Revista Ciao! 2014

download Revista Ciao! 2014

of 44

Transcript of Revista Ciao! 2014

  • 8/17/2019 Revista Ciao! 2014

    1/44

  • 8/17/2019 Revista Ciao! 2014

    2/44

  • 8/17/2019 Revista Ciao! 2014

    3/44

    3

    EDITORIAL

    STAFFCOMISIÓN DIRECTIVA SUMARIO

    Editorial

    Proyectos Académicos

    Italiano

    Inglés

    Portugués

    Becas para docentes

    Entrevistas

    Viajes e intercambio

    Trabajo Día a Día

    Arte

    Escuela ParitariaDante Alighieri

    PresidenteSergio D. Badino

    Vice-PresidenteAna María Diblassi

    SecretarioHoracio Lanzaco

     TesoreroMarcelo Figueroa

    Vocal Titular Jorge Jozami

    Vocal SuplenteAldo BerrondoSpaletti Nilda

    Com. Rev. Ctas. Titular

     Julio CalzadaLucio EcheniqueSonia Pizzolatto

    Com. Rev. Ctas. SuplenteVíctor Ghisleri

    Escuela ParitariaDante AlighieriDirectoraProf. Graciela Virginia Suau

    Vice-DirectoraMgtr. Claudia Zannier

    Directora de ItalianoMgtr. Claudia Zannier

    CoordinadorasProf. Viviana CarreraProf. Ximena Pérez Micucci

    EdiciónProf. Sandra CurettiProf. Victoria PicattoColaborador especial: Nahuel Angulo- 6to B

    IlustraciónObras realizadas por los alumnos delC.B.U. y C.O.

    PublicidadProf. Gabriela Ames

    Diseño e ImpresiónSoluciones Gráficas

    Todo el tiempo del mundoCiao! es una publicación que reeja, con claridad, gran parte de la actividad curricular y extracurricular que nuestros alumnos del

    Nivel Secundario desarrollan durante todo el año. Literatura, arte, viajes de intercambio y de estudio, teatro, charlas-debate, elSimposio y, este año, el Taller de Cine.

    En más de 15 ediciones, 15 años en realidad, Ciao! - en su cuidada edición y elaboración - es una revista hecha por los mismosalumnos, destinada a toda la comunidad escolar, que pretende llegar para mostrar, también, cómo los estudiantes de nuestraDante se comprometen con su entorno, con su escuela, y fundamentalmente, con qué ojos miran el mundo. Un mundo, y losadultos lo sabemos, que presenta enormes desafíos para fortalecer valores, para mejorar la convivencia, para aceptar la diversidad,para consolidar el verdadero sentido de la democracia y para crecer y madurar en libertad.

    En este contexto, es un orgullo que durante este 2014 los estudiantes se hayan animado a más y, junto al invalorable apoyodirectivo y docente, hayan realizado su proyecto de cine. El tema que eligieron no es casual: el tan mentado bullyng, cuestiónque motivara innitos comentarios, análisis y disertaciones. “Todo el tiempo del mundo” es el título de la película que dirigióel cineasta cordobés Rosendo Ruiz y que tuvo como protagonistas a alumnos, padres y docentes de nuestra escuela. El lm,planteado desde la propia mirada juvenil, es una manifestación clara de cómo los adolescentes entienden la problemática en que

    el mundo los tiene insertos. Más aún: son los mismos alumnos, nuestros chicos de la secundaria, los que proponen una salida yuna puerta de entrada a un mundo más equilibrado y más constructivo.Muchas cosas han sucedido a lo largo de estos años de gestión al frente de nuestra escuela. Pero 2014 es especial: al crecimiento

    de nuestra escuela, al desarrollo y mejoramiento de nuestra tarea docente se sumó, claramente, la visión positiva, realista ypropositiva de los alumnos.

    Si hemos sido capaces de lograr esto, entonces nos sentimos en el camino y cumpliendo con la responsabilidad conferida porla comunidad escolar.

     ¡Felicitaciones a los chicos y gracias a todos ustedes!  

    Sergio BadinoRepresentante Legal 

  • 8/17/2019 Revista Ciao! 2014

    4/44

    4

    Italiano

    La Divina Commedia, di DanteLa Divina Commedia, di DanteAlighieriAlighieri

    Gli alunni della classe Terza Liceo hanno analizzato il Canto

    V del Purgatorio della Divina Commedia di Dante Alighieri.In esso appare la gura storica di Pia de’ Tolomei, donna

    prima incarcerata e poi assassinata ingiustamente da un

    marito geloso che l’ha creduta colpevole di adulterio. Guidati

    dalle attività proposte dal testo di studio, gli alunni hanno

    realizzato uno studio integrando letteratura, arte plastica e

    musica sulla gura femminile centrale. A tale scopo, e grazie

    alle risorse fornite dall’aula digitale, hanno visto e ascoltato

    brani dell’opera lirica di Gaetano Donizetti Pia de’ Tolomei,

    brani dell’opera rock Dolente Pia di Gianna Nannini e, inne,

    hanno realizzato l’analisi particolareggiato del dipinto La Pia

    de’ Tolomei di Dante Gabriel Rossetti. Una volta portato a

    termine questo studio comparatistico hanno dovuto scrivere,sulle tracce proposte dallo stesso testo di studio, un articolo

    di giornale sul soggetto della gura della moglie sottomessa

    alla gura del marito. Ho scelto per voi l’articolo scritto

    dall’alunna Laura Arteta.

    Prof. Claudio Martin

    Dalle storie classiche al nuovo formato musicale: canzoni

    popolari in un’opera rock 

    L’artista Gianna Nannini portala classica storia di Pia de’Tolomei

    al suo nuovo CD, dove la raccontacome una storia di attualità.

    Mercoledì scorso ho avuto labuona fortuna di assistere allapresentazione del nuovo CD dellacantante Gianna Nannini, il qualeè ispirato alla storia popolare diPia de’Tolomei. La vicenda narra lavita di una bella donna che è stataracchiusa nel suo castello da suomarito, che la credeva infedele,ma lei non perde la speranza di

    rivederlo un’altra volta quandolui tornerà dalla guerra. La famosa cantante italiana GiannaNannini ha preso questa gura e ha dato una visione aggiornatadella storia. Nella vicenda originale Pia viveva nella Maremmatoscana, regione paludosa infetta da zanzare che trasmettevanola malaria. Nella versione di Nannini invece, Pia vive nel mondoattuale dove la peste più estesa è l’Aids. È interessante analizzarela sua opera, piena di signicato.

    La canzone Dolente Pia è un dialogo tra una zingara e Pia. Lazingara viene rappresentata come una voce che cerca di farlariettere sul fatto che il marito non è perfetto e che lei non ècolpevole della propria disgrazia. Un’altra canzone che mostra isentimenti e le sensazioni che prova durante la sua prigionia si

    chiama Mura, mura. Le iterazioni effettuate nella canzone fanno

    riferimento alla prigionia sica e mentale “...prigione mica èdentro, prigione è proprio quello...”, citazione che fa riferimentoai suoi pensieri, alla mente colpevole come prigione dell’anima.I suoi sentimenti di speranza sono rappresentate come la lucestanca perché, sebbene non l’abbia ancora persa, è stanca diaspettare il ritorno del marito.

    L’argomento di Pia de’ Tolomei, incarcerata dal marito chela credeva colpevole d’infedeltà, è stato portato in musica,come opera lirica di grande successo, già nel 1837 da GaetanoDonizetti. Salvatore Cammarano, che è stato il librettistadell’opera, sostiene l’innocenza della protagonista mostrandoche l’uomo con il quale lei si trova di notte non è un suo amante

    ma suo fratello ghibellino, esule per motivi politici; alla nePia viene sacricata dalmarito senza nemmenovoler ascoltare dalla mogliediscolpa alcuna.

    La storia di Pia è anchestata rappresentata,nell’arte plastica, nelquadro di Dante GabrielRossetti (1812-1882) incui si può vedere Pia tristee immedesimata mentreaccarezza il suo anello

    nuziale, simboleggiandol’amore che sentiva per suo marito. In questo dipinto laprotagonista appare molto malinconica e la sua carnaggionemolto pallida dovuto al tempo di prigionia in cui non ha visto ilsole. La posizione del suo corpo va interpretato come simbolodi fragilità.

    Queste caratteristiche sono anche rappresentate nelle canzonidella Nannini, come quelle che sono rappresentate nel dipintodi Rossetti possono essere ritenute, in generale, simboli delladonna malinconica sempre in una posizione di sottomissioneriguardo alla gura del marito. Perciò ritengo veramenteinteressante le canzoni dell’artista italiana Gianna Nannini che,

    secondo me, incoraggia le donne a non essere prigioniere degliuomini, a non mostrarsi col capo chino ed essere sempre capacidi esprimersi senza paura.

    Penso che sia molto importante il messaggio dell’opera rockdi Nannini grazie al formato in cui viene presentato, comeespressione artistica musicale popolare. La triste storia della Pia,raccontata da Dante in uno dei canti del Purgatorio della DivinaCommedia, e che non tutti conoscono, la Nannini l’ha portataalla conoscenza popolare in uno stile che arriva rapidamenteagli adolescenti che sono i più attivi dentro il mondo dei nuovimezzi di comunicazione.

    Laura Arteta,I Liceo

  • 8/17/2019 Revista Ciao! 2014

    5/44

    5

    La donnana mujer, todas las mujeresUna mujer, todas las mujeres

    ItalianoEl trabajo del día a día en el aula

    Continuando con lo studio della “Divina Commedia” diDante Alighieri, gli alunni del terzo liceo hanno fatto delleriessioni sul Canto V del Purgatorio dove Dante racconta lastoria di Pia de Tolomei.

    Prof.ssa Maura Muzi 

    Dopo aver letto il Canto V del Purgatorio, dove DanteAlighieri racconta la storia di Pia de’Tolomei, considero chela violenza di qualsiasi genere non sia necessaria e nemmenobuona.

    Purtroppo la violenza verso la donna, che esisteva nelMedioevo, la viviamo anche oggi. Un episodio del passato èquello di quando Pia viene accusata ingiustamente da Nello(suo marito) di averlo tradito, quando in realtà non era vero.Alla ne viene uccisa avvelenata, ma siccome non avevatradito nessuno, Dante la invia al Purgatorio e non all’ Inferno.

    Grazie anche alla lettura del Canto V riusciamo a capire ildolore che sentiva Pia negli ultimi mesi e giorni della sua vita.Quante donne come Pia continueranno ancor oggi ad averequeste sofferenze? È compito nostro fare qualcosa.

     Credo che nemmeno una sola donna dovrebbe soffrire unasituazione di questo tipo. Noi, come società, dobbiamo aiutarea cambiare queste situazioni e promulgare delle leggi cheabbiano cura dei loro diritti

     Ailin Vera Toledo - II Liceo

    Pia de Tolomei, personaggio di Dante Alighieri nel Purgatorio,trova la morte a causa di una calunnia.

    « Sarebbe impossibile la convivenza umana se gli uomini non

    avessero ducia reciproca, cioè, se non si dicessero la verità »(San Tommaso d’Aquino, Summa theologiae, II-II, q. 109, a. 3,ad 1: Ed. Leon. 9, 418). Infatti succede questo: la convivenza trale persone sta diventando impossibile, dato che nessuno puòavere ducia nell’altro, conseguenza della mancanza di onestàpresente nella società moderna.

