crisi economica e welfare
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1®
CRISI ECONOMICA E WELFARE
®
Luglio 2010
2®
GLI EFFETTI DIRETTI DELLA CRISISULLE PERSONE E SULLE FAMIGLIE
3®
La crisi e gli effetti sulle persone e sulle famiglie
La percezione della situazione generale del Paese rimane stabile rispetto all’anno scorso: Aumentano infatti coloro che la ritengono uguale all’anno scorso Mentre diminuiscono coloro che la reputano meno sicura
Tuttavia le previsioni di spesa degli italiani continuano a restituirci un’immagine della società in crisi Sia per quanto riguarda l’effettiva disponibilità economica
(leggero aumento di chi dichiara avrà meno soldi) Sia, di conseguenza, per ciò che concerne la previsione di
spesa (trend in crescita costante di coloro che ridurranno le spese)
4®
Valori %Base: popolazione italiana 15-74 anni
più sicura
meno sicura
uguale
La percezione della situazione economica rispetto all’anno precedente
5®
Valori %Base: popolazione italiana 15-74 anni
meno soldi
stessi soldi
più soldi
Previsione sul denaro da spendere
6®
RIDUZIONE ACQUISTI
NON RIDUZIONE
Valori %Base: popolazione italiana 15-74 anni
Previsione riduzione di acquisti nei prossimi mesi
7®
Il doppio registro degli effetti della crisi
Questi dati sembrano interessare la società su due piani distinti: Uno economico, caratterizzato dalla persistenza di oggettive
difficoltà materiali Uno psicologico, contraddistinto dalla persistenza di un clima
generale di allerta
8®
Oltre le ‘aspettative decrescenti’
Si delinea infatti un contesto in cui la sfiducia verso il futuro - e verso le capacità di ripresa del Paese - è in crescita, raggiungendo, per quanto attraverso andamenti altalenanti, i livelli massimi degli ultimi vent’anni
9®
Pessimismo riguardo al futuro, percezione di un progressivo peggioramento delle possibilità individuali e sociali
Base: popolazione 15÷74enni – Valori Media (0-100)
ASPETTATIVE DECRESCENTI
10®
“Ho fiducia nelle capacità di ripresa del nostro Paese”
Base: popolazione 15÷74enni – Molto e Molto + Abbastanza d’accordo - Valori %
11®
Fiducia nelle istituzioni
Un’ulteriore conferma del clima in cui versa la società viene dai dati sulla fiducia verso le principali istituzioni del Paese Anche se a livello generale va notato che, rispetto all’anno
scorso, la maggioranza delle singole voci guadagna maggior consenso bisogno crescente di referenti
Resta tuttavia significativo che ai primi posti della classifica, dopo polizia, carabinieri e medici di base, compaiano le organizzazioni dei consumatori, quelle ambientali e, poco oltre, le ONG e le no profit
Mentre a chiudere la classifica si posizionano le istituzioni politiche e bancarie
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PoliziaCarabinieri
Medici di baseOrganizzazioni in difesa dei consumatori
Organizzazioni ambientalisteEsercito
Scuola, universitàOrganizzazioni non governative/ONG
Nazioni Unite (ONU)Organizzazioni no profit
MagistraturaUnione Europea
Internet (blog, comunità)Chiesa
Mezzi di informazione a stampa (quotidiani, periodici)Comuni
Mezzi di informazione televisivaCooperative
RegioniAziende farmaceutiche
Associazioni degli industriali (Confindustria)Sindacati
Grandi aziendeGoverno
ParlamentoBankitalia
BanchePartiti politici
Fiducia nelle istituzioni 2010-2009Per ciascuna istituzione e organismo del nostro Paese, vorrei che mi dicesse quanta fiducia riscuotono da parte sua: se molta, abbastanza, poca o nessuna. (risposte “molta + abbastanza fiducia”)
70.669.267.761.860
59.858.458.355.854.654.454.250.850.750.449.648.642.141.235.235
32.732.232
29.728.225.618
Tot Pop2010
73.173.167
58.453.660
60.754.951.451.551
50.544.651.352.643.649.935.132.935.830.525.932.330.125.122.922
13.2
Tot Pop2009
Δ2010-2009
-2.5-3.90.73.46.4-0.2-2.33.44.43.13.43.76.2-0.6-2.2
6-1.3
78.3-0.64.56.8-0.11.94.65.33.64.8
Valori % Base: totale intervistatiFonte: Monitor 3SC 2009-2010
Le prime tre posizioni restano immutate rispetto al 2009.Subito dopo si registra la grande scalata delle organizzazioni dei consumatori (+2 posiz.) e ambientaliste (+ 3 posiz).A centro classifica la magistratura supera la Chiesa (il cui consenso subisce una forte contrazione interna, con travaso di voti dal ‘molto’ all’‘abbastanza’ fiducia). Nella parte bassa della classifica, i sindacati superano il Governo e le grandi aziende, ma a loro volta vengono superati da Confindustria
