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IN ASCOLTO DELL'ASIA le vie della fede Periodico della Pontificia Università Urbaniana ANNO XXXVIII Giugno 2013 rbaniana U 2

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IN ASCOLTODELL'ASIAle vie della fede

Periodicodella PontificiaUniversitàUrbaniana

ANNO XXXVIII

Giugno 2013

rbaniana

U

2

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EditorialeL’Urbaniana come luogo di “custodia reciproca” di P. Alberto Trevisiol . . . . . . . . 1

L'Incontro• Non temete la tenerezza

Il grido di Papa Francesco, il grido dei poveri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2

Vita dell’Università• In ascolto dell’Asia: le vie per la fede

Il Convegno Internazionale PUU del 2013 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5

• Le voci e le fedi dell’uomo asiaticoDalla relazione introduttiva del Rettore Magnifico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7

• L’ospitalità degli Spiriti Antica questione cinese e sfida per l’umanità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11

Voce degli studenti• Faith, the Light that leads to God

Un’esperienza di incontro e condivisione dall’India . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12

• L’esperienza di fede in Vietnamnella vita della Parrocchia di Trung Châu . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15

• Fede e vita quotidiana in Giappone nella testimonianza di una religiosa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16

• La sfida della Fede in CoreaTesti e riflessioni degli studenti del Corso di Italiano Scritto Avanzato . . . . . . 17

Proposte dell’università• La Facoltà di Teologia e la Specializzazionein Teologia MoraleUna proposta per l’Anno Accademico 2013/14 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19

Voci dal mondo• Visita dei proff. Iuliano, D’Auria, Gonzales e Gieniusz nei nostri Seminari e Istituti Affiliati in America Latina e in Africa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20

• Rinnovo delle affiliazioni di Istituti in Africa e in Asia . . . . . . . . . . . . . . . . 23

Urbaniana University Press• Novità editoriali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26

Tesi di Laurea e Nomine . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29

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Rivista Quadrimestrale a carattere informativodella Pontificia UniversitàUrbaniana di Roma

Anno XXXVIIIGiugno 2013

A cura delCENTRO COMUNICAZIONI SOCIALI

DirettoreProf. D. Luca Pandolfi

Collaborano

D. Roberto CherubiniSegretario Generale

P. Giuseppe Iuliano, sxDirettore Istituti Affiliati

P. Marek Rostkowski, omiDirettore della Biblioteca

Prof. Emanuele Di MarcoDocente Lingua italiana

Dorineide Pantoja Ferreira, mmxAss. Omnes Gentes

Sede00120 Città del Vaticano

Tel. +39 06.69889662Fax +39 06.69881871

E.mail [email protected]

Grafica, impaginazione e stampa a cura diInprinting srl, Roma

Finito di stamparenel Giugno 2013 29

INDICE-GIUGNO-2013

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L’Urbanianacome luogo di“custodia reciproca”

di P. Alberto Trevisiol, imcRettore

secoli di dinamiche migratorie e interculturali, tra conflitti e speranze di un “mon-do nuovo” accogliente per tutti.La pluralità religiosa e culturale, i cambiamenti epocali, le provocazioni dellacontemporaneità interrogano sempre più la ricerca e la trasmissione del sa-pere nella nostra Università, rinnovandoci nella nostra vocazione a prepara-re persone che, nella diversità dei carismi, svolgono la missione di annunciareil Vangelo e di testimoniare la verità della fede cristiana, fino ai confini delmondo. La recente nomina del prof. Godfrey I. Onah a vescovo di Nsukka,rafforza la nostra convinzione che nello studio e nella docenza offriamo il no-stro servizio alla Chiesa. La storia del prof. Onah è un esempio forte: arrivatoall’Urbaniana più di trenta anni fa come studente di filosofia, dopo la licenzaed il dottorato si è inserito nel corpo docente senza soluzione di continuità, fi-no a diventare, grazie alla coltivazione continua dei suoi talenti, professore or-dinario di antropologia filosofica, direttore dell’ISA per due mandati e vice-rettore per due diversi rettori. Oltre ad avere recato autentici contributi alla ri-flessione, in particolare nel campo della religiosità come struttura antropolo-gica fondamentale e al rapporto tra le diverse culture e l’unica natura umana,ha continuamente esercitato il suo ministero sacerdotale e missionario nelleaule, con gli studenti, tanto che la sua nuova missione episcopale appare co-me la prosecuzione del suo lavoro all’Urbaniana. Infine, la nomina di due donne per incarichi importanti nella nostra Università,quali la Prof.ssa Lorella Congiunti quale Vice-Rettore e la Prof.ssa Longhita-no quale Preside dell’ISCSM, laica sposata con tre figli la prima, religiosa laseconda, esprime l’orizzonte di un cambiamento importante.Nella sua Omelia per la Santa Messa di inizio del ministero petrino, papaFrancesco ha parlato della vocazione al “custodire”; ebbene prepariamoci aconcludere questo anno accademico, e soprattutto a vivere quello nuovo,pensando alla nostra Università come il luogo di un “reciproco custodirsi nel-la confidenza, nel rispetto e nel bene”.

Anno Accademico 2012-13si sta chiudendo e non pos-siamo che rallegrarci per lapluralità di eventi ed inizia-tive accademiche vissute

con il corpo docenti e con gli studenti,ed anche con tutto il personale del-l’Università. Al quotidiano e preziosolavoro didattico e scientifico delleFacoltà e degli Istituti si sono ag-giunte, infatti, numerose Giornate diStudio, Seminari e Convegni. Tra tut-ti ricordo il Convegno Internazionalesull’Asia tenutosi dal 15 al 17 aprile,che ha visto intervenire docenti estudiosi provenienti da numerosi con-testi religiosi, culturali e linguistici, eche è stato preceduto e seguito da unintenso lavoro di studio e ricerca:l’uomo concreto che vive in Asia, lasua religiosità e la complessità eco-nomica, sociale e culturale del suocontesto, sono state al centro di unaintensa riflessione e di un autentico a-scolto. E’ già in preparazione per ilprossimo Anno Accademico un Con-vegno sulle Americhe, che sarà de-dicato all’ascolto della proposta mol-teplice di un Continente segnato da

EDITORIALE

1n.2/13 URBANIANA

L’

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on temete la tenerezza!” ha detto papa Francesco il 19 mar-zo, e nella breve omelia per l’inizio del suo ministero come ve-scovo di Roma la cita sei volte. Perché si dovrebbe temere latenerezza? Chi nel mondo ha paura di esercitare ed essere con-dizionato dalla tenerezza? A chi si rivolgeva il papa? Chiara-

mente a tutti noi, a coloro, credenti o meno, cattolici o meno, che hanno vo-

““

L’incontro

2

NON TEMETE LA Il grido di papa Francesco,

A cura del prof. Luca Pandolfi, Direttore del Centro

Comunicazioni Sociali

In fondo, tutto è affidato

alla custodia dell’uomo, ed è una responsabilità

che ci riguarda tutti

“N

In fondo, tutto è affidato

alla custodia dell’uomo, ed è una responsabilità

che ci riguarda tutti

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tento, della solidarietà e della condivisione. Chi hapaura di tutto questo? Sono i poveri del mondo?Certo che no! Benché nessuno possa dirsi mae-stro o maestra di tenerezza e tutti dobbiamo impa-rarne ogni giorno le strade nuove, qualcuno questatenerezza la pratica da tempo..

Mentre papa Francesco parlava di tenerezza, di“custodia” del creato, delle relazioni, dei più pove-ri e deboli, i cuori di molti si sono rallegrati. Ma nonperché udivano parole nuove. Semplicemente per-ché udivano, parole antiche, praticate da secoli e inmolti luoghi, da quelle realtà convertite ogni giornodalla prossimità con le sofferenze dei poveri, deipiccoli, dei deboli e del creato. Chi quotidianamen-te non rimane indifferente e custodisce le gioie e lesperanze, i dolori e le angosce dell’umanità, non hapaura di praticare la tenerezza e gioisce quando unpapa la porta a orizzonte dell’inizio del suo mini-stero episcopale e petrino. Perché alla tenerezza èdata dignità di progetto di vita e di servizio ed è li-berata dall’essere mutevole e passeggero senti-mento. La tenerezza è pratica quotidiana e si eser-cita attraverso la compassione e la custodia re-sponsabile.

E papa Francesco non ne fa una questione religio-sa, appannaggio dei cristiani e tantomeno dei cat-tolici: “La vocazione del custodire, – ha detto – nonriguarda solamente noi cristiani, ha una dimensio-ne che precede e che è semplicemente umana, ri-guarda tutti. È il custodire l’intero creato, la bellez-za del creato, come ci viene detto nel Libro dellaGenesi e come ci ha mostrato san Francesco d’As-sisi: è l’avere rispetto per ogni creatura di Dio e perl’ambiente in cui viviamo. È il custodire la gente, l’a-ver cura di tutti, di ogni persona, con amore, spe-cialmente dei bambini, dei vecchi, di coloro che so-no più fragili e che spesso sono nella periferia delnostro cuore. È l’aver cura l’uno dell’altro nella fa-miglia: i coniugi si custodiscono reciprocamente,poi come genitori si prendono cura dei figli, e coltempo anche i figli diventano custodi dei genitori. Èil vivere con sincerità le amicizie, che sono un reci-proco custodirsi nella confidenza, nel rispetto e nelbene. In fondo, tutto è affidato alla custodia del-l’uomo, ed è una responsabilità che ci riguarda tut-ti.”1

Ora qualcuno potrebbe dire come dice Caino “So-no forse io il custode di mio fratello?” (Genesi 4, 9).Questa irresponsabilità disumana e crudele è infat-ti praticata da molti: uomini di potere e di governo,politici, padroni di società, capitali e imperi econo-

n.2/13 URBANIANA 3

glia di confrontarsi con le sue parole. Queste parole però ri-suonano con forza nell’animo e nelle azioni dei missionari, di co-loro che provengono da territori di missione e che si prepara-no alla missione.

Così non tutti in questo mondo hanno paura di confrontarsicon la pratica della tenerezza. Perché la tenerezza è praticadi umanità, è lasciar vivere dentro di noi la fragilità e la forzadella compassione, dell’ascolto dell’altro, dello sguardo at-

NON TEMETE LA TENEREZZA!Il grido di papa Francesco, il grido dei poveri

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mici, responsabili e gerarchie reli-giose, sociali ed educative. Tuttecategorie di persone con un poterevolto alla custodia dei propri inte-ressi piuttosto che all’edificazionedel bene comune. Costoro vedonoil richiamo alla tenerezza come unaminaccia e come un’inutile e senti-mentale perdita di tempo

Gli uomini e le donne di “buona vo-lontà” (che nella traduzione correttadel passo di Luca 2, 14 sono coloroche Dio ama), coloro che abitano le“periferie” (tanto care al nostro nuo-vo papa), coloro che attendono ecostruiscono ogni giorno la pacecon giustizia, non sono meravigliatie commossi da queste ed altre pa-role del nuovo vescovo di Roma:sono contenti che porti scarpe co-me le loro (e molti non hanno nean-che quelle), sono felici che abiti unacasa normale come loro, che pren-da i mezzi con gli altri, chiami pertelefono gli amici, ami rinunciare aori e suppellettili barocche, preghiper tutti e chieda di pregare per luiinchinando la testa davanti al po-polo di Dio, rispetti chi non credesenza cessare di amarlo e di sentir-si uniti nella costruzione del bene…

sono contenti che comunichi con leparole e con i segni la sua prossi-mità e il suo camminare insieme. Losentano giorno dopo giorno uno diloro. Gli uomini e le donne di buonavolontà delle altre religioni, della so-cietà civile, delle molteplici realtàsociali e culturali si aspettano di ini-ziare e continuare a condividerecon lui e con le comunità cristianequel “dialogo tra luoghi e culture fraloro distanti, tra un capo del mondoe l’altro, oggi sempre più vicini, in-terdipendenti, bisognosi di incon-trarsi e di creare spazi reali di au-tentica fraternità.”2 Sono contenti esanno che dopo le parole e i segnifarà qualcosa “con” loro. Che saràdavvero “pontefice” (colui che co-struisce ponti3), tra coloro che por-tano con passione e umiltà la re-sponsabilità di tante vite e gli irre-sponsabili che abitano i luoghi dipotere della società, delle religioni,dell’economia. Questi ultimi temo-no che la tenerezza chieda loro diridistribuire beni e potere. Hannopaura che la custodia del bene co-mune e dei diritti dell’uomo pongalimiti e vincoli al liberismo (o al neo-liberismo) della loro cupidigia. Te-mono anche che il “prendersi cura

L’incontro

di se stessi”4, presupposto impor-tante, per papa Francesco, per l’e-sercizio della tenerezza e della cu-stodia del fratello, faccia scoprire lavacuità delle loro ambizioni e il vuo-to che costruiscono dentro e fuoridi loro.

