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I COMPORTAMENTI PROBLEMATICI IN ETA’ EVOLUTIVA Dott.ssa Marta Sella Psicologa Psicoterapeuta Cognitivo-comportamentale Formazione insegnanti – Istituto Comprensivo di Cairate – I incontro

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I COMPORTAMENTI PROBLEMATICI IN ETA’

EVOLUTIVA

Dott.ssa Marta SellaPsicologa

Psicoterapeuta Cognitivo-comportamentale

Formazione insegnanti

– Istituto Comprensivo di Cairate –

I incontro

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DISTURBI DEL COMPORTAMENTO

DISTURBI DELL’APPRENDIMENTO

DISTURBI EMOTIVI

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DISTURBI DELL’APPRENDIMENTO(DSM IV – TR)

• DISTURBO DELLA LETTURA• DISTURBO DELL’ESPRESSIONE

SCRITTA• DISTURBO DEL CALCOLO

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Disturbi associati al d.a.s

• Demoralizzazione• Scarsa autostima• Deficit nella capacità sociali

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DISTURBO DELLA LETTURACriteri del DSM IV-TRA. Il livello raggiunto nella lettura, come misurato da test

standardizzati somministrati individualmente sulla precisione o sulla comprensione della lettura, è sostanzialmente al di sotto di quanto previsto in base all’età cronologica del soggetto, alla valutazione psicometrica dell’intelligenza e a un’istruzione adeguata all’età.

B. L’anomalia descritta al punto A interferisce in modo significativo con l’apprendimento scolastico o con le attività della vita quotidiana che richiedono capacità di lettura.

C. Se è presente un deficit sensoriale, le difficoltà di lettura vanno al di là di quelle di solito associate con esso.

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Come si manifesta il disturbo di lettura

• Lettura scorretta (numero di errori commessi durante la lettura)

• Lettura lenta (tempo impiegato per la lettura) • Difficoltà di comprensione del testo scritto • Errori di inversione di lettere e di numeri (es. 21 - 12) • Errori di sostituzione di lettere (m/n; v/f; b/d). • Difficoltà ad imparare le tabelline • Difficoltà a imparare informazioni in sequenza (alfabeto, i

giorni della settimana, i mesi dell'anno)• Confusione sui rapporti spaziali e temporali (destra/sinistra;

ieri/domani; mesi e giorni;lettura dell'orologio) • …

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…come si manifesta…

• Difficoltà a esprimere verbalmente ciò che pensa. • Difficoltà in alcune abilità motorie (es. allacciarsi le scarpe)• Difficoltà nella capacità di attenzione e di concentrazione. • Spesso il bambino ha di conseguenza problemi psicologici

(demotivazione, scarsa autostima).• Appare disorganizzato nelle sue attività, sia a casa che a scuola. • Ha difficoltà a copiare dalla lavagna e a prendere nota delle

istruzioni impartite oralmente.

Il disturbo specifico comporta un impatto significativo e Il disturbo specifico comporta un impatto significativo e negativo per l'adattamento scolastico e /o per le attività negativo per l'adattamento scolastico e /o per le attività della vita quotidianadella vita quotidiana

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Come si comporta un b.no con disturbo della lettura

• Si stanca più facilmente ed ha perciò bisogno di molta più concentrazione

• Può leggere un brano correttamente e non cogliere il significato • Può avere grosse difficoltà con le cifre (tabelline), la notazione

musicale o qualsiasi cosa che necessita di simboli da interpretare • Può avere difficoltà nella lettura e/o scrittura di lingue straniere

(es. inglese, latino, greco, ecc..) • Può scrivere una parola due volte o non scriverla • Può avere difficoltà nel memorizzare termini specifici, non di uso

comune • Può avere difficoltà nello studio (storia, geografia, scienze,

letteratura, problemi aritmetici)• Non prende bene gli appunti perché non riesce ad ascoltare e

scrivere contemporaneamente • Quando si distrae da ciò che sta leggendo o scrivendo ha grosse

difficoltà a ritrovare il punto • Lavora lentamente a causa delle sue difficoltà, perciò è sempre

pressato dal tempo.

