Russia Oggi Marzo 2013

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Il supplemento rientra nel progetto RUSSIA BEYOND THE HEADLINES, che pubblica inserti in diverse lingue, in allegato a The Daily Telegraph, The Washington Post, Le Figaro, El Paìs, Süddeutsche Zeitung, Le Soir, La Nacion GIOVEDÌ 28 MARZO 2013 L’inserto è preparato e pubblicato da Rossiyskaya Gazeta (Russia) e non coinvolge le strutture giornalistiche ed editoriali de WWW.RUSSIAOGGI.IT/19213 Rostov e l’Anello d’Oro Viaggio in un’antichissima città della regione di Yaroslavl, inserita nel tour dell’Anello d’Oro. Una pas- seggiata tra numerosi monasteri e luoghi incantevoli. L’altra Russia, non nota a tutti ed esclusa dai princi- pali percorsi turistici. PAGINA 7 PAGINA 4 Nella capitale una rassegna cinematografica con le migliori pel- licole proiettate alla Mostra del Cinema di Venezia. Un’occasione per conoscere l’arte e la società italiana. Il principale protago- nista della manifestazione è stato Marco Bellocchio, al quale abbiamo chiesto di raccontarci cosa lo lega alla Russia. Non solo energia. L’economia della Federazione può contare su un contributo crescente da parte delle società di information technology. Lo straordinario dinamismo dei giovani imprenditori del Paese, tra start up e politiche di settore che aiutano a ideare e realizzare sempre più progetti. Business hi-tech Bellocchio incanta Mosca IN QUESTO NUMERO SUL NOSTRO SITO Sono piccole speranze. Migliaia di piccole speranze. Occhi, gesti, parole in grado di restituire un fu- turo a chi credeva di averlo perso. Il recente scontro tra la Federazione e gli Stati Uniti sul tema delle adozioni non nasconde né cancella un dato essenziale: la ricerca, condivisa, di fornire ai bambini russi e alle famiglie che li accolgono, in ogni parte del mondo, lo spettro più ampio possibile di di- ritti. Analisi, racconti, dati: in questo numero di Russia Oggi il punto della situazione sulla vicenda PAGINA 2 ADOZIONI DMITRY MARKOV /SALT IMAGES

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Russia Oggi è un progetto riconosciuto a livello internazionale come risorsa di informazione e analisi politica, commerciale e culturale. Offre servizi originali, raccolti sul campo in Russia da giornalisti professionisti indipendenti, appassionati del mestiere e ben informati sulla situazione del Paese, oltre ad articoli d'opinione scritti da commentatori con un largo spettro di punti di vista sui vertici del potere russo e sul governo

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Il supplemento rientra nel progetto Russia Beyond the headlines, che pubblica inserti in diverse lingue, in allegato a The Daily Telegraph, The Washington Post, Le Figaro, El Paìs, Süddeutsche Zeitung, Le Soir, La Nacion

giovedì 28 marzo 2013

L’inserto è preparato e pubblicato da Rossiyskaya Gazeta (Russia) e non coinvolge le strutture giornalistiche ed editoriali de

WWW.rUSSIaoGGI.IT/19213

rostov e l’anello d’oroviaggio in un’antichissima città della regione di Yaroslavl, inserita nel tour dell’Anello d’oro. Una pas-seggiata tra numerosi monasteri e luoghi incantevoli. L’altra Russia, non nota a tutti ed esclusa dai princi-pali percorsi turistici.

PaGINa 7PaGINa 4

Nella capitale una rassegna cinematografica con le migliori pel-licole proiettate alla Mostra del Cinema di venezia. Un’occasione per conoscere l’arte e la società italiana. il principale protago-nista della manifestazione è stato Marco Bellocchio, al quale abbiamo chiesto di raccontarci cosa lo lega alla Russia.

Non solo energia. L’economia della Federazione può contare su un contributo crescente da parte delle società di information technology. Lo straordinario dinamismo dei giovani imprenditori del Paese, tra start up e politiche di settore che aiutano a ideare e realizzare sempre più progetti.

Business hi-tech Bellocchio incanta mosca

IN qUeSTo NUmero SUl NoSTro SITo

Sono piccole speranze. Migliaia di piccole speranze. Occhi, gesti, parole in grado di restituire un fu-turo a chi credeva di averlo perso. Il recente scontro tra la Federazione e gli Stati Uniti sul tema delle adozioni non nasconde né cancella un dato essenziale: la ricerca, condivisa, di fornire ai bambini russi e alle famiglie che li accolgono, in ogni parte del mondo, lo spettro più ampio possibile di di-ritti. Analisi, racconti, dati: in questo numero di Russia Oggi il punto della situazione sulla vicenda

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adozIoNI

dMitRY MARkov /SALt iMAgeS

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società

dopo le tensioni con gli stati uniti

È possibile che il divieto sia esteso

anche ad altri paesi stranieri

ma resta valido l'accordo bilaterale

firmato con roma nel 2008

minori all'estero

caos adozionima l'italia non rischia

lucia bellinellorussia oggi

con gli usa una guerra diplomatica che va avanti da mesi. ma non dovrebbero esserci ripercussioni per le famiglie italiane intenzionate ad accogliere minori russi.

La battaglia tra la Russia e gli Stati Uniti, giocata sul campo delle adozio-ni internazionali, arriva a coinvolgere anche l’Italia. L’inasprimento del brac-cio di ferro tra Mosca e Washington si è concluso con l’approvazione da parte del Presidente russo Vladimir Putin della controversa legge Dima Yakovlev, che impone lo stop alle procedure di adozione per le coppie americane. Bloc-cando, di fatto, le partenze dei tanti orfani russi che ogni anno trovano casa sotto la bandiera a stelle e strisce.

Un provvedimento volto a tutelare il futuro dei bambini russi, secondo alcuni. Una ripicca che sembra ripor-tare in pieno clima da Guerra Fredda, secondo altri. Firmata senza molti ri-pensamenti dal leader del Cremlino alla fine di dicembre 2012, la legge, che si ispira alla tragica morte di un mi-nore russo adottato in America, arriva in risposta al Magnitsky Act, che im-pone sanzioni ai funzionari russi so-spettati di essere coinvolti nella morte dell’omonimo attivista per i diritti ci-vili. Al di là delle presunte rivalse che secondo alcuni stanno inasprendo i

rapporti tra le due super-potenze, e che potrebbero di riflesso interessare anche l’Italia, ora a parlare sono però i numeri: secondo i dati del Ministero russo dell’Istruzione, gli Stati Uniti nel 2011 hanno adottato oltre 950 bambi-ni della Federazione. Circa 150 in più rispetto al Belpaese, che nello stesso anno ha dato casa a quasi 800 orfani russi. Nel 2012, ha fatto sapere Olga Batalina del partito "Russia Unita", l’I-talia ha superato gli Usa per numero di adozioni portate a termine.

Cifre altissime, se si pensa che la que-stione degli orfani in Russia è un pro-blema pressante. Numeri, insomma, che potrebbero fare la differenza. E che a fatica riuscirebbero a essere as-sorbiti da altri Paesi.

E mentre all’orizzonte si delinea un clima di incertezza e preoccupazione, l’Italia si interroga sul futuro degli aspi-ranti genitori e sul destino dei tanti bambini senza famiglia. Da quando la notizia del “niet” imposto agli Stati Uniti ha fatto il giro del mondo, e da quando a Mosca sono scese in piazza oltre diecimila persone pronte a chie-dere l’estensione del divieto di adozio-ne a tutti i Paesi stranieri, le coppie italiane in attesa di un figlio dall’Est si sono messe sul piede di guerra. Nel timore di vedersi bloccare le procedu-re di adozione.

«Dal momento in cui si è sparsa la voce che qualcuno in Russia vorrebbe

fermare tutte le adozioni internazio-nali, siamo stati sommersi da telefo-nate». Gianfranco Arnoletti, presiden-te del Centro Internazionale per l’In-fanzia e la Famiglia, insieme a molti altri suoi colleghi, negli ultimi mesi ha raccolto i timori di tante coppie ita-liane nel pieno dell’iter adottivo. «Il provvedimento preso nei confronti dell’America è puramente un fatto po-litico, che non ci riguarda – spiega Ar-noletti -. In Italia però ha scatenato grosse paure: c’è il timore che la Rus-sia possa decidere di chiudere le fron-tiere anche nei nostri confronti».

