Connessioni n°21 | dicembre 2009 / gennaio 2010

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Tecnologia e tendenze nel mondo del Building & Home Automation N° 21 dicembre 2009/gennaio 2010 - € 7,00 Integrated Systems Europe Anticipazioni dell’edizione 2010 Auditorium multimediale RDS L’impossibile fattibile NEC Installation Series NPx250 Mercato Conference Mai dare per scontato In caso di mancato recapito inviare al CPO di Pesaro per la restituzione al mittente.

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Tecnologia e tendenze nel mondo del Building & Home Automation In questo Numero: # Scenari: Il mercato conference — Un "classico" della system integration; Sale riunioni — Strumento di lavoro o biglietto da visita? # Approfondimenti: NEC — Installation Series NPx250; SGM — Genio mobile # Vox Technologica: Protocolli audio: Cobranet — Caratteristiche, funzionalità, accorgimenti d'uso # Pillole: E-reader per e-book — Quale direzione?; La cittadinanza digitale — Nuove frontiere della democrazia, a Venezia # Dal Mondo: Digital signage in mostra a Viscom; Connessioni onAir alla Settimana della Domotica; Content & Technology Strategy; Open day # Soluzioni: Auditorium multimediale RDS — Impossibile ma vero; Grani & Braci — L'audio invisibile

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Tecnologia e tendenze nel mondo del Building & Home Automation

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7,00

Integrated Systems EuropeAnticipazioni dell’edizione 2010

Auditorium multimediale RDSL’impossibile fattibile

NECInstallation Series NPx250

Mercato ConferenceMai dare per scontato

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Sala Consiliare di Montelupone

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“Borgo Ideale”,

ha inteso rendere

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ambienti chiusi che tra

le vie del paese.

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sonora geometrica,

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olografico

e tridimensionale

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che non deturpano

l’architettura

medioevale dei palazzi.

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Giorgio Ungania

Direttore Responsabile

del numero passato avevamo parlato della mancanza, in Italia, di una struttura che

potesse rappresentare in maniera trasversale la forza e gli interessi delle aziende

del nostro settore. Fermo restando le specifi che attività commerciali e di marketing

di ognuna di esse, avevamo già registrato nel tempo la necessità di unire le forze

per ottenere obiettivi comuni a tutti, come una maggiore riconoscibilità del mercato

presso gli interlocutori, dagli utenti fi nali ai professionisti alle istituzioni, o la creazione

di percorsi di certifi cazione per aziende e operatori.

Nel frattempo, la consapevolezza di queste necessità da parte di alcuni soggetti

ha preso la strada della concretizzazione, fi no ad arrivare alla costituzione di una

realtà che potrà d’ora in poi esserne l’interprete: il 18 novembre scorso abbiamo

potuto festeggiare la nascita di ISEC, Integrated Systems Expertise Community,

l’associazione italiana che riunisce le aziende legate al mondo dell’integrazione di

sistemi. La solidità del progetto e l’urgenza della necessità di una struttura come

ISEC è testimoniata dai nomi e dal profi lo stesso delle aziende che hanno già deciso

di aderire: Crestron, Epson, LG Electronics, InFocus, Kramer, Mitsubishi e B2B

Media, editore di Connessioni.

Tra le prime attività decise dal Consiglio, la ricerca di una visibilità presso tutti gli

attori della fi liera fi no all’utente fi nale, un profi cuo dialogo con l’organizzazione di

ISE, che avrà luogo a febbraio, e con le altre associazioni di settore, una risoluzione

in merito all’offerta fi eristica italiana, che ancora lascia in parte insoddisfatte le

necessità degli operatori del nostro mercato.

Due mesi fa ci chiedevamo se fosse arrivato il tempo di un nuovo sistema di

pensiero, che potesse creare una base comune per la crescita di tutti gli operatori,

e sostenere ulteriormente le attività di ognuno nelle rispettive aree di business.

Possiamo dire che il primo passo è stato fatto.

Nel

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Tecnologia e tendenze nel mondo del Building & Home Automation

Anno 5

Numero 21

dicembre2009/

gennaio2010

>4Scenari

Il mercato conferenceUn “classico” della

system integration

>10Scenari

Sale riunioniStrumento di lavoro o

biglietto da visita?

>16Soluzioni

Auditorium multimediale RDS

Impossibile ma vero

>24Soluzioni

Grani&BraciL’audio invisibile

>1 Editoriale

Dal Mondo

>48 Digital signage in mostra a Viscom

>54 Connessioni onAir alla Settimana della Domotica

>58 Content & Technology Strategy

>60 Open day

>64 News dal mondo

>66 Appuntamenti

>68 Anticipazioni su ISE, intervista con Mike Blackman

>70 News

>78 Indice degli articoli 2009

>80inserzionisti/az. citate

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som

mar

io

>30Vox Technologica

Protocolli audio: Cobranet

Caratteristiche, funzionalità,

accorgimenti d’uso

>36Approfondimenti

NECInatallation Series NPx250

>40Approfondimenti

SGMGenio mobile

>44Pillole

E-reader per e-bookQuale direzione?

La cittadinanza digitale

Nuove frontiere della

democrazia, a Venezia

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4 dicembre ‘09 / gennaio ‘10 • n. 21

scenari

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Il mercato conferenceUn “classico” della system integration

Negli ultimi anni le aziende che si occupano di conference manifestano un importante trend di crescita del mercato per questo tipo di tecnologie, all’interno degli ambiti più diversi, dalle strutture legate all’ospitalità fi no all’amministrazione pubblica, passando per l’industria. Produttori e distributori concordano sul fatto che c’è una generale maggiore sensibilità sul tema, e anche se il progresso tecnologico permette installazioni più semplici e funzionali rispetto al passato, questo da solo non rappresenta un elemento suffi ciente a spiegare una crescita così importante in un mercato dove la richiesta di base è rimasta sostanzialmente la stessa. Oppure no?

Giorgio Ungania

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scenari

Per capire meglio il perché dell’incremento in valore di questa voce di bilancio, abbiamo chiesto il supporto

di RCF che produce e vende prodotti per il conference in tutto il mondo, così da avere un quadro che non

rappresentasse soltanto il mercato italiano ma, al contrario, ponesse l’Italia in uno scenario internazionale. Alla

chiacchierata raccolta da Vincenzo Ametrano di Connessioni hanno partecipato Edoardo Viosi, responsabile

Vendite Public Address, e Antonio Ferrari, Public Address Market Manager.

Tra gli elementi che rendono RCF il giusto interlocutore per questo tipo di analisi, c’è il fatto che si tratta di

un’azienda relativamente nuova al mercato conference. Se inizialmente RCF non lo aveva considerato come

un settore di primaria importanza, spendendo poche energie in prodotti e soluzioni ad hoc, nel 2004 è apparsa

evidente l’opportunità strategica di investire in questo ambito, ed è partito lo sviluppo di apparecchi che

potessero essere tecnologicamente competitivi e al passo con i leader del mercato. Una decisione che ha

portato il marchio reggiano a presentare nel 2006 una linea di prodotti, con le prime valutazioni sulle potenzialità,

su un mercato diventato particolarmente dinamico.

Conference, perché?

Che questo mercato stia raggiungendo dimensioni economiche di rilievo è un dato oggettivo, ma le motivazioni

che determinano la scelta di installare un sistema di conference sono differenti per ogni singola area che

compone l’insieme, rendendo diverso da caso a caso l’approccio al cliente e creando la necessità di identifi care

i meccanismi che portano alla scelta di un tipo di soluzione piuttosto che un’altra. Un quadro di complessità che

spinge a fare un’osservazione preliminare: la nostra chiacchierata ha messo in luce una serie di elementi che

devono essere valutati nella loro relazione reciproca, altrimenti non se ne comprende il valore.

La tecnologia

La velocità nello sviluppo e affermazione di nuove tecnologie porta spesso a dare per scontato il valore che il

produttore di apparecchiature fornisce al cliente e all’installatore. Invece si tratta di un presupposto, soprattutto

quando il mercato di riferimento è, come in questo caso, fatto di professionisti. Se il prodotto non ha i requisiti,

alcuni mercati sono preclusi.

La tecnologia però non si vende da sola, e nemmeno si installa e si “usa” per incanto. Nella catena che va dal

laboratorio fi no all’utente fi nale, passando per il marketing, il commerciale, il distributore, l’agente e l’installatore,

spesso diventa diffi cile per le aziende, soprattutto fuori dal proprio paese di origine, comunicare al cliente fi nale

i plus dei propri prodotti, e quindi in sostanza riuscire a venderli e installarli. Per questo diventa cruciale per i

produttori la capacità di comunicare direttamente con il cliente fi nale, sia esso l’installatore, o l’ente pubblico

o privato interessato al progetto conference. Ma se è così diffi cile, come mai invece si vendono sempre più

sistemi, e sempre più spesso legati a progetti di videoconferenza?

Comunicare trasparenza

Una delle motivazioni che spingono enti pubblici e società private a dotarsi di un sistema di conferenza o

videoconferenza all’avanguardia è la crescente esigenza di comunicare. Nel privato, legata alla maggiore

complessità delle relazioni aziendali, quindi alla frequenza più elevata con la quale diventa necessario riunirsi e

confrontarsi con i colleghi che lavorano nelle sedi estere o semplicemente in altre regioni della stessa nazione. Il

fattore tempo ha acquisito molta importanza nel bilancio aziendale: la possibilità di tenere riunioni più brevi, più

effi cienti e più frequenti, con un notevole risparmio nei costi per le trasferte del personale, per i manager di oggi

è un elemento da tenere in considerazione.

Nel settore pubblico conta sicuramente l’aspetto dell’effi cienza garantita dalle tecnologie, quindi per esempio

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scenari

la verbalizzazione immediata, o il voto elettronico. Ma forse l’aspetto più

apprezzato è quello della trasparenza, ovvero la possibilità di rendere

subito pubblico il risultato di alcune sedute e magari di mandare in

streaming le riunioni. Infi ne appare molto importante anche la motivazione

della “rappresentanza”, ovvero il sistema conference come presupposto

all’accesso a incontri internazionali oppure occasioni pubbliche di un

certo livello. Immaginate se il Governo Italiano ospitasse il G8 in una sala

priva dei requisiti tecnici minimi, con il microfono a gelato e il voto per

alzata di mano.

Se l’utilità e convenienza di questi sistemi è indubbia, perché si vendano

è anche necessario banalmente che il cliente fi nale sia a conoscenza

delle possibilità offerte dalla tecnologia. E questo avviene grazie alla

pervasività della tecnologia stessa, che rende visibili a tutti, anche ai

meno “tecnologici”, le prospettive di semplifi cazione; o per lo meno

fa sì che anche l’assessore comunale non esperto in materia, magari

venendo a conoscenza del sistema di telecamere per la sicurezza

installato dal comune confi nante, cominci ad avere una attenzione diversa

alla tecnologia utile ai suoi scopi, fi no a pensare che può esistere un

sistema per verbalizzare le sedute in automatico, o conteggiare i voti

elettronicamente. Insomma un generale effetto trascinamento provocato

dalla fi ducia nella tecnologia. Che è poi lo stesso meccanismo che

spinge, soprattutto l’amministrazione pubblica, ad ammodernare le

obsolete sale conferenza: un investimento obbligato (spesso parliamo

di impianti non semplicemente vecchi, ma preistorici) che viene fatto

con la coscienza che non si sta semplicemente sostituendo qualcosa di

vecchio con qualcosa di nuovo che ha la stessa funzione, ma che il nuovo

offrirà le stesse certezze e sarà in grado di svolgere molte più funzioni,

cambiando completamente la qualità della vita di chi utilizzerà l’impianto.

Utente e tecnico

Un altro elemento determinante nella scelta di un prodotto piuttosto

che un altro, in ambito conference, e anche nella scelta di fare o meno

l’investimento, riguarda ancora una volta la tecnologia, ed è la semplicità

di installazione e di utilizzo. Il cliente professionista, installatore o service,

preferisce un prodotto fl essibile e semplice da gestire; l’utente fi nale,

il comune o il privato, vuole la garanzia che tutto funzionerà bene e

facilmente, anche se della gestione si occuperà il segretario (digiuno di

tecnologia) di turno. In questa direzione le aziende lavorano su due fronti:

quello della ricerca e sviluppo dei prodotti, e quello della formazione al

cliente fi nale su come gestire le apparecchiature.

La percezione è che, a differenza del mondo consumer, la clientela

utilizzi effettivamente gran parte delle funzioni degli impianti, insomma

sfrutti realmente l’investimento. Il feedback che torna al produttore

Sala conferenze del Politecnico di Milano

® RCF

® RCF

L’installazione con dotazioni RCF presso il Parlamento della Guinea Equatoriale.

Un immagine del Parlamento del Galles, a Cardiff, dove è presente una

installazione con apparecchiature RCF

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scenari

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scenari

infatti è di tipo informato, ovvero

fatto di richieste di modifi che o

aggiustamenti software su funzioni

non banali.

Italia vs Estero

Quali sono le differenze principali

tra il mercato conference in Italia e

fuori dall’Italia? Alcune sono legate

a un semplice dato: se l’azienda

produttrice è italiana, qualsiasi

siano le problematiche del mercato

estero, comunque farà più fatica

ad avvicinarlo perché dovrà servirsi

di un ulteriore intermediario (un

distributore). La strategia vincente

è mantenere quanto più diretto

possibile il rapporto tra cliente fi nale

(chi prende la decisione) e azienda

produttrice, (rispettando comunque

commercialmente la fi liera), perché

questo facilita la percezione da parte del cliente dei plus del produttore (contenuto tecnologico del prodotto,

qualità ed effi cienza del servizio pre e post vendita...).

La particolarità del mercato italiano è identifi cata da due elementi: la presenza di molte installazioni obsolete

che vanno sostituite e, alle volte, l’eccessiva aggressività commerciale delle aziende vincitrici degli appalti. Se il

primo elemento può fare da motore alla crescita, il secondo invece rischia di comprimere i margini di guadagno

di tutta la fi liera. Per questo è molto importante fare formazione anche nell’ambito dell’amministrazione,

gestione contatti, gestione progetti e, naturalmente, fare in modo di favorire il comportamento corretto, punendo

chi trasgredisce e premiando chi lavora bene.

Prospettive

Gli elementi di discussione affi orati nella chiacchierata con RCF portano ad alcune rifl essioni. La prima, è che

in Italia ci sono aziende in grado di stare al passo con i leader del mercato in ambito conference, e parliamo sia

di produttori che di installatori competenti. Non a caso il settore è in crescita, e i marchi italiani si

stanno muovendo bene anche all’estero, dall’Europa, alla Cina al Medio Oriente.

La seconda osservazione, è che i professionisti che hanno scelto di intraprendere progetti

all’estero posseggono nella loro cassetta degli attrezzi anche qualche strumento in più per

analizzare la situazione italiana, o almeno metterla in relazione con quella di altri paesi. Grazie

a questa prospettiva più ampia, tendono ad affrontare le sfi de della propria professione con

uno sguardo a lungo termine, preferendo costruirsi un solido futuro piuttosto che arraffare

immediatamente un fragilissimo presente.

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scenari

Sale riunioniStrumento di lavoro o biglietto da visita?

Lo scambio telematico di documenti al fi ne di discutere un progetto, riesaminare un disegno, approvare un bilancio e così via, è una pratica oramai divenuta consuetudine; ma c’è ancora molto da dire sulle potenzialità dello “strumento sala riunioni”, sui vantaggi che può apportare a un’azienda e alla sua economia

Alberto Pilot

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scenari

La tecnologia si evolve, si adegua ai tempi e di conseguenza le nostre abitudini, anche quelle più

radicate, stanno cambiando. Ormai siamo abituati a conversare con i nostri amici utilizzando strumenti

informatici di varia natura e complessità, ma anche nell’ambito lavorativo si stanno diffondendo strumenti

di comunicazione elettronica che ci permettono di condividere informazioni con collaboratori, partner o

clienti in tempo reale, indifferentemente da dove essi si trovino rispetto a noi. Però a volte capita di dover

“fare sul serio”, di dover interscambiare professionalmente informazioni sensibili, riesaminare i documenti,

approvare dei preventivi o semplicemente discutere con persone che si trovano dall’altra parte del Paese,

se non proprio all’estero. Per questo scopo sono nate le sale riunioni dotate di sistemi di videoconferenza

professionale.

I sistemi di videoconferenza si basano per lo più su hardware proprietari,

che devono trovarsi preferibilmente nello stabile di entrambi i partecipanti

alla riunione: solo in questo caso viene garantita funzionalità e completa

sicurezza nello scambio dei documenti, di qualunque genere (ed estensione

informatica). Molti sono gli accorgimenti che rendono questi applicativi

adatti a un uso professionale, per esempio è possibile mostrare documenti

all’interlocutore su una sorta di lavagna telematica ma, per offrire le massime

garanzie al proprietario dei documenti, l’interlocutore non ha la possibilità

di recuperare o registrare le informazioni (immaginiamo dei disegni per un

progetto edile) neppure “fotografando” il desktop con i metodi tradizionali;

oppure, questi possono essere modifi cati in tempo reale da parte di entrambi

i partecipanti alla riunione, ma non venir registrati o scaricati se chi ha indetto

la conferenza non ne da il permesso. La presenza di un’apparecchiatura

specifi ca permette queste interazioni nel massimo rispetto del progettista,

che non si vede “scippare” in corso d’opera qualche idea o soluzione

geniale, e dell’eventuale interlocutore/acquirente, che può invece modifi care

e interagire con la soluzione proposta in tempo reale.

E siamo arrivati a parlare di un punto fondamentale di questi sistemi. Le

sale riunioni, infatti, devono essere viste nella duplice funzione di strumento

interno all’azienda per l’interscambio di informazioni fra i suoi dipendenti

(pensiamo alla classica riunione del lunedì pomeriggio o all’incontro agenti

dell’ultimo venerdì del mese), ma anche di presentazione di progetti e

preventivi ai clienti esterni, che si devono relazionare con la casa madre

per qualche motivo, o per dare la possibilità al progettista o al commerciale

coinvolto nelle trattative di essere nel luogo dove risiede la committenza.

Proprio per questo è importante cogliere l’importanza di questo strumento

di lavoro, che non solo genera un risparmio tangibile in termini di effi cienza,

spostamenti e logistica, ma che può diventare anche una sorta di biglietto

da visita per l’azienda che deve presentare un progetto o un preventivo al

proprio cliente. Anche se si tratta di una presentazione in sede. Perché oggi

la tecnologia ci permette di ricreare degli ambienti polivalenti che sono in

grado anche di estendere una sorta di valore aggiunto a chi li usa, valore che

viene riconosciuto dall’interlocutore all’intera azienda e al suo modus operandi.

Alcuni esempi di sale attrezzate con la videoconferenza

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12 dicembre ‘09 / gennaio ‘10 • n. 21

scenari

Il denaro investito in una sala riunioni completa e funzionale, probabilmente rappresenta la migliore

dimostrazione tangibile che un’azienda crede molto nella tecnologia, la stessa tecnologia che si ritroverà nei

suoi servizi, prodotti e nell’approccio al cliente e al mercato.

La progettazione delle sale riunioni

Non bisogna tralasciare nessun aspetto di queste sale riunioni (o board room, per dirla all’anglosassone),

neppure il più piccolo, e per questo è sempre altamente consigliabile rivolgersi a dei professionisti del settore,

non solo per la scelta dei singoli componenti, ma anche per ottenere la migliore integrazione tra di essi, al fi ne di

sfruttarne al meglio le singole caratteristiche.

Prima di tutto bisognerà pensare a insonorizzare l’ambiente verso l’esterno, nel rispetto della privacy delle

conversazioni e della delicatezza degli eventuali contenuti, e verso l’interno, per ottenere intelligibilità del parlato

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Miglior prodotto di visualizzazione commerciale dell’anno

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scenari

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Sappiamo che agli odierni proiettori viene chiesto di combinare input emessi da diverse fonti o di creare immagini uniformi, ed è per questo motivo che vi abbiamo incorporato la capacità di gestire e combinare

i colori in modo minuzioso. In ciò sta la differenza tra un buon risultato e uno eccellente.

La tecnologia Comprehensive Colour Adjustment (CCA™), di serie in ciascun proiettore della Serie M, consente di regolare i singoli canali RGB dei proiettori su accostamenti cromatici uniformi in modo da ottenere immagini credibili e perfettamente armoniose. Con una semplicità che ha quasi dell’incredibile.

It all adds up.

e assenza di interferenze, evitando però che gli occupanti abbiano l’impressione di trovarsi in una camera

anecoica. Per questo, oltre a scegliere dei materiali specifi catamente studiati per il trattamento acustico,

bisognerà pensare anche a un sistema audio multicanale ben dimensionato: una modalità di gestione della

diffusione sonora in grado di ricreare la sensazione di “ambienza spaziale”, in modo che chi si trova all’interno

delle due sale abbia la concreta percezione di essere di fronte al suo interlocutore, nello stesso spazio, e con le

stesse interazioni fra ambiente e diffusione delle onde sonore.

Un aspetto da non prendere sottogamba, se si vuole evitare l’effetto “voce da dentro la scatola di scarpe”, o

fastidiosi riverberi e condizioni innaturali di ascolto. È dimostrato, infatti, che una corretta resa dell’ambiente

acustico che circonda gli interlocutori riesce a mettere questi ultimi a proprio agio nelle trattative, cosa che non

succederebbe se si sentissero “intervistati” da qualcuno percepito come distante.

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14 dicembre ‘09 / gennaio ‘10 • n. 21

scenari

Particolare attenzione dovrà essere data al parlato, che dovrà essere

catturato con un sistema di microfoni (omnidirezionali, bidirezionali,

unidirezionali a cardioide o supercardioide) che il progettista disporrà

nell’ambiente in numero e con caratteristiche che reputerà più opportuni

per dare consistenza alla voce, fornirle una posizione defi nita all’interno

dello spazio che circonda i presenti e donarle la massima chiarezza

(intelligibilità).

In un sistema completo non potranno mancare le immagini, e la soluzione

al momento migliore è dotarsi di un doppio display (tipicamente pannello

piatto e video proiettore) per avere la massima fl essibilità di utilizzo.

Quando si parla con l’esterno, solitamente si utilizza il display piatto

installato di fronte al tavolo delle riunioni (anche se nessuno vieta di

utilizzare il video proiettore); sopra il display si troverà una telecamera per

trasmettere le immagini del tavolo stesso all’interlocutore remoto. Una

possibile variante in questo senso, è anche rappresentata dalla possibilità

di avere più di un display piatto, magari due o tre, in modo da poter

rendere fruibile la conferenza ad un numero più elevato di persone (se la

stanza è particolarmente capiente), o per visualizzare in contemporanea

più documenti e chi li sta illustrando il quell’istante. In questo sistema, poi,

una telecamera di tipo brandeggiante permetterà di inquadrare di volta

in volta la persona che ha la parola, oppure eseguire una carrellata dei

presenti o ancora mostrare una panoramica estesa della stanza.

Quando invece si devono mostrare delle immagini a un cliente presente

nella sala, o durante una riunione, normalmente si usa il videoproiettore,

che può essere occultato nel controsoffi tto da un lift, e si fa scendere lo

schermo di proiezione davanti al display piatto, in modo da ottenere una

diagonale più importante per i documenti da visualizzare.

Uno scenario luci, opportunamente programmato, oscurerà poi le fi nestre,

creerà un ambiente soffuso dietro gli interlocutori e permetterà al proiettore

di esprimere al massimo le sue caratteristiche qualitative a schermo.

Ciliegina sulla torta, sarà un sistema di supervisione e controllo che

permetta di gestire tutte le elettroniche al meglio, di richiamare i documenti

(in precedenza salvati in opportune cartelle di un server ad esso collegato)

da inviare e condividere, selezionare gli accessi, le luci, le sorgenti da

ascoltare e visualizzare ecc.

Ma naturalmente ogni sala riunioni deve rispondere alle esigenze

dell’azienda che l’ha voluta, nulla vieta per esempio che diventi anche

una sala conferenza con svariati posti a sedere; le variabili sono tali e

tante che, tornando alle premesse di questo articolo, la scelta migliore è

affi darsi a un progettista che sappia consigliare le soluzioni più adatte e

naturalmente, poi, metterle in pratica.

Ecco l’esempio di una sala attrezzata, sviluppata in modo organico per poter

fungere sia da elemento distintivo per i clienti che la frequentano, e sia da

strumento di lavoro effi cace e funzionale

I materiali insonorizzanti sono oggi giorno anche molto accattivanti alla vista e

appaganti al tatto, a tutto vantaggio dell’interior designer che può coniugare

estetica e funzionalità

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scenari

… la tua visione del futuro!

