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PROGETTO ESECUTIVO PROGETTO GENERALE RELAZIONE ILLUSTRATIVA DOCUMENT N°: IT-TPR-SP-RPA-701513 Rev. Status Date Revision memo Issued by Cheeked by Approved by 04 AFC 21/10/10 Aggiornamento cronoprogramma COLUZZI AZZAROLI BONADIES 03 AFC 08/10/10 Inserimento archeologia e stima COLUZZI AZZAROLI BONADIES 02 AFC 06/08/10 Aggiornamento COLUZZI AZZAROLI BONADIES 01 AFC 13/07/10 Approvato per costruzione COLUZZI AZZAROLI BONADIES 00 IFC 27/06/10 First issue COLUZZI AZZAROLI BONADIES

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PROGETTO ESECUTIVO

PROGETTO GENERALE RELAZIONE ILLUSTRATIVA

DOCUMENT N°: IT-TPR-SP-RPA-701513

Rev. Status Date Revision memo Issued by Cheeked by Approved by

04 AFC 21/10/10 Aggiornamento cronoprogramma COLUZZI AZZAROLI BONADIES

03 AFC 08/10/10 Inserimento archeologia e stima COLUZZI AZZAROLI BONADIES

02 AFC 06/08/10 Aggiornamento COLUZZI AZZAROLI BONADIES

01 AFC 13/07/10 Approvato per costruzione COLUZZI AZZAROLI BONADIES

00 IFC 27/06/10 First issue COLUZZI AZZAROLI BONADIES

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INDICE

1.  PREMESSA 4 2.  NORMATIVA DI RIFERIMENTO 8 3.  CENTRO OLI 10 

3.1.  Piattaforme 11 3.2.  Gabbioni 12 3.3.  Paratia e diaframma 12 3.4.  Opere di regimazione idraulica 12 3.5.  Prescrizioni 14 

4.  STRADA DI ACCESSO E STRADA CIRCOLARE 15 4.1.  Sezioni tipo 17 4.2.  Caratteristiche del tracciato 22 4.3.  Opere d’arte 26 

4.3.1.  Terre rinforzate 26 4.3.2.  Gabbioni 27 4.3.3.  Muri di sostegno 27 4.3.4.  Paratie 28 

4.4.  Interventi di consolidamento 29 4.5.  Interventi migliorativi sulla S.P.103 29 

4.5.1.  Necessità degli interventi 29 4.5.2.  Sezioni tipo 29 4.5.3.  Caratteristiche del tracciato 31 

5.  AREE DI COLMATA 33 5.1.  Individuazione delle aree di colmata 33 5.2.  Area D5 “Acqua di Maggio” 35 5.3.  Area D9 36 5.4.  Area D2/12/East “Masseria Supplente” 37 

6.  AREA DI STOCCAGGIO GPL 39 6.1.  Descrizione delle opere 40 6.2.  Prescrizioni 41 

7.  ARCHEOLOGIA 42 7.1.  Attività di ricognizione preventiva. 45 7.2.  Attività di sorveglianza archeologica. 46 7.3.  Attività di scavo stratigrafico. 46 

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8.  LAVORI REALIZZATI CON PREDEDENTE APPALTO 49 8.1.  Andamento dei lavori 49 8.2.  Prove e certificazioni in corso d’opera 52 8.3.  Variazioni apportate 53 8.4.  Stato di consistenza e stato finale dei lavori 55 

8.4.1.  Strada di Accesso 55 8.4.2.  Centro Oli 60 8.4.3.  Dumping area D9 61 8.4.4.  Dumping area D12 e D2/12 63 8.4.5.  Viabilità alternativa in direzione Gorgoglione 64 8.4.6.  Temporary Construction Facility TCF3 64 8.4.7.  Materiali censiti a piè d’opera o presso luoghi diversi 66 

8.5.  Istruzioni di Ordine di Variazione 67 8.6.  Lavori extra-contrattuali 70 

9.  TEMPI DI ESECUZIONE E STIMA DELLE OPERE 72 

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1. PREMESSA Nella presente Relazione vengono illustrati i principi generali e le opere previste nel presente Progetto Esecutivo TEMPA ROSSA, di cui questa Relazione è parte inte-grante. La RPA è stata incaricata da TOTAL E&P ITALIA S.p.A. di aggiornare il Progetto Esecutivo di SITE PREPARATION redatto già nell’anno 2007 e allegato al contratto di Appalto, stipulato il 26 giugno 2008 tra la Total Italia S.p.A. e l’Appaltatore costi-tuitosi in Associazione Temporanea di Imprese (A.T.I.), della quale l’Impresa Ferra-ra S.n.c. era la Capogruppo mandataria (contratto n. 4800000866 – IT-TPR-SP-SFT-000003) e avente un importo netto di aggiudicazione per lavori pari a € 24.862.225,26 e per oneri oer la sicurezza pari a € 1.100.000,00. Il Contratto aveva come oggetto l’esecuzione dei lavori di preparazione dell’ area del Centro Oli di Tempa Rossa, di costruzione della strada di accesso e circolare al Centro Oli e di sistemazione delle aree di colmata, tutti ubicati nel Comune di Corleto Perticara (PZ). Inoltre, il Contratto prevedeva la preparazione dell’area di stoccaggio del GPL. Il R.U.P. era Il Dottore Ingegnere Rocco Randazzo, il Direttore dei Lavori il Dottore Ingegnere Daniele Azzaroli, il Collaudatore Statico, nominato in corso d’Opera, era il Dottore Ingegnere Rocco D’ Amato. I lavori iniziarono in forma par-ziale il 24 luglio 2008 e furono sospesi a seguito di provvedimento giudiziario da Tribunale di Potenza (12 febbraio 2009) il 17 febbraio 2009. Il presente progetto è stato inoltre sviluppato sulla base di dati sismici facenti parte dello studio sismico, denominato SEISMIC DESIGN BASIS (IT-TPR-GE-DAP-000001) redatto dalla società D’Appolonia S.p.A e allegato al presente progetto, che TOTAL E&P ITALIA S.p.A. ha imposto di utilizzare per tutti i calcoli geotecnici, strutturali etc. di cui al D.M. 14 gennaio 2008 e relativa Circolare 02 febbraio 2009. Le opere principali facenti parte del presente progetto esecutivo possono essere così riassunte: preparazione del sito su cui verrà costruito l’impianto petrolchimico denominato Centro Oli, ubicato nel Comune di Corleto Perticara (PZ); preparazione del sito su cui verrà costruito il centro di stoccaggio del Gas Propano Liquido, ubicato nel Comune di Guardia Perticara (PZ); costruzione della Strada di Accesso al Centro Oli, ubicata nei Comuni di Guardia Perticara(PZ) e Corleto Perticara (PZ) ; sistemazione delle aree di colmata, ubicate nel Comune di Corleto Perticara (PZ); piano di miglioramento fondiario, ubicato nel Comune di Guardia Perticara (PZ); opere minori, quali ad esempio miglioramento di un breve tratto della Strada Pro-vinciale 103, piste e aree temporanee di accantieramento, tutte al servizio dei lavori

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di cui sopra e ubicate nei Comuni di Guardia Perticara(PZ) e Corleto Perticara (PZ). RPA ha aggiornato il progetto esecutivo sulla base dello stato attuale dei luoghi derivanti dallo Stato di Consistenza redatto ai sensi dell’articolo n° 173 del Rego-lamento approvato con D.P.R. 21 dicembre 1999, n° 554 e in conformità alle leggi e disposizioni legislative attualmente in vigore ed in particolare al D.M. 14 gennaio 2008 (“Norme Tecniche per la Costruzioni”-NTC2008) e circolare 02 febbraio 2009 n° 617/C.S.LL.PP, pubblicati rispettivamente su S.O. n. 30 alla G.U. 4 febbraio 2008,n. 29 e su S.O. n. 27 alla G.U. 26 febbraio 2009, n. 47. A Tempa Rossa verrà costruito un Centro Oli dove verrà trattato il petrolio grezzo estratto dai vicini pozzi prima di inviarlo, tramite apposite condotte, alla raffineria di Taranto. I lavori di cui al presente progetto consistono nella preparazione delle piattaforme e delle strade interne in modo da consentire la costruzione dell’impianto industriale vero e proprio, che sarà realizzato tramite un altro Appalto di Lavori. E’ prevista la preparazione di tre siti di colmata per lo stoccaggio definiti-vo del materiale di risulta dagli scavi detti dumping area. La strada di accesso è la via che verrà costruita per raggiungere il Centro Oli dalla Strada Provinciale 103 di Guardia Perticara. Essa sostituisce la strada attuale che presenta tornanti e pendenze inaccettabili per la sicurezza richiesta al traffico in accesso al Centro Oli. La nuova strada ricalca per molti tratti il sedime della strada esistente, ma è in variante per circa il 50% del suo tracciato. Il sito di stoccaggio del GPL è un’area in cui verranno ubicati i serbatoi di stoccag-gio del gas e relativi impianti, su cui accederanno le autobotti per la distribuzione agli utilizzatori finali. Il progetto prevede, anche in questo caso, la sola preparazio-ne dell’area in modo da renderla accessibile ed idonea alla costruzione dell’impianto industriale che verrà realizzato con un altro Appalto. Infine, il progetto di SITE PREPARATION prevede il progetto di Piano di Migliora-mento Fondiario, cioè un intervento di miglioramento delle attuali condizioni agro-nomiche di terreni pianeggianti, dove verranno posati terreni provenienti dagli scavi dell’ area GPL con i procedimenti della tecnica agraria. Preliminarmente e durante i lavori civili per la costruzione della strada di accesso, la preparazione dei piani del Centro Oli e dell’area GPL e dei relativi siti di stoc-caggio definitivo delle terre scavate, dovranno essere espletati indagini e scavi ar-cheologici; anche gli scavi di sbancamento previsti in progetto dovranno essere eseguiti sotto la sorveglianza di un archeologo.

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Essenzialmente le attività archeologiche che si prevede di espletare sono tre: la ricognizione preliminare sulle aree non precedentemente indagate, lo scavo strati-grafico la dove vi siano emergenze più o meno note, e l’assistenza agli scavi. La sola ricognizione preliminare, inoltre, dovrà essere estesa ad aree di intervento non comprese tra quelle di lavoro, in particolare ai siti interessati dalla posa delle flowline (condotte del grezzo dai pozzi al Centro Oli), alla bretella (condotte per grezzo, gas ed acqua dal Centro Oli al fondovalle) e al nodo ENI di Corleto. Come detto precedentemente, un primo progetto per i lavori di SITE PREPARA-TION è stato predisposto nel 2007, a cui è seguita una gara di appalto, espedita con la formula dell’offerta economicamente più vantaggiosa, in cui è risultato ag-giudicatario un raggruppamento temporaneo di imprese Lucane. I relativi lavori sono stati consegnati, in forma parziale, il 24 luglio 2008. I lavori sono quindi iniziati durante la stagione estiva 2008 e, con rallentamenti do-vuti alle avverse condizioni metereologiche, durante l’inverno 2008/2009 fino ad una sospensione imposta dall’autorità giudiziaria il 12 febbraio 2009. Successiva-mente a questa data non sono state più eseguite lavorazioni in progetto, ma solo piccoli interventi di messa in sicurezza dei luoghi. La sospensione è diventata definitiva allorché è stata dichiarata la non validità del contratto di appalto, per cui il Direttore dei Lavori ha proceduto alla predisposizio-ne di uno stato di consistenza necessario per la liquidazione finale dei lavori dell’ATI appaltatrice. Le lavorazioni eseguite hanno riguardato la preparazione della Dumping Area D12, che è stata colmata per oltre 110.000 mc, e della Dumping Area D9, la cui prepa-razione non è stata completata. Sono state eseguiti scavi nell’area del Centro Oli e si è lavorato, a tratti, lungo la strada di accesso e circolare, eseguendo sbanca-menti, in alcuni tratti la stesa dello strato anticapillare, la costruzione dei rilevati ed eseguendo alcuni manufatti in calcestruzzo(e.g. pali, muri, tombini e opere minori) e gabbioni. Per migliorare l’accessibilità alla dumping area D12 sono stata state allargate la strada tra il Centro Oli ed il sito di colmata e altre strade provvisionali, tra cui le strade Sarappo 1, Sarappo 2 e vicinale Petrini. Esse sono state predisposte per deviare il traffico locale dalla strada dove erano in corso lavorazioni. Il sito idoneo per gli accantieramenti fu individuato sull’area destinata a parcheggio in prossimità del Centro Oli. Tale area, denominata Temporary Construction Facility n. 3 (nel seguito TCF3) è stata preparata realizzando sbancamenti, gabbionate e reti interrate di urbanizzazione, ma l’opera non è stata completata e quindi mai atti-vata. Per quanto riguarda le strutture, sono stati eseguiti n. 6 depositi agli uffici compe-tenti per la 1086/72 e 64/76: per la strada di accesso, il Centro Oli, la Strada Pro-vinciale 103, l’area GPL, il TCF3 e l’allargamento della strada tra il Centro Oli e la

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D.A. D12. Di questi, solo i primi due hanno attinenza con lavorazioni effettivamente svolte, mentre per i restanti quattro si è provveduto a presentare richiesta di annul-lamento. In realtà lungo la strada di accesso sono stati completati due muri in c.a., mentre altri muri e due paratie di pali sono stati realizzati parzialmente e dovranno essere completati nel corso del presente appalto. Relativamente al deposito del Centro Oli è stata costruita la gabbionata di delimitazione del parcheggio, utilizzato per l’ubicazione del TCF3. Uno stato di consistenza delle opere strutturali sarà de-positato presso i competenti uffici regionali. Nel seguito si riporta uno stralcio della relazione dello Stato di Consistenza, redatta ai sensi dell’art. 173 del Regolamento approvato con D.P.R. 21 dicembre 1999, n° 554, dove vengono dettagliatamente descritte tutte le lavorazioni e le opere realiz-zate sulla base del contratto di Appalto stipulato il 26 giugno 2008 n° 4800000866 (IT-TPR-SP-SFT—000003).Al presente progetto vengono allegati gli elaborati grafi-ci del suddetto Stato di Consistenza.

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2. NORMATIVA DI RIFERIMENTO Nella redazione del progetto in esame si è fatto riferimento alla seguente normati-va: CNR BU n. 77/80 “Istruzione per la redazione dei progetti di strade” CNR BU n. 78/80 “Norme sulle caratteristiche geometriche delle strade extraurba-ne” CNR BU n. 91/83 “Istruzioni per la determinazione della redditività degli investi-menti stradali” CNR BU n. 125/88 “Istruzioni sulla pianificazione della manutenzione stradale” D.M. 27 luglio e seguenti “Norme tecniche per l’esecuzione delle opere in cemento armato normale e precompresso e per le strutture metalliche” Legge 64 – D.M. 19 giugno 1984 “Norme tecniche relative alle costruzioni sismiche D.M. 4 maggio 1990 “Aggiornamento delle norme tecniche per la progettazione, l’esecuzione ed il collaudo dei ponti stradali” D.M. 11 marzo 1988 “Norme tecniche riguardanti le indagini sui terreni, la stabilità delle scarpate, i criteri generali e le prescrizioni per la progettazione, esecuzione e collaudo delle opere di sostegno delle terre e delle opere di fondazione A.G.I./84 “Raccomandazioni sul calcolo dei pali di fondazione” D.P.C.M. 27 dicembre 1998 G.U. 5 gennaio 1989 “Istruzioni per la Valutazione di Impatto Ambientale” D.P.R. 11 febbraio 1998 Disposizioni integrative al Decreto del Presidente del Con-siglio dei Ministri 10 agosto 1988, n. 377 in materia di disciplina delle pronunce di compatibilità ambientale, di cui alla legge 8 luglio 1986, n. 349, art, 6. Legge Regionale 9 aprile 1998 n.11 “ Norme in materia di impatto ambientale” Legge Regionale del 24 marzo 2000 n. 22 “ Adeguamento della L.R. n.11/98” Nuovo Codice della Strada 1 gennaio 1993 – D.P.R. 16 dicembre 1992 n. 495 Decreto Ministeriale 9 gennaio 1996 “Norme tecniche per il calcolo, l’esecuzione ed il collaudo delle strutture in cemento armato, normale e precompresso e per le strutture metalliche”. Legge Quadro in materia di opere pubbliche L.n.109/94 e successive modifiche ed integrazioni. D.P.R 554/99 D.lgs n.494/96 e 528/99 D.M. 5 Marzo 2001 “Norme funzionali e geometriche per la costruzione di strade” D.Lgs. 12 aprile 2006 n.163 Codice dei contratti pubblici D.M. Infrastrutture 14 gennaio 2008 “Nuove norme tecniche per le costruzioni” Circolare 2 febbraio 2009 n° 617 / C.S:LL.PP. D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 Norme in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro sono state inoltre adottate le specifiche tecniche di Total seguenti:

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TOTAL – EXPLORATION & PRODUCTION – GENERAL SPECIFICATION – CIVIL WORKS - GS CIV 201 “Design and construction of roads and stabilized areas” Rev 02 Date 10/05 TOTAL – EXPLORATION & PRODUCTION – GENERAL SPECIFICATION – CIVIL WORKS - GS CIV 202 “Drainage and underground works” Rev 02 Date 10/05 TOTAL – EXPLORATION & PRODUCTION – GENERAL SPECIFICATION – CIVIL WORKS - GS CIV 102 “Dredging and filling up” Rev 03 Date 10/05 TOTAL – EXPLORATION & PRODUCTION – GENERAL SPECIFICATION – CIVIL WORKS - GS CIV 101 “General earthworks” Rev 03 Date 10/05

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3. CENTRO OLI Il costruendo Centro Olio sarà ubicato in area per insediamenti produttivi (P.I.P.) approvata, in variante al P.R.G. del Comune di Corleto Perticara, con D.P.G.R. 14 agosto 2001 n. 262. La zona attualmente è tutta ad uso agricolo, adibita a pascolo e seminativo di pregio non eccessivo, priva di copertura boscosa. Per la predisposizione dell'insediamento industriale dovranno essere realizzate, mediante sbancamento, delle piattaforme su cui verranno allocati i diversi impianti di lavorazione petrolchimica (Site 1). In area limitrofa, a distanza di sicurezza dal rischio di incendio, esplosione e dispersione di acidi, verranno collocati gli edifici di servizio, destinati ad accogliere gli uffici, le mensa per il personale, i magazzini ed officine dei mezzi (Site 2). La preparazione di quest’area non è compresa nel pre-sente appalto. Il progetto prevede la predisposizione di queste piattaforme e delle strade interne di collegamento in modo che possano essere pienamente transitabili per la co-struzione ed il montaggio delle opere impiantistiche. Non sono volutamente previ-ste opere interrate quali fognature nè opere strutturali o di separazione tra i diversi comparti all’ interno delle aree di processo che dovranno essere realizzate. La planimetria prevista da TOTAL per l’allocazione dell’impianto prevede anche la costituzione di un’area per l’atterraggio e il decollo di elicotteri(eliporto) e un’ area, detta TCF-MO, scelta per la costruzione di edifici destinati al servizio dei tecnici che dovranno sovrintendere la costruzione delle opere impiantistiche petrol-chimiche. Le opere relative agli impianti e agli edifici non sono presenti nel presen-te progetto perché non facenti parte delle opere che dovranno essere costruite se-condo l’ Appalto di Site Preparation.Oltre a quanto sopra, non fanno parte del pre-sente appalto anche le opere relative alla costruzione di: Site 2 ; Patrol Road; Recinzione; Flowlines e Pipe lines; Water Basin. Scopo del lavoro è la predisposizione delle piattaforme, senza opere di finitura su-perficiale nè reti di sottoservizi interrati, in modo da renderle agibili per le successi-ve lavorazioni connesse con il montaggio dell’impianto industriale ed opere civili connesse, quali reti di raccolta delle acque e relativi impianti di depurazione, rete di distribuzione dell’acqua potabile e/o antincendio, reti di distribuzione dell’energia elettrica e reti a correnti deboli.