Una supposizione che, secondo gli esperti, per il momento resta comun-que limitata al campo delle ipotesi. Per altro, con basse probabilità di re-alizzazione. Ma che potrebbe trovare maggior credito nel fatto che il Crem-lino sta lavorando per incentivare ul-

teriormente le adozioni nazionali. L’accordo bilaterale firmato nel 2008

tra l’Italia e la Federazione comun-que potrebbe rivelarsi un’importante arma di difesa: «È vero che le situa-zioni possono cambiare in maniera repentina: basti pensare al caso della Francia dove, dopo la paventata ipo-tesi di aprire le adozioni alle coppie gay, si è visto subito un passo indie-tro da parte della Russia. Ma, al di là di questo, credo che non ci sia alcun rischio nei confronti dell’Italia; il pro-tocollo di collaborazione firmato dai nostri due Paesi ci mette al riparo da simili ipotesi – chiarisce Gianbattista Graziani, direttore dell’associazione I Fiori Semplici Onlus, che nel 2012 ha dato una casa a oltre 50 bambini russi -. Il nostro accordo è stato preso come modello di riferimento da molti altri Paesi e garantisce un trattamen-

to adeguato ai minori che arrivano dalla Federazione».

E di minori dalla Russia ne arriva-no tanti: la Federazione si trova al primo posto in Italia tra i Paesi di pro-venienza dei giovani adottati, seguita da Colombia, Brasile e Ucraina.

Con lo stop delle adozioni agli Stati Uniti, gli arrivi nello Stivale potreb-bero addirittura aumentare: «I mino-ri russi che non potranno più essere affidati in America verranno in qual-che modo girati ad altri Paesi – osser-va Roberto Pozzi, responsabile di Cre-scere Insieme Onlus -. Probabilmente anche da noi si registrerà un aumento di orfani messi a disposizione dalla Russia. In termini di percentuale, però, non è possibile fare alcun tipo di pre-visione in questo momento».

In un Paese come la Russia che nel 2011 ha contato quasi 700.000 bam-bini senza famiglia, di cui 3.400 anda-ti a genitori stranieri, quello degli or-fani è un problema tutt’altro che tra-scurabile.

E mentre si preme per incentivare le adozioni nazionali, incoraggiate anche da un sondaggio del centro Le-vada che parla di oltre un milione e mezzo di russi pronti ad accogliere bambini senza famiglia, il governo di Mosca pensa alla creazione di un fondo speciale destinato ad aiutare le coppie della Federazione intenzionate ad adot-tare minori russi.

È vero che le situazioni possono cambiare in maniera repentina, ma credo che non ci sia alcun rischio nei confronti dell'italia: l'accordo bilaterale offre maggiore sicurezza"

gianbattista graziani

direttore dell'associazione i fiori semplici onlus

dmitry markov /salt images

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società

Federica giardini esperto

Il provvedimento normativo emanato dalla Federazione russa nei confronti degli stati Uniti in materia di ado-zioni non riguarda in alcun modo l’Italia, né ci sono ra-gioni per pensare che possa avere conseguenze al di

fuori del suo ambito oggettivo, o che possano essere prese iniziative analoghe di blocco all’adozione anche per le cop-pie italiane. Anche da un punto di vista strettamente tec-nico-giuridico si tratta di una misura che, nell’ottica della legislazione russa, è stata presa a tutela dei minori a fronte di gravi episodi che si sono verificati in alcuni casi di ado-zione da parte di coppie americane. L’impostazione italia-na in materia di adozioni è infatti profondamente diversa da quella statunitense e si basa su un grande rigore e un’at-tenta selezione delle coppie. ovviamente anche all’interno del nostro iter adottivo ci sono molti profili perfettibili. sono tuttavia convinta che, al di là delle lungaggini temporali, il nostro modello adottivo fornisca im-portanti garanzie. I nostri rapporti con la Federazione sono inoltre a uno stato molto avanzato: basti pensare all’accordo bilaterale siglato. Vorrei che passasse un messaggio di rassi-curazione nei confronti dei genitori adottivi italiani: i loro ti-mori sono condivisibili in quanto futuri genitori adottivi, ma non devono essere influenzati da situazioni che riguardano esclusivamente gli stati Uniti.

il commento

L'obiettivo è la tutela

Ospedali e trasporti, stop al fumoUn divieto che fa già discutere

Dalle inchieste alle nuove leggi Parte la lotta contro la corruzione

Georgia, la lunga marcia verso la distensione

sanità Dal primo giugno nuove norme sull'uso di sigarette in luoghi pubblici

trasparenza I funzionari pubblici sono chiamati a rendicontare le spese

internazionale Il neo-premier di tbilisi è più conciciliante verso Mosca

olga doroninarUssIA oggI

ivan ivannikovrUssIA oggI

steFano graziolirUssIA oggI

la nuova norma, che entrerà in vigore a partire dal 1° giugno, è considerata un primo passo verso la riduzione del consumo di tabacco, anche se c’è chi teme che l'impatto sulla salute sarà limitato.

Putin ha messo il tema in cima alle priorità del suo mandato. solo lo scorso anno i tribunali hanno avviato 20.700 cause penali, ma la sensazione è che sia emersa solo la punta dell'iceberg.

dopo anni di scontro a causa della guerra del 2008, tra i due Paesi pare essere cominciata la fase di disgelo. anche se la strada resta molto lunga.

Stando a un’indagine condotta recen-temente dal Ministero della Sanità, in Russia il tabagismo coinvolge circa il 40% della popolazione adulta. Nel ten-tativo di ridurre il consumo di sigaret-te— e onorare alcuni obblighi stabili-ti dalla Convenzione quadro sul con-trollo del tabacco dell’Organizzazione mondiale della Sanità - il Presidente della Federazione ha approvato una legge che a partire dal primo giugno vieta di fumare nei locali pubblici. Il divieto interessa ospedali, fabbriche, trasporti pubblici, treni extra-urbani e uffici governativi. Nelle stazioni della metropolitana, nelle stazioni ferrovia-rie e negli aeroporti saranno invece al-lestite delle apposite aree “smoke-free”, di quindici metri. Il divieto riguarda inoltre i condomini residenziali, nelle cui aree comuni (scale e ascensore) non si potrà più fumare, a meno che il pro-

Le autorità russe riconoscono che l’al-to livello di corruzione rappresenta la minaccia numero uno per l’economia. Arginare il problema è una delle prio-rità indicate da Vladimir Putin per il suo mandato presidenziale.

Tra le indagini più rilevanti degli ul-timi mesi, da ricordare quella sull’a-zienda “Oboronservis” legata al Mini-stero della Difesa. Tra i testimoni, l’ex ministro della Difesa Anatolij Serdju-kov, costretto a dare le dimissioni lo scorso autunno. I garanti dei diritti ave-

Il peggio sembra essere passato. Quasi cinque anni fa la guerra del Caucaso tra Russia e Georgia, che ha portato all’indipendenza di Abkhazia e Osse-zia del Sud, ha diviso le strade di Mosca e Tbilisi. Ora però arrivano i primi se-gnali di riavvicinamento, dovuti so-prattutto al fatto che la leadership geor-giana è divisa tra un capo di Stato uscente che non potrà più ricandidar-si alle prossime elezioni d’autunno e il nuovo primo ministro Bidzina Iva-nishvili, su posizioni più concilianti

prietario dell’edificio non decida di crea re una zona apposita, opportuna-mente ventilata.

