La Cartografia
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PERIODICO DI INFORMAZIONE CARTOGRAFICAla cartografia
marsala
cartografia in rilievo
carta del mondo
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EdIToRIAlE
IRRInuncIAbIlI plAsTIcI Nell’era della cartografia digitale e delle mappe satellitari on-line che, in alcune aree, raggiungono incredibili livelli di dettaglio, sembra improbabile che possano sopravvivere forme di cartografia tradizionale come i plastici. Ma la realtà del mercato smentisce questa conclusione, indicando il settore della cartografia in rilievo addirittura come trainante, in Italia e all’estero. Marco Barbieri, Gianni Meucci, Monica Naef
pRonTI Al dEcolloCinquant’anni e più di storia dell’aerofotogrammetria in Italia: la ditta Rossi s.r.l. dagli albori alla sfida del digitale. Paolo Dosso, Elena Mazzucchelli
unA cARTA pER lA cITTÀ dEI mIllECurata nei dettagli, agevole nella consultazione, tascabile. Insomma: completa. È la nuova carta della città di Marsala, fresca di stampa, realizzata da LAC in vendita nelle cartolibrerie. Alessandro Tarantino
Il mondo soTT’occhIoIl mondo delle terre emerse e quello dei fondali sono uniti nella nuova carta del mondo LAC, per avere una visione completa e di insieme della Terra e saper collocare gli eventi naturali ed umani che vi hanno luogo. Monica Naef
TipografiaCopertinahandel Gothichelveticahelvetica neuesabon
Pagine interneAmerican Typewriterdowncome regularhandel Gothichelveticahelvetica neuesabonunivers
CartaTutte le pagine da 1 a 48sono stampate su patinata opaca da 115 grammi
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la cartograf ia_25/09
La cartografia 25/2010periodico di informazione cartograficaRivista di lAc srlwww.lac-cartografia.it/magazinewww.cartografia-store.com
Direttore responsabile monica [email protected]
EditoreAndrea bonomo Editore
Redazione lAcVia del Romito 11/13r, 50134 Firenzetel. 055 483 557, fax 055 483 [email protected]
Comitato scientificoAntonio Arrighi, Istituto Geografico militare
Giorgio bezoari, politecnico di milano, Facoltà di Architettura e società
lucilia Gregori, università di perugia, dipartimento di scienze della Terra
Giovanmaria lechi, politecnico di milano, Facoltà di Ingegneria
Attilio selvini, politecnico di milano, Facoltà di Architettura e società
Comitato di referaggioEvangelos livieratos, Aristotle university of Thessaloniki (Grecia), school of Engineering, Faculty of Rural and surveying Engineering
carlo monti, politecnico di milano, Facoltà di Ingegneria
Progetto grafico e impaginazioneleonardo mura designleonardomura.com
Fotolito lAc, Firenze
Stampala Tipografica, Firenze
Rivista trimestrale.Registrazione Tribunale di Firenze n. 3606 del 28.07.87.stampata nel mese di giugno 2010.
copyright 2010 by lAc.Tutti i diritti sono riservati. nessuna parte della rivista può essere riprodotta, rielaborata o diffusa senza autorizzazione scritta dell’editore.
hanno collaborato:
Marco Barbierilitografia Artistica cartografica
Paolo DossoRossi s.r.l.
Elena MazzucchelliRossi s.r.l.
gianni Meuccilitografia Artistica cartografica
Alessandro Tarantinocomune di marsala
Referenze fotografiche:
copertina: carta del mondo, lAc, foto l. maggini.
le foto degli articoli Irrinunciabili plastici e Il mondo sott’occhio sono di l. maggini.le immagini in bianco e nero dell’articolo Pronti al decollo sono state cortesemente fornite dalla signora Franca Ardesi che ringraziamo. le immagini avioriprese e le foto degli aerei sono di proprietà dell’azienda Rossi s.r.l. nell’articolo Una carta per la città dei Mille, le foto senza indicazione dell’autore sono dell’Archivio ufficio stampa del comune di marsala.
Abbonamento annuale (4 numeri l’anno) 14,00 euro da versare alAc srl, via del Romito 11-13r, 50134 Firenze con causale: abbonamento la cartografia
sul c/c postale n. 20879508
oppure
sul c/c bancario IbAn iT 39 Y 01030 02837 000000820048
la rivista si può acquistare anche on-line sul sito www.lac-cartografia.it
ABBonAMEnTi
foto G. Farina
4 la cartograf ia_25/09
Una carta vale di più
EditorialE
Tdi Andrea Bonomo
utti i settori dell’economia
stanno attraversando un
momento difficile, ma oltre
alla scarsità di risorse e di investimenti,
il comparto della cartografia è colpito
anche dalla crescente diffusione degli
applicativi di navigazione e dalla
disponibilità di mappe o sedicenti
tali in rete, che oltretutto spesso non
rispettano le norme sul copyright.
Ben venga la tecnologia a supporto
del viaggiatore (come del produttore
di cartografia), ma rendiamoci conto
che si tratta di due strumenti diversi.
la carta, stradale, turistica, è uno
strumento di base e di sintesi, di chiara
e immediata leggibilità (se è fatta
bene), che oltre alla strada che stiamo
percorrendo ci mostra in un sol colpo
tutte le alternative, risultando molto
più flessibile di qualsiasi navigatore
che facilmente si perde a causa degli
infiniti cantieri e deviazioni che si
incontrano sulle nostre strade. ma
questo non è che il meno.
cartografia non vuol dire
cercare un indirizzo. cartografia è
rappresentare un territorio con tutte
le sue caratteristiche, fisiche, politiche,
economiche, con le sue eccellenze, le
sue ricchezze. la carta è una chiave di
lettura, è uno strumento che colloca
nell’insieme terrestre e semplifica
l’immagine di un’area in modo da
renderla di immediata percezione
mettendo in luce le caratteristiche che
interessano. la cartografia fa parlare
i luoghi che rappresenta con un
linguaggio simbolico e ci fa scoprire i
loro segreti. avere una carta in mano è
già di per sé una bella emozione.
in questo momento così difficile
economicamente la nostra azienda si
sta impegnando a fondo per salvare
la ricchezza che la cartografia rappre-
senta nella nostra cultura. ne sono
prova alcuni lavori che presentiamo
in questo numero, ma un’immagine
completa della nostra attività il letto-
re la potrà avere navigando il nuovo
sito dedicato alla presentazione e alla
vendita dei prodotti lac. È un passo
ulteriore lungo la strada della cono-
scenza e comprensione della cartogra-
fia che l’azienda porta avanti da anni
anche con la pubblicazione di questo
periodico.
in questo senso, nelle pagine del
sito troverete uno spazio dedicato
agli enti e istituzioni che desiderano
far conoscere al pubblico le loro
produzioni e i lavori più interessanti
che valorizzano il loro territorio.
sfruttando il potenziale di internet, la
comunicazione di questi valori sarà
ci auspichiamo molto più capillare,
anche fuori dal territorio stesso dove
spesso le cartografie specifiche non
sono reperibili e non se ne ha notizia.
augurandovi buona lettura vi
affidiamo quindi anche un compito
per le vacanze: studiate bene le
pagine che troverete all’indirizzo
www.lac-cartografia.it
ci rivediamo a settembre!
