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Ci siamo trovati di fronte ad un sistema di riferi-mento di tutto rispetto, costituito da un lettore mul-tiformato Meitner MA- 2, da un lettore di nastri

marcato Hemiolia (che ne ha curato restauro e messa apunto), un pre Emm Labs Pre 2, un finale Aragon 8008,(finale 200 Watt per canale in dual mono) ed un cablag-gio custom “HCS-made”. Nella saletta di ascolto prin-cipale marcata Hemiolia e sapientemente trattata acu-sticamente, abbiamo potuto assistere ad una dimostra-zione personalizzata di questa vera e propria chicca, po-sizionata attorno ai 15.000 Euro come target di prezzo(non ancora definitivo ma oramai abbastanza indicati-vo). Lo sviluppo di questo diffusore pare sia durato ben5 anni, dopo che qualche anima sensibile ha finalmen-te deciso di coronare il 125° anniversario della casa conuna rivisitazione in chiave moderna di quello che è sta-to il riferimento per i monitor da studio a 3 vie a parti-re dal 1974, ovvero la gloriosa NS-1000M (NS come “Na-tural Sound”). Questi nuovi diffusori hanno un’impedenza di 6 Ohm(con un minimo di 3,5) ed una sensibilità di 88 dB: perla loro realizzazione Yamaha ha voluto attingere al me-glio della tecnologia disponibile dai vari settori in cui lamultinazionale nipponica è impegnata, e non esclusi-vamente dal settore hi-fi. Per le membrane dei trasduttori è stata utilizzata una fi-bra polimerica sintetica simile al Kevlar, battezzata“Zylon”, ma con prestazioni di resistenza alla trazionepari a 1,6 volte rispetto alla più nota controparte. Oltre-tutto, considerando la spinta idrofilia del Kevlar, da cuipare non essere affetta questa “new entry” (nuova permodo di dire, visto che, in realtà, fu sviluppata negli anni‘60) e che le prestazioni di smaltimento dell’energia ci-netica e resistenza meccanica sono superiori, lo Zylon di-viene un candidato più che ottimale per essere lamina-to per realizzare coni ad altissime prestazioni. In aggiunta

contribuisce a eliminare del tutto le frequenze di riso-nanza intrinseche del diaframma stesso, sia alte che bas-se. Il composito finale sviluppato per questo utilizzo èfinalizzato da una copertura in lega metallica ad alte pre-stazioni chiamata Monel, che rende la superficie rigi-dissima e indeformabile e al contempo super leggera. Ri-cordo che per le NS-1000M fu utilizzato il berillio che, ef-fettivamente congeniale per le sue spinte proprietà fisi-co/meccaniche, fu poi scartato definitivamente a seguitodella scoperta della sua cancerogenicità. Yamaha ha rea-lizzato assolutamente da zero i trasduttori, inserendo di-rettamente nel cestello di tweeter e medio una vera e pro-pria camera in grado di neutralizzare le frequenze di ri-sonanza proprie del rispettivo speaker. Al woofer inve-ce sono state affiancate due camere, questa volta ester-namente, poste ai lati del componente, per ovvi motividi dimensione necessaria, che svolgono il medesimo com-pito di neutralizzazione in frequenza.Il tweeter ha una configurazione a cupola con un dia-metro di 3 cm, il midwoofer ha una configurazione emi-sferica con diametro di 8 cm, mentre il woofer, stavoltaconcavo di forma conica, ha un diametro di 30 cm. Il crossover sfrutta una componentistica no compromi-se, utilizzando ad esempio condensatori MCap Supre-me Evo e resistenze bifilari MResist Supreme con av-volgimento in rame/nichel, a bassissima induttanza, en-trambi prodotti da Mundorf; le schede su cui sono fis-sati hanno due facce attive con tracce in rame solido da140 µm di spessore. Il peso complessivo del componen-te è un impressionante 1,6 kg.Il cabinet è stato realizzato in multistrato di betulla bian-ca dell’isola di Hokkaido, per le proprietà ideali che hadimostrato sia da un punto di vista sonico (mantiene unagrande rigidezza, si pensi che la prima superficie è di 2,5cm di spessore mentre le successive cinque sono da 2 cm,affiancata ad un’ottima leggerezza), che per la sosteni-