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Page 18: Connessioni n°21 | dicembre 2009 / gennaio 2010

16 ottobre ‘09 / novembre ‘10 • n. 21

soluzioni

Auditorium Multimediale RDSImpossibile ma vero

Chia

ra B

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ettin

i Come possono andare d’accordo pareti metalliche e resa acustica? Illuminazione dinamica e architetturale? Impostazione tecnica per il live e per le conferenze? Tutti i tabù sono stati infranti dal progetto tanto ardito quanto concreto del nuovo Auditorium RDS

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17

soluzioni

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18 ottobre ‘09 / novembre ‘10 • n. 21

soluzioni

RDS, Radio Dimensione Suono, non ha bisogno di presentazioni, dato

che è una delle radio private più ascoltate in Italia e che, con la voce

di Anna Pettinelli, Max Pagani e altri conosciutissimi conduttori, entra

ogni giorno nelle nostre case. Ma RDS non si limita ai servizi radiofonici,

si occupa anche di tournée, produzioni musicali, eventi e, per seguirli

al meglio, ha recentemente spostato la sua sede, che ora si trova nel

quartiere Balduina di Roma, in un’area verde ed esclusiva all’interno di

un antico convento ora completamente ricondizionato: solo la struttura è

stata preservata, tutto il resto è stato cambiato, dal rivestimento esterno,

alle disposizioni, agli ambienti interni. Segnaliamo inoltre volentieri anche

un tocco ecologico, come le pareti ventilate per il mantenimento della

temperatura interna e un impianto di cogenerazione che permette di

ottenere energia elettrica dal gas. Il tutto adeguatamente equipaggiato con

una importante dose di tecnologia: applicata non solo dove inevitabile,

per le produzioni radio, la messa in onda ecc., ma anche per dare una

veste speciale all’ambiente, come nel caso del grande LEDwall (a marchio

Tecnovision) che accoglie pubblico e visitatori all’entrata principale e che

può rimandare in tempo reale le immagini di concerti, show case, incontri

che si tengono nell’attiguo auditorium multimediale. Ed è proprio lui la vera

“chicca” della nuova sede di RDS.

Il progetto

Quando l’ingegner Andrea De Martino, il progettista degli impianti speciali

del nuovo auditorium (e delle altre dotazioni multimediali della sede di RDS

a Balduina), mi ha spiegato per telefono il lavoro fatto per la sala, confesso

di aver capito solo a metà di cosa mi stesse davvero parlando. In effetti era

diffi cile immaginarsi, prima di vederla, una sala polivalente allo stesso tempo

spazio per il live, incontri, conferenze, show case, con tutte le dotazioni

tecniche e tecnologiche a scomparsa, con il palco modulabile e le pareti

utilizzabili come superfi ci di proiezione, la sala completamente liberabile

dalle sedute e, dulcis in fundo, con pareti e soffi tto interamente realizzati con

pannelli in acciaio autoportanti. E che avesse pure un’acustica con tempi di

riverberazione adatti alla musica e al parlato.

L’auditorium RDS è proprio questo: si deve pensare a una specie di igloo

metallico con struttura autoportante ancorata alla base della muratura

perimetrale, le pareti sfaccettate costituite da pannelli forati diversi gli uni dagli altri, dietro la cui superfi cie

sono stati nascosti l’impianto di diffusione sonora, quello di illuminazione architetturale e di luce per il live, uno

schermo da proiezione motorizzato, l’impianto di condizionamento e termico. Come si è arrivati a rendere realtà

questa “follia” perfettamente funzionante, che ha mantenuto tutte le promesse progettuali, ce lo ha spiegato

proprio De Martino che, tramite la sua azienda Engineering Solutions, si è aggiudicato la gara di appalto per la

progettazione e la realizzazione di quest’opera inedita.

Il parere dell’architetto

Andrea Iacovelli è l’architetto che ha dato l’impronta

estetica all’auditorium, rendendola possibile attraverso

un complesso progetto strutturale; data la particolarità del

risultato, abbiamo voluto approfondire con lui alcuni aspetti.

AI - L’involucro strutturale ha un’estensione di circa 400

mq, è formato da circa 360 pannelli in acciaio forati, con

funzioni strutturali: attraverso la loro giustapposizione,

imbullonatura a tensione controllata e saldatura dei

bordi, è stata ottenuta la struttura dell’intero involucro.

Questa costituisce staticamente una calotta autoportante

che, per la trasmissione dei carichi, è ancorata al solaio

esistente preventivamente consolidato tramite profi lati

metallici, i quali insistono su di un cordolo in cemento

armato. Ogni pannello presenta una piegatura sulla

diagonale a formare due superfi ci piane triangolari con

senso alternato concavo e convesso, i fori sono stati

eseguiti con un macchinario laser a controllo numerico.

Le superfi ci sono state trattate con sabbia silicea ad

alta pressione sulla parte esterna (per migliorare la resa

dei sistemi di videoproiezione) e nella parte interna

con vernice bianca antirombo, per impedire eccessive

vibrazioni dovute alla diffusione delle onde sonore, ma

anche per amplifi care la luminosità dei LED. Le immagini

che vi vengono proiettate assumono così una logica

“evocativa” e scenografi ca, più che realistica, dato

che la superfi cie non è piana ed è discretizzata nella

consistenza materica.

Dall’interno della sala le pareti hanno aspetto continuo,

e anche la presenza dello spazio regia si percepisce

soltanto nell’asola formata da panelli vetrati disegnati

con geometria simile ai pannelli metallici di rivestimento.

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soluzioni

Acciaio e resa acustica, un binomio possibile

La progettazione dell’architettura interna della sala è

strettamente connessa con le problematiche acustiche, in

relazione sia ai suoni desiderati sia ai suoni indesiderati,

ma anche con i sistemi tecnologici che garantiscono gli

aspetti visivi e il comfort termoigrometrico e di purezza

dell’aria.

L’acciaio di cui è costituito il sottosistema architettonico

autoportante non è congeniale al trattamento sonoro, ma

l’integrazione degli impianti con il controllo acustico ha

determinato l’elaborazione di pannelli che, agendo sulla

forma, diventano funzionali acusticamente. Si ottiene

pertanto, con la foratura del pannello, la triplice funzione

di creare una superfi cie fonoassorbente, di accogliere

il sistema illuminotecnico e di alloggiare gli elementi

terminali trasparenti a fl usso regolabile per l’immissione e

la ripresa dell’aria. Il pannello si confi gura quindi come un

calibratore tra energia sonora assorbita ed energia diffusa,

sia per diffrazione che per morfologia della superfi cie.

L’ottimizzazione dell’acustica della sala è ottenuta

controllando i suoni indesiderati (indotti dalle attività svolte

nei locali limitrofi , dal rumore proveniente dall’ambiente

esterno e dal funzionamento degli impianti tecnologici)

entro il valore di 25 NR, assicurando livelli sonori

appropriati a seconda del messaggio e uniformemente

distribuiti nell’ambiente. Questo grazie alla fl essibilità

dell’impianto elettroacustico installato e alla sua relazione

con la risposta acustica dell’ambiente.

Tramite un programma di calcolo numerico basato sulle tecniche di acustica geometrica, sono stati effettuati studi teorici

e simulazioni del comportamento fi sico e tecnico dei singoli elementi strutturali e della sala nel suo insieme, realizzata

assemblando meccanicamente i pannelli. Nello studio sono stati utilizzati i procedimenti del fascio conico (CBM) e piramidale

(TBM), combinando il metodo del ray-tracing (RTM), del beam-tracing e dell’immagine speculare virtuale (MISM). Alla geometria

della sala sono state associate le proprietà di assorbimento e diffusione dei vari materiali (coeffi cienti di Sabine e indici di

Lambert), considerando sia la rifl essione diretta sia quella diffusa sulle superfi ci di confi ne. Sono stati inoltre inseriti gli spigoli

di diffrazione (trattati secondo il modello di Kurze-Anderson) e diverse sorgenti sonore (defi nite da parametri come i livelli di

potenza sonora per bande d’ottava, gli angoli di emissione, il diagramma di direttività, ecc.) in funzione della destinazione d’uso

da valutare. Sono stati quindi simulati i fenomeni della riverberazione (modelli di Sabine, Eyring e Kuttruff).

Prof. Carlo Platone – Arch. Cristina Aureli

Roma

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20 ottobre ‘09 / novembre ‘10 • n. 21

soluzioni

C – Quali erano le necessità della committenza?

ADM – L’auditorium era previsto si collocasse nella antica cappella, uno spazio di

10x12 m e alto nove, che avrebbe dovuto ospitare eventi live, unplugged, presentazioni

e interviste con o senza pubblico, oppure feste e serate a sala libera. Ci si è resi

conto quasi subito che le strutture tecniche audio e video avrebbero invaso lo spazio,

rendendolo poi inadatto all’uso previsto, e che comunque gli iniziali progetti di una sala

conferenze classica non avrebbero potuto rispondere alle necessità. Ho così presentato

un progetto con una impostazione del tutto diversa, che prevedeva non il rivestimento

di pareti con strutture acustiche, ma la costruzione di una scatola nella scatola, una

vera e propria struttura autoportante in grado di “erogare” tutti i servizi necessari;

inoltre una serie di preset per ogni tipo di eventi avrebbe reso semplice la gestione. La

scelta della copertura in acciaio è poi un vero unicum, frutto della volontà di creare un

ambiente inedito, sostenuto da una committenza aperta (per fortuna!) a soluzioni fuori dal

consueto; uno studio scrupoloso dal punto di vista rifl essivo, rifrattivo e di assorbimento

delle onde sonore ha permesso di rendere lo spazio anche acusticamente corretto.

C – Vi siete avvalsi di altri professionisti?

ADM – Una volta ricevuta la commessa Engineering Solutions, responsabile del

progetto e che ha poi curato direttamente la parte multimediale, si è rivolta a un team di

specialisti: l’architetto Iacovelli per la veste architettonica della sala e direzione dei lavori,

l’ingegner Cocomello per le strutture, il prof. Platone per l’acustica, l’architetto Aureli per

la parte illuminotecnica e ingegner Tramontozzi per la parte elettrica. La movimentazione

del palco, il pantografo per le luci live, il movimento di discesa dello schermo di

proiezione sono di Dari Automazioni, mentre l’enorme lavoro di produzione e installazione

in sospensione delle lastre metalliche è di GDM.

Apparecchiature installate auditorium

Impianto Video1 LCD 32 sg sala regia 1 PC server Vista sala regia 1 PC server Galaxy video graphic controller1 PC Comando e controllo con Touch Screen1 lente di Fresnel 120” DNP Denmark6 proiettori Christie Digital Roadrunner LX100

Impianto di comando e controllo 1 touch panel ISYS con LCD 4”1 sistema controllo Crestron e attuatori PACK 2M7 dimmer 4 canali Crestron2 tastierini di controllo Crestron

Impianto audio2 processori audio digitale Biamp Audiafl ex CM6 moduli per 2 ingressi micro/linea Biamp AudiaEXPI/0- 2 2 unità esterne per gestione 20 connessioni logiche in/out Biamp Logic Box 2 moduli per 2 uscite di linea Biamp AudiaEXPO/0-2 4 amplifi catori multicanale Bittner Bitt8x200 1 pannello di controllo volume/selettore 8 vie Bimp Vs8 volume/select 8 70 diffusori Tannoy i5AWW diffusore full range4 subwoofer attivi da controsoffi tto 110W Tannoy cms110b2 unità di conversione su sistemi di rete CobraNet Biamp AudiaEXPI 2 unità di conversione su sistemi di rete CobraNet Biamp AudiaEXPO

Christie LX100 Roadrunner

LX100 della serie Roadrunner di Christie è un videoproiettore per venue medio grandi

che si basa su tecnologia 3LCD; offre 10.000 ANSI Lumen di luminosità in modalità

quad lamp e 5.000 in dual lamp e contrasto 1100:1. Risoluzione nativa XGA (1.024x768)

e scalabilità da VGA a UXGA, dispone di una completa connettività: in input una DVI-I

con due RCA audio e mini-DIN, cinque BNC per segnali RGB-HV, due BNC per video

composito e S-video Y/C, un D-sub-15 per segnali analogici RGB. Comunica con l’esterno

tramite RS-232C e tramite ChritieNET, protocollo di connettività per il monitoraggio e il controllo, inoltre è dotato di telecomando

IR. Disponibile una serie completa di lenti, sia fi sse che zoom, sostituibili e settabili facilmente grazie alla tecnologia Fast Lens

Change (FLC®), per una grandezza dell’immagine proiettata da 40” a 600” di diagonale. Monta inoltre due altoparlanti da 3 W per

canale. Alloggia quattro lampade ad alta pressione da 250 W, per una durata fi no a 1.000 ore alla massima potenza. Peso: 35,5

kg, misure: 581,2x251,5x783 mm (LxAxP).

www.christiedigital.com Distribuito in Italia da E-Home, www.ehomeitalia.com

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Page 23: Connessioni n°21 | dicembre 2009 / gennaio 2010

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soluzioniLe soluzioni per ilDigital Sign-Age

La soluzione ideale con due ingressi e un’uscita DVI per creare e proiettare con doppio Picture in Picture in alta definizione.– Risoluzione PC fino a 2048x2048.– Risuluzione HDTV fino a 1080p.– Chromakey, Lumakey, Genlock, Zoom, Single e Dual PiP.– Dimensioni finestre personalizzabili.– Richiedeteci il catalogo generale completo di tutta la

gamma di soluzioni DVI, HDMI, SD/HD-SDI, Scaler,Convertitori Cat-5/6 e Convertitori di formato

... 1T-C2-750 Scaler Doppio Canale DVI

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22 ottobre ‘09 / novembre ‘10 • n. 21

soluzioni

C – I pannelli sono prototipali?

ADM – Sì, sono stati creati espressamente per questa sala, e hanno un ruolo

preciso sia nell’acustica, che nell’illuminazione e nella videoproiezione. Per

l’acustica, Platone ha studiato una foratura dell’acciaio in modo da ottenere

vere e proprie trappole di Helmholtz inoltre, dietro i pannelli è stato installato

del materiale fonoassorbente per controllare le basse frequenze, facendo così

il “prodigio” di rendere acusticamente corretta una sala rivestita d’acciaio. Dai

fori esce la luce di centinaia di LED, che creano una morbida illuminazione

indiretta, inoltre i pannelli sono stati sabbiati più volte per farne superfi ci

adatte alla videoproiezione.

Per la valutazione dei risultati, oltre ad aver operato una simulazione

matematica, abbiamo anche testato il progetto su un prototipo che

riproduceva una parte dell’involucro metallico (nove pannelli, per una

superfi cie di circa 10 m2), utilizzandolo come test per la videoproiezione,

la resa acustica, l’effetto illuminotecnico, le tecniche di assemblaggio dei

pannelli stessi ecc. I risultati ci hanno confortato sulla fattibilità, e incoraggiato

a portare a termine un progetto senza precedenti, per il quale non avevamo

nessun caso analogo ad aiutarci.

Il progetto multimediale

Al di là della particolarissima veste estetica, l’auditorium è un luogo

tecnologicamente avanzato, in grado di rispondere alle necessità più diverse.

Una regia chiusa, posizionata specularmente al palco mobile, contiene le

elettroniche per il controllo degli impianti.

Dal punto di vista elettroacustico, è dotata di un impianto audio distribuito,

con settanta punti di diffusione costituiti da casse Tannoy (I5AWW full

range e CMS110b sub attivi) controllati a coppie di due; la distribuzione e il

processamento sono affi dati a due AudiaFlex, che gestiscono gli amplifi catori

multi canale Bittner a sevizio delle quaranta linee audio. Ogni diffusore, ogni

grappolo, e poi ogni settore è settato ad hoc: la disposizione delle casse

audio infatti non è omogenea, perché la cupola è curva e la distanza tra

sorgente e pubblico non è uniforme, quindi quelle più lontane sono state

tarate con varie linee di ritardo, un lavoro che ha richiesto diversi giorni.

Le Tannoy sono state poi settate con alcuni preset richiamabili facilmente,

a seconda dell’uso della sala, ma è possibile anche gestire l’impianto

esternamente con un mixer audio, nel caso di eventi live da seguire in tempo

reale e con maggiore impiego di linee microfoniche.

La sala è inoltre dotata di alcuni pozzetti con ritorni audio e video, per

poter collegare velocemente microfoni, computer, dispaly, videoproiettori…

per portare i segnali agli uffi ci e addirittura per dei collegamenti extra, per

esempio per regie esterne, gruppi elettrogeni di supporto, e anche per una

diretta satellitare.

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Page 25: Connessioni n°21 | dicembre 2009 / gennaio 2010

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soluzioni

www.rds.it

www.engineeringsolutions.it

www.biamp.com

www.tannoy.com

www.dariautomazioni.it

Per quanto concerne il video, sono stati installati sei videoproiettori Christie Digital Roadrunner LX100 da

10.000 ANSI Lumen, che offrono una luminosità suffi ciente per contrastare la luce già presente nell’ambiente e

ottenere una proiezione a 360° molto coinvolgente, capace di trasfi gurare completamente e animare l’ambiente

con loghi, immagini, grafi che. Uno di essi è installato in modo da retroproiettare su una lente di Fresnell di DNP

Denmark da 120”, che funge da superfi cie di proiezione anche per video con immagini complesse e defi nite, e

che viene calata con un meccanismo mobile totalmente a scomparsa. I contributi audio e video sono

totalmente gestiti dalla regia che, attraverso il sistema di automazione della sala coordina l’utilizzo

delle diverse risorse multimediali, video comunicative ed elettroacustiche.

Anche il progetto luci è stato oggetto di una cura particolare: è stata scelta una soluzione di

illuminazione indiretta e senza apparecchiature a vista, sempre sfruttando le caratteristiche dei

pannelli; così centinaia di LED a temperatura di colore fredda sono stati istallati tra la cupola e il telaio,

in modo che la loro luce si diffondesse uniformemente attraverso i fori dei pannelli. Un effetto morbido

e surreale che fa risaltare le forme asimmetriche della copertura senza imporsi su di essa o infastidire

il pubblico. A questi sono stati poi aggiunti una serie di strip LED d’arredo, alcuni alla base delle pareti

e alcuni all’entrata, infi ne un perimetro luminoso alla base delle pareti completa l’effetto, ottenuto da

sorgenti a fl uorescenza a luce calda con effetto wall wash in contrasto con la luce fredda dei LED. È possibile

usarli da soli, per dare un nuovo scenario luminoso a LED spenti. Una piattaforma Crestron su BUS Cresnet

controlla la dimmerazione e gli scenari delle centinaia di LED installati.

Capitolo a parte è l’illuminazione per gli eventi, che prevede un controllo basato su bus DMX per le luci da

spettacolo.

In vista di un uso differenziato della sala, sono stati previsti vari accorgimenti per ottenere confi gurazioni

differenti dello spazio fi sico: il palco è stato dotato di una doppia pedana mobile a scomparsa a movimentazione

meccanica, in modo da ottenere palchi di piccole dimensioni per conferenze o per un solista, oppure di

maggiore metratura per gruppi. Le poltrone sono state prodotte espressamente per l’auditorium da Frau, e

possono essere facilmente sganciate, ridotte di numero, inoltre possono essere girate per essere disposte come

davanti a una passerella, o addirittura completamente eliminate per un evento di tipo live.

Il sistema di proiezioni

sull’involucro e sulla lente di

Fresnel retroproiettata

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24 dicembre ‘09 / gennaio ‘10 • n. 21

soluzioni

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soluzioni

Grani&BraciL’audio invisibile

Grani&Braci è un raffi nato ristorante milanese, aperto recentemente vicino alla rinnovata stazione di Porta Garibaldi in una zona trendy molto frequentata. In fase di realizzazione, l’obiettivo primario della proprietà è stato privilegiare l’estetica, costruita intorno all’evocazione di un’ambientazione naturale, quella del bosco, in armonia con la qualità delle dotazioni tecniche

Barbara Trigari

Grani&Braci si trova al piano terra di un palazzo uffi ci collocato in un’area di Milano in totale trasformazione

(nascita del nuovo quartiere Garibaldi, tra il quartiere Isola e Via Ferrari, dorsale del futuro centro

direzionale cittadino). La sala ristorante misura 500 mq e ha la forma di una “L”, l’intero locale ne misura 1.200

(una ulteriore sala bar nel seminterrato è in fase di completamento) con 25 vetrine su via Farini e via Ferrari,

strade fortemente traffi cate. Se la città fuori impone la propria fi sicità con il cavalcavia di via Farini, l’incrocio

delle strade, i palazzi, la chiesa, la fontana e il vicino Cimitero Monumentale, Grani&Braci è concepito come

un calmo rifugio impostato su una realtà alternativa a quella urbana e percepita come mancante: quella della

natura.

Nasce così l’idea di un allestimento interno che allude fi sicamente e concettualmente all’ambiente del bosco:

una sorta di bosco metafi sico con i suoi intrecci di rami e fronde (ripresi dalla grafi ca, che sale fi no al soffi tto,

sulle pareti del locale), i materiali naturali utilizzati per lo sfondo delle pareti (in pietra naturale), i tavoli realizzati

con sezioni di tronco di castagno centenario, le bottigliere in legno e gli arredi in rovere sbiancato, le separazioni

tra gli ambienti realizzate con tronchi di castagno scortecciati e cataste di legna da

ardere ecc. Lo stesso camino della griglieria è visibile dall’esterno, coerentemente con il

concept, nel quale anche l’elemento fuoco non stona di certo.

A sancire il contatto e la separazione con il mondo esterno, le 25 vetrate sul piano

stradale realizzate con campate uniche di circa 4 m di vetro camera stratifi cato,

impostate su un parapetto di muratura alto un metro, come schermo dal rumore e dalla

vista del traffi co. I passanti all’esterno sono in grado di vedere il locale discernendo

a colpo d’occhio gli elementi grafi ci della tappezzeria, il camino e i corpi illuminanti,

volutamente fuori scala rispetto al resto dell’arredamento.

I progettisti per l’allestimento del ristorante sono gli architetti Nisi Magnoni, Sabrina

Gallini e Gianluca Mosca; l’impresa che ha ottenuto l’appalto è CEI (Costruzioni Edili

Italiane) di Matteo Invernizzi e Carlo Ravanelli, la quale ha fornito una propria squadra

di tecnici per le luci. In particolare dell’audio si è occupata AVS di Tiziano Testoni.

Inizialmente la proprietà (Cir Food in società con il Gruppo Ethos, titolare della catena

Apparecchiature installate

Audio24 diffusori planari Amina AIW33 amplifi catori Inout DA480R completi di modulo trasformatori di linea AT480R1 preamplifi catore multizona Bose AMS-84 wall controller per Bose AMS-8 CS-WC3 Line input Module per Bose AMS-8 CS-LIM1 Sintonizzatore Onkyo1 CD player Marantz1 iPod classic completo di Docking station Corpi illuminanti80 Sonora 493 di Oluceapplique Diamond Oluce

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Page 28: Connessioni n°21 | dicembre 2009 / gennaio 2010

26 dicembre ‘09 / gennaio ‘10 • n. 21

soluzioni

Grani&Braci) aveva addirittura escluso la possibilità di

un impianto audio, ritenendolo diffi cile da gestire e da

mantenere in effi cienza, decisione poi ribaltata quando

si è resa conto delle possibilità offerte dalle moderne

tecnologie, sostenute dal convincente progetto di AVS.

La presenza del video è in fase di valutazione, perché

l’intenzione è di mantenere la ristorazione e non

l’intrattenimento al centro delle attività, ma è già

previsto un display nella zona bar del sottosuolo…

probabilmente una adeguata offerta di contenuti e un

preciso progetto d’uso della zona bar potrebbe dare il via

anche all’introduzione più decisa di questa modalità di

comunicazione.

L’audio a scomparsa

La prevalente esigenza estetica e la necessità di

realizzare un impianto la cui gestione e manutenzione

fosse il più possibile semplice e poco dispendiosa

(soprattutto in termini di tempo dedicato) hanno spinto

il progettista Tiziano Testoni a consigliare l’installazione

Pretendere di più Vedere di più Displays full HD LCD professionali

JVC Professional Europe Ltd. Filiale Italiana Via Cassanese, 224 Pal. Tiepolo - 20090 Segrate (MI) T. 02 269431 - F. 02 26929361 - www.jvcpro.eu - [email protected]

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La parola all’installatore

Tiziano Testoni di AVS, progettista e installatore dell’impianto audio,

ci ha spiegato l’iter di simulazione della resa dell’impianto in fase

progettuale.

TT – Orientativamente conoscevo già la resa delle Amina nel

cartongesso, grazie a una precedente installazione fatta dalla mia

azienda in Francia, e so che la resa acustica è buona. Da Grani&Braci,

però, per il rivestimento delle pareti e del soffi tto, l’architetto ha

adottato un materiale vinilico spesso 1-1,5 mm, e temevo che non

“suonasse” come si deve. Le prove, in parte empiriche (non avendo a

disposizione una camera anecoica), e in parte strumentali (simulando

in laboratorio con un diffusore la situazione fi nale) hanno dimostrato

che il materiale plastico non alterava in maniera signifi cativa il

segnale, e non faceva da fi ltro. Il suono diventava solo leggermente

più opaco sulle frequenze fra i 4 e i 12 KHz, ma con un po’ di

equalizzazione, tutto è andato a posto.

www.avssrl.com

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Page 29: Connessioni n°21 | dicembre 2009 / gennaio 2010

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soluzioni

Serie JVC GM-F GM-F420S, GM-F470S, GM-F520S

Amina AIW3

Gli AIX3 sono diffusori planari da incasso (muro o controsoffi tto) totalmente invisibili, realizzati con una

struttura in alluminio a nido d’ape ad altissima rigidità, brevettata da Amina. Queste caratteristiche li rendono

particolarmente adatti alle installazioni nelle quali vi siano esigenze estetiche, o vada rispettato un particolare

concept di design, ma sia richiesto contemporaneamente audio di qualità e/o elevate pressioni sonore. Per

applicazioni hi-fi è consigliato l’abbinamento di un subwoofer. I diffusori sfruttano il principio della cassa

di risonanza, ovvero la vibrazione indotta nel materiale dal quale vengono coperte (nel muro o nel soffi tto:

cartongesso, intonaco...), trasmessa successivamente al mezzo (l’aria) e quindi alle nostre orecchie. Il

risultato acustico di questo modello è uniforme e meno direzionale rispetto ai diffusori tradizionali, con buoni

risultati anche in ambienti molto riverberanti; inoltre le vibrazioni prodotte non danneggiano il rivestimento e

non sono sensibili alla fase.