A partire da giugno del prossimo anno il fumo sarà bandito anche dagli alberghi, nei ristoranti, nei bar, sui treni passeggeri, a bordo delle navi da cro-ciera, sui binari dei treni per i pendo-lari e negli aeroporti (con l’unica ec-cezione della zona duty-free). Molti ve-dono nel divieto un’ennesima oppor-tunità per favorire la corruzione. «Vie-tare il fumo sui treni a lunga percor-renza è praticamente impossibile», afferma la giornalista Galina Padyshe-va. «Non posso nemmeno immaginare un fumatore in grado di sopravvivere diverse giornate senza fumare una sola sigaretta. L'innovazione diventerà quin-di un’ennesima fonte di reddito per i controllori, i quali potranno fingere di non accorgersi della presenza dei fu-matori tra un vagone e l’altro».

Anche i negozianti potrebbero esi-tare ad applicare la nuova norma, dal momento che la vendita di sigarette è per loro estremamente redditizia. Oltre a proibire la pubblicità dei prodotti da fumo, la legge vieterà anche di esporre le sigarette sui banconi dei ne-gozi: chi vorrà acquistarle dovrà ac-

vano riscontrato alcune infrazioni anche durante la preparazione del summit dell’Apec tenutosi a Vladivostok nel set-tembre scorso. Nel 2012, secondo dati ufficiali, i collaboratori del Comitato d’indagine russo che si occupano delle inchieste sui reati più gravi hanno aper-to in nove mesi circa 20.700 cause pe-nali di carattere corruttivo, vale a dire quasi 7mila in più rispetto all’anno prima. La lotta alla corruzione viene portata avanti anche a livello legislati-vo, a cominciare dal disegno di legge presentato all’inizio dell’anno dal pre-sidente della Camera bassa della Duma, con il divieto di conti esteri per gli im-piegati statali e i loro parenti. Il divie-to si estende anche i deputati del Con-siglio federale, ai giudici federali e ai manager delle grandi holding pubbli-che. A inizio anno è entrata in vigore la legge “Sul controllo per la conformi-

verso il Cremlino. Il premier ha vinto le elezioni parlamentari dello scorso anno e ha dato il via al disgelo, come promesso in campagna elettorale. Dal lato russo, con il ritorno di Putin alla presidenza e l’attenzione per il Cau-caso, anche in vista delle Olimpiadi del 2014 a Sochi (a due passi dal con-fine con la Georgia), la linea del dia-logo ha avuto nuovi impulsi. Come è stato confermato recentemente dal Mi-nistero degli Affari Esteri a Mosca, i rapporti tra i due Paesi stanno viven-do un’evoluzione positiva: il Presiden-te Putin ha ricevuto la visita del Pa-triarca di Georgia Ilia II a Mosca; il premier Medvedev si è intrattenuto con Ivanishvili a Davos, le delegazioni spe-ciali che sotto l’ombrello dell’Onu a Ginevra si occupano delle questioni di

contentarsi di sceglierle da un listino stampato.

Stando a Darya Khalturina, co-pre-sidente della Coalizione russa anti-fu-mo, le lobby del tabacco sono riuscite però a rendere le nuove norme meno drastiche di quanto i legislatori aves-sero sperato. Ad esempio, il prezzo mi-nimo delle sigarette sarà stabilito dai produttori anziché dal governo, e i ne-gozi duty-free saranno esentati dal di-vieto. «La principale vittoria messa a segno dal ministro della Sanità è rap-presentata dall’introduzione del divie-to di fumare nei luoghi pubblici», os-serva Khalturina. «Stando a quanto osservato nel resto del mondo, tale mi-sura da sola può ridurre del 15% il numero di infarti».

La maggior parte dei russi disap-prova l’introduzione di un assoluto di-vieto di fumare nei luoghi pubblici. Un sondaggio condotto dal centro Le-vada dimostra che circa il 70% è a fa-vore di una restrizione parziale. In par-ticolare, il 16% ritiene che il fumo debba essere vietato nei bar, mentre il 17% lo estenderebbe ai ristoranti. Le malattie legate alla dipendenza da ta-bacco provocano ogni anno in Russia 400mila decessi.

tà tra le spese delle persone che rico-prono incarichi statali e altre persone e i loro redditi”, che obbliga i funziona-ri a rendicontare entrate e uscite dei membri delle loro famiglie. Se un fun-zionario presenta dati falsi o se vengo-no alla luce incongruenze tra i redditi e le spese l’accusato può anche essere estromesso dal servizio. Alcuni analisti sottolineano comunque che queste mi-sure toccano soltanto singoli funziona-ri. Aleksandr Konovalov, capo dell’Isti-tuto russo di valutazioni strategiche, si spinge a parlare di una guerra tra clan. Galina Okorokova, membro della Ca-mera civile e del Consiglio per l’oppo-sizione alla corruzione, rileva che molti interpretano quanto sta avvenendo come una campagna di sensibilizzazione e non una vera e propria guerra alla cor-ruzione, per cui propone un'azione più incisiva e controlli diffusi.

Abkhazia e Ossezia del Sud hanno pro-grammato un calendario di incontri per accelerare il confronto. Negli ul-timi giorni sono giunti anche segnali più tangibili in campo economico, come la possibile eliminazione a breve dell’embargo sui vini e sull’acqua mi-nerale georgiana imposto da Mosca nel 2006, segnale che già prima della guer-ra nell’estate del 2008 i rapporti si erano notevolmente deteriorati. Anche per la ripresa dei collegamenti aerei diretti e l’allentamento del regime dei visti per i cittadini georgiani in Rus-sia paiono esserci buone prospettive. Si tratta in ogni caso di un percorso ancora lungo, segnato dalle incompren-sioni del passato, che dipende soprat-tutto da quello che succederà a Tbili-si alle presidenziali di ottobre.L'autore è membro della International Society of Family Law

le sFide del governo

gAIA rUsso

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Economia

duilio falcEttarussia oggi

si moltiplicano le iniziative imprenditoriali lanciate dai giovani. russi il governo punta a sostenere questo trend con misure ad hoc e poli tecnologici nelle principali città.

boom di start upE la silicon vallEyè sEmprE più vicina

dal "twitter per gli investitori" ai parchi tecnologici

la crescita esponenenziale delle imprese hi-tech

tra nuove idee e i fondi messi a disposizione dal cremlino

aziEndE innovativE

Mosca non vuole perdere il treno dell’in-novazione, consapevole che la capacità competitiva su scala globale si gioche-rà sempre più sull'abilità di creare nuove aziende in ambito It. Così il sostegno alle start up è diventato negli ultimi mesi uno dei più dibattuti a livello po-litico, con il Presidente della Federa-zione, Vladimir Putin, che ha fatto sa-pere di voler creare una fondazione per sostenere progetti nell’ambiente Inter-net innovativi e con ricadute sociali di rilievo. La fondazione si dovrebbe oc-cupare di selezionare le iniziative mi-gliori e sostenerle nelle fasi iniziali del business, non solo sul fronte finanzia-rio, ma anche amministrativo.

Il settore dell’Information techno-logy è molto vivace nella Federazione,

a dispetto dello stereotipo della cine-matografia americana che continua a proporre scienziati impegnati in cen-tri di ricerca scientifica strutturati se-condo gli schemi dell’epoca sovietica. Accanto a tanti giovani che tentano l'avventura nel mondo del business, vi sono anche alcuni esempi di successo: come quello del 17enne Kirill Cheka-nov, che ha creato Hippflow, una sorta di Twitter per investitori: ogni start up crea la propria pagina e posta gli ag-giornamenti sugli eventi relativi alla società, i meeting con i partner, le ri-chieste di investimento e recruitment. A differenza del social network ame-ricano dal quale trae ispirazione, non è però necessario consultare costante-mente il servizio, ma è prevista una personalizzazione in base alle prefe-renze dell’utente. Questo dovrebbe con-sentire anche di attrarre investitori esteri. Del resto, il giovane ideatore - che dedica all'iniziativa il tempo libe-ro concesso dagli studi liceali - ha già siglato accordi per estendere il servi-zio in Stati Uniti, Inghilterra, Singa-pore e Cina.