5
7 6 la cartograf ia_25/09
nEll’ERA dEllA cARToGRAFIA dIGITAlE E dEllE mAppE sATEllITARI on-lInE
chE, In AlcunE AREE, RAGGIunGono IncREdIbIlI lIVEllI dI dETTAGlIo, sEmbRA
ImpRobAbIlE chE possAno sopRAVVIVERE FoRmE dI cARToGRAFIA TRAdIzIonAlE
comE I plAsTIcI. mA lA REAlTÀ dEl mERcATo smEnTIscE quEsTA conclusIonE,
IndIcAndo Il sETToRE dEllA cARToGRAFIA In RIlIEVo AddIRITTuRA comE
TRAInAnTE, In ITAlIA E All’EsTERo.
irrinUnciaBili plastici
di Marco Barbieri, gianni Meucci, Monica naef
a alcuni anni la litografia
artistica cartografica di fi-
renze ha sviluppato una ricca
produzione di cartografia in rilievo,
basata su una propria tecnologia che
‘pesca’, tecnicamente parlando, an-
che in altri settori dell’industria che
impiegano la fresatura a controllo
numerico.
la carta in rilievo, infatti, nasce da
una carta geografica stampata su un
foglio di plastica termodeformabile
che viene impressa a caldo su un calco
tridimensionale. grazie all’informatiz-
zazione della seconda fase, cioè quella
della creazione del calco in gesso o in
resina tramite una fresa a controllo
numerico introdotta di recente, lac
ha consolidato la sua posizione di
azienda specializzata in questo parti-
colare settore del mercato con prodotti
di ottima qualità e, altrettanto impor-
tante, molto competitivi in termini di
costi e tempi di realizzazione.
Esempi di cartografia in rilievo LAC. D
8 la cartograf ia_25/09
Caucaso altipiani del lago Sevan o della Siria.
9
Carta della zona del Caucaso.
10 la cartograf ia_25/09
La precisione dei dati altimetrici
risolto il problema tecnico del fare
materialmente il plastico, la questione
principale è quella dell’acquisizione
dei dati e della selezione delle
informazioni da inserire in carta.
si parte normalmente da dati
georeferenziati reperibili on-line;
per le scale più basse si consultano
anche foto satellitari. i dati inseriti
sono quelli idrografici, stradali,
la toponomastica che riguarda
l’orografia e quella di paesi e città.
sul plastico non si riportano tutte
le informazioni che si trovano sulle
carte topografiche, perché la finalità
è diversa, ad esempio generalmente
non vengono inserite le curve di
livello, poiché i rilievi emergeranno
fisicamente dal piano.
trattandosi di oggetti caratterizzati
dalla tridimensionalità, è naturale
La precisione dei dati altimetrici rende ben leggibili anche gli
altopiani. Il colore verde chiaro indica le quote più basse, non ha a
che vedere con l’uso del suolo o la presenza di vegetazione.
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12 la cartograf ia_25/09
Particolare dell’area alpina: i dati altimetrici
sono fedeli alla realtà fisica.
che la massima accuratezza sia
posta proprio nella resa del rilievo
orografico. la peculiarità dei plastici
realizzati da lac è infatti che i dati
altimetrici sono altamente fedeli
alla realtà morfologica del territorio
rappresentato, a parte l’amplificazione
del rilievo che si usa per ‘farlo
emergere’, ma questa esasperazione
rispetto al territorio è applicata in
modo uniforme e scientifico – grazie al
controllo numerico della macchina – ,
non fatta ‘a occhio’ come si usava un
tempo creando evidenti incongruenze.
anche l’uso dei colori è importante:
le gradazioni che vanno dal verde al
marrone indicano la quota, aiutando
a leggere il plastico, ma non vanno
confuse con l’uso del suolo o la
presenza di vegetazione. in altre
parole, su un plastico un’area di colore
verde è semplicemente a bassa quota,
ma può essere anche un deserto, e un
monte marrone può essere al contrario
alberato.
negli ultimi anni l’azienda
fiorentina ha prodotto cartografia
in rilievo anche di alcune zone del
medio oriente e dell’africa che
costituiscono ottimi esempi di ciò di
cui sopra. in queste carte, infatti, sono
perfettamente leggibili gli altopiani,
laddove nei vecchi plastici essi finivano
più o meno al livello del mare e si
confondevano con le pianure. oltre
alla precisione di dati delle quote, la
leggibilità è data in questi casi dalla
colorazione per fasce altimetriche e
dallo sfumo orografico. È notevole
inoltre la quantità di particolari
riportati, sempre per quanto riguarda
i rilievi.
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14 la cartograf ia_25/09
15
LE CARTE IN RILIEVO PRODOTTE DA LAC SONO STAMPATE NELLE DIMENSIONI MASSIME DI 100X70 CM,
O IN FORMATI PIÙ PICCOLI SECONDO LE AREE DA RAPPRESENTARE E LE ESIGENZE DEL COMMITTENTE.
16 la cartograf ia_25/09
La scelta dei toponimi
Quando si tratta di carte di aree
geografiche molto vaste, come ad
esempio quelle illustrate sopra
dell’africa in scala 1:14.000.000,
del caucaso in scala 1:5.000.000 e
dell’afghanistan in scala 1:350.000,
la selezione dei toponimi da inserire
richiede particolari accorgimenti. si
tratta di zone che presentano una
densità abitativa assolutamente non
omogenea, pertanto un unico criterio
di selezione non può essere applicato
perché alcune zone risulterebbero
eccessivamente dense e altre
completamente vuote.
si procede pertanto all’individua-
zione di macroregioni, ad esempio
nelle valli più antropizzate si
effettua uno sfoltimento maggiore
(si segnano solo i centri con migliaia
di abitanti) mentre nelle aree di
montagna si considerano anche gli
abitati più piccoli, cercando sempre
di mantenere il contatto con la
realtà del territorio. Questo è tanto
più difficile, quanto minori sono
le informazioni che si hanno sul
territorio stesso. È utile in questi casi
far ricorso alle foto aeree per averne
un visione d’insieme.
Un altro problema che pone la
toponomastica è quello linguistico,
particolarmente quando i nomi
vanno ricavati da altri alfabeti.
poiché in alcune regioni coesistono
lingue diverse, si riscontrano più
versioni dello stesso toponimo.
il caso si è posto in concreto
per le aree dell’afghanistan in cui
convivono il persiano, l’arabo, il
pastum e c’è una forte influenza
del russo. le lingue con alfabeti
non europei con particolari fonemi
hanno diversi tipi di traslitterazione,
secondo la lingua ‘di destinazione’,
così la traslitterazione di uno stesso
suono sarà diversa se la mappa è in
italiano o in inglese, basti pensare al
suono ‘sc’ che nei paesi anglosassoni
diventa ‘sh’ e che nelle varie lingue
di origine è scritto naturalmente
in altri modi. occorre pertanto un
attento lavoro di ricerca e di verifica,
che tenga conto della lingua del
committente.
altra questione è quella di carattere
storico-politico: in alcune aree, ad
esempio nei paesi dell’ex Unione
sovietica, non sono più in uso alcuni
nomi di montagne che portavano
un suffisso in russo, sostituiti dallo
stesso nome con un suffisso in lingua
locale. i monti non hanno cambiato
nome, ma in seguito a vicende
storiche hanno ‘cambiato lingua’.
la complessità degli aspetti
relativi alla toponomastica impone
al cartografo di procedere per
approssimazioni, in quanto un lavoro
veramente scientifico necessiterebbe
di sopralluoghi e verifiche in loco che
sono impensabili, ancor più in aree
di difficile accesso e teatro di guerre
come il medio oriente.
