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ROTARYOrgano ufficiale in lingua italianadel Rotary InternationalHouse organ of Rotary Internationalin italian language
ROTARY WORLD
MAGAZINE PRESS
Edizioni del Rotary International
Network delle 31 testate regionalicertificate dal Rotary International
Distribuzione: oltre 1.200.000 copiein più di 130 paesi - lingue: 25
Rotary InternationalHouse Organ:The Rotarian
Editor-in-ChiefRI CommunicationsDivision Manager:Vince Aversano
TESTATE ED EDITOR ROTARIANI:
Rotary Africa Sharon Robertson(Sudafrica) - Vida Rotaria(Argentina) Diego F. Esmoriz -Rotary Down Under (SamoaAmericana, Australia, Isole Cook,Repubblica Democratica di TimorEst, Repubblica Democratica diTonga, Figi, Polinesia Francese,Nuova Caledonia, Nuova Zelanda,Isola Norfolk, Papua Nuova Guinea,Samoa, Isole Salomone e Vanuatu)Robert J. Aitken - Rotary Contact(Belgio e Lussemburgo) GuidoVangansewinkel - Brasil Rotário(Brasile) Carlos Henrique Froes -Rotary in Bulgaria (Bulgaria,Macedonia e Serbia) Nasko Nachev- El Rotario de Chile (Cile)Francisco Socias The RotarianMonthly (Hong Kong District 3450,Macau, Mongolia, Taiwan) Robert T.Yin - Colombia Rotaria (Colombia)Enrique Jordan-Sarria - RotaryGood News (Repubblica Ceca e
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NUMERO
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Rotary è distribuita gratuitamenteai Soci RotarianiReg. Trib. Milano nr. 89dell’8 marzo 1986Abbonamento annuale Euro 20
EdizioneCoordinamento Editoriale A.D.I.R.I.Associazione dei Distret ti Italiani delRotary International, su comodatoconcesso dalla proprietà della testataICR - Istituto Culturale Rotariano
Editorial BoardFrancesco Arezzo D. 2110Luciano Pierini D. 2090Gianni Montalenti D. 2030Alviero Rampioni D. 2070Carlo Vailati Riboni D. 2050Luciano Kullovitz D. 2060in rappresentanza di ADIRI
Direttore ResponsabileGiuseppe Squarcia
Direttore EditorialeAndrea [email protected]
Ufficio di RedazioneStudio PerniceVia G. Verdi, 124121 BergamoTel e fax +39.035.0603010 r.a.
Addetti stampa distrettualiD. 2030 Silvano [email protected]. 2040 Andrea [email protected]. 2050 Patrizia [email protected]. 2060 Laura [email protected]. 2070 Giancarlo [email protected]
Rotary è associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana
D. 2080 Giuseppe Ibrido [email protected]. 2090 Alessandro [email protected]. 2100 Giuseppe Blasi [email protected]. 2110 Giorgio de [email protected]. 2120 Alfonso [email protected]
Coordinamentografica e stampaGierre srl Via Corti, 5124121 Bergamo Tel. +39.035.4243057www.gierre.biz
Progetto graficoe impaginazioneEmanuela Seregni
Photo EditorIvan Rodeschini
StampaLitostampa Istituto GraficoGruppo Sesaab
PubblicitàConcessionaria non esclusivaEdizioni & Comunicazione srlViale Bianca Maria, 1920122 MilanoTel. 02.76000916 Cecilia Bernardini de [email protected]
FORNITURE STRAORDINARIETel e fax +39.035.0603010 r.a.
HANNO COLLABORATOA QUESTO NUMERODan Nixon, Petina Dixon, ElisabettaManganiello, Claudio Castellari,Gianni Jandolo, Livio Paradiso, GigiGuerra, Carla Passacantando, GiorgioRossi, Raffaele Pallotta di Acquapen-dente, Ferruccio Squarcia, AlbertoCristanelli, Giuseppe Viale, Carlo Ac-cornero, Sergio Vinciguerra
IN COPERTINAEmergenza Haiti: l’organizzazioneShelter Box fornisce soccorso im-mediato alla popolazione
A PROPOSITO DI PUBBLICITA’Si specifica che nel numero digennaio-febbraio 2010 sono paginepubblicitarie: seconda di copertina epag. 1; pag. 4, frazione 11, pag. 13,frazione 16 e 17, pag. 19, frazione 21e 22, pagg. 32, 33, 44, 45, frazione54, pag 56, terza di copertina, quartadi copertina.
Slovacchia) Svatopluk K. Jedlicka- Rotary Magazine (Armenia,Bahrain, Cipro, Egitto, Georgia,Giordania, Libano, Sudan e EmiratiArabi Uniti) Hussein Hashad - LeRotarien (Algeria, Andorra, Benin,Burkina Faso, Burundi, Camerun,Repubblica Centrale Africana, Ciad,Comore, Repubblica Democratica delCongo, Gibuti, Guinea Equatoriale,Francia, Guiana Francese, Gabon,Guadalupe, Guinea, Costa d’Avorio,Libano, Madagascar, Mali, Martinica,Mauritania, Mauritius, Mayotte,Monaco, Marocco, Nuova Caledonia,Niger, Réunion, Romania, Ruanda,Saint Pierre e Miquelon, Senegal,Tahiti, Togo, Tunisia e Vanuatu)Christophe Courjon - RotaryMagazine (Austria e Germania)Matthias Schütt - Rotary (GranBretagna e Irlanda) John Pike -Rotary News/Rotary Samachar(Bangladesh, India, Nepal e SriLanka) T. K. Balakrishnan -Rotary Israel (Israele) DavidNeumann - Rotary (Albania, Italia,Malta e San Marino) Andrea Pernice- The Rotary-No-Tomo (Giappone)Noriko Futagami - The RotaryKorea (Corea) Jae-Yoon Lee -Rotarismo en México (Messico) C.P. Jorge Villanueva - De Rotarian(Olanda) Marcel Harlaar - ElRotario Péruano (Perù) JuanScander - Philippine Rotary(Filippine) Mar Un Ocampo III -Glos Rotary/Rotarianin(Bielorussia, Polonia, Ucraina) Dr.Maciej K. Mazur - PortugalRotãrio (Angola, Capo Verde,Repubblica Democratica di TimorEst, Macau, Mozambico, Portogallo,Repubblica di Guinea-Bissau e SàoTome e Prìncipe) Artur LopesCardoso - Rotary Norden(Danimarca, Isole Faroe, Finlandia,Groenlandia, Islanda, Norvegia eSvezia) Öystein Oystaa, Per O.Dantof, Håkan Nordqvist, HinrikBjarnson, Börje Alström - EspañaRotaria (Spagna) Elisa Loncán -Rotary Suisse Liechtenstein(Liechtenstein e Svizzera) Oliver P.Schaffner - Rotary Thailand(Tailandia) Manit Wongsureerat -Rotary Dergisi (Turchia) Ahmet S.Tukel - Revista Rotaria (Bolivia,Costa Rica, Repubblica Dominicana,Ecuador, El Salvador, Guatemala,Honduras, Nicaragua, Panama,Paraguay, Uruguay e Venezuela)Maria Souki
NETWORK DELLE TESTATE EUROPEE
Advisore coordinamento pubblicità:Andrea Pernice,“Global Outlook” Panel Member
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3 Editoriale
5 Lettera del Presidente Internazionale
6 Insider
8 Notizie Italia
12 CIP • Nuove occasionidi incontro e dialogo
14 Una foto, un progetto
IL ROTARYNEL FUTUROMI INTERESSA MOLTO IL FUTURO.È LÌ CHE PASSERÒIL RESTO DELLA MIA VITA.
ROTARY SUL TERRITORIO
24 Il nostro aiutoper il futuro dell’Abruzzo
29 In cordata con gli Alpini
SPECIALE DISTRETTI
34 DISTRETTO 2030DAGLI ABISSI ALLE ALTE VETTE• A Genova e a Torino i primi
Club del Distretto• 3 7 anni di storia ...• Informare per formare• L’ostensione della Sindone
e l’impegno del distretto
46 DISTRETTO 2120È IL PIÙ PICCOLO, MA CORRE
• Una storia di crescitalunga 20 anni
57 Global Outlook: focus sulla pacee risoluzione dei conflitti
SOMMARIO | ROTARY
Editoriale
La storia di copertina, in uno scatto, è storia dei nostri giorni,drammatica nel suo corso, di speranza nell’istante catturato. È ilsimbolo di un impegno che si rinnova, purtroppo e per fortuna, eche segna questo numero di Rotary. Non si racconta, nelle pagineche seguono, dei dettagli di intervento ad Haiti, dei volontari, delfondo attivato ad hoc dalla Rotary Foundation. Più notizie arrive-ranno per questo, e ne parleremo allora. La missione umanitaria diShelter Box - associazione di pronto intervento di matrice rotaria-na - si somma alla serie di aiuti che il mondo intero ha indirizzatoalla popolazione caraibica e non è solo per il fatto di essersi svilup-pata anche in questa occasione ad essere eccezionale. Lo è, piutto-sto, perché in ogni occasione di emergenza è ragione di speranza edi primo aiuto concreto.Uno scatto analogo, circa un anno fa, introduceva al drammadell’Aquila e proprio quando su Rotary si racconta del successo delservizio rotariano sul territorio abruzzese colpito dal terribile terre-moto, sembra ricordarci della nostra condizione di uomini, volubili,in ogni situazione e luogo, imprevedibilmente bisognosi di aiuto eattenzione.Aiuto e attenzione che si leggono, come nello scatto di copertina,tra le righe di un ampio servizio sull’Università de L’Aquila e sullecase allestite per la popolazione rimasta senza tetto, ricostruite an-che grazie al Rotary. E anche negli speciali sui Distretti, dove ricor-re in ogni azione presentata il più autentico spirito di servizio allacomunità, locale e internazionale. Principio su cui si fondano leopinioni dell’articolo Il Rotary del futuro, le notizie sull’impegnodiffuso per PolioPlus, i discorsi sulla pace di Global Outlook.
Andrea Pernice
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ROTARY | END POLIO NOW
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DONARE E’ UN INVESTIMENTO
CHE RENDE.
pagina Rotary indd 1 21-10-2009 11:53:42
E’ UNN INVESTIMNAREDO
OMENTE
CHE RENDE.D
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IL PRESIDENTE INTERNAZIONALE | ROTARY
Gentili Rotariani,gennaio è il mese che gli antichi Romani associavano con Giano, il dio bi-fronte: una testa guarda indietro all’anno trascorso mentre l’altra guardaall’anno in corso.Nel Rotary, gennaio segna la via di mezzo del nostro anno di servizio, erappresenta per noi anche il momento per guardare contemporaneamenteal passato e al futuro. È il periodo dell’anno in cui si fanno provviste, si ri-vedono gli obiettivi prefissati e si valutano i risultati delle nostre aspettati-ve. È tempo per valutare i nostri progressi e le nostre sfide e considerare leazioni da intraprendere per completare con successo il programma del no-stro servizio.Abbiamo molte cose di cui essere orgogliosi in questi ultimi sei mesi. Neimiei viaggi, ho avuto modo di osservare quanto siano in grado di realizza-re i Rotariani con la loro determinazione. Tutti voi avete contribuito a porta-re acqua potabile e pulita a coloro che non l’avevano, avete dato cibo e ri-fugio agli affamati e ai senzatetto e avete assistito all’istruzione degli anal-fabeti. Avete promosso l’ideale del servizio nel contesto di fratellanza, ami-cizia ed elevati standard etici. I Rotariani sono capaci di effettuare i cambiamenti che definiranno non so-lo il corso dei prossimi mesi ma degli anni e decenni futuri. Questo è il no-stro privilegio e il nostro dovere di Rotariani - in qualità di persone fortuna-te di far parte di una società avanzata e capaci di aiutare coloro che vivonoin condizioni inimmaginabili.Abbiamo molto da fare e non possiamo perdere neanche un minuto dellanostra risorsa più preziosa, che è il nostro tempo.Siamo tutti volontari a servizio di un’organizzazione di volontariato. Nessu-no di noi è stato costretto a diventare Rotariano; ciascuno di noi ha scelto,ed è stato scelto a diventare un socio. Ogni anno, ogni giorno, ciascuno dinoi sceglie di continuare a percorrere la strada intrapresa e di continuare aServire al di sopra di ogni interesse personale. Non si tratta sempre dellastrada più facile, ma siamo convinti che sia la strada giusta.Vi ringrazio per il servizio che avete già prestato nel Rotary, per quello chestate per fare e che continuerete a fare anche in futuro.Il futuro del Rotary è nelle vostre mani.
Cari Rotariani,ognuno di noi ha dovuto, prima o poi, rispondere alla domanda Cos’è il Ro-tary? Le risposte sono diverse secondo l’interlocutore, il contesto e il tempoa disposizione. La risposta più veloce e semplice è dire che il Rotary è la piùvecchia organizzazione al mondo formata da club di servizio. Naturalmen-te, questa risposta è accurata ma incompleta, e occorrerebbe includere unaspiegazione di come noi del Rotary, attraverso l’azione di servizio, cerchia-mo di andare oltre l’obiettivo di ogni singolo progetto. Lavorando insiemenei nostri club, nei nostri distretti, o a livello internazionale, ci sforziamo distabilire le semplici basi di una società migliore: amicizia, fiducia, onestà esperanza. La struttura del Rotary, insieme ai nostri progetti internazionali di club, ciaiuta a formare collegamenti amichevoli con Rotariani in altri paesi. Con-centrandoci su comportamenti etici onesti, siamo in grado di creare ottimerelazioni con le persone di tante nazioni. I nostri progetti di servizio per Ac-qua, Salute e Fame e Alfabetizzazione ci aiutano ad eliminare molti ostacolialla pace. Inoltre, i programmi della nostra Fondazione e dello Scambiogiovani vanno anche oltre, preparando i leader futuri a diventare edificato-ri attivi di un mondo di pace. Questi programmi aiutano a formare cittadiniresponsabili in tutte le comunità - gente che avrà delle prospettive migliorie più aperte al prossimo. I giovani saranno segnati per sempre dalle loroesperienze, nella vita e nel lavoro, e non si terranno per sé i benefici otte-nuti dai programmi. Queste sono le persone che costruiranno il futuro alquale miriamo noi Rotariani attraverso ogni nostra azione.Cos’è Rotary? Una rete di persone che fanno attenzione, gente che si repu-ta realista e ottimista. Riconosciamo le sfide e le limitazioni, ma riconoscia-mo anche le nostre capacità e la nostra responsabilità ad usarle al meglio.Se vogliamo veramente realizzare la visione che Paul Harris aveva del Ro-tary come organizzazione per la promozione della buona volontà tra le na-zioni, come scrisse lui stesso “i cuori umani devono accettare in pieno che lacomprensione e la buona volontà prenderanno il posto della paura e del-l’odio”. In questo Mese della comprensione mondiale dovremmo ricordarequeste parole, e ricordare anche che nelle nostre azioni dovremmo cercaredi raggiungere l’obiettivo di affiatamento, comprensione e pace.
Lettera di gennaio
Lettera di febbraio
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ROTARY | INSIDER
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GENNAIO
Gennaio è il mese della consapevolezza del Rotary - un momento per approfondire la conoscenzadella nostra organizzazione e per concentrarci sulla nostra immagine pubblica. Far conoscere il Ro-tary è una parte importante del Piano strategico del RI 2007-10: il riconoscimento del Rotary per ilsuo buon operato permetterà di conseguire ulteriori ottimi risultati. Il Past Presidente svizzero, Robert Barth, ha dichiarato che noi Rotariani “crediamo che la spilla che indossiamo sul bavero tra-smetta un messaggio intrinseco di fiducia, affidabilità, credibilità, generosità e, ancora più importante, disponibilità”. Grazie alla Fondazione Rotary, la gente in tutto il mondo sa di poter contare sul Rotary nei momenti di bisogno. È la Fondazio-ne che consente ai Rotariani di dire di sì a chi chiede aiuto, invece di dover dire: “Non c’è nulla che possiamo fare”.Come Rotariani, siete qui perché credete nel Servire al di sopra di ogni interesse personale e, come Rotariani, sapete che attra-verso il Rotary, potete avere un impatto superiore a quello che ognuno è in grado di raggiungere da solo.Ognuno di noi ha i suoi limiti. Attraverso la collaborazione, mettendo insieme le nostre risorse e quelle di 1,2 milioni di altri Ro-tariani in tutto il mondo, e con le risorse della nostra Fondazione Rotary, possiamo fare la differenza per le generazioni future.Sta a noi farlo.
ROTARY FOUNDATION - LETTERA DEL CHAIRMAN
La Fondazionerende possibile il lavoro del Rotary
Glenn Estess, Chairmandella Rotary Foundation
per l’Anno Rotariano2009/2010
Gli esperti sperano di vederemaggiori progressi nell’era-dicazione mondiale della
polio dopo il lancio di un nuovo po-tente vaccino. Il vaccino ora-le bivalente contro la polio èdiretto ai due tipi di poliovi-rus selvaggio restanti nelmondo (una delle tre forme dipoliovirus selvaggio, mentre itipi 1 e 3 continuano a circo-lare).Una prova clinica effettuatain India ha confrontato i vac-cini esistenti per i tipi 1 e 3 eha scoperto che il vaccino bi-valente è più efficace del 30per cento di quelli trivalentied ha quasi la stessa efficacia deivaccini monovalenti che immuniz-zano contro un solo tipo di poliovi-rus. Dal momento che il nuovo vac-
Lancio di un nuovo strumentonella lotta contro la polioDan Nixon e Petina Dixon
cino si concentra contemporanea-mente sui tipi 1 e 3, esso offre unvantaggio logistico, secondo il Dott.Bruce Aylward, direttore dell’Ini-
ziativa per l’eradicazione globaledella polio (GPEI) presso l’Organiz-zazione Mondiale della Sanità, cheha dichiarato: “Sono sviluppi del
genere che posseggono il potenzialedi trasformare l’impegno di eradi-cazione della polio”. Il nuovo vaccino fa parte di un im-
pegno intensificato che miraa porre fine alla malattia neiquattro Paesi ancora endemi-ci: Afghanistan, India, Nige-ria e Pakistan.“Il Rotary International hagiocato un ruolo straordinario[nel GPEI], non solo tra i fon-datori dell’iniziativa, ma an-che nel contributo di risorsefinanziarie, la pressione poli-tica e il volontariato sul postoper completare la missione”,ha precisato Aylward, parlan-
do al National Press Club di Wa-shington, D.C., a giugno. In India, le campagne mensili d’im-munizzazione nelle aree più a ri-
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| ROTARY
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FEBBRAIO
Il 23 febbraio, Rotary celebrerà il suo 105° anniversario e in quella giornata, si celebra anche la Giornata della comprensione edella pace mondiale, proprio perché, nel Rotary, una parte della nostra missione è lavorare per la pace, non attraverso la forzamilitare, ma attraverso il nostro lavoro umanitario. I Rotariani capiscono bene che le cause delle guerre sono sempre le stesse:povertà, inegualianza, deprivazione e futuro senza speranze. Rotary lavora per riportare la speranza portando progetti su salute,educazione e la promessa di un futuro migliore, attraverso i club sul posto e i progetti distrettuali per i quali siamo conosciuti, e at-traverso i progetti di grandi dimensioni gestiti a livello internazionale e con il supporto della nostra Fondazione Rotary. Si tratta diprogetti per sostenere le scuole, costruire pozzi, migliorare la qualità della vita ed avvicinarci sempre più al nostro obiettivo di unmondo libero dalla polio. Tutti gli anni in cui abbiamo lavorato insieme attraverso PolioPlus ci hanno dato determinazione, lezionidi vita e fiducia. Laddove i rappresentanti dei vari governi non sono riusciti ad accedere, il Rotary è stato accolto, proprio grazie alnostro lavoro di azione locale e la nostra reputazione internazionale, che ci hanno fatto guadagnare la fiducia del prossimo. Gra-zie al nostro operato, abbiamo fatto da ponte per la cooperazione tra governi e comunità. Con og-nuno di questi ponti e con ogni goccia di vaccino contro la polio, ci avviciniamo sempre più ad unmondo migliore, più sano e più pacifico, che insieme sappiamo di poter realizzare.
ROTARY FOUNDATION - LETTERA DEL CHAIRMAN
Costruire pontiattraverso il servizio
schio hanno ridotto i casi di polio-virus di tipo 1 (quello più pericolo-so delle due forme rimanenti) ai li-velli più bassi. Al 1° ottobre, il nu-mero di casi di tipo 1 nel2009 erano 52, mentre erano344 quelli di tipo 3, secondole stime dell’OMS. Il tipo 1causa la paralisi in 1 bambi-no su 200 colpiti dalla polio,mentre il tipo 3 causa la pa-ralisi in 1 bambino su 1.000affetti dalla polio. In Nigeria, i casi di polio so-no scesi del 46%, a 382 casi,da 705 casi nel 2008. All’ini-zio del 2009, la proporzionedi bambini non immunizzatinegli Stati più a rischio era scesaper la prima volta sotto il 10 percento. Gli avvenimenti lungo il confine tra
Afghanistan e Pakistan l’anno scor-so hanno causato un lieve aumentodi casi in entrambi i Paesi. Comun-que, grazie a varie campagne d’im-
munizzazione mensile su grandescala, le squadre hanno approfittatodei momenti di calma nel conflittoper accedere ad aree generalmente
inaccessibili e immunizzare i bam-bini con un’altra dose di vaccino.In Afghanistan, il poliovirus sel-vaggio è endemico solo nella parte
meridionale, e circa l’80%dei bambini del Paese vive inaree libere dalla polio. A livello mondiale, il numerodi casi di polio è sceso di ol-tre 350.000 casi nel 1988,all’inizio del GPEI, a 1.651casi nel 2008. “Si tratta di ungrande miglioramento rispet-to ai peggiori giorni di epide-mia della polio”, ha afferma-to il Presidente degli Ammi-nistratori della FondazioneRotary Glenn E. Estess Sr.
