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OPUSCOLO INFORMATIVO DEI LAVORATORI (ai sensi degli artt. 36 e 37 del D.Lgs. 81/08 e s.m.i.) LA PREVENZIONE DAI RISCHI MECCANICI a cura del RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE del Centro ENEA di Brindisi tel. +39 0831 201216 – fax +39 0831201251 e-mail: [email protected] Edizione marzo 2010 Pubblicazione destinata ad uso interno Versione 1 del 14 gennaio 2010 Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile SPP CR Brindisi

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OPUSCOLO INFORMATIVO DEI LAVORATORI (ai sensi degli artt. 36 e 37 del D.Lgs. 81/08 e s.m.i.)

LA PREVENZIONE

DAI RISCHI MECCANICI

a cura del RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

del Centro ENEA di Brindisi tel. +39 0831 201216 – fax +39 0831201251

e-mail: [email protected]

Edizione marzo 2010

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LA PREVENZIONE DAI RISCHI MECCANICI 2

Introduzione

Per “macchine” si intendono gli insiemi di pezzi o di organi, di cui almeno uno mobile, collegati tra loro, anche mediante attuatori, con circuiti di comando e di potenza, ecc…, connessi solidamente per un'applicazione ben determinata, segnatamente per la trasformazione, il trattamento, lo spostamento e il condizionamento di un materiale (pezzo). Le macchine possono essere a stazione fissa (es. torni, telai, presse, dipanatici ecc…), anche combinate/assemblate fra loro (es. combinate per le lavorazioni del legno, assortimenti per filatura cardata ecc…) o portatili (es. trapani, flessibili, decespugliatori ecc…). Per ogni macchina ci deve essere un manuale d’istruzione all'uso e manutenzione in italiano, di semplice consultazione, contenente tutte le informazioni sull’uso e la manutenzione. L’uso delle macchine/attrezzature, comporta l’esposizione al “rischio meccanico” e ad altri quali:

� Elettrico; � Rumore; � Vibrazioni � Chimico � Termico � Radiazioni

In particolare i rischi di natura meccanica determinano l’esposizione dei lavoratori ai pericoli identificabili principalmente in:

1. per gli organi in movimento: urti, trascinamenti, schiacciamenti, cesoiamenti, tagli, abrasioni, trascinamenti, impigliamento, compressione ecc…

2. possibile proiezione di materiali, come trucioli, liquidi lubrificanti, utensili o schegge di essi, e perfino pezzi in lavorazione.

Un rigoroso rispetto della legge, un corretto uso delle macchine e una buona manutenzione consentono di ridurre notevolmente i rischi.

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Le principali norme speciali per la sicurezza delle macchine/attrezzature

Il “testo unico” sulla sicurezza dei lavoratori, D.Lgs. 81/08, armonizza e si rifà ai tre decreti già in essere ovvero il DPR 547/55, il D.Lgs. 626/94 ed il DPR 459/96 nonché a tutte le normative tecniche/armonizzate ovvero le UNI EN. Tra queste le principali sono:

UNI EN 292/1 - 1991 Norme di tipo A UNI EN 292/2 – 1991 UNI EN 292-2/A1 – 1995

Norme di tipo B UNI EN 418 – 1992 UNI EN 294 – 1992

Norme di tipo C UNI EN 11111 – 1997 UNI EN 692 - 1997

Le norme tecniche armonizzate sono applicabili sulla base del principio di presunzione di conformità e, seppure il loro impiego è per definizione volontario, diventano di fatto riferimenti obbligatori. I criteri e le indicazioni riportate dalle medesime norme, sono applicabili anche alle macchine esistenti prima dell’entrata in vigor del DPR 459/96. Le norme armonizzate integrano i parametri di buona tecnica e si aggiungono alle norme antinfortunistica, delle quali costituiscono un adeguamento ed un rafforzamento alla luce del progresso tecnologico. Ai sensi della normativa vigente (D.Lgs. 81/08) per evitare o ridurre i pericoli e prevenire danni agli addetti (lavoratori) le macchine devono essere:

� adatte al lavoro da svolgere; � idonee ai fini della sicurezza/salute; � installate ed utilizzate correttamente; � oggetto di idonea manutenzione

e chi opera sulle macchine stesse deve: � essere formato sul loro uso e informato sui rischi e pericoli esistenti durante

l’utilizzo delle stesse; � indossare per numero e tipo gli idonei DPI; � avere cura dell’attrezzatura; � non apportare modifiche alcuna; � non compiere manovre o lavorazioni vietate; � segnalare tempestivamente al preposto o al datore di lavoro ogni eventuale

guasto o malfunzionamento.