I diffusori planari AIX3 hanno quindi un ampio angolo di dispersione, omogenea sulla maggior parte della gamma di frequenze, che

rende poco rilevante l’orientamento con il quale vengono installati. Poiché a vibrare è un’ampia “cassa di risonanza” (la superfi cie

della parete o del soffi tto), rispetto alle sorgenti audio puntiformi il livello di pressione sonora decresce in modo meno sensibile

quando ci si allontana dalla sorgente sonora. Nel pannello sono alloggiati due exciter professionali in acciaio inox da 40W RMS a 8

Ohm, sensibilità 84 dB / 1W /1m, massima pressione sonora 101 dB (in superfi ci spesse tra 1 e 2 mm), risposta in frequenza 100 Hz

- 20 kHz. Dispersione di 180°. Filtro passa-alto a 100 Hz e 24 dB/ottava. Ciascun pannello misura 45x34,5x3,8 cm e pesa 1,13 kg.

www.aminatechnologies.com Distribuito in Italia da Prase Engineering, www.prase.it

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Page 30: Connessioni n°21 | dicembre 2009 / gennaio 2010

28 dicembre ‘09 / gennaio ‘10 • n. 21

soluzioni

di diffusori planari NXT Amina AIW3. Si tratta di diffusori che emettono onde

sonore attraverso la vibrazione di uno speciale pannello spesso pochi millimetri,

e quindi perfettamente integrabile, anche esteticamente, nella controsoffi ttatura.

L’uso di diffusori tradizionali, in realtà più indicati per questo tipo di installazione,

è stato subito escluso per esigenze di immagine, da qui la scelta dei diffusori

planari.

La prima diffi coltà è stata quella di determinare il possibile risultato timbrico

dei diffusori, una volta installati come da progetto all’interno dei materiali delle

pareti: cartongesso e vinilico.

Si è poi posto il problema della simulazione acustica: l’azienda che produce gli

Amina infatti non mette ancora a disposizione dei progettisti una libreria delle

caratteristiche tecniche integrabile con i software di simulazione acustica, per

cui Testoni si è visto costretto ad effettuare prove in laboratorio, e ad adattare

alcune delle opzioni presenti nel suo programma Ulysses, modifi cando i

parametri e cercando di avvicinarli alla risposta delle Amina. È stata inoltre

utile un’esperienza precedente dell’installatore con questi diffusori, già utilizzati

per allestire una importante Show Room a Juan Les Pins in Francia: i dati

rilevati in quella occasione, sommati alle prove di laboratorio, sono serviti per la

progettazione dell’audio di Grani&Braci, che nella sua versione fi nale prevede

24 diffusori collocati alla stessa distanza l’uno dall’altro, per mantenere una

copertura uniforme. L’ampio angolo di diffusione di questo modello degli Amina

mantiene il segnale coerente in tutto lo spazio.

Rack e sistema di controllo si trovano al piano inferiore, dove è in fase di

realizzazione un lounge bar.

Coordinazione

Come nella maggior parte dei cantieri, anche a Grani&Braci tra i problemi più

complicati da risolvere ci sono state le tempistiche relative ai vari interventi,

e la diffi coltà installativa: per esempio la posa del gessista bisognava fosse

coordinata con l’inserimento degli altoparlanti planari nella struttura del soffi tto,

a sua volta in relazione al cablaggio, di diffi cile realizzazione a causa della

conformazione strutturale. I lavori sono stati ripartiti in due tranche successive,

predisponendo durante la prima tutto il necessario per la successiva

espansione.

Attualmente sono in esercizio quattro zone audio: la zona cassa e scala, le due

zone della sala ristorante e la zona al piano inferiore. Qui si trovano anche il

sistema Bose ControlSpace AMS-8, tre amplifi catori InOut DA480R 4x80W, il

modello studiato da Prase da abbinare con l’Amina e fornito di fi ltro passa-alto

che impedisce alle basse frequenze di arrivare ai trasduttori. Tutte le uscite poi

sono dotate di trasformatore per i 100 V, con il modulo InOut AT480R. Proprio

per ridurre al minimo gli interventi in caso di anomalie, gli altoparlanti sono stati

cablati a coppie; a ogni coppia corrisponde una cassetta di derivazione e un cavo.

Il privé al piano interrato del locale, dove la proprietà

sta pensando di aprire una saletta bar

Due vedute della sala ristorante, si può notare l’uso di materiali

naturali come legno e pietra

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Page 31: Connessioni n°21 | dicembre 2009 / gennaio 2010

29

soluzioni

www.avssrl.com

www.oluce.com

www.graniebraci.it

Il processore Bose, che si occupa della distribuzione dei segnali alle varie zone e del loro processamento, è

stato scelto per rispondere all’esigenza di affi dabilità fortemente sottolineata dalla committenza, con un ottimo

bilanciamento qualità/costo; inoltre, grazie ai controller da muro ControlSpace WC, sempre di Bose, l’impianto

è facilmente gestibile anche dal personale del locale. Volendo fi sicamente gestire le sorgenti dalla zona Cassa,

il segnale audio deve coprire una distanza di circa 45 metri, e quindi essere gestito in modalità bilanciata, a

questo scopo sono stati inseriti i moduli ControlSpace LIM, sempre Bose. Come sorgenti sono presenti: un CD

Marantz, un Apple iPod da 160 GB con docking station, un sintonizzatore FM/AM di Onkyo; soluzioni semplici

per un’ampia scelta di formati musicali per l’utente.

Zone in luce

Coerentemente con il concept del locale, l’illuminazione non cerca effetti spettacolari

ma punta a creare un’atmosfera positiva per la clientela. La particolarità invece

consiste nella sproporzione tra i corpi illuminanti, un’ottantina di calotte Sonora 493 di

Oluce disegnate da Vico Magistretti, rispetto all’arredamento: ciascuna lampada ha un

diametro di 133 cm, è quindi ben visibile dalle ampie vetrine. Oltre ai corpi illuminanti

sospesi sopra i tavoli della sala, nel locale sono presenti una serie di applique in fusione

di vetro, sempre di Oluce, denominati Diamond.

Lo schema a blocchi

dell’installazione audio

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30 dicembre ‘09 / gennaio ‘10 • n. 21

vox technologica

Protocolli audio, CobraNetCaratteristiche, funzionalità, accorgimenti d’uso

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31

vox technologica

Le caratteristiche del protocollo di gestione dell’audio digitale CobraNet hanno fatto sì che divenisse uno standard de facto nel mondo della system integration: fra tutte la possibilità di far convivere il delicato trasporto dei segnali audio con infrastrutture di rete pre-esistenti e poi per l’elevato grado di ridondanza che può essere implementato. Con l’aiuto di Yamaha, marchio tradizionalmente aperto ai protocolli più utilizzati per il trasporto audio, abbiamo preparato questo “vademecum” informativo

Da un contributo di Sandro Chinellato - Commercial Audio Application Engineer YamahaA cura della Redazione

L’evoluzione delle reti informatiche, che permettono di connettere tra di loro un gran numero di device

e di condividere risorse e contenuti, ha sempre avuto un grande potere di seduzione anche nel mondo

dell’audio, storicamente alla ricerca della massima fl essibilità nella gestione e distribuzione dei delicati segnali

audio.

CobraNet è un protocollo sviluppato nel 1997 da Peak Audio per il trasporto di segnali audio basato sulle

specifi che dello standard Ethernet, nato appositamente per rispondere alle esigenze di liberarsi dai limiti delle

infrastrutture analogiche e di introdurre il concetto di network anche nel mondo della distribuzione dei segnali

audio digitali. La scelta di sviluppare un sistema basandosi sulle regole dello standard Ethernet ha preso in

considerazione principalmente la possibilità di integrare le funzioni di trasporto audio su reti informatiche

preesistenti, strizzando inevitabilmente l’occhio al mercato dell’installazione.

Le caratteristiche generali

Nei suoi tratti generali, CobraNet prevede la possibilità di trasportare su di un unico cavo CAT5 fi no a 64

canali audio con risoluzione a 24 bit e campionamento a 48 kHz. In una comunicazione bidirezionale, i canali

salgono a 128. Se poi volessimo usare una frequenza di campionamento doppia, 96 kHz, il numero dei canali

scenderebbe a 32 per direzione, per un totale di 64.

La tipologia tipica di rete supportata da CobraNet è quella a stella, dove i device CobraNet sono collegati tra

di loro tramite un nodo centrale, e quindi attraverso uno

switch Ethernet.

Un primo parametro fondamentale quando si parla

di sistemi digitali, ma ancor più quando parliamo

di network, è il concetto di latenza, ossia il tempo

impiegato da un segnale per transitare da un ingresso a

un’uscita del nostro sistema, o tra i vari nodi della rete.

CobraNet, dando preferenza ad altre caratteristiche, ha

scelto di garantire una latenza fi ssa tra due nodi della

rete, a prescindere dalla lunghezza di percorso che il

segnale deve compiere per andare da una macchina

La tecnologia CobraNet coesiste

con il passaggio degli altri dati su

cavo Ethernet

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32 dicembre ‘09 / gennaio ‘10 • n. 21

vox technologica

Preamble Destinationaddress

Sourceaddress

Frametype

Audio Data

Bundle

FCSCH1

CH2

CH3

CH4

CH5

CH6

CH7

CH8

Trasmissione Audio diCobraNet

Bundle:• Unità di trasmissione audio CobraNet• Contiene dati audio fi no ad 8 canali

1 Bundle

all’altra, al “prezzo” di una latenza più accentuata (per network grandi,

fi no a 5,33 ms). (Per inciso, diverso è il caso del live, dove il concetto

temporale è fondamentale, e infatti il protocollo Ethersound, più usato

in quel contesto, offre tempi di latenza inferiori, fi no massimo a 0,2

ms). Per queste caratteristiche, CobraNet è più indicato per trasportare

pochi canali verso molte direzioni.

Come vedremo più avanti, in base alle esigenze di utilizzo della rete

e alla tipologia di hardware che abbiamo a disposizione, è anche

possibile impostare su diversi valori la latenza del sistema.

Ma ora, vediamo un po’ più da vicino come funziona il protocollo

CobraNet.

L’unità funzionale più piccola nella quale sono organizzati i dati

audio che il protocollo è in grado di trasportare prende il nome di

bundle [Figura 1]. Un “bundle” è composto da una serie di blocchi

di dati che specifi cano caratteristiche e tipologia (che vedremo tra

poco) del bundle stesso e, ovviamente, dalle informazioni audio che

rappresentano i canali che si desidera includere in questo pacchetto

(e che possono essere al massimo otto). Nella tabella riportata a

fi anco è indicato il numero di canali presenti all’interno della rete in

base alla risoluzione e alla frequenza di campionamento, e alla latenza

selezionata (legata alla tipologia di hardware implementato nei device

CobraNet, e nella tipologia di rete) [Figura 2].

Ogni 1,33 ms, viene così trasmesso nel network un burst che include

otto bundle, per un massimo possibile di 64 canali. Il primo bundle, che

non include dati audio, è quello che si occupa della sincronizzazione

di tutte le macchine presenti sulla rete, elemento fondamentale in

qualsiasi sistema digitale [Figura 3].

Il device che si incarica di dare il clock a tutte le altre apparecchiature

viene chiamato conductor, mentre le macchine che stanno in

ascolto e che si sincronizzano su questo segnale di clock vengono

chiamate performer (esattamente come in un’orchestra). Per garantire

l’affi dabilità del sistema, il protocollo CobraNet prevede che in caso di

guasto o di disconnessione dal network del conductor, una delle altre

macchine possa prendere il suo posto, per fornire di nuovo il clock a

tutti i dispositivi.

Le diverse tipologie di bundle

Per poter gestire in maniera articolata sia l’occupazione delle risorse

di rete, sia per consentire all’utilizzatore di stabilire una “policy” per

quanto riguarda la distribuzione dei canali audio all’interno di un

network, il protocollo CobraNet prevede, come accennato poco fa,

diverse tipologie di bundle, che vedremo ora da vicino.

Latenza / canali per Bundle

LatencyCanali per Bundle

16 bit, 48 kHz 20 bit, 48 kHz 24 bit, 48 kHz 16 bit, 96 kHz 20 bit, 96 kHz 24 bit, 96 kHz

5 ⅓ ms 8 8 7 5 4 3

5 ⅔ ms 8 8 8 8 8 7

5 ½ ms 8 8 8 8 8 8

Trasmissione Audio diCobraNet

• Ogni 1.33 ms viene trasmessa nel networkCobraNet una serie di dati di questo tipo

Deatpacket

Bundle#1

Bundle#2

Bundle#3

Bundle#4

Bundle#5

Bundle#6

Bundle#7

Bundle#8

Async serialdata packet

Isochronous cycle (1.33 ms)

Figura 1

Figura 3

Figura 2

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33

vox technologica

Bundle Multicast

Questi pacchetti vengono generati da un device presente nel network e

quindi indirizzati a tutte le macchine presenti sulla rete, questo signifi ca

che gli otto canali presenti in ognuno di questi bundle possono essere

utilizzati da qualunque apparecchio CobraNet che faccia parte della

stessa rete. E i bundle Multicast sono quelli che di più si avvicinano al

concetto di network come viene inteso in ambito informatico.

Questa tipologia di bundle è utile nelle situazioni dove non è possibile

prevedere, al momento della progettazione del sistema, l’esatta

distribuzione che sarà richiesta da coloro che poi se ne serviranno, un

aspetto che risulta altrettanto utile negli annunci legati alla sicurezza o

alle situazioni di emergenza, che di norma devono essere distribuiti a

livello dell’intera struttura dov’è installata la rete. Passando sul piano

operativo, i bundle Multicast sono identifi cati dai numeri che vanno da 1 a 255, quindi, impostando su un

apparecchio il valore del bundle compreso nell’intervallo appena indicato, si opterà automaticamente per

un bundle di tipologia Multicast. La scelta da parte degli ideatori di CobraNet di utilizzare una numerazione

convenzionale per l’identifi cazione dei bundle evita all’utilizzatore di dover specifi care l’indirizzo hardware (MAC

Address) della scheda di rete contenuta nel device destinato a ricevere il bundle, semplifi cando così di molto la

gestione del routing.

Bundle Unicast

All’estremo opposto dei pacchetti Multicast, invece, abbiamo i bundle Unicast. Questi pacchetti, identifi cati dai

numeri che vanno da 256 a 65.279, sono invece destinati solo ed esclusivamente a un solo dispositivo presente

nel network, ossia quello impostato per ricevere quel determinato bundle. Questa possibilità permette di gestire

in maniera molto precisa la distribuzione dei segnali all’interno della rete, e soprattutto permette di adottare la

policy corretta per quanto riguarda l’utilizzo della banda disponibile sulla rete.

Se prendiamo in considerazione una rete dove siano presenti diverse unità CobraNet e degli switch Ethernet

con porte a 100 Mb (situazione piuttosto frequente, soprattutto quando è necessario integrarsi con infrastrutture

CobraNet VS Ethersound

Se CobraNet è il protocollo più utilizzato per le installazioni, Ethersound è quello che viene maggiormente impiegato nel live. Ma ecco le

rispettive caratteristiche essenziali, che fanno peferire l’uno e l’altro per specifi che applicazioni

CobraNet:

• Latenza fi ssa ma medio-alta

• Diffi coltà nello “splittare” grandi numeri di canali

• Meglio sfruttato per mandare pochi canali in molte destinazioni

• Topologia di network fl essibile

• Ridondanza a bordo di serie, con possibilità di utilizzare

“Trunking” e “Spanning-Tree”

• Sono necessari più tipi di software per il controllo e la

programmazione

EtherSound:

• Latenza molto limitata

• Facilità di “splittare” molti canali

• Meglio sfruttato per mandare molti canali verso poche

destinazioni

• Topologie consentite “Daisy-chain” o “Ring”

• Ridondanza non di serie, anche se può essere utilizzato il

“Trunking”

• E’ necessario solo un software per la progarmmazione e il

controllo

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34 dicembre ‘09 / gennaio ‘10 • n. 21

vox technologica

preesistenti) nel caso dell’utilizzo di un bundle Multicast, una volta che

questo sia giunto allo switch, verrà inviato a tutte le sue porte; per evitare

di saturare la banda disponibile, il numero massimo di bundle utilizzabili

nella rete CobraNet sarà di otto. Nel caso invece si stiano utilizzando

bundle Unicast, questi verranno trasmessi dallo switch solo nel momento

in cui un altro device ne faccia richiesta. Anche in questo caso, però,

è necessario fare attenzione alla pianifi cazione della rete, dato che il

limite di ogni singola porta dello switch rimane sempre di otto bundle (in

qualsiasi combinazione Multicast e Unicast).

Bundle Multicast-Unicast

A fi anco di queste due tipologie di bundle, ve n’è una terza, non

supportata da tutte le macchine CobraNet, ma che permette un grado

ulteriore di fl essibilità nel routing dei bundle all’interno della rete: si tratta

di pacchetti con caratteristiche miste Multicast-Unicast. In questo caso

è possibile trasmettere gli stessi canali audio in due, tre o quattro bundle

Unicast a specifi ci device, invece di utilizzare un bundle Multicast.

Accorgimenti

Allo stato attuale, le reti che vengono realizzate sono spesso dotate di

hardware a 1 Gigabit, che permette di progettare in maniera più libera la

distribuzione dei bundle all’interno della rete senza temere di saturare la

banda disponibile.

Per una miglior gestione delle risorse di rete, la pratica corrente nella

progettazione di reti CobraNet prevede l’impiego delle V-LAN (Virtual

LAN), ossia la possibilità offerta da molti “managed switch” di splittare

una singola infrastruttura in più reti virtuali. Questa soluzione permette di

utilizzare in maniera più libera anche i bundle Multicast, potendo veicolarli alle porte di una delle V-LAN senza

interessare quelle rimanenti nello stesso switch, ma assegnate a un’altra rete virtuale. Una raccomandazione

riguarda l’utilizzo “ibrido” di un’infrastruttura di rete: sebbene sia possibile far convivere i dati appartenenti al

protocollo Ethernet con i normali dati informatici, è sempre opportuno separare i due mondi tramite l’utilizzo

delle funzioni V-LAN, per evitare improvvise saturazioni della banda disponibile, causando drop nell’audio, o

perdendo la comunicazione tra i device informatici.

Affi dabilità e ridondanza

Un ultimo aspetto, estremamente importante per quanto riguarda la sicurezza del funzionamento di una

rete CobraNet, riguarda il concetto di ridondanza. Il protocollo prevede una ridondanza nativa, e infatti tutti

i device CobraNet presentano due porte Ethernet, una primaria e una secondaria, ed entrambe veicolano lo

stesso segnale. Quando una delle due connessioni viene a mancare, automaticamente la comunicazione tra le

macchine viene deviata sul percorso rimasto effi ciente.

In confi gurazioni più articolate, in cui siano presenti uno o più switch, il protocollo è in grado di trovare

autonomamente un percorso che garantisca la comunicazione anche in caso di guasto o di interruzione di uno

di essi. La struttura di rete di tipologia “Spannig tree” (codifi cata nello standard IEEE 802.1d), infatti prevede

la possibilità di implementare delle confi gurazioni con un grado di ridondanza molto alto, rendendo possibile

Figura 4

Ridondanza di CobraNet

Produttori di dispositivi CobraNet

Questi produttori (e molti altri) utilizzano su licenza la tec-nologia CobraNet per i propri prodotti che possono essere quindi integrati in un unico network.

• Biamp• Bosch• BSS• Crown• JBL• Peavey• Renkus-Heinz

• Shure• Soundcraft• Symetrix• Telex• Whirlwind• Yamaha• ...

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35

vox technologica

24 – 27. 3. 2010 discoveringnew dimensionsprolight-sound.comSupported by VPLT – The Professional Lighting & Sound

Association of Germany, and EVVC – European Association

of Event Centers

(tramite un loop creato tra quattro switch che gestiscono lo

stesso segnale) un elevato numero di percorsi che il segnale

può prendere [Figura 4].

Confi gurazione

Un ultimo aspetto riguarda gli strumenti disponibili per la

gestione dei bundle della rete.

In questo caso, gran parte dei produttori di dispositivi che

supportano questo protocollo ha implementato, nelle interfacce

di programmazione e controllo dei propri apparecchi, una

sezione che permette di gestire in maniera approfondita i

bundle, decidendone tipologia e contenuto.

Nel caso si utilizzino dispositivi dello stesso produttore, sarà

possibile usare un unico strumento di confi gurazione; mentre

se nella rete saranno presenti macchine di diversa origine, sarà

inevitabile dover ricorrere ai software resi disponibili da ogni

costruttore.

La lista di produttori e macchine che implementano il protocollo

CobraNet è a oggi articolata, e vede al suo interno molti nomi

noti a chi si muove nel mondo dell’installazione.

CobraNet Overview

• Sviluppato da Peak Audio nel 1997

• 64 canali per direzione, 18 canali bidirezionali, @ 48 kHz

• Numero di canali dimezzato @ 96 kHz

• Star Topology

• Latenza fi ssa indiepndentemente dai percorsi

• Ridondanza di serie a bordo

• I canali devono essere trasmessi in “Bundle”, questo

rende CobraNet più indicato a mandare pochi canali verso

molte destinazioni

• La topologia del Network è molto fl essibile (come un

computer network)

• Network molto grandi richiedono maggiore latenza

(5.33ms)

• La ridondanza del cavo è già predisposta di serie, si

possono progettare delle ridondanze di Network

www.cobranet.info

www.yamahacommercialaudio.com

www.ethersound.com

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Page 38: Connessioni n°21 | dicembre 2009 / gennaio 2010

36 dicembre ‘09 / gennaio ‘10 • n. 21

approfondimenti

NEC Installation Series NPx250Tanto (qualità e prestazioni) a poco (prezzo)

In occasione dei seminari Connessioni onAir, organizzati dalla nostra redazione durante i giorni del concluso TopAudo&Video Show di Milano, abbiamo avuto l’occasione di mettere le mani sulla nuovissima serie di videoproiettori della Nippon Electric Company, così da poterne apprezzare i diversi aspetti e la loro versatilità

Il 18 settembre scorso, grazie alla cortesia di NEC, abbiamo avuto un confronto aperto sui nuovi prodotti

appena entrati a listino del costruttore giapponese, che sicuramente rappresentano una interessante

alternativa di mercato per la qualità offerta e le prestazioni dichiarate. La gamma dei proiettori si articola in

quattro modelli, dotati del suffi sso x250, e suddivisi in base alla luminosità che esprimono; si parte dal piccolo

NP1250 da 3.700 ANSI Lumen per arrivare all’NP3250 da 5.000 ANSI Lumen (e NP3250W oggetto dei nostri

approfondimenti), passando per l’intermedio NP2250 da 4.200 ANSI Lumen.

Tutti sono dotati di matrici LCD Seiko-Epson D7 (con C2 fi ne technology), in diagonale da 0,8” e risoluzione

nativa XGA (1.024x768 pixel); la gamma viene completata da un modello wide, NP3250W appunto, che è invece

Albe

rto

Pilo

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Page 39: Connessioni n°21 | dicembre 2009 / gennaio 2010

37

approfondimenti

dotato di matrice WXGA da 1.280x800 pixel e garantisce 4.000 ANSI Lumen di luminosità massima, per merito

di una unica lampada da 330 W della durata dichiarata di 2.500 ore (in eco-mode), che comunque è montata su

tutta la nuova serie.

A livello di dotazione generale, il parco connessioni è quanto ci si aspetta da apparecchi di questo lignaggio, e

non mancano naturalmente la presa DVI-D, la connessione USB diretta oltre che l’interfaccia di comando LAN

tramite connettore RJ-45 (o W-LAN tramite il modulo già compreso nella dotazione) o Seriale RS-232, con la

piacevole sorpresa di un I/O per la vaschetta BD15-HD (comunemente detta “VGA”) in modo da permettere un

loop di segnale dal primo videoproiettore all’ultimo, naturalmente solo in analogico.

La peculiarità della serie NP è, infatti, quella di poter lavorare in stacking (confi gurazione multi-proiettore)

a tutto vantaggio della luminosità a schermo: installando ad esempio quattro proiettori NP3250 (massima

confi gurazione numerica consentita dal software di controllo), si ottengono ben 20.000 ANSI lumen in struttura

“modulare”. Lo staking permette così all’installatore di disporre di una elevata potenza luminosa in condizioni di

luce ambiente non controllata, o di schermo irraggiato direttamente dal sole, e poi di poter spegnere magari uno

o due proiettori quando la luce della stanza non sia più chiaramente antagonista a quella dei proiettori, e non

serva quindi ulteriore potenza luminosa per ottenere un’immagine intelligibile e apprezzabile a schermo. Dato il

prezzo in offerta che ci è stato segnalato, poi, questa soluzione, oltre che essere particolarmente “intelligente”

risulta anche conveniente, ma per questi dettagli squisitamente commerciali vi rimandiamo al vostro rivenditore

o agente di zona.