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3.1. Piattaforme Le piattaforme sono realizzate tramite scavi di sbancamento, consolidamento di terreni con trattamento a leganti, costruzione di opere di sostegno e sistemazioni di tipo ambientale. Sulle strade interne, che si prevede siano sottoposte a maggior usura dal traffico dei mezzi d’opera, si è prevista la stesa di uno strato di 50 cm mentre sulle piatta-forme verrà steso uno strato di 30 cm. Le piattaforme sono disposte su più livelli, secondo le indicazioni dell’assetto di-stributivo dell’impianto studiato dai tecnici TOTAL. Si individuano: la piattaforma superiore (1° piattaforma), avente dimensioni 183,0 x 79,00 = 14.457,00 mq la piattaforma intermedia (2° piattaforma), di dimensioni 342,00 x 80,00 = 27.360,00 mq le piattaforme inferiori (3° piattaforma), di dimensioni 80.0x68.0 + (80.0+51.0)/2x41 + 95.0x51.0 + 179.0 x 44.0 = 20.846.00 mq la piattaforma di stoccaggio del grezzo, pari a 21.500,00 mq la piattaforma del serbatoio dell’acqua, di dimensioni 17.500,00 mq I piazzali di ingresso, destinati ad ospitare l’edificio del controllo accessi e la pesa, di 4.000,00 mq le piattaforme di ubicazione della torcia e opere connesse, ciascuna di circa 7.100,00 mq il piazzale per l’ubicazione della cabina elettrica, avente superficie di 635,00 mq Complessivamente la parte industriale del Centro Oli, quella individuata come Site 1, dispone di una superficie, tra piattaforme e strade interne, di oltre 11 ettari, men-tre l’area P.I.P. ha una superficie complessiva di circa 58 ha.

Gli sbancamenti previsti sono di circa 880.000 mc; di questi una quota parte verrà utilizzata all'interno dell'insediamento per bonifica mediante trattamento a calce o altri leganti e per la sistemazione dell’area in frana all’intorno del fosso nell’area a sud-ovest.

Come descritto nelle allegate Relazione Geologica (doc. n. IT-TPR-SP-RPA-721501) e Relazioni Geotecniche (IT-TPR-SP-RPA-721510/12/14), nell’area di Tempa Rossa si trova prevalentemente il Flysch di Gorgoglione, ma in alcune zone sono presenti forme alterate del flysch, paleo frane e/o colluvioni e argille varicolori (Unità del Torrente Cerreto) di qualità meccaniche decisamente più scadenti.

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IT-TPR-SP-RPA-701513

Revision 04 Status AFC Document Type : REP System / Subsystem : NAP Discipline : CIV Rev Date : 21 Ottobre 2010 Contractor document number : IT-TPR-SP-RPA-701513_rev04.doc Page 12 of 73

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3.2. Gabbioni

Le piattaforme sono realizzate completamente in scavo, pertanto le pendici a mon-te verranno modellate con scarpate di pendenza variabile, da 1 su 2 a 1 su 4 a se-conda delle caratteristiche geotecniche dei terreni e rocce interessate. Al piede delle scarpate verranno disposti muri di sostegno in gabbioni di altezza variabile, a seconda della sezione e della morfologia, da 1 ad un massimo di 4 metri. Questa scelta progettuale offre i seguenti vantaggi:

l’uso di una struttura di sostegno al piede della scarpata consente di diminuire i volumi di scavo; la limitazione a 4 metri di altezza consente di minimizzare l’impatto visivo dei ma-nufatti; i gabbioni si inseriscono facilmente nell’ambiente in quanto presentano una faccia a vista in pietra naturale; i gabbioni si prestano ad essere celati nell’ambiente mediante l’inserimento di a-stoni o talee di essenze arbustive o con cuscinetti di terreno vegetale e biostuoia; i gabbioni sono flessibili, mantengono quindi la loro capacità di ritenuta anche in caso di spostamenti o cedimenti della base; i gabbioni sono assolutamente drenanti; i gabbioni sono di facile e rapida esecuzione anche da maestranze non specializ-zate.

3.3. Paratia e diaframma

Sono previste una serie di paratie costituite da pali e diaframmi in c.a.

La paratia di pali è posta lungo la strada interna di collegamento tra il Site 1 e il Site 2.E’ realizzata con pali del ø 800 ad interasse di 1 metro si estende per una lunghezza di circa 260 m.

Il diaframma è da realizzarsi in prossimità della piattaforma inferiore, per realizzare una nicchia nella scarpata destinata ad accogliere una sottostazione elettrica.

3.4. Opere di regimazione idraulica

Lungo le strade interne e lungo i bordi della piattaforme, che verranno realizzate con pendenza dal centro verso la periferia, saranno realizzate delle cunette in terra per la raccolta e l’allontanamento delle acque meteoriche. Nei punti dove queste attraversano le strade interne, o per consentire l’accesso ai mezzi dalla strada ver-so la piattaforma, è previsto l’inserimento di canalette in cemento con griglia supe-

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riore, aventi larghezza di 80 cm e profondità variabile. Questa soluzione è stata in-trodotta per consentire la piena transitabilità delle strade e gli accessi alle piatta-forme, limitando al minimo le opere interrate che di fatto costituiscono un vincolo per gli interventi di regimazione definitiva da effettuarsi a cura della Ditta che realiz-zerà le opere civili e industriali del Centro Oli. Le uniche tubazioni interrate previste tra le opere di drenaggio del CO sono rappresentate da due collettori: il primo col-lettore attraversa la prima piattaforma raccogliendo le acque provenienti dai canali superficiali, taglia la scarpata compresa tra la piattaforma 1 e la 2 per poi recapita-re in un canale affluente del Fosso Cupo; il secondo raccoglie invece le acque provenienti dal piede della paratia di pali e dalla scarpata posta a monte di essa, attraversa la piattaforma 2 per poi recapitare in un canale affluente del Fosso Bor-renza.

Lungo i cigli delle scarpate e lungo le berme delle scarpate, le canalette di raccolta dell’acqua sono state previste in calcestruzzo, essendo queste da realizzarsi nella loro conformazione definitiva. Tutte le acque provenienti dal Centro Oli verranno recapitate nei fossi esistenti, opportunamente risagomati quando necessario. Esse si concentrano prevalente-mente in un punto da cui confluiranno in un cunettone di gronda in calcestruzzo, rivestito in pietra, della lunghezza di 72.0 metri, e quindi nel fosso sistemato con gabbioni e materassi tipo Reno in modo da realizzare una serie di salti di fondo e diminuire la pendenza motrice. Altra direzione di drenaggio è prevista verso nord, sempre prevedento un cunettone in calcestruzzo, con recapito nel fosso Pilaccio a monte del tombino che costituisce la chiusura della strada circolare. Nell’area a valle compresa tra il Centro Oli ed il pozzo Gorgoglione 1, verrà realiz-zata un sistema di drenaggi profondi al fine di ridurre il contenuto d’acqua nel ter-reno, a favore della stabilità del versante. Il fosso Cupo nel quale è previsto che confluiranno parte delle acque provenienti dal Centro Oli Site 1, siano esse meteoriche che provenienti da utilizzazione civile, si presenta attualmente in situazione di grave dissesto. Infatti esso è profondamen-te eroso e questa erosione provoca il franamento dei terreni, soprattutto in sponda destra. Essi sono infatti oggetto di evidenti fenomeni gravitativi che arrivano ad in-teressare alcune evenienze archeologiche trovate nel corso della campagna di scavi 2006. L’intervento di sistemazione del fosso è pertanto fondamentale sia per la sicurezza del Centro Oli, in quanto il dissesto in atto tende a propagarsi verso monte, sia per l’aumento di portata che esso è destinato a subire a causa dell’impermeabilizzazione di parte del suo bacino contribuente. Il fondo attuale del fosso verrà regolarizzato e vi sarà disposto un drenaggio con pietrame di idonea pezzatura protetto da tessuto non tessuto, e con un tubo dre-nante microfessurato sul fondo. Successivamente verrà asportato tutto il terreno di scarse caratteristiche meccaniche (argilla varicolore e paleofrana), e sostituito con

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materiale migliore idoneo alla sostituzione di quello in sito che verrà qualificato se-condo le modalità, criteri e prove previste nel presente progetto. La rimodellazione del terreno sarà fatta in modo da preservare, allorché possibile, i reperti archeologici presenti regolarizzando comunque il pendio con valori stabili delle scarpate. Il fosso, in superficie, verrà ricalibrato con materassi tipo Reno e gabbioni, disposti in modo da realizzare una serie di salti di fondo di 1 m di altezza ogni 5÷7 metri in modo da minimizzare la pendenza ed interrompere, attraverso i salti, l’accumulo di energia nella corrente. Al termine del fosso verrà realizzata una briglia, sempre con gabbioni, di 5 metri di altezza, seguita da un tombino di grande diametro per sottopassare la strada cir-colare.

3.5. Prescrizioni Le prescrizioni per l’esecuzione dei futuri lavori di costruzione dell’impianto petrol-chimico “Centro Oli” sono contenute nel sotto progetto “Centro Oli” e andranno verificate dal DIRETTORE dei LAVORI nel corso dei lavori di “Site Preparation” se le condizioni dello stato dei luoghi al termine degli stessi lavori saranno quelle pre-viste nel presente progetto.

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4. STRADA DI ACCESSO E STRADA CIRCOLARE Il presente capitolo descrive i lavori necessari per la strada di accesso al sito di Tempa Rossa e la strada perimetrale all’insediamento industriale. La prima permetterà il collegamento tra la Strada Provinciale 103 e l’area dove sorgerà il Centro Oli, la seconda costituirà una strada di sicurezza in grado di ga-rantire un doppio accesso al Centro Oli stesso. Per quanto riguarda la strada di accesso, nel progetto preliminare sono stati valu-tati diversi tracciati, tra cui in primo luogo quello proposto da precedenti conces-sionari, con l’obiettivo di ottimizzare il riuso del sedime della strada esistente, limi-tare gli sbancamenti ed i riporti e quindi l'impatto delle opere, di individuare un percorso sicuro nei confronti della stabilità dei versanti e del traffico veicolare atte-so, limitando le pendenze ed i raggi di curvatura nei diversi tratti. Il tracciato defini-tivamente adottato ha ottenuto parere favorevole con prescrizioni da parte del Comitato Tecnico Regionale Ambiente nella seduta del 21 dicembre 2005. Sulla strada perimetrale, che ha anche una funzione, come detto, di sicurezza nei confronti del Centro Oli, in quanto ne permette l'accesso da più parti, è stato previ-sto prevalentemente l'adeguamento della sezione stradale con pochi tratti in va-riante in prossimità delle curve più strette e per mantenere la distanza di sicurezza dai serbatoi di stoccaggio del greggio. Il progetto è stato sviluppato tenendo conto del traffico atteso in tre fasi: la preparazione del sito in cui sorgerà il Centro Oli Total; caratterizzata da un forte traffico di mezzi pesanti ordinari e di cantiere utilizzati essenzialmente per i movi-menti terra e dal transito dei mezzi privati diretti alle masserie; la costruzione del Centro Oli stesso; caratterizzata dal passaggio sulla strada di accesso di veicoli speciali adibiti al trasporto delle componenti meccaniche che verranno istallate negli impianti, del personale addetto al cantiere e dai veicoli pri-vati; la fase di esercizio durante la quale il traffico sarà costituito prevalentemente da i veicoli leggeri diretti alle diverse masserie presenti lungo il tracciato (ed al Centro Oli) e da un esiguo (presumibilmente inferiori a 5 al giorno) numero di mezzi pe-santi necessari al trasporto dei materiali dal Centro Oli in attività. Il progetto inoltre è stato sviluppato seguendo precisi obiettivi: la minimizzazione dell’impatto sul territorio e sull’ambiente; la minimizzazione dei manufatti strutturali (intesi come muri, paratie, ponticelli etc); la riutilizzazione, per quanto possibile, del sedime delle sedi stradali esistenti; l’ottimizzazione del tracciato in relazione alle caratteristiche geomorfologiche del territorio attraversato;

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il mantenimento di standard costruttivi e plano-altimetrici conformi al tipo di traffico previsto, in particolare pendenze longitudinali inferiori al 10% (5% nei tratti in curva) e raggi di curvatura mai inferiori a 45 m; il rispetto dei vincoli esistenti sul territorio; l’utilizzazione di tecniche manifatturiere in grado di ottimizzare l’inserimento pae-saggistico dell’opera, tali da permettere l’eventuale ricorso a tecniche di ingegneria naturalistica; la compatibilità con la viabilità esistente; il contenimento dei costi. Durante la progettazione si è fatto riferimento al Decreto 05/11/2001 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Questo documento riporta (in allegato al cap.1) che “le norme di questo testo si riferiscono alla costruzione di tutti i tipi di strade previste da Codice della Strada, con esclusione di quelle di montagna, collocate su terreni morfologicamente difficili, per le quali non è generalmente possibile il rispet-to dei criteri di progettazione di seguito previsti”. Le strade in esame rientrano sicuramente tra quelle di montagna (vedasi la Coro-grafia di progetto), sia per l’altitudine a cui si sviluppano (circa 1000 m s.l.m.), sia per la morfologia del terreno che si presenta particolarmente acclive: risultano per-tanto escluse dai vincoli geometrici previsti dalle norme citate. Dal Decreto, in ogni caso, sono stati dedotti alcuni dei principali parametri geome-trici utilizzati nella progettazione tenendo conto della possibilità di rispettare di vol-ta in volta le specifiche della Normativa e tenendo sotto controllo gli effetti delle scelte geometriche sull’impatto ambientale delle opere.

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4.1. Sezioni tipo A seguito di attente verifiche sul tipo di traffico che dovrà utilizzare la strada, sia durante il periodo di costruzione del Centro Oli che durante il periodo di esercizio, e considerato che la strada in progetto non è vincolata al rispetto dei limiti imposti dal Decreto 5 novembre 2001 in quanto strada di montagna, è stata adottata una sezione tipica composta da due corsie (una per senso di marcia) da 3,00 m af-fiancate da banchine laterali di 0,5 m, prevedendo ad intervalli regolari piazzole di sosta per assicurare il mantenimento della sede stradale sgombro da mezzi in a-varia o in sosta.

Il tipo di strada in progetto è assimilabile a strada locale extraurbana ed ha una velocità di progetto di 40 km/h. Compatibilmente con questo valore, sono stati scelti i parametri geometrici degli elementi dell’asse stradale, cercando di rispetta-re i limiti dinamici imposti dalle norme, ove ammissibile, e le condizioni ottiche ne-cessarie ai fini della sicurezza e del comfort di guida. Il raggio limite degli archi cir-colari nei raccordi planimetrici è stato imposto pari a 45 m, come esposto più a-vanti in dettaglio. Al raggi di curvatura sono legati la velocità di progetto e le pen-denze trasversali da assegnare alla piattaforma stradale. Nei tratti in rilevato sono state inserite le barriere di sicurezza mentre nei tratti in trincea sono state previste delle cunette di piattaforma “alla francese” che permet-tono di omettere il posizionamento dei dispositivi di ritenuta. Adottando tali accorgimenti si è costituita una sezione con ingombro totale pari a 8,5 m, comunque variabile in relazione agli elementi marginali ed alle singolarità del territorio attraversato.

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In tal senso si vuole sottolineare come, utilizzando tali standard dimensionali, si riesca a: prevedere opere di sostegno relativamente contenute, in numero e dimensione, per la maggior parte del tracciato, operando quindi nel rispetto dell’ambiente; ottimizzare l’inserimento dell’opera in relazione alle caratteristiche geomorfologiche del territorio attraversato, contenendo per quanto possibile i movimenti terra. Alternative del tracciato Nel corso del progetto preliminare sono state valutate diverse alternative al traccia-to della strada di accesso, che si ritiene interessante riportare. Il percorso di origine era stato individuato in uno studio di fattibilità, dal quale sono state studiate 4 diverse alternative, illustrate nelle figure di seguito:

Lo studio di fattibilità (che ha rappresentato la base di partenza per la progettazio-ne)

l’alternativa 1;

l’alternativa 2;

l’alternativa 3;

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l’alternativa 4.

Lo studio esistente, che ha costituito come detto il punto di partenza, presentava delle problematiche relativamente: al secondo tornante perché in area geologicamente molto fragile (si evidenzia la presenza di una frana importante, con ripercussioni anche sulla SP 103); alla scarsa riutilizzazione del sedime stradale esistente; all’attraversamento dell’area prossima a Sierra Dievolo, prevista lungo un versante in frana. L’alternativa 1 prevede un andamento planimetrico che evita la zona in frana toc-cata dal precedente ma interessa un’area vincolata per la presenza di un bosco, tra l'altro vincolato anche a seguito di un incendio negli anni passati, nella zona di attacco con la S.P.103. Quest’ultima, inoltre, prevede una riutilizzazione maggiore del sedime esistente ma conferma il passaggio nella zona in frana prossima a

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Sierra Diavolo. La soluzione 2 si discosta dalla precedente soprattutto nell’area di attacco con la S.P.103 alla quale si ricollega diverse centinaia di metri più a monte, evitando di fatto l’area vincolata dai boschi; questa soluzione però si allaccia alla viabilità prin-cipale in prossimità di una curva con scarsa visibilità e quindi non risulta ancora ottimale. La soluzione 3 ricalca essenzialmente la 2 con una variante nella zona a sud del Centro Olio dovuta alla necessità di rispettare i vincoli legati alla distanza di sicu-rezza dagli impianti della Total ed in generale dalla recinzione del Centro Olio. La soluzione 4 appare profondamente diversa dalle altre in quanto la zona di at-tacco alla S.P.103 risulta notevolmente spostata ed in una zona con visibilità mi-gliore per i veicoli, l’area di Sierra Diavolo viene attraversata sul versante opposto a quello delle altre soluzioni (risultando quest’ultima più stabile geologicamente), mentre nella zona a sud del futuro Centro Olio ricalca di fatto la soluzione 3. Quest'ultimo tracciato è quello che, a seguito di numerosi sopralluoghi, incontri con i tecnici dell'Amministrazione Comunale di Corleto e dissertazioni tra i tecnici coinvolti nella progettazione, specialisti delle diverse discipline (viabilità, geotecni-ca, idraulica, geologia ecc. ) è stato adottato in sede di progetto definitivo in quan-to: l’attacco con la S.P.103 avviene in una zona ottimale dal punto di vista della visibili-tà, benché in territorio di Guardia Perticara; il tracciato recupera quanto più possibile il sedime esistente; la zona di Sierra Diavolo viene attraversata sul versante più stabile;

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la strada circolare risulta ottimizzata per percorso e per il rispetto delle distanze di sicurezza dagli impianti.