Così la Chiesa, oggi, con papaFrancesco, riscopre come la radi-calità evangelica, se ridotta a merautopia, porta alla chiusura o allafossilizzazione dell’esperienza reli-giosa. L’allegria, la tenerezza, l’a-pertura, la sobrietà, la condivisione,l’incontro solidale con l’altro apronoinvece nuove vie all’evangelizzazio-ne. Lo Spirito Santo, che è l’animadella missione, “ci fa entrare nel mi-stero del Dio vivente e ci salva dalpericolo di una Chiesa gnostica e diuna Chiesa autoreferenziale, chiusanel suo recinto.”5 Uno Spirito chesprigiona – ha detto il papa – un di-namismo irresistibile, con esiti sor-prendenti.

“Lo Spirito Santo (…) ci spinge adaprire le porte per uscire, per an-nunciare e testimoniare la vita buo-na del Vangelo, per comunicare lagioia della fede, dell’incontro conCristo… Quanto avvenuto a Geru-salemme quasi duemila anni fa nonè un fatto lontano da noi, è un fattoche ci raggiunge, che si fa espe-rienza viva in ciascuno di noi. LaPentecoste del cenacolo di Gerusa-lemme è l’inizio, un inizio che si pro-lunga.”6 La Pentecoste è un inizioche si prolunga oggi nelle azioni dicoloro che portano nel mondo laBuona Notizia di Gesù di Nazareth,figlio di Dio e figlio dell’uomo.

1 Omelia per l’inizio del ministero petrino delvescovo di Roma, Roma 19 marzo 20132 Udienza al Corpo Diplomatico accreditatopresso la Santa Sede, Roma 22 marzo 2013.

Come lo stesso papa Francesco ha ricorda-to nell’Udienza al Corpo Diplomaico accredi-tato presso la Santa Sede, 22 marzo 20133 Omelia per l’inizio del ministero petrino delvescovo di Roma, Roma 19 marzo 2013.4 Omelia della Domenica di Pentecoste, 19maggio 2013.5 Omelia della Domenica di Pentecoste, 19maggio 20136 Omelia della Domenica di Pentecoste, 19maggio 2013

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5n.2/13 URBANIANA

Il Convegno Internazionale 2013 della Pontificia Università Urbaniana

“ La Pontificia Università Urba-niana è un’antica istituzioneeducativa nata nel 1627 co-

me centro di formazione per i sa-cerdoti (ma successivamente an-che per i laici) che si preparavanoa partire come missionari nei terri-tori in cui il Vangelo non era anco-ra mai stato annunciato o che pro-venivano da territori e dalle lorogiovani Chiese dove l’annun-

cio era giunto negli ultimi secoli.L’Urbaniana nel corso dei secoli, ri-spondendo alle sollecitazioni di-verse che provenivano dagli opera-tori pastorali dei Paesi di Missione,ha cercato di fornire gli strumenticulturali e la formazione umanache favorisse questo essenzialeimpegno della Chiesa universale.

In questo contesto si è collocatoil Convegno Internazionale  del2013 che, dopo l’analoga inizia-tiva del 2012 sulla Chiesa e larealtà africana, si è proposto distudiare le prospettive antro-pologiche e missionarie dellarealtà e delal Chiesa in Asiaprovando a leggere in profon-dità le tre grandi aree cultura-li e linguistiche che fanno ca-po alla Cina, all’India, e alcomplesso mondo musul-mano nelle sue diversecomponenti (araba, indo-nesiana, malese, ecc…).

L’Asia è il Continente do-ve nacquero e si sonosviluppate le grandi reli-gioni e le fedi storiche(Induismo, Buddismo,Ebraismo, Cristianesi-

mo, Islàm, Taoismo, Confu-cianesimo, Zoroastrismo, Shintoi-smo, ecc…). Queste “fedi” si tro-

IN ASCOLTO DELL’ASIA: LE VIE PER LA FEDESocietà e religioni fra tradizione e contemporaneità

Le comunità cristiane in Asia, un vissuto in rapida

evoluzione tra domande molteplici

”Mons. H

on Tai Fai e il Ca

rd. Filoni

A cura del prof. Luca Pandolfi

Le comunità cristiane in Asia, un vissuto in rapida

evoluzione tra domande molteplici

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vano oggi a far fronte ad una sfidaepocale: come far transitare il pro-prio patrimonio di credenze, valoried espressioni di culto nell’attualecontesto mutato, fortemente tec-nologizzato e, spesso, secolariz-zato. Anche le comunità cristianein Asia oggi si trovano a doversiconfrontare con un vissuto diversoe in rapida evoluzione che ponead esse domande molteplici.

Il Convegno ha voluto dare ad es-se maggior chiarezza ed eviden-za, mettendo in luce i punti di for-za e di debolezza della realtà at-tuale delle comunità cristiane inAsia,  senza nascondere aspettiproblematici con cui fare i conti.

La Congregazione per l’Evange-lizzazione dei Popoli ha chiara-mente promosso e sostenuto l’e-vento presiedendo numerosesessioni attraverso la presenzadel suo Prefetto, il Card. Fernan-do Filoni, che ha aperto i lavori e

Vita-dell’Università

6

curato le conclusioni, così comequella del Segretario Mons. HonTai Fai e del Sotto-SegretarioMons. Wojda. Hanno presiedutoalcune sessioni specifiche ancheil Card. Tauran, Presidente delPontificio Consiglio per il DialogoInterreligioso, il Card. Sarah, Pre-sidente Pontificio Consiglio “Corunum” e Mons. Spreafico, Presi-dente della Commissione per l’e-vangelizzazione dei popoli e ildialogo fra le Chiese della Confe-renza Episcopale Italiana.

Oltre ai docenti dell’Urbaniana edi università europee, numerosisono stati gli intellettuali e i prota-gonisti delle realtà asiatiche invi-tati a Roma per questo evento dinotevole valore scientifico e cul-turale: tra loro docenti di istitutiuniversitari statali e centri di ricer-ca cristiani, hindu e islamici diBangladesh, Cina, Filippine, In-dia, Indonesia, Libano, Pakistan,Sud Corea, Tailandia e Taiwan.

Dopo il saluto del Card. Filoni e laprolusione del Rettore, prof. Trevi-siol, ha aperto il convegno la rela-zione del Prof. Carmelo Dotolo,della Facoltà di Missiologia del-l’Urbaniana, su Modernità, post-modernità, contemporaneità: ca-tegorie culturali e mutamenti stori-ci, antropologici e sociali e quelladel Dott. Lucio Caracciolo, Diret-tore di “Limes”, su La nuova geo-politica in Asia. Queste due rela-zioni hanno dato l’avvio ad unconvegno che, come ha detto ilRettore Magnifico nella sua prolu-sione, ha cercato di mettersi inascolto del vissuto esistenziale deicredenti, della pluralità delle lorofedi e culture, e delle sfide attualidella storia degli uomini e dellaChiesa in Asia.

Altre informazioni, insieme al pro-gramma del Convegno e alle bio-grafie di tutti i relatori, si possonotrovare su www.urbaniana.edu.

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Dalla Relazione introduttiva del Prof. Alberto Trevisiol, Rettore Magnifico

“”

In ascolto dell’Asia dove fedi e filosofie hanno guidato

da millenni i passi diinnumerevoli uomini e donne

Gli orizzonti della vocazione mis-sionaria e scientifica dell’Univer-sità

Come molti sanno,questo nostro in-contro si colloca alcentro della trilogiacon la quale l’Uni-versità Urbaniana

ha voluto e intende rimettere a fuo-co gli orizzonti della propria voca-zione missionaria e scientifica nelcontesto di un mondo in rapida

evoluzione, affrontandola nei suoitre ambiti geografici di propriomaggior interesse: l’Africa, l’Asia,l’America. L’anno scorso la nostra attenzionesi è concentrata sul Continente afri-cano che ci ha rivelato il suo voltoforse meno noto e che raramenteraggiunge la ribalta dei media inter-nazionali. Mi riferisco alla ricchezzadi riflessione culturale e al patrimo-nio spirituale che, partendo dall’e-redità delle proprie tradizioni più

LE VOCI E LE FEDI DELL’UOMOASIATICOScrutando i segni dei tempi e interpretandoli alla luce del vangelo

7n.2/13 URBANIANA

Il Card. Tauran e il Prof. Trevisiol

In ascolto dell’Asia dove fedi e filosofie hanno guidato

da millenni i passi diinnumerevoli uomini e donne

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autentiche, ha condotto l’Africa ne-gli ultimi decenni a proporsi comemodello alternativo ad una globaliz-zazione culturale che tende a livel-lare i comportamenti e le culture inquella che si presenta come un’an-nacquata mondializzazione. Ne è emerso un quadro incorag-giante, ricco di prospettive e propo-ste, a livello sociale, culturale edecclesiale, che hanno ribaltatoun’immagine scontata dell’Africaquale “serbatoio inesauribile di pro-blemi” in quella di un Continentericco di idee e consapevolezza, for-nito delle risorse intellettuali e spiri-tuali per affrontare con coraggio unfuturo pieno di sfide, capace di tra-sformare molte delle criticità delnostro mondo moderno in altret-tante opportunità di pensiero eazione positiva. Penso al tema del-la famiglia, proposta in Africa comemodello di accoglienza, piuttostoche, come siamo spesso portati aconsiderarlo oggi, ambito di conflit-tualità o di rivendicazioni; al temadella domanda religiosa, vissutacome dimensione in cui verificare lospessore esistenziale dell’incontroe dell’agire, piuttosto che comeluogo della speculazione astratta edelle ipotesi; alla dimensione co-munitaria come felice alternativa al-l’introspezione individualistica epsicologica all’occidentale. Inco-raggiati dai fecondi risultati delloscorso anno ci accingiamo ora adesplorare un continente forse ancorpiù complesso e multiforme comequello asiatico.

La complessità asiatica e il Con-vegnoA prima vista lo scopo che ci siamoprefissi può apparire arduo o addi-rittura velleitario: come si può an-che solo sondare l’immensità delpatrimonio culturale, religioso eumano dell’Asia in soli tre giorni dilavori congressuali? RamanaMaharsi1, celebre mistico tamil con-temporaneo, maestro dell’AdvàitaVedànta, ha scritto: “La compren-sione non è un problema di tempoe spazio: dipende dalla maturitàdella mente”2. In qualche modoqueste parole, ispirate dalla sag-gezza antica dell’Oriente Hindù, ci

introducono allo spirito con cui vor-remmo affrontare la complessitàasiatica in questo nostro Conve-gno. Nostro scopo infatti non è tantoquello di procedere attraverso raffi-nati approfondimenti culturali ederudite analisi per pervenire ad unatrattazione sistematica ed esausti-va delle religioni, filosofie e antro-pologie asiatiche. Questo richiede-rebbe, per usare l’espressione diMaharsi, “molto tempo e moltospazio”, assai più di quello che è anostra disposizione. Ciò che ci pre-figgiamo è piuttosto far emergere ilvolto dell’uomo asiatico lasciando-ne trasparire la luce spirituale e laprofondità interiore. Si tratta cioèessenzialmente di mettere in evi-denza il vissuto religioso e lo spes-sore esistenziale su cui esso pog-gia, e questo, ne sono convinto, ciconsentirà di raggiungere quella“maturità della mente” cui fa riferi-mento Ramana Maharsi, che portaad una reale comprensione per po-ter afferrare in una unità armonica ilmolteplice delle espressioni umanee giungere alla profondità della loroessenza. Troppo spesso infatti, amio parere, un approccio iperspe-cialistico rischia di parcellizzarel’uomo in analisi settoriali che fannoperdere di vista il fine ultimo di ogniricerca in ambito umanistico, quellocioè di condurre ad incontrare lapersona e farne risaltare la suaumanità integrale. L’approccio tipi-camente occidentale, razionalistaed analitico, rivela tutti i suoi limi-ti se messo a confronto, adesempio, con la visione cheemerge dallo scritto Taote Ching, opera delfondatore del Taoi-smo Lao Tzu, chepone invece comefinalità e strumentidella riflessione edell’agire umano lac o m p l e m e n t a -rietà, la dialettica,l’equilibrio. ScriveLao Tzu: “Quan-do tutti ricono-scono che unacosa è bella,un’altra diventa

di conseguenza brutta.Quando unuomo viene ritenuto buono, un altroviene giudicato cattivo”3. Questasintetica espressione mette a mioparere bene in luce tutta la parzia-lità di un atteggiamento che, per lesue pretese di meticolosità intellet-tuale e astrazione metodologica, ri-schia di cadere in un vizio autorefe-renziale: partire dalla definizione disé per interpretare l’altro e finire co-sì a scorgere di esso null’altro cheuna caricatura. Lao Tzu, proponen-do un suo modello di sapiente, co-sì prosegue: “Il saggio … crea sen-za possedere, nutre senza chiedereindietro, compie senza chiederecompenso. Poiché dimentica co-stantemente se stesso, non vienemai dimenticato.”4

Si potrebbe obiettare che troppesono le assenze in questo Conve-gno. Quanti altri aspetti andrebberosottolineati, quante ulteriori espres-sioni tenute in considerazione equante questioni in più analizzate!Non abbiamo certo la pretesa di of-frire un quadro completo ed onni-comprensivo dell’universo asiatico,vorremmo però far in qualche mo-

Vita-dell’Università

8 Don Indunil Janaka Kodithuwakku e il dr. Phramaha Boonchuay Doojai

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do nostro uno dei segreti della sa-pienza asiatica: quella preziositàdel “non detto” di cui Confucio sifece sapiente utilizzatore e che lorese quanto mai eloquente, secon-do quella disposizione tipica dellamente cinese che trovò applicazio-ne nei diversi campi dell’estetica: ilsilenzio in musica; il vuoto in pittu-ra; gli spazi vuoti in architettura. Ciè stato tramandato questo Dettodel maestro cinese: “Colui che pra-tica l’umanità è riluttante a parlare…Come si fa a parlare con leggerezzadi una cosa che è difficile da mette-re in pratica?”5 Simon Leys descri-ve così questa attitudine: “Si direb-be quasi che per Confucio una lin-gua sciolta debba riflettere unamente superficiale; appena la rifles-sione si fa più profonda, eccoemergere il silenzio.”6 Lo stesso te-ma fu approfondito dal MahatmaGandhi che nel parlare del suo in-contro con la fede cristiana attra-verso il monachesimo afferma: “Miè spesso venuto in mente che un ri-cercatore della verità deve esseresilenzioso. Conosco l’efficacia sor-prendente del silenzio.”7

Questo atteggiamento mi sembrache possa costituire, nel nostro ca-so, una cifra che per aiutare a non

perderci nel dettaglio. Quest’ultimoinfatti forse può risultare alla nostracuriosità certamente più interes-sante ed attraente, ma probabil-mente solo perché è più consonoalla dimensione minuta nella qualesiamo abituati a muoverci. “Chie-dete le cose grandi e le cose picco-le vi saranno date in più, chiedete lecose celesti e le cose terrestri vi sa-ranno date in più”8 affermava Origè-ne, proponendo quella via che mi-rando al totale e al superiore ottie-ne anche di penetrare nel dettaglioe nel parziale.

