Bandler Richard & Fitzpatrick Owen - PNL è libertà

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R ICHARD BANDLER 

OWEN FITZPATRICK 

PNL È LIBERTÀ

Questo libro contiene ideeche possono trasformare la tua vita

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CONVERSATIONS:

Freedom is Everything and Love is All the Rest

ORIGINAL ENGLISH LANGUAGE EDITION

COPYRIGHT 2005, BY MYSTERIOUS PUBLICATIONS

P.O. BOX 10308, DUBLIN 12, IRELAND.

Titolo dell'opera in lingua originale

Conversations

Sottotitolo dell'opera in lingua originale

 Freedom is Everything 

& Love is All the Rest 

Titolo della versione italiana dell'opera

 PNL è Libertà

Sottotitolo

Questo libro contiene idee che possono trasformare la tua vita

Alessio Roberti Editore Srl

Via Lombardia, 298 - Urgnano (BG) - Italy

Copyright © 2006 Alessio Roberti Editore Srl

Prima edizione: ottobre 2006

Prima ristampa: gennaio 2007Seconda ristampa: aprile 2007

Terza ristampa: agosto 2007

Quarta ristampa: dicembre 2007

Quinta ristampa: agosto 2008

Sesta ristampa: luglio 2009

Settima ristampa: settembre 2010

ISBN

978-88-88612-40-9

Traduzione dall'inglese

Mattia Bernardini

Impaginazione

Alberto Grazi

Progetto grafico della copertina

Zeronove di Andrea Mattei

Fabio Rizzoli

Proprietà letteraria riservata.

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INDICE

Introduzione all'edizione italiana

Avviso ai lettoriRingraziamenti

 Nota per i lettoriPrefazione di Richard Bandler 

Introduzione - Avventure nella libertà individuale

PARTE IFUGGIRE DA UNA SQUALLIDA PRIGIONE

1. Un attimo di chiarezza2. L'opportunità di una vita3. La fonte delle umane sofferenze4. PNL: una storia della tecnologia del successo5. Divagazioni casuali 1: il codice segreto della libertà

PARTE IIL'ARTE DELLA LIBERTÀ INDIVIDUALE

L'AVVENTURA HA INIZIO

6. L'avventura ha inizio7. Definire la libertà individuale8. Sviluppare la vera libertà9. Spezzare le catene dei liberi10. Il mio personale inferno11. Liberare la mente12. Divagazioni casuali 2: giocare con la mente

PARTE IIILE CHIAVI PER  CAMBIARE VITA

13. Treno per il cambiamento14. Capire il cambiamento15. Muoversi verso direzioni migliori: obiettivi ben formati16. Momenti di rivelazione17. Giungere alla soglia: il segreto che ispira a cambiar vita18. L'ultima delle umane libertà: Un atteggiamento straordinario19. Le convinzioni e gli stati che portano al successo

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20. L'illusione della realtà: La libertà di una diversa prospettiva21. La forza della risata22. Divagazioni casuali 3: La trance che vi cambierà la vita

PARTE IV

SPEZZARE LE CATENE DEL "SÉ"

23. Il cocktail che è in voi24. Le bugie della psicologia25. Il grande mondo cattivo: la sindrome del "povero me"26. Specchio, specchio delle mie brame: I problemi di un'immagine distorta di 

sé27. Distruggere la macchina dei problemi28. Essere perfetti non va bene

29. Dichiarare guerra al terrorismo psicologico30. Liberare il tempo31. L'arte della libertà economica32. Badare a se stessi33. Divagazioni casuali 4: Prendere sul serio il divertimento

PARTE VL'ARTE DI AMARE LA LIBERTÀ

34. L'amore davvero35. L'amore fa girare il mondo36. Evitare la cella d'isolamento: Evadere dalla prigione della solitudine37. L'arte della comunicazione efficace38. Respingere emarginazione e fallimento39. Pietre e bastoni e parole che feriscono40. L'arte di una buona amicizia41. "Com'è che non parliamo neanche più?"42. L'arte dell'amore vero

43. A volte le cose proprio non funzionano44. All you need is love45. Divagazioni casuali 5: finire in trance

PARTE VIL'ARTE DELLA LIBERTÀ SPIRITUALE

46. Liberare il mondo47. Finestre sulla spiritualità

48. La libertà di crescere49. Come ritrovare se stessi50. L'attrazione dei guru

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51. Sentirsi impotenti nel mondo moderno52. Sul dolore della morte: la parte dura della vita53. Come gestire il cambiamento nel mondo54. Come cambiare il mondo55. Divagazioni casuali 6: un'esperienza spirituale

Conclusione - La fonte dell'umana gioia

GlossarioStrumentiRecommended TrainingRisorse

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INTRODUZIONE ALL'EDIZIONE ITALIANA

"Capita ogni tanto che un istante vi catturi." Con queste parole hanno inizio leavventure nella libertà individuale di Richard Bandler e Owen Fitzpatrick. Le stesse

 parole con cui i due artefici dei tesori racchiusi in questo libro ci introducono nellanostra avventura nella libertà individuale.

Ciascuno di noi è stato, almeno una volta nella vita, "catturato" da un attimo diassoluta consapevolezza. Oltre il perimetro del luogo in cui ci trovavamo abbiamointravisto aperture, destinazioni possibili e spazi distesi. Abbiamo avuto la tentazionedi allungare la mano, di incamminarci in direzione di quei posti lontani, attratti da unrichiamo invitante. Qualcuno direbbe: un richiamo di libertà.

Molto spesso questi istanti sono brevi interruzioni lungo una traccia continua - lavita - che poi riprende il suo corso senza deviazioni significative. Altre volte sonooccasioni inaspettate di scoperta del valore di sé, dei propri talenti, delleinnumerevoli possibilità di cambiamento della propria vita e di quella di coloro checi circondano.

Le prigioni mentali in cui si può essere rimasti rinchiusi, avendo per compagnesolitudine, frustrazione e sensazione di impotenza si dissolvono lasciando spazio aenergia, vitalità, senso della libertà, coraggio, capacità di trovare il lato divertentedelle cose.

Sono questi i tesori contenuti in PNL è Libertà: chiavi magiche per accedere amomenti di rivelazione sul proprio destino. Chiavi magiche per aprire i cancelli diquelle prigioni e decidere la direzione in cui muoversi.

La nostra più grande forza, affermano Richard e Owen, è anche la nostra piùgrande debolezza: la capacità di scegliere. Scegliere di assumersi o meno laresponsabilità della propria vita e di farne - o non farne - ciò che si è deciso. "Lavostra vita è la tela e il vostro cervello i colori", aggiungono gli autori in uno dei

 passaggi più ispirati e ispiranti del libro. "Ora si tratta di dare a voi stessi il permessodi decidere dove volete andare, cosa volete dipingere. Questa è l'arte della libertàindividuale."

Leggete questo libro e svolgete tutti gli esercizi proposti: vi sembrerà che gli

autori si stiano rivolgendo direttamente a voi, soppesando e considerando le vostre personali esperienze, come se le avessero vissute essi stessi. Vi troverete storie di

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felicità e sofferenza, emozioni piacevoli e racconti di delusione e smarrimento. Ericonoscerete voi stessi quali protagonisti di quelle storie. Cosa più importante,imparerete, con l'aiuto della Programmazione Neuro-Linguistica, che permea ognirespiro di questo libro:

• a modificare a piacimento i vostri stati mentali;

• a neutralizzare anche i dolori più "antichi" e radicati dentro di voi;

• a fare chiarezza sul vostro scopo nella vita;

• a organizzarvi per raggiungere quello scopo;

• a compiere i passi necessari per realizzare ciò che desiderate;

• a godervi ogni momento, provando curiosità e piacere per tutto ciò che sta

attorno a voi;• a liberarvi dai limiti che vi siete auto-imposti o che altre persone vi hanno

imposto, e a sciogliere ogni laccio che vi tiene ancorati a un passato fatto avolte di sofferenza e mortificazione;

•a influenzare consapevolmente il vostro futuro, al di là di ogni possibile

condizionamento esterno.

Iniziate ORA il vostro viaggio di scoperta. Riemergerete da questa letturatrasformati e rinnovati.

 Alessio Roberti

ALESSIO ROBERTI

È l'italiano con maggiore esperienza nella ricerca e formazione in PNL a livello mondiale: ha formato oltre 15.000 professionisti in

Programmazione Neuro-Linguistica in Italia, USA e Inghilterra. La Society of NLP gli ha conferito il titolo di 'Licensed Master Trainer of NLP', il

massimo livello di specializzazione in PNL riservato a una decina di persone nel mondo che hanno dimostrato una competenza straordinaria

nell'insegnare e usare la PNL.

È coautore del libro Il Coach, del libro Le basi della comunicazione medico-paziente e del testo universitario Comunicazione Medico-Paziente.

È l'editore di oltre 30 libri fondamentali di PNL, Apprendimento Veloce, Negoziazione e Coaching.

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AVVISO AI LETTORI

Avviso per gli espertiQuesto libro è scritto unicamente per coloro che sono interessati a diventare più

felici, a migliorare la qualità della propria vita e a godersela ogni giorno di più. Nonleggete questo libro e non assorbite le idee in esso contenute, a meno che non siatedisposti ad aprirvi e ad assaporare come delle idee semplici possano davvero essere

 presentate, semplicemente. Coloro che fossero interessati a rimanere legati alle"catene dei liberi"... questo libro potrebbe indurvi a ricordare di dimenticare quel chenon è importante, vale a dire rendervi conto che leggere questo libro potrebbe aprirei vostri veri occhi, quelli che vi potranno aiutare a vedere le vere menzogne costituiteda limitazioni, tristezza e paura, quelli che vi mostreranno come il mondo sia colmodi opportunità uniche e senza precedenti di trovare un inspiegabile senso di

 benessere.

Avviso per chiunque altroQuesto libro trabocca di idee, suggerimenti, induzioni e tecniche che possono

migliorare la vostra vita. Sebbene la PNL sia una tecnologia che sta riscuotendosempre più successo in ogni angolo del mondo, il fatto che una persona abbiafrequentato un corso Practitioner in PNL non significa necessariamente che questa

 persona sia adeguatamente preparata e competente. Se siete interessati ad apprenderecome si usa la PNL, vi invitiamo caldamente a frequentare corsi tenuti da istruttoricertificati direttamente da Richard Bandler.

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RINGRAZIAMENTI

Da entrambi gli autoriA coloro che hanno reso migliori le nostre vite. Contiamo su di loro, sia come

colleghi, sia come amici. Grazie a: John e Kathleen LaValle, Paul McKenna, KateBenson e Gabe e Barbara Guerrero.

Da RichardA Jay, Elizabeth, Jayson e, ovviamente, a PollyA mia madre, Ruby, e a mia sorella PamAl dottor John O'Dea e a DebraA Sean e Maura FlannaganA M Gerald SchwartzbachE a tutti i miei deliziosi clienti: senza le loro difficoltà non avrei avuto nulla da

imparare.

Da OwenVorrei ringraziare le seguenti persone, che hanno avuto un impatto profondo sulla

mia vita e sul modo in cui mi sono conquistato la libertà e l'amore.

 La mia famigliaI miei genitori, Marjorie e Brian, per tutto. Siete i genitori migliori che si possano

avere e vi voglio bene, più di quanto possiate immaginare... Emer, per essere unasorella magnifica... Mia nonna, per voler bene a me e all'eroico zio Shea... NonnaPackie, zia Joe, il nonno, zia Peggy e zio Tony per l'affetto che mi hanno dimostratoin vita... Il resto della famiglia, inclusi Brendan, Michael K, Aisling, Sinead, Orla,Donai, Oisin, Lucy, Michael G, Pat, Bob, Mat, Kelly, Maureen e Bill, e tutti gli altri:sono molto fiero di essere imparentato con ciascuno di voi... Il mio collega Brian, per essere un partner fantastico sul lavoro, nonché un carissimo amico, e la sua famiglia,che sento come mia: Theresa, Cian e Dillon.

Coloro che hanno contribuito direttamente al libroI miei incredibili amici, come la stupenda Gillian McNamara- Fowley, Michael

Connolly, Aoife Ni Bhreachain Curran e Barry Holden, per averci aiutato così tantocon questo libro. Richie Collins, il mio amico, per il lavoro di trascrizione e perchémi fa ridere. Claire Rourke che è stata d'immenso aiuto durante le fasi di revisione.

 Mentori e insegnantiEric Robbie per tutta la sua saggezza, per la creatività e per le sue intuizioni...

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Frank Farrelly perché mi fa ridere a crepapelle... David Northrop per la magnificaamicizia che ci lega e per i preziosi consigli... Joe Keaney, il Dalai Lama, MichaelBreen, Liz Dunne e gli altri istruttori che ho avuto e che tanto mi hanno dato.

 Amici

I miei "compari": Eddie, Davee e Shane perché mi fanno sorridere, ridere e sentireamato. Gli altri miei amici: Joe Higgins, Lauren, Kevin, Niall, Mark D, Brian F,Gemma, Ruth, Lizzie, Audrey, Joe, Annette, Ciaran, Eileen, Baggo, Nevvy, Stevee,Susan, Mark, Martin, Car, Rob, Cliona, Colm e Suzanne McKay. Gli amici delcollege: Ruarai, Maire, Caoilte, Karl, Paul, Aleisha, Darragh, Tommy, Mick K, Gary,Martin, John, Sean, Alan C, Niamh, Fiona, Siobhan D, Helen, Rob, J.P., Martina,Olga, Anne Marie, Murissa, Mick H, Carolyn, Catherine, Martin e Genie... I mieiamici dello Sportslink FC e in particolar modo Dave, Jay e Roseanne per le lorointuizioni sulla vita e sullo stile... Roisin l'angelo, Ben per avermi reso fiero e

 Numero 6 per avermi strappato un sorrisone... Rab e Michelle per la generosità,l'amicizia e l'ispirazione meravigliose... Siobhan Mac per avermi fatto vivereun'esperienza degna di lode. A tutti voi vanno il mio affetto e i miei più sinceriringraziamenti.

Colleghi e amiciAlessio, Hugh, Thomas, Anton, Zana, Morag, Niamh, Allison, Anna, John,

Rachel, Steve, Gabrielle, Ed Percival, Deirdra, Rachel, Cora, Judymay, Cathy, DP,Maurice, Fergal, Lynda, Kay, Bryan, Phillipe, Gerry, Rob, Laura, Harry, John B e

famiglia, Colin, Mahboob, Mark, Ron, Edie, Phil, Jackie, Lenny, Peta Heskall, PeteCohen, Clay, Jag, Kier, Maria O'M, Michelle, John S LV, Yvonne, Jamie, Derek,James, Mark, Dave, Holly, Reeney, Omar, Liopi, Javier, Eduardo, Gaby, Sergio,Olga, Edgard & Reed e tutti gli altri per i loro consigli e il loro aiuto... Jan, Van,Dan, Sajani, Ashlesh, Hemant e tutti gli altri amici molto speciali che ho in India.Grazie a tutti voi per la stupenda ospitalità e l'amicizia dimostratami.

 Altri ringraziamentiColoro che hanno frequentato i miei corsi, i miei clienti e i miei studenti, che mi

hanno insegnato almeno quanto io ho insegnato loro. Il mio vero amore, il GlasgowCeltic FC, perché fa la mia felicità... Martin O'Neill, Henrik Larson, gli U2,Morrissey, Eminem, Ricky Gervais, Billy Connolly, Eddie Izzard, Bill Hicks, CeciliaAhern, Tommy Tiernan e Karl Spain per avermi ispirato con il loro splendore... Dio(ciascuna Sua versione) per essere stato buono con me.

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NOTA PER I LETTORI

 PNL è Libertà narra la storia delle ampie e approfondite conversazioni avvenutetra me - Owen Fitzpatrick - e Richard Bandler, cofondatore di una disciplina disviluppo personale nota come Programmazione Neuro-Linguistica (PNL). Richard èil mio insegnante e mentore, nonché un mio amico, e molte persone in tutti gli angolidella terra lo considerano un genio vivente. Questo libro è il risultato di numeroseconversazioni che hanno avuto luogo in diverse parti del mondo tra il 2002 e il 2005.Durante il 2003 ho girato il mondo per alcuni mesi: anche le esperienze di queiviaggi, così come quelle fatte con i miei clienti, hanno contribuito a dar forma aquest'opera.

Richard è l'artista creativo che sta dietro alle idee che hanno rivoluzionato la psicologia moderna, il modo di intendere il business, di fare Coaching e di intenderel'auto-aiuto e l'auto-miglioramento. Le sue intuizioni riguardo alla mente umanahanno prodotto un impatto enorme in ogni angolo della terra: oggigiorno in qualsiasilibreria, anche la più piccola, ci sono libri di PNL.

Mi auguro sinceramente che un giorno non lontano Richard veda debitamentericonosciuti i propri meriti per tutto ciò che ha realizzato. Fino a quel giorno, questolibro è il mio omaggio al lavoro di una vita, la sua. Mi auguro che possa portare nellavita di ciascun lettore la stessa fulgida gioia che, negli anni, Richard ha saputoinfondere in così tanti animi, sin dal giorno in cui, ormai più di 30 anni or sono,iniziò a insegnare alle persone ad essere libere e felici. Le nostre conversazioni eranospesso a senso unico e questo perché mi sforzavo di utilizzare il tempo trascorso conRichard nel miglior modo possibile. Richard suggerì che, alla luce della mia grandeesperienza nel trattare con i clienti e delle altre idee ed esperienze interessanti chefacevano parte del mio bagaglio, sarebbe stata una buona idea se avessi completatole nostre conversazioni con alcune mie storie, prospettive ed esempi. Fu così chenacque questo libro. Nelle storie relative ai miei clienti e negli aneddoti personali cheho raccontato per meglio illustrare le idee di cui abbiamo discusso, molti dei nomisono stati omessi o cambiati, così da proteggere l'identità degli interessati. Alcune

 persone mi hanno concesso di utilizzare il loro vero nome.Abbiamo omesso le parti di conversazione che sarebbero potute risultare

offensive. In taluni casi, tuttavia, dove le espressioni utilizzate sono funzionali atrasmettere un importante messaggio, abbiamo preferito riportare le conversazioninella loro integrità. Di tanto in tanto potrebbe sembrare che alcune frasi nonsembrino grammaticalmente corrette, eppure queste frasi servono a uno scopo:ricordate che la PNL e la grammatica convenzionale non si basano necessariamente

sulla medesima struttura. Molti di coloro che hanno avuto il piacere di frequentare uncorso di Richard Bandler sapranno già che, in un certo qual modo, al termine del

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corso ci si ritrova a comportarsi in modi inconsueti, a sfruttare abilità nuove e undiverso atteggiamento. Quando terminerete questo libro, proverete un'esperienzasimile. Non si tratta di un caso. All'interno di questo libro, i termini "conscio" e"inconscio" verranno usati in riferimento a due aspetti della mente. Con la parola"conscio" intendiamo quella parte della vostra mente che pensa in modo critico,

razionale e logico. Con la parola "inconscio" intendiamo quella parte della vostramente che è responsabile delle vostre sensazioni ed emozioni, della vostra creativitàe che contiene ogni vostra memoria, la vostra saggezza e tutto ciò che avete provato.

L'inconscio è quella parte della mente che controlla le abitudini e i consueti modidi pensare. La chiave per cambiare la vostra vita consiste nell'imparare a far funzionare il vostro inconscio in modi più efficaci. Moltissimi dei libri che cercanoinvano di spiegare la PNL sono scritti in modo complicato. Questo libro è diverso.Qui abbiamo fatto uso di un sofisticato sistema in cui le informazioni, le idee e isuggerimenti si trovano all'interno di storie ed esempi che fungono da "strati" e che

aiutano il lettore a sviluppare inconsciamente nuovi modi di sentirsi e di pensare.Ci auguriamo inoltre che coloro tra voi che già conoscono la PNL possano

divertirsi a studiare il testo ancor più in profondità, accorgendosi dei diversi tipi dischemi che abbiamo adottato per confezionare un libro capace di rivolgersi sia allamente conscia che alla mente inconscia. Ci sono molti, moltissimi esempi di modellilinguistici, di storie-dentro-storie, di metafore a livelli multipli che rendono questolibro di grande impatto per il lettore. Per coloro tra voi che avessero poca o nessunaesperienza di PNL, indipendentemente dalla sofisticata attenzione che qui abbiamo

 posto nello strutturare la comunicazione a più livelli, ci auguriamo che possiate

trovare le idee qui contenute tanto semplici quanto lo sono in realtà. La libertà personale è una cosa facile da comprendere, da apprendere e da utilizzare, una voltacapito come fare. Quindi, vi prego, non siate troppo sorpresi della velocità con cui viriscoprirete più felici e svilupperete nuovi atteggiamenti e prospettive capaci di farvisentire più liberi, mentre procedete con la lettura. Ricordate: perlopiù si tratta disemplice psicologia... l'arte di comunicare con l'inconscio. Questo libro si divide indiverse parti:

• La prima di queste approfondisce il tema di come questo libro abbia avuto

origine e di cosa sia il concetto noto come PNL.• Le conversazioni con Richard iniziano nella seconda parte, quando iniziamo

a discutere di libertà personale.• Nella terza parte indaghiamo il processo di come accadano i cambiamenti

 permanenti e duraturi e ci interroghiamo su quali siano le chiavi grazie allequali riuscire a cambiare qualsiasi aspetto della propria vita.

• Nella quarta parte analizziamo il modo per gestire efficacemente i problemi

che le persone hanno riguardo a loro stesse e alla loro vita.• La quinta parte è dedicata a come migliorare i propri rapporti con gli altri.• E, infine, nella sesta parte discutiamo di come sia possibile sviluppare al

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meglio il proprio lato spirituale e di come ci si possa connettere in modo più proficuo al proprio universo.

Le diverse parti saranno intervallate da capitoli dedicati a delle divagazionicasuali. Questi capitoli non sono che semplici e casuali estratti che desideravamo

inserire nel libro, ma per i quali non abbiamo saputo trovare una collocazione piùspecifica. Anch'essi svolgono una loro funzione.

In fondo a certi capitoli o a certe parti troverete alcuni esercizi e "compiti" che viaiuteranno ad impadronirvi dei nuovi atteggiamenti, della nuova sensibilità e dellenuove abilità che avrete appreso. FATELI. È di cruciale importanza che facciate leesperienze che questi esercizi possono darvi: solo così comprenderete appieno comele varie parti si combinino. Vi abbiamo, inoltre, assegnato dei "compiti", affinché

  possiate prendere l'abitudine di impegnarvi in attività specifiche. Seguendo leistruzioni, l'impatto che questo libro avrà sulla vostra vita sarà davvero notevole.

Come ogni opera, anche questa avrà i suoi detrattori e siamo disposti ad accettarlo:non si possono accontentare tutti. E non si potrà mai "rendere" libero qualcuno. Si

  può solo insegnare alle persone ad aprire la porta... ma sono loro a doverlaattraversare. Tutto ciò che ci auguriamo e che vi invitiamo a scoprire è che la vostra

 prigione non ha la stessa forza del vostro desiderio di scoprire il mondo sconosciuto,eppur meraviglioso della liberazione, della pace interiore e della gioia. A volte,coloro che desiderano cambiare oppongono resistenza sotto forma di scuse,scetticismo, esitazione o pigrizia. Vi esortiamo a rivolgere i vostri sforzi al fine dileggere questo libro e di usarlo per migliorare la vostra vita. È il motivo per cui è

stato scritto.

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PREFAZIONE

 Negli ultimi 30 anni ho scritto prefazioni non solo per i miei libri, ma per quelliche hanno scritto molti dei miei studenti. Tuttavia, in questo caso, mi accingo a

 presentare un libro che ho contribuito a realizzare. Si basa su delle conversazioni cheho avuto con Owen riguardo al genere di cose che fanno oggigiorno parte del campodella PNL (che considero, di fatto, molto più vasto delle tecniche di PNL in quantotali) e riguardo alle mie prospettive in proposito. Questo libro contiene, inoltre, idee

 provenienti dal Neuro Hypnotic Repatterning e dal Design Human Engineering, madifferisce molto da altri libri su questi argomenti, in quanto la maggior parte dei libriche ho pubblicato nel corso degli anni includeva delle analisi di casi specifici e deimodi per affrontare specifiche questioni, come quella di superare una fobia. Questilibri offrivano un insieme di regole metodiche che spiegavano cosa fare per aumentare, ad esempio, le probabilità di vincere la fobia. Leggendoli si potevanostudiare i modelli linguistici e accrescere le proprie abilità relative a come porredomande o a come creare frasi.

Questo libro è stato concepito per fare qualcosa di completamente diverso. È stato pensato appositamente per darvi la possibilità di cambiare prospettiva in merito acos'è la libertà. Per me, la libertà è in assoluto la più importante esperienza che unessere umano possa fare. È l'atto stesso della creazione. Non si tratta solo di crearecose grandiose, come l'arte o la musica, ma di creare i momenti che compongono lavostra vita.

Le persone, per la maggior parte, finiscono col rendersi la vita difficile e col porreun limite a quanta gioia possa farne parte, perché non colgono le opportunità chesono a loro disposizione o non massimizzano le loro risorse. È il modo stesso in cui

 pensano alle cose, sono le loro stesse convinzioni a impedire loro di riuscire adottenere ciò che di meglio la vita ha da offrire. Questi limiti generano, inoltre, un

 prodotto secondario, nel senso che creano grandi difficoltà che si manifestano neimodi più disparati: dalla schizofrenia alla depressione, a mille altri comportamentitanto grotteschi quanto controproducenti.

Per me, chiunque entri dentro di sé per rendere la propria vita più penosa espiacevole di quanto sia necessario è un esempio di persona che ha scelto di rimanerevincolata alla convinzione che la vita sia fatta di sofferenze. Si tratta di una personache ha dimenticato che vivere non significa rivangare e rivivere continuamente iricordi dolorosi del passato; significa portarsi avanti per vedere la vita come lameravigliosa avventura in cui può trasformarsi. E per farlo c'è bisogno che inizi a

 porsi domande più stimolanti, come ad esempio: "Come posso godermi la vita?","Come posso renderla più semplice?", "Qual è un modo divertente per farlo?". Ecomunque, oggi siamo in grado di fare un passo in più, perché a nostra disposizione

ci sono tecniche che possono farvi star bene per nessun motivo, cosicché quando unmotivo c'è davvero, starete ancora meglio. Questo ha costituito le basi del mio lavoro

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negli ultimi cinque anni: l'arte di mettere le persone in condizione di alterare il proprio stato di coscienza, di influire positivamente sulla chimica corporea che creale condizioni in cui viviamo. Per me usare le parole, che si tratti di quattro, di cinqueo di sei... non importa quante parole servano, quel che importa è aiutare le persone araggiungere il loro futuro più rapidamente, più facilmente e più efficacemente.

Meglio.Pertanto, se state imparando a fare qualcosa, potete imparare a farlo più

velocemente, più facilmente e meglio di prima. E se state semplicemente cercando dispogliarvi delle vostre vecchie difficoltà, vi avverto che avrete tempo libero inabbondanza e potreste ritrovarvi a cercare nuove difficoltà con le quali riempire lospazio che si è venuto a creare. La vera domanda è "Quanto piacere riuscite asopportare? Quanto siete in grado di divertirvi?". Apprezzando moltissimo lacompagnia di Owen Fitzpatrick, il processo che ha portato alla stesura di questo libroè stato estremamente piacevole. Eravamo d'accordo: le registrazioni delle nostre

conversazioni avrebbero dato forma al libro. Gli dissi che avrebbe avutol'opportunità di chiedermi qualsiasi cosa volesse, in merito a qualsiasi argomentovolesse: tutto quello che gli rimaneva da fare era organizzare le mie risposte eintegrarle con le sue esperienze in un qualcosa di omogeneo.

 Nel corso degli anni ho raccomandato Owen a molti dei miei clienti e non è maicapitato che lui venisse da me per dirmi che erano ancora vittime delle loro vecchieabitudini. Ha sempre trovato un modo per aiutare quelle persone a superare le lorodifficoltà, perché, in un certo senso, la sua è la prima, vera generazione diProgrammatori Neuro-Linguistici. Una generazione fatta di persone che non stavano

cercando di "uscire" dal mondo della terapia, né di liberarsi delle idee intrinsechealla psicologia in merito a quanto "malfunzionanti" fossero le cose.

Owen ha cominciato con me e ha continuato a imparare le tecniche di cui facevouso al tempo. E mentre io cambiavo, lui cambiava con me... fino ad arrivare asviluppare delle tecniche sue. Le storie dei suoi clienti, le tecniche che ha usato, la

 prospettiva che lo ha portato a pormi le domande cui ho risposto (e a porsene altre, acui ha saputo rispondere già da sé): tutto questo è diventato una parte moltoimportante del processo che ha portato a questo libro. Nel corso degli anni sono statocoautore di numerosi libri. Ne ho scritti con John Grinder, ne ho scritti con John

LaValle. Attualmente sto scrivendo libri con tre diverse persone e ogni volta chelavori con qualcuno, il processo cambia.

Questo processo, in particolare, ha una maggiore vitalità, perché non stavamocercando di riempire una traccia precedentemente definita. Qui abbiamo cercato ditracciare le regole che consentissero a ciascun lettore di espandere le proprieconvinzioni e di appropriarsi della sensazione di avere più varietà di scelta, così da

 poter ammirare la vastità dell'universo con entusiasmo, anziché percepirlo come unfardello. Questa è la vostra opportunità di divertirvi un po' e di assimilare qualchenuova idea. E, cosa ancor più importante, questa è la vostra opportunità di fare vostre

delle direzioni e delle prospettive nuove. Coglietela. Richard Bandler 

Agosto 2005

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 A Paula Bandler  L'animo più bello che sia mai vissuto.

 L'essere più adorabile che esista. Lo spirito più dolce che ci sarà in eterno.

Con Amore

&

 A Robert Anton Wilson... l'uomo più brillante che conosca.

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INTRODUZIONE

 Molti anni fa, una sola parola, "Freogan",

indicava i verbi "liberare " e "amare ".

Ci fu un tempo in cui Libertà e Amore erano la stessa cosa. A un certo punto, lungo il cammino, vennero separati.

Questa è la storia di come si ricongiunsero.

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 Avventure

nella libertà individuale

Capita ogni tanto che un istante vi catturi. Se ne può uscire all'improvviso. Magaristate pensando ai fatti vostri, la mente intenta a preoccuparsi incessantemente diqualcosa e poi, improvvisamente, vi colpisce. Potreste esser lì, intenti a deprimervicontemplando il passato, nauseati dalla vita e poi, senza preavviso, questo momentoarriva e capovolge completamente la vostra realtà. Potreste essere assorti nei vostri

 problemi quotidiani e poi, come un fulmine a ciel sereno, quel momento vi prende per la collottola e vi mostra qualcosa che non avevate mai visto prima.Viviamo in un mondo davvero strano. Pensateci: vi svegliate, lavorate un po',

mangiate, se tutto va bene trascorrete del tempo con le persone a voi care e poitornate a letto. Ve ne state lì, in attesa della prossima sensazione piacevole. Magariarriverà con una barretta di cioccolato o con un programma televisivo. Magari saràuna festa nel week-end, una cena prevista tra un paio di settimane o quell'unicavacanza dell'anno. Magari è una casa nuova o una nuova auto, un nuovo computer,uno stereo, un televisore al plasma, un lettore DVD, un iPod o un cane appena

arrivato. Qualunque cosa sia, rimanete lì, nella speranza che accada. E poi, quandoarriva, ricominciate ad aspettare la prossima cosa capace di farvi sentire bene.Magari non siete stati così fortunati. Forse la vostra vita somiglia più a una lotta.Magari vi siete sentiti soli o frustrati, stressati o depressi. Forse il vostro più grandedesiderio è scoprire chi siete veramente e diventare soddisfatti di voi stessi.Indipendentemente da chi siete, non sarebbe bello se non doveste aspettare per sentirvi bene? Non sarebbe bello se vi sentiste davvero bene adesso, per nessunmotivo? Non sarebbe splendido se vi sentiste soddisfatti di voi stessi, del vostroavvenire, dei vostri rapporti con gli altri e dei motivi che avete per "essere" su questa

terra? Sì, certo che sarebbe bello. Sfortunatamente ci sono moltissime personeimprigionate da quelle che Richard Bandler chiama le "catene dei liberi". Moltiriempiono la propria vita con momenti di paura, tristezza, apatia, fastidio,disperazione, ansia, inquietudine, stress, rabbia e stupidità. Io stesso mi sonoimprigionato con molte di queste catene per molti anni... ma ora non più. Ora misento veramente libero. Quando uso la parola "libero", non intendo dire che non ho

 più problemi o che non ci siano volte in cui faccio degli errori. Dicendo, "libero",intendo la sensazione di avere il controllo della mia vita, del mio destino. Non ho

 bisogno di sapere esattamente cosa ha in serbo per me il futuro, perché mi sento in

grado di far fronte a qualsiasi eventualità e di rendere meraviglioso ogni istante dellamia vita. Quand'ero piccolo sognavo di diventare un calciatore famoso. Sognavo didarle di santa ragione ai cattivi e di diventare un eroe. Ho trascorso buona parte della

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mia infanzia a bighellonare nelle sale da biliardo e a fantasticare di come avrei fatto avincere il campionato mondiale di snooker. Questi erano i sogni che tenevanooccupata la mia immaginazione da bambino. E adesso? Non sono mai diventatoesattamente come progettavo allora, ma un sogno l'ho realizzato. Quand'ero ancorasoltanto un ragazzino, sognavo anche di diventare così forte che nessun mostro e

nessun male avrebbe mai potuto ferirmi. Ora, in questo preciso istante, mi sono resoconto di essere abbastanza forte da affrontare qualsiasi mostro e da superarequalunque male. I mostri malvagi che esistono in questo nostro mondo assumono laforma di tristezza, paura, rabbia, odio e disperazione. Quando siete in grado diaffrontarli tutti, sapendo di potercela fare, allora siete liberi.

E mentre, pagina dopo pagina, leggete questo libro, voglio farvi conoscere il miomondo e le avventure nella libertà individuale che ho vissuto con Richard Bandler.Voglio raccontarvi la storia delle conversazioni che ho avuto con un autentico genioe dalle quali ho appreso che cosa sia veramente la libertà individuale e come sia

 possibile, per chiunque, ottenerla. Voglio portarvi con me e rivivere con voi alcunedelle storie che mi appartengono e delle esperienze che ho vissuto, voglio aiutarvi adacquisire prospettive più utili e modi di vedere il mondo più funzionali.

Parlare con Richard di persona è completamente diverso dal vederlo tenere uncorso, lavorare con un cliente o dal leggere uno dei suoi libri; diverso e, allo stessotempo, ugualmente divertente e illuminante. Di tanto in tanto, Richard rispondeva aquesiti che facevano parte della mia vita, quando invece gli avevo posto tutt'altradomanda. A volte sembrava che, come per magia, sapesse leggermi nel pensiero edurante ciascuna conversazione, indipendentemente da quanti mesi fossero trascorsi

dalla volta precedente, Richard riusciva a riprendere esattamente da dove avevainterrotto. Ho scritto questo libro da un punto di vista personale. Fatene ciò chevolete. Mi auguro che, mentre vi prendete il tempo necessario a capire la prospettivache ho adottato, acquisiate una nuova sensibilità nei confronti di alcune delle coseche vi hanno afflitto. Io, personalmente, ho sempre trovato molto illuminanti leesperienze delle altre persone e spero che anche voi possiate trovarvi in sintonia conciò che andrò narrando. In questo libro vi racconterò di ciò che ho imparato e dicome sono cambiato mentre lo scrivevo. Vedrete come uso la PNL per affrontare lavita nel modo più efficace. Uno dei momenti che mi ha davvero catturato è giunto

mentre riflettevo sul libro che state leggendo ora. Ero nel mio appartamento erileggevo le bozze di alcuni capitoli, mentre riascoltavo le registrazioni delle mieconversazioni con Richard. Stavo ripensando al fantastico viaggio cui avevo

 partecipato nei due anni precedenti. Ricordavo le diverse conversazioni che avevamoavuto, seduti intorno al tavolo della cucina di casa sua, così come nei luoghi in cui ci

 portavano i nostri viaggi: Edinburgo, Londra, Messico. Erano successe così tantecose. Mi alzai e colsi l'occasione per fare una pausa. Fu in quell'occasione che provaiun incredibile senso di liberazione. Seppi che, da quel momento, non avrei mai piùguardato indietro.

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PARTE

IFUGGIRE

DA UNA SQUALLIDA PRIGIONE

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1Un attimo di chiarezza

Pioveva a dirotto, mentre guardavo fuori dalla finestra del mio appartamento.Erano circa le due di un lunedì pomeriggio alla periferia di Dublino. Stavo

 prendendomi una pausa dopo aver letto le bozze per alcuni capitoli di questo libro e,

mentre un tuono rimbombava nel cielo, cantavo ad alta voce una canzone che stavoascoltando. La musica usciva dall'appartamento a tutto volume, ma dall'esternosarebbe stato impossibile sentirla, a causa della tempesta che infuriava sopra la città.Ero completamente rapito dal momento, mentre osservavo i colori del mondo.

 Notavo le tinte e le tonalità rosse, blu e verdi degli edifici e dei parchi in lontananza.Ascoltavo i suoni del mondo e sentivo, al di là della musica, l'incessante scrosciaredella pioggia battente. Le nuvole erano grigie e cupe. Vidi balenare un lampo e ilcielo s'illuminò. Posai dolcemente il viso contro la finestra. Stavo godendomi ilmomento, semplicemente. Mentre stavo là, il tempo sembrava scorrere

lentissimamente. Pensavo alla mia vita. Ripensavo agli errori fatti, ai momentidifficili che avevo vissuto e a quanto avessi patito per amore. Ripensavo a quellevolte in cui sarei stato pronto a mollare tutto a causa delle strazianti sofferenze chestavo attraversando. Mi ricordai anche dei miei più grandi risultati, dei successimigliori, dei momenti d'ispirazione che per me hanno significato qualcosa. Ricordaiquei momenti in cui mi ero sentito assolutamente euforico. Fu proprio lì, in quelmomento, che mi resi conto di avere tanti problemi quanti ne avevo sempre avuti, né

 più né meno, e che nessuno di questi mi preoccupava per davvero. Li avrei affrontatie questo era tutto quel che c'era da dire.

Semplicemente, non avrei più tollerato le sensazioni negative come avevo fatto in passato. Fu così liberatorio: mi sentii finalmente libero. Ciò che ci imprigiona è ilmodo in cui percepiamo il mondo. E il vostro mondo, voi lo percepite attraverso ilimiti dei vostri pensieri. Molte persone imparano a pensare alle cose in termini di

 bianco e nero, senza rendersi mai conto del fatto che ci sono moltissimi modi divivere lo stesso evento.

Un meraviglioso momento per scoprire tutto ciò è quando dormite. Quello è ilmomento in cui potete sfiorare le vette dell'estasi e della libertà. Nei vostri sogni

 potete provare uno stupefacente senso di felicità. Lì potete vedere il mondo con

occhi diversi e da diverse angolature. Il tempo e lo spazio non vi limitano più. Lalogica non è più così restrittiva: una figura può rappresentare più di una persona allavolta, vi è concesso di fare più cose contemporaneamente, potete vivere la vita senza

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stare alle regole che avete imparato. Finalmente, in quel momento lo capii. Se voleteessere liberi o se volete portare più gioia nella vostra vita, dovete scegliere dicambiare certe vostre abitudini. Dovete scegliere di imparare che cosa sia la libertà.Dovete imparare che cosa significhi cambiare. Dovete scegliere di cambiare la

 percezione che avete dei vostri problemi. Dovete scegliere il modo in cui vivere i

rapporti con gli altri. Dovete scegliere il vostro modo di capire l'universo. Dovetescegliere il vostro modo di comportarvi, di pensare e di vivere.

Dovete farlo tenendo bene a mente che c'è sempre più di un modo di guardare allecose e che c'è sempre un altro modo di considerarle. Quando pensate diversamente,vi sentite diversamente. E una volta che proverete sensazioni diverse, la chimica delvostro cervello sarà letteralmente trasformata. Il vostro cervello è costituito danumerosi cocktail chimici e collegamenti elettrici. Quando pensate in modi che sono

 per voi utili, positivi e produttivi, quando state bene, il vostro cervello comincia alavorare per voi, producendo l'ambiente più funzionale ad avere i pensieri e le

sensazioni migliori. Una volta scelto ciò che è utile, conquistate la libertà. Io avevofatto la mia scelta. Mi sentivo libero.

Provai un pizzicore in tutto il corpo e un brivido mi salì lungo la schiena per poiridiscendere. Aprii la finestra e lasciai che gli spruzzi della tempesta entrasserodentro. Misi la testa fuori dalla finestra, dove soffiava un vento carico d'umidità, feciun respiro profondo e chiusi gli occhi. Quando li riaprii, il mondo era così bello. Michiesi perché ci avessi messo tanto a notarlo per davvero. E quindi, come fate ascegliere questa libertà? All'età di 24 anni decisi che volevo scrivere un libro. Avreiscritto un libro che aiutasse le persone a cambiar vita e ad essere più felici. Volevo

scrivere un libro che ispirasse coloro che già se la cavavano bene a fare ancorameglio. Volevo scrivere un libro che rendesse letteralmente il mondo un postomigliore in cui vivere. Fu allora che, all'improvviso, mi si presentò una di quelleoccasioni.

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2L'opportunità di una vita

A volte capita di essere fortunati. Eccomi lì, un ragazzotto di Dublino che d'untratto si ritrova tra le mani l'opportunità di una vita: poter fare qualsiasi domanda auna delle persone più brillanti del pianeta per poi mettere tutto in un libro da

condividere con il resto del mondo. Durante i miei studi di Programmazione Neuro-Linguistica, iniziai a far conoscenza con Richard Bandler, colui che a metà degli anniSettanta, assieme a John Grinder, aveva dato vita alla PNL. Una sera di dicembre del2002 Richard mi propose di scrivere un libro assieme. Le pagine che state leggendosono il prodotto di quella proposta.

Richard ha insegnato a milioni di persone di tutto il mondo ad essere felici, aliberarsi delle proprie paure, dei dubbi, dello stress e della depressione. Ha fatto ciò

che, nel corso dei secoli, così tanti filosofi e psicologi hanno cercato di fare: hascoperto i segreti che portano alla felicità, alla libertà e all'amore. Io possoconfermarlo, perché quelle risposte e quei segreti li ho trovati sia nelle mie

Richard con "quello sguardo".

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conversazioni con Richard, sia nella mia esperienza quotidiana. I libri vengono scritti per essere d'ispirazione, per educare e per divertire. Vengono scritti con la speranzache il lettore ne tragga ispirazione, conoscenze e godimento. Vengono scritti perchédiventino fonte di una saggezza senza tempo, così che le parole in essi contenute

 possano essere condivise per l'eternità.

Le parole ci danno la possibilità di trasmettere idee ad altre persone. Le idee sannoispirare modi diversi di pensare, atteggiamenti differenti e comportamenti differenti;le idee racchiudono un potere che si libera nel momento in cui diventano azione. Il

 potere delle idee contenute in questo libro vi aiuterà a trasformare il mondo attorno avoi. Leggete. Reagite. Il semplice atto di leggere questo libro vi porterà,automaticamente, a pensare alle cose in modo diverso. Una volta che vi sareteesposti all'idea di libertà e all'idea di amore, la vostra vita acquisterà un significatonuovo. Ricordo ancora la prima volta che lavorai con un cliente. Ricordo di aver avuto un piano e di essermi ben presto reso conto che i piani non funzionano mai alla

 perfezione. Negli anni ho aiutato persone che volevano farla finita e persone che  pensavano di essere dei supereroi, ho aiutato sociopatici e anche persone checredevano di essere impazzite. Ho avuto a che fare con situazioni d'ogni genere:depressioni gravi, stress, attacchi di panico, dipendenze e problemi relazionali. Misono imbattuto in persone d'ogni tipo: dirigenti di altissimo livello, celebrità, atleti e

 bambini. Il mio ruolo è stato quello di aiutarle ad avere maggior successo nella vita edurante tutto questo tempo ho trovato la PNL incredibilmente utile. L'approccio cheadotto non è sempre convenzionale. Dal portare i miei clienti al centro commercialeo al bar fino a far loro da sparring partner su un ring per testare il lavoro... ne ho

viste di cose. Tuttavia, la maggior parte delle volte non faccio che aiutare le personea cambiare come pensano e come si sentono. Insegno loro a star meglio con i loro

  problemi e a riderci su. Richard Bandler è un personaggio davvero unico. È provocativo, spassoso e dotato di un'immensa inventiva. Tutti quelli che assistono aduno dei suoi corsi trovano in lui non soltanto una mente colma di saggezza, ma unafonte inesauribile di storie capaci di catturare l'attenzione di coloro che le sentono.Talvolta, tutto quel che una persona ha bisogno di fare per dare una svolta alla

 propria vita è trasformare una serie di idee in azioni. Anche voi potete provare checosa sia la vera libertà individuale. Se non scegliete di agire, potreste ritrovarvi a

vivere imprigionati dalle "catene dei liberi", all'interno della più terribile tragedia chequesto pianeta abbia mai conosciuto. Questa tragedia io la chiamo la fonte delleumane sofferenze.

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3La fonte delle umane sofferenze

Era una delle più grandi tragedie di tutti i tempi. Erano stati imprigionati per uncrimine che non avevano commesso. I loro carcerieri si rifiutavano di far sapere lorodi quale crimine fossero accusati e, ciononostante, li tenevano comunque prigionieri.

Certo, i loro bisogni più elementari venivano soddisfatti, ma la loro vita era un veroinferno. Per la maggior parte del tempo venivano torturati e trattati orribilmente.Venivano insultati continuamente e accusati di essere dei buoni a nulla.

Ogni cosa li riempiva di paure e di angosce. Erano vittime di incessanti angherie evenivano dati loro così tanti messaggi contraddittori e conflittuali che divenneroinsicuri, non sapendo più chi fossero e di che cosa fossero capaci. Alcuni di lorovenivano separati, mentre altri erano costretti a vivere in compagnia di persone che lifacevano costantemente uscire dai gangheri. Alcuni volevano morire. Alcunicontinuavano a lottare contro le difficoltà della vita. Anche se in misure diverse,

ciascuno di loro era tenuto prigioniero e a taluni andava peggio che ad altri.Venivano continuamente criticati per ciò che facevano. I loro carcerieri facevanoin modo che stessero molto male ogni volta che commettevano uno sbaglio.Qualsiasi cosa desiderassero o avessero mai desiderato veniva loro negata. Giornodopo giorno diventavano sempre più scontenti e privi di speranza. Passavano iltempo ad autocommiserarsi e a sfogare le loro frustrazioni gli uni sugli altri. Nelfrattempo, il trattamento che subivano si faceva via via peggiore e i prigioniericominciarono a chiedersi se sarebbe mai finita. Erano oppressi da tutte le cose cheerano costretti a fare. Soffrivano, inermi.

Anche quando venivano loro concessi dei momenti di libertà, non si trattava maidi libertà vera. In fondo in fondo sapevano che presto avrebbero dovuto tornare asoffrire per mano dei loro carnefici e che quella breve parentesi non significavanulla. Soffrivano per la maggior parte del tempo. La loro salute peggiorava

  progressivamente a causa del pessimo trattamento. Molti non riuscivano più adormire. Le loro vite si svuotarono del senso che un tempo avevano avuto. Siaggiravano depressi, ansiosi, spaventati, stressati e frustrati da ogni cosa.Agognavano la libertà.

E dunque, chi erano costoro? E chi erano i loro carcerieri? "Loro" erano il genere

umano e i carcerieri le loro menti. Da quando siete nati, tutti voi avete fatto vostri deimodi di pensare, di sentirvi e di comportarvi. Molte di queste abitudini vicostringono all'infelicità e alla solitudine, vi costringono a dubitare di voi stessi, ad

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autocommiserarvi, ad aver paura e a provare odio. Queste emozioni, a loro volta,influiscono sulla vostra salute, sui rapporti che avete con gli altri e sulla vostra vita.

Tutti desideriamo essere felici, non è vero? Tutti noi desideriamo vivere una vitache abbia un senso. Tutti noi desideriamo sentire che c'è un legame che ci unisce aqualcuno o a qualcosa. Tutti noi desideriamo condividere la vita con i nostri cari.

Vogliamo vivere in libertà per fare ciò che desideriamo.Un giorno, nel passato, siete stati messi su questa terra: il giorno della vostra

nascita. Un giorno, nel futuro, tutto questo vi verrà tolto: sarà il giorno della vostramorte. Forse andrete in paradiso, forse vi reincarnerete in una nuova vita o forse,dopo questa vita, non c'è nulla.

A dispetto di ciò, il tempo scorre e ogni momento che passa è passato, non lo si può più riavere indietro. Il tempo che vi è stato concesso per vivere questa vostra vitaè limitato. E all'interno di questa vita proverete molti momenti di trionfo e di gioia edaltri di tristezza e sconforto. Attraverserete momenti bui e ritornerete a vedere la

luce. Incontrerete opportunità e problemi. Questa è la vostra vita. Lungo il camminoincontrerete delle persone e queste persone vi saranno vicine in momenti differenti.Ci saranno persone che vi vorranno bene, persone a cui andrete a genio, persone acui starete antipatici e persone a cui non importerà di voi. A volte vi tratteranno benee altre volte vi tratteranno male. Ci saranno momenti in cui entreranno a far partedella vostra vita ed altri in cui se ne andranno. A volte saranno l'oggetto del vostroincontrollabile e imperituro amore e a volte saranno fonte di implacabile e penosostruggimento. Questa è la vostra vita.

Durante il vostro soggiorno su questa terra vi capiteranno un sacco di cose.

Alcune saranno belle, altre no. Tutte vi saranno d'insegnamento e imparerete moltecose. Alcune si riveleranno utili, altre no. Molte di queste cose le dimenticherete.Alcune cose saranno importanti, altre no. A volte fallirete e altre volte avretesuccesso. Qualcuno nascerà ricco, qualcun altro no. Ci saranno momenti di speranzae di estasi e momenti di delusione, in cui vi sentirete devastati. Questa è la vostravita.

Queste sono le verità incontrovertibili della vita di ciascuno. Mentre vivete suquesto nostro mondo, c'è una scelta in particolare che dovete fare, una scelta moltoimportante e non si tratta che di questo: Come volete vivere la vostra vita?

Alcuni vivono liberi, altri non lo fanno. Per me, vivere liberi significa vivere unavita felice, avere successo, costruire delle relazioni splendide con le altre persone efare davvero la differenza per questo mondo. Per me, essere felici significa creareregolarmente dentro di noi delle sensazioni positive, che ci permettano di apprezzareciò che facciamo sempre più e di pensare in modi più utili e positivi. Per me, averesuccesso significa raggiungere qualsiasi risultato ci siamo prefissati, che si tratti diobiettivi materiali, spirituali o semplicemente di vivere una vita migliore. Per me,costruire delle splendide relazioni con le altre persone significa instaurare intimirapporti d'amicizia con coloro che ci circondano; significa aiutarli ad essere felici

quanto noi e ad avere altrettanto successo. Per me, fare davvero la differenza per questo mondo significa creare, sviluppare, migliorare o rifinire qualcosa che dia almondo un contributo positivo.

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Le verità della vita si concretizzano per tutti, in continuazione e senza eccezioni.Ancora una volta, la domanda vera è: Come vivrete? Fino al preciso istante in cuiavete letto questa frase, come avete vissuto? Vi siete sentiti felici e contenti per lamaggior parte del tempo? Avete fatto quel che volevate fare nella maniera che

 preferite? Avete stabilito dei legami significativi con le altre persone? Avete fatto

davvero la differenza per il mondo attorno a voi? Gli esseri umani hanno fattomiracoli. Pensate a tutte le invenzioni fatte nel corso dei secoli. All'inizio c'eranosoltanto le risorse naturali e ora abbiamo costruito un mondo virtuale. Abbiamocreato qualcosa di immenso partendo da niente più che gli elementi di base. Davvero,fermatevi un momento e prendete coscienza di tutte le cose che possiamo fare oggi eche non era possibile fare 150 anni fa. Tutte queste straordinarie invenzioni hannoavuto origine nella mente di un essere umano. Ciononostante, una macchina cheancora non riusciamo a capire e a controllare è proprio la nostra mente. Tutti i

 progressi dell'umanità si basano sulla soddisfazione dei nostri bisogni e sono volti a

renderci più felici e ad avere più successo.Il genere di progresso che offriamo in questo libro è il progresso insito nell'aver 

imparato a controllare la propria mente. Tutti noi desideriamo essere liberi dai problemi che ci affliggono. Tutti noi vogliamo provare un amore incondizionato edeterno. Tutti noi desideriamo essere felici e vivere la migliore delle vite possibili. Ilnumero di problemi che vi trovate ad affrontare non cambia, indipendentemente dalfatto che vi sentiate felici e contenti o tristi e avviliti. La differenza sta tutta in quantosiete liberi di evitare che quei problemi vi influenzino negativamente. Il genere di

 persone che incontrate è lo stesso, sia che siate impegnati a costruire con successo

delle solide relazioni, sia che le vogliate distruggere. Che vi sentiate spiritualmenteliberi e colmi di gioia o no, nel mondo accadono pur sempre le stesse cose: belle e

 brutte. La scelta che avete è tra l'andare liberi per il mondo, indipendentemente dallecircostanze, e l'essere sopraffatti dai problemi e ritornare alle terribili torture che viaspettano nei bui recessi della vostra stessa mente. La fonte delle umane sofferenze èil modo in cui abbiamo imparato a usare la nostra mente per limitarci. Si tratta delmodo in cui abbiamo imparato a considerare e a trattare noi stessi e gli altri. Liberarsida questi tormenti significa assumere di nuovo il controllo della propria mente escegliere di provare gioia invece di sofferenza, libertà in luogo delle catene che ci

limitano e amore al posto dell'odio e della paura che ci soffocano. Sarà allora chescopriremo l'autentica fonte dell'umana gioia.

La libertà non è un mero ideale verso cui tendiamo... la libertà è tutto ciò che possiamo essere. Non si tratta di paura, tristezza, solitudine, disperazione, rimpianto,delusione, rabbia o dolore. La libertà è speranza, è saggezza, è felicità, èilluminazione, è amicizia, è senso dell'umorismo. E più di ogni altra cosa, la libertà èamore. Ci sono moltissime persone che lottano tutto il tempo per avere una vitamigliore. Che siate stressati o depressi, che vi sentiate impauriti o fossilizzati nellasolita routine, che siate incerti del percorso da seguire per la vostra vita o che stiate

semplicemente cercando di eccellere in un ambito specifico, essenzialmente siamotutti sulla stessa barca. Tutti noi desideriamo che ci vada ancora meglio, sogniamo didiventare delle persone migliori e di sentirci sempre più felici.

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Fate conto che questo libro sia una guida. Lo potete usare per esplorarel'avventura che è la vita e per capire come affrontare quell'avventura con maggioreefficacia. Imparerete il significato di parole quali trasformazione e cambiamento.Capirete come far funzionare il cervello nel modo più efficace possibile. In questolibro tratteremo del senso della vita e di come raggiungere la felicità e il successo. Vi

guideremo passo dopo passo, affinché possiate costruire relazioni migliori con glialtri, allargare la vostra cerchia di amici e comunicare con maggiore efficacia in tuttigli ambiti della vita. Sarete in grado di impadronirvi del vostro tempo, di motivarvi edi rilassarvi in quelle situazioni che erano solite causarvi stress. Vi daremo le chiavi

 per superare la maggior parte dei problemi che vi ritroverete ad affrontare e vioffriremo, in riferimento alla vostra sfera spirituale e al modo in cui siete collegaticon l'intero universo, una prospettiva e una sensibilità capaci di produrre in voi delle

 profonde trasformazioni. Non sarebbe bello imparare a far sorridere sempre più persone, a portare più gioia

all'interno di più cuori e a dare un contributo che faccia migliorare la qualità dellavita di qualcun altro a questo mondo?

Consentiteci di aiutarvi a capire alcune cose di cui non vi eravate mai resi contofino ad oggi. Allora potremo prendere la prospettiva da cui osservavate la vita emodificarla affinché possiate prendere finalmente il controllo del vostro cervello,usare il vostro corpo e vivere la vita così da essere in grado di provare più amore,libertà e gioia. Molte delle idee contenute in queste pagine provengono dallatecnologia del cambiamento umano nota come Programmazione Neuro-Linguistica(PNL). Nel prossimo capitolo vi daremo alcune informazioni in più in merito a

questo strumento di trasformazione e crescita personale.

