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    I.R.

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    branca R/S

    2 PROPOSTA EDUCATIVA

    Pensieri sulla progressionepersonale in Branca R/S

    Indice

    1) Da dove nascono queste pagine ................................................................................ 3Premessa ....................................................................................................................... 3Introduzione ................................................................................................................. 4

    2) In che ambiente ci stiamo muovendo ....................................................................... 5A) I rover e le scolte: cosa fanno e chi sono .............................................................. 5B) Cosa sperano per il futuro ...................................................................................... 6C) Come attrezzarli per lattraversamento ............................................................... 7D) Il rapporto educativo intergenerazionale ............................................................ 8E) Alcuni elementi interni ........................................................................................... 8

    3) Il ritmo dei passi ........................................................................................................... 9A) Scoperta, competenza e responsabilit ............................................................... 9B) Il gioco della Branca R/S ........................................................................................ 9C) Il punto della strada ................................................................................................ 11

    1. I rischi ................................................................................................................... 122. Esempi di attivit sul punto della strada ......................................................... 13

    D) Gli Eventi di progressione personale a partecipazione individuale ................ 14

    4) Un tempo per ogni cosa .............................................................................................. 17A) Passi di scoperta ...................................................................................................... 17

    B) Passi di competenza ............................................................................................... 19C) Passi di responsabilit ............................................................................................ 21

    5) Cerimonie: momenti di progressione personale ..................................................... 26A) Salita al noviziato ..................................................................................................... 26B) Firma dellimpegno ................................................................................................. 26C) Partenza .................................................................................................................... 28D) Unipotesi: il cammino partenti ............................................................................ 28

    6) La relazione educativa ai fini della progressione personale ................................... 30

    Immagine di copertina a cura di Giulia Forino

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    Da dove nasconoqueste paginePREMESSA

    La progressione personale una delle questioni nodali su cui la Branca R/S si inter-rogata negli ultimi anni. Questa pubblicazione il frutto di alcune delle riflessioni finqui condotte dalla Branca e si propone come primo momento di sintesi sulla progres-sione personale in Branca R/S.Obiettivo principale di questo scritto quello di proporre ai capi un inquadramento

    generale del processo pedagogico con alcuni strumenti concreti per gestirlo, unasorta di commentario al regolamento metodologico vigente, specificamente per laparte che riguarda la progressione personale.Ereditiamo questo prezioso lavoro dalle persone che ci hanno preceduto nel servizioper la Branca e lo presentiamo con soddisfazione ai capi, nellintento di fornire unostrumento utile e agile per la progettazione e lattuazione della progressione personale.Per realizzare questo proposito sono state operate delle scelte sia nellindividuazionedei contenuti, sia nella modalit di scrittura.Il percorso seguito parte da un inquadramento della condizione in cui gli R/S vivonoattualmente, una sintesi degli aspetti psicologico-evolutivi che ne caratterizzano lavita e le relazioni. Il capitolo successivo affronta e discute i momenti della progressio-

    ne personale e la loro declinazione nella specificit della Branca R/S. Per questo vieneintrodotta una parola evocativa e caratterizzante lo spirito della strada e la culturadella Branca: i passi, passi di scoperta, passi di competenza e passi di responsabilit.Segue lindividuazione di alcune occasioni entro le quali si svolge la vita della comu-nit R/S che concretizzano i momenti della progressione personale.In conclusione un capitolo dedicato alla relazione educativa allinterno della progres-sione personale.Unattenzione particolare dedicata agli esempi che caratterizzano lo stile dello scrit-to, perch lesperienza rappresenta per noi scout la fonte pi efficace di apprendi-mento. Non si tratta di ricette precostituite e valide per ogni occasione ma di spunti

    offerti dal vissuto di capi al fianco dei loro ragazzi.Ci auguriamo che questo contributo possa rappresentare per gli staff unopportunit,una feconda riflessione per proseguire ed elaborare la propria esperienza sulla stradadella Branca R/S.Ringraziamo gli Incaricati che ci hanno preceduto Marina DOttavio e LucaPaternoster, insieme a M. Elena Bonfigli, Checco Novello, Luca Muru e ChiaraClementi, da cui abbiamo raccolto questo contributo. Ringraziamo tutti gli Incaricatidi Branca regionali che hanno fattivamente contribuito, con le loro riflessioni, alla sin-tesi elaborativa contenuta in questo lavoro. Un ringraziamento particolare a IdaOlimpi che si occupata della realizzazione e della stesura definitiva.

    Francesca Loporcaro, Flavio Castagno, don Jean Paul LieggiIncaricati e assistente ecclesiastico nazionali

    di Branca R/S e la pattuglia nazionale

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    Art. 27 Regolamento metodologico (parte interbranca)2 Con questo termine si intende unabitudine, cio una disposizione ferma e costante, ad agirebene: una inclinazione al bene che si consolidata tanto che il virtuoso portato ad agire benecon spontaneit (www.carimo.it Bibbia a fumetti).

    INTRODUZIONE

    Il primo passo quello di chiarire lequivoco che la progressione personale non daconsiderarsi in s unattivit singola ma un percorso progettato nel tempo e compo-sto da molte e diverse esperienze che la vita e lo scautismo offrono agli R/S per iden-tificare e realizzare le proprie potenzialit1.Inoltre ci sentiamo di dire che la progressione personale importante sia per le espe-rienze che propone, ma soprattutto per il metodo che induce; essa infatti, lo stru-mento educativo che sollecita i giovani a non lasciar scorrere la vita ma a rendererazionale e cosciente ci che accade loro, a non pensare al futuro come qualcosa diineluttabile. Pone domande su ci che si e si intende essere, sulla capacit di rileg-gere, superare e accettare le esperienze provate, continuando a credere nel futuro

    dando ragione di esso.Ovviamente ri-significare le proprie esperienze, non facile, n da sperimentare, nda proporre. Tuttavia lo scautismo possiede una grande forza, una pedagogia vincen-te: non aspetta che tutto sia maturo, ma propone ai ragazzi occasioni perch tuttodivenga maturo. In questo senso, la progressione personale loccasione per valoriz-zare le esperienze vissute e interpretarle.La progressione personale un percorso di esperienze proposte, a cui segue la rilet-tura cosciente delle stesse ad opera del ragazzo e alla luce dei suggerimenti dellacomunit R/S e dei capi.Lobiettivo fondamentale della progressione personale quello di favorire la forma-zione del carattere al servizio degli altri attraverso lesercizio progettato e programma-

    to delle virt2. La sua forza educativa consiste nel porre nelle mani del ragazzo laresponsabilit di compiere delle scelte.Ladesione consapevole del rover e della scolta condizione indispensabile per vive-re la progressione personale come tempo per misurarsi e conoscersi, allinterno delgioco che la comunit R/S propone ad ognuno. Un gioco nelle mani dei ragazzi, dovei capi, e in una certa misura anche lintera comunit R/S, vivono il loro ruolo con tra-sparenza, divenendo facilitatori e punti di ristoro, ponendosi sulla linea di partenza edi arrivo e garantendo il campo di gioco.Il ritmo e lesercizio costante con cui viene vissuta permettono linteriorizzazione diquesto stile autoeducativo.

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    3 Letture consigliate in proposito:FRANCO GARELLI (1984), La generazione della vita quotidiana, Bologna: Il Mulino.

    MIGUEL BENASAYAG & GRARD SCHMIT, (2004), LEpoca delle passioni tristi, Milano: Feltrinelli.GIORGIO ZANIN, Riflessioni per i capi di Branca R/S, Relazione presentata al Convegno regionale delFriuli Venezia Giulia, il 29 settembre 2007.ZYGMUNT BARMAN (2004),Amore liquido, Roma-Bari: Laterza.

    In che ambienteci stiamo muovendoPrima di ogni considerazione metodologica, utile tracciare alcuni elementi dellarealt giovanile per rendere adeguati gli strumenti pedagogici.Le indicazioni che troverete di seguito3 potrebbero, a pieno titolo, riguardare noi adul-ti e vanno quindi considerate nel contesto generale. Lontani dal voler esprimere giu-dizi, ma nel tentativo di capire chi siamo e chi abbiamo di fronte, forniamo questenote quasi fotografiche, pi suggestive che profonde, dei rover e delle scolte di oggi,lasciando a ciascuno il compito di rileggerle alla luce della propria esperienza.

    A) I rover e le scolte: cosa fanno e chi sonoFanno molte cose, diverse e non necessariamente coerentemente connesse tra loro,anche perch, di fatto, si trovano davanti a un notevole e variegato panorama di pro-poste. Questo comporta che, in molti casi, vi sia un attraversamento delle esperien-ze che diventano dei non-luoghi, senza creazione di appartenenza. Cos il temponon offre stimolo al mettere radici nelle esperienze per stabilirvi riferimenti di identi-t.I rover e le scolte fanno le cose che fanno gli altri; la legge del branco prevale sullaLegge scout, ma anche spesso sulla legge tout-court.Fanno le cose che si riferiscono al quotidiano. In pratica, loggi vissuto come assolu-

    to, escludendo ieri e domani dalla prospettiva personale. La precariet e la culturapost-moderna che noi adulti abbiamo generato, di fatto implica una sottrazione difuturo, cio la mancanza di prospettiva con cui i giovani guardano al presente.Spesso sono dispersi nel territorio, cambiano citt, in Italia o allestero, vivono nellesedi universitarie condividendo spazi angusti con compagni di appartamento quasioccasionali, ritornano durante il week-end e vivono un po in famiglia, un po con gliamici, un po negli ambienti della vita sociale (facciamo qui rientrare il mondoscout) come dei migranti permanenti.

    Vivono una sorta di compressione temporale. Si suddividono (per chi vive lesperien-za del servizio e servizio associativo in particolare) tra incontri di clan, attivit parroc-

    chiali, riunioni di staff, di unit in cui prestano servizio, uscite di clan e uscite di unit.Tempi brevi. Da ritagliare alla vita privata, che percepita come altro.Provando a utilizzare come indicatore il tempo emerge che:G lapproccio agli eventi spesso vissuto con un atteggiamento da sperimentazione

    permanente in cui predomina la categoria della novit sulla permanenzaG lesperienza dominante appare quella del consumo, dove il valore si lega allocca-

    sione e non a un profilo personale (legge della variet)

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    IDAOLIMPI (1991), Il rover e la scolta della Partenza, R/S Servire: rivista scout per educatori, annoXLIV, n. 6, p. 19-21.5 GIORGIO ZANIN & PAOLOVENTI (2002), La post@ sul banco. Diario collettivo di scuola, CampanottoEd.

