Cos’ è la Pet Therapy - avadarezzo.org · Cos’ è la Pet Therapy ? Gli Interventi Assistiti...

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Cos’ è la Pet Therapy ?

Gli Interventi Assistiti con Animali (I.A.A.) sono un campo disciplinare

co-terapeutico che prevede l’inserimento di un animale in diversi

contesti, al fine di promuovere una relazione significativa animale

individuo utile al processo di cura della persona.

Riferimenti normativi che regolamentano la Pet Therapy in Italia e nella Regione Toscana :

Regione Toscana, Legge regionale 20 ottobre 2009 , n. 59 Art. 16 Attività e terapie assistite da animali

•Norme per la tutela degli animali. Abrogazione della legge regionale 8 aprile 1995, n. 43 (Norme per la

gestione dell'anagrafe del cane, la tutela degli animali d'affezione e la prevenzione del randagismo).

•DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 28 febbraio 2003

Recepimento dell'accordo recante disposizioni in materia di benessere degli animali da compagnia e

pet-therapy. (G.U. Serie Generale n. 52 del 4 marzo 2003)

“L’utilizzo dell’animale a fini terapeutici ha una grande efficacia in quanto l’animale

svolge il ruolo di mediatore in una relazione tripartita costituita da:

Operatore, Paziente e Pet

Il principio scientifico che sta alla base di questa co-terapia è che gli animali sono

degli acceleratori di relazioni umane”

(F. Larocca. Università Verona. Docente di Pedagogia speciale e metodologia

della Ricerca Pedagogica).

Animali impiegati in Pet Therapy

A.A.A/T.A.A/E.A.A. => Pet Therapy

Pet = Animali domestici o animali d’ affezione

Importanza fondamentale del

LEGAME RAPPORTO RELAZIONE L’Animale diviene quindi

CO- TERAPEUTA di rilevante importanza è la

SCELTA

-della specie -dell’ individuo

tale scelta è fatta in base a :

OBIETTIVO DA RAGGIUNGERE TIPOLOGIA DI UTENZA ( patologia, preferenze, allergie, ecc) SETTING (luogo adibito allo svolgimento dell’ attività) PERSONALE DELLA STRUTTURA(preferenze,allergie, fobie,ecc) MIGLIORI CONDIZIONI DI GESTIONE RIDUZIONE DEI RISCHI REPERTORIO COMPORTAMENTALE

L’ animale può quindi essere CO – TERAPEUTA solo se si ha:

OBIETTIVO DA RAGGIUNGERE SCOPO BEN PRECISO METODOLOGIA DETTAGLIATA EQUIPE MULTIDISCIPLINARE INTEGRATA PREPARAZIONE E SCELTA DELL’ ANIMALE IDONEO

L’animale è un ESSERE VIVO con esigenze: Fisiologiche Sanitarie Comportamentali Preferenze

E’ necessario CONOSCERE dell’ animale : Reattività I sistemi di comunicazione specie-specifici La “personalità I segnali di stress

L’ animale non è un nostro CONSPECIFICO e non bisogna “fraintendere”, valutando in modo errato il suo comportamento.

C’è l’esigenza di monitorare l’animale soprattutto durante le attività per avere una valutazione completa del lavoro che si sta’ svolgendo. Solo se l’animale” sta’ bene” si possono raggiungere gli obiettivi prefissati e si avranno buoni risultati.

Diverse specie animali possono instaurare diversi

rapporti con l’uomo;

Diverse specie animali possono essere utilizzate in

pet therapy.

Le specie DOMESTICHE sono da PREFERIRE per il forte legame che le unisce all’ UOMO,

dovuto alla millenaria convivenza e conoscenza. Tra queste le più coinvolte sono:

Cani, Gatti ,Cavalli,Conigli, Asini ,Capre, Mucche, Criceti, Uccelli, Delfini (non domestico!),

Asini, capre, mucche,ecc sono adatti per TERAPIA OCCUPAZIONALE che è DIVERSA da Pet Therapy. Esempio: Progetto “Fattoria Pedagogico-Terapeutica” (San Filippo del Mela ME)

Conigli, criceti, ecc : Animali piccoli, morbidi, da accarezzare, gestibili facilmente. Adatti a visite in ospedale, scuole, istituti. Esempio: progetto svolto dall’Azienda ospedaliera di Padova “Fattoria in Ospedale”. Uccelli : facilmente gestibili e di piccola taglia. Adatti a terapia Occupazionale e birdwatching. Pesci : di piccola taglia e facilmente gestibili. Hanno capacità RILASSANTE “IPNOTICA”. Esperienze documentate a Los Angeles.

