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24 Novembre 2005 Pag. 1

ITIL: best practice per l’IT

I processi e l’approccio

( a cura di Stefania Renna – CA)

Slide 0.1

24 Novembre 2005 Pag. 2

INDICE DELLA PRESENTAZIONE :1. ITIL: Lo standard de facto

2. Il framework

3. Il Service Support1. Il Service Desk

2. L’Incident Management

3. Il Problem Management

4. Il Configuration Management

5. Il Change Management

6. Il Release Management

4. Il Service Delivery1. Il Service Level Management

2. Financial Management

3. L’Availability Management

4. Il Capacity Management

5. Il Continuity Management

5. Conclusioni

Slide 1.0

24 Novembre 2005 Pag. 3

Information Technology Infrastructure Libary

ITIL come Best Practice

NON sono una Metodologia

Per “Best Practice” si intendono le esperienze più significative, le migliori pratiche

e i servizi eccellenti adottati in diversi contesti.

Slide 1.1

Le Best Practice ITIL

24 Novembre 2005 Pag. 4

•Information Technology Infrastructure Library (ITIL) è un set di linee guida

sviluppate dall’Ufficio Governativo del Commercio Britannico (OGC).

•I libri ITIL sono una guida non proprietaria e di pubblico dominio, per la gestione

dell’IT Service Management.