13®
Oltre le ‘aspettative decrescenti’
Ciò che tuttavia colpisce ancor di più, in relazione alla valutazione circa il futuro, è la convinzione che le generazioni future saranno private delle opportunità, economiche e lavorative, di cui hanno goduto le precedenti
14®
Base: popolazione 15÷74enni – Molto + Abbastanza d’accordo - Valori %
“Le prossime generazioni avranno minori disponibilità economichee prospettive di carriera”
15®
Crisi economica e giovani
Le generazioni più giovani si dimostrano così essere anche le più deboli, per una molteplicità di fattori negativi che le riguardano: Precarietà dell’attuale mondo lavorativo Tramonto del vecchio sistema di welfare Effetti della crisi acuiti per chi non ha in generale un patrimonio
costruito nel tempo su cui contare
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48,7
19,4
7,8 7,3 6,9 6,53,3
72,4
59,8
41,3
29,4
42,3
24,7
28,3
0
10
20
30
40
50
60
70
80
Aumento delladisoccupazione
Precarietà del lavorogiovanile
Incertezza, paura delfuturo, pessimismo
Riduzione deiconsumi
Aumento dellapovertà delle famiglie
Maggiore egoismodelle persone
Indebolimento delsistema economico
1a RISPOSTA TOT. 3 RISPOSTE
Gli effetti della crisi sull’Italia (%)
Valori % Base: totale intervistatiFonte: Monitor 3SC 2010
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Indebolilmento delle reti familiari
Costituisce inoltre un particolare campanello d’allarme il venir meno della possibilità di aiutare i propri familiari, come ulteriore effetto della crisi
Questo elemento va infatti a minare la tradizionale forza del sistema italiano che risiedeva proprio nel sostegno intrafamiliare come forma di welfare sostitutivo e integrativo di quello nazionale
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43,9
39,5
28,2
19,5
13,9
12,7
10,8
9,0
6,1
0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50
Rinuncia ai piccoli piaceri e viziquotidiani
Rinvio delle grandi spese previste(auto, casa, dentista, viaggi, ecc.)
Impossibilità di aiutare i familiari comeprima
Perdita del lavoro
Cassa integrazione
Svolgimento di un secondo lavoro
Impossibilità di pagare il mutuo
Necessità di iniziare a lavorare (seprima pensionati o non lavoratori)
Vendita di qualche bene personale(terreni, case, auto, ecc.)
Gli effetti della crisi sull’intervistata/o o su un componente della sua famiglia
Valori % Base: totale intervistatiFonte: Monitor 3SC 2010
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Preoccupazioni personali (1)
non avere una buona salute
non avere una pensione dignitosa
il perdurare della crisi economica
la disoccupazione dei suoi figli
non avere accesso all'assistenza sanitaria
la vecchiaia dei propri genitori/dei propri cari
non poter lavorare per un incidente/problema fisico
le risorse economiche dei suoi familiari in caso di sua assenza
essere aggredito/a o derubato/a per strada o a casa propria
perdere il lavoro
non riuscire a pagare l'affitto o il mutuo della casa
avere un figlio disabile/portatore di handicap
non riuscire a mantenere gli studi ai propri figli
Voti 6-7, Valori % Base: totale intervistatiFonte: Monitor 3SC 2010
In riferimento alla sua situazione personale, indichi quanto è preoccupato da ciascuno dei problemi elencato qui sotto(scala da 1 a 7, voti 6-7)
20®
Preoccupazioni personali (2)
ammalarsi a seguito dell'inquinamento dell'aria o dell'acqua
subire incidenti sul lavoro
ammalarsi a causa di pasti con prodotti alimentari pericolosi
che la sua famiglia si disgreghi, si separi
essere messo in cassa integrazione
essere contagiato da malattie provenienti da altri paesi
le conseguenze del surriscaldamento climatico del pianeta
il furto/intercettazione/utilizzo di dati e di informazioni personali
vivere in una città poco sicura
vivere in una città con tanti stranieri
essere vittima in attentati terroristici
vivere in una zona isolata
non riuscire a stare dietro alle novità
Voti 6-7, Valori % Base: totale intervistatiFonte: Monitor 3SC 2010
In riferimento alla sua situazione personale, indichi quanto è preoccupato da ciascuno dei problemi elencato qui sotto(scala da 1 a 7, voti 6-7)
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LE DOMANDE ALLA POLITICA E AL GOVERNO
22®
Cosa si chiede al Governo?
