PUPI AVATI Io e mio fratello Antonio - Gas Sales Energia · 2018. 10. 5. · Don Camillo, le...

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---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 37 MERCOLEDÌ 26 SETTEMBRE 2018 L'intervista p PUPI AVATI «Io e mio fratello Antonio celebriamo le nozze d'oro» Alla cena di gala di domani, sfida tra mezze maniche della Bassa e anolini di Parma Festa per il palato Otto giorni stuzzicanti tra degustazioni, show cooking e laboratori p Otto giorni stuzzicanti: 60 spettacoli con 40 degustazio- ni, 15 show cooking, proiezio- ni appetitose, incontri con ar- tisti, laboratori «Crea & gu- sta», visite guidate, l’imman- cabile cena di gala (domani), due eventi extra a Cantù e a Parma (dopo le due antepri- me della scorsa settimana), otto Premi Mangiacinema - Creatori di Sogni (realizzati dall’artista Giuseppe Previta- li). Premi che, oltre agli Avati e alla Pitagora, andranno a Francesco Barilli (venerdì), Carlo Delle Piane (lunedì), Gianna Gissi e Lorenzo Baral- di (mercoledì prossimo), al ge- latiere Corrado Sanelli (do- mani alla cena). Ecco i numeri della quinta edizione di Mangiacinema che sarà una festa per gli occhi e il palato. Con assaggi unici e gratuiti, il pubblico andrà alla scoperta della bontà, genuini- tà e ricchezza dell’enogastro - nomia Made in Salso, Made in Borgo (la grande novità di que- st’anno è il «gemellaggio» Sal- so-Fidenza) e italiana. Altra grande novità la sfida del- la cena di gala di domani sera tra mezze maniche della Bassa e anolini di Parma (firmati da- gli chef del Garibaldi di Cantù, i parmigiani Alda Zambernardi e Marco Negri). Gran mattato- re nel pomeriggio, e durante la cena, sarà il comico Vito. Pre- notazioni per la cena alle Ter- me Baistrocchi (unico evento a pagamento, inizio alle 20.30) al 347 6961251. Main partner di Mangiacinema (che quest’an - no ha il patrocinio del Mibac) è Gas Sales, special partner la pasticceria Lady Anna di Sor- bolo. E gli altri assaggi, oltre alle mezze maniche della Bas- sa e agli anolini di Parma di Zambernardi e Negri? Le dolci emozioni della Pasticceria La- dy Anna, la pizza Mangiacine- ma di Cattani dell’Incontro, il vino di Guareschi delle Canti- ne Bergamaschi, il gelato all’a- zoto liquido di Sanelli, la pasta fatta in casa del Colore del Gra- no, le dolci creazioni della Nuo- va Pasticceria Lady, il Parmi- giano Reggiano D rmato Iemmi, Butteri e Lanfredini, gli elisir del Liquorificio Colombo, le specialità della Casa del Pane, le marmellate e i sott'oli del Gi- rasole, il Parmigiano bio di Persegona, il Cotto ‘60 e il cotto affumicato Branchi, il culatello di Spigaroli, le ricette di Vito, i vini Amadei, la pasta fresca di Oscar, gli extravergini di Cop- pini Arte Olearia, la spongata Don Camillo, le mostarde Amedeo Farini, i «non formag- gi» di Cucinare secondo Natu- ra, il salmone Foodlab, i salumi di Romani e le specialità del Km 90, i formaggi della Stagio- natura dei Gesuiti e il formag- gio «gelato» dell’Agrinascente, i cioccolatini di Biolzi, le sor- prese di Persegani e Bontem- po, i piatti di Chiarelli, i dolci d’autore di Battistini. R.S. LISA OPPICI Sabato «Mangiacinema» ce- lebra delle nozze d’oro spe- ciali: quelle di Pupi e Antonio Avati con il cinema. Un’av- ventura iniziata appunto cinquant’anni fa, il 18 set- tembre 1968, e ricca di suc- cessi. Alla vigilia del Festival abbiamo fatto una breve chiacchierata con