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Cameristi della Scala&Friends FOOD OF LOVE Estate 2018

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Cameristi della Scala&FriendsF O O D O F L O V E

Estate 2018

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If music be the food of love, play on.Give me excess of it, that, surfeiting,the appetite may sicken, and so die.

Se la musica è l'alimento dell'amore, seguitate a suonare,datemene senza risparmio, così che, ormai sazio,il mio appetito se ne ammali, e muoia.

William Shakespeare, Twelfth Night, or What You Will

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John DowlandCome Again Alessandro PiccininiChaconneDario CastelloSonata X (da Sonate in Stil Moderno, Venezia 1629)Giovanni SollimaGuglielmo Scrollalanza (lost years, mysteries and dances)William ByrdThe Earle of Salisbury (Pavan)Giuseppe VerdiLa canzone del veloEdward ElgarSalut d’amourElvis CostelloMiss MacbethJuan AranesChacona “A la vida bona”Giuseppe VerdiTutto nel mondo è burla (da Falstaff) versione di Giovanni SollimaAthanasius KircherAntidotum Tarantulae (1644)Ali Ufki BeyNikriz PesrevGiovanni SollimaVariazione I da “Il Caravaggio rubato” (2016)Giovanni SollimaThe Division Viol (Citarruni) (2009)

Questo primo festival musicale nella terra di Catullo, massimo cantore dell’amore dell’antica Roma, si apre nel nome del grande poeta dell’amore dell’età moderna, William Shakespeare. Giovanni Sollima, virtuoso del violoncello e celebre compositore, ci propone un percorso musicale intorno al genio del teatro inglese attraverso brani dal ’600 ai giorni nostri.

Aprono il concerto, nelle personalissime trascrizioni dello stesso Sollima, una canzone del musicista inglese, contemporaneo di Shakespeare, John Dowland, una sonata di Dario Castello, violinista e piffaro a Venezia, probabilmente allievo di Monteverdi per il carattere estremamente teatrale e visionario della sua musica, una Pavane di William Byrd, massimo esponente dello stile polifonico in età elisabettiana.

In Miss Macbeth, del 1989, il chitarrista e compositore Elvis Costello, esponente di spicco del rock-pop britannico, usa un procedimento armonico che affonda le radici negli antichi ground inglesi, a loro volta molto simili ai bassi di Ciaccona o di Division Viol, formule ritmiche e melodiche trasgressive all’epoca, ma allora celeberrime in tutta Europa quanto oggi il Blues.

Si torna al ’600 con il celebre Antidotum Tarantulae del matematico gesuita Athanasius Kircher, che nel suo trattato Musurgia universalis trascrive questo canto popolare pugliese e lo cita come “antidoto al morso della tarantola”.

Scrollalanza, traduzione italiana di Shakespeare, è un antico cognome della nobiltà siciliana messinese, le cui sorti si intrecciano, secondo alcune leggende, con il mistero delle origini di Shakespeare e giustificherebbero la provenienza di molti dei suoi lavori da antiche fiabe siciliane, nonché la profonda conoscenza geografica della Sicilia, ambientazione prediletta di molte commedie. Questa suggestione non sfugge all’animo, profondamente legato alla sua terra, di Giovanni Sollima, che nel brano Guglielmo Scrollalanza mostra di credere alla leggenda delle origini siciliane del poeta, stimolato in questo anche dalla personale lontana parentela con i Florio e i successivi Whitacker, famiglie che, sempre secondo la leggenda, sarebbero all’origine del drammaturgo inglese.

sabato 9 giugno 2018Grotte di Catullo

ore 21

Giovanni Sollima violoncelloElena Faccani violino e violaMassimo Polidori violoncelloGianni Arfacchia percussioni

THE FOOD OF LOVEIf music be the food of love,

play on!Music around Shakespeare

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Giovanni SollimaContrafactus 2000per flauto e archiAstor PiazzollaMilonga del Angelper violino e archiRichard GallianoConcertoper flauto e archiOpale Concertoper accordeon e archiAstor PiazzollaContrabajeandoper contrabbasso e archiPrimavera Porteñaper accordeon e archiAntonio Vivaldi/Richard GallianoSummer per accordeon e archi

sabato 30 giugno 2018Grotte di Catullo

ore 21

Cameristi della sCala

Wilson Hermanto direttore

Richard Galliano accordeonMassimo Mercelli flautoLaura Marzadori violinoGiuseppe Ettorre contrabbasso