Non è dunque un caso che di fronte al perdurare della crisi, gli italiani continuino a chiedere al Governo in primo luogo di aiutare maggiormente le famiglie (dato in calo rispetto al 2009, ma sempre in vetta ai desiderata)
Questa richiesta si affianca a un’ampia domanda di riduzione dei costi della politica (in crescita rispetto al 2009) e all’implementazione degli ammortizzatori sociali (quarto posto e in relativa ascesa)
Al terzo posto (tuttavia in calo rispetto al 2009) si trova invece la richiesta di riduzione delle tasse
23®
Cosa dovrebbe fare il Governo per promuovere il superamento della crisi economica
Valori % Base: totale intervistatiFonte: Monitor 3SC 2010-2009
-10.6
-0.7
-13.2
+4.3
-5.7
-2.0
-8.2
-2.8
-4.8
Δ 2010-2009tot cit.
24®
La riduzione delle tasse e il tramonto del Welfare State
Anche se rispetto all’anno scorso quest’anno cresce la richiesta di ammortizzatori sociali efficaci, è indubbio che la strada della diminuzione delle tasse si sta consolidando presso la popolazione come alternativa valida per il futuro
25®
La società ideale è…
“una società con servizi garantiti a tutti anche se con alte tasse”
“una società dove le tasse siano basse e ciascuno si prenda cura di sé, provveda a sé”
Valori % Base: totale intervistatiFonte: Monitor 3SC 2010
26®
La riduzione delle tasse e il tramonto del Welfare State
Questo dato trova un’ulteriore conferma in ambito di amministrazione locale. Interrogato infatti sulle strategie che metterebbe in atto personalmente se fosse sindaco del proprio paese, il 56% degli intervistati procederebbe, in caso di scarsità di risorse, a un taglio dei servizi piuttosto che aumentare le tasse
27®
Aumenterebbe le tasse43,7%
Taglierebbe alcuni servizi pubblici e sociali
56,0%
Non risponde0,3%
Come fronteggiare la scarsità delle risorse finanziarie a disposizione del ComuneSempre se Lei fosse sindaco, immagini di essere messo di fronte a delle alternative stringenti e di dover fare una scelta drastica, come si comporterebbe? Per ciascuna delle questioni che le proporrò, mi dica quale delle due opzioni sceglierebbe
Valori % Base: totale intervistatiFonte: Monitor 3SC 2010
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Dal welfare all’iniziativa privata
Ciò che è possibile notare dunque è un passaggio della fiducia dalla sfera istituzionale a quella individuale RESPONSABILIZZAZIONE DEL SINGOLO
Di conseguenza allo Stato e al Governo non si chiede più di farsi carico direttamente dell’erogazione dei servizi destinati alla comunità nel suo insieme, bensì di sostenere l’iniziativa dei singoli e dei privati In un clima di generale sconforto, crescono infatti la fiducia
nelle proprie capacità personali e la meritocrazia E diminuiscono le correnti legate al welfare, alla
solidarietà
29®
Base: popolazione 15÷74enni –Molto + Abbastanza d’accordo - Valori %
“Sento di essere il tipo di persona che potrebbe mettersi in affari da solo”
30®
Base: popolazione 15÷74enni – Valori Media (0-100)
MERITOCRAZIAFiducia nella concorrenza come driver di miglioramento sia per il mercato
che per le singole persone
31®
Visione di uno Stato che garantisca e fornisca servizi essenziali, attraverso il prelievo fiscale
Base: popolazione 15÷74enni – Valori Media (0-100)
WELFARE
32®
Attenzione agli altri e disponibilità all’impegno in chiave solidarista
Base: popolazione 15÷74enni – Valori Media (0-100)
SOLIDARIETÀ
33®
Le riforme in programma
Sollecitati a rispondere su quale riforma in programma dell’attuale Governo sia maggiormente urgente, quasi un italiano su due cita la riforma della giustizia
Mentre al secondo e al terzo posto, in linea con la richiesta di riduzione delle tasse, troviamo la riforma delle pensioni e del fisco
A chiudere la classifica si collocano invece la riforma elettorale e il presidenzialismo
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49,2
41,2 41,2
20,6
16,715,3
10,3
4,0