Grande interesse sta suscitando anche Wizee Shopping, app per iPho-ne e Android creata dal 26enne Anton Lebedev, che indica agli utenti la po-sizione esatta di negozi, ristoranti, toi-lettes e altri luoghi importanti all’in-terno dei centri commerciali: fino ad ora le strutture mappate sono poco più di 200 tra Mosca, San Pietroburgo, altre sette città russe e Kiev, con 5mila mar-chi rappresentati. Uno strumento che promette di crescere con le inserzioni pubblicitarie.

La spiccata propensione dei giova-ni russi a frequentare le facoltà di in-formatica e ingegneria ha portato negli ultimi due anni alla nascita di centi-naia di nuove aziende interessanti nel settore. Al Bit, la più grande manife-stazione russa per l’imprenditoria in-novativa, le imprese partecipanti sono cresciute dalle 70 del 2003 alle 700 del 2011, per poi arrivare a quota mille lo scorso anno. Alcune di queste inizia-tive hanno ricevuto il supporto di bu-siness angel e venture capitalist, in ge-nere magnati che si sono arricchiti nei settori dell’industria e dell’energia e ora si mettono a disposizione dei gio-vani più brillanti. Il loro intervento, oltre a fornire capitali freschi alle nuove leve spesso armate di buone idea, ma povere nel portafoglio, consente anche di dribblare i problemi che spesso at-tanagliano gli imprenditori in Russia, dalla corruzione alla burocrazia asfis-siante.

Nel Centro Skolkovo per l’innova-zione, situato nell’area Sud-Ovest di Mosca e ancora in fase di completa-mento, gli startupper vengono seguiti da tutor esperti sui temi amministra-tivi e della fiscalità, oltre che da tec-nici di altissimo livello. Negli ultimi tempi, inoltre, stanno aprendo i loro uffici anche alcuni venture capitalist occidentali, attratti dall’elevato livello qualitativo raggiunto dal polo e dal vantaggio competitivo in termini di costo del lavoro: nella capitale della Federazione lo stipendio medio di un

Il viceministro delle Comunicazioni e dei Mass media Mark Shmulevich parla di come rendere l'It (Information Technology) il settore leader in termi-ni di volume d’esportazione (dopo quel-lo delle materie prime) e delle moda-lità per pubblicizzare la professione.

il ministero di cui fa parte ha intenzione di portare i volumi di esportazione del setto-re delle it a livelli analoghi a quelli dell’in-dustria bellica. Quali strade seguirà?Nei primi anni Duemila l’esportazio-ne di software dalla Russia ammonta-va a 200-300 milioni di dollari all’an-no, nel 2012, secondo varie stime, è ar-

Elena shipilova

l'intErvista mark shmulevich

se i nuovi software trainano l'export

EtÀ: 31 ANNI

carica: VICEMINISTRO

campo: COMUNICAZIONI

rivata a 4 miliardi di dollari. Negli ul-timi anni i tempi di crescita sono di quasi il 20% all’anno. Nel 2012 la Rus-sia ha venduto armamenti ad altri Paesi per un totale di 15 miliardi di dollari. Se le condizioni sono favorevoli, tra qualche anno potremo raggiungere cifre equiparabili a quelle dell’industria bel-lica, a prescindere dalla crescita pre-vista nelle armi esportate.

negli ultimi dieci anni sono stati alcuni gi-ganti come “Kaspersky lab” o “abbyy” a garantire una forte escalation dell’ex-port; c’è invece richiesta per i prodot-ti delle aziende di medie dimensioni o delle start up?La crescita delle esportazioni è anche condiz ionata dal lo svi luppo dell’outsourcing in Russia, di cui si oc-cupano prevalentemente le aziende di medie dimensioni. Negli ultimi anni in ambito produttivo abbiamo visto pro-getti di successo. Per esempio Ecwid (piattaforme per l’e-commerce che col-labora felicemente con Facebook) e altri etitivi sul mercato. Avevano iniziato come start up, ma ora costituiscono un blocco promettente.

sul mercato mondiale si ritiene che i pro-grammatori russi possano risolvere pro-blemi dei quali né i cinesi, né gli indiani e neppure gli specialisti americani sono ri-usciti a venire a capo… è effettivamente così nella realtà?È proprio questo vantaggio concorren-ziale a muovere il segmento russo dell’outsourcing. Prepariamo buoni in-gegneri, ma sono terribilmente pochi. Oggi in Russia meno dell’1% dei lavo-ratori è impiegato nella sfera dell'In-

formation Technology. Negli Stati Uniti sono al 4% e nei paesi europei più del 3%. Alla decima edizione del Forum economico di Krasnoyarsk, che si è da poco concluso in Siberia, abbiamo or-ganizzato una tavola rotonda dedica-ta al problema dei quadri nell'It. Il no-stro obiettivo è rendere lo specialista del settore un simbolo generazionale. Per farlo bisogna fare informazione, raccontare nelle scuole le prospettive della professione, organizzare incon-tri con persone di successo che lavo-rano nell'informatica.

nel creare il piano di sviluppo del setto-re vi siete basati sull’esperienza di altri paesi?Purtroppo in Russia non si può sem-plicemente prendere l’esperienza degli altri e applicarla qui. Abbiamo le no-stre specificità. Certamente, guardia-mo all’esperienza degli altri Paesi con estrema attenzione e interesse. Per esempio, in India c’è stato un proces-so di liberalizzazione della legislazio-ne sulle operazioni di cambio e opzio-ne su valute che stiamo vagliando anche per la Russia. Facciamo leva sull’espe-rienza conseguita all’estero per formu-lare le proposte di tutela giuridica dei progetti delle aziende russe e infatti per certi aspetti, per esempio nella pre-parazione alle guerre dei brevetti, ab-biamo il “vantaggio dell’inseguitore”. Nel campo delle infrastrutture stiamo già portando avanti scambi di espe-rienze con Singapore e Israele per co-struire dei parchi tecnologici. In Rus-sia in questo ambito c’è molto da mi-gliorare.

Nella Federazione si registra un grande fermento nella creazione di nuove impre-se ad alto contenuto innovativo. Il Crem-lino punta a sostenere gli sforzi con fon-di ad hoc e parchi tecnologici

lE prospEttivE dElla ricErca

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ONETWOTRIP, PER VOLARE HI-TECH • Sistema informatico che mira a rende-re i viaggi in aereo più tecnologici e allo stesso tempo comodi

DISPLAIR, LO SCHERMO D'ARIA • La produzione in serie del primo scher-mo interattivo multi-touch inizierà nella primavera del 2013

tecnico informatico è un terzo circa rispetto alla Silicon Valley e per altre figure professionali il differenziale è ancora più ampio. Proprio per favori-re l’arrivo di investitori internaziona-li, inoltre, è stato creato un sistema di valutazione delle nuove aziende, che aiuta a riconoscere le iniziative non solo più innovative, ma anche in grado di crescere nel mercato di riferimento.

I progetti di sostegno all’innovazio-ne non si esauriscono a Mosca. Nei pressi di San Pietroburgo è sorto l’in-cubatore di Ingria, un parco tecnolo-gico di cui fanno parte 70 imprese, che danno lavoro a più di 500 perso-ne in vari campi della tecnologia. A Kazan, capitale della Repubblica del Tatarstan, sorge It Park, uno dei par-chi tecnologici più vasti dell’Europa orientale. Iniziative che operano in rete per sostenere con una strategia organica il settore, senza trascurare i singoli territori di questo sterminato Paese.

Lo speciale sul no-stro sito Internet: storie di aziende, interviste e ricette per fare business

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Finanzale notizie di economia dalla russia

Da una parte combattere il fenomeno dell’evasione, che se non raggiunge i livelli patologici italiani, costituisce comunque una piaga per la Federa-zione. Dall’altra fornire liquidità agli istituti di credito, fortemente penaliz-zati dalla fuga di capitali in corso. Nelle scorse settimane il Cremlino ha deci-so di vietare dal 2015 gli acquisti in denaro contante per tutti i prodotti e i servizi con un prezzo superiore ai 300mila rubli (circa 7.500 euro).

