Strade Nuove n.30

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Redazione Strade Nuove: parrocchia San Giuseppe Artigiano. Via G.Rossa,1 71016 San Severo (FG). Anno III n. 30 - Dicembre 2011 Strade Nuove

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Strade Nuove n.30

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Editoriale

INDICE

Open Weekend

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Strade Nuove

On Air

Cosa bolle in pentola???

Il dente di Gesù Bambino

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Siamo giunti alla fine dell’anno: è tem-po di bilanci e anche Strade Nuove vuo-le ricordare gli avvenimenti riguardanti la parrocchia in questo 2011.L’inizio dell’anno, purtroppo, è stato ca-ratterizzato dalla scomparsa di uno dei pilastri della nostra comunità: Dina. Ora dopo aver fatto tanto per la nostra parrocchia, per il centro missionario diocesano e per la Caritas, ci guarda l’alto e ci sprona a continuare e andare avanti, con la freschezza del suo spirito giovanile.L’estate la parrocchia non è andata in vacanza, ma i giovani e giovanissimi, insieme alle catechiste Giusy e Marisa, hanno organizzato due settimane di Grest per i bambini e i ragazzi fino a 12 anni, dopo aver fatto un’esperienza si-mile collaborando con il gruppo Gi.fra della parrocchia Maria SS. delle Grazie. Tuttavia l’evento più atteso per i giova-ni e i giovanissimi è stata la Giornata Mondiale della Gioventù che ha visto la partecipazione di un gruppo di 22 ra-gazzi della nostra parrocchia, in una

Adesione AC

Lavori in corso

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Ottobre missionario

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Photogallery

Ognipromessapag. 13

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In copertinaL’angelo, termine che deriva dal greco ἄγγελος (=inviato, messaggero) annun-cia agli uomini la venuta del Salvatore del mondo e canta l’inno del Gloria.

Madrid che accoglieva 2 milioni di giovani provenienti da tutto il mondo. Che emo-zione unirsi al gigantesco coro al grido “Esta es la juventud del Papa!”. Poi al ri-torno è ricominciato il tran tran di ogni anno. Catechismo per i bambini, Ottobre missionario, ACR, Open weekend, ma i locali sotto l’Oratorio avevano bisogno di piccoli lavori di ristrutturazione e così i giovani, dopo aver intonacato, presi i pennelli in mano hanno ridipinto tutto il

salone e le aule catechistiche e ora manca per completare tutta l’opera. E siamo giun-ti a dicembre, il mese delle novene all’Im-macolata e al Natale, due occasioni impor-tanti per poter gustare appieno, attraverso la preghiera, il Cristo venuto per noi.

redazione Strade Nuove

Strade nuove porge a tutti i lettori i suoi più sentiti auguri di un sereno Natale e di un felice Anno Nuovo!

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SPECIALE:

Come ogni anno, il mese di ottobre è dedicato alle missioni. Anche la nostra comunità lo scorso 23 ottobre ha celebrato, in comunione con la Chiesa universale, la Giornata Mondiale Missionaria, anche se per la prima volta non c’era Dina. Era lei che ci teneva particolarmente a richiamare l’attenzione di tutti verso chi non ha nulla. Quest’anno noi, suor Maria e Soccorsa, oltre ai segni abbiamo pensato di dare un’impronta missionaria all’impegno delle catechiste, che in questo stesso giorno hanno ricevuto il mandato. Le catechiste e i bambini del 1° anno hanno portato ai piedi dell’altare una croce sulla quale sono stati legati dei biglietti, con i pensieri di alcuni personaggi della chiesa mondiale e locale. Un bambino ha portato un mattone con la scritta Cotiakou, che è la nuova casa della della missione, nella diocesi di Natitingou. Le catechiste, come segno della propria missione all’interno della nostra comunità, hanno portato il libro di catechismo che il parroco regala ai genitori dei bambini battezzati. Accogliendo l’invito della lettera pastorale del vescovo (Tra Diluvio e Arcobaleno), la nostra parrocchia nel nuovo Anno Liturgico, circa, una domenica al mese avrà un occhio rivolto alle missioni. Tutti coloro che hanno incontrato Gesù Risorto sono chiamati alla missione, come tutti sono chiamati a donare anche poco perchè c’è sempre chi ha meno di noi.

