CIBO E AMBIENTE - progettareineuropa.com · Sarà piuttosto un’occasione per parlare...

42
Food Actions! – participatory learning and training package for food-wise households Fact! Project Agreement n. 2015-1-SE01-KA204-012260 Pag. 1 | 42 FAct! workbook Unisciti a noi per una nuova esperienza all’insegna della sostenibilità alimentare: ricette” per agire CIBO E AMBIENTE

Transcript of CIBO E AMBIENTE - progettareineuropa.com · Sarà piuttosto un’occasione per parlare...

Food Actions! – participatory learning and training

package for food-wise households

Fact! Project

Agreement n. 2015-1-SE01-KA204-012260

P a g . 1 | 42

FAct! workbook

Unisciti a noi per una nuova esperienza

all’insegna della sostenibilità alimentare:

“ricette” per agire

CIBO E AMBIENTE

Food Actions! – participatory learning and training

package for food-wise households

Fact! Project

Agreement n. 2015-1-SE01-KA204-012260

P a g . 2 | 42

Sommario

HAI MAI PENSATO CHE... ................................................................................................................................... 3

È CULTURA .............................................................................................................................................................................. 4

II. CIBO, CLIMA E AMBIENTE ........................................................................................................................... 5

PREMESSA-PERCHE’ AGIRE ....................................................................................................................................................... 5

PANORAMICA DELLE AZIONI .......................................................................................................................... 6

CAMBIA I COMPORTAMENTI ........................................................................................................................................ 7 PENSA PER STAGIONI ......................................................................................................................................................... 8 PASTI SENZA CARNE ........................................................................................................................................................ 10 COLTIVA I GERMOGLI ...................................................................................................................................................... 12 IL RACCOLTO IN CUCINA ................................................................................................................................................ 13 RIFLETTI SULL’IMPATTO AMBIENTALE DEL CIBO ........................................................................................ 15 STIMA IL TUO IMPATTO AMBIENTALE .................................................................................................................... 15 TROVA IL TUO CONTADINO .......................................................................................................................................... 17 PENSA AL VIAGGIO ............................................................................................................................................................ 19 CONSIDERA GLI IMBALLAGGI ...................................................................................................................................... 21 CERTIFICAZIONI................................................................................................................................................................. 22 AZIONE IMPORTANTE: CUCINARE INSIEME ............................................................................................ 25 AZIONE IMPORTANTE: COLTIVARE IN CASA ........................................................................................... 26 AZIONE IMPORTANTE: L’ORTO IN UN METRO QUADRATO ............................................................... 27

RICETTE PER L’AMBIENTE ............................................................................................................................ 29

GLOSSARIO: CIBO E AMBIENTE ................................................................................................................... 35

CONCLUSIONI:INVITA ALTRI AD AGIRE ................................................................................................... 39

PER SAPERNE DI PIÚ ....................................................................................................................................... 40

BIBLIOGRAFIA ................................................................................................................................................... 41

Food Actions! – participatory learning and training

package for food-wise households

Fact! Project

Agreement n. 2015-1-SE01-KA204-012260

P a g . 3 | 42

HAI MAI PENSATO CHE... Hai mai pensato che potrebbe piacerti cambiare abitudini alimentari? Non sei il solo.

* Ispirato dagli chef in televisione, o

* curioso di sapere se alimenti differenti potrebbero giovare alla tua salute, o

* preoccupato di sapere se i nostri nipoti avranno qualcosa di buono da

mangiare

… insomma ci sono molte buone ragioni per fare un passo indietro e

considerare di cambiare qualcosa.

Questo libro ti aiuterà a capire cosa fa al caso tuo e tramutarlo in abitudine: scegliere uno stile di vita che faccia bene a te, alla tua famiglia e al resto del pianeta.

CIBO PER RIFLETTERE

o Un terzo del cibo prodotto per il consumo umano non viene in realtà consumato ma gettato via

o Il cibo è la principale causa del cambiamento climatico e una delle maggiori cause di degrado ambientale

o Il cibo è il fattore che più influenza la tua salute – o la tua cattiva salute o Di tutte le persone affamate nel mondo, più della metà sono agricoltori o

contadini Tu puoi fare la differenza. E divertirti nel farlo! Pensalo come un viaggio: una delle più grandi avventure che puoi fare. E la stai vivendo con la tua famiglia. Imparerete a prendervi cura della vostra salute, della vostra economia domestica e del vostro futuro. Inoltre lo farai insieme a molte altre persone in tutto il mondo.

Food Actions! – participatory learning and training

package for food-wise households

Fact! Project

Agreement n. 2015-1-SE01-KA204-012260

P a g . 4 | 42

È CULTURA Non è una coincidenza che si parli di “coltivare” il cibo. Il cibo è cultura. È parte della nostra tradizione e della nostra identità. Ma un invito a modificare le tue abitudini alimentari NON è un invito ad abbandonare la tua cultura. È invece un’esortazione ad unire il meglio del passato con il meglio del presente per rispondere ai bisogni del XXI secolo. Questo libro non parlerà tanto dei problemi mondiali legati al cibo, che sono sintetizzati nell’immagine sotto.

Sarà piuttosto un’occasione per parlare dell’opportunità che hai di essere creativo e diventare parte del cambiamento che vogliamo vedere. Il presente manuale è organizzato in 3 capitoli:

Cibo e spreco Cibo e cambiamento climatico Cibo e salute

Puoi agire passo passo, scegliendo da quale capitolo cominciare. Quali possono essere i benefici di questo percorso che ti proponiamo? Ti piacerebbe avere una dispensa ed un frigorifero ben organizzati? Vuoi avere un minor impatto sull’ambiente? Sai che la tua salute dipende in primis da quello che mangi? Ci auguriamo che tu possa trovare le risposte all’interno del testo. Allora, BUONA LETTURA E … COSA ASPETTI A TESTARE LE AZIONI PROPOSTE?

Food Actions! – participatory learning and training

package for food-wise households

Fact! Project

Agreement n. 2015-1-SE01-KA204-012260

P a g . 5 | 42

II. CIBO, CLIMA E AMBIENTE “Noi siamo quello che tu mangi”

Premessa Fra le mura domestiche è il cibo il principale fattore ad avere un impatto sull’ambiente. Consideriamo ad esempio i gas serra: l’inquinamento provocato dal cibo è maggiore di quello causato dalle auto e dagli aerei.

Infatti, prima di giungere sulle nostre tavole, il cibo deve essere prodotto, trattato, confezionato, trasportato e distribuito. Ognuna di queste fasi utilizza delle risorse e produce in aggiunta rifiuti e inquinamento. Perché agire Oltre ad un impatto strettamente ambientale, il modo in cui il cibo è prodotto, trasformato, e i chilometri che percorre per arrivare sulle nostre tavole ha anche un impatto sulla qualità della nostra vita, tanto da influenzare non solo il contenuto nutrizionale che mettiamo nel piatto, ma anche la struttura della società. Gli effetti sociali della produzione di cibo sono

evidenti. Nella spinta commerciale per una produzione di massa e a basso prezzo, molti lavoratori agricoli lavorano in condizioni precarie per un salario minimo.

Fonte: Diregiovani La buona notizia è

Che questa situazione si può cambiare facilmente, anche senza drastici mutamenti nei nostri stili di vita.

Come e cosa comprare per evitare di spendere troppo, ma anche per cercare di ridurre il proprio impatto sull’ambiente? Ce lo dicono la pagine che seguono.

Fonte: Solidarietimpegno

Food Actions! – participatory learning and training

package for food-wise households

Fact! Project

Agreement n. 2015-1-SE01-KA204-012260

P a g . 6 | 42

PANORAMICA DELLE AZIONI CAMBIA I COMPORTAMENTI Pensa per stagioni

Pasti senza carne Coltiva i germogli Il raccolto in cucina

RIFLETTI SULL’IMPRONTA AMBIENTALE DEL CIBO Stima il tuo impatto ambientale Trova il tuo contadino Pensa al viaggio Considera gli imballaggi Certificazioni

AZIONI IMPORTANTI Cucinare insieme Orto in giardino

L’orto in un metro quadrato

Food Actions! – participatory learning and training

package for food-wise households

Fact! Project

Agreement n. 2015-1-SE01-KA204-012260

P a g . 7 | 42

CAMBIA I COMPORTAMENTI CIBO PER RIFLETTERE

Le nostre abitudini alimentari hanno origine da un’epoca in cui lo stile di vita delle persone così come i mezzi e i metodi di produzione del cibo erano molto diversi dal presente.

La popolazione mondiale è in continua crescita, tuttavia lo stesso non si può dire per la produzione alimentare.

Il trasporto di un kg di aglio dalla Cina all’Europa produce emissioni di anidride carbonica pari a 1.5 kg.

Un lauto pasto in Italia: com’è cambiata la nostra dieta Secondo l’Istat, in Italia l’apporto calorico medio giornaliero è di 3650 kilocalorie, un

valore che è il doppio di quello minimo indicato (fonte: FAO, 2012). Cereali e grassi costituiscono circa il 19% dei consumi medi annui, mentre carne, pesce, latte e uova rappresentano insieme circa il 44% del totale, con la carne in testa che rappresenta da sola il 22%. Zucchero e dolci sono un 4% dei consumi e i piatti pronti uno 2%, mentre frutta e verdura a basso contenuto calorico rappresentano il 23% del consumo annuo. In Italia, il modello nutrizionale maggiormente seguito è quindi la dieta mediterranea. Dopo 2 anni di calo, nel 2014 il livello di spesa alimentare rimane complessivamente

stabile. Continua la diminuzione della spesa per carne, che si accompagna a quella per oli e grassi e per bevande analcoliche, mentre aumenta la spesa per piatti pronti e altre preparazioni alimentari (fonte: Istat, 2015).

