Funboard 149
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Model Size Fin R·S·SWave Cult Ltd V5 75 229 x 57 cms MFC TQ 16 2012 +8 side 3.5-5.0Wave Cult Ltd V5 83 230 x 59 cms MFC TQ 16 2012 +8 side 4.0-5.5Wave Cult Ltd V5 92 231 x 61 cms MFC TQ 17 2012 +8 side 4.5-6.0Wave Cult Ltd V5 100 233 x 62 cms MFC TQ 17 2012 +8 side 5.0-6.5
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RRD Wave Cult“Wider is better”
Programma: Wave Onshore
I nuovi shape della gamma Wave Cult V5 incorporano la filosofia e gli ultimi sviluppi della gamma ad alte prestazioni RRD: tavole larghe sono più facili da utilizzare e planano prima. La larghezza da sola non è sinonimo di manovrabilità, ma se sapientemente combinata con rail più sottili, rocker più accentuato e una bella carena a V, allora la somma di questi fattori permette di raggiungere un livello di manovrabilità adeguato ad una moderna tavola wave al quale si vanno ad aggiungere i benefici della larghezza extra. Si tratta quindi di una nuova formula magica che permetterà di incrementare il numero di uscite fra le onde e aiuterà
i rider a migliorare il loro livello in acqua.
@ R O B E R T O R I C C I D E S I G N S . C O M
ANNO XVIII - NUMERO 149AGOSTO/SETTEMBRE 2012
DIRETTORE RESPONSABILECristiano Zanni • [email protected]
REDATTORE CAPOFabio Calò • [email protected]
ART DIRECTORGianpaolo Ragno • [email protected]
GRAFICA E DTPCarlo Alfieri • [email protected]
IN REDAZIONEMarco Melloni • [email protected]
FOTOGRAFO SENIORRaffaello Bastiani • [email protected]
INOLTRE HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO
testi:Maurizio Bufalini, Fabio Calò, Marco Carletto, Cesare Cantagalli, Andrea Cucchi,Valentina Crugnola, Chris Hafer, Francesca LaCroce, Luigi Madeddu, Raimondo Gasperini,Florian Jung, Mattia Pedrani, Simone Pierini, Andrea Rosati, Michi Schweiger,Cristiano Cricco Siringo.
immagini:Erik Aeder, Eric Belande, Emanuela Cauli, John Carter, Crazy Photo, Foto Fiore,Manuel Grafenauer, Chris Hafer, Francesca LaCroce, Valerio Pedrani, Matteo Righetti,Daniele Stanisci, Dave White, Darrell Wong.
EDITORE E PUBBLICITÀ Johnsons Media srlvia Valparaiso 4 - 20144 Milano - tel +39.02.43990087fax +39.02.48022901 - [email protected] - www.johnsonsmedia.it
AMMINISTRATORE DELEGATOCristiano Zanni • [email protected]
SERVIZI GENERALILuisa Pagano • [email protected]
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DISTRIBUTORE ESCLUSIVO PER L’ESTEROJohnsons International News Italia - via Valparaiso 4 - Milano
SERVIZIO ABBONAMENTI E ARRETRATI ITALIA & ESTEROJohnsons Media - Via Valparaiso, 4 - 20144 Milanotel +39.02.43990087 - fax +39.02.48022901 - [email protected] attivo dal Lunedì al Venerdì dalle 14:00 alle 18:00.
MODALITA’ DI PAGAMENTOBonifico Bancario intestato a Johnsons Media - Via Valparaiso, 4 - 20144 MilanoBanca Intesa - Coordinate Bancarie: IT 67 o 03069 09529 0724 0265 0199CAUSALE: abbonamento FUNBOARD - NOMINATIVO E INDIRIZZO
Funboard è una testata della società Johnsons Media
srl che pubblica anche i periodici
KiteMagazineStance (kite), Suptime (stand up
paddle), Surf Latino (surf), 6:00 AM (skateboard),
En3 snowboardmag, Snowmap (snowboard),
Soul rider (sci freeride) 4Skiers (sci freestyle freeride)
e gli annuari Surfing (windsurf, surf, kitesurf) e
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Nessuna parte di Funboard può essere riprodotta in alcun modo senza la preventiva
autorizzazione di Johnsons Media. Testi, disegni e immagini non saranno restituiti se non
espressamente richiesti. L’editore è a disposizione degli aventi diritto nei casi in cui,
nonostante le ricerche, non sia stato possibile raggiungere il detentore del diritto di
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PREZZO DI UNA COPIA IN ITALIA euro 6,00
ABBONAMENTO ANNUALE ITALIA (8 NUMERI) euro 38,00
PERIODICITÀ mensile: febbraio/marzo, aprile, maggio, giugno, luglio, agosto/settembre, ottobre/novembre, dicembre/gennaio
ISSN 1124-0261registrazione Tribunale di Milano n.5 del14.01.1995 ROC - Registro Operatori diComunicazione - 1234
STAMPAAlfaprint - via Bellini 24 Busto Arsizio (VA)
>ECCETERA
Cover Story
La cover di questo mese è un doppio omaggio. Il primo èper la nostra collaboratrice Francesca LaCroce chedirettamente da Pozo ci ha tenuto aggiornati con le suefotografie e i racconti su quello che accadeva durante lagara. Il secondo omaggio, con lo scatto che immortala lamanovra del momento (Back Loop One Hand One Foot), èper un grande Atleta che sembra essere l’unico ormai ingrado di poter tenere testa al wonder kid volante PhilipKoster. Victor e Francesca… well done!RIDER Victor Fernandez LOCATION Pozo Izquierdo, Gran Canaria FOTO Francesca LaCroce
Inside
Il PWA di Pozo e di Tenerife, a pochissimi giorni di distanza l’uno dall’altro, hanno definitivamente
confermato, come se ce ne fosse stato bisogno, che Philip Koster è semplicemente imbattibile,
almeno fin quando il format delle gare rimarrà invariato, anche se sono fortemente convinto che
in caso di una bella gara di waveriding con vento da destra (leggi Punta Preta) il “piccoletto” di
Vargas possa dire la sua (date un occhio all’Ecstasy tra qualche pagina). Philip è in grado di fare
tutto quello che fanno i suoi avversari, però lo fa più alto, con più potenza e con più velocità. Se
poi ci aggiungiamo un fisico massiccio e la spericolatezza dei 17 anni uniti ad un team di
preparatori ma anche alla sua testa concentrata sull’allenamento (nell’ultimo mese è uscito
tutti i giorni davanti a casa sua per provare a ripetizione in qualunque tipo di condizione i Wave
360°…), ecco che il mix diventa esplosivo! Philip, forse con altri due o tre top rider, di cui uno è
sulla cover di questo numero, ha definitivamente alzato quell’asticella che evidenzia il livello top
dei migliori in assoluto. Ma se il livello in cima sale, anche quello ai piani più bassi vive di luce
riflessa e aumenta di conseguenza. Ci ritroviamo quindi in una gara del PWA in cui al primo turno
se non chiudi alla perfezione almeno un doppio Forward, una Taka e un Wave 360° (scegliete voi
in quale ordine), è meglio se ti alleni ancora un po’. Tenete presente che su una scala da 1 a 12,
un semplice Back Loop può valere 2 in una heat del PWA. Forse, e lo vedremo tra qualche
stagione, sta succedendo la stessa cosa di qualche anno fa nel freestyle con il cambio del
regolamento per le gare del PWA da “overall impression” a “best move”, la disciplina esplose di
nuovo e nacquero un sacco di manovre nuove; guardare ora una heat o semplicemente i ragazzi
che si allenano in acqua è davvero spettacolare. Sarà un caso… ma nel nostro piccolo, ho di
recente assistito (e partecipato) ad una divertente uscita a Sottomarina con una nucleare Bora
estiva (che rarità!), e i tentativi di Taka, Goiter, Wave 360°, Push Loop etc… si vedevano di
continuo! Anche se la manovra difficilmente la si potrà chiudere come i nostri eroi, il solo fatto
di provarla rende il tutto un po’ più eccitante e divertente... ognuno con il suo livello, qualunque
esso sia, e qualunque obiettivo abbia da raggiungere, l’importante è continuare ad alzare quella
famosa asticella!
Se le vostre vacanze estive le dedicherete anche alle onde, come spero, divertitevi più che potete
cercando di imparare la vostra manovra tanto desiderata! Ci rivediamo in edicola a ottobre e
continuate a seguirci anche su funboardmag.com.
Have fun!
Fabio Calò ITA-720
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White Reef - Tel 0547.22756 - [email protected] - www.whitereef.it
8
RIDER Ricardo Campello | LOCATION Pozo, Gran Canaria | FOTO Francesca LaCroceSommario
30 TAVOLE&VELE 2013DI Fabio CalòVi presentiamo le novità 2013 di tavole e vele, perlopiù wave e freestyle.Tutto quello che non trovate su questo numero verrà pubblicato sul prossimo.
56 POZO 2012 È GIAʼ STORIA DI Francesca LaCroce
Il Tour Mondiale del PWA wave parte dalla tappa di Pozo e Funboard vi racconta direttamente dallo spot le incredibili gesta dei nostri eroi. 61 nodi,51 atleti, 5 giorni di gara sono solo alcuni dei numeri di questo evento fortemente voluto e supportato dal Morenotwins Club.La nostra super inviata ci racconta ogni cosa.
50 HQ NAISH INTERNATIONALDI M. Carletto, F. CalòL’incursione di Funboard negli uffici della Naish International a Haiku (Maui), dove Michi e Julia Schweiger ci hanno raccontatomolte cose interessanti sull’azienda e sull’attuale stato del mercato mondiale.
64 DONʼT LET GODI Florian JungIl tedesco volante a causa di un infortunio è dovuto stare per un po’ di tempo fuori dall’acqua, si è dato quindi da fare conla telecamera e ci racconta il dietro le quinte del suo lavoro.
68 IFCA WORLD CHAMPIONSHIPDI Andrea CucchiAndrea Rosati si è laureato Campione del Mondo Master Slalom al Lago di Garda. Andrea Cucchi ci racconta come è andata.
72 SHAKA BUMP&JUMPDI Fabio CalòIl Lago di Garda torna ad essere il principale protagonista degli eventi della stagione estiva, la pazza Jump competition è ormaidiventata un must e si è anche aggiunto uno stage per i Young Guns con Steven Van Broeckhoven.
78 VELEGGIATA WINDSURFERDI M. Bufalini, F. CalòRitorno al passato? Forse… ma le foto di questo articolo sono recentissime. Non ci credete? Sfogliate qualche pagina e vedrete con i vostri occhi!
84 FAQLa sezione di Funboard dedicata a chi vuole surfare meglio e divertirsi di più.In questo numero:• Willy Skipper Clew First• Posizione delle mani
90 SPOT GUIDERinfreschiamo questa calda estate con un tuffo nelle fantastiche condizioni della verde Irlanda.
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Ecstasy, cibo per la mente!
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RIDER Philip Koster | LOCATION Hookipa, Maui | MOVE Aerial Off the Lip Double Forward | FOTO John Carter
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5 – 6 – 7 OTTOBRE 2012TORNA IL WINDFESTIVAL IN LIGURIAEcco la nuova edizione del festival che nel Duemila ha lanciato il Freestyle in Italia. Teatro
dell’evento, la spiaggia di Diano Marina (IM). A qualche anno di distanza dalle passate edizioni,
torna in Liguria il WINDFESTIVAL. L’evento che nei primi anni Duemila ha animato il golfo
imperiese con gare di freestyle e feste memorabili, sbarcherà ora sulla spiaggia di Diano
Marina con una manifestazione a tutto tondo: lo spot ospiterà competizioni e campioni di
windsurf, kitesurf, sup, surf e wakeboard. A riportare il festival nel ponente ligure è Valter
Scotto, di casa a Tenerife ma originario proprio di qui, in collaborazione con la dianese
Opensport, capitanata da Andrea Ippolito. La nuova edizione del WINDFESTIVAL si annuncia
interessante e variegata: diverse le discipline scelte per questa innovativa edizione 2012. Ci
saranno gare di windsurf, di kite e di SUP, esibizioni di wakeboard, ma anche test gratuiti e
una expo dei materiali 2013 l’unica prevista nel Nord d’Italia. L’elenco degli espositori che
porteranno a vedere i nuovi materiali è lungo. Per citarne alcuni, sulla spiaggia di Diano
Marina, ci saranno: RRD International, 99 Boards, Maverix, MauiSails, North Sails, Fanatic, JP
Boards, Gaastra Sails, Challenger Sails, Neil Pryde, Quatro Boards, Al360, oltre a molti surf
shop. In acqua, ci saranno tutti i “local” e molti surfisti canari a suggellare il “gemellaggio
sportivo Diano Marina – El Medano” e Valter Scotto annuncia: “Sono già aperte le iscrizioni per
le gare long distance, sia per windsurf che per SUP e kite, oltre a gare di freestyle. Non
temete: in mancanza di vento si utilizzerà il grinch o la moto d'acqua, come si usa anche al
PWA”. Per iscriversi alle competizioni, occorre scrivere una mail a [email protected].
L’obiettivo però è coinvolgere tutto il territorio e sfruttarne le potenzialità. Così, mentre in
acqua i grandi nomi italiani del windsurf e del kite si daranno battaglia, sulla spiaggia sarà la bike ad essere protagonista, insieme a un contorno di tante altre
iniziative interessanti quali concerti, dj set e esibizioni di fitness, hipop e street dance. L’appuntamento è sulla spiaggia di Diano Marina (IM), dal 5 al 7 ottobre
2012. Per Info: VALTER SCOTTO +34.625.54.73.52; ANDREA IPPOLITO +39.392.888.42.79; [email protected] - www.windfestival.com - www.facebook.com/windfestival
ROMA EVENT-ONE L’olimpiade degli sport acquatici e da spiaggia del 2012. Dopo il successo della
prima edizione del Roma Event-One, torna per il secondo anno la
manifestazione dedicata agli sport acquatici, da spiaggia e da strada che già
nel 2011 aveva raccolto oltre 20mila appassionati di windsurf, stand up paddle
(Sup), kite, surf, beach tennis, volley, parkour, skate e indoboard.
Nel weekend dal 20 al 23 settembre a Maccarese (Fiumicino, Roma) si terranno
contest, lezioni ed esibizioni mozzafiato e saranno ospitate tappe del
campionato europeo di Sup e di quello nazionale di kite cross. La spiaggia della
Rambla si affollerà di atleti di fama internazionale, personaggi dello spettacolo
e i protagonisti dei campionati italiani. Gli spazi espositivi allestiti nel villaggio si
trasformeranno nella più grande vetrina di materiale e abbigliamento sportivo
da spiaggia, con gli espositori dei maggiori brand, nazionali e internazionali,
che presenteranno le nuove attrezzature olimpiche. Roma Event-One 2.0 infine
sarà sinonimo di musica, incontri e divertimento grazie ad aperitivi e cene in
spiaggia, concerti e dj session per salutare l’estate.
Fast news
CAMPIONATO DEL MONDO FREESTYLE PRO-KIDSDal 19 al 24 giugno si è svolto a Marsiglia il campionato del mondo Pro-Kids.
Venti atleti provenienti da tutto il mondo si sono dati battaglia nelle acque
francesi per conquistare il titolo assoluto della loro categoria. Le nazioni più
rappresentate sono state Belgio e Olanda, a testimonianza del crescente
movimento giovanile europeo. Durante i cinque giorni di gara il vento non è
stato dalla parte di atleti e organizzatori, facendo si che i risultati si
assegnassero soprattutto con condizioni di light wind. I nostri portabandiera si
sono fatti onore a colpi di geko e trick vari durante tutto l’evento. Nella
categoria pro-kids si è presentato l’esordiente Nicolò Tagliafico, 12 anni,
emergente del Windsurfing Club Sa Barra di Sant’Antioco; per gli juniores
Riccardo Marca, 15 anni, da Riccione, anch’esso alla prima esperienza
internazionale e il già noto Nicolas Slijk, 17 anni, del Lago di Garda, che ha
gareggiato nella categoria Youth. Vedendo la situazione meteorologica non
molto promettente, il race director Ruben Petrise al secondo giorno di gara, ha
deciso di dar fuoco alle polveri e far partire il tabellone Pro-kids in condizioni
veramente marginali. Subito i ragazzi del Nord Europa hanno messo in evidenza
il loro altissimo livello tecnico, mostrando padronanza di trick light wind. I
nostri ragazzi hanno avuto notevoli difficoltà, non abituati a questo tipo di
condizioni. Nei giorni seguenti anche le altre categorie hanno avuto la loro
chance di andare in acqua ma il vento non è stato dalla loro parte e dopo
qualche batteria si è deciso di sospendere. Finalmente il 22 giugno il vento ha
soffiato per qualche ora nelle acque marsigliesi, dando la possibilità a tutti i
rider di esprimersi al meglio. Per la categoria Pro-kids vince il single
elimination il belga Michel De Cooman, secondo si piazza il connazionale Mattiys
Lasore e al terzo posto a parimerito Steven Max da Aruba e Kostya Smirnov,
russo trapiantato a Dahab. I tre dominano anche la categoria degli Juniores,
dove vince Steven Max, al secondo posto l’israeliano Jonathan Yagen e sul
gradino più basso del podio salgono a parimerito Mattiys Lasore e Michiel De
Cooman. Negli Youth, al primo posto si classifica Nick Van Ingen, proveniente
dall’Olanda, secondo Rafael de Windt da Curacao e al terzo posto Antoine Albert
della Nuova Caledonia. Purtroppo i nostri atleti, in condizione di vento così
leggero, non hanno potuto esprimere al meglio le loro potenzialità, ma dalla
loro hanno la giovane età e le potenzialità per fare tesoro di questa esperienza
e per prepararsi al meglio per i prossimi eventi.
Fast news
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Da sinistra: Gigi Madeddu (accompagnatore),Nicolò Tagliafico, Riccardo Marca e Nicolas Slijk
Riccardo Marca da Riccione. Nicolas Slijk da Torbole sul Garda.
RRD SKIN HARNESSDopo i successi ottenuti coi trapezi E-Qlzr e Perfo, la factory grossetana
presenta un nuovo innovativo trapezio a fascia: lo Skin Harness Ws.
Si tratta del trapezio più sottile, soffice e leggero della collezione RRD,
caratterizzato da un’outline minima, e sviluppato per lasciare la massima
libertà di movimento pur mantenendo un grande supporto alla schiena.
Quanti hanno già avuto la fortuna di poterlo provare sono rimasti
impressionati dalla sua leggerezza e dall’incredibile comodità e supporto
che riesce a dare alla schiena.
Per maggiori info: www.robertoriccidesigns.com
CAMPIONATO ITALIANO SLALOMNulla di fatto al Campionato Italiano Slalom che era di scena da 27 al 30
giugno a Marina di Grosseto. Come nella migliore delle tradizioni, sia il
giorno prima che per l’intera settimana successiva al Campionato, il campo
gara è stato movimentato dai classici 15-20 nodi del termico. Vento che non
si è visto durante i giorni del Campionato lasciando gli atleti in spiaggia
sotto un sole cocente ad osservare il mare che non ha quasi mai dato la
speranza di poter fare iniziare almeno una batteria.
Peccato! Nonostante l’assenza di azione in mare, a terra non ci si è certo
risparmiati, e la sede della Compagna della Vela Grosseto, ottima location
per un tale evento, è stata movimentata da skipper’s meeting, spaghettate
di mezzo giorno per atleti e staff, riunioni ed elezioni AICW, e la mostra delle
vignette del mitico Chiod.
Tutto questo avete potuto vederlo “day by day” con le nostre news
pubblicate su funboardmag.com.
Quello che non sapete è che avevamo preparato anche un’intervista molto
interessante a Marco Borioni, presidente del Circolo che ha ospitato la
manifestazione. Purtroppo per mancanza di spazio su questo numero, ho
preferito posticipare l’articolo per dargli il giusto risalto e verrà pubblicato
sul prossimo.
Vi informo inoltre che il Campionato Italiano Slalom si ripeterà! Le date
prestabilite, in attesa di conferma ufficiale dalla AICW, dovrebbero essere
intorno al 1 novembre, stessa sede e con format invariato.
Saranno anche accettate nuove iscrizioni! Mentre inizialmente si era deciso
di “congelare” la gara.
Per maggiori info rimanete connessi su funboardmag.com
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REGATA NAZIONALE TECHNO 293 CAMPIONATO NAZIONALETESTO DI Marco Corti FOTO DI Cataldo Albano
Già da qualche settimana prima della data di inizio, il tam tam su facebook e le
preiscrizioni arrivate al coordinatore nazionale della classe facevano prevedere
una gran partecipazione di concorrenti provenienti da tutte le zone Fiv in cui la
tavola giovanile Techno 293 è diffusa e praticata. Ma la regata nazionale in
programma a Marsala dal 6 all’8 luglio 2012 valida per l’assegnazione dei titoli
nazionali di classe si è rivelata ben presto l’evento che ha registrato la maggior
partecipazione di atleti, team, allenatori e accompagnatori di quest’anno.
Seconda solo all’edizione 2011 svolta a Frassanito Otranto (Le), uno dei siti più
amati dai windsurfisti italiani, dove il numero dei presenti aveva fatto registrare
la cifra record di 125 atleti. Già la scelta di disputare questo campionato a
Marsala si era rivelata particolarmente felice; sede in passato di importanti
manifestazioni nazionali ed internazionali la patria del famoso vino liquoroso è
la città siciliana che per bellezze naturali, storiche, culturali e qualità del cibo è
seconda a poche altre in Italia. Insomma gli ingredienti principali della ricetta
vincente c’erano tutti a partire dai ragazzi della classe Techno 293 che, alla fine
in 116 hanno affollato la Lega Navale Italiana che ha ospitato la manifestazione.
Già dall’arrivo il clima di ospitalità è grande; il Presidente a della Lega Tonino
Siragusa con i suoi uomini si è fatto in quattro per allestire gli spazi necessari
per ospitare tutti. 116 tavole e altrettante attrezzature, senza contare i carrelli,
rappresentano una superficie di ingombro di non facile gestione. Tutto è filato
per il verso giusto fin dal primo giorno ed anche le iscrizioni, che solitamente
sono un momento di caos prima della regata, sono andate lisce come l’olio
grazie alla competenza e al lavoro della segreteria del circolo coordinata da Leo
Bellissimo che ha ricoperto l’incarico di scorer della manifestazione. Puntuale
arriva presidente del comitato di regata Enrico Alberino che con lo skipper’s
meeting e con la sincronizzazione del proprio orologio con quello dei
concorrenti apre ufficialmente la regata nazionale. La partenza della prima
prova del primo giorno di regate è prevista per le ore 14.00. Al termine della
riunione con i timonieri l’incontro del comitato di regata con gli allenatori per
cercare di sciogliere tutti i dubbi ed ascoltare le richieste di tutti. Poi ognuno
per la sua strada. Il comitato in acqua per piazzare il campo e gli allenatori e gli
atleti a regolare le attrezzature e prepararsi psicologicamente per la regata. A
dare una mano alla preparazione psicologica ci aveva pensato già il cuoco della
Lega Navale che aveva sfornato poco prima una pasta calda per tutti in grado di
mettere chiunque in pace con il mondo. Anche se dalla mattina aveva soffiato
con discreta intensità facendo presagire un rinforzo nelle ore più calde, il vento
in realtà si è mantenuto tutto il giorno intorno ai 6-8 nodi consentendo di
disputare due prove anche se in condizioni non plananti. Quindi tutti a terra e a
casa con una buona dose di tempo libero per visitare la città o per rilassarsi e
divertirsi o per fare acquisti o qualche scorribanda nelle numerose gelaterie
Fast news
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per cui Marsala è anche giustamente famosa. Ma tutti attenti a quanto qualche
locale aveva preannunciato. Le previsioni meteo erano molto favorevoli per
sabato 7 con vento da nord di buona intensità. Mai parole furono più esatte.
Bisogna sempre ascoltare i locali; infatti, puntuale il giorno dopo il vento non si
è fatto aspettare e fin dalla mattina si è presentato di intensità tra i 14 e i 18
nodi ponendo le condizioni per disputare 3 prove per tutte le flotte in gara ad
eccezione dei più piccoli che possono svolgere al massimo due regate al
giorno. Tutti felici al termine della giornata impegnativa dal punto di vista fisico.
Ma forse il più felice di tutti il fotografo ufficiale della manifestazione Cataldo
Albano (sono sue tutte le foto di questo articolo) che vedendosi sfrecciare 116
ragazzi davanti al gommone scattava, riprendeva, postava su facebook immagini
senza soluzione di continuità. Serata al circolo riunito in festa con la proiezione
delle foto e dei filmati della giornata, poi tutti a letto gli atleti e ancora qualche
minuto di riunione per gli allenatori con il segretario della classe Marco Corti
per condividere idee e mettere a punto strategie per il futuro come è ormai
prassi tutte le volte che ci si incontra durante una regata nazionale. Poco dopo
la mezzanotte davvero tutti a letto anche se con una previsione non bella
riguardo al meteo del giorno dopo. Il solito locale ottimamente informato, infatti,
ci dava poco da sperare. Inversione di direzione di 180° e veramente poca aria.
Insomma l’ultimo giorno si preannunciava poco eccitante. Partenza prevista alle
ore 11.00. Arrivati al circolo intorno alle 9:30 effettivamente sembrava una
giornata con assenza totale di vento. Una bandiera intelligenza sull’albero dei
segnali invitava tutti a non lasciare il parco tavole in attesa di sviluppi. I giovani
atleti ne approfittavano per un po’ di ozio; per scambiarsi i numeri di cellulare
dei nuovi amici che non avevano mai incontrato prima o i contatti su facebook
che è ormai il canale di comunicazione più usato dalla classe. Poi le raffiche
sono diventate sempre più frequenti e chi era in relax ha cominciato ad alzare
gli occhi verso sud. Mai una previsione sbagliata è stata accettata con più
entusiasmo. Da una quiete apparentemente perfetta si è passati ad una debole
attività e quindi ad una frenesia generale che ha coinvolto anche l’amico
fotografo che dall’ennesima borsa delle attrezzature tira fuori di tutto,
comprese due GoPro da installare sulle tavole di due volontari. Si parte un’altra
volta. In ritardo ma si parte. Il comitato comincia ad imbastire il campo mentre
gli atleti e i loro allenatori mettono a punto le proprie attrezzature. Tutti in
acqua e due prove plananti con vento sui 14 nodi. Purtroppo non c’è tempo per
la terza prova che può essere disputata per regolamento solo dopo un’ora di
sosta a terra. Finisce così con 7 prove portate a termine per le categorie
maggiori questo Campionato Nazionale di classe. Bella anche la cerimonia della
premiazione con le coppe messe in palio dalla Lega Navale e con Ezio Ferin,
presidente internazionale, della classe Techno 293 al microfono per
l’assegnazione dei titoli previsti.
Classifiche complete su funboardmag.com.
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ALTO GARDA APP: UN ALTRO MODO DI SURFARE SUL LAGOPer gli appassionati del wind surf, catamarano, kite surf e MTB, “Alto Garda
App” è il modo giusto per vivere l’esperienza sul lago di Garda al meglio.
Attraverso la nuova applicazione per smartphone e tablet sviluppata dalla
società trentina Trient Consulting Group, è ora possibile scoprire cosa fare,
quando e dove andare nella zona di Riva del Garda, Nago-Torbole e Arco.
Alto Garda App è un’applicazione nata per la comunicazione turistica e la
diffusione della cultura e dello sport, si scarica gratuitamente dalla rete e
consegna nelle mani del turista uno strumento fortemente innovativo che gli
permette di conoscere e vivere più a fondo il territorio attraverso servizi a 360°.
Grazie infatti alle tecnologie avanzate di localizzazione (GPS, bussola, giroscopio)
e visualizzazione (videocamera, contenuti video) installate a bordo di tutti gli
ultimi dispositivi, l’esperienza dell’ospite viene arricchita in modo
completamente nuovo. Tra le possibilità offerte è possibile trovare gli eventi più
interessanti e vicini semplicemente guardandosi intorno attraverso la
videocamera, oppure percorrere sentieri in mountain bike tenendo sempre
d’occhio la propria posizione sulla cartina, o ancora conoscere le previsioni
meteo della zona in cui ci si trova, essere informati sulle attività di windsurf,
catamarano e kite surf presenti nella zona.