La scadenza ravvicinata (per un passo così importante, destinato a ri-voluzionare le abitudini) indica l'im-portanza attribuita dalle massime isti-tuzioni del Paese al tema. Entro metà aprile la Duma sarà chiamata a di-scutere il progetto di legge, il cui testo è stato elaborato direttamente dal Mi-nistero delle Finanze, presso il quale lavorano diversi funzionari con espe-rienze internazionali, impegnati nel tentativo di ammodernare le istituzio-ni economiche e finanziarie del Paese.

chiara mericorussia oggi

luigi dell'oliorussiaoggi

le banche russe hanno depositato oltre 12 miliardi di dollari negli istituti ciprioti. una cifra che spiega l'allarme creato nella Federazione dalla decisione comunitaria di aiutare cipro in cambio di un prelievo sui conti.

dal 2014 i movimenti in denaro cash saranno possibili solo fino a 600mila rubli e nel 2015 si scenderà a quota 300mila. una svolta. e per gli analisti le ricadute per il sistema bancario saranno positive.

Fallito il tentativo di salvataggio da parte di Mosca, a Cipro non rimane che accettare il piano predisposto dall'Ue per evitare il default: un pre-lievo fino al 30% sui depositi superio-ri ai 100mila euro, con l'obiettivo di raccogliere 5,8 miliardi di euro, da as-sociare a 10 miliardi di prestiti inter-nazionali. La misura colpirà gli inte-ressi di molti correntisti russi: i loro depositi nelle banche cipriote ammon-tano a oltre 18 miliardi di euro, una cifra pari quasi al doppio degli aiuti che l'isola ha negoziato con l’Unione Europea. Secondo l’agenzia di rating Moody’s, a fine 2012 le banche russe avevano depositato 12 miliardi di dol-lari negli istituti ciprioti, 3 miliardi in più rispetto al 2011. Forbes stima che i cittadini e le ban-che della Federazione detengono all’incirca il 22% del totale dei depo-siti custoditi nelle banche di Nicosia. Secondo Barclays, i depositi ammon-

andrei Yakovlev

analista

nel mondo contemporaneo la maggior parte delle azien-de ha la possibilità di uscire dai confini dei mercati na-zionali e di trovare altre piazze su cui potersi sviluppare in modo più efficace. tradizionalmente la russia è con-

siderata un Paese produttore di materie prime, con grandi riserve di petrolio e di gas, ma un settore con ampi margini di sviluppo è l'agricoltura. attualmente si osserva un aumento globale della do-manda di prodotti alimentari dovuto in primo luogo all'aumento della popolazione e del livello di reddito nei Paesi in via di svilup-po, come india e Cina. la russia possiede enormi distese di ter-reni fertili che oggi sono praticamente inutilizzati, sia per quanto concerne la produzione di carne che le coltivazioni di cereali, e persino la produzione di frutta. Di quest'ultimo aspetto si sta occupando la Zuegg, azienda ita-liana produttrice di marmellate. nel 2006 in russia è stato costru-ito uno stabilimento di produzione. nel 2008 l'azienda ha investi-to 35 milioni di euro per aprire un secondo stabilimento a Kaluga. Per uno sviluppo positivo del business ha un ruolo importante l'atteggiamento delle autorità regionali. sotto questo aspetto, nella Federazione è indicativa l'esperienza della regione di Kaluga, dove l'amministrazione locale ha investito capitali importanti nello svi-luppo di parchi tecnologici e nella creazione di infrastrutture. sono stati selezionati i lotti di terreno necessari allo sviluppo e sono stati collegati alle reti del gas, dell'elettricità e dell'acquedotto, ed è stata sviluppata la rete dei trasporti. È appunto all'interno di que-sti parchi industriali che l'investitore può prendere in affitto o ac-quistare un lotto di terreno. investire in russia significa puntare su un Paese ad alto tasso di crescita, che consente alle aziende oc-cidentali di limitare il calo della produzione dovuto al calo della domanda interna.

il commento

l'esempio di Kaluga, regione business friendly

L'autore è direttore dell'Istituto di Studi industriali di Mosca

Cipro, il prelievo forzoso sui conticolpirà numerosi cittadini russi

Le misure per combattere l'evasione

crisi Mosca non ha trovato l'accordo per il salvataggio. Penalizzati i depositi

Fisco nuove regole per le transazioni in contanti

tano in tutto a quasi 70 miliardi di euro, una cifra pari al 380% del Pil dell’isola, e il 37% è in mano a stra-nieri. Danske Bank ha stimato che il 60% è di nazionalità russa: una de-bacle finanziaria di Cipro “potrebbe causare perdite per circa 53 miliardi di dollari a grandi banche russe come Alfa Bank, Gazprombank, Sberbank e Vtb,”.

Non solo: anche un terzo degli in-vestimenti esteri a Cipro proviene dalla Russia. Per tutte queste ragioni Mosca ha reagito duramente all’annuncio del

prelievo forzoso. «Avevamo un accor-do con i colleghi dell’Eurozona – ha dichiarato alla Reuters il Ministro delle Finanze russo, Anton Siluanov – ma sembra che la decisione sul prelievo è stata presa senza discuterne con noi». La prima conseguenza potrebbe riguar-dare la ristrutturazione del prestito da 2,5 miliardi di euro, concesso lo scor-so anno da Mosca a Nicosia: ma nuovi colloqui bilaterali sono previsti per i prossimi giorni. Infatti, fallito un primo ciclo di incontri, il premier russo, Dmi-try Medvedev non ha comunque chiu-so le porte al dialogo, considerato che gli aiuti internazionali basteranno solo ad affrontare l'emergenza a breve ter-mine.

Secondo Liza Ermolenko, economi-sta esperta in mercati emergenti, «il piano di salvataggio di Cipro è certa-mente una brutta notizia per i corren-tisti russi: tutte le principali banche della Federazione sono esposte su Cipro. Tuttavia, se i termini della questione non cambiano, gli effetti sul sistema bancario russo dovrebbero restare li-mitati». L’impatto principale, per l'e-sperta, sarà sul mercato azionario russo, con le banche che rischiano le perdite maggiori. E nel lungo termine c'è il ri-schio che le banche russe si ritirino dall'isola.

La transizione verso la stretta nell’im-piego del cash avverrà attraverso due step: già a partire dal prossimo anno scatterà il divieto di pagare in contan-ti le somme di denaro che oltrepassa-no il limite dei 600mila rubli (circa 15.000 euro ai valori attuali), mentre nel 2015 si scenderà ai già citati 300mila. Attualmente dal Ministero non si sono espressi sulla possibilità - circolata all'interno degli ambienti finanziari - di ridurre ulteriormente la soglia (non dimentichiamo che il costo della vita in Russia, esclusi i prezzi delle abitazioni nelle grandi città, è più basso che in Italia, per cui 7.500 euro sono una cifra rilevante), eviden-temente perché la questione sarà af-frontata in un secondo momento, ma-gari sul finire del 2014, quando si potrà fare un primo bilancio della nuova mi-sura.

Tornando al testo della proposta di legge, è previsto anche che il pagamen-to degli stipendi dei dipendenti priva-ti dovrà avvenire servendosi di mezzi differenti rispetto al consueto cash, tranne che nel caso delle imprese di minori dimensioni. Gli interventi col-piranno duramente il fenomeno dell’e-conomia sommersa, che non solo sot-trae risorse al fisco russo, ma opera anche con effetti distorsivi a svantag-gio dei cittadini onesti. Della stretta

sul contante beneficeranno sicuramen-te anche gli istituti di credito, che hanno bisogno di liquidità per affron-tare con spalle robuste eventuali, nuovi scossoni a livello internazionale, e oggi si trovano a fare i conti con i deflussi di capitali. Un trend che si fatica a in-vertire nonostante le misure adottate dal governo per accrescere la traspa-renza e l’affidabilità delle istituzioni finanziarie del Paese.