Il secondo concerto di questa prima rassegna vede come protagonista il compositore e fisarmonicista francese Richard Galliano. La sua musica ha come riferimento il jazz, ma soprattutto il tango di Astor Piazzolla, con il quale Galliano condivide lo strumento solista e che è stato per lui un importante fonte di ispirazione. Il concerto si apre con Contrafactus 2000, un brano per flauto e archi di Giovanni Sollima dedicato al flautista Massimo Mercelli, composto nel 2001 su commissione dell’Emilia Romagna Festival. Così Sollima scrive del suo pezzo: “per questo brano mi sono ispirato a Bach, e in particolare alla Variatio 25 dalle Variazioni Goldberg, che trovo già di per sé molto sinuosa, direi mediterranea, e di un cromatismo vertiginoso, il punto dove la costruzione razionale si ‘scioglie’ sotto il calore espressivo… Io, ed è il solito vizio, mi sono limitato a ‘trascinare’ tutto il più a sud possibile, isolando la melodia, affidandola al flauto, lasciandola ‘galleggiare’ su un tappeto di archi fermi… quasi usando una lente d’ingrandimento per percepirne la drammatica e crescente tensione. Dovrebbe ‘suonare’ come una sorta di delirio barocco, tra archi ‘shackerati’ e percussivi e moduli settecenteschi alternati a zone più techno”.

La Milonga è una danza popolare di origine uruguaiana e deriva dalla spagnola Habanera. Ha un ritmo molto simile al Tango (2/4 invece di 4/4) e con questo viene spesso confusa. La Milonga del Angel è stata scritta da Piazzolla nel 1962.

Richard Galliano scrive il suo Opale Concerto nel 1994. Il primo movimento è ispirato alle origini mediterranee del compositore, mentre il nostalgico secondo movimento è dedicato ai panorami parigini; il “tempo ostinato” del finale è invece di chiara ispirazione tanghera.

Contrabajeando è un brano frutto della collaborazione tra uno dei mostri sacri del tango argentino dagli anni ’30, Annibal Troilo, e un giovane Astor Piazzolla. È dedicato al contrabbasso che qui diventa protagonista di grande virtuosismo che porta al limite massimo le possibilità stesse dello strumento. Di Astor Piazzolla è la celebre Primavera Porteña, scritta nel 1970 e ultima in ordine di composizione delle Cuatro Estaciones Porteñas, dedicate da Piazzolla alla sua città, Buenos Aires.

Chiude il concerto l’Estate di Antonio Vivaldi nella trascrizione di Galliano per accordeon e archi.

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Il terzo concerto della rassegna è dedicato agli ottoni e si svolge nel cortile del Castello Scaligero. Il programma spazia dalla fanfara barocca Gagliard Battaglia di Samuel Scheidt, musicista tedesco a cavallo tra ’500 e ’600, alle musiche di C’era una volta il West di Ennio Morricone, passando dal ’700 di George Freiedrich Haendel e Johann Pachbel, l’800 di Giuseppe Verdi, Georges Bizet, Johann Strauss e Johannes Brahms e il ‘900 di Nino Rota, John Newton e Nicola Piovani: cinque secoli di storia della musica rivisitati dal suono brillante, cantabile e festoso degli ottoni scaligeri.

Samuel ScheidtGagliard BattagliaJean-Joseph MouretRondeauGeorg Friedrich Händel Fuochi d’artificioJohann Pachelbel CanonJohannes Brahms Danza ungherese n.5Johann Strauss Trisch-Trasch PolkaGeorges Bizet Carmen fantasyGiuseppe Verdi Fantasia da TraviataPietro Mascagni Cavalleria rusticana, intermezzoGiuseppe Verdi Aida (marcia trionfale)Nino Rota Otto e mezzoEnnio Morricone C’era una volta il west, Nuovo Cinema ParadisoNicola Piovani La vita è bellaJohn Newton Amazing Grace

sabato 20 luglio 2018castello scaligero

ore 21

Quintetto di ottonidell’Opera di Milano

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Il quarto concerto vede come protagonisti i Percussionisti della Scala ed è dedicato a musiche del ’900, dal Greetings to Hermann per tamburi e gran cassa, brano del 1987 del percussionista tedesco Hans-Günter Brodmann a Carusel (1985), spettacolare e virtuosistico duo per marimba e vibrafono di David Friedman & Dave Samuels.

Clapping music, scritto nel 1972 dal musicista americano Steve Reich, viene eseguito senza strumenti, solo con il battito delle mani, ed è stato ispirato a Reich da uno spettacolo di flamenco, alla fine del quale musicisti e ballerini posano gli strumenti e iniziano a battere il tempo con le sole mani.

Children’s Songs (1984) del pianista americano Chick Corea viene qui eseguito nella trascrizione per strumenti a percussione.

Ispirato alle atmosfere africane è Changing Patterns per 8 congas di Hermann Regner.