    È importantissimo riettere su quello che accade attualmente:l’informazione attraverso i mass-media, che dovrebbe essereal servizio del bene comune, diventa motivo di scandalo nellasocietà. Il contenuto della comunicazione non è onesto, néfondato sulla verità, la libertà, la giustizia e la solidarietà, e nonrispetta le leggi morali, i diritti e la dignità dell’uomo, sia nellaricerca delle notizie, sia nella loro divulgazione.

    Come possiamo noi contribuire alla formazione di un mondo

    migliore? Nei singoli atti, tentando di essere il più onestipossibile, affermando il vero nelle proprie parole, rifuggendodalla calunnia e dalle maldicenze che non portano da nessunaparte. E come dice San Josemaría Escrivá de Balaguer: « Nonfare critica negativa: se non puoi lodare, taci.» (Cammino,Carità, cap. 19).

    Daniela Leunda - II Liceo

    En un proyecto interdisciplinario, las cátedras de LenguaEspañola e Italiana trabajaron el tema del “otro”, en estaoportunidad focalizado en la mirada que una parte de lasociedad, en un cierto momento, tuvo de la mujer. Aquí, eltexto producido por una de las alumnas de 6to. C

    Prof.ssa Mirella SegapelliProf.ssa Sandra Curetti

    En todas las épocas, la mujer ha ocupado roles prejadoscomo ama de casa, esposa, mujer religiosa, etc., acomodándosea los deseos y comodidades de los hombres. En el texto “Lalupa”, el escritor Giovanni Verga describe a dos tipos de mujer,clásicos de la sociedad siciliana de la segunda mitad del 1800;una, es una mujer libre, soltera, seductora, promiscua, una“devoradora de hombres” a quien tanto los personajes del textocomo el narrador condenan y desprecian: es “la loba”, la mujerque se sale de los mandatos que le impone la sociedad, que nocumple con el modelo de la época. Desde el inicio del relato elautor la describe con adjetivos y expresiones condenatorias:

    “Las mujeres se hacían la cruz cuando la veían pasar, sola comouna perra, con aquél andar vagabundo y sospechoso de unaloba hambrienta”, o “Se devoraba a sus hijos y maridos enun abrir y cerrar de ojos (…) sólo con mirarlos con esos ojosde Satanás.” El narrador y la sociedad están en contra de unamujer así. En mi opinión ella no hacía nada malo, en todo caso,eran culpables todo del escándalo en el pueblo, en especialtodos los hombres que se dejaban seducir. Durante todoel texto el narrador es muy parcial, y tal vez podría haberseentendido mejor a una mujer con las mismas característicassi el cuento hubiera tratado sus sentimientos, su infancia, susmiedos. Estas son las cosas a las que la sociedad, prejuiciosa yuniforme, nunca presta atención, como causas posibles de unaccionar.

    El segundo ejemplo de mujer que aparece es el de la hijade “la loba”, Maricchia, quien “encaja” perfectamente con elmodelo de mujer que imponía la sociedad: buena, religiosa,correcta, una chica que deseaba casarse y ser una buenaesposa, pero que lloraba a escondidas sabiendo que noencontraría marido por la reputación que le daba el hecho deser la hija de “la loba”. EL autor muestra compasión, empatía ylástima por esta chica, incluso al principio le da el adjetivo de“poveretta” (pobrecita). Se describe a este personaje en todassus virtudes, como una víctima de la maldad de su madre, perolas cosas podrían relatarse de otra manera, proyectando otrosaspectos, que le dieran otra profundidad a su pensamiento ysentimientos.

    Con relación al texto, me planteo preguntas, tales como: ¿Y sien realidad el esposo de Maricchia siempre estuvo enamorado

    de su madre? ¿De quién era la culpa si querían estar juntos? ¿Ysi Maricchia no era tan buena como todos pensaban? ¿Y si eraotra de las tantas mujeres hipócritas de la época, que señalabancon el dedo las conductas que, después, ellas mismas tenían,pero a escondidas de la sociedad? Yo no defendería tanto aMaricchia. Al n y al cabo, ella traiciona a su madre.

    En la actualidad, veo que las miradas que se tienen dela mujer no cambiaron, en esencia. Si bien la moral y losmandatos sociales son mucho menos estrictos que en lossiglos pasados, se sigue condenando la promiscuidad en lamujer y permitiéndosela en el hombre. Estas son ideas quese instalaron y transmitieron durante siglos en la forma de verel mundo de las sociedades occidentales, y que están en unlugar tan profundo en la mente de las personas, que va a llevar

    algunos siglos más erradicarlas por completo.Podríamos decir que la mirada sobre la mujer sigue siendohipócrita, prejuiciosa e injusta, pero que cada vez hay másmujeres que se expresan en nombre de su libertad, cada vezhay más ideas que ayudan a que esto cambie, mujeres que sedan su lugar, un lugar de la misma importancia que el que sele da al hombre.

     Abril De Monte-6to. C 

    “Expression”, Cecilia Bosque 4to A

  • 8/17/2019 Revista Ciao! 2014

    6/44

    6

    Italiano

    Ricreando i classiciGli alunni del I Liceo B, nell’ambito dei nostri studi sull’Odissea,si sono messi nelle vesti dei personaggi del poema omerico ehanno provato a riscrivere alcuni eposodi della storia secondo illoro punto di vista utilizzando la comicità e l’ironia.

    Prof.ssa Gabriela Cartulano

    Il diario di Penelope

    Penelope, moglie di Odisseo, regina di Itaca, dopo aver aspettato 20 anni, non sperava che suo marito ritornasse a casa. Durantequesto periodo scrisse un diario raccontando i suoi pensieri esentimenti durante l’assenza del marito.Giorno 7297 

    Questa mattina mi sono svegliata e come a solito, stavo peruscire, ho sceso tranquillamente le scale e ho visto i pretendentidissipando tutto quello che Odisseo aveva ottenuto graziealle guerre precedenti a quella in cui se n’ era andato. Uno deipretendenti si mi è avvicinato e mi ha chiesto quando avreideciso chi sposare. Con le speranze che Odisseo tornasse, gliho risposto che avrei sposato uno di loro soltanto quando avreinito il sudario, il quale faccio di giorno e disfo di notte, così milasciano in pace e posso aspettare Odisseo.

    Giorno 7298Ieri sera i pretendenti mi hanno scoperto mentre disfacevo

    il sudario. Non so come sono entrati. Ero terrorizzata maho nascosto la mia paura e ho parlato con una voce fortee imponente. Non potevo lasciare che questi uomini mi

    dominassero. Siccome non li sopportavo più, gli ho detto chedovevano fare una gara, la quale sapevo che nessuno avrebbevinta, che l’unico in grado di vincere era il mio amato marito,Odisseo. Ancora ho speranze che Odisseo torni a casa, il mioamore per lui è eterno.

    Giorno 7299Domani sarà il giorno della gara, sono molto nervosa. Questa

    mattina è arrivato un mendicante, non so chi sia. È un anzianocon una lunga barba grigia con dei vestiti abbastanza vecchi. Miha sorpreso il suo arrivo. L’ho visto parlare con Telemaco, mioglio, e mi ha attirato molto l’attenzione. Ma non gli ho chiestoniente.

    Giorno 7300Il giorno della gara era arrivato, ero molto agitata perché

    dovevo scegliere marito. Anche il mendicante si era iscrittoalla gara. La verità era meglio lui che uno dei pretendenti. Lagara è iniziata verso mezzogiorno. Consisteva in far passare unafreccia attraverso degli anelli disposti in semicerchio. Vedevo lafaccia di mio marito in ogni anello. Nessuno dei pretendenti ci èriuscito, ma il mendicante ce l’ha fatta senza sforzo. Il mio cuoremi diceva che era Ulisse ma il mio cervello mi avvertiva che luidoveva fare un’altra prova. Avevo molte speranze che fosse lui.L’ho portato nella mia stanza e gli ho chiesto di spostare il letto,ma lui mi ha risposto che non era possibile perché era statofatto con il legno di un albero d’olivo molto pesante e non si

    poteva spostare. Quando ho sentito queste parole i miei occhi sisono riempiti di lacrime. Ero immobile. Ero felice. Era lui. Ulisse.Era davanti ai miei occhi.

    “Ulisse”, ho detto a sottovoce, “sei tornato”.

    Cielo Facello, Eloise Fiel, Clarissa FondacaroChiara Panzillo, Kerana Vera Toledo

    Ulisse ad ItacaUlisse marito di Penelope e padre di Telemaco, re di Itaca, ritornanella sua patria dopo 20 anni.

    Giunto in palazzo, scopre che Telemaco aveva viaggiato percercare informazione su di lui, ma quando era nel regno di

    Menelao, ha conosciuto una bellissima ragazza chiamata Doris,si sono sposati ed è rimasto a vivere là. Ulisse anche viene asapere che Penelope si era sposata con altro uomo, lui moltoarrabbiato e triste non poteva crederci perché il nuovo maritodi Penelope era stato il suo migliore amico dell’infanzia, Tiziano.Quando era partito per la guerra di Troia gli aveva promesso cheavrebbe protetto sua moglie e suo glio Telemaco, no al suoritorno, però anche lui con il tempo si era innamorato di lei edaveva conquistato il suo amore. Infuriato, Ulisse gli dice: - “ macome mi avete fatto questo?”. Penelope risponde piangendo : -“io pensavo che tu fossi morto nella guerra di Troia, sono passati10 anni dalla distruzione di quella città. Cosa pretendevi? , cheti aspettassi tutta la vita?, che fossi schiava del tuo amore?

    Anch’io ho il diritto di essere amata da qualcuno”. Ulisse deluso esconvolto le dice : - ” io pensavo che il tuo amore mi fosse fedele.Ma comunque ti dico una cosa, mi hai fatto un grande favore,andrò nell’isola di Oggi dove c’è Calipso, una donna che mi amadavvero”. Odisseo guardando Tiziano negli occhi e gli dice: -“e tu che mi puoi dire?, sei un faccia tosta!!” Tiziano con moltavergogna, gli risponde: - “ anch’io pensavo che tu fossi mortonella guerra, ho fatto del mio meglio per proteggere il tuoregno e la tua famiglia, ho fatto tutto il possibile, ho ucciso tuttii pretendenti ma alla ne mi sono innamorato di lei, ti chiedoscusa, ma non l’ho fatto con cattive intenzioni”. Ulisse pieno diira, grida: -“ lasciamo perdere, dai!, io me ne vado dal mio nuovo

    amore, Calipso, che non invecchia mai, non come te che hai giàtante rughe e i capelli bianchi e brutti”Quella sera ,Ulisse, con quindici dei suoi migliori naviganti

    e la miglior nave intraprende il viaggio di ritorno all’isola doveabitava Calipso. Si sposano, Calipso lo fa diventare immortale evivono felici per sempre.