L’alternativa 4 venne in definitiva ritenuta ottimale, benchè in sede di Progetto Ese-cutivo sia stata modificata l’ultima parte della strada circolare, per evitare l’insediamento di Masseria Petrini. La scelta effettuata è stata ritenuta ottimale con riferimento a: la minimizzazione dell’impatto sull’ambiente; la massima riutilizzazione del sedime stradale esistente; l’ottimizzazione del tracciato in relazione alle caratteristiche geologiche del territo-rio attraversato; il rispetto dei vincoli esistenti sul territorio. Ulteriori due piccole varianti inserite nel presente Progetto Esecutivo sono relative alla variazione dell’immissione della intersezione alla prog. 8+400 conseguente all’aumento del suo raggio di curvatura e alla modifica dell’ultimo tratto della stra-da perimetrale dovuta alla necessità di rispetto delle aree di sicurezza ayttrono ai

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pozzi e al Centro Oli. Per verificare il lavoro di ottimizzazione riguardo al recupero della viabilità esistente si riporta di seguito una tabella riassuntiva delle principali caratteristiche di lunghezza di tracciato e di recupero di viabilità esistente per le diverse alternative. Da sottolineare che l’operazione di appoggio sul sedime attuale è stata vincolata alla necessità di ottenere un andamento altimetrico coerente rispettando una pen-denza massima longitudinale del 10%, ridotta al 5% in prossimità delle curve e dei tornanti. Nella tabella successiva è riportato un quadro sintetico/illustrativo che verifica la percentuale di recupero della sede stradale esistente per le diverse alternative. L’alternativa scelta (la 4), in particolare, anche se più lunga (a causa di un diverso attraversamento di Sierra Dievolo), risultava avere la percentuale più alta di recupe-ro per la Strada di Accesso, mentre era leggermente inferiore nella Strada Perime-trale ma in questo caso si tratta di quantità trascurabili rispetto ai benefici ambien-tali, geologici e funzionali legati all’alternativa in questione. Access Road (Strada di Ac-

cesso) Circular Road (Strada Circolare)

Sviluppo Sedime esistente

% recupe-ro

Sviluppo Sedime esistente

% recupe-ro

Progetto esi-stente 5850 m 1250 m 21% 3200 m 2450 m 76%

Alternativa 1 5750 m 2300 m 40% 4950 m 3970 m 80% Alternativa 2 5250 m 2150 m 40% 4950 m 3600 m 76% Alternativa 3 5250 m 2150 m 40% 4700 m 3600 m 76% Alternativa 4 6000 m 2720 m 45% 4700 m 3400 m 72%

4.2. Caratteristiche del tracciato L’inizio della strada è posto, lungo la Strada Provinciale 103, al Km 83+530 all’interno di una leggera semicurva disposta in modo da facilitare la visibilità per chi deve deviare dalla SP 103 verso Tempa Rossa e viceversa. La pendenza iniziale della strada è di circa il 5%, diminuisce leggermente in pros-simità della prima curva a destra avente raggio di 45 metri. Prosegue guindi verso nord per piegare ad Ovest in prossimità di Masseria Massari. In prossimità della masseria, in cui la strada volge con ampia curva di 65 mt di raggio, è disposta la prima intersezione con la viabilità locale, per l’accesso al nucleo abitato ed ai campi contermini.

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Immediatamente dopo questa intersezione, tra le progressive 0+500 e 0+620 in destra e tra le progressive 0+500 e 0+546 in sinistra, sono state già realizzate le zanelle in calcestruzzo nel corso del precedente appalto. Alla progressiva 0+660 il nuovo tracciato incrocia la vecchia strada per Tempa Rossa e, dopo un ampio tornante, al km 1+020, si ricongiunge con la strada esi-stente. All’interno dell’ampio tornante, già parzialmente lavorato in precedenza, rimane chiuso un tratto della strada attuale del quale si prevede la scomposizione e la rinaturalizzazione dell’area di sedime. Su tutto il versante lungo cui si sviluppa la strada di accesso sono presenti alcune querce secolari dal caratteristico tronco e ramificazioni molto contorte. Il tracciato è stato studiato in modo da rispettare queste preesistenze e solamente due piante dovranno essere abbattute o delocalizzate (se possibile) perché interferenti con le opere in progetto, mentre altre piante similari potranno essere protette con oppor-tuni manufatti. Tra le progressive 1+120 e 1+340 è stata prevista una variante di sviluppo limitato necessaria ad eliminare l’attuale curva a raggio ridotto ed in grado, grazie ad un leggero innalzamento del piano viabile, di rettificare la viabilità in termini di fluidità del tracciamento.. Più avanti, tra le progressive 1+750 e 2+150 l’asse si discosta dalla strada attuale poiché la curvatura e la pendenza della viabilità esistente non consento il rispetto dei parametri geometrici adottati per permettere l’accesso alle zone industriali. In effetti si tratta di un allungamento ed una rettifica planimetrica dell’asse che ser-ve a inscrivere un raggio minimo di 45 m ed adottare in curva limitata la pendenza limite di progetto. E’ prevista la rinaturalizzazione della vecchia sede stradale non più utile al mantenimento della viabilità locale e dell’accesso ai fondi. Dal kilometro 2+250 il tracciato è completamente in variante e costituisce una del-le modifiche più importanti rispetto alla strada esistente,in quanto viene aggirato il colle di Sierra Dievolo piuttosto che scavalcarlo come il percorso attuale, con forti pendenze e presenza di tornanti inaccettabili. Nel corso del precedente appalto, in questo tratto di strada non è stata eseguita alcuna lavorazione. In questo tratto sono presenti importanti opere d’arte necessarie per modellare il tracciato stradale alla morfologia del territorio. Rilevati in terre rinforzate, gabbiona-te, muri e paratie sono disposti lungo tutto il tratto per la realizzazione della piatta-forma stradale; sono presenti inoltre tombini per l’intersezione con ruscelli superfi-ciali e due innesti ad incrocio per il mantenimento della viabilità locale, che con-sentono il collegamento con la vecchia strada, e quindi il pozzo Tempa Rossa 2, una masseria e relativi annessi agricoli. Sono state previste inoltre numerose piaz-zole di sosta per la sicurezza dei mezzi in transito. Dopo aver aggirato il colle di Sierra Dievolo, dalla progressiva 4+680 la strada di accesso ricalca il sedime della strada attuale, con scostamenti dovuta all’allargamento della sezione ed all’adozione di livellette raccordate. In questo trat-to sono presenti rilevati in terra armata, alcuni muri di sostegno ed un breve tratto

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in cui è prevista una paratia. Sono state inserite inoltre piazzole di sosta e ripristi-nate le connessioni con la viabilità locale o per l’accesso ad insediamenti agricoli ed abitativi. Fino alla progressiva 7+020 la strada di progetto non si discosta dalla viabilità at-tuale, ma ne ricalca fedelmente il sedime con modifiche indotte dalla necessità di allargamento e di raccordo delle curve e modifiche puntuali delle livellette. Per buona parte del tracciato la strada è parallela al Fosso Borrenza, seguendo un tracciato a mezza costa. La strada attuale è asfaltata per tutto questo tratto, e l’allargamento della sezione comporta poche opere d’arte tutte concentrate nella prima parte del tratto. Una modesta variante alla strada attuale è stata introdotta al km 7+020, dove si opera una rettifica della curvatura necessaria per la fluidificazione dell’asse ed il mantenimento di un raggio minimo di 45 m. Successivamente la strada percorre il sedime della strada attuale, con modeste modifiche dovute alla necessità di adeguamento della sezione. La strada attuale non è asfaltata ed in alcuni punti presenta dei dissesti localizzati che sono stati ov-viati con la posa di muretti di sottoscarpa in gabbionate. In questo tratto saranno realizzati gli accessi sia al Centro Oli che agli edifici di ser-vizio, per cui un’importante modifica è stata introdotta tra le progressive 8+000 ed 8+320, in prossimità dell’accesso al Centro Oli: per adeguare la strada alle ne-cessità di accesso anche con mezzi pesanti al Centro Oli, la livelletta è stata ab-bassata uniformandola alla quota 1050 m.s.m., mentre la strada attuale in questo tratto sale dalla quota 1050 alla quota 1057 ms.s.m. per poi ritornare a quota 1050 m. Il tratto prospiciente il Centro Oli termina al bivio che, da una parte, chiude l’anello intorno al sito industriale di Tempa Rossa, dall’altra ha inizio la strada che conduce verso Guardia Perticara e Gorgoglione. Dopo il bivio per Gorgoglione / Guardia Perticara fin dagli studi preliminari era sta-ta ravvisata la necessità di realizzare un nuovo tratto di strada al fine di chiudere l’anello intorno al Centro Oli: infatti la necessità di avere doppio accesso all’impianto è ritenuta una granzia ai fini della sicurezza non rinunciabile.

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Nelle alternative studiate nelle precedenti fasi di progettazione era stato previsto il ricongiungimento con la strada vicinale Petrini, che attraversa la Masseria omoni-ma. In fase di Progetto Esecutivo però è stato deciso di realizzare un percorso al-ternativo, illustrato in figura, che permette di rispettare l’agglomerato agricolo. In questo tratto, al fine di contenere le pendenze longitudinali, dovranno realizzarsi sbancamenti e trincee, rilevati ed opere di sostegno anche rilevanti. La nuova strada si ricongiunge con quella esistente poco a monte del tombino del fosso Cupo, e da qui in poi la nuova sede stradale ricalca il tracciato della strada esistente, da cui si discosta localmente per livellette e negli inserimenti delle curve. Da questo tratto di strada è mantenuto l’accesso al pozzo Gorgoglione 1, a valle del quale è stato eliminato lo stretto tornante che immette al tombino sul Fosso Borrenza oltre il quale si chiude l’anello della strada circolare. La variante in questo tratto al tracciato esistente è dovuta alla necessità di consentire il rispetto delle di-stanze di sicurezza dal pozzo Gorgoglione 1. In conclusione si vuole sottolineare che la viabilità di nuova costruzione è stata prevista solamente nei tratti dove strettamente necessario per la funzionalità del collegamento ed il rispetto di standard plano-altimetrici minimi, in relazione al traf-fico atteso. Nel caso in cui sono state previste varianti, si è operato con l’obiettivo di minimiz-zare l’impatto territoriale delle opere. I parametri tecnici di progetto della nuova strada sono dettagliatamente descritti nel documento IT-TPR-SP-RPA-711500.

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4.3. Opere d’arte Le opere d’arte presenti lungo la strada consistono in opere di sostegno delle terre e opere per la raccolta, il convogliamento e la restituzione delle acque. La tratta-zione completa delle opere di sostegno viene svolta nella allegata relazione geo-tecnica mentre la Relazione Idraulica riferisce dettagliatamente in merito ai disposi-tivi di raccolta, convogliamento ed allontanamento delle acque.

4.3.1. Terre rinforzate Per terra rinforzata si intende il materiale composito che combina la tipica resisten-za d due differenti materiali in grado di migliorare le caratteristiche globli dell’insieme. In particolare le proprietà geotecniche del terreno, materiale resisten-te a compressione, sono migliorate dalla combinazione con le geogriglie, materia-le ad alta resistenza a trazione. I geosintetici sono prodotti in plastica progettati per lavori in terra che trovano va-stissima applicazione nell’ingegneria civile per il rinfor-zo del terreno, grazie alla facilità di posa ed alla convenienza e-conomica. I principali campi di applicazione delle terre rinforza-te sono la stabilizzazione dei rilevati su terreni comprimibili e il rinforzo di manufatti in terra, quali pendii ripidi o muri anche verticali. Da un punto di vista normativo le terre rinforzate sono assimila-te alle strutture di sostegno e, come tali, sono richiamate e-spressamente dal D.M. Min. LL.PP. 11 marzo 1988 che prescrive per queste opere le stesse verifiche previste per i muri di sostegno. La corretta progettazione di un muro di sostegno in terre rinforzata si articola, per-tanto, in verifiche di stabilità interna, esterna e globale tenendo in considerazioni le combinazioni di carico più gravose in condizioni statiche e pseudostatiche. Da un punto di vista ambientale, al fine di minimizzare l’impatto visivo dell’opera, il rinverdimento della facciata assume un’importanza rilevante. Per ottimizzare i risul-tati e ridurre i tempi necessari affinché attecchisca una vegetazione stabile si può ricorrere: all’ “idrosemina a spessore” in cui, oltre al miscuglio di sementi, siano presenti: il collante organico, per fissare l’idrosemina alle pareti;

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il concime organico ed organo-minerale, per la fase di attecchimento e di sviluppo della plantula; il mulch (pacciamante) per proteggere le giovani plantule dagli agenti climatici più dannosi. all’impiego di un feltro vegetativo preseminato, biodegradabile. Il miscuglio di sementi da adottare andrà ogni volta valutato in fase esecutiva, compatibilmente con l’esposizione del rilevato e le condizioni microclimatiche del sito. Si rimanda agli specifici elaborati di progetto per le caratteristiche e l’ubicazione delle suddette opere.

4.3.2. Gabbioni I gabbioni a scatola sono elementi a forma di prisma rettangolare costituiti da rete metallica avente maglia esagonale a doppia torsione. Il filo utilizzato è del tipo dol-ce ricotto a zincatura forte, che devono soddisfare le specifiche internazionali e nazionali. A tutte le estremità la rete è rinforzata da fili aventi diametro maggiore di quello u-sato per la fabbricazione della rete per irrobustire l’armatura metallica e facilitare la posa in opera. I gabbioni possono o meno essere suddivisi in celle mediante l’inserimento di dia-frammi aventi la funzione di irrobustire la struttura e di facilitare le operazioni di messa in opera. Questi diaframmi hanno le stesse caratteristiche della rete che costituisce il gabbione. I gabbioni non richiedono mano d’opera specializzata e vengono allestiti con l’ausilio dei normali mezzi di cantiere. Non esistono problemi di clima o stagione e possono essere posati sia all’asciutto che in acqua; la struttura è immediatamente funzionante non appena le varie scatole vengono riempite e legate saldamente le une con le altre. Le opere in gabbioni possono inoltre essere modificate od ingrossate nel tempo, in funzione delle mutate condizioni ambientali e la struttura che ne risulta conserva inalterate le caratteristiche di omogeneità e resistenza. Si rimanda agli specifici elaborati di progetto per le caratteristiche e l’ubicazione delle suddette opere.

4.3.3. Muri di sostegno Muri di sostegno in calcestruzzo armato ordinario sono stati introdotti laddove, per ragioni morfologiche oppure legate alle differenti caratteristiche del terreno o dei tracciati, le opere di tipo flessibile esposte nei paragrafi precedenti non sono state ritenute idonee.

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Per un miglior inserimento paesaggistico, tutti i muri dovranno essere rivestiti con pannelli prefabbricati che simulano la muratura in pietra naturale faccia a vista, che sono molto diffuse in Basilicata e nel territorio di Corleto Perticara in particolare. Si rimanda agli specifici elaborati di progetto per le caratteristiche e l’ubicazione delle suddette opere.

4.3.4. Paratie Le paratie sono costituite da una struttura verticale relativamente sottile, ammorsa-ta nel terreno fino ad una certa profondità al di sotto del piano di scavo in modo da ottenere un supporto sufficientemente robusto per contrastare le spinte del terre-no, dell'acqua e di eventuali sovraccarichi. Questo tipo di struttura di sostegno può essere formata da palancole prefabbricate ed infisse, da pali trivellati accostati e da diaframmi in c.a. costruiti in opera. Nel nostro caso sono realizzate con pali tri-vellati accostati, congiunti in testa da un cordolo gettato in opera dopo la scapitoz-zatura dei pali, con eventuale inserimento di una o più file di tiranti in trefolo di ac-ciaio. Si rimanda agli specifici elaborati di progetto per le caratteristiche e l’ubicazione delle suddette opere.

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4.4. Interventi di consolidamento Lungo l’asse stradale al fine di garantire le necessarie condizioni di sicurezza del manufatto nella sua interezza sono stati previsti degli interventi di consolidamento tramite la tecnologia del jet grouting e l’utilizzo di trincee drenati. Il jet grouting garantisce il miglioramento delle caratteristiche di resistenza del ter-reno e quindi della stabilità del pendio su cui verrà costruita la strada in progetto, mentre le trincee drenati garantiscono che la superficie piezometrica venga man-tenuta ad un livello tale da evitare innalzamento delle pressioni interstiziali con per-dita delle caratteristiche geotecniche dei terreni coinvolti. Anche nelle aree coinvolte dagli interventi migliorativi sulla Strada provinciale 103 (cfr. capitolo seguente) si sono resi necessari interventi di consolidamento tramite l’utilizzo di trincee drenati profonde mediante l’uso della tecnologia dei diaframmi di tipo drenante.

4.5. Interventi migliorativi sulla S.P.103

4.5.1. Necessità degli interventi Il tracciato della strada di accesso definitivamente adottato, che ha ottenuto parere favorevole con prescrizioni da parte del Comitato Tecnico Regionale Ambiente nel-la seduta del 21 dicembre 2005, prevede lo spostamento dell’intersezione con la S.P. 103 al km 83+530, in territorio del Comune di Guardia Perticara. A seguito di questo spostamento, che consente di evitare il tratto iniziale della attuale strada comunale per Tempa Rossa che è ripido, ha curve di piccolo raggio (tornanti) ed è interessato da fenomeni gravitativi, in considerazione del traffico atteso, la TOTAL ha richiesto di effettuare alcuni interventi migliorativi del tracciato tra i km. 82+431 e 83+012, al fine di migliorare il raggio di tre curve di cui una, in particolare, è un quasi tornante con attraversamento del fosso Pilaccio.

4.5.2. Sezioni tipo A seguito di attente verifiche sul tipo di traffico che dovrà utilizzare la strada, sia durante il periodo di costruzione del Centro Oli che durante il periodo di esercizio, e tenendo conto della sezione attuale della strada, è stata adottata una sezione tipo composta da due corsie (una per senso di marcia) da 3,25 m e due banchine laterali da 1,0 m., come illustrato nella figura seguente.