Pupi Ava- ti. Pupi e Antonio Avati: un marchio di fabbrica «In realtà mio fratello aveva aspirazioni diverse: voleva fa- re l’attore, gli feci anche in- terpretare un ruolo nel mio primo film (“Balsamus, l’uo - mo di Satana”, ndr). Però era timido e giovane, e la Roma dei cinematografari era mol- to “ruvida” per un ragazzino che veniva da Bologna: af- frontare il mondo degli aspi- ranti attori romani era un’u- miliazione dietro l’altra, e al- lora lo convinsi a passare dal- l’altra parte. Prima aiuto re- gista, poi cosceneggiatore. Da lì è partito un sodalizio che è arrivato fino a oggi, con ruoli che non sono così definiti come si crede: lui non si oc- cupa solo della parte ammi- nistrativa ma anche talvolta della sceneggiatura, e non ha abbandonato gli aspetti crea- tivi. Naturalmente con un fratello è un rapporto com- plesso: si potrebbe anche raccontarlo, ma ci sono molti rischi... Nel nostro caso c’è grande affetto ma spesso an- che competizione, piccole grandi incomprensioni e an- che scontri, poi sempre ri- composti. Con un fratello c’è un tipo d’intimità speciale: è una relazione particolare». Insieme avete attraversato cinquant’anni di cinema: un bel viaggio. «Quando abbiamo comincia- to noi erano ancora in pie- nissima attività autori come Lattuada, Comencini, Anto- nioni, De Sica… Quelli che hanno fatto grande il cinema italiano. In quell’ambiente ci siamo compenetrati, cercan- do di avere un nostro spazio e una nostra voce… Non è stato facile, certo, ma nel tempo poi le cose sono molto cambiate, e noi abbiamo avu- to periodi fortunati: anche anagraficamente, io assomi- gliavo molto al pubblico che andava al cinema. Adesso di generazioni che vanno al ci- nema ce ne sono poche, però non è che il cinema non venga fruito: lo è, ma at- traverso mezzi diversi. Il rac- conto cinematografico non è scomparso. Anzi, si vedono più film ora di allora. Ma con un’attenzione sicuramente minore, sapendo che pos- siamo scegliere in un ven- taglio via via più ricco: la quantità non ha migliorato la qualità. Perché quando un network ti offre un numero di film sterminato, lì dentro ci sono alcuni film belli ma ce ne sono anche tanti brut- tissimi». Ha un film preferito, tra i suoi? «Il film che ti rimane più dentro è il primo: è quello che ti ha dato la sensazione di incontrare per la prima volta questo strumento. Il miracolo di vedere tutte le mattine enormi camion che scaricavano enormi attrez- zature… Era tutto enorme… Il momento in cui ho vissuto il cinema nel modo più ine- briante è stato proprio quel- lo: del resto eravamo un gruppo di ragazzi che a Bo- logna negli anni Sessanta realizzavano un sogno con- tro ogni ragionevolezza». Cinema e cibo: il binomio centrale di «Mangiacinema» è ben presente anche nella sua produzione. «Certo. Venendo dalla cul- tura contadina, il cibo ha un ruolo centrale. Penso ad esempio a “Storia di ragazzi e di ragazze”». A che punto è “Il signor Dia- volo”, il suo prossimo film? «Le riprese sono finite, sia- mo al montaggio. È un film gotico, nero, di genere, che ho ambientato nel delta del Po negli anni Cinquanta. Avevo voglia di raccontare una storia nera: spero sia abbastanza “spaventevole”». © RIPRODUZIONE RISERVATA U n’avventura iniziata il 18 settembre 1968 e ricca di successi Il signor diavolo? E' un film gotico, spero sia abbastanza “spaventevole” LA MADRINA 1 4 5 8 9 EVENTO SPECIALE I 50 anni di cinema dei fratelli Avati.