Aumento del consumo di frutta e ortaggi in

Italia dal dopoguerra ad oggi (fonte: Istat)

Diminuzione del consumo di cereali in Italia dagli anni 30 ad oggi (fonte:Istat)

Aumento significativo del consumo di carne e pesce in Italia dal dopoguerra ad oggi (fonte: Istat)

Food Actions! – participatory learning and training

package for food-wise households

Fact! Project

Agreement n. 2015-1-SE01-KA204-012260

P a g . 8 | 42

PENSA PER STAGIONI Perché La produzione di frutta e verdura fuori stagione è uno dei “mali” scaturiti dalla globalizzazione: l’impronta ecologica di chi compra frutta e verdura fuori stagione è distruttiva. La Coldiretti ha stilato una TOP TEN DEI CIBI CHE INQUINANO IL NATALE:

Ad esempio, per il trasporto, di un chilo di ciliege del Cile (coltivate a quasi 12 mila chilometri di distanza) fino alle nostre tavole vengono consumati quasi 7 kg di petrolio e vengono prodotti più di 21 kg di CO2 (fonte: Coldiretti, 2009). Insomma, un bel contributo all’inquinamento del globo!

È un gran piacere poter gustare la frutta locale di stagione. Hai mai notato che i prodotti fuori stagione non hanno quasi sapore? Non c’è da stupirsi: quando acquisti prodotti di stagione coltivati localmente stai scegliendo cibo fresco e ricco di nutrienti. Come Per capire se un prodotto è di stagione puoi controllare il suo prezzo. Quando un prodotto è di stagione, il suo prezzo tende a calare, soprattutto quando viene prodotto localmente. Inoltre, consulta il calendario sotto riportato che mostra in modo semplice ed immediato quali sono i prodotti di stagione e quali sono presenti tutto l’anno.

Food Actions! – participatory learning and training

package for food-wise households

Fact! Project

Agreement n. 2015-1-SE01-KA204-012260

P a g . 9 | 42

Puoi anche provare a: Mangiare per una

settimana solo frutta e verdura di stagione prodotte localmente

Quando è possibile, fare scorta dei prodotti di stagione e conservarli per consumarli quando preferisci

Cercare ricette per cucinare le verdure che conosci meglio

Condividere la tua esperienza con altri

Imparare a conservare i prodotti

Fonte: Timobio Invece di comprare i prodotti quando sono in produzione dall’altra parte del pianeta (pagandoli, tra l’altro a peso d’oro), possiamo di volta in volta acquistarli nelle nostre latitudini e conservarli nelle stagioni successive, così come facevano le nostre nonne! Vedi alcune ricette di conserve alla fine del capitolo! Nel caso in cui abiti in una zona a clima rigido o estremo, potresti avere difficoltà a reperire frutta e verdura locali durante i mesi più freddi o caldi. Congela o comunque metti da parte quei prodotti che puoi utilizzare nella stagione

successiva Scegli prodotti da importazione col minor impatto ambientale possibile: ad esempio

scopri qual è il luogo più vicino dove vengono coltivati i prodotti di stagione.

Risultato Il clima e l’ambiente ne traggono beneficio in quanto risparmi energia per il trasporto dei prodotti. Inoltre, puoi godere del piacere di mangiare prodotti di stagione, come le zucche in autunno, le barbabietole in inverno, il radicchio bianco e le ciliegie in estate.

CIBO PER RIFLETTERE Cos’hanno in comune Babbo Natale e le fragole in Gennaio? Sono entrambi rossi e compaiono in inverno, ma sono per questo reali?

Food Actions! – participatory learning and training

package for food-wise households

Fact! Project

Agreement n. 2015-1-SE01-KA204-012260

P a g . 10 | 42

PASTI SENZA CARNE Perché Se è vero che in passato l’aumento del consumo di carne ha rappresentato la necessaria integrazione di una dieta povera dal punto di vista nutrizionale, oggi gli animali da macello sono spesso allevati a mangimi e antibiotici nocivi per la salute e l’allevamento di bestiame e il processo di produzione della carne sono diventati insostenibili dal punto di vista ambientale. La produzione della carne è infatti uno dei fattori che incide maggiormente sul cambiamento climatico, a causa della produzione di gas serra, come il metano e il protossido di azoto, ad esso collegata. L’allevamento di bestiame per fini alimentari è anche un processo non sostenibile in termini di utilizzo di energia ed acqua e lo stesso vale per gli stadi successivi di lavorazione e trasporto della carne. Dai un’occhiata alla tabella sotto! Mangiare carne impatta molto più sul clima rispetto a mangiare verdure.

Questo grafico, tratto da uno studio di Pimentel & Pimentel del 2008, quantifica indicativamente quante emissioni, a parità di calorie fornite, incorporano i vari cibi (fonte: QualEnergia, 2011). I valori si riferiscono ai gas serra, espressi in CO2 equivalente per ogni 100 calorie. Sono inclusi in linea di massima tutti gli aspetti della produzione del cibo:

uso di macchinari, irrigazione, uso di fertilizzanti, ecc. (fonte: QualEnergia, 2011)

Il grafico successivo, elaborato da Foodwatch del 2008, mette invece a confronto le emissioni annuali pro-capite legate a diverse abitudini alimentari. Si considerano tre tipologie di dieta: quella di una persona onnivora, ossia che mangi tutto, carne compresa, quella di un vegetariano e quella di un vegano che oltre alla carne esclude anche derivati animali come uova e latticini. Si distingue poi in base al metodo di

produzione degli alimenti: biologico o convenzionale (fonte: QualEnergia, 2011).

Food Actions! – participatory learning and training

package for food-wise households

Fact! Project

Agreement n. 2015-1-SE01-KA204-012260

P a g . 11 | 42

Il grafico esprime le emissioni legate all'alimentazione come chilometri percorsi in auto per dare meglio l'idea, per avere il valore assoluto in grammi di CO2 basta moltiplicare per 119. Come si vede, la vera differenza è nel consumo di carne e derivati animali (fonte: QualEnergia, 2011). A ciò si aggiunge un altro aspetto: l’acqua nascosta nella carne. Sapete quanta acqua sprechiamo per mangiare carne? Per produrre un petto di pollo ci vogliono 1.170 litri d'acqua. 15.400 litri per un chilo di manzo (fonte: Globalist, 2014). Come

Cambia abitudine: almeno un pasto senza carne al giorno e un giorno intero senza carne alla settimana.

Pensaci prima: trova delle ricette gustose per preparare piatti senza carne prima di andare a fare la spesa!

Chiedi in casa, a tua mamma o tua nonna, alcune ricette tradizionali che prevedono un uso limitato di carne

Prova ristoranti vegani o piatti vegetariani.

Vuoi saperne di più? 1. Prova alcune ricette usando la App di Eaternity che ti permette di calcolare

l’impronta ambientale delle tue ricette. Prova a ridurre il tuo consumo di carne e controlla di quanto viene ridotta la produzione di gas serra.

2. Puoi provare anche il test di Footprintnetwork che calcola la tua impronta ecologica e ti dà indicazioni su come migliorare per avere un impatto sempre più basso sull’ambiente.

3. Chiedi al tuo negoziante carne da allevamenti locali, in cui gli animali vengono allevati al pascolo e quindi richiedono meno risorse per essere nutriti, mantenere le stalle e trasportarne la carne. In Italia sono in aumento gli allevatori di carne al pascolo (fonte: Allevamentoetico; Codicepaleo). Fonte: Codicepaleo

4. Cerca l’allevatore più vicino nella tua zona! Risultato Questo comportamento riduce l’impatto sul clima e sull’ambiente. La carne è spesso la cosa più costosa che c’è nel tuo piatto, quindi mangiandone meno puoi anche risparmiare in denaro. Anche la tua salute può trarne beneficio (vedi sezione Cibo e salute)!

Food Actions! – participatory learning and training

package for food-wise households

Fact! Project

Agreement n. 2015-1-SE01-KA204-012260

P a g . 12 | 42

COLTIVA I GERMOGLI Perché Coltivare i germogli è un modo semplice e conveniente per avere alimenti freschi e gustosi tutto l’anno sulla tua tavola. Questa attività è anche per i tuoi bambini. I germogli sono un "cibo vivo" che contiene diverse sostanze nutritive essenziali e minerali che difficilmente siamo in grado di ottenere persino dalla frutta e dalle verdure fresche. Si va dai germogli di avena capaci di attutire i disturbi polmonari ai germogli di fagioli ricchissimi di proteine, fino a quelli di ceci che decongestionano il fegato e quelli di grano ricchi di antiossidanti (fonte: Greenme, 2012). Come I germogli sono disponibili anche in negozio. Ma perché dovresti comprare qualcosa che puoi avere gratuitamente a casa tua? Coltivare i germogli è facile, è sufficiente utilizzare un semplice piatto, un barattolo di vetro o uno scolapasta (fonte: Greenme, 2013). Che cosa ti serve

Semi che possano germogliare. Una ciotola da utilizzare per far germogliare i semi, garza (oppure un barattolo in

vetro). Tempo e attenzione.

Puoi far germogliare i semi di numerose piante. Acquista prodotti biologici e non decorticati. Inizia scegliendo in base a quello che più ti piace. I più indicati sono il frumento (o grano), la soia verde, il miglio, i ceci, i fagioli, le lenticchie, il riso integrale, l'avena, il girasole e qualunque altro seme commestibile (fonte: Alimentipedia), ma anche senape, fagioli azuki, fagioli mung, semi di lino, semi di crescione, rucola o erba medica, amaranto, fave, segale, orzo, anice, finocchio, grano saraceno, sedano e cumino.

Metti in ammollo i semi in acqua tiepida e lasciali coperti al buio a temperatura ambiente per qualche ora (ad esempio durante la notte).

Togli l’acqua che puoi eventualmente utilizzare per annaffiare le tue piantine. Annaffia i germogli una o due volte al giorno. Una volta cresciuti, asciuga i germogli e congelali.