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Il Medio Oriente pone complesse questioni
relative alla toponomastica.
18 la cartograf ia_25/09
Plastici delle aree di guerra
È proprio dalle organizzazioni
internazionali che presidiano le
aree di guerra che vengono richiesti
plastici a grande e media scala che
consentano di avere una visione di
insieme del territorio, spesso difficile
e tormentato anche dal punto di vista
morfologico. esiste naturalmente già
tutta una cartografia di queste zone,
ad esempio per l’afghanistan ci sono
le carte russe, carte dell’afghanistan
generale, provinciale e per distretto,
oltre a quelle relative alla navigazione
aerea realizzate dall’aeronautica
militare degli stati Uniti. tuttavia, il
plastico consente un’immediatezza
ineguagliabile nella lettura di un
territorio e nella percezione della
morfologia, utile per dare una prima
impressione, poi naturalmente le
varie operazioni verranno pianificate
su apposita cartografia di maggior
dettaglio.
si può affermare, infatti, che paral-
lelamente a quanto sta succedendo in
tutti i settori della nostra società, anche
in cartografia la quantità e accessibilità
delle informazioni è in crescita espo-
nenziale, grazie anche alla disponibilità
di strumenti sempre più potenti per
gestirle. Questa ricchezza di dati è
di grande importanza per le attività
umane, ma in alcune fasi rischia di
essere dispersiva. di qui l’esigenza di
uno strumento che fornisca il dato di
sintesi, altrimenti difficile da estrarre e
da cogliere, di un supporto che mostri
il territorio in maniera complessiva e
semplificata, e in questo i plastici sono
e resteranno insostituibili!
“REALIZZA IL TUO PLASTICO”La relativa facilità nel reperire dati sia cartografici che altimetrici e la riduzione
dei costi di produzione hanno reso la cartografia a rilievo estremamente
appetibile per il cliente sia pubblico che privato.
Per realizzare un plastico è possibile partire da una cartografia già
esistente, quindi viene eseguito semplicemente il rilievo della carta, oppure
viene disegnata una mappa ex-novo creando un prodotto interamente
personalizzato.
Le possibilità sono le più varie, spaziando da cartografia topografica,
escursionistica, turistica, tematica (ad esempio, la Carta geologica
schematica del Monte Etna, realizzata per l’Università di Catania, sotto),
tecnica o particolare come possono essere le carte a rilievo per ipovedenti e
non vedenti di recente prodotte da LAC (Carta d’Europa per la Federazione
Italiana ProCiechi, a destra).
Le dimensioni massime che è possibile sfruttare i per il campo cartografico
sono di 62 x 92 cm. Per esigenze particolari, a breve, sarà possibile realizzare
carte di dimensioni maggiori, arrivando fino a 90 x 130 cm. L’altezza del rilievo,
invece, potrà avere la stessa scala orizzontale della carta oppure essere
opportunamente amplificata, in funzione delle esigenze di rappresentazione.
19
Questo significa, ad esempio, che se il rilievo ha la stessa scala 1:50.000 di una mappa, 1000 metri
di altezza saranno 2 cm, se l’altezza viene amplificata la scala verticale sarà diversa: 1000 metri in
scala 1:25.000 saranno 4 cm. Si può arrivare ad un massimo di 6-7 cm di sviluppo verticale.
La mappa viene stampata in quadricromia su un foglio in PVC di 0,3-0,5 mm di spessore che viene
impresso a caldo su un calco di gesso.
I tempi di realizzazione, a partire dalla approvazione della parte cartografica e tridimensionale
del progetto, variano in funzione del numero di copie e delle particolarità tecniche del lavoro.
Indicativamente sono di 20 giorni lavorativi. Per qualsiasi richiesta di ulteriori informazioni, non
esitate a rivolgervi al personale tecnico e commerciale di LAC, Litografia Artistica Cartografica,
Via del Romito 11-13r, 50134 Firenze, tel. 055 483 557, [email protected].
20 la cartograf ia_25/09
90% analogico e 10% digitale a 10%
analogico e 90% digitale), sancendo
nel contempo la rapida obsolescenza
di laboratori di sviluppo e stampa,
dotazioni di chimici per lo sviluppo,
locali per la conservazione dei rulli
negativi, ecc...
il rovescio della medaglia è stato
quello di dover imparare in tempi
rapidissimi come gestire dati in formati
nuovi e secondo modalità inedite,
organizzare in modo efficiente ed
efficace la loro archiviazione nonché il
loro trattamento ottimale, disegnando
nuovi workflow finalizzati al
raggiungimento dei consueti obiettivi
in termini di qualità dei prodotti anche
con i nuovi sensori digitali.
Sirmione (BS), RGB, 10 cm.
21
pronti al
cInquAnT’AnnI E pIù dI sToRIA dEll’AERoFoToGRAmmETRIA In ITAlIA:
lA dITTA RossI s.R.l. dAGlI AlboRI AllA sFIdA dEl dIGITAlE.
La rivoluzione digitale in aerofotogrammetria
a cosiddetta ‘rivoluzione
digitale’ che ha contrad-
distinto l’ultimo decennio
non ha certo risparmiato il mondo
dell’aerofotogrammetria. così come
la nostra personale gestione
dei ricordi familiari in forma di
fotografie è stata rivoluzionata
dall’avvento delle camere fotografiche
digitali, dai ‘megapixel’ e dalla
necessità di provvedere a puntuali
e scrupolosi backup per evitare di
perdere irreparabilmente con un
solo maldestro click anni e anni di
testimonianze fotografiche, così il
mondo della fotogrammetria ha
dovuto fare i conti con un vero e
proprio terremoto sia tecnologico che
concettuale. la transizione è avvenuta
in modo inaspettatamente rapido:
a rossi s.r.l. sono infatti bastate
un paio di stagioni tra il 2006 ed
il 2008 per invertire le proporzioni
tra riprese analogiche e digitali (da
de ollo✈cdi Paolo Dosso, Elena Mazzucchelli
L
23
Manutenzione dell’aeromobile nei primi anni
Sessanta.
La prima camera aerofotogrammetrica montata
a bordo dell’aeromobile.
Sotto, Gian Battista Rossi durante l’esecuzione
di un rilievo a terra.
