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So Far – Social Farming (Social Services in Multifunctional Farms)

SoFarFrancesco Di

Iacovo(Università di Pisa)

http//:[email protected]

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So Far – Social Farming (Social Services in Multifunctional Farms)

So Far – Social Farming(Social Services in Multifunctional Farms)

[Project Coordinator: University of Pisa, prof. Francesco Di Iacovo – [email protected]]

“So Far” è una specific support action, finanziata dal VI EU Framework Programme [Priority 8.1.B.1.1 —”Modernizzazione e sostenibilità dell’agricoltura e foreste, sul ruolo della multifunzionalità per assicurare lo sviluppo sostenibile e la promozione delle aree rurali”].

 •durata 30 mesi (inizio: maggio 2006)•punta al supporto del “social/care farming”, come una

nuova opportunità per allargare lo spettro dello sviluppo rurale europeo

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La Storia•L’avvio del dibattito italiano (2000)

•1 International meeting su FH (2004)

•La possibilità di esplorare la dimensione dell’agricoltura sociale su scala EU

•testare l’impiego di metodologie di ricerca azione su una scala allargata

Interesse nella DG ricerca

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• Promuovere la costruzione di un ambiente istituzionale nuovo a sostegno dell’agricoltura sociale favorendo legami tra ricercatori ed operatori e promuovendo il dialogo tra esperienze dell’Unione con l’intento di comparare, scambiare,coordinare esperienze e sforzi.

• Creare delle piattaforme di discussione sul tema -chiamando a discutere portatori di interesse e ricercatori- per supportare e disegnare le politiche future a livello nazionale e comunitario.

Gli obiettivi

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Gli obiettivi specifici

Verificare e comparare: -> State of the artConsistenza e caratteristiche delle realtà esistenti; Le evidenze scientifiche degli effetti delle pratiche di agricoltura sociale;

condividere: ->piattaformeConcetti e terminologie;Procedure;Sistemi di supporto esistenti e potenziali;

favorire: ->piattaforme e comunicazioneNetworking e coordinamento tra attori e ricercatori; Disseminare esperienze e lezioni apprese;Dare visibilità, posizionamento e voce al sistema.

disegnare: ->piattaforme strategie innovative a livello regionale, nazionale e comunitario.

apprendere: -> gruppo di ricerca lezioni metodologiche sullo sviluppo di metodi di ricerca partecipativa per assicurare supporto scientifico alla costruzione di politiche

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Ricerche e analisi:

Definizione delle piattaforme (working groups): SWOT analisi e strategie innovative

(mese 24-30). Materiali finali: libro e documentario audio-visivo (dvd).

Comunicazione e disseminazione

(mese 16-24) sviluppo della piattaforma EU. Questa parte rappresenta una evoluzione su scala EU del precedente lavoro di piattaforma – approfondendo il lavoro di testaggio e sperimentazione delle metodologie partecipative

Piattaforma Europea (working groups): Strategia innovativa dell’UE

WORKPLAN

(mese 0-8). Obiettivi: costruire una conoscenza di base sulla tematica, (1 milestone).

(mese 8-16) ‘piattaforme’ su scala regionale (una per Paese) bassate su lavoro partecipativo.

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Perché il progetto è stato selezionato?

DG Research•tema innovativo•approccio diverso•dialogo e partecipazione dei portatori di interesse nella definizione delle politiche•Interessanti deliverables (video,libro)

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I PARTNERS

UNIPI (ITALY) – Dipartimento di Produzione Animale, University of Pisa

PRI (THE NETHERLANDS) – Plant Research International, Wageningen University and Research Centre

FiBL (GERMANY) - Forschungsinstitut für Biologischen Landbau (Research Institute of Organic Agriculture), Standort Witzenhausen

UGENT(BELGIUM) - University of Ghent Faculty of Bioscience, Engineering, Department Agricultural Economics

ULBFA (SLOVENIA) -University of Lubljana, Biotechnical Faculty, Department of Agronomy

QAP (FRANCE) - QAP Decisions, Grenoble UCD (IRELAND) - National University of Ireland, Dublin ARSIA (ITALY) - Agenzia Regione Toscana Sviluppo ed Innovazione

in Agricoltura

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Gli esiti della 1 piattaforma EU

• favorire più chiarezza e visibilità del fenomeno “agricoltura sociale” – sviluppare traiettorie e “slogan” comuni - per raggiungere più efficacemente istituzioni e cittadini; far quindi maturare, rafforzare, progredire queste realtà.