Risultato Il contributo che dai all’ambiente è limitato, nonostante il tuo impatto ambientale comunque venga ridotto ma quello per la tua salute e il tuo portafogli è grande: i germogli sono un ingrediente sano per la dieta della tua famiglia e richiedono poco impegno per essere coltivati.

Fonte: Greenme

Food Actions! – participatory learning and training

package for food-wise households

Fact! Project

Agreement n. 2015-1-SE01-KA204-012260

P a g . 13 | 42

IL RACCOLTO IN CUCINA Perché Ogni alimento che coltivi è un risparmio per l’ambiente in termini di trasporto, imballaggio, conservanti e in generale prodotti chimici come i fertilizzanti. Non dimenticare inoltre: non c’è soddisfazione più grande di mangiare i tuoi prodotti di stagione. Come Non essere triste se non hai un giardino in cui coltivare frutta e verdura, ci sono molte opportunità anche senza uno spazio verde intorno a casa! Puoi usare il tuo balcone o il tuo davanzale (fonte: Tuttogreen, 2014; Coltivare Orto; La legge per tutti; Growth the planet; Ideegreen). Non sai come fare? Non sei l’unico. Oggigiorno dovremmo tutti ri-acquistare quelle competenze tradizionali che con il tempo si sono perdute, come conoscenze ambientali, mediche, contadine di base (fonte: Shiva, Lockhart, Shroff, 2015). Controlla se nella tua zona ci sono gruppi formali o informali che organizzano corsi sulla coltivazione domestica oppure chiedi ai membri più anziani della tua famiglia di insegnarti. Per iniziare Se è la prima volta che ti cimenti in questo ambito, meglio comprare piccole piantine piuttosto che semi.

Controlla cos’è disponibile nel mercato contadino più vicino a te o nei vivai intorno a casa.

Scegli le piantine alle quali sei più interessato e chiedi di cosa hanno bisogno per crescere: quale tra queste meglio si adatta allo spazio che hai a disposizione, alle condizioni ambientali e al tuo stile di vita?

È tutto! Ora segui le istruzioni. Vuoi provare direttamente con i semi?

Controlla quali sono disponibili nel mercato contadino più vicino a te o nei vivai della zona.

Scegli le piante alle quali sei più interessato e chiedi di cosa hanno bisogno per crescere: quali si adattano meglio alle condizioni ambientali di cui disponi e al tuo stile di vita?

Prepara una ciotola con il terriccio per seminare (controlla in casa cosa può fare al caso tuo, ad esempio puoi usare i contenitori vuoti del succo di frutta).

Fonte

Food Actions! – participatory learning and training

package for food-wise households

Fact! Project

Agreement n. 2015-1-SE01-KA204-012260

P a g . 14 | 42

Se hai spazio in cantina o nella dispensa Prova a coltivare qualche specie di fungo commestibile. Molti vivai vendono confezioni di questi prodotti ed è sufficiente seguire le istruzioni. Informati in città Informati nella tua città se il tuo comune mette a disposizione dei cittadini aree verdi per la coltivazione del proprio orto! Risultato Questo comportamento garantisce meno inquinamento e meno rifiuti. Verdura sana, piacevoli attività per il tempo libero, e il piacere di essere in grado di fare qualcosa del genere! PS Lo sapevi che prendersi cura delle piante è uno dei metodi più efficaci per combattere diversi malesseri, dalla depressione allo schizofrenia?

Food Actions! – participatory learning and training

package for food-wise households

Fact! Project

Agreement n. 2015-1-SE01-KA204-012260

P a g . 15 | 42

RIFLETTI SULL’IMPATTO AMBIENTALE DEL CIBO

STIMA IL TUO IMPATTO AMBIENTALE Perché La produzione di cibo così come la sua lavorazione richiedono energia, acqua e suolo. L’impronta ecologica indica l’ammontare di suolo che è necessario per produrre un alimento; l’impronta idrica invece indica la quantità media di acqua utilizzata. Si parla anche di energia incorporata per indicare la quantità di energia necessaria al processo produttivo e di trasformazione del cibo. Oltre a ciò, tali processi sono responsabili per una grossa fetta delle emissioni di CO2. Quando queste variabili sono considerate congiuntamente, puoi calcolare l’impatto ambientale del cibo che consumi. Di una cosa siamo certi: il nostro impatto ambientale è troppo alto per essere sostenibile. Immagina che se i popoli di India, Cina e Brasile mangiassero la stessa quantità di carne consumata nei paesi occidentali, non basterebbe la superficie della terra per sfamare il bestiame (fonte: Slow Food, 2013). Come Controlla qual è il tuo impatto ambientale in termini di consumo alimentare e verifica quali ingredienti del tuo menu sono quelli con un impatto ambientale più significativo. Impronta idrica L’impronta idrica indica la quantità media di acqua necessaria per produrre un determinato prodotto. Ad esempio per produrre:

un bicchiere di latte servono 200 litri d’acqua Un kilo di mele servono 400 litri d’acqua Un hamburger servono 2400 litri d’acqua Un kilo di pollo servono 3900 litri d’acqua

Per avere un quadro completo, dai un’occhiata alla piramide dell’impronta idrica alimentare di lato. E non dimenticare che quando compri cibo e prodotti importati, stai consumando le risorse idriche di un altro paese, che potrebbe anche averne scarsità.

Piramide dell’impronta idrica alimentare

Food Actions! – participatory learning and training

package for food-wise households

Fact! Project

Agreement n. 2015-1-SE01-KA204-012260

P a g . 16 | 42

1. Prova a pensare cosa sarebbe più facile cambiare nella tua dieta. Oltre a ridurre gli sprechi e i rifiuti, e mangiare meno carne, che cosa puoi fare? Prova ad adottare una o due nuove abitudini.

2. Fai il punto della situazione dopo un mese. Come sta andando? C’è qualcos’altro che puoi modificare?

Azione importante Puoi fare una stima dell’impronta ambientale delle tue abitudini alimentari a ImprontaWWFcarrello grazie ad un utile calcolatore sviluppato dal WWF in collaborazione con L'UNIVERSITA' DELLA TUSCIA, la II UNIVERSITA' DI NAPOLI e MUTTI S.p.A. In aggiunta puoi avere il quadro complessivo dell’impatto del tuo stile di vita sull’ambiente utilizzando il calcolatore della Rete Lilliput che stima anche l’impatto delle tue scelte rispetto all’energia che utilizzi a casa e ai mezzi di trasporto che scegli. Risultato

Grazie a questo tipo di azioni puoi generare effetti positivi sull’ambiente continuando a rispettare i tuoi gusti alimentari così come il tuo stile di vita. Ben fatto!

Tabella per il calcolo dell'impronta ecologicaA cura dell'Unità Educazione del WWF Italia

ISTRUZIONI: per calcolare la propria impronta ecologica, immettere nella colonna "quantità"

i dati relativi al consumo di una settimana utilizzando l'unità di misura indicata.

Nella parte "rifiuti" mettere 0 se i materiali in questione vengono riciclati

unità quantità fc IE in ettari

Alimenti 0,000

Frutta e verdura kg 0 13 0,000

Pane kg 0 55 0,000

Pasta, riso, cereali kg 0 49 0,000

Legumi kg 0 160 0,000

Latte, yogurt kg 0 343 0,000

Burro, formaggi kg 0 3430 0,000

Uova numero 0 10 0,000

Carne (manzo) kg 0 5000 0,000

Carne (maiale) kg 0 262 0,000

Pollame kg 0 137 0,000

Pesce kg 0 5000 0,000

Bevande, vino litri 0 13 0,000

Zucchero kg 0 25 0,000

Olio kg 0 122 0,000

Caffé, té litri 0 212 0,000

Trasporti/abitazione 0,000

Acqua mc 0 12 0,000

Elettricità kwh 0 13 0,000

Autobus/treno km * persona 0 1,02 0,000

Macchina/taxi km 0 5 0,000

Prodotti e beni di consumo 0,000

Carta kg 0 70 0,000

Plastica kg 0 70 0,000

Vetro kg 0 18 0,000

Prod. pulizia kg 0 55 0,000

0,000

Divertimento lire 0 0,004 0,000

Rifiuti alimentari kg 0 30 0,000

Carta kg 0 70 0,000

Vetro kg 0 18 0,000

Plastica kg 0 70 0,000

Telefono lire 0 0,002 0,000

La nostra impronta ecologica é… 0,000

Servizi e rifiuti

Fonte: Calcolatore Lilliput

Food Actions! – participatory learning and training

package for food-wise households

Fact! Project

Agreement n. 2015-1-SE01-KA204-012260

P a g . 17 | 42

TROVA IL TUO CONTADINO Perché Il contatto diretto con i produttori/coltivatori ti aiuta a capire cosa significano le etichette che trovi sui prodotti. Nel migliore dei casi, potresti anche trovare un piccolo produttore locale che produce solo biologico. Aderire alle produzioni a KM 0 aiuta sicuramente l’ambiente e a sostenere l’economia e i produttori locali. Come Pensa ed esprimiti con la tua forchetta, ma scegli col portafogli! Compra prodotti organici e locali ogni volta che ne hai la possibilità e fai sapere ai produttori della zona che il metodo giusto per coltivare è quello biologico!

Chiedi ai negozianti della tua zona dove comprano i loro prodotti e informati su quali sono realmente locali.

I mercati contadini: praticamente tutto quello che viene venduto è coltivato, raccolto e lavorato dai venditori, quindi puoi ricevere risposte alle tue domande e puoi essere certo che i prodotti siano veramente freschi.

Se puoi scegliere, prediligi il cibo che è coltivato in modo organico e nella tua zona, quindi leggi le etichette quando fai la spesa!

Se ti trovi a dover scegliere tra locale o biologico, ma importato da lontano, è buon senso optare per quei prodotti che vengono coltivati nelle vicinanze. Questo potrà almeno influenzare i produttori della zona.