Suor Maria e Soccorsa

Ottobre missionario

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Zaino, sacco a pelo, un paese, 2 giorni, tanti giovani, cuori aperti.. No non è un gioco ma sono gli elementi della bellissima esperienza dell’open Week-end di quest’anno a San Paolo di Civitate.Il 5 e 6 novembre come giovani di AC della nostra Diocesi ci siamo incontrati per condividere una tappa del nostro cammino. Il tema di quest’anno è incentrato sulla vocazione, significativa è la frase tratta dal brano del Vangelo di Marco : “Alzati, ti chiama”. Un esortazione che a noi giovani ci invita innanzitutto a muoverci, ed è proprio questo che un centinaio di noi da ogni parte della Diocesi ha deciso di fare in questa due giorni. Riflettere sulla chiamata, partendo dal proprio progetto di vita, dai propri sogni. È iniziato così il nostro open con il brano del vangelo e la figura del cieco di Gerico, Bartìmeo, raccontata attraverso la narrazione e rappresentazione dei ragazzi dell’equipe giovani.Partire dalla Parola per arrivare alla vita, è questo che ha ispirato invece l’attività del sabato pomeriggio: i giovani divisi in 4 gruppi hanno fatto un “tour” in 4 sale esperenziali, sala cinema, sala musica, sala letteratura, sala teatro. In ogni sala si è potuto assistere a una “performance” di 15 minuti dove l’obiettivo era di dare provocazioni o stimolare la riflessione sul proprio progetto di vita. Nella sala cinema attraverso spezzoni di film di vario genere, nella sala musica attraverso l’ascolto dal

vivo di un violino e la spiegazione di uno spartito, la sala letteratura con la lettura di alcuni brani e la sala teatro attraverso il gioco dei movimenti del corpo si è cercati di far riflettere sulle motivazioni, gli ostacoli, i tempi, le domande e il ruolo di Dio nella propria vita e nel proprio progetto di vita.Divisi in gruppi guidati da alcuni responsabili giovani i gruppi hanno condiviso l’esperienza delle sale, confrontandosi sui temi e sulla loro esperienza.Dopo questa attività e la cena a sacco non poteva mancare un po’ di animazione dove l’entusiasmo dei giovani si è sposata benissimo con la pazzia della nostra equipe. I gruppi si sono sfidati a suon di improvvisazione, prima coreografie su delle canzoni scelte dall’equipe e poi per concludere un bel monumento umano. Conclusa l’animazione con proclamazione

Open Week-end 2011:

Il volto giovane della nostra AC

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dei vincitori della serata, ci si è trasferiti in Chiesa dove ad attenderci c’erano i sacer-doti, tra cui don Andrea Pupilla che ha guidato il momento di veglia. Un momento molto importante dell’open perché la vita e le riflessioni del pome-riggio si sono tramutate in preghiera, è nel nostro cuore infatti, che i nostri desi-deri più veri diventano come il grido di Bartìmeo. Riflettere sul cammino, strada facendo (così il titolo della veglia) che iniziava con queste parole: “Siamo tutti dei viandanti, incamminati sulle strade della libertà, alla ricerca della Verità, sospinti dal Vento.” E in questa ricerca di Verità che siamo chiamati e invitati ad alzarci e come il cieco a seguire Gesù. Molto interessante per questa riflessione, è stata la meditazione della Domenica mat-tina, di don Roberto, assistente dei giovani di AC, che sulle domande sorte nei gruppi del sabato, ci ha aiutati a spostare l’obiet-tivo non tanto sui sogni ma sulla nostra felicità, sulla nostalgia di verità di cui vive il nostro cuore. Un cuore che non si ac-contenta mai delle cose finite ma che ten-de all’infinito. Nella sua meditazione don Roberto ha fatto un esempio molto chiaro, paragonando il cuore ai nostri piedi: se mettiamo una scarpa piccola ai piedi, que-sti ci fanno male, e così è anche il cuore, non possiamo accontentarlo di cose picco-le, per essere felice ha bisogno di qualcosa di grande, ha bisogno di “infinito”.Nella messa conclusiva dell’open, durante l’omelia don Roberto ha concluso dicendo che questo infinito per noi ha un nome e un volto, Gesù Cristo. E su queste parole corredate dai saluti e i ringraziamenti fina-li che è terminato il nostro week-end, ma non è terminato il nostro cammino come dice il titolo “Walk in progress”.