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DISTURBO DELL’ESPRESSIONE SCRITTACriteri del DSM IV-TRA. Le capacità di scrittura, misurate con test

standardizzati somministrati individualmente (o con valutazione funzionale delle capacità di scrittura) sono sostanzialmente inferiori rispetto a quanto previsto in base all’età cronologica del soggetto, alla valutazione psicometrica dell’intelligenza, e all’istruzione adeguata all’età.

B. L’anomalia descritta al punto A interferisce notevolmente con l’apprendimento scolastico o con le attività della vita quotidiana che richiedono la composizione di testi scritti (per es., scrivere frasi grammaticalmente corrette e paragrafi organizzati).

C. Se è presente un deficit sensoriale, le difficoltà nelle capacità di scrittura vanno al di là di quelle di solito associate con esso.

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Caratteristiche del disturbo dell’espressione scritta

Difficoltà si manifesta con:

– Errori grammaticali – Errori di punteggiatura nelle frasi– Scadente organizzazione dei capoversi– Errori multipli di compitazione– Calligrafia deficitaria

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1

Premesso che…

• Molti bambini a 18 mesi sono capaci di dire alcuni numeri in sequenza.

• Pochi mesi dopo riescono ad applicare il conteggio a materiale concreto.

• A 4 anni cominciano ad esprimere giudizi di grandezza sui numeri.

• Prima di finire la materna grazie al confronto con coetanei e adulti cominciano a leggere e scrivere alcuni numeri addirittura ad eseguire semplici addizioni e sottrazioni.

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DISTURBO DEL CALCOLO

A. La capacità di calcolo, misurata con test standardizzati somministrati individualmente, è sostanzialmente inferiore a quanto previsto in base all’età cronologica del soggetto, alla valutazione psicometrica dell’intelligenza e a un’istruzione adeguata all’età.

B. L’anomalia descritta al punto A interferisce in modo significativo con l’apprendimento scolastico o con le attività della vita quotidiana che richiedono capacità di calcolo.

C. Se è presente un deficit sensoriale, le difficoltà nelle capacità di calcolo vanno al di là di quelle di solito associate con esso.

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1

Come si manifesta

• Difficoltà in ambito numerico e aritmetico con le seguenti caratteristiche:

– Difficoltà di lettura e scrittura dei numeri– Difficoltà nell’attribuire un significato ai numeri e

nell’eseguire procedure di calcolo– Difficoltà nell’acquisire in maniera stabile le tabelline e

i semplici calcoli a mente– Difficoltà ad attribuire al segno algebrico le relative

procedure di calcolo (sommare se +, moltiplicare se x …)

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Possono essere compromessi

• Capacità linguistiche (es. comprendere o nominare termini, operazioni, concetti matematici, decodificare problemi scritti in simboli matematici)

• Capacità percettive (es. riconoscere o leggere simboli numerici o segni aritmetici e raggruppare oggetti in gruppi)

• Capacità attentive (es. copiare correttamente numeri o figure, ricordarsi di aggiungere il riporto, rispettare i segni operazionali)

• Capacità matematiche (es. seguire sequenze di passaggi matematici, contare oggetti, imparare tabelline)

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Caratteristiche dei bambini con discalculia

• Difficoltà ad apprendere e ricordare fatti numerici

• Difficoltà ad eseguire procedure di calcolo • Usano di procedure di problem solving

immature• Necessitano di tempi lunghi• Commettono un elevato numero di errori

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Come si manifesta la discalculia• Problema di apprendimento dei fatti

numerici• Problema di apprendimento delle

procedure di calcolo

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Discalculia associata a …

• Dislessia• Deficit di attenzione/iperattività• Disgrafia, discriminazione

destra/sinistra/agnosia digitale (Sindrome di Gerstmann )

• Scarsa coordinazione oculo-manuale• Poca memoria per informazioni non

verbali• Scarse abilità sociali

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Cause della discalculia

• Studi teorici e ricerche sperimentali circa le cause sono molto controversi.

