quando la persona è giunta a farvi affi damento come strumenti validi di per sé, le si può

usare per combattere i desideri compulsivi e per cambiare i comportamenti. Preferiamo non

farlo negli stadi iniziali del programma, per evitare che gli stati e le ancore perdano di valore

con l’essere inquadrati solo come parte di un programma di trattamento per i problemi di

droga.

PRECAUZIONI E CRITERI DI ESCLUSIONE

Non esistono formule magiche o panacee. Nemmeno questo programma lo è. Bisognereb-

be inoltre notare che alcune droghe, in particolare l’alcol e le benzodiazepine (sostanze

come il Klonopin, lo Xanax e il Valium), possono portare a crisi d’astinenza che arrivano ad-

dirittura a mettere a repentaglio la vita della persona. Soggetti con dipendenze molto gravi

o di lungo periodo da queste sostanze avranno bisogno di disintossicarsi con l’aiuto di un

medico prima di cominciare a seguire il programma. Anche altre sostanze comportano crisi

d’astinenza, ma generalmente non si tratta di condizioni che portano a pericolo di morte.

Usate il buon senso e valutate accuratamente.

Queste tecniche sono state utilizzate su soggetti criminali altrimenti stabili e che erano privi

di problemi mentali di seria entità (disturbi Asse I). Non sono raccomandabili per persone

che assumono anche una terapia farmacologica importante o che sono in cura psichiatrica.

Se la persona è in cura contemporaneamente anche per altre problematiche, dovrete coor-

dinare il vostro intervento con gli altri.

Sebbene il programma sia stato progettato per l’uso in un contesto di gruppo, esso funzio-

na bene anche individualmente. Talvolta anche solo creare e usare le ancore espande nelle

persone singole la percezione delle opzioni possibili e permette di muovere verso scelte

comportamentali migliori. In tutti i casi, comunque, preferisco fare in modo che le persone

costruiscano personalmente i propri scenari futuri rilevanti utilizzando gli stati alterati e gli

obiettivi ben formati. Avere un futuro motivante, o una serie di prospettive di futuro, può

essere la differenza che fa la differenza. Il semplice fatto di essere sobri o disintossicati

non è una ricompensa suffi ciente.

Page 21: Innovazioni in PNL

INNOVAZIONI IN PNL

218

Una parte importante del programma è la capacità di verifi care la conformità. Nessun pro-

gramma di trattamento per l’abuso di sostanze può considerarsi riuscito se non si monito-

rano i risultati. Se non si analizzano regolarmente urine, capelli, sudore, alito o sangue per

vedere se è presente la sostanza in questione, non si ha la misura dei propri progressi o

dell’adesione della persona.

Questo programma fornisce criteri chiari di successo a ciascuno stadio. Ci sono sette criteri

comportamentali. In un contesto di gruppo, si organizzano le cose per misurare i progressi

nell’uso delle abilità, e si fa coaching ai partecipanti per il processo di ancoraggio durante

la prima delle due sessioni individuali programmate. Se dopo l’ottava sessione la persona

non è ancora in grado di soddisfare i criteri di base, la si instrada a ripetere il programma

o ad affi darsi a un’altra forma di trattamento. In un contesto individuale, o volontario, però,

queste possono essere considerazioni meno importanti.

Di seguito i criteri comportamentali (gli esercizi a cui si fa riferimento indicano le fasi del

programma per cui i criteri sono rilevanti):

1. Indicare i nomi dei cinque stati e mostrare il gesto delle mani associato, seguendo l’or-

dine (esercizi 2 e 3).

2. Descrivere le proprie risposte fi siologiche al presentarsi dello stato (esercizi 1-5, e nel

resto del programma).

3. Segni fi siologici: cambiamenti di postura, espressione facciale, battito cardiaco, respi-

razione e colorito della pelle. Sebbene varino da persona a persona, i cambiamenti di

stato saranno osservabili.