Lo Sport Center Surf Segnana, che nel settore vanta il primato per grandezza
nell’area del Garda, ha deciso di aderire all’iniziativa attraverso l’inserzione di
una pagina dedicata. Dalla sezione “Scelti per te” della pagina principale della
app, si accede a “Sport Center Surf Segnana”: qui può scorrere con un dito
l’elenco di tutte le attività proposte dal Centro per trovare quella più vicina o
quella più rispondente alle proprie esigenze. La pagina della singola attività
presenta una o più immagini rappresentative in alta definizione insieme a un
testo descrittivo. Utilizzando un
simpatico menù a rotella, è
possibile accedere a una serie
di funzioni: telefonare al Centro
con un semplice “tap” (il “click”
dei dispositivi mobili) senza
dover comporre il numero,
comunicare via e-mail con il
personale, consultare il sito
web del Centro, visualizzare le
sedi su Google Maps™ con le
indicazioni per raggiungerle
rispetto alla propria posizione e
non solo. Fiore all’occhiello di
Alto Garda App è infatti la
tecnologia della realtà
aumentata, che in questo caso guida tramite videocamera il turista
direttamente tra le coste del lungo lago per raggiungere il Centro.
Questo modo inedito di consultare i servizi consente all’appassionato di sport
sull’acqua di vivere l’esperienza del Lago di Garda in modo più diretto. Marco
Segnana, titolare del Centro e grande appassionato delle attività sportive che
offre, commenta soddisfatto: “Alto Garda App è sicuramente un modo efficace
per rapportarci con la clientela e per trasmettere e condividere la nostra
passione per gli sport sull’acqua”.
INFO: SurfSegnana – Foci del Sarca – 38069 Torbole sul Garda (TN).
Tel. 0464-505963. Web: www.surfsegnana.it - e-mail: [email protected]
Fast news
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IMPRESSIONI DI GUIDA DI GIGI MADEDDUFANATIC SKATE TE 2013: Per la nuova stagione Fanatic si presenta sul mercato
freestyle con un gioiellino davvero interessante: lo Skate 2013. Il freestyle
moderno ha necessità di performance portate all’estremo e di conseguenza di
tavole pronte a soddisfare le esigenze di tutti i rider. Ecco perché Fanatic propone
due modelli indirizzati a rider di livelli diversi. Il Team Edition, la tavola del 4 volte
campione del mondo Gollito Estredo, si presenta con alcune modifiche davvero
interessanti che l’hanno resa più veloce e aggressiva. Pur tenendo un outline
simile a quello della scorsa stagione, la tavola grazie alla scassa del piede
d’albero arretrata di ben 5 cm si presenta più compatta e maneggevole. Si può
subito notare la vicinanza al rig che ci fa sentire pronti per ogni tipo di trick. Tutto
reagisce più velocemente. Questo agevola anche la planata che risulta immediata.
Come sempre poi Fanatic propone un modello alternativo al Team Edition.
Quest’anno la tavola risulta leggermente diversa dalla sorella maggiore. Lo shape
infatti è rimasto quello perfetto dello scorso anno, con le stesse caratteristiche.
La tavola, già ottima, ha con una costruzione robusta e un peso contenuto che
non arriva ai 6,5 kg per la versione 99LT. Consigliata a rider di tutti i livelli: dal pro
a colui che si accinge a muovere i primi passi in questa disciplina. Dalla sua ha
un prezzo come sempre accattivante che la rende più economica rispetto ad altri
modelli sul mercato ma con le medesime performance.
NORTH SAILS IDOL 2013: Era nell’aria ormai da qualche mese: North Sails stava
testando un nuovo modello di vela che sarebbe stata l’arma freestyle per la
stagione 2012. Dopo averla vista bianca nelle mani del 4 volte campione del
mondo Gollito Estredo sul gradino più alto del podio della prima tappa del PWA
dove ha sbaragliato la concorrenza con manovre di livello davvero superiore agli
avversari, ecco finalmente la nuova IDOL. La IDOL rappresenta il punto di arrivo
per ogni freestyler che vuole una vela costruita e dedicata a questa disciplina.
Ultraleggera, grazie al nuovo materiale in monofilm la vela è si presenta anche
molto robusta, soprattutto al confronto con vele simili dedicate a questa
disciplina, e con 4 stecche. La IDOL però dà il suo meglio in acqua, durante ogni
tipo di trick. Tutti i rider entreranno subito in sintonia con questa vela. Facile da
far planare grazie al punto di massima potenza centrale che dà equilibrio e
stabilità sulle braccia. Ottimo anche il compromesso tra lunghezza albero e
boma per un feeling di maneggevolezza immediato. La nuova IDOL è inoltre
perfetta nelle new move. La sua potenza ci permette di planare subito anche in
condizioni di vento al limite e di eseguire manovre new school come Culo, Kono,
Burner. La sensazione in un primo momento è quella di avere una vela facile tra
le mani, per poi sprigionare tutta la
sua potenza e farci decollare con
estrema facilità. È questo il suo
segreto! Caratteristiche prettamente
tecniche: un monofilm con vernice
che rinforza i ferzi, boma e albero
corto per maneggevolezza e potenza.
Disponibile dalla 4.0 alla 5.9 si può
scegliere in 3 diverse colorazioni:
rosa/celeste, verde/marrone e CODE
Gollito model gialla/nera. Provare
per credere, questa vela potrebbe
essere riassunta con: potenza,
controllo e maneggevolezza.
22
Gigi Madeddu nel suohome spot Sa Barra
con i materiali nuovi.
Toys
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Una settimana intera di test, presentazioni dei materiali con spiegazioni nei
minimi dettagli di ogni singolo prodotto, riunioni formali e informali, ma
anche tanto divertimento in acqua. Quest’anno e per la prima volta in
assoluto, il meeting Boards&More è stato organizzato al Lago di Garda a
Navene. La scelta di questa strategica location non è stata casuale. Nei mesi
precedenti il KiteSegnana, in collaborazione al Kite Club Malcesine, ha
organizzato il tutto nei minimi particolari in modo da garantire il massimo
dell’ospitalità e del confort al numeroso gruppo internazionale che avrebbe
partecipato al meeting. Inoltre Navene è uno dei pochi spot del Lago in cui è
possibile sfruttare sia il Peler del mattino che l’Ora del pomeriggio senza
spostarsi, e se teniamo in considerazione anche il fatto che Navene è uno dei
principali spot kite del Garda, oltre che di windsurf, ecco che il gioco è fatto!
Non solo quindi lunghe presentazioni dei prodotti, ma tutti i vari distributori e
atleti intervenuti hanno potuto anche provare direttamente in acqua tutte le
novità, grazie ad una settimana decisamente generosa di vento. Sono apparsi
a Navene quindi campioni del calibro di Nik Baker e Andre Paskowski per il
windsurf e Kirsty Jones e Chase Kosterlitz per il SUP. Spero che avrete notato
una certa affluenza di news su funboardmag.com con il materiale prodotto
durante il meeting. Nik Baker in persona ci ha presentato l’intera gamma di
vele North Sails e tavole Fanatic 2013. Molti video delle presentazioni li
abbiamo già messi on line, altri devono ancora essere pubblicati (quelli
freeride/race). Andre Paskowski invece si è intrattenuto con Funboard per un
paio di iniziative: la prima con un intervento al Progetto Serenity (che ha sede
proprio al Nany Aqua Center di Navene) spiegando per bene alcune manovre
freestyle ai giovani rider di Malcesine che partecipano al progetto; la
seconda, rilasciandoci una lunga ed esclusiva intervista che abbiamo già
pubblicato nel numero precedente (RAW Talk). Kirsty Jones e Chase Kosterlitz
invece hanno collaborato con noi per la produzione di un articolo sul SUP al
Lago di Garda grazie alle fantastiche foto di Ronny Kiaulehn (articolo
pubblicato sul numero 09 di SupTime). Insomma una settimana in cui
abbiamo avuto a disposizione davvero tanto materiale da vedere e provare, e
il frutto di tutto questo lavoro è stato e verrà spalmato sia sui nostri
magazine che sul web. Sinceramente mi sarei aspettato di trovare qualche
mio collega di riviste concorrenti, ma così non è stato; Funboard era
presente e in questa occasione vorrei anche ringraziare il fotografo Crazy, un
amico che ha saputo tramite il suo lavoro documentarci questa settimana.
DAL 16 AL 23 GIUGNO 2012 SI È SVOLTO A NAVENE SUL LAGO DI GARDA IL MEETING BOARDS&MORE PER I DISTRIBUTORI. SONO STATE PRESENTATE AGLI ADDETTIAI LAVORI TUTTE LE NOVITÀ 2013 DEI MARCHI FANATIC, NORTH SAILS, NORTH KITEBOARDING E ION PER IL WINDSURF, SUP E KITE. QUESTO MEETING È STATOORGANIZZATO IN COLLABORAZIONE CON IL KITESEGNANA E IL KITE CLUB MALCESINE. FUNBOARD OVVIAMENTE NON POTEVA MANCARE A QUESTO EVENTO…
Ita events TESTO DI Fabio Calò | FOTO DI Crazy Photo
Il nuovo sistema per il pieded’albero North Sails.
Il meeting Boards&More di Navene è stato organizzato in collaborazione con il KiteSegnana e il Kite Club Malcesine, con il patrocinio del Comune di Malcesine.
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TESTO DI Simone Pierini | FOTO DI Emanuela Cauli
Nel week-end del 13-15 luglio si è svolto l’Italia Surf Expo, manifestazione
dedicata principalmente al surf e al SUP, ma anche il windsurf ha avuto il suo
spazio grazie al XRay Windsurf Academy. Portare il windsurf in prima serata
sui Tg nazionali, per l’immagine e la promozione di una disciplina che da
sempre fatica ad invadere il mondo dell’extra settore, potrebbe da solo
rappresentare una vittoria. Ma non è così. Ciò che è emerso dalla tre giorni
di Italia Surf Expo 2012 (a Santa Severa – Roma), il primo evento d’Italia
dedicato alla “surf culture”, è stato il successo raggiunto tra i giovani.
Centinaia di corsi gratuiti per bambini, ragazzi, ragazze, adulti. Tutti in acqua
a testare lo sport più bello del mondo grazie alla XRay Windsurf Academy. Il
lavoro di Raimondo Gasperini non si ferma mai e questo evento, che giunge a
sole due settimane dall’XRay Talent Factory 2012 di Talamone, ne è la
conferma. Per restare al top serve impegno costante, sia negli allenamenti
che nel lavoro fuori dall’acqua. L’XRay Team al completo si è messo a
disposizione ai piedi del castello di Santa Severa di appassionati, curiosi e
bagnanti. Tutti attratti dalle esibizione di Ray, di Giovanni Passani e Federico
Nesi (Best Rookie 2011 e 2012) che hanno dato spettacolo davanti ad una
spiaggia sommersa dalle oltre 16mila persone che nei tre giorni hanno
invaso Italia Surf Expo. Con loro anche gli amici della scuola Sup della
Starboard, la Rip Curl School of Surf e le prove dell’Indoboard, insieme per
aprire nella sua totalità al mondo dei watersport. E per finire ancora tanta
action con i Red Bull Grinch Contest in notturna: pura adrenalina con le
diverse discipline che si sono sfidati a colpi di trick entusiasmanti. E per
concludere al meglio di notte beach party con dj set di assoluto livello.
Ita events
SOPRA: Gli stand del XRay Windsurf Academy e del Rip Curl School of Surf. - SOTTO: Raimondo Gasperini in action, a destra il palco con Kris&Kris.
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Un’altra edizione di XRay Talent Factory è finita e
nuovi talenti sono pronti a decollare in tutti i
migliori spot d’Italia. La “fabbrica” di giovani
promesse del freestyle ideata da Raimondo
Gasperini si conferma tra gli eventi top del
movimento nazionale e internazionale del
windsurf moderno, quello fatto di trick, manovre
e buona educazione. Già perché nello stage che
ha avuto luogo dal 24 giugno al 1 luglio nella
location del Residence “il Poderino” a Talamone,
grazie anche al patrocinio del comune di
Orbetello, la prima regola che dalla prima
edizione non ha mai subito modifiche è quella del
rispetto nei confronti di compagni, di altri rider,
dello spot e delle attrezzature proprie e non. Un
Ita events
Le fantastiche wind&flat condizioni di Talamone.
Steven Van Broeckhoven dàspettacolo con il Grinch.
Federico Nesi Best Rokies 2012.
27
TESTO DI Simone Pierini | FOTO DI Daniele Stanisci
caposaldo della scuola di Ray, che prosegue tutto
l’anno con l’XRay Windsurf Academy (info su
www.raimondogasperini.com o sulla pagina
facebook ad essa dedicata), in giro di spiaggia in
spiaggia alla ricerca delle migliori condizioni di
vento. Quest’anno però è stato speciale. Insieme
al gruppo di istruttori dell’XRay Team composto
dal vicecampione italiano freestyle Marco
Vinante, dal radical local Claudio Marzeddu, dal
giovane talento romano Giovani Passani fino ai
professionali Alessandro Masci e Fabio Ferrari
Pocoleri, XRay Talent Factory ha ricevuto una
bellissima sorpresa: il campione del mondo
freestyle 2011 Steven Van Broeckhoven. Il
fortissimo atleta belga ha raggiunto Talamone ed
ha mostrato tutta la sua classe nella Red Bull
Grinch Session e si è intrattenuto a lungo con i
ragazzi tra consigli, autografi e foto. Una
giornata indimenticabile per gli “studenti” dello
sport più bello al mondo che hanno potuto
assaporare da vicino il punto di arrivo di tanto
lavoro e sacrifici. Un gruppo di ottimo livello
tecnico, con rider capaci di mettere a punto le
prime vulkan, soprattutto i più piccoli, e le prime
manovre in switch, i più grandi e più preparati.
Tra questi Federico Nesi, incoronato Best Rookie
2012 in un testa a testa con Vincenzo Petrillo, che
ha invece trionfato della XRay Granducato
Freestyle Cup. Riconoscimenti anche per la
miglior ragazza, Francesca Previtali (Best Chicas
2012) e per i Best Attitude Carlo Rava e Dora
Germoglio, per la grinta e la disponibilità
mostrata nell’arco della settimana. Premi
speciali anche per il grande impegno di Valerio
Turreni e per il piccolissimo Valerio Funari
(Youngest rider). Vince invece la Granducato Cup
Juniores Luca Gasperini, primo davanti alla
coppia Valerio Turreni-Carlo Rava, seconda a pari
merito. Splendidi i premi messi a disposizione
dalle tante aziende partner che hanno sposato il
progetto XRay Talent Factory. Ai migliori vela
Neilpryde, boma Al360, maglie e licre griffate
“99” e tanto altro.
PREMI XRAY TALENT FACTORYBest Rookie: Federico Nesi
Best Chicas: Francezsca Previtali
Best Attitude: Carlo Rava
Best Attitude Girl: Dora Germoglio
Premio speciale: Valerio Turreni
Premio Youngest rider: Valerio Funari
CLASSIFICA XRAY FREESTYLE GRANDUCATO CUP 2012:1. Vincenzo Petrillo
2. Federico Nesi
3. Gianluca Tamantini
4. Fabio Casciello
5. Luca Gasperini 1° Juniores
5. Alessandro Masci
7. Valerio Turreni 2° Juniores
7. Carlo Rava 2° Juniores
9. Luca Letizia
9. Giacomo Giacchi
9. Luca Massi
9. Edoardo Granone
XRay Talent Factory Official Partners
Al 360 • Amex • FCA spa. Veicoli Commerciali • F2 •
Hot Sails Maui • Goya-Quatro • Novenove •
Neilpryde •
Maverx • Naish • Naloo Surf • PatLove • Starboard •
Severne • Twkc • Official clothing: Surf 69 • Official
Agency: Digital Partners • Patrocinio Comune di
Orbetello • Official Accommodation: Residence
Talamone Il Poderino • Official energy drink: Red Bull
• Funboard Magazine
Premiazione.
Momento didattico.
Luca GasperiniI Class Juniores XRayGranducato cup.
Marco Vinante al Grinch.
30
NEL NUMERO PRECEDENTE VI ABBIAMO DATO QUALCHE ANTEPRIMA SUI NUOVI GIOCATTOLI 2013, QUELLE CHE, RISPETTANDO LE DATE DI PUBBLICAZIONEIMPOSTE DALLE AZIENDE, POTEVAMO FORNIRVI. ORA TUTTI I BRAND SONO USCITI ALLO SCOPERTO CON I LORO NUOVI MATERIALI WAVE, CROSS-OVER EFREESTYLE, E FUNBOARD VI OFFRE UNA GUIDA COMPLETA SU QUESTI PRODOTTI, CHE CONTINUERÀ ANCHE SUL PROSSIMO NUMERO E SU FUNBOARDMAG.COMSOMMARIOVELEPag. 30 Challenger Sails
Pag. 31 Goya Sails, Hot Sails
Pag. 32 Naish Sails
Pag. 33 North Sails
Pag. 34 Neil Pryde
Pag. 35 Point-7
Pag. 36 RRD
Pag. 37 Severne
Pag. 38 Simmer
SOMMARIOTAVOLEPag. 40 NoveNove, Fanatic
Pag. 41 Naish Boards
Pag. 42 F2, JP
Pag. 44 Starboard
Dopo il gran successo della nuova Free.G 2012 a 4 stecche, utilizzata per il
freestyle e il wave new school, lavorando ininterrottamente tra l’Australia,
Canarie e l’Italia per ottenere risultati ancora migliori, la veleria Italiana
Challenger, si presenta per la stagione wave 2013 con ben 3 linee wave.
Non ci si ferma sulla FreeG. Neanche sulla K.ONDA 2013 a 5 stecche che è
diventata un’opera d’arte e famosa in tutto il mondo per la sua stabilità e
potenza... si va oltre... presentando una vera novità: la Three.G. Proprio come dal
nome, la vela wave a 3 stecche per la massima manovrabilità e leggerezza sulle
onde. Con il profilo on off in base se avete bisogno di portanza nel bottom o
neutralità nel cut back. La “tri-structural band construction” per stabilizzare e
rendere la vela ancora più stabile quando la metterete sotto stress. Non è solo
un disegno, ma è realtà. Non è stata una prova di coraggio nell’aver messo
questa vela sul mercato. Non un’opera di marketing. Una prova per fare capire
la differenza tra chi parla e chi sa fare. Ora a voi la prova se volete osare ad
entrare nel futuro o rimanere nel passato. Un grandissimo lavoro è stato fatto
nella ricerca e scelta dei materiali tra il PX05 leggerissimo e molto resistente,
al technora e nelle versioni 3DL per chi cerca la vela più leggera sul mercato,
custom made in Italy direttamente dalle mani del velaio. Un servizio unico al
mondo. Tutte le vele hanno nel 2013 avuto una notevole riduzione del peso
(della vela dalla tasca del boma in su), durante la navigazione ma soprattutto in
manovra il feeling è incredibile: la sensazione che si prova è quella di non avere
quasi nulla tra le mani. Il concetto della vela rimane comunque sempre lo
stesso: potente in base ma allo stesso tempo con un’ottima apertura in top.
Tutte queste caratteristiche rendono le vele plananti, manovrabili e quindi
molto divertenti. Ogni gamma utilizza il “S Shape” che permette a tutti e tre i
modelli di mantenere un profilo assolutamente stabile surfando le onde,
specialmente durante i salti dove il comfort è garantito. La vela si trasforma in
funzione del trim caricandola di caricabasso e di bugna puoi decidere se usare
una vela perfetta per l’utilizzo puro wave, freestyle o freestyle-wave.
Tre vele per ogni stile. La stabilità, l’accelerazione, la potenza e il peso ridotto di
questa nuova generazione di vele ti lasceranno senza respiro!
Saltate e surfate sul sito challengersails.com per scoprire più nel dettaglio ogni
caratteristica.
Distribuito da: VELERIA CHALLENGER SAILS - tel. 071.6609557 - www.challengersails.com - [email protected]
FREE.G IDEAL MAST6,1 448 x 180 (430)5,7 434 x 178 (430)5,3 424 x 171 (400)5,0 412 x 166 (400)4,6 399 x 160 (370/400)4,2 387 x 154 (370)
K.ONDA IDEAL MAST6,3 454 x 187 (430)5,8 436 x 180 (430/400)5,3 420 x 173 (400)5,0 409 x 168 (400/370)4,7 402 x 162 (400/370)4,5 393 x 158 (370)4,2 382 x 153 (370)4,0 369 x 148 (370/340)3,5 353 x 141 (340)
THREE.G IDEAL MAST4,8 409 x 163 (400)4,3 383 x 149 (370)3,8 361 x 146 (340/370)3,3 347 x 139 (340)
Toys
FREE.G K.ONDA THREE.G
31
Distribuito da: CITY SURF TIRRENIA - tel. 050.33021 - www.goyasails.com - [email protected]
Distribuito da: OCEAN AVENUE - www.hotsailsmaui.com - [email protected]
La priorità assoluta di Goya Windsurf è quella di offrire la massima
performance per ognuno dei prodotti, ideati per soddisfare il fabbisogno di
ogni rider in giro per il mondo, su ogni spot, in ogni momento.
BANZAI PRO - Quad Wave Series™: Le nuove Banzai 2013, con un profilo più
basso e il centro di spinta spostato più in avanti, coprono un range di
condizioni molto più ampio. Il centro di spinta più basso e stabile garantisce
ottime performance anche col vento leggero, oltre al massimo controllo
quando aumenta o è rafficato. La Banzai continua a generare potenza anche in
curva o in aria, restando sempre perfettamente stabile e controllabile nelle
mani del rider. Il nuovo tessuto in Kevlar di 3mm sulla tasca e sui pannelli
perimetrali conferisce notevole robustezza a tagli e strappi, mantenendo la
superficie della vela molto omogenea e liscia, con una penna molto reattiva. La
Banzai 2013 è stata realizzata anche in due nuove combinazioni di colore
firmate, altre combinazioni di serie e anche tutta bianca per restare anonimi.
Le nuove misure poi rendono questo nuovo range il sogno di ogni rider.
SMACK: La Smack è la vela wave di Hot in assoluto più versatile, nello sviluppo
2013 ha subito un restyling nella costruzione con l’obiettivo di renderla più
leggera possibile senza comprometterne le leggendaria durata a “prova di
bomba”. Tutta la parte superiore della vela è stata rimpiazzata con il super
leggero laminato C1295 mentre la sezione intermedia usa un X-ply leggermente
più pesante e resistente. La parta più bassa invece ha mantenuto l’X-ply
standard. La finestra è stata leggermente ridotta e riposizionata per una
migliore visibilità e il design delle cuciture ha beneficiato dello sviluppo fatto
sulla Firelight, con l’utilizzo del Technora ODL09 per una ulteriore riduzione di
peso e un incremento nella resistenza. Tutto ciò ha portato ad avere una vela
più leggera e con un feeling più diretto!
QUAD: La vera novità in casa HSM per l’inverno 2013 è la Quad, vela wave a 4
stecche super compatta, pensata per i rider più aggressivi e radicali in una
incredibile varietà di condizioni. Il luff super corto e compatto vi renderà
ancora più radicali e veloci sia che vogliate spararvi un bel bottom oppure una
bella rotazione in aria. Partendo dai materiali super leggeri già testati come il
laminato C1295 e l’ODL09 Technora, il velaio ha sviluppato una nuova finestra
denominata SlamLam super rinforzata che permette di avere una vela ultra
resistente ma allo stesso tempo leggerissima. Per ridurre ulteriormente il peso
l’intera linea è stata sviluppata sul 370 dalla 4.3 alla 5.2. Il tutto combinato con il
design stiloso che da sempre contraddistingue la casa hawaiiana e il risultato
è una vela wave per la new generation!
SIZE LUFF BOOM TOP RDM BAT MATERIALS3.4 355 143 Adjust 340 4 Scrim, Monofilm3.7 368 148 Adjust 340 4 Scrim, Monofilm4.0 379 151 Fixed 370 4 Scrim, Monofilm4.2 395 154 Fixed 370 4 Scrim, Monofilm4.5 409 157 Fixed 400 4 Scrim, Monofilm4.7 417 161 Fixed 400 4 Scrim, Monofilm5.0 427 167 Fixed 400 4 Scrim, Monofilm5.3 438 172 Fixed 430 4 Scrim, Monofilm5.7 449 177 Fixed 430 4 Scrim, Monofilm
SMACKLUFF (CM) BOOM (CM) MAST MCS IMCSMin Mid Max Min Mid Max
3.3 345 346 347 139 140 141 340 22-24 11-14 3.8 365 366 367 144 145 146 340 22-24 11-14 4.0 375 376 377 148 149 150 370 24-26 15-17 4.3 395 396 397 152 153 154 370 24-26 15-17 4.5 404 405 406 156 157 158 400 25-27 18-20 4.8 410 411 412 161 162 163 400 25-27 18-20 5.0 412 413 414 165 166 167 400 25-27 18-20 5.3 424 425 426 172 173 174 400 25-27 18-20 5.5 436 437 438 175 176 177 430 25-27 21-24 5.8 445 446 447 178 179 180 430 25-27 21-24
BANZAI ORANGE BANZAI RASPBERRY
SMACK QUAD
FORCE: Misure: 3.7, 4.0, 4.2, 4.5, 4.7, 5.0, 5.3, 5.7, 6.2
Target: vela wave potente per dare la massima performance tra le onde con
condizioni on-shore, off-shore e sideshore. Progettate e realizzate con un aspect
ration moderato ed un profilo molto pronunciato realizzato con l’utilizzo dei
pannelli d’albero in twin scrim e le 5 stecche, le Force generano potenza e
spinta a non finire, con un’eccezionale accelerazione, con una pressione
costante su entrambe le mani. Funziona altrettanto bene in condizioni offshore
ed onshore. La Force è la vela prediletta di Robby Naish.
Caratteristiche principali:
• Costruzione surf ultraleggera con airframe con rinforzi radiali in Kevlar.
• Potenza, spinta più arretrata, sensazione di solidità.
• Tasca e pannelli d’albero in Twin scrim, con un moderato aspect ratio, 5
stecche (4 sulla 3.0 e 3.4).
SESSION: Misure: 3.0, 3.4, 3.7, 4.0, 4.2, 4.5, 4.7, 5.0, 5.3, 5.7
Target: una vela leggera tra le mani, ideale per ogni spot con vento side-shore
ed anche per i rider più leggeri. Realizzata con un aspect ratio moderato, un
profilo avanzato delimitato da tasca d’albero in Dacron con 5 stecche. Le
Session garantiscono una sensazione di leggerezza, controllo eccellente e
potenza bilanciata sulla mano anteriore. Genera un sacco di spinta, ma grazie
alla facilità di maneggevolezza, la si può neutralizzare in un secondo.
Caratteristiche principali:
• Costruzione surf ultraleggera con airframe con rinforzi radiali in Kevlar.
• Profilo e potenza avanzati, penna morbida e sensazioni di leggerezza.
• Pannello di tasca d’albero in single Dacron, con moderato aspect ratio, 5
stecche.
BOXER: Misure: 3.6, 4.0, 4.4, 4.7, 5.0, 5.4, 5.8, 6.2
Target: vela compatta wave/freetyle per tutti quei rider progressisti che
cercano la versatilità necessaria nel mondo reale. Realizzata con un aspect-
ratio radicalmente basso, con l’utilizzo di materiali diversi e unici, in modo che
la Boxer possa ridurre al mimino il peso in rotazione, producendo una potenza
molto bilanciata per controllo immediato e senza il minimo sforzo. Avendo la
lunghezza d’albero estremamente compatta, la Boxer è la vela perfetta per le
manovre aeree moderni tipiche del nuovo livello di waveriding.
Caratteristiche principali:
• Costruzione surf ultraleggera con airframe con rinforzi radiali in Kevlar.
• Potenza intermedia e spinta arretrata.
• Pannello di tasca d’albero in single scrim, con 4 stecche.
Size Luff Boom Head Battens Cams Recom. Mast Weight (kg)
3.6 345 142 vario 4 0 RDM 90 340 2.75
4.0 360 148 vario 4 0 RDM 90 340 2.85
4.4 378 153 vario 4 0 RDM 90 370 2.98
4.7 390 155 vario 4 0 RDM 90 370 3.08
5.0 405 161 vario 4 0 RDM 90 400 3.25
5.4 418 167 vario 4 0 RDM 90 400 3.34
5.8 435 172 vario 4 0 RDM 90 430 3.54
6.2 451 181 vario 4 0 RDM 90 430 3.62
CHOPPER: Misure: S, M, L, XL
Target: vela wave ultracompatta che facilita le manovre in surfata e le rende
più facili da chiudere in ogni condizione. La Chopper è una vela nuova e ultra
compatta che copre tutte le possibili condizioni utilizzando esclusivamente un
albero 370. Basata sulla potenza e spinta della Force, la Chopper genera ancora
più spinta per metro quadro rispetto ad ogni altra vela in commercio. Sono
disponibili solo 4 misure: S, M, L, e XL.