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PRIMO PIANO

LA MARATONADI MANGIACINEMA

L'intervista p PUPI AVATI

«Io e mio fratello Antoniocelebriamo le nozze d'oro»

Alla cena di gala di domani, sfida tra mezzemaniche della Bassa e anolini di Parma

Festa per il palato Otto giorni stuzzicantitra degustazioni, show cooking e laboratori

p Otto giorni stuzzicanti: 60spettacoli con 40 degustazio-ni, 15 show cooking, proiezio-ni appetitose, incontri con ar-tisti, laboratori «Crea & gu-sta», visite guidate, l’imman -cabile cena di gala (domani),due eventi extra a Cantù e aParma (dopo le due antepri-me della scorsa settimana),

otto Premi Mangiacinema -Creatori di Sogni (realizzatidall’artista Giuseppe Previta-li). Premi che, oltre agli Avati ealla Pitagora, andranno aFrancesco Barilli (venerdì),Carlo Delle Piane (lunedì),Gianna Gissi e Lorenzo Baral-di (mercoledì prossimo), al ge-latiere Corrado Sanelli (do-

mani alla cena).Ecco i numeri della quintaedizione di Mangiacinemache sarà una festa per gli occhie il palato. Con assaggi unici egratuiti, il pubblico andrà allascoperta della bontà, genuini-tà e ricchezza dell’enogastro -nomia Made in Salso, Made inBorgo (la grande novità di que-s t’anno è il «gemellaggio» Sal-so-Fidenza) e italiana.Altra grande novità la sfida del-la cena di gala di domani seratra mezze maniche della Bassa

e anolini di Parma (firmati da-gli chef del Garibaldi di Cantù, iparmigiani Alda Zambernardie Marco Negri). Gran mattato-re nel pomeriggio, e durante lacena, sarà il comico Vito. Pre-notazioni per la cena alle Ter-me Baistrocchi (unico evento apagamento, inizio alle 20.30) al347 6961251. Main partner diMangiacinema (che quest’an -no ha il patrocinio del Mibac) èGas Sales, special partner lapasticceria Lady Anna di Sor-bolo. E gli altri assaggi, oltre

alle mezze maniche della Bas-sa e agli anolini di Parma diZambernardi e Negri? Le dolciemozioni della Pasticceria La-dy Anna, la pizza Mangiacine-ma di Cattani dell’Incontro, ilvino di Guareschi delle Canti-ne Bergamaschi, il gelato all’a-zoto liquido di Sanelli, la pastafatta in casa del Colore del Gra-no, le dolci creazioni della Nuo-va Pasticceria Lady, il Parmi-giano Reggiano Drmato Iemmi,Butteri e Lanfredini, gli elisirdel Liquorificio Colombo, le

specialità della Casa del Pane,le marmellate e i sott'oli del Gi-rasole, il Parmigiano bio diPersegona, il Cotto ‘60 e il cottoaffumicato Branchi, il culatellodi Spigaroli, le ricette di Vito, ivini Amadei, la pasta fresca diOscar, gli extravergini di Cop-pini Arte Olearia, la spongataDon Camillo, le mostardeAmedeo Farini, i «non formag-gi» di Cucinare secondo Natu-ra, il salmone Foodlab, i salumidi Romani e le specialità delKm 90, i formaggi della Stagio-natura dei Gesuiti e il formag-gio «gelato» dell’A g r i n a s c e nte,i cioccolatini di Biolzi, le sor-prese di Persegani e Bontem-po, i piatti di Chiarelli, i dolcid’autore di Battistini.

R.S.

LISA OPPICI

Sabato «Mangiacinema» ce-lebra delle nozze d’oro spe-ciali: quelle di Pupi e AntonioAvati con il cinema. Un’av -ventura iniziata appuntoc i n qu a nt’anni fa, il 18 set-tembre 1968, e ricca di suc-cessi. Alla vigilia del Festivalabbiamo fatto una brevechiacchierata con Pupi Ava-ti.