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Il tipo di strada in progetto è codificata come strada locale extraurbana tipo F2 ed ammette una velocità di progetto minima di 40 km/h e massima di 100 km/h. Compatibilmente con questo valore, sono stati scelti i parametri geometrici degli elementi dell’asse stradale, rispettando i limiti dinamici imposti dalle norme e le condizioni ottiche necessarie ai fini della sicurezza e del comfort di guida. Nei tratti in rilevato sono state inserite le barriere di sicurezza tipo H3 mentre nei tratti in trincea sono state previste delle cunette di piattaforma “alla francese” che permettono di omettere il posizionamento dei dispositivi di ritenuta. In rettifilo la sezione stradale sarà sagomata a doppia falda con una pendenza tra-sversale del 2,5% per agevolare lo smaltimento delle acque meteoriche. In curva la pendenza trasversale verrà calcolata tramite normativa e il passaggio graduale da una pendenza ad un'altra si avrà lungo le curve di raccordo. La pendenza trasversale delle banchine non dovrà mai essere inferiore a quella della piattaforma, nei tratti in rettifilo e lungo le curve di transizione ove la carreg-giata propone una pendenza trasversale inferiore al 3%, la pendenza da adottare per le banchine dovrà comunque essere pari a tale valore.

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4.5.3. Caratteristiche del tracciato Gli interventi proposti sulla S.P. esistente riguardano l’adeguamento di tre curve precedenti alla nuova area di svincolo e la realizzazione del nuovo svincolo. Per due di queste curve si prevede il miglioramento del raggio di curvatura fino al raggiungimento di 45 m di raggio ed una larghezza finale di 8,5 m; per raggiunge-re tale obiettivo è previsto l’arretramento delle scarpate mediante realizzazione di una paratia. Questa soluzione è stata adottata per tutto l’intervento, in quanto la realizzazione di un muro di sostegno, parte fondato su pali, avrebbe comportato l’esecuzione di sbancamenti molto estesi verso monte. La terza curva, invece, sarà modificata in modo da ottenere un raggio interno di 28.25 m; i miglioramenti geometrici nel punto in questione verranno ottenuti grazie alla costruzione di un rilevato in terre rinforzate ed al prolungamento del tombino esistente. Per l’intero tratto, compreso tra le progressive 82+430.87 e 83+011.50, è previsto un rifacimento completo del manto stradale (binder + tappeto di usura) con con-seguente adeguamento dell’andamento altimetrico. Tali interventi risultano migliorativi per la viabilità attuale e permetteranno ai veicoli di raggiungere le Masserie ed il futuro Centro Oli in condizioni di sicurezza migliori rispetto alla situazione attuale. Per quanto concerne il tracciamento stradale, inteso come elementi planimetrici ed altimetrici dell’asse, nel corso della progettazione si è fatto riferimento come detto al Decreto 05/11/2001, sempre tenendo conto delle problematiche rilevanti di tipo geologico legate soprattutto all’inserimento della in-frastruttura nei tratti a mezza costa.

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L’innesto della strada comunale per Tempa Rossa è ubicato in corrispondenza del km 83+530 sul lato esterno di una leggera curva che permette una ottima visibilità dell’innesto sia per chi transita lungo la Provinciale che per chi proviene dalla stra-da comunale. L’innesto è realizzato mediante due curve di 29 metri di raggio, con realizzazione di aiuole di demarcazione dei flussi in ingresso ed uscita. Tra le opere complementari, si segnala la realizzazione di un tombino attraverso la S.P. 103 per l’allontanamento delle acque provenienti dalle banchine di monte e dalla nuova strada di Tempa Rossa.

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5. AREE DI COLMATA La realizzazione del Centro Olio, delle relative strade di accesso e servizio, del GPL e la preparazione delle aree di colmata comporta la movimentazione di circa 1.690.000 mc di terreno di cui una parte potranno trovare collocazione all'interno del Centro Olio stesso o nell'immediato intorno, del GPL e della strada di acceso e perimetrale. Per il restante volume si è reso necessario individuare aree di stoc-caggio definitivo, a distanza più possibile vicina all'area di lavoro. Fin dalle prime fasi della progettazione ci si è posti il problema della individuazione di siti idonei per lo smaltimento definitivo dei materiali scavati, interpellando le Au-torità preposte e conducendo una indagine sui territori circostanti le aree dei lavori per l’individuazione di siti idonei. Sono stati individuati diversi siti morfologicamente idonei, alcuni dei quali, ad una più approfondita indagine geologico-geotecnica, sono stati scartati per la presen-za di situazioni di dissesto più o meno attive o per le scarse caratteristiche mecca-niche dei terreni in posto. In definitiva sono state individuati alcuni siti idonei per realizzare la colmata con i materiali provenienti dagli scavi, tutti prossimi al sito del Centro Oli e pertanto in posizione economicamente favorevole. Nel seguito si descrivono le aree e le lavorazioni previste per la loro attivazione, tenuto conto che circa 680.000 mc verranno riutilizzati nell’ambito dei siti di lavora-zione, mentre il volume rimanente, tenuto conto del “rigonfiamento” dovuto alla movimentazione, dovrà .trovare colocazine definitiva in aree appositamente predi-sposte.

5.1. Individuazione delle aree di colmata La movimentazione ed allontanamento di circa 1.100.000 mc di materiali prove-nienti dagli scavi del Centro Oli, Strada di Accesso e GPL in un periodo di tempo previsto di circa due anni di lavoro comporterà un traffico giornaliero di dumper elevato, pertanto i criteri per la individuazione e la scelta delle aree di colmata han-no tenuto conto dei seguenti fattori: vicinanza al sito di scavo; volume di traffico atteso; incidenza del trasporto nel costo; fattibilità amministrativa ed ambientale; caratteristiche geologiche e geotecniche.

Verificato che il terreno scavato e movimentato non rappresenta, ai sensi della normativa vigente, un rifiuto e quindi può essere utilizzato tal quale per scopi edili o per sistemazioni agrarie e ambientali, si è ricercato nell'intorno dell'area di interven-to, con riferimento anche ai comuni di Guardia Perticara, Gorgoglione e Laurenza-

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na, l'esistenza di cave dismesse o in esercizio con necessità di riambientazione. Purtroppo verifiche fatte in loco e suffragate dall'Ufficio Attività Estrattive della Re-gione Basilicata hanno portato ad escludere tale tipo di riutilizzo del materiale sca-vato, essendo l’unica cava inattiva esistente, già utilizzata per l’estrazione di mate-riale lapideo, di modesta capacità.

Sono quindi state individuate alcune aree, poste a distanza relativamente prossima al Centro Olio, geologicamente e geotecnicamente idonee alla realizzazione di una colmata, e tali di consentire la restituzione all'utilizzazione agronomica di aree mar-ginali, regolarizzate con una colmata di materiale di risulta e riambientate con ter-reno agrario ed opere di rinverdimento eco-compatibili. Su alcune delle aree individuate, ritenute le più idonee, è stata condotta una cam-pagna di indagini geognostiche finalizzata alla caratterizzazione geotecnica dei terreni ed alla verifica dell’idoneità non solo morfologica. La campagna di indagini ha interessato diversi siti, alcuni dei quali non inseriti in progetto o perché ritenuti non idonei, o per ragioni legate alla non disponibilità della proprietà.. Le aree individuate definitivamente ed inserite in progetto sono la D5, la D9 e la D12, ampliata fino a ricongiungersi con la D2 e poi verso est. Nel corso del precedente appalto erano state quasi completate le lavorazioni per la preparazione della D9, come riferiamo più oltre parlando dello stato di consi-stenza, ed era stata preparata la D12 in cui sono stati conferiti circa 121.000 mc di terreno proveniente dal Centro Oli e non riutilizzato diversamente. Per l’area GPL è stata individuata fronte nelle vicinanze della suddetta area, dall’altra parte della valle del torrente Sauro, un’area pianeggiante dove risulta ne-cessario eseguire “un piano di miglioramento fondiario”, cioè una pratica agrono-mica che migliora le condizioni pedogenetiche dei terreni agricoli. Questo miglio-ramento viene realizzato depositando con tecniche agronomiche i terreni prove-nienti dagli scavi dell’area GPL. Di seguito vengono elencate le capacità ricettive delle aree di colmata sopra elen-cate: :

Area di colmata (nome)

Superficie (ha)

Volume (colmata) (m3)

Volume specifi-co (m3/m2)

D5 6.57 405.000 6.16 D9 2.85 138.000 4.83 D2/D12/D12EST 17.50 1.075.000 6.14 Miglioramento fond. 22.34 72.700 0.33 TOTALE 49.26 1.690.700

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Si evidenzia che il progetto prevede il completo colmamento delle aree di colmata D5 e D9, mentre sull’area D2-D12-D12EST, oltre al volume di materiale provenien-te dagli scavi previsti nel presente progetto, essa potrà ricevere gli ulteriori materia-li di risulta provenienti dai futuri lavori previsti per la costruzione degli impianti di Tempa Rossa (EPC-1, EPC-2, etc.).

Posizione delle aree di colmata

5.2. Area D5 “Acqua di Maggio” E’ una valle piuttosto estesa, in parte incolta ed in parte seminativa, di discreto pregio agricolo e con radi alberi; non é interessata direttamente da fossi o da pro-prietà demaniali, ma da un modesto fosso che, a valle, si ricongiunge con una a-nalogo fosso proveniente da Masseria Supplente. Nella parte media della valle, la cui acclività è di circa il 5%, si presenta una depressione dove le acque tendono a ristagnare nei periodi di pioggia. L’asse della valle è orientato in direzione Nord – Sud: a Nord essa è delimitata dal-la strada che conduce a Guardia Perticara e Gorgoglione ed a Sud dalla strada che collega Masseria di Santo e Masseria Petrini; ad Ovest, vicino alla strada, è presente un piccolo rilievo su cui è stato collocato, nel 2004, un generatore eolico.

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Per predisporre l’area ad accogliere il materiale di risulta dagli scavi, verrà realizza-ta un’opera di sostegno, al piede, in terra armata, avente altezza massima di 6,60 m e pendenza del paramento di valle di 65°. Da tutta la superficie verrà tolto lo strato superiore di terreno agrario, che ha una variabilità compresa tra 30 cm e 130 cm, dove le maggiori altezze sono state trovate nel fondovalle, che verrà imma-gazzinato nell’ambito della stessa area pronta per essere riutilizzata per il ricopri-mento finale della colmata. Infatti le aree di colmata, dopo la sistemazione del ter-reno, verranno restituite all’utilizzo agronomico precedente, con alcune limitazioni di cui si riferirà oltre. Successivamente alla rimozione dello strato vegetale sarà realizzato il drenaggio di fondo avente la funzione di abbattere il livello dell’acqua nel suolo ed impedire la saturazione dei terreni disposti a colmata. I drenaggi, di profondità variabile tra 1.50 m e 2.50 m dal piano finito, sono realizzati disponendo una tubazione micro-forata al fondo di una trincea successivamente riempita di pietrame di media pez-zatura e rivestito con tessuto non tessuto. La colmata, comprensiva di struttura di sostegno in terra rinforzata, ha una forma allungata con asse nord-sud, avrà una lunghezza complessiva di 446,0 metri ed una larghezza massima di 215,0 m. Sulle scarpate acclivi dell’opera di sostegno in terra rinforzata non potrà essere effettuata alcuna lavorazione agraria ma potranno essere utilizzate per il pascolo di animali di ovini. Il piano superiore, avente pendenza verso valle e verso i lati per favorire l’allontanamento della acque di pioggia, è stato disposto ad una quota leggermen-te inferiore a quella della strada, il Tratturo Regio, al fine di limitarne la visibilità e contenere tutta la colmata all’interno delle valle. Completano l’opera le canalette di raccolta delle acque, sia perimetrali che a pro-tezione delle scarpate.

5.3. Area D9 Questa dumping area è immediatamente accessibile dalla strada perimetrale, po-sta esternamente alla strada circolare ed a Nord rispetto al Centro Oli, da cui dista circa 400 metri dall’area degli edifici di servizio e 800 metri dall’accesso. Essa è prossima alla strada circolare sul lato Est, mentre a Nord e Sud è limitata dalle due strade comunali, quasi un sentiero la seconda, che conducono rispettivamente a Masseria Gliemmone ed a Masseria Biasella. Sul rilievo che delimita la vallecola a nord-est è ubicata un Generatore Eolico di Energia Sud, i cui confini non sono inte-ressati dai lavori. Anche questa dumping area prevede la realizzazione di un muro di sostengo in terra rinforzata, a valle, e conformando la colmata con scarpate aventi pendenza

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1/5 e berme di 5 metri. Questo assetto deriva dalla morfologia che verrà data alla colmata, con una scarpata di valle molto ampia rispetto al piano superiore. Le dimensioni del sito di stoccaggio del terreno scavato sono circa 260 metri lun-go l’asse longitudinale e circa 150 m nel punto più largo. L’area di stoccaggio (dumping area) D9 è la più vicina al Centro Oli, trovandosi in prossimità della strada; essa è stata quasi completamente preparata nel corso del precedente appalto, come dettagliatamente descritto nel capitolo sullo stato di consistenza. In particolare è stato realizzato il muro in terra rinforzata per un’altezza di oltre 9.0 metri, è stato rimosso il terreno vegetale dall’area di colmata e sono stati realizzati i drenaggi di fondo ed il pozzetto di raccolta. I lavori di completamento che dovranno essere eseguiti riguardano il completa-mento dell’argine di valle in terra rinforzata, da eseguirsi previo asportazione degli ultimi due strati, il rifacimento di parte dei drenaggi nell’area di colmata, danneg-giati dal ruscellamento incontrollato, e la ridefinizione di un fosso collettore dei drenaggi, a valle della colmata.

5.4. Area D2/12/East “Masseria Supplente” E’ posta in destra del “Tratturo Regio” a poco più di 1000 metri di distanza dall’area del Centro Oli, nella parte sommitale della vallecola di Masseria Supplen-te. A nord è delimitata dall’antico tratturo, oggi la strada che scende dall’altipiano di Tempa Rossa verso Guardia Perticara e Gorgoglione, ad Ovest dalla strada vi-cinale per Masseria Petrini e Masseria di Santo, a Sud, nella parte più bassa, sarà limitata dall’opera di sostegno in terra rinforzata. La vallecola individuata per la realizzazione di questa dumping area, che risulta essere quella di maggior capacità, è anche l’unica con la presenza, ai margini, di insediamenti agricoli e coltivi. Infatti nella parte più a nord si segnala la presenza di un meleto di circa 300 piante mentre più a sud, all’altezza di Masseria Supplente, si segnalano due piantagioni di ciliegi, sui due lati della valle, ed un invaso collina-re avente 2600 mq di superficie e 1800 mq di specchio d’acqua, preceduto da un piccolo invaso secondario di sedimentazione. Per la preparazione dell’area, dopo l’espianto degli alberi esistenti, verrà asportato lo strato di terreno agrario superiore, stimato, in base alle stratigrafie delle indagini geognostiche eseguite, tra 20 e 70 cm di spessore; questo terreno verrà accumu-lato in prossimità della colmata, all’interno dell’area, per essere successivamente riutilizzato per la copertura finale della colmata e la sua restituzione ad utilizzi coltu-rali. Verranno quindi realizzati i drenaggi di fondo, necessari sia per impedire all’acqua presente nel terreno di interferire con la colmata, sia di drenare la colma-ta impedendone la saturazione. In questa fase verrà anche prosciugato il laghetto aprendo una trincea verso valle.

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La lunghezza della colmata, nella direzione del suo asse longitudinale maggiore, è di 870,0 metri, la maggior larghezza di 245,0 metri. I lavori di completamento riguardano la realizzazione di un manufatto, posto in u-scita dai drenaggi di fondo, per il recupero ed utilizzo dell’acqua, la realizzazione delle cunette di guardia ed il ripristino, ad opera ultimata, della strada verso le tre casette esistenti. A seguito della stesa e modellazione del terreno agrario prece-dentemente accantonato, sarà possibile il reimpianto degli alberi da frutto quali quelli esistenti.

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6. AREA DI STOCCAGGIO GPL Il presente capitolo descrive le opere e le lavorazioni necessarie per la preparazio-ne dell’area destinata allo stabilimento di stoccaggio della miscela di gas petrolio liquefatto (GPL) destinato ad usi vari. Il deposito in argomento è ubicato all’interno della zona industriale di Guardia Per-ticara lungo la strada di Fondovalle Sauro. Esso è individuato al Foglio catastale n. 41 del Comune di Guardia Perticara. La posizione dell’impianto è particolarmente favorevole in quanto la strada ha caratteristiche altimetriche e planimetriche prive di singolarità e quindi è molto adatta al transito delle autocisterne necessarie per lo smistamento del GPL. Il Gas di Petrolio Liquefatto viene separato, presso il Centro Oli di Tempa Rossa, dal petrolio grezzo estratto dai pozzi realizzati nel campo petrolifero della Conces-sione Gorgoglione, ed inviato tramite una condotta interrata da 3” al sito di stoc-caggio; da qui il gas viene caricato su autocisterne che lo distribuiscono ai grandi utilizzatori ed ai depositi periferici. Le attività che viene svolta presso il deposito consiste essenzialmente nelle se-guenti lavorazioni: Ricevimento del GPL trasferito dal Centro Oli tramite condotta interrata; Additivazione al GPL in ingresso di un prodotto dotato di un odore molto penetran-te avente lo scopo di permettere il rilevamento olfattivo di eventuali perdite di gas (il GPL sarebbe inodore); Stoccaggio del gas in serbatoi interrati; Travaso del GPL in autocisterne stradali mediante pompe e appositi sistemi di ca-ricamento; Trasferimento del prodotto da un serbatoio all’altro tramite uso di idonei compres-sori; Possibilità di effettuare lo svuotamento di autocisterne per risoluzione di eventuali avarie, con trasferimento del contenuto nei serbatoi di stoccaggio; Combustione controllata del GPL rilasciato da valvole di sicurezza o scaricato du-rante manovre di manutenzione attraverso una fiaccola di tipo “basso”; Il deposito avrà una capacità di 3000 m3 di prodotto ottenuta tramite 2 serbatoi da 1500 m3 geometrici; essi possono contenere, secondo la normativa vigente, un quantitativo massimo di liquido di 2550 m3 (85% della capacità geometrica totale) essendo il restante volume riempito dai vapori del GPL alla pressione che compete alla tensione di vapore relativa alla temperatura di stoccaggio. Il presente progetto riguarda le opere civili necessarie per la preparazione dell’area necessaria alla costruzione dell’impianto: in particolare è prevista la realizzazione di parte delle strade, dei piazzali con relativa bitumatura, delle scarpate, dei muri ed opere di sostegno, delle recinzioni e delle cunette di raccolta delle acque me-teoriche; sono esclusi gli edifici e relative opere di fondazione, baie di carico con

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relative fondazioni, canalizzazioni interrate per la raccolta di acque di lavaggio, o-pere di finitura.