Caratteristiche principali:
• Tutte le misure montano alberi 370, con minore probabilità di rottura.
• Il profilo ultra compatto facilita le manovre e rotazioni in surfata.
• Copre un enorme range di condizioni grazie alla potenza bilanciata,
permettendo di surfare in tutte le condizioni con meno vele.
• Minore peso complessivo del rig, con una penna molto reattiva che riduce il
peso in rotazione e aumenta la sensibilità tra le mani del rider.
• Costruzione High tech: layout a pannelli radiali, in tessuto scrim al 100% con
strisce di Kevlar per distribuire il carico.
Size Luff Boom Head Battens Cams Recom. Mast Weight (kg)
Small 345 152 vario 4 0 RDM 90 370 2.95
Medium 352 157 vario 4 0 RDM 90 370 3.08
Large 374 168 vario 4 0 RDM 90 370 3.18
X-Large 390 178 vario 4 0 RDM 90 370 3.36
Distribuito da: ACTION TO SPORT SRL - tel. 0185264754 - www.naishsails.com
32
BOXER CHOPPER FORCE SESSION
IDOL: COMPETITION FREESTYLE - WAVE - Jose “Gollito” Estredo Signature Model
Prendete la leggendaria HERO e adattatela alle necessità del recordman di titoli
mondiali Freestyle PWA Gollito Estredo: eccovi la nuovissima IDOL. Come per la
HERO il segreto di questo design a 4 stecche è il BALANCED.LUFF.LENGHT.
Comparata alla HERO il tiro orientato più avanti genera più spinta per poter
saltare stando sottovento (per manovre come Culo e Kono) e permette di sentire
la vela ancora più leggera. NOVITA’: PURE.PATCH.TECHNOLOGY: uno strato del
nuovo materiale PURE per rimpiazzare il tradizionale multi strato in bugna, base e
tasche delle stecche, riducendo il peso dei rinforzi del 50%.
BALANCED.LUFF.LENGHT: più corta possibile per un’esplosività estrema e
necessaria quanto basta per il massimo range di vento. STRAIGHT.FOOT.DESIGN per
facilitare i primi salti stando sottovento. iROCKET, il tendi-stecche NothSails più
leggero di tutti i tempi. Disegnata esclusivamente per alberi RDM.
VOLT: WAVE - FREESTYLE - Il meglio dei due mondi: la nuovissima VOLT è basata
sulla leggendaria ICE nelle misure più piccole e sulla DUKE nelle misure più
grandi, divenendo così il massimo delle linee di vele all-in-one Wave-Freestyle.
Nessun’altra vela si adatta così a tutte le condizioni sorprendendo per la sua
versatilità. Per ottenere questa versatilità il designer Kai Hopf ha coinvolto tutto il
team, per garantire che la VOLT sia perfetta per ogni rider in ogni condizione. È
stata disegnata per dare il meglio su tavole single fin. Molti cambiamenti sono
nascosti nei suoi dettagli. Ad esempio, la tasca più corta ha un effetto
estremamente positivo. La VOLT sembra allo stesso tempo più compatta e neutra,
mai così facile da gestire. La manovrabilità è stata migliorata in modo
significativo ma senza perdere la reattività di planata delle vele precedenti grazie
ad una curva d’albero modificata e ad un’ottimizzata distribuzione del profilo. Altri
fattori di successo provengono da ICE e DUKE, come ad esempio l’originale
geometria della base, che abbassa il centro di gravità rendendo la vela così
neutra sull’onda o durante le manovre di freestyle più difficili.Tulle le misure della
VOLT sono state disegnate su alberi RDM, ma sono comunque compatibili con i
quelli SDM. Ecco perchè la VOLT è così morbida, controllabile e facile da pompare
per entrare in planata. Queste capacità sono supportate dalla curva d’albero
modificata e dall’ottimizzata tensione in balumina.
VOLT HD: Estrema robustezza nelle condizioni più brutali: la VOLT è disponibile in
versione hardcore XPly, senza monofilm! NOVITA’: PURE.PATCH.TECHNOLOGY: uno
strato del nuovo materiale PURE per rimpiazzare il tradizionale multi strato in
bugna, base e tasche delle stecche, riducendo il peso dei rinforzi del 50%.
iBUMPER, il più avanzato ed efficace para-colpi stampato. Disegnata per dare il
meglio su alberi RDM, totalmente compatibile con alberi SDM North Sails. 2
MASTS FIT ALL: con soli 2 alberi si possono armare tutte le misure.
ID: ULTRALIGHT FREESTYLE-WAVE - Il range di vele Freestyle Wave super leggere
di North Sails impiega il futuristico laminato high-tech proveniente dal mondo
degli yacht “ODL”, al posto del tradizionale XPly. Questo materiale è il 50% più
leggero rispetto ad un tradizionale tessuto da vela e riduce drammaticamente i
valori generali di peso. Per chiarire: il peso della ID Ultralight corrisponde ad una
VOLT di 1.5 mq. più piccola (una 5.0 corrisponde ad una 3.5)! Comparata alla VOLT
la ID è più morbida e si adatta a qualsiasi rotazione quasi automaticamente.
Due punti sono importanti:
- Tutte le ID ultralight sono disegnate per alberi RDM ma comunque compatibili
con gli alberi SDM di North Sails.
- La verità è che si può ottenere un peso minimo solo riducendo lo spessore del
materiale. Dal momento che lo spessore del film di laminato ODL è veramente
ridotto al massimo la stabilità verso i raggi UV è limitata. Quindi questa vela è
esclusa dal programma di 5 anni di garanzia NorthSails.
HERO: 4 BATTEN WAVE - Quasi tutto ora è diverso: la HERO è l’impressionante
riproduzione di una moderna vela wave a 4 stecche, piena di raffinati
cambiamenti e know-how tecnologico. Indipendentemente se sotto o
correttamente invelati, con troppa pressione o troppo poca, questa vela genera
sempre potenza senza diventare instabile. Sebbene con un centro velico arretrato
non tira sulla mano posteriore, nemmeno soprainvelati. Questo vi lascia
immaginare quanto sia stato incrementato il range di vento rispetto alle
precedenti vele a 4 stecche! Il peso leggero la rende incredibilmente manovrabile.
Armandola potete già immaginare quanto leggera e morbida possa essere. La
rotazione è morbida come la seta, anche con una minima tensione in bugna.
Rispetto alle altre vele wave potete tranquillamente scegliere una misura in
meno. E questo vale per tutti i rider, indipendentemente dal loro peso.
IMPORTANTE: la HERO è disegnata esclusivamente per alberi RDM data la sua
tasca stretta e le sue caratteristiche di elasticità. Il diametro ridotto si combina
perfettamente con la sensazione più morbida e con la tasca d’albero più corta.
Su funboardmag.com le schede complete con tutte le misure.
Distribuito da: WHITE REEF - tel. 0547.22756 - www.north-windsurf.com
33
HERO ID IDOL VOLT
Nel 2012, NP ha incorporato strisce di tessuto Dyneema® ad alta resistenza nel
design delle vele, per concretizzare lo scheletro di protezione chiamato
ArmourWeb. Nel 2013, la tecnologia è andata avanti, incorporando i rinforzi
dell’albero e della balumina all’interno della struttura stessa della vela. Non
utilizzando più strati diversi di pesanti materiali inefficienti come l’ormai
obsoleto Dacron ripiegato per realizzare rinforzi nelle zone critiche, piuttosto
incorporando dei nuovi pannelli laminati, completamente percorsi e cosparsi di
filamenti in Kevlar™ e poliestere che assorbono e distribuiscono la potenza
della vela in maniera assolutamente uniforme su tutta la superficie. Questi
pannelli sono senza cuciture, e vengono laminati a caldo e pressati in modo da
seguire la distribuzione del carico lungo le linee di tessuto, come viene fatto
per la realizzazione delle vele altamente performanti da yacht. Il risultato è una
vela più resistente, che si deforma molto meno anche sotto carico, usando
pannelli realizzati e progettati con la tecnologia più avanzata sul mercato. Il
tutto, combinato ai materiali ArmourWeb, dei pannelli di rinforzo per gli angoli
realizzati con tessuto apposito e strutturalmente funzionale per elevare la
collezione 2013 ad un nuovo livello.
COMBAT: Tenendo come obiettivi la versatilità e la performance, la Combat
riesce a dare il meglio in qualsiasi condizione. Il design è stato completamente
rinnovato, con un nuovo profilo a 4 stecche sulle misure più piccole, che ha
prodotto vele ancora più leggere e reattive. Sicuramente sarai esausto tu molto
prima di lei… NOVITA’: Il profilo a 4 stecche è stato usato dalla 4.7 in giù,
garantendo una sensazione di morbidezza e controllo. Per le misure più grandi
sono state utilizzate 5 stecche, in modo che il profilo risulti più stabile e copra
un range di vento più ampio. Il nuovo layout permette alla vela di flettere in
maniera più progressiva e twistare più armonicamente. Ora le vele sono
disponibili in due costruzioni: HD o con finestra clearvision.
CARATTERISTICHE: Versatile: la curvatura della tasca d’albero è progressiva e
moderata per garantire la massima manovrabilità, velocità e potenza sia in
condizioni onshore che side-shore.
Profilo Centrale Moderato: per ottenere un equilibrio ottimale tra capacità di
risalita, potenza e stabilità. Il controllo in manovra è immediato e ti permette di
volare più in alto che mai.
Ampio Range di vento: un range di regolazioni davvero vasto, combinato al
profilo stabile, permette al rider di surfare in una gran varietà di condizioni.
Costruzione: corpo della vela in ArmourWeb Dyneema® rinforzata con pannelli
Forceline.
PHILIP KOSTER: “La Combat è la vela perfetta per me, produce potenza a non
finire, perfetta per volare in cielo, ed è morbida e maneggevole tra le onde,
rendendo anche le manovre new school molto più facili sul lip. La Combat è la
vela che sto utilizzando per cercare di difendere il mio titolo mondiale.”
THE FLY: Grazie alla neutralità tra le mani e reattività immediata, la The Fly si
trova nel proprio elemento quando tra onde potenti e pulite. La morbidezza, in
combinazione con un centro di spinta piuttosto basso, ti da il massimo
controllo anche nella sezione più critica dell’onda, permettendo ad ogni rider di
aumentare il proprio livello oltre ogni limite. NOVITA’: Spostando il centro di
spinta più in basso sulla vela siamo riusciti ad ottenere una maggiore stabilità,
lasciando la penna più libera di twistare e sventare per rilasciare la potenza in
eccesso. Così facendo si genera una maggiore armonia nella vela, e il controllo
risulta immediato e naturale in ogni momento. Ora disponibile in due
costruzioni: HD o con finestra clearvision.
CARATTERISTICHE: Sensazione di compattezza ed extra leggerezza: il
miglioramento del twist della penna, assieme al centro di spinta più basso e
compatto da al rider una sensazione di massima stabilità, anche nella parte
Distribuito da: WURZ - tel. 0471.962233 - www.neilpryde.com
34
COMBAT THE FLY HD ATLAS
alta della vela.
Potenza controllata: Il centro di spinta più basso ed avanzato fissa il profilo,
erogando potenza costante e stabilità anche con vento rafficato.
Manovrabilità: L’abbassamento delle stecche e la riduzione del peso in penna
hanno reso il flex più progressivo, rendendo la vela più neutra e reattiva.
Costruzione: corpo della vela in ArmourWeb Dyneema® rinforzata con pannelli
Forceline.
KAULI SEADI: “Adoro la spinta costante e morbida della mia vela. Grazie alla
nuova impostazione delle stecche, anche se armo la vela con meno tensione di
caricabasso, la potenza rimane sempre fissa in un punto aiutandomi nel
controlla della mia tavola sulle onde o quando sono in aria.”
ATLAS: L’Atlas regala potenza e stabilità in maniera costante, in modo da poter
essere utilizzata in un’enorme varietà di condizioni. Plana immediatamente e ha
lo spunto più immediato che si possa desiderare in una vela wave. La Atlas è
perfetta per risalire sopravento, superando le onde che rompono senza
problemi, generando la massima spinta per volare in cielo ed accelerando
velocemente. NOVITA’: Spostando le stecche ancora più in basso, è stato
possibile mantenere la potenza e le altre caratteristiche inconfondibili delle
Atlas, diminuendo sensibilmente il peso percepito tra le mani del rider.
CARATTERISTICHE: Distribuzione del profilo più in alto, assieme alla tasca
d’albero più profonda genera massima potenza e capacità di risalita anche in
condizioni di vento onshore. Tensione di penna più alta permette alla vela di
generare potenza più velocemente anche in condizioni di vento marginali,
mantenendo anche più potenza nella parte alta della vela. Twist Progressivo per
offrire la massima reattività e risposta, con un’erogazione uniforme e costante
della spinta, rilasciando la pressione in eccesso. Centro di spinta all’altezza del
rider per offrire un equilibrio perfetto tra potenza, stabilità, spinta e controllo.
ROBBY SWIFT: “Le Atlas 2013 sono più potenti che mai ma risultano ancora più
leggere e reattive tra le mani del rider, con maggiore comfort e controllo.
Quando arriva una raffica, senti un progressivo aumento della potenza con
un’accelerazione graduale invece che un incremento improvviso. Morbida,
leggera e potente!”.
SADO SALT SWAG: 5, 4, 3 stecche! Power Wave, Wave New School, Future.
Point-7 ha dimostrato di non aver mai temuto nessuno nel racing, e nel 2012
hanno attaccato con forza nelle discipline wave e freestyle. Utilizzando i loro
campioni come Josh Angulo CV-1, Nicolas Akgazcyian F-400, Adam Lewis K-516,
Martin Ten Hoeve H-999 per lo sviluppo, hanno ottenuto subito risultati top 10
nel PWA Freestyle e Wave. Un’ulteriore dimostrazione che i sogni non hanno mai
limiti quando un team ci crede, ed ha passione per quello che fa. Costruite per
gente che sa di essere e non di volere essere. Il resto scopritelo sul loro sito, e
poi in acqua, le parole di marketing le lasciano agli altri.
SWAG - SIZE: 3,2 - 3,7 - 4,2 - 4,7 - 5,1
SALT - SIZE: 3,6 - 4,0 - 4,2 - 4,4 - 4,8 - 5,0 - 5,2 - 5,6
SADO - SIZE: 3,0 - 3,3 - 3,7 - 4,0 - 4,2 - 4,5 - 4,7 - 5,0 - 5,4 - 5,9 - 6,4Su funboardmag.com le schede complete con tutte le misure.
Distribuito da: SX3 GROUP SRL - tel. 0464.520887 - www.point-7.com
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SWAG SADO SALT
COMBATSIZE LUFF BOOM BASE BATTENS CAMS IDEAL MAST TOP FINISHING3.7 364 144 24 4 0 340 Vario Top4.0 374 147 4 4 0 370 Vario Top4.2 381 151 12 4 0 370 Fixed Head4.5 391 155 22 4 0 370 Fixed Head4.7 401 159 32 4 0 370 Fixed Head5.0 413 164 14 5 0 400 Fixed Head5.3 425 170 26 5 0 400 Fixed Head5.6 432 176 32 5 0 400 Fixed Head
THE FLYSIZE LUFF BOOM BASE BATTENS CAMS IDEAL MAST TOP FINISHING3.2 340 138 0 4 0 340 Vario Top3.6 352 145 12 4 0 340 Vario Top3.9 366 150 26 4 0 340 Vario Top4.2 374 154 4 4 0 370 Vario Top4.5 386 159 16 4 0 370 Fixed Head4.8 398 164 28 4 0 370 Fixed Head5.1 411 169 12 4 0 400 Fixed Head5.4 425 174 26 4 0 400 Fixed Head
ATLASSIZE LUFF BOOM BASE BATTENS CAMS IDEAL MAST TOP FINISHING4.0 371 153 2 5 0 370 Vario Top4.2 377 157 8 5 0 370 Fixed Head4.5 387 160 18 5 0 370 Fixed Head4.7 397 164 28 5 0 370 Fixed Head5.0 410 169 10 5 0 400 Fixed Head5.4 424 173 24 5 0 400 Fixed Head5.8 439 179 10 5 0 430 Fixed Head6.2 453 186 24 5 0 430 Fixed Head
WAVE VOGUE MKIV: “All new pure wave”. Programma: Wave Side Shore pura.
Misure: 3.4 – 3.7 – 4.0 – 4.2 – 4.5 – 4.7 – 5.0 – 5.2 – 5.6.
La prima e originale vela wave della collezione RRD si presenta alla nuova
stagione con un nuovo make-up. L’outline e lo shape della vela anche se
riammodernati hanno mantenuto invariato quella sensazione di controllo che
tanto piace ai fan di questa vela, ma con un incremento della potenza e della
versatilità. Anche la costruzione è stata ammodernata, con una disposizione
ottimale dei materiali per ottenere un netto incremento nella performance, peso
e resistenza strutturale. Il risultato non è semplicemente una vela che offre le
migliori prestazioni in termini di controllo, ma capace anche di offrire nuove
opportunità nel mondo reale del wave sailing.
Caratteristiche:
- Target Window: finestra rinforzata in X-Ply 5mm di alta durata, circondata da
area in X-Ply 4mm unite assieme con cucitura doppia, per offrire la perfetta
combinazione in termini di resistenza, visibilità e performance.
- Cross Panel Construction: il copro della vela interamente costruito in X-Ply dona
alla vela supporto a prova di bomba lungo tutte le linee di tensione della vela.
- Performance Based Construction: ogni singolo pannello della vela è tagliato e
assemblato guardando alle prestazioni. Pannelli in X-Ply da 4mm più leggero, ma
super resistente nella parte alta della vela riducono peso inutile e aumentano la
manovrabilità, mentre i pannelli in X-Ply da 5mm della parte inferiore esaltano la
resistenza alle sollecitazioni e la durata nel tempo di questo straordinaria vela
wave.
THE FOUR MKII: “4 batten wave”. Programma: Wave 4 stecche. Misure: 3.3 – 3.7 –
4.0 – 4.2 – 4.5 – 4.7 – 5.0 – 5.3 – 5.7 – 6.0.
La prima versione della The Four è diventata un successo nel momento stesso in
cui ha toccato l’acqua. La versione MKII rappresenta un deciso passo in avanti.
Piccole, ma importanti modifiche nell’outline e nello shape hanno portato questa
vela a nuovi livelli di stabilità e range di vento in cui è in grado di eccellere. La
configurazione a 4 stecche molto compatta rende questa vela estremamente
reattiva e controllabile, sia in acqua sia in aria. Aggiungete a tutto questo un
ulteriore miglioramento delle caratteristiche costruttive ed otterrete una vela
pronta a dominare le condizioni in qualsiasi momento voi decidiate di andare in
acqua.
Caratteristiche:
- Target Window: la finestra in monofilm circondata da un’area esterna
rinforzata in X-Ply 5mm ad alta resistenza, offre la perfetta combinazione in
termini di resistenza, visibilità e performance.
- Cross Panel Construction: il corpo della vela interamente costruito in X-Ply dona
alla vela supporto a prova di bomba lungo tutte le linee di tensione della vela.
- Performance Based Construction: ogni singolo pannello della vela è tagliato e
assemblato guardando alle prestazioni. I pannelli in X-Ply nella parte alta della
vela di questa versione MKII aumentano la durata di questa vela, mentre il
monofilm della finestra ottimizza peso e visibilità.
Distribuito da: RICCI INTERNATIONAL - tel 0564.455786 - www.robertoriccidesigns.com
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WAVE VOGUE FOUR
WAVE VOGUE MKIV SIZE LUFF BOOM BATTENS REC. MASTPure Wave 5,6 431 178 5 430/400 C100Pure Wave 5,2 420 172 5 400 C100Pure Wave 5,0 414 166 5 400 C100Pure Wave 4,7 405 162 5 370 C80Pure Wave 4,5 404 158 5 370 C80Pure Wave 4,2 389 154 5 370 C80Pure Wave 4,0 373 151 5 370 C80Pure Wave 3,7 367 146 5 370/340 C80Pure Wave 3,4 340 142 5 370/340 C80
THE FOUR MKII SIZE LUFF BOOM BATTENS REC. MAST4 Batten wave 5,7 432 179 4 430/400 C1004 Batten wave 5,3 419 175 4 400 C1004 Batten wave 5,0 407 169 4 400 C1004 Batten wave 4,7 398 163 4 370 C804 Batten wave 4,5 391 161 4 370 C804 Batten wave 4,2 376 156 4 370 C804 Batten wave 4,0 366 152 4 370/340 C804 Batten wave 3,7 349 150 4 370/340 C804 Batten wave 3,4 331 146 4 370/340 C80
BLADE: La Blade è una vela che esiste nel range Severne da diversi anni. Il
modello 2013 è una vela wave realizzata completamente in X-ply progettata
per creare il mix perfetto tra potenza e controllo. Sono state fatte ulteriori
modifiche per aumentare la resistenza e diminuire il peso, eliminando
quasi tutto il tessuto estetico, con meno cuciture e pannelli di rinforzo,
grazie all’introduzione della nuova SpiderFibre. La manovrabilità e il peso
ridotto tenteranno anche i rider più hardcore delle S-1 che potrebbero
considerare le Blade come le loro nuove vele scelte a 5 stecche.
- XPLY AL 100%
- CUCITURE DOPPIE OVUNQUE
- DURABILITA’ E PERFORMANCE TESTATE NEL TEMPO
MISURE: 3,0 - 3,3 - 3,7 - 4,0 - 4,2 - 4,5 - 4,7 - 5,0 - 5,3 - 5,5 - 5,7 - 6,2 - 6,7
SCOTT McKERCHER RIGUARDO LA BLADE 2013:
“Non pensavo fosse possibile, ma Severne è riuscita a rendere le nuove
Blade perfino meglio delle precedenti. Il peso è stato ridotto ed è stata
anche aumentata la sensibilità, permettendo anche ad un vecchio rider
come me di cimentarsi in tutte le nuove manovre, facendo ogni tipo di
rotazione sopra al lip. La potenza ovviamente non manca, in quanto questo
è l’aspetto caratteristico della Blade, che genera la massima velocità
durante sia i bottom che i top turn. La SpiderFibre rende la vela ancora più
forte e a prova di bomba, in modo che anche quando vieni frullato puoi
riemergere dall’acqua, ma le probabilità che questo succeda sono inferiori,
anche grazie alla massima visibilità della finestra.”
S-1: La S-1 originale è stata concepita come vela wave compatta e
manovrabile. Fino a qualche tempo fa “compatta” significava che tutte le
misure potevano essere armate con un albero 400. Gli anni sono passati e
ora le nuove S-1 sono ancora più compatte, con la maggior parte delle
misure che possono montare un albero 370cm. Utilizzando un albero più
corto, anche il rig risulta più leggero, sempre tenendo ben presente la
filosofia dietro alla S-1. Il cambio più evidente per le S-1 2013 è il profilo a 4
stecche. La S-1 ha sempre previsto 4 stecche nelle misure più piccole. Ben
Severne voleva infatti che tutte le misure fossero più morbide e
maneggevoli. È venuto quindi il momento di utilizzare 4 stecche su tutte le
dimensioni, redendo tutte le vele più morbide e maneggevoli in ogni
misura.
- PESO RIDOTTO: Meno stecche e materiali più avanzati rendono la vela più
leggera. Tutte le misure sono sotto i 3kg.
- PIU’ RESISTENTE: Avendo ridotto il peso, c’è più spazio per aggiungere il
tessuto SpiderFibre e altri rinforzi.
- PIU’ MANOVRABILE: Più leggera, compatta e facile da far girare.
- SENSAZIONE DI LEGGEREZZA: Stecche meno rigide significa che la vela flette
maggiormente e il profilo non si deforma, e non ti fa perdere l’equilibrio. La
geometria e tensione superficiale della S-1 sono sempre state progettate
per ottenere la massima manovrabilità. Il tessuto più morbido flette di più
durante gli atterraggi, assorbendo l’impatto e alzando la media di chiusura
dei trick del rider.
MISURE: 3,2 - 3,6 - 3,9 - 4,3 - 4,5 - 4,7 - 5,0 - 5,3 - 5,7
BEN SEVERNE RIGUARDO LA S-1 2013
“La nuova S-1 mi fa surfare meglio. Io mi concentro di più sul realizzare le
vele piuttosto che sull’allenarmi in acqua e quindi ho bisogno di una vela
che mi permetta di chiudere il distacco tra me e gli altri rider. La S-1 è
sempre stata la benchmark per una vela wave orientata alle manovre, che
mi ha anche permesso di imparare tutte le manovre wave di ultima
generazione. La nuova versione con 4 stecche ha un tessuto più morbido
che assorbe gli impatti e ti permette di chiudere più manovre.”
SWAT: Vela wave a 4 stecche leggera, manovrabile e compatta. La nuova
Swat è stata realizzata per avere una spinta più morbida e avanzata,
rimanendo comunque molto leggera, sebbene si utilizzino ancora materiali
tradizionali. La geometria compatta crea una vela leggera, manovrabile e
maneggevole, ideale per tutti quei rider che cercano la semplicità e la
performance, tutto in un pacchetto a buon prezzo.
- VELA WAVE A 4 STECCHE
- ALTISSIMA QUALITA’
- DURABILE
MISURE: 3,3 - 3,7 - 4,2 - 4,7 - 5,2 - 5,7
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S-1
BLADE SWAT
BLACK TIP: Vela wave aggressiva down the line. La Blacktip è una vela power-
wave iper leggera, morbida e dal profilo compatto a 4 stecche, progettata e
realizzata per dare il meglio con i nuovi setup multi-pinna. L’aspect ratio
piuttosto basso tiene la potenza nelle zone della vela che facilitano il controllo
al massimo, e due rinforzi in Kevlar percorrono il pannello centrale per
garantire maggiore stabilità e minore deformazione. I pannelli sono stati
realizzati con Q-Ply di 2mm per assicurare il massimo controllo e leggerezza.
Realizzata e sviluppata da Tomas Persson in stretta collaborazione con Klaas
Voget, la BlackTip 2013 offre la massima spinta e manovrabilità nel range wave
di Simmer. IDEOLOGIA DEL PRODOTTO:
- Questa vela wave genera potenza e velocità, manovrabilità e spinta per
muoverti tra le onde ma comunque aver la massima maneggevolezza che
permette al rider di fare tutte le ultime manovre.
- L’o-ring di bugna è stato posizionato più in basso per tenere il profilo in
posizione più verticale, ideale per i setup multi-pinna.
- Massima spinta anche con vento leggero, in modo da favorire l’ingresso in
planata, con un boma piuttosto corto e balumina alta per la massima
manovrabilità.
- Capacità eccezionale di neutralizzarsi nel momento critico di ogni manovra.
- Tasca d’albero più larga per una potenza più avanzata.
Klaas Voget G-4: “I vantaggi principali della nuova Blacktip a 4 stecche è la
sua leggerezza, che risulta in un’ottima manovrabilità tra le onde. La potenza
rimane costante durante tutto il bottom turn, quindi anche quando l’onda non
spinge abbastanza, si ha comunque abbastanza potenza durante il bottom.
Anche se il tuo timing non è perfetto, la Blacktip ti permette di colpire il lip al
momento giusto, avendo la possibilità di regolarti durante le manovre.”
WHITE TIP: Freestyle puro. La WhiteTip è la vela specializzata nel freestyle,
sviluppata in collaborazione col rider di PWA, Yarden Meir. È stata realizzata con
un profilo a quattro stecche, per garantire la massima morbidezza e controllo
durante le manovre di ultima generazione. L’area della penna è stata diminuita
ed è stata utilizzata una stecca in carbonio tonda da 8.5mm, che combinata ai
grossi pannelli in Q-ply assicura alla WhiteTip una maneggevolezza senza
precedenti, e tonnellate di spinta anche con vento leggero, per staccare
qualsiasi trick vogliate. Rispetto alla BlackTip, la WhiteTip ha un profilo più
centrale che facilita la simmetria, che sia per passare sottovento alla vela o per
andare bugna avanti. Il profilo resta fisso e non si deforma.
- Vela dedicata al puro freestyle realizzata per dare la massima velocità ed
accelerazione, per poter staccare le manovre in maniera esplosiva, avendo una
sensazione di leggerezza e controllo senza precedenti.
- Massima spinta anche con vento leggero, in modo da favorire l’ingresso in
planata, con un boma piuttosto corto e balumina alta per la massima
manovrabilità.
- Profilo e potenza più centrale per garantire massimo controllo e
maneggevolezza, con grande simmetria e controllo nei passaggi sottovento.
- Facilità di neutralizzazione durante le manovre.