L’uomo asiatico e il suo concretovissuto religiosoAl-Ghazali, sapiente islamico del XIIsecolo, ha affermato: “Come puòappartenere ai sapienti chi desiderala parola per riferirla e non per pra-ticarla?”9 L’interesse per l’uomoasiatico ci spinge pertanto a consi-derare non tanto le dottrine intesecome astratte teorie e le religionicome pratiche rituali; il nostro inte-resse è rivolto piuttosto al vissutoreligioso. Per questo ascolteremole voci di autorevoli rappresentantidei diversi “mondi” asiatici che sifaranno interpreti del sentire e delvivere dei loro popoli. È quella sa-pienza vera di cui parla Al-Ghazaliche non si accontenta della “parolaper riferirla” ma vuole raggiungerequella parola mentre si fa vita e che,per noi cristiani, non può non trova-re il suo riferimento supremo in Cri-sto, Parola divenuta Lei stessa car-ne e vita vissuta.

A partire da questo principio di-viene allora possibile realizza-

re lo spazio di un ascoltoche non percorre tanto levie del confronto teologi-co, ma scava in profon-dità per scoprire le radicicomuni delle domandeesistenziali dell’uomo edelle risposte che nel

corso dei secoli le di-verse fedi e filosofie

hanno saputo dare,indicando da mil-lenni una direzioneai passi di innume-revoli uomini e don-ne. Ci si potrebbechiedere: ciò non

n.2/13 URBANIANA

costituisce una rinuncia alla propriaidentità? Il nostro discorso non ri-schia di annullarsi nel generico eperdersi nel vago?

Le voci dell’altro, le fedi dell’altroIn questo Convegno abbiamo volu-to far parlare, con una presenza au-torevole e multiforme, le voci delletante culture e religioni “altre” ri-spetto al cristianesimo. La loro vi-sione della vita e dei destini dell’uo-mo asiatico ci può salvare da quel-l’autoreferenzialità nella quale, direcente, il Cardinale Bergoglio, allesoglie della sua elezione come pa-pa Francesco, individuava un ri-schioso frangente del vivere e delpensarsi cattolico. Egli ha detto: “Imali che, nel trascorrere del tempo,affliggono le istitu zioni ecclesiasti-che hanno una radice nell’autorefe-renzialità, in una sor ta di narcisismoteologico.”10 Sì, sono convinto cheper comprendere la nostra vocazio-ne oggi come cristiani che o vivonoin Asia, o ad essa guardano con ri-spetto e simpatia e riflettono sulledomande di senso e di umanità cheda essa provengono, dobbiamonecessariamente partire dalla con-templazione del volto di quell’uomoasiatico che risulta, nei millenni, illu-minato dalla luce spirituale delle fe-di nate e sviluppatesi sul suo suolo. Nei millenni diverse vie all’infinito eall’interiore hanno percorso l’Asia ehanno guidato uomini, comunità epopoli nel loro vivere quotidiano. Avolte non sono mancati i conflitti ele incomprensioni, e ancora oggispesso emergono difficoltà nellaconvivenza e nel riconoscimentodella reciproca dignità. Ha detto ilmistico sufi1 del XIII secolo Jalāl al-Dīn Rūmī: “Il corpo è simile a Maria,Ognuno ha un Gesù dentro di sé.Se sentiremo in noi i dolori, il nostroGesù nascerà”12 Questo Convegnonon vuole ignorare le realtà storichedelle conflittualità, passate e pre-senti, benché questo non sia il suotema centrale, perché sono convin-to che assumere il peso della storia,anche dolorosa, frutto della plura-lità asiatica possa introdurre in noiun seme di fecondità e svelare unulteriore aspetto della nostra voca-zione cristiana. Ho fatto prima cen-no al vissuto esistenziale dei cre-

9Don Indunil Janaka Kodithuwakku e il dr. Phramaha Boonchuay Doojai

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denti, ma accanto ad esso e a par-tire da esso credo che l’altro gran-de orizzonte nel quale sia necessa-rio collocarci nel nostro sforzo dicomprensione sia proprio quellodella storia.

nello spirito del Concilio Vatica-no II50 anni fa la grande assise concilia-re del Vaticano II, docile al soffiodello Spirito divino, volle ricollocarela fede cristiana vissuta nelle comu-nità dei credenti dentro il grembofecondo della storia affermando:“…è dovere permanente dellaChiesa scrutare i segni dei tempi einterpretarli alla luce del vangelo,così che, in un modo adatto a cia-scuna generazione, possa rispon-dere ai perenni interrogativi degliuomini sul senso della vita presentee futura e sul loro reciproco rappor-to. Bisogna infatti conoscere ecomprendere il mondo in cui vivia-mo nonché le sue attese, le sueaspirazioni e la sua indole spessodrammatiche.”13 Bisogna a mio pa-rere rifuggire con decisione dal ri-schio di considerare le fedi e le vi-sioni dell’uomo solo come dottrineda studiare sui manuali, o espres-sioni del genio umano utili esclusi-vamente a far mostra di sé nella ve-trina di un museo. Sappiamo benecome alcune ideologie nel secoloscorso hanno previsto quella chechiamavano “morte di Dio” propriobasandosi sulla previsione di unaprogressiva perdita da parte dellereligioni del loro fecondo rapporto

con la storia14. Ma noi credenti sap-piamo e sperimentiamo quotidia-namente che la fede diviene vera erimane viva se essa è vissuta dal-l’uomo, poiché solo per il tramitedel sentire e dell’agire degli indivi-dui e dei popoli riesce a mantenerevivo il proprio legame con la storia.

L’uomo asiatico, le sue fedi e lamodernitàPer questo abbiamo proposto finnel titolo del nostro Convegno co-me categoria per l’osservazione ela comprensione dell’uomo asiaticoquella del rapporto del suo crederecon il nuovo contesto della moder-nità. Certo, sappiamo bene che di-versi sono gli approcci delle diffe-renti fedi e culture al tema della sto-ria. Basti pensare, per limitarci alcontesto cristiano, alle diverse va-lutazioni che il cattolicesimo, il pro-testantesimo e l’ortodossia hannodato del senso del rapporto del-l’uomo con Dio dentro il flusso mu-tevole del tempo che, in questi ulti-mi decenni, ha conosciuto una no-tevole accelerazione. Rimane però decisivo, a mio pare-re, tenere in grande considerazionecome le società e i paesi dell’Asiaabbiano mutato profondamente illoro volto ponendo nuovi interroga-tivi e offrendo prospettive diverseall’evoluzione del pensiero e dellaprassi umana, realtà davanti allequali le fedi possono e devono diremolto. Nel flusso della storia, dive-nuto particolarmente tumultuosonegli ultimi decenni, il credente ha

un ancoraggio sicuro, grazie alquale l’uomo non perde la sua cen-tralità e il suo destino non è affida-to al caso. Questo è necessario saper ridire edimostrare nell’oggi. È la sfida a cuinon possiamo sottrarci noi creden-ti con il travaglio della ricerca esi-stenziale, ciascuno nella sua via,pena non tanto la morte di Dio, co-sa che, per fortuna, sfugge alle no-stre possibilità, ma la morte, altret-tanto temibile, dell’uomo.A questo proposito vorrei conclu-dere questo mio contributo con leparole di un grande sapiente del-l’Oriente cristiano, il patriarca diCostantinopoli Athenagòras chenel 1968 affermava: “Per poter di-ventare cosciente della mia esisten-za e di quella di Dio, ho bisognodell’altro. La conoscenza della miaidentità passa attraverso l’altro, e iola ricevo da Dio nello stesso mo-mento in cui conosco l’altro. Noiuomini cerchiamo di unirci l’un l’al-tro, e troviamo insieme il centro acui convergono i raggi”15

Mi sembra che questo sia il migliorauspicio che possiamo darci perqueste nostre tre giornate di rifles-sione e incontro. Voglia l’Onnipo-tente donarci la grazia dell’incontroreciproco che ci apre l’orizzontedella conoscenza più profonda eautentica di noi stessi e di Lui.

1 Si veda D. Acharuparambil, La spiritualitàdell’Induismo, Roma 1986, pp. 45-47; 224-229. 2 Lao Tzu, Tao te Ching, Milano 1998, p. 3.3 Ivi, p. 6.4 Ibidem.5 Detti XII, 3.6 S. Leys (a cura di), I detti di Confucio, Mila-no 2006, p. 32.7 Gandhi, Christian missions, Ahmedabad1960, p. 32.8 Origene, Commento ai Salmi, (a4,4), PG XII,col. 1141.9 S. Chialà, I detti islamici di Gesù, Milano2011, p. 9910 Osservatore Romano del 28 marzo 2013.11 Si veda A. Scarabel, Il Sufismo, Roma2007, pp. 64, 192.12 Ivi, p. IX.13 Concilio Ecumenico Vaticano II, Gaudiumet Spes 4.14 Cfr. Nietzsche, La gaia scienza, Milano1965, p. 12915 Atenagora con Olivier Clément, Umanesi-mo spirituale, Cinisello Balsamo 2013, p.213.

Vita-dell’Università

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L’OSPITALITÀ DEGLI SPIRITIAntica questione cinese e sfida per l’umanità

GGiovedì 21 mar-zo il Centro Stu-di Cinesi dell’U-niversità Urba-niana ha realiz-

zato la sua V Lectio Magi-stralis di Studi Cinesi 2013.La Lectio è stata tenuta dalProf. Stephan FeuchtwangDirettore del Masters Pro-gramme on China in Com-parative Perspective del De-partment of Anthropology &Asia Research Centre, Istitu-to della London School ofEconomics and PoliticalScience, di Londra (GB). Ti-tolo della Lectio è stato:“Hospitality to ghosts: a Chi-nese question and a chal-lenge to humanity”.Svolta in Inglese (con tradu-zione simultanea in Italiano)l’interessante contributo del Prof. Feuchtwang,preceduto da una relazione dal Prof. AlessandroDell’Orto, è stato poi al centro di un interessantedibattito. Erano presenti il Rettore Magnifico, Prof.Trevisiol, il Prof. Benedict Kanakappally, Decanodella Facoltà di Missiologia, studenti e docenti del-la nostra e di altre università e numerosi ospiti dinazionalità asiatica e cinese. In questo contesto èstato inoltre presentato il progetto di catalogazio-ne, dei libri presenti nella ricca Biblioteca dell’Uni-versità, in lingua cinese e nelle lingue asiatiche.

Riportiamo una sintesi in Inglese dei contenuti del-la Lectio.

Hospitality is a human universal. It has been takenup by the philosopher Jacques Derrida, projectingthis institution of all human cultures, onto the scaleof humanity itself. But as it is performed in practice,hospitality is a strikingly ambivalent institution. Ishall explore the particular ambivalence of hospital-ity to gods and ghosts in contemporary China.From there I will give the example of a remarkableVietnamese hospitality to the ghosts of hostilestrangers and ask whether, as the ethnography by

Heonik Kwon suggests, it could stand as an exem-plar of international relations or of universalisedhospitality. The commemoration (or disavowal) ofmass deaths as historical events is contrasted tothe individuation of what were anonymous ghosts,leaving us with a conundrum for everyday and nec-essarily local ethics and clashes between differentuniversalization of empathy with suffering.