Il contrasto all’impiego dei contan-ti costituisce inoltre un’occasione per le società che producono e distribui-scono carte di credito. Anche se sia presente da oltre 40 anni nella Fede-razione (le prime carte di credito ri-salgono al 1969), la moneta di plasti-ca continua a essere poco utilizzata, nonostante la sua utilità nel contrasto al fenomeno della contraffazione. Se-condo diversi stime, attualmente oltre il 90% delle transazioni commerciali avviene tramite cash. Inoltre, ben l’85% delle operazioni effettuate presso gli sportelli bancomat è rappresentato dal prelievo di denaro contante dopo che è stato accreditato lo stipendio. Ora la situazione è destinata a mutare rapi-damente, chiamando a una svolta anche gli esercizi commerciali, molti dei quali (anche nei grandi centri) continuano a fare resistenza all’uso delle carte di credito e debito.

" Il piano di salvataggio appron-tato dall'Europa per Cipro è certamente una brutta notizia

per i correntisti russi, nelle modalità in cui è stato proposto. Tutte le principali banche della Federazione sono esposte verso il Paese. Tuttavia, se i termini del-la questione non cambiano, gli effetti sul sistema bancario russo nel suo com-plesso dovrebbero restare limitati"

la citazione

liza ErmolenkoEConoMista, EsPErta Di MErCati EMErgEnti

31 L'impossibilità di utilizzare il con-

tante per le spese superiori ai 600mila rubli dal 2014 e ai 300mi-

la rubli dal 2015 agirà da contrasto al fe-nomeno dell'economia sommersa. Non esistono cifre ufficiali in tema, ma la sua incidenza è considerata rilevante

2 Della stretta sull'impiego del cash beneficeranno sicuramen-te gli istituti di credito, che han-

no bisogno di rafforzare la liquidità per essere pronte a fronteggiare eventua-li, nuovi scossoni finanziari negli anni a venire, e che da tempo sono alle pre-se con i problemi creati dal deflusso di capitali

3 La misura impatterà in maniera rilevante sulle abitudini dei citta-dini, delle imprese e degli eser-

centi. La maggior parte dei negozi russi ancora oggi si rifiuta di ricevere i paga-menti con moneta elettronica. L'obbli-go di ricorrere a pagamenti alternativi al cash riguarderà anche il versamento de-gli stipendi, con l'eccezione delle aziende di minori dimensioni

EFFEttirilEvantiPEr il MErCato

gaia russo

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storiacronologia

Otto mesi di resistenza

17 LugLio • Inizia l’offensiva delle for-ze tedesche. Sull’ansa del Don, dove il fiume si avvicina di più al Volga, due divisioni tengono impegnata la difesa

23 agosto • Le truppe del generale Paulus forzano il passaggio sul Don e il giorno seguente i carri tedeschi arri-vano a Stalingrado. Oltre ai cittadini, in città si ammassano anche centinaia di migliaia di profughi

19-23 novembre • Nell’operazione di accerchiamento del raggruppamento tedesco vengono impegnati tre fronti: Don, Sud-Occidentale e Stalingrado

16-17 dicembre • Viene forzato il fron-te dei tedeschi sul Chir. Le parti si stu-diano in vista di futuri attacchi

10 gennaio • L'operazione per an-nientare le forze accerchiate, che pre-se il nome in codice di “Anello”, viene affidata al fronte del Don, composto da tre armate provenienti dal versante sconfitto di Stalingrado

22-26 gennaio • Le nuove offensi-ve portano allo smembramento della VI Armata in due raggruppamenti (le truppe sovietiche si erano raccolte nel-la zona della collina Mamaev Kurgan); il 31 gennaio l’Armata meridionale vie-ne completamente annientata

2 Febbraio • La divisione settentrio-nale capitola in maniera rovinosa. Nel complesso si arrendono 20 divisioni tedesche, oltre a due rumene e a un reggimento croato

1942

1943

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guardando il passato

Quel colpo mortale inferto al cuore della Wehrmacht

Quella di stalingrado non è stata l’unica vittoria con-seguita dall’esercito sovietico durante la Grande Guerra Patriottica. allora, viene da chiedere, per-ché fra tanti episodi si ricorda soprattutto questo?

nella storiografia mondiale non si trova un’interpretazione unica di questa battaglia. al termine dei feroci scontri, nella letteratura occidentale si è infatti scritto che non è stata la battaglia di stalingrado a cambiare le sorti della guerra, bensì la vittoria conseguita dalle forze alleate a El alamein. se osserviamo la vicenda da un punto di vista strategico-militare, la battaglia russa si è svolta su una superficie va-stissima, pari a circa 100.000 metri quadrati di territorio,

mentre le operazioni a El alamein si sono susseguite sola-mente su una costa relativamente stretta del litorale afri-cano: una differenza non da poco. inoltre ai fatti di stalin-grado, nelle diverse tappe degli scontri, hanno preso parte più di due milioni di uomini, oltre 26mila mezzi e mortai, 2.100 carri armati e più di 2.500 aerei da guerra. La batta-glia si è trascinata per 200 giorni e 200 notti, mentre il combattimento a El alamein soltanto per 11 giorni: dal 23 ottobre al 4 novembre 1942. a stalingrado sono finiti in prigione circa 144.000 uomini. anche le perdite sovietiche sono state pesanti, pari a 478.741 soldati. Molte di queste vite si sarebbero potute salvare. La battaglia di stalingrado si è giocata sul principale teatro di guerra europeo, sul quale sono state decise le sorti del conflitto. L’attenzione di tutto il mondo non era incentrata tanto su El alamein. a sua volta, i gravi danni e le grosse

perdite della Wehrmacht a stalingrado hanno aggravato inaspettatamente la situazione economica e politico-mili-tare della Germania, facendola cadere in una crisi. La vit-toria dell’armata rossa ha sconvolto il blocco nazi-fascista. i leader di italia, romania, Ungheria e Finlandia, nel tenta-tivo di sfuggire al disastro, hanno cercato un modo onore-vole per porre fine al conflitto, ignorando gli ordini di Hitler sull’invio di nuove truppe sul fronte sovietico-tedesco. tutto ciò dimostra che è stata proprio la battaglia di stalingrado a incrinare la spina dorsale della Wehrmacht, avviando una prima, vera svolta nella seconda Guerra Mondiale a favore della coalizione che si opponeva al leader tedesco.

Makhmut gareev

anaLista MiLitarE

L'autore è presidente dell’Accademia delle Scienze milita-ri, professore di Storia, generale dell’esercito, veterano della Grande Guerra Patriottica

anniversario Dalla casa di Pavlov al museo del Mamaev Kurgan. Fino alla ricostruzione del dopoguerra

ksenija burMenkorUssia OGGi

nel settantesimo anniversario della battaglia che portò alla vittoria le truppe sovietiche sulla germania, la città si appresta a celebrare la vittoria sui nazisti.

Volgograd è la città più "sovietica" della Russia. E ci sono validi motivi per chiamarla così. Innanzitutto, per il passato eroico: conosciuta in tutto il mondo come Stalingrado, ancora oggi è famosa per i suoi monumenti ai difensori della città, i più impor-tanti dei quali sono il complesso del Mamaev Kurgan e il museo intitola-to a "La battaglia di Stalingrado". In secondo luogo, dopo la guerra la città è stata completamente ricostruita e l'architettura di quasi tutta la zona centrale rappresenta la più autentica incarnazione del classicismo sociali-sta staliniano.

In occasione del settantesimo anni-versario della battaglia di Stalingra-do nel museo-panorama è stata inau-gurata la mostra "Una per tutti...", un'e-sposizione piena di anima. Sono espo-sti solo oggetti originali: uniformi e armi, trofei e oggetti della vita quoti-diana, documenti e lettere dei difen-sori della città. Tra loro ci furono per-sone di diverso grado militare, di varie professioni e nazionalità.

Accanto al museo-panorama c'è la famosa Casa di Pavlov. Acquistò gran-de fama per essere stata difesa da un drappello di soldati durante la batta-glia, per 58 giorni. In tutto se ne occu-pavano 25 soldati, ma la guarnigione non era mai composta da più di 15 persone per volta.

Il palazzo di quattro piani domina-va la zona, e impossessarsene era im-portante dal punto di vista tattico sia per i tedeschi che per i russi. In quei giorni nella casa venne alla luce una bambina, Zina. Lei, coetanea della bat-taglia di Stalingrado, ancora oggi vive a Volgograd.