•Il British Standard Institution (BSI) ha pubblicato (1998) il Code of Practice

(PD0005) e lanciato la normativa BS15000 nel Novembre 2000

Slide 1.1

Da dove deriva

24 Novembre 2005 Pag. 5

INDICE DELLA PRESENTAZIONE :1. ITIL: Lo standard de facto

2. Il framework

3. Il Service Support1. Il Service Desk

2. L’Incident Management

3. Il Problem Management

4. Il Configuration Management

5. Il Change Management

6. Il Release Management

4. Il Service Delivery1. Il Service Level Management

2. Financial Management

3. L’Availability Management

4. Il Capacity Management

5. Il Continuity Management

5. Conclusioni

Slide 2.0

24 Novembre 2005 Pag. 6

Slide 1.1

Il framework ITIL

24 Novembre 2005 Pag. 7

Il Framework ITIL

Slide 2.1

Tattico Operativo Altri processi

Service Delivery

Customer Relationship

Mgt

IT Service Continuity Mgt

Service Level Management

Availability Management

Financial Mgt for IT Services

Capacity Management

Service Support

Service Desk

Release Management

Change Management

Configuration Management

Problem Management

Incident Management

Project Management

Environmental Infrastructure Mgt

Applications Management

Security Management

ICT Infrastructure Management

Destinato al Business

Destinato agliUtenti

24 Novembre 2005 Pag. 8

INDICE DELLA PRESENTAZIONE :1. ITIL: Lo standard de facto

2. Il framework

3. Il Service Support1. Il Service Desk

2. L’Incident Management

3. Il Problem Management

4. Il Configuration Management

5. Il Change Management

6. Il Release Management

4. Il Service Delivery1. Il Service Level Management

2. Financial Management

3. L’Availability Management

4. Il Capacity Management

5. Il Continuity Management

5. Conclusioni

Slide 2.0

24 Novembre 2005 Pag. 9

Slide 1.1

Service Support: il modello dei processiBusiness, Cliente e Utenti

Incidenti

Domande

Indagini

Comunicazione

Aggiornamenti

Work-arounds

Service

Desk

Service

Desk

Incidenti

Cambiamenti

Releases

Rilevazione

sul Cliente

Reports

Tools di

Mgmnt

Incidenti

Incident

Management

Problem

Management

Change

Management

Release

ManagementConfiguration

Management

CMDB

Incidenti Problemi

Known

Errors

Cambiamenti ReleasesCIs

Relazioni

24 Novembre 2005 Pag. 10

Slide 2.0

INDICE DELLA PRESENTAZIONE :1. ITIL: Lo standard de facto

2. Il framework

3. Il Service Support1. Il Service Desk

2. L’Incident Management

3. Il Problem Management

4. Il Configuration Management

5. Il Change Management

6. Il Release Management

4. Il Service Delivery1. Il Service Level Management

2. Financial Management

3. L’Availability Management

4. Il Capacity Management

5. Il Continuity Management

5. Conclusioni

24 Novembre 2005 Pag. 11

�E’ una funzione, non un processo

�Agisce come punto centrale/unico di contatto

(single point of contact) tra l’Utente e l’IT Service

Management.

�Tratta Incidenti e Richieste, e fornisce

un’interfaccia verso le altre attività quali: Change,

Problem, Configuration, Release, Service Level e IT

Service Continuity Management.

Il Service Desk

Slide 2.1

24 Novembre 2005 Pag. 12

�Responsabilità

�Necessità

�Skill

�Metriche

�Reporting

�Tecnologie di supporto

�Benefici

�Problemi

�Le tre tipologie di Service Desk

Le tematiche del Service Desk

Slide 2.1

24 Novembre 2005 Pag. 13

Il Service Desk Locale

Slide 2.1

Utente Locale Utente Locale Utente Locale

Service Desk

Supporto delle

Terze Parti

Supporto di

Rete e

Operazionale

Supporto delle

Applicazioni

Supporto

Informatico

Supporto di primo livello

24 Novembre 2005 Pag. 14

Il Service Desk Centralizzato

Slide 2.1

Utente Località 1 Utente Località 2 Utente Località 3

Service Desk

Centralizzato

Supporto delle

Terze Parti

Supporto di

Rete e

Operativo

Supporto delle

Applicazioni

Supporto

Informatico

Supporto di Seconda Linea

24 Novembre 2005 Pag. 15

Il Service Desk Virtuale

Slide 2.1

S.D.

Toronto

S.D.

Londra

S.D. New

York

S.D.

Sidney

S.D.

Amsterdam

S.D. Roma

Virtual

Service Desk

Utente Locale

Utente Locale

Service

Management

DB(s)

User Site 1

Utente

Locale

User Site n

Utente

Remoto

LAN

Modem

Terze parti

Fornitore

Service Desk

WANModem

Intranet

LAN

Fax

Telephone

24 Novembre 2005 Pag. 16

INDICE DELLA PRESENTAZIONE :1. ITIL: Lo standard de facto

2. Il framework

3. Il Service Support1. Il Service Desk

2. L’Incident Management

3. Il Problem Management

4. Il Configuration Management

5. Il Change Management

6. Il Release Management

4. Il Service Delivery1. Il Service Level Management

2. Financial Management

3. L’Availability Management

4. Il Capacity Management

5. Il Continuity Management

5. Conclusioni

Slide 7.0

24 Novembre 2005 Pag. 17

Ristabilire il normale servizio operativo il più presto

possibile provocando il minimo scompiglio nel

Business, in maniera da assicurare che sia

raggiunto il miglior livello raggiungibile di

disponibilità e di servizio.

Obiettivo

Slide 2.1

24 Novembre 2005 Pag. 18

E’ ogni evento che non è parte delle operazioni

standard di un servizio e che causa, o potrebbe

causare, un’interruzione o una riduzione della

qualità del servizio stesso.

Definizione di Incidente

Slide 2.1

24 Novembre 2005 Pag. 19

Uso del team di supporto

Slide 2.1

Scoperta e registrazione

Investigazione e Diagnosi

Richiesta?