    Sofía Antinori Pinto, Lucía Cerino, Federico Chacón,Soa Cipoletti, Milagros Teruzzi y José Vazquez Busso

  • 8/17/2019 Revista Ciao! 2014

    7/44

  • 8/17/2019 Revista Ciao! 2014

    8/44

    8

    Con un permesso speciale della Scuola e un altro di una Scuola diBolzano (Nord d’Italia) sono partita una settimana prima di maggioper fare insieme ad un professore di Scienze (Filiberto Curi, professore

    presso la nostra scuola tre anni fa) lezione in compresenza. Le primepratiche d’italiano in una Scuola, per le strade, nei treni, dappertutto,direi; un’esperienza stupenda che sebbene l’aspettavo con gioia, queigiorni avevano superato le mie aspettative. Dopo 7 ore di viaggio nellefrecce (treni velocissimi italiani) il pullman ci aspettava a Roma Termini,eravamo quasi 30 persone delle diverse parti del mondo con la stessainquietudine… che cosa sarà questo “mese di studio a Camerino”?

    - Marcela! Dico quando vedo la mia compagna di lavoro(Marcela Trucco, professoressa alla Scuola materna della Dante), edietro…

    - Eccole! Yamila (Yamila Saléh docente alla Scuola Primaria)Mariana (Mariana Peano, professoressa di educazione motoria)

    Un abbraccio ci riuniva e cominciava a vedersi e farsi sentire il piccologruppo della Dante di Córdoba. A destra ragazze di Bolivia, Venezuela,Stati Uniti. A sinistra una decina di brasiliani. All’improvviso una vocechiama: CA…ME…RI…NOOOO!!! E tutto il gruppo sale sull’autobus

    che prende l’autostrada per l’aeroporto di Fiumicino. Gli altri duecompagni: Victor Carrizo (professore di sica e matematica alla ScuolaMedia e Superiore) e Gabriela Catzidakis (professoressa d’inglese allaScuola Superiore).

    Il pullman pieno di persone, abbracci, benvenuti tra i gruppi dellestesse nazionalità e l’autostrada che ci portava alla regione di Le Marche.Le città grandi cominciavano a sparire, dopo emergevano piano pianoi colli e diversi paesini che sembravano dipinti. Un paesaggio sognato,e il pensiero di ognuno: non sembra vero che io sia qui! Dopo quattroore di viaggio, un borgo medievale risale in alto, isolato, e si dipinge daicolori del tramonto… Benvenuti a Camerino.

    C’ eravamo arrivati grazie ad uno sforzo triplo: la nostra Scuola che,oltre alla scelta delle persone, ci ha dato il permesso di assenza per unmese delle nostre lezioni e ha messo un supplente in ogni classe. Losforzo della Scuola di Camerino che ci ha concesso le borse per quantoriguarda il corso di lingua di quattro settimane, l’alloggio e le visite

    guidate. E il nostro sforzo per comprare i biglietti e affrontare le spesedi ogni giorno, il mangiare soprattutto.

    A Camerino tutto è bello: la pietra altaernata cotta, il rosato, ocra,arancio. La compattezza dei muri, i testimoni di altri tempi: chiese,duomo, torri, come dicono gli abitanti di questo paesino: “Il volto diCamerino ha il sapore delle cose amorosamente vissute”.

    Dopo un accogliente benvenuto ai quasi 200 rappresentanti delle62 nazioni che eravamo arrivati per il corso di maggio, abbiamocominciato a frequentare le lezioni d’italiano: 4 ore ogni mattina, farei compiti, veriche, visite guidate ai musei, all’università, all’archiviostorico e ai frati cappuccini per avvicinarci all’arte e la cultura dellaregione.

    Le Marche, è una bella regione d’Italia, credo che abbia i paesaggida sempre sognati per chi ama viaggiare; terra dove sono nati famosipersonaggi come Raffaello, Giacomo Leopardi e Rossini. A Camerino cisono interessanti eventi culturali come “la corsa alla Spada e Palio” cheabbiamo potuto vivere insieme ai suoi abitanti. Ogni anno, a maggio,la vigilia della festa del patrono San Venanzio, muove diversi cortei che,indossando costumi d’epoca, chiarine e tamburi, attraversano le vie del

    centro medievale, e conuiscono nella Basilica dove si fa la cerimoniadell’offerta dei ceri e la benedizione della gara.

    Le visite di ne settimane sono state sempre guidate dai professori:

    Firenze, Roma, Venezia, Siena, Assisi, Bologna, San Marino, Pisa, tra altiposti, con una vasta ricchezza architettonica, storica e artistica.La scuola, patrocinata dall’antica Università di Camerino, ha molta

    esperienza nell’insegnamento della lingua e cultura italiane a stranieri.Penso che questa immersione linguistica nel paese abbia favorito ilnostro apprendimento della lingua italiana e lo scambio comunicativo.

    L’atmosfera familiare, l’ospitalità dei camerinesi, la professionalitàdei nostri docenti, le comunicazioni periodiche con i nostri direttivi diCórdoba che ci incoraggiavano e il gruppo dei compagni della Dantehanno fatto un tutto che ci ha permesso di vivere questa avventuraitaliana da protagonisti.

    Alla ne del corso abbiamo sostenuto un esame e abbiamo ottenutogli attestati di frequenza con la valutazione del grado di conoscenzalinguistica raggiunto.

    Un mese magico: studio, emozioni, gioia, la lontananza dalla propria

    famiglia, la responsabilità presa con la Scuola che ci aveva inviato...Spero, a nome personale e a nome del gruppo, sia stato utile perdiventare migliori strumenti per la formazione dei nostri alunni e anchemigliori persone.

    Grazie dell’opportunità! Fanny Cativa

    Becas para docentes

    MaggioMaggio inin ItaliaItalia

    Dear families,

      I just wanted to share with you all our experience in Camerino,Italy last May. Six of us were chosen by the school to study Italian fora month at Scuola Dante Alighieri. This place receives students frommany different countries and of all ages but with the same goal; learningItalian and the Italian culture. We spent some wonderful days not onlystudying but also cooking traditional food, tasting wines, visitingamazing cities like Rome, Gubbio, Venice, Siena and Pisa. The teacherswere very nice to students and everything was perfectly organisedfor us. Camerino offers a lot of things to people from abroad. You cango to concerts, to the theatre, or eat out at some of the restaurants inthe city. Even though it was such an effort to make this trip possible,I think it was a month we´ll never forget. We thank our families too.They supported us, they were very happy with our experience and theywaited impatiently for us to come back home. I highly recommendCamerino to all of you. Be sure it will be something you won´t regret.

    Prof. Gabriela Catzidakis

    Scholarships for teachers atScholarships for teachers at

    Camerino- ItaliaCamerino- Italia

  • 8/17/2019 Revista Ciao! 2014

    9/44

    9

    Portugues

    Entrevista ao escritor brasileiro Cristhiano AguiarEntrevista ao escritor brasileiro Cristhiano Aguiar

    De onde você é natural?

    Eu sou brasileiro e nasci no interior do estado da Paraíba, numa cidadechamada Campina Grande.

    Quantos anos tem e onde você morar atualmente? 

    Tenho 33 anos e moro em São Paulo – SP.

    Com quantos anos publicou o seu primeiro livro e ganhou o seu primeiro premio?  

    Publiquei meu primeiro livro aos 25 ou 26 anos. Não recordo agoraa data exata. Meu primeiro prêmio literário ganhei aos 16 anos, umconcurso de redação promovido por uma agência aeroespacialbrasileira.

    Quando descobriu que queria ser escritor?

    Na infância eu já escrevia devido ao fato de que lia muito, minha famíliasempre estimulou a prática da leitura. Meu primeiro conto publiqueino Jornal da Paraíba aos dez anos de idade. A partir dali, me senti comvontade de ser escritor.

    De onde nascem as suas personagens?

    Boa questão. Elas sempre são uma mistura de pessoas e experiênciasque tive, mas também muitas vezes uso personagens da próprialiteratura como modelo para escrever. No caso do meu segundoconto de Recortes de Hannah, por exemplo, o personagem do tio éinspirado em um personagem criado pelo escritor argentino JuanJosé Saer. O próprio Natanael é inspirado num personagem criadopelo escritor alemão E.T.A. Hoffman. Geralmente, quando começoa esboçar um personagem, eu utilizo um rosto conhecido para meconectar emocionalmente a ele, então seria possível dizer que muitos

    dos meus personagens são “reconhecíveis”. No entanto, nem sempre“uso” rostos de quem conheci. O personagem Natanael, por exemplo,é sicamente inspirado um pouco no falecido escritor chileno RobertoBolaño. Como vocês podem ver, criar um personagem é sempre algomeio da culinária, você junta um monte de ingredientes diferentes atéchegar a algum resultado que possa agradar aos leitores.

    No seu livro Recortes de Hannah as personagens Luca e Lina de ondenasceram?  Lucas nasceu na Paraíba; Lina, no estado de Goiás.

    Este conto tem continuidade? Lina e Luca se apaixonam? 

    Sim, ele terá continuidade, mas não sei se ambos se apaixonam oumesmo se reencontram. Mas são personagens que reaparecem, tenhomais cenas de Lina com o pai ou visitando o interior do Nordeste e deGoiás. Lucas reaparecerá no meu próximo livro, que começo a escrever

    logo mais.Você está escrevendo neste momento algum livro? 

    Terminei um livro de contos, do qual foram tirados os dois contospublicados no livro cartonero Recortes de Hannah. Meu livro de contostem o título provisório de Graças a uma lucidez passageira. Agora, qerofazer um novo, talvez um romance.

    Quando vai sair ao mercado? 

    Espero publicá-lo de alguma maneira no segundo semestre de 2015.Mas tudo é meio incerto nessa etapa, infelizmente. Torçam para queeu consiga!

    O projeto epistolar é uma muito boa ideia que estou adorando de participar. Porque estou conhecendo novas pessoas através das cartasalgo que nem sabia como fazer. Agora sei bem o que é um destinatárioe remetente e onde coloca-los. E o mais importante estou conhecendo pessoas do Brasil. País que gosto muito.

    Catalina Echegoyen Lanfri - 4º C 

    Para mim o projeto está sendo uma grande experiência, não só pelaquestão de mandar cartas, coisa que hoje em dia não fazemos mais. Omelhor é que eu voltei a ter contato com colegas da escola onde eu estudeia Fundação Torino da cidade de Belo Horizonte. De onde eu tenho tãoboas lembranças.

    Chiara Ambrosi - 4º C 

    O projeto epistolar é muito bom porque estou colocando em pratica o português que aprendendo nas aulas e também pela oportunidade deconhecer pessoas novas com outra cultura. O Brasil para mim é um paísgigante, cheio de mistérios que quero conhecer mais.

    Franco Paparo - 4ºC 

    Entrevista ao escritor brasileiro Cristhiano Aguiar, quando nos visitou no dia 09 de setembro de 2014.Cristhiano Aguiar é Magister em Teoria Literária pela Universidade Federal de Pernambuco, publicou o livro “Ao lado do muro no ano 2006 e em2007 ganhou o premio de contos Osman Lins. 2012 participou da Antologia Melhores Escritores Brasileiros jovens da Revista Granta da Universidadede Cambridge. Atualmente está nalizando seu Doutorado em Letras na Universidade Machenzie no Estado de São Paulo.