• Spiegazioni più plausibili della discalculia:– ANATOMICA: Lesione area del cervello (lobo

parietale)– GENETICA: Incapacità di un area del cervello

(lobo parietale) di svilupparsi normalmente

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LE DIAGNOSI DEI D.A.S

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• Può essere fatta alla fine del II anno della scuola primaria. (Già alla fine del I° anno della scuola primaria presenza di profili funzionali compromessi e di altri specifici indicatori diagnostici)

• La diagnosi viene effettuata da un équipe multidisciplinare composta da:– Neuropsichiatria Infantile– Psicologo – Neuropsicologo– Logopedista

• Test specifici somministrati individualmente

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Se c’è la diagnosi di Disturbo Specifico dell’Apprendimento

• Aiuti specifici• Tecniche di riabilitazione e di compenso• Semplici provvedimenti della modifica della didattica a

favore dei ragazzi dislessici e contenute nelle direttive Ministeriali (Prot. n. 4099/A/4),– concessione di tempi più lunghi per lo svolgimento

di compiti, – l'uso della calcolatrice e/o del computer. – studio veicolato (es. uso di registratori, adulto che

legge, libri digitali)

Tali provvedimenti devono poter essere Tali provvedimenti devono poter essere utilizzati anche nei momenti di valutazione, utilizzati anche nei momenti di valutazione, compresi gli Esami di Stato.compresi gli Esami di Stato.

Argomento del II

incontro

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DISTURBI DEL COMPORTAMENTO

1. Disturbo da deficit di attenzione/iperattività

2. Disturbo della condotta

3. Disturbo oppositivo-provocatorio

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Che cos’è l’ADHD?Che cos’è l’ADHD?

Acronimo per l’inglese:

Attention Deficit Hyperactivity Disorder

DDAI

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IMPULSIVITA’INATTENZIONE

IPERATTIVITA’

DDAIDDAI

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ADHDADHDCriteri diagnostici DSM IV-TRCriteri diagnostici DSM IV-TR

A.1) disattenzioneA.2) iperattività/impulsività

6 o più sintomi presenti per almeno 6 mesi con intensità che provoca disadattamento e contrasta con il livello di sviluppo

B) alcuni sintomi erano presenti prima dei 7 anni di età

C) presenza dei sintomo in 2 o più contestiD) evidente compromissione del

funzionamento sociale, scolastico o lavorativo

E) i sintomi non si manifestano nell’ambito di un’altra patologia psichiatrica

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Caratteristiche della Caratteristiche della DISATTENZIONE DISATTENZIONE

• Disattenzione in attività scolastiche e sociali• Difficoltà a prestare attenzione ai compiti• Il bambino commette errori banali (“errori di

distrazione”• Il risultato del lavoro del bambino è

incompleto, disordinato, poco curato• Fatica a lavorare su un compito per un periodo

prolungato• Frequente cambio di attività

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Caratteristiche dell’IPERATTIVITA’

• Continua agitazione• Difficoltà a rimanere fermo e seduto al proprio posto• Eccessiva attività motoria e verbale• (<6 a.) il bambino corre per la casa avanti e indietro

arrampicandosi anche sui mobili• (>6 a.) il bambino fatica a stare seduto a tavola per

tutta la durata del pasto, fatica a stare seduto davanti alla televisione

• (età adolescenziale/adulta) diminuiscono le manifestazioni dell’iperattività e la loro intensità. Rimane un senso di irrequietezza, incapacità a stare fermo, difficoltà a impegnarsi in una attività per un periodo prolungato.

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Caratteristiche dell’IMPULSIVITA’

• Agisce prima di aver riflettuto adeguatamente• “spara” le risposte prima che sia completata la

domanda• Non riesce ad aspettare il proprio turno in

attività di gioco o di gruppo• Si intromette o fa commenti indesiderati (la

conseguenza è un rifiuto degli altri)• Intraprende azioni pericolose prima di aver

considerato tutte le possibili conseguenze negative

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SINTOMI SECONDARI

A. Insuccesso scolastico e/o disturbi specifici dell’apprendimento

B. Difficoltà nell’ambito sociale e nelle relazioni interpersonali

C. Tratti oppositivi provocatoriD. Bassa autostimaE. Difficoltà di autoregolazione

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A. Insuccesso scolastico

• Deficit cognitivo• Scarsa motivazione• Una fluttuazione della qualità del

lavoro scolastico• Velocità e scarsa accuratezza

nell’eseguire i compiti che gli vengono assegnati

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B. Difficoltà nell’ambito sociale e nelle relazioni interpersonali• I bambini iperattivi hanno minori

apprezzamenti• Hanno un numero maggiore di rifiuti

rispetto agli altri bambini in quanto dicono frasi inappropriate

• Hanno maggiori comportamenti aggressivi

• Hanno minori comportamenti cooperativi

• Faticano a rispettare regole/turni

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C. Tratti oppositivi/provocatori