Hans-Günter BrodmannGreetings to HermannChick CoreaChildren’s SongsHermann RegnerChanging PatternsSteve ReichIl Castello interioreClapping MusicDavid Friedman & Dave SamuelsCarousel

lunedì 27 agosto 2018Grotte di Catullo

ore 21

Percussionisti della Scala

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Tornano protagonisti gli strumenti ad arco nel quinto e ultimo concerto della rassegna: violino, viola e violoncello eseguiranno un piccolo capolavoro di un Franz Schubert diciannovenne, il trio incompiuto in si bemolle. Scritto nel 1816, non fu mai completato. Una vetta della musica di tutti i tempi sono le Variazioni Goldberg di Johann Sebastian Bach. Pubblicate nel 1745, sono dedicate a Johann Gottlieb Goldberg, a quel tempo in servizio a Dresda come maestro di cappella. L’opera è stata concepita come un’architettura modulare di 32 brani, disposti seguendo schemi matematici e simmetrie che le conferiscono tanta coesione e continuità da non avere eguali nella storia della musica. Insieme all’Arte della fuga può essere considerata il vertice delle sperimentazioni di Bach nella creazione di musica per strumenti a tastiera, sia dal punto di vista tecnico-esecutivo, sia per lo stile che combina insieme ricerche di alto livello musicali e matematiche. Il grande valore strutturale, l’irraggiungibile tecnica compositiva, l’abilità di toccare ogni possibilità espressiva del clavicembalo e la tecnica esecutiva richiesta fanno delle Variazioni Goldberg un vero monumento all’intelligenza del grande compositore. La scrittura del brano permette l’esecuzione anche con strumenti diversi dal clavicembalo e viene presentato, in occasione di questo concerto, nella trascrizione per trio d’archi.

Franz SchubertTrio in si bem magg.Johann Sebastian BachVariazioni Goldberg(Trascrizione per trio d’archi)

sabato 8 settembre 2018Grotte di Catullo

ore 21

trio marzadori FaCCani Polidori

Laura Marzadori violino Elena Faccani viola Massimo Polidori violoncello

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Cameristi della Scala L’orchestra da camera dei Cameristi della Scala è stata fondata nel 1982 ed è formata da musicisti dell’Orchestra del Teatro alla Scala.

I Cameristi hanno eseguito concerti nei teatri e nelle sale da concerto più prestigiose del mondo. La stagione 2018 si è aperta con uno straordinario evento al World Economic Forum di Davos: i Cameristi della Scala e l’Étoile Roberto Bolle sono stati i protagonisti della serata inaugurale del WEF con la prima mondiale dello spettacolo The Seasons. Nel marzo scorso i Cameristi hanno effettuato una importante tournée in India su invito del ministero degli Esteri italiano.Nel maggio scorso hanno celebrato al Teatro alla Scala il centenario della nascita di Leonard Bernstein con un concerto diretto da Wilson Hermanto, Direttore Ospite PrincipaleNegli ultimi anni hanno suonato per due stagioni alla Carnegie Hall, alla sede ONU di New York, al MIT di Boston, a Washington nella Library of Congress, a Miami, a Mosca nella sala Čajkovskij, a Madrid all’Auditorio Nacional, a Buenos Aires a Parigi nella sede dell’Unesco e nella Salle Gaveau, a Istanbul nella magica cornice di Hagia Irene, a Varsavia nel Teatro dell’Opera, a Zurigo nella Tonhalle, a Toronto, al Festival delle Isole Canarie e, in tournée, in molti altri paesi del mondo. Nel 2010 i Cameristi hanno effettuato una tournée in Israele, suonando, tra l’altro, nell’auditorium Mann di Tel Aviv, e hanno eseguito quattro concerti a Shanghai rappresentando la città di Milano all’Expo 2010. Nel 2012 hanno ricevuto il Premio Isimbardi, conferito dalla Provincia di Milano alle istituzioni che, con la loro importante attività internazionale, hanno contribuito al prestigio della città di Milano nel mondo.