Maggiori informazioni possono essere richieste alCentro Studi Cinesi. Il Centro, situato all’interno delCampus universitario è aperto al pubblico  dalle8.30 alle 13.00 e dalle 14 alle 16.30, dal lunedì alvenerdì, o per appuntamento telefonando allo 06-69883173 o inviando una e.mail a [email protected].

Nel mese di maggio 2013 il Centro ha ricevuto lavisita della Prof.ssa Pan Feng-Chuan, del Depart-ment of East Asian Studies, National Taiwan Nor-mal University, Taipei, Taiwan; del Prof. Liu Guo-peng, Docente presso l’Institute of World Reli-gions, Chinese Academy of Social Sciences, Bei-jing, P.R. of China; e del Prof. Eugenio Menegon,direttore del Boston University Centre for the Studyof Asia, negli U.S.A.

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CENTRO STUDI CINESI - LECTIOMAGISTRALIS 2013

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FAITH, THE LIGHT THAT LEADS TO GODchurch and faith my memories wentback to my home, in a remote villagein India. When I was a young boy, cate-chism teacher taught me that faithis the door that leads to God. I wit-nessed in my neighbourhood thatthe normal people of the village,having only the basic educationhave developed an unshakablefaith and have found out solutionsfor all their problems under theshadow of faith and had consoledthemselves telling, everything isthe will of God. Now I ask, if faith

di Thomas Shinu, Diocesi di Tellicherry, India

II Teologia, Collegio Urbano

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italianoSe la vita è il dono prezioso di Dio, la fede è il dono più prezioso di Dio, perché è la fe-de che aiuta a condurre una vita piena di significato. È la chiave che apre la porta dellasalvezza. Ma la fede diventa stabile e incrollabile quando è appoggiata nella Santa Eu-caristia ed è cementata con la preghiera quotidiana. Si scopre la pienezza della fede so-lo quando è accompagnato da attività di carità. La vera testimonianza di fede che ha ilsuo culmine nella carità sostiene la credibilità dei valori cristiani e favorisce l'armonia nel-la società nel suo ambiente multi religioso.

While celebratingthe year of faith,pondering onthe theologicaland dogmaticaspects of

Voce-degli-studenti

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communion with God. While tracing the roots of this faithit is revealed that solid faith has itsfoundation in Holy Eucharist. Formany, the daily mass in the earlymorning was the fuel that trans-mits the power for the daily affairs.For them, Eucharist is the celebra-tion of faith. This celebration offaith is continued in the daily fam-ily prayer, in the presence of allfamily members, that is the rosaryfollowed by the bible readingwhich cements their faith. Nowrosary has become an inseparable

part of many families, becauseHoly Mary is the great model offaith. After the prayer, comes themoment in which parents andchildren share the joy and sorrowof the day. This prayerful andsharing lifestyle naturally helps thechildren to stick to the parentsand their values even after beinggrown up. In short, it is the begin-ning of value oriented society. If family is the small unit of faith,parish church is that entity thatembraces all families in the sameroof of faith. Generally the parishis divided into small groups, com-posed of 20 t0 30 families. Twicein a month every units conductsfamily prayer meetings in alterna-tive families which is normally as-sisted by parish priest. It is an oc-casion for the priest to understandthe needs of his faithful and tocreate close acquaintance withthem. Apart from, it is a platformfor the people to share their prob-lems and difficulties to their pas-tor. This relationship always keepsthe faithful so close to the church.It becomes a fruitful way of cate-chism.As part of the ongoing catechism,faithful is classified according tothe age. There is a compulsorycatechism for school going chil-dren every Sunday, which pro-vides a strong platform for the de-velopment of personality, varioustalents and most importantly ba-sic lessons of Christian faith andvalues. There are different piousmovements for kids, children andyouths which conduct various ex-tra curriculum activities such asbible quiz, bible dramas and othercompetitions that nurture gospelvalues. Various charity initiativestaken by these movements suchas visiting the patients, visiting or-phanages, raising funds for chari-ty purposes, visiting rehabilitationcentres, various nature protectioninitiatives etc. help to develop hu-manitarian values. Different pious

is the key that opens the door ofsalvation for those simple people,how this simple faith in God hasintertwined with their day to daylife? This reflection helped me totrace back the roots of the solidfaith of that generation. I believe that if life is the preciousgift of God, faith is the most pre-cious gift of God, because it is thefaith that helps to lead a meaning-ful life. For, in a developed butcomplicated modern world faith islike a walking stick that supportsto move ahead and guides us to

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FAITH, THE LIGHT THAT LEADS TO GOD

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movements for parents also en-rich the church and the societyand motivate the younger genera-tion too. The presence of small churches inthe different corners of the parishand practice of novena in thesechurches promotes devotion tosaints and renders liveliness to thefaith. The lent seasons in the litur-gical year is observed with keeninterest through prayer, penance,almsgiving, and abstinence fromcertain foods and habits. All thesefortify the faith. The strong evi-

dence of the proclamation of thefaith is that without any force allpeople irrespective of age partici-pate in the Holy mass not only onSunday but also in week days,specially youth and children. Mostoften this proclamation of faith isaccompanied by charity activities.This true witnessing of faith whichhas its culmination in charity up-holds the credibility of Christianvalues and fosters religious har-mony in a multi religious ambi-ence. These are the some visible

Voce-degli-studenti

aspects of faith of the normal peo-ple. In short, as Pope Emeritus Bene-dict XVI has mentioned in theApostolic letter Porta Fidei, faith isa door that opens through bap-tism and nourished by othersacraments which brings to eter-nal life. So the celebration of Yearof Faith, invites us to fortify ourfaith subduing to word of God sothat our hearts are transformed bythe everlasting grace of Hiswords.

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La parrocchia di TrungChau appartiene allaprovincia di Hung Yen,Diocesi di Thai Binh alNord del Vietnam, cuivescovo è Monsignor

Santos Ubierna Ninh. Ha ricevutoil Vangelo all’inizio del XVIII seco-lo. A quel tempo, Trung Chau erauna cappella della parrocchiaNgoc Dong. Nell’anno di 1890 èstata trasferita alla circoscrizionedella Parrocchia di Sai Quat. Poi,nel 1946, è diventata Parrocchia.Nel periodo della persecuzionedel re Tu Duc, ci sono stati tantitestimoni morti per la fede cris-tiana, di cui almeno cinque nomi

sono scritti nel libro dei martiri aRoma e stanno aspettando la be-atificazione. Negli anni cinquantadel XX Secolo, a causa delleguerre, i fedeli dovettero lasciarela propria casa per andare verso ilSud del Paese, perché la praticareligiosa non era libera. Soloqualche famiglia rimase. Il numerodei fedeli oggi è pertanto ancoramolto limitato, circa 439 persone.Quando ero bambina, avevamouna sola Messa all’anno e peraverla gli anziani della mia parroc-chia dovevano chiedere il perme-sso ai Capi locali e loro ai Capidella provincia. I bambini non ave-vano grandi occasioni per impara-re il catechismo perché non c’eranessuno che glielo insegnasse. Oggi la chiesa è aperta solo 3volte alla settimana. Fino 1991, ilparroco, P. Giuseppe Nguyen VanBan, era stato mandato per cus-todire 4 parrocchie, tra le qualic’era anche la mia, Trung Chau.Dopo di lui venne P. Giuse NguyễnVăn Kha ed oggi è P. VincenzoPham Van Tuyen che le cus-todisce.L’evangelizzazione è ancora moltolimitata. Da una parte perché inostri fedeli non avendo unabuona conoscenza della fede cris-tiana e degli insegnamenti dellaChiesa, non hanno tanto slancioda portare il Vangelo agli altri. Dal-l’altra, perché le persone, anchese ci rispettano e ci amano, moltihanno paura di seguire la ChiesaCattolica e hanno paura diperdere il culto degli antenati.Spero che in futuro, con la graziadi Dio e l’accompagnamento delnostro Parroco, i fedeli possanovivere pienamente la testimonian-za di Dio e far sentire agli altri cheDio li ama .

n.2/13 URBANIANA 15

L’ESPERIENZA DI FEDE IN VIETNAM nella vita della Parrocchia di Trung Châu

“”Vivere

pienamente la testimonianza di Dio

e far sentire agli altri che Dio li ama

di Suor Do Thi Dung, I Anno di Licenza in

Vita Consacrata (ISCSM)

Vivere pienamente

la testimonianza di Dio e far sentire agli altri

che Dio li ama

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no diede il permesso perché lacondotta della vita quotidiana deicristiani che vivevano intorno a luiera molto rispettata e loro eranopersone molto rispettate. Il giornodel battesimo di mia madre molticristiani diedero testimonianza de-lla loro fede in Dio: sebbene nonparlarono direttamente di Dio alnonno, il loro comportamento, illoro modo di vivere lo persuaseromolto. Mia madre sempre diceva,e dice tutt’ora: “Noi dobbiamo vi-vere in modo concorde i nostripensieri, le nostre parole e i nostricomportamenti, allora la gente sa-prà di Dio”.

San Giacomo dice: “Che giova fra-telli miei se uno dice di avere fedema non ha le opere? …se un frate-llo o una sorella sono senza vestitie sprovvisti del cibo quotidiano euno di voi dice loro: ‘andatevene inpace, riscaldatevi e saziatevi’, manon date loro il necessario per ilcorpo, che giova? Così anche lafede: se non ha le opere è morta inse stessa.” (Gc 2, 14-17)Essendo nell’Anno della Fede, iosento che solo con la grazia diGesù e solo tramite la comunionedi amore con Gesù queste parolediventano più vive e più reali. Co-me il modo di vivere quotidianodei cristiani ha colmato e sciolto ilcuore di mio nonno, anch’io vorreitestimoniare il più possibile il Sig-nore che è amore.

Mi chiamo Suor MegimiTaniguchi, della Con-gregazione delle Suo-re della Beata VergineMaria dell’Annunzia-

zione, una congregazione che hauna casa a Nagasaki in Giappone.Sono arrivata a Roma per lo studioquasi due anni fa. Questa volta, perl’Anno della Fede, vorrei parlare econdividere con voi cosa accaddeal battesimo di mia madre. Ho sen-tito da piccola questa storia e sem-pre mi è rimasta in mente.

Mia madre è nata in una famigliabuddista. Quando lei è entrata alliceo avvenne un cambiamento im-portante nella sua vita: entrò inuna scuola cattolica. Sentì parlareper la prima volta di Gesù e dellavita cristiana e ne fu presto colpitae appassionata. In seguito sentì ilforte desiderio di sapere di più delDio di Gesù Cristo e cominciò astudiare il catechismo sotto la di-rezione delle suore della scuola.La gentilezza delle suore toccòmolto il cuore di mia madre e iniziòad avere in mente l’idea di farsibattezzare.Un giorno, dopo qualche esitazio-ne, confidò ai suoi genitori il des-iderio di ricevere il battesimo chie-dendo loro il permesso di cambia-re religione. La strada tuttavia nonsi presentava facile: mio nonnonon volle accettare dicendo: “InGiappone c’è il Buddismo!”.Ma arrivò il giorno in cui mio non-

FEDE E VITAQUOTIDIANAIN GIAPPONE

“”

È la vita quotidiana

dei cristiani che colma e scioglie il cuore degli altri

di Suor Megimi Taniguchi, II Anno Baccalaureato in

Scienze Religiose ISCSM - Sez. Roma

È la vita quotidiana

dei cristiani che colma e scioglie il cuore degli altri

Voce-degli-studentiVoce-degli-studenti

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Continuiamo a pre-sentare ai lettori di‘Urbaniana’ alcunidei frutti del corso diLingua Italiana Scrit-

ta, nella speranza che il nostro la-voro possa rappresentare motivodi interesse e di reciproco arric-chimento fra la cultura italiana ‘o-spitante’ e le tante altre che si in-contrano all’interno della nostrauniversità.

Sicuramente, ottimi spunti di me-ditazione ci sono stati forniti dal re-cente Convegno Internazionale “InAscolto dell’Asia: le Vie per la Fe-de” tenutosi fra il 15 e il 17 aprilepresso il nostro ateneo.Lungi dal metterci a paragone congli illustri interventi dei relatori di ta-le congresso, vorremmo comun-que portare il nostro piccolo con-tributo di riflessione sull’argo-mento.

In particolare, que-st’anno la classedel corso avanzatodi Italiano contasulla presenza didue studenti a-siatici, entrambiprovenienti dallaCorea del Sud.

Nelle prossimerighe, GabrieleSouk Lee,con l’aiuto diTommasoInje Hwang,offrirà lapropria te-

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stimonianza riguardo le prove chela vita religiosa contemporaneapropone quotidianamente in uncontesto socio-culturale non cer-to facile ed in un periodo storicodelicatissimo come quello che stavivendo oggi il suo Paese.

Ricordo, come sempre, che chivolesse leggere altri elaborati inlingua italiana scritti dagli studen-ti del corso, può rivolgere la sua at-tenzione alla sezione ‘blog’ del si-to dell’università al seguente indi-rizzo web http://www.urbani-ana.edu/blog/lingua_italiana/in-dex.htm.