HALO: Vela wave HardCore. La Halo è la discendente diretta della filosofia
Simmer, cioè di realizzare una vela che possa resistere senza problemi alle
condizioni più pesanti al mondo. Questa è la filosofia del marchio. La Halo
attinge dalle radici di tutte le vele wave Simmer del passato, tra cui la
Wavecomp, la Reef, la X-Flex e la Mission X, più quello che abbiamo imparato e
visto con le Blacktip, che ha fornito il link mancante per la vela wave. L’obiettivo
della Halo è quello di dare al rider la confidenza e sicurezza di fare e provare
qualsiasi trick e manovra si voglia, sapendo che la vela riesce a gestire
qualsiasi condizione, dando la possibilità al rider di chiudere le manovre con la
massima maneggevolezza. Simmer ha optato per i materiali più
all’avanguardia, utilizzando pannelli in X-Ply e una finestra a prova di proiettile
in PVC. La Halo è stata realizzata con profilo a 5 stecche per le misure dalla 5.6
alla 4.7, e solo 4 stecche dalla 4.5 alla 3.7, che ti garantisce la massima
maneggevolezza e leggerezza, sia nelle dimensioni più grandi che più piccole. La
Halo riassume in sè stessa più di trent’anni di sailmaking Simmer.
- Vela wave pensata per il wavesailing down the line, ideale anche per rider più
leggeri.
- L’o-ring di bugna posizionato più in basso per garantire una sensazione di vela
di nuovo generazione.
- Eccezionale capacità di neutralizzarsi nel momento critico della manovra.
- Leggera tra le mani e estremamente reattiva.
- Costruzione interamente in X-ply a prova di proiettile.
- Materiali e costruzione all’avanguardia.
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Distribuito da: PANDORA - tel: 0362.337568 - www.simmerstyle.com
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BLACK TIP ICON
HALO IRON
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goGoal FUNVideocamera Full HD per riprese Waterproof. Permette ripresea 60/50fps per realizzare video in HD “slow-motion”. Videoin qualità Full HD 1080p oppure foto a 8 Megapixel con obiet-tivo grandangolare 170 gradi. Display anteprima utile peril posizionamento e la ricerca dell’inquadratura. Telecomandoin radiofrequenza utilissimo per lo “Start e Stop” della re-gistrazione, rendendo semplice girare brevi clip. Con goGoalFUN potrete rivedere le vostre performance, la soluzione idea-le per condividere i video e le immagini con gli amici attra-verso i più famosi social network (YouTube™, FaceBook™,ecc.) Utilizzabile in altri sport con gli accessori dedicati.
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sono la versione con volumi più generosi della più piccola Wave Comp Line.
Sono la connessione perfetta tra le tavole wave e quelle da freestyle-wave.
Rappresentano il giusto compromesso per coloro che vogliono avere una tavola
wave per il vento leggero e una buona bump&jump da usare al lago. La
differenza tra questa linea e il Wave Comp è la possibilità di poterla usare con
set up a tre pinne o single fin e un volume più generoso a parità di modello.
STYLE WAVE: È la linea che NoveNove dedica a tutti i freerider incalliti che
vogliono approcciarsi alle onde e ai salti. La tavola più versatile sul mercato.
Accelerazione immediata e ottima propensione alla planata grazie all’utilizzo del
nuovo rockerline. Velocità top come quella di una tavola slalom, manovrabilità e
feeling come quella di una tavola wave. Super leggera e resistente grazie alla
tecnologia custom e ai rinforzi in carbonio sulla coperta. L’outline è molto
bilanciato e la larghezza massima è stata spostata in avanti per un migliore
utilizzo fra le onde. I rails sono stati ridisegnati con una concentrazione del
volume più in avanti per una migliore galleggiabilità. La poppa è stata studiata
in modo tale da facilitare anche i primi trick di chi vuole approcciarsi al
freestyle.
SLALOM: Nel 2013 Nove Nove ha in programma 4 tavole da slalom:
95 240 x 58,5 • 105 235 x 64,5 • 115 232 x 72,5 • 125 232 x 81,5
L'obiettivo nella nuova gamma concepita da Gianni Valdambrini è di avere
tavole Slalom con il massimo range possibile. Una tavola facile da usare ma
con un top speed senza compromessi. Grazie alla poppa rivoluzionaria
(Diamond tail) la tavola risulta molto facile da strambare e facile da controllare
con il chop, ma grazie al poco attrito ha una planata immediata!
Distribuito da: ACME SRL - tel Factory: 0574.870224 - tel Infoline: 339.6414914 - www.99international.it - [email protected]
QUAD TE: Ecco la seconda generazione delle tavole Quad di Fanatic dedicate al
puro wavesailing oltre ogni limite. 6 stilosi shape a pintail adatti per rider di
qualsiasi livello, in condizioni di onda formata o moscia. I profili larghi e
compatti permettono alle tavole di planare immediatamente, anche grazie al
rocker di poppa che rilascia l’acqua in maniera rapida e pulita dal biconcavo
centrale, creando shape scorrevoli e radicali per fare curve proprio sotto il lip.
Leggere e rigide sono state equipaggiate con le nuove scasse SlotBox, ed è
stato anche introdotto il nuovissimo 101, per ampliare ulteriormente la linea e
coprire ogni possibile condizione offrendo il massimo della performance.
Caratteristiche principali: - Nuova misura, 101 per ampliare il range di
utilizzo. - Bassa resistenza e peso grazie alle scasse SlotBox.
- Il Kevlar è stato rimpiazzato da tessuto intrecciato Innegra per una
laminazione più leggera, rigida e resistente agli UV. - Distribuzione uniforme ed
armonica del volume progettata tramite CAD per garantire un perfetto
bilanciamento, controllo e reattività in curva. - Profilo corto con pintail
arrotondati per una surfata morbida e veloce in qualsiasi condizione.
TRI WAVE TE: Questa linea è stata aggiunta e realizzata dal nulla, ed è stato
veramente un grande impegno per il l’intero team di R&D di Fanatic. I risultati
ottenuti sono migliori rispetto alle performance dei Twin e Single a parità di
condizioni. Le dimensioni delle pinne sono state pensate per coprire ogni
possibile condizione al mondo. I rails sono veloci e morbidi, per garantire la
massima presa anche ad alte velocità, sempre restando pienamente in
controllo della situazione. Si può scegliere di utilizzare tutte e tre le scasse con
pinne sviluppate dai leader mondiali del settore, Maui Fin Company, o decidere
di usare le cover fornite per chiudere le due SlotBox laterali inutilizzate con
assetto single fin.
Caratteristiche principali: - Thruster performante orientato al puro
waveriding, con possibilità di cambiare assetto a single fin.
- Linea di rocker progettata tramite CAD per garantire un perfetto
bilanciamento, con un ingresso in
planata immediato. - Media
lunghezza per garantire stabilità
in ogni condizione d’acqua.
- Poppa con monoconcavo che
passa a doppio concavo verso
centro tavola per massimo
controllo ad alte velocità ed in
curva.
- Linea di pinne Thruster
originali realizzate da Maui Fin
Company.
Distribuito da: WHITE REEF - tel. 0547.22756 - www.fanatic.com
40
QUAD TRI WAVESu funboardmag.com le schede complete con tutte le misure.
SLALOM WAVE COMP L STYLE WAVE
Su funboardmag.com le schede complete con tutte le misure.
WAVE: Misure: 64, 75.
Target: tavole Wave New school con un design compatto per tutti gli amanti del
surf che cercano la massima performance nel puro waveriding. Realizzate con
una chiglia monoconcava che poi passa a poppa a V, con rails molto morbidi
che si tramutano in una poppa molto stretta e affilata. La Wave garantisce una
performance di carving eccezionale sull’onda. Il setup a tre pinne per un
perfetto controlla della surfata sia tra le onde grosse che quelle piccole.
Caratteristiche principali: • Leggerezza incredibile. • Nuova costruzione della
coperta con costruzione Inegra. • Costruzione della chiglia in sandwich con
doppio concavo. • Thruster fin set-up. • Sacca ecologica.
CLASSIC WAVE: Misure: 75, 80, 85, 95.
Target: “Classico moderno”. Tavola wave all around per sfruttare al meglio
ogni spot al mondo. La linea delle Classic Wave riassume 30 anni di esperienza
in un’unica linea di tavola all arounder. Sono state realizzate con linee
scorrevoli sempre moderne, grafiche aggressive, rails molto fini, poppe pin tail
con scanalature e una prua che rende ognuna delle 4 tavole molto facili da
portare e estremamente bilanciate. Grazie al setup a tre pinne, il rocker veloce
e la V accentuata a centro tavola, le Classic Wave curvano in appoggio sul rail
con la massima facilità. Ognuna delle 4 tavole è stata progettata e realizzata
con le stesse caratteristiche e dettagli, con scanalature a 13” da poppa sul 75,
a 12” per l’80, 11” per l’85, 10” per il 90, in modo da essere perfettamente
posizionato per la distribuzione del volume di ogni tavola. In condizioni on-
shore, l’incremento della lunghezza a prua ti permette di superare facilmente
la schiuma, migliorando notevolmente l’equilibrio di galleggiamento rispetto ad
una tipica tavola wave. In condizioni side-shore carvano con una faciltà
impressionante e perfino il 90 ti permette di fare bottom turn con la vela in
acqua, proprio come le sue sorelle minori. Da Sylt alla Germania ad Hookipa a
Maui, le Classic Wave Series ti fanno sentire un vero pro, sfruttando al massimo
ogni singola session!
Caratteristiche principali: • Nuova costruzione della coperta con costruzione
Inegra con rinforzi in bamboo. • Costruzione della chiglia in sandwich con
doppio concavo. • Thruster fin set-up. • Sacca ecologica.
KONCEPT: Misure: 70, 80, 90, 100.
Target: tavole wave universali perfette per il Bump&jump/freemove/wave per
quei rider che vogliono una vera tavola all-around, che permetta di fare wave,
freeride e freestyle. La versatilità fatta tavola. Realizzata con rails morbidi nella
zona anteriore e tipici rails wave a poppa, combinati con un outline molto
compatto, la Koncept è veloce, morbida, plana facilmente, ed è molto user
friendly e facile da far strambare. La versatilità è davvero fondamentale per
sfruttare ogni condizioni al meglio, da onde on-shore alle manovre in acqua
piatta. Le 90 e 100 includono due pinne, che permettono di regolare il setup
delle pinne a seconda dello stile del rider e delle condizioni specifiche.
Caratteristiche principali: • Nuova costruzione PVC wood sandwich. • Coperta
in EVA a doppia densità. • Le 90 e 100 offrono 2 diversi setup di pinne. • Sacca
ecologica.
FREESTYLE: Misure: 90, 100.
Un moderno shape da freestyle per tutti quei rider che desiderano una tavola
per le gare e per le manovre su acqua piatta. Disegnate con un unico outline di
riduzione dell’area della poppa, dallo shaper Randy Naish, le caratteristiche
principali di questo modello sono un ingresso in planata immediato, incredibile
accelerazione, e un perfetto bilanciamento della coperta ideale per il nuovo
stile “skate”.
Distribuito da: ACTION TO SPORT SRL - tel. 0185264754 - www.naishsails.com
41
WAVE:VOLUME LENGTH WIDTH FIN FIN BOX REC. SAIL SIZE CONSTRUCTION STYLE OF USE65 222 55 US Wave 5.5 + US thruster 3.5 US 3.0 - 5.0 Carbon Inegra Sandiwch Lightweight rider/Wave74 224 57 US Wave 5.5 + US thruster 3.5 US 3.4 - 5.3 Carbon Inegra Sandiwch Wave
CLASSIC WAVE:VOLUME LENGTH WIDTH FIN FIN BOX REC. SAIL SIZE CONSTRUCTION STYLE OF USE75 232 55 US Wave 6.5 + US 4.0 thruster US 3.4 - 5.3 Carbon Inegra Sandiwch Bamboo Wave80 237 56.3 US Wave 6.5 + US 4.0 thruster US 3.7 - 5.7 Carbon Inegra Sandiwch Bamboo Wave85 240 57.7 US Wave 6.5 + US 4.0 thruster US 4.4 - 5.7 Carbon Inegra Sandiwch Bamboo Wave95 244 59.7 US Wave 6.5 + US 4.0 thruster US 4.7 - 6.2 Carbon Inegra Sandiwch Bamboo Wave
KONCEPT:VOLUME LENGTH WIDTH FIN FIN BOX REC. SAIL SIZE CONSTRUCTION STYLE OF USE70 231 55 Wave 23 US 3.4 - 5.3 Sandiwch Wood Universal80 234 58 Wave 23 US 3.7 - 5.7 Sandiwch Wood Universal90 236 61 Wave 23 + 28 Powerbox 4.0 - 6.0 Sandiwch Wood Universal100 240 63 Wave 23 + 32 Powerbox 4.0 - 7.0 Sandiwch Wood Universal
CLASSIC WAVE FREESTYLE WAVE
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RODEOSenza ombra di dubbio rimane ancora il
riferimento per tutto il mercato freestyle, con
tutto quello che è stato appreso dal passato il
Rodeo 2013 raggiunge un nuovo livello, anche
se è difficile migliorare una tavola già così
vincente. Sono state fatte alcune modifiche
allo shape e outline come la poppa più
spessa e affilata per aumentare la stabilità
nelle transizioni aeree, il pop e
l'accelerazione. I pad sono stati rinnovati con
una nuova superficie per un grip migliore e
più morbido e un outline ridotto al minimo
per diminuire il peso. Come misure
confermati il 90 e il 107, sono stati introdotti
il 96 e 102 per offrire la scelta migliore ai
freestyler della nuova generazione.
Volume - Lunghezza - Larghezza
80 218 58
90 225 60
96 227 62
102 227 64
107 226 67
BARRACUDAIl nuovo Barracuda è proposto con uno
shape leggermente più lungo e un outline
più dritto per ottenere maggior controllo
e stabilità tra le onde. Gran conduzione,
facilità d'utilizzo e un’incredibile
versatilità con la nuova struttura a 5
scasse che permette di montare 2 set-up
differenti: quad e thruster. Vera chicca
poi è la nuova misura, il 100 litri, vera
macchina da guerra tra le onde con vento
al limite. La costruzione cambia da double
a single sandwich a seconda delle misure
per avere una maggiore resistenza, i pad
sono stati cambiati con una nuova
superficie ancora più morbida e con un
grip migliore.
Volume - Lunghezza - Larghezza
72 222 53
77 223 55
84 223 58
92 223 59
100 225 61
FREESTYLE - STEVEN STYLE!
SHAPE: JP ha incrementato la larghezza e spessore della poppa, creando una
piattaforma che permette al rider di staccare immediatamente, facilitando
molto gli stacchi per le manovre doppie e triple. È stato inoltre necessario
aumentare la velocità di punta e la sensazione di libertà della tavola. È stato
quindi spostato sia il track del piede d’albero che la pinna più indietro, in modo
che la tavola resti più alta sull’acqua, creando meno turbolenza in uscita e
permettendo di fare le combinazioni più difficili. Per permettere di mantenere
alte velocità anche in andatura switch stance, è stato incrementato il volume
anche nell’area sotto alle strap, creando una stabile piattaforma che permette
di surfare più diritto e di spostare la pressione verso poppa in un batter
d’occhio, staccando manovre doppie e triple anche in switch stance senza fare
il minimo sforzo. Il volume e lo shape sono stati raffinati in modo da avere una
distribuzione del volume molto armoniosa. Il tail kick a poppa è ancora
presente per permettere al rider di spingere con violenza sul piede posteriore,
facendo i trick con maggiore esplosività. Dalla poppa fino ad appena dietro al
piede d’albero i rails sono stati affilati ulteriormente in modo da garantire
ancora più presa durante gli stacchi, e massima accelerazione e velocità di
punta. Sono state mantenute alcune caratteristiche rinomate tra cui la
svasatura sulla chiglia dal track del piede d’albero in avanti, sfruttando i rails
pieni ed il rapporto armonico con la superficie immersa per mantenere la
massima velocità anche durante le rotazioni e le combinazioni.
SINGLE THRUSTER - LE TAVOLE WAVE ALLROUND
Nate dalla stretta collaborazione tra Werner Gnigler, Robby Swift e Ricardo
Campello. I design sono estremamente versatili per farti sentire a tuo agio in
qualsiasi condizione: dal bump&jump al wavesailing side shore. La possibilità di
cambiare l’assetto delle pinne ti permette di sfruttare il setup perfetto per ogni
condizione, in qualsiasi spot. Il passaggio a trifin trasforma la tavola da
estremamente performante e veloce in tavole morbide e giocose, che offrono la
massima reattività col massimo controllo. JP ha optato per una pinna di 2cm
più grossa quando invece si usa la tavola in assetto singlefin, senza pinne
laterali, per trasformare gli shape in missili per volare in condizioni onshore e
bump&jump. SHAPE: Tutte le tavole sono state realizzate con design molti
Distribuito da: OCEAN AVENUE - www.f2.com - [email protected]
Distribuito da: OBERALP - tel. 0471.242874 - www.jp-australia.com
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veloci e che planano immediatamente. Le dimensioni compatte sono ideali per
farle curvare al meglio e permettere al rider di attaccare il lip in ogni
momento. La lunghezza così ridotta, combinata a un centro di gravità più basso
rende gli shape estremamente bilanciati, anche in condizioni di vento
leggerissimo e quando si supera la schiuma sul picco. La larghezza distribuita
uniformemente e il volume a poppa permettono alle tavole di accelerare
immediatamente, risalendo facilmente sopravento e facendo curve strette e
precise anche con onde piccole. Avvicinandosi al lip, poi, si può correggere
velocemente il turn con il piede posteriore. Per allargare il passo si può poi
spostare la strap posteriore più a poppa, permettendo al rider di stare più
centrato e basso, facendo turn più avanzati sfruttando la zona anteriore del
rail, senza perdere velocità. Per ottenere la massima performance in condizioni
down-the-line, con onde fino a 3metri, è stato mantenuto il profilo piuttosto
dritto nella zona delle strap anteriori, in modo da generare maggiore potenza e
proiezione nei bottom turn.
TWINSER QUAD - TWINSER E QUADS SPACCANO!
I vantaggi in termini di performance sono davvero sconvolgenti. Tutti ormai
sanno che per le condizioni sideshore non
ci può essere un assetto migliore. Tutti i top
rider utilizzano questo setup recente. Kauli,
che è stato il primo a far iniziare il
movimento dei quad, ha realizzato con JP il
Twinser Quad, che si adatta perfettamente
al suo stile. JP ha lavorato tantissimo sulla
realizzazione del nuovo range di Quad, in
modo che le posso utilizzare al meglio in
tutti gli spot in giro per il mondo durante
tutte le varie gare di coppa del mondo, che
spesso sono in condizioni non puramente
down-the-line. Coprire un range di
condizioni così ampio non è stato un
compito facile, ora sono state fatte brillare
le caratteristiche del Quad anche in
condizioni che prima non gli si addicevano: planata anticipata, ottima velocità di
punta e capacità di risalita.
SHAPE: Durante il processo di sviluppo il team JP ha provato diverse chiglie.
Quella che Kauli ha preferito è stata poi usata per realizzare tutte le sue tavole di
coppa del mondo, con un biconcavo nella sezione centrale che poi passa a piatto
e V nella sezione a poppa. Questa combinazione permette di utilizzare una chiglia
più piatta con meno rocker, che accelera e plana più velocemente, arrivando
subito alla massima velocità. L’aumento progressivo della V permette di usare
rails molto arrotondati che offrono una presa eccezionale durante i bottom turn
down-the-line. I rails sottili hanno una tuck-line molto fine che fa mordere il rail
nella pancia dell’onda, permettendo al rider di andare assolutamente verticale.
Si può anche correggere la traiettoria in ogni momento, scegliendo la linea
perfetta per fare aerias e altre manovre di ultima generazione. Il volume è stato
leggermente arretrato tra il piede d’albero e le strap per creare maggiore
galleggiamento, rendendo la tavola più stabile e manovrabile, e anche
facilitandone l’ingresso in planata. Un altro vantaggio derivato da questo
cambiamento è l’aver spostato le strap leggermente più indietro, in modo da
agevolare ulteriormente curve strette anche con onde piccole.
FREESTYLE:LENGHT (CM) WIDTH (CM) VOLUME (LITERS) FIN BOX - NAME SAIL IDEAL RECOMM.
90 230 60 90 PB - Freestyle 18 4.2-5.8 3.8-6.2100 228 64 100 PB - Freestyle 20 4.8-6.2 4.2-6.5107 228 67 107 PB - Freestyle 22 5.0-6.5 4.8-6.9
SINGLE THRUSTER:LENGHT (CM) WIDTH (CM) VOLUME (LITERS) FIN BOX - NAME SAIL IDEAL RECOMM.
74 227 55.5 74 US - Wave 20 / MT - 2x Side Fin 10 / US - Wave 22 4.0-5.2 <5.582 228 57.5 82 US - Wave 21 / MT - 2x Side Fin 10 / US Wave 23 4.5-5.6 4.0-6.092 228 60 92 US - Wave 22 / MT - 2x Side Fin 10 5.0-6.0 4.4-6.299 234 62 99 US - Wave 23 / MT - 2x Side Fin 10 5.2-6.2 4.7-6.5106 229 64 106 US - Wave 24 / MT - 2x Side Fin 10 5.4-6.2 >5.0
TWINSER QUAD:LENGHT (CM) WIDTH (CM) VOLUME (LITERS) FIN BOX - NAME SAIL IDEAL RECOMM.
68 227 53 68 US - 2x TwinserWave13 / MT - 2x Side Fin 10 <5.0 <5.274 227 55 74 US - 2x TwinserWave14 / MT - 2x Side Fin 10 4.0-5.2 <5.582 227 57 82 US - 2x TwinserWave15 / MT - 2x Side Fin 10 4.5-5.6 4.2-6.092 227 59 92 US - 2x TwinserWave16 / MT - 2x Side Fin 10 5.0-6.0 4.4-6.299 231 61 99 US - 2x TwinserWave17 / MT - 2x Side Fin 10 5.2-6.2 >4.7
FREESTYLE SINGLE THRUSTER TWINSER QUAD
KODE: Le Kode Wave sono le tavole wave veloci, aeree e dalla tipica attitudine
new school firmate da Philip Koster. Le Kode Wave sono ideali per tutti quei
rider che vogliono mixare tutti gli ultimi trick aerei sul lip con potenti surfate
pennellate. L’alta accelerazione e velocità di punta, inoltre, rende queste tavole
la scelta ideale per tutti quei rider che vogliono volare sempre più in alto nel
cielo, cimentandosi in combinazioni mozzafiato e doppi forward. I Kode Wave
sono tavole twin fin convertibili a single fin per trasformarle in shape ancora
più veloci e più tradizionali, ideali per volare a tutta velocità in spot choppati.
I Kode freestyle wave invece sono le tavole freestyle/wave della Starboard. La
loro natura radicale e aggressiva emerge comunque anche in assenza di onde
grosse, e la manovrabilità e reattività delle tavole risulta evidente, con un
perfetto mix tra wave, freestyle e freeride. Le Kode Freestyle Wave prevedono
esclusivamente un assetto single fin. Le Kode si piazzano alla perfezione tra i
range di tavole wave (NuEvos e Quad) ed il range freestyle puro (Flare).
Dato che l’applicazione specifica di ogni singolo Kode dipende strettamente
dalla sua dimensione, c’è bisogno di suddividere la linea in sottocategorie, di
modo da poterle paragonare in maniera specifica con gli altri range Starboard.
Dividiamole quindi in “Kode Wave” e “Kode Freestyle Wave”. Kode Wave (72, 77,
82, 87): rispetto ai Quad e ai NuEvo, sono più veloci, ideali per tutti quei trick
aerei di ultima generazione. L’accelerazione immediata e l’alta velocità che
vengono generate le rendono la scelta perfetta per salti spaziali e doppi
forward. Hanno la capacità di dare il meglio sia in condizioni normali ed
europee come a Sylt, in Danimarca, a Tenerife che in condizioni assolutamente
perfette come Maui, West Oz e Gran Canaria. Sono tavole con assetto twin fin,
ma possono anche esser trasformate in single fin, per volare a tutta velocità
quando il vento è nucleare, garantendo le caratteristiche rinomate del single
fin. Le Quad sono più indicate per quei rider che vogliono fare bottom radicali
in appoggio sui rail, stando più vicini al picco. Le NuEvo invece sono più
morbide, con uno stile che ricorda molto il surf da onda, per curve più strette e
veloci transizioni da un rail all’altro. Kode Freestyle Wave (86, 94, 103): queste
misure intermedie offrono caratteristiche
paragonabili con le Flare. Proprio come le
Flare, sono ottime tavole da freestyle,
sebbene un po’ meno estreme e compatte,
per manovre più conservative. Sono però
molto più a loro agio tra le onde, più comode,
e offrono anche un assetto delle strap per
fare freeride.
Kode Wave:
- V anteriore per garantire maggiore
reattività e velocità al momento d’ingaggio
della curva.
- Pad singoli di 10mm senza heel bumper per
una massima sensibilità, fornendo comunque
abbastanza spessore per ammortizzare
anche gli atterraggi dai salti più grossi.
- Monoconcavo nella sezione posteriore per generare la massima potenza e
velocità.
- Pinne Twin più dritte e rettangolari (realizzate da MB Fins) per generare
ancora più portanza e velocità, che permette al rider di rilasciare la pressione
in ogni momento, facendo partire la poppa sul lip.
- È anche disponibile una scassa per convertire le tavole in assetto single fin. La
scassa centrale è più lunga in modo da poter regolare la pinna in modo da
avere la massima trazione e velocità tipiche dell’assetto single fin.
- La poppa è stata squadrata in modo da aumentare l’area di appoggio ed
offrire più volume, aumentando la versatilità anche con onde più mosce.
Migliora anche la performance della tavola nelle manovre pinna in avanti
tipiche delle nuove rotazioni.
- La sezione di poppa più piatta rende l’area di planata più larga e pulita,
favorendo il rilascio d’acqua senza turbolenza ed assicurando la massima
accelerazione ed alte velocità di punta.
Kode Freestyle Wave:
- Lo shape generale è piuttosto compatto, per offrire il massimo controllo con
vento forte. La prua più tonda e corta riduce il peso in rotazione, dando una
maggiore reattività per le manovre in freestyle, per i salti ed anche per le
strambate.
- Per produrre una presa aggressiva o rails sono stati assottigliati nella zona di
centro tavola davanti alle strap anteriori.
- Per generare la massima velocità è stato impiegato un rocker molto
longilineo, che definisce chiaramente la linea di centro tavola che ti permette di
volare a tutta velocità in linea retta.
- Per generare la massima manovrabilità è stata utilizzata una V a spirale sulla
chiglia, in modo da accentuare la curvatura sui rails della tavola. È questa la
parte che viene interessata quando la tavola curva.
- Pinna MFC Freewave.
Costruzioni disponibili: Technora, Wood, Carbon.
Distribuito da: PANDORA - tel. 0362.337568 - www.star-board.com
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KODE
Su funboardmag.com le schede complete con tutte le misure.
V 111Ricardo
Campello
UK 89Robby
Swift
BRA 253Kauli
Seadi
KA 1111Jason
Polakow
JasonKauli&
68
74
82
92
77
84
92
101
111
74829299106
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HR
ISR
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BE
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M
TWINSERQUAD
FREESTYLEWAVE
SINGLETHRUSTER
Oberalp AG/SpA, Via Waltraud Gebert Deeg 4, 39100 Bolzano, Tel. 0039-0471-242874, Email: [email protected], www.oberalp.it
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Working people
VI PROPONIAMO QUESTA INTERVISTA IN ESCLUSIVADI ALBERTO SOLZA, GIOVANE RESPONSABILEVENDITE DELL’AZIENDA ITALICA CHE PRODUCEALBERI E BOMA DA WINDSURF PER I PRINCIPALIBRAND DEL SETTORE. ALBERTO CI FARÀ CAPIREANCHE QUALCHE COSA IN PIÙ SULLA SPINADORSALE DELLA NOSTRA VELA.
Alberto Solza, qual è il tuo ruolo all’interno
dell’azienda?
Sono Responsabile Vendite per il settore Windsurf e
Pesca export, seguo tutte le trattative con le più
importanti aziende al mondo di questi due settori,
dallo sviluppo del progetto in tandem con i miei
tecnici alla messa in produzione, vendita e after
sales. Vendiamo in più di 50 stati (i principali
mercati sono Italia, Germania, Francia, UK, Russia,
Cina, Emirati Arabi, USA, Svezia, Giappone, Turchia,
Polonia, Spagna Olanda, Belgio e Portogallo).
Come si è evoluta Italica nel corso degli anni?