    O projeto epistolarO projeto epistolar

  • 8/17/2019 Revista Ciao! 2014

    10/44

    10

    Proyectos académicos

    La Dante hace cineLa Dante hace cineUn director de cine, un espacio taller, alumnos con ganas de hacer y muchas historias…

     ¿el resultado? Todo el tiempo del mundo, un largometraje de Rosendo Ruiz, producto de estaexperiencia única: la de una escuela haciendo cine, movida por el deseo de esas historias que

    merecen ser contadas.La película de la Dante da cuenta de ese estado de cosas, del tiempo que adolescentes yadultos pedimos para disfrutar de la vida, para escucharnos, para descubrir, para crecer, paraser quienes somos, haciendo honor a la naturaleza y a la amistad.

    Todo el tiempo del mundo no es sólo un proyecto, es un aire fresco, una mirada que invita amirarnos, a estar con otros… es una chance para soñar…

    Los invitamos a verla y disfrutar de la posibilidad de ser jóvenes y libres, una vez más.

    Rosendo Ruiz nos deja sus impresiones sobre el trabajo conjunto realizado con los alumnos del cole para la película:

    “Escribí, junto a un grupo maravilloso de chicos del colegio Dante Alighieri, un guión cinematográco que trata algunos de los temas que los

    atraviesan de manera cotidiana.Me interesa apostar a estas formas de construcción del discurso cinematográco, en donde se permite la multiplicidad de voces a la hora de

    elegir una historia que contar. La participación de jóvenes resulta un elemento muy valioso para construir una mirada sobre los sentimientos delos adolescentes.

    La intención es que los chicos participen de todo el proceso de lmación y que aprendan deesa manera, mediante el contacto directo con el trabajo, el ocio cinematográco. Entiendo queallí radica una fuerte idea pedagógica: no hay mejor manera de aprender que haciendo. Por lomenos así fue cómo, de a poco, aprendí (y sigo aprendiendo) mi ocio de director de cine” 

    TODO EL TIEMPO DEL MUNDO: El ser y el estar en la escuela.

    Esta actividad de Cine Dante puso en tensión ciertas creencias que conllevan el desempeño de los roles en la escuela: el de estudiantes y el dedocentes, también el de los padres y demás personas que constituimos esta comunidad, quienes salimos de la comodidad y habitualidad denuestros quehaceres para transitar juntos esta nueva experiencia. Promovió las intervenciones en nuevas redes y potenció el trabajo en convivencia,revitalizando en nuevos usos los espacios ya existentes de aprendizaje. Esta nueva expresión, como intervención artística, surge como un medioque permite interpelar lo cotidiano, el ser y el estar en la escuela.

    El mayor aprendizaje fue hacerlo juntos, los docentes, los estudiantes, las familias: todos fuimos aprendices. Así, transitamos este nuevo desafíoque se presentó sin buscar, causando la atracción de lo que nos intriga. Acudimos con la curiosidad de una aventura, que provocó esas cosquillasde adrenalina, y que al transitarla nos devuelve sensaciones de bienestar, por esta nueva posibilidad de compartirnos.

    El 12 de noviembre, en la Universidad Siglo 21, concurrieron nuestros anteriores y actuales directivos de todos los niveles, además de losfamiliares y amigos de los que estuvimos más involucrados en la película. Fue muy grato que todos concurrieran a inaugurar esta producción,y juntos celebramos la presentación en el Festival de Cine de Mar del Plata el próximo 27 de noviembre.

    Luego de la función compartida nos quedamos regocijados, deleitándonos apaciblemente, en un estado que nos reeditó las vivencias de nuestraadolescencia, las experimentadas o las que hubiéramos querido transitar, en lo etéreo del instante eterno que nos atraviesa percibiendo Todo eltiempo del mundo, muy graticados por haber sido atravesados por esta insospechada experiencia en la Dante.

    Gustavo Oviedo, Graciela Suau y Silvana Gioino.

  • 8/17/2019 Revista Ciao! 2014

    11/44

    11

    Proyectos académicos

      obre Todo el tiempo del mundoSobre Todo el tiempo del mundon la voz de las protagonistasEn la voz de las protagonistas

    Una entrevista de Nahuel Angulo

    Por primera vez y con muchas expectativas, Micaela Dalesson y PaulaSalto Ledesma, alumnas de 5to año A y B, respectivamente, han

     participado del rodaje de una película. Ellas desempeñan los papeles protagónicos y han sido partícipes de este proyecto desde su gestación.En una entrevista con revista Ciao!, nos dejaron sus impresiones...

    Ciao!: Cuando recién nació esta iniciativa, ¿pensaron que iba atransformarse en algo tan grande?Paula:  Al inicio de este proyecto, recuerdo que se presentaronmuchísimos alumnos, entonces, en ese momento, pensamos que ibaa ser algo muy grande. Con el pasar del tiempo, esos jóvenes dejaronde ir y quedaron sólo los interesados. En uno de estos encuentros,Rosendo, el director, nos da la “tarea” de idealizar una historia para quesea el eje central del guión. Una tarde, luego de almorzar, fuimos a unaula, éramos 7 alumnos, y empezamos a leer las ideas propuestas. Enese momento, sinceramente, no pensé que iba a convertirse en algotan grande porque éramos pocas personas. Pero con el pasar de losdías, nos dimos cuenta de que estábamos metidos en un gran proyectoque día a día iba creciendo más y más. Pero creo que me di cuenta de

    que esto era algo muy grande e importante cuando largamos nuestrasprimeras tomas en Villa Giardino.Micaela:  Siempre supimos que este proyecto iba a ser importantepara nosotros y para el colegio. Cuando nos metimos, lo hicimos conla intención de llegar a este punto, ya que queríamos que con muchosde los temas de la película, se pueda sacar una conclusión y llegar auna reexión.Ciao!: ¿Por qué razón eligieron audicionar para esos personajesespecícamente?P: Sinceramente, yo no quería audicionar para mi personaje porqueno tenía pensado actuar, prefería estar en la parte de cámara. Pero eldía del casting, yo invito a una profe para que audicione y Rosendo mehizo entrar junto con ella para que también dé mi audición. Igual, yocreo que quedé más por mi cualidad física, porque Valen –el personajeque me tocó hacer– es una chica de pelo corto, y no sabíamos si iba ahaber alguna chica del cole que quiera cortarse tanto el pelo.M:  Audicioné porque quería saber cómo era actuar y sacarme lasganas. Quería experimentar y ver esta experiencia. Como pretendía unpersonaje protagónico y solo había dos chicas, no quería ser Valen, porlo que hice casting para Camila.Ciao!: ¿Se sintieron en algún momento identicados con supersonaje? ¿O con algún otro?P:  En los días de rodaje, llegan momentos en que al estar todo eltiempo metido en el personaje te sentís ya como si fuese vos mismo.Me sentí identicada con el personaje cuando estábamos en el campo,ya que era un papel un poco más simpático, gracioso, despistado.M: No me vi identicada profundamente con los personajes. Cada unotenía sus cosas buenas y malas. Al estar actuando situaciones tan pococomunes, se me hace difícil identicarme con ellos.Ciao!: ¿Qué les dejó como recompensa esta experiencia quevivieron?P: Además de los recuerdos, puedo decir que fue algo muy hermoso,único e inigualable. Poder compartir esas mañanas, en las que nos

    envolvía el frío, con mis compañeros y la gente de producción, fuealgo hermoso. Pude aprender muchas cosas, en especial que unapelícula básicamente se basa en la idealización total y en la mentira.Pero también aprendí a compartir y a convivir con compañeros queantes no conocía. Este viaje me sirvió para conocerlos y tenerlos comoamigos.M: Lo que me dejó como recompensa fue poder saber todo lo que sehace para hacer una película, por lo menos desde que se hace el guiónhasta que se lman las escenas. Siempre me preguntaba qué tan difícilera grabar las escenas de las películas y por n pude ver que hacer unapelícula no es un trabajo fácil. Todos teníamos mucho trabajo y todaslas noches terminábamos completamente agotados. Esto me sirviópara valorar más el trabajo del cine.Ciao!: ¿Cuál sería el momento que quisieran revivir de aquellosdías de grabación en Villa Giardino?P:  Estar de rodaje en Villa Giardino fue algo incomparable, no hayun momento especíco que quisiera vivir en particular porque

    absolutamente todos fueron los mejores y no tienen comparaciónalguna. Pero si tuviera que elegir, serían los momentos en los quelargábamos tomas y nos metíamos totalmente en nuestros personajes.Fue una experiencia que si tuviera oportunidad de repetirla, no lodudaría ni un segundo.M: Todos los momentos que vivimos en esta experiencia fueronhermosos, incluso cuando grabamos en el colegio. Si pudiera, reviviríatodos de nuevo.

    Ciao! habló con Sergio Badino, Representante Legal de laescuela y Productor General de Todo el tiempo del mundo, y le

     preguntamos cómo surgió la idea de un Taller que, nalmente,

    se transformó en una película. Esto nos contó…

    La idea surgió cuando vi al cineasta Rosendo Ruiz en unprograma de Canal 10, en el que comentaba que estabacomenzando a realizar un taller de cine con jóvenes. Recordéque hace aproximadamente tres años, en oportunidad delSimposio, él había presentado en nuestra escuela su películaDe caravana, con una buena recepción de los chicos. Por estemotivo, lo convoqué nuevamente y nos pusimos a conversarsobre la posibilidad de hacer este taller en la Dante, hablamosde costos -cuando se habla de educación, no son costos sinoinversión- y lo pusimos en marcha, con la idea de terminar con

    una película.En el taller trabajamos con Gustavo Oviedo, Graciela Suau ySilvana Goino, y receptamos allí las inquietudes de los chicos,en lo que terminó siendo Todo el tiempo del mundo. La películaya está, los chicos la han visto, han reexionado críticamente y,de ahora en más todo lo que venga será bienvenido!En unos días, acompañaremos la película a la Muestra “Cine enconstrucción”, del prestigioso Festival de Cine de Mar del Plata-donde la han seleccionado conjuntamente con otras películasen proceso de elaboración - y también la enviaremos al FestivalCinecitta, en Italia y a la muestra del I.N.C.A.A.Por ahora, podemos decir “misión cumplida”, pero hay muchomás por hacer todavía y ya estamos pensando en lo que se

    viene.

  • 8/17/2019 Revista Ciao! 2014

    12/44

    12

    Viajes e intercambio

    Il 7 giugno è iniziato il viaggio che tutti noi sognavamo da anni.Dal momento in cui siamo arrivati a Roma, abbiamo iniziatoa conoscere un mondo diverso, dall’altra parte dell’OceanoAtlantico. Un mondo che no a quel momento avevamoconosciuto soltanto nelle pagine dei libri.

    Abbiamo vissuto i primi 13 giorni a Camerino, una città ducalenella regione delle Marche. Lì siamo stati proiettati nell’atmosferadi un’altra epoca ... in un borgo antico e suggestivo. Lì le stradesi trasformano in stretti corridoi, spesso percorribili solo a piedi,in cui si perde la dimensione del tempo. La vita gira intornoad una prestigiosa quanto antica università e ad una scuola, la“Dante Alighieri” nella quale si incontrano persone e culture ditutto il mondo.

