Marketing e sostenibilità ambientale nel settore automotive
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Marketing e Sostenibilità ambientale nel settore automotive
Pregi e limiti del marketing nell’intercettare i problemi dello sviluppo
sostenibile nel campo dei trasporti: il caso dell’automobile
Ilaria Tranquillo
Relatore: Prof. Gianni CozziAnno accademico 2013-2014
La sostenibilità ambientale nel settore dei trasporti
• Il 35% dei consumi di energia è dovuta alla mobilità, checontribuisce al 24% alla determinazione dell’effetto serra
• La combustione che alimenta il motore è responsabiledell’immissione nell’atmosfera di inquinanti come il particolato, gliNox, gli idrocarburi incombusti, il monossido di carbonio, e diingenti quantità di CO2, responsabile dell’effetto serra.
Pechino, gennaio 2014:lo smog avvolge l’intera
città in una cappa grigia, il tramonto si può
ammirare solo sul megaschermo installato
in piazza Tienanmen
Pregi e limiti del Marketing nell’intercettare i problemi di sostenibilità
PREGI il marketing coglie gli stimoli
provenienti dall’ambiente esterno verso una maggiore sostenibilità:
o Normative e meccanismi incentivanti/disincentivanti messi in atto dai policy makers
o Valori e fattori sottostanti alle aspettative dei consumatori
Risponde ad essi introducendo prodotti innovativi più sostenibili, modificando i processi produttivi in modo da accrescerne la sostenibilità e accreditare l’immagine dell’azienda nei confronti della società.
LIMITI Legati al mercato: l’età media
del parco circolante cresce per effetto della crisi, la domanda è stagnante e rallenta i tempi di diffusione dei modelli più green.
Il limite principale, legato alla natura del marketing come funzione aziendale, è il suo carattere compartimentalizzato, strumentale alla creazione di valore per l’impresa
I Pregi del marketing nell’intercettare i problemi di sostenibilità ambientale
Le scelte strategiche dell’impresa sono frutto dell’analisi dei fattori esterni generatori di opportunità e minacce: il marketing coglie le normative e i meccanismi incentivanti e disincentivanti posti in atto dai policy makers
Ecoincentivi 2014: il governo ha stanziato un contributo per l’acquisto di nuovi veicoli elettrici, ibridi, a metano e a gpl.L’adesione non è stata ampia: solo 13.000 vetture prenotate con gli incentivi su 131.602 vetture immatricolate a maggio 2014; solo il 10% delle immatricolazioni hanno beneficiato degli ecoincentivi
Acquisti di maggio 2014
non ecoincentivi
ecoincentivi
Elaborazione dati ministeriali
standard Euro: gli standard europei sulle emissioni inquinanti obbligano, dalla data della loro entrata in vigore, prima per le omologazioni dei nuovi modelli e poi per tutte le nuove immatricolazioni a partire da una certa data, i veicoli a limitare le emissioni inquinanti.In Italia nel 2013 la classe circolante prevalente è l’EURO4. Il 28,9% delle autovetture sono euro 0, euro 1, euro 2.L’età media del parco circolante in Italia è pari a quasi 12anni (8,3 in UE): l’elevata età media del circolante riflettetempi di diffusione degli standard EURO molto lunghi.
Normativa europea sulle emissioni di CO2: L’UE haprevisto un limite alle emissioni medie dell’offerta dellecase automobilistiche pari 130 CO2 g/km a entro il 2015La normativa europea sulle emissioni di CO2 fa si che leemissioni medie delle nuove immatricolazioni sianodecrescenti. Tuttavia la media dell’intero parco circolante èpiù alta.L’elevata età media del circolante riflette emissioni mediemolto più elevate rispetto alla media delle nuoveimmatricolazioni.
120
182
0
50
100
150
200
emissioni CO2 nuoveimmatricolazioni
emissioni CO2 parcocircolante
Emissioni di CO2 medie in Italia
5%7%
17%
22%35%
15%
0%
Diffusione classi Euro - 2013
euro 0
euro 1
euro 2
euro 3
euro 4
euro 5
euro 6
elaborazione su dati ACI
elaborazione sui dati UNRAE
Un secondo pregio del marketing è quello sicuramente divalutare i fattori sottostanti alle aspettative degliutilizzatori dei propri output: dato il crescente diffondersidella sensibilità ai problemi ambientali, soprattutto perquanto concerne la mobilità, il mercato domanda modellipiù Green.