Per celebrare il proprio 125° anniversario Yamaha ha deciso di ricreare una cassa acusticache incarnasse la quintessenza del monitor, staccandosi dall’utilizzo esclusivo per gli studidi registrazione e dedicandosi ad un’installazione “consumer oriented”. Così siamo statiinvitati dall’amico Simone Berti di Home Cinema Solution per assistere, in anteprima as-soluta, alla presentazione del diffusore NS-5000 e questa è la prova in anteprima che neè scaturita.

di Alberto Guerrini

IL RITORNO IN GRANDE STILE DI YAMAHA

DIFFUSORI BOOkShELF MONITORYAMAHA NS-5000

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bilità da un punto di vista ecologico. Il mobile vanta unapregiatissima finitura, mutuata dai pianoforti più pre-stigiosi realizzati dalla casa, con ben 9 strati di laccatu-ra sovrapposti, che garantiscono un decadimento otti-male, soprattutto in gamma media. Il volume scelto di65 litri è il più piccolo possibile per una configurazionebass reflex con woofer da 30 cm. ed è stato utilizzato unmetodo di analisi ad elementi finiti per eliminare l’effetto“box ringing” dovuto alle sei superficie affacciate tra loro.Il diffusore ha un accordo reflex con porta di uscita mol-to complessa nello sviluppo tridimensionale, denominata“Twisted Flare Port” costituita da un materiale plasti-co senza grandi velleità avveniristiche, giacché rispettoai materiali più esoterici provati in massa per i diffuso-ri, presentava le caratteristiche soniche nettamente mi-gliori. Infine a corredo vengono forniti dei supporti in al-luminio pressofuso, accuratamente misurati per integrarsiperfettamente con il mobile e ottimizzare ancor di più lecaratteristiche di risonanza complessiva.La scelta evocativa di un cabinet squadrato è assoluta-mente condivisibile, visto che unifica la frequenza di ri-sonanza ad una specifica frequenza, sulla quale lavorala camera di cancellazione pocanzi descritta, scongiu-

rando di conseguenza il sovra utilizzo di materiale fo-noassorbente. Alla luce degli enormi sforzi dedicati al trat-tamento delle problematiche caratteristiche di questa geo-metria datata, visto l’utilizzo di tecniche computerizza-te agli elementi finiti estesamente utilizzate, ci si chiedese non sarebbe stato meglio creare una forma molto piùottimizzata geometricamente parlando.

LE PROVE DI ASCOLTO ED I DISCHI UTILIZZATILa giornata contemplava un’articolatissima sessioned’ascolto presso l’Hemiolia Point ospitato, come già ac-cennato, da Home Cinema Solution nella sede di PonteSan Giovanni (in provincia di Perugia, in Via Quintina59) che prevedeva anche l’utilizzo di sorgenti analogichedi livello assoluto, vista la presenza di Claudio Valeri inpersona, patron di Hemiolia. Quest’ultima è una casa diregistrazione di nicchia, notissima per la grande quali-tà dei suoi progetti e per la produzione su nastro dellesue registrazioni migliori, accomunati dalla profonda co-noscenza dell’arte del posizionamento dei microfoni, percatturare fin nel più infinitesimo dettaglio una sessionelive. Il primo ascolto è stato “Motherless Child” Etta Came-

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Il bel baffle anteriore che racchiude i tre trasduttori realizzati con composito di Zylon e laminatura in Monel. Da notare la pre-giatissima laccatura da ben 9 strati derivata dai pianoforti più prestigiosi di casa Yamaha