La Chiesa coreana ha avuto origi-ne da uomini sapienti circa due-cento anni fa. Infatti, a quel temponon c’era nessun missionario e lo-ro studiavano da se stessi la dot-trina cattolica che era arrivata dal-la Cina. In questo modo, si è for-mata una prima comunità cristiana,ma la collisione tra cristianesimo econfucianesimo ne ha motivato lapersecuzione per circa cento anni.Finita l’invasione giapponese, lapenisola della Corea è stata sepa-rata in due parti: Corea del Nord eCorea del Sud. Nel Nord è stato in-staurato un governo comunistamentre nel Sud un governo de-mocratico. Nel 1950 è iniziato unconflitto tra le due parti che anco-ra oggi le divide. Dopo la guerra, la Corea del Sud siè sviluppata velocemente, ma orane paga le conseguenze. Questoperché tale progresso così rapidoha portato squilibri nei vari ambiti

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LA SFIDA DELLA FEDEIN COREATesti e riflessioni degli studenti coreani del corso di Italiano Scritto

a cura del prof. Emanuele Di Marcodocente di Lingua Italiana

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della società: famiglia, scuola, spi-ritualità, cultura e anche religione.Soprattutto, ha causato una profon-da secolarizzazione e una coscien-za materialistica che hanno in-fluenzato la moralità molto seria-mente. Per trovare soluzione a questi pro-blemi, il ruolo della religione è fon-damentale, anche perché, storica-mente, il popolo coreano è statosempre molto legato alle sue originireligiose fin dai tempi antichi. In Corea, ci sono tante religioni,ma le maggiori sono il buddhismo,il cattolicesimo, il protestantesi-mo, il confucianesimo, il wonbuddhismo, il chondogyo e i vari

culti tradizionali. I coreani che pro-fessano una religione sono la metàdella popolazione totale. Tutte le re-ligioni cercano di ben operare nel-la società. Per esempio, i cattolicilavorano nella chiese, aiutano i mi-granti, i poveri ecc... Ma in questi tempi ci sono difficoltànuove come il conflitto tra le reli-gioni, il disinteresse delle personeverso la religione, l’immoralità dialcuni di religiosi. Anche la Chiesa cattolica di oggi vi-ve queste difficoltà e, quindi, cer-ca di operare di conseguenza. In primo luogo, favorendo la ma-turazione della fede dei credentiattraverso la rieducazione o nuova

evangelizzazione: li aiuta a raffigu-rarsi come cooperatori della Chiesastessa nella società, con l’esempiodella vita vissuta secondo la lucedel vangelo. In secondo luogo, attraverso pro-grammi di assistenza sociale, laChiesa si impegna per coloro chesono alienati dalla nostra società:anziani che vivono soli, migranti,operai poveri, orfani ecc... Terzo, promuovendo l'armonia re-ligiosa attraverso il dialogo e l’in-contro con le altre religioni, laChiesa si sforza di operare quellafunzione positiva che la religionedeve avere nella società. Per e-sempio, dal 1997 si tiene ogni an-no una festa per l’armonia interre-ligiosa. A questa festa partecipanotanti esponenti di religioni diffe-renti, consacrati e non, e non solosi condividono e confrontano gliaspetti dottrinali ma si cerca anchedi vivere la gioia dello stare insiemeanche attraverso strumenti quali lamusica. Infine, la Chiesa coreana ricordal’aiuto che ha ricevuto da parte dialtri paesi e di altre chiese nel pas-sato, e ora contraccambia tramitel’opera dei missionari ed i proget-ti di aiuto all'estero in tanti luoghi,tra cui l’Africa, l’Asia, e la stessaCorea del Nord.Nuova evangelizzazione, assisten-za agli ultimi, dialogo interreligioso,missione: queste sono le linee di-rettrici, secondo il vangelo, del-l’azione della Chiesa coreana per ilpresente e per il futuro.La Chiesa dovrebbe riformarsi erinascere sempre. La rinascita e ilrinnovamento della Chiesa si rea-lizzano attraverso il cambiamentocoraggioso di tutto il popolo di Dio.Per questo r innovamento sirichiedono azioni sempre più legateal vangelo. Riformandosi in dire-zione del vangelo, la Chiesa co-reana potrà servire per la vera sal-vezza della nazione e costruire lacultura dell’amore in Corea. Il pro-tagonista è tutto il popolo di Dio suquesta terra di Corea.

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In primo luogo, favorendo la maturazione della fede dei credenti attraverso la rieducazione o nuova evangelizzazione: li aiuta a raffigurarsi come cooperatori della Chiesa stessa nella società, con l’esempio della vita vissuta secondo la luce del vangelo. In secondo luogo, attraverso programmi di assistenza sociale, la Chiesa si impegna per coloro che sono alienati dalla nostra società: anziani che vivono soli, migranti, operai poveri, orfani ecc... Terzo, promuovendo l'armonia religiosa attraverso il dialogo e l’incontro con le altre religioni, la Chiesa si sforza di operare quella funzione positiva che la religione deve avere nella società. Per esempio, dal 1997 si tiene ogni anno una festa per l’armonia interreligiosa. A questa festa partecipano tanti esponenti di religioni differenti, consacrati e non, e non solo si condividono e confrontano gli aspetti dottrinali ma si cerca anche di vivere la gioia dello stare insieme anche attraverso strumenti quali la musica. Infine, la Chiesa coreana ricorda l’aiuto che ha ricevuto da parte di altri paesi e di altre chiese nel passato, e ora contraccambia tramite l’opera dei missionari ed i progetti di aiuto all'estero in tanti luoghi, tra cui l’Africa, l’Asia, e la stessa Corea del Nord. Nuova evangelizzazione, assistenza agli ultimi, dialogo interreligioso, missione: queste sono le linee direttrici, secondo il vangelo, dell’azione della Chiesa coreana per il presente e per il futuro. La Chiesa dovrebbe riformarsi e rinascere sempre. La rinascita e il rinnovamento della Chiesa si realizzano attraverso il cambiamento coraggioso di tutto il popolo di Dio. Per questo rinnovamento si richiedono azioni sempre più legate al vangelo. Riformandosi in direzione del vangelo, la Chiesa coreana potrà servire per la vera salvezza della nazione e costruire la cultura dell’amore in Corea. Il protagonista è tutto il popolo di Dio su questa terra di Corea.

(Diaconi cattolici si incontrano con religiosi musulmani)

(Lo slogan della festa per l’armonia interreligiosa: vita, pace, amore, condivisione)

Voce-degli-studenti

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Lo studio della Teologia Morale al-l’Urbaniana (I, II e III ciclo) si caratterizzaper alcune attenzioni particolari.

La sensibilità mondiale dei diver-si temi trattati, come è richiesto an-che da un ambiente accademicoformato da studenti provenienti dapiù di 100 nazioni e dai cinque con-tinenti. Per questo si cerca di for-mare alla capacità di discernimen-to necessaria nel contesto sopradescritto.

La sensibilità all’inculturazionedella morale, in quanto non si può e-ludere il confronto con le diverse tra-dizioni morali dei paesi da cui glistudenti provengono. Per questo èutile la facile consultazione dell’Ar-chivio storico di Propaganda Fideche si trova nel campus dell’Uni-versità.

La sensibilità missionaria, che ac-compagna lo studio della morale,accogliendo lo spirito proprio dellaCongregazione per l’Evangelizza-zione dei Popoli. Questa sensibi-lità si esprime concretamente con u-na particolare attenzione alle esi-genze etiche connesse all’evange-lizzazione.

Alcuni corsi che caratterizzano percontenuti e qualità dei docenti l’in-segnamento della Teologia Moralenella nostra Licenza di Specializza-zione

CoRSI DEL II CICLoAnno Accademico 2013/2014

• Conversione morale nella fede(D. ABIGNENTE)

• La coscienza morale cristiana(C. ZUCCARO)

n.2/13 URBANIANA

• Morale ed evangelizzazione(C. ZUCCARO)

• Spirito e vita cristiana(S. MAJORANO)

• Il peccato e la sua remissionenella dottrina e prassi delle chie-se ortodosse(B. PETRà)

• Storia della teologia morale nelsecoli XIV-XVI(A. AMARANTE)

• Bioetiche a confronto(V. BALčIUS)

• Matrimonio: fra natura e cultura(V. BALčIUS)

• Presentazione sistematica delleencicliche sociali(L. SALUTATI)

• Dalla dottrina della guerra giustaalla teologia della pace(L. SALUTATI)

• La dottrina sociale della chiesacome evangelizzazione della so-cietà(G. MANZONE)

• Messaggio morale nei Vangeli(A. GIENIUSZ)

• Induismo: filosofia, religione, e-tica e spiritualità(B. KANAKAPPALLY)

Proposte-dell’Università

TEOLOGIA MORALEALL’URBANIANALa Specializzazione in Teologia Morale

nella Facoltà di Teologia

PONTIFICIA UNIVERSITà URBANIANA

Via Urbano VIII, 1600165 – Roma

Tel.: (+39) 06.6988.9611 Fax.: (+39) 06.6988.1871

Info: [email protected] [email protected]

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1) Visita ai due Istituti Affiliati del Perù

Il Prof. Giuseppe Iuliano, Direttoredell’Ufficio che segue i nostri IstitutiAffiliati, dal 23 al 31 maggio scorsoha vistato i 2 Istituti Affiliati del Perù:l’Instituto Superior de estudios Teo-lógicos “Juan XXIII” (ISET) di Limaed il Seminario Diocesano y Misio-nario - “Redemptoris Mater e JuanPablo II” di Callao.

Il primo Seminario, l’ISET, fu fondatoil 24 dicembre1975, per inizia-tiva dei Supe-riori Maggioridelle Congre-gazioni Reli-giose presenticon le loroCase di for-mazione a Li-ma per crea-re un Centrodi formazio-ne comuneper i religio-si candidatial Sacerdo-zio e per ireligiosi ele religiosedest inat ialla mini-

stero pastorale in Perù e nell’A-merica Latina. Iniziò la sua attivitàscolastica nell’aprile del 1976 con

Voci-dal-mondoDagli Istituti Affiliati

169 alunni. Il primo Rettore fu p. Cé-sar Blondet, salesiano. Il 6 agosto1981 fu riconosciuto dalla Confe-renza episcopale peruana, l’ 8 set-tembre 1988 fu approvato dallaCongregazione dei Religiosi ed il 28settembre 1999 fu Affiliato dallaCongregazione per l’EducazioneCattolica alla nostra Facoltà di Teo-logia. L’ultimo rinnovo dell’Affiliazio-ne è stato concesso l’11 luglio2009, per un quinquennio.L’Istituto è diretto da un Consigliodirettivo di cui fan parte 4 SuperioriMaggiori eletti dagli Istituti parteci-panti al “consorzio” accademico, ilRettore ed il Prefetto degli Studi. IlPresidente del Consiglio direttivo èdesignato dai 4 Provinciali eletti.L’attuale Presidente è p. Juan JoséSalaverry Villarreal, Priore Provin-ciale O.P, il Rettore è p. Dionicio Al-berca Gauna, C.PP.S, ed il Prefettodegli Studi è p. Manuel Omar AriasCoronel. O.P. Gli Istituti Religiosi che nel correnteAnno Accademico hanno i loro stu-denti presso questo Istituto sono51. Lo frequentano inoltre studentidell’Ordinariato militare, della Dio-cesi di Lurin, della Prelatura di Hua-machuco e del Vicariato apostolicodi Requena.Gli alunni che frequentano il “bien-nio filosofico” sono 98 e quelli chefrequentano il “quadriennio teologi-co” sono 103 per un totale di 201studenti. I Docenti che insegnanonel sessennio “filosofico teologico”

L’URBANIANA E ICENTRI DI STUDIONEL MONDOI professori Iuliano, D’Auria, Gonzales e Gieniuszhanno visitato i nostri Seminari e Istituti Affiliati in America Latina e in Africa

a cura del Prof. Giuseppe Iuliano, sx

Direttore Istituti Affiliati della PUU

P. Iuliano col Consiglio

Direttivo dell’ISET

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rio Diocesano “Corazon de Cristo”.I Docenti di Filosofia sono 19, diquesti 5 sono “stabili”. La Bibliote-ca possiede un patrimonio librariodi 31.834 volumi ed è regolarmenteabbonata a 12 titoli di Riviste teolo-giche e filosofiche.