• Il problema definitorio (o in senso più ‘morbido’ di una più precisa caratterizzazione del fenomeno) rimane ancora aperto.

• ‘professionalizzazione’ vs. ‘solidarismo’,

• importanza relativa della componente agricola vs. componente sociale.

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I punti condivisi1. dare maggiore riconoscimento e visibilità a realtà cresciute sul

campo che portano importanti risultati;

2. sviluppare maggiore conoscenza e chiare definizioni;

3. sviluppare un dibattito sui diversi, possibili effetti dei diversi sistemi

di regolazione, pubblico/privato;

4. sviluppare azioni coerenti a livello nazionale ed europeo;

5. maturare una visione comune europea, a partire dalle diversità;

6. sviluppare un’agenda politica a livello europeo.

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Le questioni aperte1. Come garantire che i diritti degli utenti siano assicurati nella formulazione

di nuove politiche a sostegno dell’agricoltura sociale?

2. ‘Quanta agricoltura’ deve essere presente per poter parlare di agricoltura sociale (es. può essere sufficiente un piccolo orto familiare)?

3. Il fenomeno ‘A.S.’ vuole essere un’attività di nicchia all’interno del mondo agricolo o si vuole puntare ad uno obiettivo diverso, più ampio?

4. Ci sono delle tappe logiche progressive per far sviluppare il fenomeno e, se si, quali?

5. Come persuadere le istituzioni e i decisori politici a sfruttare i benefici dell’A.S.?

6. Come integrare diverse politiche e strutture per sostenere le varie tipologie di esperienze?

7. Come promuovere sistemi istituzionali per un controllo di qualità delle esperienze, senza perdere i valori, le modalità e le identità originali?

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Strategie per sviluppare l’A.S. in Europa1. Punti chiave e potenziale coinvolgimento dell’Europa

a. focalizzare sul sostegno alla componente agricola (già esistono altre forme di supporto negli altri ambiti)

b. le motivazioni di chi fa A.S. dovrebbero rimanere un aspetto fondamentalec. il meccanismo di sostegno non è ancora chiaro (vero e proprio servizio – modello

accreditamento e budget personale all’olandese – o solo compensazione dei mancati redditi? Modello analogo alle misure agro-ambientali già presenti nella PAC?)

d. la possibilità di avere effettivamente un’unica strategia politica europea andrebbe ancora discussa e si dovrebbe capire se l’obiettivo sia quello di una crescita quantitativa del numero di ‘progetti di agricoltura sociale o meno

e. Ci sono degli aspetti ancora controversi: nuovi regolamenti europei potrebbero rivelarsi troppo costrittivi e mortificare originalità e diversità; d’altra parte potrebbero aumentare ampiamente la possibilità di avvio e sviluppo di iniziative

2. Partnershipsa. È emersa una forte spinta per la creazione e il rafforzamento di collegamenti e reti come

opportunità di sviluppo del fenomeno A.S. nelle nostre società. In particolare:i. Trovare il supporto di associazioni di utenti (discutere con loro esigenze e valori, far

pressione attraverso loro sui decisori politici)ii. Sviluppare collegamenti con altre realtà (movimenti ambientalisti, slow-food e altro)iii. Promuovere occasioni concrete di conoscenza e promozione, come delle visite in

campo aperte ai decisori politiciiv. Promuovere il sostegno locale attraverso lo sviluppo di gruppi di acquisto solidaliv. Creare organizzazioni trasversali di utenti/praticanti (riunenti persone con diverse

tipologie di disagio) a livello europeo

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Strategie per sviluppare l’A.S. in Europa3. Adattamento strutturale e sostegno

a. Per sostenere l’avvio di nuove esperienze (bisogni di adeguamento strutture, conoscenza e formazione ecc.) risulta importante:i. Lo sviluppo di specifici strumenti di sostegno finanziario (es.