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Norme generali di protezione delle macchine

Gli elementi delle macchine, quando costituiscono un pericolo, vanno protetti o segregati o provvisti di dispositivi di sicurezza. La "protezione" si ottiene quando si ricorre ad un sistema che costituisce parte integrante e inscindibile della macchina stessa (come per esempio un carter); la "segregazione" si ottiene invece quando si delimita con barriere di qualunque genere (solitamente parapetti) la zona pericolosa. Organi di trasmissione del moto La trasmissione del moto, sia rettilineo che rotatorio, o anche combinazione di entrambi, viene solitamente effettuata tramite cinghie, ruote dentate, pulegge, catene, sistemi biella-manovella. Le pulegge e le cinghie, così come i volani e i giunti, devono essere protetti fino a 2 m. dal pavimento o dal piano di servizio, oppure delimitati da barriera distanziatrice di altezza di almeno 1 m purché:

1. disti, in senso orizzontale, almeno 50 cm dalle parti più sporgenti degli organi in questione, riducibili a 30 cm se gli organi in movimento da proteggere non superano l'altezza di 1 m;

2. sia costruita in maniera tale da rendere impossibile, senza speciali manovre, l'accesso allo spazio compreso fra il riparo e gli organi ed elementi in moto.

Gli alberi, poiché presentano pericoli di trascinamento, vanno anch'essi protetti se si trovano fino a 2 m dal piano di lavoro. La loro parte terminale, se sporge per più di ¼ del diametro dall'incastellatura della macchina, dev'essere protetta con una custodia fissata a parti non soggette a movimento. Le catene e gli ingranaggi, quando sono in posizioni accessibili, vanno protetti completamente; il riparo deve essere preferibilmente in lamiera a parete piena, mentre se si usa lamiera forata o rete metallica, queste devono avere la necessaria robustezza e le dimensioni dei fori o delle maglie tali da non permettere di raggiungere le zone pericolose con le mani. Viti, bulloni e simili non devono sporgere; se ciò non fosse possibile allora le parti salienti devono risultare coperte con manicotti aventi superfici esterne perfettamente lisce. Organi lavoratori Gli organi lavoratori delle macchine hanno il compito, in relazione al tipo di operazione cui è destinata la macchina, di piegare, tranciare, asportare trucioli (per esempio tornendo), saldare, imbutire, ecc... Tali organi e le relative zone di operazione, quando possono costituire un pericolo per i lavoratori, devono, per quanto possibile, essere protetti o segregati, oppure provvisti di dispositivi di sicurezza.

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In linea di massima, per tali organi valgono i criteri visti in precedenza per quelli di trasmissione del moto. Per non ripeterci vediamo allora le protezioni che è possibile realizzare, e che sono:

� protezioni fisse; � protezioni amovibili; � protezioni mobili; � barriere immateriali.

Può succedere che per motivi tecnici o anche lavorativi non sia possibile realizzare le protezioni su indicate: è allora necessario adottare misure per ridurre i rischi, come l'utilizzo di opportuni attrezzi (pinze, tenaglie ecc...), o di alimentatori automatici, o di ulteriori dispositivi di arresto. Infine è necessario che gli organi lavoratori non protetti dotati di notevole inerzia siano forniti, oltre che dei dispositivi di arresto, anche di dispositivi di frenatura. Organi di comando Gli organi di comando comprendono pulsanti, leve e pedali, e devono:

� essere facilmente accessibili, distinguibili per forma e colore e facili da usare;

� essere disposti in modo da garantire una manovra sicura, univoca e rapida; � essere protetti contro il pericolo di azionamento accidentale, sia in caso di

urti sia a causa di eventuali guasti di natura elettrica; � fabbricati in modo da resistere agli sforzi previsti.

Su ogni macchina deve esserci il comando di arresto d'emergenza, generalmente del tipo a fungo, di colore rosso; esso deve provocare l'arresto del processo pericoloso nel più breve tempo possibile, senza creare rischi supplementari e avviare o permettere di avviare i movimenti di salvaguardia, quando previsti. Lo sblocco di tale dispositivo deve essere possibile soltanto con un'apposita manovra e non deve riavviare la macchina, ma solo autorizzarne la rimessa in funzione. Nel caso di impianti complessi (ovvero più macchine progettate per lavorare assemblate) i dispositivi di arresto, e in particolare quello di emergenza, devono bloccare non solo la macchina su cui sono montati, ma anche tutte le attrezzature a monte e a valle negli impianti complessi, se il loro continuare a funzionare costituisce un pericolo. Dal posto di manovra l'operatore deve avere la padronanza del funzionamento degli elementi sui quali agisce. Se la macchina si dovesse fermare in seguito a mancanza di corrente elettrica, quando essa ritorna la macchina deve rimanere spenta!