Tuttavia occorre non confondere
•I valori: la sostenibilità ambientale è un valore ampiamente condiviso
•I comportamenti effettivi possono quindi essere molto contraddittori: i consumatori valutano le alternative e scelgono in base alla propria personalità, ai propri vincoli di bilancio e ai propri stili di vita.
•Gli atteggiamenti: i consumatori ricercano compromessi tra sostenibilità, prestazioni ritenute accettabili e costi di acquisto e mantenimento.
LA DOMANDA DI RINNOVO SPESSO DIVERGE DAI VALORI ESPRESSI
Elaborazione dati Anfia
Le analisi sulla comunicazione pubblicitaria evidenziano come la sostenibilitàsia si un valore condiviso, ma non una leva emozionale utilizzata nellacomunicazione.
42%
21%30%
36%
15% 6%0%
10%
20%
30%
40%
50%
confort diguida
design convenienza prestazioni eco sicurezza
leve emozionali
minori di120 g/km
39%
maggiori di 120 g/km
46%
nessun dato indicato
15%
Emissionidel modello
pubblicizzato
Un terzo pregio del marketing è la rilevanza che assumono iprocessi innovativi sottostanti alle politiche di prodotto,divenuti leve competitive fondamentali: nel settoreautomotive comportano quasi sempre un aumento dellasostenibilità energetica e ambientale.
Innovazioni caratteristiche Tempi di diffusione
Innovazioni termiche
Accrescono l’efficienza del motore termico, anche utilizzando carburanti alternativi come metano e GPL
Rapidi, spesso integrate nei nuovi modelli per rispettarei vincoli normativi
Non connesse al motore
Computer di bordo, start & Stop Rapidi, spesso integrate di serie.
Tecnologia Ibrida
Auto coadiuvate da una batteria che le alimenta elettricamente
Lenti. Le proiezioni prevedono una diffusione crescente
Tecnologia Elettrica
Mobilità completamente elettrica Lenti. Le proiezioniprevedono una diffusione marginale.
Fuel Cell L’idrogeno come fonte di energia elettrica per la trazione
Lentissimi, siamo ai primi prototipi
Le innovazioni, possono di certo accrescere la sostenibilità ma dasole non sono una risposta perché
o Possono accrescere la sostenibilità solo in modo limitato: l’autoelettrica ad esempio, vista da molti come la soluzione per le emissionidirette ridotte a zero, ha un impatto ambientale indiretto diverso chevaria da paese, a seconda delle modalità di generazione dell’energiaelettrica che la alimenta; in alcuni casi addirittura supera l’impattodelle trazioni tradizionali.
Emissioni di CO2 g/km di un’ auto elettrica nei diversi paesi.
Nel valutarne l’impatto ambientale non si può neanche trascurare le operazioni di produzione e smaltimento delle batterie.
Elaborazione su dati Shrink That Footprint
o Le innovazioni devono comunque fare i conti con la crescitaincomprimibile della domanda di mobilità. I benefici derivanti dallariduzione dei consumi medi unitari sono annullati dalla crescitaesponenziale dei veicoli circolanti soprattutto in Cina e nei paesi in viadi Sviluppo.
Complessivamente la sostenibilità del settore dei trasporti è destinata a peggiorare.
La soluzione più accreditata come in grado, nel lungo termine, diaccrescere la sostenibilità della mobilità sono i sistemi di trasportointermodale, in cui l’auto perde la sua centralità e diventa solo unmezzo ausiliario della rete di trasporto pubblico.
Questo sistema certamente non verrà mai promosso dal marketing del settore automotive come soluzione ai problemi
ambientali.
Il marketing infatti non si renderà promotore di una perdita di importanza dell’automobile nell’assolvimento del bisogno
di mobilità. La logica del marketing è compartimentalizzata e legata alla
creazione di valore per l’impresa in cui tale funzione è inserita.
Il carattere compartimentalizzato del marketing come limite principale
In conclusione, nonostante i pregi evidenziati,
non possiamo aspettarci, per il suo carattere compartimentalizzato e funzionale alla
redditività dell’azienda, che questa funzione aziendale si faccia carico della soluzione delle
problematiche ambientali in virtù della sua caratteristica di raccordo col mondo esterno e
il suo ruolo nell’innovazione di prodotto.
Bisogna aver ben presente le potenzialità e i limiti invalicabili dei modelli di marketing nel cogliere i problemi dello sviluppo
sostenibile e delle relazioni intersistemiche ad esse sottostanti, evitando di considerare il marketing come una filosofia che, se
applicata correttamente, consente di coniugare le finalità caratteristiche specifiche delle imprese con l’accrescimento del
benessere collettivo
Grazie per l’attenzione