    G latteggiamento prevalentemente estetico con difficolt a coniugarlo con ladimensione etica e la forma prevale sul contenuto

    G la partecipazione spesso passiva e attendista. Cresciuti dentro un ordine sempreorganizzato fin da bambini, il tempo sempre stato scandito da impegni e luoghigestiti da altri: gli adulti

    G si vive il contraddittorio, a volte lacerante, tra lesigenza di un individualismo mar-cato e imposto dalla societ e la necessit opposta, ma in fondo complementare, diappartenere e riconoscersi in un gruppo, e a volte anche a pi di uno, perch ci sisente soli.

    Ne consegue che il quadro in cui progettare un percorso educativo tuttaltro chelineare, ma, per fortuna, si pu contare anche sulle risorse inestimabili che hanno igiovani che:

    sono capaci di grande tolleranza, spesso incuriositi dalla diversit pi che preoc-cupati di difendersi, sembrano desiderosi di delineare se stessi attraverso il con-fronto. Laltro ancora e prima di tutto affascinante, pu insegnare loro qualcosa suci che sono;

    si rendono capaci di generosit immediate e risolute appena si sentono interpella-ti in modo diretto e profondo. Il bisogno dellaltro li interpella, sia questo un biso-gno oggettivo o soggettivo. Dimostrano di saper accettare il rischio di giocarsi perlaltro;

    danno segni di grande sensibilit al personale, dimostrano di avere bisogno estre-mo di relazioni che li aiutino a trovare un indispensabile autonomo senso dellesse-re. La relazione diventa motivo che spinge inizialmente i giovani allincontro;

    sembrano ricercare soluzioni realistiche pi che i radicali eccessi delle generazioniche li hanno preceduti; credono pi facilmente nei piccoli passi reali piuttosto cheai grandi sogni rivoluzionari. Questo permette loro di vivere con una grande tensio-ne al quotidiano, alle soluzioni possibili4.

    Tutte leve che potenziano enormemente lefficacia di un percorso di progressionepersonale autentico.

    B) Cosa sperano per il futuroA differenza di ci che accadeva un tempo le aspettative dei giovani di oggi non sonopi quelle di migliorare la propria condizione socio-economica sino a superare quella

    dei propri genitori ma, nella migliore delle ipotesi, ad eguagliarla, pi spesso con la pro-spettiva di non riuscire neppure a raggiungerla e con il rischio reale di peggiorarla5.Possiamo dunque affermare, senza timore di smentita, che in atto una costruzionedi mutamento della percezione del futuro, verso il quale viene a mancare la carica, lavoglia di creare qualcosa di migliore. Ne un indicatore la chiusura dei giovani dentrole mura protettive della famiglia: una forma di sopravvivenza alla precariet o allas-senza di lavoro, con un reddito debole e la conseguente difficolt ad accedere allacasa, a immaginare la possibilit di sostenere una vita e una famiglia propria.

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    6 GIUSEPPE DE RITA, La trappola delle identit,www.corriere.it 9.6.2008.

    Il ripiegamento che ne consegue non riguarda del resto solo i giovani; anche ladultoteme di perdere qualcosa e il mattino non si pensa pi cosa posso guadagnarmi

    oggi? ma cosa rischio di perdere oggi?. La sensazione di rischio collettivo di cui laprecariet il primo segnale ampiamente diffusa. La forte competizione sociale, perguadagnare la propria parte, genera sentimenti protettivi e si va verso lorizzonte picon prudenza che con speranza!La complessit della condizione attuale obbliga dunque a fare esperienza di provvi-soriet e incertezza, a considerare le difficolt nel tracciare i contorni delle cose, aconvivere con situazioni che possono riaprirsi e modificarsi in ogni momento. La cul-tura moderna, nata dallepoca industriale come passaggio dalla condizione agricoladi sussistenza alla condizione di soddisfacimento dei bisogni, attualmente sorpas-sata dalla cultura post-moderna che sostanzialmente antepone lofferta al bisogno.

    Questa condizione la causa dellannullamento, o per lo meno del fortissimo ridi-mensionamento, dellidea di progetto come strumento che lega il bisogno al suo sod-disfacimento.Ora, lidea di progetto stata ed una delle idee qualificanti dellantropologiadellAssociazione. Tale idea ha in s delle derive potenziali che sono legate ad uneccesso di fiducia nelle proprie forze, nelle strategie, una sorta di preambolo di onni-potenza e, nonostante tutto, crediamo sia ancora su questa ipotesi che valga la penadi scommettere. Daltro canto la condizione giovanile ha in s una grande opportuni-t nellapproccio al nuovo meno rigido e preconcetto. Forse lo spaesamento descrittoin precedenza potr portare con s una sorta di ridimensionamento del senso del pro-getto verso un maggiore adattamento alla realt, e verso unapertura ad essa pi acco-

    gliente e meno pregiudiziale. Questa ambiguit ci interroga sullinterpretazione chediamo del cambiamento sociale che necessariamente si verifica: limite o risorsa?Nella costruzione della progressione personale pu dunque essere daiuto tenere pre-senti questi elementi per capire meglio gli R/S e aiutarli a costruire una loro autono-ma strategia di crescita con una attenzione al particolaree al come, alladesso e al det-taglio nella direzione della cura della qualit dellagire.

    C) Come attrezzarli per lattraversamentoOgni adulto, pur vivendo in prima persona buona parte degli elementi descritti, ha laresponsabilit di aiutare i giovani ad attraversare la condizione in cui oggi si trovano.

    Questa operazione, per chi ha scelto di educare e quindi anche per noi capi scout,possiede tre valenze forti.Una prima idea che sta diventando oggi indispensabile insistere pedagogicamentesui fondamentali del carattere, pi che sui fari valoriali, pure imprescindibili.Restando sulla metafora della strada, in certe situazioni, pi che una buona vista,occorrono buone gambe6. Certo, questo ci chiede di proporre ai ragazzi esperienzeimpegnative, capaci di forgiare il carattere.Una seconda linea di lavoro dovrebbe andare nella direzione dellesercizio della

    virt della generosit. Esercizio funzionale al tentativo di lasciare il mondomigliore di come lo abbiamo trovato, in altre parole di svolgere una nuova azionedi politica etica.

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    Lultima idea parte dallevidenza che lungo questo attraversamento occorronosoprattutto persone vicine, amiche, capaci di accompagnare e consigliare. Ecco una

    nuova virt per il cristiano adulto soprattutto educatore.

    D) Il rapporto educativo intergenerazionaleOggi forse lo scautismo agli occhi dei giovani non pi accattivante come un tempo,anche per il proliferare di proposte esterne ma la relazione educativa, la nostra capa-cit di accostarci a loro, resta oggi un elemento fortemente connotato e profetico.In questo rapporto il capo deve saper rendere ragione delle proposte che fa, non rivol-te a un attivismo vuoto, ma scelte con intenzione educativa. In questo il rapportocapo-ragazzo ha oggi un valore inestimabile. Di fronte alla ridefinizione dei modelligenitoriali e delle condizioni generali delle famiglie, al tramonto di tante altre figure di

    riferimento sociale (il maestro, il professore) il rapporto capo/ragazzo non potr esse-re sostituito o messo in discussione dalle potenzialit della tecnologia o dai nuovilimiti etico-comportamentali che la nostra societ assume.Ecco dunque lurgenza come capi di rimettersi a studiare, di formarsi allascolto e aldialogo con i giovani. Parlare di progressione personale mette in discussione i nostrischemi educativi: oggi non si dimostra pi sufficiente uneducazione che prepara,serve uneducazione che crede, spinge e accompagna. Crede nella possibilit di unfuturo. Spinge non solo verso lautonomia, ma verso una vera e propria leadership.Saper guidare la propria canoa mette i ragazzi nelle condizioni di avere altri sullacanoa e a quel punto loro responsabilit remare.

    E) Alcuni elementi interniAlla luce di quanto detto, anche lanalisi che la Branca R/S ha svolto al suo interno,pur priva di rappresentativit statistica, ha fornito ulteriori elementi di riflessionee stimoli di lavoro. Ne tracciamo alcuni punti che ora appaiono come specchiodelle riflessioni precedenti:1. Il roverismo/scoltismo non praticato consapevolmente, viene vissuto come

    una condizione di fatto, pi che come una scelta convinta.2. La Partenza non nasce da un percorso preparato sin dal primo anno di clan ma

    cade addosso ai ragazzi dellultimo anno, obbligandoli a un risveglio forzato.3. Il servizio spesso considerato imprescindibile, a parole, ma poco frequentato

    nei fatti.4. Lappartenenza alla comunit di frequente lunico o il prioritario riferimentoallimpegno dei ragazzi.

    5. Un rapporto tra capi e ragazzi, simmetrico e orizzontale, rende difficile un atteg-giamento educativamente pregnante.

    Eppure a fianco di queste e altre condizioni di criticit, lo scautismo ancora ingrado di offrire potenziali interessanti, tra i quali ci permettiamo di sottolineare inparticolare la libert di pensiero, la forte curiosit, il desiderio di relazione e comu-nicazione.

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    7 Art. 29 Regolamento metodologico (parte interbranca).8 ACHILLE CARTOCCIO, Il senso della Partenza.9 Art. 30 Regolamento metodologico (parte interbranca).

    Il ritmo dei passi

    A) Scoperta, competenza e responsabilitLa progressione personale unitaria traccia nelle tre Branche un percorso comune che,partendo dalla scoperta, attraverso la competenza, arriva alla responsabilit.Certamente nessuno di questi momenti esclusivo e quello delineato risulta essereuna sorta di sentiero ideale che dovrebbe aiutare il capo a comprendere litinerariopedagogico7.Pur rimanendo sequenziali nel cammino che si snoda tra la salita al noviziato e laPartenza, in Branca R/S questi passaggi pedagogici, possono essere vissuti ancheattraverso piccoli passi sovrapposti.

    Il momento di passaggio dalla fase della scoperta a quella della competenza segna-to dalla firma dellImpegno, momento che segna durante il primo anno di clan ilbilancio reale dellefficacia del noviziato sulla persona e sul suo processo di crescita erinnovamento8 ed unadesione pubblica alla comunit di clan/fuoco e ai valoridichiarati nella Carta di clan stessa.Tra la fase della competenza e quella della responsabilit invece nessun gesto aiuta aporre un punto dinizio se non una consapevolezza crescente del R/S di spostare ilriferimento della costruzione della propria felicit da se stesso allaltro (che potrebbeessere favorita, tra le altre cose, dalla partecipazione alla ROSS).La Partenza sar il momento in cui, al termine della fase della responsabilit, questa

    intuizione diventa scelta consapevole ed espressione pubblica.Il ritmo dei passi da una fase allaltra scandito dalle due dimensioni fondamentali:1. Il fare esperienza, giocando il gioco della Branca R/S (strada, comunit e servizio).2. La rielaborazione personale, attraverso il punto della strada che pu essere consi-

    derato lo strumento del metodo dedicato alla progressione personale e si offrecome il momento migliore per proporre esplicitamente ai ragazzi leducazione allevirt.