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I pedali di comando, esclusi quelli d'arresto, devono essere protetti da una custodia al di sopra e ai lati oppure essere muniti di un altro dispositivo che impedisca l'azionamento accidentale pur consentendone un agevole uso. Alcune macchine, come per esempio le presse, devono essere dotate di comandi a doppia leva o doppi pulsanti con dispositivi antiripetizione e temporizzati, in maniera tale da obbligare l'operatore ad impegnare contemporaneamente entrambe le mani per tutta la durata della fase a rischio del ciclo; essi sono comunque ritenuti sufficienti solo nel caso che alla macchina sia addetto un solo lavoratore. È assolutamente vietato asportare, modificare o manomettere gli organi di comando delle macchine e le loro protezioni contro gli azionamenti accidentali. Analogo divieto riguarda i ripari degli organi di trasmissione e di lavoro. Il lavoratore che all'inizio del turno riscontrasse anomalie o manomissioni deve informare immediatamente il proprio capo responsabile. PS quando per esigenze tecniche straordinarie (es. messa a punto, manutenzione, pulizia o altre operazioni particolari) si deve rimuovere un riparo, una protezione e/o neutralizzare i dispositivi di sicurezza, fermo restando quanto descritto nel paragrafo successivo, devono essere immediatamente adottate misure tecniche procedurali preventivamente discusse e approvate, idonee a ridurre al limite minimo possibile il rischio pericolo che ne deriva:

� fermare ed impedire l’avviamento del modo automatico; � evidenziare le situazioni di pericolo; � prevedere dispositivi di comando manuale del tipo ad azione mantenuta, a

due mani, a spostamenti limitati ecc…; � migliorare le condizioni di sicurezza come velocità ridotte, ad intermittenza

ecc…; � prevedere ripari temporanei; � efficaci sistemi di frenatura, in caso di notevoli inerzie; � restrizione dell’accesso alla zona o organo pericoloso; � comando di arresto di emergenza ad immediata portata dell’operatore; � pulsantiera di comando portatile e/o organi di comando localizzati in modo

che permettano di sorvegliare gli elementi comandati; � formare ed informare adeguatamente tutti gli addetti.

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Norme di comportamento generali

Prima di acquistare una nuova macchina/attrezzatura è opportuno svolgere un indagine di mercato tesa a verificarne anche le caratteristiche e i comportamenti di sicurezza come:

� l’esistenza della certificazione di rispondenza a tutti i requisiti di sicurezza previsti dalle norme vigenti;

� le caratteristiche ed i comportamenti di sicurezza di cui è dotata la macchina;

� l’esistenza del libretto contenente i requisiti tecnici della macchina stessa;

� le istruzioni in italiano per l’installazione, l’uso e la manutenzione/riparazione e l’addestramento del personale. In particolare devono riportare anche la descrizione della macchina, gli accessori e le protezioni presenti e l’elenco dei pericoli esistenti che non sono stati eliminati completamente.

A macchina acquisita, si deve innanzitutto dire che l'uso delle macchine operatrici è esclusivamente riservato al personale autorizzato; questi devono usare soltanto le attrezzature a disposizione e gli utensili appropriati al lavoro da svolgere e previsti dal ciclo operativo, seguendo scrupolosamente la metodologia prevista (essa deve anche comprendere la corretta posizione da tenere). Il prodotto in lavorazione va posto nell'attrezzatura di bloccaggio della macchina con la massima precisione, poiché ogni errato posizionamento può essere causa di infortunio anche molto grave. Solo a macchina ferma devono essere eseguite le seguenti operazioni:

� caricare e scaricare i particolari dall'attrezzatura di bloccaggio;

� pulire, oliare o ingrassare a mano gli elementi e gli organi di moto;

� riparare o registrare qualsiasi organo; � misurare o controllare mediante calibri a mano; � correggere, eventualmente, la posizione del

liquido refrigerante. Il lavoratore ha poi il dovere di mantenere pulito il suo posto di lavoro, gettando i rifiuti negli appositi contenitori; deve asportare trucioli e sfridi non direttamente con le mani ma usando attrezzi idonei quali uncini, palette, scopini ecc...

