Percorso pioppe

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1 Scuola dell’infanzia di Pioppe di Salvaro La Ragnatela delle Relazioni per entrare in contatto con le proprie emozioni e condividerle… Il progetto, realizzato con i bambini, s’inserisce in un quadro più vasto. La nostra scuola dell’infanzia ha una storia relativamente recente. E’ stata riaperta nel 2000, è stata la comunità di Pioppe a volere la riapertura della scuola. I genitori, riuniti nell’associazione “Ponte nuovo”, sono riusciti a superare tutte le difficoltà burocratiche, e ad ottenere l’apertura della scuola dell’infanzia statale. Il personale della scuola, tra questi molti precari, ha sentito l’esigenza di offrire un progetto educativo forte, dove insegnanti, educatori e collaboratori scolastici, insieme alle famiglie, fossero tutti coinvolti nella realizzazione di una importante realtà significativa. Il progetto della scuola è stato quello di creare intorno alla scuola una comunità educante, scuola e famiglia non devono essere realtà isolate, perché hanno lo stesso obiettivo, l’educazione e l’istruzione dei bambini. Il paese è piccolo, ma in espansione, poche sono le famiglie che risiedono da anni nel territorio, molte provengono dalla città, attirate dalla sua relativa vicinanza, dai bei paesaggi e dal basso costo degli appartamenti, altre provengono dal sud Italia, molte famiglie dall’estero,… a scuola in questi anni abbiamo avuto bimbi di genitori che provenivano da Inghilterra, India, Bangladesh, Pakistan, Marocco, Tunisia, Romania, Albania, Russia, Moldavia, Cecoslovacchia, Congo… Il paese non ha una piazza e solo negli ultimi anni il forte investimento della comunità ha fatto sì che le famiglie si conoscessero e avessero punti di incontro come la scuola, la biblioteca, la parrocchia, le feste organizzate dalla pro-loco. La scuola dell’infanzia, insieme a queste realtà, ha cercato di creare un forte legame con il territorio, ma la precarietà del personale, la riorganizzazione annuale della scuola, dovuta all’aumento dei bambini, ha portato a forti assestamenti interni, sino ad arrivare ad una situazione precaria degli spazi sia interni che esterni, che permettono a fatica di realizzare i programmi. Abbiamo attivato per i primi anni un progetto di ricerca e documentazione, ma da solo non bastava a costruire un legame forte tra tutti gli operatori scolastici. Siamo stati coinvolti in due convegni, che hanno aiutato la ricerca didattica, e il confronto, ma anche questo non sono stati sufficienti. I cambiamenti in cui eravamo coinvolti erano sempre destabilizzanti. Serviva un progetto condiviso forte per rispondere alle esigenze delle famiglie e del paese, non un progetto delle sole insegnanti, ma un progetto costruito tutti insieme. Nell’anno scolastico 2005 – 2006 è iniziata una formazione congiunta di insegnanti, educatori e collaboratori scolastici, per abbandonare i ruoli dovuti alla divisione dei compiti e per imparare a valorizzare le proprie individualità, a conoscersi e a star bene insieme.
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Scuola dell’infanzia di Pioppe di Salvaro