NON sono sempre presenti• Il più delle volte non sono così

gravi da rendere necessaria una diagnosi di comportamento oppositivo/provocatorio o disturbo della condotta

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D. Bassa Autostima

• Ripetute esperienze di insuccesso• Difficoltà a valutare i propri

risultati in base allo sforzo compiuto (campioni o incapaci)

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E. Difficoltà di autoregolazioneDifficoltà di autoregolare comportamento ed emotivitàSi manifesta in:• DIFFICOLTA’ ATTENTIVE (il bambino appare distratto):

– Incapacità a suddividere in modo efficiente l’attenzione– Difficoltà a mantenere l’attenzione nel tempo

• DIFFICOLTA’ NEL PROBLEM SOLVING– Non riesce a frenare le risposte impulsive– Non considera le caratteristiche del problema– Ha uno scarso bagaglio di strategie da utilizzare per diversi

compiti– Non utilizza un dialogo interno per regolare il proprio

comportamento

• DIFFICOLTA’ EMOTIVE– Nella gestione delle emozioni soprattutto rabbia, frustrazione,

vergogna. Spesso sfociano in aggressività verbale/fisica

• SCARSA MOTIVAZIONE– Non si sente in grado di risolvere problemi

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Per raggiungere un obiettivo nello studio e nelgioco occorre:  retrospezione: essere in grado di ricordare lo

scopo

previsione: definire ciò che serve per raggiungere l’obiettivo

autocontrollo: capacità di inibire alcune risposte motorie ed emotive a stimoli esterni.

Le funzioni esecutiveLe funzioni esecutive

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• Con gli insegnantiCon gli insegnanti

– Colloquio– Scala SDAI (comportamenti

disattenzione/iperattività)

– CTRS (Conners Teacher Rating Scale)

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con il BAMBINO

con la SCUOLA

con la FAMIGLIA

Se c’è diagnosi di ADHD: L’interventoSe c’è diagnosi di ADHD: L’intervento

Sviluppare abilità di autoregolazione

Creare un ambiente facilitante

Insegnare tecniche comportamentali e

cognitive utili per l’educazione del

bambino

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con la SCUOLA

Creare un ambiente facilitante

Argomento del 3° incontro

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2. Disturbo Oppositivo-Provocatorio

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DISTURBO OPPOSITIVO – PROVOCATORIOCriteri diagnostici DSM IV- TR

A. Una modalità di comportamento negativistico, ostile, e provocatorio che dura da almeno 6 mesi, durante i quali sono stati presenti 4 (o più) dei seguenti:

1)spesso va in collera2)spesso litiga con gli adulti3)spesso sfida attivamente o si rifiuta di rispettare la/le richieste o regole

degli adulti4)spesso irrita deliberatamente le persone5)spesso accusa gli altri per i propri errori o il proprio cattivo

comportamento6)è spesso suscettibile o facilmente irritato dagli altri7)è spesso arrabbiato e rancoroso8)è spesso dispettoso e vendicativo

Considerare soddisfatto un criterio, solo se il comportamento si manifesta più frequentemente rispetto a quanto si osserva tipicamente in soggetti paragonabili per età e livello di sviluppo.

B. L’anomalia del comportamento causa compromissione clinicamente significativa del funzionamento sociale, scolastico o lavorativo.

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• Persistente caparbietà• Resistente alle direttive• Ha scarsa disponibilità al compromesso, resa o negoziazione con

gli adulti o coi coetanei. • Deliberata o persistente messa alla prova dei limiti, di solito

ignorando gli ordini, litigando e non accettando i rimproveri per i misfatti.

• L’ostilità è diretta contro gli adulti o i coetanei ed è espressa disturbando deliberatamente gli altri o con aggressioni verbali

• I sintomi sono presenti nell’ambiente familiare, ma possono non essere evidenti a scuola o nella comunità.