“Ma questo non basta, e non baste-rà fino a quando il numero riportatonon sarà zero. Non possiamo fer-marci o abbassare la guardia”. ■
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ROTARY | NOTIZIE ITALIA
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Con un cartellone teatrale am-pio, articolato e qualitativa-mente di tutto rispetto che in
tre mesi ha visto avvicendarsi com-pagnie provenienti da varie partid’Italia e anche dall’estero, si è re-centemente conclusa a Viterbo, “Cit-tà dei Papi” e splendido gioiellod’arte, la XIV edizione del FestivalInternazionale di Teatro Amatoriale,prestigioso evento artistico-culturaleorganizzato dalla Federazione Italia-na Teatro Amatoriale (FITA) nonchéfiore all’occhiello ed orgo-glio del Distretto Rotaria-no 2080. La rassegna, cheanno dopo anno è andataaumentando di importan-za, ha avuto il sostegno diben 22 club romani e delLazio in quanto, oltre apromuovere lo sviluppodel teatro amatoriale, èstrettamente connessa alProgetto PolioPlus graziead un protocollo d’intesasottoscritto da FITA,CO.E.P.T.A. (Confedera-zione Europea per il Tea-tro Amatoriale) e Rotary. Una testi-monianza esemplare di come il tea-tro, mezzo di espressione artistica edi promozione culturale, possa con-correre sinergicamente con la solida-rietà al raggiungimento di finalitàumanitarie e benefiche. In tal modola nostra organizzazione ha potutoconseguire una migliore visibilità,incrementare la raccolta di fondi dadestinare alle vaccinazioni nei Paesipiù poveri ed alla eradicazione dellapoliomelite nel mondo, allargarel’opera promozionale di sensibilizza-zione nella società civile verso que-
Teatro e solidarietà:in scena per debellare la poliomieliteGiuseppe Ibrido
sta piaga sociale. Oltre al Rotary, chegià da anni sostiene questa iniziativaartistico-culturale di successo, han-no offerto il loro patrocinio la Regio-ne Lazio, la Provincia e il Comune diViterbo, nonché il Senato della Re-pubblica, il Ministero dei LavoriPubblici e la stessa Presidenza dellaRepubblica.Massiccio il consenso del pubblico,che ha fatto registrare nelle rappre-sentazioni domenicali il tutto esauri-to e che ha decisamente apprezzato
le molte opere in scena come Arlec-chino servitore di due padroni di Car-lo Goldoni, Il letto ovale di R. Coo-ney e J. Chapman, La locandiera egli amorosi di Piero dal Prà, Addiomondo crudele di Tobia Rossi, Napo-li milionaria di Eduardo De Filippo.Tra le compagnie che quest’anno sisono succedute sul palcoscenico delteatro viterbese sono stati selezionatil’Accademia dei Riuniti di Umberti-de (PG), la Compagnia Prototeatro diMontagnana (PD), l’AssociazioneCulturale “I sani da legare” di Tivoli(Roma), il Teatro Club di Torre del
Greco (NA), l’Apothema Teatro diOrbassano (TO), l’Associazione IlTeatro di Roma; la Compagnia “INunseponnoguardà” di Civita Ca-stellana (VT). La serata di gala con-clusiva al Teatro San Leonardo, nelcuore della Viterbo medievale, allapresenza di autorità regionali, pro-vinciali e comunali, di parlamentaridi Camera e Senato, di dirigenti del-la Fita e del Distretto Rotary 2080,dei gruppi teatrali selezionati, ha vi-sto per prima l’esibizione di una
compagnia amatorialefrancese e poi l’assegna-zione dei premi ai Vincito-ri: Il “Trofeo Città di Vi-terbo” (opera in bronzodell’artista Roberto Joppo-lo) è stato attribuito allaCompagnia ApothemaTeatrodanza di Orbassano(TO) che ha interpretato“Flor”, testo teatrale libe-ramente tratto dal dramma“L’Uomo dal fiore in boc-ca” di Luigi Pirandello. Il“Premio Rotary Giovani”è stato assegnato all’attore
Flavio Speranza della compagnia“Teatro Club” di Torre Del Greco edall’attrice Sara Zappalà della Asso-ciazione Culturale il Teatro di Roma.Sono inoltre stati assegnati premi peril migliore attore ed attrice protago-nisti, il migliore attore ed attrice ca-ratteristi, la migliore scenografia, imigliori costumi, la migliore regia.Sempre nella stessa serata, la parteartistica della manifestazione nonpoteva che concludersi nel modo mi-gliore, cioè all’insegna del diverti-mento e dell’umorismo con l’esibi-zione della compagnia francese
La giuria composta da tutti i Presidenti dei Club partecipanti alla manifestazioneassegna il Premio “Rotary Giovani” a: miglior “Attore giovane” Flavio Speranzadella compagnia “Teatro Club” di Torre Del Greco e miglior “Attrice giovane”Sara Zappalà della Associazione Culturale il “Teatro di Roma”
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| ROTARY
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Motivazione del primo premio aApotema Teatro Danza di Orbassano (To)
«Spettacolo suggestivo ed originaleche ha attanagliato il pubblico lasciandolo
in un profondo silenzio. Voto non c’è, che possa compensare
la particolare elaborazione dell’opera di Pirandellodove gli attori sono artisti del loro stesso successo
anche in una recitazione “non verbale”»
Theatre Du Torrent, proveniente daSaint-Cergues (Annemasse - Fran-cia), nella performance “Le premier“(La ligne) del famoso commediografoe drammaturgo Israel Horovitz. Unadivertente “favola” realistica, tradot-ta e rappresentata in tutto il mondoche racconta la storia di cinque per-sonaggi (quattro uomini ed una don-na) tutti in competizione fra loro perla conquista del primo posto, ad ognicosto e con ogni mezzo. Tra gli interventi, segnaliamo quellodel Presidente della CommissioneDistrettuale PolioPlus, GianlucaFonsi, che a nome del Distretto e ditutti i club rotariani ha espresso ap-prezzamento per il legame tra teatroe solidarietà, che da anni caratteriz-za questo Festival e per il contributoconcreto che conseguentemente essoporta al progetto umanitario PolioPlus, che dopo ventiquattro anni èormai abbastanza vicino al traguar-do, cioè l’eradicazione della polio-melite nel mondo. Messaggi di salutoe compiacimento sono pervenuti dalGovernatore del Distretto 2080 Lu-ciano Di Martino, che nel suo ruoloistituzionale ha fortemente appoggia-to l’iniziativa, concedendo il Patroci-nio del Distretto; di Silvio Piccioni,Coordinatore distrettuale RotaryFoundation e di Roberto Scambellu-ri, Governatore per l’A.R. 2010-2011, partecipe ed appassionato so-stenitore della rassegna teatrale. “Aconclusione della manifestazione -ha sottolineato Piero Papale del Ro-tary Club Roma Palatino e vero ani-matore dell’evento - va rivolto un do-veroso e sentito ringraziamento allaFITA, nella figura dell’attuale Presi-dente Nazionale avv. Carmelo Pace
che ha messo a disposizione del Pro-getto Polio Plus la perfetta organizza-zione della Federazione e di tutto ilComitato Provinciale di Viterbo; al-l’avv. Fiammetta Fiammeri, Presi-dente della C.O.E.P.T.A. (Confedera-zione Europea Per il Teatro Amato-riale), sempre vicina e partecipe allenostre attività rotariane; a tutti i Ro-tary Club di Roma e del Lazio impe-gnati attivamente nell’iniziativa, esoprattutto a tutti i partecipanti alFestival ed alla Città di Viterbo checi ha accolto così calorosamente”.“All’interno del Rotary - ha prose-guito Papale - al di là della valuta-zione quantitativa sulla raccolta fon-di, effettuata direttamente dai Club e“rigorosamente” gestita all’internodei singoli sodalizi, il grande valoredell’iniziativa sta nel coinvolgimentoe nella partecipazione dei numerosiRC coinvolti che con perfetta siner-gia ed affiatamento sia come giuratidel Premio Rotary, sia come pubbli-co hanno assicurato un’ampia parte-cipazione agli spettacoli, organizzan-do parallelamente Interclub e convi-viali comuni ed favorendo i legami ela collaborazione tra Club nelle atti-vità rotariane”.Significativa, infine, la decisionedella compagnia francese Theatre duTorrent, protagonista dell’ultima se-rata del Festival, di dedicare in col-
laborazione con la federazione ama-toriale francese una serie di spetta-coli nella bella cittadina di prove-nienza, Annemasse, e nel Diparti-mento dell’Alta Savoia in favore del-le iniziative benefiche del Distrettorotariano d’oltralpe. In definitiva, ilTeatro come messaggero nel mondodel progetto Polio Plus. ■
I PREMIATI
Attrice caratterista a Marika Costabiledel Teatro Club di Torre Del Greco; atto-re caratterista a Giuliano Mastrifortidell’Accademia dei riuniti di Umbertide;attrice protagonista a Barbara Seghettidella Compagnia i sani da legare di Tivo-li; attore protagonista a Riki Oitana delTeatrodanza di Orbassano (TO); premioalla regia a Piero Dal Prà della compa-gnia Prototeatro di montagnana (PD); sce-nografia a I nunseponnoguardà CivitaCastellana (VT); premio ai costumi allaCompagnia Prototeatro di Montagnana(PD); premio della giuria a Teatro Clubdi Torre Del Greco; Premio speciale festi-val a Ass. Culturale Il Teatro di Roma;premio del pubblico a Accademia deiriuniti di Umbertide. Primo premio aApotema Teatro Danza di Orbassano (To)con “LA FLOR” elaborazione di “L’uo-mo dal fiore in bocca” di Luigi Pirandel-lo con la motivazione riportata quale di-dascalia della foto di questa pagina. Pre-mio Rotary giovani a Flavio Speranzadella compagnia “Teatro Club” di TorreDel Greco ed a Sara Zappalà della Asso-ciazione Culturale il Teatro di Roma.
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ROTARY | NOTIZIE ITALIA
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Contribuire alla grande sfida perl’eradicazione della polio nelmondo, con iniziative di soli-
darietà e sensibilizzazione. È l’obiet-tivo anche dei club del Distretto2100. Rispondendo all’invito del Go-vernatore Francesco Socievole, i clubhanno infatti messo in campo i piùsvariati progetti, come un “ballo delledebuttanti” o la distribuzione in far-macia di un carnet per acquistare do-si di vaccino. Sono previste, inoltre,aste con in palio opere d’arte, spetta-coli teatrali, concerti e incontri con lescuole. Il progetto di servizio più im-pegnativo, il prossimo 15 maggio, ve-drà Pompei diventare sede dell’even-to “Il Rotary nella storia”. Per l’occa-sione sarà esposta al pubblico, per laprima volta, una straordinaria colle-zione di reperti riferiti alla nascita eallo sviluppo del Rotary internationalnel mondo. La raccolta appartiene allibraio antiquario napoletano CarloRegina, tra i soci fondatori del RCPompei Sud. In vetrina ci sarannocentinaia di oggetti suddivisi per areetematiche, tra corrispondenza storica,autografi e documenti dei padri fon-datori, medaglie ed emissioni numi-smatiche, il Rotary per signora, diaridi viaggio dei presidenti e altre “mi-rabiliae”. «Questa collezione sarà ilpunto di partenza per creare, prima,una mostra itinerante e, poi, un mu-seo storico del Rotary nel distretto»,annuncia il governatore Francesco
Socievole, che affianca il club Costadel sole “Vesuvio sud” nell’iniziativa. Intanto, la campagna contro la polioper diversi club è stata l’occasioneper unire le forze: Crotone, Santa Se-verina, Cirò Marina, Petilia Policastroe San Giovanni in Fiore hanno porta-to in scena la commedia di GiovanniMalena “E mo…? Va trovulu stu cor-nutu!!”, rappresentata dalla compa-gnia Krimisa di Cirò Marina. Anche i5 club salernitani (Salerno, SalernoDuomo, Salerno est, Salerno nord deidue Principati, Salerno nord-est Valledel Picentino) hanno condiviso unaraccolta fondi. Hanno optato per unospettacolo il club Valle Telesina (rap-presentazione a Cerreto Sannita amarzo e concerto nel castello diGuardiasanframondi a maggio), ilclub Corigliano-Rossano “Sybaris”(evento di teatro popolare a marzo), ilclub di Amantea, il club Benevento(rappresentazione teatrale il 19 mar-zo), il club Scafati Angri RealvalleCentenario (conviviale a tema “Quan-do la canzone diventa poesia”, tenu-tasi al Circolo canottieri Irno di Saler-no con il cantante Gigi Marchese), ilclub Alto Ionio Casentino (commedia“Sunn ‘i ‘na nott ‘i menza ‘mbrica-tur”, messa in scena dalla compagniaamatoriale villapianese diretta da Pi-no Nigro), il club Riviera dei Cedri(musical sulla storia delle rivoluzionidel sud Italia, interpretato dai Musi-castoria), il club Avellino est (spetta-
colo di beneficenza che ha raccoltofondi anche per restaurare un mano-scritto del ’600), il club Santa Severi-na assieme alla Commissione distret-tuale Polioplus (cena di gala e proie-zione del documentario “The finalInch” a Roccabernarda), il club Co-senza Nord (caminetto di sensibiliz-zazione con Pasquale Verre), il clubRende (raccolta fondi), il club SalaConsilina (vendita di torroncini a ri-dosso di Pasqua), il club ErcolanoCentenario (promozione di “Schermo2010, 20 film in Forum”, con la pro-iezione del corto “The Final Inch”). Ilclub Catanzaro sta lavorando, invece,per un “Ballo delle debuttanti” amaggio, con il coinvolgimento dei ca-detti di Nitida. Coinvolgere le farma-cie di Terra di lavoro, distribuendo aiclienti un carnet di ricevute per l’ac-quisto di dosi di vaccino, è il progettodel club Caserta, mentre incontri conle scuole sono stati organizzati dalclub Costiera amalfitana e dal clubVallo della Lucania-Cilento. La rac-colta fondi ha coinciso con la “Festadegli auguri” per il club Castellam-mare di Stabia e l’artista Antonio Ma-rullo ha offerto un’opera. Il club Acriha devoluto per la campagna antipo-lio una parte della sua asta annuale.Il club Cosenza ha raccolto offertegrazie alle opere grafiche donate dasei artisti calabresi (Quirino, Viglia-turo, Bruno, Meo, Telarico, Franco-ma) e ha organizzato aste con unacollana prodotta da Gerardo Sacco eun “vummulu” di Giuseppe Spadafo-ra. «Ringrazio tutti i club per l’entu-siasmo con cui stanno mettendo incampo progetti e iniziative - sottoli-nea il Governatore Socievole - Testi-moniano l’impegno e la vitalità delnostro Distretto verso questi impor-tantissimi temi». ■
PolioPlus, il Distretto 2100 in fermento Elisabetta Manganiello
Giorgio Rossi Coordinatore RFACIl Past Presidente Internazionale Carl-Wilhelm Stenhammar,Chairman Elect - The Rotary Foundation Trustees RI, ha affi-dato l’incarico al PDG Giorgio Rossi di Rotary FoundationAlumni Coordinator (RFAC) per le Zone 12, 13B e parte del-la 19, per l’anno rotariano 2010/2011 (dal 1° luglio 2010al 30 giugno 2011).
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| ROTARY
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Prima Crociera dell’amicizia1a Crociera dell’amicizia, dal9 al 16 maggio 2010, nel Me-diterraneo orientale Grecia -Croazia. Quale migliore oc-casione, per i rotariani di sta-re con altri rotariani? Unanave riserverà loro un tratta-mento peculiare, economicoe di attenzioni loro tributate: ciascuno sarà, ovviamente, libero di ge-stirsi come crede ma potrà disporre, a sua assoluta discrezione, diuna serie di privilegi e riguardi; a cominciare da una sala riunioni so-lo rotariana, concessa ad uso esclusivo. Saranno garantite a condizio-ni esclusive la fruizione di tutti i servizi della nave, la partecipazionealle escursioni; la condivisione di una speciale esperienza rotariana.Quale miglior modo per conciliare Rotary e relax, svago, storia, arte ecultura? Le escursioni proposte sono veramente splendide: la naviga-zione è in un mare antico, tra mito e cultura; opportunità tante, nonultima ad esempio il museo inaugurato ad Atene, proprio di recente,che sicuramente, tanti di noi, non hanno avuto ancora il modo e iltempo di visitare. L’itinerario prescelto è suggestivo: Venezia - Bari -Katakolon (Grecia) - Santorini (Grecia) - Mykonos (Grecia) - Pireo(Grecia) - Corfù (Grecia) - Dubrovnik (Croazia) - Venezia.
Claudio Castellari, organizzatore e coordinatoreinfo: [email protected], Cell. +39.348.5151717
1° RYPEN 26/27/28 MARZO 2010 BERTINORO (FC)
“Immaginiamo la Pace”UN SOGNO CHE NON POSSIAMO REALIZZARE DA SOLI
Un seminario che mira a sviluppare nei giovani il senso di responsa-bilità etica e civica. Il Rypen è un’altissima forma di azione dell’idea-le rotariano, rivolta ai teenagers corrispondenti alla fascia di età degliinteractiani, il Rypen mira a stimolare i teenagers, a stuzzicare la lorocuriosità, a coinvolgerli con temi a loro cari, tentando un approcciopedagogico a quei valori universali, che il più delle volte vengonoignorati e disattesi solo perché percepiti come distanti, estranei allaloro sensibilità, ai loro interessi immediati, al loro linguaggio. Lo sco-po è quello di indicare loro una via che essi stessi “sentano” - in que-sta prima fase - prima ancora di comprenderla, come già propria, na-turale e condivisa. La modalità operativa per gli adulti è quella diuna pacata e sorridente autorevolezza, con una dialettica complemen-tare e mai contrapposta, che si propone, in una cornice di equilibratosobrio contemperamento tra il mondo formale degli adulti e quello vi-vace ed informale dei teenagers, di far vibrare le corde giuste e dispiegare che parole come pace, scelta, carisma, armonia, tolleranzanon sono sterili contenitori privi di contenuto ma valori ideali imma-nenti, che sono dentro di noi prima ancora che noi ci accorgiamo dipossederli. Ed è alla luce di tali fiaccole che la nostra esistenza diuomini liberi va orientata, guidata, vissuta, perché la nostra VITA ab-bia veramente un senso e ci appaghi pienamente. Questo è il messag-gio che con il nostro Rypen vogliamo lanciare. Info: Distretto 2070
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ROTARY | COMITATI INTERPAESE
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CIP ITALIA-TURCHIA
Istanbul 2010: Capitale mondialedella Cultura. Entrambe le sezionidel CIP Italia Turchia promuovonoa pieni voti il progetto del RC Istan-bul-Marmara che prevede di ospita-re ad Istanbul una famiglia di Rota-riani, dal 15 al 18 Aprile 2010, pro-venienti da ognuno dei seguentiPaesi: Inghilterra, Irlanda, Italia,Polonia, Ucraina, Bosnia Erzegovi-na, Rep. Ceca, Slovacchia, Estonia,Macedonia, Romania, Kosovo, Un-gheria. Le spese di viaggio sono a
carico delle famiglie che sarannoaccolte in aeroporto dai Rotarianidel Club Istanbul-Marmara. Daquel momento tutte le spese di al-loggio in albergo, pasti e visita dellacittà, saranno sostenute dal Rotarylocale. Vincoli? Sì, tre: essere Rota-riani, non aver mai visitato prima lacittà di Istanbul, parlare inglese otedesco. La famiglia italiana saràprescelta tra quelle che risponden-do ai requisiti abbiano fatto perve-nire la propria adesione con nomied età dei componenti, entro il 1° dimarzo a: [email protected]
NUOVI CIP ALL’ORIZZONTE
Dal Libano, dall’Estonia, dalla Let-tonia e dall’Egitto giungono propo-ste e richieste da parte dei Distret-ti competenti, per l’apertura di re-lazioni organizzate attraverso la co-stituzione di nuovi Comitati Inter-Paese.Le proposte corredate da un rap-porto del Coordinatore Nazionale,saranno sottoposte all’attenzionedei Governatori entro il mese diFebbraio 2010 per una loro valuta-zione. ■
Calendario& scadenze30 GENNAIO 2010: si è svolto a Reggio Emilia il Fo-rum Interact, Rotaract, Rotary che dal Distretto 2070prende le mosse per rivisitare il tema della Pace affron-tando tre temi: quello del rapporto tra Rotary e la Pace,tra la Fondazione Rotary e la Pace ed infine quello delleScuole di Pace visto attraverso testimonianze nazionalied internazionali. Hanno partecipato tra gli altri, oltreovviamente al Governatore Mario Baraldi, l’eletto Vinicio Ferracci, an-che Arnoldas Pranckevicius, Consigliere del Presidente del Parlamen-to Europeo, Serge Gouteyron Presidente Internazionale dei ComitatiInterPaese, Orscelik Balkan Past Board Director e Responsabile delProgetto del R.I. “Reach Out Africa” e il Past Presidente Internaziona-le Carlo Ravizza. Sono intervenuti inoltre Anand Balachandran del-l’Organizzazione Mondiale della Sanità, Gianni Jandolo in qualità diCoordinatore Nazionale dei Comitati InterPaese, Luca Agostini Presi-dente del RC Orbetello, Shaul D’Angeli Presidente del CIP Israele-Italia e Franco Vaccari della “Comunità Rondine e Cittadella della Pa-ce” di Arezzo.
15 FEBBRAIO 2010: presentazione dei rapporti semestrali di attivitàda parte dei Presidenti dei Comitati InterPaese e dei Delegati Inter-Paese.
26 & 27 MARZO 2010 - STRASBURGO: “Rotary e Consiglio d’Euro-pa” Incontro triennale promosso dal Consiglio Esecutivodei Comitati InterPaese. Sul sito ogni informazione di det-taglio ivi inclusi i moduli per la registrazione e per la logi-
stica: www.rotary-icc.org sezione “ICC News/informations & events”
Programma generale del 26:> Note sulle sessione di lavoro sui CIP alla Convention
di Birmingham> Rapporti delle sessioni CIP agli Institute di Parigi di
Varsavia e di Istanbul> Rapporto sulla Conferenza Internazionale di Tunisi> Rapporti dei Coordinatori Nazionali> Rotary e il Consiglio d’Europa> Rotary & Pace> Ruolo ed attività del Consiglio d’Europa*> Ruolo del Rotary al Consiglio d’Europa> Sessione di domande e risposte > Il Consiglio d’Europa e il tema della Pace in Europa**
Programma generale del 27:> Contabilità al 31 dicembre 2009 e previsioni al 30 giugno 2010> Rapporto del Segretario Generale Arthur Bowden> Rapporto del Presidente uscente Serge Gouteyron> Intervento del 1° VicePresidente Internazionale Tonino De Majo> Nomina dei Vice Presidenti Internazionali per il periodo 2010/2012> Organizzazione e nomina dei Componenti del prossimo Consiglio
Esecutivo dei CIP (Presidente, Vice Presidente, Segretario Generale,Webmaster) Tony Polsterer (Presidente entrante)
> Congresso Internazionale di Montreal: “I CIP e la strada per la Pace”(22/6, dalle 15:45 alle 17:15
> Congresso Internazionale di Montreal: stand dei CIP alla “Casadell’Amicizia”
> Riunione Annuale del Consiglio Esecutivo
* M. Yann de Buyer: Capo Divisione Centrale Amministrazione, Personale e Fi-nanza del Consiglio d’Europa; Co-Segretario delle Sezioni “Affari Economici eSviluppo” e Segretariato dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa
** M. Jean Louis Laurens: Direttore della Divisione Affari Politici e Democra-zia del Consiglio d’Europa
Cip, nuove occasionidi incontro e dialogo
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REPORT | ROTARY
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Un nuovo modo di intendere l’accoglienza e il lusso: Baglioni Hotels offre ai propri ospiti un’esperienza unica in grado di coinvolgere tutti i sensi, un viaggio nello stile italiano attraverso la sua cultura e le tradizioni, un lifestyle in cui la bellezza diventa parte di un momento di vita.Passione, ricerca di dettagli e qualità dei servizi sempre personalizzati rappresentano il fiore all'occhiello del brand Baglioni, il tailor made dell'ospitalità.
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ROTARY | UNA FOTO, UN PROGETTO
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1Una foto, un progettoViaggio tra i progetti e le iniziative dei Rotary Club in Italia
RC Bari Castello1
Un brillante concerto, a pochi giorni dalNatale, dell’Orchestra Sinfonica dellaProvincia di Bari, nel Teatro Piccinni diBari gremito, per raccogliere fondi nellalotta per l’eradicazione della polio con ilmotto “End polio now”, l’impegno priori-tario del Rotary. Una riuscita iniziativapromossa dal Rotary Club Bari Castello,presieduto da Alfredo Conte, in interclubcon gli altri Rotary Club baresi.
Livio Paradiso
Alcool e droga: perché rischiare?I Rotary Club di Galatina, Gallipoli, Lecce, Lecce Sud e Nardò si sono riuniti in interclubpresso l’Hotel President di Lecce per affrontare lo scottante tema “Devianza minorile fravecchie e nuove dipendenze, abuso di alcool e droga”. Insicurezze giovanili, tossicodipen-denze, “stragi del sabato sera”, fenomeni tipici della odierna società sono alcuni dei temiaffrontati dai relatori: la Dirigente della Polizia Stradale della Provincia di Lecce Dott.ssaLucia Tondo, il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Lecce Dott. FerruccioDe Salvatore, la Psichiatra Dott.ssa Mariangela Pascali; il dibattito è stato moderato dallagiornalista Silvia Famularo.
Livio Paradiso
3RC del Salento
Il Rotary Club Roma CastelliRomani (Distretto 2080) harecentemente organizzato nel-la sua prestigiosa sede, pressoil Country Club di Castelgan-dolfo, un forum sull’ambientedal tema: “L’inquinamento at-mosferico: costi sociali edeconomici - Governance dellacrisi ambientale”.Moderatore il Dr. VincenzoValenzi, coordinatore del Cen-tro Studi di Biometeorologia onlus di Roma. Numerosi e qualificati gli interventi, tra iquali il Dr. Pasquale Avino, Ricercatore dell’ISPESL, il Dr. Francesco Tedesco, respon-sabile della Campagna Energia e Clima di Greenpeace Italia, il Gen. Massimo Capaldo,Capo Reparto Meteorologia dello Stato Maggiore Aeronautica e Responsabile del Servi-zio Meteorologico dell’A.M., Sergio Bartalucci, fisico ricercatore dell’INFN di Frascati,il Prof. Massimo Scalia, Ordinario di Fisica Ambientale alla “Sapienza” di Roma.Il Forum si è concluso con l’intervento del Presidente del Club, il Generale FrancescoCatalano, che ha auspicato un più profondo impegno per realizzare uno sviluppo com-patibile che coniughi produzione di ricchezza, benessere e qualità dell’ambiente.
RC Roma2
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| ROTARY
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4 RC Pescara ed RC Pescara Ovest D’Annunzio
Il Rotary Club Pescara ed il Rotary Club Pescara Ovest D’Annunzio, nel mese di ottobre cheil calendario rotariano dedica al tema dell’Azione professionale, hanno organizzato un conve-gno pubblico dal titolo “L’etica nelle professioni: quale messaggio per le nuove generazioni”,per richiamare l’attenzione del variegato mondo professionale sulla necessità di una più convinta accettazione ed applicazione dei valorietici nelle proprie attività e per dare in tal senso ai giovani chiari indirizzi di esempio e di riferimento. I Presidenti dei due club Paolo Ga-briele e Giuseppe Di Giovacchino hanno invitato a discutere dell’argomento i Rappresentanti delle Istituzioni Giudiziarie e i Presidenti ditutti gli Ordini Professionali del territorio affinchè dal confronto delle diverse e qualificate opinioni potessero emergere risposte concretetali da costituire un messaggio forte alle nuove generazioni, che oggi vivono in un contesto sociale che certo non li stimola a percepirel’importanza di tali principi. «Un mondo migliore non può prescindere dal principio di legalità, occorre rispettare le regole e gli altri: ilnostro compito è dare l’esempio ai più giovani» ha detto il Procuratore capo della Repubblica di Pescara, Nicola Trifuoggi, che ha apertoil dibattito. Dopo aver parlato del rapporto fra etica e diritto, ha evidenziato come non sempre la deontologia corrisponda all’etica e diquanto occorra «un cambiamento di rotta». I quindici Presidenti degli Ordini professionali, che si sono alternati in successivi interventi,hanno illustrato luci ed ombre dei rispettivi mondi, confrontandosi su come i valori etici debbano, informare i comportamenti professiona-li, come incidano sulla responsabilità delle prestazioni professionali, come si differenzino tra le varie professioni, se si possa accettare ilrelativismo etico, l’esistenza cioè di regole morali diversificate a seconda dei campi di applicazione, delle situazioni e del contesto storicoin cui si manifestano. L’appello finale ai ragazzi, peraltro presenti anch’essi numerosi all’incontro, è di formarsi una coscienza forte e, co-me ha detto in conclusione dei lavori Paolo Dalla Villa, Presidente dell’Ordine dei medici veterinari, di «non accettare mai scorciatoie».