La Ragnatela delle Relazioni per entrare in contatto con le proprie

emozioni e condividerle…

Il progetto, realizzato con i bambini, s’inserisce in un quadro più vasto. La nostra scuola dell’infanzia ha una storia relativamente recente. E’ stata riaperta nel 2000, è stata la comunità di Pioppe a volere la riapertura della scuola. I genitori, riuniti nell’associazione “Ponte nuovo”, sono riusciti a superare tutte le difficoltà burocratiche, e ad ottenere l’apertura della scuola dell’infanzia statale. Il personale della scuola, tra questi molti precari, ha sentito l’esigenza di offrire un progetto educativo forte, dove insegnanti, educatori e collaboratori scolastici, insieme alle famiglie, fossero tutti coinvolti nella realizzazione di una importante realtà significativa. Il progetto della scuola è stato quello di creare intorno alla scuola una comunità educante, scuola e famiglia non devono essere realtà isolate, perché hanno lo stesso obiettivo, l’educazione e l’istruzione dei bambini. Il paese è piccolo, ma in espansione, poche sono le famiglie che risiedono da anni nel territorio, molte provengono dalla città, attirate dalla sua relativa vicinanza, dai bei paesaggi e dal basso costo degli appartamenti, altre provengono dal sud Italia, molte famiglie dall’estero,… a scuola in questi anni abbiamo avuto bimbi di genitori che provenivano da Inghilterra, India, Bangladesh, Pakistan, Marocco, Tunisia, Romania, Albania, Russia, Moldavia, Cecoslovacchia, Congo… Il paese non ha una piazza e solo negli ultimi anni il forte investimento della comunità ha fatto sì che le famiglie si conoscessero e avessero punti di incontro come la scuola, la biblioteca, la parrocchia, le feste organizzate dalla pro-loco. La scuola dell’infanzia, insieme a queste realtà, ha cercato di creare un forte legame con il territorio, ma la precarietà del personale, la riorganizzazione annuale della scuola, dovuta all’aumento dei bambini, ha portato a forti assestamenti interni, sino ad arrivare ad una situazione precaria degli spazi sia interni che esterni, che permettono a fatica di realizzare i programmi. Abbiamo attivato per i primi anni un progetto di ricerca e documentazione, ma da solo non bastava a costruire un legame forte tra tutti gli operatori scolastici. Siamo stati coinvolti in due convegni, che hanno aiutato la ricerca didattica, e il confronto, ma anche questo non sono stati sufficienti. I cambiamenti in cui eravamo coinvolti erano sempre destabilizzanti. Serviva un progetto condiviso forte per rispondere alle esigenze delle famiglie e del paese, non un progetto delle sole insegnanti, ma un progetto costruito tutti insieme. Nell’anno scolastico 2005 – 2006 è iniziata una formazione congiunta di insegnanti, educatori e collaboratori scolastici, per abbandonare i ruoli dovuti alla divisione dei compiti e per imparare a valorizzare le proprie individualità, a conoscersi e a star bene insieme.

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La formazione degli operatori della scuola prima e dell’istituto poi (dall’anno sc. 2007-08), va avanti da 6 anni, e solo nel 2009/2010 abbiamo presentato un progetto comune di Istituto dedicato ai bambini. Il progetto di cittadinanza e costituzione “la ragnatela delle relazioni” ha lavorato sul clima scolastico, su attività che creano benessere a scuola, attraverso esperienze formative che toccano il vissuto, le emozioni, il sentimento dei bambini. L’obiettivo che ci siamo prefissate è stato di entrare in contatto con le proprie emozioni e condividerle…. Abbiamo intrapreso un viaggio, prima con gli adulti della scuola (docenti, collaboratori, educatori) poi con i bambini, e infine con i genitori, per condividere con tutti i componenti della nostra “comunità” le emozioni sperimentate nel percorso. Questa esperienza ha coinvolto tutti i sensi…. Musica come stimolo al movimento e all’ascolto, profumi per concentrarsi sulle attività, assaggi di stagione per assaporare meglio il percorso didattico, colori per valorizzare le differenze, la vicinanza all’altro attraverso la cura e il contatto corporeo. Il progetto è stato pensato, confrontato, costruito e realizzato insieme a tutto il gruppo di lavoro, ogni insegnante e ogni collaboratore ha partecipato attivamente alla progettazione del percorso. Il nostro obiettivo è stato di spostare l’attenzione dalla comunicazione solo verbale alla comunicazione corporea attraverso una ricca stimolazione sensoriale. Abbiamo pensato di fornire stimoli legati a tutti i sensi:

Udito con la musica

Olfatto con i profumi

Tatto attraverso il

contatto corporeo

Gusto con gli assaggi

Vista attraverso una preparazione accurata degli

ambienti

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Ogni incontro è stato caratterizzato da una stagione… e ogni stagione da un centro, che simboleggia la terra e rappresenta simbolicamente il nostro nucleo, il nostro centro interiore… intorno al centro si sono svolte le attività. I centri venivano preparati prima, ed erano caratterizzati da elementi stagionali che richiamano la natura e le condizioni climatiche Le attività iniziavano con un momento rituale, per soffermarsi sullo sviluppo dell’albero L’albero simboleggia come il nostro essere e la crescita trova posto nel mondo, abbiamo sperimentato l’essere seme, mettere radici, i germogli, la pianta che si espande verso il cielo, lo spazio, la libertà. Ogni stagione ha anche colori e sapori specifici che sono stati preparati con cura. Le essenze, i profumi di stagione hanno permesso di vivere più profondamente l’esperienza Questa organizzazione ha saputo creare curiosità e attesa per i bambini Alla cura…al rilassamento… è stato dedicato un momento molto importante, alcuni bambini avevano difficoltà ad avvicinarsi agli altri, a lasciarsi andare, a rilassarsi, le attività di rilassamento sono state graduali Nei primi incontri i bambini erano invitati a prendersi cura solo di un altro bambino, negli ultimi era un piccolo gruppo invitato alla vicinanza e al contatto corporeo con l’altro. Nei primi incontri la cura era mediata da un oggetto: palloncino, foulard, piuma, negli ultimi era il contatto fisico (diretto)… coccole e massaggi Tutte queste attività sono state realizzate tenendo presente che ogni cosa, ogni avvenimento, ogni persona, ogni evento della vita ha un messaggio da trasmettere e che è necessario riconoscere e interpretare. Questo ha permesso di avviare noi adulti e i bambini a scoprire il senso nascosto e misterioso della realtà. In questo modo ci siamo educati insieme a riconoscere la parte nascosta, invisibile, misteriosa, estranea e differente, che la realtà contiene e saperla accettare, e nei limiti del possibile condividere. Tutto questo nella percezione del concreto, del corporeo e del materiale con cui la realtà ci si presenta.