    Una delle immagini più belle d’Italia sono i suoi balconi pienidi ori. È una caratteristica che ti cattura n dall’istante in cuiarrivi. E Camerino è una cittadina piena di ori, insieme ai suoicampi verdi, dove la vista si perde al di là dei monti Sibillini. Checosa ci sarà dietro quelle montagne? Lo stesso paesaggio, con

    la visione dell’orizzonte limitata dalla presenza delle motagne, sipresenta da qualsiasi nestra di Camerino. E forse un paesaggiosimile ha stimolato l’immaginazione di Leopardi, nato a pochichilometri da Camerino, a Recanati, quando suggeriva spaziinterminabili oltre la siepe, silenzi che superano ogni possibilitàdi comprensione da parte dell’uomo e una quiete assoluta doveil cuore prova quasi smarrimento ...

    Sempre caro mi fu quest’ermo colle,e questa siepe che da tanta parte

    dell’ultimo orizzonte il guardo esclude ...

    Dopo aver visitato questi luoghi, magici e poetici, non te nevuoi andare via. Ma siamo partiti per conoscere altri posti.

    Dopo la permanenza a Camerino, sono moltissimi i luoghi cheabbiamo potuto conoscere e apprezzare, ma, dal mio punto di

    vista, Capri vince come una delle più belle mete del viaggio.Si tratta di uno dei pochi paradisi rimasti nel nostro pianeta,

    degno di essere visitato più volte nella vita, per la belleza unicadella “grotta azzurra” e le sfumature blu, verdi e celesti de mare.

    Sono tante le impressioni da trasferire su questa esperienza diviaggio ... e non basterebbe la pagina di rivista. Sono momentispeciali, che si vivono solo una volta nell’arco dell’esistenza edopo si ricordano con molta allegria. Possiamo dire che non èla stessa cosa ascoltare notizie in merito ad un luogo e visitarlopersonalmente; la possibilità di trovarti davanti al Coloseo, allatorre di Pisa, al Vaticano o presso il Duomo di Firenze regalaemozioni che non si spiegano a parole, bisogna viverle.

    Una domenica a Capri...Dopo 13 giorni di studio ed escursioni, abbiamo nalmentelasciato Camerino per passare il ne settimana a Napoli e

    dintorni. Abbiamo visitato bellissime città come Napoli e Amale Sorrento, nella costiera Amaltana. Fortunatamente il climaè stato fantastico, soleggiato e caldo. Il primo giorno abbiamovisitato Napoli, Sorrento e Amal.

    Il giorno successivo ci siamo svegliati presto presto e siamopartiti verso la famosa Isola di Capri. La nave che ci portava versol’isola era piena di turisti, e quello. Nonostante fossero solo le9 del mattino di una domenica soleggiata, la gente invadevale strade, e noi come tanti altri turisti abbiamo cominciato lanostra escursione. Nel mare Tirreno ci aspettavano 3 gommoniper tutto il grupo. Per me quel giorno è stato perfetto. Abbiamoconosciuto meraviglie naturali come la Grotta Azzurra e tantialtri posti che pochi hanno la possibilità di conoscere. Eravanoin mare aperto, soltanto noi ,con i nostri amici, ascoltando

    Viaggio in Italia - Giugno 2014

  • 8/17/2019 Revista Ciao! 2014

    13/44

    13

    musica, prendendo il sole e facendo il bagno. Inoltre i gommonigareggiavano quasi, scherzosamente, per chi andase più velocedegli altri, facendo sì che molti di noi saltassero con le onde.

    Dopo tante risate, cantanto “Funicolì, Funicolà” sulla funicularesiamo saliti al centro della città. Mi sono meravigliata per lebelle costruzioni tutte bianche, che mi facevano pensare diessere in un’isola Greca. Ma quello che mi è piaciuto di piùsono stati i grandi negozi di alta moda, come Prada, Dolce &Gabanna, Armani, Versace ecc. ed i bei modelli che facevano laloro passegiata per l’isola. Credo che per questi motivi Capri siaconsiderata la città del jet set internazionale, dove i VIP ricchi efamosi vanno a passare l’estate. Se potessi tornare un giorno inItalia sicuramente sceglierei di rivedere Capri per rivivere quelgiorno perfetto e unico.

    Viajes e intercambio

  • 8/17/2019 Revista Ciao! 2014

    14/44

    14

    Viajes e intercambio

    Viaggio in Italia - Settembre 2014Il viaggio che abbiamo fatto nel mese di settembre è stato molto bello, abbiamo esperimentato la cultura italiana, cioè, abbiamopotuto vedere con i nostri occhi tutto quello che avevamo imparato a scuola durante gli ultimi anni.

    In realtà, tramite questo viaggio, si è realizzato il nostro sogno. Noi adolescenti siamo in un periodo molto importante della nostravita, per questo aver viaggiato in Italia ha avuto un signicato unico, abbiamo approttato ogni minuto, abbiamo conosciuto personedi culture diverse e posti bellissimi; ma soprattutto in questo mese siamo cresciuti e oggi vediamo la vita da un altro canto conun’altra prospettiva perché il fatto di poter conoscere cose differenti e diverse dalla propria realtà locale e quotidiana, ci fa aprire lanostra mente,i nostro pensieri, allargare i nostri obiettivi e traguardi.

    Insomma, è stato un viaggio incredibile da diversi punti di vista ma in particolare da quello umano perché ci siamo rincontrati convecchi amici, con altri compagni e siamo riusciti così a costituire un unico gruppo solidale ed unito che ha permesso che ogni minutosia indimenticabile e affascinante.

    María Victoria Barra Delich - 6to B

    Único… Espectacular… Inolvidable… Podríamos utilizar palabras como estas para intentar describir lo que fue este viaje paranosotros, pero no sería suciente. Este mes en Italia permanecerá en nosotros para siempre, pero no en forma de recuerdos nostálgicosni anhelos de volver, sino como momentos de felicidad absoluta y experiencias hermosas.

    Este viaje fue más que especial para nosotros, ya que, pudimos

    ver con nuestros propios ojos los lugares que venimosestudiando desde que estamos en la Dante. Además tambiénpudimos conocer las culturas de las que tanto hablamos enclase, y el hecho que lo hayamos podido hacer con un grangrupo de amigos, hizo que lo disfrutemos mucho más.

    Estuvimos las dos primeras semanas estudiando en launiversidad de Camerino, intercambiamos conocimientosy culturas con gente de otros países de México, Guatemala,Gran Bretaña, Brasil, Austria, Grecia, etc. Convivíamosentre amigos en departamentos, nos cocinábamos,limpiábamos y todo como si fuéramos universitarios. Las

    excursiones que nos brindaba la universidad eran excelentes yaque conocíamos lugares que no son tan populares pero tienenmucha riqueza en conocimiento. Luego de las dos primerasdos semanas, visitamos el sur de Italia conociendo Napoli,Sorrento, Pompeya y la Costa Amaltana, donde el agua y lasislas que conocimos son soñadas, allí hicimos un dia de playaespectacular.

    Después fuimos a Romaconociendo el Coliseo,Vaticano y tuvimos laoportunidad de asistir a laaudiencia general que nosofrece el Papa Francisco.

    También fuimos a ver unpartido de la ChampionsLeague en el EstadioOlímpico, que para losque nos gusta el futbol esuna experiencia UNICA EINCOMPARABLE. Uno delos momentos mas felicesde nuestra vida.

    Luego fuimos a Florencia, una ciudad pintoresca llenade cultura y arte; conocimos museos increíbles, lugares yesculturas sorprendentes como El David, el Duomo y el PonteVecchio. Durante nuestra estadia en Florencia visitamos Pisa,

  • 8/17/2019 Revista Ciao! 2014

    15/44

    15

    Lucca, y Cinque Terre donde hicimos día de playa… Recorrimosgran parte de Toscana en trenes. Terminado nuestro pasopor Florencia, fuimos a Venezia, ciudad única en el mundo ysoñada por todos. El hecho de estar en la ciudad histórica de loscanales, fue una experiencia inigualable. Allí visitamos la PlazaSan Marco, La Iglesia de San Marco, los techos en su interiorestán cubiertos por oro. Desde allí visitamos Padova, que esuna ciudad universitaria y muy linda. El ultimo dia conocimosVerona, donde estuvimos en la casa de Julieta y el Arena.

    Los 26 que viajamos, debemos darle a este viaje la dimensiónque se merece. Tener la oportunidad que tuvimos de viajar

    un mes por Italia a nuestra edad, no es algo de todos los días.Se merecen un agradecimiento eterno nuestros padres, losprofesores que viajaron (con los que realmente formamos unafamilia) y, también a la institución.

    En cuanto a los chicos de 5to, y también para abajo, si tienenla posibilidad de hacer este viaje, ni lo duden. No solo no sevan a arrepentir, sino que van a volver con mucho mas de loque viajaron. Desde lo personal, porque lo vivido en este viajete queda para toda la vida, y aprendes muchísimas cosas… Ylo más valorable y especial de este viaje es que lo hacés contodos tus amigos y compañeros, y es seguro, que después deldía a día, del convivir con todos, el lazo de amistad se fortalecemucho más… No sólo con tus amigos, sino que con aquellosque quizás antes no lo eran, transformándose todo el grupo enamigos, compañeros y una gran familia con la que compartiste

    lo que probablemente fue el mejor viaje de tu vida.

    Lucas Badra, Joaquín Del CampoGabriel Mías y Agustín Salomone

    Viajes e intercambio

  • 8/17/2019 Revista Ciao! 2014

    16/44

    16

    Cortázar: nuevas lecturas

    En el marco de la Feria del Libro, los alumnos de 6°to añoTurismo decidieron contribuir a este evento y tras estudiar yleer Literatura Argentina a lo largo de todo el año, y sobre todo

    después de haber profundizado en la lectura de Cortázar, lespareció que una signicante contribución a la Feria sería hacerleun homenaje a uno de los escritores argentinos más conocidosdel mundo, Julio Cortázar, del que este año se conmemora elcentenario de su nacimiento. Este homenaje se tituló “AvenidaCortázar al 100”

    Se presentaron tres maquetas, cada una de ellas comorepresentante de un cuento diferente de Cortázar: “Carta auna señorita en París”, “No se culpe a nadie” y “Continuidadde los parques”. La presentación de estas maquetas estuvoacompañada con los audios de lectura de los cuentos, relatadospor el mismo Cortázar.

    Del 14 al 17 de octubre, los libros, las palabras, la poesía y el

    lenguaje poblaron los pasillos y el SUM de la escuela para recibirla Feria del Libro. Los departamentos de Lengua se encargaronde diagramar la organización y coordinar las actividades, quea lo largo de estos días involucraron a todos los alumnos dela institución. Conferencias sobre ediciones de libros, poemassusurrados sorpresivamente en las aulas de interesados oyentesde primaria, historias que invitaban a una escritura colectiva…hasta un tendedero poético con frases y pensamientos de laLiteratura Universal.

    Cortázar se hizo presente con sus narraciones, invitándonosa conocer sus extraños mundos que perturban lo establecido ysorprenden sin darnos respuestas. En homenaje al gran escritor,alumnos de sexto año construyeron un edicio donde habitanalgunos de sus personajes y nos convidaron con sus textos.

     Alumnos de primero y tercer año presentaron públicamentesus antologías de mitos y cuentos policiales, respectivamente,generando así un espacio de diálogo e intercambio. No faltó

     Agatha Christie y su Facebook.!Agradecemos la colaboración de todos los docentes y

    alumnos! 