Come Bartìmeo che riavuto la vista prese a seguire Gesù così anche noi al termine dell’open siamo stati invitati a seguirlo nel-le nostre realtà parrocchiali, nella nostra quotidianità.Alcuni “immagini” che ci portiamo dietro di quest’open sono: la grande disponibilità e la gioia dell’accoglienza dei giovani di San Paolo di Civitate, con i loro respon-sabili e don Mimmo che hanno condiviso e sostenuto a pieno l’esperienza; ma so-prattutto portiamo con noi l’entusiasmo del volto giovane della nostra Chiesa, un segno che ci fa ben sperare per il futuro e per il cammino della nostra AC, perché possano crescere giovani amanti della vita e missionari del Vangelo.

Gabriele Camillo

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Adesione 2011:

il tuo impegno in ACLa scelta di aderire all’Azione Cattolica non è un punto atto for-male. Scegliere l’AC. Significa scegliere “un impegno solenne, pubblico” per la Chiesa e per il Paese, avendo individuato nella forma associativa la modalità efficace per incidere costruttiva-mente nell’uno e nell’altro ambito. La forma associativa non ci sol-leva dalle responsabilità personali, anzi siamo chiamati ad annun-ciare il Vangelo e a “vivere la fede, amare la vita”, i due impegni fon-damentali degli associati di AC. Siamo chiamati ad amare la vita come luogo in cui te-stimoniare la nostra fede. E proprio questo momento storico, questi avvenimenti quoti-diani sono il tempo favorevole per dire il nostro “SÌ” a Dio!

Marisa Cipriani

Noi ci impegniamo…Ci impegniamo noi, e non gli altri;unicamente noi, e non gli altri;né chi sta in alto, né chi sta in basso;né chi crede, né chi non crede.Ci impegniamo,senza pretendere che gli altri si impegni-no,con noi o per conto loro,con noi o in altro modo.Ci impegniamosenza giudicare chi non s’impegna,senza accusare chi non s’impegna,senza condannare chi non s’impegna,senza cercare perché non s’impegna.

Il mondo si muove se noi ci muoviamo,si muta se noi mutiamo,si fa nuovo se qualcuno si fa nuova creatu-ra.La primavera incomincia con il primo fiore,la notte con la prima stella,il fiume con la prima goccia d’acqual’amore col primo pegno.Ci impegniamoperché noi crediamo nell’amore,la sola certezza che non teme confronti,la sola che bastaa impegnarci perpetuamente.