    Lo schema che segue ha comunque lo scopo di evidenziare le esperienze via via vis-sute in Branca R/S e litinerario pedagogico di tutte le Branche. Appare chiaramentesottinteso che nessun percorso vitale pu possedere caratteri di linearit come quellidefiniti e procede invece per salti e apprendimenti legati a esperienze vitali. Tuttavia

    pu permettere a noi capi di comprendere cosa chiedere e cosa proporre ai ragazzi 9.(Vedi schema a pagina seguente).

    B) Il gioco della Branca R/SStrada, comunit e servizio sono le occasioni concrete per scoprire chi si veramen-te, cosa si vuole dal proprio futuro e cosa si vuole costruire. Queste sono le occasioniche il roverismo/scoltismo offre per misurarsi con se stessi e con il mondo imparan-do a conoscere i propri limiti.Rimandando al Regolamento metodologico e al manuale della Branca R/S per lap-

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    Il cammino di progressione personale in Branca R/S

    profondimento degli strumenti metodologici, ci limitiamo a illustrare alcuni esempisu come tali strumenti possono essere utilizzati nel percorso di progressione persona-le dei ragazzi.

    Una novizia che vede il futuro da adulta ancora molto lontano da s, pu partecipare a unchallenge che combina efficacemente il gusto della sfida con la consapevolezza dei pro-

    pri mezzi, oppure prendere parte a unimpresa dove ognuno pu puntare su di s peracquisire competenze nuove.Un novizio che fatica ad affrancarsi dal conformismo pu essere spinto a confrontarsi colpiacere della scoperta dell'originalit inattesa offerta dall'esperienza della precariet inuna route, o a esplorare diverse forme di comunicazione non convenzionale in una veglia.Una scolta che rischia di perdersi nella complessit e nella frammentariet della realt,pu essere incitata a sperimentare la virt dell'equilibrio imparando a fare silenzio neldeserto o partecipando alla stesura del programma combinando le esigenze di tutta lacomunit.Un rover, capace solo di una spiritualit usa e getta scollegata dal quotidiano, pu esse-re stimolato a vivere una fede pi consapevole dall'esercizio della costanza del servizio

    settimanale, dalla fatica della strada che porta a mete lontane solo perch raggiunte unpasso alla volta, dal semplice scandire la giornata con la preghiera e le celebrazioni dellacomunit.

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    10 Art. 36 Regolamento metodologico R/S.11 Art. 37 Regolamento metodologico R/S.

    Ogni esperienza vissuta in Branca R/S pu essere occasione per progredire sul propriocammino se proposta con la giusta intenzionalit educativa e, soprattutto, se oppor-

    tunamente rielaborata.

    C) Il punto della stradaQuesto strumento pu essere considerato il momento esplicito della progressionepersonale, spesso viene confuso con il processo stesso, possiede invece una logicastrumentale a tutto il percorso10.

    un tempo per sEsso offre loccasione al ragazzo di fermarsi per occuparsi di s.Questo stesso atto ha gi, implicita, unidea: dedicarsi un tempo che non sia solo

    quello del fare o delle sensazioni da vivere, ma anche quello della mente che rifletteorienta le scelte. Lo spazio dedicato a pensarsi pu divenire occasione per chiarire leproprie doti e opportunit, in altre parole per precisare la propria identit. Il tempodedicato a riconoscere il proprio limite pu offrire lopportunit di identificarsi o dif-ferenziarsi da altri.1. Il punto della strada si offre come il momento migliore per proporre esplicita-

    mente ai ragazzi leducazione alle virt. Qui laccento non posto sullaltro o sulmondo, ma sulla capacit di ciascuno di divenire virtuoso.

    2. Il guardarsi dentro, ossia dare nome alle sensazioni di piacere, soddisfazione, gra-tificazione e gioia oppure di rifiuto, fastidio, dolore e rabbia che prendono consi-stenza durante lesperienza vissuta.

    un tempo per il confrontoUn secondo motivo che rende questo momento importante il suo essere pubblico.Il confronto con tutta la comunit sulle proprie scelte le mette a disposizione di altrirendendole soggette a critica ma anche e soprattutto motivo di sostegno e aiuto daparte della comunit che le condivide. La correzione fraterna che nasce da una comu-nit vitale e rende ricca la ricerca individuale.In altre parole la condivisione degli impegni fa s che nessuno possa considerarsiunico referente di ci che fa o pensa. Limpegno posto di fronte agli altri che diven-gono cos testimoni dellimpegno preso.

    Il camminare discreto, ma presente, dei capi al fianco degli R/S; testimoni coerenti ematuri, capaci di suggerire e indirizzare, evidenziando verit scomode cos come pre-ziosi talenti inespressi.

    un tempo per il futuroSenza esprimerlo a chiare lettere questa loccasione per pensare al domani comequalcosa da progettare non come a qualcosa di inevitabile che ci cade addosso.Ha perci in s unidea portante per lo scautismo: niente impossibile purch lo sivoglia e si sia disposti a fare fatica per raggiungerlo.In base al regolamento metodologico11 il punto della strada si sviluppa in quattro fasi

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    12 PROPOSTA EDUCATIVA

    12 Art. 31 regolamento metodologico R/S.

    1. coscienza: in cui lR/S mette a fuoco il cammino compiuto e si rende consapevoledel suo modo di essere e di relazionarsi con se stesso, con Dio, con gli altri e con il

    mondo;2. confronto: in cui lR/S verifica se stesso e il proprio cammino con la Parola di Dio,la Legge, la carta di clan, di fronte alla comunit e ai capi;

    3. progetto: in cui lR/S fissa (o ri-fissa) gli obiettivi di progressione personale a cuipuntare;

    4. programma: in cui il/la giovane individua gli impegni concreti e verificabili che siassume di fronte alla comunit.

    Il talento del capo star nel favorire la possibilit che la presa di coscienza del rover edella scolta si trasformi, via via e sempre pi, in capacit di esprimere un progetto e

    un programma concreto. in questultimo passaggio che si dovrebbero investiremolte energie. La progressione personale diverr efficace nella misura in cui lR/S avrsempre pi la capacit di legare pensiero e realt nella logica dellinterdipendenza trapensiero e azione.Questo certamente non significa annullare la capacit di sognare dei ragazzi che anziva enfatizzata, ma compito delleducatore quello, durante il punto della strada, ditenere distinti i sogni dagli obiettivi.In ogni fase lattenzione del capo dovr essere rivolta a far s che gli R/S mantenganosotto controllo questi quattro ambiti12G la relazione con SE STESSO, con il proprio corpo, con la propria storia, con le per-

    cezioni, i sentimenti, i pensieri che di volta in volta si vivono: in una parola con la

    propria interiorit;G la relazione con DIO: il dialogo fra la creatura e il Creatore nella riflessione sulla

    Parola, nella preghiera, nei sacramenti;G la relazione LALTRO, nella famiglia, nella coppia, nei rapporti con gli amici, nelle

    comunit di riferimento...;G la relazione con il MONDO, con lambiente, con la societ complessa nel suo vario

    articolarsi.Il punto della strada concede molte libert, tra queste anche quella di non affrontarenecessariamente tutti gli ambiti ogni volta. Pu diventare cos uno strumento agile incui viene affrontato ad esempio, un solo ambito, in relazione alle necessit del R/S.

    Deve tuttavia partire da situazioni vitali non da obblighi metodologici perci impor-tante cogliere le occasioni che gli R/S ci offrono: esperienze di servizio, campi forma-tivi, scelte fondamentali come quelle che riguardano lo studio o il lavoro possonodiventare le molle per attivare questo strumento.

    1. I rischiUno dei rischi pedagogicamente pi significativi del punto della strada quello di ipo-tizzare grandi obiettivi irraggiungibili. Anche per costruire se stessi necessaria unaprogressione. Perci sar opportuno che i maestri dei novizi e i capi clan/fuoco, insie-me a tutta la comunit, aiutino lR/S ad avere vedute e a porsi obiettivi concreti e pro-gressivamente pi ampi. Non si tratta di costruire un progetto di vita omnicompren-

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    sivo, ma di intravedere un cammino realistico. Perci il novizio o il rover e la scoltasaranno invitati a cercare obiettivi traducibili in termini di comportamento, e quindi

    verificabili, sempre pi importanti ma mai generici e globali, sia perch nessuno ingrado di mantenere troppi fronti di attenzione aperti, sia perch let non consentevisioni prospettiche troppo ampie.Un altro rischio ricorrente nelluso di questo strumento quello di perdersi in riunio-ni infinite simili a confessioni di gruppo, specie se la comunit R/S numerosa. Perquesto motivo importante costruire occasioni preparate che mirino a evidenziarecome le parole possono concretamente essere tradotte in azioni.Un ulteriore aspetto problematico nasce dal rischio di una eccessiva invasivit nellavita personale ed emotiva dei ragazzi, sia da parte del clan/fuoco, che non sempre in grado di gestire in maniera adulta la correzione fraterna, sia da parte dei capi.

    La grande sfida di questo strumento metodologico sta nella capacit dei capi di farpartire un volano che conduce a fare dopo ogni esperienza forte che gli R/S vivono unpunto della strada.

    2. Esempi di attivit sul punto della stradaPer tentare di fornire un aiuto vi offriamo, di seguito, alcuni esempi di come il puntodella strada possa essere attuato. Vi ricordiamo che sono solo degli esempi e nondevono essere intesi come strumenti sempre buoni.

    1 esempioSerata di veglia alle stelle. Il compito sar scrivere sul quaderno della veglia e di caccia. Sulprimo lemozione di trovare un momento per s, sul secondo due pregi e due difetti checiascuno attribuisce a se stesso.La mattina successiva, su un grande cartellone, ciascuno scrive, di un altro, una virt esi-stente e/o da coltivare (due o una sola).