22 la cartograf ia_25/09
oltre cinquant’anni di storia della fotogrammetria
dal tacheografo alla fotografia
aerea, dal rilevamento dei terreni
camminando per monti e valli alle
immagini scattate da settemila metri
di quota, dal piccolo studio alla
guida di un consorzio di aziende: la
storia della ditta rossi s.r.l. coincide
per la sua prima parte con quella
del suo fondatore, il geometra gian
Battista rossi. classe 1929, rossi ha
fotografato dal cielo mezzo mondo,
dal nepal all’egitto, dall’italia
all’arabia, ‘privatizzando’ quel
servizio di aerofotogrammetria che
nell’immediato dopoguerra era un
patrimonio dell’aeronautica militare.
collaboratore della caffaro,
gian Battista rossi negli anni
cinquanta si è trovato dinanzi a
un bivio professionale quando la
società, proprietaria della centrale
del caffaro, disse che aveva affidato
il progetto ad uno studio svizzero
e che questo richiedeva rilievi
aerofotogrammetrici e non più solo
topografici. rossi sapeva che in italia
lavorava l’eira (ente italiano rilievi
aerofotogrammetrici) e si offrì come
alternativa. fu il primo contratto in
un lavoro ancora soggetto ai vincoli
militari ed alla legge che allora e
sino agli anni novanta impediva la
pubblicazione non autorizzata di
immagini aeree. ma per quel contratto
lungo il caffaro rossi si accorse
di quanto lo stato spendeva: sette
uomini d’equipaggio rimasero a orio
21 giorni con un c45 per un lavoro
di poche ore. rossi pensò che avrebbe
24 la cartograf ia_25/09
la camera digitale dmc, prodotta
dalla Zeiss imaging intergraph, è una
camera aerofotogrammetrica digitale
multispettrale di tipo frame camera
‘large format’.
essa è costituita dall’assemblaggio
di 8 sensori ccd in un corpo unico.
i 4 sensori pancromatici hanno
dimensione di 7.168 x 4.096 pixel,
e le immagini provenienti da essi
vengono fuse nel produrre una
immagine virtuale di 13.824 x 7.680
pixel. i sensori multispettrali sono
sensibili rispettivamente alle lunghezze
d’onda del blu, verde, rosso e vicino
infrarosso ed hanno dimensione di
2.048 x 3.072 pixel. ogni sensore ha
un range dinamico di 12 bit (4.096
livelli per banda per pixel).
il software di postprocessing
dei dati ripresi permette inoltre di
ottenere immagini a colori di 13.824
x 7.680 pixel grazie all’utilizzo
dei più avanzati algoritmi di
pansharpening. la dimensione del
pixel al suolo è pari ad 1/10.000
della quota di volo relativa (es.:
0,5 m a 5.000 m di quota di volo
relativa, 0,1 m a 1.000 m).
la lunghezza focale dell’ottica è
di 120 mm, gli angoli di vista sono
69.3° x 42°.
potuto entrare in quel business. la
strada dell’aerofotogrammetria per
gian Battista rossi così si schiuse:
ceduta la casa del padre, acquistò
per sei milioni il primo aereo saab
nel ‘59 iniziando a lavorare: un
lavoro che in un anno presenta
pochissimi giorni di condizioni
meteorologiche ideali e cinquanta
giorni utili in cui pilota ed operatori
non devono fare i conti con il
cattivo tempo o le nubi che rendono
impossibile l’acquisizione delle
immagini.
immagini, dettaglio interessante e
poco conosciuto, che possono venire
utilizzate oltre che per usi tecnici,
anche come prova processuale, ad
esempio sulla sussistenza o meno
di un confine in una determinata
area: nell’archivio di rossi s.r.l.
è custodita l’aerofotogrammetria
dell’intera italia dal 1966 ad oggi.
l’azienda fu in seguito rilevata
dal rag. marco mazzucchelli
che ne divenne il socio di
maggioranza nel 1995. contabile
e fiscalista della società per quasi
trent’anni, mazzucchelli decise
di ridare impulso e ‘smalto’ alla
società grazie ad un programma
impegnativo di investimenti in
innovazione, strumentazione
all’avanguardia e selezionando un
team di collaboratori di elevato
profilo professionale, in grado di
affrontare con successo le sfide che il
mercato e l’innovazione tecnologica
imponevano.
rossi s.r.l. si è dotata sin dal
2006 di una camera digitale dmc,
acquisendo la seconda nel 2008.
Interno del Cessna 402-B con la camera DMC
a bordo.
Il primo aereo della ditta Rossi.
25
26 la cartograf ia_25/09
Città del Vaticano, Basilica di S.Pietro, RGB,
10 cm.
la camera digitale dmc
presenta i seguenti vantaggi rispetto
all’analogico:
elevata leggibilità dell’immagine
anche nelle ombre;
elevata sensibilità dei sensori,
che permette di effettuare voli
anche in periodi non
convenzionali (riprese autunnali/
invernali);
ripresa simultanea e co-registrata
in 4 bande spettrali (R-G-B-IR);
possibilità di produrre
contemporaneamente immagini
RGB e immagini in falso colore
(CIR);
per le successive operazioni di
aerotriangolazione è necessario
solo l’orientamento esterno
dei fotogrammi (fornito
pressoché automaticamente dai
sensori inerziali GPS/INS
abbinati alle camere da presa) e
non quello interno;
disponendo anche dei dati di
navigazione e inerziali GPS/INS,
è possibile effettuare la
triangolazione aerea automatica
mediante bounding block
adjustment.
l’immagine risulta più nitida e
pulita in quanto non ha dovuto subire
il processo di sviluppo del negativo e
successiva scansione fotogrammetrica,
operazioni che introducono grana,
disturbo ed impurità.
27
28 la cartograf ia_25/09
per quanto riguarda la flotta della
rossi s.r.l., composta da due cessna
402B e da un turbocommander 690a,
tutti gli aeromobili in dotazione sono
regolarmente omologati per la realizza-
zione di riprese aerofotogrammetriche e
dispongono di doppia botola – altret-
tanto omologata – per la realizzazione
in contemporanea di riprese con almeno
due diversi sensori. i velivoli sono og-
getto di regolare e periodica revisione
nel rispetto delle rigide normative a tal
proposito vigenti in italia mirate a ga-
rantire le condizioni di massima sicurez-
za e di protezione attiva e preventiva.
i velivoli sono ovviamente dotati di
ricevitori satellitari gps e le camere di
sistemi di navigazione inerziali (ins).
la strumentazione integrata gps/ins
disponibile è in grado di fornire di-
rettamente l’orientamento esterno dei
fotogrammi (ω, φ, κ, X, Y, Z, cioè an-
goli di assetto e posizione del centro di
presa) con una precisione dei parametri
di orientamento esterno di ± 0.004° per
gli angoli di assetto ω e φ mentre per κ
è ± 0.01.
rossi s.r.l. è azienda certificata iso
9001:2008 e tutte le attività svolte si
conformano a quanto prescritto dal
‘manuale operativo iso 9001:2008’
e relative procedure. particolare atten-
zione è stata infatti rivolta in questi
anni allo sviluppo di procedure di con-
trollo della qualità in ogni singola fase
del processo di produzione.