Pupi e Antonio Avati: unmarchio di fabbrica«In realtà mio fratello avevaaspirazioni diverse: voleva fa-re l’attore, gli feci anche in-terpretare un ruolo nel mioprimo film (“Balsamus, l’uo -mo di Satana”, ndr). Però eratimido e giovane, e la Romadei cinematografari era mol-to “r uv id a” per un ragazzinoche veniva da Bologna: af-frontare il mondo degli aspi-ranti attori romani era un’u-miliazione dietro l’altra, e al-lora lo convinsi a passare dal-l’altra parte. Prima aiuto re-gista, poi cosceneggiatore. Dalì è partito un sodalizio che èarrivato fino a oggi, con ruoliche non sono così definiticome si crede: lui non si oc-cupa solo della parte ammi-nistrativa ma anche talvoltadella sceneggiatura, e non haabbandonato gli aspetti crea-tivi. Naturalmente con unfratello è un rapporto com-plesso: si potrebbe ancheraccontarlo, ma ci sono molti

rischi... Nel nostro caso c’ègrande affetto ma spesso an-che competizione, piccolegrandi incomprensioni e an-che scontri, poi sempre ri-composti. Con un fratello c’èun tipo d’intimità speciale: èuna relazione particolare».

Insieme avete attraversatoc i n q ua nt’anni di cinema: unbel viaggio.«Quando abbiamo comincia-to noi erano ancora in pie-nissima attività autori comeLattuada, Comencini, Anto-nioni, De Sica… Quelli chehanno fatto grande il cinemaitaliano. In quell’ambiente cisiamo compenetrati, cercan-do di avere un nostro spazioe una nostra voce… Non èstato facile, certo, ma nel

tempo poi le cose sono moltocambiate, e noi abbiamo avu-to periodi fortunati: ancheanagraficamente, io assomi-gliavo molto al pubblico cheandava al cinema. Adesso digenerazioni che vanno al ci-nema ce ne sono poche, perònon è che il cinema nonvenga fruito: lo è, ma at-traverso mezzi diversi. Il rac-conto cinematografico non èscomparso. Anzi, si vedonopiù film ora di allora. Ma conu n’attenzione sicuramenteminore, sapendo che pos-siamo scegliere in un ven-taglio via via più ricco: laquantità non ha migliorato laqualità. Perché quando unnetwork ti offre un numerodi film sterminato, lì dentroci sono alcuni film belli ma

ce ne sono anche tanti brut-tissimi».

Ha un film preferito, tra isuoi ?«Il film che ti rimane piùdentro è il primo: è quelloche ti ha dato la sensazionedi incontrare per la primavolta questo strumento. Ilmiracolo di vedere tutte lemattine enormi camion chescaricavano enormi attrez-zatu re… Era tutto enorme…Il momento in cui ho vissutoil cinema nel modo più ine-briante è stato proprio quel-lo: del resto eravamo ungruppo di ragazzi che a Bo-logna negli anni Sessantarealizzavano un sogno con-tro ogni ragionevolezza».

Cinema e cibo: il binomiocentrale di «Mangiacinema»è ben presente anche nellasua produzione.«Certo. Venendo dalla cul-tura contadina, il cibo ha unruolo centrale. Penso adesempio a “Storia di ragazzie di ragazze”».

A che punto è “Il signor Dia-vol o”, il suo prossimo film?«Le riprese sono finite, sia-mo al montaggio. È un filmgotico, nero, di genere, cheho ambientato nel delta delPo negli anni Cinquanta.Avevo voglia di raccontareuna storia nera: spero siaabbastanza “s pave ntevo l e”».

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‘‘U n’avv e n tu rai n iz iatail 18 settembre1968 e riccadi successi

‘‘Il signor diavolo?E' un film gotico,spero siaab b a sta n za“s p av e n te v o le ”

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EVENTOSPECIALE I 50anni di cinemadei fratelli Avati.