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4PNL: una storia della tecnologia del

successo

Poiché una consistente parte di questo libro ha attinenza con gli sviluppi nati in

seno alla PNL, ritengo necessario dare alcune delucidazioni in merito a questadisciplina.Sono molte le storie che narrano degli esatti eventi che portarono alla nascita della

PNL. Quel che sappiamo per certo è che, all'inizio degli anni Settanta, RichardBandler si mise a studiare i migliori terapeuti che riusciva a trovare. Presto si ritrovòa collaborare con John Grinder, col quale fondò la disciplina oggi nota comeProgrammazione Neuro-Linguistica (PNL). Insieme iniziarono con lo studiareVirginia Satir (che aprì la strada alla terapia della famiglia), Fritz Perls (un terapeutadella Gestalt) e Milton Erickson (medico ipnoterapeuta). Questo studio si svolgeva

sotto la guida di un celebre antropologo: Gregory Bateson.Presto la PNL diventò una delle tecnologie più celebri, rispettate e potenti adisposizione del movimento per lo sviluppo personale. Oggigiorno sono milioni le

 persone di ogni parte del mondo che ne fanno uso e, sebbene sia conosciuta sottodiversi nomi, è ancora in grado di offrire alcune delle idee e delle tecniche per ilcambiamento più efficaci ed efficienti.

La PNL si occupa di studiare come modificare (programmazione) il modo in cuirappresentiamo le nostre esperienze attraverso la neurologia (neuro), così da poter comunicare più efficacemente con noi stessi e con gli altri (linguistica).

La PNL è il processo attraverso cui scoprire come pensiamo, come comunichiamoe come agiamo, così da poter cominciare a farlo in modo più fluido e fruttuoso.La PNL viene descritta come un "atteggiamento", una "metodologia" e una

"tecnologia". È un atteggiamento che vi consente di vivere una vita più felice, utile e  produttiva. È una metodologia che vi consente di "modellare" (nel senso di"osservare e riprodurre i comportamenti efficaci") efficacemente le persone che sisono distinte in ambiti come, ad esempio, l'insegnamento, la medicina e gli affari.

Il principio su cui si fonda l'idea di "modellamento" è che, indipendentemente daquello che un'altra persona sa fare, è possibile imparare a fare la stessa cosa in modo

simile, una volta compreso che cosa faccia quella persona all'interno della propriamente e in termini di azioni e comportamenti. È una tecnologia che racchiude in sésistemi e abilità che vi consentiranno di migliorare la qualità della vostra vita.

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Essendomi formato con entrambi i fondatori della PNL, oltre che con molti altritrainer di riconosciuta fama, scoprii presto che i diversi formatori si differenziavanomolto in quanto a capacità. Come per ogni altra disciplina, c'è chi la spiega bene echi la spiega male. Ci sono state persone che ne hanno abusato ed altre che ne hannofatto un uso eccellente. Inizialmente, la PNL nacque come reazione all'ambiente

della psicologia, che non era stato in grado di introdurre delle idee efficaci per favorire il cambiamento. La PNL rappresenta un approccio diverso rispetto a quellomedico basato sull'idea di etichettare le persone e creare delle categorie. Alla basedella PNL c'è la convinzione che le persone non siano i loro comportamenti o i loro

 pensieri e che perciò, quando queste imparano a cambiare il modo in cui pensano e sicomportano, cambia anche la loro vita.

Sfortunatamente, alcune persone sembrano non utilizzare la PNL nei modi che isuoi fondatori avevano inizialmente immaginato. Invece di condividere le proprieidee e contribuire così all'aumento della qualità della vita su questo pianeta, alcuni la

usano nel tentativo di essere riveriti o di passare per dei santoni. Prendono delle ideesemplici e le complicano. Alcuni hanno addirittura cercato di far passare le tecnicheche utilizzano per modelli creativi o per nuove discipline, quando non lo sono... nonsono che tecniche costruite a partire dalle abilità che erano già state scoperte daRichard e dal suo collega di allora, John Grinder. Ci sono molte persone che,essendosi avvicinate alla PNL, hanno iniziato a prendere le abilità che questadisciplina mette a loro disposizione nel tentativo di migliorare la qualità della vita suquesto pianeta. Oggi, nel 2005, è tempo di portare l'attenzione sul modo migliore diutilizzare con integrità tutti gli sviluppi degli ultimi trent'anni, così da donare a

questo mondo degli straordinari cambiamenti.Per quanto mi riguarda, ritengo che il modo di far manifestare questi straordinari

cambiamenti non sia quello di insegnare la PNL attraverso un linguaggiovolutamente contorto, ricercato e accademico.

E non sarà quello di prendere una parte della PNL e cercare di trasformarla inun'altra disciplina, nella speranza di acquisire status o farsi adorare come nuovimessia. Il cambiamento non avrà luogo, se si cercherà di spiegare la PNL in modosequenziale, come se fosse una qualsiasi materia scolastica.

Il modo migliore a nostra disposizione per rendere possibili questi cambiamenti è

focalizzarsi sull'idea di rendere la PNL quanto più accessibile possibile, così da farlaconoscere a quante più persone possibile, riconoscendo i meriti a chi ce li ha eusando la PNL per insegnare la PNL. Solo così aiuteremo le persone ad immergersiin un mondo di PNL in cui potersi impadronire delle abilità che esistono già dentrodi loro.

Da allora, Richard ha sviluppato altre due tecnologie che hanno introdotto dellenovità che vanno oltre la PNL. Entrambe queste tecnologie, che prendono il nome diDesign Human Engineering (DHE) e di Neuro Hypnotic Repatterning (NHR),

 pongono l'attenzione sul rendere i cambiamenti, l'evoluzione e il miglioramento

individuali sempre più rapidi, facili ed efficaci. Il DHE è stato ideato allo scopo diimparare a creare, all'interno della propria mente, delle "apparecchiature" che aiutinoa progredire e ad evolvere. L'NHR nasce dall'idea di rimodellare (repatterning)

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quelli che sono i modi abituali di pensare, percepire le cose e comportarsi attraversol'alterazione ipnotica della neurochimica di una persona. (Ovviamente queste nonsono che due brevi definizioni di mia ideazione e sono, perciò, insufficienti adescrivere estesamente e adeguatamente queste tecnologie nella loro interezza.)

Volendo ben vedere, il comune denominatore di queste tre tecnologie è il

desiderio di aiutare le persone a cambiare il modo in cui pensano al mondo e lesensazioni che provano con il proprio corpo, così da metterle in condizione dicambiare i loro comportamenti e di aumentare la qualità della loro vita.

Quando fui folgorato da quell'attimo di chiarezza, mentre stavo alla finestra delmio appartamento, ciò che voglio davvero dire è che in quel momento cominciai afar confluire tutte le idee che avevo in un'unica filosofia che portasse a vivere inmodo più utile. Ora è giunto il momento di accompagnarvi lungo il cammino cheebbe inizio durante un incontro che Richard Bandler - l'"Einstein della mente" - ed iotenemmo un pomeriggio di alcuni anni or sono.

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5Divagazioni casuali 1:

il codice segreto della libertà

Ogni capitolo di questo libro è strutturato in modo tale da insegnarvi alcune coseche vi saranno d'aiuto e, allo stesso tempo, comunicare con voi a livello inconscio per assistervi mentre sviluppate un nuovo modo di pensare ai vostri problemi.

Sebbene questi capitoli dedicati a divagazioni casuali sembrino non collegarsidirettamente col resto del testo, essi svolgono una propria, specifica funzione altermine di ciascuna parte. Oltre a contenere numerose informazioni codificate inmodo da raggiungere la vostra mente inconscia, abbiamo anche provveduto a dare unincarico a coloro tra voi che hanno la passione di decifrare i codici. Durante i noveanni che ho trascorso a imparare da Richard, l'ho spesso sentito parlare dei sei

 principali problemi che affliggono la maggior parte delle persone. Il fatto è che,nonostante ciò, non mi è mai successo di partecipare a un seminario in cui glicapitasse di nominarne più di uno o due alla volta. Qui, in questo libro, abbiamoscelto di rivelare questi problemi a coloro tra voi che sono pronti a leggere tra lerighe e ad esplorare il testo un po' più in profondità. All'interno di questi capitoliabbiamo nascosto questi sei problemi. La prima volta che li sentii nominare fuascoltando una raccolta di CD contenente i lavori che Richard svolgeva durante glianni Novanta. In ciascuno dei capitoli dedicati alle divagazioni riveleremo un altro diquesti problemi. Una volta che avrete trovato tutti e sei i problemi, il segreto starà

nello scoprire come potreste applicare le idee che avrete appreso dal libro per risolvere questi problemi. Da qualche parte, all'interno del libro, c'è una datariportata per esteso. Questa data contiene quattro cifre diverse da zero e ciascuna diqueste rappresenta il numero di paragrafo di una diversa divagazione. Facciamo unesempio: supponiamo che la data sia il primo gennaio 2001. I paragraficorrispondenti sarebbero il primo, il primo, il secondo e il primo (01/01/2001).Menzioneremo il primo di questi problemi in questo capitolo, mentre nei successivicapitoli la distribuzione sarà indicata dalla data contenuta all'interno del libro. Ilsesto problema non è contenuto in nessuno dei capitoli dedicati alle divagazioni,

 perché si è scelto di rivelarlo altrove nel libro. Quindi il primo dei sei principali  problemi che secondo Richard affliggono gli esseri umani è il problemadell'esitazione. Sfortunatamente le persone esitano e non fanno le cose che le

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metterebbero in grado di raggiungere i propri obiettivi. Molti si trattengononell'eventualità che l'azione che hanno in mente di intraprendere non sia quella"giusta". Sfortunatamente, mentre se ne stanno seduti senza far nulla, il mondocontinua a girare senza di loro. Nonostante questo, c'è una cosa che pochi esitano afare, ed è aver paura. La paura è qualcosa che fate: è l'atto di temere.

"La paura non può non provenire da nessun luogo.C'è bisogno di fare qualcosa, per poter avere paura." 

Richard Bandler

È come il concetto di libertà. Con i governi di tutto il mondo che sbandierano la  parola "libertà" con così tanta disinvoltura, è difficile restituire al termine lemeravigliose sensazioni che, in un tempo lontano, il semplice menzionare quella

 parola avrebbe suscitato e trasmesso. Tuttavia, il genere di libertà di cui andiamo

 parlando in questo frangente è diverso. Ancora una volta si tratta di qualcosa che potete fare: potete rendervi liberi.

 Negli anni Settanta, Richard credeva che tutto fosse possibile. Credeva di poter aiutare chiunque a cambiare. E la dimostrazione più evidente di questa sua fiducianegli esseri umani la si poteva avere osservando il lavoro che svolgeva di continuonegli ospedali psichiatrici, dove si occupava di pazienti che erano stati messi da parteda psicologi e psichiatri più tradizionalisti, con la scusa di essere "malati cronici" oaffetti da "disturbi mentali irreversibili". Richard entrò in quegli ambienti e, per mezzo di metodi stravaganti, bizzarri eppure incredibilmente efficaci, diede a quelle

 persone l'opportunità di liberarsi sia dell'ospedale psichiatrico, sia della sofferenzache li aveva costretti a quella vita. Divenne famoso come quello che si calavacompletamente nella realtà della persona schizofrenica, per poi cambiarladall'interno. Le esperienze che Richard ha avuto con quei pazienti rappresentanodegli esempi stupendi dell'atteggiamento con cui va vissuta la PNL.

Ancor oggi Richard si dedica alla "lotta per la libertà" in nome di tutti coloro cheancora giacciono sotto il giogo delle loro menti ed è per questo che ha insegnato amilioni di persone a liberarsi da quella prigione. Personalmente, tuttavia, non credosi tratti di "lottare per la libertà". Credo, piuttosto, che si tratti di "progettare la

libertà". Per chiunque al mondo si senta intrappolato, schiavo dell'ambiente in cuivive, legato alle catene di un mondo negativo... una speranza c'è sempre, così comec'è sempre libertà e, una volta che ve ne sarete impadroniti, potrete cambiare ilmondo. È proprio come dice Richard: "Comportati sapendo che sei l'elemento checontrolla la tua vita".

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PARTE

IIL'ARTE DELLA

LIBERTÀ INDIVIDUALE

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6L'avventura ha inizio

L'avventura di scrivere questo libro ebbe inizio in una piovigginosa seratad'inverno in cui ero andato a trovare Richard Bandler e la sua adorabile moglie,Paula. Non erano che le quattro del pomeriggio, ma l'oscurità si stava già

avvicinando; faceva freddo e il cielo era tinto di un profondo blu tendente al grigio e,col calar del sole, di un formidabile rosso acceso. Mentre mi avvicinavo alla casa, lenubi sopra di me si squarciarono. Parcheggiai di fronte alla porta d'ingresso e miguardai attorno, contemplando la magnifica collina che si ergeva a lato, l'incantevoledistesa d'erba che circondava la casa e lo stupendo oceano che riluceva non lontano.E mentre il sole stava per essere inghiottito dalle acque, gli uccelli solcavanomaestosamente il cielo, diretti verso la loro dimora. Malgrado la pioggia el'incombente oscurità, l'atmosfera era magica. Era come fuggire dalla costantefrenesia della società moderna. Spensi il cellulare, prima di uscire dalla macchina. In

lontananza riuscivo a sentire lo sciabordio delle onde spumeggianti ches'infrangevano sulla riva, ma furono il leggero picchiettio delle sporadiche gocciolinesulla mia macchina e il suono di ogni passo sul selciato che portava alla casa, acatturare la mia attenzione. Quelli e gli altri suoni che la natura produceva e chesmorzavano ogni altra cosa. Non c'era traffico, né folle di persone, soltanto ilsolitario muggito di una vacca che pascolava in un campo a qualche centinaio dimetri da lì. Fatta eccezione per i suoni della natura, che invitavano alla meditazione,il resto era quiete, null'altro che quiete. Portai lo sguardo sulla casa: stavo per incontrare un mago. Fu quella sera che Richard e io discutemmo per la prima volta

l'idea di scrivere un libro a quattro mani. Sedevamo al tavolo della cucina, immersi inuna delle nostre solite conversazioni: essendo gli argomenti di discussioneinesauribili, finiamo sovente con lo spaziare per ogni dove. Far visita a Richard ePaula lascia sempre quella fantastica sensazione di essersi presi una pausaristoratrice. Il posto in cui vivono è così tranquillo. Quella sera iniziai la miaconversazione con Richard ponendogli delle domande. Che genere di libro voglionoleggere le persone? Che genere di libro potrebbe davvero comunicare le idee chevogliamo condividere riguardo al vivere una vita più felice e appagante? Che generedi libro può davvero cambiarti la vita?

C'erano così tante idee che volevo inserire nel libro e poi... Richard aveva scritto ilsuo ultimo libro negli anni Novanta: aveva tantissime altre cose da condividere.Decidemmo che avrebbe dovuto essere un libro di ampio respiro che potesse

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insegnare, con semplicità e chiarezza, i principi e le idee che Richard avevainsegnato a me e che io, a mia volta, insegnavo per il mondo. Avrebbe dovutocontenere esempi tratti dal nostro lavoro con i clienti, dai nostri seminari, dai viaggie doveva contenere le cose che faceva Richard, dalle più classiche alle piùinnovative, e le mie idee e applicazioni della PNL.

Fu così che, armato del piccolo registratore portatile prestatomi da Richard stesso,di un paio di batterie e di una cassetta vergine appena acquistate in un negozio pocolontano, mi accingevo ad esplorare la saggezza di un genio. Avremmo parlato dellechiavi che aprono le porte all'amore e di quelle che aprono le porte alla libertà, eavremmo donato queste chiavi al mondo attraverso le nostre parole. Strappail'involucro della cassetta e la inserii con cura nel registratore. Schiacciai il tastoREC.

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7Definire la libertà individuale

"Ahia." Non appena iniziammo a salire, cominciai a pensare di aver fatto un errore a

indossare gli scarponcini nuovi soltanto allora. Calzavano abbastanza bene e per i

  primi due giorni era andato tutto bene, ma ora cominciavano a farmi male. Miguardai attorno e nel contemplare il panorama più stupefacente su cui abbia mai  posato lo sguardo, dimenticai il dolore. Ci trovavamo a 4000 metri e da lìabbracciavamo con lo sguardo le valli e le cime dell'Everest. La mia guida sichiamava Chabbi ed era nepalese. Come molti di coloro che incontrai in quelviaggio, Chabbi mangiava la stessa cosa tutti i santi giorni: dal bhat. Contiene tutte le

sostanze nutritive di cui un uomo ha bisogno e il gusto non è male, ma non sono mairiuscito a capire come potesse mangiarlo tutti i giorni. Durante l'ascesa mi nutrivodelle crèpes e del muesli che trovavo nei rifugi in cui trascorrevamo le notti.

Che cosa interessante: indipendentemente da quanto in alto salissimo, la miamente continuava a tornare a quello che mi aspettava a casa. Non vedevo l'ora di

condividere le mie esperienze con i miei amici e, inoltre, continuavo a riflettere sumille altre cose. Avevo sempre creduto che un viaggio per il mondo mi avrebbe reso

Con uno scarpone e una scarpa da ginnastica... La mia scalata all'Everest.

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libero. Eppure ciò che scoprii fu che l'esperienza del viaggiare da un posto all'altro,lontani dai problemi rimasti a casa, non significava essere liberi. Mi resi conto che lecose che ci riguardano ci seguono in capo al mondo, nella nostra mente, e che non si

 potrà mai sfuggire ad esse. In quei mesi, mentre con il corpo me ne andavo in giro  per il mondo, con la mente tornavo spesso a casa. Qualunque cosa facessi,

continuavo a pensare alla mia famiglia, alla mia ragazza e ai miei amici: tutte persone di cui sentivo intensamente la mancanza; pensavo agli affari di cui si stava prendendo cura Brian, il mio socio e amico. Certo, ci si può distrarre, ma michiedevo se si sarebbe mai potuti essere davvero "liberi".

Più viaggiavo, più mi rendevo conto che la libertà individuale era molto diversa daquel che mi ero sempre immaginato. Certe persone sembravano essere più libere dialtre. Questa sensazione l'avevo già avuta nel corso degli anni, pensando ai mieiclienti: che differenza c'era tra chi trascorre la vita prigioniero della propria mente echi è capace di vivere libero e sereno? Durante i miei viaggi c'erano momenti in cui

mi sentivo libero, ma, proprio come diceva Richard, quel che andavo cercando l'avrei potuto trovare soltanto io e unicamente in me stesso.

Fu ancor prima di questa straordinaria esperienza himalayana, proprio quella prima sera in cui, seduti al tavolo della sua cucina, Richard ed io cominciammo parlare di questo libro, che avemmo l'occasione di affrontare il tema della libertàindividuale. Glielo avevo sentito nominare spesso e mi chiedevo che cosa intendesseesattamente. Fu così che cominciammo.

OWEN:  Richard, potresti iniziare spiegando qual è la tua definizione di libertà

individuale?R ICHARD:Certo. La libertà individuale è la capacità di provare le sensazioni che

vuoi, così da spezzare le "catene dei liberi": la paura, la tristezza el'odio. La vera libertà individuale si ottiene quando si riesce adaffrontare e a spezzare quante più catene possibile. E queste catenesono fatte di emozioni negative, di convinzioni limitanti e dicomportamenti distruttivi. Si tratta di imparare a costruire il genere distati interni capaci di portare le persone a star bene per mezzo dellacuriosità. Anziché essere vittima di queste catene, puoi lasciare che le

novità ti incuriosiscano o, al limite, ti lascino indifferente; è una tuascelta. Se le persone fossero più curiose di conoscere le altre culture,non ci sarebbe tutto quest'odio sulla terra. Per certe persone, l'unicarisposta possibile quando si trovano di fronte ad un'altra cultura è la

 paura o la rabbia. Per quel che mi riguarda, queste emozioni non sonoche stupidità all'ennesima potenza.Voglio dire: aver paura di un serpente velenoso o di una tigre che

 potrebbe farti fuori è un'ottima scelta, ma aver paura delle persone perché sono di colore diverso o di un altro credo, o perché non si

capisce la loro cultura, è ridicolo. Dopotutto, chi vive in paesi dove letigri circolano libere impara a conviverci senza farsi male. Una voltaallevavo pappagalli che avrebbero potuto uccidere un uomo: delle

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grosse are, davvero gigantesche. Le persone mi chiedevano sempre:"Mordono?" e io rispondevo: "Certo, ma mordono le persone solo indeterminate circostanze": se stai troppo vicino, se allunghi un dito, senon ti conoscono o se si stanno accoppiando (e allora non gli si puòavvicinare nessuno). Occorre farsi furbi e, tuttavia, la libertà

individuale va un passo oltre il semplice prendere buone decisioni. Sitratta di imparare a far funzionare il cervello in modo tale da saper 

 prendere quelle decisioni. Ad esempio, gli anoressici e i bulimici nonsono liberi per quanto concerne il cibo: o ci pensano e lo evitano, o ci

 pensano e lo vomitano. O si ingozzano, o si affamano, ma non hanno lalibertà di comportarsi o meno a quel modo.Libertà individuale è quando si è in grado di scegliere tra l'uno e l'altroe di farlo per mantenersi in salute.

OWEN:  Dunque c'è un tempo per aver paura e un tempo per star bene. Si tratta

di poter scegliere di rispondere prontamente e intelligentemente nella giusta situazione. È questa la libertà individuale?

R ICHARD:Beh, sì. E si tratta inoltre di saper prendere gli stati interni positivi e lecose che ti incuriosiscono e riuscire a far sì che si realizzino nella tuavita. Per qualcuno nato in un paese povero sarà più difficile, ma nonimpossibile. Ci sono persone che hanno trovato il modo di uscire dasituazioni terribili e che hanno creato per se stesse delle circostanze incui hanno fatto fortuna. Senza tener conto del fatto che non credo civogliano delle enormi quantità di denaro per essere sufficientemente

ricchi da potersi permettere di fare la maggior parte delle cose che sidesidera fare. La libertà ti permette di trovare cose come l'amore, ilsuccesso, la musica e l'arte e non c'è bisogno di avere un milione didollari, per trovarle.

OWEN:  Mi stai dicendo che la libertà individuale non nasce dalle circostanzein cui ti trovi? Che nasce dentro di te?

R ICHARD:Sì. Alcune persone credono che se avessero un macchinone, una villa ouna barca, allora tutti i loro problemi svanirebbero. Non ènecessariamente vero. Le persone dovrebbero pensare bene a cos'è chele renderà felici. Il più delle volte tutti questi orpelli non servono, e unavolta che lo capisci... è buffo, perché allora quegli orpelli sembranomaterializzartisi tra le mani comunque. Negli anni ho combattuto moltocontro la povertà, ho lottato con le unghie e con i denti e non sono maiarrivato da nessuna parte, mentre quando ho iniziato a fare qualcosache mi affascinava, quando ho smesso di preoccuparmi per il denaro,allora ha iniziato a piovere dal cielo. Libertà personale significa che,quando decidi di fare qualcosa, quando la tua neurologia è allineata e

 pronta a farlo, allora lo puoi fare mettendoci anima e cuore. Che tu stia bevendo un sorso di tè o che ti stia esercitando, che tu stia disegnando,scrivendo o baciandoti con qualcuno, essere liberi significa che

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qualsiasi cosa fai, la fai al cento per cento.OWEN: Va bene. Allora... dimmi qualcos'altro sulle "catene dei liberi".R ICHARD:Le catene dei liberi sono tutte le reticenze, tutte le paure e tutti i dubbi

che hanno le persone. Molte di queste catene dipendono dalla cattivaeducazione ricevuta durante l'infanzia, dalla scuola, dagli adulti, dalle

guide spirituali... dipendono anche dal fatto che le persone non hanno ben chiari i propri valori.Per essere liberi è necessario avere una morale, perché solo così non siavranno dubbi riguardo a cosa è bene o a cosa è male. Se fai la cosagiusta con la giusta motivazione, allora ogni fibra del tuo essere sìallineerà per farlo alla perfezione. Se tradisci tua moglie, allora non

 potrai mai baciarla, o baciare la persona con cui la tradisci, al cento per cento.La libertà da queste catene la si ottiene per mezzo dell'intelligenza. La

vera libertà non la si ottiene facendo una lista. La si ottienealimentando la propria neurologia con nuove sostanze chimiche.Libertà non significa seguire delle idee rigide, significa entrare in unostato dove trovare il proprio personale destino. Significa essereflessibili nel proprio comportamento, non rigidi. È la capacità dicambiare il proprio stato interno.

L'essere liberi dai vincoli della propria mente, liberi da ciò che è nocivo e cheavvelena così tante vite, liberi dalle limitazioni imposte dalle diverse culture, tutte

queste idee mi affascinavano. Se la libertà la si poteva ottenere controllando conintelligenza i propri stati interni così da guadagnarne in flessibilità di comportamentoe da riuscire a scoprire quale fosse il proprio destino e a portarlo a termine, vivendoogni attimo con intensità, moralità e fino in fondo, allora l'arte della libertàindividuale avrebbe dovuto sviluppare questo tipo di intelligenza. Il concetto diintelligenza emotiva è ben noto a chi si occupa di psicologia. Si tratta di un tipo diintelligenza collegata al controllare e usare le emozioni: essere emotivamenteconsapevoli e capaci, e affrontare le cose della vita con efficacia. Tuttavia, ilconcetto di cui stiamo parlando qui non è semplicemente quello dell'intelligenza

emotiva: è anche intelligenza spirituale, intelligenza sociale e intelligenza personale.Possiamo riferirci a questo concetto usando l'espressione "intelligenza della libertàindividuale". L'intelligenza della libertà individuale riguarda il diventare consapevolidi come si pensa al mondo e di come lo si interiorizza. Si tratta di diventare"pragmaticamente reattivi" nei confronti di ciò che ci circonda e di consentire cosìalle cose del mondo di ispirarci, si tratta di motivare noi stessi con grande forza. Sitratta di liberarsi dai problemi e di concentrarsi maggiormente sulle soluzioni. Sitratta di star bene per la maggior parte del tempo. Si tratta di affrontare i momenti buie le persone difficili che si incontrano con grazia e destrezza. Si tratta di scoprire

qual è il nostro posto nell'universo in termini spirituali.I grandi artisti acquisiscono le abilità necessarie a dipingere bene. Il resto dipende

dalla creatività che riescono ad estrinsecare... cos'è che vogliono disegnare e

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dipingere? Cos'è che li ispirerà? Tutto quel che rimane loro da decidere per poter creare qualcosa di sublime è il contenuto della loro opera, dopodiché è necessarioche si lascino andare, che entrino nello stato mentale appropriato e facciano ciò chehanno imparato a fare con tanta maestria. Immaginate di essere degli artisti incaricatidi dar forma alla vostra stessa vita. In questo momento state leggendo dei processi e

delle abilità che vi consentiranno di ritrarre superbamente la vostra vita e di riempirladi fantastiche sensazioni. La vostra vita è la tela e il vostro cervello i colori. Ora sitratta di darvi il permesso di decidere dove volete andare, cosa volete dipingere.Questa è l'arte della libertà individuale.

Come esseri umani, la nostra più grande forza sta nella nostra più grandedebolezza: la capacità di scegliere. È il grande paradosso dell'esistenza. Tutta quellalibertà, e la usiamo per imprigionarci da soli. Possiamo scegliere di essere grandi.Possiamo scegliere di non esserlo. Ci è concesso di scegliere. Gli alberi non hannoscelta. Crescono quanto più possibile.

Come esseri umani, tuttavia, possiamo scegliere di fare del nostro meglio o di nonfare nulla. Quella scelta è nostra. Come forza, ci dà il potere di essere felici. Comedebolezza, ci dà l'opportunità di essere infelici. Come forza, ci dà il potere di vivereuna vita meravigliosa. Come debolezza, ci dà l'opportunità di essere pigri. Per me,l'arte di vivere meravigliosamente si riduce a questo: impadronirsi della facoltà discegliere e scegliere per il meglio. Riflettete sulla parola "libertà". Di solito èassociata all'idea di venire o andare da qualche parte. Abbiamo bisogno di essereliberi da qualcosa e liberi per poter fare qualcos'altro. Non è che la libertà esista e

 basta. È un processo. Per essere liberi, dobbiamo liberarci. Non si può avere la

libertà, la si può soltanto praticare. Potrete esercitarvi con le tecniche e gli esercizicontenuti nel libro: essi rappresentano ciò che vi è dato di fare per "liberarvi". Ciòche è importante che ricordiate è per quale motivo vi state liberando. Rendervi liberiè importante ed è ancor più importante che lo facciate allo scopo di avere una vita

 più felice e di successo, di migliorare il mondo in qualsiasi modo possibile. Mentrescalavo l'Everest, ho imparato molte cose su Chabbi e sulla sua famiglia. A 4000metri mi accorsi che iniziavo a sentire la mancanza di ossigeno, mentre ciavvicinavamo alla nostra destinazione, Namche Bazaar. Mentre salivamo,incontrammo una ragazza americana, un ragazzo italiano e i due portatori che li

accompagnavano. Condividemmo le nostre esperienze e i nostri progetti per il futurogli uni con gli altri. Giocammo a carte ed io imparai moltissime cose in merito allacultura nepalese. Assieme a Chabbi salii sulla cima della collina per vedere se miriusciva di intravedere la cima dell'Everest per l'ultima volta. Me ne stavo lì, losguardo perso nella nebbia della tarda mattinata, ad un'altezza a cui non ero maigiunto prima (per scorgere le nuvole dovevamo guardare in basso) e sentii dentro dime la serenità che rende speciale quel posto: sembrava essere così distante dalmondo che conoscevo. Purtuttavia, dentro di me pensavo ancora al mondo che miattendeva una volta tornato a casa. Proprio non trovai la libertà, lassù. Chabbi viveva

con la moglie, un figlioletto e la figlia in una casa fatta di una sola stanza alla periferia di Kathmandu. Non riuscivo a immaginare cosa potesse significare viverecosì. Mentre salivamo e scendevamo dalla montagna più alta del mondo, parlai con

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lui della vita, dell'amore, della felicità e della libertà. Iniziai a comprendere che lalibertà non ha nulla a che vedere con la ricchezza o con la conoscenza. E non hanulla a che vedere con dove sei stato o cosa hai fatto. È questione di avere il giustoatteggiamento e la giusta prospettiva.

Durante quella prima conversazione, Richard mi aveva dato una definizione

estensiva della libertà individuale. Decisi che ci avrei lavorato su per un po'. Quellosarebbe stato l'argomento centrale del libro. Avevo diverse cose su cui riflettere e lamia mente cominciò ad andare alla prima volta che incontrai Richard.

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8Sviluppare la vera libertà

Incontrai Richard per la prima volta quando ero ancora uno studente. Quando  partecipai al primo corso con lui, provavo una sorta di timore reverenziale. Altermine della giornata mi avvicinai nervosamente a Richard. Appena il corso fu

concluso, bastarono pochi istanti, che stava già firmando autografi. Mi rendevanervoso, perché sembrava possedere un enorme potere personale. Da dove stavoseduto io, giù in mezzo alla folla, sembrava alquanto minaccioso. Mentre Richardfirmava autografi, la musica continuava ad andare in sottofondo. C'era ancora ungruppetto di persone che facevano a gara per attirare la sua attenzione. Nonsembrava darsi pena di essere "estremamente gentile" con tutti, era se stesso e basta.Ad alcuni dei commenti che riceveva sorrideva e dava una risposta, ad altri nonmostrava di avere alcuna reazione. Col tempo arrivai in testa alla fila e gli porsi lamai vecchia e logora copia di Usare il cervello per cambiare. Cercai di dire qualcosa

di simpatico: "Eh, è stato davvero grandioso". La voce mi tremava mentre parlavo. Non alzò neppure lo sguardo, scarabocchiò il suo nome sul libro e guardò la personasuccessiva. Mentre scendevo dal palco, provavo un vago senso di delusione. Mi sareiaspettato di più o, per essere più precisi, avevo sperato che andasse diversamente.Magari un sorriso, una parola d'incoraggiamento e, invece, non avevo che il suoautografo. Ero deluso.

È buffo, ma quando ripenso a quell'esperienza, mi è davvero d'aiuto per capire ladifferenza tra l'essere colpito e l'essere trasformato. Vedete, io ero colpito dal suogenio e dalle storie incredibili che raccontava delle esperienze fatte nello scoprire la

PNL. Avvicinarmi a lui, essere nervoso a causa sua, aver bisogno di ricevere da luidelle parole d'apprezzamento, aver bisogno di approvazione e rimanere deluso: tuttociò rifletteva le mie insicurezze, le mie paure e le mie carenze.

Per essere più precisi, rifletteva il modo in cui creavo quelle sensazioni diinsicurezza, di paura e di bisogno come conseguenza del modo in cui pensavo.Vedete, nel concentrarmi su modo in cui ero arrivato a conoscerlo, avevo perso divista ciò che è veramente importante: sentirsi bene. Mi stavo costruendo delleimmagini di come desideravo che reagisse incontrandomi e quando avevo visto cheneppure sollevava lo sguardo, era stato davvero un colpo per me. Avevo pianificato

la mia delusione.Lui era stato su quel palco, a spiegarci come pensare in modi diversi, a insegnarcia percepire le cose che ci riguardano in maniera differente. Ci aveva parlato di come

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la delusione abbia bisogno di un'adeguata preparazione e di come fare a generare innoi degli stati talmente potenti da impedire che chiunque potesse farci star male. Edeccomi lì, a provare tutte quelle spiacevoli sensazioni sulla base delle mie aspettativee di come lui non avesse reagito conformemente alle immagini che mi ero fatto, e incui ricevevo da lui un apprezzamento di qualche tipo. Soltanto in seguito mi accorsi

che, ogni volta che venivo a contatto con Richard, accadeva qualcosa: quando misentivo nervoso a stare vicino a lui, non era mai particolarmente piacevole; quandoero rilassato, sembrava davvero gioviale. O perlomeno, questa era la miaimpressione. Il succo del discorso è che ero stato lì, al corso, un giorno intero, astretto contatto con Richard Bandler, ma non ero riuscito ad ascoltarlo sul serio.Molte sue idee venivano filtrate, arrivando a influenzare il modo in cui vedevo ilmondo, ma avevo ancora dei limiti, perché non avevo ancora colto il nocciolodell'intera faccenda. Il punto è che le cose vanno assimilate fino in fondo. Mentre inquesto libro vi presenteremo delle idee che possono cambiarvi la vita, il segreto sta

nell'evitare di lasciarsi catturare dal desiderio di emulazione o da quello di andare incerca del Maestro che cambierà la vostra vita. Si tratta, appunto, della vostra vita. Ilfatto che mi sentissi deluso e amareggiato per non aver ricevuto la risposta chevolevo significava che ero riuscito a imprigionarmi da solo nella maniera piùridicola. Sfortunatamente, lo facciamo in continuazione. Per contro, è nostro dovereintraprendere i passi necessari a imparare a portare più libertà individuale nellenostre vite. Quando cominciai ad interessarmi di PNL, sentii ogni genere dicommenti su Richard. Molti di coloro che non lo avevano mai neppure visto mimettevano in guardia, dicendomi che era un tipo "strano", "pericoloso", privo di

"etica". Quello di cui mi resi conto è che coloro che non lo conoscevano se non per sentito dire basavano la loro opinione su quanto riportato da coloro che eranointimiditi da lui. Alcuni dei più noti professionisti nel campo della PNL facevanocommenti simili su di lui perché Richard li spaventava o li provocava.

Cominciai a farmi una domanda. Com'era possibile che certe persone imparasserola PNL così bene e, nonostante ciò, non si rendessero conto di ciò che avevo capitoio, cioè che la PNL la dovremmo usare in primo luogo per assicurarci che nessunoabbia il potere di influenzarci in senso negativo? Dopotutto, la PNL ci insegnava adinterpretare le nostre esperienze in modo più proficuo e a rispondere al mondo con

maggiore efficacia.In breve mi resi conto anch'io che Richard era "strano"... e che quella era una delle

ragioni che lo avevano portato ad avere gli incredibili risultati che aveva ottenuto làdove altri non erano riusciti. Mi resi anche conto che era "pericoloso"... per coloroche cercavano di aggrapparsi ai loro problemi, dal momento che Richard aveva latendenza a "toglierglieli". Ritengo, inoltre, che lui sia l'operatore di cambiamento piùetico che io abbia mai incontrato, dal momento che non gli interessa "piacere" aiclienti o far bella figura con loro: Richard è interessato a produrre il cambiamento enon a fissare quante più sessioni possibile con i propri clienti. Quando diventerete

liberi nella mente e svilupperete la vera libertà individuale, nessun altro potrà piùcontrollare, volontariamente o involontariamente, lo stato in cui vi trovate. Niente enessuno potrà rovinarvi la giornata o intimidirvi. Nessun problema sarà talmente

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grande da poter dominare la vostra vita. Quando svilupperete la libertà individuale,otterrete il controllo delle sensazioni che provate e degli stati in cui entrate. Avrete la

 possibilità di prendere buone decisioni e di affrontare con maggiore intelligenza lesfide. Allora riuscirete a sorridere, accada quel che accada, e a raggiungere la pacementale che deriva dal non dipendere dagli altri per stare bene. La sfida che poi

riuscii a superare consisteva nell'essere in grado di mantenere lo stato in cui ero,indipendentemente da chi si trovasse nel mio spazio. Se vi lasciate intimidire da unaqualsiasi persona, incluso l'istruttore che vi sta addestrando, e lasciate che questa

 persona controlli il vostro stato, non state mettendo in pratica ciò che avete imparato.La vita non è uguale al contenuto di un seminario o di un libro. Quello che imparatelo dovete applicare e, per prima cosa, dovete utilizzarlo su voi stessi. Deve diventarelo strumento per guardare alla vostra realtà in modo diverso. Spesso quello che

 percepiamo come reale è ben lungi dall'esserlo, e quando ciò ci limita abbiamo bisogno di guadagnare una prospettiva differente, così da poter accedere a un

maggior numero di opzioni. Queste opzioni sono quelle che ci aiuteranno a spezzarele catene dei liberi.

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9

Spezzare le catene dei liberi

Bernard aveva circa ventidue anni, era un ragazzo alto e magro e indossava unafelpa rossa e un paio di blue jeans. Si sedette di fronte a me e cominciai con la solitadomanda.

OWEN

:Come posso esserti d'aiuto?

Rispose con tono esausto.

BERNARD: Beh, non dovrei essere qui. Continuano a mandarmi da gente come te, perché tutti pensano che io sia pazzo. Proprio non capiscono. Vedi, il  fatto è che ho dei super- poteri e sono nato per usarli. Ma le persone pensano che sia semplicemente pazzo.

A volte è davvero difficile non ridere durante una sessione. Contrassi con forza lelabbra, nel tentativo di non farlo, lo guardai, sorrisi e feci un secondo di pausa.

OWEN: Bernard. Tu sei pazzo.

Mentre gli rispondevo così, lui mi guardava furente e con un'espressione disdegno dipinta sul volto.

BERNARD: Sei proprio come tutti...

Lo interruppi.

OWEN: Sei uno sciocco. Che razza di cose hai cercato di fare?

Rispose come per difendersi.

BERNARD:  Mi sono esercitato a sollevarmi da terra e a guardare attraverso le pareti.

OWEN: Allora nessuno ti ha ancora detto del libro, vero?BERNARD: Di che libro stai parlando?

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Avevo stuzzicato la sua curiosità.

OWEN: Il libro, il libro. La guida per quelli che hanno poteri sovrumani. Non tel'ha detto nessuno, vero?

BERNARD: Eh, no. Cos'è? Dove lo trovo? Di che cosa tratta?

OWEN: Beh, non so dove si possa trovare, ma conosco qualcuno, qualcuno cheè venuto da me prima di te che lo ha letto e che mi ha spiegato alcunecose a riguardo. Hai fatto davvero un casino, amico mio.

Gli sorrisi e lui contraccambiò.

BERNARD: Cosa significa? Di cosa stai parlando?OWEN: Beh, quelli che sono nati con dei superpoteri hanno bisogno di

cominciare esercitandosi con le cose più facili e di sviluppare i loro poteri a poco a poco, così da poter passare, dopo qualche anno, allecose più complicate. Non ci posso credere: ma davvero non te l'avevaancora detto nessuno?

BERNARD: Cosa? Ma allora mi credi!OWEN: Certo che ti credo. Perché non dovrei? Non starai mica mentendo?BERNARD: N O  , no. Solo che tu sei la prima persona che mi crede. Allora,

torniamo a noi: quali sono le cose facili?

Iniziai con l'insegnargli alcuni giochetti mnemonici che poteva fare per ricordarele cose più facilmente e gli insegnai come fare per accedere a stati più potenzianti,come avere fiducia in se stesso o essere felice o rilassato: bastava che immaginasseun'occasione in cui si era sentito così e che creasse un collegamento, un innesco cheattivasse quello stato. Tutto ciò gli piacque un sacco e non vedeva l'ora di metterlo in

 pratica.

OWEN: Ora, nel futuro, tra qualche anno, quando ti sarai impadronito di questied altri poteri, allora potrai esercitarti con le altre cose. Sempre in

ambienti protetti. Non si salta dai grattacieli, intesi?

Lui sorrise.

BERNARD: Ma cosa credi? Che sia pazzo?OWEN: A proposito, ancora una cosa. Per quale motivo Superman ha Clark 

Kent? Per quale motivo Batman ha Bruce Wayne? Per quale motivol'Uomo Ragno ha Peter Parker?

BERNARD:   Beh, sono le loro identità segrete, nel caso in cui le persone

 pensassero che sono dei mostri, che stanno impazzendo o che so io.

 Non feci altro che guardarlo fisso e alzare le sopracciglia. Alla fine avevo fatto

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centro. Si rilassò, fece un sospiro profondo e sorrise compiaciuto.

OWEN: Quindi. Usa il tuo nome anagrafico, non dire mai a nessuno che hai deisuperpoteri, esercitati a sviluppare i poteri che hai imparato ad usarecon me e gli altri non ti staranno più così addosso, ti pare?

Fece cenno di sì con la testa e sorrise. Mi sono tenuto in contatto con lui ed èancora in forma, a più di due anni di distanza.

Richard aveva una teoria sulla schizofrenia. La sua idea era che, se le personeavevano perso contatto con la realtà, allora era compito tuo seguirle nella loro realtà.Quindi, comportatevi come se ci credeste veramente e sarete nella posizione migliore

 per aiutarle. Io ci feci presto l'abitudine. Quello che scoprii è che tutti i miei clienti,dai più stravaganti a quelli più normali, vivevano in realtà diverse, così come facevo

io. Infatti, l'unica vera differenza era che le persone più "sane" avevano convinzioni più accettabili e "normali" di quelle che venivano considerate pazze.

Per quanto mi riguarda, comprendere le catene dei liberi significa comprendere lesimilitudini che accomunano tutti i problemi che hanno origine nella mente. Ciascun

 problema nasce dalle convinzioni che avete, dagli atteggiamenti che adottate, dai pensieri che fate, dalle sensazioni che provate e dai comportamenti che adottate.Quando riuscite a capire questo, potete iniziare a porvi la domanda: come possoassumere il controllo di ciò di cui sono convinto, dei miei atteggiamenti, di ciò che

 penso, di ciò che provo e di ciò che faccio?

Le catene dei liberi vanno spezzate, occorre rinunciarvi. Queste catene sono latristezza, la paura, l'odio, il dubbio, lo stress, la povertà, la solitudine, il dolore, lecattive relazioni, le persone difficili e i momenti bui.

Ci sono modi per spezzare ciascuna catena e, una volta che saranno state spezzatetutte, proverete un profondo senso di libertà individuale. Vi ritroverete a sentirviautomaticamente bene per nessun motivo. Scoprirete quant'è meraviglioso essere ingrado di prendere le cose e cambiarle con facilità. Vi sentirete rilassati, sicuri di voistessi e di ciò che fate. Guadagnerete di più, organizzerete meglio il vostro tempo evi relazionerete agli altri in modi più positivi. Affronterete le persone difficili nel

modo più intelligente e supererete i momenti duri, rafforzando il vostro caratterelungo il percorso. Le catene possono, tuttavia, ricomparire, quindi è di vitaleimportanza che continuiate a sostentare la libertà che è vostra di diritto. Quello di cuidovete assolutamente rendervi conto è che, se applicherete le idee contenute inquesto libro e le userete nella vostra vita, i lucchetti rimarranno aperti e le catenesvaniranno. Perché le persone diventano infelici? Perché hanno paura? Perchédubitano di loro stesse? Perché si odiano le une con le altre? Perché si stressano?Perché le persone si sentono soverchiate? Sole? Ferite? Perché certe persone vivonodi privazioni? Perché altre sono prive della capacità di relazionarsi con gli altri?

Perché è così difficile stare con certe persone? Perché si devono attraversaremomenti difficili? La risposta a queste domande è: perché siamo nati, siamodiventati grandi e abbiamo imparato a pensare e ad agire in certi modi particolari. Ci

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attacchiamo alle persone, alle idee e agli oggetti e, talvolta, ne diventiamo schiavi.Impariamo a mettere assieme eventi altrimenti scollegati. Prendiamo decisioniguidate dallo stato d'animo in cui ci troviamo e, talvolta, queste decisioni non ci sonoutili. Il modo in cui ci comportiamo, sia dentro la nostra mente, sia nel mondo reale,determina il modo in cui viviamo in questo mondo. Quando lasciamo che sia il

mondo a controllare il modo in cui ci comportiamo, siamo alla mercé della fortuna,della sventura e delle circostanze. Quando assumiamo il controllo dei nostricomportamenti, allora siamo noi ad azionare il nostro cervello, a fare uso della nostraintelligenza e a trarre il meglio dalle circostanze. Prima di poterci affrancare dallecatene dei liberi, dobbiamo imparare come le abbiamo create. Dobbiamo capire comeabbiamo fatto a permettere a queste catene di limitarci e imprigionarci. Spesso,diamo la responsabilità agli altri e al mondo. Crediamo di essere le vittime del caso odel destino. Crediamo che questo sia il nostro fardello e che portarlo sia l'unica cosache ci è data di fare per tirare avanti nella vita che ci è stata assegnata. Le persone si

deprimono, perché per loro il mondo è un posto terribile. Le persone provano paura,  perché c'è una sensazione che si insinua in loro in certe situazioni. Le persone provano dolore, per via di chi, trattandole in malo modo, le fa stare così.

C'è un modo diverso di vedere tutto questo. Le persone si deprimono perchéinducono se stesse a sentirsi in quel modo. Le persone hanno paura perché sispaventano da sé. Le persone provano dolore perché si danno il permesso di sentirsia quel modo. Riesco quasi a sentire i pianti e i lamenti di tutte le vittime che gridano:"Sciocchezze! Noi non abbiamo scelto di sentirci così". Eppure io non ho maiaffermato che le persone "scelgono" di sentirsi a quel modo. Ho semplicemente detto

che sono loro la vera fonte di quelle sensazioni. Essere l'origine di una sensazione eaverne la colpa sono due cose ben distinte.

La colpa si può far gravare sulle spalle di molte persone diverse. Per esseredavvero precisi, dovreste incolpare ciascun singolo evento e ciascuna cosa abbiainfluenzato la vostra vita fino a questo istante, citandoli tutti come cause. Eppure, lamia domanda è: a che scopo? La colpa non aiuta nessuno, nemmeno voi. Invece,muoviamoci assieme verso l'idea di responsabilità. Se scegliete di assumervi laresponsabilità delle cose, allora ottenete il potere di controllarle. Quando sieterespons-abili, siete capaci di rispondere e reagire. Potere rispondere alle cose come

 più vi aggrada. Vedete, siamo noi stessi a causarci dei problemi e spesso siamo ignaridi come lo facciamo. Questo accade perché non siamo consapevoli degli scheminaturali che, d'abitudine, regolano i nostri pensieri e le nostre azioni. Ci ritroviamoad attuare certi processi mentali e certi comportamenti in automatico e questi, a lorovolta, inducono in noi degli stati negativi e ci causano guai. Una volta che saremo ingrado di identificare come attiviamo questi processi mentali e questi comportamenti,

 potremo far nostra l'abilità di cambiarli.Le catene con cui ci imprigioniamo nascono dalle abitudini: dai modi in cui

 pensiamo, ci sentiamo e ci comportiamo. Il segreto sta nell'evitare di cercare di

uscire da queste abitudini col ragionamento cosciente. È, invece, di crucialeimportanza che sviluppiamo nuove abitudini inconsce. Un modo di farlo è assumereil controllo della capacità di influenzare la nostra mente inconscia. Un altro modo

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consiste nel diventare consapevoli di come facciamo quel che facciamo e diimpegnarci in discipline che ci impongano di fare le cose in modi diversi.

Uno dei motivi per cui la psicologia non è riuscita ad aiutarci a spezzare quellecatene è che si è concentrata prevalentemente sul tentativo di capire perché le

  persone facciano quello che fanno. Sfortunatamente, la vasta complessità che

scaturisce dal tentativo di spiegare le interconnessioni presenti all'interno delcervello umano tra i milioni di cellule cerebrali che lo compongono, l'impatto dellagenetica e dell'ambiente e la quantità pressoché infinita di possibili concause, fannosì che il compito diventi praticamente impossibile. La PNL, invece, pone il propriofocus sull'aiutare le persone a capire che non importa quale sia il motivo per cuifanno qualcosa e che l'unica cosa che conta è come. Sigmund Freud si era sbagliatodi grosso su certe cose. Non è quello che ti capita, ma il modo in cui lo affronti. Lacausa non sta in ciò che è accaduto; la causa sta nel modo in cui ci pensi. Due

 persone subiscono degli abusi. Una è psicologicamente in buona salute, l'altra no.

Qual è la spiegazione di questa differenza? Essa sta nel modo diverso in cui hannoaffrontato quell'esperienza.

Una volta, la mia amica Helen mi fece un esempio della differenza che intercorretra perché e come. Se cadessi in un fiume e non sapessi nuotare, il modo migliore diaiutarmi sarebbe cercare di scoprire perché ci sono finito dentro? O sareste dimaggiore aiuto se vi tuffaste in acqua, mi salvaste e mi insegnaste a nuotare?Secondo me, questo è un modo squisito di spiegare come le persone possanoimparare a cambiare. Sono così tante le cose che la PNL ci insegna in merito a come

 pensano le persone e a come creano le emozioni che provano. È utilizzando questo

modello che potremo scoprire come funzionano gli schemi inconsci.Quando ne scopriamo il funzionamento, possiamo portarli alla coscienza. Nel

renderli coscienti, possiamo cambiarli. Dopo averli cambiati, possiamo lasciare che inuovi schemi diventino per noi inconsci. In breve, possiamo cambiare il modo in cuiè programmato il nostro cervello, cambiarne i collegamenti e sviluppare abitudini di

 pensiero e di comportamento più utili. Soltanto allora le catene dei liberi sarannospezzate! Questo l'ho imparato dalla mia personale esperienza. Ci fu un tempo in cuianch'io ero confinato nella mia stessa prigione: un inferno fatto di depressione, paurae stress.

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10Il mio personale inferno

MARTIN:  H O bisogno di parlare con Owen Fitzpatrick.OWEN: Sì, sono io.

 Non riconobbi la voce, ma dal suono capii che la persona con cui stavo parlandoera agitata, molto agitata.

MARTIN:  H O bisogno del tuo aiuto. Mi hanno detto che saresti stato l'unico in grado di aiutarmi. Io non posso, proprio non posso più andare avanticosì. Mi fa schifo. Sto per farla finita proprio adesso. Non ce la faccio

 più. Adesso prendo le pillole, ce le ho proprio qui. Loro non sanno chele ho. Loro non possono aiutarmi. Tutto quello che sanno fare è darmi

 pillole. Si dice in giro che tu possa aiutarmi. Ho bisogno di aiuto.

All'altro capo del telefono, la voce continuò il suo sproloquio. Era chiaramente unaltro suicida, a chiamarmi. Erano circa le tre e mezza di un martedì pomeriggio.Martin aveva parlato con qualcuno che gli aveva consigliato di chiamarmi e così gli

 parlai. Sapevo cosa dire, era diventata una cosa istintiva. La prima volta che lessi unlibro sull'ipnosi che mi aprì le porte sul mondo della PNL, ero ancora un adolescente.La PNL divenne presto il mio hobby, la mia passione e la mia professione. Una voltaun mio amico mi chiese: "Se non fossi mai entrato nel giro della PNL, come pensisarebbe la tua vita, adesso?". Io ho sempre sognato di diventare qualcuno che

salvasse le persone e che avesse un impatto positivo sulle vite degli altri: un poliziotto, un pompiere, un medico. Ho sempre sognato di essere l'eroe e di poter mettere le parole "lieto fine" alle situazioni difficili. Ero un idealista. La PNL e lealtre idee e tecnologie di cui faccio uso con me stesso, con i miei clienti e con chi siforma con me riguardano tutte la libertà di pensare e provare ciò che desideri,servono tutte a mettere le persone nelle condizioni di provare un amore ancor piùmeraviglioso e di essere sempre più soddisfatte della loro vita. Io lo so, quanto

 preziosa e straordinaria sia questa libertà, perché so cos'è significato per me essereimprigionato nel mio personale inferno. Alcuni anni or sono, prima di conoscere la

PNL, ero ad un passo dal suicidio. Mi sentivo estremamente depresso e non lodicevo a nessuno. I miei familiari erano stupendi, ma i miei "amici" mi trattavano inmodo orribile. Ero nauseato dalla vita, disperato. Ogni giorno, quando rientravo a

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casa, mi cercavo un angolino per starmene per conto mio e piangevo a dirotto, fino anon poterne più, stufo marcio del dolore che mi provocava il sentirmi rifiutato,

 perduto, disprezzato: uno scherzo della natura. Nessuno lo sapeva, nessuno lo intuivae, pertanto, nessuno mi aiutava. Adesso, adoro ogni singolo istante della mia vita.Faccio quel che più mi piace fare: insegnare alle persone ad essere più felici, a

comunicare meglio, a riuscire in ciò che fanno e ad essere libere. Ho girato il mondoin lungo e in largo, dal Messico all'India, condividendo abilità e competenze con

 persone di culture e background molto diversi. Ho i migliori amici che io possaimmaginare, una relazione stupenda con la mia fantastica famiglia e vivo a Dublino,sentendomi molto felice, soddisfatto ed entusiasta della vita. Quando andavo ancoraa scuola, c'erano dei ragazzi che mi mettevano sotto. Non fisicamente, perlopiù, mamentalmente. La maggior parte delle persone che conoscevo, sia tra i ragazzi che trale ragazze, mi insultava. Le ragazze erano le peggiori, perché riuscivano a farmisentire umiliato, oltre che ferito. Quelli della scuola furono degli anni piuttosto duri.

Ricordo di un ragazzo in particolare che una volta mi mise un laccio da scarpeattorno al collo e iniziò a stringere, un'altra volta mi puntò alla gola un coltello egiurò che mi avrebbe strappato i polmoni.

Ora ogni cosa è diversa. Un paio d'anni fa ho rivisto quel teppista. In effetti, nelcorso degli anni ho rivisto la maggior parte di quelle persone e sto davvero moltomeglio. È buffo, ora sembrano essere intimidite da me, dalla sicurezza che dimostro edalla fiducia che ripongo in me stesso. Non mi sono mai preso la briga divendicarmi. Ho semplicemente accettato il fatto che allora erano state crudeli con mee che forse ora non sono delle cattive persone: forse sono diventati degli esseri umani

 perbene.Ai tempi della scuola, qualsiasi cosa mi terrorizzava. Quando dovevo parlare di

fronte alla classe farfugliavo e balbettavo. Cercavo di evitare qualsiasi attività che potesse essere anche lontanamente rischiosa, il che non mi aiutava certo a farmi benvolere. Trascorrevo la vita in balìa della paura. Ansia e panico mi seguivanodovunque andassi. Odiavo ciò che non conoscevo e temevo la vita stessa.

Guardatemi ora. Sono salito sull'Everest, ho fatto snorkeling nella Grande BarrieraCorallina, ho sciato in Nuova Zelanda, mi sono lanciato col paracadute in California,ho attraversato l'India zaino in spalla e ho tenuto corsi per migliaia di persone in

numerose parti della terra. Ho viaggiato il mondo in lungo e in largo e adorol'avventura. Le sincronicità e il caos sono sempre presenti ed è proprio così che mi

 piace.Cos'ha provocato questo cambiamento? Qual è la differenza tra com'ero allora e

come sono oggi? Come ho fatto a passare dal sentirmi così depresso allo stare così bene? Come sono riuscito a passare dall'odiare la mia vita ad amarla? Come ho fattoa cambiare quello che le altre persone mi facevano provare? Come ho fatto atrasformare un fifone in una persona avventurosa? Come sono riuscito a spezzare lecatene dei liberi? Nel tempo che impiegherò a rispondere a queste domande, voi

imparerete come fare a portare grandi miglioramenti nella vostra vita.Spesso le persone rimangono sorprese, quando parlo loro dei miei problemi. Le

sorprende il fatto che non provi vergogna nel farlo. La verità è che non provo

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vergogna perché si vive una stupenda esperienza di pace, quando si accettano le proprie umane debolezze. Sono imperfetto e vado bene così come sono. Mi stanno bene le stupidaggini che ho fatto nel passato e le umiliazioni subite. Sono soltanto unessere umano che ha commesso degli errori. Quando ti assumi la responsabilità dellescelte e delle esperienze che hai fatto, il mondo non può usare il tuo passato contro di

te. Ciò che ci guadagni, invece, è la libertà dai vincoli che limitano la maggior partedelle persone: i vincoli del passato.