Vuoi fare di più? Cerca i luoghi di filiera corta (fonte: Provincia di Pisa, 2012) intorno a te! La filiera corta è una filiera produttiva caratterizzata da un numero limitato e circoscritto di passaggi produttivi, e in particolare di intermediazioni commerciali, lo scopo principale di tale filiera è contenere e ridurre i costi al consumo dei prodotti. Alla filiera corta si associa il concetto di KM ZERO: il chilometro zero è un tipo di commercio nel quale i prodotti vengono commercializzati e venduti nella stessa zona di produzione. Inoltre, i produttori locali tendono a prendersi maggiormente cura del terreno.

Vai a visitare un’azienda agricola locale che accoglie visitatori e invita anche un gruppo di amici. Vai a vedere come vengono prodotte le cose che mangi.

Approfitta delle vendite dirette aziendali, dei mercati contadini e delle piccole botteghe che assicurano la provenienza locale dei prodotti.

Se gli agricoltori della zona non sono ancora passati al biologico, incoraggiali a farlo. Cerca informazioni sui Gruppi di Acquisto Solidali (GAS), che hanno lo scopo di

mettere in contatto produttori e consumatori per aumentare la consapevolezza di questi ultimi e sostenere quegli agricoltori che producono in modo sostenibile. Questo tipo di iniziative aiutano a stabilire sistemi partecipativi che assicurano la qualità dell’intero sistema produttivo: i contadini infatti agiscono spinti dalle

Food Actions! – participatory learning and training

package for food-wise households

Fact! Project

Agreement n. 2015-1-SE01-KA204-012260

P a g . 18 | 42

preferenze e richieste di consumatori consapevoli. Ce ne sono nella tua zona? Se la risposta è no, forse potresti crearne uno tu.

Cerca di privilegiare i ristoranti locali con prodotti del territorio, così con un gesto concreto potrai sostenere le produzioni a KM ZERO e aiutare l’ambiente.

Infine, chi vuole comperare prodotti a “Km 0” può provare l’App Orto in Tasca , che segnala l’azienda più vicina che vende frutta e verdura di prossimità.

Lo sapevi che… Nell’ultima Legge di Stabilità 2016 (fonte: Rainews, 2015) il Governo ha previsto la creazione di uno o più Gruppi di acquisto familiare (Gaf) o Gruppi di acquisto solidale (Gas) nazionali che permettano acquisti a tariffe agevolate collegati ad una Family Card nazionale a cui accederanno famiglie in difficoltà che soddisfano determinati requisiti. Risultato Prediligere la filiera corta ti dà una marcia in più: puoi tracciare la storia di quello che mangi e influenzare i produttori locali. Scegliere col portafogli è un’arma molto potente in mano ai consumatori, diventa anche tu “elettore” di un sistema di consumo e di produzione piuttosto che di un altro (fonte: Città Nuova, 2015).

Food Actions! – participatory learning and training

package for food-wise households

Fact! Project

Agreement n. 2015-1-SE01-KA204-012260

P a g . 19 | 42

PENSA AL VIAGGIO Perché E’ probabile che a te piaccia viaggiare, ma non è lo stesso per il tuo cibo! Infatti i prodotti che devono affrontare lunghi tragitti prima di arrivare sulla tua tavola tendono a perdere moltissimo del loro valore nutrizionale. Allo stesso tempo, il loro trasporto, imballaggio e stoccaggio inquinano. La distribuzione dei prodotti alimentari, infatti, ha un forte impatto sul cambiamento climatico. In più i produttori locali perdono terreno rispetto alle grandi multinazionali del cibo. Quindi hai ben tre buone ragioni per comprare il cibo prodotto localmente.

Come Conta i km! Molte persone hanno l’abitudine di contare le calorie, ma contare i km è altrettanto interessante.

Per una settimana prendi nota dei prodotti che compri che hanno origine locale (tra i 50 e i 100 km di distanza), nazionale o straniera. Cosa noti? Quale categoria prevale?

Cerca di scoprire come è arrivato fino a te il tuo prodotto preferito che arriva da lontano: in nave, aereo o via terra? Puoi trovare dei sostituti per quelli arrivati in aereo?

I tuoi prodotti preferiti sono stati congelati durante il trasporto e lo stoccaggio? Puoi trovare sostituti?

Fai una lista delle cose che puoi cambiare e scegline una tra queste.

E poi rifletti sui tuoi km Normalmente viaggi molto per andare a fare la spesa?

Come ci arrivi? Puoi percorrere la strada camminando, in bicicletta o puoi fare altri giri che hai in programma lungo il tragitto?

Torni al supermercato per prendere qualcosa che hai dimenticato? Invece di tornare, non potresti semplicemente cambiare la ricetta?

Cerca prodotti sfusi (fonte: WWF, MiPAAF, 2015)! Prediligendo prodotti freschi locali, possiamo scegliere di acquistare merci con meno imballaggi, che costituiscono un rifiuto da smaltire con alti costi a carico dell’ambiente.

Cibo conveniente Generalmente il viaggio va oltre, e non coinvolge solo il trasporto del cibo dal campo alla tavola, ma anche il suo imballaggio e lavorazione.

Food Actions! – participatory learning and training

package for food-wise households

Fact! Project

Agreement n. 2015-1-SE01-KA204-012260

P a g . 20 | 42

Imballaggio I vari materiali (derivati della carta e della plastica) che vengono utilizzati per imballare gli alimenti non sono necessariamente prodotti localmente. Inoltre, esistono imballaggi che non vedi, utilizzati all'interno della catena di distribuzione che servono ad esempio per facilitarne la manipolazione e il trasporto.

Lavorazione Tutti i cibi elaborati che acquisti hanno subito un processo di lavorazione che ha visto le materie prime e i vari componenti viaggiare. Se anche le materie prime possono essere prodotte localmente, altre componenti possono provenire da stabilimenti lontani o addirittura da altri paesi. Tutti questi spostamenti hanno un impatto non solo ambientale, ma anche in termini di costo, che

contribuisce ad incrementare il costo dei prodotti che acquisti. Per non parlare dello spreco provocato…

Risultato Con questo comportamento riduci l’impatto ambientale della tua alimentazione scegliendo cibo locale e consumando prodotti sempre freschi. Riduci gli imballaggi. Risparmi denaro.

Fonte: Ecoscienza n.5/2014

Food Actions! – participatory learning and training

package for food-wise households

Fact! Project

Agreement n. 2015-1-SE01-KA204-012260

P a g . 21 | 42

CONSIDERA GLI IMBALLAGGI Perché

Tutti i prodotti possiedono un imballaggio ma non tutti i prodotti hanno lo stesso impatto ambientale. Pensa ad esempio alla differenza tra bottiglie di plastica e bottiglie di vetro, o tra sacchetti di carta e sacchetti di plastica (fonte: Slow Food, 2015)!

Come

- Quando fai la spesa prediligi prodotti con imballaggi riciclabili. Prediligi carta, vetro e alluminio alla plastica.

- Scegli quando possibile prodotti freschi e sfusi, ad esempio al mercato o in negozi specializzati nella vendita di prodotti sfusi (es. cereali, detergenti, legumi, verdure ecc.)

- Scegli prodotti con imballaggi singoli e non multipli, pensa ad esempio quanti sacchetti contiene una scatola di merendine (fonte: Slow Food, 2015).

- Attento alla raccolta differenziata! Le etichette degli imballaggi alimentari indicano sempre come differenziare il packaging. Come capire se l’imballaggio dei cibi che consumi più spesso proviene da materiale riciclato e/o è riciclabile? Attento ai simboli riportati nella tabella di lato:

Lo sapevi che... Anche in Italia stanno nascendo i primi “negozi leggeri” (fonte: Negozioleggero), dove le merci in vendita sono sfuse e ai contenitori per portarle a casa deve provvedere il cliente. I prezzi? Sono più bassi, tuttavia non in maniera uniforme, ad esempio: si risparmia molto su quei prodotti – come le spezie – dove l’imballaggio “pesa” molto sul prezzo finale, meno su altri per i quali l’imballaggio risulta meno costoso. Fonte: Sipinveruno

Inoltre… ricordati sempre di portare la tua borsa della spesa! Non acquistare sacchetti di plastica, sebbene ora per lo più biodegradabili. Risultato Questo comportamento permette di risparmiare energia, garantisce minor impatto sull’ambiente e supporto per i produttori locali.

Immagine di box per pranzo realizzato con cartone riciclabile. Tali imballaggi diventano sempre più comuni in sostituzione di quelli in polistirolo, Fonte

Food Actions! – participatory learning and training

package for food-wise households

Fact! Project

Agreement n. 2015-1-SE01-KA204-012260

P a g . 22 | 42

CERTIFICAZIONI Perché I prodotti che portano la dicitura “da agricoltura biologica” hanno un impatto ambientale inferiore: infatti, la loro produzione invece di impoverire il terreno lo arricchisce, riducendo la dipendenza da fertilizzanti chimici e il rischio di contaminazione del cibo. Altre etichette e loghi presenti sulle confezioni garantiscono la riciclabilità degli imballaggi o assicurano che gli agricoltori impegnati nella produzione ricevano compensi a norma di legge. Ogni volta che scegli prodotti etichettati in questo modo, non solo agisci a favore dell’ambiente e dei contadini, ma incoraggi anche più produttori ad allinearsi agli standard di queste certificazioni. Come Alcune certificazioni sono internazionali e puoi trovarne alcune anche nel tuo supermercato.

Il simbolo indica prodotti da agricoltura biologica secondo un metodo di produzione riconosciuto dall’Unione Europea, che ha previsto un sistema di certificazione delle produzioni e dei processi definito dal regolamento comunitario n° 834/2007.