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Il tema proposto è stato la terra, con le sue stagioni e i suoi elementi vitali che appartengono a tutti, e che tutti conoscono. Le attività richiamavano simbolicamente elementi importanti nello sviluppo individuale e di gruppo:

Le attività di danza hanno fatto riferimento allo sviluppo e alle condizioni ambientali che spingono piante ed animali a cambiare, giochiamo a trasformarci…: 1. in piante, con riferimento allo sviluppo dal seme all’albero, dalla primavera all’inverno

2. in piante mosse dal vento

3. in foglie trasportate dal vento

Sono stati svolti quattro incontri per ogni sezione

Le impronte

La cura La crescita

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4. in uccellini colorati che volano di albero in albero

5. in uccellini alla ricerca di un riparo… e trovato il loro nido comincia la cura

6. in animali, alla ricerca di ripari dal freddo, animali leggeri come scoiattoli e ghiri, e animali

pesanti come orsi, per il contatto con la terra e la nostra impronta individuale. Ma anche animali che strisciano come le bisce o le lumachine. Lasciamo la nostra impronta prima in punta di piedi, poi aumentando la pressione di tutto il piede, poi con le mani, poi strisciando, prima individualmente, poi scambiando lentamente le impronte con gli altri

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E oltre all’attenzione al proprio corpo, all’ascolto, alla cura e alla crescita, è stato richiesto di abbinare passi e movimenti alla musica proposta.

Momenti in piccolo gruppo, momenti in grande gruppo, ascolto individuale

Ogni incontro ha previsto dei momenti di entrata e di uscita dall’esperienza, dei momenti di danza individuale per scaricare le tensioni personali, dei

momenti di danza rituale per vivere insieme l’esperienza

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Momenti di cura prima a due, poi a tre Assaggi legati ai sapori delle stagioni Assaggi dei profumi di stagione

Abbiamo invitato anche i genitori a condividere questo percorso, allestendo una mostra all’interno della scuola, e invitandoli a vivere l’esperienza della danza

L’attività con i bambini è stata proposta anche in occasione della festa della scuola

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Il progetto iniziato con la formazione degli insegnanti ha permesso la progettazione comune, la condivisione delle difficoltà, l’elaborazione dell’esperienza, la conoscenza reciproca del team di lavoro ha consentito di affrontare insieme tutte le fasi del progetto, e ha dato più forza a tutta l’esperienza. Sono stati pochi incontri ma vi è stata una svolta nella quotidianità scolastica, nei gruppi sezione erano presenti bambini che rifiutavano il contatto fisico, non partecipavano alle esperienze proposte e dimostravano disagio. Dopo questi incontri il loro comportamento è cambiato in profondità. Gli atteggiamenti di rifiuto non vi sono più stati. E’ stata un’esperienza positiva anche per i bambini, la musica, i colori e il movimento hanno facilitato l’incontro del gruppo dei bambini. I temi proposti sono stati ripresi dai bambini in modo spontaneo durante i momenti di gioco libero. Ci sono state riflessioni spontanee anche sull’importanza delle radici, della terra e dello sviluppo dei semi. Al termine di questo percorso abbiamo imparato ad ascoltarci di più, ad aspettare i tempi giusti…di tutti… adulti e bambini. L’intero percorso da noi affrontato ha rappresentato un importante percorso di maturazione e di crescita a livello professionale, ma anche personale. Noi insegnanti abbiamo avuto la possibilità di metterci in gioco, in discussione, di acquisire conoscenze e vivere esperienze che sono diventate un’importante risorsa per le nostre attività.

Verifica del percorso