• I sintomi sono tipicamente più evidenti con gli adulti o i coetanei che il soggetto conosce bene

• Di solito i soggetti non si considerano oppositivi o provocatori, ma giustificano il proprio comportamento come una risposta a richieste o circostanze irragionevoli.

Caratteristiche del ragazzo con d.o/p

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• un comportamento oppositivo transitorio è molto comune nei bambini in età prescolare e negli adolescenti, si dovrebbe usare cautela nel fare la diagnosi

• Il numero dei sintomi di opposizione tende ad aumentare con l’età.

• Il disturbo ha maggiore prevalenza tra i maschi che tra le femmine in epoca prepuberale, ma le percentuali sembrano essere uguali dopo la pubertà.

• I sintomi sono di solito simili in entrambi i generi, tranne per il fatto che che i maschi possono avere un comportamento con maggior tendenza al confronto e sintomi più persistenti

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3. Disturbo della condotta

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Disturbo della condottaCriteri diagnostici DSM IV - TR

A. Una modalità di comportamento ripetitiva ed persistente in cui i diritti fondamentali degli altri o le principali norme o regole societarie appropriate per l’età vengono violati, come manifestato dalla presenza di tre (o più) dei seguenti criteri nei 12 mesi precedenti, con almeno un criterio presente negli ultimi 6 mesi:

• Aggressioni a persone o animali• Distruzione della proprietà• Frode o furto• Gravi violazioni di regole

B. L’anomalia del comportamento causa compromissione clinicamente significativa del funzionamento sociale, scolastico, o lavorativo.

C. Se il soggetto ha 18 anni o più, non sono soddisfatti i criteri per il Disturbo Antisociale di Personalità.

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• Aggressioni a persone o animali

1)spesso fa il prepotente, minaccia, o intimorisce gli altri

2)spesso dà inizio a colluttazioni fisiche

3)ha usato un’arma che può causare seri danni fisici ad altri (per es., un bastone, una barra, una bottiglia rotta,

un coltello, una pistola)

4)è stato fisicamente crudele con le persone

5)è stato fisicamente crudele con gli animali

6)ha rubato affrontando la vittima (per es., aggressione, scippo, estorsione, rapina a mano armata)

7)ha forzato qualcuno ad attività sessuali.

• Distruzione della proprietà8)ha deliberatamente appiccato il fuoco con l’intenzione di causare seri danni9)ha deliberatamente distrutto proprietà altrui (in modo diverso dall’appiccare il fuoco).

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• Frode o furto

10)è penetrato in un edificio, un domicilio, o una automobile altrui

11)spesso mente per ottenere vantaggi o favori o per evitare obblighi (cioè, raggira gli altri)

12)ha rubato articoli di valore senza affrontare la vittima (per es., furto nei negozi, ma senza scasso;

falsificazioni).

• Gravi violazioni di regole

13)spesso trascorre fuori la notte nonostante le proibizioni dei genitori, con inizio prima dei 13 anni

di età

14) è fuggito da casa di notte almeno due volte mentre viveva a casa dei genitori o di chi ne faceva le veci

(o una volta senza ritornare per un lungo periodo)

15)marina spesso la scuola, con inizio prima dei 13 anni di età.

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Diversi livelli di gravità Lieve:

I problemi di condotta sono pochi, e causano danno relativamente lieve agli altri (per es., mentire, marinare la scuola, stare fuori la sera senza permesso).

Moderato: Il numero di problemi di condotta e gli effetti sugli altri sono intermedi tra il lieve e il “grave” (per es., rubare senza affrontare la vittima, vandalismo).

Grave: Sono presenti molti problemi di condotta, causano notevoli danni agli altri (per es., rapporti sessuali forzati, crudeltà fisica, uso di armi, furto con aggressione alla vittima, violazione di proprietà, scasso.

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Caratteristiche della persona con D.C.