Le garanzie che il logo comunitario porta con sé sono (fonte: Federbio): tutta la filiera di produzione è stata sottoposta a visite ispettive; è biologico almeno il 95% degli ingredienti di origine agricola; il produttore e le imprese di trasformazione non hanno utilizzato

organismi geneticamente modificati (OGM) né sostanze chimiche di sintesi; in Italia, oltre al nome del produttore (o dell'azienda di trasformazione o distribuzione), il prodotto esibisce il codice dell'organismo nazionale di controllo espressamente autorizzato dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (solitamente un codice alfanumerico IT BIO nnn) (fonte: Coldiretti).

Inoltre è indicata l'origine delle materie prime tramite la dicitura:

"Agricoltura UE", quando la materia prima è stata coltivata nell'UE; "Agricoltura non UE", quando la materia prima agricola è stata

coltivata in paesi terzi; "Agricoltura UE/non UE", quando parte della materia prima agricola è stata coltivata

nella UE e una parte di essa è stata coltivata in un paese terzo. L'indicazione "UE" o "non UE" può essere sostituita o integrata dall'indicazione di un paese nel caso in cui tutte le materie prime agricole di cui il prodotto è composto siano state

Food Actions! – participatory learning and training

package for food-wise households

Fact! Project

Agreement n. 2015-1-SE01-KA204-012260

P a g . 23 | 42

coltivate in quel paese, ad esempio "Agricoltura italiana" o "Agricoltura UE – materia prima italiana". Un’etichetta che indica un prodotto biologico in Italia appare come quella nella foto:

Fonte: Regione Marche

Esempi di etichette Esempio di etichetta in cui l’informazione è divisa su fronte e retro del prodotto

I prodotti alimentari che contengono ingredienti biologici di origine agricola in quantità inferiore al 95% possono utilizzare i termini “biologico”, e/o le sue abbreviazioni, solo in riferimento all'ingrediente, con l’indicazione della quota percentuale che l'ingrediente biologico ricopre sul totale degli ingredienti, ma non possono usare il logo comunitario. Esistono inoltre anche certificazioni private diffuse a livello europeo e internazionale, che sono in linea con la regolamentazione europea del settore e seguono in alcuni casi regole anche più restrittive. E’ possibile trovare tali etichettature anche in Italia.

Food Actions! – participatory learning and training

package for food-wise households

Fact! Project

Agreement n. 2015-1-SE01-KA204-012260

P a g . 24 | 42

Esempio di etichetta di prodotto con certificazione non Italiana (Austria Bio Garantie).

Esempio di etichetta di prodotto con

certificazione non Italiana (Bio Siegel).

Cerca anche altre etichette/loghi afferenti a certificazioni nazionali e internazionali

e informati sul loro significato. Dalla tua lista della spesa, scegli alcuni prodotti che compri spesso ed informati sulle

certificazioni disponibili per quelli. Ad esempio, se ti piace il caffè, fai una ricerca per le certificazioni disponibili per il caffè, e ricorda di controllare anche qualità e prezzo.

Scegli uno o due prodotti che da ora in poi comprerai solo quando certificati. Tieni sempre gli occhi aperti e una volta abituato farai caso a tutte le certificazioni

presenti al supermercato. Lo sapevi che...

Le norme in materia di etichettature alimentari europee prevedono per quanto riguarda la presenza di prodotti OGM, che questi debbano essere segnalati in etichetta (ad eccezione della presenza accidentale di OGM autorizzati in alimenti non OGM entro il limite dello 0.9% di OGM che non va segnalata).

Risultato Con questo comportamento ridurrai poco a poco il tuo impatto ambiente incentivando anche i produttori ad adottare dei metodi produttivi più sostenibili.

Fonte: Legambiente

Food Actions! – participatory learning and training

package for food-wise households

Fact! Project

Agreement n. 2015-1-SE01-KA204-012260

P a g . 25 | 42

AZIONE IMPORTANTE: CUCINARE INSIEME Perché Ci sono molti buoni motivi per cucinare e mangiare insieme ad altre persone: aiuta a rafforzare le relazioni, imparare nuove ricette, scambiarsi esperienze, e imparare insieme come adottare abitudini alimentari più sostenibili. Inoltre se lo fai con regolarità, puoi comprare e cucinare quantità superiori, risparmiando energia ed imballaggi. Come

Valorizza tutte le occasioni per mangiare insieme non solo in famiglia, ma anche con parenti più o meno vicini e amici: le festività e le occasioni di ritrovo possono essere utilizzate per condividere una cultura di sostenibilità anziché alimentare lo spreco.

Organizza una cena sociale, per esempio invita i tuoi vicini o mobilita il mondo dell’associazionismo di cui sei parte coinvolgendo soci e sostenitori. Il motivo può essere uno scopo benefico e sociale ma anche semplicemente la voglia di stare insieme e condividere buone pratiche di sostenibilità in cucina. I social network ti possono sicuramente aiutare ad attrarre più persone!

Partecipa ad un corso di cucina. Quale occasione migliore per scambiarsi consigli e ricette per una cucina sostenibile?

Non lasciarti scappare le cene etniche, occasione per allargare i propri orizzonti e imparare da altre culture a non sprecare.

In Italia si sta affacciando anche la cultura del foodsharing, visita la piattaforma di Avanzipopolo per sapere come condividere o recuperare cibo avanzato.

Risultato

Risparmi in cucina, impari nuovi trucchi per non sprecare cibo e sensibilizzi altri.

Food Actions! – participatory learning and training

package for food-wise households

Fact! Project

Agreement n. 2015-1-SE01-KA204-012260

P a g . 26 | 42

AZIONE IMPORTANTE: COLTIVARE IN CASA Perché Anche senza un giardino, puoi coltivare i tuoi prodotti in piccole ciotole con un piccolo investimento di tempo. Cosa ci guadagni? Un nuovo hobby, cibo migliore e un risparmio economico, oltre ad un minor impatto ambientale.

Come La coltivazione e produzione di prodotti alimentari in area urbana è un fenomeno in crescita sia per uso commerciale che privato (fonte: Greenme, 2012). Su molti tetti si è iniziato a coltivare erbe aromatiche per i ristoranti o a praticare l’apicoltura. Anche per i privati ci sono un mare di opportunità. E’ sufficiente un balcone. Si può iniziare partendo dalle piantine aromatiche, dalla

salvia e dal rosmarino perenni, per poi provare col basilico in primavera. Dalle piantine si passerà ai semi (ravanelli, carote, rucola, lattughino) (vedi anche IL RACCOLTO IN CUCINA, sopra, e L’ORTO IN UN METRO QUADRATO qui di seguito)

Un’altra pratica che sta prendendo piede in molte città è quella degli orti sui tetti. I benefici sono molti: l’inquinamento in genere tende a concentrarsi verso il suolo, , puoi controllare la qualità del terreno che utilizzi e inoltre non sei soggetto ad atti di vandalismo.

Molto spesso le amministrazioni pubbliche mettono a disposizione dei cittadini specifiche aree in cui fare orto.

Orto comunale –nasce per la decisione del Comune e si accede attraverso bandi.

Orto diffuso – comprende l’insieme degli orti presenti in città, tra orti sul balcone, orti casalinghi e orti condivisi.

Orto condiviso –spazio pubblico con finalità socio-culturali gestito dagli stessi cittadini, che collaborano a rendere migliore il loro quartiere, primo passo per presentare un progetto: individuare un’area abbandonata e capire chi è il proprietario.

Controlla se anche nel tuo comune ci sono iniziative del genere!

Si sta diffondendo il fenomeno dei “guerriglieri dell’orto”, ovvero gruppi di persone che

utilizzano in maniera non ufficiale, ma spesso con il beneplacito dell’amministrazione locale, per alcune stagioni all’anno, appezzamenti di terreno urbano abbandonato. Informati se ci sono iniziative simili nella tua zona (fonte: Marraiafura; Guerriglia Gardening; Badili Badola) .

Se hai bisogno di un piccolo aiuto per organizzare il tuo orto urbano c’è chi può fornirtelo: Orto urbano, Orti urbani. Risultato Con questo comportamento trovi la tua dimensione di orto ideale.

Food Actions! – participatory learning and training

package for food-wise households

Fact! Project

Agreement n. 2015-1-SE01-KA204-012260

P a g . 27 | 42

AZIONE IMPORTANTE: L’ORTO IN UN METRO QUADRATO Perché L’orto in un metro quadrato è facile, veloce, ecologico e ottimizza al massimo il terreno. Ideato in America nel 1981, ha avuto una grande espansione, in quanto è un metodo a bassa manutenzione che assicura un buon raccolto anche in autunno/inverno. La peculiarità di questo metodo di coltivazione sta nella concentrazione di più varietà di piante differenti in un piccolo contenitore, permettendo di raggiungere con una quantità limitata di acqua un livello di produttività molto più alto di un orto classico (fonte: Wikihow). Se vuoi osare anche qualcosa di più particolare, informati su tecniche di coltivazione rispettose dell’ambiente come la permacultura (fonte: Permacultura) capace di creare ecosistemi naturali in grado di mantenersi autonomamente con basso impiego di energia o lo xeriscalping (fonte: Eartheasy) a basso consumo di acqua. Foto tratta da Un orto per amico Come

Dividete l’orto in riquadri da un metro quadrato. Ognuno di questi riquadri ospiterà una coltura differente. La suddivisione può avvenire direttamente sul terreno oppure si possono utilizzare cassette di legno. Per supportare ortaggi come pomodori o legumi potrete utilizzare eventualmente tubi o bastoni in legno, dei cordoncini o del fil di ferro. Fonte: Greenme

Food Actions! – participatory learning and training

package for food-wise households

Fact! Project

Agreement n. 2015-1-SE01-KA204-012260

P a g . 28 | 42

Scegliete la disposizione degli ortaggi:

1) Sul retro dell'orto disponete tutto ciò che crescerà in verticale, come pomodori, piselli, fagioli, fagiolini e cetrioli. 2) Al centro dell'orto posizionate cavoli, broccoli, cavolfiori, melanzane e peperoni. 3) Riservate la parte anteriore dell'orto per tutto ciò che ha bisogno di più luce, come lattuga, bietole, spinaci, cipolle, carote e ravanelli.