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ron (CD Etta - volume 18 - Stunt Records) che subito cifa inquadrare l’aspetto principale che contraddistinguele casse, ovvero una estrema linearità e neutralità: la voceè aperta e articolata, impreziosita da mille sfaccettaturee dettagli. Ciò è perfettamente in linea con la configu-razione emisferica scelta per il mid, potenzialmente ingrado di sovrastare, se azzeccato in fase di design, qual-siasi altra variante di sviluppo geometrico.Nel brano successivo Livingstone Taylor reinterpreta ilsuccesso di Stevie Wonder “Isn’t She Lovely” (dal disco“The World’s Greatest Audiophile Vocal Recordings”SACD323 di Chesky Records): la parte iniziale del bra-no, fischiettata ad una distanza ridottissima dal micro-fono, dimostra la notevole capacità di focalizzazione el’abilità di questi diffusori nel gestire il forte impatto del-l’aria contro il cardioide, dovuto all’estrema vicinanza,senza fare una piega. Anche la voce maschile del cantanteè avvolgente e morbida, ma con grande articolazione, flui-dità ed estremo equilibrio. Le percussioni sono veloci eintense, con una componente materica impressionante.Si apprezza una velocità di risoluzione di transiente fuo-ri dalla norma, sia in attacco sia in rilascio. La chitarraè bellissima, dinamica, con una forza d’impulso estre-

mamente efficace.La traccia successiva è “Chovendo Na Roseira” tratta daldisco “Correnteza”, una delle ultime fatiche dell’etichettaHemiolia (Hemiolia records volume 22). Gabriele Mi-rabassi al clarinetto ci offre uno strumento setoso e ric-chissimo di lievi nuance, intenso ed energetico, ricco disaliscendi dinamici, con una timbrica semplicemente per-fetta, ottimamente catturata da ben 2 microfoni. La vocedi Cristina Renzetti è talmente realistica nelle sue in-fluenze di bossa da non sembrare italiana. È bella e vi-brata, catturata da un singolo microfono e risulta per-fettamente posizionata nella Chiesa di Santa Croce adUmbertide, con una precisione millimetrica. Roberto Tau-fic alla chitarra ha a disposizione due microfoni, la na-turalezza con cui oscillano le corde e l’accuratezza del-la ricostruzione dimensionale della cassa armonica non

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Sezione del cabinet che mostra la complessità dell’arran-giamento interno e la configurazioni degli strati di legno dibetulla, oltre al posizionamento delle due camere di riso-nanza ai lati del woofer da 30 cm di diametro

Particolare del pannello posteriore e dell’accordo reflex“Twisted Flare Port”