    Prof. Sandra Curetti Prof. Victoria Picatto

    Bajo sospecha: una antología derelatos policiales de 3er. año B 

    Durante el mes de septiembre los alumnos de 3er año B de laescuela escribieron sus propios relatos policiales, motivados porla lectura y análisis de narrativas de este género en la asignaturaLengua y Literatura.

    Además de producir sus cuentos, lo que implicó un proceso deplanicación, escritura y corrección, los estudiantes editaron suspropios ejemplares de la Antología Bajo Sospecha en formatocartonero. Las editoriales cartoneras, que se convirtieron enun modo alternativo de edición de libros a partir de la crisisde 2001, fueron el modelo inspirador para crear nuestrospropios libros artesanales. El proceso de elaboración de lastapas se inició con la compra del cartón, que fue cortado enlas dimensiones adecuadas. Cada estudiante realizó el “artede tapa” de su propio libro: las tapas fueron pintadas porlos autores de los cuentos con diseños propios y originales.

    Finalmente, se agregó el interior del libro, previamente impresoen papel, en el que encontramos los relatos policiales que losalumnos produjeron. Encontramos relatos policiales de enigma,otros que clasicaríamos dentro del policial negro, algunos quemezclan creativamente características de ambos, otros queusan inteligentemente la parodia: todos ellos son excelentes.

    ¡Los invitamos a recorrerlos! ¡Y a descubrir sus enigmas!Prof. Florencia Donadi 

    Proyectos académicos

    La Literatura se apoderó de laescuela

  • 8/17/2019 Revista Ciao! 2014

    17/44

    17

    Proyectos académicos

    La Dante Cartonera

    Desaando ese halo solemne que recubre, en el imaginariosocial, las reminiscencias en torno al objeto libro, los alumnos deprimer año tomaron contacto con un fenómeno surgido hacepocos años, pero que tiene gran vigencia en la actualidad y vacobrando mayor relevancia con el paso del tiempo. Se trata delas editoriales cartoneras y sus libros de cartón, tan excéntricospara aquellos que los ven por primera vez.A partir de una consigna de escritura, y luego de haber leídoy analizado con detenimiento una serie de relatos mitológicos,los chicos escribieron sus mitos. Para ello debieron congurarsu propio héroe e inscribirlo en determinado marco espacio-temporal, a la vez que presentar en la narración la explicacióno el origen de determinado objeto o fenómeno. Así, surgierondeniciones que se remontan al origen de nombres geográcos,de objetos de uso cotidiano, e incluso, de alimentos popularescomo las empanadas y las papas fritas.Una vez listas las propias historias, y luego de tomarconocimiento del fenómeno iniciado en Argentina con lafundación de la editorial Eloísa Cartonera, los estudiantes sededicaron a realizar las tapas para “publicar” sus propios escritos.

    De esta manera, cada uno de los alumnos tiene su “Antología demitos”, compuesta por las producciones propias y las de todossus compañeros.

    Prof. Victoria PicattoProf. Flavio Besso Pianetto

    Settimana della Lingua Italiananel mondo

    Per la XIV edizione della Settimana della Lingua Italiana nelMondo,che ha avuto luogo nel mese di ottobre, il tema prescelto,nell’ambitodel Semestre di Presidenza italiana dell’UnioneEuropea, è stato“Scrivere la nuova Europa: editoria italiana,autori e lettori nell’eradigitale”. Si sono trattati, inoltre, tenendoconto la realizzazione dellaExpo Milano 2015 argomentilegali alla cura del pianeta el’alimentazione del futuro.Inquesto ambito sono state organizzate diverse attività culturalidaparte dei docenti di lingua e cultura italiana della scuolasecondariadella nostra Istituzione. Ecco una sintesi dei lavorisvolti:

    *I Liceo - “Manzoni con I promessi sposi” 

    Adattamento cinematograco e teatrale del capolavoro diAlessandro Manzoni.*”Marcovaldo ovvero le stagioni alla Dante” 

    Filmati realizzati dagli studenti della 3ª “C”- Italo Calvino conMarcovaldo. Filmati realizzati dagli alunni sulla base dellalettura ed analisi dei racconti di Marcovaldo.

    *Seconda e Terza Media- “La cura del pianeta - Impatto positivosull’ambiente” Lavori di ricerca avviati dagli alunni di terza media sui seguentiargomenti: L’utilizzo di energie alternative - L’utilizzo dei mezzi ditrasporto alternativi -L’utilizzo del riciclaggio- L’inquinamento,come evitarlo?- Il futuro dell´umanità- La penuria di acquapotabile-Amazzonia, l´assalto innito*Seconda Media (1er. Año C) -“Tempo che vai, piatto che trovi .”Esposizione a cura degli alunni della seconda mediasull’evoluzione e cambiamenti dell’alimentazione. Comecambiano le abitudini alimentari degli italiani ?*Terzo Liceo (5to.A y B) - “Inquinamento luminico”.

    Quali potrebbero essere le misure da adottare dal punto di vistadell´architettura e dell´arte

    Si Agatha Christie viviera, ¿usaría Facebook? 

    Los alumnos de 4° año C crearon perles para la autora y los personajes de una de sus novelas más famosas: Diez negritos. Lesmostramos algunos de ellos...

    Prof. Sandra Curetti 

  • 8/17/2019 Revista Ciao! 2014

    18/44

    18

    Entrevista

    Diálogo conDiálogo con  os Mo dernosLos Modernos 

    Después de la presentación de “El Musical” en la escuela, AlejandroOrlando y Pedro Paiva, quienes conforman el dúo Los Modernos, nos permitieron sacarnos todas las dudas acerca de su trabajo humorísticoen escena.

    Paulina Sagretti y Federico Sartori - 5to. C y Victoria Clariá - 5to B

    Ciao! : ¿Como denirían ustedes su humor? 

    L.M.:  Un humor diferente, algoque está pensado así. Gracioso,distinto, un humor que planteauna posibilidad de reexiónpoética, de hacer salir alespectador modicado. Muchasveces lo hemos logrado,porque algunos vuelven avernos dos, tres o cuatro veces.Nunca hacemos humor con ladesgracia del otro... sí hablamosde celos, porque los celosos somos nosotros. Somos actores mientrasactuamos, y también somos espectadores. Y no subestimamos alespectador. “El musical” fue invertir el vector de Los Modernos, queantes era mucho texto, y cada tanto, una canción. Ahora, es apenasuna introducción y viene la canción, y vamos a otra cosa.

    Ciao! : ¿Tratan de llegar con algún mensaje a los espectadores? 

    L.M.: No está la idea de dejar ningún mensaje. Es comunicar un hechoartístico. Es muy probable que te guste más una cosa que otra. Siempre

    dijimos que “lo moderno” es decir “basta de mensajes”. No estamos encontra, simplemente es nuestra forma de pensar. Nosotros tenemosla obligación de tener mucho respeto, sin subestimar, de cuidar ellenguaje y que la idea sea atractiva, no más, porque lo otro pasa porel espectador.

    Ciao!: Y lo principal que quieren causar es que se rían… ¿no? 

    L.M.: Mmm… hacemos humor, pero lo principal es comunicar un hechoclaro y que sea novedoso, tenemos que sorprender, tiene que ser unalectura novedosa y original. Obviamente que el espectador que nos vaa ver, va a ver un espectáculo de humor, entonces, primero se tiene quereír por naturaleza, pero muchas veces no sabe de qué se está riendo. Elhumor funciona de manera sorpresiva, es cuando vos no te lo esperás,

    te va a sorprender y te vas a reír. Para nosotros, una cosa hermosa esque el espectador salga modicado. Hay un dicho popular que dice“las grandes verdades se dicen en broma” porque, de algún modo, vospodés comunicar algún hecho que de otra manera sería grosero. Elhumor te permite decir cosas que a veces serían inadecuadas, porqueel espectador, al reírse contigo, está agradecido, y al agradecer, bajacierto nivel de censura y acepta lo que le decís vos, esté de acuerdo ono.

    Ciao! : ¿Les pasa seguido que se empiezan a reír? 

    L.M.:  Nos lo permitimos. Loque detestamos es hacer comoque nos reímos para que el

    espectador diga “qué bien quese la están pasando arriba delescenario”. Nosotros tenemosun código, cuando algo sucede,como nos pasó en esta funciónvarias veces, tiene que pasar.Estábamos muy relajados y muy

    divertidos, nuestra estética lo permite. A veces sucede que sale una risadesarticulada de los espectadores y a veces tenemos que parar. Unavez paramos el espectáculo por 5 minutos, no podíamos hablar, nos

    habíamos tentado. En nuestro formato está permitido.

    Ciao!: ¿Cómo denirían ustedes, en su lenguaje “moderno”, a

    la escuela? 

     Alejandro Orlando:  Es todo un tema y esto es una opinión particular...yo creo que la educación, en general, y la escuela, en particular, nose adapta a los cambios a la misma velocidad con la que suceden, nodigo que sea fácil. Yo creo que los planes de educación no tienen lavelocidad de adaptarse a la realidad; cambian, pero no a la par, por esocreo que la Psicología y todos las disciplinas que se ocupan de nosotroscomo individuos, han cambiado mucho, han descubierto un montónde cosas que yo no sé si la educación está en condiciones de adaptarse.

    Ciao!: Para terminar, ¿qué consejos nos darían ahora que

    estamos haciendo nuestra película? 

    Pedro:  La película tiene muchas pautas, que van desde la idea, quees lo que se quiere comunicar; el guión, que de algún modo es elencargado de la parte conceptual de lo que se quiere comunicar;y la parte actoral. Ustedes habrán previsto cada una de las cosas, yasea tener el elenco, el guión o lo que fuere. La única pauta que yosugeriría es que tengan claro lo que quieren decir, si quieren hablar detolerancia que se entienda que quieren hablar de tolerancia. Fíjensetodo lo que arman y todo lo que hace poner en duda el discursosobre la tolerancia. Yo me acuerdo, y pongo como un ejemplo, queuna vez me junté con el director de una película que se llama Fresa

     y chocolate y ellos querían plantear la tolerancia como concepto. Unhomosexual con un muchacho no homosexual, que pertenecía a laRevolución Cubana, un concepto machista: que todo revolucionariono podía ser homosexual y estaba este otro que sí lo era. Entonces,ellos querían plantear una película donde el mensaje concreto erala tolerancia, cómo esos dos se toleraban porque no se queríanconquistar, ni tampoco llevarse mal, simplemente tolerancia. Y a estovoy: que no estaba claro el mensaje, entonces había que rearmar lacondición heterosexual del revolucionario y le inventaron una noviay queda planteado que el muchacho con novia estaba en un conictocon uno que era homosexual, no quedaba claro. Tuvieron que agregareste segundo personaje para poder trasmitir y aclarar el mensaje.

     Alejandro: Disfruten del proceso de una manera natural y aprendan lo

    más que puedan. Es algo muy poco común que una escuela se sumea una película, que todo salga de la idea, que los actores, los profes,todo salga de acá con Rosendo, que es un crack realmente. Son unosprivilegiados. Disfruten y aprendan lo más que puedan de este preciosoproyecto en el que están trabajando.

     ¡Muchas gracias por venir y por la entrevista! 