Pirimo Mazzolari

NOI C’IMPEGNIAMO

“La responsabilità è il prezzo della grandezza.”(Winston Churchill)

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Lavori in corso

Fino a qualche mese fa quando scendevo nel salone sottostante l’oratorio, mi chiedevo come si possa far fare il catechismo in un luogo assolutamente inadatto ad ospitare dei bambini. Il problema della sistemazione dei locali era stato portato anche in Consiglio Pastorale per iniziativa dei giovani della Parrocchia....ma siccome stavamo nella stagione invernale si è voluto rimandare la questione alla stagione estiva.....ma d’estate la nostra parrocchia va in vacanza!Comunque solo grazie ad alcuni giovani e giovanissimi dell’oratorio e dell’Azione Catto-lica che hanno deciso di prendere di “petto” la situazione si è messo mano sulla struttura. All’inizio del anno catechistico si sono verificati un po’ di problemi logistici …..ma ora i bambini possono godere di aule ripulite e più accoglienti.Al salone è stato dato un nuovo look e viene utilizzato come sala prova per le attività tea-trali della parrocchia.Tutto bene quello che finisce bene!......no, non è finita, c’è un’altra aula da sistemare e ci sono da pagare i debiti per comprare il materiale quindi siate generosi e date la vostra offerta pro lavori direttamente al parroco don Salvatore o a Gabriele.

Ciro del Buono

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Norbert, a 20 anni iniza il cammino per diventare cristiano

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Lo pensavo mentre in metropolitana ve-nivo risucchiato dalla frenetica vita della gente che corre e guarda ansiosamente l’o-rologio con visi cupi ed arrabbiati coperti da fili, auricolari ed ipad… Faccio fatica a incontrare volti liberi e sorridenti e mi é spontaneo paragonare la fiumana di per-sone che si muove nelle città del mondo a tanti robot telecomandati. Finalmente tra tanta tecnologia colgo un pensiero vera-mente umano: nessuno riuscirà a toglier-mi dalla testa che il Bambino di Betlemme è nato ed ha avuto per tutta la sua vita sempre e solo un dente. Ci sto pensando da quando un amico etiope mi ha cantato un proverbio della sua terra: << Se hai un solo dente in bocca, usalo per sorridere >>. Quel dente io lo avrei utilizzato per nutrirmi… è naturale, è umano! Eppure la saggezza africana, che più della civiltà occidentale, sa andare alla radice della vita, ha colto nel segno: il segreto della vita è imparare a sorridere e far sorridere.

Gesù, hai avuto sempre un dente nella tua bocca perché la tua esistenza è il sorriso di Dio per l’uomo incupito dall’orgoglio, dall’egoismo e dalla solitudine. Un sorri-so figlio dell’Amore, del desiderio divino di cercare la compagnia di una umanità infedele ma nel profondo desiderosa di autenticità e di libertà. Il tuo, però, è un dente che affascina gente semplice e che cerca l’amore, che sorride a chi amato non è e a chi amare non sa. Scommetto che anche i pastori e i sapienti ed onesti cer-catori di Dio giunti a Betlemme avevano un dente solo. Pensarti con un solo dente

mi riempie di tenerezza e gioia perché ti ho rivisto ed incontrato molte volte, Gesù, in persone dal volto limpido e raggiante e che mi hanno sorriso con l’unico dente che avevano in bocca: i vagiti dei bambini appena nati, i poveri capaci di condivisio-ne, i giovani amanti della vita e disorien-tati dalle incapacità educative del nostro tempo, gli anziani gelati dalla solitudine e dall’indifferenza dei figli, i malati tenuti in vita dalla speranza e dal calore di una carezza, le persone straniere, nomadi per costrizione e non per vocazione, i vendi-tori del proprio corpo desiderosi più di amore che di soldi, preti e persone consa-crate stanchi e scoraggiati da un ministero umanamente sempre più incompreso ed ingrato ma rifocillati dal pane dell’Amore e della consolazione, monaci e monache felici della ricchezza del silenzio e della preghiera, ricchi e possidenti capaci di donarsi per restituire quel che avevano ricevuto da Dio… Signore, donaci uomini e donne con un dente solo e con un cuore grande, libe-ro, autentico, sorgivo di amore, capaci di seminare speranza nel tempo della faci-le disperazione, di riaccendere il fuoco dell’impegno per la giustizia, la pace, il bene comune e una politica del servizio e della carità. Natale è la festa dell’autenticità, alla spa-smodica ricerca del regalo sostituiamo l’ansia della ricerca del dono più grande di Dio: Gesù, il Dio bambino che con un dente solo, viene a portarci Dio Amore.

