Galleria arte spressione - Via della palla, 3 - 20123 ... · contrastata e mi pare colga una nota...

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GALLERIA ARTESPRESSIONE - Via della Palla, 3 - 20123 Milano

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Graziano Carotti

Paula Nora Seegypresenta

a cura di

Matteo PaciNi

2 febbraio / 10 marzo 2012

di terra in terra

presents

projectPAULA NORA SEEGYcuratorMATTEO PACINItranslationNORMAN RUSSELLphotosMATTEO PACINIpress officeSTUDIO DE ANGELISlightingVIABIZZUNOprintGRAFICHE CMF FolignocoverDONNA SU SGABELLOterracotta policroma, h 52 cm, 2011

Graziano Carotti“di terra in terra”

thu 2 February - Sat 10 March 2012

La chiave dell’arte sta nell’incoscienza. L’universale è qualcosa che sta fuori dalla volontà, dalla ragione e soprattutto dallo stile. è una specie di inettitudine: come quella dell’albero che nasce e cresce perfetto. è universale.

Arturo Martini

The key to art lies in the unconscious. The universal is something that stands outside the will, outside reason, and above all outside style. It is a unique kind of lack of aptitude: like that of a tree that germinates and grows to be perfect. It is universal.

Arturo Martini

A BIOGRAPHY IN AN INCIDENTI was asked to write a few lines amplifying my biographical note and tell the reader something about the most significant moments of my life. So I looked at other biographical pieces written for previous catalogues and exhibitions. But in spite of everything I read being true, and in spite of the picture being well enough composed, it nonetheless turns out to be empty. There is a frame but no portrait within it, not even a sketch.I look at the photo showing a recent likeness of Graziano Carotti that I have chosen to accompany the biographical note. It is very contrasty and seems to me to catch a devilish glint flashing in the eyes. I smile inwardly… why not? After all, I like this intriguing aspect emerging as a point of irony. Perhaps this is because I remember another photograph, again of Graziano Carotti, but this time as a young lad of about nine years old. He has a smile similar to this one, and a small rubber monkey that peeps out of the neck of his striped summer pullover.I know why he is so amused. He has his right hand in his trouser pocket ready to press a little pump by surprise and through the little monkey’s mouth spray anyone who out of curiosity comes up to admire it.Since then he has carried it about attached to his collar, even though it has now changed its form, with the same intention of provoking or surprising.

Graziano Carotti

BIOGRAFIA IN UN EPISODIOHo il compito di stendere poche righe di mie note biografiche, devo cioè informare chi legge circa i momenti più significativi della mia vita.Consulto quindi altre note biografiche scritte in precedenza per cataloghi e mostre, ma nonostante sia tutto vero quanto leggo, nonostante il quadretto stia lì abbastanza composto, nondimeno risulta vuoto, c’è una cornice ma, dentro nessun ritratto, neanche uno schizzo.Intanto guardo la foto che ritrae Graziano Carotti in un momento recente della sua vita e che ho scelto di porre sopra le note biografiche, è molto contrastata e mi pare colga una nota luciferina che balena nello sguardo. Sorrido intimamente … perché no? In fondo mi piace l’emergere in punta di ironia di questo aspetto intrigante; forse perché mi ricorda un’ altra fotografia, sempre di Graziano Carotti, ma piccolo, di circa nove anni con un sorriso simile a questo e una piccola scimmietta di gomma che gli spunta dal girocollo della maglietta estiva a righe.Da allora so perché è così divertito. Tiene la mano destra nella tasca dei pantaloni pronta a schiacciare di sorpresa la pompetta e spruzzare attraverso la bocca della scimmietta chi si avvicina incuriosito per ammirarla. Da allora lui la porta in giro appesa al collo, anche se ora ha cambiato forma, con uguale intenzione di provocare o stupire.

Graziano Carotti

DI TERRA IN TERRA

To judge from their faraway look, their absorption in deeply enigmatic thoughts, the dreamy figures of Graziano Carotti seem to be edging towards a goal that is never attained; they do not allow us entry into their world of doubts and perplexity. The figures, gentle, naïve and melancholic, seem to be in the grip of some mysterious enchantment, and in turn they hold the spectator spellbound while nevertheless maintaining a certain patrician aloofness.

Contrary to the way that from a work’s immediate communicativity spectators find themselves transported into a parallel world, when we stand in front of one of Carotti’s sculptures we find ourselves alone…. Face to face with these presences an intimate encounter begins, an encounter in which one observes and in turn is observed. One finds an essence standing in front of one, an essence made of matter as if it were a living body… and for a moment everything around one dissolves.

The refined and subtle irony of this essence’s reality, often inspired by news items and daily life, is based on a dramatically lucid spirit hidden behind the apparent innocence and cheerfulness of the faces, which in reality tell of states of the soul and lived experiences.