Beh Italica è nata come un’azienda artigianale di
produzione articoli per la pesca conto terzi,
personalmente amo mantenere questo status
anche a fronte di cifre di fatturato molto
rilevanti, a tutt’oggi amo definire Italica come
“artigiana evoluta” e abbiamo i più grossi marchi
al mondo come clienti, catene di distribuzione,
fatturati e settori di espansione in continua
crescita, questo grazie al nostro “life motive”:
innovazione e mettersi in gioco ogni giorno.
L’azienda si è evoluta passando da azienda
operante nel settore canne da pesca ad azienda
diversificata in molteplici campi di investimento:
nautica, arredamento, sport, industriale, pesca a
livello mondiale. Questo successo è dovuto in
parte anche alla scelta di delocalizzazione che
abbiamo effettuato inaugurando il nostro
stabilimento di produzione in Cina nonché
mantenendo e rafforzando lo stabilimento in
Italia; questa scelta ci ha permesso di
diversificare con produzioni ad alto valore
aggiunto oltre che ad inserire nuove tecnologie a
noi sconosciute di lavorazione della fibra di
carbonio.
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INTERVISTA DI Cristiano Cricco Siringo | FOTO DI courtesy Italica
Quante persone occupate oggi?
Nello stabilimento italiano circa 50 addetti sono
impiegati mentre nello stabilimento cinese
occupiamo circa 150 persone, per un fatturato
complessivo di circa 15mln USD/anno.
Ok abbiamo capito che siete un’azienda
all’avanguardia ma scendendo nel dettaglio che
più ci riguarda cosa fate per il settore
Windsurf?
Siamo unici fornitori di alberi dal 30% al 100%
carbonio per i seguenti marchi: North Sails,
Gaastra, Gun Sails, Naish, Bic Sport, Sailworks, e
alcune catene di grossa distribuzione oltre che a
marchi minori e marchi in espansione per il
mercato interno Cinese. Da circa tre anni siamo i
fornitori unici dei boma in carbonio North Sails
Platinum, boma definito dal mondo dei racer il
miglior boma in commercio grazie alla sua
rigidità e leggerezza. Dopo North anche un altro
marchio molto importante ha deciso di sviluppare
i boma con Italica, anche se ad oggi non posso
rivelare il nome ma sono sicuro che lo
riconoscerete presto in acqua.
L’albero sembra un tubo di carbonio inserito in
una vela, molti non sanno quanto sia
importante; ci puoi dire come mai i produttori
vogliono spingere sull’importanza dell’albero?
Volete solo vendere di più?
In una passata intervista, Rossano Bisioli (nostro
responsabile R&D alberi) dichiarava che l’albero è
la spina dorsale della vela, questa affermazione non
è mai stata vera tanto quanto oggi. L’albero è
assolutamente un oggetto soggetto ad usura, dopo
1/2 stagioni di intenso uso deve essere sostituito
per mantenere sempre elevato il livello di
performance. L’anno scorso mi trovavo ad Honolulu
e abbiamo fatto la prova comparativa tra un
vecchio NoLimits di circa 4 anni, molto usurato ma
ancora molto affidabile, e un albero nuovo; il raider
non era certamente Robby, Kauli o Victor ma un
normale vacanziero windsurfista che dopo aver
provato l’albero nuovo ha detto che sembrava di
utilizzare un altro windsurf… Prova certa che
l’albero nuovo ha performance completamente
diverse da un albero usato. Personalmente mi viene
da sorridere quando in spiaggia vedo
vele/tavole/boma all’ultimo grido armate con alberi
di 5 anni fa. Capisco che le esigenze di budget
costringono molti a mantenere il vecchio albero ma
oggi i prezzi degli alberi sono del tutto accessibili
quindi conviene certamente preferire un buon
nuovo rispetto a un albero usato.
Compatibilità di curve con alberi non originali
delle velerie?
Ci sono senz’altro marchi che hanno un buon
prodotto, ma certamente non è al 100% compatibile
con l’albero originale della veleria, le maggiori
velerie al mondo sono clienti Italica e come potete
vedere noi lavoriamo praticamente in esclusiva con
loro, limitando i marchi generici.
Il fatto è che la ricerca è continua; produciamo
circa 2 prototipi al giorno per i nostri clienti e gli
alberi cambiano molto frequentemente, per cui è
praticamente impossibile per un marchio che
vende alberi generici offrire la stessa curvatura di
North, Gaastra, NeilPryde (che hanno sviluppi
costanti) in quanto non avrebbero il tempo
materiale di sviluppare l’albero e
commercializzarlo. Oltre a questo le velerie provano
anche la durabilità degli alberi con le loro vele che
allo stesso tempo vengono sviluppate
48
parallelamente allo sviluppo dell’albero stesso per
offrire al cliente finale un assemblamento che
generi il 100% possibile di prestazioni.
Abbiamo inoltre analizzato alcuni alberi di un
marchio che offre più di 50 modelli di alberi e
abbiamo scoperto che le curve non erano al 100%
compatibili con la veleria dichiarata in questione;
certo il prezzo era inferiore ma perché
compromettere la performance della vela magari
pagata centinaia di Euro oppure rompere l’albero
durante le vostre uscite? Questo lo potete verificare
da voi stessi facendo una prova comparata, non sto
certamente dichiarando che tutte le aziende che
vendono alberi generici operano in questo modo, ci
sono aziende che offrono alberi generici molto
validi ma personalmente farei ricadere la mia
scelta sempre sull’albero originale consigliato dalla
veleria sia che sia di nostra produzione sia di altri.
Cosa bolle in pentola in Italica per il 2012/2013?
Quest’anno a mio modesto parere abbiamo
presentato delle collezioni 2013 rivoluzionarie, in
particolare la linea d’alberi più leggera e robusta al
mondo commercializzata da North e denominata
AERO (nome storico North), l’RDM infatti pesa circa
900gr e so che molti lettori saranno impauriti dal
peso ma abbiamo lavorato partendo dalla
durabilità per arrivare ad un peso piuma
aumentando le performance. Ne è risultato un
albero ultraleggero, molto più performante e
notevolmente robusto. Anche il prezzo non sarà
eccessivamente elevato rispetto a un normale
albero 100% carbonio. Chiunque abbia preso in
mano quest’albero è rimasto sconvolto dal suo
peso. Abbiamo raggiunto questi risultati utilizzando
filati di carbonio più raffinati, impregnati con resine
ad elevate performance meccaniche, con maggiore
proprietà di allungamento, utilizzando filati
dell’azienda giapponese “Toray” (leader mondiale
nella produzione di tessuti e filati di carbonio) e
specificatamente per l’industria del Windsurf.
Oltre a questo abbiamo aumentato la robustezza
dei nostri alberi ad elevate percentuali di carbonio
offrendo una finitura superficiale nuova e molto
tecnica. Per quanto riguarda i boma abbiamo
davvero superato noi stessi. North presenterà per il
2013 (qualche foto sul web è già stata vista) la
nuova collezione di boma Platinum; abbiamo
lavorato con tecnologia completamente
monoscocca ispirandoci per finiture e tecnologie di
lavorazione al mondo della bicicletta da
competizione in carbonio, finiture esagerate, pesi
ultra leggeri e rigidità alle stelle, a detta di
qualcuno perfino troppo rigidi, il Santo Graal dei
boma in carbonio. Abbiamo anche utilizzato tessuti
di carbonio con altre fibre per aumentare la
resistenza all’abrasione, vernici anti UV e grip
acquistati direttamente in Germania.
Inoltre per il boma North Formula/Race abbiamo
creato un terminale monoscocca a doppia
curvatura con variazione di diametri e geometria
(ovale/cilindrico) il tutto per portare all’estremo la
rigidità. Basti pensare che la stessa North, nostro
maggior cliente, per il 2013 ha affiancato sui
prodotti al suo logo il logo Italica come chiaro
segnale di fiducia reciproca e stima per il grosso
sforzo offerto. Non solo North comunque nel nostro
portafogli, infatti abbiamo sviluppato anche la
collezione di boma per un altro grosso cliente che
sarà presto disponibile sul mercato, offrendo
soluzioni monoscocca con grip 3D, patch protettive
di silicone, terminali a scatola chiusa con accessori
Clam Cleat e Ronstan originali, il tutto con livelli di
performance imbattibili. Quando abbiamo avuto i
primi risultati del nuovo boma ho chiesto a Daniele
(nostro responsabile R&D boma) di andare ancora
oltre per offrire qualcosa di unico ad ogni cliente,
per questo anche se i boma saranno prodotti dalla
stessa fabbrica avranno qualità e caratteristiche
uniche. È senza dubbio per tutto ciò che molti atleti
di Coppa del Mondo usano i nostri prodotti
49
(soprattutto boma) anche se non direttamente
sponsorizzati.
Mentre per il 2013/2014?
Oggi stiamo lavorando su una nuova soluzione
d’innesto che eliminerà completamente il problema
dell’incastramento tra top e bottom, un nuovo
sistema che farà defluire aria ed acqua tra
l’innesto e la parete interna del top. Stiamo
testando inoltre nuove geometrie di stampi per
aumentare la performance di alberi
Slalom/Race/Formula specificamente per l’aumento
di accelerazione in gara e la risposta alle raffiche
improvvise. Oltre a questo stiamo testando nuovi
materiali provenienti dall’aerospaziale che
prevedono una tecnologia di appiattimento del
filamento di carbonio con una ricomposizione
successiva. Certamente non pensiamo che
l’avanzamento tecnologico sia finito anzi, infatti
vorremmo sperimentare una serie di stecche per
vela sviluppate al 100% con tessuti pre-impregnati
di carbonio uni-direzionale.
Bene Alberto mi pare di capire pertanto che la
crisi non vi ha toccato o no?
Certamente c’è una flessione globale nei consumi a
livello mondiale, però grazie agli investimenti fatti,
acquisizione di nuovi clienti e nuovi settori da
sviluppare possiamo dire che Italica è un’azienda in
contro-tendenza e che guarda al futuro con
estremo ottimismo e positività.
A proposito molti lettori non hanno proprio
nessuna idea di come si mantenga il carbonio,
della differenza con il pre-peg e di quale sia la
procedura di costruzione di un albero...
vogliamo fugare tutti questi dubbi?
Sarebbe davvero lungo e forse correrei il rischio di
annoiarvi, troppo, magari la rimandiamo alla
prossima intervista… Comunque la materia prima è
di origine giapponese, viene conservata in celle
frigo a meno 15 gradi e consiste in tessuti di
carbonio impregnati con resina epossidica che
vengono “tagliati” e “cucinati” intorno ad uno
stampo fino ad ottenere un manufatto solido.
Facci capire anche come funziona il vostro ciclo
produttivo… ovvero ora state già lavorando sui
materiali 2014? Costruite prima i proto? Se si
quanti? Chi li prova e approva e quando vanno
in produzione?
Si! Ora stiamo progettando gli sviluppi 2014, e
dipende molto dal tipo di albero; solitamente per gli
alberi Race 460, 490, 520 e 550 facciamo anche
15/20 prototipi per albero. Mentre per gli RDM ne
bastano meno anche 5/7 per misura.
Poi dipende molto se dobbiamo fare un test di
durabilità e allora produciamo molti più prototipi
fatti allo stesso modo e li testiamo a Pozo, Safaga o
Maui. I proto vengono provati da team-rider delle
velerie e velaio poi il Product Manager o il velaio
stesso autorizza la messa in produzione firmando il
capitolato tecnico di fornitura con le relative
tolleranze. Da quel momento in poi si guarda già
avanti per la stagione seguente.
Prendete spunto dalla concorrenza o seguite
esclusivamente una vostra politica di crescita
passo dopo passo?
Certamente diamo un occhio alla concorrenza
sarebbe sbagliato dire il contrario, ma penso che
non ne abbiamo bisogno, più che altro prendiamo
spunti da altri settori come pesca, sci e tavole… Le
ultime innovazioni le abbiamo “rubate” proprio
dalla pesca che ci offre grandi spunti in quanto
produciamo attrezzature (canne) in carbonio
lunghe 16 metri dal peso di circa 1 Kg vendute al
pubblico a oltre 6.000 Euro… quindi certamente è un
settore dal quale attingere molto, però mantenendo
i prezzi accessibili; infatti nessuno comprerebbe un
albero da windsurf per 2.000 Euro. Fortunatamente
siamo tra i numeri uno anche sulle canne da pesca,
e questo ci da un grosso vantaggio tecnico e di
sviluppo presente e futuro.
Bene grazie mille e per chiudere “fatti una
domanda e datti una risposta”…
Nessuna domanda ma solo un consiglio: vivete la
vita alla grande, senza rimorsi e non bevete Dom
Perignon del '53 a temperatura superiore a 4°C… è
una schifezza… ahahahahha… surfate e divertitevi
questo è il solo consiglio che vi posso dare… magari
con materiali fatti da noi… ciao a presto.
Il nuovo terminale Formula del boma North 2013.
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SE PARLIAMO CON QUALCUNO CHE È AL DI FUORI DEL MONDO DEL WINDSURF L'UNICO NOME CHE TUTTI, MA PROPRIO TUTTI, CONOSCONO È UNO SOLO: "ROBBYNAISH"... UN PO' COME MICHAEL JORDAN PER IL BASKET O VALENTINO ROSSI PER IL MOTOCICLISMO, QUEI PERSONAGGI CHE SONO INDISCUTIBILMENTE I PIÙ
VITTORIOSI, I PIÙ CARISMATICI E IN ASSOLUTO I SIMBOLI DI QUESTI SPORT.MR. NAISH, DOPO UNA LUNGHISSIMA CARRIERA AGONISTICA INIZIATA A SOLI 13 ANNI, È RIUSCITO A METTERE IN PIEDI UNA DELLE AZIENDE PIÙ FORTI DEL
MONDO NEL SETTORE DEL WINDSURF PRIMA DI TUTTO, MA NON DA MENO NEL KITE E NEL SUP.QUANDO SIAMO SBARCATI A MAUI IL PENSIERO DI POTERLO INCONTRARE MI ASSALIVA DI CONTINUO... FINCHÈ ABBIAMO AVUTO IL GRANDE ONORE DI POTER
VISITARE IL QUARTIER GENERALE DI NAISH INTERNATIONAL AD HAIKU. PENSO CHE L'EMOZIONE DI SENTIRMI DIRE “ROBBY... NICE TO MEET YOU” E DISCOPRIRLO COSÌ SPECIALE E ALLO STESSO TEMPO COSÌ AMICHEVOLE LA RICORDERÒ PER MOLTO TEMPO.
Michi Schweiger e Robby Naish.
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INTRO DI Matteo Righetti | INTERVISTA DI Fabio Calò e Marco Carletto | FOTO DI Matteo Righetti, courtesy Naish
Robby Naish con i suoi nuovi materiali 2013. © Erik Aeder
Direttamente dall’headquarter Naish in Haiku
abbiamo intervistato Michi Schweiger e sua
moglie Julia, rispettivamente il product manager
e il marketing manager di uno dei marchi più
blasonati al mondo.
Puoi descriverci come avviene il processo di
produzione per i vostri range di vele? I
materiali con cui vengono realizzate sono
forniti da voi?
Una volta che abbiamo approvato le
caratteristiche dei materiali che andremo ad
utilizzare, comunichiamo tutto alla fabbrica,
dirigendo e controllando ogni singolo step della
produzione, specificando anche le quantità che
vogliamo vengano prodotte. L’azienda con cui
lavoriamo, comunque, è nel sailmaking business
da ormai vent’anni ed è composta da
professionisti di altissimo livello, che hanno già
chiaramente in testa il corretto funzionamento di
una vela e come armarla.
Come funziona invece l’acquisto dei materiali?
Circa 4 volte all’anno, quindi ogni 3 mesi, abbiamo
un incontro con i nostri fornitori di materiali
“grezzi”. Esistono molti produttori di tessuti, anche
in Cina, ma noi trattiamo principalmente con il
nostro fornitore polacco il tipico tessuto tramato
che è il trademark delle nostre vele. Quando c’è
qualche novità ci vengono inviati dei campioni che
vengono testati per almeno 12-18 mesi prima di
essere spediti in Cina per la messa in produzione.
Sia i produttori che la fabbrica possono eseguire
dei test specifici tramite macchinari, ma noi
vogliamo e dobbiamo testarli sempre in acqua
perché possono esserci dei fattori che, in un
ambiente controllato, non vengono considerati.
Come funziona il processo di sviluppo? Quanti
tester avete per lo sviluppo del prototipo che
viene poi prodotto in Cina?
Per le vele ci sono almeno 4-5 persone stabili che si
alternano tra un modello e l’altro in quanto, essendo
alcuni più coinvolti nello sviluppo della Force ed altri
della Session, ci sembra una buona idea farli girare
per avere più opinioni possibili, anche con diversi
background. Le uniche 3 persone che non cambiano
mai per ogni prodotto sono Robby, il mio assistente
Dave ed io. Noi conosciamo e testiamo tutti i prodotti
che, successivamente, facciamo testare agli
sviluppatori specifici. Così facendo ogni singola linea
si sviluppa nel tempo ma mantiene invariati i tratti
caratteristici che distinguono quel modello da tutti
gli altri. Per questo ci sono dei tester specializzati per
ogni linea. Per la Force, ad esempio, è fondamentale
che il rider voglia avere la massima potenza in
quanto questa è la nostra vela power-wave. È
perfetta anche per le condizioni onshore europee e
quindi deve mantenere queste caratteristiche
immutate nel tempo, ha un ottimo range e plana
facilmente anche con poco vento. Pertanto, avendo
un quadro generale delle peculiarità di tutti i range e
delle necessità dei vari mercati in giro per il mondo,
nonché il feedback specifico dei tester del singolo
modello, possiamo realizzare un prodotto che
soddisfi tutti questi requisiti.
52
Quando una vela funziona correttamente e non
necessita di cambiamenti l’anno successivo
cosa fate? Cambiate solo colore?
È una situazione un po’ triste ma è la necessità del
mercato. Più di una volta è capitato che, essendo il
cliente abituato a vedere il prodotto cambiare ogni
anno, se non viene fatta alcuna modifica perché la
vela è già perfettamente funzionante, lasciando
anche invariata la grafica, viene trattata come una
vela vecchia, dell’anno precedente, solo perché gli
altri marchi magari hanno cambiato i colori.
Sfortunatamente è una esigenza di mercato e
quindi bisogna fare qualche cambiamento, anche
minimo, altrimenti la gente pretende che le vele
nuove vengano scontate perchè senza alcuna
modifica rispetto a quelle dell’anno precedente.
Per caso considerate anche il feedback dei rider
comuni, gente che fa surf per divertimento la
domenica o qualche volta al mare?
Noi abbiamo dei tester specifici che come livello
sono più vicini ai rider comuni che ai top pro che
escono solo ad Ho’okipa. Il mercato poi ci dà
un’immensità d’informazioni e quindi possiamo
contare anche sul feedback dei negozianti, dei
teamrider locali, della gente comune, degli
importatori. Tutte queste opinioni poi vengono
riportate a noi, che poi decidiamo il da farsi.
Puoi dirci qualcosa riguardo alle tavole? Voi
avete ancora i Single e i Thruster, perché non
avete messo in commercio un Quad?
La ragione per cui abbiamo deciso di non produrre il
Quad è che se l’avessimo messa in commercio,
avremmo dovuto sviluppare due serie diverse di
tavole wave. Non si può pretendere di soddisfare il
mercato aggiungendo una singola tavola Quad.
Innanzitutto la tavola diventa più pesante per la
presenza del numero maggiore di scasse ed inoltre
non si può semplicemente prendere un Thruster ed
aggiungerci un’altra scassa, bisogna rielaborare uno
shape specifico, da zero. Molte compagnie prendono
in giro il cliente vendendo tavole convertibili. Gli
shape sono e devono essere diversi, altrimenti si ha
una tavola mediocre con tutti i setup.
Indipendentemente da quello che si dice, questo
setup è stato introdotto qualche anno fa dalla
Quatro, sono stati loro i primi a sviluppare questo
concetto da zero, realizzando shape pensati
appositamente per questo scopo. Una volta che
l’idea poi ha preso piede, tutti si sono gettati a
capofitto. Se si prende Starboard, per esempio, si
nota come loro offrano diversi shape per ogni setup,
che sia Single, Twin, Thruster o Quad. Per il negozio
ed il cliente, però, questa distinzione troppo raffinata
è controproducente, perché secondo noi è anche
troppo specifica. Noi ci siamo soffermati su Single e
Thruster. Adesso anche i ragazzi di Quatro stanno
tornando sui 3 pinne, in modo da poter creare uno
shape che possa offrire alcune caratteristiche dei
Twin, ma che sia allo stesso tempo effettivamente
convertibile al 100% in una tavola Single fin,
togliendo le due mini-pinne laterali.
Le possibilità in questo caso sono tantissime. Si
possono usare 3 pinne piccole, una grande centrale
e due piccole laterali o perfino 2 grosse laterali ed
Michi Schweiger in shaping room con Harold Iggy, shaper windsurf e sup perNaish scomparso durante una session di SUP quest’inverno. © JDPhotofairy
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una piccola centrale! Se poi vuoi la massima velocità
e potenza, allora togli le due pinne laterali e usi la
tavola come Single, per volare anche in condizioni
onshore senza il minimo problema.
Non vogliamo quindi confondere il mercato
proponendo 3 linee di tavole wave. Io, per esempio,
uso sempre e solo un mio 74 litri di serie, in estate,
in inverno… sempre. Basta modificare leggermente
l’assetto delle pinne e sono a posto.
Riuscite a vedere una linea chiara di evoluzione
delle tavole wave nel futuro?
Come marchio ti posso dire che a mio avviso serve
almeno una linea di tavole puramente wave per
condizioni perfette, da affiancare poi ad un’altra
linea, con rocker più piatto e veloce,
preferibilmente Single fin che possa dare il meglio
sia in spot choppati che onshore. L’idea sarebbe
quindi di realizzare una linea completamente
dedicata al puro waveriding e una dedicata al puro
Allround.
Ovviamente ci sono mercati come Maui in cui le
condizioni sono più o meno sempre identiche, ma in
generale le tavole dovrebbero essere più
polivalenti, per dare il meglio in una maggiore
varietà di condizioni.
Guardando alla situazione del mercato degli
ultimi 3 anni, come ti sembra che stia
andando? È in crescita, pari o in perdita?
A mio parere il mercato windsurfistico è piuttosto
stabile. Non ci sono grandi scalate, né grandi
cadute. Come azienda abbiamo diverse
problematiche da gestire, ma il mercato a mio
avviso è abbastanza stabile. Alcuni marchi europei,
basano la loro strategia sulle liquidazioni di fine
stagione e francamente questo approccio è
controproducente per tutti i marchi, ma loro sono
impostati in questo modo e continuano a testa
bassa. Noi siamo l’opposto.
Per noi è importante vendere, non svendere,
altrimenti il marchio viene svalutato ed i clienti
aspettano un mese in più per pagare la tavola
ancora meno e si crea un tunnel senza uscita. In
Germania i negozi, a luglio, vogliono fare le
liquidazioni e quindi, dopo soli 3-4 mesi dalla messa
sul mercato, le tavole dell’anno vengono già
scontate del 30%-40%. Quelle compagnie si fanno
forti del numero di vele e tavole che vendono, ma
alla fine hanno un profitto minimo se non nullo,
proprio perché sono troppo scontate. Noi quindi
preferiamo vendere di meno, ma a prezzi più alti per
preservare la qualità e guadagnare in modo da
potere mandare avanti il costoso processo di
ricerca e sviluppo e continuare a migliorare di anno
in anno!
Qual è il mercato principale? L’Europa, l’Asia,
l’America…?
Per il windsurf sicuramente l’Europa è il mercato
più grosso. Il mercato americano, rispetto
all’Europa, è molto piccolo. In Australia sembra che
il windsurf stia riprendendo piede ed abbiamo visto
un notevole incremento in questi ultimi 2-3 anni.
Anche il Giappone ha una buona richiesta, ma il
mercato migliore è sicuramente l’Europa.
Per il SUP, invece, l’America è un buon mercato.
Inizialmente, partendo dal surf da onda, c’è stata
una diffusione sulla costa e solo adesso sta
Michi e Julia Schweiger negli uffici diNaish durante l’intervista di Funboard.
Rick Naish, Robby Naish e Andy Church.
I fratelli Randy e RobbyNaish al lavoro. Il nuovoFreestyle 2013 by Naish èstato shapato da Randy.
Working people nell’headquarter Naish.
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cominciando a spostarsi anche sui laghi e i corsi
d’acqua, con il racing o semplicemente remando
per esplorare…L’Europa è quindi ancora un mercato
nuovo, ma a mio avviso crescerà presto. Quasi ogni
sport inizia in condizioni estreme e poi si espande
anche in condizioni di tutti i giorni. In Europa però
ci sono alcuni problemi da fronteggiare, come la
dimensione delle macchine, lo spazio, il peso.… In
linea teorica si potrebbe mettere una tavola di 4
metri sul tetto, avendo le cinghie… ma dove la metti?
Se vivi in un appartamento non hai spazio… Magari
le tavole gonfiabili potranno fornire una soluzione.
Queste tavole però, non potendo curvare sulle onde,
funzionano solamente per l’acqua piatta. Si mette
tutto in uno zaino e poi si pompa e si usa come una
normale tavola da sup. La gente è convinta che
siano dei giocattoli, ma la tecnologia che c’è sotto è
veramente costosa! Una tavola da SUP gonfiabile,
infatti, può arrivare a costare fino a 1600¤ .
Le tavole che ci sono in commercio in questo
momento sono spesse 4 pollici, mentre la nostra è
spessa 6. Sulla nostra è possibile remare senza che
si pieghi minimamente. Provando la 4 pollici ci
siamo resi conto di non poterci far nulla, era solo
un giocattolo da spiaggia troppo costoso.
Aumentando lo spessore e la rigidità abbiamo
conferito un qualche tipo di performance, che
risulta molto interessante per i fiumi, i laghi e gli
specchi d’acqua piatta su cui remare in tranquillità.
Dove sviluppate il vostro materiale da SUP? Chi
li produce?
Testiamo e realizziamo tutto tra qui e Oahu, e
facciamo produrre remi e tavole da compagnie
diverse. Per la maggior parte delle tavole sia da
windsurf che da sup ci appoggiamo sempre a
Cobra. Quando abbiamo bisogno di realizzare tavole
in quantità inferiore, invece, ci appoggiamo ad
un’altra compagnia in Cina. Cobra realizza gli
stampi per ogni prodotto ed è quindi necessario
che la quantità da produrre sia sostanziale in modo
da assorbire il costo.
Come funziona il processo di selezione dei
materiali per la produzione? Li acquistate
separatamente e poi li mandate in Cobra?
Per quanto riguarda le tavole il processo è diverso
rispetto alle vele. Collaboriamo direttamente con
loro, vedendo quali materiali hanno disponibili, in
quanto gli ordini minimi per materiali compositi per
le tavole sono molto più grossi rispetto a quelli per
le vele. Proponiamo quindi il materiale alla Cobra
che valuta se è conveniente o meno, cercando di
ottenere il miglior prezzo per il minimo ordine
possibile. Noi dunque indichiamo i materiali, poi loro
parlano direttamente con i produttori.
Noi realizziamo i prototipi e li testiamo tra Maui e
Oahu, ne mandiamo dei campioni per la costruzione
con i materiali disponibili, poi li testiamo
nuovamente ed, infine, se vanno bene, si manda
tutto in produzione.
Cosa pensi delle aziende come Starboard che
offrono range enormi sia di tavole da windsurf
che da sup?
La Starboard per il 2013 offrirà 173 diversi modelli di
tavole, in quanto ogni linea viene prodotta con 2 o 3
diverse costruzioni. Su ogni pagina però viene
presentato il range in maniera esaustiva e quindi è
piuttosto facile da capire quale tavola serva. Inoltre
bisogna considerare che, come noi, la Starboard
vende nei mercati in tutto il mondo e quindi deve
coprire un range enorme di condizioni. Prendendo 2
o 3 tavole dai due range principali si potrebbe
coprire il 90% del mercato, ma così facendo si
soddisfa ogni fabbisogno.
Per esempio il mercato australiano ordinerà pochi
Nalu 11’6’’, ma ordina parecchie Hokua 9’6’’ e 9’4’’ e
molti Mana 9’5’’, quindi materiale più piccolo rispetto
all’Italia o alla Germania.