6.1. Descrizione delle opere Gli interventi previsti nell’area riguardano la preparazione del sito destinato ad ac-cogliere le installazioni impiantistiche e i serbatoi di stoccaggio. Quindi nel proget-to sono incluse la maggior parte delle opere civili necessarie all’approntamento dell’area; rimangono invece escluse tutte le dotazioni impiantistiche e alcune ope-re civili di completamento e finitura. Benchè per i piazzali è prevista la pavimentazione bituminosa, essa è da conside-rarsi provvisoria in quanto sarà sottoposta a sollecitazioni attualmente non preve-dibili per la costruzione delle opere impiantistiche. La scelta di realizzare una pa-vimentazione bituminosa è dettata dalla necessità di rendere il più possibile im-permeabile la superficie del piazzale per impedire l’infiltrazione delle acque meteo-riche all’interno del rilevato sul quale viene realizzato il piazzale di carico. Per quanto attiene l’area dei serbatoi del GPL, verrà predisposta la piazzola per il loro alloggiamento, mentre non è previsto il rinterro dei serbatoi stessi, che avverrà al termine della costruzione e della collocazione in opera. La strada di emergenza, posta a Nord-Est dell’area in prosecuzione della strada esistente, è realizzata in due fasi successive: con il presente progetto essa, dall’ingresso, proseguirà verso la piazzola di allocazione finale dei serbatoi in mo-do da consentire un secondo accesso durante la fase di cantiere, che potrebbe durare anche un anno; al termine dei lavori di costruzione e collocamento in sede dei serbatoi la strada sarà completata nell’ultimo tratto con la realizzazione dell’anello di manovra dei mezzi, come previsto nella sistemazione finale dell’area. Di seguito si elencano le aree previste all’interno dell’area GPL, che verranno ese-guite nell’ambito del futuro Appalto di costruzione dell’impianto. Strada di accesso esistente; Parcheggio automezzi in arrivo; Piazzale di carico; Edificio servizi; Area di stoccaggio GPL (serbatoi interrati) Edificio alloggiamento pompe acqua e antincendio; Serbatoio acqua; Strada di emergenza; Torcia; Cabina elettrica Recinzione e strada perimetrale.

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Attualmente nell’area sono presenti alcuni manufatti che dovranno essere demoliti o rimossi. Si segnala una vasca in c.a. avente dimensioni di 15 x 15 x 3H metri fa-cente parte di un sistema irriguo non più in funzione, due piccoli ruderi, probabil-mente stalle, e la strada di penetrazione della zona industriale che percorre un’ampia all’interno dell’area dell’impianto. Queste strutture, a parte uno dei ruderi che non interferisce con le opere in proget-to, dovranno essere demolite e le relative aree di sedime opportunamente bonifi-cate.

6.2. Prescrizioni Le prescrizioni per l’esecuzione dei futuri lavori di costruzione dell’impianto di stoccaggio del gas propano liquido ”Area GPL” sono contenute nel sotto progetto ”Area GPL” e andranno verificate dal DIRETTORE dei LAVORI nel corso dei lavori di “Site Preparation” se le condizioni dello stato dei luoghi al termine degli stessi lavori saranno quelle previste nel presente progetto.

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7. ARCHEOLOGIA Preventivamente all’inizio dei lavori, o contemporaneamente al loro svolgimento ma in aree non interferenti, saranno eseguite delle indagini archeologiche in rela-zione alle opere che TOTAL E&P ITALIA S.p.A. intende realizzare nell’ambito del progetto denominato “Tempa Rossa”, sia relative alla “site preparation” che ad altri lavori. A tale scopo sono state prima di tutto analizzate e valutate le attività archeologiche di ricognizione preventiva e di scavo stratigrafico già espletate nel corso di prece-denti campagne nell’area del costruendo Centro Oli (2006) e della Strada di ac-cesso e strada circolare (2008-2009), ma non ancora concluse, e quelle solo indi-viduate con la ricognizione preventiva (2007) ma che non sono state ancora og-getto di indagini sistematiche di verifica, di cui si riferisce dettagliatamente nell’allegato documento n. IT-TPR-SP-CST-000002 “SCOPO DEI LAVORI DI AR-CHEOLOGIA – INDAGINI E SCAVI PREVENTIVI”. A completamento ed integrazione delle attività già svolte dovranno essere effettua-te nuove attività archeologiche, quali indagini ricognitive, sorveglianza archeologi-ca da effettuarsi preventivamente o in corso d’opera ai lavori di scotico e sbanca-mento, scavo stratigrafico. Le attività di sorveglianza riguardano principalmente il completamento dei tratti non ancora realizzati della “strada di accesso” e “strada circolare”, la preparazione del-le piattaforme e delle aree da destinare ad infrastrutture del Centro Oli e la siste-mazione del “fosso Angitelli”; l’attività ricognitiva risulta invece propedeutica ai la-vori di sistemazione del tratto di strada SP 103, della preparazione delle dumping (D-A5 e D-A12 est), dell’area per il deposito GPL, nonchè delle aree non interessa-te dai lavori del presente appalto individuate del “Nodo ENI di Corleto”, nel traccia-to delle flowlines e della bretella. Le aree oggetto di intervento sono state suddivise per tratti della strada di accesso e circolare e per aree omogenee (Centro Oli, Fosso Angitelli, Dumping area, GPL), individuate con il codice ST 30x (dove x è un numero intero), all’interno delle quali sono stati già individuati, nel corso delle precedenti ricognizioni, aree di interesse archeologico, definiti con la seguente codifica: U.T. + numero progressivo = Unità Topografica, ossia area dove è fortemente in-diziata una emergenza archeologica SPOR + lettera alfabetica = Sporadici, ossia area a limitata presenza di materiale archeologico in superficie, probabilmente indiziante una emergenza archeologica AA + numero progressivo = Area Archeologica, ossia area di interesse archeolo-gico, individuata in fase di sorveglianza; il numero progressivo indica l’ordine cro-

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nologico di rinvenimento, all’interno di una macroarea di cantiere, es. AA 1 in ST 304. Si riporta di seguito una figura con indicazione delle aree oggetto di studio, indivi-duate secondo la codifica suesposta.

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7.1. Attività di ricognizione preventiva. Sono state previste nuove attività di ricognizione per il tratto della “strada d’accesso” corrispondente all’intero tracciato dell’area ST 303 in quanto, sebbene fosse già stata oggetto di una serie di rinvenimenti sporadici caratterizzati da di-spersione di frammenti ceramici, non é stato possibile fornire indicazioni più preci-se circa il posizionamento dei contesti di riferimento ed il loro inquadramento cro-nologico. Attività di ricognizione sono previste inoltre per tutte le aree non indagate in modo preventivo nel corso dei precedenti lavori, in particolare per le dumping D-A5 e D-A12 est, per l’area di deposito GPL, per l’area del “Nodo ENI di Corleto”, per il tracciato delle flowlines, della bretella di collegamento e del tratto di strada SP 103. Durante suddette attività la ricognizione deve essere eseguita procedendo in mo-do sistematico e per linee parallele con intervalli regolari di circa 3-5 metri lungo una fascia larga circa 40-50 metri a cavallo dell’asse stradale, della flowline e/o della bretella e per l’intera lunghezza dell’infrastruttura in progetto. Nel caso di aree vaste è necessario che l’intera superficie oggetto dei futuri lavori sia sottoposta a controllo preventivo. I settori con migliori condizioni di visibilità e/o quelli a più alto rischio di presenze archeologiche devono essere ricogniti con intervalli di circa 1 metro al fine di permetterne una copertura più omogenea e controllata. E’ consigliabile far eseguire le attività di survey, finalizzate all’individuazione di e-ventuali presenze archeologiche non ancora note, nei periodi più favorevoli al con-trollo diretto e sistematico sul campo quando si verificano le migliori condizioni di visibilità in relazione alla scarsa copertura vegetale delle aree da sottoporre ad in-dagine o nei periodi successivi alle arature. Qualora tali accorgimenti fossero trascurati si potrebbe incorrere nel rischio di for-nire dati non del tutto esaustivi o addirittura completamente falsati, visto che la mancata individuazione di presenze archeologiche nelle aree a visibilità bassa o nulla deve essere interpretata non nell’ottica della “non esistenza” bensì della “non visibilità”. Nel caso di individuazione di emergenze archeologiche particolarmente rilevanti o di vaste aree con dispersione di materiale archeologico, al fine di quantificare e circoscrivere la reale consistenza del rinvenimento e programmarne lo scavo stra-tigrafico, o in presenza di condizioni ambientali particolarmente sfavorevoli, al fine di compensare il dato acquisito di “non visibilità”, si potrebbero integrare le tradi-zionali modalità d’indagine ricognitiva con moderne prospezioni geomagnetiche e/o georadar (non incluse nel presente computo).

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Qualora fossero individuate aree a rischio archeologico alto è imprescindibile l’esecuzione di indagini archeologiche preventive al fine di liberare l’area interessa-ta e ridurre i rischi di rallentamenti o interruzioni dei lavori in corso d’opera. Sull’intero tracciato, anche nei tratti a rischio archeologico basso, è necessario ga-rantire la sorveglianza archeologica durante l’esecuzione di qualunque lavoro che comporti movimento terra, dallo scotico superficiale allo scavo in profondità.

7.2. Attività di sorveglianza archeologica. Sono previste attività di sorveglianza archeologica, da eseguirsi con una squadra composta da 1 archeologo ed 1 operaio specializzato su ogni mezzo in funzione, per i lavori di completamento dei tratti non ancora realizzati della “strada di acces-so” e “strada circolare”, per la preparazione delle piattaforme e delle aree da de-stinare ad infrastrutture del futuro centro oli, per la sistemazione del “fosso Angitel-li”, per le dumping D-A5 e D-A12 est, per l’area di deposito GPL, per l’area del “Nodo ENI di Corleto” in tutti i settori non soggetti ad interferenza con i rinvenimen-ti archeologici individuati nel corso della ricognizione preventiva (2007). La sorveglianza archeologica deve essere garantita per tutte le attività di movimen-to terra, sia che prevedano lo scotico superficiale che lo sbancamento, e fino al raggiungimento dello strato sterile naturale.

7.3. Attività di scavo stratigrafico. La dislocazione delle indagini archeologiche già avviate e di quelle ancora da av-viare, ubicate lungo l’intero tracciato delle opere in progetto su una lunghezza complessiva di circa 10.175 metri, e la necessità di operare contestualmente in tratti anche molto distanti tra loro, rende indispensabile un’organizzazione di can-tiere ben strutturata ed articolata, in sinergia con le attività dell’impresa appaltatrice dei lavori. E’ opportuno non trascurare che l’aspetto geomorfologico dei luoghi oggetto degli interventi di scavo stratigrafico ed i limiti imposti dalle condizioni climatiche po-trebbero risultare determinanti nel rispetto dei cronoprogrammi stabiliti sia per le attività archeologiche sia per le attività di cantiere; al fine di scongiurare lunghi pe-riodi di inattività e forti ritardi nella riconsegna delle aree, tutte le attività archeologi-che di scavo stratigrafico dovrebbero essere concentrate nell’arco di tempo mas-simo caratterizzato da condizioni meteorologiche favorevoli. In relazione al numero di interventi da realizzare e tenuto conto delle indicazioni estimative circa i tempi di realizzazione degli stessi, si prevede la necessità di im-pegnare contemporaneamente non meno di quattro squadre, composte ognuna

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da 1 archeologo e 5 operai (di cui 1 specializzato, 2 qualificati e 2 comuni) integrati quando necessario da un tecnico topografo. Le prime due squadre, che opereranno nelle aree A e B, faranno capo ad un can-tiere base posizionato a valle delle opere in progetto con l’obiettivo prioritario di indagare e svincolare i tratti iniziali della “strada d’accesso” denominati in planime-tria come aree ST 301, 302 e 303. Analogamente le squadre che opereranno nelle aree C e D avranno come riferi-mento un cantiere base posizionato a monte delle opere in progetto con l’obiettivo volto al tratto finale della “strada d’accesso”, area ST 304, ed all’intero tracciato della “strada circolare”, aree ST 305, 306 e 307. In particolare la squadra D sarà concentrata nell’area definita a vincolo diretto allo scopo di completare le indagini archeologiche già avviate, ma con l’obiettivo prioritario rivolto a quei contesti ar-cheologici che ricadono nelle aree di interferenza con le lavorazioni previste per la sistemazione e messa in sicurezza del “fosso Angitelli”. In questo caso, infatti, le attività di sbancamento previste in progetto lambiscono ed in parte interferiscono con alcune strutture e contesti di età classico-ellenistica, individuati nel corso della campagna esplorativa avviata nel 2006, che dovranno essere smontati e rimossi, previe le necessarie autorizzazioni e liberatorie. Ognuno dei cantieri base (valle e monte) occuperà una superficie di circa 150-200 mq e sarà composto da un monoblocco prefabbricato ad uso ufficio, dotato di ar-redi per due postazioni archeologiche e gruppo elettrogeno, da un monoblocco prefabbricato uso deposito per l’attrezzatura di cantiere e per il provvisorio imma-gazzinamento delle cassette contenenti il materiale archeologico recuperato du-rante gli scavi stratigrafici, da due box bagno, etc. Ogni squadra avrà a disposizione un box in lamiera da posizionare in prossimità delle aree da indagare per il ricovero quotidiano dell’attrezzatura di scavo. In caso di rinvenimenti di particolare valore scientifico e/o di corredi funerari, le cassette contenenti il materiale recuperato dovranno essere trasferite quotidiana-mente presso i depositi della locale Soprintendenza, non essendo prevista la guardiania dei cantieri base durante le ore non lavorative. A cadenza mensile, o più frequentemente qualora l’organizzazione dei magazzini lo rendesse necessario, si dovranno trasferire, ad onere e cura della ditta incarica-ta, anche le altre cassette momentaneamente depositate in cantiere. Inoltre l’appaltatore dovrà mettere a disposizione di ogni cantiere i mezzi meccanici con operatore necessari per facilitare le operazioni di pulizia, scavo e rinterro, quali un miniescavatore o una terna gommata.

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Durante le ore lavorative giornaliere e per l’intera durata dei lavori archeologici sarà a disposizione un topografo; quest’ultimo dovrà gestire l’intero cantiere provve-dendo al rilevamento e georeferenziazione dei rinvenimenti e la restituzione grafica dei rilievi effettuati.

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8. LAVORI REALIZZATI CON PREDEDENTE APPALTO Come detto precedentemente, i lavori di site preparation furono iniziati, ancorchè parzialmente, nel luglio 2008 e poi interrotti definitivamente a febbraio 2009; alla sospensione è quindi seguita l’interruzione del contratto di appalto e la liquidazio-ne dell’Impresa appaltatrice. E’ stato quindi redatto uno stato di consistenza del cantiere che ha puntualizzato le opere realizzate dall’impresa, siano esse di con-tratto che opere provvisionali di cantierizzazione. Relativamento ai lavori di contratto, si è lavorato nell’area del Centro Oli, in alcuni tratti della strada di accesso e della strada circolare, si è lavorato nelle aree di colmata D9, D2 e D12; in quest’ultima in particolare sono stati conferiti circa 121.000 mc di terreno. Al fine di migliorare l’accessibilità alla D12 il traffico era sta-to deviato lungo la strada vicinale Petrini, opportunamente sistemata. Lungo la Strada Provinciale 103 e nell’area GPL non si era cominciato a lavorare, per cui i luoghi sono tutt’ora nella situazione originale. Erano iniziati i lavori per l’area di cantiere n. 3 (TCF3,) dove, dopo la poreparazione dell’area, sono stati realizzate le opere impiantistiche di urbanizzazione. Per quanto attiene ai lavori non di contratto, l’Impresa aveva predisposto una serie di strade provvisionali, tra cui le strade Sarappo 1 e Sarappo 2, che saranno anco-ra utili in corso di costruzione quali diversioni provvisorie del traffico, la dove il pro-getto non permette il transito sulla strada esistente perché adeguata in sede. Di seguito si risporta un ampio stralcio della Relazione Finale dello stato di consi-stenza, utile per dare un quadro esaustivo delle lavorazioni già eseguite.

8.1. Andamento dei lavori I lavori si sono svolti, parzialmente, in conformità al progetto, al contratto, agli Or-dini di Servizio impartiti ed alle disposizioni date all’atto pratico dalla Direzione dei Lavori. La consegna dei lavori è avvenuta in forma parziale con un primo verbale in data 24 luglio 2008. In tale data sono stati consegnati, in particolare, i seguenti lavori: la strada di accesso e perimetrale per la sola parte ricadente nel territorio di Corle-to Perticara; l’area PIP in località Tempa Rossa del Comune di Corleto Perticara; il sito di colmata indicato nel progetto esecutivo con la sigla D9; il sito di colmata indicato nel progetto esecutivo con la sigla D12; e pertanto sono rimaste escluse le rimanenti opere di contratto ed in particolare: la strada di accesso nel tratto indicato in territorio di Guardia Perticara, per manca-to rilascio del Permesso a Costruire da parte della Amministrazione Comunale; il sito di colmata indicato nel progetto esecutivo con la sigla D5 per disponibilità parziale delle aree;

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il sito di colmata indicato nel progetto esecutivo con la sigla D8 per mancata di-sponibilità delle aree; la Strada Provinciale 103 per mancanza di protocollo di accordo con la Provincia di Potenza; l’area dell’impianto GPL all’interno dell’area PIP del Comune di Guardia Perticara per indisponibilità delle aree e perchè il relativo progetto era in fase di revisione da parte del progettista dell’impianto. In data 28 agosto 2008, si è provveduto alla seconda consegna parziale dei lavori, limitatamente al tratto della strada di accesso in comune di Guardia Perticara, es-sendo stato rilasciato dall’Amministrazione Comunale il Permesso a Costruire per il tratto di strada di competenza. L’Impresa ha presentato un programma dei lavori in cui il cantiere è stato suddivi-so in tanti settori quante erano le imprese raggruppate in ATI: A&C Road: dal km. 0+000 al km 2+300 Impresa Eredi Bernardo; A&C Road: dal km. 2+300 al km 4+680 Impresa Bulfaro; A&C Road: dal km. 4+680 al km 7+040 Impresa Leone; A&C Road: dal km. 7+040 al km 8+400 Impresa Leone; A&C Road: dal km. 8+400 al km 10+371 Impresa Bernardo; Centro Oli: Impresa Ferrara; Dumping area D9: Impresa Donnoli; Dumping area D12: Imprese Carone, COEMA e Aliano; TCF3: impresa Ferrara. I lavori sono iniziati con andamento lento a causa dei vincoli alle lavorazioni impo-sti dalla locale Soprintendenza Archeologica. Infatti l’assistenza archeologica agli scavi si è concretizzata nell’ordine di esecuzione di tali lavorazioni per strati di spessore limitato (10 – 30 cm) e con mezzi di piccola potenza e dotati di benna piccola, con frequenti interruzioni a seguito di ritrovamenti localizzati di interesse archeologico. Tali modalità operative sono state applicate, sia nelle fasi di scotico superificiale che di scavo profondo, su tutte le aree di cantiere, ossia nell’area del Centro Oli, lungo la strada di accesso e nelle aree di stoccaggio definitivo dei ter-reni di risulta (dumping area), e per tutta la durata del cantiere. L’interesse archeologico ha determinato anche la sospensione parziale dei lavori in alcune aree: la sospensione parziale n. 1 ha determinato l’interruzione dei lavori nel tratto inizia-le della strada di accesso in data 3 settembre 2008; la sospensione parziale n. 2 ha determinato l’interruzione dei lavori in un tratto in-termedio della strada di accesso in data 15 settembre 2008;