Per sentire tutta la grandezza e il dolore racchiusi nella roccia, sul Ma-maev Kurgan bisogna salire a piedi. È un complesso monumentale, che si può

"sfogliare" come un libro. Ogni pagina è irripetibile: il viale dei pioppi e la piazza dei soldati che resistettero fino alla morte, le mura in rovina e il lago delle lacrime, il pantheon della gloria e la madre addolorata... E, nel punto più alto, la Madre Patria, dal cui ba-samento si apre una vista straordina-ria sulla città e sugli immensi spazi oltre il fiume Volga.

Non bisogna dimenticare che il Ma-maev Kurgan è anche una necropoli; nelle fosse comuni Grande (situata nella collina immediatamente al di sotto del monumento alla Madre Pa-tria) e Piccola sono sepolti 36mila sol-dati sovietici. Quando la città venne ricostruita, le spoglie rinvenute nei vari quartieri furono radunate qui. I nomi di molti caduti sono stati identificati solo di recente.

In realtà tutto il centro della città ri-costruita è un monumento a coloro che la difesero e a quanti la ricostruirono.

Vale la pena di passeggiare per le sue vie, dove un qualsiasi albero o un lampione possono rivelarsi dei monu-menti. C'è appunto un lampione che è sopravvissuto alla battaglia di Stalin-grado e porta i segni delle schegge delle bombe. E c'è anche l'albero: è un piop-po sul Viale degli Eroi che spunta pro-prio da un vialetto asfaltato e spezza un po' la prospettiva. Benché dia chia-ramente "fastidio", nessuno ha mai osato tagliarlo: è l'unico albero soprav-vissuto della vecchia Stalingrado. Nella città data alle fiamme e rasa al suolo non era rimasta traccia di verde.

Forse per questo gli abitanti di Vol-gograd amano tanto il verde in città. Il lungofiume e il Viale degli Eroi sono in sostanza una zona di parchi. E la prospettiva Lenin, la via principale di Volgograd, non è affatto una prospet-tiva, ma un viale alberato: nel mezzo ha un'ampia zona pedonale che sepa-ra le due carreggiate.

guide turisticheC'è un buon numero di guide che parlano inglese. L'Università So-cio-pedagogica di Volgograd ha

inaugurato corsi per guida turistica per visitatori stranieri parlanti inglese, tede-sco, francese e spagnolo. Possono essere utili le informazioni del sito dell'Agenzia per lo sviluppo del turismo: agenzie turi-stiche, hotel, musei e gite

dove dormireA Volgograd non vi sono hotel a quattro o cinque stelle, né alber-ghi delle catene internazionali co-

nosciute in tutto il mondo. Ma si può co-munque trovare un posto per fermarsi: l'albergo "Volgograd" sul Viale degli Eroi è situato in un edificio storico ristruttura-to dopo la guerra

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Cultura

Al Quarto Festival Cinematografico “Venezia a Mosca”, insieme alle gran-di pellicole proiettate in Laguna, sono stati presentati per la prima volta anche documentari di elevato livello artistico. Inaugurata da “È stato il fi-glio” di Daniele Ciprì, la rassegna mo-scovita ha offerto un ventaglio com-pleto delle tendenze del cinema ita-liano odierno, con commedie, dram-mi e pellicole a sfondo sociale e po-litico. Quest’ultime, trattando proble-matiche italiane non sempre conosciute in una Russia che spesso preferisce avere una visione idealiz-zata della vita del Belpaese, hanno destato particolare curiostà e inte-resse tra i numerosi spettatori.

È questo il caso del documentario “Come voglio che sia il mio futuro” di Ermanno Olmi, che - attraverso una raccolta di interviste realizzate in tutta Italia - racconta le aspetta-tive, le speranze, le delusioni ed i ti-mori dei giovani italiani di oggi.

In “Sfiorando il Muro”, la regista e protagonista Silvia Girallucci sfoglia insieme al pubblico le pagine del suo diario personale e, raccontando del terrorismo brigatista degli anni ’70 che la privò del padre, apre un capi-tolo su una parte di storia italiana del Ventesimo secolo che in Russia è poco conosciuta.

Con “Bella Addormentata” poi, la cui trama parte dal fatto di cronaca lega-to alla vicenda di Eluana Englaro, il Maestro Marco Bellocchio, ospite d’ec-cezione della rassegna, dà voce anche a Mosca alla problematica dell’euta-nasia, di cui in Russia si usa parlare poco, essendo essa vietata dalla legge.

Festival Film e documentari in gara nelle ultime edizioni della Mostra di Venezia sono stati proiettati nella capitale

Con “Bella Addormentata” Marco Bel-locchio ha aperto il Festival di Mosca e quindi ha dato voce anche nella ca-pitale russa alla problematica dell’eu-tanasia, di cui nella Federazione si parla poco.

Quali sono i registi russi conosciuti in ita-lia e che Lei apprezza? A suo tempo ho conosciuto Tarkovskij, che ho ammirato moltissimo. Fino a qualche anno fa in Italia si parlava molto di Nikita Mikhalkov. Oggi un autore presente è senzaltro Aleksan-dr Sokurov, di cui ho visto molti film. Bellissimi Sonata per Hitler, il Toro. Faust mi è piaciuto meno perché trop-po barocco. Per il resto, la grande tra-dizione del cinema russo da noi è as-sente, per colpa dell’ottusità della dif-fusione italiana. Mi confermavano co-munque che il mercato russo oggi è dominato dai blockbuster e dal cine-ma locale che però appunto noi non conosciamo.

E il cinema sovietico. Quanto è cono-sciuto in italia?I classici sono conosciuti da me e pochi altri. Alla scuola di cinema scoprii il

grande cinema russo muto che produsse opere valide tut-tora.

In un’epoca in cui si cerca la libertà si ri-mane attoniti pen-s a n d o a c o m e Ejzenshtejn riuscì a creare dei capola-vori facendo film di propaganda.

Oggi sarebbe inconcepibile ma al-lora c’era una tale vitalità e una tale voglia di cambiare che la sua arte si innestò perfettamente in questo.

i classici del cinema italiano sono sem-pre stati molto conosciuti ed apprezza-ti anche in epoca sovietica. Paradossal-mente il nostro cinema riuscì ad entrare anche in un Paese estremamente chiuso.In Unione Sovietica il cinema era il partito comunista e il cinema neore-alista per i sovietici era un punto di riferimento, la bussola, accettata dallo Stato.

In realtà i grandi capolavori del ci-nema neorealista non sono per niente realisti, ma erano interpretati come tali. Ladri di biciclette, Sciuscià erano stefania Zini

La tEstimonianZa Marco bellocchio

Quei "Pugni in tasca" nel nome di

nosciuta, che nei suoi aspetti esteriori ha introiettato immagini e regole delle società neocapitaliste. Mi hanno parla-to di una dimensione patriottica che tende ad accentuarsi, di una rivaluta-zione di Stalin come vincitore della Guerra, di democrazia autoritaria.

da vEdErEtutta roma daLLa FinEstraaPErta La Casa di nikoLai gogoL20 Marzo 2013 Via sistina, ciVico 126, roMa«Io posso scrivere della Russia solo stando a Roma. Solo da lì essa mi si erge dinanzi in tutta la sua interezza, in tutta la sua vastità», sono le parole dello scrittore russo Nikolai Gogol. Proprio durante il soggiorno nella Città Eterna, scrisse uno dei suoi capolavori più tristi, "Anime morte" › www.russiaoggi.it/23131

La PrimavEra siCiLiana ha i CoLori dELLa FEdEraZionE19 aprile - 27 aprile 2013 palerMo e altre cittÀ della regioneIn occasione del decimo anniversario del Consolato Generale della Federa-zione Russa a Palermo, nel capoluogo siciliano e in molte altre città della re-gione si svolgerà il festival “Primavera russa a Palermo”. Una girandola di ma-nifestazioni che porteranno esponenti del mondo economico e culturale › www.russiaoggi.it/22673

nuovE tEndEnZE

i writer che conquistano i salotti dell'arte

Nelle strade, nelle gallerie d'arte e so-prattutto in cambio di una discreta som-ma di denaro, il gruppo moscovita di writer Zuk Club snobba la tradizione e ridipinge il mondo a colpi di zebre e gnomi. Li abbiamo incontrati. Espongo-no alla Flacon Design Factory di Mosca e sono una presenza fissa al festival di street art Black River di Vienna. Le loro creazioni vengono commissionate dal-

la città di Roma. Ma gli artisti dello Zuk Club non cedono: la loro è arte urbana, non arte convenzionale.Nel 2002 la cultura hip hop prende pie-de a Mosca, fino a entrare nelle aule del-la scuola n°1220. A due passi dalla metro VDNKh tre giovani moscoviti seguono le orme di migliaia di newyorkesi e parigini e, armati di bombolette di vernice, ridi-pingono le strade del loro quartiere.