    A seguire: ognuno sceglie da solo gli obiettivi e gli impegni. Magari uno solo per i novizi,e via via di pi per i pi grandi. Tali impegni vanno resi concreti e visualizzati per tutta lacomunit in modo che ciascuno sia sostenuto nel mantenere fede a tali propositi. Perciun cartellone con unimmagine che rappresenti la comunit (una persona, un posto ounimmagine astratta) sar ricoperta da fogli con gli impegni di ciascuno. Ad esempio, selimmagine rappresenta una persona, nei capelli ci saranno gli impegni che riguardano sestessi (ambito del s), nelle mani quelli che riguardano lambito della relazione con gli

    altri ecc.La discussione deve essere guidata e centrata sul contributo da dare a ciascun membro asostegno del suo impegno. Vanno ovviamente stabiliti i tempi di tali impegni e il succes-sivo appuntamento con il punto della strada.

    2 esempioSerata di comunit R/S che stata preceduta da alcuni incontri significativi, dalla chiusu-ra di un capitolo o di unimpresa di noviziato molto vivace. Lattivit divisa in tremomenti

    1. Un gioco delloca con lo scopo di fornire ai ragazzi idee per analizzare il proprio com-portamento o atteggiamento, di presentare idee di eventi formativi e di ambienti dellavita quotidiana da conoscere e curare2. Uno spazio individuale allaperto pu aiutare a chiarire le idee e soprattutto a stabilire,

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    per esempio attraverso il confronto con la Parola e con la Legge scout, la propria posizio-ne e individuare un atteggiamento di se stessi che si vuole migliorare.

    3. A questo punto ciascuno pone allattenzione di tutti latteggiamento individuato, unimpegno concreto in uno dei tre ambiti restanti (gli altri, Dio, il mondo) e ipotizza unobiettivo per s nei confronti della comunit. Segue una breve ma significativa discussio-ne, senza perdersi in eccessive parole, lasciando spazio poi ai confronti individuali perchiarire e discutere gli obiettivi e gli impegni da prendere.Questa ipotesi si adatta bene ad essere utilizzata in noviziato, sia per la sua leggerezza siaper la misura degli obiettivi.

    3 esempio

    Termine dellanno di servizio. Proporre ai ragazzi colloqui con le persone che hanno divi-so con loro il servizio (staff di unit, volontari ecc.) per verificare come sono stati visti dal-lesterno.Potrebbe essere anche pensata, invece del colloquio, una breve lettera con alcune notescritte come se si fosse uno di fronte allaltro. Perci, non una lettera di giudizio ma unaiuto a lavorare meglio. La lettera avr il vantaggio di lasciare il tempo per ripensarla e nonoffrire loccasione di una controversia, non servir a difendersi n a discutere ma a coglie-re laiuto. Ovviamente andr chiarito in precedenza, con lo scrivente, da parte dei capi, loscopo di tale scritto.Potrebbe, a questo punto, essere offerta ai ragazzi una preparazione al sacramento dellaconfessione.Il punto della strada potrebbe ora coinvolgere ciascuno a costruire una mappa stradale,

    unipotetica cartina, in cui ciascuno sia responsabile di disegnare o costruire un quar-tiere, dove dimostrare verso quale virt sociale impegnarsi. Ad esempio la parrocchiapotrebbe rappresentare limpegno da prendere per la catechesi, il comune limpegnocivico, la casa limpegno in famiglia e cos via. Questo permette la visualizzazione degliimpegni che possono cos, in modo pi leggero, essere assunti.

    Per finire, crediamo sia sufficiente attrezzarsi di strumenti minimi come un taccuinodi marcia, strumento semplice da proporre a rover e scolte per appuntare, annotare esegnare un percorso, o un piccolo Quaderno di strada, in cui appuntare, lasciare un

    incoraggiamento, un pensiero. Insomma uno strumento in cui annotare la proprialinea di crescita e vederla muovere!

    D) Gli eventi di progressione personale a partecipazione individualeCiascuno di noi conosce per esperienza diretta limportanza, in alcuni momenti, dicompiere esperienze emotivamente o concretamente distanti dal proprio quotidiano.Queste si dimostrano spesso intense e utili proprio per la distanza posta. Per questomotivo lAssociazione propone ai giovani gli eventi di progressione personale a parte-cipazione individuale (EPPPI): ROSS, Cantieri, Campi di specializzazione, Route dellospirito ma anche Botteghe regionali, uscite partenti di Zona o esperienze come ISTallestero, ovvero tutte quelle esperienze intense e significative organizzate ogni annodai diversi livelli associativi e dai Settori e a cui i rover e le scolte possono partecipareindividualmente.La formula tipica quella del campo, naturalmente utilizzata nello scautismo, di cui

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    13Art. 35 Regolamento metodologico R/S.

    vale la pena richiamarne i significati che molte agenzie educative ci invidiano e spes-so ripetono:

    1. limmersione totale in una comunit nuova e sconosciuta permette di mettere ingioco nuove dinamiche relazionali, rompendo copioni interiorizzati e cristallizzati;2. la condivisione degli spazi e degli oggetti sollecita a spogliarsi di ci che ci appar-

    tiene per accogliere la novit;3. il confronto con esperienze diverse portate da altri R/S o dai capi campo, invita alla

    riflessione sulla propria esperienza, alla verifica del gi fatto o sollecita nuovi itine-rari possibili;

    4. la vita in un ambiente (natura, citt) nuovo, dispone allesplorazione, alla scoperta,allapprofondimento.

    Altre caratteristiche contribuiscono a rendere lesperienza degli eventi di progressio-

    ne personale a partecipazione individuale particolarmente ricca sul versante educa-tivo13:G Pur essendo pi intensa negli eventi di spiritualit, come le Route dello spirito, la

    proposta di un cammino di fede importante per tutti gli eventi di progressionepersonale a partecipazione individuale che permettono di vivere fuori dalla propriacomunit come pellegrini su strade per imparare ad essere profeti di speranza.

    G Non sono occasionali n, tanto meno, fini a se stessi, ma fanno parte del camminodi progressione personale.

    G La partecipazione caratterizzata da una scelta personale di ogni rover/scolta.Il momentaneo lasciare la comunit di riferimento, permette al rover e alla scolta divivere lesperienza dellautonomia, quasi anticipando quel momento, decisivo, in cui

    sceglieranno di prendere la Partenza.G Permettono di guardare dal di fuori, e dunque staccati dal solito ambiente, i valori

    proposti e vissuti nella propria comunit di riferimento. Un confronto ulteriormen-te arricchito dalla eterogeneit dei partecipanti agli eventi.

    G Sono occasioni per sperimentare realt nelle quali il servizio diviene esperienzaquotidiana di territori e comunit diverse.

    G Permettono lacquisizione e lapprofondimento di nuove competenze, in un ambi-to ben determinato, mantenendo tuttavia lattenzione a uneducazione globale.

    Per essere per inseriti efficacemente allinterno del cammino di progressione perso-nale di un/a ragazzo/a gli EPPPI devono essere riletti coscientemente rapportando

    lesperienza al proprio quotidiano e trasformandosi cos da mero episodio a realecambiamento.Per questo necessario innanzi tutto che la proposta di questi momenti venga prepa-rata adeguatamente, permettendo al ragazzo di avvicinarsi a questi con consapevo-lezza. inoltre auspicabile che tutta la comunit faccia propria lesperienza del singo-lo e che i capi coltivino un clima di attenzione alla restituzione di questi eventi a tuttala comunit R/S. La tradizione e lesercizio virtuoso della messa in comune di questomomento forte vissuto dal ragazzo permettono poi di sollecitare altri alla partecipa-zione a questi stessi eventi.

    Altro punto fondamentale che gli eventi abbiano al loro interno un momento diverifica sia dellevento che della propria personale partecipazione fornendo a cia-

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    scun partecipante, da parte dello staff di campo, suggerimenti per il prossimo puntodella strada.

    La proposta di partecipazione agli eventi pu venire dai capi come anche direttamen-te dal ragazzo. In entrambi i casi importante conoscere come i singoli eventi si col-locano allinterno del cammino di progressione personale, quali domande suscitanoa quali bisogni possono rispondere.I Campi di specializzazione possono, ad esempio, essere occasioni per riscoprire leesperienze del reparto nellottica del servizio proposto in Branca R/S, oppuremomenti per approfondire le proprie competenze e comprenderne limportanza infunzione del servizio futuro. Il maggiore livello di approfondimento delle competen-ze sar nella direzione della qualit del fare che, come abbiamo visto in premessa, gi educare alle virt.

    Il Cantiere pu essere occasione per rendere pi esplicita la finalit della competen-za, limportanza di metterla a disposizione, di usarla come piacere da condividere,cos come un momento per prendere responsabilmente posizione di fronte ai proble-mi della realt che ci circonda.La partecipazione a un evento internazionale, anche in qualit di IST, pu divenire,in quanto occasione dincontro e confronto con le realt scout degli altri paesi, sia intermini metodologici sia culturali, momento di riflessione per riscoprire le proprieradici scout. Pu divenire inoltre occasione per approfondire le motivazioni del servi-zio, in particolare in ambito associativo, inseriti nella dinamica internazionale delmovimento scout.Lincontro con la Parola di Dio, vissuto in un momento significativo e vitale come unaRoute dello spirito, pu essere occasione di discernimento vocazionale.Una scelta consapevole del servizio al territorio pu trovare unoccasione di chiari-mento esplicita nella ROSS, evento per riflettere sulle scelte fondamentali, nonchutile momento di confronto con altri rover e scolte che si apprestano ad affrontarelultimo anno di Branca R/S che li porter alla Partenza. Un momento di punto dellastrada, vissuto con altri coetanei, per individuare il proprio personale contributo percambiare se stessi e la realt, per rendere migliore il mondo che ci circonda.Gli altri eventi (eventi proposti dalle Regioni o dalle Zone), pur non inseriti nei quadriprecedenti, sono a pieno titolo eventi di progressione personale. Sono occasioni cheprivilegiano lacquisizione di competenze o la scelta di servizio o ancora la relazione

    con il territorio. Data la loro breve durata, offrono una possibilit pi circoscritta emirata di essere incisivi nella crescita della persona.

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    14 VALERIO DE STEFANO (1983), La progressione personale in Branche R/S: la salita al noviziato,Scout-Proposta educativa, Anno IX, 1983, n. 37-38.

    Un tempo per ogni cosa

    La progressione personale unitaria definisce momenti quelli della scoperta, dellacompetenza e della responsabilit. Vorremmo qui chiamarli PASSI, avvicinandoli cosmaggiormente al linguaggio della strada tipico della Branca. In questo capitolo trove-rete, per ciascun passo, la sua declinazione negli elementi fondamentali del metodoR/S, strada, comunit e servizio, e quale contenuto ha il punto della strada.