  • 8/17/2019 Revista Ciao! 2014

    19/44

    19

    Entrevista

    El teatro en la escuela: Con humor, también se aprende

    Los Modernos presentaron su obra “El Musical” en la Dante, y

    algunos chicos de 5º año A nos dejaron sus opiniones:

    Los Modernos son un dúo que realiza una obra llamada “El Musical”.

    Se trata de una obra muy particular, ya que no puede ser clasicada

    especícamente en una rama del teatro. En nuestra opinión,

    contiene muchos aspectos de la comedia musical.

    La obra se basa en el juego de palabras, y se enfoca en hacer

    reír al espectador con sus chistes, caras, gestos y movimientos,

    intercalando las escenas con escenas musicales en base al tema que

    se está tratando.

    La vestimenta que utilizan es shockeante a primera vista, de esta

    manera atraen la atención de sus espectadores. Usan zuecos

    (zapatos femeninos), unas medias cancán negras y altas, una pollera

    negra y una camisa con un saco, y para la obra, como lo único con

    lo que cuentan es con sus voces, una maracas para marcar el ritmo.

    En nuestra experiencia, el público estalló en carcajadas, gracias a la

    voluntad de estos intérpretes. Honestamente, les recomendaríamos

    esta obra a todo aquel que desea pasar un buen rato riéndose con

    algún amigo o familiar.

    Candelaria Stabio y Lourdes Giacomino

    La obra es un show humorístico, donde dos personajes, vestidos de

    una manera muy particular, realizan un juego de palabras, en el que

    cuentan alguna anécdota o historia. Las palabras siempre siguen

    algún ritmo musical de alguna canción conocida. A lo largo del

    monólogo, el tema varía constantemente, no hay uno central.

    Al nalizar la representación, los personajes dejaron de lado

    la actuación para interactuar con el público, consultándoles la

    apariencia que dieron ellos mismos y comentando acerca del humor.

    Como conclusión, Los Modernos realizan, en general, buenas

    performance, ya que escribir estos monólogos lleva tiempo y hay

    que saber bien cómo enganchar los temas.

    Stefano Raineri y Darío Bartolucci 

  • 8/17/2019 Revista Ciao! 2014

    20/44

    20

    Desde hace ya 13 años venimos realizando este evento en formaininterrumpida. A partir de la experiencia adquirida, podemos

    hacer un balance de los años transcurridos, y particularmentedel 2013, con el n de visibilizar el próximo encuentro, previsto para los días 3, 4 y 5 de noviembre de este año.

    El simposio 2013 dejó mucho para pensar y reorganizar.Podemos destacar así, aspectos positivos y negativos.

    En cuanto a los negativos, se destacan los siguientes: enprincipio, se evidenciaron las suras de siempre en cuantoal nivel de participación de los docentes de la institución y lamanera que tienen de vincularse con el evento. Sin embargo,este fenómeno no generó grandes desajustes entre el plantelorganizador. Seguimos adelante, a pesar de la indiferencia y lafalta de preocupación.

    Por otro lado, se suscitó una situación que dio lugar a

    la autocrítica de parte de los organizadores con el n desubsanarla para el evento de este año. La llegada de alumnospertenecientes a distintos estratos sociales a participar delevento no fue bien receptada por parte de nuestros alumnos,ni por el personal que brinda la seguridad del predio. Los chicosse mostraron desconados y reticentes ante la presencia dealumnos del Instituto Secundario Deán Funes por su aspectoy las características de su vestimenta y modismos culturales.Dicha situación no pasó inadvertida, y durante el transcursode este año, se trabajó junto a los alumnos en una jornadapre-simposio con el n de abrir un espacio para el debate y lareexión en torno a la relación con el “otro”. Allí salieron a relucirlos prejuicios y pre-conceptos existentes con respecto a las otrasclases sociales. Se pudo hablar sobre estos temas y se pudo ver

    el error en el que incurrimos docentes y alumnos, en general.Asimismo, el personal que brinda seguridad a la institución

    accionó de forma poco profesional y procedió a revisar a estosalumnos en particular, con todo lo que esto implicó para ellos,en cuanto a la bienvenida que les ofrecimos como institución.Esta experiencia nos permite, a la vez, anticipar otro tipo derecepción para este año.

    En cuanto a los aspectos positivos, se pueden destacar varios.Por lo que respecta a la organización en general, los alumnosque estuvieron a cargo de la coordinación de cada una de lasmesas, lo hicieron en forma responsable. En cuanto al nivel depresentación de los trabajos, se puede ver un excelente nivel decreatividad y compromiso en cada uno de ellos. Con todo esto,

    podemos anticipar que el evento de este año será de un nivelmayor de participación y trabajo.En cuanto a los temas, para este año se denió el problema

    vinculado a la relación entre la escuela secundaria y launiversidad. De este modo, se estipula avanzar sobre esta áreatemática a partir de la elección de tres sub-ejes:

    Escuela Secundaria-Universidad, desde la perspectiva delalumno:

    •El problema de la autonomía.•La elección de la carrera universitaria.•Universidad y salida laboral.•La vida universitaria como proyecto de vida del alumno del

    Nivel Medio.•Las dicultades en la comprensión de textos. Lenguaje del Nivel

    Medio y el lenguaje de los Estudios Superiores.•Las presiones de los vínculos familiares en la elección de la

    carrera universitaria.

    Escuela Secundaria-Universidad, desde la perspectivainstitucional

    •El sistema educativo como generador de individuos homogéneose indiferenciados.

    •La elección entre las universidades públicas y privadas.•Crítica al sistema educativo del Nivel Medio clásico.•El salto entre el Nivel Medio y la Universidad.•La presión social de las tradiciones en la elección de la carrera

    universitaria.•La posibilidad de plantear formatos alternativos dentro del

    sistema educativo que favorezca el nexo de ambos niveles.

    Estas áreas temáticas no pretenden agotar el horizonte deproblemáticas que se abren cuando se piensa en esta relación,sino que, por el contrario, intentan orientar las investigacionesde los jóvenes para que ellos puedan adentrarse en los temas

    que son de su interés, y en ese sentido, puedan tomar buenasdecisiones con respecto a lo que quieran elegir como proyectode vida.

    A partir de este esquema de trabajo, presentarán sus escritoscolegios secundarios públicos y privados de la provincia deCórdoba. Con lo cual, el número de trabajos ya consignadossupera los 40. Consecuentemente, los alumnos que nos visitaránese día pueden oscilar entre 150 o más.

    La perspectiva que se presenta para este año se evidenciacomo muy favorable. Los esperamos a todos aquellos familiaresque quieran acercarse junto a los alumnos a participar y aintervenir en los debates que se presenten.

    Lic. Alejandro Atencio

    Proyectos académicos

    El simposio de la Dante 2013

  • 8/17/2019 Revista Ciao! 2014

    21/44

    21

    Las escuelas invitadas opinaron

    sobre el Simposio:“Me parece muy interesante la idea del simposio. Los alumnos se prepararon para el mismo y para el debate. La organización me pareciómuy buena y las charlas del inicio también. Sería conveniente que pudieranconvocarnos para la selección temática para los próximos. No siempre lacoordinación de los debates estuvo adecuada. Se puede mejorar.”  

    Fernando Bentancourt Profesor Escuela Castelfranco

    “Nos pareció muy interesante la jornada, apreciamos el espacio que se nosbrindó. Nos encanto poder ver a los alumnos tan comprometidos con lascharlas y presenciar un debate que a diario no se da. MUCHAS GRACIAS!!

    Luji y FaraColegio Alemán

    “Me parece una buena experiencia, en la que se pudieron compartir,fundamentar y debatir distintos puntos de vista y experiencias, es unabuena forma de fomentar la política estudiantil y conocer un poco másde cada colegio”

    MatíasColegio Nacional de Monserrat 

    “Fue una experiencia inigualable, proponemos que de estas jornadas participen mas variedad de cursos. En nuestro caso particular, solo sextoaño de nuestro cole asistió, por lo que es la primera, única y última vez paravivir este momento. Apreciamos el respeto tanto de los alumnos como de los profesores.Seguimos luchando por la igualdad tanto social como institucional paraeliminar los prejuicios y las diferencias entre colegios públicos y privados.” 

    Rosario, Ailén, Julieta y CandelariaIPEM Francisco Pablo De Mauro

    “Particularmente, tuve una experiencia muy linda con el simposio; fuela primera vez que participe en algo así y fue diferente a como lo habíaimaginado. Destaco la participación de todos los chicos de diferentescolegios en cuanto al debate que se armaba despues de las exposiciones.Me encantaría volver a participar, pero lamentablemente es mi últimoaño de secundaria; aun así, trataré de alentar a que otros chicos sigan participando.  Felicidades y Muchas Gracias!!! 

    CarolinaSagrado Corazón

    “Esta experiencia nos resultó de lo mas agradable, ya que nos sentimos

    muy bien recibidos en la institución. Asistimos a diversas mesas y en todoslos casos hubo gran participación y pudimos intercambiar opiniones en unámbito saludable y sin violencia alguna. Agradecemos profundamente la atención e invitación al Simposio Cultural por la buena onda y el conocimiento adquirido...”  

    Centro de EstudiantesIpem Dean Funes

    Proyectos académicos

  • 8/17/2019 Revista Ciao! 2014

    22/44

    22

    La edición 2014 del Simposio de Crítica Cultural llegó cargada deactividades avocadas a profundizar el pensamiento crítico y habilitarnuevas instancias de diálogo e intercambio de reexiones. Entreellas, se hizo presente un invitado especial que dialogó y compartió

    sus inquietudes con nuestros jóvenes: Darío Sztajnszrajber, lósofo,ensayista, profesor y presentador de televisión argentino. Acá endiálogo con revista Ciao! 

    Ciao!: ¿Cuáles son las preguntas de la Filosofía hoy? 

    Darío Sztajnszrajber:  Yo creo que las preguntas de la Filosofía hoyno son muy distintas a las preguntas de la Filosofía de siempre, conla particularidad del tiempo histórico en el que vivimos. Los grandestemas son los mismos de siempre: Dios, el amor, la muerte, el tiempo.Si vas a los viejos lósofos, a los griegos, ya estaban tratando estastemáticas y son las mismas que a nosotros todavía nos interpelan.El ser humano tiene muy poco tiempo de existencia. La Filosofíanace en Grecia hace tres mil años, en tres mil años es muy difícil que

    las preguntes cambien tanto, pero siempre están articuladas por latecnología de cada momento. No es lo mismo hablar del amor antes ydespués de internet, o sea, marca una diferencia: es decir, se hablan delos mismos temas, pero siempre de modo distinto.

    Ciao!: ¿Con qué otras disciplinas dialoga más uidamente la

    Filosofía? 

    DS: Creo que debería dialogar con todas y que cuanto más extraña esla disciplina con la que dialoga, mejor, más le suma. Dialoga muchocon la Literatura, con el arte, pero también dialoga mucho con la Física,la Matemática, la Biología. La Filosofía, entiendo yo, tiene como unavocación de sobrepasarse a sí misma y entrar en contacto con lasdiferentes esferas de la cultura, porque si no, termina ensimismada y sealeja de la vida cotidiana.

    Ciao!: ¿Y con la política? 