Procedura di Richiesta dei Servizi

Soluzione e Ripristino

Chiusura dell’Incidente

si

no

Risolto? Investigazione e Diagnosi

Soluzione e Ripristino

Risolto? Investigazione e Diagnosi

Soluzione e Ripristino

Risolto?

no

nosi

si

si

no Etc

24 Novembre 2005 Pag. 20

� Riduzione dell’impatto sul Business mediante una tempestiva risoluzione

� Miglioramento del monitoraggio delle performance verso i target stabiliti

� Eliminazione di perdita degli Incidenti e di Richieste di Servizi

� Più accurate informazioni nel CMDB

� Miglioramento della soddisfazione del cliente

� Minore disgregazione tra l’IT support staff e gli Utenti

Benefici

24 Novembre 2005 Pag. 21

INDICE DELLA PRESENTAZIONE :1. ITIL: Lo standard de facto

2. Il framework

3. Il Service Support1. Il Service Desk

2. L’Incident Management

3. Il Problem Management

4. Il Configuration Management

5. Il Change Management

6. Il Release Management

4. Il Service Delivery1. Il Service Level Management

2. Financial Management

3. L’Availability Management

4. Il Capacity Management

5. Il Continuity Management

5. Conclusioni

Slide 7.0

24 Novembre 2005 Pag. 22

Un Problema è la causa sconosciuta di uno o più incidenti. Esso si trasforma in un Known Error quando viene

individuata la causa scatenante e quando viene identificata una circumvenzione temporanea o una alternativa

permanente.

Definizione di Problema

Slide 2.1

24 Novembre 2005 Pag. 23

�Controllo dei problemi

�Controllo degli errori

�Supporto ai Major Incident

�Informazioni al Management (Report)

�Revisioni dei Major Incident

�Prevenzione Proattiva dei problemi (analisi del DB degli Incidenti)

Attività

Slide 2.1

24 Novembre 2005 Pag. 24

�Riduzione di volume degli Incidenti

�Miglioramento della qualità dei Servizi IT

�Miglioramento del tempo di prima soluzione al Service Desk

�Soluzioni Permanenti

� Miglioramento dell’apprendimento e della consapevolezza dell’organizzazione

Benefici

Slide 2.1

24 Novembre 2005 Pag. 25

INDICE DELLA PRESENTAZIONE :1. ITIL: Lo standard de facto

2. Il framework

3. Il Service Support1. Il Service Desk

2. L’Incident Management

3. Il Problem Management

4. Il Configuration Management

5. Il Change Management

6. Il Release Management

4. Il Service Delivery1. Il Service Level Management

2. Financial Management

3. L’Availability Management

4. Il Capacity Management

5. Il Continuity Management

5. Conclusioni

Slide 7.0

24 Novembre 2005 Pag. 26

E’ un processo atto a fornire un modello logico

dell’infrastruttura IT attraverso l’identificazione, il

controllo, la gestione e la verifica della versione di

tutti gli Oggetti della Configurazione in esistenza.

Obiettivo

Slide 2.1

24 Novembre 2005 Pag. 27

�Rendiconto di tutti gli oggetti IT

�Fornire informazioni accurate per supportare i processi del Service Management

�Fornire una base per tutte le discipline del Service Management

�Verifica di ciò che è stato catalogato rispetto all’infrastruttura reale al fine di correggere le eccezioni

Attività

Slide 2.1

24 Novembre 2005 Pag. 28

Ambito, Baseline e Livello Base

Slide 2.1

MAINFRAME NETWORKNETWORK

FILESERVER

HUB

MODEM

PC PC PC PC PC

MODEM

PC

Ambito

Competenza

RELAZIONI

è connesso a

è la copia di

è parte di…

RELAZIONI

è connesso a

è la copia di

è parte di…

ATTRIBUTI

possessore, status,

locazione, versione,

serial number…

ATTRIBUTI

possessore, status,

locazione, versione,

serial number…

Livello dei CI

Tastiera Schermo CPU

24 Novembre 2005 Pag. 29

�Fornire accurate informazioni sui CI e sulla loro documentazione per il supporto di tutte le altre discipline del Service Management