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Particolare attenzione si deve prestare alle apparecchiature elettriche: ad esse deve accedere solo personale autorizzato che dopo ogni intervento ha l'obbligo di chiudere lo sportello con la chiave, asportandola e consegnandola per la custodia a persone autorizzate e responsabili. Se poi, durante il lavoro, viene a mancare la corrente elettrica, qualora ciò non avvenga già automaticamente, si deve disinserire l'interruttore generale delle macchine. Se sono previsti comandi manuali, si deve agire sugli stessi per allontanare gli utensili dai particolari. L'arresto della macchina in condizioni di sicurezza deve comunque avvenire ogni volta che si abbandona il posto di lavoro. Per quanto riguarda l'abbigliamento: esso deve essere adeguato alla natura delle operazioni da svolgere, alle caratteristiche delle macchine, attrezzature od impianti cui si è addetti e non deve esporre al rischio in alcun modo; non deve dunque presentare parti svolazzanti o comunque di facile presa o aggancio.

Inoltre è sconsigliato l'uso di anelli, bracciali, orologi, catenine o altro, quando si opera manualmente. Anche i capelli possono costituire pericolo se sono lunghi: in tal caso è meglio usare le cuffiette.

Infine ma non ultimo per importanza, è fatto obbligo ad ogni lavoratore attivare e/o indossare sempre per numero e tipo gli idonei ed appropriati DPC (dispositivi di protezione collettivi es. aspirazioni fumi) e/o i DPI (dispositivi di protezione individuale es. guanti, maschere, occhiali di protezione, calzature con punta rinforzata ecc…) a seconda della natura delle lavorazioni, del materiale/i impiegati e della macchina/attrezzatura su cui verranno eseguite le lavorazioni.

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Norme di comportamento specifiche

Oltre alle norme generali, i lavoratori devono osservare le norme relative alle specifiche macchine cui sono addetti. Vediamo qualche esempio con riferimento alle macchine operatrici più diffuse: Macchine utensili portatili Tutte le macchine utensili portatili (es. trapani, smerigliatrici, seghetti alternativi ecc…) devono rispondere ai requisiti essenziali di sicurezza come avere una superficie di appoggio adeguato a disporre in numero sufficiente i punti di presa, dimensionati e disposti in modo da garantire la loro stabilità.

Essere equipaggiati in modo tale da eliminare i rischi dovuti al loro avviamento intempestivo e/o al loro mantenimento in funzione dopo che l’operatore ha abbandonato i mezzi di presa.

Essere costruiti in modo tale da consentire, all’occorrenza, il controllo a vista della penetrazione dell’utensile nel materiale lavorato. Torni Prima di procedere nella lavorazione ci si deve assicurare che i pezzi, soprattutto quelli di forma più irregolare, siano ben centrati, equilibrati e fissati in maniera corretta. Si deve, per quanto possibile, evitare di lavorare a sbalzo i particolari di lunghezza elevata: essi vanno montati tra le punte o sostenuti da apposita lunette. Nella lavorazione della barra la parte di essa sporgente dal tornio deve essere protetta con un idoneo riparo tubolare. Si deve fare un costante uso del riparo contornante il mandrino autocentrante (a proposito del quale bisogna ricordarsi di asportare sempre la chiave dalla sede); analoga protezione deve essere usata sul pezzo montato con briglia. Non si deve rallentare la rotazione per inerzia del mandrino con il palmo della mano, mentre per lucidare i pezzi con tela smeriglio è vietato premere la tela sul particolare direttamente con le mani, ma si deve fare uso di appositi attrezzi portatela (il carrello portautensili deve comunque essere allontanato in precedenza). Nei torni verticali, infine, è vietato farsi trasportare dalla piattaforma girevole.

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Altri macchinari: Trapanatrici, Maschiatrici e simili Ogni volta si deve scegliere la punta elicoidale compatibile col tipo di lavorazione, tenendo conto del fatto che ogni errata valutazione può essere causa di infortunio. I particolari da forare che possono essere trascinati in rotazione dalla punta elicoidale devono essere bloccati con morse, pinze o staffe. La lubrificazione della punta elicoidale col pennello deve essere eseguita con la massima attenzione. La sostituzione dei cosiddetti "mandrini ad innesto rapido" va effettuata a macchina ferma. Nei trapani radiali gli arresti di sicurezza del braccio a bandiera devono essere controllati per evitare intempestivi movimenti della stessa. Fresatrici, Dentatrici, Sbarbatrici È vietato bloccare o sbloccare il dado del mandrino porta utensili mettendo in moto la macchina. E’ fatto obbligo montare dei ripari di idonee dimensioni fissati sulla tavola muniti di dispositivi di interblocco oppure schermi movibili scelti e adattati in funzione del pezzo e provvisti di dispositivo di interblocco (microinterruttore). Mole Ogni mola deve riportare un'etichetta con l'indicazione del tipo, della qualità, del diametro, della velocità massima d'uso e della data di scadenza (prevista nel caso delle mole ad agglomerato organico o magnesiaco), nonché il nome e la sede del costruttore. Segatrici alternative, circolari e a nastro Nelle segatrici alternative è necessario controllare che, al termine dell'operazione di taglio, lo spezzone, staccandosi, non possa colpire le persone.

