COLORIZED MICROFILM: a new restyling for old lost books. Il recupero di libri antichi su microfilm.

COLORIZED MICROFILM: a new restyling for old lost books novantiqua multimedia 2017

COLORIZED MICROFILM:a new restyling for old lost books

novantiqua multimedia

il recupero di libri antichi su microfilmPaolo Tentori, Alessandro Milani


Il presente lavoro affronta le problematiche di creazione di copie anastatiche a colori di libri antichi perduti partendo da microfilm in scala di grigi. Materiale su pellicola del genere è presente ad esempio presso la Biblioteca di Lovanio, che custodisce microfilm in bianco e nero di manoscritti andati distrutti durante la Seconda Guerra Mondiale.

Webref: http://bvmm.irht.cnrs.fr/resultRecherche/resultRecherche.php?COMPOSITION_ID=20265 https://twitter.com/imagingkuleuven/status/781752213102170112


“Colorare un microfilm” di un libro antico presenta aspetti filologici di carattere paleografico e codicologico che si avvalgono di strumenti ormai affinati nell’ambito degli algoritmi di analisi bayesiana dello spettro luminoso. Valuteremo in queste pagine alcuni strumenti online applicati al microfilm del Messale di Civate (Milano, Archivio storico civico e Biblioteca Trivulziana, Trivulziano, Triv.2294), un corposo manoscritto che verrà digitalizzato a breve nell’ambito del progetto GraficheinComune (http://graficheincomune.comune.milano.it/). Al momento l’opera completa esiste solo su microfilm in bianco e nero e gli autori di questo lavoro non hanno mai visto il manoscritto “dal vivo” (se non per le cinque pagine di esempio sul sito dell’ICCU in link sotto), ottima premessa per valutare il risultato della colorizzazione di un microfilm in scala di grigi e la sua validità scientifica...

Webref: http://graficheincomune.comune.milano.it/ http://manus.iccu.sbn.it/opac_SchedaScheda.php?ID=183967


Un buon articolo per approcciarsi al problema informatico della colorizzazione di microfilm è quello di Richard Zhang, Phillip Isola, Alexei A. Efros dell’University of California, Berkeley: “Colorful Image Colorization”, link in calce. Il loro scopo è quello di fornire uno strumento totalmente automatico per la produzione di foto a colori da bianco e nero basandosi su un algoritmo che fa tesoro dell’analisi semantica di milioni di immagini per minimizzare errori di proposta plausibile di colore. Abbiamo testato un centinaio di fotogrammi del Messale di Civate ( al sito algorithmia.com ) traendone conclusioni precise che riportiamo di seguito.

Webref: https://arxiv.org/pdf/1603.08511.pdf http://demos.algorithmia.com/colorize-photos/ https://richzhang.github.io/colorization/


Il sito divide fondalmente la pagina in “colore di sfondo” e “colore di scrittura”. Non individua in automatico la differenza di colore tra iniziali rubricate in rosso, marrone scuro di testo in carolina e nero seppia delle glosse in gotica. Fornisce quindi una base colorata che richiede un intervento posteriore di carattere grafico informatico che nel caso del Messale di Civate è facilmente realizzabile non avendo miniature complesse al suo interno. La tecnica è applicabile in modo funzionale e con ottimi risultati a manoscritti testuali. Sotto un esempio applicato ad un’immagine di pagina di manoscritto in sanscrito custodito presso l’University of Virginia (a sinistra l’originale, a destra l’immagine in bianco e nero e il buon risultato ottenuto in automatico su algorithmia.com).

Webref: http://gosher7.blogspot.it/2013/05/sanskrit-buddhist-manuscripts-on.html http://demos.algorithmia.com/colorize-photos/


Una volta registrati gratuitamente il sito dà la possibilità di analizzare e rielaborare grosse quantità di dati basandosi su credits gratuiti (iniziali) e l’inserimento di un piccolo script in python a “dimensione di bibliotecario.”

Webref: https://algorithmia.com/data/hosted


Il limite che abbiamo trovato è la discontinuità di colore da un fotogramma all’altro.Resta quindi alto l’intervento manuale da parte del bibliotecario (che non è per forza un limite...). Sotto il risultato su un’immagine più complessa (miniatura da codice della Collegiata di Castiglione Olona). Per casi così elaborati l’algoritmo al momento non è pienamente attendibile. Vedremo in seguito risultati diversi in altri esperimenti attuati.