Divertitevi a piantare, irrigare e raccogliere e invitate i vostri familiari a darvi una mano. L'orto, infatti, è facilmente accessibile a tutti: può essere realizzato e/o posizionato anche su un tavolo! (fonte: Greenme)

Risultato Con questo comportamento riesci a coltivare di più in meno spazio e con meno acqua. Puoi inoltre scaglionare il raccolto in base alle tue esigenze e prendi dimestichezza con l’orto per poi imparare a lavorare anche in spazi più ampi.

Food Actions! – participatory learning and training

package for food-wise households

Fact! Project

Agreement n. 2015-1-SE01-KA204-012260

P a g . 29 | 42

RICETTE PER L’AMBIENTE CONSERVE FAI DA TE 10 SALSE E PREPARAZIONI SOTTO VETRO PER GUSTARE LA VERDURA TUTTO L’ANNO Fonte: Greenme

1) Giardiniera

Per preparare la giardiniera

procuratevi 1 kg di ortaggi misti,

tra carote, peperoni, cavolfiori,

zucchine, cipolline e gambi di

sedano. Affettateli a cubetti o

striscioline e preparatevi a versarle

in vasetti di vetro a chiusura ermetica già sterilizzati. Unite mezzo litro di acqua a mezzo

litro di aceto in cui avrete lasciato disciogliere 80 grammi di zucchero di canna. Colmate i

barattoli con il liquido e chiudeteli con i loro coperchi. Passate alla pastorizzazione facendo

bollire i barattoli in pentola. Quindi lasciateli raffreddare prima di riporli in dispensa.

2) Crema di melanzane

Preparare una crema di melanzane da utilizzare come condimento per la pasta è molto

semplice e permette di avere da parte un’ottima conserva. Dovrete tagliare le melanzane a

fettine sottili e cuocere in acqua e aceto. Per ottenere una salsa di colore verde, pelate le

melanzane a crudo o dopo averle sbollentate o cotte parzialmente in forno. Quando saranno

molto morbide le dovrete scolare, lasciare raffreddare e frullare. Poi potrete versare la

salsa nei barattoli, ricoprirla d'olio fino all'orlo e chiuderla molto bene. La dovrete ricoprire

d'olio ogni volta dopo averla utilizzata, quando avrete aperto il barattolo. Leggete qui la

ricetta completa di Verdiana.

3) Cetriolini sott'aceto

Lavate e lasciate scolare i cetriolini. Asciugateli molto bene e disponeteli uno accanto

all'altro nei barattoli di vetro già sterilizzati in acqua bollente. Cospargete ogni barattolo

con un cucchiaino di sale grosso. Portate ad ebollizione acqua e aceto in parti uguali,

regolandovi per la quantità a seconda del numero e della capienza dei barattoli. Versate il

liquido ancora caldo in ogni barattolo. Chiudete i barattoli, lasciateli raffreddare e

riponeteli in dispensa o in cantina. Saranno ottimi da gustare in inverno.

Food Actions! – participatory learning and training

package for food-wise households

Fact! Project

Agreement n. 2015-1-SE01-KA204-012260

P a g . 30 | 42

4) Insalata di quinoa

Ecco un'idea originale per preparare dei pasti da portare con sé fuori casa, conservandoli

in barattoli di vetro. All'inizio della settimana potrete preparare i barattoli che vi

occorreranno nelle giornate successive. Tutti gli ortaggi dovranno essere ben lavati ed

asciugati prima di riempire i barattoli. Versate sul fondo di ogni barattolo 3 cucchiai di olio

extravergine, 1 cucchiaio di aceto, 1 cucchiaio di succo di limone e un pizzico di pepe. Create

un primo strato con i ceci per poi unire uno strato di pomodorini, uno di cetrioli e peperoni

tagliati a cubetti, e uno di quinoa e di chicchi di riso cotti e lasciati raffreddare. Se

preparerete 3 barattoli di insalata la domenica sera, avrete il pranzo pronto da portare al

lavoro fino a lunedì. Conservate in frigorifero o in un luogo fresco. 5) Salsa di pomodori e zucchine

Preparate la salsa di pomodoro secondo le vostre abitudini, a partire da pomodori freschi.

Di norma è necessario cuocere i pomodori in acqua bollente per almeno 20 minuti prima

di passarli al passaverdure. Poi dovrete lasciare restringere la salsa in padella, fino ad

ottenere la consistenza desiderata. A questo punto potrete rosolare in una padella a parte

e in olio d'oliva delle zucchine o delle melanzane tagliate a cubetti. Quando saranno pronte,

potrete unire una parte della salsa per insaporirla, mescolare bene e trasferire il tutto in

barattoli di vetro ben puliti. Pastorizzate in acqua bollente e lasciate raffreddare prima di

riporre in dispensa.

6) Pesto

Il pesto si conserva meglio se preparato con pochi semplici ingredienti: basilico fresco, olio

extravergine e pinoli. Si consiglia di utilizzare un mortaio di marmo o un frullino di plastica

per ottenere una salsa senza retrogusto amarognolo. Chi volesse aggiungere del formaggio,

lo farà al momento di condire la pasta e non durante la preparazione. Il pesto fresco può

essere conservato per qualche tempo in frigorifero in barattoli di vetro chiusi, dopo avere

ricoperto con olio extravergine la superficie della salsa, controllando di tanto in tanto lo

stato di conservazione e aggiungendo nuovo olio dopo ogni uso. Il pesto può essere

anche surgelato in vaschette o contenitori per i cubetti di ghiaccio. Chi vorrà conservarlo in

dispensa, o comunque fuori dal freezer o dal frigorifero, dovrà procedere alla

pastorizzazione attraverso la bollitura dei barattoli già pronti e ben chiusi, dopo aver

Food Actions! – participatory learning and training

package for food-wise households

Fact! Project

Agreement n. 2015-1-SE01-KA204-012260

P a g . 31 | 42

ricoperto con olio la superficie della salsa, riempiendo bene il vasetto. Una variante esotica

per il pesto può essere preparata unendo foglie di coriandolo e succo di lime.

7) Pomodori secchi sott'olio

Ecco un'ottima idea per conservare i pomodori e per avere sempre a disposizione un

condimento molto saporito per la pasta o per il pane affettato. Tagliate a metà dei

pomodorini tondi e lasciateli essiccare al sole per almeno una settimana, fino a quando

risulteranno disidratati. Prima di riporli al sole cospargeteli con un po' di sale. Quando

saranno pronti, li potrete versare in barattoli di vetro, che colmerete con olio d'oliva, a cui

aggiungere anche, a piacere, qualche spicchio d'aglio e un po' di peperoncino in polvere.

Chiudete i barattoli molto bene e conservateli in dispensa.

8) Chutney di zucca

Tagliate la zucca a cubetti e ricopritela di sale grosso, dopo averla disposta in uno

scolapasta. Lasciate riposare per 6 ore e lessatela in acqua e aceto in parti uguali fino a

quando non si sarà ammorbidita. Unite un pizzico di sale, un pizzico di zenzero e un

peperone tagliato a pezzettini. Prolungate la cottura per un'ora dopo aver aggiunto anche

dello zucchero di canna (calcolatene 150 grammi per 500 grammi di polpa di zucca cruda).

Potete unire alla cottura anche una cipolla piccola affettata sottilmente. Il chutney deve

addensarsi e assumere la consistenza di una confettura. A questo punto lo potrete versare

in vasetti sterilizzati, ancora bollente, che lascerete raffreddare prima di disporli in

dispensa. La salsa agrodolce che otterrete si conserva così anche per un anno, ma deve

essere tenuta in frigorifero dopo l'apertura.

9) Fagioli al naturale

Se avete a disposizione dei fagioli freschi, magari direttamente dal vostro orto, potrete

conservarli in barattoli di vetro. Cuocete i fagioli in acqua bollente e salata. Per insaporirli

potrete aggiungere un trito di carote e sedano. Dovrete scolare i fagioli quando sono ancora

al dente e conservare l'acqua di cottura. Riempite i barattoli con i fagioli per circa tre quarti,

aggiungendo anche uno o due cucchiai d'olio d'oliva extravergine. Colmate i barattoli con

l'acqua di cottura e chiudeteli molto bene. Quindi passate alla pastorizzazione, lasciando

bollire i barattoli per almeno 20 minuti.

Food Actions! – participatory learning and training

package for food-wise households

Fact! Project

Agreement n. 2015-1-SE01-KA204-012260

P a g . 32 | 42

10) Salsa piccante

Potrete preparare le vostre salse piccanti con peperoncini rossi o peperoncini verdi, da

frullare a crudo con olio extravergine d'oliva, sale, aceto, succo di limone e spezie, fino ad

ottenere un composto dalla consistenza desiderata. Le salse possono essere conservate in

frigorifero in barattoli di vetro per circa due settimane, avendo cura di coprire la superficie

del preparato con olio extravergine. Per preparare una salsa piccante di durata maggiore,

il consiglio è di aggiungere del peperoncino in polvere alla salsa di pomodoro fatta in casa,

che poi dovrà essere sterilizzata in acqua bollente come di consueto. POLPETTE SENZA CARNE Fonte nonsprecare.it POLPETTE DI CECI AL FORNO

Ingredienti per 4 persone (12 polpette di

media grandezza)

200 gr di ceci (anche quelli al vetro)

1 patata lessa

100 gr di verdure in avanzo

1 uovo

Pan grattato

Sale e pepe

Procedimento:

1. Se avete i ceci sfusi metteteli a mollo in acqua dalla sera precedente. Scolateli e

lessateli per 40 minuti in acqua bollente salata e poi procedete con la ricetta. Se

invece avete i ceci in barattolo basta scolarli e procedere.