Kai (Lanny) poi ha così sconvolto lo sport con il suo
modo di surfare all’avanguardia che abbiamo dovuto
necessariamente realizzare delle tavole che gli
permettessero di passare al livello successivo. 3 anni
fa partivamo sulle onde, facevamo i nostri bottom
turn e qualche entrata interessante… ora Kai fa
aerial, reverse e altri trick da panico. Implementando
così nuovi accorgimenti per tavole a questi livelli, si
scoprono aspetti che sono fruibili anche dal grande
pubblico e che possono andare in produzione. È tutto
molto eccitante. Per me poi la combinazione col
windsurf è assolutamente perfetta. Puoi far SUP la
mattina e windsurf il pomeriggio per esempio!
I ragazzi con lo Zio.
L’headquarter Naish International.
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IL 06 LUGLIO 2012 È ENTRATO DI DIRITTO NEGLIANNALI DEL WINDSURF: IBALLA MORENO È LA PRIMADONNA IN 13 ANNI CHE È RIUSCITA HA STRAPPARELA CORONA DI POZO ALLA SORELLA DAIDA. NESSUNO ERA SICURO CHE LA TAPPA DI APERTURADEL WAVE PWA SI SAREBBE DISPUTATA, COME OGNIANNO, A POZO FINO A CHE LE GEMELLE MORENO,VERE E PROPRIE PROTAGONISTE DI QUESTO EVENTO,HANNO DECISO DI NON ARRENDERSI DAVANTI A UNDESTINO CHE SEMBRAVA ORMAI SEGNATO E DAR VITAAL PRIMO “PWA GRAN CANARIA WIND & WAVEFESTIVAL”. TEMPO DUE SETTIMANE E TUTTO ERAPRONTO PER IL PRIMO GIORNO D’AZIONE, MANESSUNO AVREBBE POTUTO IMMAGINARE QUELLOCHE SAREBBE SUCCESSO … E FUNBOARD È RIUSCITAA DOCUMENTARE DIRETTAMENTE DAL CAMPO GARAQUESTO STORICO EVENTO!
PWA events
Wind & Wave Festival, non solo action in acqua ma anchetanto coinvolgimento con la popolazione locale e i bambini!
Il podio maschile e femminile del Pwa GranCanaria Wind & Wave Festival 2012.
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TESTO E FOTO DI Francesca LaCroce
Iballa Moreno, la prima donna dopo 13 anni ad aver battuto Daida Moreno nel suo home spot!
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MEN @ POZOGià durante il primo giorno tutti gli uomini sono entrati in acqua e disputando
ben 12 heat hanno mostrato i risultati degli allenamenti invernali; è stato subito
chiaro lo stile nel wave riding e nei jump di Dany Bruch, la classe e
determinazione di Victor Fernandez, la maestria del local Dario Ojeda ed il
carattere di Marcilio Browne, mentre hanno dovuto faticare un po’ più del
solito sia il vice campione in carica Ricardo Campello che, dopo il primo
backloop e forward non andati a buon fine, è riuscito fortunatamente a
riprendersi passando al turno successivo, sia il campione del mondo Philip
Köster, che è dovuto tornare in spiaggia a cambiare l’attrezzatura per trovare
un equilibrio e riuscire a vincere contro il polacco Robert Baldyga.
Il Re di Pozo 2012, Philip Koster.
Mr. Philip Koster in una delle nuovemanovre del wave riding, il reverse!
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Più i giorni passavano più erano chiari i nomi dei 4 possibili finalisti. Una delle
heat più belle e combattute durante la giornata di mercoledì è stata quella nei
quarti tra Browne e Fernandez, in cui il brasiliano ha chiuso sia un altissimo
pushloop forward che un forward sul lip in piena planata e, se solo non fosse
stato Victor il suo avversario, si sarebbe meritato il posto in semifinale,
purtroppo lo spagnolo ha avuto la meglio ottenendo il punteggio più alto della
giornata per il wave; un’altra heat che merita una menzione è avvenuta al terzo
round tra Ross Williams ed il tre volte campione del mondo Kauli Seadi, nella
quale il pulito wave riding dell’inglese è bastato per fermare il brasiliano,
purtroppo, nel round successivo, Williams si è dovuto arrendere all’esperienza
di Dario Ojeda. Victor Fernandez, dopo una single surfata alla perfezione e la
heat nella semifinale contro Dany Bruch, combattuta con un impeccabile timing
sulle onde e salti da manuale tra cui forward stallati, double forward e one
handed one footed backloop, si è aggiudicato di diritto un posto nella finale
vincenti insieme a Philip Köster che, pur rompendo un albero contro Ojeda, ha
vinto facilmente chiudendo sulla stessa onda un 360 e una perfetta taka e
aggiudicandosi un 9½ dai giudici. Le condizioni durante le finali sono state
epiche: una tempesta si è abbattuta sulla spiaggia di Pozo Izquierdo con
raffiche fino a 60 nodi ma questo non ha fermato Philip Köster dall’aprire la
finale vincenti con uno stratosferico forward stallato e Victor Fernandez dal
chiudere un perfetto 360 sull’onda; per i 14 minuti successivi i due si sono
spinti l’un l’altro ed hanno dato vita ad uno stupendo spettacolo portando al
livello successivo questa prima tappa di wave pwa, poi il ragazzo prodigio ha
deciso di chiudere i giochi chiudendo prima un enorme 360 sull’onda e subito
dopo un backloop, ovvero due dei suoi marchi di fabbrica.
Mentre in spiaggia si incoronava Köster vincitore del single, seguito da
Fernandez, Ojeda e Bruch, in acqua era già ripartito il double: Kauli Seadi e
Ricardo Campello si sono dovuti fermare al 9° posto dopo essere stati sconfitti
rispettivamente da Marcilio Browne e Alex Mussolini, mentre Robby Swift,
nonostante una frattura al mignolino del piede, non si è accontentato del 9°
ottenuto durante il single e surfando in modo impeccabile e chiudendo un
audace pushloop-forward, ha scalato il double fino al 4°.
In finale sono arrivati ancora una volta Victor Fernandez e Philip Köster, questi
due avevano deciso di tenersi le manovre migliori per l’occasione; Victor dopo
un cambio attrezzatura (cambiare la sua 3.7 per la 3.4…) ha chiuso un stellare
one footed backloop, perfetti goiter e un double forward, purtroppo per lui
Philip ha deciso di sparare tutte le sue cartucce con un enorme e asciutto
double forward proprio davanti ai giudici, non soddisfacendolo a sufficienza,
nel bordo successivo, ne ha chiuso un altro in piena planata, poi anche
mostruosi backloop, quasi un air 360, un incredibile reverse ed il primo double
backside 360 durante una heat. A questo punto per i giudici era tutto chiaro e
Philip Köster, senza dover disputare la super finale, è stato incoronato per la
terza volta consecutiva Re incontrastato di Pozo: “Sono stupefatto di aver vinto
Pozo per la terza volta nella mia vita. Fortunatamente per me la finale di oggi
contro Victor è stata la mia migliore heat di tutta la competizione. Lui ha tirato
fuori dal cappello alcune ottime manovre e qualche cosa di pazzesco come un
goiter-taka. Sono molto grato a Iballa e Daida Moreno per aver fatto succedere
quest’evento perché senza di loro noi non saremmo qua oggi.”
Il team di Philip.
60
YOUNG @ POZODurante il secondo giorno gli 8 nastri nascenti di questa disciplina sono entrati
in acqua per decretare chi tra loro fosse il principe di Pozo; la corona se l’è
portata a casa il local Alessio Stillrich, chiudendo dei pulitissimi pushloop
durante la finale, secondo Moritz Mauch grazie al suo stile nel wave riding e ad
un backloop da manuale, terzo Pablo Ramirez con un altissimo backloop e
quarto Arthur Arutkin con un forward stallato.
Fidatevi di Funbaord, questi quattro sono da tenere d’occhio!
WOMAN @ POZO12 sono state le donne iscritte al Wind & Wave Festival 2012 e tra queste solo
una, alla fine, è riuscita a scrivere un pezzo di storia del windsurf.
Proprio come i giovani, le donne sono entrate in acqua durante il secondo
giorno di competizione e subito dal secondo round era chiaro a tutti i
presenti chi sarebbero state le 4 semifinaliste, ovvero Iballa contro Karin e
Daida contro Laure. Una menzione speciale va fatta a Steffi Wahl che, dopo
aver ottenuto il miglior punteggio per il wave riding del primo round, ha dato
filo da torcere a Daida nel secondo, purtroppo per lei la Moreno ha surfato
l’onda migliore di tutta la giornata prendendo un bel 10 dalla giuria.
Durante la semifinale le gemelle Moreno non hanno lasciato nulla al caso e
mentre Iballa chiudeva forward stallati, un super controllato backloop e
backside sull’onda non lasciando alcun scampo alla rivale Jaggi, Daida con
uno stile impeccabile sia nei backloop che nei forward lasciava indietro la
Treboux. Il giorno successivo con il vento a 40 nodi queste quattro atlete
Victor Fernandez
Le condizioni on shore di Pozo, Campello e Mussolini in wave riding sincronizzato.
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hanno montato la 3.0 e sono entrate in acqua per contendersi i primi quattro
posti; il momento migliore della finale perdenti se lo è aggiudicato Karin
Jaggi che è riuscita ad impressionare i giudici con uno stiloso forward e
ottenendo così la vittoria della heat ed il 3° posto nel single. La finale vincenti
è stata aperta da un perfetto backloop e un massiccio forward stallato di
Daida, ma Iballa, dopo aver perso un po’ di tempo cercando il set di onde
giusto, ha ribilanciato la heat facendo un backside shove it per poi entrare in
frontside che ha portato ad un devastante top turn sull’onda, le due gemelle
sono state sul filo del rasoio fino a quando 2 giudici su 3 hanno dato la
vittoria, per la prima volta, del single a Iballa Moreno: “Mi sento davvero
bene, questa è la prima volta che qualcuno è riuscito a battere Daida qui a
Pozo; io sono stata davvero fortunata con la mia ultima onda, chiudendo un
360 e qualche turn carino e credo che questo abbia fatto la differenza ai
punti. Dobbiamo ancora disputare il double, dove mi aspetto di ritrovare
Daida, per cui è ancora tutto da decidere.” Con 60 nodi di vento il capo dei
giudici Duncan Combs ha deciso di iniziare insieme a quello degli uomini
anche il double delle donne ma ha dovuto fermarlo subito dopo l’infortunio
della russa Raskina nell’ultima heat del primo round: Olya dopo aver chiuso
un forward ha mostrato di non aver alcuna paura e si è lanciata in un altro
ancora più alto, purtroppo non è atterrata bene ed il suo ginocchio già
compromesso non ha retto l’impatto. L’ultimo giorno di competizioni ha visto
la rimonta di Steffi Wahl che con tenacia ha spodestato la Treboux dal quarto
posto e, proprio come aveva annunciato Iballa, sua sorella non ha fatto tanta
fatica ad arrivare in finale; la finale vincenti è stata vinta da Daida e per
questo motivo appena si è alzata la bandiera rossa che consacrava Philip
campione, le due sorelle sono scese di nuovo in acqua per la super finale ed
è qui che è stata scritta la storia. L’azione che ne è seguita è stata
eccezionale: Iballa ha aperto la heat con un super perfetto pushloop e Daida
ha immediatamente risposto con un backloop da manuale ed un forward
stallato a 50 nodi di vento; Iballa ha lasciato il pubblico senza parole con uno
spettacolare frontside aerial, mentre Daida lasciava il suo marchio di
fabbrica, il backside aerial; sul finire della heat Daida ha sfoderato un ottimo
pushloop ma questo non è bastato a fermare la sorella che, chiudendo un
altissimo pushloop, ha fatto storia diventando la prima donna in tredici anni
a rubare la corona di Pozo a Daida. Iballa Moreno: “Sono davvero, davvero,
felice. Sento di aver surfato una fantastica heat, forse sono stata un po’ più
fortunata e Daida ha surfato stupendamente come sempre, ma quando sono
in acqua non competo contro di lei, competo contro me stessa. Penso che
eravamo così vicine e forse le cose sarebbero andate diversamente se lei
avesse chiuso il pushloop tabletop.”
CLASSIFICA MASCHILE1° Philip Köster(Y) G-44 NeilPryde, Starboard, Maui Ultra Fins
2° Victor Fernandez Lopez E-42 North Sails, Fanatic
3° Dario Ojeda E-211 Gaastra, MFC, Tabou Boards
4° Robby Swift K-89 NeilPryde, JP Aust., Maui Ultra Fins
5° Daniel Bruch G-1181 Starboard, Severne Sails, AL360
6° Marcilio “Brawzinho” Browne BRA-105 Goya Windsurfing, MFC
CLASSIFICA FEMMINILE1° Iballa Ruano Moreno E-63 Starboard, Severne Sails
2° Daida Ruano Moreno E-64 Starboard, Severne Sails
3° Karin Jaggi SUI-14 Severne Sails, Patrik
4° Steffi Wahl G-303 Sailloft Hamburg, Patrik
5° Laure Treboux SUI-4 North Sails, Fanatic
6° Astrid Muldoon F-002 North Sails, Fanatic
CLASSIFICA YOUNG1° Alessio Stillrich E-95 North Sails, Fanatic,AL360
2° Moritz Mauch G-103 Starboard, North Sails
3° Pablo Ramirez E-244 Goya Windsurfing, MFC
4° Arthur Arutkin F-111 Starboard, Severne Sails
Alex Mussolini Daida Moreno
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DIETRO LE QUINTE CON IBALLA MORENODurante il Pwa Gran Canaria Wind & Wave Festival, Funboard ha avuto
l’occasione di scambiare quattro chiacchiere con Iballa che con il Morenotwins
Club ha preso in mano l’organizzazione della tappa di Pozo.
Innanzitutto congratulazioni per la vittoria, ma specialmente per essere
la prima donna ad avere sconfitto tua sorella Daida, come stai?
Tutto ok. Siamo veramente felici di essere riuscite ad organizzare l’evento con il
nostro Morenotwins Club. È stata una sfida e credo che sia andata bene. Dal
lato sportivo, sono stupefatta di aver vinto. Daida è sempre stata il mio idolo nel
windsurf, so che è stato un anno difficile per lei e vederla in finale con me è
stata già una vittoria.
Comunque siamo qui per parlare del backstage del Pwa Gran Canaria
Wind & Wave Festival, perché meno di un mese fa tutti erano sicuri sulla
cancellazione della tappa di Pozo, cos’è successo?
Quello che è successo è semplice, c’era bisogno di un cambiamento. Sapevamo
che Pozo è sempre stato un successo grazie all’azione in acqua, ma molte
persone dell’organizzazione non erano felici. Non ci siamo arrese, abbiamo
spinto perché questo accadesse, faticando nell’organizzare l’evento in tempo !
Siamo felicissime di esserci riuscite.
Perché tu e tua sorella avete deciso di prendere quest’evento a cuore?
Perché siamo nate e cresciute qui. Quando eravamo delle bambine nemmeno
sapevamo dell’esistenza del World Cup a Pozo! Così quello che abbiamo fatto è
stato parlare con tutta la città e renderli partecipi. Un successo totale! Tutti
sono stati coinvolti e sono stati felici di essere una parte attiva
dell’organizzazione. Abbiamo avuto un sacco di bambini durante il Wind & Wave
Festival, che potrebbero anche diventare dei campioni in futuro!
Come sono state le settimane prima dell’inizio della competizione?
Un sacco di carte, un sacco di riunioni, un sacco di stress, ma alla fine ne è
valsa la pena…
Chi vi ha aiutate?
Siamo state aiutate dal giunta locale, Ayutamento de Santa Lucía. Il governo
locale, Cabildo ed il governo delle Canarie. Abbiamo anche avuto molti volontari
che hanno lavorato durante la settimana.
A lato dell’evento avete creato molte attività per i bambini, come vi è
venuta l’idea?
Dopo che Daida, durante una riunione, ha portato il nostro esempio, ovvero
crescere a Pozo e non essere a conoscenza della tappa di coppa del mondo,
abbiamo deciso di parlare con il governo locale per poter portare i bambini dei
campi estivi di Vecindario (un paese vicino) e mostrar loro la competizione,
spiegargli cosa fosse il windsurf e dar loro l’occasione di poter parlare con gli
eroi locali.
Durante la notte avete organizzato molti concerti e siete riuscite anche a
portare, per la festa di chiusura, gli Efecto Pasillio, un famoso gruppo
spagnolo, come ci siete
riuscite?
Sì. Siamo state fortunate
nel contattarli appena prima
del loro successo ☺. È stata
una notte divertente, ma
abbiamo anche avuto altri gruppi
formidabili giovedì, venerdì, sabato e
domenica. L’ultimo giorno non
abbiamo avuto gare, così
abbiamo deciso di
organizzare un windsurf
clinic per i local e
insegnargli il Forward
Loop, è stato un vero
successo. Molte
persone sono riuscite
a farlo. Abbiamo
anche ripulito la
spiaggia di Pozo
Izquierdo! Tutto
sponsorizzato da Roxy, il
nostro sponsor dal 1998.
Tutti i presenti hanno notato
un notevole cambiamento tra
quest’anno e gli anni passati,
che cosa avreste voluto
cambiare e cosa no?
Non mi piace fare paragoni.
Probabilmente il trattamento degli
atleti è un punto molto importante. Farli sentire a proprio agio durante la
competizione attraverso il buon cibo, una zona relax, internet, ecc… è bastato a
fare la differenza… a parte questo molte altre cose.
Un successo?
Direi di sì. Molte persone si sono congratulate con noi non solo per il risultato
ottenuto in acqua, ma anche per il grande successo del Wind & Wave Festival.
Un ultima domanda, quella che tutti vorrebbero fare: qualche progetto
per l’anno prossimo?
É presto per parlare ed alla fine dipende tutto dagli sponsor. Noi abbiamo tutte
le intenzioni di continuare ad organizzare questa competizione attraverso il
nostro club! E, se possibile, far cresce il windsurf.
Grazie mille Iballa per questa chiacchierata ed in bocca al lupo per
Tenerife!
Grazie a Funboard Magazine per essere stata parte integrante del Wind &
Wave Festival! Veniteci a trovare sull’isola! E speriamo di rivederci l’anno
prossimo.
64
Rider: Boujma Guilloul, Robby Swift, Camille Juban, Flo Jung e altri.
Location: Maui, Marocco, Europa, Guadalupa, Cile e altre ancora...
Con il supporto di: Fiat Freestyle Team, Mystic, Gun Sails, Long Horn, Quatro International, O’neill, G- Shock
Making of
Maui, Haleakala... durante le riprese di Don’t Let Go.
Boujmaa Guilloul, uno dei protagonisti.
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TESTO DI Florian Jung
Realizzare un lungometraggio di windsurf non è assolutamente un’impresa
facile. Ci vuole davvero un sacco di dedizione per riuscire a motivarti a seguire
un progetto per più di un anno, per poi vagliare tutti i filmati per ottenere un
film di meno di un’ora, rischiando anche di rimetterci i tuoi soldi per andare
nelle location e per il materiale. Il desiderio di produrre un film mi frullava per
la testa da un bel po’. Durante un giorno senza vento alla gara di coppa del
mondo di Capo Verde a novembre 2010 mi sono finalmente seduto giù assieme
a Boujmaa, Camille e Robby Swift ed abbiamo fatto un po’ di brainstorming
riguardo ad un possibile film. Le proposte erano davvero interessanti e le
nostre visioni si sono riunite e così abbiamo deciso di iniziare le riprese a
primavera 2011 a Maui, mentre facevamo i photoshoot per i nostri rispettivi
sponsor. Tutto era già pronto, siamo riusciti a tirare su un po’ di budget,
organizzato una piccola crew e abbiamo cominciato le riprese. Il titolo “Don’t let
go” ci è venuto in mente in modo da aver un significato e un’interpretazione
ambigua. Non mollare mai il proprio materiale nè quando vieni frullato dalle
onde o provi nuovi trick ed anche non smettere mai d’inseguire i tuoi sogni e
continua ad inseguire i tuoi obiettivi. Da quel momento in poi il progetto si
sarebbe chiamato ufficialmente “DONT LET GO”. Dopo qualche anno Boujmaa ha
rischiato di morire provando un triplo forward. C’è voluto qualche mese prima
che si riprendesse e nel frattempo noi stavamo cercando di trovare un po’ di
supporto dai nostri sponsor, in modo da poter organizzare le prossime riprese
nelle nuove location. Quando finalmente Boujma si è rimesso in piedi ci siamo
messi a filmare alla grande, sfruttando al meglio il mese intero alle Canarie per
le varie gare di coppa del mondo, per poi andare a in Marocco. Appena anche
Manuel Grafenauer si è unito a noi come nuovo director e cameraman,
eravamo veramente motivati e volevamo riprendere con onde grosse in uno
degli spos locali di cui solo Boujmaa è a conoscenza. Questa volta, sembrava
che la fortuna fosse girata dalla nostra parte. Eravamo davvero contenti con le
condizioni che avevamo trovato e anche le riprese erano andate bene.
L’atmosfera era davvero ottima, sia in acqua che fuori. Dopo poco, però, ecco
che c’è stato un altro intoppo. Dopo qualche giorno dall’essere tornati dal
Marocco, ho ricevuto una mail di Robby in cui mi diceva che si era rotto la
caviglia in Cile. Ancora una volta, ecco che tutta l’organizzazione dei mesi
successivi è cambiata in un batter d’occhio, in quanto Robby sarebbe stato KO
per almeno 6 mesi.
Le cose sono perfino peggiorate qualche settimana dopo la tappa di Coppa del
Mondo a Klitmoller. Dopo un atterraggio pesante mi sono rotto il ginocchio e
anch’io ho raggiunto gli altri in ospedale, diventando convalescente come il mio
amico Swifty. Abbiamo ricominciato a riprendere questa primavera a Maui,
cercando di finire almeno quella sezione. Alcuni ci hanno perfino preso in giro
riguardo all’essere sempre infortunati ed hanno cominciato a dire che il film
portava sfortuna. Niente di vero, ovviamente, ma dopo una settimana, Boujma si
è rotto un piede. Stavamo cominciando a pensare di cambiare il titolo, o magari
di chiedere una sponsorizzazione ad un ospedale. Ogni anno ci toccava sederci
ad un tavolo a fare i conti e ripianificare tutto da zero. Almeno siamo riusciti ad
avere delle buone riprese di Maui e siamo riusciti ad affrontare la situazione
con un sorriso. Ora che siamo più o meno tutti ok, siamo più motivati che mai a
completare il nostro progetto. Se non dovesse succedere più nessun imprevisto
negativo, dovremmo riuscire a finire il tutto verso autunno 2012. Altrimenti, ci
potrebbero volere ancora un paio d’anni, ma in ogni caso non molliamo!
CAMERA CREW, MANUEL GRAFENAUERINTERVISTA A ROBBY NAISH:Quando abbiamo chiesto a Robby Naish di rilasciarci qualche intervista per il
nostro nuovo film, ha accettato senza pensarci due volte. Robby è davvero
super professionale, ed ha fatto ogni singola scena perfetta al primo tentativo.
Già durante l’intervista si vedeva quanta passione pompasse nelle vene di
quest’uomo. Dopo aver finito e spenta la telecamera, Robby ci ha detto:
“Ragazzi, sono davvero contento che ci sia ancora qualcuno così motivato e così
voglioso di promuovere il windsurf. Posso solo immaginare quanta dedizione e
passione ci voglia per superare le difficoltà nel produrre un DVD di windsurf,
specialmente in questo periodo”. Poi ha fissato per terra per un po’, e si è detto
tra se stesso: “È uno sport troppo bello”. Ci ha poi guardato in faccia,
sorridendo, per poi mettersi il trapezio e correre in spiaggia per andare a
testare il materiale da freeride con 12 nodi di vento.
LA CONVIVENZA CON BOUJMAA:Il primo viaggio che ho fatto con Flo è stato nel settembre 2011. Abbiamo preso
un aereo per andare in Marocco a fare una visita a Boujma, surfando un po’ nel
suo home spot Moulay. È stata un’esperienza davvero eccezionale vivere con lui,
conoscere i suoi amici, bere il thè alla menta, mangiando Tagine con le dita, e se
Boujma deve andare in moschea a pregare, il surf non esiste più, neanche se le
onde pompano come mai. Boujma è uno dei ragazzi più pazzi, divertenti ma
anche professionali con cui abbia mai lavorato. Essendo un pazzo, trova spesso
e volentieri il tempo per fare alcuni dei suoi tipici scherzi da burlone, sia in
acqua che fuori. Lavorando con lui ho scoperto cosa significa iniziare a lavorare
con un collega che non conosci nemmeno per poi salutarlo con rammarico a
fine vacanza, sapendo che non rivedrai mai il tuo amico abbastanza presto.
PHOTOSHOOT A MAUI:Quando Flo mi ha detto che mi voleva far andare a Maui assieme a loro per il
progetto non potevo crederci. Ero davvero al settimo cielo. È tutta la vita che
sento storie di questa piccola isola dispersa nell’Oceano Pacifico, ed ora
finalmente avevo un biglietto per volarci e filmare assieme ai ragazzi.
Flo è venuto a prendermi all’aeroporto e dopo mezz’ora in macchina sono
finalmente arrivato su questa spiaggia dove ho visto un ragazzo camminare che
assomigliava proprio a Kai Lenny. Sull’erba lì vicino poi ho visto un altro tipo che
assomigliava a Robby Naish. Erano proprio Kai Lenny e Robby Naish. E la spiaggia
era Ho’okipa. Non era un sogno. Era tutto vero. Il punto in cui tutto è nato. Per
quasi tutte e tre le settimane sono stato o sulla montagnetta a filmare da terra,
oppure in acqua con il mio waterhousing davanti alle rocce di Ho’okipa, o
perfino filmando dall’elicottero. Adoro veramente filmare dall’acqua, perchè sei
proprio nel bel mezzo dell’azione. È un po’ come un film di guerra se in aria c’è
un elicottero, ci sono 20 persone che riprendono da terra ed altrettanti in acqua,
tutti con un unico obiettivo: fare la foto più bella del giorno, e magari anche della
loro carriera. Quello che abbiamo fatto per DLG è stato molto diverso rispetto
agli altri viaggi windsurfistici a cui ho partecipato. Al di fuori dell’azione
mozzafiato, abbiamo anche fatto un sacco di riprese di natura e paesaggi
mozzafiato, ed ho perfino incontrato e filmato alcuni dei miei eroi di giovinezza
come Josh Stone e Robert Theriteau, e sono riuscito ad uscire ad Hookipa da
solo. Lavorare assieme a windsurfer professionisti durante il periodo dei
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photoshooting a Maui non è per niente facile. Ognuno ha i suoi impegni
personali e c’è un sacco di pressione sia per i rider che per i ragazzi dietro
all’obbiettivo. Alla fine del giorno vuoi solo che sia saltata fuori la foto che volevi,
quella che volevano i tuoi sponsor e che rende il tuo lavoro utile. Gli scherzi
come la manovra del giorno appena finisce la batteria o si riempie la memory
card possono diventare vere e proprie tragedie. Questi ragazzi rischiano la loro
salute e il loro materiale per fare il meglio che possono davanti ad un obbiettivo
e quindi non ci si può assolutamente permettere di sbagliare, quindi ero ancora
più concentrato che di solito, specialmente essendo qui a Maui.
LE RIPRESE A MARRAKESCH:Dopo aver passato quasi due settimane assieme a Boujma nei dintorni
d’Essaouira era ora di tornare a casa. Con oltre 500GB di video da guardare in
saccoccia, ho preso un taxi verso Marrakesch, per filmare un po’ di tipico
lifestyle Marocchino. Marrakesch è davvero un posto eccezionale.
ROBBY SWIFT“Invece di chiamarsi “Don’t Let Go” (non mollare), il titolo appropriato del film
avrebbe dovuto essere “Should have let go!” (avresti dovuto mollare). La crew
di questo lungometraggio è stata afflitta dagli infortuni cercando di fare utti gli
ultimi trick più grossi per le riprese, spingendo troppo per la telecamera. Già
dall’inizio, appena Flo ha avuto l’idea di realizzare questo progetto, si è fatto
male alla caviglia durante la tappa di coppa del mondo a Cabo Verde. Flo poi si
è rimesso e Boujma a momenti si ammazza provando il triplo forward qui a
Maui. Durante quell’estate abbiamo fatto delle buone riprese e performance
durante le tappe delle Canarie, stranamente senza infortuni! Appena sono
andato in Cile, però, mi sono rotto la caviglia in maniera veramente brutta e mi
hanno dovuto operare. Sono riuscito ad andare a Klitmoller per la tappa di
coppa del mondo, solo per commentare, ancora in stampelle, giusto per
annunciare alla security in spiaggia che Flo si fosse rotto un ginocchio
all’atterraggio da un backloop gigantesco. Dopo Sylt ci siamo un po’ separati ed
io sono tornato a Maui per fare la mia riabilitazione, mentre Flo faceva la sua in
Germania. Finalmente in aprile siamo riusciti a rientrare in acqua insieme e
siamo riusciti a riprendere bene per un po’ di giorni, poco prima che Boujmaa
si rompesse la caviglia, esattamente come me. Ora siamo tutti in ripresa,
quindi speriamo di essere operativi per quest’estate alle Canarie per cercare di
tirare su il nostro ranking, per poi filmare un bel po’ per la sezione europea del
film. Abbiamo comunque dei video da paura, con manovre eccezionali, e non
vedo davvero l’ora di vedere il risultato finale sullo schermo di un cinema!”.