4. Latenza di reazione: le persone che sono entrate negli stati profondi richiesti non rispon-

deranno a stimoli esterni (forti rumori), oppure reagiranno con un marcato ritardo (ad

esempio movimenti oculari svariati secondi dopo il suono).

5. Persistenza: le persone che accedono agli stati spesso hanno bisogno di alcuni secondi

per tornare a un normale stato di coscienza. Le persone che ritornano immediatamente

a un tono di voce e a tempi di reazione normali dovrebbero indurre sospetti.

Page 22: Innovazioni in PNL

219

SUPERARE LE DIPENDENZE

6. Cambiamenti di umore: gli esercizi di potenziamento e miglioramento di stato e quelli di

ancoraggio (1-5), nonché tutte le attività seguenti, portano a potenti sensazioni positive.

Le persone che cominciano la sessione in stati negativi passano rapidamente a un umo-

re più positivo. Le persone che rimangono di cattivo umore dovrebbero indurre sospetti.

7. Gli stati emergono automaticamente in risposta alle ancore; non ci sono tempi di prepa-

razione o sforzo per accedervi.

ELEMENTI DI ISPIRAZIONE PER IL PROGRAMMA E A PARTIRE DAL PROGRAMMA

Il programma si è sviluppato sulla base della teoria junghiana e della mia esperienza con

le droghe e la riabilitazione quando le persone se ne liberano. Una delle cose importanti

accadute dopo l’inizio del programma è stato assistere a una presentazione dei National

Institutes on Drug Abuse (NIDA) sul sistema della dopamina del cervello medio. Al tempo

il programma era concepito come un approccio cognitivo-comportamentale con l’aggiunta

di elementi di PNL. Dopo aver appreso delle prime ricerche sulla incentive salience e aver

imparato di più sull’effettivo funzionamento delle droghe, mi resi conto che non era neces-

sario insegnare cose o convincere le persone. Bastava semplicemente dare loro l’oppor-

tunità di fare esperienza di qualcosa che fosse disponibile a tutti e importante per loro:

l’esperienza stessa avrebbe causato il cambiamento.

Uno dei risultati del programma che più mi colpirono fu l’uso pressoché universale e spon-

taneo delle ancore per gestire la rabbia. Quasi subito dopo aver scoperto di avere un modo

affi dabile per controllare le proprie emozioni, i partecipanti cominciarono a usare le ancore

per avere possibilità di scelta di fronte alla rabbia. Questo mi colpì ancora di più, considerato

il mio impegno a non instradare mai i partecipanti riguardo a come o dove usare le ancore.

Una volta, mentre insegnavo il processo di ancoraggio, due persone altrimenti piuttosto

scettiche unirono le dita per evocare lo stato e furono talmente sorprese dal suo presen-

tarsi che letteralmente sobbalzarono sulla sedia. Li rassicurammo che la cosa era del tutto

sottoposta al loro controllo.

Un’altra persona, che aveva violato svariate volte le regole della libertà condizionata facen-

do uso di cocaina, si presentò alla sessione e mi chiamò in disparte riferendomi di avere

un problema. Dopo che lo ebbi incoraggiato a parlarmene, disse che la notte precedente

era andato nel posto dove di solito comprava la droga, e si era trovato in confusione. Non

Page 23: Innovazioni in PNL

INNOVAZIONI IN PNL

220

sapeva cosa fare. Gli chiesi cosa avesse fatto, e lui rispose che se ne era semplicemente

andato. Mi congratulai con lui per quella decisione. Dopo aver completato il programma, la

persona portò a termine il periodo di libertà condizionata senza incidenti, e per quanto ne

sappia non è più stata arrestata.