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Giovanni SollimaNasce a Palermo, nel 1962, è un violoncellista di fama internazionale e il compositore italiano più eseguito nel mondo dai grandi interpreti, fra i quali si ricordano in campo classico Riccardo Muti, Yo-Yo Ma, Antonio Pappano, Gidon Kremer, Mischa Maisky, Ivan Fischer, Daniele Gatti, Viktoria Mullova, Ruggero Raimondi, Mario Brunello, Bruno Canino, Yuri Bashmet, Katia e Marielle Labeque, i Berliner Philarmoniker, le Orchestre della Scala, di Santa Cecilia e della RAI, la Chicago Symphony, la Royal Concertgebouw Orchestra, Il Giardino Armonico, I Turchini, L’Accademia Bizantina e - in altri ambiti - Patti Smith, Stefano Bollani, Larry Coryell ed Elisa (protagonista della sua opera Ellis Island). Per il cinema, il teatro, la televisione e la danza ha scritto musica per Peter Greenaway, John Turturro, Bob Wilson, Carlos Saura, Marco Tullio Giordana, Franco Battiato, Alessandro Baricco, Erri De Luca, Peter Stein, Lasse Gjertsen, Anatolij Vasiliev, Karole Armitage, Micha van Hoecke e Carolyn Carlson che, alla Biennale di Venezia, lo ha fatto suonare sul palco, in mezzo ai danzatori, avvalendosi del suo carisma scenico. Lui stesso, in veste di solista o con gruppi strumentali di ogni genere, dal duo alla grande orchestra, ha presentato la sua musica nei maggiori teatri e auditorium di tutti i continenti. Si ricordano in particolare alcune prime mondiali nella sala grande della Carnegie Hall di New York e al Teatro alla Scala di Milano, nonché numerosi tour in Gran Bretagna, Olanda, Russia, USA, Canada, Cina, Giappone, Australia. Dal 2010 insegna presso l’Accademia di Santa Cecilia, dove è stato insignito del titolo di Accademico. Nel 2012 ha fondato la formidabile orchestra dei 100 Cellos, che ha guidato in innumerevoli eventi in Italia e all’estero. Nel 2015 ha creato a Milano il “logo sonoro” di Expo e inaugurato il nuovo spazio museale della Pietà Rondanini di Michelangelo. Il 2 giugno 2017, per la Festa della Repubblica, ha eseguito in diretta su Rai 1 un concerto al Quirinale di fronte ai Presidenti di Repubblica, Camera e Senato, e agli ambasciatori di tutti i Paesi del mondo. Nello stesso anno ha suonato anche al Ministero dell’Istruzione davanti a migliaia di giovani provenienti da tutta Italia e al Senato della Repubblica per il tradizionale concerto di Natale, nuovamente in diretta su Rai 1. Ha suonato nel Deserto del Sahara e sott’acqua in una gebbia siciliana, e si è cimentato in Val Senales con un violoncello di ghiaccio a 3.200 metri, in un teatro-igloo. Nel 2018 ha poi portato l’Ice-Cello in tour in tutta Italia, un’esperienza che diverrà un docufilm distribuito in tutto il mondo sotto l’egida del Muse-Museo delle Scienze di Trento. La sua discografia si è aperta nel 1998 con un cd commissionato da Philip Glass per la propria etichetta Point Music, al quale sono seguiti undici album monografici per Sony, Egea, Glossa e Decca.

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Massimo PolidoriNato in una famiglia di musicisti, le sue prime esperienze musicali si dividono fra lezioni di violoncello al conservatorio di Torino nella classe di Renzo Brancaleon e i concerti come corista dei “Piccoli cantori di Torino”. Giovanissimo partecipa alla Rassegna musicale di Vittorio Veneto, aggiudicandosi il premio “Giovanni Camerana”, destinato alla migliore interpretazione di una Suite di Bach. Grazie ad una borsa di studio della “De Sono Associazione per la Musica” di Torino, frequenta corsi di Antonio Janigro e Mario Brunello alla Fondazione R. Romanini di Brescia. A sedici anni debutta come solista, eseguendo le “Variazioni Rococò” di Tchaikovsky con l’orchestra da camera di Sofia. Diplomatosi con il massimo dei voti in Italia, prosegue gli studi sotto la guida di Daniel Grousgurin al Conservatorio Superiore di Musica di Ginevra, ottenendo il Primo premio di Virtuosité e una borsa di studio destinata al miglior diplomato dell’ anno, in questa occasione esegue il concerto di Schumann con l’orchestra della Suisse Romande. È stato violoncello solista della Camerata Bern per cinque anni. Con questo gruppo ha inciso per Philips, Decca, Berlin Classic ed ECM, insieme ad artisti quali H. Holliger, T. Zethmeir, A. Schiff, R. Lupu e Anna Chumachenco. A trent’anni vince il concorso di Primo Violoncello indetto dal Teatro alla Scala. Ha fondato il Trio Johannes composto da Francesco Manara (Violino di spalla dell’orchestra della Scala) e Claudio Voghera. Questa formazione ha al suo attivo molti riconoscimenti e premi internazionali, tra cui il concorso di Osaka, “Premio Trio di Trieste”, e il Concert Artist Guild di New York. Grazie a quest’ultimo riconoscimento, il Trio é stato invitato nelle sale più prestigiose degli Stati Uniti e il debutto alla Carnegie Hall, avvenuto nel 2004, è stato accolto con grande entusiasmo di pubblico e critica. Da sempre attratto dal repertorio quartettistico, nel 2000 col sostegno e l’incoraggiamento del maestro Muti, insieme alle prime parti dell’ orchestra del Teatro fonda il “Quartetto d’ archi della Scala”. Suona un Violoncello Paolo Castello costruito a Genova nel 1760.