don Francesco, diacono

Il dente di Gesù Bambino

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“L’Italia sono anch’io” è il nome dell’iniziativa di accoglienza e di solida-rietà verso i nostri concittadini stranieri, per sostenerli nella battaglia di civiltà legata ai diritti di cittadinanza.È possibile firmare, esibendo un valido documento d’identità, la peti-zione popolare per sostenere le due proposte di legge per i diritti di cit-tadinanza per i bambini nati o cresciuti in Italia e il diritto di voto per le persone di origine straniera qui in parrocchia oppure presso l’Art Village di San Severo dalle ore 18,00 alle ore 20,00.

PROPOSTA di legge nr. 1 Raccolta Firme per “Nuove norme sulla Cittadinan-za”, per i diritti di cittadinanza  delle persone di ori-gine straniera 

PROPOSTA di legge nr.2 Raccolta di firme per “Norme per la partecipazione politica ed amministrativa e il diritto di elettoralato senza discriminazioni di cittadinanza e di nazionali-tà“

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“Un popolo che vive e condivide” 9.600 tonnellate di alimenti donati (+2%)

Comunicato Stampa Risultati Giornata Nazionale della Colletta Alimentare 2011

La XV edizione della Giornata Nazionale della Colletta Alimentare, svoltasi sabato in più di 8600 supermercati, è stata uno spettacolo di gratuità che ha cambiato coloro che vi hanno partecipato, come dimostrano i numerosissimi messaggi ricevuti.

Grazie all'aiuto di più di 130.000 volontari sono state raccolte 9.600 tonnellate di prodotti alimentari, il 2% in più rispetto all'edizione 2010. Il cibo raccolto sarà ora distribuito alle oltre 8.000 strutture caritative convenzionate con la Rete Banco Alimentare che assistono 1,4 milioni di persone.

Quello che più ci ha colpito, in un periodo di grave incertezza economica

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Tutto è partito da una pagina del Corriere della sera. Un singolo cittadino prende l’iniziativa e scrive al suo popolo: «Facciamo uno sforzo, compriamo il nostro debito. Chi più ne ha più ne metta.» La proposta di Giuliano Melani (questo il nome dell’autore del messaggio) viene subito accolta da cinque studenti dell’Università di Bologna: così, Stefano Onofri ed altri compagni di corso decidono di aprire un sito (www.ognipromessaedebito.com) per raccogliere la chiamata dell’intermediario finanziario di Pistoia e il 10 novembre organizzano una colletta per l’acquisto di Btp. Ma non si accontentano, il loro intento, infatti, è di estendere l’appello a tutta Italia affinché ogni singolo cittadino, in base alle possibilità, partecipi attivamente nel processo di “auto responsabilizzazione” del popolo italiano. Un processo che parte da un’idea molto semplice: «Se una persona mette parte dei suoi soldi in titoli Italiani, inizierà ad interessarsi alle sorti dello Stato perché sarebbe uno di quei rari casi in cui è evidente che l’interesse personale e quello della comunità coincidono.» Ecco, inoltre, cosa hanno dichiarato gli studenti bolognesi in un’intervista al Resto del Carlino: «Non siamo impotenti di fronte a queste

complicate crisi: noi siamo l’economia reale, noi nelle leggi del mercato siamo la ‘domanda’ e dobbiamo ricordarci che abbiamo un peso importante. Mandando a ruba i titoli di Stato italiani, possiamo frenare questa pazza corsa dello spread ed evitare che l’Italia bruci ancora miliardi di euro nei prossimi giorni, quei miliardi che dovranno servire a noi per garantirci pensioni, assistenza sanitaria, istruzione e servizi di ogni genere.» Un grande esempio di responsabilità e senso civico da parte dei giovani che hanno accolto senza riserve un’occasione per contribuire a cambiare le cose nel nostro Paese.