Durante le regolari sessioni settimanali, abbiamo usato le ancore per fornire accesso a

stati estatici pseudomeditativi. Questi, al di fuori del contesto terapeutico, avevano spesso

l’effetto di portare la persona fuori da stati di depressione o rabbia, ristabilendo uno stato

neutro. Una partecipante che soffriva di un disturbo bipolare (sfuggita ai nostri tentativi

di selezionare solo persone senza problemi psichiatrici) assistette un giorno alla morte

della madre mentre era in visita dai suoi, e simultaneamente cominciò a entrare in fase

depressiva. Al ritorno riferì delle sue diffi coltà ma disse di essere contenta di non aver

fatto comunque ricorso a droghe (il che fu confermato dall’analisi delle urine). Indicò però

di essere delusa delle ancore. Raccontò che nei momenti in cui si era sentita persa nella

depressione, aveva attivato le ancore aspettandosi uno stato di pace profonda e di estasi

meditativa; le ancore l’avevano condotta invece a uno stato neutro relativamente positivo,

che rendeva più sopportabile il ricordo della sua visita ai genitori.

Verso la fi ne del programma, dopo aver fuso le ancore e aver stabilito un intenso senso

di sé, molti clienti rimasero profondamente commossi rendendosi conto che il programma

aveva permesso loro di tornare in contatto con le proprie identità precedenti al problema

con le sostanze. In lacrime, mi ringraziarono per aver restituito loro il passato.

Page 24: Innovazioni in PNL

221

SUPERARE LE DIPENDENZE

American Psychiatric Association (APA), Diagno-stic and Statistical Manual of Mental Disorders, Fourth Edition (DSM-IV), American Psychiatric As-sociation Washington, DC, 1994.

Bandler, R. e Grinder, J., Reframing, Real People Press, Moab, UT, 1982.EDIZIONE ITALIANA:Bandler, R. e Grinder, J., La Ristrutturazione, Astrolabio, Roma, 1983.

Bandura, A., Self-Effi cacy, Freeman, New York, 1997.EDIZIONE ITALIANA:Bandura, A., Autoeffi cacia, Centro Studi Erickson, Gardolo, Trento, 2000.

Chiauzzi, E. J. e Liljegren, S., Personal perspec-tive. Taboo topics in addiction treatment: an empirical review of clinical folklore, in “Journal of Substance Abuse Treatment”, 10, 1993, pp. 303-316.

Gray, R. M., Archetypal Explorations, Routledge, London, 1996.

Gray, R. M., Addictions and the self: a self-enhan-cement model for drug treatment in the criminal justice system, in “Journal of Social Work Prac-tice in the Addictions”, 1(2), 2001, pp. 75-91.

Gray, R. M., The Brooklyn Program: innovative ap-proaches to substance abuse treatment, in “Fede-ral Probation Quarterly”, 66(3), 2002, pp. 9-16.

Gray, R. M., Thinking about drugs and addiction, in “Anchor Point“, 2005. Disponibile su www.nlpco.com/library/therapy/addictions.html (ultimo ac-cesso 9 febbraio 2011).

Gray, R. M., Transforming Futures, 2008. Di-sponibile come download gratuito su www.lulu.com/product/paperback/transforming-futures-the-brooklyn-program-facilitators-manual/3978079productTrackingContext=search_results/se-arch_shelf/center/1 (ultimo accesso 10 agosto 2011).

Gray, R. M., The Brooklyn Program: applying NLP to addictions, in “Current Research in NLP: Procee-dings of 2008 Conference”, 1(1), 2010, pp. 88-98.

Peele, S., Brodsky, A. e Arnold, M., The Truth about Addiction and Recovery, Simon & Schu-ster, New York, 1991.

Prochaska, J. O., Strong and weak principles for progressing from precontemplation to action on the basis of twelve problem behaviors, in “Health Psychology” 13(1), 1994, pp. 47-51.

Prochaska, J. O., Norcross, J. C. e DiClemente, C. C., Changing for Good, William Morrow, New York, 1994.

Schaffer Library of Drug Policy, Addiction crite-ria, 2005. Disponibile su www.druglibrary.org/Schaffer/library/addcrit.htm (ultimo accesso 10 agosto 2011).

Riferimenti bibliografi ci

Ulteriori articoli, multimedia e registrazioni audio delle tecniche di base e di altro materiale sono disponibili gratuitamente su http://richardmgray.home.comcast.net