Delfini: non sono animali domestici ma hanno delle peculiarità, sono stati protagonisti di miti e leggende. Numerosi studi documentano gli effetti benefici della DELFINO TERAPIA. Tale tipo d’ intervento richiede purtroppo costi elevati. Cavalli (IPPOTERAPIA) : si effettua per il recupero di persone che soffrono di disfunzioni fisiche e psichiche. I fattori terapeutici sono: contatto fisico con un essere vivente, temperatura corporea molto simile a quella dell’ uomo, favorisce il rilassamento della muscolatura.

Gatto: animale associato a INDIPENDENZA e AGILITA’. Può essere indicato per bambini che non tollerano l’ autorità e diventano impulsivi, il gatto infatti non è invadente e non cerca tutti i costi di instaurare rapporti con le persone. Cani : è la specie eletta per divenire co-terapeuta, ha instaurato un rapporto privilegiato con l’ uomo sin dalla Preistoria. Animale AFFIDABILE e PREVEDIBILE, possiede moduli comportamentali peculiari. Manifesta evidenti comportamenti di COLLABORAZIONE e ABNEGAZIONE.

Cani di utilità sociale

Cani Sociali

Cani d’Assistenza e supporto alla persona

Cani per programmi di T.A.A, A.A.A, E.A.A

DIFFERENZE Cani d’Assistenza e supporto alla persona : vengono

affidati direttamente alla famiglia dove vive l’Utente, riservandosi il diritto di sottrarli nel caso in cui non siano trattati adeguatamente. Cani per programmi di T.A.A, A.A.A, E.A.A : vivono generalmente con il proprio conduttore, il quale dovrà tutelare il loro benessere, insieme si recano a far visita all’ Utente.

Requisiti comuni fondamentali

Attrazione con l’ essere Umano e tendenza all’ approccio sociale Non aggressivo verso le persone o altri animali Equilibrato nel suo comportamento Aspetto gradevole

Il cane la sua Gestione, Cure ed i Controlli

Età non inferiore a 18 mesi; Devono seguire uno specifico percorso educativo e

formativo finalizzato all’ acquisizione o allo sviluppo delle abilità richieste dal tipo di intervento nel quale sono coinvolti;

Tali percorsi devono essere condotti nel rigoroso rispetto delle esigenze, del benessere e della dignità degli animali;

divieto di ricorrere a metodi coercitivi nell’educazione e nella conduzione del cane;

Nessun cane affetto da patologie acute o croniche, dolorose o non, o disabile può essere impegnato negli IAA.

• Non sono ammesse le femmine in estro o che siano in gravidanza avanzata o in allattamento o animali che abbiano un’anamnesi di abbandono e/o maltrattamento recenti (nei sei mesi precedenti); • I cani provenienti dai canili: per essere abilitati a partecipare agli interventi, devono seguire un percorso di rieducazione e socializzazione coordinata da un istruttore cinofilo e/o veterinario comportamentalista;

Perché un cane può aiutare il paziente oncologico?

Il paziente oncologico sottoposto a trattamento chemioterapico ambulatoriale, si

trova ad affrontare un evento che lo colpisce nella sua integrità sia fisica che

psichica.

Si trova ad affrontare stati di ansia, stress, paura, insicurezza, profondi stati di

angoscia.

Tutto questo può provocare nel paziente un senso di solitudine, di

incomprensione, se non la paura di essere giudicato.

“Affiancare un “Pet” durante un trattamento chemioterapico può essere di grande

aiuto,

diviene una vera e propria valvola di sfogo emozionale

e, attraverso un gioco di proiezioni, (meccanismo della proiezione) riesce a

trasferire sul Pet il proprio mondo interiore e i propri stati d’animo".

Il benessere derivato dalla presenza di un cane è generale ed ha basi chimiche

e fisiche.