Elena FaccaniNata a Bologna nel 1976 si diploma con il massimo dei voti in Violino a Milano presso il Conservatorio di Musica “G. Verdi” e in Viola a Piacenza presso il Conservatorio “G. Nicolini”. I suoi studi proseguono a Ginevra con Corrado Romano. Frequenta inoltre le Master Class di Miriam Fried all’Accademia Chigiana e i corsi di perfezionamento tenuti da Giuliano Carmignola e Franco Gulli ottenendo sempre borse di studio e riconoscimenti.Nel 1997 ha eseguito il Concerto per violino e orchestra di L.V. Beethoven con

l’Orchestra “G. Cantelli” nella Sala Verdi di Milano e nello stesso anno ha vinto il secondo premio alla Rassegna Violinistica di Vittorio Veneto. Nell’anno seguente le è stata assegnata la borsa di studio “De Sono Associazione per la Musica” grazie alla quale ha frequentato le lezioni di Francesco Manara presso l’Accademia di Perfezionamento Musicale “L. Perosi” di Biella vincendo successivamente il terzo premio all’omonimo Concorso Internazionale.È stata il Primo Violino dell’Orchestra Accademia della Filarmonica della Scala con la quale ha tenuto concerti in varie città italiane sotto la direzione di W. Sawallisch, I. Karabatchevsky, I. Temirkanov. È allieva di Ana Chumachenco con la quale si è diplomata presso l’Accademia “L. Perosi” di Biella con il massimo dei voti e la menzione speciale della Giuria. Da sempre si dedica all’approfondimento della Musica da Camera prediligendo il Duo con pianoforte e il Trio d’Archi.

Nel 2001 ha vinto il Concorso Internazionale indetto dal Teatro alla Scala e presieduto da Riccardo Muti, entrando a far parte stabilmente dell’Orchestra nella fila dei Primi Violini. Come violista solista ha recentemente eseguito la Sinfonia Concertante di W. A. Mozart con l’Ensemble “Archi della Scala”. Le è stato assegnato il prestigioso premio “Barbirolli” alla nona edizione del Concorso Internazionale per Viola “Lionel Tertis” (Gran Bretagna) conferito al concorrente con il più bel suono. Suona indistintamente la viola e il violino, divertendosi talvolta a riunirli nello stesso concerto.

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Gianni Massimo Arfacchia Nato a Domodossola nel 1966, ha iniziato giovanissimo lo studio della batteria jazz e ha compiuto gli studi musicali, diplomandosi in strumenti a percussione a pieni voti, presso il Conservatorio “G.Verdi” di Milano, meritandosi di ricoprire fin da subito ruoli di spicco nel prestigioso Ensemble del M° Franco Campioni.Nel 1996 è Vincitore del Concorso Internazionale per il posto di percussionista presso l’Orchestra del Teatro alla Scala di Milano. Da allora, svolge un’intensa attività anche presso l’omonima “Orchestra Filarmonica del Tetro alla Scala” e ne “I Percussionisti della Scala”.Questo ruolo lo ha messo in contatto con musicisti e direttori di fama mondiale, innescando collaborazioni sia nella musica classica, come nel Duo “Percussion Classic” dove viene affiancato da Paolo Pasqualin, sia nell’ambito della sperimentazione, come nel gruppo Ari Trio, dove viene affrontato un repertorio che va da Piazzolla a Chick Corea, dai Ragtime alla Musica Spagnola con musicisti di fama internazionale, quali Mario Marzi al Sassofono e Simone Zanchini alla Fisarmonica.Nel 2003, è solista nel Disco “Il Galateo della Percussione”, opera che sfrutta appieno le risorse e le varietà timbriche della vasta gamma degli strumenti a percussione.Attualmente tiene anche corsi di perfezionamento, Masterclass e seminari in tutta Italia.