Aerofotogrammetria e mercatoglobalizzato
grazie a importanti collaborazioni
con i principali gruppi industriali del
settore dell’informazione geografica,
rossi s.r.l. si è consolidata nel suo
ruolo di fornitore di dati avioripresi
e di prodotti cartografici derivati
(ortofoto digitali, modelli digitali
del terreno, cartografia tecnica e
tematica).
in oltre cinquant’anni di attività,
l’azienda è infatti divenuta leader
in italia del settore: i servizi sono
richiesti dai cavatori di marmo
o dall’industria petrolifera, dalle
pubbliche amministrazioni che
vogliono ‘mappare’ grandi territori ai
piccoli comuni, dai grandi enti gestori
di servizi, reti ed infrastrutture, da
chi vuol costruire una strada, dal
web provider che gestisce i servizi
di mapping su scala mondiale, su
un mercato in cui oggi ci si trova a
competere con le multinazionali e a
dover fare i conti con la necessità di
acquisire strumentazioni sempre più
sofisticate ed estremamente costose
che si presentano sul mercato con
ratei di sostituzione (e quindi anche
di obsolescenza) rapidissimi.
ma gli spazi per l’azienda bresciana
che ha idee, uomini e know-how
sono infiniti: aerofotogrammetria,
cartografia e telerilevamento
nei paesi ad economia avanzata
sono a buon punto, mentre nuovi
paesi, bisognosi di servizi di
rilevo e mappatura del territorio,
si affacciano sul palcoscenico
dell’economia mondiale.
29
Sirmione (BS), CIR, 10 cm.
Il Cessna 402-B I-EJRA.
la cartograf ia_10 3030 la cartograf ia_25/09
Un mezzo della Protezione Civile.a cartografia non serve solo a cercare un
indirizzo, ma è un modo di rappresentare
un territorio con tutte le sue eccellenze:
naturalistiche, turistico-culturali, storiche.
l’amministrazione comunale di marsala – tramite
l’Ufficio stampa – ha accettato di collaborare alla
realizzazione della mappa della città siciliana, fornendo
informazioni e immagini utili per arricchire questa nuovo
progetto editoriale.
Quello che spicca – perché difficilmente si riscontra in
altre carte – è la presentazione del territorio marsalese
nella sua interezza. da un lato il centro storico, quello
urbano e l’immediata periferia; dall’altro, l’entroterra dalle
‘cento contrade’. il tutto accompagnato da una legenda
completa, apprezzabile anche per i chiari caratteri, e con
un corredo fotografico abbastanza ampio.
la carta, che giustamente è definita ‘turistico-stradale’,
costituisce certamente un nuovo successo per lac e, di
riflesso, un buon servizio a quanti – turisti e visitatori –
desiderano essere agevolati nella conoscenza di questa
bellissima città. in definitiva, è questo quello che più conta
per la stessa casa editrice fiorentina, encomiabile per
l’ottimo lavoro.
Una carta per la cittÀ dei milledi Alessandro Tarantino
L
cuRATA nEI dETTAGlI, AGEVolE nEllA consulTAzIonE, TAscAbIlE. InsommA:
complETA. È lA nuoVA cARTA dEllA cITTÀ dI mARsAlA, FREscA dI sTAmpA,
REAlIzzATA dA lAc In VEndITA nEllE cARTolIbRERIE.
31
32 la cartograf ia_25/09
La visita del Presidente giorgio napolitano nel 150° anniversario dello sbarco dei Mille
Una terra leggendaria quella in
cui si è celebrata la ricorrenza del
150° anniversario dello sbarco
di garibaldi. Quella in cui, l’11
maggio scorso, è approdata la
Regata dei Mille che – sulla storica
rotta che da Quarto portò le camicie
rosse a marsala – ha rievocato
in chiave moderna quell’eroica
impresa da cui si avviò il cammino
verso l’italia unita. nella città
siciliana, garibaldina per eccellenza,
è intervenuto il presidente della
repubblica giorgio napolitano.
due i momenti pubblici della visita:
al porto, per salutare gli equipaggi
delle due imbarcazioni (il Piemonte
e il Lombardo) capitanate da
mauro pelaschier e francesco de
angelis; successivamente in piazza
della repubblica, per portare il
saluto alla città nella qualità di
rappresentante dell’Unità nazionale.
nella cornice tricolore dell’antica
‘piazza loggia’, affollatissima, il
sindaco renzo carini ha tenuto il
suo discorso d’apertura ringraziando
il capo dello stato “per aver voluto
sfogliare insieme a noi questa bella
pagina di storia risorgimentale
che, poco meno di un anno dopo, è
diventata Storia dell’Unità d’Italia”.
a seguire, il saluto del presidente
Il lombardo e il piemonte.
napolitano che, da marsala, ha
lanciato un forte monito a difesa
della indivisibilità dell’italia: “Chi si
prova ad immaginare o prospettare
una nuova frammentazione dello
Stato nazionale, attraverso secessioni
o separazioni comunque concepite,
coltiva un autentico salto nel buio”.
nella sua giornata marsalese, il capo
dello stato – assieme al presidente del
senato renato schifani e al ministro
della difesa ignazio la russa – ha
avuto anche l’opportunità di assistere
allo speciale annullo filatelico sui
francobolli realizzati dalle poste
italiane per ricordare lo sbarco a
marsala. infine, la visita al museo
risorgimentale (ad accompagnarlo
l’ing. luigi giustolisi) del complesso
san pietro, dove si è pure incontrato
con i componenti del centro
internazionale di studi garibaldini.
una città unica, infiniti punti di vista
marinara, garibaldina, archeologica.
città del vino, di fiori, sale, fragole e
ceramica. a marsala, colori e sapori
di sicilia si incontrano in un territorio
che, tra stradine del centro storico e
borgate dell’entroterra, coltiva la ti-
pica ospitalità mediterranea. il valore
dell’accoglienza è nel dna dei marsale-
si, tramandato attraverso secoli di do-
minazioni che registrano il passaggio
di tante civiltà, con testimonianze an-
In primo piano il Presidente Napolitano
con il sindaco Carini (foto G. Giattino).
33
L’isola di Mozia (foto A. Tassone).
34 la cartograf ia_25/09
cora visibili. Un ‘rincorrersi tra mare
e terra’ la storia di marsala: appro-
dano fenici e arabi; calano romani,
normanni e spagnoli. salpa l’inglese
Woodhouse con il suo primo carico
di vino marsala; sbarca garibaldi con
i mille. ogni stagione è buona per
conoscere questa città che vuole can-
didarsi nella WHl dell’Unesco per il
patrimonio archeologico e naturalisti-
co rappresentato da mozia, la laguna
dello stagnone e le testimonianze
dell’antica lilybeo.
marsala, punta estrema dell’italia,
sorge su capo Boeo, nel cuore del
mediterraneo. da un lato è protetta
dalle isole egadi ed dal monte erice;
dall’altro l’abbracciano segesta
e selinunte che condividono con
marsala una storia archeologica
millenaria. Quinta città della sicilia
per popolazione (quasi 85 mila
abitanti), la sua storia affonda le radici
nel 397 a. c. È l’anno della distruzione
di mozia, con i superstiti fenici che
si trasferiscono sulla terraferma e
fondano Lilybeo, poi passata sotto la
dominazione romana. i pirati arabi
(viii secolo) la ribattezzano Marsa
Allah da cui ha origine l’attuale
nome. poi, giungono normanni,
svevi, angioini che fanno di marsala
un fiorente centro agricolo: nascono
feudi, si diffondono le colture di
cereali. l’arrivo degli spagnoli (1575)
segna il declino delle attività legate al
mare a causa della scellerata chiusura
del porto. ma il mare ridiventa
protagonista della storia della città
quando il commerciante inglese John
Woodhouse spedisce un carico di
vino a liverpool: è il 1773, l’anno di
nascita del vino marsala. nel nome
di questa nobile doc, mare e terra si
ritrovano in un felice connubio a tutto
vantaggio dell’economia della città che
comincia ad attirare uomini d’affari.
per primi sono gli inglesi ingham e
Whitaker; poi arriva la famiglia florio.
siamo nel 1833: il marsala diventa
una storia italiana, suggellata – una
trentina d’anni più tardi – dall’impresa
dei mille garibaldini cui si uniscono i
picciotti siciliani (11 maggio 1860).