RC Pescara Ovest D’Annunzioe Chieti Ovest
Il 17 e 18 ottobre 2009 si è tenuta la 2° Coppa Rotary Abruzzoper Auto d’Epoca organizzata dai Club Rotary Pescara OvestD’Annunzio e Chieti Ovest, con la collaborazione dell’Achafr Fel-lowship Distretto 2090 e dei club di auto d’epoca federati ASI OldMotors Club D’Abruzzo e Pescara Corse Veteran Car. I punti sa-lienti della manifestazione, svoltasi nelle province di Pescara eChieti, sono stati la deposizione di una corona di alloro ai piedidel monumento situato nella curva ad “Esse” fra Spoltore e Cap-pelle sul Tavo dove dagli anni ’20 al 1960 si svolgevano le corseautomobilistiche “Coppa Acerbo” e “Circuito di Pescara”, la visi-ta al Museo delle tradizioni e arti contadine (MUTAC) con la pre-ziosa guida del Prof. Franco Di Silverio, urologo di fama mondialee fondatore del museo; la gara di regolarità tenutasi in Chieti evinta da Mauro Di Leonardo; la visita al Museo Archeologico diChieti ove sono esposti reperti risalenti al Paleolitico e la famosastatua del “Guerriero di Capestrano” del 5° secolo A.C. esposta inoccasione del recente G8 tenutosi a L’Aquila. L’importanza dellamanifestazione è stata evidenziata dal Governatore del Distretto2090 Giuseppe Ferruccio Squarcia, dall’Avv. Roberto Loi, Presi-dente dell’ASI (federazione italiana di club di auto d’epoca) concirca 150.000 tesserati e da Luigi Cafasi, delegato ACHAFR delDistretto 2090. G.D.N.
66 RC e Club Velico Trasimeno
Rotary Club e Club Velico Trasimenoinsieme per il primo campionato nazio-nale di vela per non vedenti ospitatonelle acque del lago umbro. È statauna grande festa dello sport e della ve-la il 13esimo Campionato NazionaleHomerus di Vela-Open Match Raceper non vedenti ospitato nel Lago Tra-
simeno: certamente è stato un appuntamento importante per il Ro-tary Club Trasimeno, presieduto da Francesco Niccolini, sempre vi-cino ad iniziative dagli importanti risvolti sociali. Il giovane Club diPerugia, infatti, ha consegnato il Trofeo, all’equipaggio campioneitaliano che è risultato quello composto da Luigi Bertanza (timonie-re bresciano) ed Elisabetta Bardella (prodiere padovano). Un equi-paggio di grandi potenzialità tanto da essere campioni del mondo.Ma sul gradino più alto del podio del Campionato Nazionale nonvedenti si è piazzata non solo la voglia di vincere, ma sicuramenteanche quella di vivere, di poter condurre una vita normale, anchenavigare in barca a vela da soli e in perfetta autonomia.
DISTRETTO 2090 CLUB DI GUALDO TADINO,ANCONA, ANCONA CONERO
COMPAGNIA DEI CAVALIERI ROTARIANI12° Raduno Nazionale dei Cavalieri Rotariani
SIROLO (An) 6 - 9 Maggio 2010
Questo evento, previsto per la prossima primavera sulla riviera delConero, presenterà gli aspetti più noti ma anche quelli meno cono-sciuti di una regione al plurale tra i profumi nascosti e le tradizioniperdute che fanno delle Marche il legittimo detentore della più veratradizione nazionale. E’ disponibile il programma provvisorio chepuò essere richiesto alla Segreteria del Comitato organizzatore: Loc.Casale 153, 06023 Gualdo Tadino (Pg), Tel/Fax: 075-9145013, Cell.335-6223571, www.cavalierirotariani.it, [email protected].
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ROTARY | UNA FOTO, UN PROGETTO
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RC Tolentino“Dove si fa del bene cerchiamo di essere partecipi. Ci fasentire bene. Sostengo il progetto Tirotary del Rotary di
Tolentino perché è importante prendere per tempo la malattia”. Loha detto l’attrice Maria Grazia Cucinotta nei giorni scorsi a Tolenti-no, ad Abbadia di Fiastra, al galà di beneficenza per presentare esostenere il progetto “Tirotary” a cura del Club rotariano tolentina-te, presieduto da Andrea Passacantando, volto ad uno screeningsulla funzionalità della tiroide a tutti i ragazzi delle scuole mediesuperiori del comprensorio di Tolentino. “Un progetto impegnativo- dice il presidente Andrea Passacantando - che grazie alla volontàdi medici e soci rotariani e ai tanti enti ed istituzioni nazionali e lo-cali si vuole con forza portare avanti al fine di monitorare la salutedei nostri ragazzi. Un service importante da circa 60.000 - 70.000euro, 60 - 70 euro per visita per 1.000 ragazzi, che regaleremo allacomunità. Un ringraziamento al nostro grande ospite Maria GraziaCucinotta che, ricordo gratuitamente, si è reso disponibile per que-sto evento che penso sia irripetibile. Un grazie a tutti i soci, medi-ci, dirigenti delle scuole superiori di Tolentino che si sono resi su-bito disponibili per attuare il progetto”. Scopo dell’iniziativa è mo-nitorare la funzionalità della tiroide in questa fascia di età dove av-vengono i maggiori cambiamenti ormonali e fisici e valutarli pre-ventivamente. Il progetto “Tirotary” mira ad effettuare una anam-nesi, una visita e una ecografia della tiroide avvalendoci di unaequipe di medici rotariani di alto livello senza nessun costo per i
ragazzi tolentinati che vivono in una città iodio carente. I dati ver-ranno poi utilizzati esclusivamente per fini statistici e saranno og-getto di convegni e dibattiti pubblici con relatori di elevato spesso-re. “Il progetto - aggiunge Stefano Gobbi - viene avviato nel mesedi gennaio”. Il progetto è sostenuto da Maria Grazia Cucinotta allaquale è stato assegnato il titolo di “Paul Harris Fellow” anche perle altre numerose attività di solidarietà che l’attrice sostiene. “Hogirato tutto il mondo dove ho preso tanti premi, ma non mi era maicapitato di riceverne uno così tanto importante per il Rotary. Il Clubtolentinate fa cose meravigliose ed è bello unire al galà la beneficen-za per fare del bene a favore di persone che stanno peggio di noi.Iniziative come queste ci rendono vivi”.
Carla Passacantando
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22 Rotary Club
RotaryNet e l’Era dello Swing è l’iniziativaper l’India - promossa da 22 Rotary Club epatrocinata da Distretto 2040 e 2050, daiDistretti Rotaract 2040 e 2050 oltre che dal-la Presidenza della Repubblica, dalla Presi-denza del Consiglio dei Ministri, dal Mini-stero dei Beni ed Attività Culturali, dalleIstituzioni milanesi e da 7 comuni lombardi- che prevede lo sviluppo di un progettoprincipale dedicato, fino all’anno prossimo,
a contribuire alla realizzazione dell’Ospeda-le di Umden nell’India del Nord Est, inun’area geografica in grave emergenza sani-taria e sociale (la mortalità infantile sotto i 5anni raggiunge l’87%). Per esso si stannoraccogliendo anche fondi oltre che materiali.Parallelamente i singoli Rotary Club promo-tori possono sviluppare progetti “satellite”,in cui agli enti beneficiari da loro individua-ti vengono donate attrezzature sanitarie usa-te e ricondizionate, procurate dalla rete, manon impiegabili per questo ospedale. Cosìogni Rotary Club promotore può riceverepiù di quello che dà grazie all’effetto molti-
plicatore di RotaryNet. Il Gran Galà musica-le di beneficenza “Le Big Band nell’Era del-lo Swing: omaggio a Glen Miller, Benny Go-odman, Duke Ellington”, evento per la rac-colta di fondi a favore dell’iniziativa, si terràil 29 marzo 2010 al Teatro dal Verme di Mi-lano. Si esibirà la Big Band di 20 elementidel Maestro Paolo Tomelleri, con la vocenarrante della serata di Lino Patrono che ciaccompagnerà in questo viaggio musicale,con aneddoti legati alle grandi band del-l’epoca e con richiami agli aspetti sociali diuno scorcio di storia che fu attraversato dal-la seconda Guerra Mondiale. Non manche-ranno sorprese sceniche legate alla danza edalle suggestioni del modo di vestire “Vinta-ge” di quel periodo. Per la assegnazione deiposti numerati (obbligatoria per motivi orga-nizzativi) rivolgersi a Banca Popolare di Mi-lano, Partner della manifestazione, chiaman-do la Dottoressa Stefania Marchese([email protected] 02-7700.2501)di BPM. Si raccomanda di anticipare le ri-chieste via e-mail. L’assegnazione avverràsecondo il criterio della priorità temporale.
Info: Giorgio Rossi, RC Milano [email protected]
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Pensare al nostro futuro signifi-ca prevedere l’evoluzione dellaSocietà nella quale viviamo
per anticiparne i percorsi di cam-biamento e adeguare ad essi il mo-dello dei nostri Club. Ernest He-mingway scrisse: Oggi non è che ungiorno qualunque di tutti i giorniche verranno, ma ciò che farai intutti i giorni che verranno dipendeda quello che farai oggi. MentrePaul Valéry asseriva: Il problema ainostri tempi è che il futuro non è co-me è sempre stato. Possiamo soloprevedere un futuro abbastanzaprossimo, perché se volessimo preve-derne uno lontano non potremmofarlo basandoci sulle conoscenze dioggi. Il rotariano Winston Chur-chill, con il suo solito umorismo,amava dire: L'abilità politica èl'abilità di prevedere quello che ac-cadrà domani, la prossima settima-na, il prossimo mese e l'anno prossi-mo. E di essere così abili, più tardi,da spiegare perché non è accaduto.
Ma non essendo noi dei politicidobbiamo rimanere con i piedi perterra e basarci su quello che è con-cretamente prevedibile per giunger-vi, magari, un po’ prima degli altri.Le vie d’azione e di sviluppo delRotary rimarranno essenzialmentedue: l’internazionale e la territoria-le.
L’AZIONE INTERNAZIONALE
Il Rotary è proiettato internazional-mente verso il cambiamento dellecondizioni sociali dei paesi sotto-sviluppati e in via di sviluppo perrenderle confacenti alla dignità cuiogni essere umano, direi ogni esse-re vivente, ha diritto. Non credoche il modello d’intervento possaavere, almeno per il corto e mediotermine, modifiche sostanziali daquelle con le quali sta affrontandoil domani la Rotary Foundation.Migliorando via, via con la visionefutura la semplicità dei suoi inter-venti e dei suoi finanziamenti, si
rende sempre più moderna e piùcompetitiva sullo scacchiere mon-diale, anche effettuando opportuneassociazioni temporanee con par-tner privati e pubblici di grandespessore come sta avvenendo perl’eradicazione della Polio nel mon-do. Purtroppo non è prevedibile chenei periodi di tempo medi e lunghipossano verificarsi cambiamenti ta-li da poter debellare la povertà, lasete, la fame, l’ignoranza e la vio-lenza nelle zone del mondo partico-larmente vulnerabili. Abbiamo eavremo ancora molto da fare. Pernoi rotariani italiani e in specie noimeridionali, nell’Azione Internazio-nale s’impone prioritariamentel’impegno per una possibile pacenel Mediterraneo. È necessario cheil Rotary impegni i suoi Club, pre-senti in quasi tutte le nazioni medi-terranee, per studiare ogni formapossibile di vita in comune e ognipossibile cooperazione culturale,economica e sociale. Solamente co-
Il Rotarynel futuroRaffaele Pallotta di Acquapendente
Mi interessa molto il futuro.E’ lì che passeròil resto della mia vitaGroucho Marx
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sì potrà cooperare concretamenteallo sviluppo culturale della civiltàdella Pace. Solamente se noi sapre-mo culturalmente contribuire a faredel Mediterraneo un mare di pace,potremo sperare di giungere allanostra splendida e utopica speranzadi un mondo in pace.
L’AZIONE TERRITORIALE
La proiezione del Rotary nel terri-torio in cui svolge il proprio servi-zio rappresenta, invece, la cartinadi tornasole con la quale misurarela nostra capacità evolutiva di sa-per modernizzare il nostro modelloassociativo senza stravolgere o di-menticare il nostro passato e i no-stri valori. Estremamente breve etravagliata è la vita di coloro chedimenticano il passato, trascuranoil presente, temono il futuro: giuntial momento estremo, tardi compren-dono di essere stati occupati tantotempo senza concludere nulla, halasciato scritto Seneca. Ogni Clubrotariano è chiamato ad essere os-servatorio costante ed attento deisintomi sociali evolutivi della pro-pria comunità, difficilmente so-vrapponibili a quelli che si manife-stano in altre zone territoriali avolte, anche, vicine. Gli assiomisui quali dovremo sempre più emeglio impostare l’attenzione asso-ciativa sono: l’economia, l’integra-zione etnica e religiosa, l’ambien-te, il vivere sociale.
L’ECONOMIA
Stiamo vivendo un rapido passaggiodai valori che, in economia e nellavita sociale, il capitalismo e il co-munismo pretendevano di rappre-sentare, a dei valori più essenziali
di prudenza determinati dal falli-mento reale che hanno avuto i duesistemi spinti alla rigidità ideologi-ca. E’ necessario trovare una via dicompromesso economico - socialeche possa preservare la libera im-presa in un mercato socialmenteequo e solidale e una dirigenza po-litico - amministrativa che abbia esia capace d’attivare sistemi di sor-veglianza, prevenzione e indirizzoper evitare i fenomeni recessivi co-me quello che stiamo vivendo.
INTEGRAZIONE ETNICA
E RELIGIOSA
Sarà sempre più necessario trovarevalori di essenzialità spirituale emorale interreligiosi che possanofavorire l’integrazione di tutti gliesseri umani relegando ai confinidella realtà quei fenomeni di terro-rismo che si mascherano con l’inte-gralismo religioso. Sarà, anche, in-dispensabile favorire l’integrazionedelle varie etnie donando loro ri-spetto e, soprattutto, pretendendorispetto per le nostre tradizioni e ilnostro comune senso della moralitàe della legalità.
L’AMBIENTE
Nessun raggio di sole si è mai perso,ma il verde, nel quale sveglia la vi-ta, ha bisogno di tempo per germo-gliare, e non sempre è sicuro che chiha seminato possa vederne il raccol-to ma, se non avrà seminato in tem-po, avrà condannato i figli a unadifficile esistenza, ripeteva AlbertSchweitzer, un grande rotariano.Sarà necessario impegnarsi sempredi più in una tutela ecologica razio-nale dell’ambiente per difendere laqualità della vita dei nostri figli e
scongiurare fenomeni naturali av-versi. La svolta verde annunziata daObama potrebbe finalmente favorir-ne un inizio fattivo e non “chiac-chierologico”. Bertrand de Jouvenelnell’Art de la conjectures, osserva-va che il proiettarsi dell’uomo versoil futuro è un ‘bisogno’ della specieche v’imprime una delle dimensionipiù marcate e persistenti.La progressiva accelerazione di untale bisogno, però, ha portato a unasocietà dominata dal principio dello‘sviluppo’ a fronte del quale la na-tura ha perduto le sue originarie ca-ratteristiche. I problemi connessicon uno sconsiderato sviluppo deiconsumi sono ben conosciuti: lascarsità delle risorse e delle fontid’energia, l’avanzamento tecnologi-co e l’inquinamento, il degrado eco-logico e la tutela dell’ambiente, so-no tutti aspetti d’una società di-mentica dei valori naturali fonda-mentali, non attenta solo alla civil-tà, che ha penosamente costruitoattraverso i secoli, ma alla sua stes-sa esistenza proiettata verso il futu-ro. Tibor Scitovsky ha scritto che ilnostro benessere economico è incostante aumento, tuttavia il risul-tato è che non siamo più felici. Ac-canto alle speranze di nuove risor-se, e nuovi mezzi di risanamentoambientale - tali da ricondurre lacomunità a un assetto stabile e de-finitivo - sono venuti ad agitarsi,sempre più inquietanti, talune sin-dromi nevrotiche. Da quella di tipoorwelliano della spersonalizzazione,dell’alienazione e della modifica-zione genetica dell’uomo per unaincontrollabile e irreversibile alte-razione dell’ambiente che dovrebbeportare all’inevitabile distruzione
Ogni Club rotariano è chiamato ad essere osservatorio costante e attentodei sintomi sociali evolutivi della propria comunità,difficilmente sovrapponibili a quelli che si manifestanoin altre zone territoriali a volte anche vicine
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dell’umanità, a quella, incosciente,dell’ottimismo a tutti i costi che at-tribuisce alla natura infinite possi-bilità di sopportazione e di recupe-ro. Anche accettando l’affermazionedi Sigmund Freud, il padre dellapsicoanalisi, che è opportuno accet-tare la nevrosi universale perché ri-sparmieremo di farcene una perso-nale, sia la versione “terroristica”sia quella del “tutto va bene” appa-iono alquanto discutibili. Dobbiamopartire dal concetto che, se è veroche il degrado ecologico è inconte-stabile, è altrettanto vero che non sihanno valutazioni ‘scientificamente’certe sull’intensità degli effetti in-
quinanti nel tempo, con riferimen-to, oltre che agli organismi, ancheagli ecosistemi nel loro complesso enelle loro interrelazioni. Non poten-do e non volendo associarci a colo-ro che predicano il terrorismo am-bientale e a coloro che sottovaluta-no incoscientemente il problema, lanostra analisi non può che basarsisu conoscenze certe. Il Club rota-riano non può e non dovrà rimanereassente in questo impegno di salva-re la natura per tramandarla, anco-ra vivibile, alle generazioni future.Dovrà essere, al contrario, partico-larmente vigile sulle insidie am-bientali che insistono sul proprio
territorio. Per tutelare razionalmen-te i beni ambientali, architettonici,artistici e paesaggistici connessi in-delebilmente con la nostra memo-ria.
IL VIVERE SOCIALE
(VIVERE MEGLIO, VIVERE TUTTI)Nel territorio di ciascun Club, se-condo il modello del vivere sociale,dovremo impostare modernamente iritmi e i rituali dei nostri Club, perrenderli sempre più confacenti aimigliori livelli della società locale ealle aspettative dei giovani soci,perché possano realmente esserepunto di riferimento per tutti coloro
Potremo domani, come oggi,contribuire a costruire un mondo migliore solo proiettandoci nel sistema evolutivoper cercare di contribuire a migliorare le condizioni, materiali ed etiche,della vita di ogni essere umano, in qualsiasi parte del mondo si trovi
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che vorranno condividere il nostroimpegno.La violazione dei diritti dell’uomo,ma anche la dimenticanza dei suoidoveri, sono diventati affari correntie, non di rado, si chiudono ambe-due gli occhi in nome di una ipocri-ta quanto deteriore tendenza a nonvedere, non sentire e non parlare.Potremo, noi rotariani limitare lanostra azione agli interventi di be-neficenza? Potremo limitarci allemanifestazioni, sia pure pregevoli,di esclusivo livello culturale, senzarisvolti sociali? Penso che il tempodelle parole e delle disquisizioniteoriche sarà del tutto accantonato.Potremo domani, come oggi, contri-
buire a costruire un mondo miglioresolo proiettandoci nel sistema evo-lutivo per cercare di contribuire amigliorare le condizioni, materialied etiche, della vita di ogni essereumano, in qualsiasi parte del mon-do si trovi. Come primo impegnodovremo riflettere realisticamentesui problemi specifici della nostracomunità per cercare di contribuirea risolverli. Dovremo, per fare ciò,sempre più impegnarci in una co-stante azione di “politica sociale”,meglio definibile come “politicadella comunità”. Per poter conti-nuare nel nostro servizio è indi-spensabile che prima del numero sivaluti attentamente la qualità di co-
loro ai quali consentiremo di porta-re il nostro stesso distintivo. Ognu-no di noi deve essere impegnatonella continua ricerca di personegiuste che possano essere rotarianigiusti. Dovremo anche, pur nel no-stro spirito di internazionalità, af-fermare ancor più tenacemente esempre con orgoglio il nostro essereitaliani e difendere con fermezza inostri livelli di cultura artistica,letteraria, filosofica e giuridica,senza tralasciare le nostre eccellen-ze nei campi della tecnica. La pos-sibilità che avremo di poterci inse-rire concretamente nello sviluppodel nostro territorio sarà connessaprincipalmente a tre fattori. Il pri-
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mo sarà quello di qualificare in ma-niera severa i nostri Club con socidi grande spessore, inseriti nellarealtà lavorativa, perché le loro pro-poste possano essere concretamen-te interessanti.Il secondo sarà quello di favorirel’ingresso nei nostri Club di sociche, lasciando integri i criteri selet-tivi, possano essere per età inseritinella conoscenza dei problemi con-temporanei e prevederne i futuri. Ilterzo sarà quello di trasformare inostri Club in autentici osservatoricittadini per poter effettuare unacostruttiva e costante funzione criti-ca e poter, con le proprie proposte,“fare opinione” nel servizio a favo-re delle nostre comunità occupan-doci di problemi di traffico, sanità,degrado urbano, disagio giovanile,formazione, per poter concretamen-te interagire con i loro processi in-novativi, anticipandone l’evoluzio-ne, per esserne parte trainante enon trainata. Sarà necessario ridi-mensionare il rito delle conversa-zioni e dei convegni con politici,uomini di cultura e personalità me-diatiche a rare occasioni. Dovremofinirla di fare solo gli “ascoltatori”.Dovremo necessariamente dividerei nostri soci in vari Gruppi di studioe di proposta pragmaticamente ri-volti alla funzione di studiare i pro-blemi del vivere comune e trovarepossibili proposte operative concre-tamente capaci di migliorarle. E’ovvio che il Club potrà divenire co-scienza critica del territorio urbano,solo se sarà capace d’essere porta-tore d'interessi generali e non cor-porativi e d’elaborare l'etica del di-sinteresse nei suoi progetti, qualita-tivamente proponibili. Se vogliamo
portare una parola di Pace perchétra i popoli non esistano più barrie-re invalicabili di razza e religione,dobbiamo cominciare con il com-battere l’indifferenza, l’egoismo el’inefficienza, iniqui confini che se-parano tra di loro le persone nellenostre Comunità.Dovremo sempre più essere porta-tori della esigenza di una forte lega-lità etica nei nostri rapporti, conl’esempio personale e con l’impe-gno di gruppo. Essendo necessaria-mente molto attenti alle nuove atti-vità di lavoro che si affermano nellasocietà per garantire nei nostriClub la presenza di coloro che lepraticano. Se non lo facessimo di-verrebbero in breve volgere di tem-po obsoleti e sorpassati. Per lavora-re con successo in un ambiente cosìcaratterizzato sono necessarie, giàoggi, nuove competenze e capacitàper comprendere e gestire la com-plessità, trovare in essa occasionidi sviluppo, prendere decisioniponderate e razionali.Per riuscirvi dobbiamo raggiungerela consapevolezza dei nostri puntidi forza e dei nostri limiti. Conoscite stesso è inciso sul frontone delTempio di Delfi da più di duemila-cinquecento anni. Dovremo neces-sariamente trovare un primo ap-proccio razionale e un secondo dicarattere emotivo intellettuale, pertentare di risolvere i problemi so-ciali che ci circondano. Sarà un ap-proccio che David Goleman defini-rebbe basato sull’intelligenza emo-tiva, una intelligenza che permettedi fare scelte complesse caratteriz-zate da grande lucidità.Sarà innanzi tutto necessario bandi-re dai nostri Club ogni forma di ri-
sentimento e ogni rivalità. Dovremoessere sempre più competitivi nelservizio, anche nel giusto desideriodi impegnarci nei più elevati livellirotariani, ma dobbiamo e dovremosempre più ricordare che nella no-stra vita associativa deve esistere lacompetizione, ma devono essere as-senti rivalità e risentimenti chepossono condurre, chi non sarà sta-to scelto, alla deleteria “sindromedel torto ricevuto”. Sarà sempre piùnecessario saper chiarire tra di noi,guardandoci lealmente negli occhi,ogni eventuale dissapore, senza far-ne un problema generale da portareall’attenzione di una molteplicità dipersone. Solo se nei nostri Club re-gnerà l’armonia potremo impegnar-ci realmente nel nostro compito es-senziale di migliorare la qualitàdella vita e la dignità di ogni essereumano, senza mai aver paura d’ave-re il coraggio di esprimere le nostreidee e le nostre proposte, elaboratecon il cuore e con la mente, con-frontandoci pacatamente, ma afronte alta, con chiunque. EleanorRoosevelt amava ripetere Il futuroappartiene a coloro che credono allabellezza dei propri sogni.Aggiungerei che il futuro può esse-re affrontato solo se sapremo con-servare integre le salde radici delnostro entusiasmante passato. Mon-taigne era, però, solito dire non ba-sta fare l’elenco delle esperienze, bi-sogna valutarle e soppesarle; biso-gna averle digerite e distillate, perpoi fare i conti e stabilire quantovalgono. Solo così sarà possibileconcretizzare il sogno di un mondoin pace più giusto e solidale, co-struendo il futuro con le nostre ma-ni. ■
Dovremo necessariamente dividere i nostri soci in vari Gruppidi studio e di proposta, pragmaticamente rivolti alla funzionedi studiare i problemi del vivere comunee trovare possibili proposte operative concretamente capaci di migliorarle
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Mancano poche settimane al 6 aprile 2010, primo anniversario del tragi-co evento sismico che ha sconvolto la città dell’Aquila, in Abruzzo. Partendo da questa tragica fatalità il Distretto 2090 del Rotary, che
comprende tra le sue regioni proprio l’Abruzzo, si è trovato a gestire l’attivitàdei 67 Club in maniera molto condizionata dalla tragedia.I Rotariani sono abituati a rispondere con i fatti alle esigenze delle comunità:così è stato anche in Abruzzo dove - superata la prima fase dell’emergenza - siè guardato avanti, al futuro, dunque alla ripresa della vita.Primo atto di assoluta volontà operativa la costituzione, il 16 aprile 2009,dell’Onlus denominata propria “Comitato Rotary per l’Università dell’Aquila”presieduta dal Past Governor Tullio Tonelli di Pescara, artefice insieme al nota-io rotariano Mastroberardino della costituzione legale dell’organismo, a tempodi record. Una costituzione strettamente connessa alla sottoscrizione con l’Università
Il nostro aiutoper il futurodell’AbruzzoFerruccio Squarcia
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abruzzese di una lettera d’intenti -firmata dai Governatori Distrettualidal 2009 al 2012 - per finalizzare leazioni Rotariane alla messa in sicu-rezza e riattivazione di uno dei luo-ghi di studio più significativi del-l’Ateneo Aquilano. La scelta è, infat-ti, caduta sul blocco A della Facoltàd’ingegneria, subito apparso tra imeno danneggiati e realmente basi-lare nel percorso formativo. La lette-ra d’intenti, che porta la firma delMagnifico Rettore dell’Ateneo prof.Di Iorio, è un documento d’incisivadisponibilità e di reale attenzione daparte del Rotary alle esigenze dellasede Universitaria. Un’azione di sostegno che ha intesorivolgersi alle nuove generazioni co-me primario obiettivo d’impegno deirotariani e, conseguentemente, rico-noscere il ruolo dell’Università comevolano economico, culturale e socia-
le, fattori basilari per garantire il re-cupero funzionale della città e del-l’economia collegata. Tutti i Club del sistema Rotary - inItalia e nel mondo - hanno espressosensibile attenzione alla vicenda“terremoto”: l’hanno fatto con dona-zioni significative ed anche impe-gnandosi in azioni di alto valoreumanitario. Da ricordare che i versamenti posso-no essere effettuati a “Comitato Ro-tary per l’Università dell’Aquila”:Carichieti SpA filiale di PescaraAgenzia 6 IBAN IT 83Q 0605015406 CC0500081968.Dall’1 luglio 2009 il Distretto 2090ha reso operativo un comitato tecni-co, coordinato dai Governatori2010/2011 Mario Struzzi e2011/2012 Francesco Ottaviano,composto da professionisti rotariani,ingegneri, architetti, geologi, ecc.,
con la funzione, in piena collabora-zione con il corpo docente dell’Ate-neo, di individuare soluzioni per unarapida definizione e completamentodei lavori. Interessante segnalareche nel comitato tecnico sonoopera-tivi diversi Gruppi di lavoro, tra cuiquello di “Geotecnica” affidato alPDG del distretto 2090 UmbertoLenzi e quello “strutture” coordinatodal prof. Gattulli dell’Universitàaquilana, Attiva anche una Commis-sione Distrettuale con funzione con-sultiva - presieduta da Maurizio Fio-ravanti assistente del Governatore2009/2010 - cui prendono parte ipresidenti dei Club Aquila ed Aqui-la Gran Sasso d’Italia, oltre ai Rotarydi Sulmona e Avezzano, località li-mitrofe all’area. Obiettivo della com-missione intercettare le esigenze deiterritori e suggerire azioni a supportodel progetto per la sede universita-
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ria, assicurando anche a tutti i Club,la maggiore chiarezza e trasparenzasu obiettivi, metodi e azioni da svol-gere nell’anno rotariano 2009/2010. Proprio in tale ottica è apparsa basi-lare la realizzazione di una pubblica-zione diffusa, in Italia in forma carta-cea e anche a livello internazionalein formato elettronico: con lo scopodi raccontare, in maniera semplice,con ampio ricorso ad immagini ed aschematizzazioni progettuali, lo statodell’edificio oggetto dell’intervento,le soluzioni adottate, gli auspici con-cretizzati e la valenza economica de-gli interventi con la possibilità dipersonalizzare ed “adottare” singoleparti dell’opera. Un vero “speciale” informativo dedi-cato al Terremoto per far si che paro-le e immagini rendano idea e faccia-no meglio conoscere quella che èun’autentica emergenza del nostro
Paese, cui il Rotary Italiano intendesignificativamente rispondere. Rispondere grazie all’impegno ditanti Rotariani di buona volontà, ne-cessariamente pronti ad operare “aldi sopra di ogni interesse personale”,il progetto procede con concretezza,infatti dopo la rimozione delle mace-rie - eseguita dai Vigili del Fuococon la consueta apprezzata abilità ededizione - sono stati restaurati ereinstallati i lucernari. Nel frattempoi tecnici Rotariani stanno proceden-do per individuare soluzioni ottimaliper velocizzare l’impegno assunto.Idea della commissione tecnica èche il fabbricato, ripristinato e postoin totale sicurezza con sofisticati si-stemi antisismici, possa essere resti-tuito alla città ed agli studenti intempo utile per l’anno accademico.Certamente in tutti i Rotary Club,l’argomento “terremoto” ha occupato
ripetuti momenti di dibattito, finaliz-zati a raccogliere somme adeguateper contribuire a un percorso comu-ne, di assoluto impegno; molto riccoil calendario d’iniziative promossedai Club per sensibilizzare rotarianie opinione pubblica sul progetto perl’università: riunioni specifiche sisono tenute a Terni, a Pescara, a Sa-lerno, a Padova, per citare alcunedelle numerose occasioni. Tullio Tonelli, come Presidente dellaOnlus per il terremoto, informa che“a fine gennaio 2010 i versamentihanno ampiamente superato i700.000,00 €, ma non è azzardatosegnalare che le somme versate oimpegnate ammontano ad un milionedi euro”. Dunque una somma di rilevo cuihanno dato importante contributoRotaract e Inner Wheel ed anche, alivello Italia, oltre alla maggioranza
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dei Club del Distretto 2090, diretta-mente i Distretti 2030, 2040, 2070,2080, 2100, 2110, 2120. Ma l’emergenza terremoto ha trovatoaltamente sensibili anche molti Ro-tary Club esteri: donazioni sonogiunte da Russia, Stati Uniti, Svizze-ra, Canada e Principato di Monaco;di rilievo il versamento del RotaryClub di Etobocoke, Toronto mentretra i versamenti individuali impor-tante quello del Sindaco di Kobe inGiappone. Anche aziende significa-tive hanno voluto partecipare al pro-getto: è il caso della multinazionaleLafarge che ha definito una donazio-ne mettendo a disposizione del can-tiere 100.000 mq. di pannellature incartongesso per tramezzi e divisori,una quantità rilevante tale da farprevedere sia l’utilizzo per la Facoltàd’ingegneria che anche per altrestrutture universitarie.Tra gli appuntamenti dei prossimimesi, la manifestazione in program-ma il 12 febbraio 2010 per la conse-gna alla ONLUS da parte del Presi-dente del Consiglio nazionale del-l’Inner Whell Natascia Passarini -presente anche Alessandra ColcelliGasperini Governatrice del Distretto209 dell’Inner Wheel - della sommaraccolta dall’Associazione con l’im-pegno ad una ulteriore opera di sen-sibilizzazione. La manifestazione sa-rà tenuta nella Rotary House di Ro-io: una casetta di legno che nell’areauniversitaria dove è ubicato il bloccoA della Facoltà di ingegneria oggettodell’intervento Rotariano, è in primafila per dare il benvenuto ai visitatoried essere un punto di incontro traRotariani sensibili al progetto. ■
Il padiglione dell’Universitàin fase avanzata di ricostruzione
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In cordata con gli Alpiniper l’Abruzzo Alberto Cristanelli
L a cordata tra il Distretto 2060, il Distretto 2050, l’Associazione Naziona-le Alpini (8000 Alpini hanno lavorato in Abruzzo) ed altri Amici ancora,sabato 14 maggio 2009 è giunta in vetta.