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Wilson HermantoDi origini cinesi ma nato a Giacarta, ha studiato dapprima il violino e il pianoforte, diplomandosi in violino al Peabody Conservatory of Music, e poi direzione d’orchestra con Sixten Ehrling alla Manhattan School of Music. Tra i suoi mentori, Sir Colin Davis, Carlo Maria Giulini e Pierre Boulez. Ha fondato e diretto, dal 1996 al 2002, la Prometheus Chamber Orchestra a New York e, dal 2002 al 2004, è stato assistente di Franz Welser-Möst alla Cleveland Orchestra. A seguito del suo acclamato debutto con i Cameristi della Scala, nel dicembre 2017 ne è diventato direttore.Nella stagione 2017-18 dirige i Cameristi della Scala in concerti della serie “Meisterinterpreten” a Zurigo e la Filarmonica di Szczecin nel Pelleas und Melisande di Schönberg. Ha diretto al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo il Don Giovanni mozartiano e una serie di concerti sinfonici con l’Orchestra del Mariinskij, invitato da Valery Gergiev. Inoltre ha diretto a Ginevra l’Ensemble Contrechamps, in occasione delle celebrazioni per i 90 anni di Boulez. Apprezzato in Francia, si è esibito con la National de Lyon, la Philharmonique de Radio France, la National du Capitole di Tolosa, l’Orchestre de chambre di Parigi, la National de Lorraine, l’Orchestra dell’Opera di Tolone, la National d’Île de France, la Symphonique de Bretagne e la Symphonique de Nancy, e al Festival de la Grange de Meslay. Ha diretto la Deutsche Radio Philharmonie Saarbrücken in onore del 150° anniversario della nascita di Richard Strauss, l’Orchestra sinfonica di Praga e la London Philharmonic Orchestra, la BBC National Orchestra of Wales, l’Orchestra della Svizzera Italiana, l’Orchestre de chambre de Lausanne, la NDR Radiophilharmonie di Hannover, la Ulster Orchestra a Belfast, la English Chamber Orchestra, l’Orchestre de chambre de Genève, la Malaysian Philharmonic Orchestra, la Symphony Silicon Valley a San José, l’Orchestra dello Schleswig-Holstein Festival con il pianista Lang Lang, l’Orquesta filarmónica di Bogotá, l’Orquesta filarmónica di Jalisco a Guadalajara e il Requiem di Verdi con l’Orchestra sinfonica di Mosca. Durante le celebrazioni per gli anniversari della nascita e della morte di Gustav Mahler, nel 2010 e nel 2011, ha seguito diversi progetti insieme al musicologo mahleriano Henry-Louis de la Grange, al mezzosoprano Christa Ludwig e alla Sinfonietta di Losanna, dirigendo la Sinfonia n. 1, la Sinfonia n. 4 e i Lieder con orchestra, tenendo masterclass e partecipando a convegni. Nel 2011 ha diretto Orphée aux enfers a Ginevra in un allestimento firmato da Stephan Grögler.

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Richard Galliano Dall’età di 4 anni, studia pianoforte e fisarmonica dal padre Lucien Galliano, anch’egli fisarmonicista e maestro.Al Conservatorio di Nizza, diretto dal famoso Pierre Cochereau, viene accolto con entusiasmo. Studia armonia, contrappunto e trombone (Primo Premio nel 1969).Nel 1975, durante il suo trasferimento a Parigi, incontra Claude Nougaro. Richard Galliano è stato direttore di fisarmonica ed orchestra fino al 1983. Compone le musiche di tutti i Brouillards, des Voiliers, Vie Violenza. Nel 1980 incontra Astor Piazzolla, che gli consiglia di creare lo stile francese “New Musette”, così come lo stesso Piazzolla ha creato lo stile “New Tango” argentino.Richard Galliano ha registrato più di 50 album a suo nome e ha lavorato con numerosi artisti di fama.Dal mondo del jazz: Chet Baker, Eddy Louis, Ron Carter, Wynton Marsalis, Charlie Haden, Gary Burton.Dal genere francese: Serge Reggiani, Claude Nougaro, Barbara, Allain Leprest, Charles Aznavour, Serge Gainsbourg.Cross-Over: Nigel Kennedy – il suo progetto “Bach” con la Deutsche Grammophon ha battuto tutte le altre vendite tradizionali con oltre 50.000 unità vendute nel 2010.

1997: Un “Vittoria Jazz Award” per il suo album “New York Tango”.1998: Un “Vittoria Jazz Award” per il suo album “Blow Up”.2009: Ufficiale dell’Ordine delle Arti e delle Lettere.2010: “Sacem Award” per il miglior metodo educativo di fisarmonica con co-autore suo padre Lucien Galliano (Ed. Lemoine).2011: Commendatore dell’Ordine delle Arti e delle Lettere.2014: “Premio classico Victory” – Richard Galliano ha ricevuto il premio di “Migliore compositore dell’anno 2014”.2016: Richard Galliano registra il suo nuovo album, dedicato al lavoro di Wolfgang Amadeus Mozart.