�Agevolare l’aderenza a obblighi legali e contrattuali

�Migliorare la sicurezza attraverso il controllo delle versioni dei CI in uso

Benefici

Slide 2.1

24 Novembre 2005 Pag. 30

INDICE DELLA PRESENTAZIONE :1. ITIL: Lo standard de facto

2. Il framework

3. Il Service Support1. Il Service Desk

2. L’Incident Management

3. Il Problem Management

4. Il Configuration Management

5. Il Change Management

6. Il Release Management

4. Il Service Delivery1. Il Service Level Management

2. Financial Management

3. L’Availability Management

4. Il Capacity Management

5. Il Continuity Management

5. Conclusioni

Slide 7.0

24 Novembre 2005 Pag. 31

Assicurare che metodi e procedure standardizzate

vengano utilizzate per un’efficiente ed immediata

gestione di tutti i cambiamenti, per minimizzare

l’impatto negativo di incidenti/problemi, al fine di

realizzare dei Servizi di qualità.

Obiettivo

Slide 2.1

24 Novembre 2005 Pag. 32

�Evidenziare e registrare i Cambiamenti

�Stimare l’impatto, il costo, il beneficio, la richiesta di risorse e il rischio del cambiamento proposto

�Sviluppare giustificazioni di Business e ottenere

l’approvazione

�Gestire e coordinare l’implementazione dei

Cambiamenti

�Effettuare monitoraggi e relazioni

sull’implementazione

�Rivedere e chiudere le Richieste di Cambiamento (RFCs)

Responsabilità

Slide 2.1

24 Novembre 2005 Pag. 33

�Cambiamenti Urgenti�un cambiamento che necessita di essere implementato piùvelocemente (es.: patch specifica ad un problema bloccante)

�Cambiamenti Standard�una soluzione accettata di un identificabile e relativamente

comune set di requisiti (es.: creazione di un profilo utente)

�Cambiamenti Base�Priorità: basata sull’Impatto + l’Urgenza

�Alta, Media, Bassa

�Categoria, basata sull’Impatto sul Business

�Minore, Significativa, Maggiore

Tipi di cambiamento

Slide 2.1

24 Novembre 2005 Pag. 34

�Incrementata visibilità e comunicazione dei cambiamenti sia lato Business che verso lo staff di Supporto ai Servizi

�Riduzione dell’impatto avverso dei cambiamenti attuati per il miglioramento del Business, valutando i rischi e l’impatto tecnico

�Miglioramento della produttività degli Utenti evitando la confusione e massimizzando la qualitàdel servizio

�Migliore valutazione del costo dei cambiamenti proposti

�Maggiore abilità nell’assorbire una maggior quantità di cambiamenti

Benefici

Slide 2.1

24 Novembre 2005 Pag. 35

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2. L’Incident Management

3. Il Problem Management

4. Il Configuration Management

5. Il Change Management

6. Il Release Management

4. Il Service Delivery1. Il Service Level Management

2. Financial Management

3. L’Availability Management

4. Il Capacity Management

5. Il Continuity Management

5. Conclusioni

Slide 7.0

24 Novembre 2005 Pag. 36

Avere una visione olistica di un Cambiamento ad un servizio IT ed assicurare che tutti gli aspetti di un Rilascio, sia tecnici che non, siano presi in considerazione assieme.

Obiettivo

Slide 2.1

24 Novembre 2005 Pag. 37

Responsabilità

Slide 2.1

Gestione del RilascioPolicy

del

Rilascio

Pianific.

del

Rilascio

Software

sviluppato

o acquisito

Costruz./

Configuraz.

Versione

Test

su

misura

Accettaz.

del

Rilascio

Piano di

Rilascio

Preparazione

della

Comunicaz.

e Training

Distribuzione

e Installaz.