    A) Passi di scopertaIl primo momento della Branca R/S, come tutto ci che comincia, ha aspetti delicati econtemporaneamente rivitalizzanti. Il nome stesso richiama unesperienza vitale cherende nuovi. Ricorda la preparazione a scelte importanti, cos importanti da renderenecessario un tempo per sperimentarle. Proprio perch vigilia di scelte vocazionali ilnoviziato non pu essere solo un assaggio n un tentativo, ma un forte coinvolgimen-to nellesperienza della Branca. Scegliere la parola noviziato per indicare il primotempo di permanenza in Branca R/S frutto di una bella ispirazione.Il novizio e la novizia non sono coloro che stanno imparando quello che serve perdiventare bravi rover e scolte ma persone che provano a vedere se il roverismo e lo scol-tismo sono affari interessanti. Il novizio e la novizia sono coloro che sperimentanosulla propria pelle la vita di una specifica comunit R/S, i suoi valori, le sue prospetti-ve. In altre parole questa esperienza non pu essere una riproduzione astratta di un

    roverismo/scoltismo teorico, ma deve incarnarsi in una vera comunit R/S, con i suoilimiti ma anche la sua ricchezza umana, i suoi cedimenti, ma anche i suoi slanci. Sarproprio lesperienza e il rapporto diretto con il proprio clan/fuoco a spingere verso lafirma della carta di clan per sancire lappartenenza a quella comunit specifica.Sul versante strettamente personale il noviziato si connota come un momento diabbandono di sicurezze per andare verso esperienze e impegni nuovi. Dalla vita direparto, dove il ruolo di capo squadriglia o di vice, riconoscono una responsabilit euna competenza acquisite, si ritorna ad una condizione di assoluta parit. ilmomento di rimettersi alla prova. Il messaggio chiaro: pronti a diventare nuovi.Daltra parte il passaggio al noviziato vissuto, anche come una liberazione da unat-

    mosfera di reparto che iniziava a divenire troppo stretta: si sogna di essere per cosdire in una alta squadriglia permanente, con attivit pi consone alla propria crescitanon intervallate dalla coesistenza con i pi piccoli14. Il desiderio da parte dei ragazzidi affrancarsi dal reparto per entrare finalmente nel gruppo dei grandi genera molteaspettative, ma anche incertezza sulla propria capacit di essere allaltezza e ricerca diidentit che possono sfociare in atteggiamenti indolenti e svogliati.La progressione personale avr allora il compito non facile di spingere, attraversoesperienze vivaci e intense, verso le scelte del clan/fuoco. In ci sar determinante ilruolo del maestro dei novizi che dovr essere capace di superare le esitazioni dei novi-zi di fronte alle proposte, e soprattutto in grado di leggere le domande sottese a richie-

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    15 VALERIO DE STEFANO (1983), La progressione personale in Branche R/S:la salita al noviziato,Scout-Proposta educativa, Anno IX, 1983, n. 37-38.

    ste implicite suscitando la curiosit necessaria per sperimentare la Branca R/S comepossibile via per trovare delle risposte.

    Nella progressione personale dei novizi e delle novizie ha inoltre un ruolo anche lacomunit del clan, che si rapporta al noviziato come comunit educante, punto diriferimento nel futuro prossimo, indispensabile perch questa comunit orizzontalenon tenda a ripiegarsi troppo su se stessa creando alla fine unatmosfera soffocante.In ci i rover e le scolte possono risultare pi efficaci del maestro dei novizi, la cuitestimonianza certamente valutata positivamente dai novizi ma come qualcosa infondo molto distante da loro a causa della grossa differenza det15.

    Di nuovo riproposta con forza unidea pedagogica determinante: lesperienza.Per i novizi assumono importanza particolare le esperienze concrete e forti in cui met-tere alla prova ci che si e si disposti a fare. In termini personali e quindi di pro-

    gressione questo momento loccasione di ricercare, anche perch no? nella tra-sgressione, la propria identit. Le esperienze di strada, comunit e servizio del tempodel noviziato devono dunque essere impostate per permettere ai novizi di compren-dere sino dove ci si pu spingere in forza fisica, in equilibrio, in coraggio, in amicizia,in disponibilit.Tra gli strumenti metodologici da privilegiare in questo momento certamente la stra-daacquista un valore determinante, un peso particolare. La strada intesa anche nelsenso dello stile di chi va verso qualcosa, senza aspettare che laltro o le esperienzevengano da lui. Per questo motivo importante che al novizio/a venga proposta laricerca di persone ed esperienze, luscire dalla sede scout per compiere la strada tra se lesperienza che fa crescere. La strada loccasione di incontro con s, con la comu-

    nit e con il nuovo. la dimensione avventurosa in cui iniziare a conoscere la BrancaR/S, e in cui il superamento della fatica per raggiungere la meta, pu essere efficace-mente utilizzato nella progressione personale.La comunit, orizzontale, occasione per mettersi in gioco con pi facilit. Ha loscopo di sostenere e frenare, di identificarsi e differenziarsi, nonch di mitigare lanaturale tendenza a sopra o sottovalutarsi dei novizi. In essa si vivono i momenti litur-gici. luogo ristretto e per questo ideale per condividere le fatiche ed esplicitare idubbi, ma anche per assaporare lintensit di un momento forte o lasciarsi conta-giare dallentusiasmo di una testimonianza. Le esperienze tipiche del challengee del-limpresa consentono a ciascuno di ritagliarsi un ruolo, specie se aiutato ad individua-

    re i suoi talenti, che possono essere efficacemente scoperti e sapientemente messi inluce da un maestro dei novizi attento. Il forte momento di aggregazione che caratte-rizza il tempo del noviziato pu parimenti essere utilizzato come terreno fertile perpoter maturare piccole scelte, magari scomode ma trasgressive perch positivamen-te controcorrente. Confrontarsi con la carta di clan diviene occasione per uscire dal-lautoreferenzialit tipica dei novizi.Il servizio, infine, vissuto dai novizi mediante esperienze circoscritte e vissute incomunit, facilita una prima semplice riflessione sulla genuina felicit che si pu rice-vere donando un pezzettino di s. Lincontro con laltro pu essere loccasione per ini-ziare a guardarsi pi in profondit. Lesperienza di servizio, opportunamente inserita

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    nel programma di noviziato abbinandola a uninchiesta, o anche solo ad una verificache possa collocarla in una riflessione pi ampia sullambito sociale o territoriale in

    cui si svolta, diviene occasione concreta per iniziare a porsi domande e a maturarele proprie opinioni.Il punto della stradaviene proposto ai novizi solo dopo aver fatto loro vivere le espe-rienze tipiche della Branca. Una buona prassi pu consistere nel riprendere in mano,con laiuto dei capi reparto, le ultime mete raggiunte nellambito del sentiero E/G, efarle divenire punti di partenza concreti per comprendere la strada fino ad ora percor-sa e per aiutare il novizio/a a collocare le nuove esperienze vissute in noviziato in fun-zione della propria crescita.

    B) Passi di competenza

    Il primo e secondo anno di clan/fuoco sono spesso posti in secondo piano rispetto alnoviziato e al momento della Partenza. Questi sono invece lo zoccolo duro delclan/fuoco. Sono i momenti delicati dellinizio del servizio e della strutturazione dicompetenze.In questo momento particolarmente difficile, in alcuni casi, far comprendere che lacompetenza nasce dalla consapevolezza dellerrore e dellimpegno per rendersimigliori.Fare in modo che il rover e la scolta vivano il limite come un punto di partenza e noncome una frustrazione una difficile arte, che richiede, da parte del capo, occhioattento ma soprattutto la benevolenza di chi certo della possibilit dellaltro di cam-biare. B.-P. ci ha fornito la formula magica, il 5% di buono che in ogni persona, ma

    solo lempatia della relazione permette a chi ci sta di fronte di comprendere che glidiamo credito.La competenza perci nasce dalla consapevolezza di poter fare meglio e del propriomeglio.Durante il punto della strada si pu fare leva sullesigenza di migliorare, accrescendocos la fiducia in se stessi.Fondamentale anche rispondere al bisogno dei ragazzi di sentirsi protagonisti,capaci sempre pi di capitalizzare la propria esperienza, per trovare il modo di viverela Branca R/S come qualcosa di sempre pi rispondente alle proprie esigenze di cre-scita umana.

    Il desiderio di esplorare e approfondire rende particolarmente utile e appetibile lapartecipazione in questo tempo ad eventi associativi (EPPPI) e non, che aprano nuoviorizzonti di conoscenza di ambiti sociali e realt territoriali, di specializzazione nelleproprie competenze, di incontro internazionale.Nel vivere la stradala competenza trover espressione, per esempio, nella propostafatta ai rover e alle scolte di preparare i percorsi valutando difficolt, esigenze e capa-cit di tutti. Valutare rischi, occasioni da incontrare, situazioni ambientali e umanepotranno diventare una buona occasione per confrontarsi con la realt. Essere com-petenti sar cos un passo per cambiare il proprio punto di vista passando dalle pro-prie alle altrui esigenze. Laiuto da dare al compagno di clan non sar allora semplicegenerosit ma anche comprensione, conoscenza e condivisione. Il senso di libert eprecariet, vissuti nelle route diventano motivi privilegiati di incontro con Dio che simanifesta nella bellezza del creato, suscitando consapevolezze nuove sul proprioruolo di custodi responsabili del mondo.

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    16 PAOLABORTINI, Servizio come tempo del dono.

    Uno dei pregi che molti riconoscono agli scout, nella vita lavorativa e in quella socio-politica, la capacit di lavorare in gruppo. Affiniamo, con lesperienza, una naturale

    sensibilit alla gestione delle relazioni dequipe.Gli anni della comunitdi clan/fuoco possono essere quelli in cui questa attitudine sistruttura. Gestire ma anche vivere in un gruppo , prima di tutto, competenza.