2. Lessate la patata e le verdure (se non ne avete di avanzate nel frigo).

3. In una terrina sbattete l’uovo con la forchetta insieme a sale e pepe.

4. Unite le verdure e la patata fino ad ottenere una crema densa.

5. Mettete il composto in un frullatore assieme ai ceci e mescolate per bene.

6. Con il composto ottenuto, formate le polpette e passatele nel pan grattato.

7. Mettete in forno a 180° per 20 minuti circa.

8. Servitele ben calde.

UN CONSIGLIO IN PIU’ – Servite le polpette in tavola con una crema allo yogurt o al

curry

Food Actions! – participatory learning and training

package for food-wise households

Fact! Project

Agreement n. 2015-1-SE01-KA204-012260

P a g . 33 | 42

POLPETTE DI PESCE AL FORNO

Ingredienti

150 gr di pesce spada e merluzzo a dadini

4 cucchiai di olio extravergine d’oliva

Uno spicchio d’aglio

250 gr di ceci lessati

4 alici fresche, lavate e pulite dalle lische

6 cucchiai di pangrattato

Una manciata di prezzemolo tritato

Peperoncino, sale e pepe (quanto basta)

Preparazione:

1. In una padella saltate il pesce spada con il merluzzo, l’olio e l’aglio tritato e non

appena risultano ben cotti unite anche i ceci e amalgamate il tutto per circa dieci

minuti;

2. Spezzettate le alici e aggiungetele nella padella, aromatizzate, poi frullate il tutto;

3. Quando il composto è pronto aggiungete il pangrattato e il prezzemolo, lavorate

con le mani per ottenere le polpettine e poi ripassatele nel pangrattato;

4. Adagiate le polpettine su una teglia rivestita di carta da forno e fate cuocere in

forno per circa 30 minuti a una temperatura di 200 gradi;

5. Una volta pronte servite le polpettine tiepide o fredde, accompagnate, secondo il

vostro gusto, da una salsina di pomodori. POLPETTE DI ORTICA

Ingredienti

4 patate;

2 manciate di ortica;

1 manciata di semi di sesamo tritati;

sale aromatizzato a piacere;

olio extravergine di oliva

Procedimento:

Lessate le patate e schiacciatele; lessate anche l’ortica, tritandola poi finemente. Quando

entrambi gli ingredienti saranno freddi, aggiungete i semi di sesamo tritati, il

sale aromatizzato e l’olio extravergine di oliva, amalgamate bene e date la forma che

preferite.

Food Actions! – participatory learning and training

package for food-wise households

Fact! Project

Agreement n. 2015-1-SE01-KA204-012260

P a g . 34 | 42

POLPETTE DI MELANZANE

Comprate 4 melanzane rotonde, sbucciatele e poi tagliate la polpa a dadini;

Mettete il contenuto in una padella con un po’ di olio e un aglio intero e fate cuocere

lentamente;

Quando il composto è diventato molto morbido togliete l’aglio, aggiungete un uovo,

un po’ di pangrattato (oppure un po’ di pane secco che vi è avanzato in casa), due

cucchiai di parmigiano, prezzemolo e sale quanto basta;

Amalgamate bene gli ingredienti e spegnete il fuoco;

Lasciare raffreddare, formate delle polpettine piatte o tonde e poi passatele nel

pangrattato;

Non vi resta che scegliere se friggere le vostre polpette di melanzane in abbondante

olio (in questo caso preferite quello biologico di girasole) oppure se cuocerle in

forno.

Food Actions! – participatory learning and training

package for food-wise households

Fact! Project

Agreement n. 2015-1-SE01-KA204-012260

P a g . 35 | 42

GLOSSARIO: CIBO E AMBIENTE

DEFINIZIONE FONTE

ANIDRIDE CARBONICA

Gas che si trova nell'atmosfera terrestre. Si crea naturalmente ma è anche prodotto dalle attività umane come bruciare combustibili fossili. E' il principale gas serra prodotto dall'attività umana.

http://www.bbc.com/news/science-environment-11833685

AUMENTO TEMPERATURA GLOBALE

L'aumento della temperatura media globale avvenuta negli ultimi decenni che gli esperti indicano essere causata da emissioni di gas serra dovute ad attività umane.

http://www.bbc.com/news/science-environment-11833685

CAMBIAMENTO CLIMATICO

Cambiamento che affligge il clima regionale e globale, misurato attraverso variabili come temperatura media e pioggia o l'alterazione nella frequenza di condizioni meteo estreme. Questa variazione può essere causata sia da processi naturali che da fattori antropologici. L'aumento della temperatura globale è un aspetto del cambiamento climatico.

http://www.bbc.com/news/science-environment-11833685

CLOROFLUOROCARBURI

Gruppo di gas che hanno contribuito a creare il buco dell'ozono e che sono anche potenti gas serra. La loro emissione è stata contenuta grazie ad un accordo internazionale, il Protocollo di Montreal del 1989.

http://www.bbc.com/news/science-environment-11833685

COMBUSTIBILI FOSSILI

Risorse naturali come carbone, petrolio o gas naturali contenenti idrocarburi. Questi combustibili si sono formati sulla terra milioni di anni fa e producono anidride carbonica quando bruciano.

http://www.bbc.com/news/science-environment-11833685

EFFETTO SERRA

Effetto isolante di alcuni gas nell'atmosfera che permettono alle radiazioni solari di riscaldare la terra e intrappolano il calore.

http://www.bbc.com/news/science-environment-11833685

Food Actions! – participatory learning and training

package for food-wise households

Fact! Project

Agreement n. 2015-1-SE01-KA204-012260

P a g . 36 | 42

EMISSIONI PRO-CAPITE La quantità totale di gas serra emessi per paese e per abitante.

http://www.bbc.com/news/science-environment-11833685

ENERGIE RINNOVABILI

Energia rinnovabile è un tipo di energia che deriva da fonte che può essere rigenerata in poco tempo Le cinque nuove tipologie più usate sono: biomasse (legno e biogas), il movimento dell'acqua, il geotermale (calore proveniente dall'interno della terra), il vento e il solare.

http://www.bbc.com/news/science-environment-11833685

FAGIOLI AZUKI

I fagioli azuki sono una buona fonte di sali minerali come magnesio, potassio, ferro, zinco, rame e manganese, oltre che di vitamine del gruppo B. Sono tra i legumi che presentano il minor contenuto di calorie e di grassi. Inoltre, contengono selenio e fosforo, a fronte di un basso contenuto di sodio. Hanno ottime proprietà nutrizionali. Sono facilmente digeribili e presentano proprietà depurative e diuretiche. Ci aiutano a mantenere in buona salute il sistema immunitario, il cervello e le ossa.

http://www.greenme.it/mangiare/altri-alimenti/12461-legumi-piu-salutari

FAGIOLI MUNG

I fagioli mung, o mungo, sono noti anche come fagioli indiani o fagioli vigna (vigna radiata). Vengono utilizzati soprattutto nella preparazione di zuppe e minestre. Sono originari dell'India, come indica in modo veritiero uno dei nomi con cui vengono chiamati. Talvolta prendono il nome di soia verde. Sotto forma di germogli conservano al meglio le loro proprietà nutritive e si arricchiscono di preziose sostanze benefiche, che sarebbero poi necessarie per la crescita della pianta. Li potrete acquistare nei negozi di prodotti naturali e biologici, ma sono spesso presenti come ingredienti nei mi di legumi essiccati per preparare in casa minestre o contorni. I germogli di fagioli mung sono semplicissimi da coltivare in casa in un barattolo di vetro.

http://www.greenme.it/mangiare/altri-alimenti/12461-legumi-piu-salutari

Food Actions! – participatory learning and training

package for food-wise households

Fact! Project

Agreement n. 2015-1-SE01-KA204-012260

P a g . 37 | 42

IMPRONTA ECOLOGICA

La quantità di anidride carbonica prodotta da un individuo o organizzazione in un certo periodo di tempo o la quantità prodotta durante la trasformazione di un prodotto.

http://www.bbc.com/news/science-environment-11833685

METANO

Il metano è il secondo gas serra la cui produzione deriva principalmente da attività umane. Le fonti naturali sono paludi, incendi boschivi, le cause antropologiche sono l'agricoltura, le discariche, perdite nell'estrazione del carbone.

http://www.bbc.com/news/science-environment-11833685

MITIGAZIONE

Azione volta a ridurre le cause antropologiche del cambiamento climatico. Include attività volte a ridurre le emissioni di gas serra o assorbirle nell'atmosfera.

http://www.bbc.com/news/science-environment-11833685

OGM

Un OGM è un organismo il cui DNA è stato "manipolato". Oggi gli OGM vengono usati soprattutto in agricoltura (principalmente soia, mais, cotone e colza). Il loro patrimonio genetico è stato modificato per ottenere piante resistenti a un determinato erbicida o in grado di produrre di continuo un insetticida (a volte entrambe le caratteristiche). Le etichettature alimentari europee prevedono che debbano essere segnalati in etichetta (ad eccezione della presenza accidentale di OGM autorizzati in alimenti non OGM entro il limite dello 0.9% di OGM che non va segnalata).

http://www.greenpeace.org/italy/it/campagne/ogm/OGM1/ogm/

PERMACULTURA

La Permacultura é nata come sistema di progettazione del territorio che integra armoniosamente l'uomo con l'ambiente e i suoi elementi (abitazione, alimentazione, risorse naturali, relazioni umane e sociali) con l'obiettivo di progettare insediamenti duraturi. Applicata all'agricoltura si intende un metodo di coltivazione che, sulla base di un approccio ecologico, crea sistemi agricoli simili agli ecosistemi naturali, in grado di mantenersi autonomamente e di rinnovarsi con limitato impiego di energia.

http://www.permacultura.it/index.php?option=com_content&view=article&id=4&Itemid=94

PROTOCOLLO DI KYOTO

Un protocollo allegato alla Convenzione delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici che stabilisce impegni

http://www.bbc.com/news/science-environment-11833685 http://www.internazionale.it/notizie/2015/12/13/cosa-prevede-l-