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Inoltre per dar modo agli archeologi di approfondire il rilievo di alcuni ritrovamenti sia lungo la strada di accesso che nella dumping area D12, sono rimaste interdet-te ai lavori diverse zone per periodi da pochi giorni ad alcuni mesi. In questi casi non è stata verbalizzata una sospensione parziale perché l’Impresa, con spirito di collaborazione, si è fatta onere del disagio predisponendo opportuni appronta-menti o modificando l’ordine o il programma delle lavorazioni. Nel mese di luglio 2008, compresa la prima settimana di agosto, successivamente alla consegna parziale dei lavori, le lavorazioni hanno avuto inizio con le attività di scotico nell’area del TCF3 e nel sito della dumping area D9, ed è strata preparata la variante stradale lato Gorgoglione (Strada vicinale Petrini) come descritta dall’Impresa in fase di gara quale proposta migliorativa. Immediatamente si è ma-nifestato il problema del rallentamento delle lavorazioni per ottemperare alle pre-scrizioni degli archeologi. Nell’area del Centro Oli non si sono iniziate le lavorazioni in quanto tali aree erano sottoposte a vincolo archeologico e non si disponeva del-le necessarie prescrizioni operative da parte dei responsabili archeologi. I lavori sono stati interrotti, non sospesi, per il periodo estivo compreso tra l’11 ed il 22 agosto. Alla ripresa dei lavori si prosegue con l’attività di scotico e scavo nelle aree TCF3, D9, D12 e strada di accesso. Nell’area TCF3 inizia la costruzione del muro di so-stegno in gabbioni. Le lavorazioni in area D12 vengono eseguite come prescritto dalla DL, compresi i drenaggi previsti in progetto. Pertanto alla fine del mese di settembre 2008 sono state iniziate le attività di scoti-co nell’area del Centro Oli, sono state ultimate nelle aree TCF3, dove sono anche in via di ultimazione i gabbioni, nella D9 e D12 dove si è iniziato a realizzare i dre-naggi; lungo la strada di accesso sono state posizionate le recinzioni di cantiere, iniziati gli scavi di scotico e sbancamento e la realizzazione delle strade tempora-nee indispensabili per la chiusura al traffico di alcuni tratti della strada esistente. Nel mese di ottobre 2008 si procede con gli sbancamenti nell’area del Centro Oli, con conferimento alla D12 del terreno di risulta, mentre nell’area TCF3 vengono realizzate le reti infrastrutturali e nella D9, completate le trincee drenanti, si inizia la costruzione del muro di valle in terra armata. Per quanto attiene alla strada di ac-cesso, è in corso il completamento delle viabilità alternative, sia di progetto che di iniziativa dell’Impresa, e sono in corso le lavorazioni previste consistenti in scavi di sbancamento, realizzazione di materassi e anticapillare al di sotto dei rilevati, ese-cuzione di trincee drenanti, cunette e tombini. La dumping area D12 ha ricevuto 80.000 mc di terreno di risulta dagli scavi (è quasi piena per la parte autorizzata), ma è occupata parzialmente dagli archeologi in seguito ad un ritrovamento di loro interesse. L’ultima parte del mese di novembre 2008 è stato caratterizzata da maltempo, che ha limitato l’esecuzione degli scavi nel Centro Oli. Comunque durante il mese è proseguita la costruzione delle opere d’arte della D9, con particolare riguardo al

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muro in terra armata completato oltre il 90% ma anche ai tombini per la raccolta delle acque, le lavorazioni lungo la strada con esecuzione di sbancamenti, cunet-te, tombini, posa di materassi drenanti e strati anticapillare, la costruzione di muri in c.a. ed è iniziata la costruzione di alcune paratie. In particolare per quella tra le sezioni 94 e 98 si è manifestato che, dopo l’esecuzione dei primi pali in terreno sciolto, le formazioni in posto sono risultate di tipo lapideo molto cementate, per cui si è stabilito di non completare la paratia prevista nel tratto e sostituire parte dell’opera di sostegno con gabbionate. La D12 come prevista in progetto è stata colmata completamente, a meno di una parte interessata dalle ricerche stratigrafi-che degli archeologi stimata 9.000 mc, per cui essa è stata estesa verso valle anti-cipando il progetto della D2/12 (prevista in Perizia 1) ed innalzata per circa 1.0 m. Il mese di dicembre 2008 è stato caratterizzato da piogge diffuse e persistenti, per cui i lavori di scavo sia nel Centro Oli che lungo la strada non sono progrediti. Si è potuto lavorare saltuariamente alla costruzione dei muri e dei gabbioni lungo la strada, all’esecuzione delle cunette, tumbini e dei pali delle paratie. Anche i mesi di gennaio e febbraio hanno visto progredire molto limitatamente gli scavi a causa delle condizioni metereologiche avverse, mentre è proseguita la rea-lizzazione delle opere d’arte lungo la strada ed il completamento delle opere infra-strutturali, strutturali e di completamento dell’area TCF3. Il giorno 17 del mese di febbraio del 2009 i lavori venivano totalmente sospesi a causa del provvedimento del Tribunale di Potenza emesso in data 12.02.2009. In seguito a questo il Responsabile della Committente dava disposizioni alla Direzio-ne Lavori ed all’Impresa che si attuassero tutte le lavorazioni ed operazioni mini-mali per la messa in sicurezza del cantiere, quali la regimazione delle acque, la stabilizzazione degli scavi, il ripristino delle recinzioni, la segregazioni delle aree a rischio. Tali operazioni sono state eseguite secondo le disposizioni impartite sul posto dal personale della Direzione Lavori e di quello deputato al coordinamento per la sicurezza.

8.2. Prove e certificazioni in corso d’opera Durante lo svolgimento dei lavori sono state richieste dalla Direzione dei Lavori, oltre ai prelievi di cls ed acciaio previsti da normativa, le seguenti prove: Dumping area D9: N. 17 prove di carico su piastra N. 8 prove di classificazione delle terre N. 3 prove Proctor N. 5 prova densità in situ Dumping area D12:

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N. 31 prove di carico su piastra N. 6 prove di classificazione N. 4 prove Proctor N. 3 prove densità in situ Area TCF3: N. 2 prove di carico su piastra N. 8 prove di classificazione N. 3 prove Proctor N. 2 prove densità in situ Strada di accesso e circolare N. 14 prove di classificazione N. 1 prova Aasho mod. N. 17 prove di carico su piastra Prove per la correzione dei piani di posa dei rilevati e del corpo dei rilevati median-te la tecnica della stabilizzazione delle terre con l’impiego di calce. Tutte le prove anzidette sono state eseguite dal Laboratorio Prove sui Materiali da Costuzione Gaia Emprise Srl di Viggiano (PZ), preventivamente approvato ed auto-rizzato dalla Direzione Lavori.

8.3. Variazioni apportate Le principali variazioni apportate sono consistite in quelle disposte con Ordine di Servizio dalla Direzione Lavori e dalla Committente. Variazione sostanziale ha riguardato la dumping area D2/12, la quale è stata inizia-ta direttamente sulla scorta della Perizia di variante n. 1. Minori variazioni sono sta-te apportate nell’esecuzione di un muro in c.a. (VOI n. 11), realizzando tratti di rac-cordo con le zanelle alle estremità. Modeste variazioni sono state impartite con gli Ordini di Servizio emessi in corso d’opera. Una variazione significativa al progetto a base di gara riguarda la programmazione e la fasizzazione delle lavorazioni, soprattutto per la strada di accesso. Infatti men-tre il progetto prevedeva l’esecuzione per tratti al fine di minimizzare il disagio al traffico locale e mantenere sempre l’accesso alle singole proprietà o ai fondi, l’Impresa ha preferito realizzare, o meglio ripristinare, alcune strade esistenti in modo da poter deviare il traffico locale e chiudere completamente la viabilità per

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lunghi tratti della strada esistente. In quest’ottica sono state preparate le cosiddet-te strade “Sarappo 1” e “Sarappo 2”, mentre altre strade temporanee sono state ordinate dalla Committente al fine di minimizzare i disagi per i residenti (VOI n. 8, 9 e 10). Durante il corso dei lavori, a seguito di specifiche disposizioni del Rappresentante della Committente nonché Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione, so-no state eseguite diverse lavorazioni extra-contrattuali. Per ciascuna di esse la Committente ha emesso delle Istruzione di Ordine di Variazione (VOI) che di segui-to si elencano: VOI n. 1: Asfaltatura strada temporanea denominata asse “U” come da Ordine di Servizio n. 1; VOI n. 2: Realizzazione di strada provvisoria mediante l’asfaltatura della strada tra le sez. 61-69, per consentire la realizzazione della gabbionata tra le sez. 65-69; VOI n. 3: - Ripiantumazione noci tra sez. 37 e sez. 35; Rimozione pietre per realizzazione strada provvisoria denominata asse “N”; Realizzazione portali in legno. VOI n. 4: Messa in sicurezza della scarpata a monte della fondazione dell’argine in terra rinforzata Dumping 9, mediante asportazione del terreno instabile e creazione di una banca intermedia per evitare smottamenti; VOI n. 5: Ripristino strada Comunale Trenta Carlini per viabilità alternativa; VOI n. 6: Ripristino strada Comunale in frana per viabilità alternativa; VOI n. 7: Segnaletica stradale e manutenzione strade come concordato con VVUU e Carabinieri; VOI n. 8: Realizzazione strada alternativa per collegamento masseria Lombardi; VOI n. 9: Realizzazione strada alternativa per garantire la viabilità al traffico locale tra le sez. 246-254; VOI n. 10: Realizzazione strada alternativa tra le sez. 235-244, per evitare che si creino ulteriori fessurazioni al fabbricato esistente adiacente alla strada, per il pas-saggio dei mezzi di cantiere; VOI n. 11: Prolungamento muro tra le sez. 259 e 262; VOI n. 12: Caratterizzazione dei terreni (D.Lgs 152/06 art. 186); VOI n. 12A: Manutenzione stade esistenti e strade alternative; VOI n. 13: Rallentamento lavori tra le sez. 277-79, causa rinvenimento di una strut-tura antica e trasporto terreno da area archeologica 4 in zona ST2 sez. 90 ad area di stoccaggio temporaneo; VOI n. 15: Fornitura e posa in opera di segnaletica stradale strada Sarappo 3 e bi-vio Gorgoglione + noleggio cisterna Sig. Lombardi; VOI n. 16: Messa in sicurezza cantiere causa sospensione lavori; VOI n. 17: Impianto idraulico ed elettrico da pozzo ad abitazione del sig. Lombardi Luigi.

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8.4. Stato di consistenza e stato finale dei lavori Il Direttore dei Lavori è stato incaricato della redazione di uno Stato di Consisten-za, in conseguenza dell’interruzione dei lavori. Le operazioni per la redazione dello Stato di Consistenza sono iniziate il giorno 18/11/2009 con l’esecuzione dei rilievi topografici delle aree dei lavori, con il rilievo a terra di tutti i manufatti e le opere realizzate, con la schedatura dei materiali a piè d’opera e delle forniture. Tutte le operazioni di campagna sono state eseguite in contraddittorio con l’Impresa, e di tali operazioni è stato redatto quotidianamente apposito verbale sottoscritto dal rappresentante della Direzione Lavori e dal rap-presentante dell’Impresa. La descrizione grafica e fotografica dei lavori eseguiti è stata illustrata in 103 ela-borati grafici così ripartiti: Strada di accesso e circolare n° 41 documenti grafici Centro Oli n° 9 documenti grafici Dumping area D9 n° 6 documenti grafici Dumping area D12 n° 3 documenti grafici Dumping area D2/12 n° 10 documenti grafici Area di cantiere 3 (TCF3) n° 10 documenti grafici Strade temporanee e di cantiere n° 6 documenti grafici Ordini di Variazione (VOI) n° 18 documenti grafici Di seguito si descivono le singole situazioni, le evenienze, le opere, i materiali e le forniture che sono stati rilevati.

8.4.1. Strada di Accesso Sezioni 1 – 26: Questo tratto di strada è stato recintato fin dall’inizio dei lavori, quindi è iniziato lo scavo del terreno superficiale vegetale che è stato effettuato dalla sezione 7 alla 25. Queste operazioni di pre-scavo sono state eseguite sotto il controllo degli archeologi i quali, in considerazione di alcuni ritrovamenti effettuati, hanno imposto di sospendere i lavori per poter effettuare ricerche. Tali ricerche pe-rò non hanno mai avuto inizio in questo tratto, per cui la sospensione non è mai stata rimossa. Sezioni 25 – 34: In questo tratto di strada si è verificato un errore di tracciamento da parte dell’Impresa, per cui i muretti tra le sez. 26 e 32, in destra salendo, e quel-lo tra le sez. 27 e 28, a sinistra, sono stati realizzati in posizione errata di circa 2.0 metri verso l’interno della curva. La Direzione Lavori, accortasi dell’errore, prima di far demolire le opere realizzate in posizione errata, ha verificato se fosse possibile

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modificare l’asse stradale in modo da contemperare la modifica, rimanendo sem-pre all’interno dell’area acquisita. Poiché tale verifica ha dato risultato positivo, si è preso atto della modifica che sarebbe stata successivamente formalizzata. Sezioni 32 – 52: Dopo la prima fase di scotico effettutata con l’assistenza degli ar-cheologi, che hanno imposto frequenti fermi alle operazioni per permettere il rilievo di strutture e drenaggi puntuali, i lavori hanno proceduto come da progetto, con la preparazione del piano stradale, in rilevato fino alla sezione 41, quindi in scavo e poi di nuovo su rilevato in terra armata. Fino alla sezione 46 è stato preparato il pi-ano di posa, stesi i materassi reno e lo strato anticapillare sopra un tessuto non tessuto. Sezioni 52 – 61: In questo tratto, non si è potuto lavorare. Il progetto prevedeva l’adeguamento in sede della strada esistente, con la realizzazione di una strada temporanea denominata Asse “N” per il mantenimento del viabilità locale. I lavori di costruzione sono iniziati con lo sbancamento e la realizzazione della fondazione stradale, ma a causa di un problema sorto successivamente con il proprietario del terreno, non si è potuto completare questo asse di viabilità alternativa e le lavora-zioni nel tratto sono state sospese. Sezioni 61 – 89: Anche per questo tratto di strada, escluso il tratto tra le sez. 61 e 66, il progetto prevedeva l’adeguamento in sede e la costruzione di una viabilità temporanea da reallizzarsi in parte con l’allargamento della strada esistente ed in parte con un nuovo segmento denominato Asse “U”. In realtà l’Impresa ha preferi-to realizzare un’unica strada temporanea in modo da svincolare completamente il cantiere in questo tratto. Questa strada temporanea quindi è stata realizzata un po’ più lunga e, nel tratto iniziale, più larga di quanto previsto in progetto. Successi-vamente, avvicinandosi la stagione invernale, essa è stata bitumata per ragioni di sicurezza del traffico, a seguito di specifico Ordine di Servizio. Nel tratto compreso tra le sezioni 66 e 79 è stata realizzata una gabbionata, con modeste modifiche locali rispetto al progetto; per la costruzione di alcuni dei gabbioni sono state uti-lizzate pietre non idonee, che si sono sfaldate a seguito dell’azione degli agenti atmosferici, come rilevato in sede di compilazione dello Stato di consistenza. Sezioni 89 – 104: Questo tratto di strada comprende un’ampia curva che delimita un terreno ricco di acqua, come dimostrato anche dalle antiche, o vecchie, struttu-re ed opere di dranaggio che sono venute alla luce , soprattutto tra le sez. 90 e 94, e che sono state rilevate in dettaglio dagli archeologi imponendo ripetute interru-zioni alle lavorazioni. In questo tratto, tra le sezioni 94 e 100 era prevista la realiz-zazione di una paratia essendo stata evidenziata la presenza di un corpo di frana. In realtà, dopo aver effettuato i primi pali del DN 800 tra le sezioni 99 e 100, i terre-ni in posto sono risultati a matrice lapidea per cui si è deciso di non proseguire

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con la paratia di pali ma di completare l’opera di sostegno con gabbioni, in modo da ottenere il duplice beneficio di risparmare tempo e soldi. Per tale motivo la pa-ratia non è stata completata ma sono stati eseguiti gli scavi (tra le sez 95 e 99) i-donei per il posizionamento di una gabbionata, secondo un progetto predisposto dalla Direzione Lavori. La copiosa presenza d’acqua che si è evidenziata in quest’area ha suggerito anche la posa di drenaggi a monte dell’asse stradale, e parallelo ad esso tra le sezioni 90 e 92, ed una modifica alla posizione del tombino tra le sezioni 89 e 90. Sezioni 104 – 114: In questo tratto non sono state effettuate lavorazioni a causa del ritrovamento di una necropoli di interesse archeologico tra le sezioni 105 e 107, e per la necessità di minimizzare i tempi di lavorazione in quanto questo tratto di strada sarebbe stato adeguato in sede e la lavorazione avrebbe comportato la chiusura completa della strada per tutto il tempo dei lavori. Sezioni 104 – 235: I lavori in questo tratto non sono mai iniziati. Sezioni 235 – 247: Lavorazioni vere e proprie in questo tratto non sono state ese-guite, ma solo le recinzioni, lo scotico e la preparazione dei piani. Un modesto in-tervento è stato introdotto tra le sezioni 244 e 246 per bonificare un piccolo disse-sto che si era manifestato sotto la strada, lato sinistro. Si segnala che la strada, qui praticamente sempre in adeguamento in sede, tra le sez. 241 e 243 passa vicino ad una casa rurale abitata. Poiché il proprietario aveva segnalato la comparsa di piccole lesioni alla struttura, ed anche per migliorare l’accesso alla proprietà, era stato deciso di introdurre una piccola modifica all’asse stradale allontanandolo di circa 2.5 metri dalla casa in questione. I n questo tratto inoltre è stata riscontrata la presenza di un cumulo di materiale ari-do, per drenaggi, che evidentemente era stato approvvigionato dall’Impresa ma non ancora utilizzato. Al termine di questo tratto si innestano le strade provvisionali Sarappo 1 e Trenta Carlini, rispettivamente in destra e sinistra. Sezioni 247 - 256: Anche questo tratto di strada doveva essere adeguato in sede, per cui era stata predisposta una viabilità temporanea, sulla sinista, per permettere l’accesso alla strada che, tra l’altro, conduce al pozzo Tempa Rossa 1. Lungo questo tratto di strada è stata parzialmente realizzata la cunetta in calcestruzzo sul lato sinistro, tra le sez. 249 e 253. I lavori sono stati interrotti durante la costruzione di quest’opera, per cui sono rimaste in vista le armature dell’ultimo tratto predispo-ste prima del getto del conglomerato cementizio. In questo tratto di strada, com-pletati gli scavi, è stato posato lo strato anticapillare.