Se ho superato quel periodo tremendo è stato grazie alla pura e semplicedeterminazione. A un certo, fondamentale punto della mia vita mi trovai di fronte aun bivio: vita o morte. Scelsi la vita. Promisi a me stesso che non avrei mollato mai...e mai l'ho fatto. Grazie a Dio, oggi raccolgo i frutti di quella scelta. Ladeterminazione e l'apertura mentale mi hanno dato il la. Fu allora che scoprii le idee

che mi avrebbero consentito di trasformare la mia vita. Fu allora che iniziai arivendicare la mia libertà.

La rotta verso la libertà non attraversava soltanto mari pacifici. Ho provato spessomomenti di delusione, momenti di tristezza, momenti di solitudine, momenti diinquietudine e momenti di paura. Ma questo è tutto ciò che erano... momenti. Ci sonoanche stati terribili attimi di sconforto e struggimento. Eppure, durante tutte quelleesperienze, mantenevo il controllo del modo in cui mi influenzavano. Scoprii la

 bellezza che è in me. Scoprii la forza del mio carattere. Scoprii quanto può esseresplendido percorrere la vita alla giusta andatura.

Quello di cui mi sono reso conto è che la mia vita è spesso stata caotica sotto molti punti di vista. Io sono quello a cui sono stati rubati tutti i bagagli, che ha perso la sua

 parte di voli, smarrito il passaporto, il portafogli, numerosi telefoni e più di 2000dollari in contanti. Sono stato arrestato per essere salito in piedi su un sedile, sonosvenuto a causa del mal di montagna, mi sono rotto una caviglia e ho riportatoustioni di terzo grado... il tutto in occasioni distinte. Mark, un mio ottimo amico, unavolta trovò una frase che mi descriveva alla perfezione: "A te non ne va mai unadritta, Fitzpatrick". E, nonostante tutto ciò, la mia vita è esattamente come la vorrei equando impari ad affrontare la tua vita, caotica o no, alla giusta andatura, allorascopri di aver capito come fare a trasformare qualsiasi personale inferno,

 brillantemente.

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11Liberare la mente

Una volta lavorai con un signore che aveva una paura forsennata di rimanere bloccato nel traffico. Gli venivano degli attacchi di panico ogni volta che, guidando,si trovava incolonnato, pertanto evitava sempre le strade principali e percorreva

unicamente stradine di campagna. Quella paura lo limitava enormemente. Gli chiesicosa facesse, nella sua mente, per stare così. Mi spiegò che immaginava di rimanere  bloccato nel traffico, incapace di uscirne. Si immaginava bloccato all'internodell'auto, totalmente in preda al panico e poi immaginava l'interno dell'auto che sifaceva via via più piccolo. Si diceva nervosamente che cosa terribile sarebbe stata, seavesse trovato traffico, ed era preoccupato di poter avere un attacco di panico. Lasensazione di panico partiva dallo stomaco, saliva verso il torace e ritornava, poi,allo stomaco. Gli chiesi di ripensare all'immagine di se stesso bloccato nell'auto e dimandare avanti il filmato. Che cosa succedeva poi? Continuava a vedere la stessa

scena, per cui gli ripetei la stessa domanda più volte, finché arrivò al punto in cui,finalmente, le macchine si rimettevano in marcia e tutto tornava ad essere normale.Gli spiegai che il suo non era un problema di panico, ma di impazienza. Spesso le

 persone soggette ad attacchi di panico non devono far altro che diventare coscientidelle immagini che proiettano nella propria mente e cambiarle, per ottenere deirisultati davvero notevoli.

Se noi rimaniamo intrappolati in questi schemi, dipende principalmente dal modoin cui facciamo funzionare il cervello. Mentre acquisiamo informazioni dal mondoesterno, vediamo delle immagini, parliamo a noi stessi, proviamo delle sensazioni,

accediamo a degli stati interni e sentiamo degli odori e tutto ciò serve a dare un sensoa ciò che ci circonda. E così, proprio come abbiamo cinque sensi attraverso cuiimmettere informazioni, ci sono cinque modalità che adoperiamo per rappresentare leinformazioni all'interno della nostra mente. È il modo in cui rappresentiamo il mondointernamente a determinare quel che sentiamo e quel che facciamo. Si tratta di unriflesso dei vostri processi mentali automatici, abituali, inconsci. Il modo in cui

 pensiamo il mondo, il modo in cui lo interpretiamo si ripercuote in ogni istante suinostri stati d'animo. Per poter pensare e agire con maggiore efficacia e per poter accedere a un maggior numero di risorse, è necessario che impariamo ad alterare i

nostri consueti programmi mentali. Così facendo interpreteremo il mondo conintelligenza, aggiungeremo brio ai nostri pensieri e accederemo agli stati mentali piùadeguati. La naturale conseguenza è che saremo in grado di comportarci nel migliore

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dei modi. Col passare degli anni, ciascuno di noi vive in case diverse e fa lavoridiversi. Per contro, l'interno della nostra mente è un luogo in cui trascorreremo lavita intera. Non ci sono momenti di riposo, non si può fare un attimo di pausa... è lavostra casa, permanentemente. È così: potete farne un paradiso in cui vivere o uninferno da sopportare. La scelta è vostra. Essere veramente liberi significa imparare a

trasformare l'interno della vostra mente in un meraviglioso posto in cui stare.Quindi abbiamo bisogno di renderci conto che il nostro "pensiero" si compone di

cinque modi di rappresentarci il mondo. Ogni volta che pensiamo, lo facciamocreando nella nostra mente immagini, suoni, sensazioni, odori e sapori particolari.Anche in questo momento, se pensate a quel che avete fatto ieri, è molto probabileche vediate un'immagine di voi stessi e del luogo in cui vi trovavate e che viraccontiate qualcosa a riguardo. L'arte sta nell'imparare come fate a pensare e cosa

 potete modificare in modo da rendere la vostra mente un posto migliore in cui vivere.Tutti i nostri pensieri sono la somma di immagini, suoni e sensazioni. Una volta che

diventeremo coscienti di come formuliamo quei pensieri, avremo la possibilità dicambiarli. Dato che ciò che proviamo e facciamo dipende in larga misura da come

  pensiamo, una volta capito come fare a pensare in modo diverso, potremoraggiungere risultati più efficaci.

Ad esempio, le persone hanno spesso problemi perché, quando pensano a ciò cheli fa sentire tristi, arrabbiati, impauriti, oppressi o soli, proiettano dentro di sé deifilm su schermo gigante, creano delle immagini enormi di quei pensieri negativi. Disolito si parlano senza sosta, usando un tono di voce avvilente. Spesso sentirannoche le sensazioni si fissano in diverse parti del loro corpo. Altre persone non

vengono influenzate un gran che dai propri problemi e questo perché non creanoimmagini altrettanto enormi, né parlano con se stesse in modi particolarmentenegativi. Ne consegue che queste persone non creano per loro stesse lo stesso generedi sensazioni negative.

Il trucco consiste nel rendersi conto del tipo di immagini che si fanno quando ci sisente male e nel cambiare il modo in cui le si rappresenta. Cominciate a renderviconto del genere di dialogo interno che mettete in atto e cambiatelo. Cominciate arendervi conto del modo in cui si manifestano certe sensazioni e cambiatelo. Noicreiamo immagini e le piazziamo davanti a noi in posizioni particolari: è come se si

trovassero effettivamente davanti ai nostri occhi. Spesso, quando siete profondamente assorti nei vostri pensieri, non vedete neppure quel che vi sta davanti,tanto siete intenti a osservare quel che c'è nei vostri pensieri. Le immagini che createsono localizzate da qualche parte davanti a voi. Possono essere a colori o in bianco enero, luminose o scure, nitide o sfuocate, a grandezza naturale oppure no (e in talcaso possono essere più grandi o più piccole), vicine o lontane, fisse o in movimento.I suoni che udite internamente e la voce con cui vi parlate hanno delle qualità, comead esempio il volume, che può essere alto o basso, il tono, la risonanza, il ritmo. Lesensazioni che provate sono localizzate in certe parti del vostro corpo e si muovono

in modi particolari. Sarà attraverso queste qualità, sia che si tratti delle immagini chevedete, sia dei suoni che udite, sia delle sensazioni che provate, che riuscirete atrasformare il funzionamento della vostra mente e ad eliminare le cattive sensazioni

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che avete provato nel passato. Le specifiche qualità - o modalità - di ogni sistemasensoriale prendono il nome di submodalità. Così come un televisore ha dei comandiche regolano luminosità, colore e volume, così ce li ha il nostro cervello e queicomandi determinano quello che proviamo e con quanta intensità.

Le submodalità sono i mattoni di cui è fatto il nostro mondo interiore, la moneta

della mente. Tutti noi vediamo immagini, parliamo a noi stessi, proviamo sensazionie sentiamo suoni, odori e sapori all'interno della nostra mente. La PNL si occupa discoprire come queste modalità sensoriali si sommino per produrre i pensieri.Immaginate che cosa sarebbe poter controllare il funzionamento del proprio cervello.Cosa sarebbe possibile fare, una volta scoperto come controllare il modo in cui fateesperienza del mondo? In che modo questo ci consente di costruire in noi e negli altridegli stati più potenzianti? Semplicemente cambiando le submodalità di un pensieroo di una sequenza di pensieri, potrete aumentare o ridurre in modo drammaticol'intensità e l'efficacia di quello specifico pensiero.

Ad esempio, immaginate di vedere un episodio della vostra vita in cui siete stati particolarmente bene. Visualizzate un'immagine fissa, piccola e in bianco e nero,come se fosse una vecchia foto. Notate le sensazioni che vi si associano. Oraimmaginate di ingrandire quella foto, finché raggiunge le dimensioni di uno schermocinematografico. Rendetela luminosa e colorata, e mettetela in movimento, propriocome fosse un film. Entrateci dentro e immaginate di vedere quell'episodio come sefoste veramente lì; ascoltate i suoni, provate le sensazioni associate, mentrel'esperienza si fa più vivida. Notate l'intensità di queste sensazioni.

Quello che scoprirete è che la seconda esperienza vi avrà dato sensazioni molto

  più intense della prima. Questo dipende dal fatto di aver comunicato al vostrocervello di pensare a quell'esperienza in due modi diversi. Gli avete appenainsegnato a darvi una scarica di sensazioni simili a quelle che provavate in quelricordo. Molti animali "funzionano" per associazioni. Il loro apprendere dipendedalle sensazioni che associano a determinate cose. Ad esempio, i cani imparano adattirare l'attenzione dei loro padroni perché, così facendo, è probabile che ricevanodel cibo, un po' d'acqua o una dimostrazione d'affetto. Associano le sensazioni

 positive all'azione che stavano compiendo e, di conseguenza, è più probabile cheagiscano a quel modo anche nel futuro. D'altro canto, noi umani siamo in grado di

avere pensieri più complessi e di rinunciare a dei vantaggi nell'immediato futuro per  perseguire un obiettivo a lungo termine. Possiamo pensare in astratto, abbiamo una"teoria della mente" e siamo capaci di immedesimarci in un'altra persona. Neconsegue che possiamo prevedere quali saranno i pensieri e i comportamenti dellealtre persone e programmare le nostre azioni tenendone conto. La liberazione dellavostra mente è un passo davvero semplice da compiere. Il motivo per cui così tante

 persone non fanno questo passo è che occorre farlo ben più di una volta, se si vuoleche diventi un'abitudine. È tanto facile da spiegare, quanto lo è da mettere in atto, maè necessario ripeterlo più e più volte.

La chimica del nostro cervello è influenzata dal modo in cui interpretiamo glieventi e dal modo in cui pensiamo. Il nostro stato mentale non fa che riflettere ilmodo in cui la chimica del nostro cervello agisce in un qualsiasi determinato istante.

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La liberazione del vostro cervello è una conseguenza di questo principio: la realtàdipende sempre da come la percepite. Imparate a percepirla in maniera più utile e ilmondo ne sarà trasformato.

Questo è un principio che, a volte, anch'io ho bisogno di ricordare a me stesso, mache mi fa capire qualcosa di nuovo sulla natura della realtà ogni volta che lo faccio.

Questo principio rispecchia quello che i luminari della scienza sostengono dadecenni, che i mistici affermano da secoli e di cui i filosofi hanno discusso per millenni. Per tutto questo tempo, ben poche persone lo hanno effettivamente usato

 per fare esperienza del mondo.Usatelo e il vostro mondo si trasformerà. Questo principio è ciò che farà la

differenza nella vostra vita. È il fondamento su cui si basa tutto quanto è contenuto inquesto libro. Se non portaste a casa nient'altro che questo principio, la vostra vitamigliorerebbe in modo straordinario.

Ciò di cui facciamo esperienza nella nostra vita viene filtrato da ciò che crediamo

essere vero. Le nostre convinzioni determinano il modo in cui facciamo esperienzadell'universo. Perciò, noi non facciamo mai esperienza del mondo per "quello che è".Ci è solo dato di farne esperienza per "quello che siamo". Questo principio si riduceall'esigenza di comprendere che il mondo cambia di giorno in giorno e così pure ilnostro modo di pensare al mondo. La chimica del nostro cervello va ad influenzare ilmodo in cui assimiliamo le informazioni, il modo in cui giungiamo a delleconclusioni in merito a ciò che effettivamente accade e il modo in cui decidiamo dimuoverci in risposta a quegli eventi.

Spesso i problemi che abbiamo quando ci troviamo in uno stato altamente

 produttivo e ricco di risorse sono tanti quanti ne abbiamo quando ci troviamo in unostato di scarsa qualità, improduttivo e povero di risorse. La differenza sta nel fattoche nel primo caso agiamo e affrontiamo le situazioni con maggiore efficacia. Ilsegreto è fare in modo di cominciare a fare tre cose davvero fondamentali.

1. Dobbiamo capire che le nostre esperienze rappresentano unicamente il modoin cui le cose ci "appaiono" e non corrispondono a quello che le cose "sono"in realtà.

2. Dobbiamo compiere i passi necessari a generare abitualmente dentro di noi

dei modi di pensare più proficui e produttivi e degli stati mentali più positivi(il che equivale a generare una "buona" chimica del cervello).

3. Dobbiamo esaminare il mondo nella maniera più utile, attraverso un efficacesistema di convinzioni e un atteggiamento straordinario.

Il cliente che aiutai a superare il panico che provava nel traffico viveva le cose inmaniera alquanto diversa da quanto farebbe la maggior parte di noi nella stessasituazione. Alcuni di noi si irriterebbero, per altri sarebbe parte integrante del viverequotidiano. Il modo in cui pensiamo alla cosa fa la differenza, a livello di chimica del

cervello, tra la sensazione di panico e quella che dice: "Va tutto bene". Leconvinzioni e l'atteggiamento che ci caratterizzano ci permettono di pensare e disentirci in modo diverso da quel mio cliente. Dopo aver portato alla coscienza i

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 propri pensieri e dopo aver imparato a fare qualcosa di diverso, anche lui fu in gradodi cambiare completamente quella sensazione di panico. Zana, una mia cara amica diLondra e una fantastica trainer di PNL, mi ha insegnato come ci sia sempre più di unmodo di "leggere" una storia. Durante alcuni dei corsi a cui ho partecipato, ho sentitoche i corsisti e gli assistenti parlavano dei docenti presenti in aula come se si trattasse

di esseri divini che loro adoravano. Oltre ad esprimere il suo apprezzamento per quelli che erano i punti di forza di quei docenti, Zana si prendeva sempre la briga difarci notare le loro imperfezioni, così che noi potessimo "espandere" la corniceattraverso cui li vedevamo. Quando lo faceva, le altre persone si sentivano spesso adisagio. A nessuno era concesso il lusso di rimanere senza macchia. Io la chiamoaffettuosamente "mattatrice di vacche sacre". È davvero di fondamentale importanzacapire che le cose non sono sempre come appaiono, suonano o sembrano. Se viassumete la responsabilità di ciò che siete, le cose possono mettersi enormementemeglio che se passate il tempo a dar la colpa a questa o quella causa apparente.

Durante quella serata trascorsa nella cucina di Richard non registrammo moltoaltro. Discutemmo di questi diversi argomenti e decisi che avrei stilato le domandeche avevo in mente e che gliele avrei fatte la volta successiva. Avevamo posto delleottime basi su cui poggiarci durante il viaggio che avrebbe aiutato coloro che eranoalla ricerca della libertà. Stavo per scoprire da Richard molti dei segreti della vita.

 Nelle conversazioni a venire gli avrei chiesto di come fare ad acquisire il controllosulla propria vita e ad iniziare a far manifestare cambiamenti meravigliosi.

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Esercizi per la libertà mentale

Quando hai un problema, rispondi alle seguenti domande.• Quali immagini ti vengono in mente?

• Qual è la loro posizione?

• Quanto sono grandi?

• Sono a colori o in bianco e nero?

• Sono chiare o scure?

• Sono immagini ferme o sono, invece, dei filmati?

• Sono nitide o sfuocate?

• Ti trovi nell'immagine o ti stai guardando dall'esterno?

• Che suoni ci sono?• Che cosa ti dici, dentro di te?

• Che tono di voce utilizzi?

• Che genere di sensazione provi?

• In quale punto del corpo si trova quella sensazione?

• In quale direzione si muove quella sensazione?

Divertiti a modificare le qualità delle immagini, dei suoni e delle sensazioni.Ad esempio:

• Rimpicciolisci le immagini, scuriscile, privale dei colori, mettile fuori

fuoco e allontanale.• Cambia il tono della tua voce interiore.

• Inverti la direzione in cui si muove la sensazione negativa. Per farlo è

sufficiente che presti attenzione a dove, nel tuo corpo, ha origine quellasensazione. Dove si sposta successivamente? Fai attenzione alladirezione in cui sembra muoversi e immagina poi di far muovere quella

sensazione a ritroso, in direzione contraria.

Stila una lista di quelle che, a tuo parere, sono le "catene" che ti hanno tenuto prigioniero fino ad ora. Descrivi cos'è che ti ha impedito di raggiungere ituoi risultati e che cosa accadrebbe se rendessi la tua vita quanto piùmeravigliosa possibile.

Scrivi un paragrafo sulle convinzioni che hai in merito a qualsiasi cosa.Successivamente riscrivi quelle convinzioni, iniziando ciascuna frase con

"A me sembra che".Ad esempio: se avessi scritto "L'America è la terra degli uomini liberi",

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dovresti sostituirla con "A me sembra che l'America sia la terra degliuomini liberi".

Esercitati a fare pensieri positivi e utili, che rispecchino ciò che vuoi vedersirealizzare nella tua vita e fallo con l'ausilio di immagini vivide e vibranti,

ricche di colori, luminose, poste vicino a te e quanto più reali possibile.Rivolgiti a te stesso in modi più incoraggianti e motivanti. Immagina di far 

 percorrere il tuo corpo dalle più strepitose sensazioni che possa immaginare.Fallo più e più volte.

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12Divagazioni casuali 2:

giocare con la mente

Era l'inizio di giugno e io avevo vent'anni. Il mio amico ed io entrammo in un bar irlandese da qualche parte sulla 14a strada a New York, dove stavamo trascorrendouna vacanza. C'era una sala da biliardo al piano superiore con sedie e divani alle

 pareti, tutti disposti in modo da essere rivolti verso l'unico tavolo da biliardo, alcentro della stanza. Prendemmo qualcosa da bere e misi dei soldi sul tavolo, per 

 prenotarmi. In quel momento sembrava avere la meglio uno strafottente ragazzoamericano di nome Rex. A quanto pareva, aveva appena battuto quattro o cinqueragazzi irlandesi uno dopo l'altro e faceva di tutto perché tutti ne fossero al corrente.Le ragazze e i ragazzi presenti facevano il tifo per chiunque lo sfidasse, ma lui

continuava a pavoneggiarsi e a dare spettacolo, battendo regolarmente uno sfidantedopo l'altro.

Presto arrivò il mio turno. Mi avvicinai con calma al tavolo e infilai i soldi nella

Spillare quattrini: l'arte del biliardo.

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feritoia. Mentre le palle da gioco rotolavano giù, Rex mi chiese: "Conosci le regole,irlandese?". Risposi che non ne ero sicuro e lui me le illustrò, descrivendomi nelcontempo con quanta facilità mi avrebbe battuto. Gli chiesi per favore di non

 battermi troppo velocemente e sorrisi. Il tiro d'apertura toccò a Rex, che non imbucònemmeno una palla. Mi avvicinai al tavolo. Imbucai tutte le mie palle e lasciai quella

nera vicina ad una buca. Tutti cominciarono a fare il tifo. Rex ne mandò in buca unae mancò la successiva. Io imbucai la nera e ricevetti uno scroscio di applausi. Miavvicinai a Rex e con nonchalance dissi: "Mi spiace, amico. Sono certo che mimetterai in imbarazzo non appena ne avrai l'opportunità". Il povero vecchio Rexcontinuò a ritornare al tavolo e a metterci su altri soldi per poter giocare con me. Simise pure a scommettere e ad aumentare progressivamente la posta... e continuò a

 perdere. Fu una notte stupenda.Quella fu una delle poche volte che andai a spillar quattrini dai giocatori di

 biliardo a New York. Giocare a biliardo per soldi mi ha insegnato davvero tante cose

su come pensano le persone. Quando si affrontava un avversario come Rex,intervenivano un sacco di giochetti mentali. La chiave sta sempre nell'assicurarsi dimantenere il controllo. Solitamente è la persona che ha saputo mantenere il controllo,a vincere. In tre mesi, è probabile che io abbia fatto più soldi giocando a biliardo diquanti non ne abbia guadagnati con i lavoretti part-time che trovai mentre ero lì. Èaltrettanto probabile che io abbia imparato più cose sulle persone giocando a biliardoche facendo qualsiasi altra cosa.

Mi ha sempre affascinato l'abilità che noi esseri umani dimostriamonell'influenzare i nostri simili. E sono sempre stato un grande appassionato di magia.

A volte uso le mie conoscenze di PNL per leggere i pensieri di un'altra persona.Sebbene questo confonda le persone, non si tratta né di una cosa psichica, né di una"magia". Si tratta, invece, di applicare alcune abilità acquisite con la PNL, come lacalibrazione sensoriale, le submodalità, i segnali d'accesso oculari (che ho imparatoda Eric Robbie) e certi schemi linguistici. E non lo faccio perché voglio mettermi inmostra o nel mero tentativo di intrattenere le persone. La maggior parte delle volte lofaccio per dimostrare che cosa è possibile fare se si rimane "fuori" dalla propria testae si smette di pensare troppo. Il motivo per cui parliamo così spesso del mantra per zittire i pensieri che vi affollano la mente è semplice: vogliamo darvi la possibilità di

vedere e sentire veramente quello che c'è nel mondo reale. Il problema più grave chehanno la maggior parte delle persone è quello di avere troppo tempo per pensare. Ilsegreto è assicurarsi di imparare come si fa ad uscir fuori dalla propria testa, adentrare nel mondo e a sentire e vedere cose di cui non ci si era mai accorti prima.

"La gente mi chiede: 'Lavora mai con i ciechi e con i sordi?'e io rispondo:'Ogni giorno... Ogni giorno'." 

Richard Bandler

Per la maggior parte, le persone vi racconteranno tutto quello che avete bisogno disapere sul loro conto, senza che dobbiate nemmeno chiedere... se solo presterete

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sufficiente attenzione al modo in cui usano il corpo, la voce e al tipo di linguaggioche utilizzano, prendendolo alla lettera. Un magnifico esempio di persone abilissimenel leggere gli altri sono i giocatori di poker professionisti. Usano le stesse abilità dichi pratica la PNL. Prestano attenzione a quei gesti impercettibili che fanno i loroavversari e che indicano se hanno una buona mano oppure no. Chiamiamoli

"segnali". Anche nella vita quotidiana ci sono dei "segnali" in grado di fornirvialcuni indizi in merito a quello che sta accadendo nella testa di una persona. Spessoquello che accade là dentro è estremamente stupido. Quando si pensa al genereumano e ai progressi raggiunti nel corso dei millenni in cui abbiamo popolato questo

 pianeta, è davvero spassoso pensare al fatto che, talvolta, riusciamo a formulare dei pensieri tanto ridicoli.

A quanto sembra, a un certo punto c'è stato un botto e poi acqua e alberi. Poi deigrandi orsi e mostri enormi, e infine noi. Il genere umano. Si suppone che l'uomo siail più intelligente di tutti gli animali. Siamo arrivati noi e alla fine abbiamo portato la

"civiltà". Noi sì che capiamo il mondo, non come gli altri animali. Noi lavoriamo,mentre i nostri cani stanno a casa, in panciolle, a poltrire tutto il giorno. Gli uccelliesistono senza doversi deprimere e persino i pipistrelli riescono a dormire per lamaggior parte dell'anno. E così, eccoci qua: la specie intelligente. Fantastico,assolutamente fantastico! Noi siamo diversi dagli altri animali, anche i piùintelligenti, grazie al vantaggio datoci dal nostro "cervello". Abbiamo un cervelloche ci consente di pensare in astratto e di fare progetti. Siamo capaci di formulare

 pensieri in merito al pensare. Avete mai visto una formica che va in terapia? Maiconosciuto un cane con problemi di stress? Mai sentito parlare di un gatto con

 problemi di bassa autostima? Dico sul serio, vi è mai capitato? Va bene, a meno chenon siate il dottor Doolittle, ritengo che la risposta sia no. Ora, partendo dal

 presupposto che la mia risposta sia valida, chiediamoci il perché. Io credo di saperlo.Ci sono tre principali motivi per cui gli animali non soffrono, come noi, di problemidi natura psicologica.

Per la maggior parte, gli animali non fanno mai test psicologici e non sannodell'esistenza dei suddetti problemi.

Per la maggior parte, gli animali non pensano a sé o ai propri problemi in

continuazione, si limitano a vivere la vita.Per la maggior parte, gli animali imparano dai propri errori, prima o poi... e

fanno qualcosa d'altro.

Ehi, è solo una teoria, ma ho la sensazione che contenga un fondo di verità. Ora,so di essermi volontariamente consegnato per essere linciato dalla folla dei convintiassertori dell'esistenza della psicologia canina. Ricordate, tuttavia, che finché nonetichettiamo i problemi come tali, non sono dei problemi. Non appena interferisconocon la nostra vita, li chiamiamo problemi. Quando parliamo di "seguire l'istinto" o di

fare quello che ci dice la "pancia", stiamo riferendoci a un'intelligenza che è dentrodi noi e che condividiamo con gli altri animali. La differenza la fa la nostra capacitàdi fare del "revisionismo" che spesso ci spinge ad ignorare quella sensazione nella

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 pancia, che altrimenti ci porterebbe ad avere più successo. Ripensando ai momentiche ho trascorso con Richard e Paula, tra i miei preferiti ci sono quelli in cuisedevamo davanti alla TV a guardare i vari reality show e uno di noi ripeteva le coseche uscivano dalla bocca dei partecipanti. Spesso, come accade coi miei clienti, ciòche le persone effettivamente dicono è tanto divertente quanto quello che fanno.

Ogni tanto penso che se gli alieni atterrassero sulla terra, morirebbero dalle risate per la stupidità del genere umano... oppure rimarrebbero sconvolti e disgustati dallanostra incapacità di andare d'accordo anche sulle cose più ridicole. Come esseriumani siamo anche molto pronti a limitarci o a limitare le nostre possibilità.

Quando ci si rende conto di tutti i risultati che il genere umano ha saputoraggiungere, allora si inizia a comprendere che possiamo fare ancora molto. Siamo

 prontissimi a limitare le nostre esperienze o a usare lo scetticismo per ridurre la percezione di ciò che abbiamo a nostra disposizione nella vita. Alcune personecontinueranno a nascondersi dietro al loro cinismo, perché questo le fa sentire più

furbe. Altre si prenderanno troppo sul serio e lasceranno che qualcun altro se neapprofitti, proprio come ha fatto Rex. Si tratta comunque di comportamenti messi inatto nel tentativo di sentirsi meglio degli altri. La mia convinzione è che ci siaqualcosa di infinitamente più gratificante del sentirsi meglio degli altri: farli stare

 bene.

"Le persone vengono a dirmi di avere una bassa autostima e io chiedo loro:'Te la meriti? Quante persone hai fatto sentire bene, oggi?'. Non c'è bisogno

che cambiate il mondo.

 Basta che diciate qualcosa di carino." 

Richard Bandler

Prima di andarmene dal bar con i proventi delle vincite, offrii da bere a Rex e feciquattro chiacchiere con lui. Nonostante non fosse il tipo di persona con cui potreiimmaginare di stringere una profonda amicizia, non era poi così sgradevole come miera sembrato inizialmente. E questo vale per la maggior parte delle persone!Dovunque vada, tengo sempre a mente due mie convinzioni. Ci sono molte persone

davvero squisite. Ci sono molte persone che possono comportarsi come se fosserodegli idioti. La mia politica è questa: faccio del mio meglio per far sì che quelli che sicomportano come degli idioti inizino a sentirsi bene, nella speranza che scelgano dicomportarsi più gradevolmente. Faccio sempre lo sforzo di strappare un sorriso achiunque mi capiti di incontrare. Questo è uno dei più importanti obiettivi che mifisso ogni giorno. È buffo, ma quanta più gente faccio sorridere, tanto più sorrido io.

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PARTE

IIILE CHIAVI PER CAMBIARE VITA

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13Treno per il cambiamento

Era piena zeppa, una scatola di sardine. Di solito, la metropolitana è piena almattino e verso quest'ora, le cinque del pomeriggio. Mi trovavo a Londra. Me nestavo in piedi, praticamente appiccicato alla parete, dal momento che avevo ceduto il

 posto ad una di quelle anziane e adorabili signore che erano salite un paio di fermate prima. Da lì in poi, avendo raggiunto la zona più centrale della città, ad ogni fermatalo scompartimento si era riempito sempre più. Non stavo certo comodo, ma me neimportava ben poco, perché la mia mente era altrove. Non stavo più nella pelle al

 pensiero della mia prossima conversazione con Richard.Avevo in mente di parlargli della natura e dei segreti del cambiamento. Quando si

è trattato di aiutare le persone ad apportare alla loro vita dei cambiamenti duraturi,ammetto di avere avuto dei risultati straordinari. Sono molto poche le persone checapiscono fino in fondo l'importanza che l'atteggiamento e le convinzioni rivestono

ai fini di effettuare qualsiasi tipo di cambiamento. Pensano che ciò che conta sia latecnica. Tutti potrebbero imparare cosa ci vuole per dare una svolta alla propria vita,ma sono in pochi a mettere veramente in atto quei cambiamenti e a renderli

 permanenti. In alcune occasioni, avevo sentito Richard parlare di soglie, di momentidi rivelazione e di "direzioni ben formate" e volevo chiedergli di queste idee. Stavocercando la soluzione a tutti i problemi. Stavo cercando il "come" cambiare la

 propria vita. Guardai le persone attorno a me: indossavano completi eleganti e voltifreddi e duri che, per la maggior parte, celavano le emozioni. Alcuni, tuttavia, leriflettevano. Potevo vedere come alcuni di loro fossero stati istituzionalizzati dalla

cultura moderna. Avevano accettato di trovarsi il loro cantuccio nella sfrenata corsaal successo che aveva sostituito i loro migliori istinti di un tempo: quell'infantiledesiderio di essere liberi. Lavoravano dalle nove alle cinque, poi andavano a casa.Esistevano.

Iniziai ad interrogarmi. Quante delle persone che stavano su quel treno soffrivanodi depressione? Quante di loro erano stressate? Quante erano preda di paure, timori eansie? Quante erano sole? Quante di loro si odiavano? Quante soffrivano per amore?Quante persone avevano abitudini che desideravano ardentemente cambiare? Quantesi sentivano oppresse e schiacciate dalla vita? La mia ipotesi era che moltissime di

quelle persone fossero intrappolate in almeno una di queste esperienze limitanti:soggiogate dalle catene dei liberi. Per poter sfuggire alle catene e alla prigione, civogliono le chiavi giuste. Le chiavi per il cambiamento vanno capite, prima di poter 

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essere utilizzate. Avevo intenzione di analizzare gli elementi essenziali checostituivano la base del cambiamento assieme a colui che ne sapeva più di chiunquealtro avessi mai incontrato o di cui avessi mai sentito parlare. Il treno giunse alla miafermata. Scesi e, attraverso la folla di prigionieri, m'incamminai verso il luogo delnostro incontro. Mentre le scale mobili mi portavano verso la superficie, mi ritornò

alla mente uno dei miei clienti, Eamon, e quella che fu una delle più indimenticabilitelefonate che io abbia mai ricevuto.

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14Capire il cambiamento

Camminavo lungo Washington Street a Cork, quando ricevetti quella telefonata.Me l'aspettavo che avrebbe chiamato verso quell'ora: erano le sette e mezza di sera, ilche significa che a New York erano le due e mezzo del pomeriggio. Ero d'accordo

con Eamon, un mio cliente, perché mi chiamasse. Era un mercoledì e ripensai alleconversazioni che avevamo già avuto.Eamon soffriva di depressione e di acuti attacchi di panico quando viaggiava

all'estero. Era stato ricoverato in ospedale ed era arrivato a un passo dal suicidio. Inmolti lo avevano visitato, ma nessuno sembrava in grado di aiutarlo. Eamon avevaincontrato la sua ragazza in America, ma ora non poteva più rivederla, perché i suoidisturbi gli impedivano di ritornarci. Veniva colto da attacchi di panicoogniqualvolta tentasse di salire su un aereo, e questo lo distruggeva. Ricordavo

 benissimo che cosa significasse essere lontani, anche se per poco, dall'amore della

 propria vita e sentii, nel mio cuore, di essergli molto vicino. Quando, dopo un paio disettimane, lo dimisero dall'ospedale, aveva proprio un pessimo aspetto. Avevasentito parlare di me e, per qualche ragione, era convinto che potessi aiutarlo. Ne eroconvinto anch'io e da allora ci siamo incontrati alcune volte.

Durante le diverse sessioni, mi spiegò quanto il pensare a sé e alla sua vita lofacesse star male e quanto gli spezzasse il cuore l'idea di non poter rivedere laragazza che amava così tanto. Credeva non ci fosse maniera di uscire da quellasituazione e, allo stesso tempo, se ne stava seduto lì davanti a me e questodimostrava quanto fosse comunque fiducioso. Gli spiegai come il cambiamento non

fosse la cosa difficile e interminabile che si aspettava. Non era necessario che ciimpiegasse un'eternità, né aveva bisogno di sopportare indicibili sofferenze. La cosadi cui aveva veramente bisogno era la perseveranza.

Sessione dopo sessione, iniziai a produrre in lui dei cambiamenti a livelloinconscio. Accade spesso che la parte conscia delle persone si frapponga a mo' diostacolo. Da Richard avevo appreso che c'è sempre bisogno di fare un qualche tipodi lavoro inconscio: di solito si rivelava necessario ricorrervi per aiutare una personaa produrre dei cambiamenti senza che ne fosse consciamente consapevole. Talvolta,quando le persone pensano troppo a lungo a qualcosa, finiscono col sabotarsi da sé.

Accade spesso che le persone percepiscano gli attacchi di panico come unqualcosa che accade loro all'improvviso. Essi funzionano sfruttando dei meccanismiinconsci, ed è per questo motivo che io ci lavoro a livello inconscio. Eamon aveva

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 prenotato un volo e, a pochissimi giorni dalla sua partenza, era ancora preoccupatoall'idea di prenderlo. Gli diedi delle precise istruzioni: se voleva farsi prendere dal

 panico poteva farlo, ma volevo che lo facesse solo dopo essere giunto a destinazione,al che avrebbe dovuto chiamarmi. Gli spiegai che lo aspettava una sorpresa, unavolta imbarcatosi su quel volo. Sorrisi con l'aria di chi la sapeva lunga e lo guardai

con la consapevolezza che sarebbe andato tutto bene. Mi sono spesso accorto che illavoro che si fa con i clienti è simile a una lotta di certezze. Se la mia certezza èsuperiore alla loro, allora vinco io e loro possono cambiare. Se sono loro ad essere

 più certi di me, diventa tutto più difficile. Tuttavia, nella mia esperienza, sonosempre io quello più convinto. Credo che dovunque e in ogni momento ci siasperanza per qualsiasi persona incontri. Com'è possibile cambiar vita? Com'è

 possibile cambiare quegli schemi automatici che si sono sviluppati sin dal giornodella nostra nascita e che guidano i nostri pensieri, le nostre sensazioni e i nostricomportamenti con la forza delle abitudini? Com'è possibile riuscire ad accogliere

 permanentemente nella nostra vita delle abitudini più utili? Le risposte stanno nellechiavi del cambiamento. Qualsiasi cosa vogliate cambiare nella vostra vita, le chiavi

  per farlo sono queste: imparate a cambiare le vostre convinzioni in merito alcambiamento, a cambiare le convinzioni e le prospettive che adottate nel pensare aun problema, imparate a cambiare le sensazioni che associate a certi comportamenti ea impegnarvi a mettere in pratica comportamenti nuovi. Affinché la vostra vita possadavvero cambiare, dovete cominciare col cambiare voi stessi, assumendo il controllodelle vostre abitudini e dei vostri consueti modi di pensare e impegnandovi a metteredeliberatamente in atto dei comportamenti che modificheranno il modo in cui fate le

cose. Dal pensare ad Eamon, la mia mente ritornò all'incontro con Richard e fissai lagrande porta verde che ora mi si parava davanti.

Ero arrivato a casa sua. Una volta che fui entrato, ci sedemmo a parlare in salotto:ci trovavamo nel cuore della città. Quello stesso giorno avevo assistito a un suocorso e Richard era proprio in forma. Dopo l'esperienza sul treno, non vedevo l'ora dianalizzare il prossimo argomento relativo al "processo di cambiamento". Che cosa ne

 pensava lui delle chiavi del cambiamento? Tirai fuori il registratore e diedi inizioall'intervista.

OWEN:  Allora Richard, quali sono le cose principali che si possono fare per aiutare le persone a cambiare?

R ICHARD:Penso che la cosa principale sia che devi fare qualcosa che cambia leloro convinzioni relative al fatto che il cambiamento possa o menoavvenire. A volte, è di una specie di shock che hanno bisogno. Altrevolte è sufficiente lo sguardo che ho negli occhi a farli cambiare. Se nestanno lì, a raccontarmi la stessa storia che hanno già raccontato ad altricinque terapeuti e io non faccio che fissarli e talvolta si fermano ametà, perché hanno capito che non mi sto bevendo quelle cazzate.

Quando cominciano a proferire scemenze, devono imparare a dirsi distare zitti e di smetterla di parlare a quel modo. Questa è la ragione per cui le persone negli ospedali psichiatrici non dovrebbero essere lasciate

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tutte sole in una stanza, a guardare la TV e a ciucciare pasticche per anni. Non credo dovremmo arrenderci e rinunciare a fare qualcosa per loro. Se coloro che seguono queste persone non hanno idea di cosafarsene di loro, dovrebbero mandarle da uno dei miei studenti, in mododa permettergli di provare a escogitare qualcosa.

Sapevo che Richard stava parlando dell'utilizzare lo shock come meccanismo per interrompere una persona prima che abbia modo di portare a compimento gli stessicomportamenti che ha ripetuto per anni. Capita frequentemente che le persone sitrattino in modi orribili e, talvolta, è necessario provocar loro uno shock tale da farleuscire da questa fase per interrompere lo schema. Spesso questa è una chiave delcambiamento.

R ICHARD: Non dovremmo mai rinunciare a fare qualcosa per qualcuno. Essere

 pazzi non dovrebbe essere contro la legge. Prendono delle persone chesi comportano da pazze e le mettono in gabbia per questo motivo. Unacosa è se uno è pazzo e fa del male a qualcuno. C'era un tale in Irlandache aveva ammazzato i suoi parenti a colpi d'ascia. Mica lo mandaronoin tribunale. Lo spedirono difilato in un ospedale psichiatrico. Quel taleera ovviamente matto da legare. Aveva preso i suoi parenti e li avevaletteralmente fatti a pezzettini. Non credo ci fosse bisogno di spedirloda uno psichiatra. Negli Stati Uniti lo avrebbero mandato da uno

 psichiatra per vedere se era sano di mente. Avrebbero voluto sapere se

fosse in grado di distinguere tra giusto e sbagliato. Quello lì non era ingrado di distinguere tra il bene e il male. E mai lo sarà. Credo chenessuno sarà in grado di insegnargli quella differenza in futuro.

OWEN: C'è qualcosa che possiamo fare per evitare che le persone finiscanocosì?

R ICHARD:Beh, dobbiamo fare attenzione a ciò che insegniamo ai nostri bambini.Penso che ci sia bisogno di nuovi programmi televisivi. C'è fin troppaviolenza alla TV. Non dico che dovremmo ricorrere alla censura. Pensoche dovremmo superarla con qualcosa di migliore. Qualcuno degli

autori che scrivono i programmi deve cominciare a venirsene fuori conqualcosa di più divertente che guardare due che si sparano. I produttoritelevisivi hanno trovato delle formule che funzionano e così continuanoa proporre le stesse cose, finché qualcuno non se ne esce con qualcosadi meglio, qualcosa che insegni alla gente a diventare più in gamba.Quando è stata ora di porre fine al razzismo, con tutte lemanifestazioni, le lotte e gli sforzi che si fecero, ritengo comunque cheil telefilm All in the family [serie TV degli anni Settanta, trasmessa inItalia col titolo   Arcibaldo, NdR] abbia contribuito a porre fine al

razzismo più di qualsiasi altra cosa. Ha reso fuori moda l'essere razzistie penso sia stata una trovata molto intelligente. Ha cambiato gli Stati

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Uniti più di qualsiasi altra cosa. Non che non ci sia più il razzismo, nonche il razzismo potrà mai aver fine, ma perlomeno c'è più libertà in ciòche le persone possono fare. Non si possono costringere le persone asedere in fondo all'autobus. Si sono dati la pena di far sì che le personedi colore sedessero in fondo all'autobus, anziché davanti. L'unica cosa

che potrebbe stare alla base di un comportamento del genere è la paura.Hanno fatto in modo che sembrasse odio, ma era paura. È unasciocchezza, l'idea di dividere le persone in base al colore della pelle.Ricordo che tempo fa, appeso alla vetrina di un negozio dicianfrusaglie che si trovava appena fuori dal paese in cui vivevo negliStati Uniti, c'era un cartello che diceva: "Qui non possono entrare cani,negri e irlandesi"... e il tipo diceva sul serio. Ci fu una grossa battaglialegale e lui lottò per avere il diritto di far entrare chi voleva lui, nel suonegozio. Non ci voleva cani, persone di colore o irlandesi. Aveva tipo

novant'anni e penso che sia morto prima di arrivare a discutere il suocaso in tribunale. Era una dichiarazione della sua ignoranza. Penso cheogni persona di colore, ogni irlandese e chiunque avesse avuto un canesarebbe dovuto andare da lui e passarci un paio di settimane insieme,

 per fargli vedere che non c'era niente di cui aver paura. I tribunali nonsono il luogo in cui andrebbero risolte questioni del genere. I tribunalinon risolvono niente. È la comunicazione tra gli esseri umani, a farlo.

Cominciai a pensare. Capire il cambiamento significa accorgersi che sono le

convinzioni delle persone a permettere loro di cambiare, in un caso, e a impedire lorodi farlo, nell'altro. Le nostre convinzioni e la nostra ignoranza sono due delletrappole in cui cadiamo e delle catene che ci tengono imprigionati. Per poter essereliberi di cambiare, occorre sviluppare delle convinzioni nuove, più utili, grazie allequali poter attingere a un maggior numero di risorse. C'è pure bisogno che impariatequalcosa in più sul mondo, così potrete acquisire nuove prospettive da cui osservarele cose. Talvolta, per riuscire a produrre il cambiamento, le persone hanno bisogno ditrovare una motivazione esterna a loro.

Ricordo come aiutai una cliente che si tagliuzzava volontariamente le braccia.

Quando mi fece vedere le ferite, le promisi solennemente che se lo avesse fatto dinuovo prima della sessione successiva, me lo sarei fatto anch'io. Alla sessionesuccessiva entrò nel mio ufficio e ammise di averlo fatto di nuovo. Al che afferrai uncompasso dal tavolo e mi scorticai un braccio. Faceva un male cane e non feci nulla

 per nasconderlo. Lei mi guardava disgustata, mentre il sangue mi colava dal braccio.Eppure, dopo quella sessione smise di tormentarsi così. Grazie a Dio.

Vedete, quando pensano a se stesse, le persone non credono di valere tanto quantole altre. Filtrano il mondo attraverso dei sistemi di convinzioni che le rendonocieche. Non riescono a capire che meritano di ricevere da se stesse tanto rispetto

quanto ne riceve chiunque altro. Spesso le persone sono più motivate a fare qualcosa per gli altri, piuttosto che per sé.

Durante la seconda guerra mondiale, quando un prigioniero di guerra sembrava

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sul punto di morire, gli altri prigionieri lo tenevano in vita raccontandogli di tutte le persone che, a casa, facevano affidamento su di lui e sul fatto che rimanesse in vita.La forza dell'amore traspare chiaramente, quando si vede quanto potente sia lamotivazione che le persone provano all'idea di aiutare gli altri. Quando si rendonoconto del terribile trattamento che riservano a se stesse, molte persone ne rimangono

scioccate. Una verità fondamentale è questa: c'è una persona con cui condivideretetutta la vostra vita. Che vi piaccia oppure no, quella persona rimarrà con voi giorno enotte, sette giorni su sette, 365 giorni all'anno per ogni istante che vivrete. Da leidipenderà la misura del vostro successo e della vostra efficacia. Il tipo di rapportoche costruirete con quella persona è di estrema importanza. Quella persona siete voistessi. Pensate a come sarebbe trascorrere la vita in continua compagnia di qualcunoche non fa altro che insultarvi, farvi star male per aver commesso degli sbagli esubissarvi di preoccupazioni riguardo al futuro e di rimpianti per ciò che è passato. Il

 problema è che sono in molti, ad avere un compagno del genere. Il fatto è che il

vostro compagno può farvi star male, ma può anche motivarvi a rendere migliore lavostra vita. Non importa se sia il piacere o il dolore a motivarvi, ciò che conta è chevi assumiate la responsabilità di motivarvi e di farvi entrare in azione. Quando lofarete, scoprirete che potete cambiare le cose con molta più facilità di quanto avreste

 potuto immaginare.La più importante conoscenza che possiate acquisire in merito al cambiamento

  proviene dal concetto di "àncora". In PNL l'ancoraggio è un processo in cui siassocia ad uno stato una particolare sensazione che funge da "innesco"; questoinnesco, stimolato successivamente, ricrea lo stato di partenza. In questo modo è

 possibile insegnare alle persone ad ancorare le proprie sensazioni migliori, così da potervi riaccedere istantaneamente.

L'ancoraggio vi consente di collegare un "rubinetto" alle sensazioni positive e diaprire quel rubinetto ogni volta che volete. Vi riscoprirete in grado di prendere quellecose che vi hanno fatto star male e di cancellare la sensazione spiacevole attivandoistantaneamente in suo luogo le sensazioni positive che avrete ancorato. Facciamo unesempio. Immaginate di vedere un quadrato tracciato a terra di fronte a voi e divedere voi stessi all'interno di quel quadrato. Fate in modo che il "te stesso" chevedete sia estremamente sicuro di sé. Osservate l'aspetto che ha, il modo in cui

respira. A questo punto, chiudete gli occhi e, mentre immaginate di entrare nelquadrato, fate effettivamente un passo per entrarci dentro. Una volta nel quadrato,tornate con la mente ad un momento in cui vi siete sentiti estremamente forti e sicuridi voi stessi: rivedete ciò che vedevate allora, riascoltate i suoni che sentivate, sentitecome stavate bene. Nel farlo, creerete una potente sensazione positiva dentro di voi.Quando quella sensazione si fa sufficientemente forte, sentitela provenire dalquadrato ai vostri piedi. Successivamente uscite dal quadrato e muovete vienergicamente, come per scrollarvi di dosso quella sensazione. Ripetete l'intero

 procedimento ancora una volta: esercitatevi. Da ora in poi, quando entrerete in quel

quadrato immaginario, troverete che vi sarà sempre più facile rivivere le sensazioni positive che avete appena creato. In qualunque momento vi capiti di pensare alfuturo e di provare la sensazione che potreste aver bisogno di essere più sicuri di voi

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stessi, immaginate di vedere ancora una volta il quadrato di fronte a voi. Entratecidentro e da quella posizione immaginate di vivere quella situazione. Vi riscoprireteforti e sicuri di voi stessi anche in quella situazione futura. Questa è una tecnica chenoi usiamo spesso e che abbiamo chiamato "il quadrato dello splendore". Poteteanche usare le ancore con le altre persone. Quando le persone stanno provando delle

sensazioni particolarmente piacevoli, potete toccarle sulla spalla in modo"particolare": così facendo assocerete quello stato positivo a quel tocco particolare.Le persone associano le sensazioni che provano a ciò che vedono, odono, sentonosulla loro pelle, odorano e gustano. Nel momento in cui riuscite ad associare a certesensazioni interne degli specifici stimoli rappresentati da uno qualsiasi dei cinquesensi, potrete usare quegli stimoli per far ritornare la persona in quello stato inqualsiasi momento. Se capite le ancore, capirete come fare ad assumere il controllodei vostri "pulsanti" e dei pulsanti che premete quando interagite con le altre

 persone; imparerete come fare a rendere più felice più spesso un sempre maggior 

numero di persone. Potete creare delle ancore per voi stessi e usarle per stare ameraviglia. Potrete "sovrapporle" alle ancore negative e alle associazioni cheesistevano da prima, in modo da sostituire la sicurezza alla paura, la gioia allatristezza, il rilassamento allo stress. Se, ad esempio, siete arrabbiati con una persona,

 potete costruirvi una sensazione che vi faccia ridere e attivarla quando pensate aquella persona: scoprirete che la rabbia svanirà. Mentre Richard parlava delcambiamento e di cosa avesse fatto la differenza nel caso del razzismo, cominciai adacquisire una diversa sensibilità in merito al cambiamento. Non si può andare a direalle persone di cambiare, è necessario che siano loro a imparare a cambiare

atteggiamento nei confronti delle cose. Sono in molti a credere che per indurre uncambiamento si possa soltanto ricorrere alla censura, dire alle persone di cambiare oimbottirle di farmaci. Richard parlava di un approccio diverso. Un approccio che ioavevo imparato ad applicare con eccellenti risultati, ma di cui ancora non riuscivoesattamente a comprendere il meccanismo. Per un attimo, il mio pensiero andòancora una volta al mio cliente, Eamon. Il volo su cui era salito sarebbe stato il primodi una lunga serie. Quando mi chiamò era in lacrime. Erano lacrime si gioia. Nonriusciva a crederci. "È stato come prendere l'autobus numero 15B a Dublino", disse.È stato talmente semplice... Fece grandi progressi e cominciò a scoprire che le cose

sono molto meno brutte di quel che gli era parso e che possono diventare ancoramigliori di quanto avesse potuto immaginare. Eamon mi ha chiamato qualchesettimana fa: è felicemente sposato, ha un nuovo lavoro e vive negli Stati Uniti, piùfelice di quanto non sia mai stato in vita sua. È di questo che si tratta: cambiaresignifica credere che sia possibile sviluppare nuove prospettive e sensazioni inmerito a qualcosa e capire come fare a motivarsi più efficacemente.

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Esercizi per il potere di cambiare

Puoi ripetere questi esercizi tutte le volte che lo riterrai necessario. Ti aiuteranno asviluppare convinzioni potenzianti in merito al cambiamento e a sviluppare le abilitànecessarie ad accedere a qualsiasi stato in un solo istante, attivandolo.

1. Quali sono le tue convinzioni in merito a come avviene il cambiamento e acome può avvenire nel tuo caso?

2. Quali convinzioni sarebbe più utile avere in merito a come avviene ilcambiamento e a come può avvenire nel tuo caso?

3. L'esercizio del quadrato dello splendore.a. Pensa a una situazione in cui vorresti sentirti splendidamente e

comportarti in modo eccellente. b. Scegli tre diversi stati (ad esempio sicurezza in te stesso, rilassatezza e

giocosa allegria) che vorresti provare in quella situazione.c. Immagina di vedere te stesso in piedi all'interno di un quadrato posato a

terra di fronte a te. Il quadrato risplende del colore che per terappresenta la sicurezza.

d. Chiudi gli occhi e, avanzando di un passo, entra nel quadrato,immaginando di unirti alla rappresentazione di te stesso che vedevi difronte a te.

e. Vedi attraverso i tuoi occhi, senti attraverso le tue orecchie, prova lesensazioni che proveresti in quello stato e intensificalo.

f. Senti come aumenta quella sensazione di sicurezza, moltiplicala per sestessa, mentre il colore del quadrato si fa sempre più intenso.

g. Esci dal quadrato e pensa a qualcos'altro.h. Ripeti i passaggi dal punto c al punto g con gli stati di rilassatezza e di

giocosa allegria.i. Immagina adesso di trovarti nella situazione di cui al punto a. Immagina

di affrontare quella situazione un tempo difficoltosa ed entra ancora una

volta nel quadrato. j. Nota come ti senti meglio, mentre vivi quell'esperienza fino in fondo,

accompagnato dalle tue nuove, splendide sensazioni.

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15Muoversi verso direzioni migliori: obiettivi

ben formati

"La Cosa Migliore del Passato è che è passato. La Cosa Migliore del Presente è che è un dono.

 La Cosa Migliore del Futuro è che deve ancora venire." Richard Bandler

Sorrise compiaciuto. Volevo batterlo a tutti i costi. Si fece gioco di me e mi spiegòcome avrebbe fatto a vincere in due set. Fu un'aspra lotta. Avevamo vinto un set atesta e ora lui era in vantaggio di 14 giochi a 13 nel set decisivo. Il servizio era suo estava ber battere un match point. Lui continuava a colpire la palla con forza,mandandola da una parte all'altra del campo. Io le correvo dietro e ogni passo chefacevo era decisivo. Ogni volta la raggiungevo appena in tempo e riuscivo a tenere la

 palla in gioco... a malapena. Quello scambio dev'essere durato almeno un centinaiodi palleggi. Da qualche parte riuscivo ancora a trovare le energie. Provavo un'enormestanchezza alle gambe. Di fatto, tutto il mio corpo era esausto. Pioveva a dirotto edero bagnato fradicio dalla testa ai piedi. Nonostante tutto era la palla decisiva,nonostante tutto, e non mi sarei arreso. Sentii che cominciavano a venirmi i crampi intutto il corpo, ma non potevo assolutamente cedere. Mi ero ripreso, dopo aver persoil primo set ed essermi fatto distanziare 5 a 1 nel secondo. Mi precipitavo a destra e asinistra ribattendo ogni palla quando tutto sembrava perduto.

  Normalmente il tennis non è il genere di gioco in cui bisogna essere particolarmente in forma per essere dei giocatori discreti. L'allenamento di calcio chefaccio con la mia squadra è molto più duro. Eppure, durante quel match in

 particolare, mi ero sfiancato come mai prima. Lottai ancora e ancora per ciascun punto. Lottai fino all'ultimo. Volevo farcela ad ogni costo. Per avere successo edessere felici, nella vita è importante porsi degli obiettivi per cui lottare. Per poter essere liberi, dobbiamo prima sapere cosa sia la libertà. Per poter portare più amorenella nostra vita, dobbiamo prima sapere come ci si sente ad amare. Una volta chesappiamo dove ci troviamo e dove vogliamo andare, si tratta semplicemente discoprire come fare ad andare da dove siamo a dove vorremmo essere e di compiere i

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 passi necessari. Per noi non è importante unicamente il fatto di stabilire degliobiettivi. È altrettanto essenziale che li formuliamo in certi modi particolari, per viadel modo in cui funziona il nostro cervello. Allora si parla di "obiettivi ben formati".Desideriamo, inoltre, che voi li consideriate in termini di "direzioni ben formate". Ilmotivo è questo: quando raggiungete un obiettivo è finita lì, mentre quando vi

muovete in una direzione, è un continuo progredire: fate meglio, state meglio,diventate migliori. Proseguendo la mia conversazione con Richard, parlai con lui del

 porsi degli obiettivi e dell'idea di formulare "obiettivi ben formati".

OWEN:  Richard, una delle cose che fai praticamente sempre, ancor prima dicominciare a lavorare al cambiamento, è aiutare la persona a scopriredove intende andare. E, nello stabilire un risultato, il concetto di"obiettivo ben formato" è estremamente importante. Potresti dirmiqualcosa sugli "obiettivi ben formati" o sulle "direzioni ben formate"?