Un sole velato al cospetto delle cime del Gan Sasso, già imbiancate di neve,ha accolto duemila persone convenute per la cerimonia di consegna di 32
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ROTARY | ROTARY SUL TERRITORIO
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casette, più una intitolata Casa de-gli Alpini (il 33 dell’inno alpino),agli sfollati di Fossa, Comune vici-no all’Aquila e noto sito archeologi-co (reperti risalenti al X sec. a.C.)gravemente colpito dal catastroficoterremoto del 6 aprile scorso, concinque vite umane perdute in pae-se.Presenti, tra gli altri: per il Governoil sottosegretario alle infrastrutturee trasporti Mario Mantovani, la Pre-sidente della Provincia StefaniaPezzopane, il Sindaco di Fossa Lui-gi Calvisi, il vice Presidente delConsiglio regionale Attilio Demat-teis, il Presidente della Provincia diBelluno Gianpaolo Bottacin, il Pre-sidente Nazionale dell’AssociazioneNazionale Alpini Corrado Perona,molti volontari della Protezione Ci-vile e tanti Alpini con i rispettivigagliardetti.
Il Rotary era rappresentato daiPDG Alberto Cristanelli con Lucinae Cesare Benedetti (con cappelloalpino) per il Distretto 2060, dalPDG Carlo Vailati Riboni per il Di-stretto 2050, dal PDG GiorgioSplendiani con Sofia, pure loroaquilani sfollati, per il Distretto2090. Dopo gli onori al gonfalonedel Comune di Fossa e al labarodell’Associazione Nazionale Alpini,resi dalla fanfara e da un picchettoin armi del 9° Reggimento AlpiniL’Aquila, sono seguiti l’alza bandie-ra, i discorsi ufficiali e la benedi-zione delle 33 casette consegnateagli sfollati.E’ stata quindi scoperta, da Lucinae da una donna di Fossa, una gran-de lapide in bonzo su uno slanciatocippo di roccia bianca (“totem”), ri-portante l’elenco dei donatori che,in cordata, hanno contribuito alla
realizzazione del progetto, tra i qua-li si legge “Rotary International -Distretto 2060 e Distretto 2050”.Analogo ricordo verrà apposto, me-diante una targa, sulle due unitàimmobiliari donate dai due Distrettidel R.I.. Le casette, realizzate construttura portante in legno, comeprescritto dalla Protezione Civile,hanno pareti esterne dello spessoredi cm. 20, intonacate, con i pavi-menti e i rivestimenti del bagno inpiastrelle di ceramica, destinatepertanto a durare nel tempo, dotatedel monoblocco della cucina e degliarredi del bagno, e sono costituiteda un soggiorno con punto cottura,due stanze e servizi per una super-ficie di 50 mq., arredate a cura del-la Protezione Civile, ciascuna desti-nata a un nucleo di 3-4 persone.Il Comune di Fossa, che ha messo adisposizione il terreno e che rimane
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proprietario degli immobili, quandogli sfollati, ora ospitati, potranno ri-tornare nelle loro case, prevedibil-mente tra alcuni anni, destinerà lecasette ad abitazione per gli stu-denti dell’Università dell’Aquila.Il costo complessivo di ciascunaunità abitativa è ammontato a60.000 Euro. La generosità dei Ro-tariani del Distretto 2060, e dei Ro-tary Club di Salzburg Nord e diAugsburg Römerstadt unitisi a noi,ha consentito di raggiungere lacomplessiva somma di Euro85.013,00 oltre ad Euro 16.320,00raccolti al Congresso Distrettuale diRiva del Garda, per complessivi
Euro 101.333,00, interamente ver-sati, il 03 novembre 2009, all’Asso-ciazione Nazionale Alpini, che hacostruito le casette.Il Distretto 2060, quindi, ha donatouna intera casetta ed ha cofinanzia-to, con il Distretto 2050, la secon-da, contribuendo, con il rimanente,alla prossima costruzione, sempreeffettuata dall’Associazione Nazio-nale Alpini, di una chiesetta e diuna casa sociale del nuovo insedia-mento di Fossa. Missione compiuta,quindi: il Rotary ha partecipato aldolore della Gente d’Abruzzo perquello che ha perso ma ha gioitocon essa per questa realizzazionecon ciò aiutandola, come ricordatodalla Presidente della Provincia, arimanere e a ricostruire la propriastoria e la propria identità ai piedidel Gran Sasso. L’Aquila, dunque,volerà di nuovo. ■
L’inaugurazione delle unità abitative,alla presenza delle autorità rotariane e civili:nella foto al centro i PDGCesare Benedetti (D 2060),Carlo Vailati Riboni (D 2050),Alberto Cristanelli (D 2060),Giorgio Splendiani (D 2090)
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DISTRETTO 2030
Dagli abissialle alte vetteSilvano Balestreri
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“Se vuoi andare veloce vai da solo,ma se vuoi andare lontano vai incompagnia”. Questo antico prover-bio africano piace ad AlessandroPastorini, 64 anni fra due mesi, ro-tariano da venti, genovese trapianta-to ad Aosta, medico innamorato del-la professione, Governatore del Di-stretto 2030. Gli piace perché è con-vinto che il gioco di squadra sia laformula vincente nella sfida rotaria-na di costruire un futuro migliore, inun mondo migliore. La squadra diPastorini è formata da 87 Club di-stribuiti tra Liguria, Piemonte e Val-le d’Aosta. Sono le tre regioni delNord Ovest italiano, che il logo di-strettuale, disegnato da Chicco Mar-garoli, rappresenta come un trifo-glio, pianta simbolo di fertilità.Gli 87 Club mettono in campo 5.290soci, uomini e donne, fortementemotivati che condividono il mottodel presidente internazionale JohnKenny: “Il futuro del Rotary è nellevostre mani”. Numeri e statistichefotografano la vitalità e l’entusiasmoche caratterizzano il Distretto 2030:continua, infatti, a crescere l’“arruo-lamento” volontario di nuovi socipronti a “servire al di sopra di ogniinteresse personale”. Molti sono gio-vani che coniugano volentieri le lorofresche energie con l’antica espe-rienza dei soci che hanno già i ca-pelli bianchi. Il Distretto, in sintoniacon l’evoluzione della società civile,si è fatto più “rosa” grazie alla pre-senza di 367 donne. Le pari oppor-tunità sono rispettate anche nell’or-ganigramma distrettuale, dove il Go-vernatore ha calato un poker diquattro assistenti donne.Gioco di squadra, formazione e con-divisione degli obiettivi hanno com-
pattato il Distretto, che ha rispostocon un’adesione corale e convintaalla chiamata dell’assemblea diSaint Vincent e del seminario sullaleadership a Racconigi, dove è statoregistrato il tutto esaurito. “Il Rotary- dice Pastorini - è un’organizzazio-ne di volontari, volontari che nellavita sono dei leader. Ogni singoloRotariano ha scelto, in veste di vo-lontario, di diventare socio del Rota-ry. Quando si lavora con dei volonta-ri, non si possono dare ordini. La di-rigenza rotariana a tutti i livelli nondeve comandare, ma ispirare, moti-vare, guidare, servire, ascoltare,avere tatto, saper comunicare e ave-re fiducia nei Rotariani e nei RotaryClub come loro hanno avuto fiducianella loro leadership. Il rispetto de-gli altri si conquista con il propriomodo di agire”. E dove i soci non ar-rivano personalmente, arrivano vir-tualmente. Infatti, grazie all’intelli-gente lavoro del webmaster Luigid’Andrea, un vero campione dellarete informatica, il Distretto ha vara-to la rivoluzione tecnologica, chepermette di seguire in videoconfe-renza dal computer di casa semina-ri, convegni, incontri rotariani. Perla prima nella storia del Distretto ilGovernatore ha affidato i suoi auguridi Natale a un messaggio trasmessoin rete.“Il Rotary International - dice Pa-storini - ci invita in particolare a
considerare che le nuove generazio-ni hanno stili di comunicazione e unapproccio tecnologico sensibilmentediversi rispetto a quelli della prece-dente generazione. Per i giovani, unmondo senza computer, internet,cellulari e iPod non sarebbe conce-pibile”. Ed è proprio sui giovani chescommette il Distretto 2030 con lacommissione Mondo della scuola,con le borse di studio, con il Proto-collo con il Politecnico di Torino econ il Congresso di fine maggio, cheavrà i giovani come protagonisti. Dunque innovazione avanti a tuttaforza, ma senza mai dimenticare lasolidarietà e l’appoggio agli altri, so-prattutto a chi è in difficoltà. Sonoinfatti due i filoni che caratterizzanoi service del Distretto 2030: da unlato c’è grande attenzione al territo-rio, perché il Rotary è fortemente ra-dicato nella propria comunità dovevivono e lavorano i soci, ma, dall’al-tro lato, c’è anche grande impegnoper il resto del mondo.“Dobbiamo guardare oltre le nostrecase, la nostra comunità e le nostreesigenze personali; dobbiamo - insi-ste il Governatore - essere consape-voli che la nostra comunità è solouna tra le tante e che il nostro paeseè solo uno tra i tanti”. Le aree prio-ritarie per l’impegno internazionalesono: eradicazione della polio, ac-qua, sanità e fame e alfabetizzazio-ne. Ma altrettanto forte è la risposta
IL 2030 IN CIFRE
Il Distretto 2030 Italia è composto da 5.290 Rotariani suddivisi in 87 Club. Il terri-torio comprende Piemonte, Liguria e Valle D'Aosta. I soci onorari sono 253. I sociuomini sono 4.670. I soci donna sono 367. I soci insigniti di Paul Harris sono1.394. Il Club più “giovane” è il RC Torino Superga con un’età media dei soci di41 anni. Il Club più “maturo” è il RC Genova con un’età media dei soci di 65 anni.
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alle esigenze dell’area geograficadel Distretto. “Io ho quel che ho do-nato”, con questa frase di Seneca, ilGovernatore ha battezzato il proget-to rivolto alla cura, all’assistenza ealla ricerca scientifica a favore deibambini oncologici seguiti dal-l’ospedale Regina Margherita di To-rino e dall’Istituto Giannina Gaslinidi Genova.
RIVOLUZIONE INFORMATICA
Per partecipare bisogna essere infor-
mati. La rivoluzione informatica hatrasformato il Distretto in una magi-ca e trasparente casa di vetro, contanto di bollettino elettronico, che siaggiunge al tradizionale Tabloid incarta stampata. Nessuno degli oltre5.200 soci è ora escluso dagli avve-nimenti e dai progetti del Distretto enessuno può più dire: io non lo sa-pevo. Tutto è scritto, e quindi condi-viso, sul sito del Distretto. Internetoffre la straordinaria possibilità diseguire, e quindi di partecipare, a
Nel numero di Febbraio 2009 “The Rotarian” dedicò un articolo [1] al“recupero del passato del Rotary”, coll’assunto che “conoscere quellastoria aiuti i Rotariani a rendere più profondo il loro legame al sodali-zio e a progettare un futuro solido”. La rievocazione a fumetti della fi-gura di Paul Harris è apparsa in seguito alla redazione della rivistaquale pregnante espressione delle motivazioni ideali all’origine del so-dalizio [2]. A fronte di tanta sapienza nell’arte della comunicazione, chepure desta qualche riserva per le apodittiche proposizioni concernentiil Rotary (“…cambiò il mondo”; “…cambiò ogni cosa”), rimane solomargine per sommessi rilievi su come la stampa rotariana abbia taloraaffrontato temi storici. E’ altresì arduo dare in poche righe notizie sulleorigini di quello che è oggi il Distretto 2030 e, in definitiva, su quelledel Rotary italiano, tanto più in quanto la saga è contraddetta dai do-cumenti conservati nei principali archivi storici rotariani. Alcuni anni or sono Victoria De Grazia, Professore di Storia contempo-ranea nella Columbia University di New York, pubblicò uno studio de-dicato all’influenza esercitata dagli Stati Uniti sulla società europeadel ventesimo secolo. L’opera fu prontamente ripresa in Italia, con unsottotitolo improntato ad una implicita condanna del consumismo [3].L’intero primo capitolo e parte dei capitoli seguenti erano dedicati alRotary e all’“uomo rotariano”. La critica della De Grazia verteva sudue aspetti principali. Il Rotary altro non sarebbe se non l’espressionedi una particolare forma di etica del capitalismo, contaminata da clien-telismo affaristico e impregnata da retorica salvifica mirata a fini pro-
mozionali. Il tipico rotariano sarebbe poi identificabile nel personaggiodi George F. Babbitt, protagonista dell’omonimo romanzo di SinclairLewis, assunto a prototipo di grettezza intellettuale e di velleitariaaspirazione a influire sulle sorti del mondo. Se questo spietato giudiziopuò essere ascritto ad una concezione settaria, critiche sono stateespresse anche da altri cultori di storia contemporanea, specie in rife-rimento alla vacuità di tanti scritti divulgativi. Pur formulate in terminiequilibrati, tali critiche sono severe e non prive di fondamento. Tutta-via, una serie di studi rotariani, condotti in tempi recenti a livello uni-versitario, ha apportato nuovi elementi di conoscenza e delineato reali-stici scenari atti a vanificare i sarcastici giudizi da più parti avanzati.Fu lo stesso Paul Harris ad avversare miti e stereotipi che andavanosorgendo. Esemplare è, a questo proposito, la sua condanna, espressain numerose lettere rimaste a lungo sepolte negli archivi, del mito dei“quattro fondatori”, tuttora proposto quale emblema della convergenzadi etnie, religioni e professioni diverse nella costituzione del Rotary.Altrettanto significativo, sul piano della conoscenza dei fondamenti, èil fatto che la stampa rotariana corrente ignori il contenuto dello stessodocumento costitutivo del Rotary, anch’esso rimasto a lungo inedito.La storia iniziale dei primi Club costituenti l’attuale Distretto 2030coincide con quella del Rotary in Italia. Recenti ricerche hanno sov-vertito la versione tradizionalmente diffusa. E’ ora noto che, a seguitodell’infelice esito di una iniziativa dell’onnipotente Segretario generaledel Rotary International, C. R. Perry, il quale aveva affidato all’uomo
UNA STORIA LUNGA PIÙ DI OTTANT’ANNI
A Genova e a Torinoi primi Club del DistrettoGiuseppe Viale, PDG
Alessandro Pastorini,Governatore 2009-2010del Distretto 2030 RI
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tutti i progetti distrettuali che spa-ziano dalle iniziative per le genera-zioni future, a quelle per i diversa-mente abili, ai convegni, alla costi-tuzione di fondi per fronteggiareemergenze e calamità, come il terre-moto in Abruzzo. Inoltre sempre sulsito del Distretto figurano tutti i pro-getti dei singoli Club, elencati in or-dine alfabetico. Sono descritti gliobiettivi, i tempi di attuazione, le ri-sorse e le necessità economiche, lostato di avanzamento. In questo mo-
do si possono creare alleanze tra ivari Club, così da avere maggiori di-sponibilità di fondi e puntare suprogetti più ambiziosi.
PONTE SUL MEDITERRANEO
Il progetto per la cura della talasse-mia in Marocco, avviato da PaoloGardino del RC Genova Nord e oracondiviso dall’intero Distretto, hagettato un ponte sul Mar Mediterra-neo tra l’Italia e il Paese africano,ed è motivo di orgoglio per i Rota-
riani di Liguria, Piemonte e Valled’Aosta. Il progetto, infatti, è statoapprovato dalla Rotary Foundationche gli ha assegnato la sigla 3H(Health, Hunger, Humanity) stan-ziando circa 250.000 dollari. L’ini-ziativa è stata lodata dalla famigliareale marocchina e il past presiden-te internazionale Dong Kurn Lee hapersonalmente visitato i piccoli pa-zienti seguiti dai medici italiani.Grazie al Rotary si creerà un Centrodi Eccellenza per la cura della ma-
d’affari napoletano B. Borriello, in pieno periodo bel-lico (maggio 1918), il compito di costituire il Rotaryin Italia, si determinò un pluriennale periodo di stasidurante il quale Perry respinse iniziative avanzate dapiù interlocutori, nonostante l’attiva opera di diffusio-ne sviluppata dal Segretario generale in altri Paesidell’Europa continentale. Fra queste prime iniziativespiccano le richieste, entrambe respinte, di G. Wee-man (ottobre 1918) e di E. B. Frysinger (gennaio1919) [Fig. 2], rappresentanti della American RedCross rispettivamente a Genova e a Torino, volte a co-stituire Rotary Club nelle due città. Solo la pressanteazione esercitata (dicembre 1922) su Perry da V. Car-ter, Segretario del Rotary britannico, a favore di unainiziativa promossa dall’italo-irlandese L. C. Culletonconsentì il superamento del blocco. L’opera di propa-ganda svolta da Culleton a Milano fu estesa a Genovada F. Seghezza, a Torino da L. Bertolini. Dopo la costi-tuzione dei Club di Milano (20 novembre 1923) e diTrieste (28 marzo 1924) fu la volta della inaugurazio-ne dei Club di Genova (15 novembre 1924) e di Tori-no (4 dicembre 1924), terzo e quarto in Italia (regi-strati dal R.I. rispettivamente in data 31 gennaio1925 e 6 gennaio 1925). Accanto a pregevoli, ma ormai datate opere, quali quelle di A. Fru-mento [4] e di E. Cianci [5], rievocazioni “storiche” comparse negli anni
sulla stampa rotariana ripetono pedissequamente ver-sioni dal precario fondamento documentale, ignorandofinanche quanto delle origini è riportato nella stessastoria ufficiale del Rotary [6]. La vacua celebrazione diun percorso rotariano che non regge il duro raffrontocon i documenti non contribuisce alla nostra credibili-tà e, quel che è peggio, mortifica il valore di un percor-so in realtà squisitamente umano, segnato da una pro-gressiva e partecipata adesione a valori ideali e nongià determinato da una verità rivelata. Il Rotary ha ac-quisito nella sua storia meriti straordinari, ma ha pursempre natura terrena e non angelica. Nell’attuale pe-riodo di profonde trasformazioni è auspicabile che lamemoria storica tramandata senza orpelli deformantipossa costituire la base per un futuro consapevole.
Fig. 1 - Atto di registrazione del primo Rotary Clubquale Corporation dello Stato dell’Illinois (27 luglio1908), redatto da Paul Harris. Scopo del sodalizio, ol-tre alla promozione degli interessi d’affari dei membrie del loro cameratismo, era la diffusione dello “spiritodi lealtà”. (Archivio storico del R.C. “Number One” diChicago).Fig. 2 - Proposta di costituzione di un Rotary Club a
Torino (27 gennaio 1919). La proposta non sarà accolta dal R.I. (Archi-vio storico del Europe-Africa Office di Zurigo).