Ambiente di

Sviluppo

Ambiente di Prova Controllato Ambiente di

Produzione

DataBase di Gestione della Configurazione (CMDB)

e

Libreria Definitiva del Software (DSL)

24 Novembre 2005 Pag. 38

�Incremento della qualità del Servizio data da migliori

possibilità di successo dei rilasci e minimo impatto sul

business

�Maggiore abilità nel fronteggiare alti livelli di

Cambiamento

�Garanzia che hardware e software, rilasciati in

ambienti di produzione, siano di qualità certificata, riducendo la possibilità che venga realizzato un

cambiamento di software errato o non autorizzato

�Migliori prospettive per il Business e il personale dei

Servizi IT

Benefici

Slide 2.1

24 Novembre 2005 Pag. 39

INDICE DELLA PRESENTAZIONE :1. ITIL: Lo standard de facto

2. Il framework

3. Il Service Support1. Il Service Desk

2. L’Incident Management

3. Il Problem Management

4. Il Configuration Management

5. Il Change Management

6. Il Release Management

4. Il Service Delivery1. Il Service Level Management

2. Financial Management

3. L’Availability Management

4. Il Capacity Management

5. Il Continuity Management

5. Conclusioni

Slide 7.0

24 Novembre 2005 Pag. 40

Service Delivery: il modello dei processi

Slide 2.1

Business, Cliente e Utenti

Domande

Indagini

Availability

Management

Capacity

ManagementFinancial

Management per

Servizi IT

Continuity

Management per

Servizi IT

Service

Level

Management

Comunicazioni

Aggiornamenti

Reports

Requisiti

Targets

Risultati

Allarmi

e Cambiamenti

causati da eccezioni

Tool di gestione e

Infrastruttura IT

24 Novembre 2005 Pag. 41

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2. Il framework

3. Il Service Support1. Il Service Desk

2. L’Incident Management

3. Il Problem Management

4. Il Configuration Management

5. Il Change Management

6. Il Release Management

4. Il Service Delivery1. Il Service Level Management

2. Financial Management

3. L’Availability Management

4. Il Capacity Management

5. Il Continuity Management

5. Conclusioni

Slide 7.0

24 Novembre 2005 Pag. 42

Mantenere e gradualmente migliorare la qualità del

Servizio IT allineato al Business, attraverso un

costante ciclo di definizione, accordo, monitoraggio,

reporting e revisione del raggiungimento del

servizio IT e attraverso azioni che spingano

all’eliminazione di un livello di servizio inaccettabile.

Obiettivo

Slide 2.1

24 Novembre 2005 Pag. 43

�Catalogo dei Servizi (SC)

�Requisiti del Livello di Servizio (SLR)

�Accordo sul Livello di Servizio (SLA)

�Accordo di Livello Operativo (OLA)

�Contratto “Rafforzatore” (Underpinning Contract – UC)

�Programma di Miglioramento del Servizio ((C)SIP)

Documenti

Slide 2.1

24 Novembre 2005 Pag. 44

Struttura del SLM

Slide 2.1

ClienteCliente ClienteCliente ClienteCliente

Servizio IT

Sistema IT Sistema IT

Interni Esterni

24 Novembre 2005 Pag. 45

�L’attuale erogazione del servizio può essere misurato rispetto agli obiettivi

�Permette al Cliente di pesare il servizio in relazione al costo (Value for Money)

�Potenziale riduzione dei costi a lungo termine

�Percorsi concordati per la soluzione dei conflitti

�Minor numero di richieste imprevedibili

�Miglioramento delle relazioni col Cliente

Benefici

Slide 2.1

24 Novembre 2005 Pag. 46

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3. Il Service Support1. Il Service Desk

2. L’Incident Management

3. Il Problem Management

4. Il Configuration Management

5. Il Change Management

6. Il Release Management

4. Il Service Delivery1. Il Service Level Management

2. Financial Management

3. L’Availability Management

4. Il Capacity Management

5. Il Continuity Management

5. Conclusioni

Slide 7.0

24 Novembre 2005 Pag. 47

Fornire una gestione efficiente dei costi delle

strutture/infrastrutture IT e delle risorse Finanziarie

utilizzate nei Servizi.