R ICHARD:Quando si dice "obiettivo ben formato" non si intende un cliente cheentra e dice: "Beh, voglio superare la mia paura per gli uccelli". Voglioche i miei clienti decidano che la ragione per cui sono lì è poter realizzare qualcosa e non soltanto disfarsi dì un problema. Quando le

 persone dicono: "Non voglio aver paura degli uccelli", io rispondo: "Va bene, tengo una grossa ascia qui dietro: posso tagliarti la testa e nonavrai mai più paura degli uccelli. Questo ti renderebbe felice?". Disolito rispondono: "Certo che no", e io: "Beh, allora non chiedermelo".A quel punto chiedo loro cos'è che vorrebbero riuscire a fare quando

c'è un uccello in giro, perché devono avere un qualche stato chevogliono raggiungere. Il "niente" non si può avere. Voglio che la lororichiesta riguardi ciò che effettivamente vogliono. Voglio che siano ingrado di dire: "Quando vedrò un uccello, dirò: 'Che bell'uccellino',oppure: 'Sciò!'". Non m'importa cosa, fintanto che decidono cosafaranno, anziché cosa non faranno, perché il non fare porta dritto alla

  paura. Hanno bisogno di provare curiosità. Non possono tenersi la  paura. E poi c'è il fatto che, quando una persona vuole acquisireun'abilità, non si tratta soltanto di imparare una singola strategia per 

diventare bravi. Ad esempio, se qualcuno intendesse imparare asuonare la chitarra, avrebbe bisogno di una strategia per imparare comesi fa a suonare. Avrebbe bisogno di una strategia che lo facesseesercitare e che rendesse il processo divertente. C'è anche unadifferenza tra il saper leggere e il saper scrivere la musica. Quindi sideve decidere quali siano le strategie necessarie a raggiungerel'obiettivo di produrre un musicista. Se si sta progettando un

  programma d'apprendimento, l'obiettivo è quello di progettare una persona che sappia scrivere la musica e che la sappia leggere. Per me, il

 programma deve stabilire una direzione, non soltanto un risultato. Gliobiettivi ben formati dei miei clienti sono diversi dagli obiettivi che ioho in mente per loro. Io devo usare l'obiettivo, quello che loro hanno

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scelto di volere, come direzione, così che non si limiti a liberarli dellaloro paura specifica, ma li liberi anche del resto delle loro paure. Devemetterli sulla strada che porta ad una vita più ricca e felice così che, adesempio, si comportino meglio con i loro figli e si interessino di più al

 proprio lavoro. Deve garantire che trovino delle cose più interessanti da

fare e dei passatempi più interessanti e deve far dischiudere il resto delfiore della vita, così che possano godersi la vita quanto più possibile. Intal caso riempiranno la loro vita di cose positive, anziché inventarsialtre cazzate.

E così, l'arte di stabilire delle direzioni ben formate consiste nel tener conto diquelli che sono i vostri diversi obiettivi e nell'architettare un piano che vi permetta dimuovervi lungo una fantastica e utile direzione, mentre raggiungete ciascun vostroobiettivo. Qui si tratta di progettare la vita vera. Sfortunatamente, accade spesso che

le persone manchino di fare quanto è in loro potere, perché sedotte dalle piacevolidipendenze del presente, piuttosto che dalla felicità della loro vita. Che cosadesiderate a lungo termine? Ciò che fate oggi vi sta conducendo verso la vita chedesiderate?

Le direzioni ben formate devono contenere quello che volete, non quello che nonvolete. Devono essere specifiche e basate sui sensi. Dovete essere in grado dideterminare quand'è che state andando nella giusta direzione. Dovete sapere cos'èche riuscirete a vedere, udire e provare quando raggiungerete i vostri obiettivi e vistarete muovendo nella giusta direzione.

La direzione dev'essere qualcosa di cui avete voi il controllo e che è in vostro potere fare. Per finire, la direzione ben formata è qualcosa di ecologico. In altre parole, è qualcosa su cui avete riflettuto a dovere, qualcosa che valga la pena di perseguire. Dev'essere buona per voi e avere un impatto positivo nelle diverse areedella vostra vita, sia nell'immediato che a lungo termine. Ci sono certe domande chevi spingeranno a chiarire a voi stessi quali siano i vostri obiettivi o le vostre direzioni

 ben formate. Qui sotto ne trovate alcuni esempi.

Positivo

• Che cosa desideri?• In che direzione desideri andare?

Specifico• Che cosa vuoi, di preciso?

• In quale specifica direzione desideri muoverti?

Basato sui sensi• Come farai a sapere che stai andando in quella direzione?• Che cosa vedrai, cosa udrai e quali sensazioni proverai?

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Sotto il proprio controllo• Quanta parte dell'andare in questa direzione è sotto il tuo diretto controllo?

Ecologico• In che modo andare in questa direzione influirà sulla tua vita nel breve e

lungo termine?• Vale la pena andare in questa direzione?

Usando questa cornice e queste domande per vagliare i vostri obiettivi, riuscirete avedere con grande chiarezza dov'è che volete andare di preciso. Per poter arrivare finlì, dovete iniziare a prendere delle buone decisioni. Chiesi a Richard quali consigliavrebbe dato a chi volesse prendere delle buone decisioni.

OWEN:  Parlando di aiutare le persone a cambiare le cose e a percorreredirezioni ben formate, che suggerimenti hai in serbo per aiutare le

 persone a prendere delle buone decisioni?R ICHARD:Prendere delle buone decisioni dipenderà sempre dalla decisione,

 perché ci sono decisioni che si possono prendere su due piedi e altreche vanno analizzate approfonditamente. Tutti sanno che uneroinomane che decida di farsi un'altra dose dopo aver trascorso seimesi in riabilitazione sta prendendo una pessima decisione.

L'eroinomane pensa ad un'immagine statica in cui vede se stesso provare le sensazioni che proverà dopo essersi iniettato una dose, sache starà bene e sceglie, semplicemente, di farlo. Ciò che deve fare è

 prendere quell'immagine e trasformarla in un film, aggiungerci dettaglie vedere come vanno le cose dopo quello specifico istante. Ha bisognodi mandare avanti il film, così da vedere tutte le cose orribili cheverranno successivamente, quando l'euforia svanirà. Ci sono personeche nella loro testa proiettano film con troppi dettagli. Sono quelle chequando chiedi loro: "Ti va di andare a fare shopping domani?" stanno

tre ore a pensarci su, perché esaminano ogni variazione di ogni possibilità e si immaginano quello che chiunque altro al mondo penseràin proposito e cosa potrebbe accadere e cosa potrebbe non accadere. Difatto, fanno l'esatto contrario di quello che fa l'eroinomane. Il trucco stanel riuscire a regolare la quantità di informazioni che si prendono inconsiderazione tenendo conto del genere di decisione che si deve

 prendere, così da non raccogliere troppe informazioni o troppo poche:vanno raccolte giusto quelle sufficienti a prendere una buona decisione.E poi bisogna imparare a fidarsi dei propri processi inconsci. Tutti noi

distinguiamo le decisioni buone da quelle cattive soggettivamente e lofacciamo mettendole in posti diversi della nostra mente, così dariceverne sensazioni molto differenti di cui la maggior parte delle

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 persone non ha mai imparato a fidarsi. La maggior parte delle personesa qual è la cosa giusta da fare, solo che non la fa.

In sostanza, per prendere una buona decisione occorre imparare a pensare allecose immaginandone l'effetto o le conseguenze con un certo grado di dettaglio, ma

senza strafare. Si tratta di prestare attenzione a "dove si pensano" le buone e lecattive decisioni in termini di dove sono posizionate le immagini e di quali siano lesensazioni associate. Si tratta di fare, poi, attenzione a come si sta pensando alladecisione che si deve prendere, controllando dove sta ciascuna immagine e qual è lasensazione che più si avvicina a quella che si associa alle buone decisioni.

Con Richard parlammo anche di valori. Dalla mia personale esperienza con iclienti avevo avuto l'impressione che i problemi sembrassero spesso essere ilrisultato della mancanza di chiarezza nei valori e nelle convinzioni in merito a ciòche è importante. Per poter prendere una buona decisione, ritengo necessario che le

  persone sappiano quali sono i loro valori. Richard mi spiegò brevemente qualifossero le sue idee in proposito.

OWEN: Quindi che mi dici dell'importanza dei valori?R ICHARD:Il problema è che i valori di certe persone non hanno una gerarchia e

continuano a cambiare. Penso che le persone così siano pericolose einfelici, e cerco di fare in modo che le persone basino le loro decisionisu ciò che ritengono essere davvero importante.

Per queste ragioni, stabilire una gerarchia di valori è importante per garantire chele persone prendano delle buone decisioni per la propria vita. Ci sono due tipi divalori: i valori "mezzo" e i valori "fine". I valori mezzo rispecchiano le cose dellanostra vita che per noi sono più importanti. Di questi fanno parte la famiglia, gliamici, la carriera, la casa, la macchina etc. I valori fine rispecchiano le sensazioni egli stati che, a nostro avviso, è più importante provare nel corso di una vita. In altre

 parole, sono gli stati a cui accediamo quando abbiamo i valori mezzo. Ad esempio,una casa potrebbe trasmetterci sicurezza e la nostra famiglia potrebbe darci amore.Se pensate alle cose che per voi sono più importanti e quindi agli stati a cui queste vi

 permettono di accedere e alle sensazioni che vi fanno provare, avrete una lista deivostri valori fine. Riuscire a capire quali siano i più importanti per voi puòsemplificare molto il prendere una decisione. Questa gerarchia vi renderà, inoltre,

 più facile capire che cosa volete dalla vita.Per me, durante quella partita a tennis, la cosa più importante era vincere. La

vittoria non è sempre la cosa più importante; ciò che è corretto è che, come si suoldire, se il tuo perché è grande abbastanza, puoi trovare qualsiasi come. E con questointendo dire che se la vostra motivazione è sufficientemente forte, potete trovare ilmodo di fare praticamente qualsiasi cosa.

Lottai per ogni punto e alla fine vinsi la partita 16 a 14. Dopo l'ultimo, estenuantescambio, caddi al suolo completamente rigido e indolenzito. Mi stesi sul campoinzuppato dalla pioggia torrenziale che continuava a cadere su di noi. Provavo

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l'euforia, l'orgoglio, l'immenso piacere di aver lottato per qualcosa e di avercela fatta.È quello che ho sempre saputo fare meglio: reagire con forza quando mi trovavosull'orlo della disperazione, senza mollare mai. È così da quando ero un ragazzino egiocavo a tennis. Nel corso della vita ci sono diverse cose che acquistano via viaimportanza. Qualsiasi cosa si voglia ottenere, che si tratti di una vittoria sportiva, di

una macchina nuova, di superare lo stress o di vincere la depressione... si riducesempre a questo: essere determinati a farlo. La determinazione è favorita dalconcentrarsi su ciò che si vuole raggiungere e dall'immaginario quanto piùvividamente possibile, così da sentirsi attratti da quell'obiettivo. Le decisioni che

 prendete, le dovete prendere con intelligenza e con la mente rivolta al futuro. Unavolta che sappiamo dove andare e quali decisioni prendere, abbiamo spesso bisognodi un'esperienza che cambi il modo in cui percepiamo le cose nella nostra testa.Abbiamo bisogno di cambiare convinzioni, il che spesso significa che dobbiamosuperare una soglia al di là della quale sviluppiamo istantaneamente un modo

completamente nuovo di pensare in un dato contesto. A volte il processo avvienesotto forma di un momento di rivelazione in cui qualcosa ci scaraventa in uno statotale per cui riusciamo a vedere il mondo in modo completamente diverso.

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Esercizio per progettare il futuro

Stabilisci cinque obiettivi ben formati.Fatti le seguenti domande, mentre scegli un obiettivo che ti sei posto nellavita.

• Che cosa vuoi?• In che direzione ti porterà ottenerlo?

• Che cosa vuoi, esattamente?

• In che direzione specifica ti porterà ottenerlo?

• Come saprai di aver raggiunto quell'obiettivo?

• Come saprai che stai andando in quella direzione?

• Che cosa vedrai, udirai e sentirai?

• Quanta parte del raggiungere questo obiettivo è sotto il tuo direttocontrollo?

• In che modo raggiungere questo obiettivo influenzerà il resto della tua

vita nel breve e nel lungo termine?• In che modo andare in questa direzione influenzerà il resto della tua

vita nel breve e nel lungo termine?

2. Stabilisci questi obiettivi proiettandoti nel futuro a un anno da qui, a tre anni

da qui, a cinque e a dieci.

3. Rivedili una volta al mese.

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Esercizio sul valore della vita

Quali sono le dieci cose per te più importanti nella vita?• Mettile in ordine di importanza.

• Ogni volta che ti capita di dover prendere un'importante decisione,

controlla in che modo si concilia con i tuoi valori.

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16Momenti di rivelazione

Le onde si infrangevano con fragore tutto attorno a me. Fummo sollevati in aria dialmeno una decina di metri, per poi ripiombare giù. Gli spruzzi avevano inzuppato lamia borsa. Ero completamente fradicio e mi tenevo aggrappato alla barca con tutte le

mie forze. Non ero capace di nuotare, neanche un po', e sapevo di essermi cacciato inuna situazione molto pericolosa.In teoria avrebbe dovuto essere una traghettata qualsiasi. I due figiani che

governavano la piccola barca, cinque metri in tutto, su cui ci trovavamo, mi stavano portando verso l'imbarcazione più grande, quella su cui avrei continuato il viaggio.Ero partito da Bounty Island, un'isola meravigliosa e piena di gente stupenda, allavolta di Nadi, l'isola principale delle Figi. Quello che era cominciato come unqualsiasi viaggio aveva preso una piega inaspettata. La piccola imbarcazione su cuici trovavamo non era affatto equipaggiata per far fronte alla tempesta che infuriava

sull'altro versante dell'isola. Era per quello che stavamo dirigendoci versol'imbarcazione più grande. A causa di un malinteso, mentre aspettavamo la barca piùgrande, questa era passata dall'altro lato e prima che riuscissimo a raggiungerla avevagià percorso metà del tragitto. Era l'ultimo traghetto del giorno e non potevo

 permettermi di perderlo. Era sabato e avevo assolutamente bisogno di arrivare a LosAngeles, Londra e infine a Dublino per lavoro. Era la fine del mio viaggio attorno almondo.

I miei compagni lo sapevano ed erano assolutamente intenzionati a raggiungerequel battello. Quando partimmo c'erano già forti segnali che lasciavano presagire le

 pessime condizioni atmosferiche, ma loro erano disposti a correre il rischio. Senzaaverci pensato, lo fui anch'io. Partimmo con quella barchetta, viaggiando quanto piùvelocemente possibile. Inizialmente sembrava che sarebbe andato tutto bene. Miavevano detto che per raggiungere l'altra imbarcazione ci sarebbero voluti ventiminuti. All'inizio del viaggio, il mare era appena appena mosso. Poi, all'improvviso,le onde si fecero sempre più grandi e noi ci ritrovammo ad essere sballottati da tuttele parti.

Ci muovevamo a scatti, come se qualcuno ci avesse arpionato e ora ci trascinasse  per il mare. Rallentammo, poi ci fermammo, resistendo ad una lunga serie di

momenti, ciascuno dei quali sembrò durare delle ore, in cui la nostra barca venivasollevata in alto e poi lasciata ricadere, ancora e ancora. Stavo aggrappato al bordodella barca con così tanta forza che mi facevano male le mani. Guardai i miei due

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amici, mentre loro tenevano sotto controllo l'imbarcazione. Esternamentesorridevano, come per rassicurarmi. All'interno potevo scorgere la loro

 preoccupazione. Era come ritrovarsi dentro a un acquazzone torrenziale. L'acquacominciò a riempire la barca e mentre aiutavo i ragazzi a buttarla fuori con deisecchi, un'altra ondata ci colpì con forza. La barca ondeggiò, inclinandosi da una

 parte all'altra. Mentre ci rimettevamo lentamente in movimento, trascinati da ondegrosse quanto una montagna, mancò un pelo che ci rovesciassimo. Il mare sembravain grado di inghiottirci in un sol colpo, tanto era poderoso e magnifico. Non avevomai visto nulla di simile.

I ragazzi, prevedendo ogni ondata, mi gridavano quando spostarmi a destra o asinistra, così da bilanciare la barca. Sinistra... Destra... Sinistra... Rimani a sinistra...Destra. Io facevo esattamente come mi dicevano, mentre, onda dopo onda, l'acquariempiva la nostra barchetta. Il cuore mi batteva ancor più forte di quella volta che,quattro anni prima, mi ero buttato col paracadute da un aeroplano perfettamente

funzionante. Ero assolutamente terrorizzato e obbedivo ai loro ordini come se neandasse della mia stessa vita, cosa di cui, in quel momento, ero assolutamente certo.

È in momenti come questi, mi dicevano, che la vita ti scorre davanti agli occhi inun lampo. L'unica cosa che vedevo scorrere davanti ai miei occhi era quel che misarebbe successo se fossi caduto in mare. Avevo visto nuotare altra gente e, almenoin teoria, sapevo cosa fare. Sarei riuscito a stare a galla abbastanza a lungo da dar loro il tempo di salvarmi? Si sarebbero buttati o questo sarebbe significato perderedue vite anziché una sola?

La mente mi si affollava di domande inutili e di stupidi pensieri, mentre

cominciavo a rendermi conto della situazione in cui mi trovavo. Cominciai a pensarealla mia ragazza, che mi aspettava a casa, alla mia famiglia, ai miei amici e a quantosarei mancato loro. Vidi la notizia della mia morte passare di bocca in bocca; vidi latristezza, i pianti e il dolore. Normalmente, questo genere di pensieri mi avrebberiempito di un dolce senso di apprezzamento per me stesso, nato dal sapere quantofossi benvoluto dalle persone, ma l'esperienza che stavo vivendo era fin troppo reale.Invece, negli istanti che trascorsi saltando da una parte all'altra della barcareggendomi saldamente ad essa, ricordai la mia vita... non tutta quanta... soltanto chiero e cos'ero e che cosa mi aspettassi dal futuro. Provai un tragico senso di perdita.

Feci una promessa a me stesso, una di quelle che si potrebbero fare soltanto inmomenti come quello: promisi che, se fossi sopravvissuto, avrei ricordatoquell'esperienza per il resto dei miei giorni e che l'avrei usata come sprone per far davvero valere la mia vita molto più di prima. Quello sarebbe stato, per me, un altromomento di rivelazione, uno di quei momenti in cui avrei compreso qualcosa difondamentale e che avrebbe trasformato il mio modo di guardare alla vita. Perchéabbiamo bisogno di ritrovarci faccia a faccia con la morte per essere influenzati inmodo così profondo? Perché abbiamo bisogno di fronteggiare la morte, per poter apprezzare la vita? Perché la realtà della morte ci risveglia alla realtà della vita?

Forse è a causa del paradosso della vita... La vita e la morte hanno bisogno l'unadell'altra per esistere. Di solito, diamo per scontate le cose che fanno parte dellanostra vita. Diamo per scontato il fatto stesso di vivere. Quando arriviamo al punto in

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cui, seppur per un secondo appena, smettiamo di darlo per scontato, possiamoriscoprirci a provare un senso d'illuminazione nel comprendere quanto siamofortunati ad essere vivi.

Rinvenni dalla trance in cui quei pensieri mi avevano sprofondato e tornai aguardare Richard. Era abituato al fatto che finissi in trance, mentre lui rispondeva

alle mie domande. Allo stesso modo, avendo trascorso moltissime ore ad apprendereda lui negli ultimi dieci anni, mi ero abituato al fatto di vivere momentid'illuminazione come questo, mentre parlavo con lui.

Tutta la faccenda delle "esperienze di rivelazione" che provocano effetti cosìtravolgenti nelle persone mi interessava enormemente. Chiesi a Richard di questimomenti di rivelazione.

OWEN:   Puoi dirmi qualcosa riguardo ai momenti di rivelazione eall'importanza che hanno nel cambiare le persone?

R ICHARD:Le esperienze rivelatrici possono manifestarsi sotto mille formediverse. Talvolta dobbiamo essere noi a crearle. Quel che voglio dire èche io ne ho create per degli schizofrenici, proiettando col laser deigiganteschi ologrammi del demonio che entrava dalla finestra. Il fatto èquesto: qualsiasi sia la realtà in cui vivi, devi prenderla e amplificarlaal punto in cui la goccia fa traboccare il vaso e non sei più disposto adaccettare le cose così come sono. Non tollererai più di sentirti male.Devi spingerti fino al punto in cui gli unici passi che sei ancoradisposto a fare sono quelli che ti condurranno a riprendere controllo

della tua vita, quelli che portano alla libertà.Voglio dire, ci sono persone che prendono delle barche minuscole econ esse attraversano l'oceano, rischiando la vita e talvolta morendo, etutto questo per avere l'opportunità di guadagnarsi un po' di libertà. Per la maggior parte, gli esseri umani non sono così coraggiosi, ma semessi nella giusta situazione, con la giusta disposizione mentale, lodiventano. Io credo davvero nella capacità che ha l'uomo di farcela,quando mette insieme le proprie risorse.

OWEN: Credo che coi recenti avvenimenti a livello mondiale - l'undici

  settembre, il terrorismo e la conseguente "guerra al terrore" -dovremmo aver vissuto almeno un momento di rivelazione come

 genere umano. Cosa possiamo fare per fare in modo che sia valso aqualcosa?

R ICHARD:Credo che il nostro lavoro consista nel prendere i nostri clienti estudenti e dar loro una preparazione mentale tale per cui ogni fibra delloro essere è volta nella giusta direzione. Le catene dei liberi sono tuttele paure, i dubbi e le preoccupazioni della gente. Quando guardo aquello che succede negli Stati Uniti oggi, vedo che il governo stacercando di mettere paura a tutti. Le misure di sicurezza stannorimettendo le catene a tutti, invece di rassicurarli. Credo che stiano

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spaventando tutti a morte. L'ultima volta che ho preso un aereo non misono sentito più sicuro... mi pareva di stare nella Russia del 1952:ciascuno veniva considerato un sospetto e non si tratta soltanto dellemisure adottate, come quella di ispezionarmi la valigia; era più il modoin cui lo facevano. Lo facevano come se fossi un potenziale nemico,

anziché dire: "Ehi, se ispezioniamo i bagagli di ciascun passeggero, dicerto troveremo quello che cerchiamo". Avrebbero dovuto guardarmi invaligia dicendo: "Questo è interessante... e anche questo. Questo ècarino. Le auguro una buona vacanza, vada pure". Invece, quello chedicono è: "Rimanga dietro a quella riga sul pavimento, o le spareremo".Scusa tanto, ma non è così che dovrebbe funzionare in una societàlibera.Cerco delle nazioni che... voglio dire, mi piace il Messico. Il Messicoinizia a fiorire come nazione. Penso che l'Irlanda dia più valore alla

libertà perché qui c'è stata da poco la rivoluzione. Il 1916 non è cosìdistante, quindi le persone non hanno dimenticato per che cosa si ècombattuto e il governo non ha così tante armi da far loro credere di

 poter spadroneggiare su tutti. Ma comincia ad andare in certi posti ed èincredibile la mancanza di libertà che hanno le persone e questo le

 porta poi a costruire la stessa cosa dentro alle loro teste. Cominciano adaver paura. "Ogni aereo su cui metterò piede verrà fatto esplodere." Il

 periodo successivo all'undici settembre è stato probabilmente il periodo più sicuro che si potesse immaginare per prendere un volo. Per una

volta, avevano fatto davvero attenzione a ciò che le persone portavanoin aereo. Eppure, anche dopo l'undici settembre, quando salivo in aereonon ho mai sentito nessuno dire: "Ascoltate, abbiamo controllato tutti i

 bagagli, abbiamo fatto ogni cosa... questo volo è sicuro". E tu sai che,nonostante possa non sembrare un gran che, è davvero importantefarlo. È il genere di cosa che faccio molto spesso con i miei clienti. "Cisono andato di persona. Ho controllato a fondo la tua mente. Ci siamodisfatti dei cattivi pensieri. Andrà tutto bene." Non è sufficiente disfarsidi tutte le porcherie che stanno dentro alla testa delle persone, devi

anche riempirla di cose buone, altrimenti la riempiranno con altre cosenocive.

Quindi, in un certo senso, si tratta di avere un sistema di sicurezza internoincaricato di fare entrare unicamente i pensieri buoni e utili. Le esperienze rivelatricidevono essere usate positivamente dalle persone e non come pretesti per aver paura.I momenti di rivelazione sono dei momenti che dovremmo fare in modo di vivere piùspesso e dai quali dovremmo lasciarci maggiormente influenzare. Ci sono volte incui un problema che avevate avuto è stato improvvisamente risolto da uno di quei

momenti. Ci sono volte in cui, all'improvviso, avete visto le cose da una prospettivacompletamente nuova e avete scoperto un modo nuovo di pensare alla vostrasituazione e all'esperienza di essere vivi. Queste sono le volte in cui vi risvegliate

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dalla trance impostavi dai limitati modi di pensare che vi tengono imprigionati.La vita va avanti. Noi vogliamo che vi fermiate e iniziate ad apprezzarla adesso.

Apprezzate i momenti che trascorrete con coloro che amate. Un giorno non cisaranno più. Un giorno voi non ci sarete più. C'è un motivo per cui avete compratoquesto libro. C'è qualcosa che volete migliorare nella vostra vita. Darete a questo

libro l'opportunità di essere per voi un'esperienza rivelatrice? Se lo farete, vicondurrà al di là di una soglia e la vostra vita sarà diversa.

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Esercizi per apprezzare la vita

1. Poniti i seguenti interrogativi.• Quali sono le tue capacità fisiche?• Dimentica i limiti o tutti gli impedimenti che hai percepito...

Quali sono le tue doti? Cosa puoi fare ora che sei VIVO e che non puoi fare da MORTO? (Va bene, lo so che la risposta a questadomanda è "tutto"; in effetti, che altro può fare una persona damorta, eccetto decomporsi? Ma sai che cosa intendo dire!) Stilauna lista. Fallo davvero. Comincia a renderti conto, nel profondodi te stesso, di tutto ciò che sei e che puoi fare e che hai accettatociecamente come atto di fede.

Se dovessi essere privato di questa tua vita domani, quali sono le cose

che più ti mancherebbero al mondo?

4. Se dovessi morire oggi, quali sono le cose che più rimpiangeresti dinon aver fatto o di non aver portato a termine?

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17Giungere alla soglia: il segreto che ispira

a cambiar vita

Avendo lavorato con migliaia di clienti in tutto il mondo su problemi di ogni tipo,

ho sempre constatato questo: sapevo che sarebbero cambiati una volta che avesseroraggiunto una particolare soglia. Era una sorta di rivelazione grazie alla qualevedevano immediatamente e istantaneamente le cose da un'altra prospettiva e il loroatteggiamento mutava radicalmente.

 Ne parlai con Richard.

OWEN: Quindi, le persone hanno bisogno di essere guidate a viverel'esperienza dei momenti di rivelazione così da poter raggiungere una

  soglia. Ma che cosa costituisce una soglia, per qualcuno? In altre

 parole, che cosa deve accadere, affinché qualcuno sia sufficientementeispirato da cambiar vita?

Sorridendo, rispose.

R ICHARD:Beh, questa è una domanda senza fine. Per certe persone è la morte. Per certe altre è il divorzio. Taluni arrivano semplicemente al punto di nonriuscire più a tollerare il dolore, anche se quel dolore erano loro stessiad infliggerselo. Certe persone vanno spinte oltre il punto di svolta e da

lì si deve far capir loro che le cose devono cambiare.Alla base c'è un meccanismo che sta dentro ad ogni essere umano. È unmeccanismo davvero importante che fa sì che le persone si associnocon certe cose e si dissocino da certe altre. È il meccanismo che fa dir loro: "Quello non sono io", o: "Quello sì, che sono io" e che è lì per garantire che le persone riescano a superare eventi dolorosi come lamorte di una persona cara. È lì e ci aiuta ad innamorarci e adisinnamorarci. Ci fa vivere le esperienze fino al momento in cui sigiunge alla soglia. Il problema è che quel meccanismo ha bisogno di

farvi rivivere un certo numero di esperienze in un breve intervallo ditempo... altrimenti le persone possono continuare a soffrire per anni. Non sono soltanto i terapeuti a portare le persone di fronte a queste

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soglie. Qualsiasi agente del cambiamento può farlo... anche se siete undirettore di filiale alle prese con un dipendente negligente. Quello chedovete fare è tirargli fuori un numero sufficiente di ricordi di comeabbia già perso numerosi posti di lavoro e di farlo abbastanza in frettada fargliene avere abbastanza e mettere improvvisamente in atto un

cambiamento. Si parla sempre della goccia che fa traboccare il vaso. Avolte occorre che mettiate il vaso nello stesso posto in cui sta la goccia,altrimenti le persone si porteranno dietro queste porcate per il restodella loro vita. Una delle più importanti esperienze umane è quando siarriva al punto in cui se ne ha abbastanza. "Mai più." Quello che accadeè che cambia il modo in cui si immaginano mentalmente le cose. Unavolta appresa la natura meccanica di questo strumento, esso diventa unaiuto per riuscire a meglio indirizzare le proprie attività, ma moltissime

 persone per metà fanno una cosa e per metà ne fanno un'altra e sono

insicure. Continuano a fare avanti e indietro, ma non mettono mai tuttosullo stesso piatto, al punto di dire: "Ne ho abbastanza di questa merda.Adesso mi ci dedicherò al cento per cento e scoprirò cosa capita".I grandi musicisti e i grandi artisti, tutte quelle persone sanno comededicarsi al momento. Magari non passano ogni singola ora di ognisingolo giorno a dipingere. Allo stesso modo, neanche i grandi scrittoricome Robert Anton Wilson passano tutto il giorno a scrivere. Robertmi ha detto che passa due o tre ore al giorno a scrivere, anche quandoscrive da cani: si è imposto di essere disciplinato. Che fosse o meno

una persona disciplinata quando ha cominciato, non importa. C'è unmomento in cui tutti noi possiamo decidere che saremo diversi da quelche eravamo. Se prendiamo tutte le volte che ci è mancata la disciplinae le riviviamo nella nostra mente, se lo facciamo abbastanza spesso eabbastanza in fretta e facciamo girare dentro di noi come questeesperienze non ci hanno permesso di rendere manifesta la vita chedesideriamo, allora quelle sensazioni aumentano improvvisamente finoal punto in cui oltrepassano una soglia. Penso che, come le esperienzerivelatrici, a volte le si crei e a volte succedano da sé. A volte

succedono cose terribili alle persone e allora capita che queste personedebbano andare a fondo e ritrovarsi sulla strada, prima di toccare quellasoglia. Anche allora, ci sono persone che se ne vanno in giro

 biascicando, spingendo un carrello della spesa e che ancora non vedonola luce. La maggior parte delle persone sa esattamente quale sia ladirezione migliore per la propria vita, ma non riesce a indursi a farlo alcento per cento e se si concentrasse intensamente sulle cose cattive ecostruisse cattive sensazioni e poi si concentrasse intensamente sullecose buone e costruisse sensazioni davvero buone, allora la mente gli

andrebbe di scatto nella posizione in cui saprebbe che cosa fare. Pensoche le persone abbiano bisogno di essere responsabili della gestione dei

 propri impegni e che abbiano bisogno di potersi comportare in modo

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 positivo.

Fare in modo di raggiungere una soglia significa associare una quantità enorme didolore al fatto di indulgere nel comportamento limitante di cui ci si vuole disfare o dinon aver fatto qualsiasi cosa si desideri cominciare a fare. Significa creare delle

immagini delle cose peggiori che avete perso a causa dell'esitazione o del fatto dinon aver detto a qualcuno che volevate fare qualcosa. Significa fare in modo che ivostri rimpianti si accumulino gli uni sugli altri, fino a diventare la goccia che vispinge a cambiare le cose. Significa fare un uso potente del dolore come motivazionee, nel contempo, muoversi tenacemente verso l'estremo piacere di mettere in atto ilcambiamento, di fare progressi, di lasciarsi coinvolgere dalla disciplina. Dopoesservi motivati ed esservi spinti al di là della soglia, potete esservi ancor piùd'ispirazione creando delle meravigliose sensazioni associate al raggiungere deirisultati positivi. Dal momento che stavo considerando le due facce della

motivazione, il dolore e il piacere, ero anche curioso di sapere cosa avesse da direRichard sulla motivazione e sul modo in cui lui motiva le persone.

OWEN:  E della motivazione che mi dici? Come fai a motivare le personeefficacemente?

R ICHARD:Beh, dipende. Alcune persone puoi spaventarle finché non oltrepassanola soglia. La paura in quanto tale non è una cosa cattiva. Molte persone,le spavento cambiando il loro punto di vista temporale. Le porto nelfuturo ad analizzare la loro vita qualche anno più in là e le faccio

voltare e guardare a tutte le cose che non hanno fatto, a tutte le personeche non hanno incontrato, a tutte le cose che non hanno mai provato afare e poi chiedo loro quanto sia stupido, se non è uno spreco. A quel

 punto chiedo se sono pronte a morire. A volte questo è sufficiente. Lofaccio avendo cura di aggiungere un sacco di dettagli. Lo faccio conun'intensità tale che, quando tornano indietro e osservano i loro

 problemi che sembravano essere delle montagne enormi diventare deimucchietti di terra. Il trucco sta nel far capire alle persone che c'è bendi peggio e che sono loro a crearlo. Non significa che di lì a qualche

anno non farà più nessuna differenza, è soltanto che più diventivecchio, più ti renderai conto di che razza di stupido idiota sei stato e diquanto tempo hai sprecato. Ci sono persone che non prendono mai lamacchina, che non escono mai e non incontrano mai nessuno, e personeche fanno la stessa cosa ogni giorno. Per loro, potrebbe andar benecosì, ma per me non è abbastanza: c'è sempre qualcosa in più. L'altrogiorno sono uscito con qualcuno. Abbiamo girato un sacco di librerie,

 probabilmente sei o sette, e io ho comprato una valanga di libri sudiversi argomenti. Loro ne hanno comprato uno. In effetti, l'ho

comprato io per loro e questo solo perché è stato il libro a saltargliaddosso da uno scaffale. Il libro li stava chiamando. E non è neancheche non potessero permettersi di comprarlo, il fatto è che non

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apprezzavano la differenza che potrebbe fare. Secondo me ci sono persone disposte a vivere una vita al di sotto delle proprie potenzialità ead accettare la cosa, piuttosto che dover premere i pulsanti che stannodentro di loro e che metterebbero in moto il succo della vita. Lamaggior parte delle persone non scatena delle sensazioni

sufficientemente forti da stimolare se stesse a fare una qualsiasi cosa, equesto richiede esercizio. Devi creare delle belle sensazioni e renderleintense e creare delle sensazioni motivanti e renderle intense. Devi fartiimmagini grandi, grandissime, non delle stupide immaginetteminuscole e indistinte. Quelle non sono buone basi di una vitamotivata, e con delle buone basi puoi vivere una vita davvero forte.Vivere una vita in cui si fanno un sacco di cose non significa che non cisi farà mai del male o che non accadrà mai nulla di brutto. La vita puòessere molto più sicura se la si passa a casa da soli senza mai fare nulla.

Alcune persone sono alla ricerca della sicurezza. Alcuni di noivogliono essere certi che faranno delle belle esperienze, durante il

 periodo che trascorreranno su questa terra. Alcune persone fantasticanodi fare delle cose e guardano qualche programma alla TV. Alcuni di noivogliono vivere una vita al massimo, perché sappiamo che non civerranno concessi molti minuti che siano così importanti e cosìlottiamo per conquistarceli e per renderli quanto più importanti

  possibile. Allora, quando la tua vita si avvicinerà al termine, tiguarderai indietro e ti renderai conto che non sono molte le cose che ti

sei perso. Credo che la cosa peggiore di tutte sarebbe avvicinarsi altermine della propria vita e rimpiangere le cose belle che si sarebbero

 potute fare.  Non significa che tutti debbano scalare l'Everest. Quella potrebbe benissimo essere la cosa più stupida da fare... o magari saltare da unaereo soltanto per fare qualcosa di eccitante. Forse si trattasemplicemente di guardare tua moglie e sorriderle e dirle qualcosa dicarino. Per certe persone è la cosa più difficile da fare. È estremamentedifficile.

Richard aveva colpito nel segno, ed era una cosa molto importante. Avevo fatto parecchie cose di cui andavo fiero. Erano risultati che significavano molto per me,eppure capii che c'era qualcosa di molto più importante. Si tratta di fare in modo chesiano i momenti della nostra vita quotidiana a contare. Spesso ci sono così tante coseche potremmo fare, ma che non facciamo; le trascuriamo perché sentiamo che nonfarebbe alcuna differenza. Sfortunatamente, ciascun episodio di negligenza si sommaagli altri e dà come risultato il futuro che creiamo per noi stessi. Il successo siraggiunge impegnandosi in alcune piccole e semplici attività con assiduità e

dedizione. Per motivarci dobbiamo guardare alla nostra vita in modo diverso ancor  prima di analizzare quel che dobbiamo fare e come possiamo creare un intensodesiderio di farlo. Se riuscite a capire com'è che pensate a qualcosa che siete motivati

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a fare, allora potete imparare a motivarvi a fare altre cose. Come ci rivolgiamo a noistessi, quando siamo motivati? Possiamo esercitarci a parlarci a quel modo quandovogliamo essere più motivati?

Una volta uscii da un enorme libreria di Portland, in Oregon, dov'ero entrato a fareacquisti con mio cugino, portando via con me 26 libri che avevo appena comprato.

La mia motivazione proveniva dal fatto di provare una forte curiosità per le cose chemi interessano. Quando potete cominciare a formulare obiettivi e direzioni benformate, potete arrivare al punto in cui vi è possibile raggiungerli facendo uno sforzodisciplinato o, in alternativa, lasciarveli sfuggire a causa della vostra pigrizia. Questascelta si baserà su quanto presto raggiungerete la soglia. A volte dovrete arrivare al

 punto di provare disgusto per la vostra situazione attuale, prima di muovervi. Altrevolte vi capiterà semplicemente di avere una gran voglia di fare determinate cose. Inentrambi i casi si tratta di far funzionare il vostro cervello in modo tale da provareun'intensa motivazione.

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Esercizio per dar forza alla tua motivazione

1. Prendi in considerazione alcuni degli obiettivi o dei cambiamenti che vuoi  produrre nella tua vita e, tenendoli in considerazione, poniti le seguentidomande.

• In che modo realizzare questi obiettivi o questi cambiamenti influirà sulla tua vita?• In che modo realizzare questi obiettivi o questi cambiamenti influirà sulla vita delle

altre persone?• Qual è la cosa peggiore che potrà capitarti se non realizzerai questo cambiamento o

non raggiungerai il risultato desiderato? Come ti sentirai?• Qual è la cosa migliore che ti accadrà quando avrai prodotto questo cambiamento e

raggiunto questo risultato? Come ti sentirai?• Immaginati come ti sentirai fra trent'anni, sapendo che non sei stato capace di

raggiungere quegli obiettivi, che non sei stato in grado di produrre quelcambiamento. Immaginati sul serio quanto starai male. Immaginatelo il piùnitidamente possibile.• Immaginati nel tuo futuro, sapendo di essere riuscito a cambiare con successo e a

raggiungere i tuoi obiettivi. Immaginati sul serio quanto incredibilmente bene ci sisente ad essere una persona così straordinaria. Immaginatelo il più vividamente

 possibile.

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18L'ultima delle umane libertà: un

atteggiamento straordinario

"In nessun altro luogo un uomo si può ritirare trovando più quieteo libertà che nella propria anima." 

Marco Aurelio (dalle Meditazioni, libro IV, 167 a.C.)

Il bambino teneva per mano suo padre, mentre camminavano verso il dormitoriodel campo di concentramento. Il bambino guardava ogni cosa che vedeva con aria

 preoccupata. Il padre gli sorrideva e lo tranquillizzava con dolcezza: non si trattavache di un gioco, una gara in cui c'era solo che da divertirsi. Il padre trasformòl'esperienza di terrore del bambino in un gioco con certe regole. Se avessero vinto,spiegava il padre, gli avrebbero dato un carro armato. Vero. Il film La vita è bella èun fantastico esempio della forza che deriva dall'avere un atteggiamentostraordinario. La storia è quella di un padre che aiuta il proprio figlioletto adacquisire una prospettiva diversa sul significato dell'essere prigionieri in un campo diconcentramento durante la seconda guerra mondiale. Molto simile a questa è lastoria, questa volta veramente accaduta, di Victor Frankl che, fatto prigionierodurante la seconda guerra mondiale, dovette affrontare le esperienze più orribili chesi possa immaginare e che, tuttavia, continuò a conservare un atteggiamento disperanza, forte e determinato. Fu torturato e lungamente sottoposto ad ogni genere diabuso e, nonostante ciò, si rifiutò di sviluppare un senso di disperazione.

Una volta, il mio amico Barry mi descrisse un fantastico atteggiamento che hafatto suo. Qualsiasi cosa accada nella sua vita, lui pensa: "Potrebbe essere la cosamigliore che mi sia mai capitata". Barry si impegna a sostenere questoatteggiamento, perché lo aiuta a focalizzarsi su ciò che c'è di positivo in ognisituazione. Il vostro atteggiamento è in assoluto l'aspetto più importante del vostromodo di pensare.

Con l'atteggiamento sbagliato, sareste in grado di trasformare qualsiasi cosa in un problema. Con l'atteggiamento sbagliato, sareste in grado di creare degli ostacoliinsormontabili là dove non ce n'erano. Con l'atteggiamento sbagliato, sareste ingrado di trasformare ciascuna situazione nella più problematica delle esperienze. Conl'atteggiamento giusto, sarete in grado di trasformare i problemi in soluzioni. Conl'atteggiamento giusto, sarete in grado di spianare le montagne che si pongono sul

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vostro cammino. Con l'atteggiamento giusto, sarete in grado di trasformare ognisituazione, anche la più problematica, nella più gratificante delle esperienze. Il vostroatteggiamento è il modo in cui scegliete di pensare alle cose. Consiste nel modo incui scegliete di pensare a voi stessi, agli altri e al mondo. Il vostro atteggiamento èfatto di una serie di convinzioni e sensazioni che dipendono dal modo in cui avete

 processato la vostra interpretazione delle esperienze che avete vissuto. La PNL, per come viene sempre descritta, è prevalentemente un atteggiamento. Chiesi a Richarddi parlarmene.

OWEN: Quali credi siano le chiavi per accedere ad un atteggiamento efficace?R ICHARD:Beh, l'atteggiamento è un riflesso del sistema di convinzioni di una

 persona. Se sei convinto che tutto sia possibile, non è detto che tu abbiaintenzione di farci qualcosa, ma se hai il giusto atteggiamento, spessolo farai. A noi piace chiamarlo "atteggiamento del Jersey", dato che sia

io che John LaValle siamo del New Jersey e che un sacco di PNLlistihanno cominciato dal New Jersey. Questo atteggiamento prende ilnome di stato del New Jersey perché quando c'è qualcosa da fare, le

 persone la fanno e basta. È nella natura stessa delle cose. Le personeche sono cresciute laggiù hanno questo atteggiamento per cui, se c'èqualcosa che hai intenzione di fare, allora fallo. Se non ne hail'intenzione, fai come se non ci fosse e non pensarci nemmeno. Lamaggior parte delle persone sceglie di rimanere semplicemente adaspettare e a procrastinare. Se avete intenzione di ripulire qualcosa, ci

vuole tanto tempo a pensare di farlo quanto ce ne vuole a ripulirlo. Lostesso vale per quasi ogni cosa.Quando cominciai a prendere in considerazione dei modi per curare lefobie, tutti quelli con cui parlavo non facevano che tirar fuorielaboratissime teorie che spiegavano perché fosse impossibile. Ineffetti, mi dissero che lo scopo della psichiatria non era quello di fare inmodo che le persone risolvessero i loro problemi, ma di fare, invece, inmodo che si accettassero per quello che erano. Quell'auto-accettazioneera tutto ciò in cui consisteva una terapia. Fu in quel momento che

decisi senza indugio che non avrei fatto il terapeuta, perché non era unmestiere adatto al mio atteggiamento. Io penso che quando le personevogliono superare un problema, oltrepassare la paura, uscire dalladepressione o da qualsiasi psicosi in cui si trovino, se qualcosa ènecessario, lo si deve fare. Non sempre le teorie lo dicono, ma se ti daiuna mossa e spingi sull'acceleratore del divertimento finché vai su digiri e poi dai ancora gas, un modo di fare le cose lo trovi di certo. Lamaggior parte delle persone di successo che ho incontrato nel corsodella mia vita hanno fatto così, vuoi che si trattasse di scienziati

affermati, vuoi che fossero uomini d'affari o persone come VirginiaSatir, che aveva deciso che avrebbe ottenuto dei risultati ad ogni costoe grazie alla sua perseveranza e al fatto che a lei piaceva lottare per 

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superare le avversità ha fatto in modo di arrivare fino in fondo.Credo che questo sia un atteggiamento importante e che il mondo abbia bisogno di molte più persone disposte a farlo per molte più cose. Èridicolo che la terapia si faccia ad ore. Non si tratta di quanti minuti uncliente passa seduto di fronte a te, si tratta della quantità di cose che

riesci a fare. Per certe cose è meglio metterci cinque minuti, per altre civogliono cinque ore.La maggior parte di queste strutture restrittive sono create. È un po'come... il modo in cui sono strutturate le scuole è basato unicamentesull'occupazione e nient'altro. È basato sul fatto che l'insegnante arrivaa una certa ora e se ne va a una certa ora e lo stesso vale per il concettodi classe. Tutte queste assurdità non hanno nulla a che vedere colmettere le persone in una situazione in cui possano apprendere quanto

 più velocemente possibile e divertirsi quanto più possibile, mentre

massimizzano la velocità di apprendimento. Si tratta di dare a tuttiquanti la stessa cosa nello stesso momento così da poterlaimpacchettare e vendere e fare in modo che tutti possanotranquillamente fare la stessa cosa senza dover correre il rischio diinnovare ed essere creativi.

Pensai a quello che Richard stava dicendo. Aveva un senso. Pensai alconcetto di atteggiamento. Ritengo che le chiavi per un atteggiamentocostruttivo siano date dalla vostra abilità di cambiare atteggiamento in modo

tale che vi sia quanto più utile possibile a migliorare enormemente il modo incui affrontate i fatti della vita. In primo luogo, è essenziale che facciate vostrecerte fondamentali convinzioni in grado di darvi accesso alle vostre risorse;queste convinzioni saranno le basi su cui costruire un atteggiamento che vi

 possa risultare più utile. In secondo luogo, potrete scoprire come costruire sulle basi di questo nuovo atteggiamento, sviluppando degli energici stati interni edelle vigorose sensazioni. Infine, cogliendo l'importanza di un atteggiamentoflessibile, potrete comprendere come sviluppare molteplici punti di vista.

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19Le convinzioni e gli stati che portano al

successo

I nostri atteggiamenti sono un riflesso delle nostre convinzioni. Le convinzioniche abbiamo in merito al mondo determinano il modo in cui pensiamo ad esso e nefacciamo esperienza. Per poter migliorare tutto ciò, è di vitale importanza che

impariamo a sviluppare delle convinzioni che ci siano utili. Le convinzioni primarieche costituiscono le fondamenta della PNL prendono il nome di presupposizioni.Sono delle convinzioni estremamente utili da avere e si dividono in convinzioni disuccesso e stati di successo.

Convinzioni di successoLa mappa non è il territorio.Il mondo nella sua realtà è diverso da come lo vedete. Ciò che vedete non è il

mondo, ma semplicemente una sua rappresentazione. Come qualsiasi altra mappa,

anche la nostra mappa del mondo è unicamente una descrizione e quindi non è né deltutto precisa, né vera. Si tratta semplicemente di un modo utile, o meno utile, di pensare al mondo. Per rendere una qualsiasi cosa più utile, cambiate il modo in cui pensate ad essa. In altre parole, cambiate la vostra mappa del mondo.

Il modo in cui facciamo esperienza del mondo può essere vantaggiosamenterappresentato e compreso attraverso i cinque sensi.

Dal momento che usiamo cinque sensi per assimilare e capire il mondo, possiamoanche usare gli stessi cinque sensi per capire convenientemente il modo in cui

  pensiamo. Perciò noi costruiamo delle immagini interne, sentiamo dei suoni, parliamo a noi stessi, proviamo sensazioni, sentiamo odori e sapori interni. Questo èil modo in cui rappresentiamo il mondo.

Il significato della vostra comunicazione è la risposta che ottenete.Quando vi assumete la responsabilità di come comunicate e la vostra

comunicazione produce negli altri i risultati sperati, la vostra possibilità di riuscitasarà molto migliore che se deste la colpa di ogni incomprensione a coloro con i qualistate comunicando. È più utile assumersi la responsabilità del fatto di riuscire a

raggiungere i propri ascoltatori, in quanto questo è ciò che vi assicura di poter interagire al meglio. Se vi piace l'idea di dare a chi vi sta a sentire la colpa per nonavervi ascoltato o per non aver capito, non state comunicando al meglio delle vostre

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 possibilità.

Le persone hanno tutte le risorse di cui hanno bisogno per fare in modo che ilcambiamento avvenga.

È proprio perché siete dotati di un cervello e di senso dell'umorismo, che avete

tutto ciò di cui c'è bisogno per cambiare. Adesso si tratta di imparare ad usarli per rendere i cambiamenti permanenti. Voi avete la capacità di cambiare il modo in cui

 pensate, vi sentite e vi comportate.

Le persone non sono "rotte", è il loro comportamento ad essere funzionale onon funzionale.

C'è differenza tra ciò che siamo e ciò che facciamo. Il fatto di sentirsi depressi, diindulgere in cattive abitudini o di comunicare in modo inefficace non dice nulla inmerito a noi o a quanto valiamo. Dobbiamo soltanto imparare a pensare

diversamente, a sentirci diversamente, a comportarci diversamente e a comunicarediversamente.

C'è un'intenzione positiva che sostiene ciascun comportamento e c'è uncontesto in cui quel comportamento ha valore.

Inostri comportamenti, così come quel che proviamo, stanno cercando di aiutarci in

qualche modo. Ad esempio, la paura ha lo scopo di cercare di proteggerci. La pauradei ragni è utile nella giungla africana; non è altrettanto utile in un soggiornoirlandese. Se scopriamo come fare a soddisfare quell'intenzione con uncomportamento più utile, potremo constatare che il cambiamento avviene conmaggiore facilità.

Il fallimento non esiste, esiste soltanto il feedback.Il fallimento esiste unicamente quando si pone un limite temporale a qualcosa.

 Non è che falliamo, è che, semplicemente, fraintendiamo le cose di tanto in tanto.Quando si è in grado di imparare da ogni errore, si può interpretare ciascun errorecome un feedback che può essere usato per migliorare ciò che facciamo.

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Esercizio sulle convinzioni di successoPrendi le sette convinzioni elencate qui sopra e pensa ad alcuni modi in cui

 potresti utilizzarle per superare dei problemi nella tua vita.

Stati di successo

Alla base di questi presupposti ho trovato degli stati preziosi ed essenziali chesono la chiave per possedere il migliore atteggiamento possibile. Questi stati sisuddividono in due categorie principali. La prima comprende gli stati utili adassimilare il più vantaggiosamente possibile le informazioni che provengono dalmondo. Questi prendono il nome di "stati d'ingresso". La seconda categoriacomprende gli stati utili ad agire con successo nel mondo. Essi prendono il nome di"stati di uscita".

Stati d'ingresso: Consapevolezza, Apertura, Curiosità

Stati di uscita: Flessibilità, Determinazione, Pragmatismo, Responsabilità,Creatività

Quando potrete accedere con padronanza a questi stati e vivere in essi, viritroverete a vivere con un atteggiamento eccezionale. Questa è una scorciatoia altentativo di "vivere" le presupposizioni. Vi consentirà di conoscere il mondoattraverso un filtro più funzionale, rendendovi così in grado di agire, pensare,sentirvi e comunicare nel modo più utile e fruttuoso.

Stati d'ingressoConsapevolezzaEssere consapevoli significa prestare attenzione a ciò che succede nel mondo e

nella nostra testa; significa sviluppare l'acutezza sensoriale e la capacità di vederedentro di sé. Il termine "acutezza sensoriale" fa riferimento alla vostra capacità di

  prestare attenzione a ciò che vedete, udite, provate nel mondo e di notarne lecaratteristiche distintive. La capacità di vedere dentro di sé la si può migliorare

 prestando attenzione al modo in cui si pensa e ci si sente in riferimento alla propriavita.

AperturaProvate apertura quando siete aperti all'idea di avere torto. Si tratta di aprirsi alle

nuove idee, alle nuove esperienze e ai nuovi insegnamenti. Sviluppatela,esercitandovi a guardare alle cose da molteplici prospettive e a comprendere che cisono più di due modi di leggere ciascuna storia.

CuriositàLa curiosità è la vostra capacità di fare domande e di interrogarvi sul perché delle

cose. Più siete curiosi, più cercate informazioni e più acuti diventate. Si sviluppaapprezzando i miracoli che fanno parte del mondo e lo splendore della conoscenza edi ciò che può fare per voi.

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Stati di uscitaFlessibilitàLa flessibilità è quello stato in cui vi trovate quando siete in grado di fare cose

diverse e di rispondere con varietà al mondo. Più siete flessibili, più avete scelte e,

 pertanto, più avrete il controllo in qualsiasi situazione. La flessibilità si migliorafacendo cose nuove e mettendo in atto dei nuovi comportamenti, diversi da ciò chefate abitualmente.

DeterminazioneLa determinazione è lo stato di chi non si arrende mai. Significa prendersi un

impegno con se stessi per continuare ad adoperarsi per ottenere qualcosa in faccia aifallimenti, ai rifiuti e alle delusioni. Vi permette di avere più successo, perché ilsuccesso diventa una mera questione di tempo. La determinazione si migliora

 prendendo qualsiasi sconfitta come un "insegnamento" e scegliendo di non mollaremai.

PragmatismoIl pragmatismo è l'atteggiamento che si ha quando si fanno le cose in modo che

siano utili e pratiche. Si concentra sul fare qualsiasi cosa risulti più utile eintelligente in un dato contesto. Il pragmatismo si migliora chiedendosi incontinuazione: "Qual è la cosa più utile da fare adesso?".

ResponsabilitàLa responsabilità deriva dalla decisione di essere imputabili per le esperienze che

avete fatto nella vostra vita. È il vostro impegno ad assumere il controllo del modo incui interagite col mondo e del modo in cui ne fate esperienza e vi aiuterà a rendere lavostra vita ancor più meravigliosa. La responsabilità migliora quando vi concentratesu ciò che potete fare per affrontare e risolvere una situazione, anziché sul perché lecose accadano a quel modo.

Creatività

La creatività è lo stato in cui potete usare la vostra immaginazione per inventareidee che ancora non esistono. Esiste allo scopo di metterci in grado di dare il nostrocontributo al mondo e di influenzarlo positivamente. Potete usarla per rendere le coseche fanno parte della vostra vita più facili e, più in generale, migliori. La creatività simigliora esercitandosi a combinare tra loro le diverse idee e a vedere che cosa risultada tale combinazione.

Se riuscirete a pensare intenzionalmente al mondo attraverso questi stati e questeconvinzioni, allora acquisirete l'abilità di cambiare il modo in cui assimilate le cose e

quello in cui reagite al mondo.

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Esercizi sugli stati di successo

Questi compiti devono essere effettuati con regolarità e costanza.

1. Consapevolezza

Dedica cinque minuti di ogni giorno a prestare attenzione a ciò che vedi,senti e percepisci nel mondo attorno a te e a notare le differenze che ci sono.Presta inoltre attenzione alle differenze che ci sono tra ciò che riesci a vedere,udire e percepire all'esterno e sii consapevole di come pensi e di ciò che sentidentro di te.

2. AperturaDedica cinque minuti di ogni giorno a prendere una convinzione che hai

riguardo a qualcosa e ad esercitarti a vederla dal punto di vista contrario al tuo.

Pensa a quanti più argomenti possibile per sostenere la tesi di chi la vede dauna prospettiva diversa dalla tua.

3. CuriositàComincia a fare più domande su qualsiasi cosa. Compra più libri. Cerca le

 persone che fanno cose che ammiri sul serio e chiedi loro di dirti come fanno arealizzarle. Renditi conto che c'è qualcosa da imparare da ogni cosa, e che lo

 puoi fare. Quando incontri persone con un background diverso dal tuo, chiediloro della loro cultura o delle loro abitudini. Preparati un numero di domande

sufficiente a farti una chiara idea e PONILE.

4. FlessibilitàEsercitati ogni giorno a fare qualcosa di nuovo. Prova nuove pietanze al

ristorante, prova a fare strade diverse per andare e per tornare dal lavoro.Prendi qualcosa che non hai mai provato a fare prima e buttati a farla. Almenouna volta alla settimana, fa' qualcosa che non avevi mai fatto prima o va' in un

 posto in cui non eri mai stato.