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fanno che ipnotizzare per tutta l’esecuzione. I due mi-crofoni di ambienza finiscono il lavoro di ricostruzionetridimensionale e colgono, con grande accuratezza,ogni singolo riverbero ed effetto di ritorno da tutti gli an-goli dell’estrema sala di registrazione. L’ambiente è, man-co a dirlo, arioso e immersivo.Segue un brano barocco (Hille Perl - Telemann Con-certos for Viola da Gamba - Concerto in A for Violada Gamba, 2 Violini e Basso Continuo - Deutsche Ar-monia Mundi volume 27) con ampio utilizzo di archi eclavicembalo. La viola da gamba è in grande evidenzacon la sua collocazione in banda passante, appena al disotto del medio puro. L’articolazione è altrettanto elevata,quanto quella dei precedenti brani, la trasparenza è ot-tima e ogni strumento mantiene tutti quei dettagli, an-che i più sottili e sfuggenti, che lo contraddistinguono inuna rappresentazione di altissimo livello. Il bilanciamentodegli interpreti, la giusta collocazione e una focalizzazioneimpeccabile chiudono un quadro descrittivo che, definireesaustivo, sarebbe riduttivo. La ricostruzione tridimensionale della scena sonora, ri-verberante e ricca di interazioni, è perfettamente svi-luppata in tutte le direzioni e l’altezza di ogni singolo stru-mento rispettata in modo assoluto. Segue una traccia di organo (Telarc Digital - Super TestCD I Bassi - Organo Solo - Louis Couperin - Chacon-ne In G Minor - Track 1 - Volume 34) per dimostrare l’at-titudine di queste Yamaha perfino nei confronti di unostrumento così impegnativo. Se la cavano alla grande, laricchezza dell’erogazione è dimostrazione ulteriore del-l’estrema linearità. Gli sbuffi delle canne sono evidentie l’articolazione ancora una volta notevolissima, benchéla discesa estrema non sia così profonda. La riproduzioneè comunque potente e notevolmente ariosa; c’è grandecorpo e l’energia che satura la stanza di ascolto è im-portantissima, con una sensazione di captazione moltofisica. Il contrasto dinamico, e soprattutto il tappeto di-namico, sono eccezionali. Il sesto brano è di Monty Alexander dal disco “Live! Mon-treux Alexander” (Verve / Polygram Records E8174872- track 5) registrato nel lontano 1976: in questo caso il pia-noforte appare leggermente più “magro” del previsto, do-vuto prevalentemente alla natura del posizionamento deimicrofoni durante l’evento. Notevole è la dinamicadello strumento in tutti i suoi aspetti costitutivi, grandeil contrasto e grande la presentazione. L’attacco è im-pressionante, i martelletti reagiscono sulle corde con pre-cisione e velocità degne di nota.Il contrabbasso ha anch’esso un attacco spettacolare, ladimensione dello strumento è perfettamente resa, non siassiste a code di alcun genere e i dettagli derivanti dal-l’interazione mano/corda sono tutti in bella evidenza siain campo macroscopico che in campo microscopico. Il bas-so è molto articolato e soprattutto controllatissimo, sen-za escursioni verso l’estremo grave che facciano grida-re al miracolo, ma con grande precisione nell’escursio-ne delle membrane dei woofer, quasi come si fosse di fron-te ad una sospensione pneumatica e non ad un reflex.Si assiste ad una grande profondità di campo e ad unanotevole tridimensionalità della scena, i riverberi sonoassolutamente ottimali.La settima ed ultima registrazione “Verghereto MonAmour” dell’Angelo Lazzeri Trio (Far Out - Angelo Laz-zeri Trio R3 Musica) ci dona la sorgente analogica per ec-cellenza, la più prossima al master che ci possa essere,

ovvero il nastro appena dopo il mixing. Abbiamo il bas-so elettrico diretto in input e in aggiunta anche un mi-crofono all’amplificatore, situazione che per forza di cosemette a dura prova le prestazioni nella sezione bassa deldiffusore. Nulla pare impensierire davvero queste Ya-

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DISCHI UTILIZZATI NELLA PROVA“Motherless Child” Etta Cameron (CD Etta - volume 18 - StuntRecords)Stevie Wonder “Isn’t She Lovely” (dal disco “The World’sGreatest Audiophile Vocal Recordings” SACD323 di CheskyRecords)“Chovendo Na Roseira” - “Correnteza” (Hemiolia records vo-lume 22)Hille Perl - Telemann Concertos for Viola da Gamba - Con-certo in A for Viola da Gamba, 2 Violini e Basso Continuo -Deutsche Armonia Mundi volume 27Telarc Digital - Super Test CD I Bassi - Organo Solo - LouisCouperin - Chaconne In G Minor - Track 1 - Volume 34“Live! Montreux Alexander” (Verve / Polygram RecordsE8174872 - track 5)“Verghereto Mon Amour” dell’Angelo Lazzeri Trio (Far Out- Angelo Lazzeri Trio R3 Musica)

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maha, a giudicare da quanto abbiamo ascoltato; innan-zitutto, nonostante il coinvolgimento insistito in estremograve, osserviamo di nuovo un’articolazione di tutto ri-spetto, senza irrigidimenti, senza fatiche o code evidenti.I transienti di attacco, così come quelli di rilascio, sononotevolissimamente pendenti in quanto a rappresenta-zione grafica. Il “roll” è semplicemente imperioso e no-nostante il tentativo di alzare il livello di pressione so-nora, all’interno della sala d’ascolto, ben oltre i limiti disopportazione umana, il gruppo motore di queste“home monitor” non ha dato alcun segno di affanno. Si percepisce perfettamente anche la reazione di tutto ilpalco alle sollecitazioni degli strumenti, con vibrazionie riverberi a tutto spiano. La presa diretta sulla batteria di ben 11 microfoni, donauna esperienza unica in sala d’ascolto, cosa ovviamen-te impensabile senza una coppia di diffusori dalle ecce-zionali caratteristiche di riproduzione. Il medio basso èassolutamente impressionante, si percepisce ogni com-ponente dello strumento senza soluzione di continuitàsulla banda passante. La sensazione di ascolto non si fer-ma esclusivamente all’orecchio di per sé, ma prosegueben oltre, è il corpo intero ad essere ricettore dell’even-to, dando una reale esperienza di presenza all’interno del-la riproduzione musicale.La voce è morbida e la trasparenza è tale che nulla si per-de di essa e del resto degli strumenti. La focalizzazione