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Sezioni 256 – 291: Questo tratto di strada è stato chiuso completamente al traffico. Il progetto prevedeva per questo tratto di strada la formazione di rilevati, anche con terre armate, e la costruzione di muri di sostegno. E’ stato quindi costruito il muro tra le sezioni 269 e 272 ma non è stato completato il rinterro a tergo con ma-teriale arido; questo muro è completato come da progetto per quanto attiene alla parte strutturale, ma in sede di rilievo per la redazione dello Stato di Consistenza è risultato che è stato costruito circa 70 cm più in alto di quanto previsto in progetto. Il muro tra le sezioni 259 e 262 è stato invece completato ma, secondo le indica-zioni della Direzione Lavori, è stato modificato in corso d’opera alle due estremità per estendere la ritenuta della scarpata a monte e per migliorare il raccordo con la cunetta più bassa prevista sia a monte che a valle. Non è stato completato invece il muro tra le sezioni 277 e 281: sono state infatti realizzate le fondazioni per i primi 52 metri (a fronte di 78 m previsti) e la parte in elevazione per il primo salto di 14,50 metri. A tergo dei primi due muri, inoltre, era stato concordato di posizionare le canalizzazioni per i cavi telefonici, ragion per cui il rinterro era stato fatto in parte. Sul lato destro sono stati fatti scavi e sbancamenti per la preparazione del terreno alla posa dei rilevati e delle terre armate previste. Si segnala inoltre che tra le se-zioni 281 e 290 era stata predisposta una variante al tracciato stradale, per asse-condare le esigenze dei proprietari ivi residenti (masseria Lombardi). I relativi lavori erano iniziati con la effettuazione dello sbancamento tra le sez. 285 e 287. Anche in questo tratto sono segnalati cumuli di materiale arido per drenaggi, approvvi-gionato per il rinterro dietro i muri ma non utilizzato. Lo strato drenante contro la risalita capillare è stato steso tra le sezioni 256 e 260, tra le sezioni 267 e 269, tra le sezioni 271 (esclusa) e 275. Sezioni 291 – 299: Non è stata eseguita nessuna lavorazione sulla sede stradale, ma è stata predisposta una viabilità alternativa, a valle, per mantere l’accesso ai fondi da parte della proprietà e per dare continuità al cantiere. Sezioni 299 – 329: In questo tratto è stata mantenuta la percorribilità della strada esistente, ma solo per uso interno al cantiere, non essendosi ravvisata la necessità di predisporre una viabilità alternativa. Tra le sezioni 300 e 304 il progetto prevedeva la esecuzione di una paratia della lunghezza complessiva di 86 metri, completata alle estremità da muri di raccordo in calcestruzzo. Di quest’opera sono stati realizzati i pali, del diametro di 80 cm ed interdistanza di 100 cm, ma non il cordolo di collegamento in testa ne gli scavi. Tra le sezioni 321 e 324 è stata iniziata la realizzazione di un muro di sostegno, con la esecuzione della fondazione, realizzata per 28 metri dei 50 m previsti. Lungo tutto il tratto in questione, che come gli altri è stato recintato su ambo i lati con rete arancione in materiale plastico, sono stati effettuati, sui lati della strada esistente, gli sbancamenti per l’asportazione del terreno vegetale, ed in sede stra-

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Revision 04 Status AFC Document Type : REP System / Subsystem : NAP Discipline : CIV Rev Date : 21 Ottobre 2010 Contractor document number : IT-TPR-SP-RPA-701513_rev04.doc Page 59 of 73

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dale la rimozione dello strato di asfalto. Si segnala all’altezza delle sezioni 307 – 308 un cumulo di materiale arido per drenaggi. Sezioni 329 – 334: Nessuna lavorazione è stata intrapresa in questo tratto che è stato interessato, per praticamente tutto il periodo dei lavori, da scavi di interesse archeologico sull’interno della curva. L’area non è mai stata svincolata dalla So-printendenza Archeologica. Sezioni 334 – 357: In questo tratto di strada si è potuto lavorare poco, sia perché l’impresa era maggiormente impegnata in altri fronti, sia per i vincoli imposti alle lavorazioni dalla Soprintendenza Archeologica. Il tratto è stata interdetto comple-tamente al traffico, sono stati fatti alcuni sbancamenti lateralmente ed è stato a-sportato il tappeto di asfalto della strada esistente. Sezioni 357 – 424: Il tratto di strada che inizia dal bivio per Pietrapertosa e costeg-gia tutta l’area del Centro Oli non è stata oggetto di lavorazione. La pavimentazio-ne è stata in parte demolita e sono stati fatti alcuni sbancamenti dopo la sezione 411, ma esclusivamente per motivi logistici dell’Impresa legati alla movimentazione dei mezzi di cantiere verso le Dumping Area, di cui si riferisce più avanti, e non per la esecuzione delle lavorazioni in progetto per la realizzazione della strada. Sezioni 424 – 463: In questo tratto sono eseguiti lavori di sbancamento sia superfi-ciale, con asportazione dello strato vegetale, che profondi. Infatti il tratto tra le sez. 430 e 434 era previsto in trincea, con gabbionate da entrambe le parti alte fino a 7.0 metri, ed anche tra le sezioni 442 e 446 era prevista un’opera di sostegno in gabbioni; gli scavi sono stati eseguiti pertanto fino alla sezione 446, dove avevano raggiunto la quota del piano di posa della fondazione stradale o delle gabbionate. Più avanti, dalla sez. 449 ad oltre la 453 era prevista la costituzione di un rilevato in terra rinforzata, per uno sviluppo longitudinale di 152 metri ed un’altezza massima di 10.0 metri, per cui il piano di posa del rilevato era stato scavato e predisposto a gradoni, come da progetto. Al fine di proteggere gli scavi, successivamente al fermo del cantiere per disposi-zioni dell’autorità giudiziaria, in questo tratto erano stati eseguiti interventi di prote-zione e regimazione idraulica, ma nonostante questo i piani di posa delle opere si presentano attualmente degradati dalla lunga esposizione agli agenti atmosferici. A margine di questo tratto di strada sono ancora presenti cumuli di terra, risultanti dagli scavi, pronti per essere smaltiti definitivamente o, in parte, per essere utilizza-ti per la costituzione di rilevati, se ritenuti idonei. Sezioni 472 – 483: In questo tratto sono stati eseguiti gli scavi di sbancamento per la preparazione del piano stradale e del piano di posa di un muro in c.a. In occa-sione degli scavi si è palesata l’esistenza di una coltre di frana dove si darebbe

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dovuto realizzare il muro, per cui la Direzione Lavori aveva ordinato l’esecuzione di scavi per l’arretramento della scarpata ed aveva proposto di realizzare un’opera di sostegno di tipo flessibile, in gabbioni, in sostituzione dell’opera rigida quale è da considerarsi il muro in c.a.. In questi ultimi due tratti sono stati realizzati solo lavori di sbancamento e scavo, ma non era stata relizzata alcuna opera d’arte, seppure parzialmente. Nei tratti successivi, fino alla sezione 524 di chiusura della strada perimetrale, non è stata eseguita dall’ATI Ferrara nessuna lavorazione connessa al progetto della strada di accesso e circolare. Durante la costruzione della strada di accesso e perimetrale, le terre di scavo sono state temporaneamente accumulate in prossimità delle aree di lavorazioni, su ter-reni resi disponibili all’Impresa dalle relative proprietà, o su terreni già acquisiti dal-la committente. Si segnalano queste aree di deposito temporaneo, che sono state dettagliatamente rilevate e riportate negli allegati grafici. In particolare sono state rilevate due aree, lungo la strada, utilizzate rispettivamente dalle imprese Eredi Bernardo e Leone, ed una terza area, in prossimità del Centro Oli, utilizzata dall’Impresa COEMA. Complessivamente lungo la strada di accesso sono stati eseguiti quasi 127.800 mc di scavi di sbancamento, oltre a 3.500 mc per le strade temporanee, ed aspor-tati 10.000 mq di pavimentazione stradale, sono stati stesi 2.950 mq di materassi metallici tipo Reno, utilizzati oltre 23.000 mq di tessuto non tessuto. Due muri, lun-ghi rispettivamente 44,20 e 63,0 metri, sono stati realizzati completamente per la parte strutturale, mentre di altri due sono state realizzate, parzialmente, le fonda-zioni ed un breve tratto in elevazione. Sono stati gettati i pali di una paratia di 86,0 metri e di un’altra per 14,0 metri, e sono stati realizzati 1111 mc di gabbionate, di cui 74,50 mc non accettabili perché realizzate parzialmente con materiale non ido-neo. Sono inoltre stati realizzati n. 7 tombini con tubazioni prefabbricate in cls di 1.500 mm di diametro, e 361 metri di trincee drenanti.

8.4.2. Centro Oli Nell’area del Centro Oli sono stati solamente eseguiti scavi di asportazione del ter-reno vegetale superficiale e di sbancamento. La maggior parte degli scavi sono stati realizzati nell’area che affianca la strada perimetrale tra le sezioni 401 e 418, dove è prevista la piattaforma destinata a contenere il serbatoio dell’acqua, ma anche nell’area cosiddetta “TCF3”, che nell’assetto finale è destinata a diventare un parcheggio di superficie, dove sono stati previsti, tra l’altro, gli accantieramenti principali dell’Impresa e gli uffici direzionali della Committente e della Direzione La-vori.

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Si stima che siano stati scavati quasi 170.000 mc di terreno, di cui 121.000 sono stati smaltiti definitivamente in dumping area, mentre parte del materiale scavato è stato accumulato localmente per un successivo riutilizzo, in quanto al momento dello scavo era risultato idoneo per la costituzione di rilevati, e parte del materiale, ritenuto idoneo a seguito di specifiche analisi, è stato utilizzato per il rilevato in ter-ra rinforzata della D9 Si segnala che a causa delle copiose ed insistente precipitazioni dell’autunno-inverno 2008-2009 la scarpata realizzata a sud della piattaforma del serbatoio dell’acqua è franata in alcuni punti, come risulta evidente dai rilievi che sono stati effettuati sul terreno in occasione della redazione di questo Stato di Consistenza.

8.4.3. Dumping area D9 Delle quattro dumping area previste in progetto, ne sono state predisposte solo due: la D9, ubicata a Nord-Est del Centro Oli, per una capacità prevista di 138.000 mc e la D12, ad Est raggiungibile percorrendo la strada per Gorgoglione – Guardia Perticara, della capacità di 150.700 mc. L’area di colmata D9 è costituita da una vallecola che verrà riempita col materiale di risulta dagli scavi, previa lavori di preparazione consistenti nell’asportazione del terreno vegetale, che è stato sistemato a margine dell’area per un successivo riuti-lizzo per la copertura finale, dalla realizzazione di un sistema di drenaggio sul fon-do e dlla costruzione di un muro in terra rinforzata a valle, con funzione di soste-gno della colmata e chiusura. Completavano il lavoro le cunette per la regimazione idraulica delle acque superficiali e le recinzioni a protezioni delle scarpate più ripi-de. Insieme alla preparazione dell’area del TCF3 per gli accantieramenti, i lavori in quest’area hanno avuto inizio immediatamente dopo la consegna dei lavori. Le prime attività messe in atto sono state l’asportazione del terreno vegetale su tutta la superficie e lo scavo per la fondazione del rilevato in terra rinforzata. Questi lavo-ri sono stati fortemente condizionati dalle metodiche operative imposte dalla Sor-pintendenza Archeologica. In occasione dello scavo per la fondazione del rilevato di valle, si è verificata la mi-naccia di un dissesto localizzato che ha consigliato di alleggerire la scarpata a monte (Ordine di Servizio n. 2) per motivi sia di sicurezza delle lavorazioni sia per il mantenimento dell’integrità dei suoli.

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Per la costruzione del rilevato in terra rinforzata sono stati utilizzati terreni di risulta dagli scavi del Centro Oli, che sono risultati corrispondenti alle specifiche di capi-tolato sia per fuso granulometrico che per caratteristiche mineralogiche. Tutta la costruzione del manufatto è stata attentamente monitorata dalla Direzione Lavori, che ha anche invitato due volte un tecnico della Tenax a verificare le moda-lità realizzative ed indirizzare l’Impresa, ed ha richiesto la esecuzione di prove sui materiali e prove di carico su piastra per la verifica del grado di costipamento rag-giunto. In particolare sono state eseguite 8 prove di classificazione, 5 prove di densità in sito, 3 prove Proctor e 17 prove di carico su piastra, queste ultime sia sul piano di fondazione che sui diversi strati durante la costruzione. Si può pertanto affermare il materiale utilizzato è stato pre-qualificato secondo i criteri e le procedure indicati nel Capitolato Speciale di Appalto – parte tecnica, e che i materiali e i lavori effettuati rispondono alle specifiche tecniche del progetto esecutivo e alle norme e leggi vigenti in materia; la scelta di utilizzare il materiale di scavo proveniente dalla vicina area del Centro Oli ha permesso di ottimizzare il la-voro nei tempi di esecuzione senza detrimento della qualità finale. Per quanto riguarda il completamento dei lavori, il rilevato in terra armata è stato completato per oltre il 90%, mancando gli ultimi due metri per il completamento dell’opera, mentre i drenaggi di fondo ed il tombino in cui confluiscono i drenaggi e che attraversa il rilevato sono stati completati; solo i tombini mancano della chiu-sura. Non si può fare a meno di rilevare in questa sede che, in seguito al completo ab-bandono dell’area per un anno, si sono determinate alcune situazioni di danno alle opere realizzate che dovranno essere tenute in considerazione alla ripresa dei la-vori. La non completa regimazione delle acque, sia all’interno dell’area di futura colmata (circa 3 ettari) che provenienti dall’esterno ha causato la formazione di numerosi rivoli di erosione da ruscellamento superficiale, che hanno portato all’alterazione del terreno superficiale, già scavato, ed al danneggiamento di molti dei drenaggi già realizzati. Infatti canali di ruscellamento, anche molto profondi, si sono formati a fianco dei drenaggi, sull’esterno del tessuto non tessuto, provocan-do il danneggiamento dei drenaggi stessi, la rottura del TNT e la dispersione del materiale arido di riempimento. I danni rilevati ad oggi comunque non precludono la stabilità dell’opera di contenimento né quella globale del pendio. Preme, infine, riassumere ciò che è apparso evidente dalla disamina effettuata per la redazione dello SdC ed elencare le attività progettuali che andranno eseguite per assicurare che la suddetta area di colmata “Dumping D9” sia in grado di poter ricevere il materiale di scavo per il quale è stata progettata; si individuano al pro-posito tre aree di intervento:

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la struttura di ritenuta in terra armata, non completata nella parte superiore e in de-stra idrografica, dovrà essere completata come da progetto previa valutazione del-le caratteristiche del rilevato che, negli strati superiori, potrebbe essersi alterato a causa della lunga esposizione agli agenti atmosferici. Sarebbe apportuno, al pro-posito, effettuare delle indagini penetrometriche completate da un sondaggio a carotaggio; nel bacino di accumulo del materiale il ruscellamento superficiale incontrollato ha danneggiato alcuni drenaggi che dovranno essere pertanto ripristinati; inoltre la lunga esposizione agli agenti atmosferici del bacino ha comportato l’alterazione delle caratteristiche del terreno in superficie, che dovrà essere rimosso anche per tratti; dovrà essere predisposto un piano di assetto idraulico a valle della dumping area, al fine di prevenire fenomeni erosivi e di ruscellamento incontrollato che si sono manifestati a seguito delle abbondanti precipitazioni delle ultime stagioni invernali.

8.4.4. Dumping area D12 e D2/12 L’area di colmata D12 è l’unica che si è resa disponibile, se pure con delle limita-zioni, durante il corso dei lavori. Anche il questo caso il progetto prevedeva il riem-pimento di una vallecola delimitata al piede da un rilevato in terra rinforzata, ma a causa della indisponibilità della D5 che si era verificata, era stata studiata la possi-bilità di estendere la D12 verso valle, unificandola con l’area D2 già individuata ed approvata in sede di V.I.A.. Per questo motivo non è stato realizzato il rilevato di contenimento a valle e, successivamente all’asportazione del terreno vegetale, si è potuto iniziare in conferimento e lo stoccaggio definitivo in quest’area del terreno di risulta dagli scavi. Successivamente, non risolvendosi il problema di accessibilità alla D5, è stato de-ciso di introdurre in contratto, con una perizia di variante e suppletiva, il progetto della D2, unificato con la D12. Nell’area della D12 si è proceduto con l’asportazione del terreno vegetale e la pre-parazione dell’area con la realizzazione dei drenaggi, che sono stati completati come da progetto. Anche in questo sito le modalità di scavo imposte dagli archeo-logi hanno notevolmente rallentato i lavori; inoltre durante gli scavi per realizzare i drenaggi sono stati individuati i resti di un insediamento molto antico, i cui scavi si sono protratti molto a lungo durante tutto il periodo di riempimento della dumping area. Infatti si era formato un cratere molto profondo, successivamente riempito ma non completamente, per cui i suoi contorni sono ancora ben visibili. Complessivamente nella D12 sono stati collocati definitivamente oltre 121.000 mc di terreno di risulta dagli scavi.

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Nella parte più bassa della valle erano iniziati i lavori per la preparazione del sito D2/12 avente una capacità potenziale complessiva di 900.000 mc. Dopo aver bo-nificato i due piccoli invasi esistenti, si è provveduto allo sbancamento del terreno vegetale ed alla realizzazione dei drenaggi di fondo, sia laterali che lungo l’asse principale di compluvio. Quest’ultimo in particolare è stato molto danneggiato dal ruscellamento, durante il periodo di fermo del cantiere, per cui alla ripresa dei lavori dovranno essere previ-sti specifici interventi di ripristino. In quest’area non sono stati collocati terreni di risulta dagli scavi.

8.4.5. Viabilità alternativa in direzione Gorgoglione L’ATI in sede di gara aveva proposto, quale offerta migliorativa, la predisposizione di due strade alternative per l’accesso a Tempa Rossa da parte del traffico locale: una verso Corleto Perticara ed una lato Gorgoglione. Quella lato Corleto Perticara non è stata realizzata, mentre quella lato Gorgoglione, la strada vicinale Petrini, è stata preparata come da progetto, predisponendo una fondazione e successiva bitumatura. Secondo il progetto predisposto dall’ATI Ferrara la strada sarebbe stata preparata tramite tre distinte lavorazioni: scomposizione del macadam esistente, preparazio-ne della fondazione e stesa di manto bituminoso, per una lunghezza complessiva di 2650 metri. In base alle risultanze dello Stato di Consistenza, la strada è stata preparata come da progetto per una lunghezza di 2.186 metri, pari a 82,49 % del previsto.