Le Cantine Florio (foto W. Leonardi).
A spasso per la città
il centro storico infine, racchiuso tra
Porte e Bastioni, svela musei e chiese,
monumenti e piazze, teatri e santuari,
torri e ipogei. siti culturali unici e in
gran parte attraversati dal suggestivo
cassaro (via Xi maggio), luogo di
dove si affacciano suggestivi palazzi
nobiliari. sulla via garibaldi, poi, il
pittoresco mercato del pesce ricavato
nel quartiere spagnolo cui si accede
attraverso la storica Porta di Mare
da cui passò il generale e, poi, a lui
dedicata. e proprio da qui, superando
il museo degli Arazzi fiamminghi, si
raggiunge piazza della repubblica
(la Loggia per i marsalesi). È il cuore
antico della città, con il palazzo vii
aprile che ricorda i moti antiborbonici
del 1860 e la Chiesa Madre. siamo a
due passi dalla Giudecca, il quartiere
ebraico dove si erge la specola
Piazza Loggia.
Sotto, il Teatro Comunale E. Sollima
e via XI Maggio.
cuspidata a torre quadrata del Complesso
monumentale di San Pietro. a pochi passi,
l’altro complesso, il Carmine (con la
pinacoteca permanente); poco più avanti il
‘regio’ teatro comunale (1807).
35
36 la cartograf ia_25/09
un itinerario: isole e saline
l’itinerario è delimitato da due
capisaldi dell’archeologia marsalese,
l’area di capo Boeo e l’isola di mozia,
ed immette nel paesaggio incantevole
della laguna dello stagnone.
dalla litoranea, superati la chiesetta
di san giovanni e il Baglio anselmi, si
scorgono già le isole egadi: favignana
e levanzo, le più vicine; ma anche
marettimo, se il tempo è bello. il
‘balcone’ su questa punta estrema
dell’italia, indicata dalla stele di capo
Boeo, offre un panorama senza eguali.
la strada costeggia il circolo
‘canottieri’ e il ‘velico’, scuole di sport
acquatici attivi tutto l’anno; supera
l’imponente bastionedi villa cavallotti
e si snoda verso punta d’alga, piccolo
porto naturale nella zona di sappusi.
da questa nuova strada panoramica
sul litorale nord si giunge alla
‘lega navale’: da qui, il Canalone ci
accompagna in questo viaggio lungo la
‘via del sale’.
da un lato, all’orizzonte, le colline,
la parte alta della città; dall’altro le
saline, i muretti in tufo, i canneti, i
colori ora tenui ora forti del cielo e
del mare che ci fanno da guida. villa
genna, racchiusa da recinti di pietra,
con le sue palme secolari, immersa nel
verde, è luogo di relax. la spiaggetta
limitrofa – acque basse e calde – è
un invito alla tintarella, anche fuori
stagione.
superando Piazza della Vittoria
(l’area archeologica) altri itinerari
vi portano alla scoperta di bagli,
saline, mulini a vento e isole. sono
quelle dello stagnone, con Santa
Maria, Schola, Isola Lunga e Mozia.
la ‘perla fenicia’ è uno scavo a cielo
aperto, con l’imponente statua del
Giovane in tunica che domina sulla
riserva lagunare: un habitat naturale
per aironi, fenicotteri rosa e cavalieri
d’italia.
i riti della Settimana Santa, con la
processione dei personaggi viventi e
un musical al teatro Impero, segnano
l’inizio degli appuntamenti a marsala.
dopo il ‘maggio garibaldino’, la
bella stagione qui è sinonimo di
sole, mare e spiagge; ma anche di
serate all’aperto tra cinema, musica,
teatro e animazioni dell’Estate
Marsalese. si parte a giugno (24)
con i festeggiamenti in onore di san
giovanni e l’apertura della nuova
enoteca locale; quindi Calici di Stelle
(spettacoli e degustazioni nella notte
di san lorenzo, 10 agosto). da non
perdere gli splendidi appuntamenti
con l’Aperitivo al Tramonto, tra i
deliziosi abbinamenti vino-tipicità
offerti dalle aziende marsalesi. la
stagione teatrale, infine, chiude l’anno
con un cartellone di qualità che da
novembre vi accompagna fino ad
aprile. per il tempo libero, molte le
possibilità di svago e di praticare vela,
kite, canottaggio; mentre discoteche,
pub e winebar allietano serate e
dopo-spettacolo. la pro loco e la
strada del vino di marsala sono le
associazioni cui fare riferimento per i
tour nel territorio.
Kitesurf nello Stagnone.
A sinistra, la raccolta del sale (foto W. Leonardi)
37
Il gruppo folk marsala antica.
SITI CuLTuRALI
Museo Archeologico (Baglio Anselmi)Via Lungomare BoeoTel. 0923 952 535Tutti i giorni dalle 9.00 alle 18.00Ingresso € 3,00 Riduzioni per studenti e pensionati
Museo Garibaldino San PietroVia L. Anselmi CorrealeTel. 0923 718 741Orari: 9.00 – 13.00 e 16.00 – 20.00Ingresso € 2,00 – chiuso Lunedì e DomenicaRiduzioni per studenti e pensionati
Museo Arazzi FiamminghiVia Garaffa, 57 Tel. 0923 711 327, 320 18 60 115 Orari: 9.30 – 13.00 e 16.30 – 18.00Domenica solo mattinaIngresso € 2,50 – chiuso il LunedìRiduzioni per studenti
Museo delle SalineC.da Ettore InfersaTel. 0923 733 003Orari: dalle 09.30 alle 20.00Ingresso € 5,00Audioguida € 7,00Riduzioni per studenti e gruppi
Museo e Isola di MoziaC.da Ettore InfersaTel. 0923 712 598
Orari: 9.30 – 13.00 e 15.00 – 18.00Ingresso e visita dell’isola € 9,00 Riduzioni per scolaresche e residentiTraversata a/r: € 5,00 (riduzioni per studenti e gruppi)
Pinacoteca del CarminePiazza CarmineTel. 0923 711 631Orari: 10.00 – 13.00 e 17.00 – 19.00Contributo € 1,00chiuso il Lunedì
Chiesa MadrePiazza della RepubblicaTel. 0923 716 295 Tutti i giorni: 8.00 – 12.00 e 15.00 – 19.00
Santuario “Madonna dell’Addolorata”Piazza AddolorataTel. 0923 713 195 (visite su prenotazione)
Santuario “Madonna della Cava”Via F. e V. Pellegrino Tel. 0923 719 750 – 717 270 (visite su prenotazione)
Santuario “Santo Padre delle Perriere”C.da Santo Padre delle Perriere Tel. 0923 962 282 (visite su prenotazione)
38 la cartograf ia_25/09
le case si inseguono, alcune nascoste
dagli alberi; le barchette ormeggiate
nei pontili si specchiano nelle acque
piatte della laguna. marsala, con i
suoi palazzi, è di fronte, visibile dalla
rotonda di punta palermo.