• Tendono a minimizzare i propri problemi di condotta

• Spesso innescano comportamento aggressivo e reagiscono aggressivamente contro gli altri

• Commettono anche gravi violazioni di regole (per es., scolastiche, familiari) (es. stare fuori di notte, marinare la scuola, fuggire di casa…)

• Disturbo prevalentemente maschile

• Hanno relazioni disturbate con i coetanei

• Hanno frequente aggressioni fisiche• …

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Caratteristiche della persona con d.c.

• scarsa empatia e scarsa attenzione per i sentimenti, i desideri, e il benessere degli altri

• in situazioni ambigue, i soggetti aggressivi con questo disturbo spesso travisano le intenzioni degli altri come più ostili e minacciose del vero e reagiscono con un’aggressione che essi ritengono ragionevole e giustificata.

• possono essere insensibili e mancare di adeguati sentimenti di colpa o di rimorso.

• possono senza esitazione denunciare i propri compagni e tentare di accusare altri dei propri misfatti

• L’autostima è di solito scarsa, sebbene il soggetto possa avere l’aspetto di un duro. Per altri individui l’autostima misurata può essere decisamente esagerata.

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• Scarsa tolleranza alla frustrazione, irritabilità, esplosioni di rabbia, e avventatezza

• Spesso associato con un inizio precoce dell’attività sessuale, del bere, del fumare, dell’uso di sostanze illecite, e di azioni spericolate e rischiose

• I comportamenti possono portare a sospensione o ad espulsione dalla scuola, a problemi nell’adattamento lavorativo, a difficoltà legali, a malattie a trasmissione sessuale, a gravidanze non programmate, e a lesioni fisiche da incidenti o da colluttazioni.

Caratteristiche della persona con D.C.

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1

• Idee, tentativi e suicidi attuati si manifestano con frequenza maggiore del previsto.

• L’intelligenza può essere al di sotto della media, in particolare relativamente al QI verbale.

• L’apprendimento scolastico, specie la lettura e le altre capacità verbali, è spesso al di sotto del livello previsto sulla base dell’età e dell’intelligenza

• I seguenti fattori possono predisporre il soggetto a sviluppare un Disturbo della Condotta: rifiuto o abbandono da parte dei genitori, temperamento infantile difficile, norme contraddittorie di educazione con disciplina rigida, maltrattamento fisico o sessuale, mancanza di sorveglianza, inserimento precoce in istituzioni, frequenti cambiamenti delle persone che si prendono cura del soggetto, famiglia numerosa, anamnesi di uso di tabacco da parte della madre durante la gravidanza, rifiuto da parte dei coetanei, associazione con gruppi di delinquenti, esposizione alla violenza nel vicinato, e certi tipi di psicopatologia familiare (per es., Disturbo Antisociale di Personalità, Dipendenza od Abuso di Sostanze).

Caratteristiche della persona con D.C.

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• il comportamento in questione è sintomatico di un sottostante malfunzionamento all’interno del soggetto, e non semplicemente una reazione al contesto sociale immediato.

• La gioventù immigrata da paesi devastati dalla guerra, con una storia di comportamenti aggressivi che potrebbero essere stati necessari per la propria sopravvivenza in quel contesto, non merita necessariamente una diagnosi di Disturbo della Condotta.

• Può essere utile considerare il contesto economico e sociale in cui i comportamenti indesiderabili si sono manifestati.

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• Il decorso del Disturbo della Condotta è variabile.

• Nella maggior parte dei soggetti, il disturbo va in remissione con l’età adulta.

• Sebbene i bambini con Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività manifestino spesso un comportamento iperattivo e impulsivo che può essere dirompente, questo comportamento non viola di per sé le norme societarie appropriate per l’età e quindi di solito non soddisfa i criteri per il Disturbo della Condotta

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Disturbi emotivi/psicologici

1. BASSA AUTOSTIMA2. DISTURBI D’ANSIA3. DISTURBO DEPRESSIVO

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Come si forma l’autostima

• Sé percepito visione oggettiva di quelle abilità, caratteristiche e qualità che sono presenti o assenti

• Sé ideale l’immagine della persona che ci piacerebbe essere, non in modo frivolo ma un desiderio convinto di possedere quelle qualità

E’ la discrepanza tra

Sé percepito e Sé ideale

crea problemi di autostima

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Definizione di autostima

L’autostima è desumibile dall’entità del divario tra Sé percepito e Sé

ideale.