    Affidare agli R/S, progressivamente, il compito di organizzare una riunione e di pre-parare programmi potr esercitarli a leggere le relazioni, a valorizzare i contributi diciascuno e sollecitarli ad esporsi e a crescere.La partecipazione alla comunit tanto pi accattivante quanto pi si investe neldonare se stessi con gioia e passione. Prepararsi e dedicare energie alla costruzionedella comunit permetter di renderla pi propria e di sentirsi appartenenti.Il rover e la scolta in questo tempo necessario che siano spronati a investire energie

    per incrementare la propria competenza nel servizio non solo come un dovere, masoprattutto come occasione per migliorare la stima di s, rendendosi persone capacidi meritare fiducia. soprattutto qui che si esprime al meglio limportanza della com-petenza. Il dono allaltro nasce da un moto dellanima, ma deve passare per la testa equindi per la competenza, per poter diventare utile. Tutta la progressione personale sifonda su questo semplice principio: partire dai piedi (lesperienza) per sollecitare ilcuore con lobiettivo di arrivare alla testa, questa far ripartire cuore e piedi.La competenza nel servizio sar fatta di attivit manuali, di capacit di animazionema anche di conoscenza del territorio e dei suoi bisogni, nonch di capacit di gesti-re le relazioni sociali. lora di interessarsi alle amministrazioni comunali per scoprir-ne i compiti, alle altre associazioni presenti sul territorio e capire le loro attivit. La

    competenza potr diventare un volano per aprire al territorio e alla vita pubblicaclan/fuoco rintanati.Il servizio in questo tempo occasione per la realizzazione di se stessi, attraverso larealizzazione di una concreta e costruttiva relazione16 con il prossimo e il territorio.Con queste consapevolezze, il servizio vissuto in maniera sempre pi cosciente: allaproposta suggerita dai capi, va via via sostituendosi una scelta personale dellambitodi servizio, in base alle proprie sensibilit e capacit. Le comunicazioni tra i capi clane gli adulti a cui i ragazzi sono affiancati nel servizio possono divenire uno strumentoimportante per aiutare i ragazzi a riflettere su di s.

    Anche la vita di fede vivr momenti intensi se sapr costruirsi sulla conoscenza, per-

    ci questa fase educativa si dimostra particolarmente importante. La competenzapotr essere lo strumento per rendere i ragazzi capaci di essere pi autonomi e darconto della propria fede. Utile, ad esempio, lo studio della Bibbia rendendosi capacidi conoscerla nelle sue caratteristiche fondamentali, collocandola storicamente e glo-balmente. La competenza aiuter ad uscire dalla parcellizzazione della lettura occa-sionale.Le esperienze comunitarie della celebrazione della liturgia in route ma anche in par-rocchia e la riflessione stimolata dalla catechesi a partire dalle esperienze concrete diciascuno, diventano terreno fertile per suscitare domande e per iniziare a trovarerisposte ad un generico sentimento di sentirsi in cammino nella fede.Nel punto della stradalattenzione sar rivolta a sollecitare capacit e apprendimen-

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    17 Art. 29 Regolamento metodologico (parte interbranca).18 ACHILLE CARTOCCIO, Il senso della Partenza.

    ti su di s e sulle realt prossime. In questa fase loccasione del punto della strada,potr aiutare a migliorare il senso critico pur frenando giudizi sommari. La conoscen-

    za e la competenza regoleranno naturali intemperanze e pregiudizi. Loccasionecomunitaria del punto della strada permetter di conoscere i sentimenti degli altrimigliorando la disponibilit reciproca.

    C) Passi di responsabilitIn questa fase del percorso pedagogico si avviano ora i passi di responsabilit. Si avvi-cina il momento delle scelte. In fondo tutto il percorso scout impregnato di respon-sabilit. La struttura verticale delle unit ne la prova metodologica, ma ogni propo-sta fatta nel percorso chiede che questo impegno sia verso se stessi sia verso gli altri.Ogni capo per sa che la responsabilit va a braccetto con le scelte. Queste si sosten-

    gono a vicenda e cos si rinforzano. Per questo indispensabile condurre i rover e lescolte non verso enunciati teorici di adesione a valori ma verso una concreta ed evi-dente scelta di impegno responsabile17. In questo momento le scelte si fanno semprepi vitali cio saranno quelle definitive per la scuola, per il lavoro, per gli affetti.Compito del capo sar, in questo momento quello di orientare le scelte verso unmodello di uomo e di donna della Partenza.Questo tempo reso particolarmente difficile da alcune tendenze quali:G la pluralit di percorsi di vita, nel corso della fase della vita adulta, che rendono

    complesse le scelte e richiedono maggiore risolutezza individuale;G il prolungamento del periodo adolescenziale e giovanile che ritarda e rende meno

    netta lentrata nella vita adulta e pi incerta la posizione dei giovani;G lo sviluppo delle possibilit di relazionarsi e di fare esperienze di contatto con altre

    persone provoca spesso un atteggiamento che punta pi alla quantit che alla qua-lit dei rapporti umani, rendendo pi difficile il formarsi di coscienze solide;

    G leterogeneit dei valori esistenti, le lusinghe dellapparire e della conquista del suc-cesso, rendono meno facile perseguire la solidariet, lattenzione ai pi deboli, laricerca della fedelt e della coerenza dei gesti quotidiani che formano il tessuto dellavita interpersonale, rendendo ciascuno meno immediatamente sensibile alle scel-te morali;

    G lorientamento culturale prevalentemente orientato al fare tecnico e al risolvereproblemi operativi rende pi difficile contemplare le realt che ci circondano e

    ascoltare in esse e al di l di esse la voce del Creatore18

    .Per fronteggiare questa deriva, lo scautismo propone un forte modello di: uomo edonna della Partenza, come persone: capaci di accettare le ambivalenze della vita come fonte di ricchezza, di avanza-

    mento, occasione per pensare e per fare; capaci di far fruttare i propri talenti senza accettare n ipotesi minimaliste, n stra-

    de in cui gli altri siano uno strumento alla propria realizzazione (pensiamo a certescelte lavorative);

    capaci di essere soli senza essere isolati, di vivere fino in fondo i sentimenti senzasfuggire loro;

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    22 PROPOSTA EDUCATIVA

    19 IDAOLIMPI (1991), Il rover e la scolta della Partenza, R/S Servire: rivista scout per educatori, annoXLIV, n. 6, p. 19-21.

    20

    ROBERTO COCIANCICH (2004), Passi di Vento, in cammino verso la Partenza, Nuova Fiordaliso,Collana Strade, p. 266.21 SIR ROBERT BADEN-POWELL (1922), Rovering to Succes, H. Jenkins (trad. It. La Strada verso il suc-cesso, Nuova Fiordaliso, 2000).

    capaci di vivere relazioni e solitudine come compresenti, non contraddittorie traloro;

    capaci di portare su di s il peso degli altri; capaci di sentirsi diversi senza sentirsi unici, senza ripiegarsi in narcisismi sterili; capaci di stimarsi e stimare senza sentirsi n migliori n peggiori; capaci di condividere il piccolo e pensare al grande, vivendo il piccolo come gran-

    de e il grande con il senso del limite; capaci di credere in Dio per poter essere intimamente liberi.In sostanza capaci di essere FELICI, reggendone il peso19.Questo tempo avr il compito di tradurre le esperienze e soprattutto i valori di acco-glienza, essenzialit, fedelt, condivisione e partecipazione in stili personali.La responsabilit prender definitivamente forma nella cittadinanza attiva, esercitata

    nella consapevolezza di voler lasciare il mondo migliore di come lo si trovato.Il percorso della progressione personale pi che mai un percorso di auto-valutazio-ne e di dialogo tra il rover e la scolta da un lato e i capi e la comunit R/S dallaltro. Inquesto percorso, che dovr essere ispirato a un sentimento di reciproca sincerit, lealte aiuto, sar importante valutare la capacit di saper elaborare un proprio progetto divita, sganciato da comportamenti di adesione acritica a modelli precostituiti20. Ogniesperienza viene proiettata nella dimensione dello stile che si vuole adottare per la pro-pria vita di adulti. Il ritmo della rilettura delle esperienze vissute, adeguatamente soste-nuto da un rapporto privilegiato coi capi clan, diviene pi serrato. Particolarmente utilidiventano i momenti di confronto con i coetanei che in clan, ma anche in Zona (uscitapartenti) o in Regione (ROSS), si trovano a vivere lo stesso momento decisivo in cui il

    percorso educativo offerto dallo scautismo volge al termine.La stradacon le sue difficolt e le sue conquiste definitivamente interiorizzata comeallenamento e metafora del cammino della propria vita. Ognuno vive la strada secon-do i propri tempi e per raggiungere le proprie mete ma, al tempo stesso, animato adare e fare sempre del proprio meglio. Lo spirito con cui la si affronta quella delluo-mo dei boschi21: colui che conosce la natura e sa trarne quanto gli necessario pervivere e per progredire; che sa aprire la strada a chi viene dopo di lui e sa affrontare perprimo gli ostacoli perch possiede delle capacit tecniche ed preparato a qualsiasieventualit; che capace di arrivare lontano armato di solo ci che pu portare sullespalle e di un sorriso gioioso, e, una volta tornato a casa, di arrivare ancora pi lonta-

    no testimoniando nellambiente in cui vive le sue idee e i suoi valori semplici edessenziali.La strada diviene responsabilit quando si chiede agli R/S di farsi carico non solo dellapreparazione del percorso, ma anche dellitinerario formativo di questo percorso. GliR/S dellultimo anno potranno essere aiutati a comprendere quanto sia importante illoro esempio per il resto della comunit.

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    La comunit viene confrontata con lesterno verso il quale il rover e la scolta neltempo della responsabilit devono sentirsi irrimediabilmente proiettati. La modalit

    con cui si partecipa alle attivit, la testimonianza fattiva delle proprie scelte cheviene messa al servizio della comunit intera, aiutando gli altri a sentirsene parte.Lesperienza concreta di partecipazione alle celebrazioni liturgiche, alle occasioni diascolto e meditazione della Parola, allesercizio della preghiera sia nella comunit R/Sche nelle comunit ecclesiali in cui essa vive, occasione per sentirsi parte dellaChiesa.Il servizio, da esperienza occasionale e limitata a periodi di tempo definiti, divieneuno stile di vita, capacit di condividere la sofferenza, di manifestare la propria vici-nanza nel corpo e nello spirito, di essere solidali in modo autentico perch attivo,sempre pronti a scorgere le necessit del quotidiano e a rendersi utili a partire dalle

    piccole cose con umilt, entusiasmo e fantasia, capaci di agire efficacemente perchcompetenti e preparati a farlo. La propria disponibilit a servire diviene la modalitcon cui relazionarsi ai bisogni della societ a partire dal proprio territorio di apparte-nenza.Il punto della stradadiventa esplicitamente orientato al discernimento delle sceltedella Partenza (che si declinano nei sei punti seguenti) in cui presente e futuro siincontrano nella dimensione del progetto.

    1. Giocare la propria vita secondo i valori dello scautismoI valori dello scautismo sono quelli espressi dalla Legge scout e dalla Promessa.Onore, meritare fiducia, ottimismo, gratuit, fratellanza, lealt, cortesia, amore per

    la natura, fedelt, obbedienza, coerenza, ottimismo, laboriosit, essenzialit,purezza, libert, dovere... sono parole che oggi pi che mai indicano la volont divoler andare contro corrente e al cuore delle cose con uno stile preciso improntatoalla disponibilit allavventura e al cambiamento. il momento di valutare unavolta per tutte e con trasparenza quanto sono state assimilate nel corso dellavven-tura vissuta nel movimento scout e quanto e come possono essere spese nel quoti-diano: nella vita lavorativa, presente e futura, in famiglia, nel servizio e nella socie-t; con la consapevolezza che giocandosi fino in fondo ed essendo se stessi che sidiventa naturalmente testimoni di ci in cui si crede.