Serie NP x250: Staking, gestione in remoto, digital signage

Il software fornito a corredo, e gratuitamente, offre molte possibilità interessanti che è utile conoscere. Il suo

uso, ci dicono da NEC, purtroppo non è ancora stato recepito come un plus dal mercato, ma a nostro avviso è

un vero peccato: poter espandere liberamente le potenzialità e non avere “solo” un ottimo proiettore per le mani,

ci sembra un fatto più che positivo. A puro titolo di esempio, basti ricordare quello chiamato Image Express

Utility che permette di trasmettere immagini (statiche, ovviamente) tramite il solo cavo LAN senza utilizzare

il collegamento RGBHV, una bella comodità, invece di dover adoperare extender di

segnale o quant’altro.

Ma vediamo anche alcuni altri applicativi e algoritmi che ci sono parsi interessanti.

Gli apparecchi sono equipaggiati con un chip Reon, dotato di algoritmi di deinterlaccio

e scaling HQV (Holliwood Quality Video) di Silicon Optix, un componente di primo

piano nel panorama internazionale. Questo chip si occupa della gestione video

del proiettore, comportandosi come una sorta di GPU (già in passato i prodotti

del costruttore giapponese sono stati apprezzati per il loro Geometric Correction

Tool, ossia l’algoritmo che permetteva di proiettare in superfi ci non piane, o non

perpendicolari allo schermo). Nella serie x250 questo algoritmo è stato ulteriormente

affi nato e chiamato Geometric Stacking Tool; come il nome lascia facilmente intuire,

è il software che permette di confi gurare i proiettori in più unità, semplifi cando

notevolmente la vita all’installatore… il procedimento è così semplice che è quasi più

“complicato” spiegarlo per iscritto che collegare i cavi e osservarlo funzionare. I quattro

(ma anche tre o due) proiettori in stack, cablati con gli I/O di segnale RGBHV via DB15-

HD, e poi collegati in rete con un PC mediante la connessione LAN o W-LAN, vanno

poi messi in relazione con le rilevazioni operate da una webcam (tipo la Quick Can

Caratteristiche tecniche NP3250W

Proiettore LCDRisoluzione nativa: 1280x800 (WXGA)Risoluzione massima: 1.600x1.200 (UXGA) con compressione tecnologia Advanced AccuBlend™

Luminosità: 4.000 ANSI LumenContrasto: 500:1Funzione Lens-Shift (verticale ed orizzontale)Diagonale: min 76 cm, max 1.270 cmDistanza di proiezione: 0,89 - 20,8Funzione Lens-Shift (verticale ed orizzontale)Funzione di spegnimento alimentazione3D-Reform™ digitale5 obiettivi di ricambio con chiusura rapidaFunzione timer accendere/spegnereFunzione LAN- e W-LANTriplice sistema di sicurezza3.000 ore durata lampade (Modalità eco)

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38 dicembre ‘09 / gennaio ‘10 • n. 21

approfondimenti

Pro 9000 di Logitech o altra di pari prestazioni) posizionata vicina allo schermo

e usata per controllare “la geometria” dell’immagine. Assegnato a uno dei

proiettori il compito di master, la messa a punto dello staking avviene mediante

l’interscambio di test pattern a schermo che progressivamente “copiano” la

posizione dell’immagine anche nei proiettori “slave”, mediante il Geometric

Correction Tool. Il tutto è concluso in poco più di un minuto, con lievissimi

ritocchi se si è dei veri e propri “puristi” dell’immagine. Per i più nostalgici di

noi, o per gli installatori di vecchio corso che hanno vissuto gli anni d’oro dei

proiettori CRT (con relative gioie e dolori), quest’operazione ricorda senza dubbio

la correzione automatica della convergenza dei prodotti dell’epoca.

Un’altra implementazione dei software già esistenti, sicuramente apprezzata

anche nei nuovi proiettori, è la possibilità di gestire contenuti multimediali da

remoto grazie al proiettore. Una volta collegato un videoproiettore via USB a

una rete di computer, e defi nito uno di questi come Server dove posizionare un

“network share” (una cartella, un disco rigido o una partizione dello stesso), è

possibile recuperare da questa posizione un contenuto audio video e riprodurlo

localmente. L’audio è garantito da uno speaker da 7 W che si trova on board.

In pratica, pensando al mercato corporate, i contenuti che risiedono in una

postazione fi sica diversa da dove si trova il proiettore, possono essere visualizzati

e ascoltati nelle aule di proiezione grazie al riconoscimento del proiettore nel

network locale (via indirizzo IP o nome della macchina) e poi ripescati mediante il protocollo universale di

fi le sharing chiamato Samba; al momento sono permesse le visualizzazioni di fi le di tipo WMV, JPG o TIFF,

facilmente ottenibili anche da presentazioni multimediali classiche tipo i Power Point per Windows o i Keynote

per Mac OS-X. Questi software ci sono piaciuti per le possibilità operative, ma è stato il “PC control utility

Pro” a colpirci, una vera e propria suite di utilizzo per il proiettore in ottica digital signage, ma utile anche per

aule didattiche e sale di controllo. Si vanno a confi gurare i proiettori (uno o più di essi) per numero, posizione

o “gruppo di appartenenza”, parametri naturalmente assegnabili in base alle proprie esigenze; di questa

rete di proiettori (coordinata da un server che deve rimanere necessariamente acceso 24/7/365 per poter

sfruttare debitamente la rete) si potranno arbitrariamente cambiare i tempi di accensione e spegnimento, il

tipo di ingresso/sorgente/contenuto, la loro appartenenza o meno a un determinato “gruppo” e via via tutte

le altre caratteristiche principali. Organizzata opportunamente una sorta di “time line”, le possibilità operative

dipendono solo dalla fantasia e abilità dell’installatore. Creare dei video wall (in retroproiezione o proiezione

frontale), oppure degli schermi localizzati nella superfi cie da trattare, che cambiano contenuto o parte di esso

secondo un orario e in base alla stagione, o seguendo le necessità della manifestazione, il tutto senza

apparecchiature esterne, è qualcosa che andrebbe probabilmente valorizzato maggiormente.

Infatti alle volte capita che quanto ci viene dato gratuitamente “non ci convince” fi no in fondo per una

sorta di recondita diffi denza… lo diciamo in modo provocatorio, ma NEC potrebbe far apprezzare

maggiormente i suo i software rilasciandoli a pagamento? Molto più che apprezzabile, quindi, la linea di

condotta commerciale di NEC che invece rende disponibili questi software (e altri) direttamente tramite

il sito aziendale all’indirizzo http://www.nec-display.com/dl/en/pj_soft/lineup.html.

Vista completa del parco connessioni. Si noti il modulo W-LAN di

serie e soprattutto il pratico loop di segnali RGBHV tramite connettore

BD15-HD, oltre che la porta Seriale RS-232

ap

In

s

www.nec.it

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approfondimenti

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approfondimenti

Carlo

Sol

arin

o

SGM: la Serie Genio Mobile, per illuminazioni architetturaliCompatti e dalla robusta costruzione, i diffusori a LED a testa mobile di casa SGM si collocano ovunque con facilità, non richiedono manutenzione e sfi dano polveri e pioggia. Disponibili nelle due versioni White ed RGB, sono gestiti in DMX per ogni diversa esigenza scenografi ca

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41

approfondimenti

Le caratteristiche di Genio Mobile rendono adatto questo diffusore a LED ad un ampio spettro di usi,

specialmente nel campo dell’illuminazione architetturale. Le dimensioni anzitutto (di 24x24x12 cm circa)

che, determinandone la compattezza, facilitano la collocazione in contesti architettonici diversi, senza risultare

invasivi. A ciò va aggiunto il peso di soli 6,5 kg, che ne agevola ulteriormente le installazioni.

In secondo luogo, grazie alle teste mobili ad ampia rotazione in orizzontale e verticale e alle diverse aperture dei

coni di luce, la fruibilità è estesa ad angoli anche molto acuti. Ed è importante poi la stessa tecnologia a LED,

che assicura migliaia di ore di funzionamento, senza dunque interventi di manutenzione sempre problematiche

negli edifi ci pubblici. Da ultimo, ma non ultimo, la robustezza della loro costruzione, con difesa totale contro

polveri e pioggia.

SGM propone anche una versione (Genio IP65) con movimento non motorizzato solo della parte dove sono

montati i LED, ma con caratteristiche analoghe.

I LED che fanno la differenza

Le lampade a LED offrono svariate caratteristiche che le differenziano dalle sorgenti

convenzionali: la luce generata è priva di raggi ultravioletti, potenzialmente pericolosi, e

di raggi infrarossi dall’elevata componente termica che, oltre alla dispersione energetica,

possono riscaldare o danneggiare l’oggetto illuminato. La vita media è di oltre 100.000 ore

a regime di piena potenza, eliminando praticamente la necessità della loro sostituzione.

La resa luminosa sull’intensità del rosso, con riferimento alle prestazioni di Genio Mobile,

è equivalente a quella di una lampada alogena da 750 W, ma con un impiego di potenza

inferiore a 100 W. Tutte caratteristiche che portano a scegliere il LED come sorgente

luminosa in ambito architetturale, a cui si somma un rapporto molto vantaggioso tra bassi

consumi ed effi cienza.

Gli illuminatori Genio Mobile, che ricorrono appunto alla tecnologia a LED, si presentano in

due versioni: RGB e White.

I primi, Genio Mobile RGB, sono realizzati con 16 LED Luxeon di cui quattro rossi, otto

verdi e quattro blu, per una potenza luminosa complessiva di 1.500 Lumen. La scelta di

raddoppiare i LED verdi, rispetto ai rossi e ai blu, dà origine a una composizione cromatica

che meglio approssima quella della percezione visiva della luce naturale, caratterizzata

appunto dalla dominanza della componente verde.

La temperatura colore generata, ottenuta per sintesi additiva sul numero totale dei LED

accesi, è di 6.500°K, valore che, grazie alla possibilità di combinazioni cromatiche RGB,

dai colori più saturi a quelli più tenui con un effi cace controllo della loro tonalità, è possibile

variare in maniera lineare, direttamente sul proiettore, da 2.000°K a 10.000°K secondo le

necessità.

I secondi, Genio Mobile White, presentano anch’essi 16 LED di cui 12 bianchi e quattro di

colore ambra, per una potenza totale di 1.800 Lumen. Anche in questo caso è disponibile

una totale variazione dei toni di bianco, da quelli più caldi con dominanza degli ambrati

a quelli più freddi verso il bianco puro, per temperature colore comprese tra 2.000°K

e 6.700°K con passaggio graduale e lineare. Genio, senza testa mobile motorizzata, è

prodotto anche nella versione Full Color: monta 16 LED full color da 5 W, offre fl usso

luminoso di 1.600 Lumen, temperatura del colore di 6.000°K (variabile).

Caratteristiche tecniche

Genio Mobile_IP65Sorgente luminosa - RGB4 LED K2 blu 4,5 W, 8 LED K2 verdi 4,5 W, 4 LED K2 Rossi 3 WFlusso luminoso 1.500 LumenPotenza assorbita 70 WDurata dei LED 100.000 ore a piena potenzaSorgente luminosa - White LED4 LED K2 ambra 3 W, 12 LED P4 bianchi 4,5 WFlusso luminoso 1.800 LumenTemperatura del colore 2.000 - 6.700°KPotenza assorbita 70 WDurata dei LED 100.000 ore a piena potenzaOttiche: 8° - 25° - 40°Pan 540° - Tilt 270° motorizzati13 canali DMXDisplay LCD, tre pulsantiMicrocomputer interno per le regolazioni via display o RS-232Grado di isolamento: IP65Dimensioni: 24x26x30 cm (AxLxP)Alimentazione: AC 90-270 V, 50-60 HzPeso: 6,5 kg

Genio_IP65Oltre alle versioni RGB e White LED, versione Full Color:16 LED P5II full color 5 WFlusso luminoso 1.600 LumenTemperatura del colore 6.000°K (variabile)Potenza assorbita: 75 WOttiche: 8° - 25° - 40°Pan e Tilt +/- 135°8 canali DMXMicrocomputer interno Grado di isolamento: IP65Dimensioni: 24x24x11,8 cm (AxLxP)Alimentazione: AC 90-270 V, 50-60 HzPeso: 4 kg

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42 dicembre ‘09 / novembre ‘10 • n. 21

approfondimenti

caratteristiche e programmazione

Dalle sorgenti di luce, passiamo alla struttura dei corpi illuminanti nel loro

insieme. Genio si caratterizza anzitutto per la sua funzionalità a testa mobile,

con rotazione completa (540° Pan – 270° Tilt) nei due sensi orizzontale e

verticale. Le ottiche del proiettore sono poi intercambiabili, per fasci luminosi

più o meno allargati con angoli d’apertura di 8°, 25° e 40°.

Rientranti tipicamente nella categoria degli illuminatori integrati, dotati cioè di

microprocessore e servomeccanismi di gestione e controllo delle luci, i Genio

offrono estrema duttilità testimoniata da un completo menu di funzioni che

consentono di:

• confi gurare il proiettore secondo le proprie esigenze nelle variabili di

orientamento, otturazione, dimmer, saturazione cromatica e temperature

colore;

• programmare le scene e il calendario, per poterli utilizzare senza

connessione a console;

• testare le parti che lo compongono;

• ricavare informazioni sul funzionamento.

Le sue funzioni vengono gestite su protocollo DMX 512, il ben noto segnale digitale seriale standard Usitt

(United States Insitute Theater Technology), oppure tramite RS-232.

Con riferimento al DMX, Genio Mobile trasmette e riceve su 13 canali (solo otto per Genio, che defi nisce

indirizzamento e programmazione delle funzioni interne in RDM (Remote Device Management, anch’esso

standardizzato Usitt). Genio Mobile permette la programmazione anche da display (è provvisto di un LCD e

di tre pulsanti), le impostazioni sono poi richiamabili da telecomando IR, opzione molto comoda in caso di

installazioni in negozi, musei, facciate di palazzi, dove può non essere necessaria una console di controllo.

Genio invece, non presenta né display né pulsanti, con ogni impostazione proveniente dall’esterno e

memorizzata nella propria memoria interna di lavoro.

Qui Nizza: l’hotel che risplende di Genio

Al tramonto le sue luci sono calde tendenti al rosso fi amma, verso mezzanotte le

tonalità si portano al verde-azzurro come quello del mare lì vicino, e poi, nel pieno

delle ore notturne, diventano di un blu cobalto saturo. Una gamma di luci e colori che

valorizza i suoi volumi architettonici con ogni particolare decorativo e che, con fasci

radenti dal basso all’alto, evidenzia balconate, balaustre e capitelli. Senza poi contare

che, per feste e occasioni particolari, gli scenari possono diventare più dinamici con

sequenze rapide e veloci, ma sempre dall’aspetto elegante.

Parliamo dell’hotel Boscolo Atlantic che, con la sua linea d’edifi cio storico dallo

stile classico, caratterizza la passeggiata di Nizza fi n da tempi della belle époque. Una struttura che adesso, sfi dando la notte,

resta perfettamente visibile anche nelle ore più tarde e il cui tetto, anch’esso illuminato e valorizzato, si ammira in particolare dai

circostanti rilievi collinari.

Tutto questo è dovuto al progetto dell’architetto e lighting designer Marco Bisenzi Cipriani che prevede un’articolata soluzione con

ricorso ai sistemi d’illuminazione SGM della Serie Genio in tecnologia a LED a testa mobile.

La dispersione luminosa di

Genio Mobile White LED, da

2 a 15 m

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43

approfondimenti

www.sgm.it

Genio Mobile può essere programmato e utilizzato

successivamente in playback, senza controlli esterni; è possibile

defi nire tempi e modi per le 24 ore, e ripetere automaticamente

il ciclo defi nito per sette giorni (ogni proiettore può ospitare

una programmazione di uno “show” composto da massimo 10

scene). Può essere utilizzato in modalità stand alone, ma anche

secondo logica Master-Slave, operando con un protocollo di

trasmissione proprietario on board.

In termini di smaltimento del calore, il funzionamento è in

tecnologia fanless senza alcuna ventilazione forzata ma ottenuta

per convezione attraverso le aperture posteriori ad alette. A

ciò va aggiunto un termoregolatore integrato che garantisce

il funzionamento ottimale anche in condizioni estreme. Oltre

che in esterni per il suo alto grado di protezione industriale,

Genio Mobile dimostra dunque ottima funzionalità anche in

ambienti interni quali pinacoteche o musei, per la sua assoluta

silenziosità di funzionamento e capacità di operare anche su zone

scarsamente ventilate.

Design versatile

Al di là della sua duttilità e delle prestazioni funzionali, Genio è

stato progettato, in termini di struttura, con un design discreto

ed elegante che, come anticipato, gli permette di integrarsi

con discrezione e di adattarsi agli elementi architettonici. È

predisposto per vari tipi di installazione, può essere fi ssato a terra

o a parete tramite i quattro fori posti sotto la base, ma anche

appoggiato a terra, su superfi cie piana, assicurando massima

stabilità qualunque ne sia l’inclinazione della testa.

Di particolare rilievo il suo grado di protezione industriale

(Industrial Protection), classifi cata come IP 65 dall’alto grado di

isolamento a polveri e umidità, che lo rende adatto a installazioni

in esterni e interni anche in condizioni estreme. Per la precisione

(come si chiarisce nel box) offre protezione totale contro la

polvere e contro getti d’acqua a bassa pressione provenienti da

ogni direzione.

Le classi di protezione industriale IPL’acronimo IP, Industrial Protection, si riferisce alla robustezza di

costruzione di un’apparecchiatura e alla sua capacità di funzionamento

anche in ambienti ostili sia interni (aree inquinate da agenti aggressivi

quali polveri, acidi, solventi) che esterni (tipicamente esposte a pioggia

e vento).

Le classi di protezione IP, come stabilito dall’IEC, International Electronic

Commettee, vengono defi nite da una coppia di numeri di cui il primo,

variabile da 0 a 6, defi nisce la capacità di resistenza ai corpi solidi e

il secondo, compreso tra 0 e 8, riguarda la resistenza ai liquidi. Ecco il

signifi cati di ciascun numero.

1° Numero: resistenza ai corpi solidi. Defi nisce una sorta di capacità di

schermatura contro invasioni di oggetti fi sici esterni secondo i seguenti

gradi:

0 – Nessuna protezione (come dire, un’apparecchiatura priva di

involucro protettivo);

1 – Protezione contro oggetti di dimensioni fi no a 50 mm (involucro a

griglia di ampie maglie);

2 – Protezione contro oggetti di dimensioni fi no a 12 mm (griglia

a maglie più strette, per esempio la copertura di una lampada di

illuminazione pubblica contro atti vandalici);

3 – Protezione contro oggetti di dimensioni fi no a 2,5 mm;

4 – Protezione contro oggetti di dimensioni fi no a 1 mm;

5 – Protezione contro la polvere, con ammessa una parziale

penetrazione;

6 – Protezione totale contro la polvere.

2° Numero: resistenza ai liquidi. Defi nisce la permeabilità all’acqua

secondo i seguenti gradi:

0 – Nessuna protezione (apparecchiatura totalmente scoperta);

1 – Protezione contro cadute di gocce d’acqua solo in senso verticale;

2 – Protezione contro spruzzi d’acqua con angolazione fi no a 15°

rispetto alla verticale;

3 – Protezione contro spruzzi d’acqua fi no a 60° rispetto alla verticale;

4 – Protezione contro spruzzi provenienti da ogni direzione, con

ammessa una limitata penetrazione d’acqua;

5 – Protezione contro getti d’acqua a bassa pressione provenienti da

ogni direzione, con ammessa una limitata penetrazione d’acqua;

6 – Protezione contro forti getti d’acqua da ogni direzione, con

ammessa una limitata penetrazione d’acqua;

7 – Protezione contro immersione in acqua con profondità fi no a 1 m;

8 – Protezione contro immersioni in acqua a profondità maggiori di un

metro (alta pressione) e per lunghi periodi.

Con riferimento dunque a questi parametri, si può subito classifi care

la capacità di un dispositivo – nel nostro caso l’illuminatore Genio – di

funzionare correttamente in un determinato ambiente. Se l’illuminatore

è caratterizzata da IP65, vorrà dire che è stato costruito con protezione

totale contro la polvere (primo numero = 6) e di capacità di resistere

contro getti d’acqua (tipicamente la pioggia) provenienti da ogni

direzione (secondo numero = 5).

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44 dicembre ‘09 / gennaio ‘10 • n. 21

pillole

E-reader per e-bookQuale direzione?

Da tempo si parla di sostituire il libro o il quotidiano con un hardware dedicato alla lettura, in grado di ricevere e/o immagazzinare materiale scaricato da un sito che distribuisce contenuti, con la stessa portabilità e comfort di lettura della pagina di carta. Le soluzioni tecnologiche presentate non mandano ancora in pensione la carta, ma offrono interessanti prospettive per l’informazione in mobilità

Giu

sepp

e O

rland

o

Siamo stati tra i primi ad affrontare il tema e-book, parlando (Connessioni n. zero, aprile/maggio 2006)

dell’inchiostro elettronico e-ink. Sono passati tre anni e ancora il buon vecchio libro, insieme al quotidiano

cartaceo, monopolizza la lettura in treno o sui mezzi pubblici, mentre il tempo dedicato alla lettura in

movimento diminuisce anche per “colpa” del computer portatile o del cellulare. Almeno qui in Italia, mentre

l’ormai famigerato Kindle di Amazon l’anno scorso pare abbia venduto sulle 750.000 unità negli Stati Uniti

(secondo una stima, poiché Amazon non rilascia dati di vendita), mentre Sony con PRS-700BC e Fujitsu con

FLEPia hanno sviluppato reader concorrenti, Apple ha portato i libri sull’iPhone, e si vocifera lancerà presto un

touchscreen (LCD, però) dedicato, mentre un sito canadese (www.shortcovers.com) vende anche singoli capitoli

di libri leggibili sull’iPhone, il BlackBerry o i cellulari Android basati su Linux. Proliferano insomma i tentativi

di agganciarsi al carrozzone e-book, forse anche nel tentativo di capire quale sarà il trend defi nitivo: schermo

grande (superiore ai 6”) o piccolissimo (cellulari)? Dispositivo dedicato, oppure multifunzione (libro elettronico

che fa anche da cellulare, per esempio)? Hardware da solo, o hardware fornito insieme al servizio e ai contenuti?

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Hardware e abitudini di lettura

Ci sono due possibili approcci al problema, il primo parte dal presupposto che l’e-book fi nirà per sostituire il

libro convenzionale perché sarà in grado di offrire tutte le possibilità della carta, più alcune nuove legate alla

tecnologia specifi ca, in particolare la possibilità di scaricare ovunque qualsiasi contenuto e di modifi carlo

con le proprie annotazioni. Pensate alla comodità di scaricarsi al volo il manuale di un apparecchio, proprio

nel momento in cui ci serve. Il secondo approccio ipotizza che lo spostamento dell’utenza verso reader

digitali non dipenderà dalla somiglianza di questi ai libri o ai giornali, ma da un cambiamento delle abitudini

e delle modalità di fruizione dei libri, sempre più schermo-dipendenti (molti leggono il quotidiano on-line) e

caratterizzate da letture brevi e frequenti.

I produttori

All’inizio di giugno la società di Cambridge in Massachusetts che produce l’inchiostro elettronico e-ink,

il miglior surrogato digitale, per ora, della scrittura sulla carta, ha stretto un accordo per l’acquisizione

da parte della taiwanese Prime View International (PVI) per creare un’unica società dedicata alla carta

elettronica. Sicuramente sia E-ink che PVI credono fortemente nello sviluppo del libro digitale, infatti

si sono mosse, come per altro la concorrenza, per sviluppare anche le prevedibili prossime tendenze

del settore, ovvero i display fl essibili (arrotolabili) e l’inchiostro colorato (non solo b/n) e capace di

incorporare contenuti video (12-15 frame al secondo): come La Gazzetta del Profeta di Harry Potter. L’altro aspetto

da non trascurare è il costo. Tra oggetto d’élite e accessorio per tutti, la tendenza più diffusa sembra la seconda, con

il nuovo Kindle DX proposto a 489 dollari e fornito di display da 9,7” (Kindle 2 con display 6” costava 359 dollari).

Un prezzo relativamente basso e destinato a scendere ulteriormente, e probabilmente Amazon conta di rifarsi con la

vendita di contenuti e servizi. E i concorrenti dovranno adattarsi: Plastic Logic, Brother, Sony, iRex Technologies, Fujitsu

(che ha da poco rilasciato il nuovo FLEPia a colori), E-ink ecc. Tutti questi prodotti si differenziano ancora molto nelle

caratteristiche: qualcuno si collega a Internet in modalità wireless per scaricare contenuti, altri sono semplici lettori,

alcuni sono più sottili altri meno, alcuni solo b/n altri con gradazioni di grigio, alcuni hanno molta memoria, altri limitata,

alcuni leggono solo formati proprietari, altri anche comuni PDF. Insomma non esiste uno standard di riferimento, anche

per questo motivo le aziende presentano nuovi prodotti a cadenze molto strette. Per non parlare di standard dei formati,

modalità di acquisto dei testi (condotte dal produttore dell’hardware oppure dal singolo acquirente del lettore digitale) e

della loro universale reperibilità. Spesso infatti la possibilità di scaricare materiale da Internet (che attira molto il cliente

di questo tipo di prodotti) è legata a specifi ci accordi tra produttori di lettori e-book e società telefoniche, validi solo a

livello nazionale.