adeguamento strutture)ii. Creare sportelli informativi e informazione specificaiii. Creare delle agenzie di intermediazione tra domanda e offerta di

servizi (es. tra istituti socio-sanitari e aziende – modello belga)iv. Trovare forme di supporto specifico allo sviluppo di reti che

influenzino le politiche4. Azioni a livello europeo

a. Il fenomeno A.S. sta emergendo a livello europeo. Obiettivo di una piattaforma europea è quello di creare un minimo comune denominatore, pertanto:i. Raggiungere la definizione di alcuni termini comuni di riferimento per

offrire una chiara, univoca comprensione di ‘social farming’ in Europa;ii. Chiarire dei requisiti minimi per chi opera nel campo;iii. Sviluppare un piano di sviluppo chiaro e non ambiguo per sostenere

l’A.S. in Europa;iv. Sviluppare progetti di ricerca che prendano in considerazione anche gli

aspetti medici (importante per ottenere un pieno riconoscimento dei sistemi sanitari)

v. Migliorare la comunicazione e l’integrazione delle diverse politiche;vi. Creare occasioni di scambio tra i diversi paesi, come visite di studio

di operatori e decisori politici, o altro.

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Il terreno di discussione: cosaA proposito del ‘che cosa’, il primo incontro europeo si è

concentrato soprattutto sui seguenti argomenti:

1. una mappatura (con un continuo aggiornamento) delle diverse forme e tipologie di AS esistenti in Europa

2. un approfondimento della speciale relazione esistente tra agricoltura e varie forme di disagio o handicap

3. i principi etici che dovrebbero informare sempre queste iniziative

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Il terreno di discussione: comeA proposito del ‘come’, gli aspetti chiave toccati, ma ancora aperti per la

discussione, sono:

1. come organizzare reti (di influenza/azione politica) a scala regionale, nazionale ed europea:a. raggiungere e coinvolgere diversi portatori di interesse;b. creare dei modelli organizzativi;• definire strategie di comunicazione per accrescere la visibilità

2. come definire le caratteristiche minime comuni di iniziative e progetti locali:a. standard minimi per le ‘fattorie sociali’, requisiti minimi per

beneficiare di misure supporto;• pratiche di monitoraggio e valutazione

3. come definire supporto adeguato per le iniziative:a. sostegno a livello di ‘progetto di agricoltura sociale’ (che tipo e

in che modo)b. sostegno a livello territoriale (reti, formazione per gli operatori,

ecc.)

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Il lavoro della 2 piattaforma nazionale

•Contribuire alla costruzione di una visione europea partendo dalle situazioni nazionali

•I suggerimenti dei singoli paesi saranno poi incrociati e discussi in sede comunitaria (giugno 2008)

•Cosa ci attendiamo dall’Unione Europea in tema di politiche per l’agricoltura sociale

•Dare risposte concrete a 4 quesiti

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I 4 quesiti1.RETE EUROPEA. Come sviluppare una rete europea capace di legare tra

loro diversi ‘portatori d’interesse’, raggiungere e trovare il supporto dei cittadini e soprattutto dei decisori politici?

2.INTEGRAZIONE DELLE POLITICHE. Come riuscire a superare una logica settoriale, integrare più pienamente le diverse politiche (aspetti agricoli, socio-assistenziali, terapeutico-sanitari, educativi, occupazionali), in modo da ricevere un più pieno ed efficace sostegno delle istituzioni?

3.AZIONI EUROPEE A SOSTEGNO DEI BISOGNI LOCALI (LIVELLO DI “AZIENDA DI AGRICOLTURA SOCIALE”). Quali elementi dovrebbero essere affrontati?

4.AZIONI EUROPEE A SOSTEGNO DEI BISOGNI LOCALI (LIVELLO DI TERRITORIO). Quali elementi dovrebbero essere affrontati?

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Il primo quesito1. RETE EUROPEA.

a. Quale può essere il valore aggiunto, il ruolo e l’impatto nazionale/regionale di una rete europea sul tema dell’AS?

• Fino a che punto questa rete potrebbe connettersi con reti già esistenti regionalmente/localmente? Queste ultime coinvolgono già rappresentanti istituzionali?

• Quali i vantaggi di una rete europea, e in che modo questa potrebbe migliorare l’organizzazione a scala nazionale/regionale?

• Quali misure si potrebbero intraprendere per migliorare questa rete europea? E che misure dovrebbero essere prese in considerazione dalle politiche europee per facilitare lo sviluppo di reti locali?