Food Actions! – participatory learning and training

package for food-wise households

Fact! Project

Agreement n. 2015-1-SE01-KA204-012260

P a g . 38 | 42

vincolanti relativi alle emissioni di gas serra. I paesi industrializzati si sono vincolati a ridurre le loro emissioni del 5,2% sotto il livelli del 1990 durante il quinquennio 2008-2012. E' stato firmato nel 1997 durante la Conferenza di Kyoto delle Nazioni Unite ma è entrato in vigore solo nel 2005.Un gruppo più ristretto di paesi si sono accordati per un secondo periodo di impegno nel 2013, periodo che si concluderà nel 2020. L’accordo di Parigi del 2015 stabilisce, fra le altre cose, che il rialzo della temperatura debba essere contenuto “ben al di sotto dei 2 gradi centigradi”, sforzandosi di fermarsi a +1,5°. Per centrare l’obiettivo, le emissioni devono cominciare a calare dal 2020. Tuttavia, l'accordo entrerà in vigore solo in seguito alla ratifica di almeno 55 stati.

accordo-sul-clima-approvato-dalla-conferenza-dell-onu-a-parigi

XERISCAPING

Xeriscaping è una forma di giardinaggio basata principalmente sull’utilizzo di piante resistenti alla siccità per la decorazione degli spazi esterni. Xeriscape deriva dal greco xeros (asciutto) a cui è stato aggiunto il termine inglese landscape (progettazione di ambiente naturale), ed è stato coniato con lo scopo di promuovere un’architettura paesaggistica che fosse efficiente dal punto di vista idrico.

http://www.guidagiardino.com/lo-xeriscaping-una-forma-di-giardinaggio-ecosostenibile-come-creare/#sthash.bldW6G3X.dpuf

Food Actions! – participatory learning and training

package for food-wise households

Fact! Project

Agreement n. 2015-1-SE01-KA204-012260

P a g . 39 | 42

CONCLUSIONI

INVITA ALTRI AD AGIRE RIUTILIZZARE – Verificare se nel proprio territorio è possibile avviare iniziative di recupero degli sprechi (distribuzione a persone svantaggiate, impiego degli sprechi come mangime, etc…). COOPERARE PER RISPARMIARE – Fare lobby presso le istituzioni e i produttori locali perché vengano favoriti accordi di filiera tra agricoltori, produttori e distributori per promuovere una più corretta gestione dell’offerta alimentare. Chiedere agli enti locali di adottare la Carta per una rete di enti territoriali a Spreco Zero (fonte: Slow Food, 2012), ovvero un impegno concreto degli amministratori per ridurre gli sprechi sul territorio comunale (fonte: Carta Spreco Zero). INFORMARE PER EDUCARE – Promuovere attività formative non formali e informali per rendere i consumatori consapevoli dello spreco ed insegnargli come rendere più sostenibili l’acquisto, la conservazione, la preparazione e lo smaltimento del cibo. INNOVAZIONE SOCIALE – Promuovere l’innovazione sociale nel campo del contrasto allo spreco alimentare, attraverso, ad esempio, l’introduzione di bandi e misure di finanziamento, o il superamento delle barriere normative che ostacolano la nascita di iniziative dal basso (privato sociale, auto-imprenditorialità, comunità di cittadini, comitati di strada, etc...) per la sensibilizzazione in merito alla prevenzione degli sprechi alimentari (fonte: Ecoscienza, 2014). CONDIVIDERE LE ESPERIENZE – Condividere esperienze positive contro lo spreco all’interno delle proprie comunità di riferimento (famiglie, amicizie, associazionismo, ecc..) per incoraggiarsi a vicenda ad adottare stili di vita più sostenibili superare eventuali barriere che ostacolino l’adozione di nuovi comportamenti. Coinvolgere bambini e giovani insegnando loro una sobrietà che non coincide con la rinuncia, ma col rifiuto dell’eccesso (fonte: Pubblicità progresso, 2015).

Food Actions! – participatory learning and training

package for food-wise households

Fact! Project

Agreement n. 2015-1-SE01-KA204-012260

P a g . 40 | 42

PER SAPERNE DI PIÚ VISITA IL NOSTRO SITO http://wp4.ineuropa.info/po-fact/ in italiano ed il sito del progetto su http://globalactionplan.com/fact Consulta la biblioteca virtuale di FAct! Contatti: InEuropa srl Barbara Grazzini e Lara Natalini www.ineuropa.info [email protected] Ringraziamenti: Giulia Letizia Spezzani Associazione Culturale Agorà - Macerata Angela Piscitelli e Pasquale DiSarno Riccardo Geminati Paolo Luciani Marco DemartinMazzalon

Food Actions! – participatory learning and training

package for food-wise households

Fact! Project

Agreement n. 2015-1-SE01-KA204-012260

P a g . 41 | 42

BIBLIOGRAFIA Alimentipedia, Germogli: cosa sono e come farli in casa, http://www.alimentipedia.it/germogli.html Allevamentoetico, Aziende agricole con allevamenti etici, http://www.allevamento-etico.eu/aziende-agricole/ Badili Badola, https://badilibadola.wordpress.com/page/2/ Codicepaleo, Allevamenti in Italia con mucche grass fed alleviate a terra, http://www.codicepaleo.com/allevamenti-grass-fed/ Coldiretti, (2009), Ecco i top ten cibi che inquinano il Natale, http://www.coldiretti.it/immagini/archivio/925_09.htm Coldiretti, La normativa e il sistema di certificazione biologico, http://www.coldiretti.it/organismi/inipa/area%20formazione/cd%20probio/files/03_Normativa.htm Coltivare orto, Il mondo dell’orto, http://www.coltivareorto.it/notizie/il-mondo-dellorto Eartheasy, Xeriscape, http://eartheasy.com/grow_xeriscape.htm FAO, (2012), Food Consumption Nutrients, http://www.fao.org/fileadmin/templates/food_composition/documents/upload/Reporting2011twoIndicators.pdf Giorgi Giulio (a cura di), Associazione Consumatori Utenti, FederBio, Ministero per le politiche agricole, alimentari e forestali, Agricoltura biologica e consumatori, http://www.feder.bio/files/373.pdf Globalist, (2014), Ma quanta acqua sprechiamo mangiando carne?, http://www.globalist.it/Detail_News_Display?ID=53869&typeb=0 Greenme, Come creare un orto in piccoli spazi, http://www.greenme.it/abitare/orto-e-giardino/17480-come-creare-orto-piccoli-spazi Greenme, 10 idee per coltivare i germogli, (2013), http://www.greenme.it/abitare/orto-e-giardino/9734-germogli-fai-da-te-germogliatore Greenme, I germogli e le loro fantastiche proprietà nutritive, (2012), http://www.greenme.it/mangiare/altri-alimenti/8700-germogli-tipologie-fantastiche-propieta Greenme, 2012, Orti urbani: 5 possibilità di coltivare un orto in città, http://www.greenme.it/spazi-verdi/radici/255-orti-urbani-orto-come Growth the planet, L’orto senza più segreti, https://www.growtheplanet.com/it/come-funziona/orto

Food Actions! – participatory learning and training

package for food-wise households

Fact! Project

Agreement n. 2015-1-SE01-KA204-012260

P a g . 42 | 42

Guerriglia Gardening, http://www.guerrillagardening.it/ Ideegreen, Come organizzare un orto urbano, http://www.ideegreen.it/come-organizzare-un-orto-urbano-7293.html ISTAT, (2015), La spesa per i consumi delle famiglie anno 2014, http://www.istat.it/it/archivio/164313 La legge per tutti, Come fare l’orto in città, http://www.laleggepertutti.it/104408_come-fare-lorto-in-citta Mario Agostino, 2 marzo 2015, Votare col portafogli? Proviamoci, Città Nuova. Per approfondire: Leonardo Becchetti, Il voto nel Portafoglio. Cambiare consumo e risparmio per cambiare l'economia, Il Margine, Agosto 2008, http://www.cittanuova.it/c/444983/Votare_col_portafogli_Proviamoci.html Marraiafura, http://marraiafura.com Negozioleggero, http://www.negozioleggero.it/ Permacultura, http://www.permacultura.it/ Provincia di Pisa, Assessorato allo sviluppo rurale, Laboratorio di studi rurali Sismondi, “Qui filiera corta”, 2012, http://www.provincia.pisa.it/interno.php?id=48510&lang=it QualEnergia.it “Cibi ed emissioni, qual è la dieta peggiore per il clima?”, (2011), http://www.qualenergia.it/articoli/20111229-cibi-ed-emissioni-qual-e-la-dieta-peggiore-il-clima Rainews, Legge di Stabilità 2016 approvata il 22 dicembre 2015, http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Legge-di-Stabilita-atteso-serata-ok-della-Camera-b8d4c5b8-adc3-44eb-998f-a069b55276bb.html Slowfood, (2013), Quando fai la spesa usa la testa!, http://www.slowfood.com/sloweurope/wp-content/uploads/ita_guida_consumo_b1.pdf Tuttogreen, Orto sul balcone, 2014, http://www.tuttogreen.it/orto-sul-balcone/ Vandana Shiva, Caroline Lockhart and Ruchi Shroff, “TERRA VIVA Our Soil, Our Commons, Our Future. A new vision for Planetary Citizenship”, Navdanya International, 2015 http://docplayer.net/962005-Terra-viva-our-soil-our-commons-our-future-a-new-vision-for-planetary-citizenship.html Wikihow, Coltivare un orto con la tecnica a quadretti, http://it.wikihow.com/Coltivare-un-Orto-con-la-Tecnica-%22Quadretti%22 WWF, Ministero per le politiche agricole, alimentari e forestali, “La natura del cibo. Una sola terra per nutrire il pianeta”, depliant EXPO 2015, http://awsassets.wwfit.panda.org/downloads/lanaturadelcibo_opuscolo_wwf_mipaaf_expo.pdf