5. DeterminazioneOgni volta che non ottieni ciò che vuoi, concentrati semplicemente su

quello che vuoi, cambia approccio e ricomincia daccapo. Continua adimpegnarti e concentrati unicamente su come ti sentirai bene quando ce l'avraifatta. Evita di pensare all'eventualità che sia possibile non ottenere quelrisultato.

6. PragmatismoEsercitati a ripetere la domanda: "Qual è la cosa più utile da farsi adesso?".

Ogni volta che ti trovi a fronteggiare un potenziale problema, ripeti a te stessoquesta domanda.

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7. ResponsabilitàTutte le volte che salta fuori un problema, chiediti sempre: "Che cosa posso

fare ora?". Fa' in modo che anche questa diventi un'abitudine.

8. Creatività

Una volta a settimana dedica venti minuti a prendere tre idee che non hannonulla a che vedere l'una con l'altra e a inventare qualche nuovo prodotto o unafilosofia che sia la combinazione delle tre idee d'origine. Non importa quantoridicolo possa sembrarti inizialmente, esercitati a dedicarti a questa attività.

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20L'illusione della realtà:

la libertà di una diversa prospettiva

Un giorno, una ragazza sedeva all'aeroporto dopo essersi comprata dei biscotti euna coca-cola. Mentre sedeva e pensava a tutte le cose che aveva da fare, cominciò amangiare i biscotti. Presto si accorse che dall'altra parte del tavolo sedeva un signoreche indossava un completo elegante e che questo signore si stava "servendo" dallascatola di biscotti. Sebbene la cosa la infastidisse e la facesse effettivamentearrabbiare, la ragazza non disse nulla e continuò a mangiare. Lo stesso faceva quelsignore. La cosa continuò così finché non rimase che l'ultimo biscotto. Al che ilsignore lo prese, lo spezzò in due e ne porse una metà alla ragazza. Qualche minuto

 più tardi, mentre era in coda per imbarcarsi, era ancora parecchio infastidita dalla

cosa. Come si era permesso? Fu in quel momento, mentre cercava il passaporto in borsa, che si accorse di avere ancora un pacchetto di biscotti intatto. Quelli che avevaspartito con quel signore li aveva comprati lui.

Una delle più importanti libertà che abbiamo è la libertà di vedere le situazioni damolteplici punti di vista. Quando nel nostro mondo accade qualcosa, il modo in cui

 pensiamo a quell'evento e il modo in cui ne facciamo esperienza determinerà il modoin cui ci comporteremo e le decisioni che prenderemo in conseguenza ad esso. Ilmodo in cui facciamo esperienza del mondo è diverso da com'è. Si trattasemplicemente della nostra rappresentazione del mondo e questa rappresentazione

dipenderà dai nostri valori, dalle convinzioni, dalle esperienze passate e dall'umoreche abbiamo in quel preciso istante.È indispensabile rendersi conto che la realtà è un'illusione e che qualsiasi sia la

realtà in cui crediamo, questa è vera unicamente per noi. Essere in grado di guardarealla stessa esperienza da diversi punti di vista ci consente di capire meglio il modo incui pensano gli altri, oltre a dotarci di un modo più utile di considerare quellasituazione. Ancora una volta, ne parlai con Richard.

OWEN:   Richard, ho constatato che, nella mia esperienza, quello che dici

riguardo al fatto che la capacità di guardare a una situazione damolteplici prospettive è di estrema importanza, si è dimostratoassolutamente esatto. Che cosa pensi del ruolo che svolgono delle

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molteplici prospettive nel vivere una vita più libera?R ICHARD:Beh, certo, quando pensi a qualcosa... quando sei lì e la tua ragazza ti

ha lasciato, sembra che la vita si interrompa lì e ogni cosa sembraessere la fine di tutto, ma se potessi andare venticinque anni nel futuro,molte persone non sarebbero nemmeno in grado di ricordare il nome di

quella ragazza.Quindi c'è tempo. Talvolta dico a qualcuno di sollevarsi semplicementeda terra e di allontanarsi dal pianeta e di guardare giù e vedere sequesto è uno di quegli eventi davvero significativi oppure no. Da quella

  prospettiva non sembra poi così significativo. Le persone devono  prendere le distanze dalle esperienze spiacevoli. Anche nella loromente: se le immagini che vedono sono grandi e luminose e sembra chestiano accadendo ora anziché essere già accadute, le persone possonocambiare modo di vederle e sentirsi diverse istantaneamente. Voglio

dire, esperienze come quella di uno stupro sono terribili, ma quel che è peggio è che le persone le rivivono tutti i giorni, come se stesserodavvero accadendo ancora. Le persone hanno bisogno di allontanarequeste cose, di spingerle nel passato e fare in modo che sembrinoqualcosa che sta accadendo a qualcun altro, in modo che possanoandare avanti con la propria vita. È già abbastanza brutto che aqualcuno capiti qualcosa di così orribile, senza che debba riviverlocontinuamente, giorno dopo giorno. Voglio dire, lo stupratore le hastuprate una volta soltanto, ma loro si saranno stuprate mentalmente

almeno un migliaio di volte. Possono prendersela col fatto di esserestate stuprate quella volta, ma questo non cambia le cose. La cosa piùimportante è rendersi conto del fatto che il mestiere di un tipo come meè quello di liberare persone come quelle da quelle catene, perché io

 posso spezzarle. Vuoi che si tratti di cambiare la prospettiva da cuivedono le cose, vuoi che si tratti di ipnotizzarle e di procurare loroun'amnesia, vuoi che si tratti di far montare così tanta rabbia in quelle

 persone da arrivare al punto di farla, letteralmente, esplodere e a quel punto quelle persone dicono: "Non penserò mai più a questo. Non ho

 più intenzione di dare potere a questo essere umano fintanto che vivo".Ho lavorato con una donna che veniva pedinata da 15 anni e, vogliodire, questo tizio era furbo. Era sveglio. Aveva messo nel sacco la

 polizia e rendeva la vita di questa donna un vero inferno. Ogni voltache apriva un cassetto, lei ci trovava un suo biglietto. Anche invacanza, pur non avendo detto a nessuno dove andasse, arrivavaall'hotel, faceva la registrazione e quando entrava in camera ci trovavauna vestaglia e delle foto di sé nuda. Non aveva idea di come facessequel tale. Viveva nel dolore più profondo. Quello che feci io, fu

insistere sul terrore. Il fatto è che i fatti avvengono sempre ad una certadistanza l'uno dall'altro e io cambiai gli eventi in modo chesembrassero essere accaduti tutti nel giro di un'ora e, anziché sentirsi

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terrorizzata, esplose in una rabbia furente. Finalmente aveva preso ladecisione che, indipendentemente da quello che avrebbe fatto quel talee da quanto la pedinasse e la importunasse, lei avrebbe trovato dei modi

 per farlo impazzire, e fu così che iniziò ad inscenare degli eventi chesapeva l'avrebbero fatto uscire completamente pazzo. Fece cose tipo

ingaggiare un attore di 97 anni. Lei ne aveva meno di 30 e ingaggiòquesto vecchietto perché uscisse con lei. Assunse anche un altro taleincaricato di fare la guardia e vedere se gli riusciva di beccare ilmaniaco. Sebbene la polizia non fosse riuscita a sorprenderlo, questotizio ci riuscì. Se l'abbia consegnato alla polizia oppure no, non ne hoidea, ma dopo quella volta il maniaco scomparve.Lei non avrebbe potuto far nulla per reagire, quando aveva paura. Non

 potè far nulla, finché non arrivò al punto di averne avuto abbastanza e,invece di cercare di nascondersi chiudendo tutte le finestre, cominciò a

 pomiciare con un vecchietto di 97 anni davanti alla finestra aperta.Fece uso di tutto quel che le veniva in mente per provocare il maniaco.Gli lasciava dei bigliettini. Presumendo che i propri apparecchitelefonici fossero sotto controllo, cominciò a parlare di questo "povero,

 piccolo, patetico questo e quello" e a dire che le dispiaceva per lui, perché "probabilmente non poteva masturbarsi con entrambe le mani",invece di rispondere al telefono chiedendosi se era lui e se l'avrebbeterrorizzata o meno.

Quello che stava dicendo Richard aveva assolutamente senso. Quando si ottiene lalibertà data da una diversa prospettiva, si è in grado di avere una più vasta gamma discelte in merito a ciò che si può fare per rispondere al mondo. Si ottengono maggioriinformazioni riguardo a quel che sta accadendo e, in tal modo, si possono prenderedecisioni migliori.

OWEN: Quindi come aiuti le persone a vedere le cose da un diverso punto divista?

R ICHARD:Beh, comincio sempre col farle ridere, perché fintanto che una persona

non è riuscita a ridere, non riuscirà nemmeno ad essere flessibile nelmodo di guardare alle cose. Per certe persone è molto più difficile che

 per altre. Se hai incontrato delle persone davvero incasinate, incastratenel loro modo di vedere il mondo e, per quanto piccola possa essere laloro vita e la situazione che stanno vivendo, non sono disposte acambiarla. Dio ci ha dato le endomorfine per un motivo: perchésmettessimo di fare le cose che non funzionano. Ho lavorato con dellecoppie in cui ciascun partner trattava l'altro così male, che per loro nonc'era alcun modo di scoprire come ci si sente ad essere davvero

innamorati, prima di riuscire a ridere di quegli stupidi comportamenti.Molto spesso questo ha significato che io ho dovuto fare dell'umorismosu cose di cui era difficile ridere per certe persone, come ad esempio le

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convinzioni religiose.C'erano persone che cominciavano a citare le Bibbia a memoria, quindiho dovuto imparare a farlo meglio di loro e, mentre snocciolavocitazioni, tiravo in ballo anche altre cose che stavano lì dentro. Quelche intendo dire è che nel primo capitolo della Genesi c'è scritto: "In

 principio Dio creò gli animali e poi l'uomo". Nel secondo capitolo dellaGenesi, invece, c'è "l'uomo e poi gli animali". Quindi, c'è un sacco diconfusione nel libro. La si può utilizzare per giustificare la stupidità.Quando racconto storie estratte dalla Bibbia, non è per minarne ilcredito, ma per far sì che le persone si rendano conto che quello chedovrebbero prendere sul serio di ciò che i testi sacri vanno dicendosono le cose che ti rendono la vita migliore, e il resto non è che unascusa per star male. Che si tratti di testi sacri o di politica, dischizofrenia o di qualsiasi altra malattia identificabile, qualsiasi cosa

venga usata per star male e per giustificare il fatto di far star male glialtri, è tutta la stessa cosa. Non è altro che pura e semplice crudeltà. Lacosa più importante è far sì che le persone cambino la loro visione delmondo, sia che si comportino crudelmente verso se stessi, sia che lofacciano ad altri, e personalmente ritengo che la cosa cominci con un

 po' di senso dell'umorismo.

Una diversa prospettiva era ovviamente una delle principali chiavi delcambiamento. È proprio come dico sempre ai miei clienti: se li guardi storto i tuoi

 problemi sembreranno più grandi, sorridigli e si faranno più piccoli.Mi incuriosiva conoscere il punto di vista di Richard in merito alla vera forza della

risata.

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21La forza della risata

I miei amici Eddie e David mi hanno sempre aiutato a guardare a me stesso e allamia vita in modo molto meno serio. È grazie a loro che rido così spesso della vita.Grazie alla loro ilarità e al loro senso del divertimento, ho imparato a trovare il lato

comico di ogni cosa. Durante i dieci anni trascorsi da quando ci conosciamo,abbiamo sviluppato un senso dell'umorismo comune. È stato con loro che ho iniziatoa capire la vera forza della risata.

Sono stati loro a costringermi a vivere in modo più sciolto e rilassato. È stato prendendomi in giro nei modi più spassosi che mi hanno fatto capire quanto siastupido sentirsi male nel pensare alla vita. Vedete, c'è stato un tempo, per me, in cuile parole degli altri erano una cosa talmente importante. Ora, trovo da ridere su quasiogni cosa. Ci sono altri miei amici con cui trascorro del tempo e che faccio ridere.Passo anche parecchio tempo a fare in modo che i clienti vedano il lato buffo dei loro

 problemi. Ho imparato dal migliore. Forse una delle migliori dimostrazioni che ioabbia mai dato è stata con una signora che partecipava a uno dei nostri practitioner.Stavo per dare una dimostrazione di come funzioni la cura rapida delle fobie, unatecnica di PNL che serve a curare una fobia in pochi minuti. Comunque, quandolavorai con lei, finii col seguire un'altra strada e usare un altro meccanismo.

Georgina aveva paura dei topi e di solito aveva degli attacchi di panico acuti seanche solo sentiva dire che c'era un topo in casa. Cominciai col farle alcunedomande. Il dialogo seguì la falsariga di quello ricostruito qui sotto.

OWEN: Allora, Georgina, odi tutti i topi?GEORGINA: Certo. Il solo pensiero mi fa rivoltare lo stomaco.OWEN: Che mi dici di Stuart Little o di Jerry, quello del cartone Tom e Jerry?

Odi anche loro?GEORGINA: Beh, no.

Rise.GEORGINA: Certo che no. Sono davvero carini.OWEN: Va bene, quindi mi stai dicendo che se si tratta di Jerry e Stuart va tutto

 bene, ma che non ti piacciono Frank, Mark, Barry e il resto della banda.Questo si chiama razzismo nei confronti dei topi.

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 Non riusciva a trattenere le risate al pensiero di questi topi che portavano nomi di persone e che si sentivano feriti dal fatto di non piacerle. Mentre rideva, le posai condisinvoltura una mano sulla spalla e ancorai la risata. Continuai mettendomi a quattrozampe e girando per il pavimento della sala impersonando i topi.

OWEN: "Ehi, Frank, hai trovato del formaggio da qualche parte?" "No, amico,mi spiace." "Ehi, hai sentito che quella signora ci odia? Che cosaabbiamo mai fatto per meritarcelo?" "Steewe e Jerry non sono mai statitrattati così. È una tale ingiustizia e soltanto perché noi non siamo topifamosi." "Lo so, Frank. Noi siamo le vittime del pregiudizio."

Georgina continuava a ridere, così come la maggior parte della sala. Mi alzai e,ancora una volta, le posai con noncuranza la mano sulla spalla. Continuai.

OWEN: Allora, Georgina, dimmi. Quando pensi che ci sia un topo in casa,quale immagine o quali immagini ti vengono in mente?

GEORGINA:  Beh, immagino la credenza chiusa con un topo all'interno, poi aprolo sportello e il topo mi salta addosso, dritto sulla testa.

OWEN: Ok, vediamo se ho capito bene...

Feci un attimo di pausa. Prima, durante il corso, avevo parlato di  Rambo, il film.Descrivevo una scena in cui Rambo viene abbandonato a se stesso dai suoi amiciche, invece, si allontanano in elicottero. Si vede un'inquadratura di Rambo che siguarda alle spalle e, a neanche 200 metri da lui, si intravedono quelli che, ad occhio ecroce, sono tre carri armati, quattro elicotteri dotati di lanciamissili e circa 400uomini armati di tutto punto che sono, ovviamente, alla sua ricerca. L'inquadraturaritorna su Rambo, che è coperto di sangue e armato fino ai denti. Il suo amico glichiede: "Rambo, Rambo, cos'hai intenzione di fare? Cos'hai intenzione di fare?".Rambo guarda al nemico in avvicinamento, carica il fucile e pronuncia l'immortalefrase: "Fotterli", poi comincia a correre verso di loro, sparando all'impazzata. Avevousato questo esempio per descrivere il tipo di atteggiamento di cui avete bisognoquando vi trovate faccia a faccia con dei problemi... l'atteggiamento di chi non mollamai e combatte anima e corpo.

OWEN: Vediamo se ho capito bene. Io sono un topo e mi sto facendo i fattimiei. Sto nella credenza e cerco un pezzettino di formaggio.

Mi rimisi a terra con un balzo e, procedendo carponi, me ne andai ad annusare i piedi di tutti. Il pubblico in sala e Georgina stavano morendo dalle risate.

OWEN: E all'improvviso, lo sportello della credenza si apre e vedo un essereumano venti volte più grande di me, centinaia di volte il mio peso, una

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gigantessa che potrebbe stritolarmi con una mano. E cos'è che faccio?Le salto addosso? Io? Salto? Addosso a lei? E chi sono io? Rambo iltopo?

Facevo ancora la parte del topo e, dalla platea, mi lanciai verso di lei gridando con

voce stridula: "Fotterli". Georgina era piegata in due dal ridere al pensiero di un topocon una bandana legata in fronte, bardato di fucili mitragliatori. Mi rialzai, la feci

 pensare ai topi e, semplicemente, le posai la mano sulla spalla (attivando l'ancoradella risata). La sua paura era scomparsa. Quasi un anno più tardi, Georgina ritornò afare un altro corso con noi. Raccontò di un incidente che aveva avuto con un topodopo essere stata al primo corso. Era a casa e la figlia venne a dirle che c'era un topoche scorrazzava libero al piano di sotto. Laddove prima sarebbe corsa fuori di casa agambe levate, quella volta passò delle ore a cercare il topo e non vedeva l'ora discoprire che aspetto avesse, quasi come si aspettasse davvero di vederlo con indosso

la bandana. In quel caso, avevo creato con Georgina un potente stato di ilarità e loavevo ancorato (o associato) ai topi. In quel modo, ogni volta che avrebbe pensato aitopi, avrebbe provato l'irrefrenabile impulso di ridere.

Richard mi aveva già parlato dell'importanza di riuscire a ridere delle situazioni.Volli saperne di più sul potere della risata.

OWEN: Come usi le risate per aiutare le persone a cambiare prospettiva?R ICHARD:Io so essere ancora più pazzo di loro. Quando uno dei miei clienti si

mette a citare la Bibbia e a spiegarmi come questo lo autorizzi a

 picchiare la moglie e i figli, io gli dico: "Hai ragione, dovremmo picchiarli tutti". Poi lo porto fuori e comincio: "Picchiamo tutti quelliche ci capitano a tiro. Anzi, perché picchiarli? Dovremmo legarli tutti auna croce e farli morire come Gesù e allora capirebbero di avere

  peccato. Forza, al deposito di legname!". Al che il cliente dice:"Aspetta un attimo. Mi sembra che tu stia oltrepassando il limite",mentre la verità è che era lui ad aver oltrepassato il limite fin dal

 principio.Trovo che se prendo le cose più sul serio di quanto non siano disposti a

fare i miei clienti, allora c'è una tendenza che fa sì che debbanocambiare la loro visione del mondo. A volte se metti le persone in unostato di trance, puoi anche fare in modo che si mettano nei panni diqualcun altro. Talora è molto più semplice così. Dipende da quanto unosi trova negli impicci, perché ci sono un sacco di modi di essere neiguai e, ovviamente, ci sono persone che hanno assunto farmaci per 

 parecchio tempo. Molti di questi farmaci, come la torazina, hanno un periodo di dimezzamento di sei mesi, il che significa che ci voglionosei mesi perché vengano eliminati dall'organismo. Voglio dire, se

  prendono una persona e le danno dei farmaci, ma questa personacontinua ad avere le stesse allucinazioni, allora il farmaco non serve adeliminare le allucinazioni, serve soltanto ad eliminare il comportamento

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fastidioso. Ecco perché si chiamano maintenance drugs [la traduzioneletterale è farmaci di mantenimento; s'intende farmaci che vannoassunti per lunghi periodi di tempo, tipicamente in presenza di

 patologie croniche, NdR].I miei clienti li voglio puliti, niente farmaci. Voglio che rimbalzino

sulle pareti e per questo mi dicono che finirò con lo spingerli oltrel'orlo di un precipizio. Beh, la verità è che non ho intenzione dispingerli, ho intenzione di afferrarli e di saltare giù con loro. Sonoriuscito spesso a intervenire efficacemente in casi come questi, dovealtri non c'erano riusciti. Molte delle cose che ho fatto quand'ero piùgiovane, non credo che le farei più, adesso. Non ho più quel genere dienergia. È compito dei miei studenti, ora, ma credo che per noi due siatempo di darci una regolata. Non c'è bisogno di far finta di inchiodarealla croce qualcuno che dice di essere Gesù.

OWEN:  Non ce n'è bisogno, ma è divertente.R ICHARD:Sì, suppongo di sì, a modo suo lo è. Tutti dovrebbero farlo, almeno una

volta.

Mi misi a ridere. Richard mi rispose con un sorriso.

R ICHARD:È molto meglio che uscirsene con: "Ho saputo che una volta facevi ilfalegname". Ha un impatto molto maggiore sulla persona. Le cosedevono avere un impatto sulle persone. Adesso ne so molto di più su

come fare a mettere le persone in uno stato alterato di grande efficaciae ad avere un impatto su di loro. Quand'ero giovane ero più propenso alegare qualcuno alla croce o ad accendergli un fuoco sotto ai piedi, mal'atteggiamento è rimasto lo stesso. Qualsiasi cosa ci voglia per creareuno stato emotivo abbastanza potente da permettermi di riportare le

  persone a prendere in considerazione le cose importanti della vita,come farsi una vita vera: questo è quello che farò. In gran parte, le

 persone tendono a guardare alle vite delle altre persone "normali" e anon ritenerle importanti, ma io sì. Penso che farsi una famiglia, penso

che quello sia importante.

Richard con suo nipote, Jayson.

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L'umorismo è la migliore sostanza chimica in assoluto e tutti lo sannosenza eccezioni. Non c'è nessuno che non sappia che l'umorismo è lasostanza chimica migliore che un essere umano possa produrre. Una

 bella e grassa risata è la migliore terapia. Tutti lo dicono, tutti lo sanno,

ma non tutti lo mettono in pratica. Tutti sanno che si impara al meglioquando si ride di gusto e ci si diverte sul serio, è lì che le persone simettono a fare qualcosa. E invece entri in certe classi e ai bambini nonè neanche permesso ridere. Ci sono regole che lo vietano, nonostantetutti sappiano che quando si ride, si impara molto più efficacemente.Ecco perché nei miei corsi, quando insegno io, le persone sono semprelì a ridere e a divertirsi. È così che ricordano tutto quanto e imparano

  più efficacemente e imparano a fare di più. Te lo immagini, ungruppetto di ragazzini che giocano e neppure una risata ogni tanto?

Soltanto dei ragazzini di quattro anni tutti seri che spingonometodicamente avanti e indietro i loro camion giocattolo senza mairidere. Non imparerebbero nulla, così.

OWEN: E tenendolo a mente, come possiamo migliorare la nostra capacità dìvedere e di far vedere agli altri le cose da una prospettiva divertente?

R ICHARD:Leggete il libro di Frank Farrelly: Terapia provocativa.Aiuta sempre. Per quel che riguarda i comici, il problema è che lamaggior parte di loro non è poi così divertente e quel che intendo dire èche il trucco è che devi baciare montagne di rane, prima di trovare un

 principe, e questo è vero in qualsiasi contesto. Ti toccherà sentire uncentinaio di comici, prima di trovarne uno che sia davvero divertente enon è detto che sarà divertente ogni volta... Aspettarsi che sianodivertenti ogni volta è chiedere troppo, quindi devi essere in grado didistinguere ciò che fa ridere da ciò che non fa ridere, invece didistinguere ciò che dovrebbe essere divertente da ciò che non lo è.Moltissime persone proprio non riescono a trovare il loro sensodell'umorismo, perché non sanno prendersi alla leggera. Non guardanoalle cose dal punto di vista di quanto sciocche sono. Stanno lì a

chiedersi: "Ma io piaccio alle persone?", anziché chiedersi: "Cosa c'è didivertente in questo?". Un signore indiano venne da me durante unseminario e mi disse: "Dottor Bandler, ho studiato le teorie di GregoryBateson e mi chiedo in continuazione se io mi trovo in una posizionecomplementare o in una posizione meta-complementare e sembra che alei tutto questo non importi". Io replicai: "No, non particolarmente. Inquesto momento lei si trova in una posizione meta-complementare?".Al che rispose: "Beh, no" e io dissi: "Esattamente, e io neanche michiedo se lo sia e lo so, ma se fa una domanda, allora ottiene la risposta

a quella domanda". "Io mi chiedo soltanto se ci stiamo divertendo?" Eaggiunsi: "Quindi, domani, non chiederti se ti trovi o meno in una

 posizione meta-complementare, chiediti: 'Mi sto divertendo...?'". Il

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giorno successivo rise e si divertì un sacco per tutto il giorno, mentre ilgiorno precedente se n'era rimasto seduto serio e si era sentito inferioreintanto che tutti gli altri se la ridevano. La tua scelta è se prendere omeno le cose con spensieratezza.

Sulla base di tutto il tempo trascorso con lui, mi rendevo conto che Richard possedeva una straordinaria abilità di usare il suo senso dell'umorismo per condurre isuoi seminari con efficacia. Cominciai a rendermi conto che questa era una dotefantastica. Se qualcuno riuscisse a studiare come faceva Richard a rendere divertentee leggera praticamente qualsiasi situazione, allora potrebbe imparare a fareesattamente la stessa cosa da sé. Mi misi a studiare i migliori comici che riuscissi atrovare. Studiai i modi di attori come Ricky Gervais, Billy Connelly, Eddie Izzard eBill Hicks. Quello che scoprii fu che tutti loro avevano l'incredibile capacità di

  prendere ciò che accadeva in quel momento e di trovarne il lato divertente.

Cominciai a studiarli e a pormi la domanda: "Come hanno fatto a fare questo?". Lemie scoperte sono state rese note come "filtro per ridere".

"Talvolta si sente dire: 'Un giorno ti guarderai indietro e riderai di tuttaquesta storia'. Quello che mi chiedo io è:

'Perché aspettare? ' " Richard Bandler

Il filtro per ridere consiste nel guardare a tutte le situazioni che vi disturbano

attraverso gli occhi di un comico. Dovete immaginare di dover presentare unascenetta comica o un monologo che tratti di un particolare problema che avete.Potreste provare ad esagerare platealmente l'esperienza, ad immaginarla dal punto divista di un animale, a fare il verso a voi stessi o, semplicemente, potreste provare aripetere ad alta voce quello che dite mentalmente a voi stessi per sentire quanto buffosuona in realtà e provare a prendervi alla lettera. La forza della risata può aiutarvi agestire efficacemente ogni tipo di problema e, in generale, rende la vita più facile edivertente. L'umorismo ha una funzione automatica preposta a promuovere laflessibilità nella vostra prospettiva. Le battute sono divertenti perché una parola può

avere più significati. L'umorismo è fatto di ambiguità. Prendete, ad esempio, questafreddura: un uomo entra in un caffè... SPLASH! Questa battuta fa ridere perché,inizialmente, si tende ad associare alla parola "caffè" il significato di bar. La seconda

 parte ci svela un secondo significato per la stessa parola ed è proprio qui che stal'effetto comico.

Per la stessa ragione, l'umorismo può mettervi in condizione di trarre più di unsignificato dalle situazioni difficili. Fin troppe persone tra quelle che conosco

 prendono la vita seriamente ed è così importante imparare a ridere, mentre siaffrontano le prove della vita. E poi, stringi, stringi, non ci sono che pochi motivi per 

essere seri, senza contare il fatto che noi impariamo più facilmente e ci comportiamomeglio quando ridiamo e ci divertiamo. La forza della risata è senza dubbio unostrumento essenziale per acquisire la libertà individuale.

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Richard mi aveva aiutato ad avere delle preziose intuizioni in merito alle chiavidel cambiamento. Dopo quella conversazione, uscii da casa sua e presi nuovamentela metropolitana. Questa volta c'erano molte meno persone. Mi sedetti e cominciai a

 pensare alle risposte che avevo ricevuto. Il cambiamento era veramente alla portatadi tutti e per potervi accedere le vere chiavi erano le convinzioni e gli atteggiamenti

che uno aveva e la sensibilità nel capire come funzionassero gli obiettivi, lamotivazione, le soglie e i momenti di rivelazione. Queste chiavi avevano a che farecon l'imparare a percepire il mondo in modi diversi e con lo scoprire come lameravigliosa forza della risata portasse a vivere una vita degna di nota. La prossimavolta che avrei fatto visita a Richard, indipendentemente da quando e dove sarebbeavvenuto, mi sarei concentrato sui problemi quotidiani e su come applicare ciò checonoscevo alla vita reale. I problemi delle persone si possono cambiare, ma il modomigliore di aiutare qualcuno a cambiare e a diventare libero non è sempre ovvio.Avremmo esplorato questi segreti la volta successiva. Mi guardai attorno e sorrisi a

quelli che ancora sedevano indossando quei volti freddi e duri. Presto, mi augurai, cisarebbe stato un libro che li avrebbe aiutati a sorridere di più e a godere della vita per come può davvero diventare. Presto, avrebbero potuto assaporare la libertà.

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Esercizio del filtro per ridere

Prendi un tuo problema, uno di quelli che si presentano ogni giorno e scrivilo.Applica quindi il filtro prendendo in esame i seguenti aspetti.

• Analizza alla lettera il modo in cui l'hai scritto e vedi se ti riesce di

trovarci qualcosa di buffo.• Com'è che un attore comico descriverebbe quel problema in uno

sketch?• Come potrebbe dargli più enfasi? Quali elementi esagererebbe?

• Che effetto farebbe guardare a quel problema da un punto di vista

completamente diverso (ad esempio attraverso gli occhi di un animaleo di un alieno)?

• Quel comico, come imiterebbe se stesso o qualcuno alle prese con quel

 problema?

Dopo aver risposto alle domande, prepara un breve sketch sull'argomento e ripassa più e più volte per riuscire a farlo sempre meglio.

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22Divagazioni casuali 3:

la trance che vi cambierà la vita

Ero in Messico, ricordo, e me ne stavo seduto a leggere Deep Transformation[Trasformazione profonda, NdT ] del mio caro amico Gabe Guerrero. Era scritto inspagnolo, perciò ci capivo veramente poco, ma fui assorbito dal testo, mentrecercavo di dare effettivamente un senso a ciò che leggevo. Quei pochi elementi dellospagnolo che assomigliavano all'inglese mi consentivano di farmi soltanto una vagaidea priva di organicità del contenuto delle prime pagine. Entrai in una specie ditrance profonda. È fantastico rendersi conto che le parole che leggi significanoqualcosa che non capisci finché non impari come capirle e allora tutto diventa chiaro.Quando ritornai in me, Gabe mi stava sorridendo, divertito dallo sguardo nei miei

occhi.Io e Gabe ci esercitiamo sempre a usare l'uno sull'altro le nostre abilità, come adesempio l'ipnosi, e ad aiutarci a vicenda ad entrare in stati profondamente alterati. Cidiamo continuamente induzioni e ci divertiamo un sacco a mandarcivicendevolmente in trance mentre parliamo del più e del meno. A volte, Gabe infilanel discorso alcune parole in spagnolo per mandarmi in trance e io contraccambio,mettendo qua e là delle parole in irlandese. Entrambi siamo stati esposti al beneficoinflusso di Richard per così tanto tempo che ci viene più che naturale fare uso dimolti degli schemi linguistici avanzati che insegna. Entrambi ci siamo formati in

ipnosi con colui che spesso viene descritto come "il migliore ipnotista del mondo".Mi accorsi che anche Barbara, l'incantevole moglie di Gabe, era una vera esperta. Nel tentativo di migliorare il mio spagnolo, mi accorsi che, quando parlavo con lei,mi accadeva con una certa regolarità di entrare e uscire dolcemente dalla trance.

Il Messico è davvero la terra della trance. Gli stupendi colori di questi posti e iquadri che fanno qui sono assolutamente ipnotici. Ricordo di essermi trovato nellacucina di Richard e di aver notato alcuni oggetti e quadri che aveva portato dalMessico. Quando finalmente riuscii ad andarci di persona, capii perché amasserocosì tanto quel posto. Gli sciamani messicani avevano una vastissima esperienza nel

campo degli stati alterati. Mi chiedevo se ci fosse una qualche sorta di legame tra ilmio paese, l'Irlanda, e il Messico, mentre facevo conoscenza diretta della lorocultura. I messicani erano molto pacifici e rilassati, proprio come gli irlandesi. La

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loro cultura era molto spirituale e dotta, proprio come quella irlandese. Una cosa chenon era affatto simile, tuttavia, era il tempo. Pensai al mio collega istruttore Brianche era rimasto in Irlanda, dove con molta probabilità stava piovendo. Mi infilai lecuffie, accesi il walkman e uscii per fare una corsetta lungo la magnifica spiaggia diPuerto Vallarta. La mia mente vagava da un argomento all'altro. Cominciai a pensare

al fatto che non importa in quale parte del mondo mi trovassi, fosse l'Europa ol'India, gli Stati Uniti o il Messico, i problemi delle persone tendevano a sembraresempre gli stessi. Le persone con cui lavoravo avevano, in genere, gli stessi

 problemi, indipendentemente da dove ci trovassimo o da quale fosse la loro cultura.In Irlanda, io e il mio socio Brian teniamo un corso di un weekend che abbiamochiamato Life Enhancement  [migliorare la vita, NdT ]  in cui ciascun partecipantescrive su un foglio le questioni che vuole risolvere e noi le affrontiamo durante i duegiorni del corso. Per essere sicuri di riuscire a produrre gli opportuni cambiamenti alivello inconscio, spesso facciamo una doppia induzione. Questo significa che spesso

facciamo una sessione di rilassamento in cui parliamo entrambi contemporaneamentein perfetta sincronia. Le persone rimangono spesso colpite da come riusciamo a

 parlare all'unisono, senza interruzioni e senza che l'uno disturbi l'altro. Uno deimotivi che ci permettono di farlo è lo stesso che ci permette di lavorare così bene incoppia quando saliamo contemporaneamente sul palco: siamo grandi amici. Tra dinoi c'è un legame molto stretto e ci conosciamo talmente bene che ciascuno riesce acompletare le frasi dell'altro. Questo ci mette in condizione di lavorare molto bene indue: sappiamo essere molto divertenti e, allo stesso tempo, efficaci nello svolgere lanostra funzione ipnotica. Un altro motivo per cui siamo in grado di farlo è perché lo

 percepiamo come qualcosa di simile ad un'esecuzione musicale. Le canzoni mettonole persone in uno stato alterato. Mi ricordo una volta in cui vidi il mio amico Karlfare una jam session con un altro amico, Ben. Ben suonava la batteria e Karl ilsassofono. Li guardavo mentre improvvisavano, riprendendo l'uno le armoniedell'altro, migliorandole. Quando si suona in maniera così creativa, in perfettasincronia, c'è qualcosa di speciale, qualcosa che crea uno stato alterato. Mi ricordaianche di quella volta, in Messico, in cui incontrai Lionel, un musicista amico diGabe. Ricordai di aver ascoltato il suo CD, Eyes closed , e di aver notato come ognicanzone, senza bisogno di parole, sembrava indurre un stato di trance con gran

facilità. Sin dai tempi in cui iniziai a studiare l'ipnosi ascoltando delle cassette incisedallo straordinario Paul McKenna, un ipnotista estremamente preparato e dotato concui ebbi successivamente la fortuna di poter parlare e lavorare, mi resi subito contoche un tono di voce rilassante e un ritmo adeguato erano essenziali per aiutare le

  persone a rilassarsi profondamente. Ricordo quando mi esercitavo, induzioneipnotica dopo induzione, col mio amico Thomas: continuammo finché non cisentimmo davvero sicuri e competenti in ogni aspetto del processo ipnotico.Facevamo esperimenti giusto per vedere quanto in là potevamo spingere le nostreabilità, quando in profondità riuscivamo ad andare.

Anche in queste pagine volevo inserire una trance che fosse un buon esempio diqualcosa che aiuti a spiegare il processo di cambiamento più approfonditamente.Inoltre, anche se queste sono soltanto parole su una pagina, il vostro inconscio le

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assorbe così come ne avete bisogno perché ricorda che si tratta di semplici trance-scrizioni.

Vedete, uno dei più grandi problemi che hanno le persone è che non dedicanoabbastanza tempo a farsi stare davvero bene e a far girare delle belle sensazioni nel

  proprio corpo. Il genere di cose che le persone provano quando si rilassano ed

entrano in trance è che notate come vi sentite rilassati e il vostro respiro si fa profondo e spontaneo. E ancora, il vostro corpo si sente a suo agio e per voi diventasempre più facile immaginare cose diverse. Moltissime persone rimangonocompletamente coscienti di quel che accade attorno a loro, ma è proprio facilerilassarsi e ascoltare ogni parola. Sembra quasi lo stato mentale in cui scivolate

 prima di addormentarvi, quando vi lasciate trasportare e nel dormiveglia sognate difantasie e idee differenti.

Ed è una buona idea leggere l'induzione lentamente, a un quarto della vostranormale velocità di lettura... perché la trance giunge quando si rallenta e ci si gode il

momento.

 E siete stati seduti qui... a fare attenzione a quel che andavo dicendo... ementre ogni parola vi toccava... potete cominciare a rendervi conto... cheavete iniziato ad apprendere molte cose... che hanno già cominciato... ad assistervi a trance-formarvi. Il vostro inconscio sa... che ci sono molticambiamenti... che avete cercato. Qui e adesso... potete notare come... mentreiniziate a pensare a... ciò che volete... vi ritroverete a vederla dal lato

  positivo... specificamente. E immaginerete quel che sarete in grado di

vedere... udire e provare... quando ce l'avrete fatta. Immaginerete quel cheaccadrà... di conseguenza... e quale sua parte... avete sotto il vostrocontrollo.

  E mentre vi rilassate ancor più profondamente... godrete dellemeravigliose sensazioni... che arrivano quando ci si abbandona... viammalieranno le diverse percezioni... che provate, percezioni che simuovono... cambiano ed evolvono... potete accorgervi che state consentendoad ogni parte del vostro corpo e della vostra mente... di rilassarsi... mentre vidate il permesso di mettere in atto certi cambiamenti... e i cambiamenti

diventano certezze... potete liberarvi delle convinzioni sul cambiamento... cheavevate e comprendere il cambiamento... che significa imparare che... potete

 provare questo meraviglioso... e rilassante stato di pace interiore... da dove potete darvi il permesso... di provare sensazioni superbe che penetrano nellavostra pelle... aiutandovi a sentirvi davvero bene... e a trovare voi stessi...

 facilmente e completamente... e a cambiare il modo in cui vi sentivate... per tutte quelle cose che hanno prodotto delle cattive sensazioni. Ora, al posto diquelle... vi ritroverete a provare soltanto sensazioni belle e piacevoli...

 sentimenti che vi colmano d'ispirazione... che vi motivano... a rendervi conto

come potete vedere le cose in un modo completamente nuovo... poteteritrovarvi a imparare a vedere la stessa esperienza da molteplici punti divista e a sviluppare... dentro la vostra mente... un modo divertente di pensare

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a qualsiasi cosa... così che in futuro... quando affrontate i problemi che giànon vi infastidiscono più... vi riscoprirete a vederli in molti modi diversi...

 sotto molti punti di vista diversi... con un meraviglioso senso dell'umorismo...che vi aiuta a ridere di ogni cosa, spontaneamente.

Godrete appieno del superbo istante... che vi consente di comprendere le

cose diversamente... e vi ispira a fare ogni cosa... necessaria a rivoluzionarela vostra vita. Avete imparato molte cose... che scoprirete di poter... usare

 per migliorare la vostra vita... enormemente e rapidamente... e mentre usatetutte queste abilità... rimarrete piacevolmente sorpresi... di quanto veloce e

 facile sia per voi... mettere in atto cambiamenti permanenti e positivi. Potete quindi fare ritorno... lentamente... allo stato di veglia, ristorati e

rinvigoriti, sentendovi davvero bene.

Più ci penso, più mi rendo conto che il cambiamento deve avvenire a livello

inconscio e lo si deve tenere sott'occhio consciamente. Questa è la ragione per cui ioe Brian ci accorgiamo spesso che i nostri seminari sembrano produrre risultati cosìefficaci in così poco tempo. Riusciamo ad inserirci l'uno nei discorsi dell'altro,aggiungendovi valore e questo produce un potente effetto ipnotico che manda intrance le persone.

Il titolo del libro di Gabe, Deep Transformation, funzionava bene. Pur nonriuscendo a capire la maggior parte di quel che c'era scritto, sapevo che le storie e iracconti che conteneva erano tutti pensati per fare proprio quello... cambiare le

  persone profondamente. Gli sorrisi e lui sorrise a sua volta come se, pur non

conoscendo i miei pensieri, volesse dirmi: "Precisamente e senza che neppure se neaccorgano". E poi mi sovvenne che i migliori professionisti del cambiamentoipnotico che avessi mai incontrato e con cui avessi collaborato, e mi riferisco aRichard, Paul McKenna, John LaValle, Gabe e Brian, erano tutti maledettamente

  bravi a fartela sotto il naso e altrettanto straordinari nel produrre cambiamentiassolutamente positivi.

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PARTE

IVSPEZZARE LE CATENE DEL "SÉ"

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23Il cocktail che è in voi

Alcuni mesi dopo la nostra chiacchierata a Londra, raggiunsi Richard per unanuova conversazione, questa volta a Edinburgo. Ci incontrammo in fondo a una salaconferenze, al termine di un seminario di un giorno intitolato Adventures in Neuro

 Hypnotic Repatterning. Richard fece in modo di trovare del tempo per me dopo chetutti gli altri se n'erano andati. Ci sedemmo a un tavolo vicino al fondo della sala.Da quando avevamo concluso la nostra ultima conversazione, avevo fatto un

sacco di cose differenti. Mi ero accorto di ottenere risultati ancora migliori di primacon i miei clienti e avevo apportato degli splendidi cambiamenti nella mia vita

 privata. Avevo deciso che questa volta, a Richard, avrei chiesto come fosse possibileaiutare le persone ad affrancarsi dalle catene del sé. Per me, questo significavaaffrontare qualsiasi problema le persone avessero nei confronti di loro stesse o dellecondizioni in cui versavano. Avremmo parlato di bassa autostima, depressione,

stress, paura, perfezionismo, disturbi alimentari, problemi di denaro e di salute. Nonostante avessi già ricevuto delle ottime risposte a queste domande, sapevo cheavrei comunque imparato qualcosa di nuovo e capito qualcosa più, confrontandomicon la prospettiva unica offerta da Richard.

Quella stessa mattina, Richard aveva spiegato come fare a cambiare qualsiasisensazione relativa a una qualsiasi situazione prestando attenzione a ciò che si sentenel corpo, a come si manifesta quell'emozione, e muovendola nella direzionecontraria. Era così semplice e, ciononostante, così efficace. Ero entusiasta dellerisposte di Richard e volevo permettere alla conversazione di seguire il suo corso

naturale. Mi sovvenne che il concetto di "sé" era un concetto psicologico e che moltidei problemi esistenti derivavano da una visione psicologica del sé. Quando siaffrontano i problemi con semplicità, tutto si riduce a sentirsi bene o a sentirsi male.Volevo analizzare questa teoria con Richard, perché mi rendevo sempre più contoche era tutta questione di "chimica".

I pensieri che fate influiscono sulle sensazioni che provate, che a loro voltaagiscono sulla chimica del vostro cervello e del vostro corpo. Quindi, ne consegueche i vostri pensieri condizionano la chimica del vostro cervello e del vostro corpo. Ilciclo poi si chiude, dal momento che la chimica del vostro cervello influenza il modo

in cui pensate e in cui vi sentite. Dal momento che le vostre azioni dipendono dalledecisioni che prendete sulla base di ciò che pensate e provate, è fondamentale cheassumiate il controllo dei vostri pensieri e delle vostre sensazioni. La bella notizia è

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che, una volta che ci sarete riusciti, sarete in grado di agire sulla chimica del vostrocervello.

Il cervello è composto da milioni di neuroni (cellule cerebrali). Ogni volta che pensate o fate qualcosa, create delle connessioni tra questi. Questo agisce sul rilasciodi sostanze chimiche nel vostro cervello che, a loro volta, danno origine alle

sensazioni che provate. Queste sostanze prendono il nome di neuropeptidi oneurotrasmettitori e agiscono sul funzionamento delle connessioni neuronali. Quindi,i vostri pensieri, le vostre sensazioni e la chimica del vostro cervello sono,letteralmente, tutti interconnessi gli uni con le altre. E così, una volta che la chimicadel vostro cervello starà lavorando bene, vi accorgerete che vi è più facile averesensazioni e pensieri più produttivi. Questo vi consente di superare molti dei

 problemi che vi trovate ad affrontare nel corso della vita.Poggiai il registratore sul tavolo e tirai fuori il taccuino. Ero pronto a dare inizio

alla conversazione successiva.

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24Le bugie della psicologia

"Ciò in cui non credi è importante tanto quanto ciò che fai." Richard Bandler

La psicologia è utile in certi casi. Come psicologo, posso dire di avere imparato, inquell'ambito, molte cose che si sono dimostrate preziose. Ho pure visto esperimentato sulla mia pelle diverse cose che, di quell'ambito, mi hanno deluso. Ilconcetto del sé è stato uno dei maggiori argomenti di cui ci si è occupati sin daquando la psicologia fece la sua comparsa nel XIX secolo. Sfortunatamente, i metodiadottati per esplorare questo affascinante argomento hanno sovente creato più

 problemi di quanti non ne abbiano risolti. Vedete, in larga misura la psicologia sioccupa di studiare la mente e il comportamento umani. L'obiettivo che si intende

raggiungere è capire i "perché" che stanno alla base di ciò che pensiamo, di come pensiamo e del perché facciamo quel che facciamo. Alcuni psicologi di talento hannoarricchito la qualità della nostra vita grazie alle loro ricerche di inestimabile valore.Sfortunatamente, secondo me, questo accade molto più di rado di quanto dovrebbe.La mia esperienza con i clienti è di averli visti cambiare enormemente e rapidamentequando applicavano le abilità che avevo insegnato loro. Ho visto con i miei occhi

 persone cambiare completamente atteggiamento dopo un'unica sessione. Le ho vistesuperare fobie e ne ho testato i risultati pochi minuti dopo aver lavorato con loro. Misono tenuto in contatto e li ho seguiti, scoprendo che i cambiamenti si dimostravano

essere duraturi.Le bugie della psicologia sono le bugie che cercano di far rientrare le persone indiverse categorie di "nevrotici". Sono le bugie che cercano di insinuare che qualsiasiesempio di un rapido cambiamento trasformazionale durerà soltanto per un breve

 periodo di tempo ed è privo di un qualsiasi valore sul lungo termine. Sono le bugieche sostengono che si dovrebbero impiegare unicamente quelle tecniche e quei

 processi che sono supportati da una ricerca clinica.Sono bugie perché ciò che si scopre occupandosi di psicologia è che si può

dimostrare valida o inefficace qualsiasi tecnica, idea o teoria a seconda del punto di

vista da cui la si studia. C'è addirittura una ricerca che dimostra come lo stare su unalista d'attesa possa farvi stare meglio molto più rapidamente di quanto nonaccadrebbe se andaste effettivamente in terapia!

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Mi sono reso conto che gli psicologi migliori sono quelli che imparano tuttoquanto riescono a imparare per aiutare le persone a cambiare e a migliorare, quelliche sono aperti a qualsiasi idea e che sono disposti a testarla nella loro pratica. È cosìche possono aiutare le persone a cambiare nei modi più pratici e funzionali. Ciò cheinteressa a me è che le persone imparino a comprendere se stesse in modo più

efficace.Siamo prigionieri dei nostri "sé". Ci rinchiudiamo all'interno dei limiti della nostra

stessa mente, limiti che sono costituiti dalle nostre convinzioni, dai nostri pensieri edalle nostre sensazioni. Per essere più chiari, la prima cosa che vogliamo farvi capireè la seguente: ciò che pensate essere vero, non lo è... ma scommettiamo che è unsacco più divertente e infinitamente più utile! Spezzare le catene del vostro "sé"significa imparare come avete fatto a imprigionarvi per mezzo dei vostri pensieri,delle vostre convinzioni e di ciò che provate, significa scoprire come fare a cambiarlie a rendervi, così, liberi. Si tratta di imparare come avete fatto a deprimervi e a vivere

nell'autocommiserazione e nella paura. Si tratta di scoprire come avete fatto a preparare il terreno alla delusione, desiderando che tutto fosse perfetto, e a crearequel senso d'insicurezza, di bassa autostima e di inadeguatezza. Le persone si vedonospesso in modi davvero dannosi e distorcono la propria immagine di sé al punto da

 produrre tutta una serie di effetti, tra cui la bulimia, l'anoressia e la scarsa fiducia inse stessi. Possiamo soffrire di attacchi di panico e d'ansia. Possiamo stressarci,sentirci sopraffatti e frustrati dalla vita. Spezzare le catene del sé significa anchevenire a conoscenza dei segreti grazie ai quali far manifestare la ricchezza, acquistare

 più salute e creare più tempo per sé, per fare ciò che è necessario.

Siamo liberi da quelle catene quando abbiamo una florida immagine di noi stessi equando stiamo bene con noi stessi. Siamo liberi da quelle catene quando siamo insalute e facciamo più soldi, quando troviamo più tempo per fare quel che vogliamo,godendocelo. Siamo liberi da quelle catene quando siamo soddisfatti di noi stessi,quando siamo felici di sapere che miglioriamo giorno dopo giorno.

Siamo liberi da quelle catene quando ci sentiamo tranquilli pensando a chi siamo,quando facciamo solamente pensieri positivi, utili e produttivi e quando le nostreconvinzioni ci servono nel migliore dei modi.

Ora, come abbiamo già spiegato, pensieri e convinzioni sono tutti costituiti dai

seguenti elementi. Noi rappresentiamo pensieri e convinzioni sotto forma diimmagini, suoni e sensazioni. Ad esempio, quando crediamo che qualcosa sia vero,costruiamo un'immagine di quella cosa e, tipicamente, ci diciamo qualcosa ariguardo usando un certo tono di voce e proviamo una forte sensazione di certezza daqualche parte nel nostro corpo.

Quando ebbi il mio momento di rivelazione su quella barchetta, mentre le ondes'infrangevano tutto attorno a me, ripensai agli ultimi giorni trascorsi lì, alle Figi. È

 probabile che gli abitanti di Bounty Island fossero tra le persone più felici che avessiconosciuto. Avevo fatto subito amicizia con gli abitanti dell'isola che lavoravano

dove alloggiavo. C'era come una sorta di feeling. Si prendevano in giro e sistuzzicavano l'uno con l'altro, proprio come noi irlandesi. Sin dall'inizio mi

 punzecchiarono e canzonarono ed io feci altrettanto con loro. Non facevamo che

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ridere e loro erano sempre di buon umore.Parlando con loro scoprii che la loro visione del mondo era radicalmente diversa

da quella a cui ero stato abituato. Non si soffermavano sulle esperienze e sugli eventitristi. Non si focalizzavano su quanto terribili fossero le cose. Non passavano iltempo a cercare di capire perché stessero male o che cosa significasse. Se stavano

male, lo accettavano, semplicemente. Continuavano a vivere la loro vita e a fare quelche c'era da fare istante dopo istante. Mettevano la gran parte della loro attenzionenel momento presente. Questo atteggiamento mi faceva pensare ad alcuni dei mieicompagni di squadra di Dublino. Anche loro hanno una visione molto sana della vitae ne parlai con due di loro, Dave e Jason. Il modo in cui affrontano la vita è moltosemplice: sebbene siano indubbiamente delle persone sveglie, non pensano alle cosecon profondità eccessiva. Quando trascorro del tempo con loro, mi rendo conto chehanno un atteggiamento molto simile a quello di Mosquito, Mr Porter e Captain, ifigiani con cui feci amicizia su Bounty Island. Il segreto stava nel concentrarsi sul

 presente e sul futuro, senza indugiare sugli eventi negativi o sulle brutte sensazioni,tanto era inutile. Bastava richiamare alla mente i propri ricordi migliori, godendoseliogni volta che venivano rievocati. Era semplice come sembrava.

Capita spesso che la vita sia molto più semplice di quanto non la si dipinga ed è proprio quando complichiamo le cose, che diamo origine ai nostri problemi.

Mentre ripercorrevo le esperienze fatte lavorando con le migliaia di persone che,nel corso degli anni, si erano sentite tristi e avvilite, impaurite e ansiose, sole edisperate, cominciai a rendermi conto che molto di tutto ciò si poteva imputare alla

 psicologia. Da quando vengono create sempre nuove etichette, ci sono sempre più

  persone che, anno dopo anno, sembrano avere problemi di carattere emotivo o psicologico. È quasi come se la psicologia stessa contribuisse parzialmente a crearli.Più "etichette" inventiamo, più sono grandi i libri che categorizzano i diversidisturbi, come il DSM IV (manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, cheelenca esaurientemente una vasta gamma di categorie diagnostiche), più aumentano imodi che abbiamo a nostra disposizione per essere "incasinati". Quelle erano le

 bugie della psicologia, perché è credendoci e utilizzandole come punto di riferimento per analizzare noi stessi, che riusciamo a creare sempre più problemi per noi stessi.

Alcuni "esperti" negli ambienti della psicologia, della terapia, del counselling e

della psichiatria si faranno beffe dell'idea che sia possibile indurre un cambiamentorapidamente. Sono convinti che debba essere doloroso e difficile, che ci voglia unsacco di tempo e che sia necessario capire tutto alla perfezione. È ora di respingerequeste bugie che ci dicono quanto difficile debba essere il cambiamento ed è ora diaccettare la possibilità che il cambiamento sia più facile, più semplice e più rapido diquanto avessimo creduto prima di questo momento.

Sono convinto che il primo passo per capire come essere più soddisfatti di sé ecome migliorare la propria vita preveda che analizziate queste "bugie della

 psicologia" e che le riportiate alle giuste proporzioni, così da poter iniziare liberi

dalle etichette. Decisi di concentrarmi su di un'etichetta che fosse utile. Cominciaicol chiedere a Richard quale fosse la sua definizione di felicità.

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OWEN: Quindi, Richard, qual è la tua definizione di felicità?R ICHARD:La felicità è una sensazione cinestesica. È uno stato spirituale, uno

stato spontaneo. Non richiede alcun genere di sforzo. È semplicementequalcosa in cui potersi rilassare, all'interno di cui potersi immergere.Sai che non ti ci vuole alcuno sforzo a immergerti in una vasca piena

d'acqua calda. Se l'acqua è troppo calda salti fuori, se è troppo fredda cistai male, ma se la temperatura è quella giusta ti ci immergiimmediatamente e rimani lì a cullarti e, per me, il sentirsi felici è

 proprio così. Si tratta di cullarsi nelle sostanze chimiche che provocanoquella sensazione cinestesica, così da vibrare in uno stato di non-necessaria euforia, ma, che si tratti di euforia, di calma o di qualsiasialtra variazione, l'importante è che risalti una vibrazione di benessere.

Tenendo questo bene a mente, la mia prossima domanda era tesa a scoprire quali

fossero i segreti per vivere più felici.

OWEN: Quindi, come si può diventare più contenti di sé e degli altri?R ICHARD:Esercizio, esercizio, esercizio. In genere le persone passano troppo

tempo nell'arco di troppe giornate a farsi star male e devono smetterla ecominciare a star bene. Devi cominciare col rendere più forti lesensazioni positive che già provi e devi imparare a prendere quellesensazioni positive e a farle girare all'interno del tuo corpo, così chenon si disperdano nell'aria. Devi scoprire come trovare il tempo per associare queste sensazioni a delle cose che ti consentono di migliorarela tua vita. Devi guardare i tuoi figli e i tuoi nipoti e sentirtimeravigliosamente bene. Hai presente quella vecchia idea di fermarsi eannusare le rose? Le rose potrebbero anche non interessarti, ma devitrovare le cose che effettivamente ti interessano. Le persone tendono adiventare monotematiche. Un mio vicino aveva l'abitudine ditrascorrere le giornate seduto in garage, a fare piccole costruzioni inlegno e quello era il suo passatempo. Lo fece per trent'anni ma, in brevetempo, i suoi amici morirono e quando giunse la sua ora era un uomoestremamente solo, che passava il tempo seduto in garage circondato daoggettini in legno... e il fatto strano è che, quando morì, per duesettimane nessuno se ne accorse, finché l'odore non si fece abbastanzaforte. Non credo che fosse felice quanto basta. Non sapeva come farsidegli amici o come uscire e incontrare altra gente. Non uscendo mai daquel garage, non c'era verso che accadesse.A volte devi proprio cogliere l'occasione, correre il rischio. Sonosempre quello che ficca i claustrofobici nell'armadio e dice: "Hai paurase tengo la porta dell'armadio aperta?" e loro rispondono: "Beh, nonsono ancora dentro all'armadio". Allora io dico: "Quanto grandedev'essere quell'armadio e se l'armadio fosse grande, avresti paura

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dell'armadio o delle cose che contiene?". Ho incontrato unclaustrofobico per cui una sala di queste dimensioni sarebbe statatroppo piccola. Era cresciuto in una casa davvero grande, i suoi genitorierano benestanti e per lui una stanza come questa sarebbe equivalsa aun armadio. Anche chiudendo gli occhi, provava ancora paura, dal

momento che sapeva di trovarsi in uno spazio angusto. Dovetti portarloal punto in cui non gli importava più delle dimensioni della stanza incui si trovava. Gli chiesi: "È davvero così importante? Dopotutto, lospazio che occupi tu è sempre lo stesso".