[1] “Catching up with Rotary’s past”, in: The Rotarian, Febbraio 2009, pag.71-72.[2] “The remarkable Mr. Harris and the Club that changed the world” (“…Rotary changed
everything”, nel titolo di copertina), in: The Rotarian, Dicembre 2009, pag. 31-46, ripresodal periodico italiano: Rotary, dicembre 2009, pag. 17-22.
[3] V. De Grazia: Irresistible empire (2005), comparso in versione italiana (L’impero irresisti-bile. Einaudi, Torino, 2006). Il sottotitolo originale “America’s advance through Twen-tieth-Century Europe” fu trasposto in “La società dei consumi americana alla conquistadel mondo”.
[4] A. Frumento: Nascita e rinascita del Rotary a Milano e in Italia. R.C. Milano, 1975.[5] E. Cianci: Il Rotary nella società italiana. Mursia, Milano, 1983.[6] D.C. Forward: A century of service. The story of Rotary International. R.I., Evanston,
2003.
NOTA
Chi voglia approfondire la storia del Rotary italiano può trarre documentate informazioni in:AA.VV. = Il Rotary in Italia (3 volumi), 2003/2006.Collana Storica Rotariana:1) Rotary Italiano (1934) = Ordinamento e pratica del Rotary, 2007;2) R.H. Rainero = Il primo Rotary italiano fra elitismo e servizio (1923-1938), 2007;3) A. Gianfreda = Il Rotary e la Chiesa Cattolica: aspetti storici e canonistici, 2008;4) A. Maiello – A. Piccini = Il Rotary in Italia: da circolo ad associazione, 2008; 5) G. Viale = Primordi del Rotary italiano, 2009; editi dal Fondo Distrettuale per gli Studi
Storici sul Rotary (Distretto 2030), nonché in: A. Belloni Sonzogni: Rotary di Milano. R.C.Milano, 1993; M. Salvati = Rotary e storia d’Italia fra le due guerre. Annali ISAP, 6, 1998;E. Rambaldi = Rotary International, a “brotherhood of leadership”. Carocci, Roma, 2006.
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un’occasione di servizio e di crescitaumana.
CASA MARIA
Dai anni il RC Bra opera in Keniadove assicura il mantenimento diuna Comunità di orfani e di bambinidi strada nel Villaggio di Ndaragwa.Assicura operazioni di microcreditoa favore di donne residenti nel Vil-laggio di Ndaragwa offre il Sostegnoper l’alfabetizzazione di una secondaComunità di orfani e bambini distrada dalla scuola materna allascuola primaria a Ndithini (Kenya).Il progetto garantisce la tutela dellasalute e la prevenzione control’AIDS degli ospiti della stessa -comunità e della popolazione deiterritori limitrofi.
MONDO DELLA SCUOLA
Concorsi nelle elementari e nellemedie, borse di studio nelle superio-ri, tutorato all’Università e incontricon esponenti del mondo del lavoro,la Commissione Mondo della scuola,presieduta da Alfredo Cammara,rappresenta una sorta di cerniera trala formazione scolastica e l’ingressonella realtà produttiva.La commissione ha firmato un im-
lattia a Rabat con la collaborazionetra il Galliera e l’Ospedale Pediatri-co di Rabat. Inoltre si contatteranno150 mila ragazzi per spiegare cosa èla thalassemia, ed avviare un pro-cesso di prevenzione. Il Marocco in-fatti è uno dei Paesi della spondadel Mediterraneo a più alta inciden-za di talassemia: il 7/8 per centodella popolazione è portatore sanodel gene che causa la malattia.
ABRUZZO E FONDO CALAMITÀ
Grazie alla lungimiranza del pastGovernatore Giuseppe Capone, ilDistretto si è dotato di un fondo ca-lamità da utilizzare in situazioni diemergenza. Il fondo ha destinato100 mila euro per la ricostruzionedell’Università dell’Aquila, devasta-ta dal tragico terremoto dell’aprilescorso.
CAMPUS MARINO
Il soggiorno marino in Liguria per idisabili è ormai diventato un appun-tamento fisso nelle attività del Di-stretto. Il campus offre una settima-na di vacanza a persone diversa-mente abili e alle loro famiglie. Per irotariani, che con la loro presenzagarantiscono assistenza agli ospiti, è
46 CLUB ROTARACT
E 37 ANNI DI STORIACarlo Accornero, RD 1974/75
La nascita del Distretto nell’attuale con-figurazione geografica può farsi risalireal 20 settembre 1973. Nel corso dell’an-no rotariano 1972/73 il Rotary Interna-tional modificò i confini dei Distrettiprovvedendo a rinumerarli. In particola-re fu decisa la divisione del territorio delDistretto 184º che comprendeva Piemon-te, Liguria, Valle d’Aosta e Lombardia.Nacque quindi il Distretto 183º (poi203º, poi 2030º) formato da Piemonte,Liguria e Valle d’Aosta. Il GovernatoreIngegner Enrico Pradelli convocò quindiun Congresso straordinario per l’elezionedel Rappresentante Distrettuale del neo-nato 183º Distretto. La riunione si tenneil 20 settembre 1973 presso la Camera diCommercio di Alessandria e risultò elet-to Sandro Russo Frattasi (Rotaract TorinoEst). Nella stessa occasione il Rotary co-municò la decisione di definire “repre-sentative” il “capo” del Distretto Rota-ract (sino ad allora indicato come “Go-vernatore” o “Presidente Distrettuale”);il termine fu poi tradotto nell’attuale“Rappresentante Distrettuale”. Al mo-mento della divisione dei Distretti i Clubdi Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta era-no in tutto quattordici; la decisione delRotary International fu accolta con pre-occupazione dai rotaractiani in conside-razione della temuta debolezza delle pro-prie strutture. Fu quindi intrapresaun’intensa attività di espansione che por-tò ad uno sviluppo notevolissimo del nu-mero dei Club: sedici nel 1973/74, di-ciannove nel 1974/75, ventuno nel1975/76 sino ai trentatre del 1988/89, aiquaranta del 1993/94 e agli attuali qua-rantasei. I Club allora esistenti, risultatodella primissima fase di espansione delRotaract erano i seguenti: Alassio, Ales-sandria, Aosta, Casale Monferrato, Geno-va, Novara, Rapallo, Savona, Susa-Valsu-sa, Torino, Torino Est, Torino Ovest, Tori-no Sud, Vercelli. Il 21 giugno 1999, periniziativa del Governatore FiorenzoSquarciafichi e del Rappresentante Di-strettuale Rotaract Paolo Panico, nacqueil Club Multidistrettuale (appartenentecioè al Distretto 2030º e al Distretto fran-cese 1730º) Montecarlo Prince Albert 1º,patrocinato dai Rotary Club Menton(Francia), Monaco (Principato di Mona-co) e Sanremo Hanbury (Italia).
Nelle foto:Passato, presente, futuro del2030 in uno scatto: AntonioStrumia, Governatoredesignato; Gianni Montalenti,Governatore eletto;Alessandro Pastorini,Governatore in carica edErmanno Bassi PDG.Alessandro e Gianna Pastorinicon il PresidenteInternazionale John Kenny. Il Governatore con le quattroAG Ivana Massocca,Giovanna Mastrotisi, LetiziaVerdi Piana e AntoniettaFenoglio Clerici.
Il trifoglio stilizzato, logo del Distretto. Ogni foglia rappresenta una delle treregioni: Valle d’Aosta (foglia bianca come la neve), Piemonte (il verde dei campi)e Liguria (azzurro del mare), la linfa vitale arriva alle foglie da un bulborappresentato dalla ruota del Rotary. Il trifoglio, per la sua proprietà di renderefertili i terreni, è diventato simbolo di fertilità.
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portante protocollo di collaborazionecon gli Uffici scolastici regionali econ il Politecnico di Torino. E’ la ri-prova della grande attenzione rivoltaai giovani.
TERRITORIO
Gli 87 Club del Distretto condivido-no il comune desiderio di contribuirea valorizzare sempre più il proprioterritorio. Nascono così le diverseiniziative per il recupero di un mo-numento, il restauro di un quadroantico, l’installazione di segnali turi-stiche. La Valle d’Aosta, con i suoistraordinari castelli, il Piemonte, conla sua storia sabauda, e la Liguria,con le sue glorie marinare, rappre-sentano un territorio di eccezionalefascino. Il Governatore con questospirito si è dedicato alla ricerca dellelocation dove ambientare gli appun-tamenti rotariani. Il Siag si è svoltonel castello di Bard, il Sipe tra lecolline di Gavi, il seminario sullaleadership nel castello di Racconigi,quello sulla Rotary Foundation nellaReggia di Venaria, e il congresso sifarà nel Palazzo Ducale a Genova. Inpratica l’anno di Pastorini accompa-gna i rotariani alla riscoperta dellemeraviglie del territorio.
COLLANA STORICA
Il futuro ha un cuore antico e cono-scere le proprie radici permette dicontinuare a crescere e portare nelmondo gli ideali rotariani. Il “Fon-do Distrettuale per gli Studi Storicisul Rotary” ha quale scopo istitu-zionale la promozione e la pubbli-cazione di studi storico-sociologici,nonché la conservazione di quantosia idoneo al mantenimento dellamemoria storica del Rotary, nellasua più ampia accezione. Sono giàstati realizzati cinque volumi. Ilquinto volume, redatto da GiuseppeViale, curatore della collana, è de-dicato ai “Primordi del Rotary ita-liano”. L’opera si fonda su docu -menti inediti provenienti dagli ar-chivi storici del Club Number Onedi Chicago e del Europa-Africa Of-fice di Zurigo.
ROTARY DAY
Martedì 23 febbraio, in occasionedel Rotary Day, il Distretto ha pro-mosso la nostra priorità, la nostrapiù importante sfida: un mondo li-bero dalla Polio. Nelle piazze prin-cipali di venti città di Valle d’Ao-sta, Liguria e Piemonte si sono le-vati in cielo palloni aerostatici con
l’emblema del Rotary e la scrittaRotary International. A terra i Ro-tariani e i Rotaractiani hanno spie-gato a tutti che cosa è questa ma-gnifica organizzazione che si chia-ma Rotary e che cosa fa nel mondoe nella sua realtà locale.
CONGRESSO
Nell’anno rotariano dedicato al fu-turo, i giovani saranno i protagoni-sti del Congresso Distrettuale chesi svolgerà a Genova il 29 e 30maggio. Infatti famiglia, scuola, la-voro ed economia saranno i temicentrali del Congresso organizzatoda Alessandro Pastorini, al qualeha già dato la sua adesione il mini-stro della Gioventù, Giorgia Melo-ni. “Dobbiamo investire sui giovani- conclude il Governatore - per co-struire un futuro migliore, in unmondo migliore. Noi, come Rotaria-ni dobbiamo essere i testimoni e idivulgatori degli ideali e dei princi-pi che sono la ragion d’essere diun’organizzazione che, solida nellasua tradizione ultracentenaria, di-mostra di possedere vitalità, ener-gia, visione aperta ed entusiasmotali da consentirle di affrontare lesfide del Futuro”. ■
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Molto opportunamente il no-stro Governatore, Alessan-dro Pastorini, ha inserito
nel programma di-strettuale di que-st’anno rotariano«la formazione at-traverso un’adegua-ta conoscenza del-l’essenza e degliideali rotariani (darivolgere in partico-lare ai nuovi Soci) el’informazione, su-scitando interessesulla storia, la diffusione e le regoledi un Rotary in continua evoluzio-ne». Così, egli ha sintetizzato questoindirizzo programmatico in una lette-ra dell’11 gennaio 2009 ai Presiden-ti, nella quale ha consigliato altresìdi prevedere nell’anno «almeno treincontri con i Formatori Distrettualisuggerendo loro le tematiche dellaformazione in rapporto alle aspettati-ve dei Soci del Vostro Club».È un progetto pienamente condivi-sibile, che caratterizza in modo spe-cifico la tradizionale via di «azioneinterna» e per questo ho aderito allarichiesta del Governatore di occu-parmene, perché lo dimostra attentoall’esigenza di accrescere nei Socila consapevolezza dell’identità rota-riana. Un’identità che rischia dismarrirsi in questa fase di accelera-ta espansione contraddistinta dallanascita di nuovi Club e dall’aumen-to del numero dei Soci, nei qualinon sempre è presente la necessariaconsapevolezza di quanto l’istituzio-ne rotariana attende da loro.I Rotary sono Club di servizio, nonl’occasione per concludere affari,per intrufolarsi nei sistemi pubblici
o per svagarsi. Se chi entra in unClub Rotary non ha ben chiara que-sta identità e dopo breve tempo non
dà le dimissioni, lasua presenza saràsempre connotatadalla delusioneche egli non trala-scerà di esternare:in altre parole, sa-rà fuori posto e ilsuo ingresso nelClub sarà stato unerrore per lui nonmeno che per il
Club. Se poi i casi del genere simoltiplicano, il pericolo di una si-gnificativa alterazione della compa-gine distrettuale complessiva divie-ne qualcosa di più di un’ipotesi. Perciò, la decisione del Governatoreè stata, come dicevo, assai opportu-na e, a parer mio, dovrebbe diventa-re una costante dei programmi di-strettuali anche nei prossimi anni.Ma, si è trattato di una novità da co-struire, perché non si è mai fattonulla in tal senso su scala distret-tuale e quel che prima di quest’annorotariano è avvenuto sporadicamen-te nei Club è dipeso dall’iniziativadi qualche presidente. Ricordo, peresempio, la breve informativa rota-riana che, all’inizio di ogni convivia-le, Antonio Strumia (il quale saràGovernatore del nostro Distretto nel2011-2012) dava al Club Susa-Val-susa quando ne era il presidente: ladenominava «pillole rotariane».L’organizzazione di questa iniziativaè stata imperniata sulla suddivisio-ne del Distretto in diciotto «Grup-pi» corrispondenti a quelli di cui sioccupano gli Assistenti e ciascunGruppo (in cui rientrano quattro o
cinque Club) è stato affidato a un«Formatore» diverso dall’Assisten-te. I termini della collaborazione fradi essi sono stati precisati (com’eraragionevole) nel senso che all’Assi-stente permane il collegamento ge-nerale dei Club del Gruppo con ilGovernatore, mentre il Formatore sioccupa soltanto della formazione,che a sua volta l’Assistente devestimolare nell’ambito del suo com-pito di sostenitore e facilitatore delprogramma Distrettuale. A metà dell’anno rotariano non v’ènotizia che siano sorti problemi alriguardo e nelle varie manifestazio-ni distrettuali in cui l’iniziativa fuillustrata (Siag, Sipe, Assemblea di-strettuale, giornata della leadership)si ebbe sempre cura di precisareche, in conformità al principio se-condo il quale la vita rotariana ètutta imperniata sull’iniziativa el’autonomia dei Club, questi, d’inte-sa con il formatore indicato dal Di-stretto, possono anche sceglierneuno diverso.Il punto delicato del progetto èl’adesione dei Club. Se un Club nonrisponde o dichiara altri impegni,non può essere costretto, proprio invirtù dell’autonomia di cui dicevo erientra nei compiti della Dirigenzadistrettuale svolgere la necessariaopera di convincimento. Approfittosubito per invitare tutti i Presidentidei nostri Club a riflettere su quan-to scritto in queste poche righe. Sia-mo soltanto a metà dell’anno rota-riano ed è presto per fare un bilan-cio, ma, anche perché si tratta di unprogetto auspicabilmente plurien-nale, vale proprio la pena di insiste-re sull’importanza di convincersiche la formazione è necessaria. ■
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Informare per formareSergio Vinciguerra, PDG
Sergio Vinciguerra, Presidente CommissioneDistrettuale per l’Istruzione e la Formazione
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Da sabato 10 aprile a domeni-ca 23 maggio la Sindone sa-rà nuovamente esposta al
pubblico a Torino. E’ la decimaostensione nella storia: la prima ri-sale al 1578, l’ultima è di dieci an-ni fa, quando quasi due milioni divisitatori, di ogni parte del mondo,sono arrivati nel capoluogo pie-montese. L’ostensione della Sindo-ne rappresenta un avvenimentoche va ben al di là del significatoreligioso, rivestendo un’importanzaculturale e storica che non può noncoinvolgere anche il mondo laico el’intera comunità civile. Nel due-mila era stato prezioso l’impegnodei volontari: oltre 3.200 uomini edonne di tutte le età hanno offertola loro disponibilità per 93.512ore, svolgendo servizio d’ordine,accompagnando disabili e anziani,accogliendo i pellegrini. Di frontea una simile mobilitazione, il Rota-ry non può disertare questo appun-tamento che si svolge nel cuore delDistretto 2030. Il GovernatoreAlessandro Pastorini sta mettendoa punto le modalità perché il Di-stretto sia protagonista dell’avveni-mento.La Sindone, come spiega il presi-dente del RC Torino, Pierluigi Bai-ma Bollone, direttore onorario delCentro internazionale di Sindono-logia, è un ampio lenzuolo funera-rio rettangolare di lino delle di-mensioni di oltre 4 metri e dellalarghezza di oltre 110 centimetricon una lunga cucitura che corre auna decina di centimetri dal margi-ne superiore di cui mancano i dueangoli estremi. E’ un tessuto di li-no a spina di pesce, con bande dicirca un centimetro. Vi si osserva-
no, accostate per il capo, l’impron-ta anteriore e posteriore del cada-vere di un uomo di alta statura, diarmonica complessione che ripro-duce un tipo semitico familiare. Èun cadavere che mostra le lesioniche i Vangeli riferiscono della pas-sione e della morte di Gesù: da fla-gellazione, distribuite su tutto ilcorpo, volto compreso, tranne cheagli avambracci e alle mani; da ap-plicazione di una corona di spine,da trasporto sulle spalle del pati-bolo, il braccio orizzontale dellacroce, da inchiodamento alle manie ai polsi per crocifissione. Vi si ri-leva inoltre una ampia ferita al-l’emitorace destro da cui sgorga unsangue cadaverico, “disiserato”nella parte sierosa ed in quellacellulare.Lo studio dell’originale e la valuta-zione comparativa delle fotografiepermette di valutare in ogni detta-glio antropologico, anatomopatolo-gico e medicolegale. Dalle lesionifuoriescono abbondanti tracce dasempre ritenute di sangue trasferi-tosi sul lenzuolo per contatto diret-to con la cute del cadavere. “Nel1978 - spiega il professor BaimaBollone - mi è stato concesso diprelevare alcuni campioni sui qua-li ho scientificamente dimostratoche si tratta effettivamente di san-gue conservatosi per la commistio-ne con aloe e mirra e che è sangueumano di gruppo AB. Ho anchepromosso con le prime ricerche delDNA che hanno accertato il sangueappartiene a un maschio ed è con-taminato di DNA femminile.Quest’ultimo è chiaramente riferi-bile ai molti soggetti di sesso fem-minile che con ogni attendibilità
parteciparono alla filatura e allatessitura e alle altre donne che eb-bero più volte a riparare il repertonel corso dei secoli”.Sulla Sindone sono stati ritrovati ipollini di una sessantina di piantediverse. Una quarantina sono diprovenienza medio orientale. Sonoil Cistus creticus, un piccolo arbu-sto indigeno delle aree desertichesiro-palestinesi, la Gundelia tour-neforti che fiorisce in primaveranell’area tra Gerusalemme ed ilMar Morto ed infine un tipo parti-colare di cappero locale, lo Zygo-phyllum domusum. L’unica area delmondo in cui queste tre piante cre-scono insieme è il territorio checomprende Gerusalemme edEbron. Sono stati inoltre ritrovati ipollini di due piante delle steppeanatoliche in cui si trova la città diUrfa, oggi Edessa, e di una terzaspecie botanica, l’Epymedium pu-bigerum caratteristica di Costanti-nopoli e dei suoi dintorni. L’identi-ficazione pollinica conferma la tra-dizione secondo la quale la Sindo-ne sarebbe stata trasportata in unantico passato da Gerusalemmenella città di Urfa- Edessa per esse-re poi trasferita a Costantinopoli,dove vi rimarrà per secoli, sino alsaccheggio della città da parte del-le armate della IV Crociata del1204.Da allora, per circa un secolo emezzo, non se ne sa più nulla euna delle ipotesi è che sia cadutanelle mani dei Templari che l’han-no gelosamente conservata per cir-ca cent’anni sino allo scioglimentodell’ordine disposto da Filippo IIagli inizi del XIV secolo. Intornoalla metà del XIV secolo la Sindo-
L’ostensione della Sindonee l’impegno del Distretto
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ne compare a Lirey in Champagne,delle mani della famiglia Charny.Il 22 marzo 1453 l’ultima eredeMargherita la cede al Duca Ludo-vico di Savoia e alla sua consorteAnna Licipro. Da allora resta diproprietà della Casa di Savoia perben 530 anni, che agli inizi delXVI secolo la collocano a Chambe-ry. Nel 1578 Emanuele Filibertotrasporta la Sindone a Torino. LaSindone non abbandonerà più la
capitale sabauda se non un brevetempo durante l’assedio della cittàdel 1706 e poi ancora durante ilsecondo conflitto mondiale tra il1939 ed il 1945. Il progetto inizia-le è di sistemarla a Montecassinodove sarebbe andata inesorabil-mente distrutta a seguito dei bom-bardamenti che hanno raso al suo-lo l’abbazia. Dietro suggerimentodi Pio XII la Sindone viene invecesistemata nell’abbazia di Monte-
vergine presso Avellino di dove ri-torna indenne a guerra finita. Nel1983 muore a Ginevra Umberto II,ultimo re d’Italia nel maggio 1946,che la lascia per legato testamenta-rio alla Santa Sede. “Nessun’altra immagine prove-niente dal profondo passato dellenostre radici religiose e culturali -conclude Baima Bollone - può met-tere di fronte l’uomo a se stesso co-me la Sindone”. ■
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Antonio Strumiaun ingegnere al comando
nell’anno 2011/12Antonio Strumia, ilGovernatore designa-to che guiderà il Di-stretto 2030 dal primoluglio 2011 al 30 giu-gno 2012, si è laurea-to in Ingegneria Elet-tronica con lode alPolitecnico di Torinocon una tesi sui siste-mi di Telecomunica-zioni Satellitari, dopoun periodo biennalecome ricercatore al-l’Istituto di Elettroni-ca e Telecomunicazio-ni del Politecnico diTorino, ha successiva-mente ricoperto inca-richi manageriali in-
ternazionali di crescente importanza in:CDMT (Inghilterra) e Panseamt (Germania) nel sistema di naviga-zione di un aereo militare per conto della Società Italiana Avioni-ca, Prima Industrie (automazione con robot di taglio e saldaturalaser), Electrolux Zanussi (dove ha partecipato alla ristrutturazio-ne del gruppo Zanussi da parte della società svedese Electrolux),nelle cooperazioni internazionali del gruppo Fiat con esperienzeindustriali nelle società congiunte Fiat - Peugeot e nella ricerca esviluppo e sistemi informativi in Fiat Auto.Dall’inizio del 2002 è Direttore dell’Istituto Superiore Mario Bo-ella, prestigioso centro di ricerca applicata nelle tecnologie wire-less di valenza internazionale con 250 ricercatori partecipato esostenuto da Compagnia di San Paolo (di cui è Ente Strumentale)e Politecnico di Torino e da numerosi soci industriali (Motorola,SKF, STMicroelectronics e Telecom Italia).E’ consigliere in numerose associazioni di categoria (ANIPLA;AEIT ecc.).E’ socio del Rotary Club Susa Valsusa dal 1994, dove è stato pre-sidente nell’A.R. 2000-2001. Ha ricoperto parecchi incarichi di-strettuali (tra cui Assistente al Governatore per tre successivimandati a partire dall’A.R. 2001-2002). PHF a tre rubini. E’ sposato con Catherine di nazionalità francese, conosciuta nelperiodo di lavoro passato in Inghilterra (oltre sei anni).
Gianni Montalenti nel 2010/11un governatore
esperto della finanzaGianni Montalenti, ilGovernatore elettoche entrerà in caricagiovedì primo luglioe guiderà il Distretto2030 fino al 30 giu-gno del 2011, è natoa Torino il 18 febbra-io del 1958; è sposa-to dal 1983 con Dé-sirée Barbaroux e hadue figli, Carlotta(1985) e Federico(1988). Ha studiato aTorino al CollegioSan Giuseppe, Fra-telli delle ScuoleCristiane, dove hafrequentato le Ele-
mentari, le Medie e il Liceo, conseguendo il diploma di MaturitàScientifica.Dal 1978 al 2000 ha lavorato in aziende familiari operanti nel set-tore metalmeccanico, seguendo prima il settore commerciale e poicome amministrativo-finanziario, ricoprendo cariche di Membrodel Consiglio di Amministrazione e poi Amministratore delegato.Dal 2001 è Amministratore Delegato di una società di servizi fi-nanziari altamente qualificati, a supporto dell’amministrazione deibeni che compongono il patrimonio familiare attraverso l’analisi,la comparazione dei risultati della gestione con il mercato e la re-portistica.Dal 1996 è socio del Rotary Club Chivasso. Nel triennio2006/2009 ha presieduto la Commissione Distrettuale della Rota-ry Foundation. A livello di Club e di Distretto ha occupato i se-guenti incarichi:Segretario e Consigliere Rotary Club Chivasso nel 1997/1999Presidente Rotary Club Chivasso nel 1999/2000Assistente Governatore 2003/2006Presidente Commissione Attività Socio Assistenziali e Disabili-Rotary Community Corps anni 2004/2007Presidente Commissione .Distrettuale Paralimpiadi Torino 2006 ecomponente del Comitato Rotariano Olimpico 2006Presidente della Commissione Rotary Foundation del Distretto2030 dal 2006/2009. E’ stato insignito di sei PHF.