The artist’s unease spills over into his creations. Restless mobility is a metaphor for the frantic search for an idealized happiness that cannot be sought anywhere but within each of us. Carotti’s figures seem immortalized at the precise point of this moment of awareness. Thus hidden behind an impermeable aloofness there emanates from Carotti’s clay faces an unexpected serenity, and the “goal never attained” seems clearer and closer.

The skin, the hair, the clothing seem gently real. With great skill and sensitivity the artist catches every detail, every moment, and as a result of his touch a material as notoriously coarse and porous as terracotta takes on the appearance of wool, or fabric, or flesh…. One of the principal characteristics of Carotti’s works is their charm, which is not learnt at school or in the studio, but is innate… and the result is that when one views them, one’s heart is set on fire.

Matteo Pacini

DI TERRA IN TERRADallo sguardo perso e assorto nei pensieri più enigmatici e profondi, le figure sognanti di Graziano Carotti sembrano vagare verso una meta mai raggiunta; non permettono di entrare nel loro mondo fatto di dubbi e perplessità. I personaggi dolci, ingenui e malinconici, sembrano in preda a chissà quale incantesimo e a loro volta incantano gli astanti, mantenendo però un certo aristocratico distacco.

Contrariamente a quanto uno spettatore si trovi traslato in un mondo parallelo osservando un dipinto, difronte a una scultura di Carotti ci si ritrova soli. A tu per tu con queste presenze si apre un intimo confronto, dove chi osserva è osservato a sua volta. C’è difronte un’essenza a sé stante, fatta di materia, quasi come fosse corpo vivo… e per un momento tutto intorno si dissolve.

La raffinata e sottile ironia della sua realtà, spesso ispirata dalla cronaca e dal quotidiano, si fonde a uno spirito drammaticamente lucido, celato dall’apparente innocenza e spensieratezza dei volti che, in realtà, raccontano stati d’animo e di vita vissuta.

L’inquietudine dell’Artista si riversa nelle sue creature. Il continuo vagare è metafora della ricerca spasmodica di una felicità idealizzata, da non cercare altrove ma all’interno di ciascuno di noi. I personaggi di Carotti sembrano immortalati nel preciso istante di questa presa di coscienza. Ecco quindi che, celata dietro un impermeabile distacco, trapela dai volti di terra di Carotti un’inaspettata serenità, e la “meta mai raggiunta” appare più vicina.

Gli incarnati, le chiome, gli abiti sembrano morbidamente reali. Con grande capacità e consapevolezza l’Artista coglie ogni dettaglio, ogni attimo, e una materia notoriamente ruvida e porosa come la terracotta, dopo il suo tocco, appare come lana, stoffa, carne. E’ la grazia una delle principali caratteristiche delle opere di Carotti, che non s’impara a scuola o in bottega, è insita… e il risultato è che, allo sguardo, il cuore si scalda.

Matteo Pacini

sETA terracotta policroma h 83 cm2011

sETA dettaglio

hoRRoR vAcuI terracotta policroma h 26 cm2011

TINos IIIAcrylic on canvas, cm 100x1002009

polTRoNA DA vIAggIo terracotta policroma h 42 cm2011

volTATo bozzETTo II terracotta policroma h 42 cm2011

lA fEssuRAterracotta policroma h 60 cm2011

… ritroso e sorridente il pudore di quelle creature di creta che così dolcemente, incamminate in un lungo viaggio senza meta, si insinuano nel nostro immaginario per farci compagnia, con le loro mute domande.

Gianfranco Malfarina

…la gentilezza di una fiaba gotica soffia nel piccolo mondo fittile di Graziano Carotti, modella e accarezza il suo policromo teatro di vergini trasognate, di icari decaduti e perplessi, di personaggi arrancati verso l’enigma, formati nell’alchimia ignea e minerale della terracotta.

Domenico Montalto

… bashful and smiling, the shy modesty of these creatures of clay that so gently, in setting out on a long journey without a goal, penetrate our imagination to accompany us with their silent questions.

Gianfranco Malfarina

… the gentleness of a Gothic fairy-tale suffuses the little clay world of Graziano Carotti, moulds and caresses his polychrome theatre of dreamy virgins, fallen and perplexed Icaruses, figures plodding on towards the enigma, figures formed in the igneous and mineral alchemy of terracotta.

Domenico Montalto

AERoNAuTIco è Il cIElo terracotta policroma h 45 cm2011

REpERTo coN sfERETTA terracotta policroma h 96 cm.2011

busTo fEmmINIlE terracotta policroma h 34 cm2011

Graziano Carotti ha reinventato, si direbbe, l’arte antichissima di modellare la creta, conferendo a una materia autenticamente umile e rustica una finezza, ed eleganza che la riscattano da ogni stereotipo, la rendono sorprendentemente attraente.

Franco Ponte

… la dimensione contenuta delle “presenze” di terracotta le fa essere fragranti di memoria e intrise di contemporaneità per quel loro porsi d’innanzi allo sguardo con un’aria d’enigma sottile, di appena percettibile ironia e di disarmante ingenuità… Paiono reclamare per sé un territorio essenziale in bilico tra sottolineatura della propria soggettività e disponibilità allo slancio onirico.