L’ultima novità che riguarda i libri digitali è l’International Digital Publishing Forum,

svoltosi lo scorso 25 giugno a Milano in occasione di Editech 2009 e promosso

da AIE (Associazione Italiana Editori) insieme a Siemens, Telecom Italia, Open

Text, Promedia Solutions, Rotomail Italia ecc. A quanto pare gli editori si stanno

organizzando per fronteggiare il fenomeno della crescita nelle vendite di libri

elettronici (+228% in aprile negli USA rispetto allo stesso mese del 2008, dato IDPF,

con una crescita del 155% tra primo trimestre 2008 e primo trimestre 2009). Ma

crescita delle vendite di e-book, non signifi ca automaticamente crescita delle vendite

di e-book reader, soprattutto se i costi rimangono vicini a quelli di un PC e più elevati

di quelli di un palmare, i più diretti concorrenti. È ancora presto per capire quale

prodotto avrà più successo. In attesa di un novello Gutenberg tecnologico...

www.e-ink-info.com

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46 dicembre ‘09 / gennaio ‘10 • n. 21

pillole

La cittadinanza digitaleNuove frontiere della democrazia, a Venezia

Quello della connessione gratis per tutti è un tabù che si fa molta fatica a superare, forse perché non c’è ancora un modello di business valido in grado di sostenere una rete pubblica gratuita per i cittadini, o forse perché non c’è un diffuso interesse a trovarne uno. Eccezioni a parte, come il Comune di Venezia

Barb

ara

Trig

ari

L’eterno dibattito tra fautori del pubblico e sostenitori dell’impresa privata prosegue oggi tra gli impalpabili

bit delle reti digitali. Se la Costituzione sancisce come principio inviolabile la libertà (e la segretezza) delle

comunicazioni (art.15) e contemporaneamente affi da alla Repubblica (quindi allo Stato) il compito di rimuovere

ogni ostacolo che possa limitare la libertà e l’uguaglianza dei cittadini (art.3), tuttavia la concreta applicazione di

questi sacrosanti principi si scontra inevitabilmente con antichi privilegi e molto prosaici interessi economici. Il

Comune di Venezia ha scelto però di schierarsi dalla parte del “pubblico”, offrendo ai residenti la connessione

Wi-Fi gratuita, investendo sulla copertura completa del territorio con la fi bra ottica e proponendo l’accesso a

Internet anche ai turisti, ma dietro pagamento di una cifra simbolica (8 euro al giorno, 25 euro per sette giorni).

Si tratta del primo passo verso la realizzazione di un progetto ben più ampio, che mira a portare (con le

parole del Vicesindaco di Venezia Michele Vianello) “tra i 20 e i 100 mega nei prossimi cinque anni in casa di

tutti i veneziani e di tutti i mestrini”, ma soprattutto a rendere accessibili servizi per i quali è indispensabile

l’infrastruttura di rete: dalla telemedicina alla mappatura turistica on-line della città, dalla teledidattica ai classici

servizi di sportello al cittadino, dal video on-demand al decoro urbano (far sparire le antenne dai tetti del centro

storico). Naturalmente, con la partecipazione dell’impresa privata.

La rete veneziana

Il Comune ha investito dieci milioni di euro nel progetto, circa 34 euro il costo stimato per ciascun cittadino

(270.000 residenti), aggiudicandosi così la proprietà di una rete di 10.000 km di fi bra ottica e circa ottanta hot

spot sparsi per la città (lungo il Canal Grande, a bordo dei vaporetti, nei campi veneziani, nei parchi pubblici

e nelle biblioteche civiche). A occuparsi della realizzazione dell’infrastruttura è stata l’azienda Vitrociset, qui in

veste di system integrator e gestore (per due anni) della rete veneziana, preoccupandosi di “nascondere” la

tecnologia alla vista per non deturpare il paesaggio. A gestire la banda larga in fi bra ottica è invece l’azienda

informatica di proprietà comunale Venis.

Sempre il Comune di Venezia è proprietario anche del primo e-commerce di una amministrazione pubblica,

il sito www.veniceconnected.com, dove sono in vendita prodotti legati alla città, dal biglietto del parcheggio

all’accesso wireless alla rete, in quattro lingue e con lo slogan “get more pay less”. Insieme al Mit

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47

(Massachusetts Institute of Technology) di Boston e in collaborazione con la Rai è nato il progetto “Locast

Mit Mobile Experience Lab”, una piattaforma per la condivisione e la creazione di contenuti multimediali

location-based generati dagli utenti o prelevati dagli archivi Rai. Top-IX e Mikamai con il supporto del Social

Application Program di Sun Microsystems hanno poi lanciato il contest Social App Premio Cittadinanza

Digitale ‘09, proprio in occasione dell’iniziativa veneziana. È rivolto a imprese, singoli, agenzie italiane e

straniere che abbiano sviluppato applicazioni per Facebook, Opensocial e Bebo con tema Venezia, il turismo

e la vita negli spazi urbani.

Replicabilità

Posto di trovarsi tra i sostenitori del pubblico, si potrebbe comunque obiettare al progetto veneziano il fatto di non

essere propriamente replicabile per qualsiasi altra città italiana: non tutte possono vantare la stessa rilevanza turistica di

Venezia. La piattaforma del Mit avrebbe sicuramente portata più “casalinga” se realizzata in una città come Cremona,

per esempio, senza nulla togliere alle bellezze locali. La questione è se sia effettivamente sostenibile una rete pubblica

gratuita, pensata come investimento del pubblico in una prospettiva che va oltre il semplice accesso a Internet per

leggere la posta, al fi ne di riprogettare completamente la struttura dei servizi al cittadino secondo le possibilità offerte

dalle nuove tecnologie. L’investimento iniziale infatti, anche se alla fi ne ricade sui cittadini perché sono loro a pagare

le tasse, è tutto sommato irrisorio a fronte delle possibilità di risparmio che può offrire in ambiti quali la telemedicina,

il telelavoro, l’erogazione di certifi cati ecc. Verrebbe da dire: un adeguamento reso necessario dai tempi. È vero, il

possesso o non possesso del computer o del cellulare, per esempio, crea una discriminazione fra i cittadini, ma il futuro

va verso l’onnipresenza della tecnologia e della connettività, che il pubblico comunque rende disponibili gratuitamente

nelle biblioteche e nelle scuole.

Posto di trovarsi tra i sostenitori dell’impresa privata, anche se la scelta di Venezia va contro gli interessi degli operatori

telefonici e dei gestori di Internet point a pagamento, d’altro canto apre anche molte possibilità di guadagno in altri

campi. Notoriamente la facilità di accesso a un determinato servizio, anche a pagamento, fa sì che questo sia richiesto

da sempre più utenti. Esempio: un turista a passeggio per le calli veneziane pensa di passare la serata a teatro. Grazie al

suo cellulare può scegliere lo spettacolo che più gli interessa, acquistare direttamente il biglietto, magari anche prenotare

il ristorante per fi nire in bellezza, senza fare code e senza dover tornare in hotel. Probabilmente se tutto ciò non fosse

immediatamente accessibile, il nostro turista fi nirebbe a mangiare il gelato in Piazza San Marco. Aggiungiamo che la

possibilità di accesso gratuito alla rete non implica di per sé la cancellazione di tutti i contratti di accesso a pagamento:

questi infatti, proprio perché onerosi, sono obbligati, per esempio, a garantire una determinata banda.

Mettendosi dalla parte del cliente, si può pensare che il risparmio garantito dall’accesso gratuito a

Internet spinga gli utenti a indirizzare verso acquisti diversi il budget prima riservato all’accesso alla

rete: qui si gioca la capacità di attrarre clientela da parte di chi offre prodotti e servizi in vendita on-line.

Insomma, se l’infrastruttura di base è resa disponibile come servizio pubblico, le possibilità di guadagno

per l’impresa privata rimangono legate alle reali capacità imprenditoriali e creative delle aziende stesse

che, una volta tanto, partirebbero alla pari. Può darsi che la disponibilità gratuita (o quasi: non paghiamo

oltre il 40% del nostro reddito in tasse?) dei servizi e delle risorse sulle quali non è possibile porre delle

scelte ai cittadini (leggi: le risorse necessarie a garantire i diritti fondamentali del cittadino), favorisca la

propensione alla spesa. In altri termini: è meglio spendere soldi per conquistarsi l’indispensabile (senza

scegliere e favorendo i pochi monopolisti fornitori del servizio), oppure esercitare le nostre possibilità

di scelta su come passare la serata o quale abito acquistare, favorendo le imprese più creative e che

lavorano meglio? Venezia ha fatto la sua scelta.

www.ilsole24ore.

com/art/SoleOnLine4/

Tecnologia%20e%20

Business/2009/07/wifi -day-

venezia.shtml

www.cittadinanzadigitale.it

www.veniceconnected.com

www.quirinale.it/qrnw/

statico/costituzione/

costituzione.htm

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dal mondo

Il digital signage in mostra a ViscomCon un’area espositiva e tanti convegni, la 21a edizione di Visual Communication, a Fiera Milano Rho dal 5 al 7 novembre, ha dedicato ampio spazio agli scenari multimediali sui punti vendita. Crescente l’attenzione all’interattività e per i nuovi spazi a multisensorialità e comunicazione di prossimità con soluzioni wireless

Viscom, acronimo di Visual Communication, è una manifestazione espositiva nata per dare voce al mercato

e alla tecnologia della comunicazione visiva: stampa e imaging, comunicazione sul punto vendita,

cartellonistica e insegnistica… e da qui al digital signage il passo è breve. Infatti, già dall’anno scorso Viscom

ha aperto un’area dedicata all’advertising dinamico, e in questa edizione erano una ventina gli operatori

presenti, alcuni con proposte indirizzate ai punti vendita, altri con soluzioni per luoghi aperti al grande pubblico

(soprattutto megaschermi a LED). Contando che in Italia non ci sono manifestazioni specifi che dedicate a

questo settore, Viscom rappresenta un’occasione di avvicinarsi al mercato e ai suoi protagonisti.

L’area ospitava inoltre uno spazio convegni, dove gli espositori e i loro partner hanno presentato soluzioni e

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Aurora Computers

Il principale prodotto era rappresentato dalla piattaforma integrata HDDSVision per

complete soluzioni di digital signage, comprensive anche dell’opzione bluetooth per inoltro

di messaggi wireless ai visitatori presenti nei punti vendita (i quali naturalmente saranno

dotati di analogo apparecchio ricevente Pda, telefonino, ecc.).

Nel suo insieme, si tratta di un sistema dal facile impiego ma con evolute possibilità di

confi gurazione per funzionamento sia in sede locale che da remoto. Le informazioni trattate

comprendono testi, immagini, foto e video. Nella versione HDDVision Stand, i contenuti

possono inoltre essere aggiornati anche su base oraria, grazie all’apposito software

Palinsesto.

www.hddsvision.it

C.J.B. Computer Job

Con sede a Brescia e 22 anni di esperienza nelle tecnologie meccaniche ed elettroniche

per comunicazione e punti vendita, sulle quali vanta know how dalla progettazione alla

produzione – dispone anche di una sede produttiva a Taiwan – offre un esteso catalogo

cha va dai mega schermi a LED, fi no ai carrelli intelligenti per la spesa.

In merito al digital signage, la sua soluzione lanciata al Viscom era rappresentata dalla

piattaforma modulare CjPlay, un sistema compatto, economico e di facile gestione

adatto tanto al singolo negozio che alla catena distributiva. A impostazione interattiva,

può funzionare sia su pannello touch screen che su schermo a vetrina e retroproiezione. Il

software offre versatilità e capacità di confi gurazione, per esempio consente la ripartizione

dello schermo su più zone con presentazione di scritte, immagini fi sse, video e siti web.

Nel caso dell’impiego di schermi, il sistema può essere integrato in appositi contenitori per personalizzazioni

nella forma e nei colori su ciascun punto vendita.

Ancora di C.J.B. Computer Job è il sistema interattivo SensiTvsion costituito, oltre che da un apposito

software, da monitor LCD con appositi sensori “retro-vetro” da poter montare nella parte interna delle vetrine,

restando così sicuri e protetti da agenti esterni ed eventuali atti vandalici.

www.cjb.it

Schermo interattivo in “retro-vetro”

per vetrine, di C.J.B. Computer Job

realizzazioni, in un’adeguata cornice di trend tecnologici e di settore, e dove hanno avuto luogo le sessioni

plenarie del ViscomForum con vari interventi, tra cui Interattività e digital signage: incontro o scontro? di Voome

Networks, oppure La rivoluzione dei contenuti di Echo Solution. E la sensazione ricavata dagli eventi, sia pure

nelle incertezze di mercato, è che i protagonisti dell’offerta stiano acquisendo competenze, professionalità e

capacità di analisi tipiche dei settori ormai maturi.

Orientando lo sguardo a espositori e prodotti, abbiamo notato proposte innovative nel marketing di prossimità

con tecnologie wireless, nella creazione di ambienti multimediali e multisensoriali, e nelle immagini 3D senza

ricorso agli appositi occhiali. Numerose aziende, inoltre, stanno spostando l’offerta da soli fornitori di hardware a

complete soluzioni di sistema con sviluppo dei contenuti mirati a questo specifi co impiego. Da notare che tutte

le aziende citate sono italiane, a dimostrazione anche della consistenza della nostra offerta nel settore. Ma ecco

una rapida rassegna.

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Gruppo Masserdotti

Nome ben noto e affermato nella stampa digitale, dove vanta oltre 40 anni di esperienza, sta

entrando a pieno titolo nella comunicazione multimediale e multisensoriale. “Il nostro obiettivo

– come ci è stato detto – è quello di creare il punto vendita del terzo millennio, inteso come

“emotional space” capace di coinvolgere l’utente attraverso i cinque sensi”.

In esposizione dunque, per non citare che le soluzioni più suggestive, il Sensitive Floor, che

trasforma per proiezione le normali superfi ci a pavimento in aree interattive capaci di sfruttare i

movimenti del corpo, e i sistemi multisensoriali Dolly e Candy. Dolly, dall’originale ed elegante

design, prevede uno schermo ultrapiatto touch-screen con diffusione audio, emissione di profumi e feed-back

di dati; Candy, con analoghe caratteristiche funzionali, offre struttura costruttiva ampiamente modulabile sulle

diverse situazioni d’utenza. Entrambi funzionano in base al software dedicato Palinsesto, aggiornabile con

pianifi cazione oraria e capace di gestire gli stimoli multisensoriali.

www.masserdotti.it

Idea Tv

La proposta di Idea Tv è il sistema

IdeaPM, comprensivo dei display di

riproduzione, lineari o interattivi, e

dall’infrastruttura di comunicazione sia

in versione locale che con connessione

in rete Web o Gsm. Offre inoltre servizio

di creazione e sviluppo dei contenuti,

in relazione alle diverse esigenze d’impiego. Il

know how dell’azienda copre infatti i due versanti

della competenza tecnologica (con realizzazione di

impianti multimediali anche nella videosicurezza) e

dell’audiovisivo (fi lmati, spot multimediali).

www.idea-tv.it/www.ideapm.it

IdeaPM, piattaforma per progetti

completi di digital signage

Il sensitive fl oor di Masserdotti

Echo Solutions

Divisione di Digilab2000, è specializzata in soluzioni complete e personalizzate

hardware e software per digital signage. In termini di architetture di rete offre

soluzioni centralizzate convergenti sul proprio Echo Server, e il software Echo

Advertising Web Pro, con possibilità di trasformare qualunque catena di negozi o

struttura di francising in editore su network privato.

In merito ai contenuti, il supporto offerto prevede modelli per costruzione di

messaggi dal taglio informativo, come pure di contenitori aperti a spazi pubblicitari.

Astuta l’idea del “digital signage elimina code”: si tratta in sostanza, quando si è

in fi la presso uno sportello, di far comparire a video il numero progressivo di coda,

catturando così l’attenzione degli interessati. A tutto vantaggio degli eventuali

messaggi pubblicitari proposti.

www.echsolution.pro

Mectronic

Con circa 20 anni di esperienza nel settore della

comunicazione aperta al pubblico con megaschermi a

LED, videowall, touch screen, dispositivi embedded e

totem, la società compie adesso un preciso passo verso

il digital signage, con l’offerta di soluzioni complete

comprensive anche dei contenuti.

I sistemi proposti possono avere funzionalità stand

alone o in rete anche geografi ca, in questo caso con

supervisione da una regia centralizzata di distribuzione

e controllo delle emissioni. La creazione dei messaggi

viene assicurata senza ricorso a terzi, con ampia libertà

dei format e possibilità di ospitare facilmente spazi

pubblicitari.

www.mectronic.it

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Maco Olografi ca

“La visione in 3D senza occhiali”, potrebbe

essere chiamata la proposta di questa azienda,

che da oltre 10 anni si dedica alle tecnologie

di comunicazione sui punti vendita. L’offerta

3D è basata su una tecnica di proiezione su

specchio semi argentato, le immagini appaiono

dunque come modelli tridimensionali ma con

possibilità per il pubblico di “entrare in scena”

e interagire con essi. Il tutto, per lo spettatore,

senza l’ingombrante vincolo dei famosi occhialini,

una soluzione dunque ideale per vetrine, negozi,

alberghi, fi ere, ma anche presentazioni museali

e creazione di scenografi e virtuali. Il principio

di funzionamento, come ci è stato spiegato

dal Project Engineer, Enrico Ferro, prevede

la creazione di un’apposita immagine tramite

laser scan e in seguito, in fase di utilizzo, la sola

proiezione. L’immagine di partenza, una volta

fornita dall’interessato, viene elaborata dalla

stessa Maco Olografi ca.

www.macofi .it

Media3

È l’importatrice esclusiva del marchio Alioscopy,

proprietario della tecnologia “lenticolare” per visione

su schermi LCD di immagini in 3D, anche qui senza

impiego di occhiali. In questo caso, l’eliminazione

degli occhiali si ottiene

grazie al trattamento Relief

a micro lenti depositate

sul display, protetto da

ben 14 brevetti. Oltre agli

aspetti strettamente tecnici

di installazione e messa

in funzionamento degli

schermi, Media3 assicura

il completo servizio di

creazione degli originali,

siano essi fotografi ci o

video, con supervisione

dell’intera catena creativa,

dalla produzione, alla

postproduzione e al

prodotto fi nito.

www.media3.it

Lo spazio Media3 a Viscom

Enter

Con un consistente know how alle spalle, sia tecnologico

(fi bre ottiche, connessioni wireless, touch screen) che di

comunicazione (audiovisivi, fi lmati, animazioni, spot multimediali),

nell’ambito del digital signage vanta un’invidiabile partnership

stretta lo scorso anno con l’agenzia di comunicazione esterna

IGP Decaux. E la sua proposta, come illustrata a Viscom

anche attraverso un convegno di approfondimento, è centrata

su soluzioni complete: piattaforme di gestione dei contenuti,

infrastrutture di rete per la loro veicolazione e concept di

comunicazione per la costruzione e creazione dei messaggi.

www.enter.it

http://www.visualcommunication.it/

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Connessioni onAir alla Settimana della Domotica e della Bioarchitettura

Dal 9 al 16 ottobre si è svolta a Modena l’ottava edizione della Settimana della Domotica e della Bioarchitettura, organizzata da ProMo (l’azienda di promozione dell’economia modenese) e in particolare da due organismi che operano al suo interno: il Laboratorio di Domotica e BioecoLab. Tra le sessioni previste, alcuni interventi di Connessioni, che nella Settimana hanno introdotto per la prima volta i temi dell’audio e del videoc

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La Settimana della Domotica e della Bioarchitettura viene organizzata ogni anno a ottobre per dare un’occasione

in più, e più intensiva, ai professionisti di tutta la fi liera dell’edilizia di fruire di aggiornamenti tecnologici, tavoli di

discussione, visite guidate a cantieri, mostre e convegni. Quest’anno sono state 14 le sessioni, principalmente

incentrate sui temi del risparmio energetico e della qualifi cazione degli edifi ci, ma con alcune importanti novità:

tra i temi trattati l’audio e il video, introdotti per la prima volta alla Settimana con i due seminari Trasporto

e gestione dei segnali video e Design audio per la smart house, tenuti rispettivamente da Alberto Pilot e

Alessandro Bertoni, entrambi collaboratori di Connessioni. In quanto pubblicista specializzato in audio video e in

veste di progettista, Pilot ha partecipato alla tavola rotonda Home e Building Automation: costi e risparmi della

progettazione impiantistica su misura, alla quale hanno preso parte anche Samuel Ramella di Domotic Italia,

l’architetto Massimo Capolla, e rappresentanti di BTicino, Vimar, Innovatech, ABB, Doki. Il risultato è stato un

acceso e interessante confronto su argomenti quali il valore della progettazione customizzata, per non deludere

o confondere il cliente, sull’assenza di un riconoscimento della fi gura del system integrator, e sullo standard

de facto Konnex, relativo all’omonima associazione; utile, ma non unica, soluzione per rendere possibile

l’integrazione tra apparecchiature e marchi diversi (anche con protocolli proprietari) all’interno di un progetto.

Una nuova intesa, quella tra Connessioni e il Laboratorio di Domotica, nata per offrire un contributo

all’aggiornamento tecnico dei professionisti sulle problematiche dell’audio e del video, all’interno di un progetto

di integrazione di sistemi. Già altre volte abbiamo parlato su Connessioni del Laboratorio, ma durante i giorni di

manifestazione abbiamo avuto l’occasione di approfondire il progetto Settimana della Domotica e confrontarci

sull’evoluzione del settore edilizia con Adriana Zini, Direttore di ProMo.

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www.promonline.it

C – Come è nato il progetto Laboratorio di Domotica?

AZ – L’interesse di ProMo per l’automazione risale al 1996: coinvolgemmo molti soggetti pubblici e privati

perché sentivamo l’esigenza di un luogo attrezzato dove informare, formare e sensibilizzare professionisti e

utenti sui temi dell’automazione. Il Laboratorio di Domotica è stato inaugurato nel 2001 e, oltre alla creazione di

un’area dimostrativa, abbiamo offerto centinaia di ore di formazione accessibile a tutte le categorie della fi liera

edile. Nel 2004 è stato aperto il Laboratorio di Bioarchitettura, per soddisfare le molte domande degli

architetti sui temi dell’architettura sostenibile, le certifi cazioni ecc.

La nostra impostazione è promuovere attività utili alla creazione di una adeguata offerta di

competenze, perché riteniamo che non avrebbe senso stimolare la domanda, senza avere

professionisti adeguatamente formati per soddisfarla.

C - Qual è la relazione tra i due Laboratori?

AZ - Siamo partiti dall’idea che automazione residenziale e bioarchitettura possano, e debbano,

contribuire sinergicamente a un progetto unitario di architettura sostenibile. Dopo un periodo di studio,

oggi i due gruppi lavorano insieme sull’onda della sfi da energetica: per esempio la Regione ci ha

accordato un fi nanziamento per uno studio dei margini di risparmio energetico

tramite l’automazione; abbiamo coinvolto l’Agenzia per l’energia di Modena

e l’ENEA, e preso in esame cinque casi di ristrutturazione di cui si potessero

misurare le prestazioni energetiche prima e dopo l’intervento. Risultato: si può

risparmiare fi no al 50% nell’illuminazione, e fi no al 15% nella gestione termica.

Questo studio ha inoltre reso evidente alle amministrazioni che non ci stiamo

solo occupando di una frontiera tecnologica, ma di un argomento con rilevanza

sociale e ambientale. La Regione Emilia Romagna, infatti, è stata la prima a

inserire alcune tabelle sui livelli di risparmio energetico tramite l’automazione

all’interno della legge regionale per la certifi cazione energetica degli edifi ci.

C - Un sempre migliore dialogo tra tutti i soggetti coinvolti nella fi liera edilizia

darebbe grandi risultati...

AZ - ProMo è stata chiamata alla Commissione Ambiente della Camera (che sta

lavorando sul progetto di legge Sistema Casa per la certifi cazione qualità) per

una consultazione: secondo la nostra esperienza, non è suffi ciente prevedere

vincoli o incentivi per il rispetto di determinate normative, se il numero e la

preparazione dei professionisti è insuffi ciente. La fi liera edile è complicata,

l’edifi cio è il risultato di un lavoro collettivo e sinergico tra progettisti, impiantisti

e maestranze, ma sono necessari anche legali, economisti, sociologi ecc.

Secondo la mia esperienza in Italia c’è ancora divisione tra “chi sa” e “chi fa”,

tra progettisti e coloro che invece hanno tecnica e pratica, e sarebbe utile

avere studi che integrano tutte le competenze, per poter appunto offrire un

progetto unitario e completo. Inoltre, tutta la fi liera si sta evolvendo, sulla scia

dell’innovazione tecnologica, e anche “chi fa” dovrà avere competenze sempre

più solide, anche teoriche.

Il plastico del museo Enzo Ferrari, in esposizione durante

la Settimana della Domotica

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C - Che prospettive ci sono secondo lei per la fi liera? La ripresa potrà passare attraverso le tecnologie?

AZ - In Italia il settore edilizia è rimasto un po’ arretrato anche perché protetto: c’è poca concorrenza dall’estero,

e in generale le imprese lavorano sul territorio nel quale hanno sede, salvo qualche raro esempio o le gare

a livello europeo. Credo quindi che l’edilizia potrebbe essere nei prossimi anni protagonista di un grande

sviluppo, perché ormai le tecnologie e le soluzioni, dai materiali agli impianti, ci sono; andrà però fatto un grosso

lavoro per preparare le maestranze e gli imprenditori edili, per creare competenza e una maggiore sensibilità,

portandoli inoltre a un migliore dialogo e scambio. Naturalmente l’innovazione e la crescita arriveranno prima

dove il terreno, come qui, è stato preparato da percorsi formativi e di sostegno.