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In seguito ad un’ampia ristrutturazione, il Castillo Hotel Son Vida è stato riaperto nel febbraio
2006. La signorile tenuta si trova nella nobile località residenziale di Son Vida, a nord ovest della capitale dell’isola Palma e dispone di oltre 164 camere e suite, due ristoranti gourmet, una Beauty-Spa, un’esclusivo spazio conferenze nonché una collezione di dipinti antichi degni di nota.
L’hotel cinque stelle, che vanta il riconosci-mento “Gran Lujo”, fa parte dell’Arabella
Starwood Mallorca, a cui appartengono anche l’ArabellaSheraton Golf Hotel Son Vida e il St. Regis Mardavall Mallorca Resort, ed è in grado di offrire golf di prima classe sui campi da 18 buche Son Vida, Son Muntaner e Son Quint e sul campo da 9 buche Son Quint Executive Course. Dal 1995 l’Hotel Castello, ricco di tradizione, è di proprietà del gruppo di imprese Schörghuber.
Camere e suite dispongono di:
Impianto di climatizzazione e riscaldamento regolabile individualmente.
Telefono con linea diretta. Accesso veloce a internet, Wireless-LAN. TV satellitare con grandi schermi piatti e PayTV.
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L’ospite ha inoltre la possibilità di scegliere secondo i suoi gusti tra diversi tipi di cuscini, accappatoi e saponi di lusso.
Il Castillo Hotel Son Vida desidera viziare appieno i propri ospiti con numerosi e premurosi dettagli. È possibile infatti avere carta da lettere e
palline da golf personalizzate con il proprio nome. Nel bagno non mancheranno
nell’apposito cestino. Piccole attenzioni attendono l’ospite anche presso le due piscine all’aperto, di cui una riscaldata, dove nel pomeriggio vengono serviti freschi drink alla frutta e si possono trovare creme solari e teli rinfrescanti.
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DISTRETTO 2120
È il più piccolo,ma correAlfonso Forte
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“Rotary”, questa rivista che da an-ni registra puntualmente le idee, leopinioni di tanti Rotariani italianisi è ora proposto di dare un oppor-tuno spazio ai singoli Distretti delterritorio nazionale, perché raccon-tino le proprie origini, gli eventi che
hanno caratterizzato il rispettivoiter, le iniziative di solidarietà chevanno contrassegnando le proprieattività.Nello spirito della migliore ‘parcondicio’, l’iniziativa di “Rotary”ha inteso privilegiare, in prima bat-
tuta, il Distretto dell’estremo nord-est e quello dell’ultimo sud-ovestitaliano.Accettando con entusiasmo l’invitodel Direttore Editoriale della Rivi-sta nazionale, il Distretto ‘2120’ ri-sponde così…
Club Prov Fond. 2009 socie % socie BARI BA 1933 155 12 7,74 POTENZA PZ 1950 87 1 1,15 TARANTO TA 1950 69 5 7,25 LECCE LE 1952 126 2 1,59 FOGGIA FG 1954 77 5 6,49 MATERA MT 1955 67 4 5,97 TRANI BAT 1955 91 7 7,69 BRINDISI BR 1956 28 2 7,14 ACQUAVIVA DELLE FONTI BA 1962 57 4 7,02 BARI OVEST BA 1962 132 10 7,58 SAN SEVERO FG 1962 52 - -- PUTIGNANO BA 1968 68 7 10,29 FASANO BR 1971 42 2 4,76 MOLFETTA BA 1972 64 2 3,13 CANOSA BAT 1976 36 5 13,89 LECCE SUD LE 1976 72 8 11,11 RIVA DEI TESSALI TA 1977 22 3 13,64 CEGLIE MESSAPICA BR 1979 22 1 4,55 MARTINA FRANCA TA 1979 38 5 13,16 BARI SUD BA 1980 88 3 3,41 CERIGNOLA FG 1980 53 5 9,43 MANFREDONIA FG 1981 43 2 4,65 MELFI PZ 1981 45 4 8,89 VAL D’AGRI E VIGGIANO PZ 1984 42 4 9,52 GALLIPOLI LE 1987 42 3 7,14 ANDRIA CASTELLI SVEVI BAT 1988 63 2 3,17 BRINDISI VALESIO BR 1988 28 3 10,71
Club Prov Fond. 2009 socie % socie CASAMASSIMA E T. PEUCETI BA 1988 52 2 3,85 ALTAMURA GRAVINA BA 1989 48 5 10,42 OSTUNI VALLE D’ITRIA E R. BR 1989 30 1 3,33 BARI CASTELLO BA 1991 102 3 2,94 BARLETTA BAT 1993 34 3 8,82 FOGGIA UMBERTO GIORDANO FG 1993 42 3 7,14 LUCERA FG 1993 28 1 3,57 GARGANO FG 1995 20 2 10,00 MONOPOLI BA 1995 40 2 5,00 TARANTO MAGNA GRECIA TA 1995 38 6 15,79 BITONTO - TERRE DELL’OLIO BA 1997 44 9 20,45 MANDURIA TA 1997 33 3 9,09 MASSAFRA TA 2001 45 5 11,11 BARI MEDITERRANEO BA 2002 52 6 11,54 BISCEGLIE BAT 2002 36 7 19,44 FOGGIA CAPITANATA FG 2002 37 9 24,32 POTENZA OVEST PZ 2002 40 1 2,50 SAN GIOVANNI ROTONDO FG 2002 33 8 24,24 GALATINA -MAGLIE T. O LE 2003 26 3 11,54 POLICORO H. CENTENARIO MT 2005 21 2 9,52 NARDO’ LE 2006 33 3 9,09 SENISE, SINNIA PZ 2006 26 4 15,38 VENOSA PZ 2006 25 4 16,00 CORATO BA 2008 29 6 20,69 FRANCAVILLA FONT. ALTOS. LE 2008 24 8 33,33 RUTIGLIANO BA 2009 25 8 32,00 TOTALI - Club n. 53 2.672 225 8,42
LA PRESENZA DEL ROTARY SUL TERRITORIO PUGLIESE E LUCANO
Consideriamo la posizione dei 53 Club nell’ordine di anzianità:
L’inserimento dell’elemento ‘don-na’ nel contesto dei singoli Club èstato realizzato con particolare at-tenzione, in Puglia e in Basilicata,sin dai primi tempi della nuovaistituzione.La tabella che precede evidenziatale presenza.Al luglio 2009, come si evince dal-
la tabella su riportata, le Rotarianeerano 225 per una presenza relati-va dell’8,42%. Resisteva ancora, aquell’epoca, il solo Club di San Se-vero. E’ da auspicare che nell’im-mediato futuro i Rotariani di quelsodalizio si convincano a dar posto,nel proprio seno, ad alcune rappre-sentanti dell’“altro cielo”.
I Soci onorari, nell’ambito distret-tuale, sono in atto 125 4,67%).L’assiduità varia, nei vari Club, an-che in maniera sensibile. Standoalle rilevazioni più recenti, essa vada punte massime dell’87% a valo-ri minimi del 33%. Quale mediamensile generale media si può farriferimento ad un 55%.
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LE CLASSIFICHE
Consideriamo ora la distribuzionedelle diverse ‘Classifiche’ nell’ambi-to distrettuale: come è facile rileva-re, la Classifica che primeggia am-piamente su tutte e quella delle At-tività e libere professioni con oltre il40%. Un fenomeno questo che nonè prerogativa del Distretto in esame,ma che si ritrova in altri comparti-menti del Rotary italiano, con parti-colare accento su quelli dell’areacentro-meridionale.
A larga distanza seguono gli Adden-ti all’industria (7,7), ai Servizi sani-tari e sociali (7,5), al Commercio(7,3); quindi i Rotariani dell’Inse-gnamento universitario (5,7, di Cre-dito e Finanza (5,5), dell’Ammini-strazione pubblica (4,8), ed altrequalifiche con valori decrescenti.Interessante è poi l’esame delle va-rie componenti delle Attività e libe-re professioni. Primeggiano gli Av-vocati con un buon 9,9%, seguiti astretto contatto dai Medici (9,8).
Finalità precipua di questa nota è quella di evidenziare - in brevesintesi - l’iter segnato dal ‘2120’ nel corso degli anni - non molti, perla verità - fino ad ora vissuti. Tale compito non ci esime, peraltro, diandare - ancorchè rapidamente e soprattutto per la completezza dellacomunicazione - alle origini dei Distretti italiani. Come per studiareun grande albero si parte dalle radici e poi si risale al tronco, se neseguono divaricazioni e ramificazioni per pervenire al ramo più esile- l’ ultimo spuntato - così ci pare opportuno operare nel nostro caso:ricostruire le varie segmentazioni subite dai Distretti più antichi egiungere alla più recente gemmazione, il ‘2120’ appunto, che costi-tuisce anche il più piccolo Compartimento rotariano d’Italia.Dunque, il primo Distretto del Rotary italiano nacque nell’ anno1924-25: esso venne contraddistinto col numero ‘46’.Passata la bufera della guerra, il Rotary non tardò a riprendere ilproprio cammino e ad accrescersi. Per effetto di tale proliferazione,nel 1949-50 il Distretto 46 divenne ‘87’.Governatore fu eletto, per quello stesso anno, Gian Paolo Lang del R.C. Livorno, che sarebbe stato poi nel 1956-57 il primo italiano a ri-coprire la massima carica di Presidente Internazionale; il secondosarebbe stato Carlo Ravizza del R. C. Milano Sud Ovest, nell’anno1999/2000.Nel 1955-56, il territorio dei Rotary italiani venne ulteriormente ri-partito: in luogo dell ‘87, vennero resi operanti l’ ‘88’, il ‘92’ e il‘93’, rispettivamente per l’area Nord, per quella del Centro e per
quella Sud, la quale ultima abbracciò le regioni Basilicata, Calabria,Campania, Puglia e Sicilia. Trascorsero appena due anni (1957/58), ed ecco che la Sede Centraledecise di dividere l’area dell’88, creando nel Nord italiano il 184 eil 186, e conferendo i numeri 188 e 190 rispettivamente agli ex92 e 93 del Centro e del Sud. Di quest’ ultimo, continuarono a farparte Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. Nel 1972-73, nacque il 187, dalla cessione di territori da parte del186; nell’ anno successivo sorse il 183, per ‘gemmazione’ dal 184.I distretti italiani, nel 1973/74, ammontarono così a sei: 183, 184,186, 187, 188 e 190. Nel 1977-78, essi diventarono, rispettiva-mente, 203, 204, 206, 207, 208 e 210. L’anno successivo,considerata l’ eccessiva dimensione del 210, il R.I. ne autorizzò lascissione: Basilicata, Calabria, Campania e Puglia restarono come210, Sicilia e Malta si costituirono in 211. L’incremento progressi-vo dei Club determinò un nuovo assetto, nel 1985-86. I Distretti ita-liani si contarono in nove: 203, 204, 205, 206, 207, 208,209, 210, 211, diventati poi nel 1991/92, rispettivamente, 2030,2040, 2050, 2060, 2070, 2080, 2090, 2100 e 2110. Alcuni fermenti portarono, infine, alla decisione di dividere il territo-rio del distretto 2100 nel senso verticale. Sicchè, il primo luglio1995, su deliberazione del Consiglio Centrale, nacque il ‘2120’, de-cimo Distretto italiano - Basilicata e Puglia - mentre Campania e Ca-labria restarono come 2100.
LE ORIGINI E LO SVILUPPO
Una storia di crescitalunga 20 anniAlfonso Forte
Romano Vicario,Governatore 2009-2010del Distretto 2120 RI
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Vengono poi, ben distanziati gli In-gegneri (4,7), i Commercialisti (3,3),i Farmacisti (1,9).
IL 2120 E LA FONDAZIONE
Quanto mai intensa e operatival’azione che il Distretto va espletan-do da anni, a favore della Fondazio-ne Rotary.Ci si limita a quanto realizzatonell’ultimo anno 2008/09, duranteil quale si è portato avanti un pro-getto ‘3H’, “Acqua sana per l’Afri-
Attività Liberee Professioni
41,2%
Commercio7,3%
Credito e Finanza7,3% Forze Armate e dell’Ordine
1,1%Giustizia1,2%
Industria7,7%
Insegnamento Universitario5,7%
Istruzione e Ricerca3,3%
Non indicata5,9%
Servizi3,6%
Servizi Sanitari e Sociali7,5%Agricoltura
1,9%Amministrazione
Pubblica4,8%
Assicurazione e Previdenza1,8%
Associazioni ed Enti1,2%
Il ‘2120’ nella storia dei Distretti italiani
1923/49
46
1949/50
87
1955/56
88 92 93
1957/58
184 186 188 190
1972/73
186 187
1973/74
183 184
1977/78
203 204 206 207 208 210
1978/79
210 211
1984/85
208 209
1985/86
204 205
1191/92/56
2030 2040 2050 2060 2070 2080 2090 2100 2110
1995/96
2100 2120
19,98/99
2030 2040 2050 2060 2070 2080 2090 2100 2120 2110
Il cammino del ‘2120
Lusinghiero risulta il progresso espansivo segnato negli ultimi 20anni dal Rotary, in Puglia e Basilicata.Ecco il prospetto riassuntivo:
Anno 1988/89 - parte del D. 210 - Soci n. 1.639 - Club n. 26
Anno 1994/95 - D. 2100 - Soci n. 2.064 - Club n. 36
Anno 1996/97 - D. 2120 - Soci n. 2.093 - Club n. 38
Anno 1999/00 - D. 2120 - Soci n. 2.264 - Club n. 40
Anno 2002/03 - D. 2120 - Soci n. 2.401 - Club n. 42
Anno 2004/05 - D. 2120 - Soci n. 2.655 - Club n. 47
Anno 2006/07 - D. 2120 - Soci n. 2.698 - Club n. 50
Anno 2007/08 - D. 2120 - Soci n. 2.684 - Club n. 52
Anno 2008/09 - D. 2120 - Soci n. 2.751 - Club n. 53
Anno 2009/10 - D. 2120 - Soci n. 2.672 - Club n. 53 (°)
(°) - al 1° luglio 2009.
Come si evice dalla tabella su riportata, i Club sono passati, in 20anni, da 26 a 53 con un evoluzione del 103,8%; i Rotariani - cheerano nel 1988/89 poco più di 1.600 - sono aumentati del 67,5%,arrivando a 2.670.Anche qui da noi, comunque, più sensibile l’evoluzione in fatto diClub che di Soci. Sembra altresì doveroso segnalare un processoche sembra non interessare soltanto il ‘2120’: la stagnazione dellapopolazione rotariana, a partire dall’anno 2004/05; un dato che, inogni caso, andrebbe meditato.Che non stia arrivando anche dalle nostre parti un qualche riflessodell’emorragia registrabile, da qualche tempo a questa parte, inpaesi ad antica tradizione rotariana (USA, Giappone, ecc.)?
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ca”, approvato nel 2007/08 dallaRotary Foundation, su un totale di19 progetti concessi in tutto il mon-do; esso ha comportato e comporte-rà un onere finanziario di 300milaUSD, di cui 255 a carico R.F. e 45 acarico di 31 Club del ‘2120’.Nello stesso anno sono stati accolti 8Matching Grant per un importo tota-le di 224.225 USD, nonché 12 pro-getti di “Sovvenzioni semplificate”per 33.100 USD.I ‘Volontari’ del ‘2120’ si sono recatiin Africa per ben tre volte, utiliz-zando Sovvenzioni R.F.Sono state concesse due borse an-nuali di ‘Ambasciatori’ da 24milaUSD ciascuna. E’ stata accolta inPuglia una borsista californiana; èstato realizzato un riuscito SGS conAustralia-Nuova Guinea-Isole Salo-mone. Il Distretto ha costituito l’‘As-sociazione Ex Alumni’. Per la ‘Polio-Plus’ è stata data una contribuzionedi 78mila USD; è stato sovvenziona-to il Fondo annuale con 284.730USD, corrispondente ad una quotapro-capite di quasi 109 dollari perSocio: un traguardo questo che hadato il primato al ‘2120’ tra i dieciDistretti. Nel settore poi delle Sov-venzioni totali sono stati elargiti504mila USD, pari ad una contribu-zione per Socio di 192 dollari: an-che questo, primato tra i Distrettinazionali.Per quanto attiene al Fondo Perma-
nente, il Distretto vanta oggi diversiprestigiosi traguardi: in ordine all’onorificenza RotaryService above self Award, risulta fi-nora insignito un Rotariano del Di-stretto. Quattro sono invece i Rota-riani insigniti della Citation of me-ritorious service.145 sono, al momento, i Soci Bene-fattori, con la presenza di almenoun Benefattore in ognuno dei Cluboperanti; sembra che questo tra-guardo sia l’unico in atto, tra tutti iDistretti del mondo rotariano. I Grandi Benefattori sono aumenta-ti, nell’anno 2008/09, di 3 unità,per un totale attuale di 9, di cui 5 di1° livello, 2 di 2° e 2 di 3°.
ATTIVITÀ DEL DISTRETTO 2120NELL’AMBITO DELLE
“ENFASI PRESIDENZIALI”Degno di particolare menzione èl’impegno che molti Club del Di-stretto vanno profondendo a favoredelle “Enfasi” da qualche anno sol-lecitate dai Presidenti Internaziona-li, per soddisfare vitali bisogni neicomparti delle Risorse idriche,dell’Alfabetizzazioe, della Salute-Fame, e dell’Immagine del Rotary.Data l’esiguità di spazio disponibi-le, ci limitiamo a tr atteggiare qui diseguito alcune tra le iniziative rea-lizzate a tutto il gennaio 2010 daClub impegnati nell’attuazione del-le indicate Enfasi Presidenziali”.
Risorse idricheRC Bitonto Terre dell’olio - IlProgetto “Acqua sana per l’Africa” èla più importante iniziativa umani-taria finora portata a compimentodel Distretto 2120, coinvolgendo ol-tre 30 dei 53 Club del ‘2120’. Parti-to con un Matching Grant fra il RCBitonto Terre dell’olio ed un Clublocale, ha poi permesso di dotare ilvillaggio di Lopkò (Benin) di un im-pianto di potabilizzazione con l’in-stallazione di 6 fontane pubblicheper l’approvvigionamento idrico. Ilprogetto ha consentito di ottenereulteriori finanziamenti dalla R.F. at-traverso una Sovvenzione umanita-ria 3-H. Nell’ultimo anno, il ‘2120’ha costruito opere per oltre 300 mi-la dollari che hanno portato a dotareil villaggio di una fognatura e di unsistema di depurazione delle acquereflue. Il Club si è in questi ultimitempi impegnato nella realizzazionedel monitoraggio sanitario e nellarealizzazione del materiale didatticoche sarà distribuito agli alunni del-le scuole.Il 20 marzo 2010 una delegazionedi Rotariani del Distretto 2120 cona capo il Governatore Romano Vi-cario si recherà in loco per l’inau-gurazione ufficiale dell’intera opera.RC Bari Castello - Progetto di-strettuale poliennale “Acqua sanaper l’Africa”: dal 13 al 26 settembre2009 il Socio Giovanni Tiravanti hapresenziato il completamento delleinfrastrutture nel villaggio di Lopko(Benin).RC Trani - Il Club ha dato vita all’“Ecogara”. Tutte le scuole di ogniordine e grado di Trani ed un istitu-to di Corato hanno promosso unagara tra i propri alunni con elabora-
IL 2120 IN CIFRE
Il Distretto 2120 Italia è composto da 2.672 Rotariani suddivisi in 53 Club. Il terri-torio comprende Puglia, Basilicata. I soci onorari sono 125. I soci uomini sono2.447. I soci donna sono 225. I soci insigniti di Paul Harris sono 1.600 circa. IlClub più “giovane” è il RC Rutigliano e Terre dell’uva con un’età media dei soci di43 anni. Il Club più “maturo” è il RC Bari con un’età media dei soci di 61 anni.
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ti grafici e audiovisivi aventi cometema il rispetto e la salvaguardiadel bene “acqua”. Il progetto ha re-gistrato la presentazione di 80 ela-borati presi in esame da un’appositaCommissione presieduta dalla pastpresident Carla D’Urso. La cerimo-nia di premiazione è avvenuta il 19gennaio 2010.A tutti i partecipanti sono stati con-segnati diplomi e gadget mentre lastudentessa di scuola superiore,giudicata autrice del miglior lavoro,è stata premiata con la partecipazio-ne al R.Y.L.A.
AlfabetizzazioneRC Bari Mediterraneo - Progetto“Una Mano per le Stelle” a favoredei ragazzi del quartiere popolare diSan Pio (Bari); eseguita raccoltafondi attraverso due manifestazioniconcertistiche.RC Bari Castello - avvio del pro-
gono la loro visione del futuro per unmondo diverso.RC Bitonto Terre dell’olio. Il Clubè impegnato nel progetto “Adottauna classe” che ha valenza locale edinternazionale.In loco, realizzato un progetto cheha visto impegnate le classi 5° dellascuola primaria dei Comuni di Bi-tonto e Giovinazzo: i 330 disegnipartecipanti sono stati pubblicati inun libro allo scopo di creare nei gio-vani la coscienza della multirazzia-lità e della solidarietà. A livello in-ternazionale il progetto prevede lacostruzione di aule a Sô-Tchanhouè.RC Casamassima Terra dei Peu-ceti - Il Club realizzerà, insieme adaltro Club del Distretto, la costru-zione di un edificio scolastico in Be-nin, completo di strutture e arredi.RC Fasano - Il Progetto “Il Rotaryper la scuola”, si propone non solodi contribuire alla formazione deigiovani studenti di alcune scuole diFasano, ma anche di mostrare loroche attraverso lo studio si possonoraggiungere i traguardi professiona-li impersonati dai Soci rotariani.
Salute - FameRC Bari - A fine settembre 2009, ilClub ha realizzato, con altri enti, laprima mondiale della manifestazione“Il sogno di Galileo”. Dall’iniziativa
gramma di formazione della duratadi 12 mesi, per ragazzo affetto dasindrome di Down, per un suo suc-cessivo inserimento occupazionale.RC Bari Castello - Il Socio Gaeta-no Logrieco ha ospitato per alcunesettimane un chirurgo beninese edue medici egiziani, per formazionediretta in sala operatoria e per l’ap-prendimento di nuove tecniche chi-rurgiche.RC Bari Sud - Progetto Movieract- Il Club ha sponsorizzato Il festivalnazionale del cortometraggio, il 10gennaio 2010. Il ricavato della sera-ta è stato devoluto alla ricostruzionedi due aule della Facoltà di Inge-gneria dell’Università di L’Aquila,distrutte dal terremoto.R.C. Bari Sud e Rotaract BariAgorà - Concorso “Il futuro è nelletue mani” per studenti delle scuolesuperiori di Bari: elaborare una com-posizione in cui, riprendendo il mot-to del Presidente R.I. Kenny, espon-
In alto l’iniziativa“Una mano per le stelle”
del Rotary Club Bari Mediterraneoa favore della comunità locale;
a destra due momenti del festivalNazionale del Cortometraggio.
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è stato tratto un “CD” che, messo invendita, ha consentito di promuovereun service pro-PolioPlus.RC Bari Castello - Progetto in-terclub “Spirulina” in Benin edUgandaNel primo Paese è già in atto la pro-duzione della spirulina, alga unicel-lulare ricca di proteine ed ammi-noacidi essenziali, vitamine e mine-rali, usata come integratore alimen-tare per bambini malnutriti.In Uganda il progetto è in via diesecuzione.RC Bitonto Terre dell’olio IlClub è impegnato nel progetto plu-riennale “La culla della solidarie-tà” che ha valenza locale ed inter-nazionale.
In loco, il progetto è rivolto alledonne clandestine e non, che pervarie cause hanno difficoltà ad af-frontare il parto. I medici del Clubsono impegnati, con i competentiAssessorati, a realizzare la delleinformazioni sulla possibilità delparto in anonimato. A livello inter-nazionale il Club sta ristrutturandoi Centri Maternità del territorio la-custre del Benin; forniti strumentimedicali e materiali di consumo esoprattutto viene effettuata forma-zione del personale in loco ad ope-ra dei medici volontari del Rotary.RC Brindisi Valesio - Il Club -coadiuvato dai Club Rotary di Ce-glie Messapica, Francavilla FontanaAlto Salento, Ostuni - Valle d’Itria -Rosamarina, Inner Wheel Brindisi,Rotaract Brindisi ed Interact Brin-disi - ha organizzato il 12 gennaio2010 un galà di beneficenza a so-stegno del progetto PolioPlus. Laserata ha avuto un grande consensodi pubblico permettendo ai tantiospiti non rotariani di apprezzare econoscere l’impegno e le iniziativedel Rotary localmente e nel mondo.RC Canosa di Puglia - Progettointerclub “Cellule staninali” 12Dicembre 2009: consegna delle at-trezzature finalizzate alla criocon-servazione delle cellule staminaliperiferiche all’Ospedale Civile diBarletta.RC Casamassima Terra dei Peu-ceti - Il Club realizzerà nei prossimimesi un service presso l’Istituto dicardiologia Infantile dell’ospedalet-to Giovanni XXIII di Bari, aventeper oggetto la consegna di un incu-batore per neonati.RC Foggia Capitanata - “EndPolio Now”: realizzati due services;
16 Luglio 2009, spettacolo di caba-ret; 14 Dicembre 2009, Musical.RC Nardò - Già da qualche anno epoi ancora nel corso del 2009/10,attraverso iniziative sportive di soli-darietà (golf, ecc.), il Club sta por-tando avanti - con altri Club salen-tini - un encomiabile Progetto deno-minato “Malaria Fighter”, appog-giato anche da una Sovvenzionedella R.F. e teso ad aiutare bambinidi paesi in sottosviluppo affetti damalaria (Nigeria, Haiti, ecc.)RC Riva dei Tessali. Adesione alProgetto ormai distrettuale “MalariaFighter”, inizialmente lanciato dalR.C. Nardò. Raccolta fondi duranteil “Concerto d’Estate” trasmessa alpresidente del Club promotore; Progettazione e realizzazione di unasala giochi per il reparto pediatricodell’Ospedale di Castellaneta.RC San Giovanni Rotondo -12/9/09 - Convegno: “Dalla biologiamolecolare al trapianto d’organo”
Immagine pubblicaA livello di Distretto, nell’anno2008-09 l’interesse dei media è sta-to attirato dal Forum interdistrettua-le “Giovani energie per la ricerca”con il Concorso “Rotary ENFASI2009” che ha riunito a settembre2008, a Bari, nove Distretti italiani. Nell’anno attuale è stata program-mata la pubblicazione di immaginitratte da “Humanity in motion”, sulquotidiano “La Gazzetta del Mezzo-giorno”. Con la finalità di far conoscere leattività del Distretto, la Rivista di-strettuale “Rotary 2120” viene in-viata anche a un gruppo di non ro-tariani selezionato tra gli opinionleader del territorio.