L’ affetto di un Pet stimola l’organismo a produrre endorfine inducendo uno

stato di tranquillità e rilassatezza. Una curiosità riguarda la cosiddetta “catarsi

della carezza”, da cui deriva la produzione di ceruleina, una sostanza che agisce

beneficamente sull’attività intestinale e ha effetti positivi anche sulla salute della

pelle.

La presenza del cane inoltre induce la persona a parlare (definita acatarsi della

parola) con lui ma anche ad accarezzarlo ( definita acatarsi della carezza).

L’ Acatarsi della carezza, dà origine alla ceruleina una sostanza che agisce

beneficamente sull’attività intestinale e ha effetti positivi anche sulla salute della

pelle.

(Carlo Sirtori)

IL PROGETTO IN ONCOLOGIA E RADIOTERAPIA

Considerate le problematiche più frequenti a cui vanno incontro questi pazienti ci

siamo preposti i seguenti OBIETTIVI :

• Ridurre l’ansia;

La letteratura ha dimostrato che la vicinanza di animali trasmette senso di

serenità (meccanismo che trae origini dalla nostra storia evolutiva).

La loro presenza invia un messaggio di tranquillità, assenza di pericolo.

• Ridurre il senso di solitudine;

• Incrementare la collaborazione con il personale sanitario;

• In ospedale la maggior parte dei contatti fisici sono invasivi e dolorosi e spesso

temuti, quello con il cane non fa paura, ma, al contrario, è piacevole e

rassicurante

• Incrementare la comunicazione con gli altri pazienti e con il

personale sanitario;

• Diminuire il dolore (effetto placebo);

• Ridurre l’effetto ansiogeno sulla nausea, vomito;

• Migliorare l’ossigenazione tessutale;

• Ridurre lo stress

Questi obiettivi sono perseguiti attraverso le attività proposte con il Pet e che si

configurano a loro volta come SOTTOBIETTIVI:

• Nozioni sul cane : raccontare ai pazienti il giusto approccio al cane, la

comunicazione,……

•Comunicare con il cane: richiedere al cane dei comportamenti, parlare con lui…

Il contatto diretto con il cane, accarezzarlo, spazzolarlo produce nei pazienti,

come testimoniato dalle loro stesse parole un grande senso di rilassamento, di

tranquillità ma anche una forte stimolazione a comunicare con le altre persone

presenti nel contesto e soprattutto a parlare di sé e della propria malattia.

VALUTAZIONE E MONITORAGGIO DELL’ ATTIVITA’

Nel corso degli incontri con gli Animali presso il reparto di Oncologia e

Radioterapia, al fine di verificare la qualità del lavoro svolto dall’Associazione

G.A.I.A., è stato somministrato il seguente questionario per monitorare il livello di

gradimento dei pazienti.

Grafico 1. Utilità della PT in oncologia.

55,8 55,8

38,5

55,8

1,93,8

7,7

0

10

20

30

40

50

60

1

Utilità della pet therapy in oncologia

distrazione

sopportare terapia

socializzare

momento piacevole

non so

per nulla

altro

Il 55.8% dei pazienti intervistati ritiene che l’attività di PT sia utile come fonte di distrazione, per sopportare meglio la

terapia e per usufruire di un momento piacevole all’interno di un contesto ospedaliero. Il 38.5% dei pazienti sostiene che

la PT sia utile per socializzare con gli altri pazienti e con il personale curante. Solo il 3.8% ritiene che non sia utile e

l’1.9% non sa rispondere. Il 7.7% individua l’utilità della PT nella categoria “altro”.

Grafico 2. L’attività di PT in oncologia deve essere

Il 96.2% dei pazienti intervistati vorrebbe che la frequenza dell’attività di PT in reparto fosse incrementata. Solo il 3.8%

pensa vada eliminata.

3,8

96,2

0

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

1

L'attività di pet therapy in oncologia deve essere:

eliminata

incrementata

non so

Grafico 3. L’attività di PT in oncologia è:

82,7

59,6

0

3,8

7,7

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

1

L'attività di pet therapy in oncologia è:

rilassante

divertente

monotona

fastidiosa

altro

Circa le caratteristiche e i benefici percepiti dai pazienti che usufruiscono dell’attività di PT, l’82.7% di essi risponde che la

PT è rilassante, divertente (59.6%), fastidiosa (3.8%), altro (7.7%).