CAMILLE JUBAN“Più di un anno fa, Flo mi ha illustrato la sua idea di fare un film che esortasse
tutti, rider e non, a non mollare mai. “Dont let go”. Questo non sarà solamente
un altro video con azione da paura in condizioni perfette, è più impostato come
un vero e proprio documentario della vita di un pro-windsurfer, che gira il
mondo tra alti e bassi per inseguire i propri sogni. Spero vi piaccia.”
BOUJMAA GUILLOUL“Questo è il primo vero progetto video in cui sia stato coinvolto così in prima
persona, quello che tutti aspettano e sognano, quello che resterà nella storia del
windsurf, dell’action, che rappresenta il vero lifestyle, emozioni, musica, ed
elementi che permetteranno a questo DVD di fare venire la pelle d’oca per
l’emozione. Tutti questi elementi, ovviamente, in una cornice di condizioni perfette
e manovre da paura, quindi non sarà uno di quei DVD che guardi una volta sola,
ma lo consumerai a furia di rivederlo. È stato davvero difficilissimo per noi
riuscire a trovare un minimo di budget, anche quel minimo necessario per
realizzare il progetto come lo avevamo pensato. Ci muoviamo tutti insieme per il
mondo, col materiale da windsurf e fotografico, limitando al massimo le spese ed
i comfort. Non parliamo poi degli infortuni. Sembra quasi che fossimo maledetti.
Ma alla fine fa tutto parte della storia... Flo ha avuto 3 infortuni dall’inizio delle
riprese, mentre io e Swifty due molto seri a testa. L’idea ci è venuta durante la
piatta al contest di Capo Verde a novembre, dove Flo non ha perso tempo
cominciando a riprendere da subito. Ci siamo poi rivisti a Maui, parlandone più
seriamente e pianificando il tutto meglio, ed ecco che dopo un paio di location di
ripresa stavamo andando alle gare di PWA, per riprendere e gareggiare... Penso
di aver già delle “Session d’oro” sull’HD, e non vedo l’ora di vedere la parte del
Marocco dopo l’editing. Controllate la nostra pagina di facebook per gli ultimi
updates www.facebook.com/DLGWindsurf e stay tuned!”.
Florian Jung by John Carter.
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39 Nazioni a Torbole! Il Circolo Surf Torbole dal 10 al 15 luglio ha organizzato
uno degli eventi più importanti al mondo. Non solo per la questione di evento
mondiale con oltre 160 partecipanti, ma anche perchè rappresenta il
trampolino di lancio per i ragazzi sotto i 20 anni, Youth, e sotto i 18anni, Junior.
Regolamento semplificato dall'utilizzo di 4 vele e 2 tavole, rispetto al PWA dove
sono permesse 6 vele e 3 tavole. Normalmente l’evento è seguitissimo dalle
aziende del settore per la caccia nel scoprire nuovi talenti in questa disciplina.
La categoria Master sta diventando sempre più importante: riservata a chi ha
35 anni compiuti. Una volta era considerata per i vecchietti, ma oggi la vita
degli atleti si è allungata di molto, e forse proprio questa categoria rimane la
più forte sull'acqua. Basta pensare che nel PWA, Dunkerbeck, Albeau, Maynard,
Angulo, Buzianis e molti altri nei top 10 hanno tutti più di 35-40 anni e sono
ancora li a vincere le tappe. Tolti questi nomi importanti che non hanno
interesse nel correre in questi tipi di eventi di categoria, anche perchè non
offrono il montepremi, molti master che hanno partecipato a questa edizione
comprendono ugualmente personaggi attivi nella Coppa del Mondo.
Presenti molti, anzi tantissimi partecipanti italiani naturalmente, tra cui più
squadre giovanili come quella di Francesca Alvisa di Porto Pollo, Della
Compagnia della Vela di Marina di Grosseto, l'Ovosodo Team di tre Ponti, la
squadra Sicula di Lucio Cozzupoli, e il fortissimo team del Circolo Surf Torbole.
Tra i master erano presenti i più forti italiani: Hoffman, Begalli, Rosati, Battista,
Fauster, Cucchi e anche qui molti altri soci local del Circolo Surft Torbole.
5 giorni di gare, ma 3 giorni di vero vento, e che vento! Se siete abituati a
È ANDREA ROSATI A VINCERE IL TITOLO DI CAMPIONE DEL MONDO MASTER SLALOM WINDSURF 2012. LA VITTORIA È ARRIVATADOMENICA 15 LUGLIO A TORBOLE NELL'ULTIMO GIORNO DELLA COMPETIZIONE CHE PER UNA SETTIMANA HA TENUTO COL FIATOSOSPESO IL MONDO DEL WINDSURF. DOPO UN CONTINUO TESTA A TESTA E LA FINALE, COMBATTUTISSIMA, TRA I DUE MASTERCUCCHI E ROSATI VINCITORI ENTRAMBI DI UN TABELLONE NELLE GIORNATE PRECEDENTI, È STATO IL ROMANO ROSATI, GIÀCAMPIONE ITALIANO WAVE 2012, A METTERE A SEGNO IL COLPACCIO! PROCEDIAMO CON ORDINE E VEDIAMO COME È ANDATA.
Ita events
Come ricordarsila sequenzadelle heat...
Un tabellone da 160 atletiper il Circolo Surf Torbole.
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TESTO DI Andrea Cucchi | FOTO DI fotofiore/canon
ANDREA ROSATI,CAMPIONE DEL MONDO SLALOM MASTER
vedere gli slalomari a Torbole con le 9.3, in quei 3 giorni molti dei ragazzi erano
fuori anche con le 7.9. E parliamo di gente di 100kg! Il report “day by day” lo
avete potuto leggere su www.funboardmag.com in collaborazione con
www.circolosurftorbole.com Alla fine dell'evento sono stati corsi 2 slalom per
categoria. Non tantissimi ma abbastanza per coronare i migliori. Date
un’occhiata alle classifiche per scoprire gli ottimi risultati dei nostri atleti
nazionali. Vince la classifica Francesco Scagliola (RRD/Severne) come il più
giovane in acqua a soli 13 anni. Il numeroso squadrone dei Master che vede
Andrea Rosati (RRD/Gaastra) vincere il titolo mondiale master ed il buon
secondo posto di Andrea Cucchi (Patrik/Point-7) a pari punti con il primo, che
però da regolamento mette in vantaggio chi vince l'ultima prova. Robert
Hoffman (RRD/Loft Sails) campione del mondo gran master (categoria sopra i
45anni) e 4° assoluto, e uno sfortunato Marco Begalli (Starboard/Loft Sails) in
seconda posizione dopo aver rotto un albero nelle semifinali. Buona
prestazione del local Bruno Martini (CST, RRD, Neil Pryde) negli youth, e un
ottimo risultato il quarto posto di Gigi Romano (RRD/Point-7); negli junior ottimo
5° posto del giovane atleta del circolo organizzatore Sebaastian Verhagen (CST,
RRD, Neil Pryde ) primo degli italiani nella sua categoria.
ANDREA CUCCHI, VICE CAMPIONE DEL MONDO MASTER“È stato bellissimo vedere 160 iscritti a questo evento che tra accompagnatori,
allenatori e genitori dei più giovani ha portato a Torbole 500 persone per una
settimana. La gestione a terra del Circolo Surf Torbole è stata impeccabile e
penso che tutti noi possiamo ringraziare. È stato solo un peccato che il comune
di Torbole abbia dato poco supporto logistico al Circolo mettendo qualche
difficoltà all'organizzazione. Purtroppo su 3 giorni di vento stupendo, abbiamo
fatto solamente 2 slalom sprecando tantissimo vento e tempo. Parte della colpa
è per l’incapacità professionale di gestire i campi di gara dai comitati di giuria
che assegna la federazione nazionale: hanno pochissima o zero esperienza di
slalom e nel capire le necessità dei partecipanti. Questo ha portato infatti ad
avere sia nella categoria Master e Juniores solo 2 prove rubate per miracolo, e
in tutte e due le categorie 2 atleti a pari punti al primo posto. La stessa IFCA
con i suoi giudici seduti in spiaggia a raccontarsela, invece di essere in acqua a
controllare le gare. Il circolo con il suo Presidente Giovanni Nogler hanno dato
piena disponibilità nel mettere a disposizione più personale e gommoni per
fare anche 2 percorsi per velocizzare le prove e fare bella figura come si
meritavano, ma l'IFCA si è rifiutata perchè ormai per loro, il loro risultato di
70ANDREA CUCCHI,
VICE CAMPIONE DEL MONDOMASTER SLALOM 2012
ROBERT HOFMANN, 4° classificato e primo dei gran master.
Dietro di lui THOMAS FAUSTER che ottiene un prestigioso 3° posto assoluto.
BRUNO MARTINI NON SI RISPARMIA
classe era stato raggiunto. Ringrazio il Circolo Surf Torbole sperando che non
abbiano perso la motivazione visto le difficoltà che hanno dovuto affrontare con
gli enti!”.
ANDREA ROSATI, CAMPIONE DEL MONDO MASTER“Ancora prima di questa gara mi sentivo molto bene e soprattutto veloce. La
mia attrezzatura ha semplicemente lavorato alla perfezione e grazie al trim tra
tavola/vela/pinna potevo coprire un range di vento molto ampio, che mi ha
avvantaggiato! Ho vinto tutte le mie heat singole, e alcune volte con distacchi
notevoli. Anche le mie partenze sono sempre state impeccabili, solo all’ultima
della seconda finale sono partito leggermente in ritardo… ma avevo comunque
un’ottima velocità per recuperare il terreno perduto! Ero molto concentrato e
motivato per ottenere un buon risultato. Prima della seconda finale avevo visto
che il vento era girato di molto e che il primo bordo non era così di lasco, ho
deciso quindi di partire in barca e non dalla boa, che sarebbe stata
sicuramente una scelta sbagliata. Sapevo che se volevo vincere dovevo arrivare
alla prima boa molto vicino ad Andrea Cucchi e superarlo in quel momento. Nel
primo bordo ho cercato di raggiungere la mia massima velocità possibile, poi
alla boa Cucchi ha rallentato e io l’ho passato internamente… il resto è storia!
Voglio ringraziare i miei sponsor: RRD e Gaastra, Boss Fins e il mio allenatore
Giuseppe Pugliese con Vincenzo Pimpinella (fisioterapia), per avermi aiutato a
diventare Campione del Mondo!”.
CIRCOLO SURF TORBOLE, IL PRESIDENTE GIOVANNI NOGLER“Una settimana intensa, vissuta da tutto il circolo in mezzo ad atleti da tutto il
mondo. È per noi un grande stimolo che ha messo a dura prova tutto lo staff
del CST, ma che può e deve regalare la visibilità che Torbole e il Lago di Garda
merita quale spot di caratura mondiale per il windsurf. Tutto è andato
discretamente bene, principalmente quanto concerne l’ospitalità a terra.
Onestamente da migliorare quanto offerto in acqua; la velocità della disciplina
slalom obbliga noi organizzatori ma ancora di più i comitati di regata e di
giuria, a cambiare registro e comprendere la diversità di decisione ed
esecuzione che lo slalom richiede. Siamo però fiduciosi che la Federazione
Italiana e la stessa IFCA sapranno comprendere e adeguarsi nel rispetto di
quegli atleti che hanno reso questo campionato mondiale un evento di grande
prestigio per tutti noi. Arrivederci a presto al Circolo Surf Torbole”.
CLASSIFICA - SLALOM JUNIOR, YOUTH & MASTERS WORLD CHAMPIONSHIPS 2012 (Classifiche complete su www.funboardmag.com e www.circolosurftorbole.com)
MASTER BOARD SAIL S1 S2 S3 D1 TOT.
1 ITA 0 Rosati, Andrea RRD Gaastra Master 2 0,7 2,7
2 ITA 1 Cucchi, Andrea Patrick Point-7 Master 0,7 2 2,7
3 ITA 106 Fauster, Thomas Starbaord NS Master 4 3 7
YOUTH BOARD SAIL S1 S2 S3 D1 TOT.
1 FRA 23 Jacquier, Benoit RRD Loft Sails Male 2 0,7 5,5 5,5 2,7
2 NED 69 Vonk, Jordy P. Diethelm Loft Sails Male 0,7 2 5,5 5,5 2,7
3 POL 013 Piasecki, Jacek Starboard Neil Pryde Male 3 4 5,5 5,5 7
JUNIOR BOARD SAIL S1 S2 S3 D1 TOT.
1 ARU 4 Westera, Ethan Slalom Loft Sails U17 0,7 0,7 1,4
2 NED 262 Swijnenburg, Coen JP Australia Neil Pryde U17 2 3 5
3 FRA 32 Jacquier, Simon RRD Loft Sails U17 4 2 6
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YOUTH A TUTTA VELOCITÀ
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DAY 1, SABATO 7 LUGLIO: Come da tradizione ore 11:00 ufficializzazione e
skipper’s meeting in Conca al Shaka Surf Center sotto la tenda Quiksilver
allestita appositamente per l’evento. Sono davvero tanti i rider, e soprattutto
giovani, che sono arrivati da ogni parte d’Italia per questa sesta edizione della
Shaka Bump&Jump di Torbole sul Garda, evento promosso e fortemente voluto
da Mike Slijk e dal suo Shaka staff. Il programma è semplice e collaudato, ed
anche quest’anno prevede due session di salti per due ore ciascuna, una il
sabato e l’altra la domenica, super cene offerte dall’organizzazione, party serale
al Wind’s Bar e serata conclusiva con premiazione da Villa Cian, ma soprattutto
tanto divertimento! Con l’attuale carenza di gare Freestyle, l’unica in
programma è il Campionato Assoluto Italiano di settembre a Coluccia, questi
eventi sono importanti per poter rincontrare i propri amici “freestyler” che si
allenano in giro per l’Italia ed anche per assaggiare lo stato di forma dei propri
“avversari” in vista della prossima gara. Anche quest’anno Mike è riuscito a
LA SHAKA BUMP&JUMP ARRIVA ALLA SUA SESTA EDIZIONE! 36 I RIDER CHE SONO ARRIVATI DA TUTTA ITALIA SUL LAGO DI GARDA PER SFIDARSI SULLE ONDE DELMOTOSCAFO CERCANDO DI CHIUDERE LA LORO MIGLIORE MANOVRA. VEDIAMO QUEST’ANNO COME È ANDATA!
Ita events
Mattia Fabrizi e sullo sfondo “il Brugna” in volo d’angelo!
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TESTO DI Fabio Calò | FOTO DI fotofiore/canon
richiamare per i due giorni gardesani quasi tutti i più forti freestyler italiani,
con anche la presenza di Robert Hofmann nella doppia veste di partecipante e
speaker. Le regole sono altrettanto semplici: prima di tutto divertirsi il più
possibile evitando di saltarsi addosso. La barca effettuerà dei passaggi continui
avanti e indietro per circa due ore nelle quali i rider dovranno effettuare le loro
evoluzioni utilizzando la scia/onda del motoscafo. I salti verranno valutati in base
a tre criteri di giudizio: altezza, stile e diversità. Ore 13:00, puntuale come un
orologio Svizzero la barca lascia il piccolo porto di Torbole con a bordo gli
spettatori (più sono e più l’onda sarà alta), i giudici, i fotografi ed i cameramen.
Purtroppo l’Ora non riesce a distendersi a dovere, bloccata da qualche nuvola
sulle montagne a Nord, ed il vento leggero non permette ai rider di esprimersi
Shaka rider 2012!
Emma e Fede.
74
al meglio. Dopo quasi due ore la prima session di salti finisce e si ritorna tutti in
Conca per un po’ di relax. Come per beffa verso le 16:00 il vento finalmente si
distende e rinforza. I più volenterosi ritornano in acqua per una session di
freestyle. Ore 18:30, aperitivo al Shaka Shop, dove i rider hanno iniziato a
“carburare”, per poi spostarsi tutti insieme al ristorante la Colombera di Riva
del Garda. Finita la cena, in cui certamente il vino non è mancato, appuntamento
al Wind’s Bar di Torbole per il party! Questa è una storia già vista dove i jumper
si sono mescolati alla fauna locale per una pazza serata, accompagnata dalla
musica di DJ Gabry e dai cocktail di Marco, specialmente dall’energy drink by
Wind’s Bar con Vodka. Quello che è successo dopo lo potete vedere nella galleria
fotografica della Shaka Bump&Jump su www.funboardmag.com.
DAY 2, DOMENICA 8 LUGLIO: Con fatica, dopo la festa della notte, i rider
ricompaiono in spiaggia ed iniziano ad armare le loro vele fiduciosi delle buone
previsioni e delle prime raffiche di Ora già dal mattino presto. Ancora una volta
alle 13:00 è partita la barca da Torbole con ancora più pubblico sopra e, come se
non bastasse, un’altra barca si è aggiunta in modo da accontentare tutti coloro
che avevano comprato il biglietto per vedere le più pazze evoluzioni del Garda.
Sfortunatamente ancora una volta il vento è stato capriccioso e le raffiche da
Sud non sono mai riuscite a distendersi a dovere. I rider hanno comunque dato
tutto quello che potevano per planare e provare le loro evoluzioni. Ovviamente
con una diversa situazione di vento i valori in campo sarebbero stati altri, ma le
gare sono così e quindi il merito va a chi ha saputo trarre il meglio da queste
condizioni decisamente marginali. Addirittura Robert Hofmann per poter planare
è entrato in acqua con lo slalom e la 7.1… e qualche Forward è riuscito a farlo!
Archiviata la gara e dopo il doveroso relax offerto da una Conca in splendida
forma, di nuovo tutti a cena da Villa Cian per una pizza offerta dall’organizzazione
e poi la tanto attesa premiazione con proiezione delle foto sul maxi schermo.
Matteo Todeschi Nicolas Slijk
Marco Vinante in Ponch eFilippo Bestetti in Willy Skipper.
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RISULTATI SHAKA BUMP&JUMP 20121 Mattia Fabrizi (Fanatic/North Sails)
2 Filippo Bestetti (RRD/RRD)
3 Marco Vinante (F2/Hot Sails)
4 Nicolas Slijk (Naish)
5 Fabio Caló (Starboard/Neil Pryde/Maverx)
6 Roberto Pompermaier (Point-7)
7 Matteo Todeschi (F2/Hot Sails)
8 Michi Rossmeier (F2/Gaastra)
9 Claudio Marzeddu (Fanatic/North Sails)
1 Juniores: Daniel Slijk (Naish)
1 Master: Robert Hofmann (99/Loft Sails)
SPONSOR: Quiksilver • Naish • Shaka Surf Center • Hotel Santoni • Residence Torbole
La barca con gli spettatori!
Waiting for the action.
Lato A o lato B?
Let’s hard your summer!
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Una settimana con Steven Van Broeckhoven non capita tutti i giorni e 12
fortunati ragazzini, rigorosamente under 18, hanno sfruttato al meglio questa
occasione. Il Campione del Mondo Freestyle è arrivato al Lago di Garda per la
sua prima volta, ad attenderlo lunedì mattina il gruppo dei Young Guns, lo staff
di Shaka e quelli che sarebbero stati gli altri istruttori per questo stage: Steve
Chismar (responsabile della rubrica SUP per la rivista Surf Magazine) e il vostro
caporedattore che per una settimana si è dovuto dividere tra rivista, camp e
Pozo… Tutte le giornate sono state scandite da lezioni di teoria a terra, momenti
di aggregazione e di scambio di consigli, giochi (ho perso il numero dei tuffi che
abbiamo fatto), e soprattutto da tante ore passate in acqua. Dopo una prima
giornata in cui l’Ora si è fatta attendere più del dovuto si è deciso di portare
ogni mattina tutti i ragazzini a Malcesine e loro non vedevano l’ora di fare
questa esperienza! Ancora più della possibilità di trovare vento erano eccitati
all’idea di alzarsi al mattino presto e di andare a Malcesine, proprio come i
“grandi”. Ma questa volta la fortuna è stata dalla nostra parte e tutte le mattina
dei 5 giorni di stage Malcesine, con il suo Peler, ha regalato delle giornate
indimenticabili dove, tra le dimostrazioni in acqua del Campione Steven e le
tante ore di lezione, tutti i ragazzi hanno potuto migliorare il loro livello. C’era
chi come Davide, 12 anni, il più piccolo e mascotte del gruppo, provava a
domare le forti raffiche di Malcesine riuscendo a planare a tutta velocità, chi
come Paul, austriaco di 16 anni, che chiudeva con disinvoltura Flaka e Flaka
Diablo. Oppure Enrico che è riuscito a fare i suoi primi Forward, anche se un po’
a modo suo nonostante le lezioni di teoria in cui si spiegava il metodo giusto… O
suo fratello Andrea e Davide “big” che provavano la Vulcan centinaia di volte al
giorno. Un gruppo di 12 fantastici ragazzi che hanno dato tutto quello che
potevano per imparare le manovre tanto sognate e che comunque hanno potuto
ammirare un Campione del calibro di Steven eseguire a pochi metri da loro le
evoluzioni che forse un giorno saranno in grado di fare. Dopo la session
mattutina di Malcesine si ritornava in Conca per il pranzo, per poi proseguire
con altra teoria e l’analisi dei video della giornata in cui i giovani rider potevano
rivedere i loro errori e capire dove migliorare. Addirittura qualche pomeriggio
siamo anche usciti con l’Ora facendo così la doppia session come da migliore
tradizione al Lago di Garda. Un applauso va a Davide “piccolo” che si metteva la
muta al mattino alle 10 e la toglieva, forse, alla sera alle 18 e che ad ogni refolo
di vento si buttava in acqua… che grinta! L’ultimo giorno del camp, venerdì 6
luglio, era prevista la gara di fine corso dove i ragazzi avrebbero dovuto
dimostrare cosa avevano imparato nei giorni precedenti. Ore 10.00,
appuntamento in Conca, ma fin da subito si capisce che ancora una volta si
doveva andare a Malcesine. Quindi, dopo aver caricato macchine e furgoni, tutta
la crew del Young Gun Camp si è trasferita a Malcesine dove questa volta ad
attenderli c’erano oltre 25 nodi di Peler e chop formato da mezzo metro. La
gara, per la sicurezza dei bambini, è stata quindi messa in stand by e sono
NELLA SETTIMANA DAL 2 AL 6 LUGLIO, SEMPRE AL SHAKA SURF CENTER, È STATO DI SCENA IL YOUNG GUN CAMP PROMOSSO DA JP/NEIL PRYDE CON LA STRAORDINARIAPARTECIPAZIONE DEL CAMPIONE DEL MONDO FREESTYLE, STEVEN VAN BROECKHOVEN. IN PALIO UNA FANTASTICA TAVOLA JP E 3 WILD CARD PER LA SHAKA BUMP&JUMP.
Ita events
Young Gun Camp Torbole 2012.
Light wind session.Lezioni di teoria con Steven.Steven e Mike.
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TESTO DI Fabio Calò | FOTO DI Michael Reusse fotodesign
andati in acqua gli istruttori per offrire al pubblico presente uno spettacolo
come rare volte si vede sul Lago. Session di Forward, Back Loop e Push Loop,
poi Steven mette la quinta e inizia una session in solitaria dove tutti gli occhi in
spiaggia erano puntati su di lui, e non ha di certo tradito le aspettative. Con la
sua Wizard 4.5 ha fatto vedere cosa un Campione del Mondo è in grado di fare
anche nelle difficili condizioni di Malcesine (come lui stesso ha ammesso…):
Shaka, Flaka, Kulo ad altezze mai viste prima e Kono sono solo alcune delle
manovre da capogiro di questo atletico ragazzo belga. Appena è calato
leggermente il vento i kids, divisi in due gruppi, sono scesi in acqua per due
batterie da 15 minuti dove i migliori 3 sarebbero passati in finale. Oltre alla
manovra veniva valutato anche il miglioramento effettuato nell’arco della
settimana. Il favorito Paul non ha tradito le aspettative, ma anche Sebastian e
Davide “big” non sono stati da meno. Archiviata la gara tutti ancora in acqua
per sfruttare al massimo la straordinaria giornata di Peler per poi tornare in
Conca e prepararsi alla premiazione. Alle ore 18:00 al Shaka Shop è iniziata la
cerimonia di chiusura di questo Young Gun Camp. Tutti i ragazzini hanno
ricevuto un premio e il poster autografato da Steven, mentre per i primi tre
classificati c’era in palio la tanto ambita wild card per partecipare alla Shaka
Bump&Jump del giorno dopo e per il primo in classifica, invece, una tavola JP
messa in palio da JP International. Il podio è stato quindi formato da Davide
“big” (III classificato), Sebastian (II classificato) e dal vincitore Paul.
Sul simulatore al Shaka Surf Center.
Davide, il più piccolo.
Tutti a Malcesine al mattino alle 6!!!
La Vulcan di Sebastian.
Paul, il vincitore della gara di fine corso.
Mr. Steven Van Broeckhoven.
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Ita events
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TESTO DI Maurizio Bufalini | INTERVISTA DI Fabio Calò | FOTO DI fotofiore/canon
16, 17 GIUGNO 2012 REGATA NAZIONALE TORBOLEREGATA D’ALTRI TEMPI IL 16 E 17 GIUGNO A TORBOLE! L’ULTIMA TAPPA DEL CIRCUITO NAZIONALE WINDSURFER, CHE HAVISTO LA CLASSE GIÀ OSPITE IN LOCALITÀ BELLISSIME E DI GRANDE TRADIZIONE COME ANZIO, CAGLIARI E PALERMO,SI È TENUTA NEL TEMPIO DEL WINDSURF: TORBOLE SUL LAGO DI GARDA.
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Organizzazione scientifica del Circolo Surf Torbole
che ha ospitato la manifestazione con una qualità
che testimonia l’esperienza illimitata che pochi altri
possono vantare. 20 iscritti alla regata provenienti
dal centro Italia, dall’Adriatico, dalla Sicilia, dalla
Lombardia, dal Veneto, da Caldaro. Alle 13.00
puntuale come un esattore delle tasse l’Ora
comincia a soffiare e la giuria inizia le procedure di
partenza con 16/18 nodi di vento. Le tre prove,
fisicamente impegnative per via del vento e
dell’onda, vengono stravinte da Edoardo Thermes,
che è stato impegnato solo nella prima prova da un
concentratissimo Ezio Ferin, mentre nelle altre due
ha fatto il vuoto. Al secondo posto, primo dei
pesanti, un regolare Stefano Bonanome che
contiene il distacco con 2 terzi ed 1 secondo.
Nella seconda giornata di regate altre 2 prove con
condizioni di vento equivalenti. La prima prova viene
vinta da Valdivieso su Baglione che, pur mancando
da parecchio dalle regate Windsurfer, ha
confermato che la classe non è acqua. Nell’ultima
prova riesce a mettere il sigillo Bonanome,
ribadendo una supremazia che quest’anno lo ha
visto sempre avanti in tutte le regate della stagione.
Da notare anche la presenza nelle prime posizioni
dell’idolo locale Vasco Renna che, con la conoscenza
del posto e la tavola nuova, ha sfoderato prestazioni
di ottimo livello. Due cose hanno colpito delle regate
effettuate: ad ogni boa si formavano ingaggi di
minimo 3 concorrenti, segno di bassi distacchi e
buon livellamento degli atleti; la regata si svolgeva in
direzione nord - sud (bolina - poppa), mentre gli altri
1000 windsurfisti (alla faccia dello sport morto!)
andavano in direzione est - ovest (traverso), per cui
ogni momento c’era il rischio di frontale tra tavole
contromano! La sera, nella tradizione Windsurfer
50% competition e 50% fun, cena brasiliana a base
di moijito e churrasco sulla terrazza del circolo con
vista mozzafiato sul lago tranquillo. Bellissima la
81
premiazione nella quale al posto delle coppe sono
stati dati cesti enormi con ogni ben di dio che hanno
riempito bagagliai e dispense dei fortunati vincitori.
Facciamo ora due chiacchiere con Maurizio Bufalini,
segretario della classe Windsurfer, per capire un po’
meglio questa particolare disciplina.
Quando e perchè è nata la classe Windsurfer
(in chiave moderna)?