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I GOVERNATORI PUGLIESI E LUCANI NELLA STORIA DEL ‘2120’(EX 46 - 87 - 93 - 190 - 210 - 2100)
Nella tabella, i Governatori pugliesi e lucani che, dalla nascita del sodalizio in queste aree, hanno retto i vari Distretti:
1956/57 - Carlo RUSSO FRATTASI R.C. Bari ( D. 93)1961/62 - Vincenzo BONOMO R.C. Bari (D. 190)1963/64 - Guglielmo GRASSI ORSINI R.C. Lecce (D. 190)1966/67 - Nicola PEPE R.C. Foggia (D. 190)1968/69 - Giuseppe ZACCARA R.C. Potenza (D. 190) - (*)1972/73 - Alfonso SICILIANI R.C. Bari (D.190)1975/76 - Ottavio LO NIGRO R.C. Matera (D. 210)1978/79 - Giulio CARLUCCI R.C. Trani (D. 210)1981/82 - Tommaso BUTTIGLIONE R.C. Taranto (D. 210)1983/84 - Rocco BERARDI R.C. Potenza (D. 210)1985/86 - Francesco TATO’ R.C. Bari Ov. (D. 210)1988/89 - Mario GIOFFRE’ R.C. Lecce (D. 2100)1990/91 - Luigi PORCARI R.C. Matera (D. 2100)1992/93 - Riccardo GIORGINO R.C. Bari (D. 2100)1995/96 - Franco INTERESSE R.C. Bari Ov.(D. 2120)1996/97 - Nicola Dario DEL SECOLO R.C. Melfi (D. 2120)
1997/98 - Francesco ANGLANI R.C. Ceglie M. .(D. 2120)1998/99 - Tommaso BERARDI R.C. Molfetta (D. 2120)1999/00 - Alfredo CURTOTTI R.C.S.Severo (D. 2120)2000/01 - Luigi MARIANO MARIANO R.C. Lecce (D. 2120)2001/02 - Vito Andrea RANIERI R.C. Bari Ov. (D. 2120)2002/03 - Domenico LAMASTRA R.C. Matera (D. 2120)2003/04 - Cosimo SEBASTIO R.C Taranto (D. 2120)2004/05 - Giuseppe VOLPE R.C Trani (D. 2120)2005/06 - Sergio DI GIOIA RC Foggia (D. 2120)2006/07 - Pasquale SATALINO RC Bari Sud (D. 2120)2007/08 - Vito CASARANO RC Fasano (D. 2120)2008/09 - Giambattista DE TOMMASI RC Bari (D. 2120)2009/10 - Romano VICARIO RC Potenza (D. 2120)2010/11 - Marco TORSELLO RC Galatina Maglie Terra d’Otranto (D. 2120)2011/12 - Mario GRECO RC Putignano (D. 2120)
L’AZIONE DI SERVIZIO DEL DISTRETTO E DEI CLUB
“BOTTA E RISPOSTA” DI ALFONSO FORTE CON IL GOVERNATORE 2009/10 ROMANO VICARIO
in linea diretta il ‘dolce’ e il ‘menodolce’ della responsabilità. Poi, manmano che le settimane sono passate,ho avvertito il fascino che mi perve-niva non solo e non tanto dalla ‘fun-zione’ quanto dal calore con cui lecentinaia e centinaia di Rotariani diPuglia e di Basilicata andavano cir-condandomi e mi rendevano semprepiù agevole e anche più gratificantela fatica.D. A metà percorso, avrai già avutomodo di veder realizzato qualchetuo progetto personale insieme adaltri messi a punto dai Club. Quali?
R. Su quello che attiene l’azioneprogettuale del Distretto sto intensa-mente lavorando grazie anche allafattiva intesa con i più diretti Colla-boratori. Non vorrei, almeno per ilmomento, pronunziarmi su questosettore. Al Congresso del 14/16 mag-gio presenterò il “conto” puntuale aiRotariani, e spero di coglierne i mi-gliori consensi. Non posso tuttavianon citare l’apprezzato proseguimen-to del Service distrettuale “Acqua sa-na per l’Africa”, che volge ormai altermine con risultati di estrema va-lenza e di piena soddisfazione per il
Per la comunicazione esterna, e conun ciclo di conferenze, tenute in di-versi Club del Distretto, sull’argo-mento “Dal servizio silente alla pro-mozione dell’immagine pubblica delRotary”.
A livello di Club, particolare signifi-cato assume il Progetto-concorso “Ilfuturo è nelle tue mani” del RC BariSud in collaborazione con i giovanidel Rotaract ‘Bari Agora’, testimo-nianza nelle scuole dell’impegno del
Rotary per la Società. In linea conl’Enfasi immagine pubblica, i premisaranno rappresentati da: 1° classifi-cato: partecipazione al Ryla Interna-tional; 2 e 3° classificati: partecipa-zione alla Ryla Distrettuale.
D. Caro Romano, col mese di gen-naio il Distretto - come tutti i Clube i Distretti rotariani - ha giratolaboa del primo semestre del correnteanno rotariano. Come hai vissuto fi-nora questa tua ‘avventura’?R. Prima di entrare nel vivo del mioattuale impegno, vedevo i Club e ilDistretto sotto un’angolazione inqualche misura nebulosa, quantomeno imprecisa. Poi, appena dopol’Assemblea di Castellaneta Marina,quando cioè cominciai a sentire nelmio intimo tutta intera la responsa-bilità di Governatore, ho assaporato
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lontano villaggio congolese.Debbo, d’altra parte, sottolinearel’intensa attività che molti Club del‘2120’ hanno svolto nei primi seimesi e le opere che già hanno porta-to a felice compimento. Particolarerilievo è stato dato da diversi sodali-zi a favore dell’operazione “EndPo-lioNow”; forte sostegno è stato offer-to al miglioramento di quelle posi-zioni a favore della Fondazione Ro-tary già raggiunte dal mio predeces-sore Titta De Tommasi, e di cui c’ètestimonianza in questo stesso ‘Dos-sier’; brillanti i risultati raggiunti
nell’ambito delle ‘Enfasi Presiden-ziali’, sia per quanto attiene all’ ac-qua, che all’alfabetizzazione, allafame e alla salute, infine all’Imma-gine pubblica. Al riguardo, alcuneconferme, tra le più significative, so-no riportate nel presente documento..D. Quali, in definitiva, il bilanciofinora raggiunto e le immediate pro-spettive?R. Non dovrebbe stare a me, Gover-natore, dichiarare il linea positiva itraguardi raggiunti. Questo lo diceil cammino di operosità e di entusia-smo che stanno percorrendo i 53
Club e i responsabili del Distretto.Non resta a me, ora, che dire un sen-tito “grazie” a tutti i Rotariani diPuglia e di Basilicata, insieme al-l’auspicio di un Distretto sempre piùprolifico di bene e di solidarietà, per-ché il Rotary sia sempre meglio co-nosciuto all’esterno e apprezzato perla sua impareggiabile attività.
NotaPer la stesura del presente documento, han-no collaborato col Coordinatore AlfonsoForte, i Rotariani Nicola Auciello e LivioParadiso nonché i Presidenti dei Club chehanno fornito notizie e dettagli. ■
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Il Governatore designato 2011/12Mario Greco
Mario Greco nasce aCotronei (KR), Cala-bria, nel 1938; ri-siede dal 1964 aBari.Coniugato con Mel-ly, ha tre figli avvo-cati, Francesco, Sal-vatore e Stella, e unnipotino, Mario ju-nior.Profiloprofessionale.Laureato in Giuri-sprudenza pressol’Università di Na-poli. Nel 1970 entranella magistraturaordinaria. Eletto senatore della
Repubblica nel 1996, da magistrato di Cassazione si dimettedall’ordine giudiziario, coerentemente alla sua proposta di leggesul divieto al rientro nelle funzioni giurisdizionali per i magistra-ti che avessero svolto un ruolo politico.Nel corso dei suoi due mandati parlamentari (1996-2006) ricopreimportanti incarichi istituzionali, tra cui: Presidente della Com-missione Affari europei, Presidente della Commissione “Scambiculturali, flussi migratori e qualità della vita” dell’AssembleaParlamentare Euromediterranea; vicepresidente della Commis-sione di Garanzia del Senato, capogruppo in Commissione giusti-zia, componente di varie Commissioni.E’ stato primo firmatario di 250 disegni di legge, di oltre 300 in-terrogazioni e nella sola XIV legislatura ha svolto, tra Aula eCommissioni, circa 400 interventi.Profilo rotariano.Socio del Rotary Club di Putignano dal 1976, di cui è stato Pre-sidente nell’anno 1983-84; più volte presidente o membro di di-verse Commissioni, sia nell’ambito del Club che del Distretto,rappresentante del Governatore nel 1987-88, tre volte rappre-sentante speciale del Governatore per la costituzione dei ClubCasamassima Terra dei Peuceti, Ostuni-Valle d’Itria, Monopoli;rappresentante personale del Governatore per la Comprensionemediterranea, per i Rapporti con le Istituzioni. Insignito di 4P.H., del distintivo d’oro, Benefattore della Rotary Foundation.Ha realizzato lodevoli iniziative, nell’ambito soprattutto del disa-gio giovanile.
Il Governatore eletto 2010/11Marco Giuseppe Torsello
Marco GiuseppeTorsello, Governato-re Eletto per l’annorotariano 2010-11, ènato il 2/5/50 a Ca-sarano ove risiede.È sposato con LuciaPerrotta, ed ha duefigli: Ferruccio,Odontoiatra, e Fede-rica (Dottore in Eco-nomia Aziendale).Profilo professionale.Dopo aver compiutogli studi classici aCasarano, MarcoGiuseppe, nel lugliodel 1974 si laureacon il massimo dei
voti in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli studi di Peru-gia. Consegue, con il massimo dei voti, nel luglio del 1977, pressol’Ateneo di Bari la Specialità in Anestesia e Rianimazione. Nel di-cembre del 1980 si specializza, con il massimo dei voti, pressol’Università di Modena in Odontostomatologia e Protesi Dentale. Se-gue Corsi di specializzazione presso l’Università di Hartford e diMadrid. Dal 1980 pratica la libera professione di medico odontoia-tra, e dal 1986 dirige il centro privato di Odontostomatologia Infan-tile a Casarano. Ha ricoperto la carica di Presidente provinciale delSindacato Unitario Specialisti Ortodonzia, e di Segretario culturaledell’A.N.D.I. della provincia di Lecce.E’ socio di numerose associa-zioni di categoria: O.C.I., A.I.O., S.U.S.O., S.I.D.O. E’ impegnatonella conduzione della propria azienda olivicola: “Don Simone”.Profilo rotariano.È socio fondatore del Club Rotary di Gallipoli dal febbraio 1986.Presidente del Club di Gallipoli nell’anno rotariano 1994-95/1995-96. Segretario del Club di Gallipoli nell’anno rotariano 2002-03 e2006-07. Prefetto del Club di Gallipoli negli anni rotariani 1986-87, 1987-88, 1988-89,1989-90. Tesoriere del Club di Gallipoli ne-gli anni rotariani 1992-93, 1993-94. Ha ripetutamente ricoperto lacarica di Presidente di commissione o di Consigliere, e per numero-si anni è stato responsabile per la Rotary Foundation. È insignito dionorificenze “Paul Harris Fellow”. In ambito Distrettuale ha fattiva-mente collaborato alla realizzazione di importanti eventi ed ha rico-perto, nel corso degli anni, numerosi incarichi. È insignito di onori-ficenze “Paul Harris Fellow”.
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Tutto un altro mondo da scoprire!
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GLOBAL OUTLOOK
GLOBALOUTLOOK
Lo scorso secolo è stato segnato da oltre 150 milioni di
vittime di guerre e genocidi. Questa statistica rappre-
senta un lascito orrendo, ma non include comunque
tutti i morti e i feriti causati da altri individui, dovuti ad
atti di violenza senza causa alcuna.
Stiamo parlando del secolo più
sanguinoso nella storia dell’umanità,
un secolo che ha avuto grandi bru-
talità ed innovazioni tecnologiche,
con importanti scoperte scientifiche.
Purtroppo, anche il nostro nuovo se-
colo sembra seguire le stesse orme,
con la guerra in Iraq, le ostilità conti-
nue in Medio Oriente, le lotte in Afri-
ca, in Afghanistan, India e Pakistan
e le violenze causate dai terroristi
in tutto il mondo. Dopo l’11 settem-
bre, con gli attacchi terroristici a New
York e a Washington, D.C., e ancora a
Madrid, Londra e Mumbai, si è capito
che un piccolo gruppo di persone con
istinti omicidi potrebbe infliggere gravi danni ai deboli
e ai forti, e a tutti coloro che nutrono un falso senso di
sicurezza.
È folle avere una visione di un mondo senza guerra?
È ingenuo pensare a un mondo dove i conflitti possono
essere risolti usando la ragione? Quali sono le radici
del conflitto e come possiamo rispondere prima che la
situazione peggiori? All’indomani della fine della Se-
conda Guerra mondiale, in seguito alla scoperta delle
atrocità dei campi di concentramento
dei nazisti, e la consapevolezza della
distruzione inflitta al Giappone con
una singola arma, queste domande
non hanno scoraggiato gli edificato-
ri di pace, inclusi i Rotariani, che si
sono adoperati per creare le Nazioni
Unite. E questo stesso spirito guida
gli edificatori di pace anche oggi, che
si tratti di organizzazioni o individui.
Diritti umaniLa causa della pace è stata adottata
dal Rotary sin dagli inizi dell’orga-
nizzazione. I Rotariani lavorano per
la pace attraverso progetti d’azio-
ne comunitari in tutto il mondo, gli
impegni coordinati insieme alle Nazioni Unite e alle
sue organizzazioni multilaterali, e grazie ai contributi
finanziari alla Fondazione Rotary che sostiene gli sfor-
zi umanitari e educativi per la promozione della pace.
Centinaia di borsisti del Rotary, presso i sei Centri
La pace è possibile?Gli edificatori di pace del futuro dovranno affrontare nuove sfide in un’era segnata da conflitti minori
LE BASI DELLA PACE
LIBERARE IL MONDO DALLE MINE ANTI-UOMO
LA PAROLA AGLI ALUMNI DEI CENTRI ROTARIANI
SUPPLEMENTO DEL ROTARY WORLD MAGAZINE PRESS�
Focus sulla pace e risoluzione dei conflitti
FEBBRAIO 2010
Fare in modo che i nemici riescano a parlare tra di loro è il primo passo della comunicazione, il primo passo per la comprensione reciproca.
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1901 Vengono assegnati
i primi Premi Nobel,
che prendono il nome
dall’inventore della dinamite,
Alfred Nobel.
1907 Durante la seconda
Conferenza per la pace all’Aia,
vengono stabilite delle regole
sulla guerra.
1914 Il Rotary Club di
Minneapolis, Minnesota,
USA, invia una proposta
all’Associazione internazionale
dei Rotary club, suggerendo
a tutti i club di diventare
ambasciatori di pace nelle
proprie comunità.
1919 Il Trattato di Versailles
mette fine alla Prima Guerra
mondiale.
1920 Nasce la Lega
delle Nazioni.
1922 Al congresso
del Rotary a Los
Angeles, i delegati decidono
di stabilire che la Pace
internazionale faccia parte
dell’obiettivo del Rotary
e di cambiare il nome
dell’organizzazione con Rotary
International.
1928 La Fondazione
Rotary, proposta per
la prima volta nel
1917 come fondo di
dotazione, diventa un’entità
all’interno del Rotary
International.
1930 In India,
Gandhi organizza
una marcia di
240 miglia contro
rotariani di studi internazionali
sulla pace e risoluzione dei con-
flitti, in cinque continenti, stanno
prendendo il loro posto nell’ambito
della prossima generazione di edifi-
catori di pace.
Il Carter Center, organizzazione
non governativa (ONG) fondata dal
Presidente Jimmy Carter e da sua
moglie Rosalynn nel 1982, condivi-
de la visione del Rotary: la speranza
di creare “un mondo nel quale ogni
uomo, donna e bambino abbia l’op-
portunità di avere una buona salute
e vivere in pace”.
John Stremlau, che ha insegnato
per otto anni in Sud Africa, pri-
ma di diventare vice presidente
del centro per i programmi sulla
pace, pensa che la chiave per otte-
nere la pace risalga alla Dichiara-
zione universale dei Diritti umani
dell’ONU del 1948. “La gente deve
accettare l’idea dell’uguaglianza, e
questo comincia con i diritti uma-
ni,” ha dichiarato John. “Senza i
diritti umani ci saranno sempre le
basi del malcontento che potrebbe
essere usato dai terroristi”.
Stremlau congratula le organiz-
zazioni e gli individui impegnati
nella cura delle malattie, che se-
condo lui è un punto chiave per ot-
tenere stabilità nelle zone instabili.
Secondo lui, però, alla base della
pace ci deve essere una struttura
politica e, comeha dichiarato: “Se
curi la gente, ma gli attacchi con-
tinuano a causa delle etnie, allora
non hai ottenuto granché”.
La dichiarazione dei diritti uma-
ni contiene “l’obbligo di organizza-
re elezioni libere e democratiche”,
secondo Sremlau, che considera il
monitoraggio delle elezioni come
un modo importante attraverso il
quale le ONG possono avanzare il
processo di pace. Stremlau ha col-
laborato con il Carter Center per
monitorare le elezioni in Ghana nel
2008 e ha dichiarato che le pressio-
ni dall’esterno hanno permesso di
assicurare un passaggio democrati-
co del potere.
“Non per vantare il nostro lavoro,
ma sono convinto che, se non fos-
simo stati presenti in una partner-
ship con i gruppi di osservatori per
le elezioni, costringendo le autorità
ad accettare il risultato, forse non
avremmo visto un tale passaggio
dei poteri”, ha spiegato. Secondo
l’ONU, l’assistenza durante le ele-
zioni sta diventando una compo-
nente importante delle operazioni
di pace. L’assistenza ha dato il sup-
porto durante le elezioni in molti
Paesi dopo i conflitti, come Afghan-
istan, Burundi, la Repubblica De-
mocratica del Congo, la Repubblica
Democratica di Timor-Leste, Haiti,
Iraq, Liberia e Nepal, Paesi con una
popolazione totale di oltre 120 mi-
lioni di abitanti, offrendo a 57 mi-
lioni di cittadini l’opportunità di
esercitare il proprio diritto di voto.
Le elezioni nel Ghana rappre-
sentano un esempio di come l’in-
vestimento fatto nell’edificazione
di pace e nell’instaurare la stabili-
tà è meno costoso dell’alternativa,
in termini sociali ed economici. “Il
coinvolgimento nelle elezioni del
Ghana è stata un’esperienza fan-
tastica. Questo è stato un modo per
dire al mondo che la gente può per-
mettersi di avere la democrazia”, ha
affermato Stremlau.
Educazione e salute Cyril Noirtin, socio del Rotary Club
di Paris Agora, Francia e rappre-
sentante del RI presso l’UNESCO,
ha dichiarato: “Secondo me, il più
grande ostacolo alla risoluzione dei
conflitti e alla realizzazione della
pace è la mancanza di comunica-
zione. Senza la comunicazione, non
siamo in grado di educare il pub-
blico sulle differenze culturali, sui
problemi importanti e sulle possibi-
li soluzioni. Fare in modo che i ne-
mici riescano a parlare tra di loro è
il primo passo della comunicazione,
il primo passo per la comprensione
reciproca”.
Un’altra cosa importante, che
rappresenta anche uno dei punti in
cui il Rotary fa la differenza, è “as-
sicurare le risorse vitali, come l’ac-
qua potabile, il cibo, l’educazione di
base e le cure mediche. Le comunità
con carenze croniche di risorse non
hanno niente da perdere, quindi la
guerra e il conflitto diventano le
loro uniche opzioni”.
Andrezza Zeitune, ex borsista
della pace del Rotary, che oggi la-
vora presso l’UNESCO a Parigi, in
qualità di mediatrice per le ONG in-
ternazionali, concorda con Noirtin
ed elogia il lavoro di edificazione di
pace svolto dal Rotary durante la
sua lotta contro la polio. Secondo
lei, “una società libera dalle ma-
lattie, una società educata, è meno
soggetta ai conflitti e più aperta
Oggi c’è un’intera generazione di nuovi esperti, con conoscenze nel settore e tanto entusiasmo.
— Jan Egeland
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GLOBAL OUTLOOK
l’imposta sul sale dell’Impero
britannico, evento che porta
all’indipendenza dell’India.
1939 Inizia la Seconda Guerra
mondiale.
1940 Al congresso del RI
all’Avana, i delegati dichiarano
che laddove “libertà, giustizia,
verità, libertà di espressione e
rispetto dei diritti umani” non
esistono, “Rotary non
ci può essere”, creando
in tal modo le basi
per la Dichiarazione
universale dei Diritti
umani, rilasciata dalle Nazioni
Unite otto anni dopo.
1942 I Rotariani londinesi
organizzano una conferenza
mondiale sulla pace, con
rappresentanti da 21 governi.
Il gruppo direttivo
emerso dall’evento
diventerà l’UNESCO.
1945 Alla Conferenza
per la fondazione dell’ONU
a San Francisco, oltre 40
Rotariani partecipano in
qualità di delegati o
consulenti.
Il Segretario di Stato degli USA,
Edward R. Stettinius, dichiara
che l’invito è un “semplice
riconoscimento della parte
pratica giocata dai soci del
Rotary e della parte che
continueranno a giocare nello
sviluppo della comprensione
tra le nazioni”.
La fine della Seconda
Guerrra mondiale.
allo sviluppo e alla pace”. Zeitune
ritiene che uno dei maggiori osta-
coli per la pace è quello dei governi
corrotti, che impediscono lo svilup-
po usando le ricchezze dei loro Pa-
esi per i propri interessi privati. “La
chiave per superare questo proble-
ma è la presenza di una popolazio-
ne istruita”.
Zeitune considera i programmi
giovanili del Rotary come un passo
importante del percorso verso la
pace. “Credo che la pace sia possibi-
le attraverso l’amicizia, e si può fare
una grande differenza comincian-
do con i giovani. In futuro, questi
giovani saranno i leader mondiali
e saranno in grado di usare le loro
esperienze internazionali per pren-
dere decisioni importanti per i loro
Paesi e per i Paesi dei loro amici”.
Anche se il secolo scorso è sta-
to uno dei secoli più violenti del-
la storia, il ventesimo secolo ha
anche visto il fiorente sviluppo di
programmi accademici sulla pace
e risoluzione dei conflitti, come
quello presso i Centri rotariani. Jan
Egeland, un veterano degli edifica-
tori di pace dell’ONU e direttore del
Norwegian Institute of International
Affairs, crede nel grande potenziale
di questi programmi.
“L’idea di investire nell’educa-
zione dei giovani nell’area della
mediazione della pace e nella riso-
luzione dei conflitti è stata brillan-
te per il Rotary. Oggi c’è un’intera
generazione di nuovi esperti, con
conoscenze nel settore e tanto en-
tusiasmo”, ha detto Egeland. Sem-
pre secondo lui, i diplomati dei
Centri rotariani “possono concre-
tamente lavorare nell’edificazione
della pace, e ciò comporta spingere
le Nazioni Unite a fare di più”.
“Io sono un ottimista. Penso che
assisteremo alla realizzazione di
cose davvero grandi”. Ma Egeland
crede anche che molte nazioni, ed
individui, potrebbero fare molto più
di quanto facciano, in particolare
nel campo della prevenzione delle
malattie, per creare una maggiore
stabilità. “Non ci possiamo permet-
tere di avere 10 milioni di bambini
che muoiono ogni anno a causa di
malattie evitabili. Possiamo elimi-
nare queste miserie nel corso della
nostra vita”.
Una ragione per sperare? Le convinzioni di questi edifica-
tori di pace, che la democrazia,
l’istruzione e il miglioramento del-
la salute portano alla pace, sono
convinzioni nate su una base più
forte dell’ottimismo e della spe-
ranza. Nonostante le sofferenze
delle popolazioni dei 16 Paesi in cui
sono presenti le operazioni di Pea-
ce-keeping dell’ONU, ci sono prove
evidenti del fatto che il mondo sta
diventando più pacifico.