Qui è un miscuglio di emozioni. vi
può capitare, nel tardo pomeriggio,
di vedere il rientro delle barche e dei
marinai, le ceste e i panieri stracolmi
di pesce. flash di vita quotidiana,
immagini da non perdere. e poi i
surf, le canoe, kite, le aree di sosta per
godersi i paesaggi: luoghi ideali per gli
appassionati della poesia e della pittura!
al primo imbarcadero per mozia
riaffiora il Canalone che prosegue
fino all’altro imbarcadero, nelle saline
ettore e infersa dove si susseguono
le ‘montagne bianche’, coperte dalle
tegole in inverno fino a quando il sale
non viene avviato alle raffinerie. a
confondervi ancora di più i mulini a
vento: restaurati, giganteggiano tra
le vasche che cambiano colore con i
riflessi del sole. il mulino più maestoso
è sede del museo del sale: una finestra
da cui si spazia a 360 gradi sullo
stagnone.
La laguna dello Stagnone e Mozia
la più grande laguna della sicilia (ol-
tre 2000 ettari) si estende tra lo sperone
roccioso di punta san teodoro e capo
lilibeo ed è in comunicazione con il
mare aperto attraverso le bocche di tra-
montana e di ponente. si compone di
tre isole, la più nota è san pantaleo che
si raggiunge dagli imbarcaderi da cui
fanno spola i natanti a motore.
È l’unico suono non naturale che ci
accompagna fino all’approdo a mozia,
la perla fenicia dello stagnone, un tem-
po collegata alla terraferma da una stra-
da sommersa che oggi compare soltanto
con la bassa marea. la visita in questo
scavo a cielo aperto (le prime scoperte
si devono all’inglese Joseph Whitaker,
appartenente alla famiglia ingham) è un
tuffo nel silenzio: mura, necropoli, to-
phet, cothon documentano secoli di sto-
ria. nel museo, insieme ad altri reperti,
si può ammirare il giovane in tunica,
statua in marmo ionico a dimensione
umana. assieme all’archeologia, il vino
di mozia è l’altro legame con gli inglesi.
il vigneto, pochi ettari ad alberello, ri-
sale alla nascita dell’industria enologica
avviata da Woodhouse.
completamente spoglia di
vegetazione è l’isola la schola.
Boschetti di pino d’aleppo e molti
esemplari di palma nana si incontrano
sull’isola grande. Qui una serie
di piante, specie in primavera,
esplodono in tutta la loro bellezza:
giglio marittimo, romulea, fumaria,
mandragora, ferula, talune splendide
orchideacee e, tra le rarità, il gladiolo
comune o bizantino e la calendula
marittima. Questo grandissimo
‘giardino mediterraneo’ ospita una
ornitofauna migratoria di notevole
interesse essendo le isole dello stagnone
situate su una delle rotte principali del
bacino del mediterraneo. le acque
della laguna, poco profonde e calde,
favoriscono la crescita della posidonia
oceanica, habitat ideale per numerose
specie, anche pregiate, della fauna ittica.
santa maria, proprietà della famiglia
manzo, è l’altra isoletta dell’arcipelago:
piccola, silenziosa, suggestiva. Un custo-
de, pochi animali domestici, ortaggi e
uva da tavola, una veranda sul mare in
cui si specchiano i colori della laguna.
LA CARTA DI MARSALA
39
La Litografia Artistica Cartografica ha prodotto la pianta della città di Marsala e del suo territorio comunale. Si tratta di una carta
originale nel complesso della produzione aziendale in quanto presenta sul fronte la pianta del centro abitato e, sul retro, quella
del territorio; due planimetrie disegnate con stili diversi per rappresentare due estensioni territoriali alquanto differenti.
La pianta della città, in scala 1:6.000 è nello stile delle piante dei centri urbani LAC-GLOBALMAP: un’accattivante rappresentazione
basata su gradevoli colori pastello dai quali risulta chiara ed evidente la rete stradale principale, in giallo, le aree edificate, il
verde pubblico e i principali monumenti e luoghi di interesse pubblico. Questi ultimi sono numerati ed il relativo elenco si trova
sotto il titolo e la scala di rappresentazione. In un piccolo riquadro è stata disegnata anche l’Isola di Mozia, area archeologica
d’eccellenza situata a nord della città.
Contornata con immagini di questa bellissima terra, sul retro, in scala 1:40.000,
abbiamo la carta turistico-stradale dell’intero territorio comunale, che con i suoi
241 kmq è il 77° comune d’Italia per estensione. Qui sono ben evidenti sia la
maglia stradale, la cui colorazione aiuta a capirne la gerarchia, sia la simbologia
turistica (piccoli tasselli arancio), che facilita la scoperta delle tante emergenze
turistiche diffuse nel paese. Lo sfumo orografico evidenzia la morfologia collinare
del Comune il cui perimetro è fatto risaltare dall’opacizzazione delle aree che ne
stanno al di fuori. Campite di verde sono le isole e l’area costiera della Riserva
Naturale delle Isole dello Stagnone: le
storiche saline di Marsala con l’Isola di
Mozia.
Sul retro, sempre vi sono gli stradari sia
della pianta di Marsala che della carta
turistico stradale.La Laguna dello Stagnone.
di Gianni meucci
41
NA MANO CHE DISEGNA IL MONDO È IL NOSTRO EMBLEMA,
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PERIODICO DI INFORMAZIONE CARTOGRAFICAlaCARTOGRAFIA
LAC è inoltre
proprietaria dei seguenti
marchi
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www.lac-cartografia.it
42 la cartograf ia_25/09
er introdurre il tema di
questo articolo proponiamo
un esperimento. È molto
semplice e basta un televisore, o una
radio, o eventualmente un quotidiano:
quel che ci interessa sono le notizie.
dunque, sintonizzatevi sul
notiziario e ascoltate con attenzione,
cercando di capire, e non di sentire
e lasciar scorrere via nell’anticamera
del cervello, le informazioni.
probabilmente noterete due cose:
le notizie sono tante; il ritmo è
serrato (ovviamente nella lettura del
giornale il ritmo lo decidete voi).
forse qualcosa vi sfugge, o non
vi arriva nella sua interezza, avete
la sensazione che vi manchi una
tessera del puzzle... astenendoci dal
commentare la completezza delle
informazioni che vengono solitamente
trasmesse, è probabile che uno dei
pezzetti mancanti sia l’informazione
geografica.