©Vincent Catala

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Massimo MercelliÈ forse il flautista al mondo che vanta le più importanti dediche e collaborazioni con i maggiori compositori: hanno scritto per lui o ha eseguito le prime assolute di personalità del calibro di Penderecki, Gubaidulina, Glass, Nyman, Bacalov, Galliano, Morricone, Sollima. Allievo di Maxence Larrieu ed André Jaunet, ha intrapreso la carriera di solista e a diciannove anni diviene primo flauto al Teatro La Fenice, vince il “Premio Francesco Cilea”, il “Concorso Internazionale Giornate Musicali” e il “Concorso Internazionale di Stresa”. Suona regolarmente nelle

maggiori sedi concertistiche del mondo: Carnegie Hall di New York, Herculessaal e Gasteig di Monaco, Teatro Colon di Buenos Aires, Concertgebouw di Amsterdam, Auditorium RAI di Torino, Victoria Hall di Ginevra, San Martin in the Fields e Wigmore Hall di Londra, Parco della Musica di Roma, Filarmonica di San Pietroburgo, Filarmonica di Varsavia, Čajkovskij Hall di Mosca, e nei Festival di Ljubljana, Berlino, Santander, Vilnius, San Pietroburgo, Bonn, Cervantino, Rheingau, Jerusalem, Warsaw, collaborando con artisti quali Yuri Bashmet, Krzysztof Penderecki, Philip Glass, Michael Nyman, Massimo Quarta, Ennio Morricone, Luis Bacalov, Peter-Lukas Graf, Maxence Larrieu, Aurèle Nicolet, Anna Caterina Antonacci, Ramin Bahrami, Albrecht Mayer, Gabor Boldowsky, Jiri Belolhavec, Federico Mondelci, Jan Latham Koenig, Catherine Spaak, Susanna Mildonian, e con orchestre come i Moscow Soloists, i Wiener Symphoniker, i Solisti della Scala, la Prague Philarmonia,

la Filarmonica di S.Pietroburgo, i Virtuosi Italiani, i Salzburg Soloists, la Moscow Chamber Orchestra, la F.Liszt chamber orchestra, I Musici.Direttore artistico e fondatore dell’Emilia Romagna Festival, dal 2001 fa parte del comitato direttivo della European Festivals Association e nell’aprile 2011 ne diventa vice presidente fino al 2017. Nel 2011 ha suonato alla Čajkovskij Hall di Mosca sotto la direzione di Yuri Bashmet eseguendo “Contrafactus “ di Giovanni Sollima, a lui dedicato e si è esibito al MusikVerein di Vienna. Nel 2012 ha suonato in Russia, Cina, Europa e Sud America.

Giuseppe EttorreNato a Ravenna, ha studiato sino al diploma con Leonello Godoli a Forlì, e successivamente per cinque anni con Franco Petracchi a Cremona e a Siena, presso l’Accademia Chigiana. Vincitore nel 1991 del Concorso dell’ARD di Monaco di Baviera, è stato premiato anche al Concorso “Bottesini” di Parma nel 1989. Primo contrabbasso solista dal 1991 dell’Orchestra e della Filarmonica della Scala, in cui è entrato nel 1987, svolge anche una intensa attività cameristica e concertistica.Socio fondatore e Presidente dell’“Ensemble Strumentale Scaligero” e Consigliere di Amministrazione della Filarmonica della Scala da oltre 25 anni, fa parte anche del gruppo “I Cameristi della Scala” e ha registrato su CD opere di Bach, con la clavicembalista Emilia Fadini, e di Rossini, Bottesini, Berio, Henze, Piazzolla per l’etichetta “NBB Records”. Di recente uscita “Sextet” (etichetta Decam-Tdd/Edel), che comprende sedici sue composizioni da cui traspare l’interesse per forme musicali moderne, dal jazz alla new age. In tale contesto ha suonato in quintetto anche con Bobby Mc Ferrin, e in trio con Stefano Bollani in un concerto con la Filarmonica della Scala e Riccardo Chailly registrato su DVD per la Decca. Fra i concerti solistici, ha suonato con l’Orchestra dei Bayerischen Rundfunks, con la Filarmonica della Scala e con l’Orchestra OSPA di Porto Alegre in Brasile (Concerto di Nino Rota).In ambito cameristico ha collaborato anche con il Sestetto dei Berliner Philarmoniker, il Quartetto Borodin, il Quartetto della Scala e il Trio di Parma, con cui sta portando in tournée, nei principali teatri italiani, il Quintetto “La Trota” di Schubert. È docente a Milano presso l’Accademia della Scala e la Scuola Musicale, a cui si aggiungono masterclass in Italia e nel mondo. Dal 2016 è docente presso i Corsi di perfezionamento dell’Accademia Chigiana di Siena e, da settembre 2017, è stato nominato "Visiting International Teacher" al Conservatorio di Birmingham. Suona uno strumento di Custode Marcucci (1890 c.a.).