Enzo Santese

Graziano Carotti has reinvented, if one may say so, the very ancient art of modelling clay, endowing a material that is genuinely humble and rustic with a subtlety and elegance that redeem it from any stereotype, that make it surprisingly appealing..

Franco Ponte

… the dimension held in the terracotta “presences” renders them fragrant with memory and steeped in contemporaneity by which they place themselves before our gaze with a subtly enigmatic air, a scarcely perceptible irony and a disarming candour…. They seem to claim back for themselves an essential territory poised between an emphasis on their own subjectivity and openness to the momentum dreaming.

Enzo Santese

coppIA IN AlTo terracotta policroma h 35 cm2011

NuDo vIRIlE terracotta policroma h 19 cm2011

lIbRo E mAschERINAterracotta policroma h 24 cm2011

gRAzIANo cARoTTI nasce a Cremona il 17 Luglio 1946, dopo il diploma di Perito Industriale prosegue gli studi all’Accademia di Venezia dove si diploma nel 1971. Nel corso del tempo acquisisce diverse competenze artistiche lavorando come restauratore di dipinti antichi, scenografo, attore e burattinaio (costruttore di burattini – regia – recitazione). Numerose le mostre personali e collettive, sia a Cremona e dintorni, che in fiere nazionali ed internazionali. Tra le principali collettive: la 3°Biennale d’Arte Sacra presso il Palazzo Vescovile di Cremona nel 1994; la 4° e la 5° edizione della Biennale d’Arte Padana nel 1995 e nel 1997; la personale di scultura “Oggi è lunedì, anzi ti amo” presso l’Associazione Artisti Cremonesi nel 1999. Partecipa alle fiere d’arte di Parma nel 2001, nel 2002 a MIArt Milano, a Padova nel 2003 e Lugano nel 2004. Dopo il successo di critica riscontrato nella mostra “Ecce Homo”, organizzata insieme

al pittore Angelo Bertolini al Battistero di Cremona nel 2005, gli vengono conferiti numerosi riconoscimenti per la sua attività di scultore. Intanto continuano le mostre personali: “Venerdì 17” alla Bontadosi ArtGallery di Montefalco e “Tra Luna e Grammatica” a Palazzo Trinci di Foligno nel 2011. In occasione della 59° Mostra del Cinema di Venezia, la sua opera “Noli me tangere” ha rappresentato il premio offerto dal Ministero delle Pari Opportunità, conferito alla pellicola “A simple life” della regista cinese Ann Hui. Ultima in ordine cronologico la sua partecipazione alla collettiva “L’arte non è cosa nostra” a cura di Vittorio Sgarbi, presso la Sala Nervi di Torino Esposizioni, iniziativa promossa dal Padiglione Italia della 54° Esposizione Internazionale dell’Arte della Biennale di Venezia per il 150° Anniversario dell’Unità d’Italia.

gRAzIANo cARoTTI was born in Cremona on 17 July 1946, and after qualifying as an engineer pursued studies at the Accademia di Venezia, where he graduated in 1971. In due course he acquired various artistic skills through working as a restorer of old paintings, a stage-designer, an actor and a puppeteer (constructing puppets and directing and performing plays). His work has been shown in numerous exhibitions, both personal and collective, in Cremona and its environs and also in national and international fairs. Among the principal collective exhibitions are: the 3rd Biennale of Sacred Art at Cremona’s Episcopal Palace in 1994; the 4th and 5th Biennali of Paduan Art in 1995 and 1997; and the personal exhibition of sculpture “Oggi è lunedi, anzi ti amo” (“Today is Monday, or rather, I love you”) at the Association of Cremonesi Artists in 1999. He has participated in festivals of art in Parma in 2001, at MIArt Milano in 2002, in Padua in 2003 and in Lugano in 2004. Since meeting with critical success at the exhibition “Ecce Homo” organized together with the painter Angelo Bertolini at the Cremona Baptistery in 2005, he has received many awards for his work as a sculptor. In the meantime he has continued to mount personal exhibitions: “Venerdi 17” (“Friday 17”) at the Bontadosi Art Gallery of Montefalco and “Tra Luna e Grammatica” (“Between the Moon and Grammar”) at Foligno’s Palazzo Trinci in 2011. On the occasion of Venice’s 59th International Film Festival, his work “Noli me tangere” was the prize offered by the Ministry of Equal Opportunities that was awarded to the film “A Simple Life” by the Chinese director Ann Hui. Most recently, he has participated in the collective exhibition “L’arte non è cosa nostra” (“Art is not a private matter”) mounted by Vittorio Sgarbi at the Sala Nervi of the Torino Esposizioni building in Turin, an initiative sponsored by the Italian Pavilion of the 54th International Art Exhibition of the Venice Biennale for the 150th Anniversary of the Unification of Italy.

pRImAvERAterracotta policroma h 169 cm2011