L'attività della classe non si è mai veramente
fermata, infatti tutti gli anni si è tenuto un
campionato nazionale a Porto Recanati. Da tre anni
a questa parte però l'attività è ricominciata in
maniera più massiccia, applicando una formula
nuova nel genere e per la quale è la classe che
mette a disposizione un certo numero di
Windsurfer completi per chi non ne dispone, in
questo modo per fare la regata basta presentarsi
sul posto con mutino e trapezio. Lo scorso anno i
partecipanti alle regate della classe sono stati circa
180, nel 2012 siamo già a quota 110 prima degli
italiani del 15 e 16 settembre. Il calendario di
quest'anno è molto fitto! Ad oggi sono state
disputate 13 regate: campionato invernale con 3
prove ad Anzio (gennaio, febbraio e marzo), 3
nazionali (Cagliari, Palermo e Torbole), campionato
a squadre a Bracciano e zonali in Trentino, Lazio,
Toscana e Marche. Sono ancora da disputare e già
previsti in calendario il campionato italiano (Ostia
15 e 16 settembre) dal mitico Fabio Balini ed 8
zonali (2 in Toscana, 4 nelle Marche e 2 nel Lazio).
Attrezzature utilizzate?
Il Windsurfer è sostanzialmente lo stesso dal 1975
(salvo piccole modifiche alla scassa deriva, al track
ed alla vela fatte all'inizio degli anni '80). Da 3 anni
la classe fa arrivare circa 20 Windsurfer l'anno
dall'Australia, dove vengono regolarmente prodotti e
dove la classe australiana è sempre rimasta attiva,
82
e che vengono messi a disposizione dei tesserati
della classe per le regate. Inoltre, molti atleti
utilizzano le loro vecchie tavole prendendo i rig
nuovi perchè non c'è nessuna differenza con le
nuove.
Immagino che non siano dei Young Guns a
partecipare a queste gare. Che tipo di surfista
partecipa alla classe Windsurfer?
Età media tra i 35 e i 55 anni. Poi ci sono vecchi e
bambini. La classe Windsurfer è caratterizzata da
50% competizione e 50% divertimento. Il profilo del
nostro regatante è quello di chi vuole fare
competizione seria e tecnica (il Windsurfer fa
regata classica, con boline tecniche e poppa, come
alle Olimpiadi e come nella vela), nella quale si può
vincere senza avere un fisico da culturista (la vela è
da 5.7 mq) e dove il clima, prima e dopo la gara, è
divertente e rilassato. Nelle nazionali e all'italiano,
che durano 2 giorni, è sempre prevista cena con
atleti, parenti ed amici. Quest'anno abbiamo
sperimentato una formula interessante (che
verificheremo a fine anno): fare le regate sullo
stesso campo di regata della Techno 293. Abbiamo
visto che mettere le regate insieme aumenta il
numero complessivo dei regatanti, portando
padri/madri e figli nello stesso posto, dove ognuno
fa la sua regata. I percorsi sono gli stessi e le
velocità equivalenti. Tra l'altro aumenta la
dimensione e la visibilità degli eventi (ad Anzio ad
aprile è stato segnato il record di partecipanti ad
un evento di windsurf dopo il 2000 con 143 tavole in
acqua - ws, t293 e rs-x). Per questo motivo sono
tanti anche i ragazzi che, avendo familiarità con la
tavola, vengono a fare le nostre regate ed in
particolare quelli che, finito il t293 (16 anni), non
passano alla classe olimpica e non vogliono fare
slalom o formula (anche per questioni economiche,
dato l'alto costo di accesso a quelle classi).
Siete quindi organizzati in una Classe, come
funziona?
La classe è riconosciuta dalla FIV, la prima di
windsurf, dal 1980 circa. Ha un presidente (Carlo
Dalla Vedova), un segretario (io), dei consiglieri, un
sito (www.windsurferclass.com) ed un gruppo su
fb (la Classe Windsurfer).
Come si svolge una regata Windsurfer?
Percorso classico bolina, poppa, bolina, poppa,
arrivo, durata circa 30 minuti, 2 o 3 prove al giorno.
Regata con ogni condizione (da 2 a 40 nodi).
Vi allenate o uscite con il Windsurfer solo in gara?
Il Windsurfer è molto versatile, la classica tavola da
spiaggia che si usa per fare la passeggiata per
mare, come sup ecc. Qualcuno ci gioca, i più
aggressivi si allenano pure, ma lo spirito dei nostri
associati è piuttosto quello di divertirsi.
Non avete mai pensato di riproporre il freestyle
sul Windsurfer come si faceva una volta?
Se avremo tempo forse all'italiano di Ostia lo
riproporremo.
Vuoi aggiungere qualche cosa?
La Classe crede nella monotipia, come si è
affermata in molte classi di vela (Melges, J24, Laser
ecc.) organizzando le regate con tavole tutte uguali
con costi contenuti. La tavola nuova completa costa
meno di ¤ 1.500; è di facile trasporto ed il
montaggio dell’attrezzatura richiede 10 minuti.
CALENDARIO DELLE PROSSIME REGATE• 5 agosto Marina Julia zonale
• 18/19 agosto Torbole zonale
• 23 agosto Zonale WC Fano
• 15/16 settembre 2012 campionato nazionale
Ostia Shilling Nauticlub
• 22/23 settembre Roma Event One Maccarese Rambla
REBELCROSS WAVE63/68/75/83/91
RIDECLASSIC FREERIDE135/145/160/185
RAVETWINSER WAVE70/77/84
RIDE SCHOOLENTRY / SCHOOL160/185/215
BARRACUDAQUAD WAVE72/77/84/92/100
MISSILESPEED43/48/52
RODEOFREESTYLE80/90/96/102/107
SPUTNIKFREERACE58/63/69/77/82/85
VIBEFREESTYLE WAVE84/94/104
SX SILBERPFEILSLALOM LTD58/63/69/77/82/85
VEGASFREERIDE96/106/116/126/136/146
Z1FORMULA LTD
VEGAS LTDADVANCED FREERIDE96/106/116/126/136/146
Z1Z1
È UN MARCHIO DISTRIBUITO DA [email protected]
Faq Sommario
DI Mattia Pedrani
Avete visto il video della nuova manovra inventata dal nostro freestyle
teacher su funboardmag.com? Bene, procediamo con ordine e cerchiamo
di capire come fare il primo dei due movimenti per questa new move.
FREESTYLE PAG. 86
DI Gigi Madeddu
Il forte local di Sa Barra ci spiega alcune cose fondamentali da sapere
per tutti quelli che stanno pensando di approcciarsi al freestyle e
vogliono farlo nel modo giusto, senza perdite di tempo e in sicurezza.
DIDATTICA PAG. 88
84
Distributore Italiano: Pandora srl - [email protected]
Faq Freestyle
86
IL WILLY SKIPPER È UNO DEI PADRI FONDATORI DELLA DISCIPLINA DEL FREESTYLE, E, DA BUON ANTENATO PALEZOICO,
ORMAI VIENE AMPIAMENTE TRASCURATO ED È CADUTO NEL DIMENTICATOIO, OSCURATO DALLE NUOVE ED ESTREME
MANOVRE NEW SCHOOL. QUESTO TRICK BASILARE DELLʼOLD SCHOOL, PERÒ, CON LE GIUSTE VARIAZIONI, PUÒ
COMUNQUE ESSERE UTILE IN ALCUNE SITUAZIONI, COME PER ESEMPIO QUANDO TI SI ROMPE LA STRAP POSTERIORE
DURANTE UNA BATTERIA DI COPPA DEL MONDO. A QUEL PUNTO HAI SOLO 2 ALTERNATIVE: USCIRE DALLʼACQUA CON LA
CODA TRA LE GAMBE SENZA PIÙ FARE UNA MANOVRA, O COMINCIARE A FARE TUTTE LE POSSIBILI VARIAZIONI DI WILLY
SKIPPER, LʼUNICO TRICK IN CUI LA STRAP POSTERIORE NON SIA VITALE. ALLA FINE IL RISULTATO È STATO LO STESSO,
CIOÈ SONO STATO BRUTALMENTE ELIMINATO… MA ALMENO HO CHIUSO ANCHE UN CLEW FIRST WILLY SKIPPER IN
BATTERIA, CHE NON PENSO SIA MAI STATO FATTO IN UNA GARA DI COPPA DEL MONDO. COME SI SUOL DIRE, LA
NECESSITÀ È LA MADRE DELLʼINVENZIONE… (NE RIPARLEREMO SPECIALMENTE SUL PROSSIMO NUMERO!).
HOW TO DO
Vai al traverso a tutta velocità, con buona potenza nella vela ma
preferibilmente non sovrainvelati. Per questo trick, specialmente le prime
volte, è necessario aver ben presente il willy skipper normale, e
specialmente la tecnica di atterraggio in modo da non piantare i talloni
nel deck, ma atterrare sulle punte per attutire l’impatto.
Poggia leggermente ed esegui lo stesso movimento di una duck jybe,
girando la vela bugna avanti. Una volta che la vela ha ripreso potenza,
con le mani belle larghe sul boma, continua ad andare al traverso-lasco e
togli il piede posteriore dalla strap, piazzandolo appena dietro ad essa,
sulla poppa. Appena individui un ripido choppino leggermente sottovento,
tira col braccio posteriore e fletti sulle ginocchia per far staccare la
tavola, spingendo con forza sul piede posteriore piazzato proprio sulla
poppa. Appena la prua è fuori dall’acqua, bisogna fare lo stesso
movimento di un normale Willy Skipper, ossia scalciare la tavola
sottovento, facendola ruotare in aria di 180 gradi per riatterrare poi sulla
prua e slashare pinna in avanti. Tieni la gamba anteriore piegata, in
modo che la tavola abbia abbastanza spazio per completare la rotazione
aerea, dandoti anche più tempo d’anticipare l’atterraggio,
ammorbidendolo. È davvero fondamentale cercare di restare nel
baricentro della rotazione, tenendo il busto ed il peso molto vicino al rig,
appendendosi nel boma per ammortizzare l’impatto, altrimenti la tavola
ne risentirà pesantemente. Una volta che la bugna sventa, innescherà
automaticamente il resto della rotazione che ricorda in tutto e per tutto
un willy skipper 540. Ti ritrovi infatti coi piedi fuori dalle strap, che slashi
sottovento pinna in avanti. Ora non ti resta che sbilanciarti leggermente
in avanti e infilare l’albero nel vento per poi ritrovarti sottovento e
completare il trick come una normale backwind jybe.
Sostanzialmente questo trick è una Puneta bugna in avanti ma con i piedi
fuori dalle strap, ed è anche un ottimo esercizio per il mio nuovo trick
che presenterò nel prossimo numero.
Occhio alle caviglie!
TESTO DI Mattia Pedrani | FOTO DI Valerio Pedrani | RIDER Mattia Pedrani | LOCATION Pier Windsurf, Lago di Garda
Freestyler e waver dalle indiscusse capacità tecniche, i suoi video lo dimostrano chiaramente.
Campione Italiano Freestyle 2008 e appassionato di Rap, le sue canzoni fanno da colonna sonora
ai sui cliccatissimi video. Trasferitosi al Lago di Garda ormai da alcuni anni è un assiduo
frequentatore di Malcesine e del Pier, anche quando le temperature sarebbero più appropriate
ad uscite sulla neve con lo snowboard. I suoi sponsor sono: Starboard, Simmer Sails, AL360,
Scorpion Bay, PierWindsurf, Windcatcher, Circolo Surf Torbole, Residence VerdeBlu.
MATTIA PEDRANI I-00
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Foto 1: Dopo aver girato la vela bugna in avanti e tolto il piede posteriore,
piazzandolo dietro alla strap posteriore, tira col braccio posteriore e spingi
sulla gamba posteriore per far staccare la tavola. Tieni il fisico leggermente
verso poppa e fletti le ginocchia.
Foto 2-3: Rannicchia la gamba anteriore in modo che la tavola stacchi
dall’acqua, lasciando abbastanza spazio per la rotazione aerea. Scalcia la tavola
sottovento con la gamba posteriore, spingendola con le punte.
Foto 4: In questa foto succedono un sacco di cose importanti. Innanzitutto, c’è il
cambio di piedi. Il piede posteriore, infatti, dopo aver scalciato la tavola, dovrà
atterrare a prua, possibilmente davanti al piede d’albero, in modo da
distribuire meglio il peso ed attutire l’atterraggio. L’ex piede anteriore non fa
altro che uscire dalla strap, da solo, e riatterrerà sui pads nella zona tra le
straps, con la solo differenza che ora è il piede posteriore.
Entrambi i gomiti sono piegati in quanto è fondamentale che il fisico resti il più
vicino possibile al rig, sia per la rotazione che per l’atterraggio.
Foto 5: Questo è il punto d’impatto, ed è davvero fondamentale assorbire il
colpo con le ginocchia, abbassandosi anche parecchio ed appendendosi nel
boma…altrimenti la tavola si trasfomerà in un colabrodo in men che non si dica.
La bugna inoltre sta passando nel vento, e ti tirerà poi nel resto della rotazione
slashata per completare il trick.
Foto 6-8: Gira testa e spalle sopravento, appoggiandoti sul piede anteriore
davanti al piede d’albero e lasciando che la tavola slashi sottovento
liberamente. Tieni il braccio anteriore piegato ed infila l’albero nel vento, per
ritrovarti poi sottovento alle vela ed innescare l’ultima fase della rotazione.
Foto 9-11: Continua a guardare sottovento nel senso di rotazione e completa la
fase finale come se fosse una normale backwind jybe.
DRITTE ED ERRORI
La difficoltà maggiore è riuscire ad avere abbastanza spinta per riuscire a
staccare e completare la fase aerea senza intoppi e scalciare la tavola in
maniera pulita anche con la vela in potenza bugna in avanti. Ricorda
assolutamente di flettere le ginocchia all’atterraggio per attutire l’impatto.
TESTO DI Luigi Madeddu Faq Freestyle Didattica
Avere una posizione corretta delle mani sul boma prima di eseguire una
manovra, o spostandole durante l'esecuzione della stessa, fa si che tutto venga
più facile e sicuramente con più stile. Trick diversi hanno posizioni simili delle
mani ed è così facendo che arriveremo più facilmente ad individuarle.
Partiamo da una posizione centrale di navigazione con mani ai due lati delle
cime del trapezio. Siamo in planata, entrambi i piedi sono nelle strap e inizio a
pensare a che trick eseguire. Decisa la manovra posiziono le mani sul boma.
Se decido di eseguire uno spock avanzerò la mano dell'albero vicino alla
maniglia che mi permetterà di stare più vicino all'albero e arretrerò la mano di
bugna. Per la flaka arretrerò la mano di bugna e metterò vicino alle cime del
trapezio la mano dell'albero. Questo mi permetterà durante lo stacco di
avanzare l'albero il più possibile. Una manovra invece dove cambio posizione
sul boma durante il trick è lo spock clew first. Una volta bugna avanti, con la
mano della vela che stavolta è la mano di prua (essendo la vela al contrario),
per facilitare la rotazione avvicinerò in aria la mano della vela alle cime del
trapezio. In questo modo la vela mi porterà all'intero della rotazione e faciliterà
la stessa. Discorso molto simile per le manovre in switch. Cambiando la
posizione dei piedi, non cambierà il concetto di adattare la nostra posizione
delle mani sul boma a seconda della manovra che vogliamo eseguire. Per move
come eslider, chachoo switch e funnel partirò da una posizione arretrata della
mano della vela e metterò la mano dell'albero vicino alle cime del trapezio. Per
manovre come la puneta opterò invece per una posizione più avanzata della
mano dell'albero. Se voglio eseguire una puneta clew first, mi comporterò
esattamente come lo spock clew first. Posizionate le mani correttamente prima
della manovra, avvicinate la mano della vela durante la fase aerea facendola
scorrere sul boma verso le cime del trapezio. Questo darà alla bugna la
possibilità di farci entrare nella rotazione.
La cosa più facile da fare per capire la posizione delle mani sul boma è
guardare video o sequenze fotografiche. In questo modo capirete con
semplicità che posizione dovete avere per eseguire la vostra manovra. Curare
questi piccoli particolari abbrevierà sicuramente i tempi di apprendimento dei
trick e migliorerà il vostro stile nelle manovre che già sapete eseguire.
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IL BOMA STA AL FREESTYLER COME I TASTI DEL PIANOFORTE STANNO AL PIANISTA. PER FARE LE
NOTE CHE COMPONGONO LE SINFONIE UN PIANISTA HA BISOGNO DI MUOVERE LE MANI SULLA
TASTIERA A SECONDA DI CIÒ CHE DEVE COMUNICARE ATTRAVERSO LA MUSICA. NOI MUOVIAMO LE
MANI SUL BOMA A SECONDA DELLA MANOVRA CHE DECIDIAMO DI FARE.
È un freestyler incallito, quasi maniacale nello studio delle manovre. Sempre tra i primi in Italia in
tutte le competizioni, nel sud della Sardegna è divenuto ormai un guru.
Il suo spot, Sa Barra, offre condizioni perfette per la disciplina più tecnica del windsurf. La sua
passione sfrenata per questo sport lo ha portato ad aprirsi una scuola, il Windsurf Club Sa Barra,
per fare del suo sogno la sua vita.
I suoi sponsor sono North Sails, Fanatic, Gas Fins, Arbeke, Fausat.it e www.windsurf-santantioco.com
LUIGI MADEDDU - SAR 3
Gigi in azione nel suo home spot a Sa Barra e con i nuovi materiali Fanatic/North Sails 2013.
“CAVOLO, AVRESTI DOVUTO ESSERCI SETTIMANA
SCORSA...!”. ABBIAMO SENTITO QUESTA FRASE UN
BEL POʼ DI VOLTE DURANTE IL NOSTRO VIAGGIO IN
IRLANDA NORDOCCIDENTALE. QUESTA È UNA
PICCOLA VARIAZIONE DELLA PIÙ RINOMATA: “AVRESTI
DOVUTO ESSERCI IERI!”…
Quasi sicuramente, le condizioni o sono state o saranno meglio di quando
sei in spiaggia anche tu. Tutti ci siamo sentiti dire questa frase più di una
volta, e sembra che le leggi di Murphy diventino reali proprio quando
abbiamo più bisogno di vento, per non parlare poi dei waiting period delle
gare. È un po’ come dire che l’erba del vicino è sempre più verde, o che le
onde sono più grosse o più pulite nella spiaggia successiva, a qualche km
da quella in cui ti trovi tu.
A proposito di onde pulite ed erba verde, un posto rinomato per questo è
l’Irlanda, anche conosciuta come l’isola Verde. Ci siamo venuti per la prima
volta nel 2006, per controllare le condizioni alla famosa Brandon Bay, dove
abbiamo davvero trovato condizioni eccezionali, assieme ad un caloroso
benvenuto da parte dei local irlandesi. Ci sono però un sacco di altri spot al
di fuori della Dingle Penisula nella zona sudoccidentale del paese.
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TESTO E FOTO DI Chris Hafer
La zona nordoccidentale dell’Irlanda è sempre stata più considerata ed è
più rinomata tra i surfisti da onda, in quanto ci sono tantissimi point break
sparsi lungo le coste frastagliate. Da quello che abbiamo sentito da altri
windsurfisti che sono andati in avanscoperta nella zona, i posti sono
piuttosto remoti, ma le condizioni erano davvero ottime e quindi abbiamo
deciso di cominciare a contattare alcuni local in zona.
Essendo le coste praticamente a strapiombo sul mare, ci sono un’infinità di
spot nascosti, che solamente i veri local conoscono, e tantissimi altri
ancora da scoprire, sempre con un sacco di tempo, pazienza, esperienza e
fortuna. Ci sono ancora quelle piccole zone non sulle mappe, che non
attendono altro che essere scoperte.
Durante i giorni prima del nostro volo, non riuscivamo a credere ai nostri
occhi guardando le previsioni. C’era un uragano che passava vicino alla
costa, e quindi sia il vento che l’altezza delle onde stavano aumentando
vertiginosamente. Sfortunatamente, proprio in tempo per il nostro arrivo,
era previsto che il vento girasse da sudest, che non è proprio la direzione
ideale per fare wavesailing. Con tutte quelle miglia di costa, però, eravamo
assolutamente convinti che saremmo riusciti a trovare uno spot che
potesse funzionare, ed eravamo disposti a girare tutte le baie e le spiagge,
anche una per volta se necessario.
Abbiamo affittato un bell’appartamento a Dunfanaghy, un paesino di 316
abitanti, che anche durante il giorno non era proprio una metropoli piena
di vita. C’erano però 4 pub che facevano musica dal vivo e durante la notte
sembrava di essere a Las Vegas. Lo spot windsurfistico più vicino era
Magheorarty, a circa 20 minuti di strada tortuosa. È una baia
perfettamente a ferro di cavallo, con un grosso molo di un porto e un’onda
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che rompe su reef, srotolandosi perfettamente proprio lì davanti.
All’orizzonte s’intravede Tory Island, dove ci abita ancora un solo pescatore,
che vive come un re e tiene una certa distanza dal mainland. Non che sia
un compito così complesso, specialmente in quanto l’isola risulta
completamente isolata dalla terra per le enormi tempeste, da fine estate
fino a primavera.
Le tempeste autunnali però hanno tardato ad arrivare quest’anno.
Sembrava più un’ondata di calore, specialmente secondo gli standard
irlandesi, con temperature che superavano anche quelle dell’estate
piovosa. L’integrità strutturale del molo di Magheorarty non era stata
messa alla prova dagli swell, e quindi abbiamo cercato di trovare qualcosa
di meglio puntando verso sud.
Dooey Beach è stato il consiglio che uno dei local della zona ci ha suggerito.
Perfino l’infame IRA si sarebbe sognata un insider così ben informato, che
ci ha dato informazioni dettagliatissime su come
arrivare a quella spiaggia difficilissima da trovare.
Non c’è da sorprendersi che gli U2 in una delle loro
canzoni dicano: “Dove le strade non hanno nome...”.
Fortunatamente il conflitto nell’Irlanda
settentrionale è finalmente solo un brutto ricordo e
ora regna la pace. Anche le condizioni a Dooey
Beach erano altrettanto pacifiche e rilassate, senza
la minima ragione di litigare per le precedenze
sulle onde, che abbiamo condiviso tranquillamente
con un po’ di leoni marini, e anche un po’ di
mucche, che erano venute a farsi un giro in
spiaggia. Aggiungi poi un sole perfetto, vento side
offshore con un paesaggio idilliaco ed ecco che
l’Irlanda si rivela in tutta la sua bellezza!
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Quelle che a noi sembravano condizioni di tutto rispetto non lo erano per i
local surfer che non sono nemmeno scesi in spiaggia. La nostra guida ci ha
informato: “State perdendo il vostro tempo stando quassù, puntate verso
sud!”. Ok, ci sono posti peggiori in cui perdere tempo, ma ok, andiamo a
cercare onde più grosse. La mattina seguente ci siamo messi in strada
verso sud, e all’alba ci siamo trovati davanti cartelli come Sligo o Bundoran,
che fanno brillare gli occhi di ogni surfista sulla faccia della terra. Il vento
però era troppo offshore per riuscire a uscire in questi spot, quindi, a
malincuore, abbiamo dovuto proseguire, passando un’infinità di piccoli
villaggi e rotonde. Almeno questi villaggi e strade avevano dei nomi, anche
se erano scritti in gallico, rendendo il tutto ancora più complesso, in
quanto i nomi in gallico non erano scritti sulla nostra mappa...
Alla fine ci siamo persi e siamo finiti alla stazione della guardia costiera di
Belmullet, dove la crew ancora salata per l’uscita ci ha indicato la strada
verso la spiaggia, dove probabilmente ci erano appena stati per fare le loro
esercitazioni di routine.
Il primo sguardo al nuovo spot ci ha lasciato a bocca aperta. Le onde non
erano tanto più grosse rispetto a quelle del giorno prima nelle baie su al
nord, ma erano davvero pulite, perfette e divertenti, e c’era un solo local in
acqua che se le godeva tutto solo. Erano davvero invitanti e infatti ci siamo
divertiti un sacco proprio fino alla fine della session, quando Vincent si è
tagliato un piede e ha finito per lasciare impronte insanguinate sulla
spiaggia. Abbiamo cercato di distrarlo e sdrammatizzare continuando a
fare versi come mucche e pecore, cercando però di non finire dal
veterinario. Fortunatamente c’era un dottore perfino nella piccola città di
Belmullet, che anche se fosse ben oltre il suo orario d’ufficio, ha sistemato
Vincent alla perfezione, per poi regalargli un bel pacchetto di antidolorifici
a prezzo scontato, che sicuramente costavano molto meno che in
Germania.
Ora non ci restava che tornare a casa, ma essendo poco allenati a guidare
su strade di quel tipo, ci abbiamo messo tantissimo tempo fino a Belmullet,
ma probabilmente nessuno mai proverà a fare un’impresa simile, e
scommetto che anche il prodigio del Rally Colin Mc Rae non è andato tanto
più veloce durante il Donegal Rally.
Gli ultimi due giorni li abbiamo passati a Dooey Beach, con vento e onde
tranquille per un po’ di session rilassate e molto divertenti. Per continuare
a far pompare l’adrenalina, anche durante i giorni senza vento, abbiamo
cavalcato qualche bestione selvatico, almeno a sentire Vincent, per farci
qualche bella cavalcata sulle bellissime spiagge di Dunfanaghy, rischiando
parecchi attacchi di cuore e ridendo come pazzi.
Sfortunatamente il nostro viaggio di ritorno a casa era inevitabile, e dopo
una notte selvaggia a Dublino siamo risaliti su un aereo, questa volta diretti
verso casa. Appena siamo arrivati, ovviamente, abbiamo ricevuto delle mail
dai nostri amici irlandesi... “Hey, avreste dovuto esserci oggi...”. Avrebbero
dovuto già sapere che saremmo tornati...
COME ARRIVARCI
Puoi usare la tua macchina per poi traghettare fino in Irlanda.
L’alternativa più veloce è volare direttamente su Dublino, con
www.aerlingus.com.
Una volta arrivato avrai ovviamente bisogno di una macchina a noleggio,
per poter esplorare tutti gli spot che ci sono lungo la costa! Devi però aver
pazienza in quanto le strade non sono proprio grosse! www.enterprise.ie
noleggia anche furgoni.
Ti conviene portare il tuo materiale in quanto ci sono negozi di windsurf
solo sulla costa occidentale. Si può trovare tutto quello che serve da
www.surfdock.ie a Dublino, situato all’interno di un vecchio traghetto. Qui si
possono sapere anche un sacco d’informazioni molto importanti!
L’alloggio si trova facilmente, specialmente nella bassa stagione, e c’è
qualcosa per ogni budget. Noi personalmente raccomandiamo
www.laffertysholidayhomes.com!
SPOT
Magheorarty: Una baia davvero bella e spaziosa, che offre sia un beach
break che un reef break a sinistra del muro del porto. Direzioni migliori
per surfarci: SO-O.
Bloddy Foreland: Rocce, forte corrente, sicuramente non un posto per
principianti... Direzione consigliata: SO.
Dooey: Lunga spiaggia di sabbia, con qualche roccia verso la punta
settentrionale. Se ti tieni alla distanza appropriata, è un posto facile e
divertente da surfare. Direzioni migliori per surfarci: SSO-SO.
Belmullet: Spiaggia sabbiosa con qualche roccia sparsa, e un bel po’ di
corrente. Chiedete ai local qualche indicazione e controllate le rocce con la
bassa marea per sapere poi come muovervi. Direzioni migliori per surfarci: S-SO.
Un ringraziamento ad Aer Lingus per averci aiutato col trasporto del
materiale! Un ringraziamento di cuore ai ragazzi e ragazze di Surfdock!
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RIDER John Skye | LOCATION Hookipa, Maui | FOTO Darrell Wong/RRDNext Ride
ESCLUSIVO: Tomas Persson, Chief
Designer di Simmer Style ci
racconterà la storia di uno dei
marchi di vele più famosi al mondo,
svelandoci anche particolari
interessanti sulle nuove vele.
NOVITA’ 2013: continua la
presentazione dei giocattoli della
prossima stagione, tavole e vele, con
schede tecniche, misure e foto per
un’utile guida ai nostri prossimi
acquisti.
Andremo a casa di Victor Fernandez e
scopriremo i motivi del suo successo.
E come sempre, tanti altri articoli
esclusivi, approfondimenti, didattica,
la rubrica per le ragazze Onde e
Curve, i gossip più hot da Maui e
tanto altro ancora...
CI RIVEDIAMO IN EDICOLA A OTTOBRE,CONTINUATE A SEGUIRCI SU WWW.FUNBOARDMAG.COM