    DS: Con la política denitivamente dialoga. Lo que lamentablementesucede es que cuanto más gestión, profesionalización o administraciónse vuelva la política, menos losóca es. La losofía política secoloca justamente del lado contrario de lo que es la gestión política,por eso entiendo yo, que un líder político debe tener esas dosfacetas: ser al mismo tiempo un buen gestor, pero en paralelo estarpermanentemente replanteándose los grandes temas de la política.

    Ciao!: ¿Cómo se tendría que pensar losócamente la escuela actual? 

    DS:  Partiendo de que la Filosofía exagera y exacerba todo lo queplantea, te diría que la escuela es una institución del siglo pasado, yque en este siglo están habiendo transformaciones tecnológicas ymateriales tan potentes que el aula queda chica, o sea, hablar del aulacomo una habitación de cuatro paredes donde juntamos chicos conun profesor parado adelante, me parece que es algo vetusto. Estamosen tiempos post áulicos, o sea, un programa de televisión es un aulatambién, las redes sociales son aulas, un docente caminando conlos alumnos en una plaza dialogando sobre qué es un amigo, es unaula. Pero me parece que en cualquier corriente que el cambio socialplantea, los cambios materiales van primeros y las transformacionesinstitucionales van después, por eso es muy celebrable cuando lasinstituciones escolares se dan la tarea de reinventarse a sí mismas,con todo lo que esto implica; porque todos sabemos que no haynada mejor que reinventarse a sí mismo, pero también tenemos esafaceta conservadora de sentirnos seguros o estables en un tipo deconocimiento u orden y no querer salirnos. En la Argentina, en estostiempos, hay un Ministerio de Educación, que al mismo tiempo quesigue tratando la cuestión de la crisis de la institución educativacomo algo propio, genera un Canal Encuentro, que más allá de quenos guste o no, es una apuesta a repensar la educación desde otro

    lugar. Entonces, jate que esa paradoja está presente en todos: en losque somos docentes que vamos a dar clases y tratamos de despertaren nuestros alumnos el pensamiento crítico, pero a la vez, llegantres minutos tarde y les ponemos media falta. Evidentemente a esa

    convivencia hay que hacerla explotar, hay que problematizarla porqueahí hay algo que no cuaja.

    Ciao!: ¿Se puede pensar la tecnología desde un lugar losóco? 

    DS:  Obviamente, la tecnología es básicamente algo para pensarpermanentemente en la medida en la que el ser humano, sobretodo nuestra cultura, la disocia de nosotros mismos y la coloca comouna esfera exterior, como un accesorio, y somos tecnología, o sea,el lenguaje es una técnica. No es que viene la tecnología como elmarciano con el plato volador y uno entonces decide que hace conella. Somos seres tecnológicos. La tecnología no es ni buena ni mala,sino que nos transforma todo el tiempo; ni mejora la naturalezahumana ni la degrada, la cambia y transforma. Entonces, es una

    necesidad imperiosa estar reexionando permanentemente sobrelas trasformaciones tecnológicas en función de la construcción de lasnuevas subjetividades, ahí hay relación directa.

    Ciao!: ¿Le gustaría hacer una última reexión sobre la charla en la

    escuela? 

    DS: La charla me pareció realmente muy interesante, ir viendo cómolos distintos temas fueron despertando distintos climas… Hubomomentos de mucho silencio, hubo momentos donde uno veía lascaras de muchos chicos que por ahí algunas cuestiones las atravesabande manera muy personal. Fue impactante cuando se fue preguntandoa nivel de las elecciones vocacionales, y darnos cuenta del quilomboque esto genera y que está buenísimo que así sea. Ojalá que estacharla pueda servir, sobre todo, a descomprimir un poco la cuestiónvocacional, que ha perdido eso, lo vocacional, y me parece que eso eslo más grave.

    Entrevista

    Darío Sztajnszrajber: Con mirada de filósofo

  • 8/17/2019 Revista Ciao! 2014

    23/44

    23

    Proyectos académicos

    Una nueva edición del FORMANDO EMPRENDEDORESUna nueva edición del FORMANDO EMPRENDEDORESEl 17 de octubre se llevó a cabo, en la Ciudad de Arroyito, la Final Provincial del Certamen “Formando Emprendedores -Edición 2014”.

    En esta oportunidad, compitieron 44 grupos de las distintas Sedes de toda la Provincia de Córdoba. Nuestros alumnos tuvieron una

    interesante actuación, y durante el transcurso de la jornada tomaron decisiones importantes para llevar adelante empresas que debíanresolver problemas con los bancos, así como emprender inversiones y mejorar las ventas. Debemos destacar que competían con gruposexperimentados de cursos superiores y ellos son de 4to. año!

    ¡Para todos ellos felicitaciones!Prof. Viviana Carrera

    Coordinadora del Certamen

    Italiano

    Favole e burattini nella Prima MediaA giugno con una creativa messa in scena, gli alunni della Prima Media sezione “B” hanno confezionato i burattini protagonisti di unavarietà di favole tradizionali e le hanno drammatizzate con molto entusiasmo. Tramite la drammatizzazione gli alunni hanno trovatol’occasione per sviluppare la propria creatività, giacché hanno dovuto programmare cambi di scena, costumi dei burattini, dialoghie ruoli dei personaggi.

    Recitare le favole ha permesso loro di immergersi nell’atmosfera creata, appropriandosi gradualmente del racconto e dei suoisignicati, coinvolgendo corpo e mente in un gioco di nzione e in poi la favola, tramite la morale ha spinto gli alunni a riettere suivizi e sulle virtù dell’ essere umano. Ecco alcune foto.

    Prof. Patricia Ossola

  • 8/17/2019 Revista Ciao! 2014

    24/44

    24

    Arte

    Despertando el interés por el gusto propioEncontramos representaciones muy tempranas de la gurahumana, ya sea en forma total o en la parcialidad delretrato. Desde siempre, la pregunta que aparece es si estas

    representaciones tienen una función concreta, distinta de lapuramente estética. A lo largo de la evolución del hombre, lascategorías religión, magia y arte se mezclan y es difícil dilucidarcuál es esa función.

    Sea como fuere, en cada representación, la persona intentainuir en la realidad, usándola como símbolo protector, ocomo objeto mágico, como oración u ofrenda, ya que losofía,religión y magia conforman categorías humanas, y a su vez,respuestas a las preguntas básicas. Y ciertamente, ¿no es mágicala posibilidad de reconocer en un conjunto de manchas y líneasy colores, un rostro?

    Prof. Mónica Taborda

    Candela Uberti - 3ro A Nazarena Alvarenga - 3ro A

    Federico Chacón - 3ro B

    Lucía Cerino - 3ro B

  • 8/17/2019 Revista Ciao! 2014

    25/44

    25

  • 8/17/2019 Revista Ciao! 2014

    26/44

    26

    Desde el momento en que abrió sus puertas, la librería Portaculturas brindaun acercamiento diferente entre el

    libro y el lector. Javier Folco, quien llevaadelante este local de barrio Güemes, estambién docente y director del FestivalInternacional de Literatura de Córdoba(FILiC). En diálogo con la revista CIAO,nos dejó sus impresiones acerca de sutrabajo con los jóvenes en educación.

    CIAO: ¿Qué lugar ocupa la docencia en tu vida? 

     Javier Folco:  La docencia fue mi gran utopía. Pensaba que laeducación formal, a la que elegía entrar para enseñar Filosofía,era un camino de transformación y cambio, uno de los únicosposibles en un mundo donde los grandes proyectos colectivos

    habían sido devastados. Hoy, 20 años después, dudo de eso, meautocritico mucho, analizo el sistema en el que trabajamos y elpoco valor real que se le da a la circulación de conocimientos enlas instituciones de todos los niveles de la educación. Todo esome desmotiva bastante porque creo que denitivamente notenemos reejos rápidos. Todo nos pasa por arriba y nosotrosparece que nos damos cuenta bastante tiempo después. Noscansamos de decir que los adolescentes de hoy tienen umbralesde tiempo más bajos de atención y seguimos con módulos de80 minutos, digo esto sólo para citar un ejemplo cotidiano de loque no nos decidimos a afrontar.

    Por el resto, en la escuela y en la vida cotidiana me mueveun cierto impulso “romántico” que produce en mí iniciativas yganas de hacer, antídotos para soportar algunas instancias.

    C: ¿Cómo ves el vínculo entre la juventud y las diversas formasde la Cultura que existen hoy?

     JF: Creo que no es posible hablar de un vínculo unidireccionalporque hay muchos tipos de jóvenes con intereses, idiosincrasiasy contextos culturales diferentes. A eso hay que destacar quehan aparecido nuevas tendencias culturales en sus distintasmanifestaciones. El panorama es rico y me parece que los

     jóvenes están buscando su lugar con la conciencia de que todabúsqueda es provisoria. Me gusta el desprejuicio que muestranal enfrentarse a la vida cultural, desacralizan muchas cosas y esoes siempre valioso. No tienen vacas sagradas ni territorios con

    carteles que digan “Prohibido pasar”.Ojalá mantengan la frescura crítica frente a lo que ven ydisfrutan y no terminen viviendo la cultura como una pose“culturosa” que es, creo, la negación misma de la cultura.

    También deseo que antes de romper paradigmas se formeny estudien porque, de lo contrario, se corre el riesgo de ser unidiota útil a cualquier sistema político, cultural, económico, etc.

    C: ¿Qué de tus gustos por la lectura y la militancia por los DDHHcompartís con tus alumnos en clase? ¿Te gusta recomendar?

     ¿Has leído con ellos algún fragmento de tu libro sobre EstelaCarlotto?

     JF: “Uno es lo que es y anda siempre con lo puesto”, decía Serrat.

    Lo que sé, lo que me gusta, lo que soy, lo que me moviliza, setrasluce, como en cada uno de nosotros, frente a los chicos.Quisiera darles más de lo que les doy, que lean mucho más ymejor, que escriban y analicen con criterio, que entiendan queel saber y la cultura es un vínculo, una forma de estar en elmundo, de relacionarse con los otros, con la naturaleza, con losdioses, si creés en alguno. Quisiera mostrarles con más fuerza

    que la estética no es un desle de modas sino una manera deencontrar lo que nos salva en medio de la nada. Quisiera que sepregunten al menos por el sentido de la vida humana.

    Les recomiendo siempre, desde mis gustos, obviamente. Ytambién escucho sus recomendaciones.Respecto del libro de Estela de Carlotto, no les he leído y poco

    les he contado. Hemos hablado un poco más por la apariciónde Guido.

    C: ¿Cuál es tu visión sobre el (des)interés de los chicos en lamilitancia política?

     JF:  Pienso que es más interesante analizar por qué no lesinteresa la política que hablar sobre el interés que puedan tener,porque la política es como la cultura, no puede ser dejada enmanos de “especialistas”. Uno vive en sociedad, en una polis,lo que nos hace de suyo político. No interesarse por la política

    nos vuelve idiotas (eso signicaba la palabra en griego, de esaforma llamaban a los que no se interesaban en los asuntospúblicos), porque la política nos cruza nos guste o no. Y pensarla política como el depósito de la basura social y ética, me pareceinaceptable. La política es nuestra acción y nosotros tambiénestamos hechos de miserias. La política es meter las manosen el barro, por qué no, y hay que hacerlo, lo siento como undeber. Los purismos son siempre peores que cualquier rastro de“suciedad”.

    Algunos jóvenes quizás estén desencanta