Un divario grande induce bassa autostimaUn divario piccolo indica in genere

un’autostima alta

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• Sé ideale

Divario grande

• Sé percepito

Cambiare il

Sé ideale

Cambiare il

Sé percepito

Oppure

INSEGNARE

LE ABILITA’

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Autostima nei bambini• AMBITI:

– SOCIALE (o INTERPERSONALE): sentimenti riguardo a se stesso come amico di altri

– SCOLASTICO: valore attribuito a se stesso come studente

– FAMILIARE: vissuti che il bambino prova come membro della sua famiglia

– CORPOREA: aspetto fisico e capacità

– GLOBALE: apprezzamento generale di Sè

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DISTURBO D’ANSIA

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LE MANIFESTAZIONI DELL’ANSIA:

1. fisiologico (quello che sento)2. comportamentale (quello che faccio)3. cognitivo (quello che penso)

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SINTOMI FISIOLOGICI:

•Aumento dell’attività del SNA

•Sudorazione

•Tensione addominale

•Rossore in viso

•Bisogno urgente di urinare

•Tremori agli arti (senso di vertigine o di cadere)

•Disturbi gastrointestinali

•Aumento della palpitazione

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COMPORTAMENTI:

si differenziano a seconda del tipo di disturbo.

Alcuni esempi: •non uscire di casa•evitare persone poco conosciute• evitare animali•evitare la scuola•non dormire da soli…

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Cognizioni• Pensieri distorti• Catastrofizzazioni

Esempi:– “devo riuscire a farmi voler bene altrimenti sarò rifiutato”– Se rimango in disparte e non mi viene chiesto niente,

nessuno si accorgerà che non valgo nulla e non mi sentirò incapace

– Non posso lasciare la mamma e la sicurezza della casa, è terribile stare via anche poche ore, no riuscirei a sopportarlo

– Non devo avere alcun disagio, la mia vita deve essere sempre felice

– Se non riesco in tutto bene, allora sono un fallimento totale

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Le principali paure dei bambini

si possono così suddividere: • Sindrome ansiosa da separazione• Sindrome da ansia sociale• Sindrome ansiosa generalizzata• Sindrome fobica• Sindrome post-traumatica da stress• Disturbo ossessivo-compulsivo

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Stare da solo X X      Buio X X X    Dormire da solo X X X    Persone sconosciute X X      Tuoni X X      Cani   X X X  Topi     X X XInsetti   X X    Persone con difetti fisici X X      Punizioni dei genitori X X      Persone prepotenti X   X    Fantasmi   X X X  Mostri X X      

 

Tipo di paura 

Fasce di età 

3-5 anni

6-8 anni

9-11 anni

11-13 anni

14-17 anni

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Diavolo   X X    

Zingari X X      

Stranieri X X      

Ladri   X X X  

Visite mediche X X      

Prendere brutti voti     X X X

Essere interrogato in classe     X X X

Parlare davanti ad altre persone   X X X X

Essere preso in giro   X X X  

Andare in piscina X X   X  

Guerra     X X X

Siringhe   X X    

Drogati   X X X  

 

Tipo di paura 

Fasce di età 

3-5 anni

6-8 anni

9-11 anni

11-13 anni

14-17 anni

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3. DISTURBO DEPRESSIVO• la depressione è un termine generico che viene utilizzato per indicare un

grave abbassamento dell’umore ma anche un lieve turbamento dell’emotività.

• Da un punto di vista clinico il termine depressione fa riferimento a un insieme di sintomi con caratteristiche – Comportamentali– cognitive – neurovegetative  

• Il primo episodio depressivo nel bambino in genere compare in seguito ad un evento di perdita o di lutto (separazione dei genitori, morte di un parente…) ma anche per avvenimenti che per gli adulti sono di poco conto ma che per il bambino sono molto significativi (es. un trasloco, la morte dell’animale domestico, il trasferimento di un compagno…).

• L’episodio depressivo non si manifesta fin da subito con chiarezza ma con il tempo i sintomi si fanno sempre più precisi e soprattutto il comportamento del bambino e il suo modo di pensare si differenziano dalla situazione precedente.