Quello di cui stava parlando Richard era imparare a cambiar modo di vedere lecose, così da riuscire a pensare in modi che ti facciano star bene.

Gli elementi base della PNL e delle altre tecnologie inventate da Richard fannodavvero vedere come fare tutto ciò. Se state male, rendetevi consapevoli delle

immagini che state creando in quel momento e del modo in cui vi parlate e dellesensazioni che provate. Rimpicciolite le immagini e portatele molto lontane da voi.Togliete i colori, fatele diventare sempre meno nitide, togliete luminosità e poisostituitele con uno sfondo completamente bianco. Cambiate il tono della vostravoce interna o della voce che sentite nella vostra testa e che vi fa star male. Fatelasquittire come quella di Topolino o rendetela sexy e seducente. Prendete lasensazione e notate in che direzione si muove all'interno del vostro corpo: fatelamuovere nella direzione opposta.

Quando attivate questi processi, vi accorgerete spesso di non stare più male. Sono

 processi rapidi e potenti. A volte vi capiterà che la vostra voce interna continui astarvi addosso e a tentare di farvi star male. Quando accade, si tratta semplicementedi ripetere uno speciale mantra più e più volte. Durante i miei viaggi in India e in

 Nepal, i monaci e i guru che ho incontrato mi hanno insegnato diversi mantra.Tuttavia, ho scoperto che quello di gran lunga più efficace, quello che ho usato conmigliaia di clienti ottenendo sempre uno straordinario successo, è un mantra che miha insegnato anni fa Richard. Mi disse che ogni volta che ci si trova a parlare a sestessi in malo modo o a tentare di star male per una qualsiasi cosa, bisogna ripetere ilmantra "CAZZO, ZITTO". Molte delle persone con cui ho lavorato mi hanno

confermato che questo mantra si è rivelato essere l'esercizio mentale piùsorprendente che avessero mai fatto e che si sono ritrovate a pensare più

 positivamente nell'arco di pochi giorni. Ora, vi capiterà a volte, mentre lo ripetete, dicominciare a dirvi cose tipo: "Non funzionerà mai. È ridicolo". È proprio in momenticome quello che è di cruciale importanza continuare a ripetersi il mantra "CAZZO,ZITTO. CAZZO, ZITTO. CAZZO, ZITTO".

Giocherellando, poi, con questa idea, ho ideato altri mantra che ho scopertofunzionare a meraviglia in situazioni problematiche diverse. Per coloro che si

 preoccupavano parecchio, mi venne in mente di far loro ripetere il mantra "CAZZO,

E ALLORA?" con il tono di chi si chiede: "E chi se ne frega?". 'Questi meta-mantra,come li chiamo io, sono uno splendido modo per ripulire l'interno della vostra mente.

Una volta che l'interno della vostra mente comincia a liberarsi di questo

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inquinamento mentale nocivo, è importante sostituire questi vecchi pensieri abitualicon dei pensieri nuovi, più gioiosi e produttivi. Richard chiede spesso: "Quando nonhai più quel problema, cos'hai intenzione di fare con tutto quel tempo libero?".Abituarsi a fare pensieri nuovi potrebbe significare vedere delle immagini positive divoi stessi e della vostra vita, parlarvi con un tono di voce più gentile e dirvi cose che

vi permettano di accedere alle vostre risorse, creare delle sensazioni positive, potentie proficue che vi facciano vibrare di gioia e agire con maggiore efficacia. Potrebbesemplicemente trattarsi di apprezzare il posto in cui vi trovate. Ricordo di essermitrovato sotto a una pensilina malandata alla fermata dell'autobus alla periferia diPune, in India. Era quasi sera e l'odore di spazzatura e di cibo andato a male che

 permeava quel posto era particolarmente penetrante. Stavo per cominciare un viaggiodi sedici ore che mi avrebbe portato a Bangalore e, mentre me ne stavo in piedi inmezzo ai miei bagagli, cominciai a far caso alle persone attorno a me. La pensilina sitrovava a non più di tre metri da un insediamento di persone che vivevano in tende

non più grandi di una normale cucina. Rimasi sbalordito nel rendermi conto checiascuna tenda faceva da casa per una coppia di adulti e almeno due bambini.

Mentre osservavo le tende e i loro occupanti che badavano alle proprie faccendequotidiane, notai un ragazzino che non poteva avere più di quattro o cinque anni.Stava giocando sul terreno polveroso appena fuori dalla sua tenda. Raccoglieva deiciottoli e poi li disponeva in un ordine diverso. Sembrava trovare la cosa avvincente.Era piuttosto magro e indossava un paio di pantaloncini corti bianchi e sporchi:nient'altro. Nel guardarlo giocare così, mi resi conto che in onestà potevo dire di nonaver mai visto nessuno divertirsi a fare qualcosa più di quanto non sembrasse fare

lui. Lo osservai per circa mezz'ora, finché non salii sull'autobus che lui ancoragiocava, con quel fantastico sorriso stampato in viso. Non aveva né Playstation, nételevisore, né computer... soltanto ciottoli e sporcizia. Fui davvero colpito da quellodi cui sono capaci gli esseri umani. Non avendo altro che la sua immaginazione e il

 più semplice degli ambienti, questo ragazzino aveva costruito il suo stupefacente parco di divertimenti.

In genere, le persone con cui ho parlato e da cui ho appreso ad essere soddisfattodella vita tendono a pensare molto semplicemente ed efficacemente. Ricordo di unavolta in cui Dave, il mio compagno di squadra, mi parlò del suo atteggiamento nei

riguardi del lavoro e del commettere errori. Mi spiegò: "Quando faccio un errore,faccio un errore. Mi dico, semplicemente, di fare del mio meglio la volta dopo. Puoisoltanto fare del tuo meglio. Non vale la pena di starci male. Se c'è qualcuno che miimportuna o che fa qualcosa per farmi incazzare, non faccio che dirmi: 'Cheimbecille' e non ci penso più. Non vale la pena rimuginare su delle cose che ti fannoincazzare. La vita è troppo breve". Non avrei saputo dirlo meglio. Perciò non lo feci.

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25Il grande mondo cattivo: la sindrome del

"povero me"

Entrò nel mio ufficio tenendo la testa china. Aveva poco meno di 40 anni ed era

molto ben vestita. Mi strinse fiaccamente la mano e si accasciò distrattamente sullasedia. Cominciai.

OWEN: Allora, come posso aiutarla?

Sospirò. Ricordai la nostra ultima conversazione al telefono. Era stata lei achiamare e a chiedermi un parere professionale. Le cose che sapevo di lei erano tre.Come prima cosa, era stata da una dozzina di terapeuti: psichiatri, psicologi,ipnoterapeuti, counsellor e anche alcuni practitioner di PNL. Nessuno l'aveva saputa

aiutare, o almeno così diceva. In secondo luogo, sapevo che era "polare". Con ciòintendo dire che era il tipo di persona che, qualsiasi cosa dicessi, non sarebbe statad'accordo. Indipendentemente da quello che avevi da dire, lei non sarebbe statad'accordo. Terzo: era uno dei migliori esempi che avessi mai incontrato di personaaffetta da quella che chiamo la sindrome del "povero me", in cui tutto quello che la

  persona sa fare è lamentarsi in continuazione di quanto orribile sia la sua vita.Essendo questa la partenza, mi ero fatto un'idea di come me la sarei giocata. Non misarei mai aspettato di dovermi spingere così in là, ma il mio istinto mi sostenne per tutto il tempo.

Rispose con un pietoso lamento.

MARTINA: Non so se ci sia qualcosa che mi potrebbe aiutare. La mia è una vitaterribile.

 Ne convenni.

OWEN:  Non mi sorprende.

Leggermente scioccata, continuò.

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MARTINA: Il fatto è che tutti mi odiano.

Fui nuovamente d'accordo.

OWEN:  Non posso certo biasimarli.

Continuò con ancora maggiore impegno.

MARTINA:  N O , vede, io non valgo nulla. Non sono affatto attraente. Nessuno mivorrà mai.

Ancora una volta mi ritrovai d'accordo e, premuroso, aggiunsi:

OWEN: Ottima osservazione.

Mi guardò con aria indignata, ma continuò. La conversazione continuò così per altri dieci minuti in cui la sua voce si faceva sempre più irata e sconvolta. Le avevodato ragione su tutto quel che di negativo avesse detto su di sé. Alla fine mi guardòcon la rabbia negli occhi.

MARTINA: Vede, non riesco neppure a farmi valere con nessuno. Lei mi stamaltrattando come tutti gli altri. Non fanno che trattarmi come uno

 zerbino.

Ancor oggi mi chiedo come abbia avuto il coraggio di farlo, ma appena ebbe pronunciato l'ultima parola mi alzai, mi portai dall'altra parte del tavolo, dove stavalei, e mi pulii la scarpa sui suoi pantaloni color crema. Questa volta, lo sguardo chemi rivolse fu un misto di orrore e disgusto. Ancora pochi minuti e quella donnacominciò a ingiuriarmi, gridando. Mi affibbiò qualsiasi epiteto conosciuto, mentre mispiegava come mi avrebbe dimostrato che avevo torto.

OWEN

:Mi dispiace, tesoro.

Lo dissi con tutta la condiscendenza di cui ero capace.

OWEN: Temo di non poterti aiutare. Temo che nessuno possa farlo, perché seisenza speranza. Non c'è nulla che potrebbe fare una qualsiasi differenza

 per te, a questo punto. Sei brutta, stupida, grassa, fastidiosa, noiosa, pigra e antipatica.

Avevo riassunto tutto quello che aveva detto di sé negli ultimi 25 minuti, più omeno.

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OWEN: Per di più, hai provato di tutto e niente ha funzionato, perciò ti terraiquel tuo problema finché campi.

Mi maledisse, dicendomi come avrebbe cambiato la sua vita da cima a fondo.

MARTINA:  Lei è una persona assolutamente ignobile. Le farò vedere io. Comeosa? Non ha alcun diritto. Le dimostrerò che ha torto. Lei èassolutamente ignobile.

Aveva intenzione di chiudermi la bocca una volta per tutte e io mi sarei pentito diquel che avevo detto. Detto ciò, dopo neanche 30 minuti di sessione, si precipitòfuori dal mio ufficio come una furia. Dapprima sentii il cuore battere all'impazzata,

 poi mi sedetti e mi resi conto di quel che era accaduto.

Tre mesi più tardi ricevetti una lettera. Era lunga quattro pagine e mezza, scritta amano e cominciava con "Caro Signor Fitzpatrick". Cominciai a leggerla e mi misisubito a ridere: questa signora si era presa la briga di insultarmi selvaggiamente a piùriprese e, nel frattempo, di spiegarmi come avesse rivoluzionato la propria vita.Diceva di avere incontrato un nuovo compagno, di essersi fatta nuovi amici sulnuovo posto di lavoro, di essere in procinto di traslocare in una zona più bella dellacittà e che, fondamentalmente, tutto andava a meraviglia. La sua lunga e offensivalettera terminava così: "È come le avevo detto. Ora la mia vita è cambiata e tuttequelle cose orribili che mi aveva detto, beh, si era sbagliato. Tutto va alla grande,

adesso. La sua previsione non era affatto rispondente alla realtà. Come ci si sente adavere torto? Le cose mi stanno andando bene e sono io a fare in modo che le cosevadano così". Nel finire la lettera, mi resi conto che c'era soltanto una cosa chedovevo ancora fare. Le risposi con una lettera di una sola riga "Certo, ma quantodurerà?". Questo significava che, per poter continuare a dimostrare che avevo torto,avrebbe dovuto continuare a rendere la sua vita assolutamente fantastica. Circa unmese più tardi, ricevetti un'altra lettera, alla quale era allegato un assegno per lasessione che avevamo fatto. Questa volta non era più lunga di una pagina ecominciava con "Caro Owen". Nel resto della lettera mi spiegava come, alla fine,

avesse capito che cosa avessi fatto per lei. Si scusò per tutte le cattiverie che avevascritto e detto precedentemente e mi spiegò che la cosa che l'aveva veramente fattacambiare era stata la rabbia, assieme alla possibilità di dimostrare che avevo avutotorto. L'unica cosa a cui riusciva a pensare, diceva nella lettera, era: "Gliela faròvedere a quel bastardo". La determinazione era stata la molla che l'aveva finalmentespinta a entrare in azione. Il ragazzino che vidi in India, quello che giocava cosìallegramente con i ciottoli e la sporcizia, non si autocommiserava. La maggior partedelle persone che incontrai in India, persone che vivevano in condizioni di povertàestrema, non si autocommiserava. Per contro, mi sono spesso accorto che sono le

 persone che vivono nel mondo "occidentale" che vengono a farmi visita perchéhanno queste orribili storie di autocommiserazione, tipo "povero me". Ci mettono orea spiegarmi quanto sia terribile la loro vita. Ho sempre incontrato grosse difficoltà

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nel farle concentrare sul futuro, perché tendono a riportare continuamentel'attenzione sul proprio passato. E ancora, non è sempre colpa loro. Imparano a farlo

 perché, a recitare la parte della povera vittima, si prova anche una bella sensazione.L'autocommiserazione può essere piuttosto consolante, dal momento che ci si dàamore e ci si connette maggiormente con se stessi. L'atteggiamento del "povero me"

è una delle trappole che limitano le persone quando si tratta di superare i propri problemi. Chiesi a Richard di parlarmi di questo fenomeno e di quale fosse il modomigliore di lavorare con delle persone che passano il tempo a compatirsi.

OWEN: Come fai ad aiutare le persone che si autocommiserano?R ICHARD:Beh, per poterti autocommiserare, prima di tutto devi "commiserare", il

che significa provare un insieme di sensazioni piuttosto complesso. Poidevi sapere quando provarle e, successivamente, devi costruirti uninsieme di immagini che addossino la colpa dei tuoi problemi a qualcun

altro. È come quel blues che fa: "dudawndandan... mia moglie mi halasciato, dudawndandan... si è presa anche il cane, dudawndandan... poimi si è rotta la macchina, dudawndandan... così ho disceso il fiume sudi un tronco". È come se la cosa continuasse all'infinito e, tuttavia, cisono persone che non hanno assolutamente nulla e che siedono nel belmezzo dell'India con un sorriso sulla faccia, perché non hai bisogno dicerte cose per essere felice. Le persone pensano che se succedessequesto o se succedesse quello, allora tutto sarebbe perfetto. Pensanoche se accadessero tutte queste cose, allora sarebbero felici. Conosco

dei multimiliardari che sono assolutamente infelici e loro hannodavvero qualsiasi cosa, ma sono comunque infelici, perché la felicitànon c'entra con quello che accade nel mondo esterno. È qualcosa chedevi saper fare e devi esercitarti, e se non ti eserciti ad essere felice,non importa cosa accadrà. Il problema è che queste persone si sonoesercitate ad auto-commiserarsi e sono diventate davvero brave a farlo.Quindi quello che è necessario fare è portarli a smettere di far pratica diautocommiserazione e a cominciare ad esercitarsi a essere felici, efinché non lo fanno, quel che accade là fuori nell'universo non importa.

Potrebbero fare un miliardo di dollari, avere la donna più bella delmondo e finire sulla copertina di ogni rivista e sarebbero ancorainfelici, perché non sanno come fare per essere felici. Le persone

 pensano sempre: "Se avessi un miliardo di dollari sarei felice". Se nonriesci a essere felice con un dollaro, come potresti esserlo con unmiliardo di dollari? Quello non serve a renderti felice, quello serve aossessionarti. Conosco persone che per vivere tengono conferenze eche devono tenerne in continuazione: ancora e ancora e ancora, in tuttoil mondo, perché si nutrono dell'ammirazione delle altre persone, il che

significa che ne sono dipendenti. Non riuscirebbero a starsene senza far niente come riesco a fare io. Io vivo nel bel mezzo di nulla: non ci sonoche vacche, campi e mia moglie.

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Questo era davvero un segreto inestimabile. Superare l'autocommiserazionesignifica imparare a essere felici con poco ed esercitarsi a star bene. Significaconcentrarsi su due aspetti: il primo riguarda ciò che potete fare per migliorare lecose; invece di chiedervi: "Perché a me?", chiedetevi: "Che cosa posso fare?"; il

secondo riguarda apprezzare e godersi ciò che effettivamente avete. Se fissate moltoin alto gli standard e le regole che vi dicono quando sarete felici, quella sensazionesarà molto più difficile da raggiungere. Le persone si ritrovano spesso bloccate nel

 proprio passato e prendono l'abitudine di soffermarsi su ciò che è stato. Una volta holavorato con un tale che lo faceva. Gli dissi: "Cambia il passato". Rispose che nonaveva capito. Ripetei di nuovo: "Cambia il passato". Nuovamente mi guardòconfuso. Alla fine gli gridai: "Cambia il passato" e lui in risposta gridò: "Non posso".Al che dissi: "Beh, che accidenti ci vivi a fare, allora?". Recepì il messaggio. Esserefelici e generare dei potenti stati positivi dipendono essenzialmente da quattro cose.

• Si tratta di creare immagini più positive, provare sensazioni migliori e

 parlarsi in modo più funzionale.• Si tratta di apprezzare la meraviglia che è la vita e il momento attuale:

godetevi ogni cosa che fate il più pienamente possibile.• Si tratta di apprezzare quanto siamo fortunati a vivere la vita che viviamo,

con tutto ciò che in essa esiste.• Si tratta di stare davvero bene con se stessi e di apprezzare appieno chi siamo

veramente.

Se riuscirete a farlo, smetterete di biasimare tutto e tutti e diventerete molto piùsoddisfatti di voi stessi.

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Esercizio: da proteste a proposte

Scrivi su un foglio quello che a tuo avviso è un problema nella tua vita e, diseguito, stila subito un piano d'azione di come farai ad affrontarlo.

• Di quali risorse hai bisogno?• Di quali informazioni avrai bisogno?

• Di quali contatti avrai bisogno?

• Che cosa devi fare per risolverlo?

Poniti la domanda: "Posso cambiare il passato?". Se la risposta è no, che ci vivi afare?

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26Specchio, specchio delle mie

brame: i problemi di un'immagine distortadi sé

Ricordo che quand'ero depresso, molti anni fa, passavo il tempo con un mioamico. Quando lo andavo a prendere a casa, prima di uscire si fermava davanti allospecchio con aria scherzosa, si guardava ed esclamava: "Come sei sexy". Questo micolpì molto. Cominciai a rendermi conto che quella era una sua convinzione e chequella convinzione lo rendeva felice. Io non ero certo soddisfatto di me, ma quandocominciai a lottare contro la depressione, cominciai anche a ripetermi cose delgenere, mentre mi guardavo allo specchio. Cominciai a concentrarmi maggiormentesul trattarmi meglio.

Ho fatto caso che le persone si sentono spesso insoddisfatte di se stesse e di chicredono di essere. Tutti i giorni mi capitava di sentir nominare parole come auto-concezione, auto-immagine e autostima, quando i miei clienti cercavano didiagnosticare da sé i loro problemi. Chiesi a Richard che cosa pensasse di etichettecome "autostima".

OWEN: Che cosa pensi di concetti come quello di autostima?R ICHARD:Beh, penso che sia proprio un concetto stupido, perché è

autoreferenziale. Fondamentalmente alle persone non piace star male ecreano dei modi per riuscirci, quando i modi di star male ci sono e sonogià abbastanza. Le persone dicono: "Beh, non sono soddisfatto di me".E ogni volta io faccio loro la domanda: "Ne hai qualche motivo?". Eogni volta rispondono: "Cosa?". Allora dico: "C'è una qualsiasi ragione

 per cui dovresti essere soddisfatto di te? Te ne stai seduto nel mioufficio, a tenere il muso e a piagnucolare. Non è una cosa di cui esseresoddisfatti. È questo che fai tutto il giorno?". Invariabilmenterispondono di no e allora dico: "Bene, allora, quando fai qualcosa di

 buono, ti senti soddisfatto di te?". A mio parere, quando fai cose chevale le pena di fare, dovresti sentirti bene, ma quelle personecostruiscono una sensazione negativa e cominciano a farla girare

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dentro di sé finché diventa un'abitudine. È proprio come quelle personeche hanno l'abitudine di grattarsi l'orecchio sinistro e una voltacominciato non riescono a smettere, eppure quelle connessionineurologiche si possono interrompere, perché sono percorsineurocorticali che tracciano circuiti chiusi e puoi fare in modo che le

 persone smettano di percorrerli e trovino una via d'uscita, se disponidella giusta tecnologia. Questo è esattamente ciò che laProgrammazione Neuro-Linguistica mette a disposizione e anchel'obiettivo specifico per cui è stata progettata la tecnologia di NeuroHypnotic Repatterning: per immergere le persone in un bagno disostanze chimiche diverse a livello neurologico, così che non riescano

 più ad accedere ai soliti schemi comportamentali negativi, e a quel  punto devi metterci dentro qualcosa di nuovo, così che faccianoqualcosa che valga la pena di fare. Il trucco sta nel creare uno spazio

vuoto e riempirlo con qualcosa di valido. La maggior parte delle persone non ha nessuna idea di come fare a essere felice. Nessuna.Intendo proprio dire che non si sono esercitate abbastanza. Non hannotrascorso un numero sufficiente di ore ogni giorno a essere felici, adallenarsi. Hanno trascorso la maggior parte del tempo a sentirsispaventati, sgomenti, meno degli altri, bla, bla, bla e ciò di cui hannodavvero bisogno è alzarsi la mattina e, per nessun motivo, sentirsi benee imparare a farlo sempre meglio, così che quando accade qualcosa di

 buono, possono sentirsi in estasi.

Ci sono un sacco di cose che potremmo imparare da culture diversedalla nostra: dalle "culture primitive". Ci sono innumerevoli culture

 primitive che non dispongono dei comfort che abbiamo noi, che nonhanno tutte queste cose stupende. La cosa a cui danno più valore,tuttavia, è quanto riescono a sentirsi bene, perché considerano questoun'offerta alle loro divinità. Che si tratti o meno di un'offerta a unadivinità, penso che star bene sia un nostro diritto di nascita e che non cisia bisogno di nessuna dannata ragione per farlo, ciò che è necessario èavere la capacità di sapere come far muovere, nella propria mente, i

 pensieri in una certa maniera, così da creare delle sensazioni positive.

Mentre ascoltavo le sue parole, mi resi conto che spesso le persone pensano a lorostesse in modo negativo e si sentono insoddisfatte di sé. Presumono che significhiavere una bassa autostima, mentre in verità la causa è un'altra: la visione che hannodi sé è distorta dalle sostanze chimiche nocive rilasciate mentre si trovano in quellostato negativo. Quando riuscite a rendervi conto che la vostra autostima non dicenulla in merito a chi siete e a quanto siete "buoni", potete scoprire come fare aconcentrarvi sul modo di farvi star bene, anziché cercare di trovare il vostro "vero"

io.Dal momento che il modo in cui interpretate il mondo non è una realtà oggettiva,

ma semplicemente la rappresentazione che ne date in quel preciso istante basandovi

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sul modo in cui vi sentite, lo stesso vale per il modo in cui pensate a voi stessi.Quando riuscite a concentrarvi sullo stare davvero bene, allora potete analizzarvi dauna condizione migliore, e così facendo vi accorgerete di essere molto più soddisfattidi voi stessi.

Potete star bene creando delle immagini nella vostra mente, immagini che vi

facciano sorridere, e ingrandendole, rendendole più luminose e vivide. Poteterivolgervi a voi stessi usando un tono di voce migliore. Potete fare delle cose che vidivertono e fare in modo che le altre persone sorridano di più. Ci sono così tantimodi di creare delle belle sensazioni dentro di voi, che più vi esercitate, più favolosasarà la differenza che faranno per la vostra autostima. Quando le persone dicono diavere una bassa autostima, significa semplicemente che non si sentono

 particolarmente soddisfatte di sé in quello specifico istante. Analogamente, quando sisentono insicure, non significa che siano insicure, significa semplicemente che è cosìche si sentono. Richard mi ha insegnato un modo fantastico di aiutare le persone che

si sentono insicure.

OWEN: Come fai ad aiutare le persone che si sentono insicure?R ICHARD:USO un paradosso. Quando la persona insicura entra e mi dice: "Non

sono sicuro del mio futuro", io dico: "Ne sei certo?". Di solitorispondono di sì. Una persona così afflitta dai dubbi è assolutamentecerta di esserlo, e quando glielo fai osservare, non può far altro cheridere. È l'importanza del senso dell'umorismo.Poi devono darsi una mossa e porsi delle domande diverse, perché

quando ti chiedi: "Che cosa potrebbe andar storto?", lo scoprirai. Lastessa cosa succede quando ci si chiede: "E se non avessi ragione?". Tiaccorgerai sempre che il tono di voce che usano per interrogarsiinfluenza le sensazioni che genera. È il tono che usano le tue vociinterne, sono le immagini che crei con un bel tono di voce positivo edelle belle sensazioni allineate dentro di te a essere importanti.Chiunque può muoversi verso una buona direzione e, per me, questo èun buon inizio.

Mi piaceva la sua idea di evidenziare il paradosso insito nei problemi delle persone, di mostrare loro che quello che credono di non avere in uno specificoambito della loro vita è, di fatto, qualcosa che dimostrano di possedere in altricontesti. Ad esempio, le persone che credono di aver bisogno di motivazione sonogià motivate... a starsene sedute a casa a non fare niente. Le persone esitanti non ci

 pensano su due volte quando è ora di esitare... lo fanno immediatamente. Ricordateche non siete la persona che pensate o sentite di essere... siete tutto ciò che potetediventare. Siete voi quando date il meglio. Talvolta attingete al vostro vero

 potenziale e mostrate quel che sapete fare, e altre volte no. Ma siete comunque quella

 persona e quella persona siete voi. Dovete capirlo, perché significa che, anzichécercare di confrontarvi con gli altri, potete rendervi conto che si tratta unicamente diconfrontarvi con voi stessi e di chiedervi: "Quanto sono migliorato oggi, rispetto a

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ieri?". La verità è che quando cominciamo a porci questa domanda, la nostra vitamigliora di molto. Possiamo sentirci soddisfatti o insoddisfatti di noi stessi quando ciconfrontiamo con qualcosa... che siano gli altri, o un'immagine perfetta di noi stessi.Se, invece, riusciamo ad accettare le nostre imperfezioni assieme a ciò che ci rendespeciali, possiamo confrontarci con quanto stiamo migliorando e questo ci consentirà

di progredire continuamente verso il raggiungimento del nostro potenziale.Forse i problemi più seri associati al modo in cui percepiamo noi stessi sono i

disturbi alimentari: l'anoressia e la bulimia. Dal momento che ho ottenuto dei buonirisultati con le persone colpite da questi disturbi utilizzando le abilità che hoimparato da Richard, sapevo che Richard avrebbe potuto dare degli ottimi consigli.

OWEN: Che consigli hai da offrire alle persone che vogliono affrontare laquestione dei disturbi alimentari?

R ICHARD: Svolgo un lavoro molto efficace con le persone affette da disturbi

dell'alimentazione. Mai avuto problemi. A Londra ho lavorato con una persona che oscillava tra l'anoressia e la bulimia. Aveva circa 35 anni.Era una delle partecipanti a un corso per il cambiamento personale edirei che mi ci sono voluti 20 minuti. Ma mi sono concentrato sullecose semplici. Di che cosa è fatto un disturbo alimentare?

 Non deve necessariamente essere un disturbo alimentare, può essere undisturbo qualsiasi. È un comportamento ultra-compulsivo e quello chelo rende compulsivo è il fatto che manca una "porta OR" [ininformatica, questa espressione indica un circuito elettronico molto

semplice che ha il compito di eseguire l'operazione logica elementareOR dell'algebra di Boole, operazione che, nella teoria degli insiemi,corrisponde all'unione, NdR]. È perfettamente logico: se ci fosse unmomento in cui si arriva a una porta OR - prendere o lasciare - nonsarebbe una compulsione. Quindi quello che faccio è prendere quellacompulsione dominante e fare in modo che quella sensazione giri nelcorpo in direzione inversa, e quando gira a quel modo, dal momentoche si sta muovendo in modo diverso e sta facendo l'esatto contrario diquel che farebbe di solito, induce un profondo stato alterato. Utilizzo

anche un po' di ipnosi, per aiutare il processo, e quando il cliente sitrova in quello stato alterato, installo simultaneamente le stessesensazioni che prova per qualsiasi cosa che gli dia la sensazione di

  poter "prendere o lasciare", così nel preciso istante in cui parte lacompulsione, in qualsiasi momento veda del cibo, la sua risposta è:"Non importa, posso prendere o lasciare". Lo faccio perché, sedovessero guardare una dose di stupefacente e pensare: "Non prenderòquella droga. Non prenderò quella droga. Non prenderò quella droga",anziché: "Potrei prenderla o lasciarla dov'è", sarebbe molto più

difficile. Hanno bisogno di prendere buone decisioni, perché il trucco èquello.Devi fare in modo che le persone prendano solo e soltanto buone

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decisioni, perché allora passano dalla porta OR - posso prenderla olasciarla - dove la scelta migliore è di lasciarla dov'è... e lo fanno.Quella è vera libertà. È passato già un po' di tempo, sei mesi ormai, equella cliente non ha più avuto problemi e lo stesso vale per la maggior 

  parte delle persone. Significa che non si sta prendendo una buona

decisione, se si vomita tutto quello che si è mangiato. Non è così chedovrebbe funzionare il tuo metabolismo. Non è salutare e la maggior 

 parte di queste persone si ammalerà, ma la maggior parte di loro stamale tutto il tempo perché sono chimicamente sbilanciate. Sono certoche i medici potranno darti un sacco di ottimi motivi per pensare che la

 bulimia ti faccia male.

Lavorando con le persone affette da disturbi alimentari, avevo anche notato chec'erano due problemi principali. Il primo luogo il comportamento compulsivo e, in

secondo luogo, la percezione distorta che avevano quando si guardavano allospecchio. Dato che Richard aveva già discusso l'aspetto compulsivo del disturbo, glichiesi dell'aspetto legato alla distorsione.

OWEN:  Per quale ragione queste persone si vedono spesso in modi distorti?R ICHARD:Principalmente perché si trovano in dei profondi stati alterati indotti

dalla fame. Voglio dire, mentre si trovano in stati così profondamentealterati potrebbero anche assumere sostanze strane. Per la maggior 

 parte fanno uso di farmaci allo scopo di evitare che venga loro fame. Si

guardano allo specchio e si vedono ancora grasse, ma questo dipendedal fatto di essersi esercitate a farlo. Anche se grasse non lo sono maistate, non importa. Si sono esercitate al punto tale da avere questasensazione per cui, non importa quale sia il loro aspetto, proveranno lastessa sensazione; si possono prendere quelle sensazioni e alterare la

 percezione visiva. Non è difficile da fare, specialmente quando si hadavvero fame.Ci sono cose che non ci sentiamo costretti a fare e cose che ci sentiamocostretti a fare. Quando vi fermate a notare che genere di immagini,

dialogo interno, suoni e sensazioni vi fanno sentire costretti a farequalcosa e che genere di immagini, dialogo interno, suoni e sensazionici sono quando potete "prendere o lasciare", allora potete cominciare agiocare con quei processi, imparare come cominciare a provarel'impulso di fare cose più utili e capire come fare a "prendere olasciare" dei comportamenti non funzionali. Inoltre, è importante che virendiate nuovamente conto dell'importanza degli stati alterati e della"chimica" del corpo e che vi esercitiate ad accedere a stati

  profondamente alterati positivi, capaci di farvi sentire in modo

significativamente diverso quando pensate a voi stessi. Quandoriuscirete a concentrarvi e a provare degli stati positivi, scoprirete che èmolto più facile ottenere risultati efficaci. Guardarsi allo specchio non

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è soltanto questione di affermazioni. Se non avete un bell'aspetto, ilvostro cervello saprà che state mentendo a voi stessi. Si tratta di fare inmodo di sentirsi quanto più soddisfatti possibile. Essere gentili col

 proprio sé significa dire cose belle con gentilezza e assicurandosi diintraprendere qualsiasi azione adatta a farvi sentire più soddisfatti di

voi stessi.

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Esercizio per addolcire la propria immagine di sé

Che genere di persona vuoi essere?

Che genere di persona pensi di essere?

Che cosa hai bisogno di fare per sviluppare le qualità della persona chedesideri essere?

Qual è il modo più utile di pensare a te stesso adesso, in modo da avvicinartisempre più ad essere la persona che desideri essere?

Come parli di te a te stesso?

Come ti parlerebbe il tuo migliore amico o la tua migliore amica?

Comincia a trattarti sempre più nel modo in cui ti tratterebbe il tuo miglioreamico o la tua migliore amica.

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27Distruggere la macchina dei problemi

Stavamo guidando lungo una strada che il mio cliente non percorreva da anni. Luinon riusciva a crederci. Stava cercando gli attacchi di panico, ma non gli riusciva ditrovarli da nessuna parte. Io sapevo qual era il segreto degli attacchi di panico. Prova

a superarli e possono diventare ancora peggiori. Cerca di farli aumentare e staraimolto meglio. E così lo incoraggiai a prendere il panico e a farlo diventare molto peggio. Più ci provava e più non ci riusciva. Il panico non funzionava più.

Da quando ho cominciato a lavorare nel campo della PNL ho incontrato delle persone che stavano davvero male perché continuavano a star male, nonostante nonavrebbero dovuto, perché conoscevano la PNL. Tutto questo concetto dello "star male a causa del fatto di star male" provoca dei problemi enormi a un sacco di

 persone. Le persone che soffrono di problemi come il panico, di fatto, vanno in panico all'idea di andare in panico. È il fatto stesso di pensare al problema, ad

alimentarlo. In altre parole, il problema più grosso non è il problema originario, ma il problema che si ha con quel problema. La chiave sta nello spingere le persone al punto in cui non gli importa più di avere quel problema. Spesso lo faccio con il sensodell'umorismo. Prendo un cliente che balbetta e lo faccio ridere del fatto di

  balbettare. Qualsiasi cosa possa fare per aiutare le persone a prendere i propri problemi meno sul serio, la faccio. Decisi di parlare con Richard di questo fenomeno.

OWEN: Quello che ho imparato, Richard, è che spesso non sono i problemidelle persone a essere il problema, sono i problemi che quelle persone

 si fanno all'idea di avere un problema, ad esserlo. Avevo un clientecon cui ho lavorato recentemente che aveva partecipato a un paio dicorsi di PNL ed era depresso perché era ancora depresso nonostanteavesse le competenze di PNL necessarie a tirarsene fuori. Come fai ad aiutare persone come queste?

R ICHARD:Quella non è altro che meta-stupidità. Voglio dire, tanto per cominciarestava mentendo. Quelle competenze non le aveva, perché non le stavausando. Questa sarebbe la mia definizione. Devono prendere le cose escomporle finché non rimane la verità. Si dicono: "Ho tutte queste

competenze, ma non riesco a usarle su di me". Beh, allora quellecompetenze non ce le hanno sul serio. Sai, quel che voglio dire è che ioho sviluppato la maggior parte delle cose nel campo della PNL per 

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aiutare anzitutto me stesso a fare certe cose. Di tanto in tanto, arriva dame un cliente e io non so che fare per aiutarlo. Allora magari vado incerca di qualcosa che lo aiuti, ma sai bene che, tra le tecniche che usocon le altre persone, non ce n'è una che non usi anche su di me. Quindiquella è un'affermazione sciocca. È come dire: "Ho una pala, ma non

riesco a scavare una buca". Io risponderei: "Certo, hai una pala e nonstai scavando una buca, e cos'è che ti impedisce di farlo? Qualcosa chesta nella tua testa. Non ti stai motivando a volerlo fare e a volerlo

 portare a termine". Questa è la differenza tra un atto di volontà e lacondiscendenza nei propri confronti, e io non accetto questoatteggiamento di auto-condiscendenza. Non lo accetto da me stesso enon lo accetto dai miei clienti. Sento un sacco di cazzate simili, quandole persone arrivano alla mia porta. Sono state in terapia per dodici anni,

 piagnucolano e si lamentano ma non si ascoltano, io dico loro di star 

zitte e ritorno alla cosa più importante che è sempre: "Cos'è che vuoi?Cos'è che stai facendo?". Se smetti di fare quello che stai facendo ecominci a fare qualcosa che funzioni, ci arriverai. Punto. E tutto il restodella storia, tutte le ragioni e tutte le scuse del mondo non farannoottenere niente a nessuno. Una volta, credevano che se avessi compresoquale fosse il tuo problema, saresti cambiato. Le nostre scoperte cihanno portato a essere ormai praticamente certi del fatto che sono tuttesciocchezze. Un sacco di persone si "capiscono" fino alla nausea, maquesto non le rende migliori. Quello che devi veramente capire è quello

che non stai facendo e se ti senti apatico e senza un briciolo dimotivazione, allora qualsiasi cosa tu stia facendo nella tua testa sta

 producendo quella reazione chimica nel tuo corpo. Quindi, la primacosa che hai bisogno di fare è il contrario di quella. Hai bisogno di far girare le sensazioni nella direzione contraria. Hai bisogno di creartidelle immagini che siano l'esatto contrario e in quel caso ti sentiraidiverso. Se pensi in modo diverso e se ti rivolgi a te stesso in mododiverso, allora ti sentirai in modo diverso.La cosa meravigliosa degli esseri umani è che sono così malleabili. In

trentacinque anni di attività, ogni persona che mi hanno mandato perché si supponeva fosse "impossibile" è stata facile, perché mi sonoattenuto a quel principio fondamentale. Non faccio che cercare cos'èche non fanno e, qualsiasi cosa siano facendo, faccio in modo chesmettano di farla e che comincino a fare qualcosa che funziona. Non èche abbiamo a che fare con un enorme numero di variabili. Abbiamo ache fare col fatto che le persone vedono delle immagini e parlano tra sée sé. Le immagini che vedono occupano una certa posizione e stanno auna certa distanza e la voce va in una certa direzionerà un certo tono e

una certa velocità. Chi soffre d'insonnia non riesce a dormire perchécontinua a parlarsi. Si dice: "Non riuscirò mai a dormire, bla, bla, bla,

 bla, bla".

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Lo fai parlare più lentamente e con un tono di voce più basso, ci mettidentro qualche sbadiglio e non hai neanche finito di dirlo che dormegià come un ghiro. A questo è bene aggiungere delle abilità"ipnotiche", perché l'altra cosa che fa in modo che le personecontinuino a ripetere determinati comportamenti è il fatto di trovarsinello stesso stato di coscienza. Lo stesso genere di piagnucolii producelo stesso genere di stati alterati: gli stati "non ce la posso fare" e "stomalissimo". Mentre quando inducete degli stati alterati profondamente

diversi, che si tratti di stati di grande entusiasmo o di stati di profondorilassamento, il fatto stesso che si tratti di uno stato diverso vi consentedi installare dei diversi comportamenti.

È molto più funzionale rendersi conto che, se non si fa uso di un'abilità, allora nonla si ha. Le abilità le avete soltanto quando le usate perché, se non le usate, non cisono. Anni fa, quando iniziai a darmi il permesso di accettare il fatto di star male emi concentrai sull'applicare le competenze che avevo per stare meglio, mi ritrovai auscire dagli stati problematici in cui mi trovavo.

Talvolta avevo la sensazione che queste abilità non facessero che sistemare le cosein superficie, ma di aver comunque bisogno di affrontare il problema più in profondità. Quindi cominciai a mettere per iscritto tutto quel che mi riusciva discrivere in merito a uno specifico problema e a ciò che avevo bisogno di fare. Unavolta cominciato a fare questo esercizio, scoprii di sentirmi a mio agio all'idea di

 poter usare tutte le abilità, le competenze e i mantra, perché avevo affrontato la cosanel modo migliore che conoscevo.

A volte capita che un cliente o chi partecipa a un corso provi a fare un particolareesercizio e inizi ad andare in panico quando non gli riesce. Nella sua testa inizia a

farsi la solita vecchia domanda: "E se lo faccio male? E se non riuscissi a farlo unavolta fuori, nel mondo reale?". Queste domande hanno un'intenzione positiva, inquanto stanno cercando di impedire alla persona di rimanere delusa casomai le

Richard in un altro mondo.

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tecniche non dovessero funzionare. Quello che la maggior parte delle persone noncapisce è che queste tecniche funzionano con chiunque e che, con la pratica,chiunque può applicarle efficacemente. È di cruciale importanza che capiscano didoversi liberare del bisogno che funzionino e che, invece, si godano il fatto di star 

 bene per nessun motivo. In questo modo, usare quelle abilità diventerà più semplice.

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28Essere perfetti non va bene

Ho scoperto che, a livello di società, siamo abituati ad avere fin troppe alternativee che ci concentriamo troppo sull'essere perfetti e questo ci ostacola nel nostro esserefelici. Dato che il mondo moderno porta con sé la capacità di controllare un numero

sempre maggiore di cose, molte persone si ritrovano intrappolate, perché tentano diavere tutto sotto controllo, perché confrontano se stesse con l'immagine perfetta checostruiscono di sé. Fu questo l'argomento successivo che proposi a Richard affinchélo arricchisse con i suoi stimoli.

OWEN: Come ti comporti con le persone che si confrontano con delleimmagini perfette di come dovrebbero essere?

R ICHARD:Beh, per cominciare non sarei d'accordo nel ritenere che quelle sianodelle immagini perfette. Quelle loro immagini perfette non lasciano

spazio per respirare. Un'immagine perfetta ti lascerebbe spaziosufficiente per respirare e l'immagine perfetta sarebbe quella diqualcuno che non si crea delle immagini per imporsi, poi, di dover essere alla loro altezza. Non devi essere all'altezza di nessunaimmagine, per essere felice. Puoi esserlo comunque.Se ci fosse qualcuno che ha creato un'immagine perfetta di sé,cambierei l'immagine. È tanto facile quanto sembra. Se si rifiuta dicambiare l'immagine, gli do uno schiaffo o due e gli dico di cambiarel'immagine. Di solito lo fanno... oppure faccio qualcosa di peggio. Ci

sono state persone che sono venute da me dicendomi che si sarebberoammazzate, perché non avevano ottenuto quel posto di lavoro o perchénon erano riuscite a conquistare quella ragazza o perché la loro vita nonandava secondo i loro piani. Di solito dicevo loro: "Non c'è bisognoche lo faccia tu. Lo farò io per te e lo farò proprio ora". Tiro fuori uncoltellaccio enorme e comincio ad avvicinarmi e inevitabilmentegridano: "Aspetta!" e io chiedo: "Che cosa devo aspettare?" e lororispondono: "Beh, dev'esserci un'altra soluzione". La mia risposta è:"Beh, comincia a visualizzarla adesso. Non farmi perdere tempo". Ma

la maggior parte di loro non si rende conto che ci sono molte personeche fanno le cose ricercando le analogie. Le persone di quel tipo le puoiriconoscere facilmente ai seminari, perché alzano sempre la mano per 

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chiedere se il concetto in questione è stato già "formulato" da qualcunaltro. E ogni volta che chiedono: "Questa è la stessa cosa?", la rispostaè no. Pensano che la somiglianza sia un bene e io ritengo che lasomiglianza sia noiosa, e devi insegnar loro che se ottenessero davveroquel che dicono di volere, non andrebbe bene. Quando qualcuno non

sta facendo progressi e non riesce ad avvicinarsi all'immagine di sé allaquale sta cercando di somigliare, dovrebbe sbarazzarsi diquell'immagine, anziché buttarsi a capofitto nell'autocritica, insentimenti di scarsa autostima e in anni di terapia.

Mi accorsi che, con i clienti che anelavano a essere perfetti, era spesso ladelusione che provavano ad avere un'influenza così negativa su di loro. Avevo anchesentito un esperto esporre la teoria secondo la quale non bisognava dar vita a vanesperanze nelle persone. Il rischio era che rimanessero deluse nel caso di un risultato

non soddisfacente. Nel considerare ciò, tuttavia, sapevo che era di estremaimportanza che le persone mantenessero viva la speranza e che comunque non

 preparassero contemporaneamente il terreno alla delusione. Chiesi a Richard checosa pensasse in proposito.

OWEN: Che cosa pensi dei concetti di speranza, di vana speranza e didelusione?

R ICHARD:Io ho un altro nome per la vana speranza... stupidità. La vana speranzaè soltanto stupidità. È quando dici: "So che un giorno lei ritornerà da

me". Anche se ritornasse da te, se ne andrebbe, lasciandoti di nuovo,quindi non fa nessuna differenza. Quella è pura e semplice stupidità,non è una vana speranza. Qui si tratta di non accettare le cose per quello che sono e poi girarsi e rendersi conto che, anche se cominciassia uscire con un'altra ragazza, probabilmente manderesti tutto all'ariaun'altra volta. Devi prima fare tu qualche cambiamento, così da poter avere una relazione seria. Ci sono alcune persone che hanno aspettativeche non sono affatto realistiche e che, perciò, rimangono deluse.Secondo me, quando si parla di vane speranze, un sacco di persone

 pianificano la propria delusione. Non vanno davvero a considerare, in primo luogo, i criteri che li renderebbero felici. Anche se ottenesseroquel che desiderano, sarebbero ancora essenzialmente infelici. Puntanoa quella ragazza inaccessibile, desiderando di poterci uscire anche senon sanno neppure che tipo di persona sia. Potrebbe essere unagrandissima stronza, ma vista da dieci metri di distanza è di una

  bellezza strabiliante, quindi immaginano che sia la donna dei lorosogni. Poi, quando finalmente si decidono a provare ad avvicinarla e a

 parlarle, vengono a sapere che è felicemente sposata con qualcun altro

e allora rimangono delusi. Fanno così, invece di andarla a conoscere escoprire chi è per poi dire: "Peccato, non è libera", prima di incontrareuna persona davvero felice e in grado di fare anche la loro felicità. La

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speranza vera è rendersi conto che tutto è possibile, ma non appenariduci il numero di variabili - dev'essere quella ragazza, dev'essere quellavoro, devo guadagnare un tot di soldi entro Natale - stai preparando ilterreno per il fallimento. Il fallimento nasce dal fatto di mettere delleregole che stabiliscono in anticipo quale sarà la conclusione o dove

sarà ambientata. Ogniqualvolta ti ritrovi bloccato, dovresti ampliare ituoi orizzonti.Se non ottieni quel lavoro, di fatto potrebbe significare che là fuori c'èun lavoro molto migliore che ti aspetta e, se aumenti la gamma di coseche potresti fare, potresti trovare qualcosa che ti piace fare ancora di

 più e che ti permette di fare più soldi lavorando molte meno ore.Eppure, la maggior parte delle persone pensa: "Oooh, non sono riuscitoad avere questa cosa, quindi ci starò male e questo significa che andràsempre così e che qualsiasi cosa desideri finirà col farmi star male". È

un circolo vizioso. Ma, in effetti, riguarda più il loro dialogo interno ele immagini che creano e che li fanno star male, di quanto non riguardiil loro potenziale su questa terra. Se vai davvero a vedere là fuori, cisono degli esseri umani straordinariamente stupidi e inetti che sonotuttavia molto ricchi e molto felici e che vivono relazioni fantastiche,quindi non c'è nessuna scusante per chiunque abbia anche soltantomezzo cervello. Il problema vero è che questi non usano la metà dicervello che hanno. Se soltanto imparassero a indirizzare il loro dialogointerno allo stesso modo e col tono di voce appropriato, a collocare

quelle immagini in alto e iniziassero a prendere delle buone decisioni esi guardassero davvero attorno, creandosi un maggior numero diopzioni, credi a me: l'unico limite è il cielo. Il perfezionismo è sempreassociato a un modo ossessivo e compulsivo di visualizzare. Creanoun'immagine e se la loro esperienza non si avvicina a quell'immagine,stanno male, mentre la cosa in assoluto più facile da fare è cambiarel'immagine.

Una volta, in India, lavorai con una donna che voleva sempre che tutto fosse

 perfetto. Quello di cui si rese conto, man mano che le parlavo, è che il suo ideale di"giorno perfetto" si sarebbe rivelato una delusione, perché non conteneva nessunelemento di sorpresa. Il paradosso della perfezione è che qualcosa, per essere

 perfetto, deve essere flessibile e capace di migliorare; eppure, se si può migliorare,non è perfetto. Quando cercate di fare in modo che tutto vada come vi aspettereste,

 preparate il terreno alla delusione, se non ci aggiungete altro.Quello che è necessario aggiungere all'idea di ciò che desiderate è la flessibilità:

quello che farete se le cose non vanno esattamente come volevate. Avete bisogno diun risultato che vi mostri quel che desiderate e avete anche bisogno della libertà di

 poter stare bene indipendentemente da come le cose si sviluppano in realtà. Ènecessario che accettiate le cose che non potete cambiare e che riusciate a cambiarequelle che si possono effettivamente cambiare e, come dice il proverbio, avete

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 bisogno della saggezza per distinguere un caso dall'altro.Quando sapete in anticipo che le cose non andranno esattamente come vi sareste

aspettati, potete sempre godervi quelle parti di esperienza che vanno per il versogiusto e rallegrarvene. Potete anche apprezzare le cose che non hanno funzionato egodere della consapevolezza che è proprio questo a rendere la vita così interessante.

Lavorando con questa donna, fui in grado di farla rendere conto delle immagini checreava dentro di sé. Lei vedeva delle immagini di come sarebbero "dovute" andare lecose e io le feci capire che poteva essere cosciente di quelle immagini e accettare chela realtà sarebbe stata diversa per certi aspetti. Le feci visualizzare delle situazionidiverse in cui le cose andavano a buon fine e la portai a confrontare quelle immaginicon altre in cui aveva visualizzato le situazioni peggiori. Quando riuscì a vederequeste nuove immagini in un contesto nuovo, cominciò ad apprezzare le cose belle diciascuna esperienza, anziché concentrarsi sempre su ciò che non andava. In sostanza,cominciò ad apprezzare le incertezze della vita. Probabilmente la cosa che più mi

aveva colpito del discorso di Richard era, ancora una volta, un'osservazione moltosemplice:

"Se vai davvero a vedere là fuori, ci sono degli esseri umani straordinariamente stupidie inetti che sono tuttavia molto ricchi e molto felici e che vivono relazioni fantastiche,quindi non c'è nessuna scusante per chiunque abbia anche soltanto mezzo cervello. Il

 problema vero è che questi non usano la metà di cervello che hanno."

Mi colpì davvero molto. Era un'osservazione fantastica. Cominciai a rendermi

conto che il segreto per avere tutta quella libertà di cui andavamo parlando nonc'entrava con quanto si è intelligenti o dotati; si trattava, di fatto, del nostroatteggiamento, dei nostri modi di pensare e fare certe cose che avrebbero prodottocerti effetti e certe conseguenze. Il successo non è di proprietà dei più arguti o dei

 più capaci, è il prodotto di un certo modo di pensare e di agire.

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29Dichiarare guerra al terrorismo

psicologico

"La maggior parte delle persone pianifica il peggio. Pensa a quel che potrebbe andar storto e poi lo applica alla perfezione." 

Richard Bandler

C'è stato l'undici settembre. Un giorno che ha sconvolto il mondo intero. Migliaiadi persone sono morte in uno dei più significativi attacchi terroristici di tutti i tempi.In tutto il mondo, ogni giorno, accadono tragedie di piccola e grande portata. Ilterrorismo porta il terrore e le persone muoiono. Dentro la nostra mente, mettiamo inatto un altro tipo di terrorismo che comunque miete le sue vittime: quelle vittimesiamo noi. Ogni giorno facciamo esplodere delle sensazioni negative che agisconocome bombe, ferendoci nell'immagine che abbiamo di noi stessi e nell'umore. Ognigiorno creiamo convinzioni che ci intrappolano sotto le macerie dello stress edell'ansia. Ogni giorno ci terrorizziamo con lo scopo di farci provare sempre più

 paura.La guerra al terrorismo è il nome che si dà allo sforzo che fanno certi Paesi di

 porre fine al terrorismo. Alcuni obietterebbero che la guerra stessa è terrorismo. A prescindere da ciò, voglio parlarvi del dichiarare un altro genere di guerra: la guerraal terrorismo mentale. È una guerra che mira a mettere fine a ciò che c'è di negativonella vostra mente e alle sgradevoli sensazioni che provate. È una guerra che mira amettere fine alla tirannia della mente "non-utile" e a consegnarvi la libertà dellamente, come promesso. Di terrorismo mentale si muore. La paura, lo stress e l'ansiadistruggono la vostra salute e la vostra serenità. La depressione può uccidere. Le

 battaglie che vanno vinte in questa guerra sono le battaglie contro la paura, contro latristezza e contro lo stress. Questo comporta che voi teniate certi atteggiamenti neiconfronti del nemico. Il primo atteggiamento è rendersi conto che non sono semprestati dei nemici. Ci sono delle ragioni evolutive che spiegano ciascuno di questi trefattori. La paura ci impediva di farci male. La depressione ci faceva rimanere vicinoa casa quando questo era una necessità. Lo stress ci ricordava continuamente cheavevamo bisogno di fare qualcosa, se volevamo rimanere illesi. Il secondoatteggiamento è quello di ricordare, ancora una volta, la forza della risatanell'affrontare questi problemi. Quando possiamo ridere di qualcosa, non ci fa più

 paura, non ci deprime più e non ci stressa più. L'ultimo atteggiamento da tenere è

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ricordare che ci sono molti modi differenti di pensare alla paura, alla tristezza e allostress e che possiamo imparare a cambiare il modo in cui pensiamo ad essi. Questetre battaglie non sono estranee a questa parte del libro. Molte persone ritengono chelo stress, la depressione e la paura siano problemi di gran lunga troppo grossi per essere "risistemati" con alcuni esercizi. Eppure, quello che scoprirete è che gli

esercizi riportati alla fine delle parti successive del libro, se svolti fino in fondo, siavvicineranno pericolosamente all'obiettivo di liberarvi completamente di questi

 problemi. Vi prego di svolgerli armati di apertura mentale: vi accorgerete che ilmodo in cui vi sentite in merito a voi stessi, alla vostra vita, ai vostri problemi e allevostre paure ne sarà enormemente cambiato.

Quando le persone vengono da me dicendo di "avere" la depressione, di "avere" paura o stress, io gli chiedo di "mostrarmele". Questo li induce a rendersi conto chesi tratta di un processo e non di una cosa. Scoperto questo, possono cambiare il

 processo. Gli esercizi che troverete in seguito vi permetteranno di apportare degli

efficacissimi cambiamenti a questo processo e trasformeranno il modo in cui percepite tutto quel che vi succede.

Combattere la pauraMisi fuori la testa e guardai la sala gremita. All'esterno ci saranno stati circa 30

°C. Era uno dei momenti topici della mia vita. Era il 5 luglio del 2003 e il corso aBangalore, in India, stava per iniziare. Salii sul palco.

Qualche minuto più tardi chiesi se c'era qualcuno che volesse raggiungermi sul palco per una dimostrazione. Richard mi aveva insegnato che il modo migliore per 

conquistare il pubblico era con una dimostrazione sul palco. Volevo qualcuno cheavesse paura di parlare in pubblico. A malincuore, alcune mani si sollevarono. Scelsiun soggetto e lui salì sul palco. Tremava come una foglia. Lo girai, in modo chedesse le spalle al pubblico, e gli insegnai come cambiare il modo in cui si sentiva.

Uno dei più grandi problemi al mondo è la paura. Per combatterla è necessario cheimpariate a cambiare il modo in cui provate le sensazioni nel vostro corpo. Parlandocon Richard della paura, in quella sala conferenze a Edinburgo, ricevetti altri utiliinsegnamenti per aiutare le persone a superarla.

OWEN: Come aiuti le persone a superare la paura?R ICHARD:Per prima cosa, intervengo semplicemente sulla neurologia. Prendo le

sensazioni, scopro da dove partono, come si muovono nel corpo, le tirofuori, le giro sottosopra, le rimetto al loro posto e le faccio girare alcontrario. Ci metto dentro un po' di musica da circo, tanto per farglicapire che è sciocco. Per quanto possa sembrar strano, ho curatomigliaia di persone facendo nient'altro che questo.

Anch'io avevo verificato come il semplice approccio adottato da Richard fosse

estremamente efficace per eliminare le paure. Questa fu la tecnica che adoperai conla persona che era salita sul palco. Lo aiutai a immaginare di rovesciare quellasensazione nel corpo e di farla girare al contrario. Nel fare questo si sentì rilassato a

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tal punto da essere in grado di parlare. Lo rimandai al suo posto, credendo che quellafosse l'ultima volta che lo vedevo.

Per me, aiutare le persone con paure e fobie non è mai stato un grosso problema.Si è sempre rivelato facile fare in modo che le persone immaginassero di far girare lesensazioni che provavano al contrario. Gli attacchi di panico, d'altro canto, sono

diversi. Nonostante conoscessi già un modo efficace di lavorare col panico, erocurioso di sapere quale fosse l'approccio di Richard per affrontare questo tipodiverso di paura che nasce dall'ansia.