C - Quali sono le novità della Settimana 2009?

AZ - LA Settimana si è riconfermata nelle sue linee guida, ovvero un momento di aggiornamento per tutti i

professionisti della fi liera, dall’architetto all’installatore all’impresario edile, che dia uguale spazio agli attori,

alle soluzioni, alle aziende. Grazie a un lavoro di comunicazione capillare e all’accordo con gli Ordini, Collegi e

Associazioni del settore, stimiamo che il programma della Settimana arrivi a circa 20.000 persone.

Quest’anno abbiamo proposto alcune attività specifi che per sei classi di studenti provenienti da sei paesi

della UE, all’interno del progetto Smart Home in Europe. Saranno un’interessante novità anche i seminari

sull’audio video organizzati da voi di Connessioni, temi non più interpretati come un lusso, specialmente dalle

nuove generazioni che hanno un alto grado di familiarità con queste tecnologie, ma come servizi. Il Premio

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Smart Home in Europe

È un progetto che coinvolge le classi quinte di sei istituti

tecnici negli indirizzi Termotecnica, Elettronica e Informatica

di sei stati della UE: Italia, Belgio, Finlandia, Germania,

Repubblica Ceca, Ungheria. I principali obiettivi del progetto,

a carattere biennale, sono sia approfondire le tematiche

della home e building automation attraverso esperienze studi

specifi ci al fi ne di creare un modello comune di smart home,

sia di conoscere altre persone in Europa e il loro mudus

vivendi, stimolare abilità sociali e tecniche nelle giovani

generazioni in una dimensione internazionale, costruire un

network di scuole tecniche in Europa.

Sostenibilità, ad anni alterni con il Premio Domotica, ha ancora una volta richiamato l’attenzione sui progetti

realizzati come esempio di fattibilità reale; pensando a un sempre maggiore contributo della domotica nel

risparmio energetico e qualità degli edifi ci, credo che riuniremo i due premi in uno solo, annuale. Ha poi

suscitato molto interesse la visita al cantiere del Museo Casa Natale Enzo Ferrari a Modena, dove saranno

implementate soluzioni multimediali e di integrazione.

Chiusi i lavori, quest’anno la Settimana ha registrato

oltre 1.200 presenze, provenienti per il 50% dall’area

regionale e per il 50% da fuori regione, principalmente

dal centro Italia; è stata sostenuta, tra gli altri, dal

Ministero dell’Ambiente, Regione Emilia Romagna,

Università di Modena e Reggio Emilia, da ANCE, dai

Collegi dei Periti e dei Geometri, dalle Federazioni degli

Ingegneri, dei Dottori Agronomi e Forestali, dagli Ordini

degli Architetti e degli Ingegneri, e con il contributo di

BTicino, Doki, Rofi x, Dado Legno, Edilcuoghi, Polis,

System Service, Weber, SCE Group e Vimar.

comunicazione semplice e intelligenteTV-Tools 8.0NEW

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Content & Technology StrategiesConvegno a Milano sui contenuti nel digital signage

Connessioni continua a seguire le evoluzioni del digital signage, anche nella forma dell’incontro e scambio di opinioni tra i professionisti. L’ultima di queste occasioni è stato l’evento che ha avuto luogo a Milano lo scorso 30 ottobre, dal titolo Digital Signage - Content & Technology Strategies: la nuova frontiera della comunicazione multimediale pubblicitaria

Business International, società che si occupa di informazione, formazione e consulenza per le aziende,

ha organizzato il convengo con la collaborazione di POPAI Italia e di alcuni sostenitori: NEC come main

sponsor, poi Accenture, Cisco, InPlace, Konvergence e Scala. L’anno scorso avevamo già seguito un evento

simile, sempre organizzato da POPAI e da alcuni suoi associati ma, se a quel primo evento la maggior parte dei

partecipanti apparteneva alla categoria dei fornitori di apparecchiature e servizi legati al digital signage, questo

secondo ha visto la presenza di molti rappresentanti di aziende produttrici e distributrici (non solo tra i relatori),

ovvero quelli che dovrebbero rappresentare i clienti di questa nuova forma di comunicazione digitale.

Relatori

In una giornata di convegno si sono potuti ascoltare gli interventi di relatori appartenenti ad

aziende di consulting (Daniel Gasser di Relevance Consulting), fornitori di soluzioni e consulenze

per la comunicazione aziendale (Alberto Cohen di InPlace, Maurizio Giorgetti di Interface Global

Ecosystem), responsabili IT o comunicazione di noti brand (Alessi, Diesel, Prénatal, Renault

Italia, Vodafone, FIAT), rappresentanti di catene retail o servizi (Banco Posta, Carrefour, UniEuro),

manager di produttori di tecnologia legata al ds (Antonio Zulianello di NEC Display Solutions,

Roger Isaia di NEC Philips, Oscar L. Elizaga di Scala, Andrea Pirrone di Cisco) e anche esperti

legati al mondo universitario (Cesare Massarenti dell’Università degli Studi di Milano Bicocca,

uno degli interventi più interessanti della giornata, e Carlo Maria Medaglia, Responsabile

Scientifi co CATTID dell’Università La Sapienza di Roma). A coordinare gli interventi, diversi esperti provenienti da

vari ambiti, sempre legati alla comunicazione e alla tecnologia.

Contenuti

L’elemento più interessante del convegno è stata la possibilità di ascoltare tante voci così diverse per punto

di vista e ruolo all’interno della fi liera del digital signage. Mentre (paradossalmente) i produttori di tecnologie

sembrano essere i più consapevoli delle problematiche da affrontare per lo sviluppo del business del ds, sia

dal punto di vista economico che organizzativo aziendale o dei contenuti, consapevolezza espressa anche

concretamente sponsorizzando l’iniziativa di Business International, sono anche i più “maltrattati” della fi liera.

Ovvero: posto che il ds è possibile solo grazie alla disponibilità a costi accessibili di tecnologia affi dabile, questa

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l’officina delle idee

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Euromet SrlZona Ind.le Brodolini_60025 Loreto (An) ItalyTel. + 39 071 976444_Fax +39 071 [email protected]

è come data per scontata, e passa in secondo piano rispetto ad altri e più grossi ostacoli allo sviluppo del ds.

Primo tra tutti, il problema dell’integrazione in azienda del personale e delle strutture necessarie alla sua gestione:

a evidenziarlo è Gasser, riferendo un esempio di integrazione molto positiva economicamente, ma che non è

passata alla fase applicativa per motivi organizzativi. L’altro elemento emerso dagli interventi è la complessità

della comunicazione attraverso le nuove tecnologie, e quindi la mancanza di professionisti esperti in grado di

coordinare tutti gli aspetti e di declinarla nella maniera più produttiva per il cliente. Si apre qui la disputa tra i

fautori del modello advertising, visto come una mediazione meno rischiosa ma anche meno redditizia, e i fautori

del ds integrato, ovvero una forma di comunicazione che sfrutta tutte le possibilità e le specifi cità offerte dal

nuovo mezzo (e dalla tecnologia, aggiungiamo noi) per raggiungere con un messaggio coerente uno specifi co

target, in uno specifi co luogo e in uno specifi co momento. Appunto, la complessità del mezzo. In defi nitiva,

a spingere il ds saranno le capacità imprenditoriali dei brand e dei distributori, quando passeranno alla fase

attuativa con i propri network, e dei fornitori di servizi, contenuti e/o consulenze legate al ds,

detentrici delle capacità necessarie ad affrontare le richieste dei clienti. Infi ne il problema dei

costi, sentito soprattutto dalle grosse catene di negozi e/o servizi con molti punti di vendita da

allestire, ma sostanzialmente da tutti, quando chi cerca di vendere un progetto di ds non riesce

a essere convincente sul tema ritorno degli investimenti. D’altronde, per fare impresa bisogna

anche rischiare (con intelligenza), e non si può pretendere che siano solo i produttori di tecnologia

a sobbarcarsi tutti i costi di un network ds. Tra le citazioni più gettonate, quella di Harry Ford che ha

costruito un business rispondendo a un’esigenza che non era deducibile chiedendo direttamente

al cliente: ha scelto di investire nella costruzione di automobili, quando le persone si sarebbero

accontentate di cavalli più veloci.

http://digitalsignage.

businessinternational.it/

home.action

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ca

Telecom Italia Future Lab al Festival della ScienzaIn questi anni su Connessioni abbiamo parlato di molte tecnologie che stanno cambiando le abitudini delle

persone anche nel quotidiano: dalla IPTV all’automazione dei servizi della casa, dall’RFID agli e-book, alla

telemedicina. Alcune le abbiamo anche sperimentate personalmente… ma vederle tutte riunite nello stesso

luogo e tutte accessibili, è stato davvero interessante. Già da qualche anno Telecom è protagonista di uno

spazio dedicato alla ricerca tecnologica nell’ambito del Festival della Scienza di Genova, che quest’anno si è

tenuto dal 23 ottobre al 1 novembre. Il Festival (200.000 presenze, 90 location, 700 animatori) è un tourbillon

lungo dieci giorni di laboratori, mostre, conferenze, spettacoli ed eventi dedicati alla scienza, ma con un taglio

accessibile a tutti.

Telcom Future Lab era un percorso interattivo dedicato all’evoluzione delle tecnologie digitali, allestito nell’area

del Porto Antico, con stazioni che illustravano un futuro fatto di piccole ma importanti rivoluzioni, alcune delle

quali già presenti nell’esperienza quotidiana. Ad attirare la nostra attenzione, quella dedicata alla telemedicina,

dove era possibile farsi misurare la pressione, il battito cardiaco e il peso (argh!), dati che vengono trasmessi via

bluetooth a un cellulare ottimizzato per l’uso, il quale li spedisce a sua volta al medico curante (che ci assiste

nella misurazione attraverso una webcam collegata alla TV di casa). Un sistema già attivo all’Ospedale delle

Molinette di Torino (MyDoctor@Home), che migliora già la qualità della vita di molti lungodegenti dell’area

torinese, e speriamo presto di altri centri. Poco vicino era invece possibile immedesimarsi nei problemi di

sicurezza di chi si assenta spesso e per lungo tempo da casa o dall’uffi cio: il trasferimento al cellulare di

immagini riprese da telecamere permette di monitorare gli spazi, mentre il piccolo robot WowWee può muoversi

tra le stanze e il suo occhio diviene quello del padrone di casa per controllare che tutto sia a posto. L’anno

scorso avevamo parlato anche di Near Field Comunication, una tecnologia

wireless bidirezionale a corto raggio che permette per esempio di riconoscere,

e quindi leggere, le targhette sugli scaffali del supermercato ed esaminare le

caratteristiche dei prodotti. Se si deciderà di acquistare l’articolo, il costo verrà

sommato automaticamente in un conto che verrà poi pagato alla cassa. Tutto

avviene avvicinando lo stesso cellulare, equipaggiato di lettore, ai punti di lettura

presenti in negozio.

Ma non di soli lavoro e incombenze è fatta la nostra vita, per cui ecco i cubi AUX Quartet

con i quali era possibile remixare il suono di un quartetto jazz o della Nona di

Beethoven. All’interno del cubo un chip RFID attivo permetteva, quando avvicinato

a determinati simboli tracciati su un tavolo (sotto i quali erano collocati i ricettori), di

cambiare brano musicale, aumentare o diminuire la percentuale delle frequenze nel

brano ascoltato. Molto divertente anche la videoconferenza con immagini in 3D,

fattibile anche a casa da chiunque sia in possesso di una scheda grafi ca specifi ca,

due webcam, un display in alta defi nizione e un paio di occhialini polarizzati. Quindi

gli E-reader, che ormai offrono contrasto, comfort di lettura, piacevolezza, per una

biblioteca personale sempre rinnovabile di centinaia di volumi in poco più di 200

gr. E per chi ha il pollice verde, ecco l’orto digitale, con parametri di temperatura

e umidità modifi cabili con un touch screen collegato a erogatori d’acqua e sensori

di calore. Una tecnologia che si sposa con le tendenze del consumo critico e

consapevole.. per ottime insalate bio.

www.telecomitalia.it www.festivalscienza.it

Irrigazione, umidità, concime… tutto da touch screen

E-reader, le biblioteche digitali portatili

Lore

nzo

Cors

ini

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dal mondo

La nuova lavagna interattiva senza fi li PolyVisionCarlo SolarinoUna lavagna interattiva a tecnologica capacitiva o resistiva, che funziona trasmettendo al sistema computer-

videoproiettore la posizione della penna a seguito delle pressioni “fi siche” raccolte, richiede un’apposita

alimentazione elettrica per il suo funzionamento, nonché l’interfaccia USB e il relativo cavo per l’inoltro dei dati al

computer del docente. Totalmente diversa la soluzione di PolyVision, che non richiede alimentazione elettrica e

cavo per i dati, realizzando una lavagna interattiva senza fi li. PolyVision è una multinazionale con

sede centrale negli USA che opera nel settore dal 1954 con alcuni stabilimenti anche in Europa,

realizza le sue lavagne su una struttura brevettata a base di acciaio e ceramica, caratterizzata

da alto grado di eco-compatibilità. La nuova lavagna prevede invece il ricorso a un’apposita

matrice elettro-reattiva, depositata all’interno del piano acciaio-ceramica, e a una penna digitale

con funzionalità wireless. Il tracciato della matrice, invisibile a occhio nudo, viene intercettato

dalla penna che così rileva e memorizza le varie posizioni assunte; i dati vengono poi trasmessi

in modalità Bluetooth dalla penna all’apposita penkey USB inserita nel computer del docente. Il

protocollo di comunicazione rispetta il particolare formato proprietario indicato con PGC. Per la

generazione delle immagini, il sistema può essere connesso a qualsiasi videoproiettore di adeguate

caratteristiche e, tramite terminale portatile di tipo tablet, tutta la lezione anziché dalla lavagna, può

essere gestita dalla cattedra o dai banchi. Una tecnologia coperta da brevetti, dovuta alla società

svedese Anoto specializzata in soluzioni di scrittura digitale, e con cui PolyVision ha stretto un

rapporto di partnership. La nuova lavagna interattiva si chiama Eno, a ottobre è stata presentata

a Firenze alla presenza di un consistente gruppo di docenti, nel quadro dei corsi specializzati

organizzati dall’Università Indire nel quadro del Piano Gelmini. La manifestazione è stata curata da

Milano Synergie, importatrice di Polyvision. Alto l’interesse riscontrato, non disgiunto da un certo

stupore per la soluzione basata su una lavagna totalmente senza fi li. Senza poi contare che, priva di

proiettore, la stessa lavagna svolge il suo solito ruolo con i tradizionali pennarelli.

www.synergie.it www.polyvision.com www.anoto.com

La penna digitale wireless

La lavagna interattiva senza fi li Polyvision a matrice

elettrosensibile

Ecosostenibilità in architettura Chiara BenedettiniÈ piuttosto insolito che la richiesta di un’automazione residenziale venga dall’impresario edile che si accinge

a investire nella costruzione di un nuovo quartiere… Invece è ciò che è accaduto per le Corti Sostenibili, un

nuovo complesso urbano a limitato impatto ambientale che sorgerà nel Comune di Maiolati Spontini (AN)

nell’entroterra marchigiano, ad opera di Edilimmobiliare.

Il 23 ottobre sono state presentate alla stampa e a una folla di architetti e progettisti, le linee guida

del progetto Le Corti Sostenibili: otto lotti inseriti in un’area ai margini del paese, a distanza

della viabilità importante, 50% in più di verde rispetto agli standard pubblici, energia solare e

fotovoltaica diffusa, uso di materiali riciclabili e naturali e accorgimenti per il risparmio energetico,

dall’illuminazione pubblica all’automazione per il monitoraggio del fabbisogno energetico di

ogni appartamento. Un pool di aziende sta affi ancando il progetto: per i materiali Mapei, Kalikos

(pareti ventilate), Listone Giordano, Brandoni Solare per il fotovoltaico, iGuzzini per l’illuminazione

e Innovatech per i sistemi di controllo, sicurezza e automazione. Nel suo intervento Massimo

Labbrozzi di Innovatech ha spiegato i vantaggi dell’automazione dei servizi della casa, e di

Un momento del convegno

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dal mondo

Nuove prospettive, per Euromet A cura della RedazioneSe i momenti di crisi del mercato rappresentano per molte aziende una minaccia, per alcune sono un’occasione

di crescita, perché diventa possibile investire quando sono in pochi a farlo. Euromet è tra coloro che hanno

avuto l’opportunità (ma soprattutto la capacità) di poterlo fare, come dimostra l’inaugurazione del 14 novembre

di un nuovo capannone, accanto alla già esistente sede di Loreto (AN). Un allargamento reso necessario

dall’inevitabile progressiva inadeguatezza delle strutture, risalenti ormai a venti anni fa, quando il lavoro era

solo il 30% di quello di oggi, e dalle prospettive favorevoli di sviluppo dell’azienda. Euromet realizza tre linee

di prodotti (soluzioni): aste e supporti per strumenti musicali, supporti multifunzione per sistemi video, audio

e luci, e strutture polivalenti per l’installazione e unità rack. Da poco ha stretto un accordo di co-design in

esclusiva con l’americana Peerless Industries, leader mondiale nella progettazione e produzione

di supporti per apparati audio e video, anche grazie al successo del supporto Arakno, un

progetto di Euromet. Fine dell’alleanza è migliorare la penetrazione dei due marchi nei mercati

europeo, nord e sud americano, con lo sviluppo di nuove soluzioni frutto della collaborazione tra

le due eccellenze: la creatività e il design italiani, la solidità e l’esperienza di una grande azienda

internazionale. A raccontarci degli sviluppi è Cristiano Traferri, Managing Director Euromet: “Il

nuovo stabilimento rappresenta il raddoppio della superfi cie dedicata all’attività aziendale, che

stiamo impiegando per nuovi spazi di lavoro ma prevalentemente per necessità di magazzino,

e in parte per accogliere alcuni processi produttivi. Il nostro lavoro consiste nella progettazione,

assemblaggio e controllo, mentre le altre mansioni vengono affi date ai nostri partner storici. In

futuro stiamo pensando a uno show room interno”. L’investimento di Euromet è in controtendenza: signifi ca

la scelta di realizzare uno spazio lavorativo all’avanguardia dal punto di vista tecnologico (strutture, bilancio

energetico, insonorizzazione), attento all’ambiente e di conseguenza anche al contenimento dei costi. Ma

soprattutto è la dimostrazione di una prospettiva aziendale che va ben oltre il breve periodo, in questo momento

di incertezza economica del mercato. Tra i progetti anche la partecipazione a ISE con uno spazio doppio

rispetto allo scorso anno.

www.euromet.com

come questa possa divenire un tassello importante nel monitoraggio del fabbisogno energetico: avere una

valutazione costante dei consumi può infatti innescare comportamenti virtuosi di risparmio, senza rinunciare al

confort dell’abitare. Inoltre, l’automazione ha un ruolo fondamentale nel controllo dei livelli di CO2, nel controllo

parametrizzato dei consumi con la classe di certifi cazione energetica dell’edifi cio, nell’adeguato sfruttamento

dell’energia proveniente dal fotovoltaico, integrabile così senza sprechi con le altre fonti. La presentazione

è avvenuta al convegno Ecosostenibilità in architettura, una scelta consapevole,

che ha visto le presentazioni di diversi esperti trai quali Silvia Catalino, che ha

spiegato la normativa della Regione Marche per l’edilizia sostenibile (da notare che

tra i parametri di valutazione c’è anche il risparmio che si ottiene con soluzioni di

automazione), in rapporto con il protocollo ITACA per la valutazione della qualità

ambientale degli edifi ci, e quella di Gianluigi Mondaini, docente all’Università

Politecnica delle Marche, con un intervento su rapporto tra la sostenibilità e le

nuove forme dell’architettura contemporanea.

www.lecortisostenibili.it www.innovatech.it

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dal mondo

Mitsubishi Day A cura della RedazioneLo scorso 11 novembre Mitsubishi Electric ha organizzato una giornata di presentazione dei prodotti per

installazione business, home cinema, 3D e sistemi di sicurezza, presso la propria sede di Agrate Brianza (MB).

È stato possibile assistere a proiezioni tridimensionali e visitare il nuovo Training Center dell’azienda, nel quale

Mitsubishi certifi cherà i propri installatori, nell’ottica di un servizio al cliente avanzato, che abbracci ogni aspetto,

dalla produzione all’installazione del prodotto.

Tra le novità più interessanti c’era il videoproiettore XD600U per la proiezione 3D, rivolto sia alle applicazioni

professionali (show room di aziende che hanno necessità di mostrare ai propri clienti con la realtà virtuale

il valore del proprio prodotto) che all’home cinema, all’educational e al gaming. Il suo punto di forza sta nel

rapporto prezzo/prestazioni, attualmente ineguagliato, che presumibilmente aprirà una nuova era per il 3D

rendendolo accessibile a tutti. Ma 3D non signifi ca solo proiettore, per la sua reale diffusione occorre che siano

disponibili una serie di apparecchiature e materiali, dai semplici occhialini (e al Mitsubishi Day abbiamo potuto

vederne un modello di Infi tec) ai player, fi no ai contenuti girati in tre dimensioni. Per mettere insieme tutti gli

aspetti che ruotano attorno alla nuova tecnologia, Mitsubishi si è avvalsa del supporto di NVIDIA per l’hardware

3D e del system integrator Sinergy.

Le novità

Tornando alle apparecchiature, il proiettore XD600U in tecnologia DLP con chip DMD da 0,7”

e una frequenza di aggiornamento di 120 Hz, che per il 3D naturalmente si dimezza, è frutto

di un notevole sforzo del reparto R&D Mitsubishi per far sì che fosse commercializzabile

a un prezzo molto conveniente. Il proiettore ha una luminosità di 4.500 lumen, contrasto

2.000:1, altoparlante da 10 W, con funzione di miscelazione sonora, lampada a lunga durata

alloggiata nella zona superiore, consumo di 1W in stand-by. Gli altri proiettori multimediali

presentati al Mitsubishi Day sono lo FD630U con risoluzione full HD e il WD620U per

schermi WXGA. Per l’home cinema, punta sul rapporto qualità/prezzo anche il proiettore

DLP HC3800 full HD con tecnologia DMD, rapporto di proiezione da 1,4:1 a 2,1:1, contrasto

3.300:1, luminosità 1.300 Lumen, driver a 10 bit, rumorosità 25 dB, 5.000 ore di durata della

lampada. La tecnologia 3LCD invece è applicata nel proiettore HC6800, sempre full HD,

equipaggiato con processore per la conversione dei DVD ad alta defi nizione e compatibile

con i dischi Blu-ray a 24P. Per quanto riguarda i monitor, Mitsubishi risponde a una richiesta

del mercato proponendo due nuovi monitor narrow bezel, MTD42IS e MTD52IS rivolti

espressamente a questo tipo di applicazioni e in particolare a quelle nelle quali assume

rilievo la qualità dell’immagine. I due LCD infatti (a 42” e 52”) hanno risoluzione full HD e

connessione RJ-45 con CAT5 per visualizzare segnali full HD su distanze fi no a 150 metri

su singolo monitor e fi no a 200 metri su cinque monitor collegati in serie, per strutture rete

TCP/IP. Il risultato estetico è notevole. Aggiungiamo la presenza di sensori che rilevano la

luminosità ambientale (a favore del risparmio energetico), la luminosità di 700 cd/m2 con

superfi cie antirifl esso (per la visione in ambienti molto luminosi), la possibilità di utilizzo in

modalità landscape o portrait (il 52” anche “face-up”, come un tavolo), lo chassis in alluminio

satinato e un prezzo competitivo. Presentato anche il sistema display wall per control

room, le novità per la sicurezza Mitsubishi (telecamere, recorder, video server) e due nuovi

accessori per la stampa fotografi ca.

www.mitsubishielectric.it/vis

Il nuovo proiettore DLP Mitsubishi XD600U per il 3D

Un videowall allestito con i nuovi monitor MTD full HD

per il digital signage

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64 dicembre ‘09 / gennaio ‘10 • n. 21

dal mondo

Cisco punta a Tandberg

A fi ne settembre Cisco ha annunciato di voler acquisire

l’azienda norvegese Tandberg, colosso del settore

della videoconferenza. L’obiettivo dell’affare, la cui

formalizzazione è pianifi cata entro la prima metà del 2010,

sarebbe quello di ampliare il portafoglio dei partner, per

disporre di un maggior numero di soluzioni da offrire a

una clientela più ampia. L’accordo tra Cisco e Tandberg

prevede una prima fase, già attuata, nella quale Cisco

ha offerto 153,5 corone norvegesi per ciascuna azione

Tandberg, per complessivi tre miliardi di dollari, ovvero

l’11% in più rispetto al valore stabilito delle azioni alla

data dell’accordo e il 25% in più rispetto al prezzo medio

fi ssato in un periodo di tre mesi. Nella fase attuale Cisco ha

alzato l’offerta portandola a 170 corone

norvegesi per azione, e ha alzato anche

l’interesse sul prezzo offerto, che arriva

al 3% (era all’1,75%). Nella prima fase il

cda di Tandberg ha raccomandato agli

azionisti di accettare l’offerta di Cisco,

ma forse per timore di altri concorrenti

ha già rilanciato con un’offerta più ricca

(ma è escluso un ulteriore rilancio).