    2. Annunciare e testimoniare il VangeloPer essere annunciato e testimoniato, il Vangelo deve prima essere letto, ascoltato emeditato. Il rover e la scolta devono essere disposti afrequentarlo con assiduit ein particolare nella fase del confronto del punto della strada come via per cono-scere esplicitamente il Salvatore, per avere sempre pi chiara la visione della pro-pria intima e sostanziale relazione con Lui, e per imparare a leggere sempre pinitidamente la sua presenza efficace e contingente nella creazione, nella storia enel mondo. Il punto di forza nel misurarsi con questa scelta sta con la familiaritche il rover e la scolta hanno con limportanza che la testimonianza di ci che siconosce e si vive pu assumere nel suscitare risultati concreti.

    3. Essere membro vivo della ChiesaIn vista della Partenza il rover e la scolta sono chiamati a interrogarsi sul sensopieno da dare alla propria esistenza, ed meno arduo di quello che pu sembrare

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    24 PROPOSTA EDUCATIVA

    22 GIOVANNI PAOLO II, (3 maggio 1998),Messaggio per la XXXV giornata mondiale di preghiera perle vocazioni. Consultato su:http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/messages/vocations/documents/hf_jp-ii_mes_24091997_xxxv-voc-1998_it.html23

    Art. 34 regolamento metodologico R/S24 I Care ancora (2005), Documento del Consiglio nazionale dellAgesci. Consultato suhttp://www.agesci.org/risorse/downloads/archivio/home/Documento_del_Consiglio_naziona-le__politica_12_2005.pdf

    invitarli a comprendere che servire la comunit ecclesiale significa principalmenterealizzare allinterno di essa il progetto personale e irripetibile che Dio ha su di loro.

    Un altro elemento su cui poter riflettere dato dalla frequenza del rover e della scol-ta ai sacramenti, poich proprio nei sacramenti che lo Spirito Santo realizza lacomunione in Ges dei cristiani unendoli pi fortemente, come membra vive, allaChiesa.

    4. Assumere un proprio impegno di servizioLimpegno che si richiede al rover e alla scolta bene che consista prima di tuttonella disponibilit, anche dopo aver lasciato la vita di clan, nel portare avanti unservizio concreto che dia sostanza al desiderio di dedicarsi al prossimo, che nonpu rimanere teorico, ma anzi va indirizzato alla progettualit nellacquisizione di

    competenza sempre maggiore. Solo attraverso passi concreti e successivi si pupensare di lasciare la propria impronta nella storia, percorrendo le vie esigenti ecoraggiose della carit e dellimpegno generoso senza lasciarsi soggiogare daifacili e fallaci miti delleffimero successo umano e della ricchezza22.

    5. Orientare la propria volont e le proprie capacit verso quello che si compresoessere la verit, il bene, il bello23

    La verit, il bene e il bello rappresentano sin dallet classica lessenza di ci a cuitende luomo, che costantemente li ricerca nella realt e in se stesso. Per orientarela propria volont e le proprie capacit verso di essi occorre prima di tutto essere ingrado di esprimere la propria visione di ci che si appreso e compreso essere veri-

    t e non opinione della maggioranza, bene comune e non utilit di pochi, e bellez-za piena e non semplice piacere. Quindi si pu iniziare a riflettere su come agire perapprofondirli, costruirli e difenderli, senza riserve.

    6. Orientare i propri sforzi nella direzione della cittadinanza responsabileLo sforzo che viene richiesto al rover e alla scolta in questo momento quello dicostruire la propria presenza come cittadini del loro paese ma, oggi pi che mai,del mondo. Responsabili di gesti che assumono valenze per molte altre persone,chiamati ad essere non solo solitari conduttori della propria canoa ma esempiper altri. Luomo e la donna della Partenza sono persone capaci di prendere in

    mano la propria vita, di assumersi delle responsabilit nei confronti di se stessie degli altri, di farsi carico della comunit con spirito critico, progettualit e constile di servizio24.

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    25 Art. 36 regolamento metodologico R/S.26 Art. 31 regolamento metodologico R/S.

    Cerimonie: momentidi progressione personale

    Il punto della strada definito dal Regolamento di Branca strumento di progressionepersonale, un momento di sosta25 per orientarsi e ripartire. Salita al noviziato, firmadellimpegno e Partenza vengono considerati momenti di progressione personale,occasioni di messa a fuoco e di sintesi di esperienze compiute dentro e fuori dalloscautismo26. Non vogliamo qui dilungarci n sullimportanza dei segni n sui signifi-cati che tali segni pongono per il singolo e per la comunit. Vorremmo invece propor-re alcuni esempi per rendere queste occasioni esplicite opportunit di crescita.

    A) Salita al noviziatoLe cerimonie di passaggio vengono abitualmente svolte insieme da tutte le unit. importante che ogni unit ritrovi, una volta terminate le cerimonie, tempi suoi propri.

    1 esempioPer sottolineare il momento della salita, possono essere organizzate una o due riunionicon il clan-fuoco per offrire loccasione di vedersi reciprocamente. Queste riunioni devo-no essere ben preparate dallo staff e devono offrire occasioni per conoscersi. Cosa megliodella strada?

    Il novizio sceglie allinterno del clan/fuoco un tutor che ne segua il percorso e lo aiuti aconoscere cos il roverismo-scoltismo. Su indicazione dei capi reparto il tutor potr offri-re al novizio idee per rendersi disponibile al cambiamento.

    2 esempioAl termine delle cerimonie alcuni R/S presentano, in modo allegro, il clan/fuoco, le per-sone, le attivit e gli ideali. A ciascun novizio viene offerta una piccola forcola (per esem-pio da apporre al fazzolettone) per ricordargli che a seguito dellitinerario che si apprestaa fare gli verr chiesto di scegliere.Una veglia alle stelle pu offrire loccasione per riflettere su quali cambiamenti il noviziovuole mettere in atto.Lofferta al clan/fuoco di questi cambiamenti attraverso un simbolo, un gesto, uno scrit-to o una parola, senza commenti da parte della comunit R/S, offriranno loccasione alnovizio per esporsi (pi o meno esplicitamente a seconda delle capacit/volont) e a tuttala comunit per accogliere il nuovo riflettendo su di s.

    B) Firma dellimpegnoPossiamo considerare questa come una delle molte cerimonie di iniziazione checostellano la vita scout e che come tali servono a rendere esplicito un cammino per-

    sonale. La firma della carta di clan facilita la vita della comunit, che identifica cos

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    ogni suo componente, ma soprattutto lega le scelte personali a quelle comunitarie.Questo sar il primo tra i momenti espliciti della progressione personale a chiedere

    adesione alla comunit, paradossalmente perch questa stessa diventi progressiva-mente inutile. Proprio per rendere lesperienza della progressione realmente perso-nale, la metodologia R/S offre ai ragazzi la possibilit di accettare le regole delclan/fuoco, con la firma della carta di clan, allinterno del primo anno di vita comuni-taria. necessario per che questa scelta non venga diluita sino a perdere forza.Compito della comunit sar quello di spingere perch la decisione avvenga rapida-mente accogliendo cos il rover e la scolta a pieno titolo nella comunit.La sperimentazione diretta, in noviziato, di esperienze di strada con quella di comu-nit, di servizio, anche se ancora mediate dal gruppo, se ben proposte preparanoalladesione attraverso la firma della carta di clan.

    Il punto della strada vissuto prima della firma della carta di clan non potr non contene-re tra gli obiettivi (proposti dal ragazzo o dalla comunit) proprio questa adesione.La scelta individuale della firma sottolinea limportanza di uscire da processi meccanici disviluppo per promuovere invece autonomia di pensiero e di azioni. Tuttavia il rischio diuna adesione teorica sempre forte e la difficolt maggiore sta proprio nella volont enella capacit di costruire le virt indispensabili a tradurre i valori in realt personale.Ora, se la carta di clan pone i riferimenti divalore, la progressione personale pone alcentro della sua attenzione quellevirt da coltivare per aderire a questi valori. Da que-sto punto di vista la firma della carta di clan, diventa per il capo il paletto utilizzabilecome costante termine di riferimento a cui agganciare il progressivo appropriarsidella propria identit da parte del ragazzo.

    Dal momento della firma della carta di clan la responsabilit individuale acquista unpeso sempre maggiore e con essa anche il peso della progressione personale.

    Un esempioDurante unuscita la cerimonia della firma dellimpegno offrir unoccasione di progressionepersonale. Prima dellapposizione della firma (che pu essere posta su un bel quaderno checontiene tutte le carte precedenti, dando cos il senso di inserirsi in un percorso fatto di sto-rie di molti) viene proposta, al R/S che vuole firmare, la ragnatela, uno schema a punti in cuiciascuno pu disegnare una foto di se stesso da offrire poi alla comunit di clan/fuoco.

    Questo schema potr ovviamente essere riutilizzato per verificare i cambiamenti ed uti-lizzato anche con voci diverse.

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    C) PartenzaPi che la cerimonia in s la stesura della lettera di Partenza il vero evento di pro-

    gressione personale della Partenza.La lettera e la riflessione da cui deriva, sono il momento di verifica della propria cre-scita, per questo importante litinerario che la prepara.Sar perci importante che la lettera non contenga solo considerazioni emotive sullapropria storia scout ma che chiarisca a tutti i componenti della comunit quali sonole scelte fatte, come sono state maturate e quali gesti verranno posti per perseguirle.Il confronto con la lettera di partenza permetter agli altri rover e scolte di fare il puntosulle proprie scelte, sul loro punto di costruzione.

    D) Unipotesi: il cammino partenti

    In alcune Regioni si sta facendo tradizione, uno strumento che riporteremo qui a tito-lo di esempio e sul quale vale la pena, a nostro avviso, di ampliare la riflessione, senzautilizzarlo in modo rigido, proprio perch nellultima parte del percorso di Branca lanecessit di formalizzare il percorso di progressione personale diventa sempre menoimportante.Durante lultimo anno della vita di clan/fuoco viene avviata questa fase definitaappunto cammino partenti (CP) che ha il vantaggio di esplicitare alla comunit unavvio di riflessione che dovrebbe terminare con la Partenza.Tutta lesperienza della progressione personale rivolta a segnalare linizio di un per-corso non a registrare scelte a fatto compiuto.