OWEN:  E come la metti con gli attacchi di panico?R ICHARD:Gli attacchi di panico sono un po' diversi. Si può fare qualcosa con la

cura rapida delle fobie, ma gli attacchi di panico hanno la tendenza aripresentarsi, quindi c'è bisogno di uno stato leggermente più alterato.Devi prendere le persone che soffrono di attacchi di panico e portarle in

uno stato di coscienza diverso, in cui siano veramente rilassate. Io usol'ipnosi per farlo e poi creo un profondo e potente stato di rilassamentoe quindi, quando cominciano ad andare in panico, innesco ilrilassamento in modo che sia il panico stesso a provocare ilrilassamento. È paradossale, ma funziona davvero e ho avuto deisuccessi strepitosi più e più volte.

Richard suggerì, inoltre, che era importante rendersi conto che le paure hannospesso uno scopo e assicurarsi che quello scopo venisse comunque soddisfatto.

R ICHARD: Non mi piace l'idea di essere privi di paura. Penso che ci siano cosedelle quali valga la pena aver paura. Penso che un uomo dovrebberendersi conto di quello che fa, quando dorme con la moglie del suovicino di casa. Penso che dovrebbe esserne terrorizzato. Penso che unuomo dovrebbe essere terrorizzato all'idea di perdere il senso diintimità che prova per la moglie e per i figli. Queste sono tutte cose dicui vale la pena aver paura. Penso che dovresti aver paura di un grossoserpente, se non sai nulla di serpenti.

Ci sono persone, in India, che crescono dormendo in mezzo ai cobra.Sanno tutto sui cobra. Loro non hanno bisogno di averne paura, ma se

 piazzassi me in una stanza piena di serpenti, ne sarei terrorizzato euscirei a gambe levate, perché di serpenti non so nulla. Sono cresciutoin città e gli unici serpenti che c'erano si chiamano avvocati. Sono deiveri mangia-tempo. Provocano la morte per tedio.

Quindi, quando ci si libera della paura e del panico, è importante rispettarel'intenzione che sta dietro ad essi e assicurarsi di trovare un modo diverso di

soddisfare quell'intenzione. La paura è stata un importante meccanismo disopravvivenza, soltanto che a volte è utile e altre volte no. Le persone temono

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l'imbarazzo, l'emarginazione e il fallimento. Hanno paura di parlare con le altre persone. Tutte queste paure sono il frutto di una logica confusa e fuorviante. Non c'èragione di aver paura di parlare di fronte a un gruppo di persone o di avvicinarequalcuno per invitarlo a cena. L'unica cosa è che impariamo ad associare la paura aqueste esperienze e ci esercitiamo a provarla nello stesso tipo di situazioni più e più

volte.Quando riuscirete a far girare le vostre sensazioni al contrario e a produrre in voi

degli stati alterati, scoprirete come cominciare a provare sicurezza e curiosità inluogo di quella che, una volta, era la paura. Non si tratta di essere impavidi ocoraggiosi. Si tratta di imparare a cambiare le associazioni tra certe cose. Più tardi,quello stesso giorno, mentre stavo per concludere il corso, vidi una figura avanzarelungo il corridoio e avvicinarsi al palco. Mentre continuavo a parlare, il cuorecominciò a battere forte, dato che non sapevo cosa stesse accadendo. Un uomo salìsul palco e si avvicinò a me. Era la persona con cui avevo fatto la dimostrazione

quella mattina. Mi chiese il microfono e io, preso alla sprovvista e non sapendocos'altro fare, glielo porsi. Mi ringraziò a più riprese e spiegò alle persone in sala cheaveva avuto la fobia di parlare in pubblico per parecchi anni, che ora era sparita e chelui poteva fare qualsiasi cosa. Sorrisi. Che testimonianza. "Soltanto in India", pensaidentro di me.

Sorrisi indiani... Io e il mio pubblico a Bangalore, in India.

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Esercizi per battere la paura

1. Far girare la paura al contrario• Pensa a una sensazione indesiderabile che hai provato.

• Nota in che direzione si muoveva o ruotava nel tuo corpo.

• Lascia che quella sensazione si faccia più concreta e, mentre si muove,

immagina di portarla fuori dal corpo, di capovolgerla e di rimetterladove stava, in modo da farla girare nel tuo corpo al contrario.

• Continua a far girare la sensazione velocemente nella direzione

contraria e nota come quella sensazione cambi completamente e smettadi essere negativa.

2. Distruggi-panico• Quando ti prende il panico, sforzati di andare in panico ancora di più.

Cerca di andare in panico con tutte le tue forze. Il segreto è proprioquesto: quando cercherai di farlo volontariamente, ti saràestremamente difficile riuscirci.

3. Ristrutturare la paura• Scopri qual è l'intenzione che motiva la paura. Solitamente si tratta di

uno sforzo per proteggerti, ma da cosa? Quando l'avrai capito, scopri

come potresti fare a soddisfare quell'intenzione senza ricorrere alla paura.

4. Cura rapida delle fobie• Immagina di trovarti nella cabina di proiezione di un cinema e di

guardare il "te" seduto in sala che guarda il "te" proiettato sulloschermo. Immagina di osservarti mentre guardi il film di una volta incui hai avuto paura.

• Immagina di far partire il film da un momento precedente

all'esperienza e di proiettarlo tutto di seguito, fino al lieto fine, in cuisei sopravvissuto all'esperienza.

• Immagina di entrare nello schermo alla fine del film e di proiettare

tutto il film al contrario. Vedi tutto al contrario, senti i suoni alcontrario e prova le sensazioni al contrario.

• Mentre ti ci trovi dentro, fallo andare all'indietro molto rapidamente.

Fallo alcune volte.• Troverai difficile provare lo stesso spavento.

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Combattere la tristezzaQuella telefonata suicida arrivò alle 15.30 di martedì. Molti mi chiedono se in

quel caso provai a trattarlo con lo stesso garbo che avevo sfoderato con la signorache si autocommiserava. La risposta è no, certo che no. Ciascun cliente è diverso.Mentre piangeva all'altro capo dell'apparecchio, non c'era molto che potessi fare.

Avrebbe potuto riagganciare in qualsiasi istante. A quel punto non conoscevonemmeno il suo nome. Alla fine mi disse che era Martin. Il numero non comparivasul display. Dovevo tenere Martin al telefono e farlo concentrare.

 Non potevo permettermi di cercare di provocarlo e di farlo arrabbiare. Dovevofare in modo che accedesse a uno stato di speranza e fiducia in me. Una volta riuscitoin questo, avrei potuto farlo venire in ufficio per una sessione. Mentre parlavamo,Martin singhiozzava mesto e trovai difficile capire che cosa dicesse.

MARTIN:  Fa così male, così, così male. Le pillole non servono. I dottori non

  servono. Nessuno mi capisce. Devo trovare una via d'uscita. Devotrovarla adesso. Ora le prendo. Dicono che puoi aiutarmi, vero?

 Allora? È vero?

 Non c'era tempo di scoprire chi fosse a "dirlo". Gli diedi la speranza di cui aveva bisogno.

OWEN: Sì, posso farlo e lo farò. Ascoltami: puoi cambiare le cose, puoicambiare la tua vita. Te lo giuro, lo puoi fare. È possibile. Te lo

 prometto. Lo prometto. Ti aiuterò. Posso aiutarti a farlo.

Ogni fibra del mio essere si stava sforzando di trasmettere un senso di assolutacertezza, perché ero certo, assolutamente certo di poterlo aiutare a cambiar vita.

MARTIN:  Non riesco a vedere come potresti fare. È tutto così confuso.OWEN: Lo so che tutto sembra davvero confuso adesso, Martin, ma ti prometto

che possiamo cambiare le cose. So come ti stai sentendo. Provi un  profondo, straziante dolore, come se non ci fosse una via d'uscita. Nessuno ha la benché minima idea di quello che stai provando, Martin,e nessuno ti può capire. Non posso fingere di capire quello che stai

 passando, ma so come mi sentivo io. Anch'io volevo farla finita. L'hoquasi fatto, come te, ma sono riuscito a trovare un altro modo diuscirne. Permettimi di mostrarti come, Martin.

Gli chiesi come si sarebbe sentito se ce l'avesse fatta a superare tutto e a cambiarecompletamente vita. Gli chiesi come sarebbe stata la sua vita, se avesse rimesso a

 posto i pezzi e, a un anno da allora, fosse stato felice e sulla via di un continuomiglioramento. Gli descrissi la cosa quanto più vividamente possibile. Dopo alcunisforzi, mi chiese.

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MARTIN:  Pensi davvero che sia possibile, Owen?OWEN: So che è possibile. Davvero possibile. Devi soltanto essere

determinato. Lo faremo insieme, Martin, e ho bisogno che tu facciaquello che ti chiedo di fare.

Lavorammo assieme e presto stava vivendo felicemente la sua vita. Lo sentoancora, ogni tanto.

 Nel combattere la tristezza, cominciai a ripensare a quello che mi aveva dettoRichard a proposito delle persone che si autocommiseravano e di quelle cheinseguivano la perfezione. Applicare quei concetti con coloro che soffrivano didepressione si era rivelato essere una profonda e attenta intuizione. Avevo avuto,inoltre, degli eccellenti risultati nel trattare le persone che erano venute da me nellasperanza di poter essere più felici e vivere una vita migliore. Penso che la cosa

migliore in cui trasformare la depressione sia uno stato di determinazione. Se provatea far sentire felice una persona depressa, si rivelerà spesso un compito enormementeimpegnativo e non le impedirà di ritornare a essere depressa. D'altro canto, quandoaiutate una persona depressa a essere determinata, questa si ritroverà in una

 posizione dalla quale poter far fronte a qualsiasi sfida le si pari dinanzi. Come nelcaso di quella donna che voleva assolutamente dimostrare che avevo torto, ladeterminazione fornisce alle persone un'energia di cui hanno estremo bisogno. Molte

 persone depresse sono prive di energia e provano un senso di apatia, di impotenza edi disperazione. Se riescono ad attingere energia da qualche parte, possono usarla per 

cominciare a produrre dei cambiamenti nella loro vita.Un altro fattore di estrema importanza è tenersi occupati e avere un sacco di cose

da fare. Ci sono talmente tanti ottimi libri di autoaiuto, là fuori. Leggerli e farne usofarà la differenza. Fare un sacco di esercizio consente di tenere occupata la mente, didistrarla dai pensieri negativi mentre vengono prodotte delle sostanze chimiche

 positive che aiutano le persone a sentirsi meglio. La fisiologia è importante, perché ilmodo in cui una persona siede, sta in piedi e si muove va a influire, positivamente onegativamente, sullo stato in cui si trova. (È facile sentirsi tristi quando si lascianocadere le spalle, si sta curvi e si aggrottano le sopracciglia.) Potrete, inoltre, iniziare a

notare ciò che i vostri pensieri distorcono. Le persone depresse non sono piùrealistiche di un ottimista. Come abbiamo spiegato, tutti noi abbiamo modi diversi di"pensare" il mondo. Quando ci sentiamo abbattuti, vediamo il mondo negativamentee crediamo che la percezione che abbiamo in quel momento sia vera e precisa.Lavorando con Martin, gli insegnai a prendere il controllo del proprio cervello, asmetterla di creare immagini negative e di parlarsi così negativamente. Si trattava difar sì che diventasse consapevole delle proprie convinzioni limitanti e di quantofossero distorte.

Gli chiedevo come facesse a sapere di non valere nulla. Gli chiedevo come facesse

a sapere di essere stupido e poco attraente. Gli chiedevo di darmi delle prove, per poichiedergli in che modo quelle provassero alcunché. Gli imponevo di essereassolutamente rigoroso in tutto quel che diceva e di motivare ogni suo pensiero

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negativo. Presto si rese conto che ciò che aveva creduto essere vero era quanto di piùlontano ci fosse dalla verità.

Ho sconfitto la mia depressione con la forza della determinazione, mettendo indiscussione ogni mio pensiero negativo, tenendomi occupato e facendo funzionaremeglio il cervello. Chiunque può riuscirci.

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Esercizi per battere la tristezza

1. Usa i meta-mantraFa' regolarmente uso del mantra "CAZZO, ZITTO", quando ti stai facendo passare un brutto quarto d'ora.

2. Cambia il tono della tua voce interioreCambia il tono della tua voce interiore in modo da renderla ridicola, cosìche invece di suonare deprimente, suoni come quella di Topolino o abbia untono profondo e seducente.

3. Filtro per ridereUsa il filtro per ridere per vedere ogni pensiero negativo sotto una nuovaluce, che lo renda estremamente divertente.

4. Cambia le tue immagini internePresta attenzione alle immagini che crei quando ti senti triste:rimpiccioliscile, allontanale e rendile indistinte e scure. Sostituisci a questedelle immagini più allegre: ingrandiscile, avvicinale, aggiungi più colore erendile quanto più possibile vivide.

5. FisiologiaPresta attenzione alla tua fisiologia. Cambiala finché non sei nella stessa

  posizione che assumi quando sei felice e stai bene. Porta le spalleall'indietro, la testa in alto, respira a fondo e fa' un sorriso smagliante. Fallotutte le volte che vuoi cambiare stato.

6. Metti in discussione i tuoi pensieriTrascrivi il dialogo interno che usi per deprimerti. Basterà qualche riga. Usale domande seguenti per mettere in discussione ciascuna affermazione.

• Come fai a sapere che è vero?

• Chi l'ha detto? Non è forse vero che si tratta di un'opinione e non di unfatto?

• Come fai a concludere che "A" è la causa di "B"?

• Come fai a dire che "A" e "B" sono la stessa cosa?

• È vero in qualunque caso?

• Che cosa intendi dire, di preciso?

• Sii più specifico.

Rispondi a tutte le domande e riscrivi ciascuna affermazione, modificandola diconseguenza. Scoprirai che ci sono diverse argomentazioni imprecise e

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approssimative, nel tuo dialogo interno.

7. Fa' molto esercizioL'esercizio stimola il rilascio di endorfine che ci danno una sensazione di benessere. Anche l'aria fresca fa bene, in quanto porta il corpo a un livello

energetico superiore da dove è più difficile lasciarsi cadere in depressione.

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Combattere lo stress

Lo stress è diventato un problema di somma importanza nel mondo moderno.Quando sono stato in India, sono rimasto sorpreso nello scoprire come fosseugualmente problematico in una nazione famosa per conoscere i segreti della

meditazione. Ricordai la domanda che mi aveva fatto uno dei partecipanti al corso inmerito a quella che potremmo definire "furia del guidatore" [adattamento di road rage, espressione che in inglese indica quel comportamento violento e rabbiosoindotto nel conducente di un veicolo dallo stress della guida, NdT ] e la risposta chediedi loro e che li aiutò a vedere le cose da un altro punto di vista.

PARTECIPANTE AL CORSO: Cosa puoi fare per aiutare qualcuno che è preda della"furia del conducente"?

Guardai in sala. Capivo la domanda, ma non capivo chi l'avesse posta. I nomiindiani sono molto diversi dai nostri. Nei primi giorni che trascorsi lì, chiamai tredegli amici che si prendevano cura di me Jan, Van e Dan. Ricordavo anche il nomedi Sajani, la signora che mi seguiva, principalmente grazie al fatto che era compostodi sole tre sillabe. Alla fine riuscii a vedere chi aveva posto la domanda. Sorrisi.

 Neanche il suo nome riuscivo a pronunciare.

OWEN: Per cominciare, ragazzi, qui non è possibile farsi prendere dalla furiadel guidatore. Sapete come faccio a saperlo? Perché sono stato a Pune.

Potete provare la furia del guidatore soltanto se rimanete incastrati neltraffico. A Pune non si fermano... mai. È pazzesco. Tutto considerato,non ricordo di aver visto anche un solo semaforo laggiù! Dovunquec'erano macchine strombazzanti, senza che si potesse intravedere unalogica, un sistema. Incredibile. Ah sì, sono salito su uno di quei risciò amotore e voglio farvi una domanda: il film Guerre Stellari vi diceniente? Stavamo letteralmente volando in mezzo al traffico e ancora michiedo come caspita abbiamo fatto a non schiantarci. Abbiamo schivato

 per un pelo quasi settanta incidenti e questo soltanto mentre salivo! No,

davvero. È stata pura follia. Tipo, quando alla fine ho intravisto unsemaforo, era come se non esistesse o meglio: come se il verdesignificasse "vai", l'arancione significasse "vai più forte" e il rossosignificasse "vai a tutta birra, suona il clacson e prega che vada tutto

 bene".Stavo cercando di visitare la comune di Osho. Mi avevano detto di prepararmi spiritualmente alla visita. Beh, fatemelo dire, ero davvero pronto. Devo aver detto più preghiere del Papa alla domenica, quandosono arrivato alla comune. In effetti le ho dette durante il viaggio in

risciò. "Oh, Signore, fammi arrivare sano e salvo." Poi, una volta finitala visita, sono ritornato indietro a bordo di un risciò guidato da un tizioorbo da un occhio. Davvero divertente... se considerate divertente

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giocare con la vostra vita.L'unica volta in cui ho visto fermarsi macchine e risciò è stato quandouna vacca si è messa proprio in mezzo alla strada. Beh, quella è statauna figata. Mi è piaciuto da matti. Vacche che vanno a zonzo per lastrada. E sembra quasi che lo sappiano. Non hanno alcuna paura delle

macchine. È come se stessero pensando: "Dai. Problemi? Te la faisotto, vero? Codardo. Dai. Non mi puoi toccare, non mi puoi toccare.

 Naa na-na-naa nah...". Poi si mettono giusto in mezzo e ogni veicolonel raggio di 200 metri si ferma di botto, nello stridore generale di frenie pneumatici, al che le vacche, con quel loro fare serafico, attraversano

 pacatamente la strada, come se stessero andando a un concerto di BobMarley. Ma ho avuto un'idea. Quello che devono fare i vostri amici aPune è questo: devono usare le vacche come semafori. Vedete, ho già

 previsto tutto. Quello che potreste fare è assumere qualcuno perché se

ne stia lì, con la sua vacca, a lavorare per il comune. Quando è ilmomento, lui porta la vacca in mezzo alla strada, proprio quando ilsemaforo diventa rosso. Che ne pensate?

Sorrisi alla platea. Se la stavano facendo sotto dalle risate.

OWEN: Allora, parliamo pure della furia del guidatore. Prima di andare oltre,c'è qualcun altro che vorrebbe che affrontassimo un problema simile aquesto?

Dal pubblico un'altra persona dal nome impronunciabile gridò, entusiasta.

ALTRO PARTECIPANTE: Che ne dici della "furia del marito"?

Il pubblico rideva e io, immediatamente, risposi quanto segue.

OWEN: Chi credi che io sia? Neanche Dio ha la soluzione a quel problema. Ècome cercare di capire perché gli uomini siano così stupidi da voler 

aiutare le proprie mogli a risolvere i problemi. Non sanno che il segretoè ascoltare, non aiutarle.

Dalla furia del guidatore alla furia del marito, possiamo davvero indurci degli statidi stress. Spesso queste sensazioni possono sopraffarci e, talvolta, condurci a provarerabbia e ansietà. Ciò che conta è che impariamo a trovare un motivo per ridere inogni situazione e che sviluppiamo degli atteggiamenti che ci aiutino a rilassarci confacilità. Quel che stavo facendo, durante quel corso in India, era indurli a pensare adelle situazioni stressanti, come trovarsi imbottigliati nel traffico, in modo spiritoso,

così che la prossima volta che ci si fossero trovati in mezzo sarebbero stati in gradodi sorridere. Nella lotta contro lo stress, cominciai col chiedere a Richard qualifossero i segreti per aiutare le persone a smettere di preoccuparsi.

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OWEN: Come sistemi le persone apprensive?R ICHARD:Inizio col dar loro ancora più cose di cui preoccuparsi.

Dico loro che l'apprensione provoca la morte, dando loro così qualcosadi serio di cui preoccuparsi. Fondamentalmente, la macchina

dell'apprensione è un meccanismo che le porta semplicemente agenerare infiniti modi in cui le cose potrebbero andar male e, sfruttandolo stesso marchingegno, potrebbero generare un numero infinito di coseda fare adesso, non tra un anno, e se ci metti dentro un po'd'irrefrenabile desiderio di vedere come va a finire, puoi farli muoverenella giusta direzione.

Lavorando con i clienti che si preoccupavano un sacco, mi accorsi che spesso tuttosi riduceva al fatto di ripetersi in continuazione la domanda: "E se?". Una volta

capito questo, iniziai a suggerire loro di portare con sé, durante il giorno, un taccuinodelle preoccupazioni. Quello era il posto dove scrivere le cose che li preoccupavano.Ogni volta che ci scrivevano qualcosa, dovevano porsi la domanda: "C'è qualcosache posso fare per risolvere questo problema adesso?". Se la risposta era sì,dovevano fare ciò che ritenevano appropriato; se la risposta era no, dovevanolasciarla lì, nel taccuino. Infine, a un'ora prestabilita della giornata, solitamente allasera, si sarebbero concessi dieci minuti d'ansia, in cui passare in rassegna tutte lecose che avevano scritto in quel giorno e preoccuparsi intensamente per dieci minuti.Al termine dei dieci minuti ci si pone la domanda: "Che cosa posso farci adesso?". I

clienti che lo hanno fatto hanno riportato risultati eccellenti. Continuai a percorrerequella strada con la successiva domanda a Richard.

OWEN: Quindi, cosa mi dici delle persone che lavorano con lo stress?

Rispose con un sorriso furbesco.

R ICHARD:Consiglio sempre di non lavorare con lo stress. Si ottengono risultatimolto migliori senza.

Riformulai la domanda, perché sapevo fin troppo bene che quell'espressionemaldestra non avrebbe ottenuto altra risposta. Richard prende sempre alla letteraquello che le persone gli dicono. Una volta gli chiesi con quali persone famose, viveo morte, gli sarebbe piaciuto di più andare a cena. Rispose: "Scusami, ma trovo l'ideadi andare a cena con dei cadaveri assolutamente ripugnante!". Quel suo "interpretarealla lettera" era il motivo per cui capiva così bene quello che accadeva nella testadelle persone. Di solito le persone vi diranno esattamente ciò che avete bisogno disapere attraverso il loro linguaggio del corpo e attraverso le parole che usano,letteralmente. Tenendo la cosa a mente, resi la mia domanda più chiara.

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OWEN: Come fai ad aiutare le persone a superare lo stress?R ICHARD:Il problema è che di solito sono davvero brave a farlo, e quindi dico

cose del tipo: "Posso dirle che sta già cominciando a stressarsi per questo, signora. Ed è davvero brava a farlo, signora. Caspita, io micariesco a farmi venire un mal di testa così in fretta e guardi lei, invece,

signora. Guardi che linee di tensione ha sul viso. Cristo, lo sa?Potrebbe vincere un premio!". È perché finché le persone non imparanoa riderci su, non faranno altro che stressarsi, quindi ti consiglio di

 portarli in uno stato di assoluto paradosso, così che possano imparare aridere di sé e delle cose che causano loro tutto quello stress.Le metto sempre in uno stato in cui non riescono a smettere di ridere elo ancoro ed ogni volta che cominciano a parlare di "cose serie" faccio

 partire l'ancora così da farle ridere. Poi dico: "Adesso fai pure, prova adessere serio" e loro si mettono a ridere. Le faccio entrare in un circolo

virtuoso che ha l'effetto di consumare lo stress. Credo che il trucco nonstia nell'insegnare alle persone a cavarsi fuori dallo stress, manell'insegnar loro a evitarlo tout court , così da non entrarci neanche:allora fanno quello che c'è da fare e lo fanno senza pensarci troppo.Si pensa troppo e si pensa troppo spesso. Le persone pensano a tutte lecose che potrebbero farle star male. Se non ti sei fatto la lista di tutte lecose che ti fanno star male, allora non ti capiterà quello che non vuoi.Sai, se la lista delle cose che ti fanno star bene contiene queste voci:

  puoi rilassarti, puoi essere felice, puoi essere indaffarato anziché

sentirti stressato o terrorizzato o qualsiasi altra cosa... allora la biglia cela farà a raggiungere il traguardo e sarà tua. Se sul percorso ci sonotroppi buchi, finirai col perdere la biglia.

OWEN: Quindi che cosa suggerisci di fare per rilassarsi di più?R ICHARD:Penso che la meditazione sia efficace. Ritengo che l'induzione di trance

vada bene, così come creare degli stati positivi. Più tempo trascorri astar bene, meno vorrai rinunciarvi e più ti renderai conto che, per gliesseri umani, una tendenza molto più naturale è quella di rilassarsi. Il

 problema è che viviamo in un mondo che va sempre di fretta, dove nonsi riesce a trovare un taxi e ci sono orari da rispettare e poi trovi degliidioti all'aeroporto. È dura rimanere rilassati quando si è circondati dauna marea di cose fittizie che provocano unicamente disagioambientale. Se solo ti dessi un po' più di tempo, non dovresti

 preoccuparti così tanto.

Vedete, molti dei corsi per la gestione dello stress propongono di fare dellesemplici visualizzazioni o degli elementari rituali per rilassarsi. Sfortunatamente, lamaggior parte delle persone non riesce mai a trovare il tempo di fare né queste, néquelli. Lasciano il corso portando con sé gli strumenti necessari a gestire lo stress,ma sono troppo stressate per usarli... e a volte si stressano nel timore di non usarli in

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modo "corretto". Il segreto è imparare a sviluppare degli atteggiamenti che viconsentano di rilassarvi nelle situazioni difficili. Si tratta di imparare a pensare a sestessi come a persone rilassate, che affrontano le situazioni senza battere ciglio. Sitratta di imparare a ridere delle situazioni usando il filtro per ridere in modo darendere tutto ciò che ci stressa il più divertente possibile. Si tratta di vedere le cose

da diversi punti di vista, così da capire che non sono tanto importanti quanto possasembrare. Quando comincerete a fare tutte queste cose, vi verrà più facile pensare dimeno e fare di più, vi sorprenderete a organizzare le vostre giornate piùefficacemente e a vivere di più nel presente.

Per di più, scoprirete che il trucco è far sì che gli stati di rilassamento, comicità econcentrazione diventino quelli in cui vi trovate più di frequente, adottandoli comesfondo per le vostre attività: vi ritroverete ad affrontare ciascuna situazione con piùrilassatezza e benessere, provando un meraviglioso senso di soddisfazione e pace per essere riusciti a vivere a pieno quel momento.

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Esercizi per battere lo stress

1. Usa i meta-mantraUsa con regolarità il mantra "CAZZO, ZITTO" quando ti stai trattandoduramente e il mantra "CAZZO, E ALLORA?" quando diventi ansioso.

Ripeti questi mantra più e più volte, specialmente quando ti sorprendi achiederti: "E se?".

2. Rimani nel presentePrenditi un po' di tempo tutti i giorni per notare, semplicemente, dove sei e

 per rilassarti, lasciando che ciò che vedi, senti e provi penetri dentro di te.Fallo per circa cinque o dieci minuti.

3. Ristruttura lo stress

Scopri qual è l'intenzione che sta dietro allo stress. Solitamente si tratta diuno sforzo per proteggerti, ma da cosa? Una volta che l'avrai capito, scopricome potresti fare a soddisfare quell'intenzione senza bisogno di stressarti.

4. Rilassamento/MeditazioneStabilisci 5-15 minuti ogni giorno per stare in un posto tranquillo in cuirilassarti. Sfrutta questi momenti per chiudere gli occhi e lasciartitrasportare dalle tue fantasie preferite, mentre immagini il tuo corpo che sirilassa completamente e immagina come ti sentiresti se sapessi di non poter 

fallire. Visualizza le immagini il più nitidamente possibile e goditi lo statodi rilassamento, abbandonandoti ad esso per alcuni minuti. Puoi anche fartidono di alcune suggestioni o affermazioni positive, mentre ti rilassi. Ilsegreto sta nel non sforzarti di fare le cose "nel modo giusto". Concentratiunicamente su quanto ti stai rilassando, invece di chiederti se sta accadendoo meno.

5. Completa le coseRicordati di scrivere tutte le cose che dovrai fare il giorno successivo prima

di lasciare il lavoro. Scrivi le cose e usa un diario o un'agenda, così da poterti permettere il lusso di "mettere quei pensieri da parte".

6. Chiudi le cose a chiaveA fine giornata, quando è ora di smettere di lavorare, accendi e spegni ilcomputer una volta, apri e chiudi ogni porta, cassetto e armadio. Facendoqueste azioni una volta, darai al tuo cervello una chiara indicazione chetutto è stato completato e messo da parte per quel giorno. Stila una lista ditutto quello che c'è da fare il giorno seguente e in che ordine va fatto, e

 prendi nota di qualsiasi cosa sia rimasta ancora da completare.

7. Il taccuino delle preoccupazioni

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Procurati un "taccuino delle preoccupazioni" e portalo sempre con te. Ognivolta che ti sorprendi a preoccuparti, pensa a ciò che puoi fare a proposito inquel momento. Se c'è qualcosa che puoi fare, falla. Se non c'è, riportasemplicemente quel pensiero nel tuo taccuino. Prenditi dieci minuti ognisera per passare in rassegna le tue preoccupazioni e preoccuparti

intensamente per dieci minuti.

8. Cambia le tue immagini interioriPresta attenzione alle immagini che crei quando ti senti stressato erimpiccioliscile, allontanale e rendile indistinte e scure. Sostituisci a questedelle immagini più rilassanti: fa' in modo che le nuove immagini sianograndi, vicine, a colori e nitide.

9. Cambia il tono della tua voce interiore

Cambia il tono della tua voce interiore in modo da renderla ridicola, cosìche invece di suonare stressata, suoni come quella di Topolino o abbia untono profondo e seducente.

10. Filtro per ridereUsa il filtro per ridere per vedere qualsiasi situazione stressante in unacornice divertente.

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Liberare il tempoAdoro i bambini. Sono molto più divertenti degli adulti. Ho spesso la sensazione

di avere molto più in comune con loro. Qualche anno fa mi trovavo a un seminario diPNL a Orlando. Una mattina feci da baby-sitter a Irene, la figlia di due anni dei mieiamici Dave e Holly. Io e Reenee, così la chiamavo, giocammo a un sacco di giochidiversi. In quel periodo stava imparando a parlare. Mentre giocavamo, il tempo si eracome fermato e mi resi conto di una cosa meravigliosa riguardo ai bambini. I

 bambini così piccoli non hanno un vero e proprio concetto di tempo. I bambinivivono nel momento presente. C'è una tale libertà in questo, pensai. E non è solo ilfatto di essere privi di ogni responsabilità: si tratta di vivere veramente nel momento

 presente, liberi dal passato e dal futuro. I bambini possono darci delle stupendelezioni.

Einstein, uno dei più grandi geni di tutti i tempi, affermava che "il tempo èrelativo". Eppure, nonostante ciò, usiamo raramente questo concetto in modo che cisia d'aiuto. Con l'aumentare dei ritrovati tecnologici che ci consentono di fare le cose

 più velocemente e di risparmiare tempo, ci accolliamo più cose da fare e finiamo col perdere... tempo. Computer, laptop, cellulari, aeroplani e fax: siamo continuamentealla ricerca di modi per fare le cose più in fretta. Ciononostante, mentre lo facciamo,il nostro mondo sembra muoversi sempre più velocemente e sembra che ci rimangasempre meno tempo per fare tutte quelle cose.

  Nel fantastico libro di Richard Il tempo per cambiare ho letto di come luiinsegnasse alle persone a cambiare la propria percezione del tempo accedendo a statidi distorsione temporale. Si possono prendere degli eventi piacevoli e far sì chesembrino durare molto più a lungo e si può fare in modo che degli eventi nonaltrettanto piacevoli passino in un baleno. La distorsione temporale si ottieneentrando in uno stato in cui si percepisce un rallentamento o un'accelerazione deltempo nel passato e riaccedendovi quando ce n'è bisogno.

Da quando ne faccio uso nella mia vita, ha reso le cose molto più facili, ma miritrovo ancora indaffarato a fare molte cose contemporaneamente e a non averetempo. Ne parlai con Richard.

OWEN:  Hai qualche consiglio da dare sulla gestione del tempo?R ICHARD:Penso che la maggior parte delle persone sprechi la maggior parte del

tempo. A proposito di gestione del tempo, penso che la cosa piùimportante sia trascorrere sempre meno tempo a preoccuparsi e a star 

male e capire, invece, come funziona la propria mente così da prenderedecisioni più in fretta e fare le cose più velocemente. Si impara amotivarsi, a portare a termine le cose e a togliersi il pensiero

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efficacemente. La quantità di tempo che le persone passano ad essereindecise mentre fanno le cose è assolutamente pazzesca. I miei clientitrascorrono fino al 70 per cento del tempo che stanno svegli atormentarsi e a creare delle immagini orribili, il 15 per cento a

 pianificare cose che non faranno mai, un altro 14 per cento a lamentarsi

di quello che non hanno fatto e, forse, un 1 per cento del loro tempo, sesono fortunati, a fare qualcosa per davvero. Secondo il mio parere, lacosa più importante è invertire questa proporzione.Gli esseri umani si sentono più felici quando possono manifestare illoro essere vivi. Un giorno il mio vicino mi disse che stava guardando icavalli che da un paio d'anni se ne stavano seduti in un campo dietrocasa mia e gli venne da dire: "Quelli sono dei cavalli molto infelici".Gli chiesi che cosa intendesse e lui rispose: "I cavalli non sono felici, ameno che non facciano qualcosa. Se appartenessero a un branco,

starebbero galoppando in cerca di cibo. Quando mi capita di farlilavorare nella mia fattoria, non vedono l'ora di mettere i finimenti e diuscire a fare quello che fanno i cavalli". Continuò: "Ma da quandoabbiamo preso dei trattori, e i cavalli non fanno che starsene seduti quafuori... Si sentono soli". I cavalli si annoiano e quindi si mettono a farecose tipo rosicchiare gli alberi e mordersi da soli. Gli esseri umani sonosimili per molti aspetti: se non stanno facendo qualcosa che amanofare, cominciano a darsi il tormento. Lo fanno con il dialogo interno ecreando pessime immagini e poi si mettono a tormentare le persone che

sono loro vicine, se la prendono con i propri figli. Quando osservo le persone della generazione successiva alla mia, una delle cose che mistupiscono di più è che abbiamo spaventato questi bambini più diquanto i nostri genitori non abbiano fatto con noi. Quand'ero giovane si

 pensava che una bomba atomica ci avrebbe fatti saltare tutti e molti dinoi pensavano: "Chi se ne importa? Proviamole tutte, tanto non fadifferenza". Ma la situazione adesso è ancor più insidiosa. C'è l'ideache il mondo sia un posto pieno di pericoli nascosti. La polizia ti spia. Iterroristi ti spiano. Per televisione non trasmettono altro che un

mucchio di programmi sulle forze dell'ordine dove tutti finiscono col beccarsi un proiettile. E così gli adolescenti crescono. In molti quartierile persone che riescono ad avere successo se ne vanno dal ghetto, cosìle uniche persone rimaste a far da modello di vita sono prostitute espacciatori. C'è bisogno che impariamo a mescolare le cose, non solotra le persone, ma dobbiamo mettere insieme le persone di successo equelle povere, farle vivere nello stesso ambiente. C'è bisogno di

 prendere persone di diverse religioni e di farle pranzare assieme, per amor di Dio. Voglio dire: per quanto mi riguarda più mussulmani

incontro, più mi accorgo che mi piacciono un sacco, e se avessi lasciatodecidere ai politici, avrei avuto paura di loro. Li avrei evitati tutti.Avrei creduto che fossero tutti dei pazzi lunatici, mentre la verità è che

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quando fai conoscenza con le persone, allora ti accorgi di come sono inrealtà. Più viaggiamo e incontriamo altre persone, più cose facciamo

 per abbattere non solo le paure che ci separano dagli altri, ma anche le paure che albergano dentro di noi, e migliori diventiamo come persone.La paura è indice del fatto che stai facendo lo stupido ed è così che

andrebbe interpretata ed è così che andrebbe affrontata e superata.

 Nella gestione del tempo, il segreto è proprio imparare a fare in modo da agire nelmodo migliore la maggior parte delle volte. Il segreto è assicurarsi che i momenti chesi trascorrono con la propria famiglia siano completamente dedicati alla propriafamiglia. Si tratta di non permettere mai al nostro lavoro di invadere il nostro spazio

 privato e di assicurarsi che i momenti trascorsi con i nostri cari non venganoinutilmente influenzati dai problemi che si hanno al lavoro. Si tratta di organizzare iltempo e le priorità nella maniera migliore. Si tratta di trovare ogni giorno il tempo

 per scrivere le cose che si stanno facendo e quelle da fare, e di controllare quella listaogni mattina.

Un'altra ottima idea per gestire efficacemente il tempo è quella di cominciare adanalizzare quanto tempo si passa a fare le diverse cose. Portatevi dietro un orologio

 per un paio di giorni e prendete nota di quanto ci mettete a fare le cose. Questo vi porterà ad avere profonde intuizioni in merito a dov'è "andato" tutto quel tempo.Liberare il tempo significa rendersi conto che non possiamo creare tempo in più,

 possiamo soltanto impiegare meglio il tempo che ci è dato. Dare una priorità allediverse incombenze e suddividerle in categorie vi consentirà di lavorare alle cose

urgenti e a quelle importanti e di essere sempre un passo avanti. Si tratterà didelegare alcune cose e di rifiutarne altre, così da poter portare a termine il resto nelmodo migliore, ma se vi concentrerete per potervi trovare nello stato migliore

 possibile e farete tutto il possibile, vi ritroverete a fare molte più cose di quante nonne abbiate mai fatte. Si tratta inoltre di avere la disciplina necessaria a tenereun'agenda e, allo stesso tempo, di rimanere flessibili. In questo modo possiamoimparare a godere al meglio della soddisfazione che deriva dalla libertà di vivere nel

 presente, proprio come fanno i bambini.

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Esercizi per cambiare il tempo

1. OrganizzatiPrenditi un giorno intero per organizzare tutto. Nello studiare la tuaagenda/diario e i tuoi appuntamenti, tieni a mente le informazioni che hai

appena ricevuto. La quantità di tempo che risparmierai da qui a un annosarà tale che ne sarà valsa la pena. Fa' in modo che diventi un'abitudine:una volta alla settimana, al mese, ogni tre mesi, ogni sei, una volta all'anno.

2. Mettiti in pariOgni settimana, metti da parte un paio d'ore extra per metterti in pari e

 portare a termine le cose rimaste in sospeso.

3. Stabilisci le priorità

Ci sono cose che sono più importanti o urgenti di altre. Assicurati diconoscere le tue priorità. Non riuscirai mai a fare tutto allo stesso tempo.

4. Procurati un'agendaProcurati un'agenda e portala sempre con te. Scrivi tutto ciò che ti viene inmente di dover fare.

5. CronometratiPorta con te un orologio e annota in agenda quanto tempo impieghi a fare

ciascuna delle attività che compongono la tua giornata. Fallo per qualchegiorno e capirai esattamente dove "va" tutto il tuo tempo!

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31L'arte della libertà economica

In tutto il mondo, il denaro è considerato una delle cose più importanti che cisiano. Anche in posti come l'India e il Tibet, dove la spiritualità è così importante, cisono molte persone che chiedono denaro ai bordi delle strade. In tutto il mondo il

denaro ci permette di fare più cose, vedere più posti e incontrare più persone. Ildenaro dà a taluni la libertà di godersi i piaceri della vita e ad altri la possibilità disopravvivere. Avere la libertà economica significa, in verità, avere abbastanzadenaro da poter fare quello che si desidera e vivere secondo le proprie aspettative.Dal momento che siamo tutti differenti, la quantità di denaro varierà da persona a

 persona. Studiando le persone più ricche che conosco e la letteratura disponibilesulla ricchezza, ho appreso le regole fondamentali per accrescerla. Volevo anche cheRichard condividesse con me il suo punto di vista sull'argomento, essendo lui una

  persona che nel corso degli anni è riuscita a godere di una certa prosperità

economica.

OWEN: Come si può accrescere la propria ricchezza e conquistarsi unamaggiore libertà economica?

R ICHARD:Per diventare più ricco, devi indirizzare la tua mente a rispondere alladomanda: "Come posso vendere il mio tempo?". C'è un momento in cui

 puoi aumentare il costo del tuo tempo, ma ci deve essere un punto incui o aumenti la produttività o decadi. O formi delle altre persone

 perché facciano la stessa cosa che fai tu, così da poter usare il loro, di

tempo, o devi riuscire a fare le cose diversamente.Il motivo per cui ho scritto dei libri è che così potevo esserci anchequando non potevo esserci fisicamente. Incido cassette, CD e DVD equel genere di prodotti perché è un modo di confezionare le mie abilitàe di renderle accessibili a un numero maggiore di persone senza chedebba volerci troppo tempo. Dev'esserci qualcosa nella tua testa chedice: "Come posso metterci la metà del tempo a fare il quadruplo deisoldi che faccio adesso?". All'inizio sembra sempre una domandaimpossibile, eppure le persone lo fanno da secoli. Non devi per forza

farlo usando le mie stesse abilità. Capita che io abbia le abilità che ho, perciò vendo quelle. Ci sono persone che, in questo momento, stannolavorando per costruire una casa. C'è qualcuno che le paga cinque

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dollari all'ora per tirare su un muro. Anche loro devono rispondere allastessa domanda: "Come posso metterci la metà del tempo a fare ilquadruplo dei soldi che faccio adesso?". Un sacco di persone pensanoche si possa fare facilmente soltanto col mercato azionario. Trovo chegiocare in borsa sia molto pericoloso. Può andarti bene per un po', ma

 può anche andarti davvero male in pochissimo tempo. A meno che tunon impari a conoscere il mercato azionario e non continui areimpararlo, prima o poi ti andrà male. Ad ogni modo, per la stessaragione, qualcuno che si occupa di quelle cose potrebbe voltarsi e dirsi:"Beh, se facessi abbastanza soldi da costruire una casa e venderla, forsecol ricavato potrei costruirne due o potrei comprare una roulotte,venderla e comprarne altre due". Ci sono persone che lo hanno fatto sindall'inizio dei tempi: trovare delle cose e individuare delle nicchie dimercato. Quando mio nonno arrivò negli Stati Uniti, non aveva un

soldo perché i tedeschi gli avevano preso tutto e se ne andava in giro per New York alla guida di un vecchio catorcio che alla fine si ruppe.Lo portò dal meccanico e questi gli disse che ci sarebbe voluta unasettimana per avere i pezzi di ricambio, perché non potevano

 permettersi di chiudere l'officina per andare a New York a prenderli. Alche mio nonno gli disse: "Ah sì, allora ci vado io a New York a

 prendere i ricambi" e poi aggiunse: "A proposito: ti servono altri pezzidi ricambio?". Fu così che andò fino a New York e aggiunse un 10 per cento al prezzo dei ricambi e guadagnò dei soldi facendosi riparare la

macchina e, di lì a cinque anni, era multimilionario. Aveva una squadradi persone che andavano in giro per tutta la città a far visita a tutte leofficine guidando un furgone pieno di pezzi di ricambio. Cominciò dalnulla e fece milioni di dollari. Cose di questo tipo capitano in tutto ilmondo ogni giorno. C'era un tale che viveva nella parte nordorientaledegli Stati Uniti e che costruiva delle gabbie per metterci dentro i

 passeggini. Un giorno guarda un camion e pensa: "Sai cosa, se quidentro ci mettessi dei binarietti, non avrei bisogno di costruire questecostose gabbie. Potrei farmi perdere il lavoro". Così, per 50 dollari,

comprò un vecchio camion, ci mise dentro dei binari e disse al tipo chelo guidava che poteva consegnarle ad ogni negozio a New York e nonavrebbe avuto bisogno di nessuna gabbia: avrebbe risparmiato tuttiquei soldi. Finì col diventare proprietario di una compagnia di trasportinel New England. Quindici anni dopo, era miliardario. Di storie comequesta ce ne sono a non finire, storie di persone che hanno presoun'idea sensata e ci hanno fatto qualcosa. La cosa più importante che ènecessario capire è che, indipendentemente dal fatto che si diventi omeno ricchi sfondati, ci sono un sacco di persone veramente ricche che

sono veramente infelici. La vera ricchezza consiste nell'esseresoddisfatti di ciò che si ha e nell'essere abbastanza intelligenti da

 procurarsene ancora.

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Essere economicamente liberi significa, dunque, fare in modo che il vostro tempoacquisti più valore per voi. Si tratta inoltre di trovare modi per far lavorare per voi ivostri soldi, mentre voi fate qualcos'altro. La consapevolezza della prosperità derivadallo sviluppare le convinzioni e gli atteggiamenti che sostengono l'idea di essere

ricchi. Accade spesso di apprendere delle convinzioni negative sul denaro e di portarsele dietro fino all'età adulta. Impariamo a pensare che i soldi sono "cattivi" eche "dei poveri sarà il regno dei cieli". Mentre, da un lato, queste convinzioni equeste storie sono pensate per fare in modo che le persone non finiscano col pensareche i soldi sono la cosa più preziosa al mondo, dall'altro, prenderle come veritàassolute non è affatto utile. Invece, potete rendervi conto che "adorare il denaro" puòessere negativo, ma che procurarsene non lo è. Più soldi avete, più potete fare ladifferenza per il mondo. Le persone di maggior successo, quelle che più hanno fattola differenza per il mondo, lo hanno fatto o sfruttando la propria ricchezza, o

sfruttando la loro abilità di avere accesso alla ricchezza altrui. Un'altra idea relativaalla libertà economica è imparare l'arte di essere quello che lascia "la mancia piùconsistente". Ogni volta che potete scegliere se dare molto o poco, è di crucialeimportanza che diate molto, dal momento che il modo in cui vi comportate influiràsul modo in cui vedete voi stessi. Come dice Jim Rohn, si tratta di essere quello chelascia "la mancia più generosa". Se diamo poco, ci percepiamo come degli spilorci.Se diamo molto, ci sentiamo più ricchi. Infine è importante che vi poniate degliobiettivi economici in modo tale da far concentrare e sintonizzare il vostro cervellosull'idea di pensare con abbondanza. Quando vi rendete conto di tutte queste cose,

 potete fare tutto quello che è in vostro potere per acquisire quanta più ricchezza possibile.

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Esercizi per acquisire una mentalità "prospera"

1. Investi un 10 per cento delle tue entrate, mettine da parte un altro 10 per cento e donane il 10 per cento.Questo ti consentirà di iniziare ad esercitarti a gestire efficacemente il tuo

denaro.

2. Metti per iscritto le tue convinzioni in merito al denaro e le convinzioni cheti sarebbe più utile avere al loro posto.

3. Quando puoi scegliere tra pagare un po' di meno e pagare un po' di più,scegli la seconda.Ti porterà a formarti una mentalità orientata alla prosperità, piuttosto chealla povertà.

4. Definisci i tuoi obiettivi ben formati per quel che riguarda il denaro.• Che cosa vuoi poterti permettere?

• Quanto vuoi guadagnare all'anno?

• Traccia un prospetto dei prossimi quindici anni, riportando quanto vuoi

guadagnare anno per anno e che cosa vuoi poterti permettere.• Di quanti soldi avresti bisogno per essere economicamente libero?

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32Badare a se stessi

Per poter creare un ambiente salutare nella vostra mente è di cruciale importanzache creiate un ambiente salutare anche nel vostro corpo. Questo non significa seguirealla lettera quella che qualcuno vi descrive come la "dieta perfetta" o fare esercizi

tutti i santi giorni. Significa semplicemente trattare bene il vostro corpo ricorrendo al buon vecchio buonsenso.Sappiamo tutti che se beviamo troppo o assumiamo droghe, questo avrà delle

conseguenze negative sulla nostra salute. La maggior parte delle persone sa come cisi sente a svegliarsi con i postumi di una sbornia e qual è lo stato mentale negativoassociato a quel risveglio. Sappiamo che se mangiamo troppo, o troppo poco, o semangiamo le cose sbagliate, allora ne risentiranno negativamente le nostre emozioni.Sappiamo che, se non ci alleniamo con regolarità, non saremo in uno stato mentale

  positivo. Lo sappiamo per esperienza, non solo perché lo dicono le numerose

statistiche e ricerche che lo dimostrano scientificamente.Il segreto consiste nel cominciare a seguire alcune semplici indicazioni su cometrattare il proprio corpo. Mangiate cibi genuini (e possibilmente freschi). Bevete

  bevande che facciano bene. Evitate di assumere droghe e alcolici per quanto possibile. Dormite bene e fate regolarmente esercizio fisico. Chiesi a Richard checosa ne pensasse.

OWEN: Quali sono i tuoi suggerimenti per aiutare le persone con la loro salute?

R ICHARD:Dipende dalla persona. Curiosamente, la maggior parte delle persone in buona salute che conosco è anche piuttosto felice. Sfortunatamente, però, non c'è modo di prevedere cosa accadrà. Io mi sono ammalatononostante fossi estremamente felice, e sono sopravvissuto nonostantele previsioni dei medici. Nessuno ha ancora capito come funzioni lasalute. Alla fine scopriremo che è determinata in larga misura dalcodice genetico e dalle sostanze chimiche che produciamo. Penso chesia molto importante, quando si sta male, cambiare quanto più si può e

 penso che sia una buona idea cambiare regolarmente il proprio regime

alimentare e le proprie abitudini. Io prendo vitamine per un po', poismetto, poi ricomincio. Penso che se uno prende le stesse vitamine tuttoil tempo, il corpo si abitua e impara a disfarsene. È una buona idea

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introdurre cose nuove. Più cose nuove fai entrare, più il tuo corpo, amio parere, si manterrà vitale. Se prendi vitamine, dovresti cambiarevitamine ogni tanto. Se fai esercizio fisico, dovresti cambiare attività.Più continui a fare la stessa cosa, più il tuo corpo si abitua e menoeffetto fa. In effetti, penso che si arrivi a un punto in cui qualsiasi cosa

diventa controproducente e che sia meglio continuare a provare cosenuove, e quando provi qualcosa e questa non ti fa sentir bene, smetti difarla.

Quello che Richard stava mettendo in evidenza era che variare le proprie attività eabitudini è una buona idea, perché quando il corpo si abitua a certe cose, non è dettoche continuino ad avere lo stesso effetto positivo che avevano all'inizio. Combinandodiversi approcci tra loro, è possibile avere un continuo impatto positivo sul propriocorpo. Col cibo, ad esempio, l'idea sarebbe quella di mangiare cibi nutrienti... senza

scordare di mangiare molti cibi differenti. L'idea è quella di allenarsi in modi diversi.Avere delle sane abitudini alimentari e fare regolarmente esercizio va bene, maall'interno di queste abitudini, la varietà è il segreto. In ultima analisi il discorso èquesto: sapete che ci sono degli alimenti che favoriscono l'aumento di peso, quindi,se volete perder peso, il trucco sta nell'evitare di mangiare quelle cose. Un altroconsiglio per quanto riguarda l'alimentazione è quello di mangiare lentamente. Lericerche dimostrano che masticare a lungo favorisce la digestione, il che migliora lasalute complessiva. Mia nonna me lo diceva sempre, eppure solo quando ho davveroincominciato a farlo più spesso, ho notato la differenza. Bere molta acqua per 

mantenere il corpo idratato è fondamentale per restare in buona salute. Cominciai a parlare del sonno con Richard. Avevo sentito riportare dati molto diversi su quanteore di sonno fossero effettivamente necessarie a un essere umano per "funzionare"efficacemente. Chiesi a Richard che cosa ne pensasse.

OWEN:  Parlando di sonno: di quante ore di sonno ha bisogno una persona per  funzionare efficacemente?

R ICHARD:Dipende da chi sei. Certe persone hanno bisogno di dormire di più,certe altre meno. Penso che la maggior parte delle persone dormatroppo. Penso che il sonno agisca come una droga e che le persone

dovrebbero perdere il vizio, così da scoprire che cosa significhi agire almassimo delle proprie potenzialità. La maggior parte delle persone haun livello energetico molto basso perché dorme troppo e, diconseguenza, alcune sostanze presenti nel loro corpo sono in eccesso.Certi medici dicono che ci vogliono otto ore: stronzate... voglio dire,scusa tanto, sembra che qualcuno abbia preso una giornata e abbiadiviso il numero di ore per tre e quello è il numero. Non ti dicono: "Per certe persone ci vogliono otto ore e dieci minuti, per altre ne bastanosette e mezza", dicono che sono otto ore per tutti. È un'assurdità. Per la

maggior parte della mia vita ho dormito tra le tre e le cinque ore per notte e sono sempre stato benissimo. Se dormo più di così, mi sentointontito. Le persone hanno bisogno di scoprire qual è il loro otpimum.

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Ti capiteranno, tuttavia, volte in cui dormirai per quindici ore di fila edaltre in cui non dormirai affatto. Sai, le persone dovrebbero imparare amangiare solo quando hanno fame, non quando sentono di aver fame.Dovrebbero imparare qual è la differenza tra la fame vera e il desideriodi mettere qualcosa sotto ai denti. Quando impari ad ascoltare il tuo

corpo, ti dirà lui di quanto cibo o di quanto sonno hai bisogno.

Le convinzioni di Richard sembravano sfidare apertamente le teorie mediche piùconvenzionali, secondo le quali le persone hanno bisogno di dormire un certonumero di ore. Il nocciolo di ciò che andava spiegando era questo: Richard sostenevache ciascuna persona è responsabile di scoprire di quanto sonno abbia bisogno, di

 provare e vedere, tra le varie alternative, quale funzioni meglio per lei. Il suoavvertimento in merito al dormire troppo mi aveva illuminato. Effettivamente non ciavevo mai pensato, ma ripensando a delle volte in cui ero rimasto a letto a lungo,

notai che erano proprio quelli i giorni in cui, poi, mi ero sentito stanco tutto il giorno.Le persone che hanno difficoltà a dormire, spesso si sforzano troppo di riuscirci.Quando riuscite a raggiungere il punto in cui non avete più "bisogno" di dormiremolto, vi sarà molto più semplice addormentarvi dolcemente. Mi viene in mente untrucchetto che imparai mentre viaggiavo per l'Europa con la mia amica Gillian.Arrivammo a Cracovia dopo le nostre avventure a Francoforte e a Praga. Il giorno incui arrivammo, in città stavano celebrando una festività particolare. Stavo male eavevo dormito pochissimo, su quello scomodo treno. Trovammo un posto dovealloggiare, ma nei giorni successivi non riuscii a dormire un gran che. Ero esausto.

L'ultimo giorno che passammo a Cracovia facemmo conoscenza con Veronica, unadeliziosa ragazza norvegese, e con suo figlio Patrick, di nove anni, mentre

 prenotavano un posto sull'autobus su cui viaggiavamo anche noi. Durante il viaggio,Gillian scoprì di andare molto d'accordo con Veronica, e io con Patrick. Nonostante

 parlasse solo qualche parola di inglese, riuscii a farlo sorridere facendo il pagliaccio.Facemmo amicizia e viaggiammo insieme fino a Budapest, la nostra fermatasuccessiva. Mi accorsi che Patrick non aveva alcun problema a dormire, nonimportava quanto scomodo fosse il posto a sedere. Io, invece, per quanto mi sforzassie pur essendo stanco come non mai, non riuscivo proprio ad addormentarmi. Allora

chiesi a Patrick come facesse e lui indicò il walkman che gli avevo visto usare ditanto in tanto. Mi infilò le cuffie e sentii della lenta musica spagnola. Sentii che per la prima volta da giorni stavo scivolando in un sonno profondo. "Sì, ma ti ho vistodormire anche senza cuffie, Patrick", dissi con curiosità. "Sento la musica dentro latesta", disse lui. Sorrisi. Un ragazzino di nove anni era stato il mio terapeuta. Ora

 potevo dormire.Un'altra cosa che mi ha sempre affascinato sono le incredibili sensazioni che

talvolta provo quando dormo. Mi sono spesso svegliato nel bel mezzo di un sognoche sapeva di beatitudine. Nei sogni possiamo trovare sensazioni di assoluta

sicurezza, di amore incondizionato e di perfetta pace interiore. Mi interessava sapereche cosa pensasse Richard dell'interpretazione dei sogni.

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OWEN: Qual è il tuo punto di vista in merito all'idea di interpretare i sogni?R ICHARD:Penso che sia il modo in cui la nostra neurologia crea nuovi

collegamenti neurocorticali e che non abbia nulla a che vedere colcontenuto. Il sogno più significativo che abbia mai fatto è quello in cuilavoravo alla spinatrice. Lo avevo fatto per otto ore e quella notte, dopo

essere tornato a casa ed essermi addormentato, lavorai alla spolatrice per altre otto ore. Continuai così per cinque giorni di fila e poi non homai più sognato spinatrici, ma non ho nemmeno avuto più problemi ausarne una. Ho fatto sogni tra i più strani che si possano immaginare,ma non credo che il loro contenuto sia importante. Credo che tutte lestorie sull'interpretazione dei sogni non siano che questo: storie. Pensoche né Fritz Perls, né Sigmund Freud avessero ragione su questo punto.È un'idea carina, ma è una fesseria. Penso che le persone facciano sogni"premonitori" quando si trovano in stati di coscienza particolari, e se

 potessero prestare attenzione a quei sogni e imparare da essi, quellosarebbe un discorso diverso. Si tratterebbe di un altro genere di sogno.La maggior parte dei sogni che le persone fanno sono soltantoriassestamenti della neurologia che avvengono appena prima disvegliarsi o quando ci si addormenta.