8.4.6. Temporary Construction Facility TCF3 La cosiddetta area TCF3 avrebbe dovuto costituire il principale accantieramento e la base logistica per tutti I lavori di “site preparation”, essendo previsto un edificio ad uso uffici per la Total, un edificio per gli uffici della Direzione Lavori e dell’Impresa, ed un terzo edificio con funzione di refettorio per il personale. Com-pletavano l’installazione un locale laboratorio, un locale infermeria, una struttura per controllo accessi, un locale bagni, docce e spogliatoi, una struttura per il de-posito degli utensili da lavoro, oltre a locali tecnici quali la cabina di trasformazio-ne, il locale contatori ENEL ed i depositi dei materiali. Il sito idoneo per realizzare questa base logistica era stato individuato, già in pro-getto, nell’area destinata a parcheggi per gli uffici direzionali del costruendo Cen-tro Oli. L’area è stata predisposta effettuando lo sbancamento di un piccolo rilievo

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a lato della strada circolare e consolidando la scarpata risultante dallo scavo con un muro di gabbioni, già previsto in progetto. Occorre evidenziare che il terreno di risulta dagli scavi fu collocato a valle in dire-zione SUD-EST per formare un terrapieno di lavoro a disposizione dell’ Impresa ATI Ferrara, senza aver eseguito alcun lavoro di bonifica quali lo scotico del terre-no superficiale vegetale e la successiva preparazione del piano di posa del sud-detto terrapieno. L’Impresa, a tal proposito, a seguito di specifica sollecitazione del sottoscritto Direttore dei Lavori, presentò uno studio sulla stabilità di tale “rilevato” (Documento 5596-PC-CA3RB029B “Area di cantiere TCF3 – Stato di progetto – Verifiche di stabilità scarpata TCF3”), che però non ha fugato i dubbi sul rischio di instabilità in quanto non sono state fatte specifiche indagini sui terreni, analizzate le sezioni con i rilevati più alti e regimate le acque superficiali in sicurezza per la privata e pubblica incolumità. Il terrapieno realizzato dall’ ATI Ferrara non ha le caratteristiche che corrispondono ai “rilevati”, ancorchè provvisionali, come specificatamente descritti nel Capitolato Speciale di Appalto - Parte Tecnica. Inoltre, esso è stato eseguito senza alcuna indicazione e/o autorizzazione da parte del Direttore dei Lavori, pertanto si è ritenu-to di effettuate operazioni di messa in sicurezza dell’area per impedirne l’accesso. Il terrapieno dovrà essere rimosso dal sito; successivamente si provvederà ad una regimazione idraulica superficiale per il deflusso delle acque provenienti da monte finalizzato a evitare qualsiasi danno a valle. Sull’area di sedime delle baracche e relative corti del TCF3, dopo aver preparato l’area con gli sbancamenti e la preparazione del piano di fondazione, su cui sono state effettuate prove di carico su piastra per la verifica della capacità portante dei piani di posa delle fondazioni, sono state realizzate le opere di urbanizzazione pri-maria seguendo un progetto predisposto dall’ATI Ferrara. Sono state realizzate le fognature sia bianche, pluviali e nere, una linea di acquedotto, le linee di distribu-zione elettrica, di terra e della illuminazione esterna; sono quindi state gettate le fondazioni per gli edifici più grandi, un reticolo di travi rovesce, e per quelli minori, ed è stata disposta la recinzione ed un cancello in acciaio zincato a caldo. Durante il corso dei lavori la Direzion Lavori aveva richiesto all’Impresa, tramite Or-dine di Servizio, la presentazione di uno schema progettuale a chiarimento delle quote di progetto degli edifici, delle strade e dei parcheggi, in quanto Il piano di estradosso delle fondazioni realizzato appariva troppo basso rispetto al piano finito dei parcheggi una volta asfaltati. Questo problema è stato confermato dai rilievi eseguiti in occasione dello Stato di Consistenza, per cui il progetto di futura siste-mazione dell’area dovrà tener conto della situazione esistente.

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La sospensione totale dei lavori è avvenuta mentre erano in corso diverse lavora-zioni nell’area TCF3: all’interno di alcuni degli edifici maggiori era in corso la posa degli impianti elettrici, idrici e termosanitari; all’esterno erano in corso le lavorazioni accessorie delle reti infrastrutturali, quali il completamente dei pozzetti con la col-locazione dei chiusini in ghisa, il getto di calcestruzzo per il basamento della tettoia deposito, nonché tutti i raccordi esterni delle fognature all’impianto di trattamento delle acque reflue. Infatti erano stati appena approvvigionati i prefabbricati di cui si da conto nell’elenco delle forniture a piè d’opera, ma non sono stati realizzati i col-legamenti idraulici tra gli stessi. Inoltre l’opera avrebbe dovuto essere completata da un sistema di subirrigazione per lo smaltimento finale dei reflui trattati. Per la costruzione del TCF3 l’Impresa aveva predisposto un progetto lacunoso in alcune parti, per le quali la Direzione Lavori ed il Collaudatore statico hanno reitera-to richieste di integrazioni sempre disattese. Il Direttore dei Lavori pertanto ha stabilito che i tre edifici principali non potevano essere accettati, così come la cabina di trasformazione elettrica ed i prefabbricati per l’impianto di depurazione, che quindi si sarebbero dovuti rimuovere a cura dell’Appaltatore.

8.4.7. Materiali censiti a piè d’opera o presso luoghi diversi Il censimento dei materiali e delle forniture è stato eseguito a norma degli artt. 136 comma 1 e 138 comma 1 del Codice dei Contratti Pubblici D.Lgs. 163/2006. Non tutti i materiali censiti erano presenti in cantiere al momento della sospensione dei lavori ne della redazione dello Stato di Consistenza, ma molti di essi sono con-servati presso i magazzini delle ditte facenti parte dell’ATI Ferrara; pertanto, a nor-ma dell’art. 134 del Codice, sono stati accettati solamente i materiali effettivamente presenti in cantiere alla data del 2 Ottobre 2009 (data di delle operazioni per la re-dazione dello stato di consistenza). Di seguito si elencano tali materiali tutt’ora presenti ed accettati dalla Direzione La-vori. Per ciascuno di essi viene indicata l’ubicazione risultante al momento della compilazione dello Stato di Consistenza:

DESCRIZIONE MATERIALE QUANTITA’ UBICAZIONE ACCETTABILITA’ Tubo corrugato per dreanggi 17,50 ml D9 SI Pietrame per gabbionate 20.00 mc D9 SI Tubo in cls vibrocompresso Diam. 1500 1 A&C Road SI

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Materiale arido ghiaia per vespai e drenaggi

1017.00 mc A&C Road SI

8.5. Istruzioni di Ordine di Variazione Nel contratto sono stati introdotti dalla Committente la Richiesta di ordine di varia-zione (VOR) e la Istruzione di ordine di variazione (VOI) quali strumenti per la ge-stione delle modifiche alle lavorazioni o al progetto. I VOR costituiscono richieste proposte dall’appaltatore, mentre i VOI sono costituiscono gli ordini di variazione veri e propri, che possono essere originati dalla richiesta dell’appaltatore o da esi-genze dell’amministrazione. Come detto precedentemente, sono stati emessi dalla Committente n. 17 VOI che si descrivono di seguito: VOI n. 1 – Asfaltatura strada temporanea denominata asse “U” come da Ordine di Servizio n. 1 La asfaltatura del tratto di strada temporanea è stata decisa nel corso della riunio-ne di coordinamento tra la sicurezza e la Direzione Lavori del 26 settembre 2008. VOI n. 2 – Realizzazione di strada provvisoria mediante l’asfaltatura della strada tra le sez. 61-69, per consentire la realizzazione della gabbionata tra le sez. 65-69 Questo ordine riguarda il prolungamento della strada temporanea di progetto per deviare completamente il traffico dalla sede stradale esistente, in vista della co-struzione di un’opera di sostegno in gabbioni. VOI n. 3 – Ripiantumazione noci tra sez. 37 e sez. 35; rimozione pietre per realizza-zione strada provvisoria denominata asse “N”; realizzazione portali in legno La proprietà dei terreni su cui sarebbe passato il nuovo asse stradale ha richiesto che venissero ricollocati alcune giovani piante di noci e spostati dei cumuli di pie-tre da rivestimento, disposti nelle aree di lavoro. La sicurezza inoltre ha richiesto la esecuzione di alcuni portali in legno, per verificare il rispetto dell’altezza massima dei mezzi in transito che avrebbero potuto interferire con linee elettriche aeree. Non è stata riconosciuta in contabilità la voce “materiali” non meglio specificata, in quanto il VOI non richiedeva alcuna fornitura o approvvigionamento, oltre i normali materiali d’uso. VOI n. 4 – Messa in sicurezza della scarpata a monte della fondazione dell’argine in terra rinforzata Dumping 9, mediante asportazione del terreno instabile e crea-zione di una banca intermedia per evitare smottamenti

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Nel corso di un sopralluogo in area D9 del 1 ottobre 2008 sono state evidenziate due fessurazioni sulla parete di scavo provvisionale posizionata a monte dell’area di sedime del costruendo rilevato, che hanno denunciato la possibilità di fenomeni di instabilità dlela scarpata stessa con conseguente pericolo per le maestranze. Si è deciso pertanto di provvedere alla messa in sicurezza della scarpata medesima, arretrando lo scavo anche con iterposizione di una banca. VOI n. 5 – Ripristino strada Comunale Trenta Carlini per viabilità alternativa La sistemazione di questa strada comunale quale viabilità alternativa per il traffico locale per raggiungere l’area di Tempa Rossa è stata richiesta dalle autorità locali e cancessa dalla Committente a titolo compensativo. Sono state eseguite tutte le lavorazioni previste nel computo preventivo, allegato al VOI, con l’aggiunta della realizzazione di un tombino, della sistemazione delle cunette e della posa di guard-rail in prossimità di scarpate. VOI n. 6 – Ripristino strada Comunale in frana per viabilità alternativa come da di-segni allegati Il tratto di strada in questione non è un tratto interessato dai lavori di contratto, ma si tratta della strada che permette l’accesso al Pozzo Tempa Rossa 1 e ad un paio di masserie. Questa strada è interessata da un dissesto esteso, già noto sia alla Committente che ai progettisti, su cui la Total Italia è intervenuta ripetutamente ne-gli anni passati. VOI n. 7 – Segnaletica stradale e manutenzione strade come concordato con VVUU e Carabinieri La posa della segnaletica integrativa è stata richiesta in conseguenza di una speci-fica richiesta delle autorità di Pubblica Sicurezza. VOI n. 8 – Realizzazione strada alternativa per collegamento masseria Lombardi In conseguenza della chiusura della strada fino alla sezione 281, è stata richiesta la realizzazione di una strada che consentisse mantenere l’accessibilità alla mas-seria in questione, correntemente abitata dai proprietari. VOI n. 9 – Realizzazione strada alternativa per garantire la viabilità al traffico locale tra le sez. 246-254 Anche in questo caso è stata richiesta la realizzazione di una strada alternativa per facilitare l’accesso ai residenti ed ai fondi, in un tratto in cui le lavorazioni sulla strada esistente, in cui il progetto prevede l’adeguamento, avrebbero di fatto limi-tato l’accessibilità alle pertinenze esistenti.

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VOI n. 10 – Realizzazione strada alternativa tra le sez. 235-244, per evitare che si creino ulteriori fessurazioni al fabbricato esistente adiacente alla strada, per il pas-saggio dei mezzi di cantiere In questo caso il proprietario residente in una casa immediatamente vicino alla strada esistente aveva manifestato preoccupazione per le lavorazioni in atto vicino alla sua abitazione, segnalando la comparsa di piccole lesioni ai giunti tra le mura-ture. Per questo motivo la committente ha richiesto la realizzazione di un breve tratto di strada che allontanasse dall’abitazione il traffico veicolare. VOI n. 11 – Prolungamento muro tra le sez. 259 e 262 Il prolungamento del muro alle due estremità si è reso necessario per effettuare un raccordo in sicurezza con la zanella e per il sostentamento della scarpata dietro il muro stesso che, all’atto degli scavi, si è dimostrato di qualità più scadente rispet-to a quanto previsto in progetto. VOI n. 12 – Caratterizzazione dei terreni (D.Lgs 152/06 art. 186) Questa attività, richiesta all’Impresa dalla Committente, aveva lo scopo di caratte-rizzari i terreni di scavo ai fini del loro smaltimento definitivo, ai sensi dell’Art. 186 del Decreto Legislativo 152/2006 e s.m.i. Sono stati effettuati una serie di sondaggi con prelievo di campioni, successiva-mente analizzati in laboratorio, nelle seguenti aree: Centro Oli – 21 sondaggi Strada di accesso – 56 sondaggi Dumping area D9 – 3 sondaggi Dumping area D2/12 – 9 sondaggi Non sono state effettuate indagini nell’area GPL. Lo studio per la caratterizzazione dei terreni da scavo che è stato prodotto dall’Impresa ed è allegato al presente progetto. VOI n. 12A – Manutenzione stade esistenti e strade alternative Il traffico pesante dei mezzi di cantiere, e l’incuria, hanno danneggiato la strada esistente al punto che, a seguito di sopralluogo delle autorità di Pubblica Sicurez-za congiuntamente con i responsabili della sicurezza della Committente, si è reso necessario eseguire interventi di manutenzione ordinaria quali chiusura di buche, pulitura di cunette, rimozione di sterpaglie, regimazione delle acque. VOI n. 13 – Rallentamento lavori tra le sez. 277-79, causa rinvenimento di una strut-tura antica e trasporto terreno da area archeologica 4 in zona ST2 sez. 90 ad area di stoccaggio temporaneo Questo VOI riguarda lavorazioni effettuate dietro richiesta degli assistenti archeo-logi.

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VOI n. 15 – Fornitura e posa in opera di segnaletica stradale strada Sarappo 3 e bivio Gorgoglione + noleggio cisterna Sig. Lombardi Con questo VOI la Committente ha ritenuto necessario integrare la segnaletica e-sistente per le strade temporanee, secondo le indicazioni dei responsabili della sicurezza, e provvedere alla fornitura temporanea di un serbatoio per acqua a ser-vizio di una masseria, quale intervento di mitigazione ambientale. VOI n. 16 – Messa in sicurezza cantiere causa sospensione lavori A seguito della sospensione totale dei lavori, per intervento dell’Autorità Giudizia-ria, si è reso necessario provvedere a lavori di consolidamento di scavi e scarpate, regimazione delle acque, protezione degli scavi, che sono stati eseguiti secondo le disposizioni via via impartite dalla Direzione Lavori e dal risponsabili della sicurezza della Committente. I lavori principali sono stati eseguiti nei mesi di febbraio e mar-zo, mentre successivamente nuovi piccoli interventi sono stati richiesti dalla Com-mittente, pur senza la presenza della DL. VOI n. 17 – Impianto idraulico ed elettrico da pozzo ad abitazione del sig. Lombar-di Luigi Si è trattato di un lavoro di compensazione ambientale che la Total ha ritenuto di dover effettuare.

8.6. Lavori extra-contrattuali Gli interventi che si è ritenuto di classificare come extra-contrattuali sono quei lavo-ri che l’Impresa ha eseguito, di propria iniziativa, per attuare un proprio programma di lavorazione che consentisse una più agevole gestione del cantiere ed una ridu-zione dei tempi per il completamento dei lavori, ma che non erano previsti in pro-getto e pertanto il loro costo non è addebitabile alla stazione appaltante. Sostanzialmente si tratta della predisposizione di tre strade: le strade Sarappo 1 e Sarappo 2, la cui apertura ha permesso di chiudere alla viabilità il tratto di strada compreso tra le sezioni 247 e 355, e l’allargamento della strada che dal Centro Oli arriva alla dumping area D12 per permettere il transito nei due sensi dei dumper che trasportavano il terreno dagli scavi del Centro Oli all’area di colmata; quest’ultimo tratto di strata è stato chiuso al traffico grazie alla variante per la vici-nale Petrini già predisposta come da contratto. Le due strade Sarappo sono state realizzate preparando una fondazione stradale, su un piano compattato in modo idoneo, su cui è stato steso il conglomerato bi-tumino per un’altezza di 10 cm. Le opere sono state completate con cunette, tom-bini ove necessario e segnaletica stradale con cartelli gialli.

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Per quanto attiene la strada di collegamento tra il Centro Oli e la D12, i lavori si so-no limitati agli scavi di sbancamento, alla preparazione della fondazione stradale ed alla preparazione dei rilevati dove necessario.

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9. TEMPI DI ESECUZIONE E STIMA DELLE OPERE Il tempo utile per ultimare tutti i lavori previsti dal presente progetto è complessi-vamente stabilito in giorni 660 (seicentosessanta) naturali e consecutivi. Per l’ultimazione delle lavorazioni relative al Centro Oli, è stabilito un termine mas-simo di giorni 330 (trecentotrenta), naturali e consecutivi. In Allegato 1 si riporta il documento IT-TPR-SP-RPA-702514 in scala ridotta al fine di evidenziare le fasi di costruzione degli interventi progettualmente previsti. Per l’ultimazione delle lavorazioni relative alle Fasi 1A e 1B della strada di accesso, è stabilito un termine massimo di giorni 450 (quattrocentocinquanta), naturali e consecutivi mentre per l’area del GPL è stabilito un termine massimo di giorni 600 (seicento), naturali e consecutivi. Nel calcolo del tempo contrattuale si è tenuto conto delle ferie contrattuali e della normale incidenza delle condizioni climatiche sui lavori. Il termine di ultimazione dei LAVORI decorre dalla data del verbale di consegna del SITO ed eventualmente in caso di consegne parziali, decorre, per ciascuna parte dei LAVORI, dai rispettivi verbali di consegna, a nulla rilevando l’ultimo verbale di consegna parziale. La stima dell'intervento è stata fatta sviluppando analiticamente le misure delle o-pere da realizzare, e valutandole in base all'Elenco Prezzi della Regione Basilicata “Tariffa di referimento dei prezzi per l’esecuzione di opere pubbliche- Edizione 2010” approvato con DGR 103/2010 e Pubblicato sul BUR n. 12 del 25 febbraio 2010. Per alcuni articoli non ricompresi in detto prezziario sono stati adottati Prezziari di altre Amministrazioni validi per lavori in Basilicata, oppure si è proceduto alla anali-si del nuovo prezzo da applicare alla lavorazione prevista in progetto. Analoga-mente, per la valutazione degli oneri per la sicurezza si è fatto riferimento allo stes-so Elenco Prezzi della Regione Basilicata, nonché all’elenco prezzi della Regione Campania e a quello dell’ANAS attualmente in vigore. L’importo complessivo presunto dei LAVORI che verrà posto a base di gara è defi-nito come segue: A) Importo opere soggetto a ribasso Euro 67.000.752,25 B) Oneri diretti per la sicurezza Euro 2.395.061,84 A) + B) Importo totale da appaltare Euro 69.395.814,09

L’importo contrattuale corrisponde all’importo dei LAVORI (A) soggetto a ribasso di gara per Euro 67.000.752,25, aumentato dell’importo degli oneri diretti per la sicu-rezza pari ad Euro 2.395.061,84 (B). L’importo B non è soggetto a ribasso d'asta ai sensi del D.Lgs. n. 81 del 9 Aprile 2008 e art. 131, comma 3 del CODICE.

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ALLEGATO 1 PROGETTO GENERALE

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