Attualmente i detentori del 40% delle

azioni hanno accettato l’offerta. Se l’affare andrà in porto,

Cisco deterrà il 65% del mercato della telepresenza e il

40% della videoconferenza a livello mondiale.

http://newsroom.cisco.com/dlls/2009/corp_093009.html

L’opportunità telepresenza

Secondo l’analisi della società di consulenza

internazionale Ovum, i prossimi cinque anni

vedranno una signifi cativa crescita del giro

d’affari degli operatori telefonici legato alla

gestione dei servizi di telepresenza per le

multinazionali. Si tratta di un mercato che

oggi è solo agli inizi, ma la constatazione

che siano pochi gli operatori che attualmente

sono in grado di offrire una gestione della

telepresenza a livello globale (come AT&T,

BT e Orange Business Services), fa pensare

che questi cresceranno, implementando

questi servizi o espandendo le loro attività se

limitate a un ambito regionale. Se i guadagni

per gli operatori sono stimati in 77,4 milioni

di dollari nel 2009, nel periodo 2010-2014

potrebbero raggiungere la cifra di 1,7 miliardi

di dollari. La predisposizione e l’interesse da

parte delle multinazionali verso i sistemi di

telepresenza fa pensare che la cifra dei servizi

di gestione supererà quella per l’acquisto delle

apparecchiature entro il 2012, toccando i 359,5

milioni di euro (rispetto ai 272,5 milioni di euro

per l’hardware), che nel 2014 cresceranno fi no

a 450,3 milioni di dollari, parallelamente allo

spostamento della tecnologia per telepresenza

basata sull’hardware verso quella basata sul

software.

www.ovum.com

Yamaha PM1D fuori produzione

Yamaha ha annunciato l’uscita dalla produzione della console di mixaggio digitale PM1D a

partire dai primi mesi del 2010, quando terminerà la produzione già in corso. La decisione

è motivata dalla diffi coltà nel reperimento di alcune componenti del banco, e la necessità di

garantire all’utenza pro un adeguato livello di assistenza (e di parti di ricambio). La console,

molto diffusa nel settore live e teatrale (attualmente nel mondo i modelli in uso sono 800),

è stata lanciata nel 1999 ed è stata la prima a portare completamente nel dominio digitale

le console live della serie PM. Yamaha è già impegnata nella progettazione di un prodotto

sostitutivo con ampie funzionalità di rete.

www.yamahacommercialaudio.com

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65

dal mondo

Prevost con Sony per il 4K

Prevost Srl di Settimo Milanese (MI)

ha siglato un accordo con Sony per la

commercializzazione in Italia dei proiettori

CineAlta 4K per il cinema

digitale. Il ruolo di Prevost,

società già attiva nella vendita

e assistenza di prodotti

per sale cinematografi che,

sarà quello di Specialist

Dealer di Sony Professional

e seguirà la promozione,

installazione, vendita e

assistenza dei sistemi di

proiezione digitale Sony.

Prevost inoltre promuoverà la

soluzione RealD che integra il

proiettore CineAlta 4K di Sony

con la tecnologia RealD, per il cinema

tridimensionale.

www.sony.it

www.prevost.it

Wi-Max per pochi

I mercati emergenti, secondo l’analista Ovum, si serviranno della tecnologia Wi-Max solo in minima parte,

rispetto a quanto gli operatori si aspettano oggi. Il Wi-Max dovrebbe avere un ruolo di nicchia, meno del 5%

degli 1,5 miliardi di accessi a banda larga (fi ssa o in mobilità) nel 2014, e non di massa a causa di una serie di

fattori, tra i quali i costi tecnologici, la copertura, il supporto di chi vende e le scelte dei fornitori del servizio.

Anche se vi saranno molti network Wi-Max, non saranno utilizzati a pieno: due terzi degli oltre 300 network

Wi-Max si trovano in aree emergenti, come Africa, Asia, Europa dell’Est, Medio

Oriente e America Latina, ma la clientela si attesterà probabilmente sulle migliaia o

decine di migliaia, e non sulle centinaia di migliaia di utenti, come sperato. Inoltre,

secondo Ovum, il Wi-Max non è ancora competitivo per le aree urbane densamente

popolate dei Paesi emergenti, se paragonato alle alternative a banda larga sia fi ssa

che mobile, sia per copertura che per prezzo, e rimane un’opzione business o

rivolta alla clientela benestante: la causa principale è il costo delle apparecchiature.

La conseguenza potrebbe essere che gli operatori Wi-Max indipendenti vengano

acquisiti dai player larga banda fi ssa o mobile affermati, oppure semplicemente si

ritirino dal mercato.

www.ovum.com

Rete europea Fibre-to-the-home

Stando agli ultimi dati diffusi dal Consiglio FTTH (relativi alla

diffusione della rete Fibre-to-the-home, ovvero la fi bra ottica a

casa) in occasione del Bradband Forum di Parigi a settembre,

l’Europa sarebbe all’avanguardia per l’adozione della connessione

FTTH. In testa la Svezia, dove la diffusione FTTH supera il 10%, a

seguire Norvegia, Slovenia,

Andorra, Danimarca,

Islanda, Lituania, Paesi

Bassi, Slovacchia e

Finlandia. AI primi posti le

realtà economiche minori

del continente; tra le nuove

entrate, la Slovenia, che

ha preso il posto dell’Italia,

uscita dalla classifi ca delle prime dieci. L’intera ricerca verrà

resa pubblica in occasione della Conferenza FTTH di Lisbona, a

febbraio 2010, a dimostrazione della sostenibilità della tecnologia

FTTH. Privati, istituzioni e imprese che hanno proposto progetti

innovativi nell’ambito della connessione a fi bre ottiche verranno

premiati dal Consiglio FTTH sempre in occasione della conferenza

di Lisbona.

www.ftthcouncil.eu

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66 dicembre ‘09 / gennaio ‘10 • n. 21

appuntamentia cura della redazione

ISE - Integrated Systems EuropeAmsterdam, 2-4 febbraio 2010

Torna a febbraio l’appuntamento con la fi era ISE dedicata ai professionisti dell’audio, video e della

system integration, organizzata da Integrated Systems Event, joint venture tra CEDIA e InfoComm

International. Lanciata nel 2004 con la prima fi era organizzata a Ginevra, ISE è divenuta ormai un

appuntamento imprescindibile per gli operatori europei.

Perché andarci

ISE 2009 ha accolto oltre 500 espositori e circa 25.000 visitatori, i quali hanno apprezzato la formula

che intende presentare la tecnologia non come fi ne a sé stessa, ma in stretta relazione alle possibili

applicazioni. Oltre all’esposizione di produttori e distributori, ISE ospita una serie di dimostrazioni dei

prodotti nell’ISE Theatre e alcune installazioni temporanee, rivolte espressamente ai professionisti.

La manifestazione si rivolge quindi a distributori, produttori, venditori, integratori, service audio/

video, architetti, interior designer, installatori, manager nell’ambito dell’educational technology e ai

professionisti dei settori rental, hotel, leisure e trasporti. Anche quest’anno verrà proposta un’area

dedicata alle tecnologie del digital signage, molto apprezzata già l’anno scorso, e un calendario di

seminari e conferenze con diversi temi e durate (dall’intera giornata a 40 minuti), ancora in via di

defi nizione mentre scriviamo questa presentazione: oltre 100 interventi (molti dei quali gratuiti), gestiti

in collaborazione con InfoComm e CEDIA, oltre che con i produttori presenti in fi era.

DOOH Business Conference

Il successo della prima edizione svoltasi nel 2009 ha spinto ISE a replicare la conference dedicata al

settore del Digital Out Of Home (1-2 febbraio), che sarà articolata in tre blocchi. Il primo, denominato

Status Quo & Evolution, in programma la mattina dell’1 febbraio, analizzerà il mercato del digital

signage in Europa, la sua evoluzione ed effi cacia con diversi interventi. Il secondo blocco, Past &

Present, previsto per il pomeriggio dell’1 febbraio, partirà dagli esempi del passato per trovare le

chiavi del successo e analizzare gli attori in gioco. Il terzo, Vision Of The Future, programmato il 2

febbraio, prenderà in esame alcune best practice e le questioni poste al futuro del DOOH.

Informazioni generali

ISE si svolge presso il Centro RAI di Amsterdam dal 2 al 4 febbraio, il primo giorno dalle h. 10.00 alle

18.00, il secondo dalle h. 9.30 alle 18.00, l’ultimo giorno dalle 9.30 alle 16.00. La conferenza DOOH ha

luogo l’1 e 2 febbraio, nella stessa sede. L’ingresso alla manifestazione costa 40 euro per tutti e tre i

giorni; chi si registra per la DOOH Business Conference (750 euro) ha libero accesso alla fi era. Sconti

per chi si registra prima e dal sito www.iseurope.org. Per facilitare l’accesso ai visitatori ed espositori

da tutta Europa, è nata un’alleanza di compagnie aeree che offrono tariffe scontate, lo Skyteam, con il

sito www.skyteam.com/globalmeetings.

www.iseurope.org

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67

appuntamenti

www.showway.com

www.apias.it

Show wayBergamo, 28 febbraio – 2 marzo 2010

Nel 2008 APIAS (Associazione Produttori e Importatori Attrezzature per lo Spettacolo) decise

di crearsi una propria manifestazione fi eristica per dar voce direttamente ai propri associati: il

risultato è Show Way, dedicata prevalentemente alle tecnologie per l’entertainment ma che, come

abbiamo sperimentato visitando la fi era due anni fa, hanno diversi punti in comune con il mondo

delle installazioni. Almeno per come è strutturato il mercato italiano, dove capita frequentemente

che produttori e distributori di apparecchi per lo spettacolo abbiano a catalogo anche le linee per

l’installazione.

Sono stati annunciate sessioni seminariali e tavole rotonde in parallelo con l’esposizione (alcuni

in collaborazione con lo studio statunitense di consulenza per l’audio SIA Acoustics), anche se al

momento della pubblicazione non è ancora presente sul sito il calendario dettagliato.

Informazioni generali

Show Way avrà luogo alla Fiera di Bergamo, facilmente raggiungibile dall’Aeroporto di Orio al

Serio e a soli 2 km di distanza dl casello dell’Autostrada A4 Milano-Venezia.

Orario 10.00-18.00.

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68 dicembre ‘09 / gennaio ‘10 • n. 21

appuntamenti

Aspettando ISEAnticipazioni sull’edizione 2010

In attesa dell’inaugurazione, abbiamo chiesto qualche anticipazione (e qualche punto di vista) a Mike Blackman, Managing Director di ISE

Manca ormai poco all’edizione 2010 di ISE, la manifestazione fi eristica che meglio rappresenta in Europa il

mercato dell’audio video e delle installazioni. Di anno in anno la fi era cresce, così come la partecipazione

italiana e la coscienza che sia un evento da non perdere, per restare al passo con le novità, per cogliere le tendenze

tecnologiche e di mercato, per approfi ttare delle occasioni formative, ma anche dei momenti conviviali, che tanto

giovano alla creazione di un network di contatti che spesso si rivelano interessanti, oltre che gradevoli.

C - I lettori conoscono già ISE, ma cosa potremmo dire loro per incoraggiarli a tornare a visitare la fi era, o venire a

conoscerla?

Mike Blackman - Le motivazioni per partecipare a ISE sono convincenti oggi come in passato. L’evento che

organizziamo presenterà moltissimi nuovi prodotti, perché le aziende produttrici guardano sempre di più a ISE come

alla piattaforma di lancio ideale per far conoscere in Europa i propri prodotti. Quest’anno poi avremo molti nuovi

espositori da tutto il mondo. E tutto questo si può toccare con mano in una location accessibile sia dal punto di vista

economico che logistico, quale è Amsterdam. Una combinazione imbattibile!

C – Quali sono le previsioni in termini di presenze per ISE 2010?

MB - Ci aspettiamo che la superfi cie espositiva rimanga approssimativamente quella dello scorso anno, il che,

considerato che la maggior parte delle fi ere in settori collegati al nostro ha fatto registrare una signifi cativa diminuzione

nel 2009, è un ottimo risultato. Certo non dobbiamo questo risultato solo alle nostre capacità organizzative, ma

dobbiamo ringraziare anche la tenuta dell’industria AV.

C - Quali sono le novità per la prossima edizione?

MB - Vedremo un’espansione nell’ambito digital signage con un’ulteriore area dedicata (la seconda, nel padiglione

10). L’area riservata al ds del padiglione 12, infatti, è andata esaurita molto rapidamente. Gli altri settori tecnologici che

hanno fatto registrare una crescita sono l’audio professionale, la conferenza collaborativa e la building automation.

C - L’anno scorso la DOOH (Digital Out Of Home) Conference ha avuto molto successo, e quest’anno ripeterete

l’esperienza. Nel frattempo però sono cambiate le tematiche legate al digital signage, per esempio hanno assunto

importanza la creazione, gestione e distribuzione dei contenuti, mentre la tecnologia è già matura. Sono aspetti che la

Conferenza terrà in considerazione?

MB - Certamente, infatti stiamo promuovendo la Conferenza del 2010 come il primo evento nel suo genere a prendere

seriamente in esame passato, presente e futuro dei network DOOH. Stiamo infatti vivendo ormai la seconda fase di

applicazione del ds, e il mercato deve oggi prendere in considerazione i successi e i fallimenti della prima ondata, in

modo da poter evolvere.

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appuntamenti

C - Quale sarà il ruolo dell’edizione 2010 di ISE, visto che cade proprio alla

conclusione di un anno di crisi, il 2009, ma anche all’inizio del 2010, l’anno che si

dice sarà quello della ripresa?

MB - Il quadro economico è ancora piuttosto incerto, ma le imprese che

investono oggi in nuove tecnologie e nuove relazioni, mieteranno guadagni

quando l’economia ricomincerà a crescere. È un fatto vero soprattutto per il

mercato AV, nel quale la tecnologia sta ancora avanzando molto velocemente,

e ci sono ancora nuove aziende che accedono al mercato con nuove idee e

proposte.

C - Il sito di ISE elenca già una nutrita lista di seminari programmati per la fi era:

che ruolo ha la formazione?

MB - Guardando indietro alla storia di ISE, i nostri primi programmi di formazione

erano fortemente centrati sulla tecnologia. Questa enfasi è ancora presente, ma entrambe le associazioni che ci

supportano, InfoComm International e CEDIA, hanno aggiunto seminari sull’attività commerciale, il business. Questi

riguardano tematiche molto varie, che vanno dalle tecniche di vendita al mantenimento della clientela, al project

management. Questi aspetti hanno assunto importanza crescente man mano che i progetti affrontati dai visitatori di

ISE sono diventati più complessi, coinvolgendo nuove tipologie di partnership commerciali. Crediamo che questa

tendenza proseguirà.

C - ISE sta già lavorando anche in altri Paesi, come la Russia. Ci sono nuovi progetti che coinvolgono una futura

crescita europea ed extra europea?

MB - Integrated System Russia è importante perché in Russia ci sono moltissimi integratori di sistemi, e gli stati

indipendenti del CIS trovano logisticamente diffi cile venire ad Amsterdam. Invece per i rimanenti stati europei e

anche per la regione EMEA, ci stiamo concentrando su ISE perché è facilmente accessibile, e le aziende del nostro

settore sembrano averla adottata come base per costruire la crescita del futuro. Tuttavia non abbiamo abbandonato

il nostro concept di Roadshow, e ne faremo nuovamente uso per raggiungere gli imprenditori più piccoli

che potrebbero non avere il tempo o le risorse per giustifi care un viaggio a ISE.

C - Sta aumentando il divario tra fi era locale e fi era internazionale, sembra però che entrambi i concept

rimangano interessanti per il mercato…

MB - Ci sarà sempre spazio per le fi ere locali ben fatte e ben gestite, perché i distributori locali ne hanno

bisogno per sviluppare i propri mercati. I produttori, invece, hanno già fatto una scelta chiara, che è quella di

concentrare le proprie risorse su un numero ridotto di fi ere internazionali. Sono questi gli eventi nei quali si

giustifi ca uno stand ampio e assistito con personale, perché attraggono un’audience davvero internazionale di

acquirenti top, e perché ottengono molta maggior visibilità da parte dei media rispetto alle fi ere locali.

C - ProLight&Sound di Francoforte è in crescita: pensa che sia in competizione con ISE, quest’anno o il prossimo?

MB - La forza di PL&S consiste nella condivisione della location con Musikmesse, questo signifi ca che attrae un

certo tipo di visitatori, ovvero quelli che hanno un background attinente al settore degli strumenti musicali. Ma

signifi ca anche che la fi era di Francoforte enfatizzerà sempre l’industria dell’intrattenimento. A ISE sarà sempre

possibile trovare alcune tecnologie un po’ “rock’n’roll”, ma i nostri visitatori non lo sono di certo! Quindi, per

esempio, se un produttore di audio professionale espone solo a Francoforte, sicuramente perderà una fetta ampia e

qualifi cata di potenziale clientela. Ma non fi datevi delle mie parole: venite a ISE e verifi cate di persona!

www.iseurope.org

Mike Blackman durante la

press conference di ISE 2009

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70 dicembre ‘09 / gennaio ‘10 • n. 21

news

Sanyo PLC-XF1000

Nuovo proiettore Sanyo a doppia lampada (2x330W) con tecnologia QuaDrive (con quattro pannelli LCD), che

si distingue per l’elevata luminosità: 12.000 ANSI Lumen. Grazie al pannello LCD inorganico in più, oltre ai

colori primari la macchina controlla anche il giallo, offrendo immagini proiettate dai colori più vividi. Sempre

la tecnologia QuaDrive comporta un consumo di energia più basso e una maggiore emissione luminosa. Il

rapporto di contrasto è pari a 4.000:1. Il sistema a due lampade con tre specchi e dispositivo che uniforma la

luce proveniente dalle due lampade produce la stessa luminosità dei precedenti modelli a quattro lampade,

e con maggior verisimiglianza in alta defi nizione. Sistema Active Maintenance Filter

(AMF) con sensore per la sostituzione del fi ltro che, in automatico, si riavvolge e assicura

11.000 ore di funzionamento senza alcun intervento. È possibile regolare le immagini in

orizzontale e in verticale fi no a 360° senza spostare il videoproiettore. Connessione alla rete

e trasmissione di dati compressi in alta defi nizione in wireless (sistema MVP). Dieci obiettivi

intercambiabili. Possibilità di collegamento a 100 V. Garanzia tre anni.

www.sanyo-europa.it

Trasmettitore e ricevitore Kramer

Kramer ha reso disponibili il trasmettitore su fi bra ottica

673T e il ricevitore 673R per segnali fi no a 3G HD-SDI e

Dual-Link HD-SDI. Il trasmettitore può convertire fi no a

quattro canali di segnale SDI su connettori BNC in impulsi

luminosi da trasmettere lungo un cavo in fi bra ottica,

mentre 673R ri-converte gli impulsi in segnale SDI. Il fl usso

dati massimo supportato è di 3 Gbps per ciascun ingresso

SDI. Compatibilità con HDTV fi no a distanze di 1.000 m.

Reclocking ed equalizzazione su ciascun canale. Il pannello

frontale dispone di indicatore LED per fi bra ottica, sorgente

e ingresso. Ciascuna unità occupa un terzo di unità rack,

con possibilità di montaggio affi ancato con apposito

adattatore. Pesano circa 0,3 kg ciascuno.

www.krameritalia.com

Certifi cazione in USA

Intertek ha messo a disposizione in download dal proprio sito (http://italy.intertek-etlsemko.com/white-papers) la

guida con le indicazioni sugli enti di certifi cazione accreditati per il mercato Nord Americano, intitolata The Defi nitive

Q&A Guide for North American Product Certifi cation. Sul sito, anche l’offerta di certifi cazione Intertek relativa al

mercato statunitense con il marchio ETL.

www.italy.intertek-etlsemko.com

HD V-Panel da Crestron

Crestron ha presentato la nuova linea

V-Panels con tecnologia touch per il controllo

di sistemi di automazione, dotati di un design

che permette l’inserimento in qualsiasi

contesto; spessore inferiore ai 2”, sistema di

montaggio VESA. Disponibile in due formati

(12” e 15” widescreen con risoluzione

1.280x768), esistono due versioni per

l’installazione a parete o da tavolo;

tramite la tecnologia DigitalMedia

è possibile un cablaggio semplice

e comodo fi no ad una distanza

massima di 65 m. Porta USB per

tastiera e mouse, microfono e

altoparlanti stereo incorporati, è

molto silenzioso grazie all’assenza

di ventola interna.

www.crestron.com Il trasmettitore 673T Il ricevitore 673R

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news

Digital signage per le PMI

Sony si rivolge alle piccole e medie imprese

interessate alle forme di comunicazione del digital

signage con lo schermo full HD FWD-S42E1 e

il riproduttore BKM-FW55. L’idea è offrire una

soluzione abbordabile e plug&play (fi no a dieci

schermi), operante a bassi costi di esercizio e

di facile installazione. L’uso dei dispositivi viene

illustrato con la guida operativa Easy Wizard,

mentre l’opzione Easy Playlist dello schermo

facilita la creazione dei contenuti (con PowerPoint,

interfaccia editing stile Microsoft Outlook) e la

loro messa in

onda, con un

software gratuito

di gestione. La

funzione Remote

Reboot consente aggiornamenti e reinizializzazioni

in remoto; il sistema è gestibile via network o

USB. Entrambi gli apparecchi sono mirati al

digital signage, quindi garantiscono l’affi dabilità

necessaria a questo tipo di applicazioni.

www.sony.it

TvOne CORIOview C2-6104

Per visualizzare più sorgenti video su un unico monitor, TvOne

propone CORIOview C2-6104, equipaggiato con cinque ingressi

DVI di cui quattro visualizzabili su monitor e uno utilizzabile per

collegare a cascata altre unità o come background. Risoluzione

DVI-D fi no a 1.920x1.200 a 60 Hz e 1.080 p, DVI-A (analogico)

fi no a 2.048x2.048, compatibilità con sorgenti YUV e YpbPr.

L’ingresso DVI è puramente fi sico, nel senso che la macchina accetta anche segnale Component o Composito,

anche se la porta è fi sicamente una DVI. La visualizzazione delle immagini sul monitor (una o più delle quattro

può essere costituita da grafi che) avviene attraverso alcuni schemi preimpostati ed è possibile applicare effetti

di fade; il controllo avviene da pannello o in remoto via RS-232, RS-422, RS-485 o Ethernet. Le impostazioni

sono immagazzinate su memoria non volatile e non vengono perse se si stacca la corrente. Funzioni Genlock,

Chromakey, Lumakey e Mixing. Occupa una unità rack.

http://tvone.com

Distribuito in Italia da Panatronics, www.panatronics eu

Sonos ZonePlayer S5

ZonePlayer S5 è un sistema di diffusione audio

multiroom wireless gestibile via iPhone, iPod touch

o Sonos Controller 200, accedendo alla libreria

di iTunes sul computer, dispositivi NAS, podcast

e radio da Internet. Gli ingressi audio analogici

permettono il collegamento di una fonte audio

esterna. È costituito da un sistema a cinque vie in

architettura totalmente

digitale, con due tweeter,

due midrange da 3” e un

woofer da 3,5”, alimentati

singolarmente da un

amplifi catore digitale

dedicato. Il sistema DSP

supporta una frequenza

di campionamento nativa

di 44,1 kHz e gestisce la regolazione dei fi ltri, bassi,

acuti, EQ attivo, fase. ZonePlayer o ZoneBridge si

collegano al router, in modo che i dispositivi S5 o

ZonePlayer posti nelle stanze funzionino senza cavi.

www.sonos.com/S5demo

Distribuito in Italia da Prase Engineering, www.prase.it

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news

Smart e i contenuti

Una partnership sottoscritta da Smart Technologies, Intervideo (il distributore

italiano) e Centro Studi Erickson apre agli utenti delle lavagne interattive

la possibilità di acquistare congiuntamente anche materiale multimediale

didattico in italiano. L’anello debole di questo mercato, infatti, potrebbero

essere proprio i contenuti, demandati alle capacità tecnologiche degli insegnanti e spesso disponibili solo in

lingua inglese e con principi basati sulla didattica anglosassone. La tecnologia invece, stando allo studio di

Futuresource Consulting, è già diffusa in Italia: 6.000 scuole hanno adottato le lavagne interattive. Le lavagne

Smart verranno quindi equipaggiate, in Italia, con i software Erikson (130 software nelle diverse materie e test

sono già disponibili, inclusi quelli per bambini con diffi coltà di apprendimento e BES).

www.smarttech.com

Distribuito in Italia da Intervideo, www.intervideosrl.com

EV PolarChoice

PolarChoice è la serie di microfoni Electro

Voice rivolta alle applicazioni congressuali

e alle installazioni fi sse. I microfoni hanno

quattro diagrammi polari selezionabili a

seconda delle situazioni: omnidirezionale,

cardioide, supercardioide e ipercardioide.