è eccezionale e la disposizione sul palco estremamenteaccurata. I diffusori scompaiono dalla sala d’ascolto la-sciando solamente i protagonisti con una sensazione“live” incredibile.La tenuta in potenza è da primato, è come se si fosse difronte ad una cassa spia all’interno di una formazione chescandisce l’essenza di quello che l’artista deve percepi-re durante il concerto, all’interno del palco.

CONCLUSIONIQueste NS-5000 saranno un mero esercizio di stile?? Sa-ranno un segnale per il mondo esterno che anche Yamahasappia realmente stupire un’audience ben al di sopra deiconsueti standard rispetto a quella cui si è fatto riferi-mento fino a questo momento?? Sta di fatto che il pro-getto sembra essere vincente sotto ogni aspetto, non daultimo il posizionamento, rispetto alla concorrenza, daun punto di vista del listino, “leitmotiv” di questo mar-chio che non è stato affatto tradito. Certo, definire la ci-fra di 15.000€ un prezzo giusto potrebbe suonare quasiuna bestemmia di questi tempi, eppure confrontato conla maggioranza dei concorrenti a parità di prestazioni èda giudicare fin troppo basso (alla luce delle tecnologiee dei materiali estremi in gioco, oltre che il progetto sen-za compromessi nel suo complesso). Considerando poi che queste NS-5000 non avevano piùdi 30 ore effettive di funzionamento e che, durante la ses-sione stessa di ascolto, la parabola evolutiva non ha smes-so di avanzare verso un impreziosimento di tutti i sin-goli aspetti della prestazione, non oso nemmeno im-maginare la resa alla stabilizzazione, dopo un rodaggioadeguato.

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CARATTERISTICHE TECNICHE DICHIARATE

Yamaha NS-5000

Tipologia di progetto: Monitor tre vie cabinet con finitu-ra “Piano Finish 9 strati” in multistrato betulla bianca del-l’isola di Hokkaido; Numero di driver: 3, configurazione bass reflex posterio-re;Numero di vie: 3;Tipologia dei driver: 1 x 30 mm Tweeter a duomo in Zy-lon; 1 x 80 mm driver midrange emisferico in Zylon; 1 x 300mm driver Woofer con cono in Zylon;Risposta in frequenza: 26 Hz- 40 kHz (-10 dB); 100 kHz (-30 dB);Frequenza di taglio crossover: 750 Hz, 4,5 kHz;Massima potenza di amplificazione consigliata: 600 W; Potenza di amplificazione nominale: 200 W. Crossover: 2° ordine 3 vie;Sensibilità: 88 dB (2,83 V/im);Impedenza nominale: 6 Ohm (minimo 3,5 Ohm);Terminali: Monowire dorati, con serraggio a vite custom;Cabinet: cabinet a spessore maggiorato con spigoli moltoarrotondati;Finiture disponibili: finitura legno di ciliegio naturale conbase nero laccato;Dimensioni: 395 x 381 x 690 mm;Peso: 35 kg cad.;

Prezzo di Listino: 15.000 € la coppia (prezzo indicativo an-cora non definitivo)

Distributore per l’Italia: Yamaha Music Europe GmbH Branch ItalyVia A. Tinelli, 67/69, 20855 Gerno di Lesmo (MB)http://it.yamaha.com/it/

Particolare del tweeter e del mid woofer emisferici