2) Visita all’Istituto Aggregato di Diritto Canonico di Nairobi in Kenya

Il Prof. Andrea D’Auria, Decanodella nostra Facoltà di Diritto cano-nico, ha visitato lo “Institute of Ca-non Law” parte della “Catholic Uni-versity of Eastern Africa” di Nairobiin Kenya, Aggregato alla Facoltà.La visita è avvenuta dall’8 al 12febbraio scorso. Il legame accade-mico dell’Aggregazione è statoconcesso dalla Congregazione perl’Educazione Cattolica, al suddetto

sono 42 di costoro 21 insegnano di-scipline di Teologia, 11 discipline diFilosofia e 10 discipline di Scienzeumane. La Biblioteca possiede unpatrimonio librario di 13.005 volumied è regolarmente abbonata a 40Riviste. Il “Seminario Diocesano e Missiona-rio - Redemptoris Mater e Juan Pa-blo II” di Callao fu fondato nel 1985in seguito alla Visita di GiovanniPaolo II in Perù per offrire la forma-zione ai tanti giovani che desidera-vano diventare Sacerdoti. Nel 1986in una piccola casa di Callao inizia-rono progressivamente i corsi filo-sofici e teologici. Dal 1991 gli studidi Filosofia furono fatti nella Sededel Seminario a Callao mentre quel-li di Teologia presso la Facoltà Pon-tificia e Civile di Lima. La Congrega-zione per l’Educazione Cattolica nel1996 concesse l’Affiliazione del Di-partimento di Teologia del Semina-rio alla Facoltà di Teologia della no-stra Università ed il 28 ottobre 2004la eresse Facoltà di Teologia. Il 24aprile 1998 la medesima Congrega-zione concesse l’Affiliazione del Di-partimento di Filosofia alla nostraFacoltà di Filosofia. L’ultimo Rinno-vo fu dato l’ 8 aprile 2008.L’Ordinario responsabile della Fa-coltà di Teologia e del Dipartimentodi Filosofia è il Vescovo di Callao, S.Ecc. Mons. José Luis del PalacioPérez-Medel. Il Rettore della Facoltàdi Teologia è Fr. Antonio César Mo-linero, il Rettore del Filosofato è p.Mario Casalaspro ed il Segretariodegli Studi sia di Filosofia che diTeologia il Sig. Javier Sales. Glialunni che frequentano il “triennio fi-losofico” nel corrente anno accade-mico sono 107 e provengono dalSeminario Diocesano “RedentorisMater” di Callao e dall’altro Semina-

n.2/13 URBANIANA

P. Iuliano col Rettore dell’Istituto ed alcuni studenti.

Il Prof. Iuliano con alcuni professori del “Redemptoris Mater”

Il Prof. Iuliano con gli studenti del “Redemptoris Mater”

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Istituto, il 31 maggio 2011.Il Direttore dell’Istituto, il ReverendoProf. Fabien Lonema insieme ai Do-centi ed agli Alunni hanno accoltocon entusiasmo ed interesse il Prof.D’Auria chiedendogli di offrire alcu-ne lezioni nei giorni della sua per-manenza a Nairobi.In questo anno accademico gliAlunni iscritti al “triennio” per la Li-cenza in Diritto canonico sono 28.In 4 sono stati gli Alunni che lo scor-so anno, per la prima volta, hannoconseguito presso la nostra Facoltàla Licenza in Diritto canonico.

3) Visita al Seminario “St. Paul” di Freetown in Sierra Leone

Il Seminario Maggiore “St. Paul” diFreetown in Sierra Leone è stato vi-sitato dal 14 al 21 gennaio scorsodal Prof. Fidel Gonzalez, Ordinariodi Storia della Chiesa presso la Fa-coltà di Teologia della nostra Uni-versità. Il Seminario è affiliato allaFacoltà di Teologia dal 25 agosto1984. L’ultimo Rinnovo lo ha ottenu-to dalla Congregazione per l’Educa-zione Cattolica il 29 aprile 2008. Nonostante le gravi e numerose dif-ficoltà dovute alla recente guerra ci-vile che ha stremato il Sierra Leoneil Seminario ha formato numerosiSacerdoti diocesani e religiosi tracui 3 Vescovi: Mons. Edward T.Charles, da Rettore del Seminario

ad Arcivescovo di Freetown; Mons.Campbell, da Padre Spirituale a Ve-scovo di Bo e di recente, Mons.Aruna, da Economo a Vescovo elet-to di Makeni. Il Programma formativo prevede un“biennio filosofico” propedeutico al-la Teologia ed un “quadriennio teo-logico”. Dalla visita è risultato cheuna particolare attenzione è riserva-ta all’insegnamento della Missiolo-gia la cui Bibliografia, presente inBiblioteca, è ricca ed aggiornata. IDocenti sono 21 di cui 8 “full-time”e “13 part-time”. Quando nel 2004 ilSeminario iniziava la sua attività aFreetown (Regent) i Seminaristi era-no 36. Nell’anno accademico cor-rente 2012/2013 sono 51: 37 resi-denti in Seminario e 6 in “tirociniopastorale”. I rimanenti 7 sono “po-stulanti” dei Missionari Saverianiche frequentano la Scuola ed abita-no nella loro Comunità religiosa. LaBiblioteca costruita in più riprese congrande sacrificio, in seguito all’assal-to dei ribelli a Makeni, andò comple-tamente distrutta. Un certo numero dilibri fu recuperato da un Professoredel Seminario che li negoziò con i ri-belli. Alcune donazioni di libri sonostate fatte di recente da una Fonda-zione Statunitense e dalla nostra Uni-versità. E’ abbonata a 22 Riviste al-cune delle quali di valore scientifico.La catalogazione e la cura dei libri èfatta ad opera dei Docenti e degliStudenti del Seminario.

Voci-dal-mondo Dagli Istituti affiliati

4) Visita ai due Seminari MaggioriAffiliati del Burkina Faso

Il Prof. Andrej Gieniusz dal 20 al 27gennaio scorso ha visitato, comerappresentante della nostra Univer-sità, i due Seminari Maggiori delBurkina Faso, affiliati alla Facoltà diTeologia: il “Grand Séminaire St.Pierre Claver” di Koumi, Bobo-Dioulasso ed “il “Grand SéminaireSaint Jean-Baptiste” di Ouagadou-gou.

Koumi è un piccolo villaggio situatoa Sud-Ovest del Burkina Faso, nellaProvincia del Houet, a circa 17 Km aOvest di Bobo-Dioulasso ed a 375Km di Ouagadougou, la Capitale delBurkina Faso. Dal 1935, i Vescovidell’Africa Occidentale costruironoquesto Seminario per la formazioneteologica dei giovani che desidera-vano abbracciare il Sacerdozio.Questa Istituzione è la prima “Scuo-la superiore” del Burkina Faso ed èstoricamente l’antenato di tutte lestrutture di “Studi superiori” fonda-te dallo Stato e della stessa Chiesa.L’Istituzione ha conservato per lun-go tempo il suo Statuto regionale.Dal 1935 al 2012 ha accolto e cura-to la formazione di oltre 1.461 gio-vani, la maggior parte dei quali delBurkina. Dalla sua Fondazione glialunni Ordinati Sacerdoti sono stati959. In quest’anno academico

Il Prof. Gonzalez (da sinistra, il primo in seconda fila) con alcuni studenti del Seminario.

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2012-2013, frequentano il Semina-rio 90 Studenti dei quali 60 residen-ti in Seminario.

Le Grand Séminaire Sain Jean-Bap-tiste di Wayalge, ouagadougou èstato aperto nel 1977 e fino all’anno1993 ha ospitato gli Studenti del“ciclo filosofico” della Regione ec-clesiastica. Dal 1994 forma gli stu-denti del “quadriennio teologico”. Il

Seminario provvede alla formazionedei Seminaristi diocesani e dei Reli-giosi membri delle Congregazioniche hanno nei dintorni la loro Casadi formazione. Questi ultimi sononumerosi e costituiscono più di unterzo della popolazione studente-sca. Il numero degli studenti che lofrequentano è in crescita: dai 120dell’anno 2004-2005 ai 140 del2012-2013.

Alcuni studenti del Seminario di Koumi col professor Gieniusz

I seminaristi del Seminario di Ouagad

ougo

n.2/13 URBANIANA 23

Istituti/Seminari che hanno ricevuto negli scorsi mesi, dalla Congregazione per l’EducazioneCattolica, il Rinnovo dell’Affiliazione

Alla Facoltà di Teologia

1) ” Grand SéminaireCopte Catholique”, Il Cai-ro, Egitto, 22 febbraio2013.

2)”Seat of Wisdom Semi-nary” - Dipartimento diTeologia, Owerri, Nigeria,25 febbraio 2013.

3)”Stella Maris MajorSeminary”, Nha Trang,Vietnam, 26 febbraio2013.

4)”St. Augustine MajorSeminary”, Jos, Nigeria,20 marzo 2013.

5)”Saint Victor MajorSeminary”, Tamale,Ghana, 16 aprile 2013.

6) “St. Paul Major Semi-nary”, Freetown, SierraLeone, 8 maggio 2013

Alla Facoltà di Filosofia

1) “National Seminary ourLady of Lanka, Diparti-mento di Filosofia, Kandy,Sri Lanka, 7 gennaio2013.

2) “Seat of Wisdom Semi-nary”, Dipartimento di Fi-losofia, Owerri, Nigeria,14 febbraio 2013.

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Il Campus della Pontificia Università Urbaniana è situato nellevicinanze della Basilica di San Pietro, a pochi passi dal Centrostorico di Roma e dal Gianicolo, ha il vantaggio di essere esterno

alla ZTL e dotato di parcheggio interno. Adiacente al Campus si tro-va un complesso polivalente che offre servizi di parking per bus e au-to, catering e ristorazione.

L’Università Urbaniana offre spazi per ospitare meeting, convegni,congressi, eventi di alto profilo, ambienti per l’esposizione di stand,aree per catering.

Il Complesso è immerso in un’ampia area verde che assicura agliospiti riservatezza e quiete. È disponibile anche la Cappella Univer-sitaria.

Gli spazi a disposizione sono:• Aula Magna• Auditorium• Aula Newman• Sala Sessioni• Laboratorio informatico• Aule da 20 a 100 posti• Corridoi, terrazze ed aree verdi esterne

Gli ambienti sono dotati di strumentazioni tecnologiche audio e vi-deo, di cabine per la traduzione simultanea, registrazione e collega-mento per videoconferenze interne ed esterne.

L’Aula Magna dell’Edificio Antico accoglie 450 persone, è dotata dicabine di traduzione simultanea e sistema di collegamento in video-conferenza con gli altri ambienti dell’Università e l’esterno. Il palcodei relatori è a sette posti più leggio.

L’Aula è prestigiosa ed elegante, funzionale per Eventi e Congressi diparticolare rilevanza, anche per un numero elevato di partecipanti.Sono di corredo dell’Aula Magna le sale e gli ampi corridoi antistan-ti per attività segretariale e aree espositive.

L’Auditorium intitolato al Beato Giovanni Paolo II è una strutturaautonoma capace di contenere 210 persone, è dotato di 5 cabine ditraduzione simultanea e collegamento in videoconferenza con gli al-tri ambienti dell’Università e l’esterno.

Il luogo è indicato per eventi di formazione professionale, conferen-ze e dibattiti, le postazioni in platea sono dotate di microfoni per in-terventi e partecipazione diretta. Il palco dei relatori è a cinque postipiù leggio.

Il Laboratorio Informatico è una moderna aula con 30 postazioniPC, impianto audio/video in grado di essere utilizzata per corsi di for-mazione o linguistici, aggiornamento professionale e attività didattica.

L’offerta degli spazi e delle aree congressuali è completata dalla di-sponibilità di aule con capienza da 20 a 100 posti, sale seminari e am-pi corridoi che possono ospitare esposizioni, servizi di catering e cof-fee break in una splendida cornice con vista sulla cupola di San Pie-tro. È a disposizione l’assistenza di personale tecnico, sorveglianza epulizia.

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n.2/13 URBANIANA

L’Auditorium intitolato al Beato Giovanni Paolo II è una strutturaautonoma capace di contenere 210 persone, è dotato di 5 cabine ditraduzione simultanea e collegamento in videoconferenza con gli al-tri ambienti dell’Università e l’esterno.

Il luogo è indicato per eventi di formazione professionale, conferen-ze e dibattiti, le postazioni in platea sono dotate di microfoni per in-terventi e partecipazione diretta. Il palco dei relatori è a cinque postipiù leggio.

L’Aula J. Henry Newman inserita nel palazzo della Facoltà di Missio-logia ospita 150 persone in un ambiente dallo stile elegante e sobrio,adatto per la sua particolare versatilità alla presentazione di libri e ognialtro evento culturale.

La Sala Sessioni postaall’interno dell’EdificioPaolo VI è un ambientedistinto e signorile adat-to a riunioni e incontririservati, dispone di 20postazioni dotate di mi-crofono. È adiacente aun ampio terrazzo conveduta sulla città di Ro-ma, utilizzabile per cate-ring e coffee break.

Il Laboratorio Informatico è una moderna aula con 30 postazioniPC, impianto audio/video in grado di essere utilizzata per corsi di for-mazione o linguistici, aggiornamento professionale e attività didattica.

L’offerta degli spazi e delle aree congressuali è completata dalla di-sponibilità di aule con capienza da 20 a 100 posti, sale seminari e am-pi corridoi che possono ospitare esposizioni, servizi di catering e cof-fee break in una splendida cornice con vista sulla cupola di San Pie-tro. È a disposizione l’assistenza di personale tecnico, sorveglianza epulizia.