Inoltre doppia capsula a condensatore

studiata per offrire una risposta naturale

indipendentemente dalla vicinanza

del parlante e dal diagramma polare

selezionato, elevato guadagno prima del

feedback, gamma dinamica >102 dB,

preamplifi catore schermato contro rumore

elettrico e interferenze audio, fi ltro anti-pop

e anti-vento a tre stadi e due lunghezze del

collo (12” e 18”). I modelli Plus, Desktop (in

fotografi a), Satellite e Boundary sono dotati

di interruttore programmabile per mute, talk,

on/off o sempre on. PolarChoice Destktop

è il modello da tavolo con fi ltro passa alto, connettore

XLR e versione Satellite con connettore TA4F per

radiomicrofoni EV. Ha un’impedenza di 200 Ohm,

risposta in frequenza da 50 Hz a 20 kHz, clip >135

dB, rumore equivalente <26 dB SPL pesato A, range

dinamico >109 dB.

Distribuito in Italia da Texim, www.texim.it

Distribuzione 3D per il digital signage

Minicom Digital Signage (operatore specializzato nella

gestione dell’ultimo miglio nei collegamenti player-

schermo per il mercato del digital signage) e Zero

Creative (produttore degli schermi auto-stereoscopici

3D display e del sistema 3DZignage) hanno stretto

una partnership per offrire la possibilità di trasmettere

video in 3D a distanze elevate. Grazie agli schermi

auto-stereoscopici, infatti, il 3D sta diventando

appetibile anche per

il digital signage, ma

permane la diffi coltà

della distribuzione

del segnale a più

player collocati a

distanze signifi cative

dal server, perché

la minima perdita

di dati annulla l’effetto 3D. La soluzione è l’extender

HDMI DS Vision di Minicom, capace di assicurare il

trasporto del segnale audio e video in alta defi nizione

(1.080p/60 Hz) fi no a 200 metri su cavo CAT5.

www.minicomdigitalsignage.com

Distribuito in Italia da Videosophia, [email protected]

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news

B-Tech heavy duty BT 899B e Ventry Range

Assecondando la sempre maggior richiesta del mercato

della videoproiezione, B-Tech ha reso disponibile un

nuovo supporto heavy duty da soffi tto, il modello BT

899B. Consente di installare un proiettore anche su

soffi tti non orizzontali, come quelli delle mansarde o dei

capannoni industriali, sopportando pesi elevati, fi no a 25

kg. Per semplifi care il compito dell’installatore, BT 899B

viene fornito preassemblato e predisposto per il fi ssaggio

di proiettori con fori distanti sino a 37 cm (interfaccia

“carousel”) e con inserti fi lettati per viti con passo M2,5,

M3, M5 ed M6. Orientabile fi no a 360° di rotazione orizzontale, inclinazione avanti/indietro ±13°, destra/sinistra

±6° con possibilità di regolazioni micrometriche. BT 899B può essere fi ssato anche all’estremità di un tubo di

estensione con diametro 50mm per ottenere, in combinazione con gli altri elementi della gamma System2 di

B-Tech, supporti personalizzati per soffi tti, travi in legno, truss, putrelle in acciaio o pareti. Distanza minima dal

soffi tto 124 mm. Colore nero. Oltre al nuovo supporto, B-Tech ha introdotto anche una nuova gamma di supporti

low budget per schermi piatti LCD e plasma da 16” a 63” con pesi fi no a 70 kg, denominata Ventry Range.

www.btechpro.it

Distribuita in Italia da Nuova Videosuono, www.videosuono.it

Sostegno per schermi piatti della serie Ventry RangeBT 899B

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news

Touch Vision: interattività per digital signage

Presente all’ultimo SMAU, Touch Vision punta soprattutto, come abbiamo osservato presso

il suo stand, all’interattività con immagini di grandi dimensioni proiettate su vetrine o altri

analoghi supporti, ricorrendo a tre principali tecnologie: capacitiva, a raggi infrarossi e olografi ca

(specialmente quest’ultima ideale per i grandi formati, fi no a 120”). Le stazioni proposte sono

tutte dotate di funzionalità in automatico per accensione e spegnimento, con possibilità di

gestione da remoto per tempestivi interventi, senza dunque coinvolgere più di tanto le sedi

d’installazione. Il software di costruzione e gestione dei contenuti fa capo a riconosciuti operatori

del settore, tra i quali fi gura in particolare M-Cube. Touch Vision, come afferma il Responsabile

sviluppo Luca Zanotto, nasce dall’incontro di svariate esperienze di marketing, comunicazione e tecnologie;

gli strumenti rispondono tutti a una precisa fi losofi a basata su parametri: catturare l’attenzione del pubblico,

rispondere in modo preciso e tempestivo alle sue domande, agevolare presentazione ed esposizione dei

prodotti/servizi offerti dalle aziende

www.touchvision.it

Vetrine interattive Touch Vision

in debutto allo Smau

Da Epson ottica ultracorta per lavagne interattive

Il nuovo videoproiettore Epson EB-410W, presentato in

Italia in occasione dello scorso SMAU, è stato ideato

specifi camente per uso didattico e aziendale, integrato a

lavagne interattive multimediali, LIM. Oltre a una distanza di

proiezione particolarmente corta, che consente di proiettare

immagini chiare e prive di ombre e rifl essi su grande schermo,

è di semplice installazione, leggero e sicuro. Offre basso

rumore di ventola (28dB), fi ltro d’aria laterale e accesso alla

lampada dal basso per semplici

manutenzioni, dispositivo antifurto,

casse audio integrate da 10 W.

La luminosità nativa è di 2000

Lumen che, in modalità risparmio

energetico, viene portata a 1.700

Lumen, col vantaggio anche di

prolungare la vita della lampada (la

Epson E-TORL a bassa potenza

da170W) fi no a 4000 ore. La distanza

di proiezione, con schermo da

60” (1,5 m circa), è di 62 cm e, con schermo da 116” (3 m

circa) di 1,22 m. Il formato dello schermo è in versione wide

con defi nizione nativa WXGA (1.280x800 pixel). Presenta

due ingressi per PC, è regolabile anche da remoto via

Lan, dispone di funzioni Direct Power On/Off senza tempi

d’attesa. Costruzione e consumo, come tutti i prodotti Epson,

rispondono alle caratteristiche dell’eco-compatibilità

www.epson.it

Distribuzione audio secondo RSS

Roland System Group ha presentato la

S-4000M Merge Unit con protocollo REAC

(Roland Ethernet Audio Communication),

sviluppato dalla stessa Casa per il trasporto

dell’audio digitale a bassa latenza su cavo

CAT5. Il nuovo dispositivo riconosce come un

singolo trasporto REAC le unità stage box (fi no

a quattro) a esso collegate,

dai modelli S-4000S, S-1608,

S-0816 fi no agli ultimi S-0808

con alimentazione embedded

(anch’essa quindi transita dalle

porte RJ-45), rendendo più

fl essibile la confi gurazione della distribuzione

audio. Fino a 40 ingressi (il numero

defi nito dal protocollo) vengono assegnati

automaticamente con la funzione Intelligent

Auto Map; per i successivi si assegnano

tramite il software di controllo S-4000RCS o

tramite la patch bay del V-Mixer. Gli output

vengono distribuiti e/o splittati dalla Merge

Unit in automatico, a seconda dei dispositivi

collegati; con gli stage box S-0808 è possibile

mappare l’assegnazione delle uscite.

www.rolandsystemgroup.net

Lo stage box S0808 e l’unità

S-40000M per il trasporto

audio digitale

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news

Eco-certifi cato ai proiettori NEC

TCO Development è un istituto svedese di

certifi cazione che valuta a livello internazionale

la compatibilità ambientale e l’ergonomia dei

monitor, al fi ne di spingere l’industria verso le

soluzioni più ecologiche. Tra i primi proiettori

a ottenere la

certifi cazione “Qualità

e Ambiente” ci

sono i NEC NP215

e NP410, ma non è

l’unica valutazione

portata avanti da

TCO. Il parametro

“Dimensione

dell’immagine TCO”,

per esempio, prende

in esame la più ampia

area proiettata in

condizioni di normale utilizzo dell’apparecchio

e ne valuta i criteri ergonomici. Altri parametri

valutati sono il consumo energetico, i materiali

costruttivi impiegati e l’imballo. Entrambi i

proiettori hanno un basso consumo energetico

(rispettivamente 210W e 195W in modalità Eco,

0,7W in stand-by, come previsto dalla EuP

2005/32/EC che entrerà in vigore a gennaio

2010). Infi ne il certifi cato TCO prede in esame e

valuta tutta la catena che va dalla costruzione allo

smaltimento del prodotto.

www.nec-display-solutions.it

Outline i-Mode e Openarray 3D

L’azienda fondata da Guido Noselli prosegue sulla

strada indicata dal grande progettista con i-Mode, una

piattaforma “intelligente” per i sistemi di altoparlanti

Outline. Si tratta in pratica di un modulo 30x30x7 cm

auto-dissipante da montare su un lato del cabinet dei

diffusori modello DVS 115 SW, DVS 118 SW e LAB

15 (questi per ora i diffusori coinvolti). I-Mode rende

pienamente controllabile il diffusore

cui è agganciato, comunicando

informazioni molto dettagliate

sullo stato di funzionamento e

massimizzandone le prestazioni

(i-Mode contiene anche un

amplifi catore switching, qualità 24

bit e 192 kHz), grazie a un computer

(sistema operativo Linux) che fa

da server Web. Con i-Mode ogni

diffusore possiede un indirizzo IP e uno switch Ethernet

per il controllo da remoto; la modifi ca dei parametri

del diffusore si può fare da Internet, “navigando”

sull’apposita pagina, senza ricorrere a software

specifi ci, con la massima fl essibilità e interoperabilità.

Permane la possibilità di controllo via software Outline

AudioControl o via pannello di controllo on-board.

Openarray 3D invece è il nuovo software previsionale

3D per i system engineer in versione Alpha, ovvero con

raccolta dei desiderata degli operatori, in previsione di

un perfezionamento del software stesso. Openarray 3D

è utilizzabile anche da chi necessita di fare dimostrazioni

a scopi commerciali e offre la possibilità di importare fi le

DFX (CAD).

www.outline.it

Outline i-Mode

Freepen USB WiMax

L’operatore WiMax toscano Freemax ha introdotto per le zone coperte dal

servizio (Toscana ed Emilia Romagna su rete Retelit) e in abbinamento ai

servizi WiMax, una chiavetta Usb WiMax, Freepen. In questo modo i clienti

potranno navigare (fi no a 4 Mps) in mobilità scegliendo una delle opzioni in

abbonamento offerte dall’operatore.

www.freemax.net

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76 dicembre ‘09 / gennaio ‘10 • n. 21

news

Arakno fi nalista agli InAVation Awards

Euromet è tra i fi nalisti agli InAVation Award 2010

con la serie dei sostegni Arakno, candidandosi così a

rappresentare la creatività italiana sull’importante palco

alla fi era ISE di Amsterdam, il prossimo 3 febbraio,

quando verranno consegnati i premi. Arakno è in gara

nella categoria “Mounting solution - Commercial or

Residential” e verrà giudicato da una qualifi cata giuria

internazionale di professionisti del settore

AV commerciale e residenziale.

L’importante riconoscimento signifi ca che

Euromet fa parte delle aziende top nell’area

EMEA (Europa, Europa dell’Est, Africa)

per innovazione tecnologica. Sosteniamo

la vittoria di Euromet votando Arakno, a

partire dal 30 novembre, sul sito www.

innavationawardsonthenet.net.

www.euromet.com

Distribuzione Minicom in Italia

Minicom, fondata nel 1988, è leader nello sviluppo

di sistemi per la distribuzione dei contenuti nel

digital signage, specializzata nelle soluzione

“last mile”. A novembre ha annunciato l’accordo

con Videosophia, agenzia italiana che fornisce

servizi completi per il digital signage, come suo

rappresentante per il nostro Paese, accordo

che permetterà ai

clienti Videosophia

di accedere a

moderne soluzioni

di trasmissione

dei contenuti

multimediali da un

player a molti schermi.

www.minicomdigitalsignage.com

http://vieosophia.it

Multi Window Tv One protagonista all’IBC 2009

IBC, International Broadcasting Conference di Amsterdam, giunta alla sua 42° edizione, sta avvertendo

anch’essa l’ormai inevitabile richiamo del video “no-broadcast” nelle sue principali espressioni: Digital Signage,

IPTV, videoproiezione e monitoraggi professionali, tutti temi cari a Connessioni fi n dalla sua nascita.

Ne ha sfruttato l’opportunità Tv One, specializzata in prodotti di conversione e rappresentata in Italia da

Panatronics, con la presentazione del suo nuovo dispositivo di monitoraggio Multi Window Processor per

visioni multiple su unico schermo. Dotata di cinque ingressi DVI, ma di cui uno utilizzabile in cascata da altro

identico sistema, offre il risultato di poter visualizzare, ricorrendo a due unità in coppia, fi no a otto sorgenti

diverse su un unico schermo; in alternativa all’uso in cascata, il medesimo ingresso può essere utilizzato per

sfondo di background. In termini di connessione fi sica, gli ingressi sono costituiti da connettori DVI-I (Digital

Visual Interface – Integrated) che accettano segnali analogici in ogni confi gurazione (RGB, Component, S-Video

e Composito), segnali digitali in defi nizione standard e alta defi nizione paralleli e seriali (YUV, SDI, HD-SDI) e

segnali da sorgenti informatiche (VGA e derivati), tipicamente per immagini grafi che, scritte, logo e così via. In

sostanza, un riproduttore multiplo e universale per qualsiasi sorgente: dalla telecamerina analogica amatoriale,

fi no alla più evoluta telecamera broadcast in alta defi nizione. Le fi nestre di visione possono essere variamente

dimensionate e posizionate sul monitor secondo alcuni schemi preimpostati. Ogni fi nestra può essere

selezionata con effetti di fade in o fade out. L’unità si controlla con alcuni pulsanti sul pannello frontale e un

display LCD o, in alternativa, da remoto via RS-232, RS-422, RS-485 o Lan.

Sempre esposti all’IBC, tra gli altri prodotti per applicazioni professionali, segnaliamo il video convertitore

bidirezionale tra diversi formati, lo scaler C2-2355, con ingressi e uscite nei formati DVI, RGB, YUV, YPbPr,

Composito, S-Video o SD-HD/SDI. Come nelle altre apparecchiature Tv One, i pulsanti di comando sono posti

sul pannello frontale corredato da display di controllo.

www.tvone.com Distribuito in Italia da Panatronics: www.panatronics.eu

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news

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78 dicembre ‘09 / gennaio ‘10 • n. 21

Gli

art

icoli

del 2009

N. 15 - Dicembre 2008/Gennaio 2009 Speciale digital signage • Il “quinto potere” della comunicazioneIntroduzione alle potenzialità di mercato,le strategie tecnologiche, la creazione del messaggio.. . . . . . . . . . . . . . P. 4• Coin, Piazza Cinque Giornate, MilanoEsempi di una nuova strategia di comunicazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . P. 18• Esperienze, analisi, prospettiveGiro di microfono tra gli operatori del settore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 22• Istruzioni per l’usoDalla teoria alla pratica, per chi desidera operare nel settore. . . . . . . . . p. 30• Data Video, Digit Professional, dzine, Sony . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 40Dal Mondo• SIB Forum 2008, la seconda edizione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 50• Top Audio&Video Show, il reportage . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 58

N. 16 - Febbraio/Marzo • Integrated Systems EuropeIl Reportage . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 4Scenari• Il budget di “Ciccio”Ovvero la redemption nel digital signage . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 28Soluzioni• Monitoraggio e prevenzione alla Metropolitana di TorinoSoluzioni per una safety a prova di imprevisto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 32• Video e interattività alla BiennaleL’architettura spiegata in video . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 38• La casa nel cimiteroUna installazione da Award . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 44Approfondimenti• PanasonicTH-65VX100E . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 52Pillole• Touch screen OLEDI diodi organici si evolvono . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 58Dal Mondo• Tutto il video da Sicurezza & Sicurtech Expo 2008 . . . . . . . . . . . . . . . . p. 62• Digital signage a Viscom . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 66

N. 17 - Aprile/Maggio Scenari• Dalla domotica alla custom installation Cambiare prospettiva . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p.4Soluzioni• Autodromo del MugelloI nuovi impianti audio video . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 8• French HomeLa tecnologia al servizio dello stile . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p.16• La nuova veste di Luisa Via RomaDeclinazioni audio video in boutique . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p.22• Scenografi a virtuale con Data Display WallI rinnovati studi televsivi di Class . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p.26Vox tecnologica• Distribuzione del segnale digitaleChiavi, memorie e altri impicci . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p.30• Dall’altoparlante alle orecchie, passando per l’ambienteValutare segnale, situazione e diffusori per soluzioni ad hoc . . . . . . . . . . p.36Approfondimenti• Crestron Digital Media . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 44• Projectiondesign F32. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 52• Systemline Modular . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 58Pillole• RFID di seconda e terza generazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 62

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N. 18 - Giugno/Luglio Speciale digital signage• Dialogo tra contenitore e contenuto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 4• Comunicare con il digital signageTavola rotonda con i professionisti del settore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 14• Nuovi scenari della comunicazione digitaleEsperienze dall’estero . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 28• Il salone Mercedes Benz di MilanoDigital signage per i brand . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 30• Tele News Metro di MilanoDigital signage nei trasporti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p.34• Centro Commerciale Vienna SudDigital signage per la GDO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 38• La misurazione dell’audienceQuando, quanto e cosa valutare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 46Dal mondo• Reportage dal ProLight&Sound . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 56

N. 19 - Agosto/SettembreScenari• Protocolli dell’audioEthernet oppure no? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 4Soluzioni• RedPoint CaféIl concept bar secondo Yamaha. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 10• Tutto sotto controlloBar Natalini a Terni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 18Vox Technologica• Il digital signage intearattivoTutto a portata di touch . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p.24• Il cinema sta male?Fategli una stereoscopia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 32Approfondimenti• Kramer SummitView . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 38• Sennheiser Wicos . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 42Dal mondo• LivinLuce 2009 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 46• CEDIAExpo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 52• Aggiornamenti su antincendio ed evacuazione sonora . . . . . . . . . . . . . p. 58

N. 20 - Ottobre/NovembreScenari• Telemedicina Sanità, comunicazione e IT . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 4Soluzioni• Bar Rocco, San Rocco, BarroccoIl barocco con tocco tecnologico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 12• La facciata-immagine del Museion di Bolzano Videoproiezione formato magnum . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 20• Digital signage per club e barL’esperienza della rete On nei Paesi Bassi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 26Vox Technologica• Tutto sulle LIMLavagne Interattive Multimediali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 32• La compressione videoDai fi le più pesanti ai più leggeri, senza perdita d’informazione . . . . . . . . p. 38Approfondimenti• Epson EB-Z8000WU . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 46• d&b audiotechnik T-Series e Ti-Series . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 50• Sennheiser Wicos . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 54Dal Mondo• Top Audio & Video Show . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 62

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Le aziende citate

Informativa ai sensi dell’art. 13, d.lgs 196/2003. I dati sono trattati, con modalità anche informatiche, per l’invio della

rivista e per svolgere le attività ad essa connesse. Titolare del trattamento è: B2B Media srl – Strada della Romagna 371 –

61100 Colombarone [PU]. Le categorie di soggetti incaricati del trattamento dei dati per le finalità suddette sono gli addetti alla

registrazione, modifica, elaborazione dati e loto stampa, al confezionamento e spedizione delle riviste, al call center, alla gestione

amministrativa e contabile. Ai sensi dell’art.7, d.lgs 196/2003 è possibile esercitare i relativi diritti tra cui consultare, modificare,

aggiornare o cancellare i dati, rivolgendosi al titolare che succitato indirizzo.

Informativa dell’editore al pubblico ai sensi dell’art.13 lgs 196/2003. Ai sensi del decreto legislativo del 30 giugno

2003, n°196 e dell’art.2, comma 2 del Codice deontologico relativo al trattamento dei dati personali nell’esercizio dell’attività

giornalistica, B2B Media srl – titolare del trattamento – rende noto che presso i propri locali siti in Strada della Romagna 371 –

61100 Colombarone [PU], vengono conservati gli archivi di dati personali e di immagini fotografiche cui i giornalisti, praticanti,

pubblicisti e altri soggetti (che occasionalmente redigono articoli o saggi) che collaborano col predetto titolare attingono nello

svolgimento della propria attività giornalistica per le finalità di informazioni connesse allo svolgimento della stessa. I soggetti che

possono conoscere i predetti dati sono esclusivamente i suddetti professionisti, nonché gli addetti preposti alla stampa ed alla

realizzazione editoriale della testata. Ai sensi dell’art.7, d.lgs 196/2003 si possono esercitare i relativi diritti, fra cui consultare,

modificare, cancellare i dati od opporsi al loro utilizzo, rivolgendosi al predetto titolare. Si ricorda che, ai sensi dell’art.138,

d.lgs 196/2003, non è esercitatile il diritto di conoscere l’origine dei dati personali ai sensi dell’art.7, comma 2, lettera a), d.lgs

196/2003, in virtù delle norme sul segreto professionali, limitatamente alla fonte della notizia.

Anno 5° - n°21dicembre 2009 / gennaio 2010

Direttore responsabile:

Giorgio Ungania

Coordinamento:

Vincenzo Ametrano - [email protected]

In redazione:

Chiara Benedettini, Barbara Trigari, Alessandra Voltani

[email protected]

Hanno collaborato a questo numero:

Lorenzo Corsini, Giuseppe Orlando,

Alberto Pilot, Carlo Solarino

Progetto grafi co:

Atlante Associati - Pesaro

Grafi ca e impaginazione:

Andrea Gasperoni Ferri

Stampa:

Pazzini Stampatore Editore

Pubblicità:

traffi [email protected] - Tel 0721 208696 Fax 0721 1791084

Tutti i diritti di riproduzione degli articoli e/o delle foto sono riservati.Manoscritti, foto, disegni, quando non esplicitamente richiesti, non vengono restituiti

© B2B Media, Viale della Libertà, 9 - 47039 Savignano sul Rubicone [FC]Per la corrispondenza: casella postale 107, uff.postale Pesaro Centro 61100, Pesaro [PU]

Registrazione al Tribunale di Pesaro n.540 del 9/10/2006

Ambience p. 53Via Borgo S. Antonio 5/333098 Valvasone (PN)Tel. 0432.3230895 – Fax. 0432.309916www.ambience.it

Agmultivision p. 9, 51Via Plinio, 4320129 MilanoTel 02.45471864 – Fax 02.45471865www.agmultivision,it

Christie Digital Systems Canada Inc. p. 12-13EMEA Head Offi ceView Point, 200 Ashville WayWorkingham, Berkshire, RG41 2PL, U.K.Tel +44 (0) 118.9778000Fax +44 (0) 118.9778100www. christiedigital.co.uk

Crestron Italia S.r.l p. 7Via Verona 1620063 Cernusco sul Naviglio (MI)Tel 02.9214375 – Fax 02.92729770www.crestron-int.be www.crestron.com

Euromet S.r.l p. 59Z.i. Brodolini60025 Loreto (AN)Tel 071.976444 - Fax 071.978988www.euromet.com

FBT Elettronica S.p.A III copZona Industriale Squartabue62019 Recanati (MC) Tel. 071.750591 - Fax 071.7505920www.fbt.it

ISE- Integrated Systems Europe p. 15Zuidplein 361077 XV Amsterdam, NLTel. +31 (20) 799 7736 - Fax +31 (20) 799 7801www.iseurope.org

JVC Professional Europe Ltd. p. 18-19, 56-57Filiale italianaVia Cassanese 224, Pal. Tiepolo20090 Segrate (MI)Tel. 02.269431 – Fax. 02.26929361www.jvcpro.eu

Messe Frankfurt p. 35Ludwig-Erhard-Anlage 160327 Frankfurt a. M.Tel. +49.6975750 – Fax. +49. 6975756433www.messefrankfurt.com

Nuova Videosuono S.r.l. p. 67Via Albertini 3660131 Ancona (AN)Tel 071.2868418 – 071.2910028

Panatronics S.r.l II cop, p. 29Via Maderna 8 20138 Milano. ITALIATel 02.55195561 - Fax 02.55195658www.panatronics.com

Rimini Fiera p. 39Via Emilia 155 47900 Rimini (RN)Tel 0541.744111 – fax 0541.744200

Roland Systems Group p. 73C.so Trapani 1610139 Torino Tel 011.19710332 – Fax 011.19710347www.rolandsystemsgroup.net

Stark p. 77Via Flaminia Nord 134/a61043 Cagli (PU)Tel. 0721.781467 – Fax. 0721.701007www.stark1200.com

Yamaha Musica Italia IV copViale Italia, 8820020 Lainate (MI)Tel 02.93577241Fax 02.9370956www.yamahacommercialaudio.com/commercial_audio/italy

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FBT elettronica SpA 62019 Recanati (MC) - ItalyTel. +39-071750591 Fax +39-0717505920www.fbt.it [email protected]

Montelupone, nelle Marche, in provincia di Macerata, è

riconosciuto dal: Club “I Borghi più Belli d’Italia”

dell’ANCI, “Bandiera Arancione” del Touring Club Italiano, “Targa

Blu” ed è appartenente a “Il Paesaggio dell’Eccellenza”

Sala Consiliare di Montelupone

Teatro Nicola degli Angeli di Montelupone

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Montelupone,

“Borgo Ideale”,

ha inteso rendere

grande il suono sia in

ambienti chiusi che tra

le vie del paese.

Un suono che supera

il concetto di diffusione

sonora geometrica,

ma offre un effetto

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e tridimensionale

attraverso diffusori

che non deturpano

l’architettura

medioevale dei palazzi.

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Tecnologia e tendenze nel mondo del Building & Home Automation

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