    Un esempio di attuazione del cammino partenti:una riflessione proposta dai capi clan sulla Partenza, con un confronto serrato, allinter-no della comunit, su quale sia il significato del gesto, sulla coerenza tra carta di clan eobiettivi della Partenza.Questo potr far emergere gli atteggiamenti del clan nei confronti dei valori e delle virtnecessarie per la Partenza, ma soprattutto far s che i ragazzi possano riconoscere nelcammino del partente una strada possibile per il loro futuro. Il colloquio personale tracapo clan e R/S lo inviter ad accogliere gli obiettivi della Partenza come propri. Duranteil punto della strada il R/S viene invitato ad esplicitare lobiettivo Partenza e il percorsoche intende fare in questa direzione.

    Una breve cerimonia potrebbe consistere nella consegna da parte dei capi di dueoggetti che simboleggiano la responsabilit (il servizio) e la fede e che verranno ricon-segnati ai capi alla Partenza stessa. Tali simboli potranno ricordare a quel ragazzoverso cosa indirizzare gli sforzi di ricerca e di responsabilit. Ad esempio un libro dir:la fede anche studio e ricerca. Una clessidra dir: gestire bene il tempo migliora laqualit di ci che si fa.Da qui comincia il percorso che speriamo porti alla Partenza.

    In molte Regioni tradizione proporre agli R/S un week-end partenti. Questo unevento regionale o zonale che offre ai giovani la possibilit di confrontarsi sui valori

    della Partenza con altri giovani. Senza sostituirsi al compito del clan/fuoco il campooffrir unoccasione intensa di verifica.

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    Strumentipersonali

    PdS obiettivicongrui con la fasedella responsabilit

    Deserto

    Riflessione su fedee servizio

    Rilettura dellapropria storia scout

    Campodi spiritualit

    PdS

    Hike

    Strumentidi confronto

    Cerimoniadi entrata in

    cammino partenti

    Colloquicon i capi e lAE

    ROSS o Cantiere

    Confrontocon il clan

    Occasionidi formazione

    o confronto esterne

    Colloquicon i capi e lAE

    Week-end partenti

    Confrontocon il clan

    Colloquicon i capi e lAE

    Obiettivi

    entrata esplicita agli occhi dellacomunit, confronto con il clan

    costruzione del proprio CP

    focalizzare i valori fondamentalidella Partenza

    confronto con partenti

    condivisione del proprio camminocon la comunit

    la Partenza come mezzo per viverela Promessa e la Legge da adulti,

    la Partenza come chiamata

    il mondo che mi circondai suoi bisogni, il sevizio come

    scelta politica

    Fede e servizio = stile di vita

    la Partenza passa per il quotidiano,costruzione del progetto di servizio

    post-Partenza

    confronto con i partenti

    mettersi in gioco con la propriacomunit nel verificare la veracit

    della partenza

    riconoscimento della Partenza

    Partenza

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    27 PIERO BERTOLINI SCANDICCI (1988), Lesistere pedagogico. Ragioni e limiti di una pedagogia comescienza fenomenologicamente fondata, Firenze: La Nuova Italia.

    La relazione educativa ai finidella progressione personale

    Uno dei temi sui quali lAssociazione ha prodotto una grande quantit di mate-riale, frutto di ampio confronto, sicuramente la relazione educativa che secon-do diversi esperti il nucleo delleducazione27. Una proposta educativa preve-de che vi sia una trasmissione, tra due o pi soggetti, di valori che aiutano il gio-vane a crescere e a svilupparsi fino ad arrivare allet adulta. Lefficacia della pro-posta sar direttamente proporzionale allintensit della relazione fra educatore

    ed educando.Si comprende facilmente come la relazione educativa sia essenzialmente un rap-porto damore nel quale entrambe le parti in gioco, sia pur con modalit differen-ti, si relazionano, crescono e si sviluppano. In particolare, leducatore sar tantopi efficace nel suo agire, quanto pi sar capace di creare nel ragazzo il deside-rio di aprirsi e di sperimentarsi nelle virt proposte. Altro aspetto interessantedella relazione educativa che consente la maturazione della propria identit, lascoperta del proprio IO, proprio grazie alla presenta del TU, delleducatore.Tale incontro permette di capire e di conoscere meglio se stessi.La relazione educativa anche luogo nel quale esaminare e rielaborare la propriastoria per poter individuare le migliori strategie di sviluppo della propria perso-

    nalit.Esistono alcuni rischi nello sviluppo della relazione educativa che leducatoreavr cura di evitare. In primis, il possibile delirio di onnipotenza ovvero la ten-denza a guidare il ragazzo entro parametri precostituiti che prescindono dal-lascolto e dalle reali necessit del ragazzo stesso. Per questo motivo, una equili-brata relazione educativa fa dellascolto una base imprescindibile; deve essereautentica, duratura; deve permettere di potersi giocare stabilendo un legamesignificativo fra i ragazzi e fra questi e gli adulti. In questultimo senso, risaltalimportanza della comunit.La relazione educativa si inserisce e d significato alla progressione personale del

    rover e della scolta. Il centro della relazione educativa il ragazzo/a con i suoiritmi, le sue necessit e la capacit di stupirsi del personale cambiamento.Attraverso le esperienze educative vissute ha la possibilit di progettare spazi dipartecipazione e autoeducazione attraverso un percorso che conduce allaPartenza.

    Alla luce dei valori proposti dallo scautismo, il capo della comunit R/S aiuta ilrover e la scolta a rielaborare le esperienze vissute. il fratello maggiore, testimo-ne di scelte concrete e coerenti; luomo/la donna disponibile e capace di assu-mere il punto di vista dellaltro; capace di ascoltare e di guardare le cose con gliocchi del rover/della scolta. La sua una presenza capace di far sentire amati in

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    28 PADRE DAVIDE BRASCA(Bracciano ottobre 2006), intervento al laboratorio La comunit.29 Documento sul Noviziato, Forum 2001 di Branca R/S.

    quanto esseri unici e irripetibili. Il capo stimola il rover/la scolta ad avvicinare edaffrontare i propri limiti.

    Forti della consapevolezza che educare non pu essere solamente arginare, ildovere di profezia ci spinge ad una proposta di esperienze ampie, ovvero espe-rienze che allarghino sempre pi lorizzonte, liberando i ragazzi da scorciatoie.Noi capi dobbiamo liberarci dal rischio di essere invasivi, tesi spesso a sostituir-ci ai ragazzi, sostituendoli dove ci sembrano pi lenti o poco prestanti. Rafforzarele loro gambe, presuppone che a camminare siano loro. Riconoscere loro ladignit di avere ed elaborare pensieri e opinioni sar il primo passo verso unarelazione che rende autonomi. Rimandare la responsabilit di stare o meno nelgioco, rischia di trascinare ambiguit e potenziali insoddisfazioni per entrambi:ragazzi e capi.

    Farli, o meglio, lasciarlicamminare ci sembra si avvicini molto allesempio di quelpellegrino che sulla strada di Emmaus, non ha risolto lansia e la preoccupazione oil dolore dei due discepoli incontrati sulla strada con soluzioni, ricette o indicazioniprecise di percorsi. Piuttosto ha ascoltato, non si permesso alcun giudizio, maripercorrendo la Storia ha passato delle chiavi di lettura nuove concatenando deiperch ragionevoli. Insomma, ha contribuito ad arricchire il loro punto di vista,dando loro nuovi elementi per proseguire il cammino... da soli.Il capo si pone come colui che aiuta i singoli nella rilettura degli eventi vissuti,che aiuta a stare sul crinale delle cose esigenti28. Un adulto che con il suo esem-pio il garante dei valori, capace di intervenire con autorevolezza, pronto a con-trastare i ragazzi laddove si rischia di cadere nellinconcludenza, in obiettivi effi-

    meri o di scarso livello. Non quindi un rapporto per offrire un modello, sia purpositivo, di uomo e di donna; ma un rapporto che permette al ragazzo di diven-tare capace di prendere nelle sue mani la propria crescita, aiutandolo a realizzar-si come persona unica e irripetibile.Molti capi di Branca R/S proponendo il punto della strada si sono trovati di fron-te al dubbio: meglio la seduta psicologica, stile analisi o confessione, oppurelutilizzo, adattato, degli strumenti, pi precisi, previsti dalle altre Branche.Certamente entrambe le ipotesi sono piene di rischi: la prima confonde la rela-zione educativa con quella terapeutica, la seconda cerca di risolvere il dubbiocon formule semplici.

    La progressione personale invece un cammino concreto che si realizza nellal-ternarsi delle esperienze e nella loro rielaborazione consapevole. Il capo coluiche, attraverso il metodo, propone e indirizza le esperienze e condividendo lastesura del punto della strada pu autorevolmente sostenere il ragazzo nel suopercorso di crescita verso la Partenza.Unultima sottolineatura riguarda il servizio svolto dai maestri dei novizi, cheassume un rilievo particolare e delicato. Spesso in passato ci si confrontati suquesta figura che stata vista a volte come una sorta di tutore allinterno di unambiente formativo che la comunit R/S, a volte come precettore che traghet-ta i ragazzi dal reparto al clan, altre come delegato del capo clan 29. Sicuramente

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    30 VALERIO DE STEFANO (1983), La progressione personale in Branche R/S: la salita al noviziato,Scout-Proposta educativa, ANNO IX n 37-38

    i maestri dei novizi ricoprono un ruolo strategico nellaccompagnare i novizinella sperimentazione degli elementi caratterizzanti la proposta R/S con gradua-

    lit perch questi possano vivere lanno di noviziato come un anno di scoperta edi esperienza. Dovendo instaurare un rapporto proficuo in un tempo assai limi-tato devono dimostrarsi persone accoglienti, disponibili, pazienti, capaci di aiu-tare i novizi a maturare la scelta di una piena adesione al clan/fuoco, attraversola graduale proposta di esperienze intense e mirate. La loro determinazionedeve aiutare a distruggere le continue esitazioni e superficialit dei novizi difronte alle attivit proposte, aiutandoli a focalizzare domande e problemi a cuicominciare a trovare risposte adeguate. In secondo luogo la loro presenza stes-sa, gestita in termini corretti e non alla ricerca di un facile consenso, aiuta i novi-zi a rapportarsi col mondo adulto in maniera pi serena che altrove, testimo-

    niando che il rigore, la fedelt agli impegni e la decisione nelle situazioni nonsono affatto inconciliabili con laffetto, la confidenza, la gioia di vivere30.

    I.R.