La Pontificia Università Urbanianafa parte della Congregazione perl’Evangelizzazione dei Popoli nel-l’ambito del sistema educativo del-la Santa Sede. Le sue origini risalgono al 1627quando Papa Urbano VIII fondòil Collegio Urbano, primo nucleoaccademico della CongregazioneDe Propaganda Fide.

Contatti:Via Urbano VIII, 16 - 00165 Roma

Tel. 06.69889692 - Fax [email protected]

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Formare alla missione JESúS-AnGEL BARREDA (A CURA DI)

Collana MissiologiaPP. 254 € 20,00

ISBN 978-88-401-6020-7

Storia, teologia, catechesi, pastorale, interculturalità e altre te-matiche attuali, configurano uno spettro di studi che la Facoltàdi Missiologia della Pontificia Università Urbaniana ha offerto econtinua a offrire agli universitari provenienti dalle diverse partidel mondo. Questo libro riproduce i lavori di ricerca svolti in oc-casione del 25° anniversario della creazione della Facoltà(1986-2011). La comunità accademica, riunita in una ricerca col-lettiva, ha focalizzato l’attenzione su tre momenti chiave dellaformazione missionaria: la missione come opera del missiona-rio, la missione come munus della Chiesa e la missione cometestimonianza al mondo..

AUTORICardinal Ivan Dias, già Prefetto della Congregazione per l’E-vangelizzazione dei Popoli e Gran Cancelliere della Pontifi-cia Università Urbaniana; Mons. Savio Hon Tai-Fai, ViceGran Cancelliere PUU; Mons. Giuseppe Cavallotto, Vesco-vo delle diocesi di Cuneo-Fossano; Prof. Cataldo Zuccaro;Mons. Juan Esquerda Bifet; Prof. Gianfranco Colzani. CURATOREJESúS-AnGEL BARREDA, studioso ed editore dell’Operaomnia di Bartolomé de Las Casas (Alianza, Madrid), è pro-fessore ordinario nella Facoltà di Missiologia della PontificiaUniversità Urbaniana. Per la UUP ha pubblicato Europa enuova evangelizzazione (2012)

Since its foundation, the Faculty of Missiology at Pontifical Ur-baniana University has been offering his students from all overthe world a wide range of course studies including History,Theology, Catechesis, Pastoral care, Intercultural studies. Thevolume presents the outcomes of the research workshop heldon the occasion of the 25th anniversary of the Faculty (1986-2011). The collective research effort of the academic communitypresented in this book focuses on three key aspects of missio-nary formation: mission as work of the missionary; mission asmunus of the Church; mission as witness to the world.

AUTHORS Cardinal Ivan Dias, former prefect of the Congregation forthe evangelization of People; Monsignor Savio Hon Tai-Fai,Vice-Chancellor of the PUU; Monsignor Giuseppe Caval-lotto, Bishop of the Diocese of Cuneo-Fossano; Prof. Ca-taldo Zuccaro; Mons. Juan Esquerda Bifet; Prof. Gianfran-co Colzani.

A scholar and editor of Bartolomé de Las Casas - operaomnia (Alianza, Madrid), JESÚS-ANGEL BARREDA is fullProfessor at the Missiology Faculty of Pontifical UrbanianaUniversity. For UUP He authored Europa e nuova evange-lizzazione (2012).

Urbaniana University Press

Tel. 06.69889652 [email protected]

NOVITÀEDITORIALI

Urbaniana-University-Press

NOVITÀEDITORIALI

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27n.1/13 URBANIANA

l’etica contemporanea, Milano 2007). The university manual In pri-ma persona. Lineamenti di etica generale, published by UUP, hasreached its third edition.

Vita trinitaria e kenosiDI TIZIAnA LonGHITAno

MissiologiaPP. 214 € 20,00

ISBN 978-88-401-6021-4

L’Autrice esplora la struttura pro-fonda della vita trinitaria coglien-do «la kenosi d’amore vissutadalle tre divine Persone nei lororapporti l’una verso le altre, enei confronti di noi loro crea-ture. È di qui – sulla traccia,soprattutto, di autori comeSergej Bulgakov – cheprende ispirazione il saggiodi Tiziana Longhitano. Conuna peculiarità accentuata:quella di voler penetrare,con la sensibilità sofiolog-ica consentanea al “ge-

nio femminile”, nel significatonon solo teo-logico e, dunque, in divinis, ma an-

che e di conseguenza antropologico ed ecclesiologico e,dunque, nella nostra vita, della kenosi quale forma Christi dell’e-sistenza cristiana. E ciò, da un lato, rileggendo l’intera Tradizionedella Chiesa, in Oriente come in Occidente, per rilevarvi la pre-senza e l’efficacia crescente di questa coscienza; e, dall’altro, viavia evidenziandone le ricadute nella delineazione dello stile dellavita». (Dall’Introduzione di Piero Coda).TIZIAnA LonGHITAno insegna Antropologia teologica nella Pon-tificia Università Urbaniana dove è Preside dell’Istituto Superiore diCatechesi e Spiritualità Missionaria. è autrice di: Il fascino della dif-ferenza. Percorsi fra identità e culture per un'antropologia dell'in-contro, Art editrice, Roma 2008, e Il dono che redime. Il legame tral'Antropologia filosofica e la Teologia mistica, Aracne editrice, Roma2006.

The Author delves into the deep structure of Trinitarian life and fo-cuses on it as «kenosis of love which the three Persons experi-ence in their own self-relations and in regards to us creatures aswell. This is the inspiring idea behind Tiziana Longhitano’s work:with the sophiological sensitivity (typical of the feminine genius)and drawing from authors such as Sergej Bulgakov she looks in-to the theological meaning of kenosis as forma Christi of Christianlife not only in divinis, i.e. from the theological perspective but al-so from the anthropological and ecclesiological ones, in our verylife. She retraces the presence and growing strength of this ideain the Eastern and Western tradition and highlights the conse-quences it had on the style of life» (From the foreword by PieroCoda).TIZIANA LONGHITANO teaches Theological Anthropology at Pon-tifical Urbaniana University where is Dean of the Istituto Superioredi Catechesi e Spiritualità Missionaria. She is the author of: Il fas-cino della differenza. Percorsi fra identità e culture perun'antropologia dell'incontro, Art editrice, Roma 2008, and Il donoche redime. Il legame tra l'Antropologia filosofica e la Teologia mist-ica, Aracne editrice, Roma 2006.

In comunitàFondamenti di etica sociale�

DI ALDo VEnDEMIATI

Manuali/Filosofia/Strumenti di studio e ricerca 31PP. 296 € 28,00

ISBN 978-88-401-7040-4

Il libro mette a fuoco gli elementi "fondativi"dell'etica sociale alla luce delle problem-atiche contemporanee. A fronte della dif-fusa mentalità individualistica, l'Autorepone anzitutto la prospettiva della solida-rietà come struttura antropologica fon-damentale (cap. 1); fa poi seguire un'ar-ticolata trattazione delle virtù fonda-mentali dell’etica sociale: l’amore e lagiustizia. Mediante l’analisi fenome-nologica, l’Autore approda ad unametafisica dell’amore (cap. 2), con lesue principali configurazioni: affetto,eros e amicizia (cap. 3). A riguardo

della giustizia, dapprima ne ricerca i fon-damenti nell'orizzonte del diritto, con particolare riferi-

mento ai diritti umani (cap. 4), ne esamina poi le dimensioni fon-damentali (generale e particolare, commutativa e distributiva),mostrando come essa si raccordi con l’amore (cap. 5). Si sof-ferma infine sulle comunità fondamentali: matrimonio e famiglia(cap. 6) e società più ampia, con i rapporti economici, la cultura,lo Stato e la comunità internazionale (cap. 7). Ogni capitolorisulta arricchito da un excursus di approfondimento.ALDo VEnDEMIATI, professore ordinario di Filosofia Morale nellaPontificia Università Urbaniana. Le sue ricerche vertono preva-lentemente sulla fondazione dell’etica: dal dialogo con la tradizio-ne tomista (San Tommaso e la legge naturale, UUP 2011) e la fe-nomenologia (Fenomenologia e realismo, napoli 1992) al con-fronto con le problematiche più attuali (La specificità bio-etica, So-veria Mannelli 2002; Universalismo e relativismo nell’etica con-temporanea, Milano 2007). Per la UUP ha pubblicato, inoltre, i ma-nuali In prima persona. Lineamenti di etica generale (ristampa IIIed. 2012).

The manual highlights the fundamental principles of socialethics in the light of contemporary issues. In opposition to pres-ent day self-centered approach, chapter 1 denotes solidarity asthe fundamental anthropological structure of man as social an-imal and explores the constitutive virtues of social ethics: loveand justice. The investigation of love through a phenomeno-logical approach ends up into a metaphysics of love (ch. 2) andits main faces (affection, eros, and friendship). As for justice, theauthor focuses on its fundamentals which are identified in thesphere of human rights (ch. 4) and connected with love (ch. 5).Eventually the author delves into the issue of the key commu-nities i.e. marriage and family on the one hand and society onthe other (ch. 7). The volume is enriched by survey excursus atthe end of each chapter and by an ample bibliography.ALDO VENDEMIATI teaches Moral Philosophy at Pontifical Urba-niana University. His main research field is the foundation ofethics, in dialogue with the Thomist tradition (San Tommaso e lalegge naturale, Roma 1995) and phenomenology (Fenomenologiae realismo, Napoli 1992). He has addressed the issues of the na-ture and future of bioethics as well as that of universalism and rel-ativism in contemporary ethics (Universalismo e relativismo nel-

Vita trinitaria

e Kenosi

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€20,00

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L’Autrice esplora la struttura profonda della vita trinitaria cogliendo «la

kenosi d’amore vissuta dalle tre divine Persone nei loro rapporti l’una verso

le altre, e nei confronti di noi loro creature. È di qui – sulla traccia,

soprattutto, di autori come Sergej Bulgakov – che prende ispirazione il

saggio di Tiziana Longhitano. Con una peculiarità accentuata: quella di

voler penetrare, con la sensibilità sofiologica consentanea al “genio

femminile”, nel significato non solo teo-logico e, dunque, in divinis, ma

anche e di conseguenza antropologico ed ecclesiologico e, dunque, nella

nostra vita, della kenosi quale forma Christi dell’esistenza cristiana. E ciò,

da un lato, rileggendo l’intera Tradizione della Chiesa, in Oriente come in

Occidente, per rilevarvi la presenza e l’efficacia crescente di questa

coscienza; e, dall’altro, via via evidenziandone le ricadute nella delineazione

dello stile della vita». Dall’Introduzione di Piero Coda.

Tiziana Longhitano è docente di Antropologia Teologica e Teologia Trinitaria

e Preside dell’Istituto Superiore di Catechesi e Spiritualità Missionaria della

Pontificia Università Urbaniana di Roma. Oltre a numerosi articoli dedicati

all’antropologia teologica ha pubblicato Il dono che redime. Il legame tra

l’Antropologia filosofica e la Teologia mistica, Aracne Editrice, Roma 2006 e Il

fascino della differenza. Percorsi fra identità e culture per un’antropologia

dell’incontro, Art editrice, Roma 2008.

M I S S I O L O G I AT e o l o g i a

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Tiziana Longhitano

Vita

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Urbaniana-University-Press

28

La costituzione gerarchica della Chiesa universale

e particolare Commento al Codice

di Diritto Canonico Libro II, Parte IIDI LUIGI SABBARESE

ManualiPP. 287 € 28,00

ISBN 978-88-401-7041-1

All’interno del binomio universale-particolaredella dimensione gerarchica della Chiesa, ilvolume configura giuridicamente i diversi uffi-ci, con le autorità in essi costituiti, dando spe-ciale attenzione alle strutture di comunione edi corresponsabilità – di nuova e di antica is-tituzione – che costituiscono l’espressionedel principio della collegialità. Nella SezioneI troviamo la trattazione concernente lasuprema autorità della Chiesa, che si es-plica sia nell’ufficio primaziale del Ro-mano Pontefice sia nel Collegio deiVescovi, unitamente agli altri organismiche, con il Papa, prendono parte alla

sollecitudine di tutta la Chiesa. La Sezione II, sulleChiese particolari e i loro raggruppamenti, rappresenta la tipolo-gia delle diverse Chiese particolari e l’autorità in esse costituita(Titolo I-II). Segue poi la struttura interna delle Chiese particolari(Titolo III) con l'esame degli organismi di partecipazione (con-siglio presbiterale, collegio dei consultori, consiglio pastorale eper gli affari economici). Ampio spazio è dedicato all’organiz-zazione della parrocchia, territoriale e personale, e al suo nuovoprofilo ecclesiologico.LUIGI SABBARESE, docente ordinario di Diritto matrimoniale nellaFacoltà di Diritto Canonico della Pontificia Università Urbaniana,giudice esterno del Tribunale di Prima Istanza del Vicariato di Ro-ma, consultore presso la Congregazione per l¹Evangelizzazione deiPopoli e Referendario del Supremo Tribunale della Segnatura A-postolica. Autore di numerose pubblicazioni, ha curato il volumeCoram Sabattani. Decisiones ineditae (1955-1965). è fondatore edirettore dell’annuario “Ius Missionale”.