• Che misure politiche si potrebbero intraprendere per superare l’attuale scarsa consapevolezza e aiutare a far crescere le realtà di AS?

f. Come le politiche possono supportare lo sviluppo di adeguate agenzie di supporto e meccanismi per lo sviluppo di reti a livello regionale/nazionale?

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Il secondo quesito2. INTEGRAZIONE POLITICHE.

a. Fino a che punto l’aspetto multidimensionale dell’AS è riconosciuto dalle diverse istituzioni?b. Esiste già una certa prospettiva integrata dell’AS di fronte

alle diverse istituzioni?i. Se si, in che modo è stata raggiunta (quali strategie ed

azioni)?ii. Se no, quali strategie ed azioni potrebbero essere intraprese

per muoversi in questa direzione?c. Si tratta di una integrazione basata su rapporti bilaterali o che

coinvolge più soggetti/settori?d. Si tratta di una integrazione promossa dal basso o per iniziativa

delle istituzioni governative?e. Come far sì che i diritti/bisogni degli utenti siano incorporati

nelle diverse pratiche di AS e nelle varie politiche?f. Che tipo di organizzazione istituzionale si dovrebbe prevedere per

assicurare un’effettiva integrazione delle varie politiche e strutture, tale da sostenere lo sviluppo dell’AS?

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Il terzo quesito3. AZIONI EUROPEE A LIVELLO DI REALTà DI AGRICOLTURA SOCIALE.

a. Quali dovrebbero essere standards e requisiti minimi (aspetti immateriali)?

b. Quali dovrebbero essere misure e azioni di supporto concreto (es. formazione specifica, forme di finanziamento, meccanismi di compensazione, ecc.)?

3. Per ciascun aspetto, indicare il ruolo delle politiche agricole e delle altre politiche

d. Come può un’azione (europea) di questo tipo rinforzare le dinamiche regionali/nazionali?

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Il quarto quesito4. AZIONI EUROPEE A LIVELLO DI REALTà TERRITORIALE.

a. Quali dovrebbero essere standard, requisiti, o altri aspetti immateriali?

b. Quali dovrebbero essere misure e azioni di supporto concreto (es. di nuovo, formazione, forme di finanziamento, ecc.)

• Come prima, indicare l’importanza e il ruolo specifico delle diverse politiche per ciascun aspetto

d. Come può questa azione Europea rinforzare le dinamiche regionali e nazionali?

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Un schema di lavoro

1. Elementi da affrontare

2. Azioni da intraprendere

i. ruolo politiche agricole

ii. ruolo altre politiche

a. livello di realtà di agricoltura sociale

b. livello territoriale

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La metodologia

• 2 questioni per volta: (2+2)

• Alternanza lavori:

•di gruppo: per discutere le questioni

•sessioni plenarie: per socializzare e produrre sintesi

• Gruppi eterogenei: per caratteristiche dei partecipanti

• Lavori dei gruppi: medianti da un coordinatore e assistiti da un

verbalizzante

• Lavori in plenaria: report lavoro dei gruppi e prima bozza di sintesi

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L’agenda di lavoroL’agricoltura sociale tra multifunzionalità e servizi nelle aree rurali:

il quadro strategico europeo

9.30 – 10.00 registrazione partecipanti e caffé di benvenuto 10.00 – 10.15 ARSIA: saluto e presentazione della giornata10.15 – 10.30 Partecipante EU platform: Gli esiti dell’incontro di Piattaforma EU10.30 – 10.45 Coordinatore Sofar: La costruzione di un quadro strategico

comunitario: i temi del confronto10.45 – 11.00 La metodologia e l’organizzazione del lavoro di piattaforma

11.00 – 13.00 La costruzione di un quadro strategico comunitario: esplorando i primi quesiti (Lavori di gruppo n°4 gruppi)

13.00 – 14.00 Pausa pranzo14.00 – 15.00 “Lo sviluppo di un piano di azioni: le risposte ai primi quesiti

(plenaria)15.00 – 16.00 La costruzione di un quadro strategico comunitario: esplorando i

secondi quesiti (Lavori di gruppo n°4 gruppi)16.00 – 17.00 “Lo sviluppo di un piano di azioni: le risposte ai secondi quesiti

(plenaria)17.00 – 18.00 Sintesi dei lavori e conclusioni

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Buon lavoro!