Sul grande schermo al centro del loro stu-dio a Elektrozavodskaja campeggiano gli indici di borsa. «Vogliamo iniziare a se-parare l'arte dai guadagni. L'arte per l'ar-te. Il denaro per il denaro. Sarà un equi-librio più sano. Oggi ci sentiamo troppo vincolati dai committenti, che non sempre comprendono le nostre scelte».

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www.russiaoggi.it/23113

il cinema neorealista e tutta una serie di autori molto più comunisti che bravi, celebrati però perché conformi al’ide-ologia del regime, come ad esempio De Sanctis.

ha mai pensano di girare un film sulla russia collaborando con registi russi?Credo che dovrebbe esserci un’occa-sione che parte da una storia che abbia a che fare con il paesaggio russo e magari con un italiano che sta in Russia per qualche motivo.

E la letteratura russa?Per la mia formazione la letteratura e il teatro russi hanno avuto maggio-re rilievo dei grandi romanzi france-si.

Ho letto tutto di Dostoevskij, Gogol, Pushkin, Tolstoj e Turgenev. Ho fatto un film dal Gabbiano di Chechov.

Quali impressioni le ha lasciato la rus-sia?In Russia sono stato tre volte per pochi giorni e mi sono sempre dovuto affida-re a scoperte e impressioni che si rac-colgono passando. La prima volta è stata ai tempi di Gorbaciov, quando ha pre-sentato Salto nel vuoto. Oggi vedo una nazione con un’identità a me quasi sco-

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L'iNtErVista FABIO CAPELLO

Le storie degli atleti del pre-

sente e del pas-sato, i prepara-tivi per i Giochi

di Sochi 2014

ilya Zubko

berghi. Anzi, si può dire che odio vivere in hotel, quell'atmosfera mi deprime. Amo la libertà che si può avere solo quando si vive in un appartamento.

La sua severità è leggendaria. Quali sono le sue "regole di vita"? C'è una lista di cose che i suoi giocatori non devono fare?Sono regole assolutamente normali, che riguardano qualsiasi sportivo. La prima cosa è il rispetto. A cominciare dalle regole, dagli orari della giornata all'atteggiamento da tenere verso tutte le persone con cui si lavora. Senza ri-spetto non si ottiene niente. Mi dica perché a colazione tutti devono aspet-tare un solo giocatore che non si è sve-gliato in tempo? Se vuoi creare un grup-po che sia unito, devi fare qualcosa. Anche se sei una stella sul campo di calcio, devi considerare le esigenze del gruppo. Ma la cosa migliore è quando i calciatori più bravi riuniscono intor-no a sé tutti gli altri, creano un collet-tivo. Non è l'allenatore a farlo, ma loro stessi. Ricordo Baresi, Maldini, Van Ba-sten, Raoul, Hierro, Beckham. Fuori dal campo si comportavano in modo sem-plice, erano come tutti gli altri. Que-sto è lo stile di comportamento di cui abbiamo bisogno: non delle star vizia-te per cui ci vuole un trattamento par-ticolare. Si tratta di una regola sem-plice.

Cosa ci può dire della mentalità dei calcia-tori russi? È diversa da quella che ha incon-trato in italia, in spagna o in inghilterra?No, non direi. Semplicemente, il modo di vivere dipende dalle usanze di que-sto o quel Paese. In Spagna è normale andare a letto alle due di notte e seder-si a tavola per cenare alle dieci di sera. Gli italiani sono un pò diversi: dopo la partita preferiscono andare in discote-ca e passarci tutta la notte. Agli inglesi piace riunire tutta la squadra per bere qualcosa insieme. È il loro stile di vita. Ma, lo ripeto ancora una volta, è di im-portanza cruciale il rispetto delle rego-le. Quando ci si prepara per una parti-ta, bisogna dare il massimo di sé negli allenamenti, cercare di migliorarsi con-tinuamente in qualche aspetto.

Cosa l'ha colpita maggiormente nel cal-cio di questi ultimi anni?Per come la vedo io, nella storia del cal-cio vi sono state tre importanti svolte. La prima a opera dell'Ajax di Cruijff all'inizio degli anni '70. Era un calcio totale con un pressing fantastico. Poi c'è stato il Milan di Arrigo Sacchi e dopo il mio. Abbiamo innovato dal punto di vista del pressing e giocato molto com-patti. La terza svolta è il Barcellona di oggi. È un nuovo stile, davvero innova-tivo.

Vuol dire che per la prossima svolta do-vremo aspettare altri 20 anni?Chissà (Ride). Probabilmente sì. Vedia-mo quando arriverà qualcuno che in-trodurrà delle idee nuove. A me inte-ressa molto, davvero.

L'ALLENATORE DELLA NAZIONALE E L'ATTENZIONE ALLE REGOLE, IN CAMPO E FUORI

Ai record è abituato. E dopo pochi mesi di lavoro con la Nazionale russa, Fabio Capello ha già un nuovo primato: mai una partenza così bruciante per la Fe-derazione nel girone di qualificazione per il campionato del Mondo. Lo scor-so autunno la squadra, profondamen-te rinnovata con l'arrivo dell'allenato-re italiano, ha vinto quattro partite su quattro e attualmente è in vantaggio di quattro punti su Portogallo e Isra-ele, che tuttavia hanno giocato una par-tita in più dei russi. E per la prima volta in 12 anni, la Russia ha ottime chance di approdare alle fasi conclu-sive del Campionato del Mondo.

alcuni tifosi ritengono che la Nazionale russa si sia già assicurata la partecipazio-ne ai Mondiali. Non c'è il rischio che que-sto stato d'animo si trasmetta anche ai giocatori? No. Perché i punti di vantaggio che ab-biamo non sono sufficienti. Abbiamo giocato solo cinque partite, ne abbiamo ancora cinque davanti a noi. Non sarà affatto facile qualificarsi per il Campio-nato del Mondo. Sì, siamo partiti bene. Ma un torneo di qualificazione è un per-corso lungo.

Lei lavora in russia già da sei mesi: sente di aver ottenuto quello che si aspettava?Ho incontrato un po' di difficoltà all'i-nizio, quando ho dovuto scegliere il luogo migliore a Mosca per i raduni prima delle partite in casa. Ho visitato la base di Kratovo, dove ha il suo quartiere ge-nerale l'Anzhi, ma alla fine abbiamo de-ciso di allenarci nello stadio del Torpe-do. L'anno prossimo sarà dura: quando verrà chiuso lo stadio Luzhniki a Mosca non resterà più nemmeno uno stadio (Sorride). Pertanto, gli incontri con Lus-semburgo e Israele prevediamo di gio-carli a San Pietroburgo.

Lei è un amante della cultura russa. si sente a proprio agio a Mosca? Sì, non c'è assolutamente alcun proble-ma: qui sono felice. Mia moglie vive sta-bilmente a Mosca, come me. Abbiamo preso in affitto un appartamento in cen-tro, perché a me non piacciono gli al-

Il rispetto degli orari della giornata e per tutte le persone con cui si lavora. Senza questi valori non si ottiene alcun successo. Perché non basta es-sere una stella sul terreno di gioco"

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