0
10
20
30
40
50
60
Giustizia Pensioni Fisco PubblicaAmministrazione
Scuola Federalismo Elettorale Presidenzialismo
Le riforme più urgenti da realizzare tra quelle promesse dall’attuale Governo
Valori % Base: totale intervistatiFonte: Monitor 3SC 2010
35®
Partiti e leadership
Analizzando le opinioni circa i partiti emerge una decisa critica all’organizzazione politica tradizionalmente intesa, che si concretizza nel giudizio di sostanziale indifferenza tra gli schieramenti in campo
Allo stesso tempo è sempre più forte il bisogno di leader in cui riconoscersi e a cui affidare il destino del Paese
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27,3
21,5
14,9
16,7
9,2
3,1
2,8
4,3
49,6
35,9
32,4
26,9
24,8
10,8
10,5
4,3
0 10 20 30 40 50 60
I partiti devono cambiare radicalmente
Ci vuole una persona forte, un veroleader, che prenda in mano la guida
del paese
Bisogna collaborare di più tra gruppi dipersone
Ognuno (con la propria famiglia) devearrangiarsi come può
Gli imprenditori devono rischiare di piùe darsi da fare
Bisogna che l'Europa o l'America ciaiutino
Ci vuole un colpo di stato/rivoluzione
Non c'è nulla in particolare che sipossa fare, la situazione è
completamente compromessa
1a RISPOSTA TOT. 2 RISPOSTE
Come affrontare le attuali difficoltà
Valori % Base: totale intervistatiFonte: Monitor 3SC 2010
37®
Affermazioni sulla politica e sui partiti
Valori % Base: totale intervistatiFonte: Monitor 3SC 2010
38®
25,0
16,4
14,2
11,6
8,6
6,4
3,7
2,2
1,9
9,5
35,4
27,9
23,3
24,5
26,3
15,8
12,4
6,1
5,0
10,4
0 5 10 15 20 25 30 35 40
Scelgo il partito a seconda dei punti delprogramma che reputo decisivi
Quando voto scelgo il meno peggio
Voto sempre lo stesso partito
Più che il partito scelgo il leader
Voto chi dimostra interessamento perla zona in cui abito
Seguo il consiglio di amici, familiari opersone di riferimento
Scelgo chi ha più probabilità divincere,tra chi mi rappresenta
Esprimo un voto di protesta
Voto praticamente a caso, tanto unovale l'altro
Solitamente non vado a votare
1a RISPOSTA TOT. 2 RISPOSTE
Criteri di scelta del partito per cui votare
Valori % Base: totale intervistatiFonte: Monitor 3SC 2010
39®
LA FIDUCIA NEI LEADER POLITICI
40®
PRIVATO
TRADIZIONE
SOCIALE
INNOVAZIONE
Giorgio Napolitano
Silvio Berlusconi
Pierluigi Bersani
Umberto BossiRenato Brunetta Pierferdinando Casini
Massimo D'Alema
Antonio Di PietroGianfranco Fini
Giulio Tremonti
Roberto MaroniRomano Prodi
Renato SchifaniRoberto Formigoni
Maurizio Sacconi
Fiducia leader politici nazionali (massimo accordo)
Base: totale intervistatiFonte: Monitor 3SC 2010
41®
Fiducia nei leader politici (massimo accordo)
Base: totale intervistatiFonte: Monitor 3SC 2010
Giorgio Napolitano 44.3%Silvio Berlusconi 38.5%Gianfranco Fini 31.2%Giulio Tremonti 28.8%Maurizio Sacconi 28.6%Roberto Maroni 28.5%Renato Brunetta 27.8%Pierluigi Bersani 27.7%Antonio Di Pietro 25.9%Umberto Bossi 25.4%Pierferdinando Casini 25.4%Massimo D'Alema 20.4%Romano Prodi 19.0%Roberto Formigoni 18.1%Renato Schifani 17.1%
42®
FAMIGLIA TRADIZIONALE
LIBERALISMO SESSUALE
PARI OPPORTUNITÀ
SOLIDARIETÀ
LAICITÀ
VOCAZIONE COSMOPOLITA
ADESIONE AL NUOVO
CHIUSURA MENTALEAUTORITÀ
RICERCA DISTINZIONE
GESTIONE DELLA COMPLESSITÁ
COERENZA AUTENTICITA
GOODWILL PUBBLICITÁ
CONSUMERISMO
CONFORMISMO
NETWORKING
MODA
EDONISMO
ANTIPROIBIZIONISMO
CONSUMISMO
ATTENZIONE ALL'ASPETTO
INTERESSE PER L'APPARENZA
SENSO DI COMUNITÀ
TRADIZIONI
NOSTALGIA PER LA NATURA
PAURA DELLA VIOLENZA
PERBENISMO
LOCALISMONARCISISMO
EMOZIONI FORTI
IMPEGNO
ETNOCENTRISMO
AMBIENTE
DISORIENTAMENTO
INSICUREZZA
INTERESSE PER LA TECNOLOGIA
MULTICULTURALISMO
EGOISMO
AMORE PER L'ARTE/LA CULTURA
WELFARE
AUSTERITÀ
ASPETTATIVE DECRESCENTI
CHIESA DEGLI ULTIMI
MERITOCRAZIA
SOSTENIBILITÀ
INDECISIONE
SOCIETÀ 2.0
GLOBALIZZAZIONE
IDENTITÀ LIQUIDA
ORTODOSSIA RELIGIOSA
Base: totale intervistatiFonte: Monitor 3SC 2010
Fiducia (massimo accordo): Maurizio Sacconi