In the context of the hierarchical constitution of the Church, t-wofold in nature – universal and particular –, the volume outlines– from a legal perspective – the different offices, and authoritiesestablished in them, giving a special focus to the structures ofcommunion and co-responsibility – new or ancient – throughwhich the principle of collegiality manifests itself. Section I dealswith the supreme authority of the Church which is embodied inthe primatial authority of the Supreme Pontiff, in the College ofBishops along with the other organisms of the Church throughwhich her solicitude is exercised. Section II – on particularchurches and their groupings – presents an overview of their d-ifferent types and of the authority established in them (Title I-II).Then the author highlights the internal ordering of particularchurches (Title III) and the structures of participation (the pres-byterial council, the college of consultors, the pastoral counciland that for financial affairs). Eventually the Author deals exten-sively with parish (personal as well as territorial) organization andwith its new ecclesiological outlook.

LUIGI SABBARESE is full professor of Marriage Law at CanonLaw Faculty of the Pontifical Urbaniana University, External Judgeof the Tribunal of First Instance of the Rome’s Vicariate andConsultor of the Congregation for the Evangelization of Peopleand Prelate Referendarius of the Supreme Tribunal of the Apo-stolic Signature. He is the author of many books and the editor ofthe Coram Sabattani. Decisiones ineditae (1955-1965). He is thefounder and director of the annually published “Ius Missionale”.

Il sacramento dell'Ordine nelCodice di Diritto Canonico

Il ministero dalla formazione all'esercizioDI GIACoMo InCITTI

ManualiPP. 228 € 26,00

ISBN 978-88-401-7042-8

A partire dalle acquisizioni teologiche es-senziali sulla natura del sacramento del-l’Ordine, questo libro offre una rifles-sione sui temi relativi alla formazionedei futuri ministri sacri o chierici, allo s-tatuto giuridico e all’esercizio del min-istero. Il volume presenta in forma sis-tematica la normativa canonica glob-ale che nel Codice è distribuita in di-versi libri. Si tratta di una tematicaancora oggetto di discussione e diindagine storica, biblica e teologica.Al centro dell’attenzione non sta la

norma, bensì la persona e la realtà ecclesiale chela norma canonica vuole tutelare e garantire nella sua autentic-ità e libertà. In questa prospettiva il volume offre criteri per ori-entamenti pratici e stimoli utili ad un ripensamento di modalitàformative e condizioni di vita del ministro ordinato.GIACoMo InCITTI, sacerdote diocesano, ha insegnato dirittocanonico nell’Istituto Teologico Leoniano di Anagni ed è attual-mente docente nella Facoltà di diritto canonico dell’Università Ur-baniana. è Giudice esterno presso il Tribunale di Appello del Vi-cariato di Roma e Consultore della Congregazione per il Clero. Hapubblicato: Il consiglio presbiteriale. Alle origini di una crisi, Bolo-gna 1996 e Il popolo di Dio. La struttura giuridica fondamentale trauguaglianza e diversità, UUP 2007.

The present collection of published and unpublished studies re-traces the intellectual path of a missionary. Passion for missionand for the Church is the inspiring framework of these essays.They combine the attention to the present life and mission ofthe believers in Christ with scholarly research, addressing a va-riety of subjects, from the biblical foundations of evangelizationto still open and debated missiological issues. The outcome is amultifaceted and rigorously documented survey which preciselyand clearly highlights figures, documents, contexts and theo-retical issues.GIACOMO INCITTI, a diocesan priest, he has taught Canon Law atthe Istituto Teologico Leoniano in Anagni and is currently profes-sor at the Faculty of Canon Law of the Urbaniana University. Healso holds the position of External Judge of the Court of Appeal ofthe Vicariate of Rome and Consultor to the Congregation for theClergy. He has also published Il consiglio presbiteriale. Alle originidi una crisi, Bologna 1996 and Il popolo di Dio. La strutturagiuridica fondamentale tra uguaglianza e diversità, UUP 2007.

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a cura di Maurizio Visentin

PARK Chimock 09/01/2013La formazione dei chierici e la Ratio institutionissacerdotalisdella Chiesa coreana del 2001Moderatore: INCITTI Giacomo OrazioTHURACKAL Johnson Joseph 09/01/2013Fate of Death, Gift of Life. Service as the Strate-gy of the Son of Man for a New Humanity. A Nar-rative Exegesis of Mk 8:27-10:52.Moderatore: BAZZI CarloSIQUEIRA nelson Antonio Joseph 21/01/2013Towards Participation in the Administration ofTemporal Goods of the ParishModeratore: MOSCA VincenzooLADoKUn Matthew Akinjide 07/02/2013Pastoral Ministry to the Sick among the Yorubaof Nigeria: Missiological InquiryModeratore: STEFFEN Paul Benedikt WinfriedKUnnInPURAYIDAM THoMAS James22/02/2013"That together you may praise": The Meaning andFunction of Rom 15,1-6 in The Exhortation OfRom 14,1 -15,13Moderatore: GIENIUSZ AndrzejEKKA Francis 14/03/2013The contributions of the Lay catechists in the e-vangelization of the tribals of Chotanagpur, IndiaModeratore: OBORJI Francis AnekwePALUZZI Silvestro 04/04/2013Formazione integrale in ambito ecclesiale: ilcounselling psicologico multisetting. Ricerca e-sperienziale e progetto di costituzione di un cen-tro di formazione al counselling presso la P.U.U.Moderatore: TREVISIOL Alberto

DACKoUMAnDJI Gaston-Gilchrist09/04/2013La vie comme polarité: la vision de lhomme en Ro-mano GuardiniModeratore: NDRECA ArdianSAVARIMUTHU Uvari Antony 23/04/2013Table Fellowship as a Unifying Symbol in Estab-lishing Kingdom Community from an Indian The-ological PerspectiveModeratore: MAZZANTI GiorgioVAZHAKooTTATHIL AnTonY John 03/05/2013The missionary challenges of the catholic popu-lar devotions. A study In the context of the ChurchIn KeralaModeratore: OBORJI Francis AnekweJoSEPH Suja 08/05/2013Following in faith: an exegetico-theological studyof Mark 10,46-52 Moderatore: GIENIUSZ AndrzejKURISInGAL Antony 28/05/2013Private Associations. A Study on the Ecclesiasti-cal Legislation with particular reference to the K-erala Latin Catholic AssociationModeratore: INCITTI Giacomo OrazioKEMA Gélase Armel 30/05/2013La sentence ecclésiastique dans le système judi-ciaire canonique. Synthèse de la jurisprudence dela Rote Romaine en matière d´incapacité assu-mendi (c. 109S, n. 3) de 1990 à 2010.Moderatore: SABBARESE LuigiGnAnA PRAKASAM Christopher 03/06/2013Legislative Authorities of Particular Laws in CIC andin CCEO in Light to the Dialectic between the U-niversal/Common Law and the Particular LawModeratore: MOSCA Vincenzo

Il 13 Aprile 2013, il Papa Francesco hanominato Vescovo di Nsukka (Nigeria) ilRev.do Godfrey Igwebuike onah, Vi-ce-Rettore della Pontificia UniversitàUrbaniana e Consultore della Segrete-ria Generale del Sinodo dei Vescovi.Nato il 18 agosto 1956, ad Imilike Ani, inUdenu Local Goverment Area dello Sta-to di Enugu, dopo aver frequentato lescuole locali, nel 1977 è entrato nel Bi-gard Memorial Major Seminary, (oggiSt. Joseph Seminary) a Ikot-Ekpene peri corsi di Filosofia e al Bigard MemorialMajor Seminary di Enugu, dove ha svol-to i corsi di Teologia (1977-1984). È sta-to ordinato sacerdote il 28 luglio 1984per la diocesi di Enugu, e poi incardina-to a Nsukka, all’atto di creazione di que-sta nuova Circoscrizione. Dal 1988 al1992 ha conseguito la Licenza e il Dot-torato in Filosofia all’Università Urba-niana, dove ha insegnato nella Facoltà

di Filosofiadal 1992:dal 2008 èstato ViceRettore dellaPontificia U-niversità Ur-baniana,Roma.

Il 16 Aprile 2013 il Gran Cancelliere del-la Pontificia Università Urbaniana hanominato Vice Rettore la Prof.ssa Lo-rella Congiunti, Docente Straordinariodella Facoltà di Filosofia (Cattedra diFilosofia della natura). La prof.ssa Con-giunti, sposata, con tre figli, insegnanella Pontificia Università Urbanianadall’A.A. 1999-2000.Ha conseguito la laurea e il dottorato infilosofia presso l’Università degli Studi diRoma “Tor Vergata”, il baccalaureato inSacra Teologia presso la Pontificia Uni-versità Lateranense e la Licenza in Sa-cra Teologia presso la Pontificia Uni-versità di San Tommaso “Angelicum”. E’direttrice della SITA Società Internazio-nale Tommaso d’Aquino, socio corri-spondente della Pontificia Accademia diSan Tommaso e membro del ComitatoScientifico della Fondazione VaticanaSTOQ “Science, Theology and the On-tological Quest”. Si interessa prevalen-temente di questioni filosofiche legate al-la natura dei viventi, e a questioni epi-stemologiche di confine tra scienze, fi-losofia e teologia. Tra le sue principalipubblicazioni: Soggettività e ontologia(Abelardo, Ardea 1996); La ragione e ilsuo contrario (Sinnos, Roma 2004), Sog-getto del sapere e scienze moderne(Jaca Book, Milano 2005) e Lineamen-ti di filosofia della natura (UUP, Città delVaticano 2011).

• A febbraio 2013 sono stati nominati Professori Consociati i docenti Caterina Ciriello, Mauri-zio Martinelli e Yolanda Valero Cárdenas.• A Febbraio 2013 il Gran Cancelliere della Pontificia Università Urbaniana ha nominato Presidedell’Istituto Superiore di Catechesi e Spiritualità Missionaria (ISCSM) la Prof.ssa Sr. Tiziana Lon-ghitano, delle Suore Francescane dei Poveri. Docente Consociata di Antropologia Teologicapresso l’ISCSM sostituisce Fr. Kipoy Pombo eletto alla fine di Dicembre 2012 Superiore Gene-rale dei Fratelli Giosefiti di Kinzambi, nella Repubblica Democratica del Congo.• Il 28 febbraio 2013, il Santo Padre Benedetto XVI, ha nominato Vescovo Ausiliare della dioce-si di Xuân Lôc (Viêt Nam) il Rev.do Mons. Joseph Dinh Duc Dao, finora Rettore del SeminarioMaggiore della medesima diocesi, assegnandogli la sede titolare vescovile di Gadiaufala. Natoil 2 marzo 1945 a Thuc Hoa, diocesi di Bùi Chu, ha studiato nel Seminario minore San Franci-sco Saverio di Bùi Chu (1961-1964), nel Seminario maggiore di Saigon (1964-1965), e poi hacompletato la formazione sacerdotale presso il Pontificio Collegio Urbano, a Roma (1965-1971).�È stato ordinato sacerdote il 27 marzo 1971, incardinato nell’arcidiocesi di Saigon.�Dal1971 al 1976 ha conseguito il Dottorato in Teologia Morale presso l’Alfonsianum e dal 1976-2007è stato Vice Direttore e poi Direttore del C.I.A.M. Dal 1980 al 2009 è stato Professore alla Ponti-ficia Università Urbaniana, nella Facoltà di Missiologia e nell’Istituto di Catechesi e SpiritualitàMissionaria. • Il Reverendo Mons. Antoine Kambanda, Rettore del Seminario Mag-giore “St. Charles Nyakibanda” nella Diocesi di Butare in Rwanda, il 7maggio scorso è stato nominato dal Santo Padre Francesco, Vescovo diKibungo. Nato nel 1958 nell’Arcidiocesi di Kigali, è stato ordinato Sacer-dote l’8 settembre 1990 dal Beato Giovanni Paolo II, in occasione dellasua visita pastorale in Rwanda. Ha conseguito il Dottorato in Teologiamorale presso l’Accademia Alfonsiana di Roma. E stato prima Professo-re e poi, dal 2006, Rettore del Seminario Maggiore “St. Charles Nyaki-banda”, Affiliato dal 1979 alla nostra Facoltà di Teologia. • Il Santo Padre, il 1 giugno, ha nominato Promotore di Giustizia "ad in-terim" e Difensore del Vincolo del Tribunale Ecclesiastico del Vicariatodella Città del Vaticano il Rev.do P. Luigi Sabbarese, C.S., docente del-la nostra Facoltà di Diritto Canonico.

Nomine

Da destra, la prof. Congiunti e la prof. Longhitano

Tesi-pubblicate

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IN ASCOLTODELL'ASIAle vie della fede

Periodicodella PontificiaUniversitàUrbaniana

ANNO XXXVIII

Giugno 2013

rbaniana

PONTIFICIA UNIVERSITÀ URBANIANA00120 Città del Vaticano

www.urbaniana.edu

U

2

AUNG KYAW HTET, Red Afternoon/1, Myanmar 2007, Olio su tela, cm 117 x 152

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