Obiettivo

Slide 2.1

24 Novembre 2005 Pag. 48

�Identificazione dell’attuale costo dei servizi forniti

�Fornire accurate e vitali informazioni finanziarie al

fine di coadiuvare il processo decisionale

�Rendere consapevoli i clienti dell’attuale costo dei

servizi (se opportuno)

�Assistere nella valutazione e nella gestione dei

Cambiamenti

�Guidare il comportamento del cliente

�Assumere una chiara posizione sulle politiche di

pagamento

Obiettivi

Slide 2.1

24 Novembre 2005 Pag. 49

�Budget

�Contabilità

�Addebiti

�Elementi di costo

�Tipi di costo

�Classificazione dei costi

�Modelli di costo

Concetti

Slide 2.1

24 Novembre 2005 Pag. 50

�Aiuta a ridurre i costi di lungo termine

�Migliora la conoscenza nel fissare e gestire un budget

�Fornisce accurate informazioni sui costi per il supporto di investimenti IT

�Guida il comportamento del Cliente e del Fornitore

�Permette la comparazione tra fornitori alternativi del servizio

Benefici

Slide 2.1

24 Novembre 2005 Pag. 51

INDICE DELLA PRESENTAZIONE :1. ITIL: Lo standard de facto

2. Il framework

3. Il Service Support1. Il Service Desk

2. L’Incident Management

3. Il Problem Management

4. Il Configuration Management

5. Il Change Management

6. Il Release Management

4. Il Service Delivery1. Il Service Level Management

2. Financial Management

3. L’Availability Management

4. Il Capacity Management

5. Il Continuity Management

5. Conclusioni

Slide 7.0

24 Novembre 2005 Pag. 52

Ottimizzare la capacità dell’infrastruttura IT e supportare l’organizzazione nel fornire un efficiente (dal punto di vista dei costi) e prolungato livello di disponibilità che consenta al business di soddisfare i propri obiettivi.

Obiettivo

Slide 2.1

24 Novembre 2005 Pag. 53

�Disponibilità

�Affidabilità

�Manutenibilità

�Funzionalità

�Resistenza (capacità di reazione alle avversità)

�anche attinente alla Capacità di Gestire le Risorse

�Sicurezza

�Riservatezza, Integrità, Disponibilità

Concetti di Disponibilità

Slide 2.1

24 Novembre 2005 Pag. 54

�I servizi sono progettati e gestiti per incontrare specifiche richieste di disponibilità del business

�Vengono identificate le mancanze nel livello di disponibilità e vengono prese le dovute azioni correttive

�Viene ridotta la frequenza e la durata dei problemi IT

�I livelli di disponibilità sono misurati per supportare pienamente la Gestione del Livello di Servizio (SLM)

Benefici

Slide 2.1

24 Novembre 2005 Pag. 55

INDICE DELLA PRESENTAZIONE :1. ITIL: Lo standard de facto

2. Il framework

3. Il Service Support1. Il Service Desk

2. L’Incident Management

3. Il Problem Management

4. Il Configuration Management

5. Il Change Management

6. Il Release Management

4. Il Service Delivery1. Il Service Level Management

2. Financial Management

3. L’Availability Management

4. Il Capacity Management

5. Il Continuity Management

5. Conclusioni

Slide 7.0

24 Novembre 2005 Pag. 56

Comprendere i requisiti futuri del business (l’erogazione del servizio richiesto), le attivitàdell’organizzazione (l’erogazione attuale), l’infrastruttura IT (il mezzo della erogazione del servizio), e assicurare che la capacitàattuale e futura e gli aspetti richiesti del business siano forniti con costi adeguati.