Webref: http://demos.algorithmia.com/colorize-photos/


Il secondo software, che è quello che alla fine è stato scelto per colorare le circa 600 immagini del Messale di Civate, si chiama colorizephoto. Ha gli stessi limiti di algorithmia ma la possibilità di un intervento immediato sui colori non individuati in automatico. Nel caso del Messale di Civate si è dimostrato uno strumento ottimale per la coloratura di rubriche e miniature geometriche. Non richiede capacità grafica (obbligatoria ad es. in Photoshop).

Webref: http://www.colorizephoto.com/converter


La colorazione delle rubriche, del calendario o dei titoli delle ‘dedicationes’ è facilmente attuabile dal bibliotecario in base ad un’analisi paleografica. Come dicevamo, il grosso pregio del software sta nella gestione automatica ed ottimale dei bordi delle lettere che richiederebbe in Photoshop la tecnica dello scontorno. Sotto il risultato ‘di getto’ sulla prima pagina del Messale di Civate.



Un lavoro sperimentale più complesso è in svolgimento da parte dei nostri informatici e si basa sulla relazione tra densità di colore in scala di grigio e corrispondenza nei canali colore. Il software sta dando risultati incoraggianti ma in alcuni settori della percentuale di grigio richiede di fare una scelta su varie opzioni. Rimane ancora una volta determinante l’intervento competente del paleografo che ha una visione di insieme del codice o del manoscritto su cui sta lavorando.Nelle pagine seguenti abbiamo fatto lavorare gli informatici “alla cieca” su una miniatura complessa (quella precedentemente usata della Collegiata di Castiglione Olona).Nelle slide seguenti i risultati.



Come dicevamo abbiamo obbligato gli informatici a lavorare alla cieca. Il risultato ottenuto in una prima fase è stato notevole (foto 3) ma non preciso.In sequenza sotto riportiamo (1) l’originale a colori, (2) l’immagine a scala di grigi sottoposta agli informatici, (3) il primo risultato ottenuto ‘alla cieca’, (4) il risultato ottenuto dopo che gli informatici hanno potuto visionare tutte le altre miniature del codice a colori in originale. Solo a quel punto hanno fatto la scelta giusta del verde nel settore rosso assegnato in automatico dal computer.

(1)

(2)

(3)

(4)


L’esempio precedente è comunque notevole nel risultato. Come già riferito, per un manoscritto corposo e ‘ripetitivo’ negli schemi, come il Messale di Civate si è preferito usare un più veloce tool on line (colorizephoto). Abbiamo comunque sottoposto le pagine miniate a inserti geometrici floreali ai nostri informatici che hanno trovato difficoltà solo nella definizione del blu (che il computer definiva come marrone).Di seguito le foto di uno degli informatici al lavoro sulla scala di grigio in Photoshop.


In seguito è stata consentita la verifica del lavoro ‘alla cieca’ visionando l’originale (l’immagine è una delle cinque messe a disposizione sul sito dell’ICCU). Notevole la corrispondenza nei colori tra originale e copia colorata da scala di grigio.


Il passo successivo per i nostri informatici sarà la messa a punto di un algoritmo che, a differenza di quello di alghoritmia e di colorizephoto, sarà implementato unicamente su pagine manoscritte o di testi antichi. L’analisi verrà effettuata sulle circa 500.000 pagine di libri antichi del database di ‘bibliotheca electronica’, database dei manoscritti delle biblioteche ABEI, Archivi di Stato, fondi privati e pubblici con cui novantiqua ha collaborato negli anni. I risultati verranno pubblicati al raggiungimento dei primi riscontri positivi.

Webref: http://www.novantiqua.it


Un ulteriore aiuto all’ottimizzazione del colore viene dalla segmentazione automatica della pagina. Il computer in questo modo mappa meglio sfondo, scrittura di base separandole da miniature e parti iconografiche. Articoli di riferimento per approfondimenti in nota.

Webref: https://pdfs.semanticscholar.org/0843/04fb09d5dd20574bf3b40f9dc4ba8921b483.pdf http://www.is.informatik.uni-wuerzburg.de/index.php?id=181460


CREAZIONE MATRICE DI COLORI AUTOMATICA


RIASSUMENDO...


Grazie per l’attenzione.

Paolo Tentori novantiqua multimedia

Alessandro Milani lanuova poligrafica

Webref: http://www.novantiqua.it http://www.lanuovapoligrafica.it

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