fonte:www.studentpass.it

ognipromessaedebito.com

come quello presente, è la generosità e la sensibilità di un popolo che condivide i bisogni, per condividere il senso della vita. Un popolo che non si è fermato di fronte alla crisi o alla paura del futuro, ma donando una spesa per i più poveri, si è fatto avanti con coraggio dimostrando che la carità è più forte della crisi e ridà speranza a chi l’ha persa.

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On AirSogna, ragazzo sogna - R. Vecchioni

E ti diranno parole rosse come il sangue, nere come la notte; ma non è vero, ragazzo, che la ragione sta sempre col più forte io conosco poeti che spostano i fiumi con il pensiero, e naviganti infiniti che sanno parlare con il cielo. Chiudi gli occhi, ragazzo, e credi solo a quel che vedi dentro stringi i pugni, ragazzo, non lasciargliela vinta neanche un momento copri l’amore, ragazzo, ma non nasconderlo sotto il mantello a volte passa qualcuno, a volte c’è qualcuno che deve vederlo. Sogna, ragazzo sogna quando sale il vento nelle vie del cuore, quando un uomo vive per le sue parole o non vive più; sogna, ragazzo sogna, non lasciarlo solo contro questo mondo non lasciarlo andare sogna fino in fondo, fallo pure te.. Sogna, ragazzo sogna quando cade il vento ma non è finita quando muore un uomo per la stessa vita che sognavi tu Sogna, ragazzo sogna non cambiare un verso della tua canzone, non lasciare un treno fermo alla stazione, non fermarti tu... Lasciali dire che al mondo quelli come te perderanno sempre perchè hai già vinto, lo giuro, e non ti possono fare più niente

passa ogni tanto la mano su un viso di donna, passaci le dita nessun regno è più grande di questa piccola cosa che è la vita E la vita è così forte che attraversa i muri per farsi vedere la vita è così vera che sembra impossibile doverla lasciare la vita è così grande che quando sarai sul punto di morire, pianterai un ulivo, convinto ancora di vederlo fiorire Sogna, ragazzo sogna, quando lei si volta, quando lei non torna, quando il solo passo che fermava il cuore non lo senti più sogna, ragazzo, sogna, passeranno i giorni, passerrà l’amore, passeran le notti, finirà il dolore, sarai sempre tu... Sogna, ragazzo sogna, piccolo ragazzo nella mia memoria, tante volte tanti dentro questa storia: non vi conto più; sogna, ragazzo, sogna, ti ho lasciato un foglio sulla scrivania, manca solo un verso a quella poesia, puoi finirla tu.

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Si ringraziano tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questo numero.Le collaborazioni gratuite a questo giornalino sono sempre gradite.La redazione si riserva il diritto di sintetizzare gli articoli e le rubriche proposte in base agli spazi disponibili.

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Cosa bolle in pentola???Linguine con vongole, zucchine e pomodoriniIngredienti (per 4 persone):400 g di linguine2 spicchi d’aglio500 g di vongole veraci500 g di zucchine10 pomodorini5 cucchiaio d’olio e.v. d’olivapeperoncinosale e pepe q.b.

Procedimento: In una padella imbiondire uno spicchio d’aglio con olio e peperoncino, quindi aggiungere le vongole. Aspettare che le vongole si aprano e sgusciarne una parte. In un’altra pa-della rosolare l’altro spicchio d’aglio nell’olio, quindi unire le zucchine, precedentemente tagliate a listarelle sottili, e i pomodorini, tagliati a pezzetti. Mescolare poi il composto alle vongole e condire le linguine cotte al dente; far man-tecare per qualche minuto e servire ben caldo.Buon appetito!

Felicia Marchitto