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©Vincent Catala

Massimo Polidori, Laura Marzadori e Elena Faccani

Laura MarzadoriVince a soli 25 anni, con giudizio unanime della commissione presieduta da Daniel Barenboim, il concorso internazionale per primo violino di spalla dell’Orchestra del Teatro alla Scala di Milano e da Maggio 2015 ricopre ufficialmente questo prestigioso ruolo che, in pochi mesi, le ha permesso di lavorare a fianco dei più grandi direttori al mondo come Daniel Barenboim, Riccardo Chailly, Daniele Gatti, Daniel Harding, Zubin Mehta e Antonio Pappano. Oltre all’impegno alla Scala prosegue nell’attività solistica e cameristica che la vede collaborare con direttori e strumentisti di fama.Si è imposta giovanissima all’attenzione del pubblico e della critica conquistando importanti riconoscimenti in numerosi concorsi e vincendo a soli 16 anni il più importante concorso violinistico nazionale: il Premio “Città di Vittorio Veneto”. Nel 2013, col Trio AMAR, assieme a Leonora e Ludovico Armellini, ha ricevuto il “XXXII Premio Abbiati” dedicato a Piero Farulli.Ha tenuto numerosi concerti in Italia e all’estero (Stati Uniti, Spagna, Austria, Repubblica Ceca, Ucraina, Germania, Svizzera, Uruguay, Teatro Coliseum di Buenos Aires, Konser Salonu di Instanbul e Auditorium Parco della Musica a Roma) collaborando come solista con orchestre prestigiose. A Dicembre 2013 ha debuttato come violino solista al Teatro alla Scala di Milano in Russian Seasons di Leonid Desyatnikov.Appassionata di musica da camera, ha suonato in formazioni cameristiche con grandi musicisti come Salvatore Accardo, Pavel Berman, Rocco Filippini, Mario Brunello, Bruno Canino, Antonio Meneses, Antony Pay, Andrea Lucchesini e Bruno Giuranna e recentemente con diversi colleghi della Scala. Nel 2010 ha eseguito in anteprima mondiale a New York il concerto per violino e orchestra in La magg. P. 49 di Ottorino Respighi, che ha inciso per NAXOS e nel 2012, con l’Orchestra della Città di Ferrara diretta da Marco Zuccarini, ha eseguito, in anteprima italiana, il concerto per violino e orchestra in re maggiore op.26 di Ermanno Wolf Ferrari, registrato dal vivo e inciso per la Tactus. In occasione di EXPO è stata invitata a suonare in concerto il Cannone di Guarneri del Gesù, il violino di Niccolò Paganini.Suona il violino di G. B. Guadagnini, ex-Kleynenberg, del 1783 di proprietà della Fondazione Pro Canale.

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Quintetto di ottoni dell’Opera di MilanoIl Quintetto dell’Opera di Milano è formato da musicisti che da molti anni suonano insieme nell’orchestra del Teatro alla Scala e nasce nel 2001 dal desiderio eseguire in concerto le meravigliose melodie che da sempre incantano il pubblico dell’opera di tutto il mondo. Il corno diventa il contralto, la tromba dà voce a tenore e soprano, il trombone è il baritono, il bassotuba canta le note più gravi. “Divertirsi per divertire” è il motto dei cinque musicisti, che propongono percorsi musicali attraverso differenti stili ed epoche. Il repertorio comprende trascrizioni delle più celebri arie d’opera, ma anche musiche originali rinascimentali, celebri brani jazz e colonne sonore: cinque secoli di storia della musica rivisitati dal suono brillante, cantabile e festoso degli ottoni scaligeri.

Percussionisti della ScalaL’ensemble de “I Percussionisti del Teatro alla Scala” è certamente l’ensemble di percussioni più longevo d’Italia. Voluto fortemente dal Maestro Claudio Abbado questa formazione prende forma nella seconda metà degli anni settanta e riscontra fin da subito un particolare interesse da parte dei compositori di quell’epoca.Il nutrito parco strumentale di cui dispone rende possibile da parte degli esecutori la possibilità di affrontare partiture molto complesse così come la familiarità che i componenti hanno tra loro, in quanto costantemente insieme nella vita professionale, permette un lavoro attento delle partiture sia a livello tecnico che teorico. Le molteplici proposte di concerto vanno dalla musica di ricerca a quella di più facile ascolto mantenendo però sempre viva l’attenzione all’aspetto culturale e al rispetto per chi segue questa formazione da tanto tempo. Infatti, sono presenti in catalogo numerose registrazioni che testimoniano un progetto in continua evoluzione con i gusti di un pubblico esigente e attento. Vi è inoltre un’attenzione particolare al bisogno di misurarsi dei giovani compositori, dando perciò respiro a tante prime esecuzioni assolute anche all’interno dello stesso teatro.

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Cameristi della Scala&FriendsF O O D O F L O V E

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