Secondo la relazione Human Se-
curity Report 2005 — un progetto di
ricerca presso la Simon Fraser Uni-
versity a Vancouver, British Colum-
bia, Canada — alla fine della guerra
fredda agli inizi degli anni novan-
ta, i conflitti armati sono diminu-
iti di oltre il 40 per cento, e il tipo
di conflitto più sanguinoso (con
oltre 1.000 morti per battaglia) ha
registrato un calo dell’80 per cen-
to. “Grazie al fatto che il Consiglio
di sicurezza non era più bloccato
a causa della guerra fredda, l’ONU
ha avviato una vera e propria rivo-
luzione nel campo della prevenzio-
ne dei conflitti, dell’edificazione
della pace e nelle attività di paci-
ficazione post-conflitto”, secondo
il rapporto. Anche includendo il ge-
nocidio in Ruanda nel 1994 e quello
in Bosnia nel 1995, si è verificato un
calo dell’80 per cento di uccisioni
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Izabela Pereira, che lavora per l’ONU a Timor-Leste, è stata ricercatrice sul conflitto in Senegal durante i suoi studi come borsista della Pace del Rotary.
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1958 L’artista britannico
Gerald Holtom disegna un
simbolo per il Direct Action
Committee Against Nuclear
War. Il simbolo diventerà noto
semplicemente come “il
segno della pace”.
1959 Al congresso
del RI a New York,
viene presentato
un libro pubblicato dal RI
sull’azione internazionale,
Seven Paths to Peace.
1962 Crisi cubana
1964 Martin Luther
King Jr., leader
americano per i diritti
civili, riceve il Premio
Nobel.
1968 Contestazioni e
violente proteste degli
studenti nelle città di tutto il
mondo. Assassinio di Martin
Luther King Jr. Le nazioni del
Patto di Varsavia invadono la
Cecoslovacchia.
1975 Fine della Guerra in
Vietnam, un conflitto durato
16 anni.
1980 Inizio della guerra civile
in El Salvador.
1981 Al congresso
RI di San Paolo,
Brasile, Noburu
Iwamura, Giappone,
riceve il primo
premio Rotary per la
comprensione e la
pace mondiale, per
di massa a causa di ideali
politici, affiliazioni reli-
giose o scontri etnici.
Il rapporto ha indicato
che, dagli inizi degli anni
novanta, “ci sono stati più
conflitti finiti in accordi
avvenuti tramite nego-
ziazioni e meno vittorie
in campo, nella maggior
parte dei casi grazie ai
grandi successi ottenuti
dagli edificatori di pace”.
Il solo lato negativo è che
circa un terzo di questi
accordi viene violato en-
tro i successivi primi cinque anni.
Il rapporto ha anche confermato
l’associazione tra i conflitti armati e
la povertà, nel senso che “un reddi-
to pro capite superiore rappresenta
uno Stato più forte, che a sua volta
dispone di più risorse per combat-
tere le lotte interne, o per risponde-
re ai bisogni che le causano”.
Il collegamento tra pace e de-
mocrazia viene sostenuto dal fatto
che il calo nel numero dei conflitti è
stato accompagnato da un aumen-
to in percentuale dei Paesi demo-
cratici — dal 26 per cento nel 1975
al 58 per cento nel 2005.
“I Paesi meno violenti tendono ad
essere più democratici,” ha dichia-
rato Steven Pinker, noto professore
di psichiatria presso l’Harvard Uni-
versity ed autore del libro The Better
Angels of Our Nature: How We Became
Less Violent, che sarà pubblicato nel
2011. Pinker pensa che per molti
l’idea di un mondo più pacifico po-
trebbe essere una sorpresa.
“Al contrario di quanto si pensi,
e cioè che viviamo in un mondo di
grandi violenze, i nostri antenati
erano molto più violenti di quanto
lo siamo noi”, afferma Pinker, che
offre anche un’ipotesi per il futuro.
“Possiamo dire che oggi viviamo in
uno dei periodi più pacifici nell’esi-
stenza della nostra specie”.
Egeland, nel suo discorso ai Ro-
tariani e agli Alumni del program-
ma di borse di studio sulla pace del
Rotary al Simposio sulla pace a Bir-
mingham, Inghilterra, ha precisato
che “oggi i conflitti sono sempre
più interni, nel senso che si tratta di
guerre civili, gruppi tribali in lotta
tra di loro, spesso ribellioni etniche,
religiose o culturali, come sta suc-
cedendo in Pakistan e Afghanistan.
“Coloro che diventano edificato-
ri di pace del futuro non dovranno
occuparsi di negoziazioni tra due
grandi Paesi, ma bensì lavoreranno
in situazioni complesse, dovranno
concentrarsi sull’alleviazione della
sofferenza delle popolazioni civili,
delle donne e dei bambini vittime
delle guerre”.
L’idea che i grandi conflitti tra gli
Stati sono in declino è stata avanza-
ta da John Mueller, noto professore
di scienze politiche presso l’Ohio
State University ed autore
di Atomic Obsession: Nucle-
ar Alarmism from Hiroshima
to Al Qaeda. Secondo Muel-
ler, i conflitti di tipo regio-
nale sono in declino. In
Africa, le attività più vio-
lente, anche se dolorose
per le vittime, si avvicina-
no sempre più a “imprese
criminali”, che si basano
sulla corruzione e l’arric-
chimento personale e non
sulle ragioni politiche tipi-
che dei conflitti storici.
Non solo abbiamo vi-
sto la fine delle guerre tra i Paesi in
via di sviluppo, ma anche i perico-
li dovuti al terrorismo sono molto
esagerati, secondo Mueller. “La pos-
sibilità che un individuo o un grup-
po terroristico facciano scoppiare
un dispositivo nucleare è davvero
microscopica. Mi rendo conto di far
parte della minoranza che la pensa
così”, sempre secondo la dichiara-
zione di Mueller. Egli però fa notare
il conforto che tutti traggono dalle
sue conclusioni. “Anche coloro che
pensano che sbaglio si augurano
che io abbia ragione”.
Mueller afferma che, se la sua
opinione è corretta, allora “sta suc-
cedendo una delle cose più inte-
ressanti nella storia dell’umanità.
Se supponiamo che sia vera, questa
è davvero una cosa incredibilmente
importante”.
Tutto questo significa che siamo
davvero sulla strada della pace?
“Sarebbe pazzesco dire che lo
siamo di sicuro, ma il percorso per
arrivarci esiste,” secondo Muel-
ler. “In altre parole, ci sono buone
possibilità”.
— Paul Engleman
Jan Egeland, edificatore di pace di vecchia data, è stato relatore durante il Simposio 2009 sulla pace mondiale del Rotary.
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GLOBAL OUTLOOK
il suo lavoro con i poveri e
gli ammalati in Nepal e in
tutta l’Asia.
1985 Il leader sovietico
Mikhail Gorbachev annuncia
la politica di Glasnost e
Perestroika.
1988 La Fondazione Rotary
organizza il suo primo forum
sulla pace, e prepara le basi
per i Centri rotariani di Studi
internazionali sulla pace e
risoluzione dei conflitti.
1989 La caduta del muro di
Berlino. Proteste a Tiananmen
Square in Cina.
1990 Lech Wałesa diventa
il primo presidente eletto
democraticamente in Polonia.
Dal momento in cui è caduta la
bomba su Hiroshima, Giappone, nel
1945, la discussione sul disarmo si è
concentrata sulle armi che causano
distruzioni di massa. Con la corsa
alle armi accelerata e le scoperte
tecnologiche si sono create macchi-
ne della morte più costose ed effi-
cienti, ma in tutto questo si è perso
di vista uno dei più grandi pericoli
nelle guerre moderne: le mine anti-
uomo.
Le mine anti-uomo a basso prez-
zo e poco raffinate (e sviluppate per
ferire e per uccidere) sono un’arma
che continua a fare il suo sporco la-
voro molto tempo dopo la fine delle
battaglie, dopo la firma della tregua
e dopo la fine della guerra. Le mine
anti-uomo hanno avuto una diffu-
sione repentina durante la Seconda
Guerra mondiale e, da allora, sono
state usate in molti conflitti, inclu-
sa la guerra in Corea, la guerra in
Vietnam, le guerre dei Balcani e le
guerre civili in Africa.
Inizialmente, le mine erano usa-
te per proteggere le frontiere o i
campi profughi. Alla fine vennero
utilizzate per l’attacco offensivo, per
colpire le popolazioni civili. Quando
le mine erano usate per la difesa, i
campi minati erano contrassegnati
e presenti sulle mappe. Purtroppo,
oggi il processo di eliminazione del-
le mine è molto pericoloso, prende
più tempo ed è anche più costoso.
Secondo le stime, il prezzo delle
mine è di un dollaro per la fabbri-
cazione e di circa 1.000 dollari per
l’individuazione e la rimozione.
Le mine attive e gli altri esplosivi
continuano a contaminare i terre-
ni in circa 80 Paesi. Le mine hanno
causato oltre 5.000 esplosioni nel
2007, con oltre 1.400 morti, secondo
Landmine Monitor, una rivista dell’In-
ternational Campaign to Ban Land-
mines (ICBL). Circa il 75 per cen-
to delle vittime sono civili e tra di
essi, il 50 per cento è composto da
bambini. Il grande calo riscontrato
dal 2002, quando i decessi riporta-
ti sono stati 11.700, ha dimostrato
l’impatto dell’impegno di tante or-
ganizzazioni, incluso il Rotary.
Il movimento per l’eliminazio-
ne delle mine anti-uomo ha preso
piede agli inizi degli anni novanta,
quando un gruppo di sei organiz-
zazioni non governative (ONG), in-
cluso Physicians for Human Rights
e Handicap International, si è unito
dopo aver visto gli effetti devastan-
ti delle mine sulle comunità nelle
quali operavano le ONG. Ad ottobre
1992, hanno formato l’ICBL, che è
diventato un network presente in
oltre 70 Paesi. L’organizzazione ha
spinto gli addetti ufficiali in tutto
il mondo ad impegnarsi, portando
alla firma da parte dei rappresen-
tanti di 122 Stati di un Trattato in-
ternazionale per bandire le mine,
ad Ottawa nel 1997. L’organizzazio-
ne, per il proprio impegno contro le
mine, ha ricevuto il Premio Nobel
per la Pace nello stesso anno.
Oggi, 156 Paesi fanno parte del
Trattato per bandire le mine. I Pa-
esi che non fanno parte del tratta-
to sono Cina, India, Russia e Stati
Uniti. Anche se gli Stati Uniti hanno
fornito più fondi all’ICBL più di tutti
gli altri Paesi, essi hanno resistito
alla firma del trattato a causa di ol-
tre 1 milione di mine presenti nella
zona demilitarizzata tra la Corea
del Nord e del Sud, e che gli USA di-
cono di usare come deterrente per
proteggersi dagli attacchi della Co-
rea del Nord. L’India rifiuta di firma-
re il trattato a causa delle sue mine
presenti al confine con il Pakistan.
Mine-Ex aiuta in modo signifi-
cativo il lavoro dei Rotariani con-
tro le mine anti-uomo. Si tratta di
una fondazione di beneficenza dei
distretti 1980, 1990 e 2000, che co-
prono il Liechtenstein e la Svizzera.
Avviato nel 1994, dopo il ritorno
del chirurgo Hans Stirnemann da
un incarico di tre anni per curare
le vittime delle mine in Asia sud-
orientale. Il chirurgo ha dichiarato
ai soci del suo Rotary club di Burg-
dorf, Svizzera, “Azioni, non parole!
Occorre fare qualcosa”.
Possiamo dire che oggi viviamo in uno dei periodi più pacifici nell’esistenza della nostra specie.
Avanzi mortali di guerraI Rotariani prendono parte all’impegno globale per liberare le comunità dalle mine anti-uomo e per curare le vittime in posti come la Cambogia
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www.rotary.org/go
Il Sud Africa rilascia Nelson
Mandela dalla prigione.
1991 La caduta dell’Unione
Sovietica. Gli USA lanciano
Operation Desert Storm. Il
Sud Africa revoca le leggi
sull’Apartheid.
1992 Grazie al lavoro di
intermediazione dell’ONU,
viene dichiarata la fine della
guerra civile in El Salvador.
1994 Inizio del genocidio in
Ruanda. Nelson Mandela viene
eletto Presidente del Sud Africa.
Il Rotary Club di Skøyen,
Norvegia, stabilisce un
progetto per la pace attraverso
il quale studenti israeliani e
palestinesi partecipano con le
spese a pagamento del club, ad
un programma di studi ad Oslo.
1995 L’Accordo di Dayton-
Parigi mette fine alla guerra in
Bosnia-Herzegovina.
1998 Viene raggiunto
l’Accordo del Venerdì santo,
considerato una pietra
miliare nel processo di pace
nell’Irlanda del Nord.
Peter Eichenberger, presidente
di Mine-Ex e socio del Rotary club
di Bern-Münchenbuchsee, Svizzera,
ha fatto sapere che il gruppo colla-
bora da vicino con la Commissione
internazionale della Croce Rossa,
offrendo supporto finanziario alle
aziende che costruiscono e adat-
tano gli arti artificiali, fornendo le
cure alle vittime, organizzando la
riabilitazione e istruendo i lavorato-
ri del posto che creano gli arti artifi-
ciali. Una gran parte del progetto si
concentra sulla Cambogia, dove un
terzo del territorio risulta coperto
da mine.
Eichenberger ha voluto reiterare
l’importanza dei volontari. “Il prin-
cipio di base dell’organizzazione è
che tutte le donazioni vanno a fi-
nanziare gli aiuti alle vittime, senza
nessun costo amministrativo o di
altro tipo”.
Il gruppo Rotarians for Mine Action
è coinvolto nel progetto. Fondato
spontaneamente durante il con-
gresso 2002 del RI a Barcellona, dai
Rotariani di Andorra, Canada, Fran-
cia, Portogallo, Spagna, Svizzera e
Stati Uniti. Il gruppo è diventato un
Gruppo d’azione rotariana che si
occupa di sensibilizzare il pubblico
sulle mine anti-uomo, di sostenere
l’impegno per l’eliminazione delle
mine, e di offrire assistenza alle vit-
time delle mine e alle loro famiglie.
Il gruppo supporta l’HALO Trust,
gruppo di beneficenza della Gran
Bretagna, famoso per la partecipa-
zione della Principessa Diana. HALO
ha oltre 8.000 addetti full-time alla
rimozione delle mine in nove Pae-
si, e secondo le stime dell’organiz-
zazione, dalla sua nascita nel 1988,
l’organizzazione ha rimosso oltre
un milione di mine in oltre 6.000
campi di mine.
Il sito web del gruppo, www.rfma.
org, presenta dei link per una doz-
zina di siti correlati alle mine e ad
una banca dati sempre in crescita di
progetti dei Rotary club dedicati alla
rimozione di mine in tutto il mondo.
“La strada per il successo è anco-
ra lunga” secondo Eichenberger, che
rimane ottimista dei risultati della
Cambogia. “Possiamo constatare il
calo del numero di nuove vittime e,
grazie agli sforzi di tanti partner, le
vittime delle mine hanno la possi-
bilità di avere una vita migliore — il
più confortevole possibile”.
— Paul Engleman
I progetti dei Rotary club stanno aiutando le vittime delle mine anti-uomo in Cambogia. A Phnom Penh, una bambina viene curata presso un centro di riabilitazione finanziato da club americani e coreani e da sovvenzioni della Fondazione Rotary.
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GLOBAL OUTLOOK
2001 Migliaia di
persone muoiono
l’11 settembre per un
attacco terroristico
negli USA.
2002 L’Angola firma un
trattato di pace, mettendo
fine ad una guerra civile durata
27 anni.
I primi borsisti della
pace del Rotary
cominciano gli
studi presso i Centri
rotariani, stabiliti dalla
Fondazione Rotary presso
università prestigiose di tutto
il mondo.
2006 La Repubblica
Democratica del Congo
organizza le prime elezioni
presidenziali democratiche in
oltre 40 anni.
2007 Il Rotary organizza
il primo Simposio sulla
pace mondiale, evento
precongressuale per borsisti
e alumni del Rotary,
occasione di scambio per
amicizie e scambi di idee.
Vi partecipano oltre 400
persone.
2009 L’Arcivescovo Emerito
Desmond Tutu è uno dei
relatori al secondo Simposio
sulla pace mondiale del Rotary.
Il programma dei
Centri rotariani
ad oggi ha
oltre 400
alumni.
La parola agli Alumni dei Centri rotarianiLa Fondazione Rotary ha stabilito nel 1999 i Centri rotariani
di studi internazionali sulla pace e risoluzione dei conflitti,
per promuovere la pace e dare le conoscenze alla prossi-
ma generazione di leader comunitari e mondiali. Creando
un partenariato con otto università di rilievo in sei Paesi,
il programma prepara ogni anno 100 borsisti per la pace.
L’anno scorso ci sono stati oltre 400 partecipanti, inclusi
numerosi alumni dei centri rotariani, al secondo Simposio per la pace del Rotary, tenutosi durante il Congresso RI
a Birmingham, Inghilterra. Abbiamo chiesto a quattro edificatori di pace che hanno seguito dei corsi presso i centri
rotariani di parlare della loro visione della pace.
Mukalazi Nedziwe PranckeviiusEffendi
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Maria Saifuddin Effendi (University
of Bradford, Inghilterra, 2006-08),
assistente universitaria del Depart-
ment of Peace and Conflict Studies at
National Defence University ad Isla-
mabad, Pakistan.
Godfrey Mukalazi (University of
Queensland, Australia, 2004-06) co-
fondatore del Great Lakes Center
for Conflict Resolution a Kampala,
Uganda.
Cecilia Nedziwe (University of
Queensland, Australia, 2006-08) Di-
rettrice delle operazioni del Centre
for Peace Initiatives in Africa, un’or-
ganizzazione regionale per la pace
con base a Harare, Zimbabwe.
Arnoldas Pranckeviius (Sciences
Po, Francia, 2002-04) amministrato-
re della Commissione per gli affari
esteri del Parlamento Europeo a
Brusselles, Belgio.
Global Outlook: Cosa ti fa sperare
che la pace sia possibile?
Maria Saifuddin Effendi: A livello
internazionale, il mio raggio di sole
è il lavoro beneficenza, il welfare so-
ciale e il servizio d’azione. La pace
si raggiunge rispondendo ai biso-
gni umanitari, dalla disponibilità di
cibo e acqua e protezione dell’am-
biente, alla prosperità economica e
all’istruzione gratuita. Una volta ri-
conosciute queste problematiche, la
gente lotterà di meno, e ci saranno
meno conflitti in tutto il mondo.
Godfrey Mukalazi: I successi della
risoluzione dei conflitti e dell’edi-
ficazione della pace nel mondo
mi fanno sperare che, un giorno, i
nostri sforzi produrranno buoni ri-
sultati. Anche se la pace non può
essere realizzata in un tempo ben
specifico, i più piccoli contributi
quotidiani potranno fare una gran-
de differenza.
Arnoldas Pranckeviius: L’Unione
Europea, dove vivo e lavoro, mi dà
grandi speranze. Quando conside-
ro questo continente, zona di pace,
stabilità politica e democrazia, che
solo lo scorso secolo è stato insan-
guinato da due guerre, un continen-
te che ha visto regimi totalitari tra
i più brutali della storia del mondo,
comincio a pensare che la pace è
possibile.
GO: Nel tuo campo, cosa consideri
come il più grande ostacolo alla ri-
soluzione dei conflitti e alla realiz-
zazione della pace?
Cecilia Nedziwe: Gli ostacoli sono
presenti a vari livelli, molte cose
sono andate storte in Zimbabwe, sia
per mancanza di informazioni che a
causa di informazioni sbagliate, do-
vute ai media di parte. Qui, la rifor-
ma dei media richiede immediata
attenzione.
Mukalazi: Per quanto riguarda il
mio Paese, il più grande ostacolo è
rappresentato dalla pessima leader-
ship. I leader politici hanno creato
e peggiorato i conflitti attraverso la
cattiva amministrazione dello Stato,
l’uso improprio dei fondi di Stato e
la soppressione dell’opposizione. I
leader hanno mancato al loro im-
pegno di fornire i servizi sociali ai
cittadini, causando il conflitto.
GO: Che cosa possono fare i Ro-
tariani, come individui o nei pro-
getti di club, per creare la pace nel
mondo?
Effendi: Il programma di borse per
la pace del Rotary è un’eccellente
iniziativa dei Rotariani. Purtrop-
po, i partecipanti devono vincere
un concorso a livello internaziona-
le per farne parte. Io suggerirei un
programma organizzato nei club,
con workshop di dieci giorni sul-
rotary gennaio_febbraio:Layout 1 29-01-2010 11:41 Pagina 63
www.rotary.org/go
Building Peace: Rotary World Peace Fel-
lows DVD di 7 minuti contenente
informazioni generali sui Centri Ro-
tariani di studi internazionali sulla
pace e risoluzione dei conflitti. Video
promozionale con interviste di borsi-
sti della pace, come Jeyashree Nada-
rajah (nella foto), su come il supporto
della Fondazione Rotary ha permesso
di aiutarli nel loro lavoro di edificatori
di pace. Mostrate il video ad altri Ro-
tariani durante la prossima riunione o
evento di club. Ordinate il DVD (830-
DVDC) sul sito shop.rotary.org. Dispo-
nibile in inglese, francese, giapponese,
coreano, portoghese e spagnolo.
Ulteriori informazioni sull’edificazione di pace
Più info onlineLeggete ulteriori informazioni sull’ope-
ra del Rotary per la pace e la risolu-
zione dei conflitti, all’indirizzo www.
rotary.org/go.
Collaboratori di questa edizionePaul Engleman, scrittore freelance di Chicago, collabora regolarmente alla rivista The Rotarian, Chicago Magazine e ad altre pubblicazioni.
Global Outlook: Un Supplemento della Stampa Mondiale del Rotary è una pubblicazione tri-mestrale del Rotary International. Copyright © 2010. Redattore esecutivo Joseph Derr Redattri-ce degli articoli Barbara Nellis Designer Avery Mamon Coordinatrice produzione Candy Isaac Foto Rotary Images/Alyce Henson a meno che non sia indicato diversamente Gruppo di consulenti editoriali Bob Aitken (Rotary Down Under), T.K. Balakrishnan (Rotary News/Rotary Samachar), Carlos Henrique de Carvalho Fróes (Brasil Rotário), Andrea Pernice (Rotary), and Matthias Schütt (Rotary Magazin)
la pace, a livello regionale, con
la partecipazione di studenti e
professionisti nel campo della
risoluzione dei conflitti e della
pace. I workshop di questo tipo
potranno spargere la voce sulla
pace nelle aree colpite dai con-
flitti. I residenti saranno sensi-
bilizzati ed informati.
GO: Da migliaia di anni gli uo-
mini sono coinvolti in continui
conflitti, e molti pensano che
porsi come obiettivo la pace ri-
chieda un cambiamento nella
natura umana. Cosa ti fa pen-
sare che la pace sia possibile?
Nedziwe: Non sono un quac-
chero, ma sono d’accordo con
loro: ogni persona, di ogni cre-
do ha un suo valore, la forza
dell’amore può vincere sulla
violenza e l’ingiustizia. Credo
che l’obiettivo della pace dev’es-
sere guidato dall’amore, che è
in grado di cambiare la natura
umana. Si tratta di un impegno
scoraggiante e ambizioso. La
Fondazione Rotary sta mostran-
do la strada attraverso l’im-
pegno per l’eradicazione della
polio, portando l’acqua pulita a
intere comunità e dotando i gio-
vani con le appropriate capacità
attraverso l’istruzione. Questi
sono impegni lodevoli, che van-
no continuati.
Effendi: La natura umana non è
innatamente distruttiva. Quan-
do le persone vengono ignorate
del sistema sociale e subisco-
no soppressioni da altri esseri
umani, ecco, queste persone si
ribellano, alzano la voce contro
le ingiustizie economiche, po-
litiche o sociali. Se le voci non
ricevono risposta, le emozioni
si trasformano in frustrazioni.
Dobbiamo creare le condizioni
per permettere agli esseri uma-
ni di dare il meglio di sé.
GO: Quali eventi recenti vi
sembrano incoraggianti?
Nedziwe: Nel caso dello Zim-
babwe, nonostante le sfide de-
gli ultimi anni, la formazione di
un governo che include tutte le
parti ha portato un senso di sol-
lievo in molte persone. Sembra
esserci ancora tanta speranza e
desiderio politico da tutti i par-
titi per creare una costituzione
per tutto il popolo. L’iniziativa
di un governo che include tutte
le parti sta aiutando il Paese a
raggiungere la riconciliazione
e il processo di integrazione
è lodevole, anche se in molti
dubitano della sincerità della
leadership.
Pranckeviius: Mi chiedo spesso
come sarà il mondo tra 20 o 50
anni. Sarà un mondo fatto di
istituzioni internazionali forti
e con la supremazia di una leg-
ge internazionale, o un mondo
definito da interessi nazionali
e da un’azione unilaterale? Un
mondo con sviluppo sostenibi-
le, con i profitti dalla globaliz-
zazione disponibili per tutti,
oppure un mondo di protezio-
nismo economico, ineguaglian-
za sempre in crescita, e con la
continua esplosione della po-
vertà in posti come l’Africa?
Dobbiamo avere una visione
a lungo termine per il nostro
pianeta e sapere la direzione da
prendere per il futuro. L’impe-
gno della comunità internazio-
nale di affrontare le sfide della
crisi economica mondiale e il
cambiamento climatico ci per-
mettono di sperare di muoverci
nella direzione giusta.
Mukalazi: Gli sviluppi di ricon-
ciliazione in Australia per il ri-
conoscimento degli aborigeni,
le tendenze politiche degli Stati
Uniti, la situazione in Sud Afri-
ca, sono tutti segnali positivi e
precursori della comprensione
mondiale che sta attraversando
l’intero globo.
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11015 LA SALLE (AO) - Valle d’Aosta - ItaliaTel. +39.0165.864111 - fax +39.0165.864119
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