Obiettivo

Slide 2.1

24 Novembre 2005 Pag. 57

�Monitorare le performance e la capacità di erogazione dei servizi IT

�Guidare le attività verso un efficiente uso delle risorse

�Capire l’attuale domanda per i Servizi IT e produrre previsioni per i requisiti futuri

�Guidare la richiesta delle risorse IT

�Produrre un Piano delle Capacità (Capacity Plan) che preveda le risorse IT necessarie a raggiungere livelli di servizio concordati o proposti

Obiettivi

Slide 2.1

24 Novembre 2005 Pag. 58

�Gestione della domanda

�Modellazione

�Analisi dell’andamento (Trend Analysis),

Modellazione Analitica, Modelli per la Simulazione, Modellazione di Base

�Classificazione delle applicazioni

�Produzione del Capacity Plan

Attività

Slide 2.1

24 Novembre 2005 Pag. 59

�Incremento dell’efficienza e risparmio dei costi risultanti in forniture più economiche di servizi IT

�Eliminazione di “spreco di capacità” non necessarie

�Eliminazione di acquisti di emergenza (panic buying)

�Possibilità di spese differite

�Riduzione dei rischi relativi a problemi di performance

�Previsioni più veritiere e ottimizzate

�Miglioramento della conoscenza di problemi di capacity all’interno del ciclo di sviluppo

Benefici

Slide 2.1

24 Novembre 2005 Pag. 60

INDICE DELLA PRESENTAZIONE :1. ITIL: Lo standard de facto

2. Il framework

3. Il Service Support1. Il Service Desk

2. L’Incident Management

3. Il Problem Management

4. Il Configuration Management

5. Il Change Management

6. Il Release Management

4. Il Service Delivery1. Il Service Level Management

2. Financial Management

3. L’Availability Management

4. Il Capacity Management

5. Il Continuity Management

5. Conclusioni

Slide 7.0

24 Novembre 2005 Pag. 61

Supportare la totalità del processo di Gestione della Continuità per assicurare che i servizi IT, sia tecnici che strutturali richiesti, siano ripristinati nel tempo richiesto e concordato.

Obiettivo

Slide 2.1

24 Novembre 2005 Pag. 62

�Assicurare la sopravvivenza del business riducendo l’impatto di un disastro o di un problema prioritario

�Ridurre la vulnerabilità e il rischio del business attraverso un’efficace analisi dei rischi e una gestione del rischio

�Prevenire la perdita di fiducia del cliente e degli utenti

�Produrre piani di recupero IT che siano pienamente integrati e che supportino l’intero Piano di Continuità del Business per l’intera organizzazione

Obiettivi

Slide 2.1

24 Novembre 2005 Pag. 63

�Gestione del rischio e conseguente riduzione dell’impatto

�Aderenza alle norme richieste

�Potenziali minori premi assicurativi

�Un approccio più focalizzato al business

�Minor impatto sul business derivante da un incidente

�Incremento della fiducia del Cliente e maggior credibilità nell’organizzazione

Benefici

Slide 2.1

24 Novembre 2005 Pag. 64

INDICE DELLA PRESENTAZIONE :1. ITIL: Lo standard de facto

2. Il framework

3. Il Service Support1. Il Service Desk

2. L’Incident Management

3. Il Problem Management

4. Il Configuration Management

5. Il Change Management

6. Il Release Management

4. Il Service Delivery1. Il Service Level Management

2. Financial Management

3. L’Availability Management

4. Il Capacity Management

5. Il Continuity Management

5. Conclusioni

Slide 7.0

24 Novembre 2005 Pag. 65

�ITIL Foundation: 2gg. + 1g

�ITIL Practitioner: 3gg + 1g

�ITIL Manager: 5gg + 5gg + 1g + 2gg

Il percorso formativo

Slide 2.1

24 Novembre 2005 Pag. 66

itSMF Italia

Slide 2.1

Information Technology Service Management Forum

www.itsmf.it

24 Novembre 2005 Pag. 67

Domande?

Slide 2.1