Collocare le informazioni
adesso immaginate una situazione
diversa: stesso notiziario, lo speaker
parla con una carta del mondo alle
spalle nella quale vengono inquadrate
le aree di interesse (se ascoltate la ra-
dio o leggete, la carta ce l’avete appesa
alla parete). ogni tanto capita davve-
ro, ma di rado. abituati come siamo
alla comunicazione per immagini, alla
maggior parte delle persone le notizie
resteranno più impresse e risulteranno
più chiare a tutti quelli che, come me,
non saprebbero individuare proprio
quello staterello africano. vederlo lì,
quel luogo di collocazione incerta,
con le sue dimensioni e i suoi confini
(e magari la sua struttura orografica)
è tutta un’altra cosa. non solo, ma
la volta che ci ricapiterà di sentirne
parlare ripescheremo quell’immagine e
saremo probabilmente più preparati in
geografia.
Questo semplice esperimento fa
sorgere il dubbio che con la pioggia
di notizie che ci cade addosso e
l’ubriacatura di tecnologia che ci
inebria, siamo travolti giorno dopo
giorno da un vortice di informazioni
che viaggiano sempre più velocemente,
ma noi non sappiamo collocarle,
quindi ne perdiamo parte del
significato. Questo fenomeno avviene
a tutti i livelli di dettaglio, ma a scala
mondiale riguarda una larga fetta
della popolazione, ogni sera verso
l’ora di cena.
se vogliamo e auspichiamo che le
informazioni possano essere fruibili
come tali e non come rumore di
fondo, un modo semplice per ovviare
all’inconveniente sperimentato è tenere
il mondo sott’occhio con una bella
carta. Una bella, ‘vecchia’ carta che
ci ricordi dove siamo, chi abbiamo
intorno, quanto siamo vicini o lontani
dai luoghi di cui si parla, cosa ci sia
il mondo sott’occHiodi Monica naef
Il mondo dEllE TERRE EmERsE E quEllo dEI FondAlI sono unITI
nEllA nuoVA cARTA dEl mondo lAc, pER AVERE unA VIsIonE complETA
E dI InsIEmE dEllA TERRA E sApER collocARE GlI EVEnTI nATuRAlI Ed
umAnI chE VI hAnno luoGo.
P
43
44 la cartograf ia_25/09
verne che sembrava conoscere ai suoi
tempi apparecchi come sommergibili
e respiratori subacquei, c’è alla base
del romanzo una grande ricerca
che riguarda il mondo sottomarino,
considerato un altro ambiente in
cui l’uomo, con strumenti allora
fantascientifici, può vivere e da cui può
ricavare tutto il necessario. il fondo
dei mari è visto semplicemente come
parte del mondo. potremmo dire come
un altro continente che potrebbe essere
il settimo, enumerati i cinque ‘classici’
con l’aggiunta dell’antartide. ed è
proprio la visione complessiva di questi
‘sette continenti’, accostando le acque
alle terre emerse, che la nuova carta del
mondo vuole rappresentare.
nel mezzo. e già questo amplierebbe
non poco la nostra capacità di
comprensione delle informazioni, e
quindi l’utilità di riceverle e il grado di
consapevolezza media collettiva.
È chiaro che esistono modi più
tecnologici per controllare dove
si trovi questo e quel paese, ma
l’immediatezza della carta sempre lì,
a portata di sbirciatina, riteniamo sia
insostituibile. poi, naturalmente, si
può approfondire la ricerca con tutti i
sistemi disponibili al giorno d’oggi.
Le ‘radici’ delle terre
di carte del mondo ce ne sono tante:
fisiche, politiche, scolastiche, fronte/
retro; ogni editore ha la sua. differisce
la scala, variano i colori, ma lo scopo
rimane lo stesso: rappresentare i
continenti del nostro pianeta per
rendere una visione d’insieme.
per sua natura la cartografia è
uno strumento di sintesi, un modo
semplificato di rappresentare la realtà
complessa, ovvero, come definita da
Wikipedia, una “rappresentazione
simbolica ma veritiera di informazioni
geografiche – o statistiche,
demografiche, economiche, politiche,
comunque in relazione al luogo
geografico nel quale si realizzano”.
la carta del mondo realizzata da
lac ha una particolarità rispetto a
tutte le altre: oltre alle terre emerse
riporta i fondali. e non è una
differenza da poco.
siamo abituati a vedere il mondo
dal livello del mare in su: coste,
pianure, montagne, isole. ma
ricordiamoci che tutte queste terre
hanno le loro ‘radici’ sotto l’acqua
che ricopre gran parte del pianeta.
osservando i fondali si capisce meglio
come si sono formate le terre emerse
e come si stanno muovendo, laddove
ad esempio nella crosta si produce
una frattura e le rocce che si trovano
ai due lati della frattura si spostano
verticalmente formando delle isole.
senza andare a indagare sott’acqua,
le stesse isole sembrano piovute dal
cielo e finite lì per caso, magari pure
allineate. la carta del mondo lac ci
mostra invece che in quel punto corre
una faglia, con tutte le conseguenze
relative. allora, tonando all’esempio
del notiziario, un evento sismico
potrebbe risultarci immediatamente
più comprensibile.
come si diceva sopra, vedere il
mondo nella sua interezza e globalità,
compresi i fondali, ci aiuta a collocare
le informazioni, a capirle oltre il
clamore della notizia, a collegarle
l’una all’altra, a prevedere alcuni
eventi, e comunque ad evitare di
focalizzarci sul dettaglio perdendo
di vista il contesto, sia esso fisico,
politico, economico o altro. forse
aiuta perfino a farci sentire meno
‘bombardati’ e più consapevoli.
Questa utilità travalica i confini
dell’età scolare, quando qualche
carta appesa alle pareti delle aule
ancora la si vede, e ci accompagna
sempre, a casa, in ufficio, in famiglia.
non sarebbe utile che in ogni casa
e in ogni luogo di lavoro vi fosse
una bella carta del mondo sempre a
disposizione?
il settimo continente
torniamo al livello del mare e
reimmergiamoci come il Nautilus
del famoso romanzo di Jules verne
Ventimila leghe sotto i mari. Questo
capolavoro letterario dell’ottocento,
che è considerato il primo romanzo
di fantascienza, ci guida in una
lunga e avvincente esplorazione
dell’ambiente sottomarino, ricchissima
di riferimenti geografici e guidata,
anche nella fantasia, dalle mappe:
quelle del capitano nemo. al dilà
dell’incredibile capacità predittiva di
45
46 la cartograf ia_25/09
LA carta del mondo
Formati: 68x42; 98x61; 136x84; 200x124
Scale equatoriali: 1:60.000.000; 1:40.000.000; 1:30.000.000; 1:20.000.000
Proiezione: Van der Grinten
Tipologia: carta politico-fisica
Contenuti grafici: campitura a colori delle nazioni
Rete stradale:simboli puntuali delle aree urbane per quantità di abitantisfumo orografico per aree emerse e fondali marini
Toponomastica: nomi delle aree urbane diversificati per quantità di abitanti (oltre 2000 nomi)Toponomastica relativa alle principali emergenze fisiche del territorioToponomastica relativa ai mari e agli oceani
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