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Nelle segatrici circolari, prima di montare il disco dentato, è necessario assicurarsi che questo non presenti fessurazioni effettuando anche una prova di percussione; la cuffia di protezione dev'essere registrata di volta in volta secondo lo spessore del particolare da tagliare. Nelle segatrici a nastro, prima di dare inizio alle operazioni di taglio, è necessario controllare che il nastro sia idoneo al lavoro da eseguire e risulti ben teso; il riparo al nastro va regolato di volta in volta lasciando libera solo la parte necessaria alla lavorazione; le mani vanno mantenute il più lontano possibile dal nastro; se il pezzo tende a torcere e a serrare il nastro è necessario fermare la macchina immediatamente. Piallatrici, Limatrici, Stozzatrici e simili Nelle macchine a movimento alternativo orizzontale è vietato introdursi tra lo spazio libero compreso tra l'estremità mobile della tavola scorrevole e la barriera posta a protezione di tale zona. Nelle piallatrici è vietato salire, sostare o scendere dalla piattaforma quando è in moto se non per specifici casi autorizzati dal proprio superiore. Sulla tavola porta pezzi della limatrice non devono essere lasciati attrezzi od oggetti perché potrebbero essere proiettati all'esterno dalla slitta porta utensili in moto. Cesoie a Ghigliottina È vietato introdursi nella parte posteriore della macchina quando questa è in moto. La sostituzione e la registrazione della lama deve avvenire con l'interruttore generale disinserito e interponendo tra le due lame un apposito puntello. Qualora sia rimosso il riparo per registrare le lame o per sostituirle, lo stesso dovrà essere riposizionato in sede ancor prima di effettuare i tagli di prova.

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Prima di iniziare il lavoro è necessario controllare che il riparo alle mani sia registrato ad una altezza massima di 6 mm; qualora per esigenze determinate dallo spessore della lamiera o dalla sua conformazione non sia possibile rispettare il suddetto limite, l'autorizzazione a registrare il riparo a quote superiori dovrà essere autorizzato dal proprio superiore dopo aver adottato opportune misure di sicurezza. Presse Le macchine che compiono operazioni di stampaggio (quali ad esempio tranciatura, foratura, piegatura, fustellatura ecc…), dette presse, devono essere dotate dei dispositivi o ripari atti ad evitare che le mani o altre parti del corpo dei lavoratori siano offese dal punzone o da altri organi mobili lavoratori. Tali dispositivi o ripari possono essere costituiti da:

� schermi fissi; � schermi mobili; � apparecchi scansamano comandati

automaticamente dagli organi mobili; � dispositivi che impediscono la discesa del

punzone quando le mani o altre parti del corpo dei lavoratori si trovano in posizione di pericolo.

Essi possono anche essere omessi se la macchina prevede l'alimentazione automatica o semiautomatica. Con macchine di piccole dimensioni, se non fosse possibile applicare uno dei dispositivi o ripari visti in precedenza, allora i lavoratori, per le operazioni di ritiro e collocamento dei pezzi in lavorazione, devono necessariamente essere dotati e fare uso di appositi attrezzi (come pinze o tenaglie) di lunghezza sufficiente a mantenere le mani fuori della zona di pericolo. Le presse meccaniche alimentate a mano devono essere munite di dispositivo antiripetitore del colpo. Nelle lavorazioni per le quali sono previsti, è obbligatorio l'uso dei dispositivi di protezione individuali conformemente alle istruzioni e informazioni ricevute.

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BIBLIOGRAFIA

� D.Lgs. 81/08;

� UNI EN 292/1 - 1991

� UNI EN 292/2 – 1991

� UNI EN 292-2/A1 – 1995

� UNI EN 418 – 1992

� UNI EN 294 – 1992

� UNI EN 11111 – 1997

� UNI EN 692 - 1997

� CNA Biella – sportello sicurezza

� CLAAI Assopadana “La sicurezza sul lavoro”;