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Cosa si osserva nel bambino( > 9 anni)

• Sintomi emozionali– umore disforico– umore collerico o irritabile– anedonia– tendenza al pianto– perdita di allegria– non sentirsi amati– autocommiserazione

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• Sintomi cognitivi

– autovalutazioni negative– senso di colpa– disperazione– difficoltà di concentrazione– indecisione– ideazione morbosa (morte)

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• Sintomi motivazionali

– chiusura sociale– ideazione e comportamenti suicidari– peggioramento delle prestazioni

scolastiche

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• Sintomi neurovegetativi

– affaticamento– cambiamento nell’appetito e/o nel peso– dolori e malesseri (cefaleea, dolori allo stomaco,

alla schiena, alle gambe..)– disturbi del sonno (insonnia, ipersonni, sonno

disturbato, sonno non ristoratore)– rallentamento psicomotorio (movimenti,

linguaggio)– agitazione psicomotoria (aggressività,

iperattività, linguaggio, irritabile e agitato

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PROCESSI COGNITIVI IMPLICATI

NELL’APPRENDIMENTO

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Apprendere non significa accumulare nella memoria ricordi e conoscenze nuove.

Apprendere vuol dire…

…ATTRIBUIRE UN VALORE e un SIGNIFICATO alle esperienze

…CONFRONTARE e INTEGRARE le vecchie conoscenze con le nuove

…APPLICARE le nuove conoscenze nella soluzione di compiti reali

…TROVARE SOLUZIONI ai problemi che la vita ci pone.

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APPRENDIMENTOINCIDENTALE

Quando si è esposti ad esperienze il cui scopo primario

non è quello di generare un apprendimento

Es. apprendiamo dall’esperienza quotidiana, dalla nostra vita, da un

film, da un libro…

INTENZIONALEQuando ci si impegna

deliberatamente per imparare cose che non si conoscono.

Es. leggere un libro, studiarlo, superare un esame, verificare l’apprendimento.

•Fondamentale

•Automotivante

•Dipende da fattori casuali

•Le conoscenze non sono organizzate e precise

• Può essere piacevole

•Non è necessariamente oneroso

•Motivazione intrinseca

•Conoscenze sono durature e stabili nel tempo

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Cosa avviene nel cervello quando si apprende?

Si creano delle connessioni tra i neuroni

La ripetizione dello stimolo crea una connessione stabile (sinapsi)

Si forma un circuito nervoso, cioè i neuroni sono in rete.

Più è ampia la rete maggiore sarà la possibilità di immagazzinare e recuperare informazioni

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Negli essere umani ci sono due tipi di memorie:

MEMORIA ISTINTIVA: comportamenti innati specie-specifici (fuga, attacco, cooperazione, riproduzione, nutrizione). La memoria istintiva è rigida e definitiva.

MEMORIA PLASTICA: localizzata nella corteccia cerebrale. Qui si registrano le informazioni che possono essere modificate in base alle esperienze e agli apprendimenti.

Funzione di questa memoria è quella di registrare esperienze, rielaborarle e condividerle con altre reti.

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EMISFERO DESTRO

• Controlla i movimenti della parte sinistra del corpo

• Implicato nella visione d’insieme

• Nelle analogie

• Intelligenza emotiva e creatività

• Intonazione del linguaggio

EMISFERO SINISTRO

• Controlla movimenti della parte destra del corpo

• Il linguaggio parlato e scritto

• La logica di tipo sequenziale

• Le procedure razionali e astratte

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Maggiori sono le connessioni tra le diverse aree e competenze cerebrali migliore è l’apprendimento

Memoria visiva

Memoria uditiva

Memoria semantica

Memoria esperenziale

Vedo un treno

Una persona mi descrive il treno

Una persona mi spiega come funziona il treno

Vado a fare un giro con il treno

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Per rendere più facile l’apprendimento è meglio coinvolgere più reti neuronali.

Infatti più reti si coinvolgono maggiori sono i collegamenti neuronali che si

attivano e maggiore è la possibilità di apprendere e recuperare le

informazioni.

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EMOZIONE

METACOGNIZIONE

APPRENDIMENTOAPPRENDIMENTO

MOTIVAZIONE

Argomento del 5° incontro