E questo mi diede lo spunto per introdurre un nuovo argomento.

OWEN: Che cosa pensi dei fenomeni psichici?

R ICHARD:Penso che siano divertenti.

Sorrise.

R ICHARD:Penso che tutti ne facciano esperienza e che tutti lo ignorino e che sia più la regola che l'eccezione e che faccia parte del nostro percorsoevolutivo: diciamo che è il prossimo passo. La cosa più bella che abbiasentito dire da un fisico in conferenza è stata: "Tutti i fenomeni psichicinon sono che sciocchezze". E io ho detto: "Mi era stato predetto cheavrebbero dimostrato che le precognizioni non esistono". Lui non rise,ma le altre 1500 persone in sala sì. A mio parere, si riduce tutto aquesto: avere il senso dell'umorismo e rendersi conto che tutto è

  possibile e che, perciò, tutto accadrà, prima o poi. Alcune coseaccadranno più lentamente. Penso che la maggior parte delle personenon prenda in considerazione il fatto che, come organismi, noi nonsiamo poi così evoluti e che è un processo in corso e che più evolviamoda un punto di vista cognitivo, più rapidamente evolveremo da un

 punto di vista fisico.OWEN:   E quindi, come potremmo fare a migliorare le nostre capacità

"psichiche" o, perlomeno, ad avere delle intuizioni migliori?

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R ICHARD:Separando quelle buone da quelle cattive. Quando hai delle intuizioni, prendine nota. Se si rivelano sbagliate, nota la differenza tra quellasensazione e quella associata alle intuizioni che si sono rivelatecorrette. Se le persone si prendessero la briga di farlo, comincerebberoa fare molto più affidamento sulle intuizioni giuste, e meno su quelle

sbagliate.

Un giorno stavo parlando con due miei amici, Joe e Gemma, del fatto che c'eranoalcune persone che non vedevo da anni, ma con le quali mi sarebbe piaciuto tenermiin contatto. Purtroppo non avevo modo di farlo. Ne nominai tre in particolare. Dopoquella conversazione ricevetti una e-mail da uno di loro: la prima in tre anni. Unasettimana più tardi ne incontrai un altro in un bar in cui ero entrato per puro caso.Altre due settimane dopo incontrai la terza persona, ancora una volta per caso, dopoessermi rimesso in contatto con altri amici. Le coincidenze, credo, sono sincronicità.

C'è una sorta di intelligenza universale, là fuori.Le cose accadono sempre per una ragione. Questa ragione può esservi d'aiuto o

esservi d'ostacolo. Quello di cui la maggior parte delle persone non si rende tuttaviaconto è che la ragione per cui accadono dipende da come le affrontate. Qualsiasi cosaaccade per esserci d'aiuto, se scegliamo di viverla a quel modo. Ricordate che tutte le

 percezioni non sono che percezioni. Il modo in cui vediamo il mondo è soltanto ilmodo in cui lo vediamo. Il segreto consiste nel lasciarvi guidare dal vostro intuito nel

 prendere delle decisioni: allora l'universo potrà contribuire ad aiutarvi. Che lo facciasotto forma di "Dio", di "angeli", di "fortuna" o del "potere della mente", è possibile

ottenere gli stessi risultati. Questa è la mia opinione. Ringraziai Richard per le sagge parole. Era ora che facessi ritorno nella mia stanza d'albergo. M'incamminai a piedi,col registratore ancora in mano, lungo le strade di Edinburgo. Le sue parole miriecheggiavano ancora nella mente. C'erano così tante cose che si stavano facendo

 più chiare. Molte delle risposte che mi aveva dato facevano già parte della miaesperienza, ma Richard aveva la straordinaria abilità di esprimerle con lucida

 precisione.

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Esercizi per una vita migliore

1. Scegli qualche tipo di attività fisica che potresti fare e dedicale almenotrenta minuti, meglio un'ora, per tre volte a settimana.

2. Assumi l'impegno di cominciare a mangiare in modo più sano. Quando vaia fare la spesa, compra verdura e frutta fresca.

3. Analizza con attenzione i ritmi e gli schemi del tuo sonno e scopri qualifunzionano meglio per te.

4. Fai caso alle coincidenze e segnatele.

5. Presta attenzione alle tue intuizioni e nota la differenza tra le sensazioni

che si rivelano essere corrette e quelle che si rivelano essere sbagliate.

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33Divagazioni casuali 4: prendere sul serio

il divertimento

Che ci crediate o meno, non sono perfetto. E in questo momento so a cosa state

 pensando. "Sciocchezze. Non esiste. Tu sei perfetto, Owen." Ma, ahimè, non lo sono.Invero, ho anch'io dei difetti (anche se non così tanti J). Talvolta parlo decisamentetroppo, capita che pensi troppo ai fatti miei, posso essere fastidioso, avere la luna ditraverso, prendermela troppo, fare domande stupide, mangiare troppo in fretta, beretroppo lentamente, fare delle gaffe e rendermi ridicolo.

 Nemmeno Richard è perfetto. È anche lui un normale essere umano con i suoidifetti. Come dice lui stesso, ha fatto più errori della maggior parte delle persone:ecco perché ha imparato così tante cose. Il trucco sta nel non continuare a fare glistessi errori all'infinito. Ci sono molte persone che si trattengono, perché si

 preoccupano di ciò che potrebbero pensare gli altri. Esitano. Aspettano, e aspettano,e aspettano. Il loro più grande problema è che prendono se stessi e il loro mondotroppo sul serio. Quello che le persone dovrebbero fare è imparare a prendersi piùalla leggera e decidere di sentirsi bene, anziché cercare di essere importanti.

"Evita di diventare troppo serio. Troppe persone diventano serie e cercanodi aver 'ragione' tutto il tempo. Se nella vita non riesci ad arrivare dove vuoi e

continui a credere che aver 'ragione ' sia la cosa più importante, piùimportante dell'essere felici... È qui che sprechi l'energia di una vita e te ne

accorgi poi, dopo dieci anni, di non aver avuto ragione e che non aveva alcunaimportanza." Richard Bandler

Per me, il volersi sentire importante è ciò che porta le persone alla stupidità.L'abilità di ridere di me stesso è qualcosa che ho dovuto apprendere. Ricordo che unavolta uscii con un'amica che aveva imparato qualcosa riguardo all'entrare in rapportocon gli altri.

Durante la serata, mi accusò di "rispecchiarla" usando delle tecniche di PNL.

Quello che aveva scordato è che il rispecchiamento è una parte naturale del processodello stare bene insieme e che accade naturalmente nella quotidiana comunicazionetra amici. Capita, a volte, che quelli che imparano un po' di PNL si lascino

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trasportare e immaginino che stia succedendo chissà che. Quello che è importantetenere a mente è che una considerevole parte della PNL deriva dall'osservazione diquello che accadeva già là fuori, nel mondo reale, quando le persone comunicavanoefficacemente. Una volta, una signora che partecipava a un seminario venne da me

 per dirmi che c'era una "tristezza cupa, profonda, nascosta" dentro di me. Un'altra

volta, un signore che avevo appena incontrato a una conferenza mi chiese di che cosaavrei parlato e, quando gli dissi che l'argomento era la PNL, si sentì in obbligo didirmi che erano un sacco di scemenze. Questi non sono che alcuni esempi di ciò cheaccade nel mondo reale. Alcuni saranno scettici perché quello è il modo in cui hannoimparato a pensare. Alcuni penseranno che siate dei manipolatori, forse perchéquello è il loro modo di pensare. Alcuni cercheranno di trovare dei problemi in voi,

 perché è ciò che trovano dentro di sé. Ci sono così tante persone che non riescono acogliere il nocciolo della questione.

Cercare di convincerle del contrario prendendole sul serio è forse l'errore peggiore

che potreste commettere. Spesso, più vi mettete sulla difensiva, più sembrate essere"colpevoli" di qualcosa. Quindi, il segreto è rilassarsi e lasciare che le altre personeabbiano la propria opinione. La mia amica credeva che stessi "usando la PNL" su dilei, quella signora credeva che stessi "nascondendo la mia tristezza esistenziale nel

 profondo", il signore alla conferenza credeva che la PNL fosse una porcheria. Eranoconvinti di avere ragione e non c'era alcun bisogno di convincerli del contrario.Invece di starci male, mi resi semplicemente conto del fatto che quello era il punto incui si trovavano e ci risi su.

Ci sono anche coloro che, dopo aver fatto un corso di PNL, tornano a casa

convinti di sapere già tutto e di essere degli espertoni. La verità è che tutta questionedi percezione. Tutti noi elaboriamo delle idee e facciamo, poi, in modo di provareche quelle idee sono vere. Le persone elaborano idee su di me, su Richard, su di voilettori, e cercano di dimostrarsi di aver ragione. Ci piace un sacco l'idea di aver "capito tutto" di una persona. La verità è che dipende tutto dalle percezioni e che nonc'è motivo di prendersi a cuore le cose che le altre persone dicono. Quando riuscite aridere di voi stessi, non avete alcun bisogno di identificarvi con le "distorsioni" o leerrate convinzioni delle altre persone e potete concentrarvi semplicemente sullo staredavvero bene.

Prendere sul serio il divertimento significa riconoscere il lato comico della vita eaffrontare il futuro con un atteggiamento differente. Quando qualcosa miinfastidisce, di solito ne parlo con un amico, facendo del mio meglio per descriverela situazione in maniera esagerata e divertente. Questo mi aiuta a vedere quella cosada un punto di vista più utile, perché sin da subito ci rido sopra. Altrimenti è facilelasciarsi coinvolgere e provare rabbia o fastidio nei confronti delle persone e dellecircostanze. Se ci "consideriamo troppo importanti, non riusciamo a vedere quantotutto questo sia sciocco. Ci sono molte persone che cercano di diventare piùimportanti procurandosi un nuovo titolo. Molte cercano di sembrare più intelligenti,

e perciò criticano. Potete starne certi: ci saranno persone che prenderanno questolibro e lo criticheranno per dimostrare quanto sono intelligenti. Possiamo fare tesorodel loro feedback, ma l'idea di starci male va contro l'intero concetto di libertà

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individuale. E ancora: di solito sono queste persone a non cogliere il nocciolo.Questo libro non è stato scritto per andare "bene" a loro; è stato scritto per mettere le

 persone in condizione di imparare delle cose che le aiuteranno ad aumentare la propria libertà individuale. Che cosa penseranno le "persone"? Beh, dovete porvi ledomande "Quali persone?" e "Chi se ne importa?". Le persone che contano sono

quelle che amate davvero e che vi amano per quello che siete. Se cominciate dalriuscire a ridere di voi stessi, allora siete liberi di dare il massimo. Quando le personedanno il massimo, è perché si immergono completamente nell'attività, invece di

 pensare a come le vedono gli altri. È questo il trucco.Una cosa che faccio abbastanza di frequente è lasciare che le persone credano di

aver capito tutto di me o di essere riuscite a ferirmi. Ci sono molte persone cheadorano credere di avere il controllo sugli altri o di riuscire a vedere immediatamenteche tipo di persona hanno davanti. Vivono tra le nuvole delle proprie erronee

 percezioni. Il problema è che lo facciamo tutti. Quando riuscite a guardare alle altre

 persone senza metterle sopra o sotto di voi, avete già fatto un buon passo verso lacapacità di godere di quello che siete. Una volta diventati molto bravi con la PNL,una volta incontrati i migliori in circolazione, iniziate a rendervi conto di quanto si

 possa diventare esperti nell'usare elegantemente il linguaggio. Imparate a conoscere imodelli linguistici più frequenti come i nested loops (storie-dentro-storie). Imparatea comprendere i "meta-programmi" e gli "operatori modali", che non sono altro cheschemi generalizzati attraverso i quali suddividiamo e organizziamo le informazioninella nostra testa, e imparate a estrarli sia verbalmente che non verbalmente.Imparate a girare le parole in modo da avere un grande impatto sulla neurologia delle

altre persone, mettendo le parole giuste nella giusta sequenza e al momento giusto.Imparate a porre domande che possono cambiare completamente la vita di una

 persona e a usare i tempi verbali in modi che alterino completamente la percezioneche una persona ha del proprio passato, presente e futuro. Tutte queste abilità, cosìfantastiche e affascinanti, sono le cose che mi piace insegnare, imparare e usare nelmio lavoro. Ma niente di tutto ciò ha importanza e niente funzionerà sul serio, se

  prima non capirete l'importanza di saper ridere della comicità che ci circonda.Possiamo trasformare i mondi in cui viviamo, se solo impariamo a ridere un po' di

 più. Possiamo ridere di coloro che cercano di farci star male rendendosi importanti e

  possiamo sorridere di quanto ridicoli siano, a volte, gli esseri umani. Oppure possiamo aggirarci per questo serio mondo, con le nostre facce serie e le nostre serieespressioni.

Da qualche parte nel mondo, ci sono fin troppe persone che prendono fin troppecose sul serio, a cominciare da loro stesse. Ci sono momenti in cui affrontare lesituazioni con serietà, ma ci sono ben pochi momenti in cui dovremmo trattare noistessi con serietà. Io non sono perfetto e ho due possibilità: sentirmi male pensandoal perché o ridere pensando al come. Preferisco ridere.

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PARTE

VL'ARTE DI AMARE LA LIBERTÀ

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34L'amore davvero

Erano circa le due del pomeriggio e stavo percorrendo in macchina quel tragittodall'aspetto ormai familiare. Per una volta, splendeva il sole. Faceva caldo e tenevo ifinestrini abbassati mentre ascoltavo canzoni alla radio. La giornata era

 particolarmente limpida, per essere dicembre. Fuori faceva freddo, ma c'era pocovento. La mia mente vagava in continuazione di argomento in argomento e venivarichiamata alla realtà soltanto di rado, per ricordare quali svolte prendere. Più miaddentravo nella campagna, più l'aria fresca e pulita mi riempiva i polmoni. Per ognimiglio che facevo diventavo via via più rilassato. Sentivo, inoltre, che anche la miasalute migliorava sempre più.

Stavo per fare visita a Richard e Paula ancora una volta. Gli ultimi mesi erano stati particolarmente caotici e non li vedevo da prima della mia partenza per il giro delmondo. Avevo così tante cose da raccontar loro, così tante domande da porre.

Dall'ultima volta che ci eravamo visti, avevo insegnato PNL in India, scalatol'Everest, sciato in Nuova Zelanda e vissuto, lungo la via, una serie di avventuredavvero straordinarie.

Stavo pensando a tutto quello che mi era successo negli ultimi sei mesi. Ledomande che avevo erano per me, per la mia vita, eppure, nel profondo, avevosempre saputo che quelle domande si sarebbero rivelate estremamente preziose per molte, moltissime persone in tutto il mondo. La ragione è che le domande sisarebbero incentrate sul concetto più importante del mondo: l'amore. Avreianalizzato questo argomento con Richard, per vedere come si adattava alla mia

 personale esperienza.Avevo già applicato tutto ciò che avevo appreso dalle precedenti conversazionicon Richard, ottenendo risultati davvero notevoli. La mia attenzione era ora rivoltaalle nostre relazioni con gli altri, ai problemi ad esse relativi e alle soluzioni che inesse si potevano trovare. Mentre guidavo, degli esperti alla radio discutevanodell'amore e della natura dell'amore romantico e dell'infatuazione. Era un'altra diquelle sincronicità che facevano abitualmente parte della mia vita. Cominciai a

 pensare e a ponderare sull'amore come concetto e in questo fui aiutato dalle canzonidedicate a qualche forma d'amore o di crepacuore che intervallavano gli interventi

alla radio.

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35L'amore fa girare il mondo

Il piccolo Johnny, di cinque anni, era andato all'ospedale con i suoi genitori per far visita alla sorellina Jessica, di otto anni, che era molto malata. I medici spiegarono aisuoi genitori che, per rimanere in vita, Jessica aveva bisogno di una trasfusione.

Dopo aver fatto tutte le analisi, risultò che soltanto Johnny aveva lo stesso grupposanguigno di Jessica e che, quindi, era lui, l'unico possibile donatore. I medicichiesero a Johnny se avrebbe donato il sangue a sua sorella. Lui esitò per un attimo,

 poi accettò. Durante l'operazione, mentre trasfondevano il sangue, la faccia di Jessicariprese man mano colore. Johnny guardò il medico e con voce tremante chiese: "Fraquanto comincerò a morire?". Aveva male interpretato le parole del medico. Pensavache sua sorella avesse bisogno di tutto il suo sangue.

L'amore è forse la qualità più importante della vita. Le persone farebbero qualsiasicosa per coloro che amano. Quando penso ai miei amici e alla mia famiglia, vengo

spesso sopraffatto dall'emozione. L'emozione di cui parlo è l'amore. Le persone chefanno parte della mia vita, quello che hanno fatto per me e quanto sono grato diconoscerli: tutto ciò mi fa capire perché siamo tutti qui insieme. Dipendiamo gli unidagli altri. Ci prendiamo cura l'uno dell'altro, ci aiutiamo. È l'atto di amarci l'unl'altro. A volte, tuttavia, non esprimiamo quest'atto. Entriamo in competizione.Proviamo risentimento e paura. Ci attacchiamo l'un l'altro. Ci feriamo l'un l'altro. Ciammazziamo l'un l'altro. È l'atto di odiarci l'un l'altro. Ci sono persone particolari chesembrano più propense a farlo, ma ne siamo tutti capaci. Le guerre che dilaniano ilmondo riflettono su scala maggiore le cose che spesso viviamo nelle nostre relazioni

interpersonali.Sembriamo sempre chiedere che ci sia un'idealistica pace nel mondo e, nonostanteciò, manchiamo di intraprendere una qualsiasi azione che porti la pace dentro di noi enelle nostre relazioni. Critichiamo i leader mondiali per la loro ignoranza, quandonelle nostre vite ci macchiamo spesso della stessa ignoranza. Il cambiamento avvieneuna persona alla volta. Ciò che conta davvero è migliorare noi stessi e le nostre vitequanto più possibile, diventando un esempio talmente potente da consentire ad altridi imparare e migliorare a loro volta.

In quanto esseri umani, sono molte le difficoltà che incontriamo quando si tratta di

rapportarsi agli altri. In primo luogo, c'è l'arte di iniziare una relazione col piedegiusto. In secondo luogo, l'arte di far migliorare i rapporti con gli altri. Infine, c'èl'arte di gestire le relazioni quando si entra in conflitto o quando queste finiscono. Ci

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sono molti tipi diversi di relazioni: quella che avete con il vostro partner o coniuge,con i vostri genitori, con i vostri figli, con i familiari, con gli amici intimi, con icolleghi di lavoro, con gli sconosciuti. Molti dei problemi che incontriamo nel corsodella vita derivano dalle difficoltà che incontriamo nel rapporto con noi stessi o congli altri.

Dato che abbiamo già esaminato a fondo la vostra relazione con voi stessi nellaquarta parte del libro, è tempo di analizzare le tre parti di ciò che chiamo "amare lalibertà": stabilire delle relazioni con gli altri, renderle più gioiose e soddisfacenti esaperle gestire quando finiscono.

 Nasciamo su un pianeta abitato da oltre cinque miliardi di altre persone. Nel corsodella vita, ne incontriamo migliaia. Con alcune di queste persone stabiliamo dei

  profondi legami, altre le incontriamo soltanto per un breve attimo, per poi nonrivederle mai più. Così è la vita. I legami che instauriamo con le persone ci

 permettono di provare la sensazione più straordinaria che il genere umano conosca. ..

l'arte di amare. La definisco arte, perché ci sono tipi differenti d'amore e modidifferenti d'amare.

Ora, alcuni di quei legami possono durare per un'intera vita o quasi. Questi legami possono essere messi alla prova e spezzati, si possono rafforzare e rendere più strettie possono formarsi quando meno ve lo aspettate. Imparerete anche l'inesorabilelezione che riguarda ogni cosa: ciò che ha un principio avrà sempre una fine.Incontrerete delle persone e, non importa quanto vi siano vicine o quanto stretto sia ilvostro legame, non importa quanto le amiate o quanto loro vi amino: a un certo

  punto, quella relazione avrà fine. Alcuni sperano, idealmente, che venga loro

concesso di morire nello stesso momento in cui muore la persona amata, così daevitare a entrambi il dolore del cordoglio, ma questo non accade che di rado. Spessole relazioni terminano prima che la morte sopraggiunga, mentre, se sietesufficientemente fortunati, dureranno fino alla dipartita di uno dei due. E perciò,sapendo che questa inevitabile, tragica verità incombe sulle nostre vite, che cosa cirimane da fare? Come possiamo fare in modo che i momenti che ci sono dati valganodi più? Come possiamo amare adeguatamente e vivere al meglio, quando conosciamoquesta inevitabile verità? Amare la libertà, per me, significa avere la libertà di amarese stessi e gli altri profondamente e accettare l'infinita verità del cambiamento.

Significa avere la libertà di essere felici quando si è soli e quando si sta con gli altri,mentre gli altri entrano ed escono dalla nostra vita. Significa avere la libertà diconnettersi meravigliosamente con le persone che si incontrano e di gestireefficacemente i rapporti con quelle persone con cui ci è difficile andare d'accordo. Ecosì, per cominciare, mentre mi avvicinavo sempre più al momento in cui sarei statonuovamente con Richard e Paula, decisi da dove iniziare. Avrei parlato a Richarddella solitudine e saremmo partiti da lì.

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36Evitare la cella d'isolamento: evadere

dalla prigione della solitudine

Il mio cliente, Bryan, mi guardava incuriosito. Sedevamo nel bar di un hotel nel

centro di Dublino. Ci trovavamo lì per scopi terapeutici e proprio in quel contestoBryan stava per fare un enorme passo in avanti.

OWEN: Adesso. Vedi quella ragazza laggiù, vicino al bancone, top nero, capelli biondi?

BRYAN: Certo. Cosa vuoi che faccia?OWEN: Bene. Vai al bar e ordina due pinte di birra. Dopo che il barista ti avrà

servito, mentre ritorni qui, vai verso di lei, toccale gentilmente la spalla per richiamare la sua attenzione e di': "Scusami", falle un complimento

onesto, qualcosa di carino, poi scusati ancora una volta e torna qui dame. Non voglio che te ne rimanga lì ad aspettare una sua risposta. Il tuocompito è fare un complimento e venire via. Hai capito?

BRYAN: Sì, ma cosa faccio se rispon...OWEN: Qualunque cosa faccia lei, tu inventa una scusa per tornare da me il

  prima possibile. Voglio che impari che cosa si prova a fare uncomplimento a una ragazza per farla star bene, senza necessariamentesperare di rimediare un appuntamento o di portartela a letto.

BRYAN: Va bene. Vado!

Facemmo l'esercizio del "quadrato dello splendore" che gli avevo insegnato. Si eraricordato di costruire un'immagine in cui vedeva se stesso avvicinarsi a lei con farescaltro e sicuro. In silenzio, si ripetè: "È così fortunata. Ti adorerà di certo".Immaginò che lei rispondesse con un sorriso ammirato. Bryan si alzò velocemente eandò al bancone. Si fece dare due birre e, ritornando, si avvicinò alla ragazza biondae alla sua amica. Le toccò la spalla.

Le persone mi hanno sempre affascinato. Sono un attento osservatore e trovoaffascinante starmene lì a guardare con attenzione le persone che passano per strada.

Quando sono in giro per il mondo, ciò che più mi piace e che meglio ricordo sono le persone che incontro. Sono quelli i momenti che risaltano. Adoro i miei amici e lamia famiglia; adoro trascorrere il tempo divertendomi con loro. Adoro il processo

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dell'essere innamorato, quando accade, e del semplice condividere lo stesso spaziocon la persona che amo. Stavo ripensando al lavoro che feci con Bryan per un

 programma televisivo chiamato Ask Anna, trasmesso dalla RTÉ, in cui c'eranodiverse persone che avevano bisogno d'aiuto in certi ambiti della vita e l'affascinanteconduttrice Anna metteva a loro disposizione degli esperti in quel settore. Io ero

stato scelto per aiutare Bryan ad avere più successo con le donne. L'esercizio chestavamo facendo al bar era uno dei molti che facemmo per metterlo in condizione dirapportarsi con l'altro sesso con maggiore efficacia. Tutta questa storia mi era venutain mente mentre pensavo al concetto di solitudine. Vedete, negli anni ho lavorato conun sacco di persone, ho insegnato loro a interagire meglio con gli altri, a flirtaremeglio, ad amarsi di più e a sviluppare amicizie e relazioni. Quello di cui mi eroaccorto è che imparavo sempre qualcosa di nuovo in merito a come funzionasserotutte queste cose. Il contesto della vita sociale continuava ad affascinarmi e

 pregustavo l'idea di poter imparare qualcos'altro da Richard. Inoltre, ricordavo che

cosa significasse sentirsi soli ed ero curioso di scoprire come avrei potuto migliorareil modo in cui aiutavo le persone a superare questa sensazione. Attualmente accadedi rado, sempre che accada, che io mi senta solo. Una volta imparato che cosasignificasse davvero "amare la libertà", cominciai a capire come avrei potuto viveresenza solitudine. Ho talmente tanti amici per i quali provo un grande affetto e che hoincontrato praticamente in ogni continente. Il mio rapporto con ciascuno di loro èdiverso e tutti sono speciali a modo loro. Io sono fortunato, in un certo senso, ed'altro canto non è soltanto fortuna. Gli amici che popolano la mia vita li ho attrattiio. Mi è già capitato di litigare con degli amici. Non è che vada sempre d'accordo con

tutti quelli che incontro e non mi riesce sempre di rimanere in contatto con le persone. In linea di massima, tuttavia, non mi sento mai solo, neanche quando nonsono in compagnia, perché faccio uno sforzo, quando si tratta delle relazioni e delleamicizie che arricchiscono la mia vita.

Amare la libertà significa fare quello sforzo ed entrare in contatto con sempre più persone e instaurare con loro nuove relazioni. Non tutti si riveleranno essere i vostrimigliori amici, né voi lo sarete per loro. La cosa davvero importante è checominciate a incontrare più persone e che impariate a padroneggiare le vostre abilitàdi comunicare e relazionarvi. Quando raggiungerete quest'obiettivo, ogni persona

che entrerà nella vostra vita lo farà per un motivo che vi aiuterà a imparare qualcosadi nuovo. Alcune di queste persone rimarranno con voi per il resto della vostra vitao, addirittura, per il resto della loro.

La solitudine è dilagante nella società moderna. Certe persone si sentono sole perché non hanno una relazione con qualcuno, certe persone si sentono sole perchésono insoddisfatte della relazione che hanno e certe persone si sentono sole perchéhanno pochi amici o parenti, ammesso che ne abbiano, con cui scambiare una parola.Ho lavorato con molte persone che avevano problemi simili e, a dir la verità, uscire efarsi nuovi amici è molto più semplice di quanto non creda la maggior parte delle

 persone. I più provano a fare qualcosa e poi si arrendono, dichiarando di averle provate tutte. Ciò che è fondamentale ricordare quando si esce e ci si crea nuoveamicizie è che si tratta di un processo e non solo di uscire di casa e di andare nei

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 posti giusti. Il modo in cui fate funzionare il cervello, le vostre convinzioni e quelloche provate nei confronti degli altri, sono tutti elementi che influenzano la primaimpressione che farete su qualcuno.

Ricordo di aver riflettuto sull'amore, sulle relazioni e sull'amicizia, mentre percorrevo la strada verso casa di Richard. Oltre ad aver lavorato con Bryan, quella

settimana avevo incontrato altre persone che erano venute da me spinte dal desideriodi incontrare altra gente. Si sentivano disperatamente sole e, più di ogni altra cosa,volevano avere una relazione con qualcuno. Avevo tantissimi consigli da dare e ideeda condividere ma, più parlavo con queste persone, più mi rendevo conto chedovevano prima liberarsi del bisogno di stare con qualcuno, se volevano riuscire adavere una relazione sana e felice con un'altra persona. Addirittura il semplice farsidegli amici può rivelarsi problematico, quando gli si attribuisce troppa importanza.

Giunsi in breve a destinazione e incontrai Richard. Come l'altra volta, cimettemmo a sedere in cucina. Feci partire il registratore e cominciai a discutere con

lui dei miei pensieri. La mia prima domanda riguardava il concetto di amicizia.

OWEN:  Richard, com'è che, per alcune persone, farsi degli amici è uno sforzocosì notevole, e quali sono i segreti per farsi più amici o per migliorare la propria vita sociale?

R ICHARD:Spesso le persone non sanno che fare. Se lo sapessero, lo farebbero, perché quello che c'è da fare è spesso molto più semplice di quello cheraccontano in merito. Dicono: "Beh, mi sento solo, perciò dovrei usciree incontrare un po' di gente", ma se si sentono soli è perché si trattano

male. Hanno creato una sensazione che hanno chiamato solitudine e la provano con tanta intensità che questa impedisce loro di uscire e diincontrare qualcuno. Non sanno come fare a sentirsi bene prima diincontrare qualcuno. Se lo sapessero, allora, una volta incontrata una

 persona, questa avrebbe voglia di frequentarle. Escono che si sentonomale e quando si trovano in mezzo alla gente e stanno ancora male,anche le altre persone stanno male a star loro vicino e quindi nonvogliono continuare a frequentarle. Queste persone non sanno comecominciare da ciò che è importante: fare in modo di provare speranza.

Se prendi tutte le sensazioni negative che provi dentro di te e le faisemplicemente girare al contrario una dopo l'altra, ancora, e ancora, eancora, alla fine quelle sensazioni fisiche parziali si trasformeranno insensazioni fisiche globali di benessere. Penso che quando ti senti benee inizi a risplendere di più, allora sei attraente e le persone vengonoattratte da te.

Era una strategia semplice e mi piaceva: fai attenzione a come ti senti, fai girarequelle negative sensazioni di solitudine al contrario e genera al loro posto delle

sensazioni positive, belle e felici. Se vi sentite bene, le persone saranno piùinvogliate ad esservi amiche. Era perfettamente sensato, ma volevo di più.

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OWEN: Quindi vincere la solitudine non è affatto complicato, allora? E, di preciso, come si può cominciare a farlo?

R ICHARD:Beh, direi: comincia da te stesso. Se le persone non sono in grado direndere il loro mondo interiore piacevole, se non riescono a parlarsicon gentilezza e a creare delle belle immagini nella loro testa, allora

sarà estremamente difficile andare d'accordo con gli altri. Se nonriescono a mostrare di capire se stesse, anche riuscire a capire qualcunaltro e prestare sufficiente attenzione alle persone si rivelerà

 problematico. Se qualcuno ti dice: "Mi piace il blu" e tu non gli daicose blu, se non gli compri dei fiori blu o delle maglie blu, allora

 penserà che non lo stai ascoltando. La verità è che, se tra te e te dici:"Dovresti darti da fare, fare qualcosa per te" e non lo fai, non ti staiascoltando. E se non ascolti te stesso, è molto probabile che nonascolterai gli altri.

Perciò, oltre a far girare le sensazioni al contrario, dovete trasformare il vostromondo interiore in un luogo piacevole, creando delle belle immagini e parlandovigentilmente. Ancora una volta aveva un senso. Ascoltare di più gli altri era una cosasemplice da fare e mi trovai d'accordo. Fin troppo spesso capita che le persone

 passino così tanto tempo a pensare a sé che a malapena sentono l'altra persona.Passano il tempo a dire all'altra persona quanto sono meravigliose. Mentre ci

 pensavo su, Richard mi guardò e proseguì.

R ICHARD:Ci sono quante? Circa 550 milioni di persone che si sentono sole. Il  problema è questo: che incontrino o meno un'altra persona, sisentiranno comunque sole, perché non hanno imparato a divertirsi.Puoi farti star bene senza alcun motivo, proprio senza uno straccio dimotivo. Potresti essere la persona più patetica o la persona più ricca edi successo. Le ho viste entrambe, nel mio ufficio, ed entrambe midicevano le stesse cose. C'è stato un senzatetto col corpo coperto di

 piaghe e senza alcun futuro, né istruzione, né prospettive, che mi hadetto le stesse cose di un multimiliardario. Stavano entrambi lì, a dirmi

quanto fossero infelici e quanto fossero soli e quanto si sentisserodepressi e nessuno di loro due ne uscirà mai, se prima non la smettonoe non cominciano a fare in modo di sentirsi bene senza uno straccio dimotivo. Finché non impari a saturare la tua neurologia con le sostanzechimiche che ti fanno star bene per nessun motivo, è molto difficile chetu ce la faccia, perché altrimenti qualsiasi cosa accada al mondo saràtroppo seria e importante.Qualcuno dirà qualcosa al proprio partner e improvvisamente si sentiràferito nei sentimenti e questo potrebbe addirittura portare al divorzio. Il

numero dei divorzi dipende dal tipo di sostanze chimiche in circolo, per quel che ci capisco, e non sono sostanze benefiche. A nessuno

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dovrebbe essere dato il permesso di litigare, a meno di non essereattaccato all'apparecchiatura per l'emodialisi, perché allora sirenderebbe conto che nella maggior parte dei litigi le persone diconostupidaggini. Le persone devono imparare a smettere di litigare e dire:"Ferma. Basta così. Non intendo continuare a farlo".

Richard continuava a battere su questo punto, voleva ficcarmelo bene in testa. Lastragrande maggioranza di informazioni disponibili in giro a proposito del superarela solitudine riguardava il trovare la sicurezza necessaria ad avvicinare le persone, auscire e a sapere che cosa dire. Quello che mancava era che il primo vero passo chele persone devono compiere è sentire il bisogno di rendersi quanto più felici

 possibile, perché questo è ciò che influirà sulle persone che stanno loro vicine.Richard aveva usato un bell'esempio, mentre parlava dei suoi due clienti, quello riccoe quello povero. Mi ricordò che ogni problema si può far risalire alle cattive

sensazioni che si provano. C'è un'importante differenza tra il farsi stare abbastanza bene da avvicinare una persona e parlarci e il farsi star bene perché quello andrà ainfluire sulle persone che ci circondano. Tutti noi abbiamo conosciuto qualcuno chesembrava prosciugare il buonumore da una stanza. Una volta ho sentito qualcuno cheli chiamava "aspira-umore". Poi ci sono quelle altre persone, quelle che entrano inuna stanza e sembrano distribuire sensazioni piacevoli a tutti i presenti, grazie allaloro brillante energia. Sono come delle stelle risplendenti. Lo stato in cui ci troviamoinfluirà sulle altre persone senza bisogno che diciamo o facciamo alcunché. Richardmi parlò del seguente esperimento: un gruppo dì scienziati aveva preso due

confezioni di yogurt, le aveva messe su un tavolo a qualche metro di distanza e leaveva collegate entrambe ad una macchina che ne misurasse l'attività elettrica.

A quel punto aggiunsero del latte allo yogurt A. L'indicatore collegato allo yogurtA si mise a segnalare un'intensa attività, mentre i batteri presenti nel latte simescolavano a quelli presenti nello yogurt. Nello stesso istante in cui lo yogurt Acominciava a mandare quei forti segnali, lo yogurt B faceva altrettanto, anche se nonvi avevano aggiunto latte. Ora, quell'anomalia venne riprodotta diverse volte e,

 provando ad alterare questo influsso apparentemente invisibile, alla fine scoprironoche l'unico modo di impedire allo yogurt A di influire sullo yogurt B era quello di

frapporre tra i due un muro di yogurt.Richard spiega la cosa dicendo che "lo yogurt riconosce lo yogurt": è la stessa

cosa che accade quando si pizzica la corda di uno strumento musicale che emette unacerta frequenza e le altre corde in grado di emettere la stessa frequenza reagiscono,vibrando a loro volta. Lo stesso vale per gli esseri umani. Le persone riconoscono le

 persone e quando entrate in uno stato particolare, fate vibrare dell'energia positivanel vostro corpo e questo influenzerà le persone attorno a voi. Avete già incontratosia gli "aspira-umore" che le "stelle risplendenti". Ora, quando siete voi a cominciarea produrre delle potenti sensazioni positive, risplendete, illuminando chi vi sta

intorno con quelle sensazioni.Richard aveva fatto un commento particolare, che aveva provocato in me un

meraviglioso momento di rivelazione. È stato quando ha detto: "Il numero dei

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divorzi dipende dal tipo di sostanze chimiche in circolo, per quel che ci capisco, enon sono sostanze benefiche". Continuai a rimuginare su quell'idea. Quasi qualsiasi

 problema, mi resi conto, dipendeva dalla chimica del proprio corpo. Dipendeva siadalle sostanze chimiche presenti nella propria testa, sia dalla chimica che generaaffinità tra sé e le altre persone. Così, quando imparerete a creare una chimica

migliore dentro di voi e con gli altri, farete un passo da gigante verso l'eliminazionedei problemi che vi affliggono.

Se riuscite a ricordarlo ogni volta che state male o ogni volta che state male conuna persona, saprete che dipende dal fatto che la "chimica" non è quella giusta e

 potete trovare un modo o per cambiarla, o per accettare, almeno per il momento, lasituazione così com'è. In entrambi i casi, non si trattava di una questione personale.Si trattava semplicemente delle sostanze chimiche che stavate generando nella vostratesta e dell'energia che inviavate agli altri. Con questo pensiero che mi girava intesta, mi chiesi come mai ci fossero persone a cui piacevamo e altre a cui non

andavamo a genio. Se è tutta questione di chimica, come mai si creava un'atmosfera piacevole con certe persone e sgradevole con altre?

OWEN: Va bene, quindi, com'è che si va d'accordo con certe persone e non conaltre? Da cosa dipende?

R ICHARD:Beh, non importa qual è il motivo. Se non piaci a qualcuno, allora nongli piaci perché non fai in modo di piacergli e, la maggior parte dellevolte, questo capita perché non sei piacevole.Se dentro di te stai davvero bene, così da essere davvero felice dentro,

così da essere davvero raggiante dentro, così che il tuo dialogo internoè davvero piacevole e le immagini che vedi davvero stupende, allora le

 persone vorranno starti vicino. Se trasudi gioia, se vibri di gioia, le persone vorranno starti vicino. È la cosa più importante di tutte. Vogliodire, le persone si vestono eleganti, si fanno acconciare i capelli, fannoqualsiasi cosa pur di avere un bell'aspetto, ma dimenticano di fare i

 passi necessari a star bene. Se stai davvero bene quando incontri altre persone, gli piacerai. Semplice.

Richard si alzò, prese il bollitore e mi chiese se volevo una tazza di tè o un caffè.Dissi che ero a posto così e presi una bottiglia d'acqua dal frigo. Iniziai a lasciare chele sue parole penetrassero in me. Richard aveva ripetuto ancora una volta il concettodel bisogno di star bene dentro, prima di ogni altra cosa. Sentitevi meravigliosamente

 bene dentro di voi e, all'esterno, gli altri staranno benone quando sono con voi.Quindi è questo il punto cruciale dell'amare la libertà. Avendo letto il libro fin qui,sono certo che avrete già messo in pratica molti dei suggerimenti per fare in modo distare molto, molto meglio per gran parte del tempo. Quello che è davvero essenzialeè star bene in primo luogo, piuttosto di fare affidamento sugli altri per farvi sollevare

il morale.Siamo più belli, quando ci divertiamo. Una volta sono andato a vedere uno

spettacolo comico e stavo vicino alla porta con Kevin, un mio amico che aveva

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organizzato l'evento. Osservai le persone mentre entravano e le osservai quandouscirono. L'avrei potuto ripetere sotto giuramento: la maggior parte delle persone eradiventata molto più attraente, nel tempo trascorso tra l'inizio e la fine dellospettacolo. Stare alla grande e divertirsi come pazzi sono, in effetti, modi moltointelligenti di migliorare il proprio aspetto. È probabile che uno degli stati più

importanti a cui accedere per farsi nuovi amici e potenziali partner sia quello dellagiocosità. Prendete il flirtare, ad esempio. Flirtare non è lo stesso che sedurre. Non si

 basa sul tentativo di far sentire l'altra persona sessualmente attraente e attratta da voi.Si basa sulla risata, sullo scherzo, sulle battute, sul provocare l'altra persona. Si basasulla capacità di godersi la compagnia dell'altra persona e di indicare che forse ci

 potrebbe essere un interesse, ma forse anche no. Quando flirtiamo, lo dobbiamo farea partire da uno stato di giocosa allegria in cui non ci aggrappiamo disperatamenteall'altra persona per avere qualcuno con cui parlare. Al contrario: dobbiamo sentireche là fuori ci sono opportunità in abbondanza. Quella sensazione ci dà un senso

d'indipendenza che gli altri trovano affascinante. A volte, le persone mi chiedono:"Com'è che i 'bravi ragazzi' sono sempre gli ultimi?". Beh, non è perché sono dei

 bravi ragazzi... è perché certi "bravi ragazzi" non rappresentano una sfida. Lamaggior parte delle donne sembra essere attratta da qualcuno per cui doversi dare dafare. Gli uomini, in genere, si comportano allo stesso modo. La verità è che, se l'altra

  persona percepisce il vostro interesse ma ha anche la sensazione di dovervi"meritare", allora smetterà di chiedersi se siete "sufficientemente interessanti" per lei.Sarà troppo indaffarata nel tentativo di dimostrare che vi merita! La regola del "farsidesiderare" ha i suoi meriti. Ovviamente, le cose non vanno sempre così, ma

rappresenta una valida spiegazione del perché le persone sembrano spessofrequentare individui che non le trattano poi così bene. La prima strofa del famosoTeorema "prendi una donna, trattala male...", contiene più di un fondo di verità.Pensai a tutti i single che avevo incontrato e che mi avevano descritto ciò che

 provavano. Mi ritornarono in mente molte chiacchierate notturne fatte con i mieiamici single, mentre un'ebbra solitudine riempiva l'aria, man mano che la serata

 procedeva. Quando si è single, se in occasioni come il giorno di San Valentino sirimane senza neanche un biglietto d'auguri, spesso non si può fare a meno dichiedersi il perché. Ci si guarda nuovamente attorno, osservando le coppie felici che

fanno tutto assieme, inclusi i propri amici. Ci sono un sacco di persone che adoranovivere di avventure e che si godono il loro paradiso da single. C'è un mio amico,Richie, più giovane di me, che è davvero fantastico, quando si tratta di flirtare esedurre. Ogni volta che usciamo assieme, le ragazze rimangono affascinate. Non èche ci riesca sempre, ma non smette mai di provarci e l'intero processo gli vienefacile. Altre persone non trovano che quel genere di vita sia altrettanto facile. Per altre ancora, non è il genere di vita che desiderano.

Per molte persone, uscire e farsi un sacco di avventure è fantastico, almeno per un po'. Ma il divertimento non dura in eterno. Allo stesso tempo, uscendo con molte

 persone diverse, c'è sempre il rischio d'innamorarsi di una di loro... Dico "rischio" perché è un'"intricata tela che tessiamo", come direbbe Walter Scott, quando quelloche era iniziato come un passatempo diventa molto più importante per noi, o per 

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loro. Se riuscite a evitare i legami e a "divertirvi" e basta, arriverà comunque ilgiorno in cui vi ritroverete faccia a faccia col fatto che prima o poi non lo potrete piùfare. Spesso, le persone che sono single si chiedono: "Perché io? Cosa c'è che nonva?". Eppure, alla fin fine, la risposta è semplice: "Perché è così che stanno le cose".Chiunque potrebbe trovare qualcuno con cui uscire, se solo mettesse il naso fuori di

casa e conoscesse delle persone a cui chiederlo. Di sicuro trovereste qualcuno concui uscire, ma non è detto che vi piacerebbe o che andreste d'accordo. Il motivo per cui vale la pena tener duro è la speranza di provare, infine, la meravigliosasensazione di essere vivi, che arriva quando s'incontra la "persona giusta". La buonanotizia è che non c'è un'unica "persona giusta": ce ne sono diverse, che sarebbero

 perfette per voi.Mi piace l'idea di Cupido, perché ritengo che, in un certo qual modo, abbia più

senso dell'idea dell'"anima gemella". Jack e Rose di Titanic, Giulietta e Romeo,coppie come queste sembrano suggerire l'idea che l'anima gemella esista. Ma,

volendo essere realistici, l'idea che nella vita si incontrino una serie di persone e checi si potrebbe innamorare di una qualsiasi di loro, se solo Cupido scagliasse uno deisuoi dardi, è effettivamente più ragionevole. Sono tutte possibili anime gemelle,

 perché potenzialmente potrebbero essere adatte a voi, al vostro spirito e alla vostraanima. (Vi prego di notare che non sto chiedendomi se Cupido esista o meno. Stosemplicemente usando un'utile metafora per spiegare come funzionano le storied'amore.)

La spiegazione scientifica dell'innamoramento è meno romantica, ma di naturasimile. Da un punto di vista evolutivo, siamo attratti da quelle persone che hanno un

sistema immunitario che completa il nostro. Lo percepiamo attraverso l'olfatto,captando delle sostanze chimiche, chiamate feromoni, secrete dall'altra persona.Questo processo viene integrato dalle nostre esperienze passate, in cui abbiamosviluppato delle preferenze, tanto da sentirci attratti da certi tipi di persone. In uncontesto prestabilito, facciamo aumentare questa attrazione attivando i processimentali che ci aiutano a innamorarci. Questi processi mentali alterano la chimica delcervello e, mentre vengono prodotte sostanze come la feniletilammina (FEA) el'ossitocina, noi proviamo uno stato di euforia estremamente potente. Ancora unavolta, tuttavia, sono solo alcune, le persone per le quali possiamo sentirci così. Ora,

tenendo queste riflessioni a mente, anche se siete single, non temete. Il giorno di SanValentino non dovrà più essere una tortura. Ogni anno, spedisco sempre un biglietto,talvolta anche dei fiori, a una persona che so essere single, e lo faccio anonimamente.Lo faccio quando ho la sensazione che, altrimenti, non ci sarebbe nessuno adaugurarle buon San Valentino. Quando mi concentro sul fare star bene qualcun altro,invece che sullo star male di mio, mi sento molto più felice. È anche un ottimogiorno per re-innamorarsi di sé (in modo non narcisistico, potrei aggiungere!).Quando pensate a una giornata dedicata all'amore, dovreste usarla per esprimere lavostra gratitudine e il vostro amore per la persona più importante della vostra vita...

voi stessi!Ciò non significa doversi spedire un milione di bigliettini o doversi comprare dei

fiori. Significa qualcosa di molto più importante: fermarsi a riconoscere chi siete

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veramente, come state migliorando e quanto amore avete da dare. Significa essereconsapevoli degli errori che si sono fatti nelle relazioni precedenti e ripromettersi dinon farli mai più, significa concentrarsi su tutte le meravigliose qualità che si

 potrebbero portare in una relazione e su tutti gli stupendi motivi per cui qualcunosarebbe estremamente fortunato a stare con voi. Vi garantisco che ci sono moltissime

ragioni. Sono sempre stato un inguaribile romantico. Ora sento di essere diventato unromantico che è stato guarito dalla speranza. Non si tratta di essere perfetti nellerelazioni o nel flirtare e così via... Si tratta di fermarsi e diventare consapevoli della

 propria luce e del proprio potenziale. Si tratta di lavorare su di sé per diventare piùsimili a quelli che siamo quando diamo il meglio. Si tratta di usare il cervello per 

 provare le sensazioni migliori possibili quanto più spesso possibile. Il simile attrae ilsimile.., è una legge universale. Quindi, come suggerisce Richard, sentitevimeravigliosamente e vi circonderete di persone meravigliose. Il modo migliore difarlo è godersi davvero la vita.

Godersi la vita significa essere davvero reattivi nei suoi confronti. Significa permettere alla vita di toccarvi. Permettere a noi stessi di innamorarci, di lasciarciassorbire dalla musica, di abbandonarci alle emozioni trasmesse da un film. Ilmomento migliore per ritrovare noi stessi è quando siamo veramente assorti... assortinella musica, assorti nell'arte, assorti nello sport, assorti nella recitazione, assorti nelconversare, assorti nell'amore, assorti nell'essere, assorti nell'attimo. E quando si ècosì assorti, è talmente facile ritrovarsi.

In quei momenti d'abbandono, viviamo davvero. Siamo anche molto più attraenti,quando perdiamo completamente quell'imbarazzante, scomoda auto-consapevolezza

e ci lasciamo assorbire dal momento. Allora, si spera, la persona giusta passerà di lì.Certo, la fortuna ha un suo ruolo in tutto ciò, ma ci sono molti modi di incontrare la

 persona giusta e c'è più di una persona giusta da incontrare, là fuori. Nel mondomoderno, molti di noi sono alla ricerca del partner perfetto, del lavoro perfetto,dell'auto perfetta, della vita perfetta. Cose così non esistono. Tutti hanno dei difetti.Ogni cosa ha dei difetti. Si tratta di trovare un partner da amare, un lavoro che vi

 piace, un'auto che vi piace, una vita che adorate. Potete vedere una lista di cose chevi piacciono su un menu e sceglierne una. Fantasticare idealizzando il pasto perfettovi porterà sempre ad essere delusi. La nostra immaginazione può concepire cose

 buone e cattive al di là di ciò che realmente esiste: questo è il nostro vero potere. Lacosa davvero essenziale è cercare un partner con cui essere in sintonia e con cuiandare d'amore e d'accordo, una carriera che vi faccia sentire un re, un'auto cherisponda piacevolmente alla guida, una vita che meriti di essere vissuta.

Quando vi concentrate sullo star bene e sul fare star bene gli altri, andrete molto più d'accordo con le persone. Quando vi motiva il desiderio di fare star bene gli altri,anziché il bisogno di piacere, vi sarà più facile farvi degli amici e le persone sisentiranno maggiormente attratte da voi. Alle persone piace stare con qualcuno chele faccia star bene e sentire a proprio agio.

Bryan si avvicina alla ragazza bionda e carina seduta al bar e le fa uncomplimento. Lei, stupita, sorride, e lui, come da copione, riprende a camminare. Leimormora un grazie. Lui non la può vedere, mentre si allontana, ma io sì, e noto come

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lo sguardo di lei cambi. Ora è felice, la sua serata sarà diversa e ai suoi occhi lui si èfatto d'improvviso molto più attraente. Per di più Bryan, allontanandosi senzaaspettare una risposta, ha imparato il concetto di cui volevo che si impadronisse:

Se desideri ottenere ciò che desideri,

hai bisogno di liberarti dal bisogno.

È venuto via quando, d'istinto, avrebbe cercato di "attardarsi" nel caso leimostrasse un cenno d'interesse. L'attenzione di Bryan si era spostata dal farle uncomplimento per quello a cui avrebbe potuto portare, al farlo per come avrebbe fattosentire l'altra persona, e questo gli consentì di rientrare in contatto con il suo vero sé,quello che non aveva bisogno di nulla dall'esterno, per dare valore alla sua vita.Bryan era un ragazzo adorabile e fu una gioia poterlo aiutare. Un paio di giorni dopola fine delle riprese per il programma televisivo, ricevette il primo bacio dopo quattro

anni di "astinenza" e un paio di mesi dopo cominciò a frequentare una ragazzadeliziosa che aveva conosciuto tutto da sé. Ci teniamo ancora in contatto. Quello cheBryan dice di ciò che abbiamo fatto insieme è che ha riavuto la sua vita indietro. Inrealtà, non aveva fatto che portare un certo numero di cambiamenti al suo modo divedere le cose e, fatto questo, le risposte non si sono fatte attendere.

Vedete, l'amore non è una misura del valore di una persona. È un'esperienza che fa parte del mondo... probabilmente l'esperienza più potente. Per far sì che accada anchea voi, per trovare la persona giusta quando siete "spaiati", il segreto sta nelcominciare ad amare voi stessi. Diventate il genere di persona che sareste lieti di

 poter presentare a un qualsiasi potenziale partner. Come fate ad amarvi? Semplice.Cominciate col trattarvi bene dentro la vostra testa e col trattare bene gli altri nelmondo. Poi uscite di casa e fate nuove conoscenze. Quando meno ve lo aspettate -

 potrebbe essere una vecchia fiamma, un nuovo collega di lavoro, l'amica di un'amica,un perfetto sconosciuto o qualcuno che vi sta davanti - incontrerete qualcuno con cuivi sentirete connessi.

Vi accorgerete di sentirvi davvero benissimo quando state con questa persona, parlerete per ore senza annoiarvi mai, vi sembrerà che vi capisca come nessun altro,non vedrete l'ora di stare ancora insieme, vi sembrerà di conoscerla e di poterne

toccare l'anima. Quella sarà una delle vostre anime gemelle e, se tutto va bene, lavostra favola finirà con le parole "e vissero tutti felici e contenti"... e, se non fossecosì, ricominciate finché non riuscirete a scrivere quel finale.

Ritornai in me e mi resi conto che, mentre stavo facendo tutte questeconsiderazioni dentro di me, Richard mi guardava sorridendo, un tazza di caffè inmano, le sopracciglia inarcate, in attesa della domanda successiva.

R ICHARD:Sei rimasto un po' incastrato nei tuoi pensieri, vero Owen?

Sorrisi.

OWEN: Sì, ma adesso sono tornato. Dove ho messo la prossima domanda?

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Mormorai tra me e me mentre mi scervellavo per trovare la domanda successiva."Eh... Ah... Ehm... So che è lì da qualche parte", pensai dentro di me. "Ah, sì",sorrisi. "Riguarda la comunicazione efficace."

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37L'arte della comunicazione efficace

Brian Colbert, che è un ottimo amico, oltre che il mio collega istruttore, èstraordinariamente abile nel comunicare, specialmente in ambito aziendale. È uno deimigliori negoziatori che abbia mai visto in azione. Sa come far fare cose alle

 persone... rapidamente. Parlando di me, invece, quello che fa sempre ridere Brian è lamia capacità di far fare cose alle persone nella vita di ogni giorno. Vedete, sono iltipo di persona che, d'abitudine, si mette in gioco in ogni genere di situazione. Daldissuadere un vigile dal mettere una multa al convincere lo staff aeroportuale ariaprire il cancello d'imbarco per noi anche se era già stato chiuso, sembro sempreriuscire a convincere le persone a fare cose che, di solito, non farebbero. Beh, non

 proprio sempre, ma la maggior parte delle volte sì! Molti credono che abbia imparatoa farlo grazie alla mia formazione come ipnotista, ma, in realtà, il vero segreto che miconsente di fare tutto ciò è un altro: ho sempre prestato attenzione ad ogni

interazione come se ci fossi stato io dall'altra parte.

Cerco sempre di guardare ogni situazione in cui voglio comunicare efficacementedal punto di vista dell'altra persona. In questo modo mi è molto più semplice adattare

la mia comunicazione in modo che sia la migliore possibile. Prima di fare ciò, comeabbiamo già abbondantemente spiegato, assicuratevi di trovarvi in uno stato positivo.Che altro c'è di importante, poi? Il modo in cui camminate, parlate, usate la gestualità

Io e il mio amico e co-trainer Brian Colbert.

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e il linguaggio sono tutte cose che influiscono sul modo in cui gli altri vi percepiscono. Avevo buttato giù un appunto per ricordarmi di chiedere a Richardqualcosa riguardo alle abilità di base di un buon comunicatore, ma intendevo essere

 più specifico con lui. Conoscevo già diversi esercizi che, mi ero accorto, potevanoaiutare le persone a migliorare in quest'area. Un buon modo per esercitare la vostra

abilità nel comunicare consiste nel mettervi di fronte a una telecamera, o anche allospecchio, e parlare come se vi trovaste in contesti diversi. Nel farlo, scoprirete cheimmagine proiettate di voi.

Vi accorgerete di certe cose che fate bene e di altre che non fate bene. Questo vi permette di diventare consapevoli delle vostre naturali abitudini nel comunicare e viaiuterà a migliorare deliberatamente l'immagine che le altre persone hanno di voi.Esercitatevi a camminare in modi diversi, a salutare in modi diversi, a sorridere inmodi diversi. Osservate le persone che risaltano per le loro abilità sociali emodellatele. Fate come loro. Sorridete come loro. Stringete la mano come loro.

Questo vi aiuterà a diventare più efficaci nelle vostre interazioni sociali.Tengo un corso intitolato The Art of Charisma [L'arte del carisma,  NdT ] , in cui

insegno a comunicare con maggiore carisma, per l'appunto. Il punto chiave è fare inmodo che chi partecipa si eserciti davvero a provare cose nuove e a scoprire comequeste influiscano sull'immagine che gli altri hanno di voi. È anche importante che virendiate conto di come la vostra comunicazione influenzi le altre persone. L'abilità dicalibrare l'altra persona e di prestare attenzione a come la state facendo sentire è unadote essenziale che vi consente di fare molte cose in modo eccellente: dallo stare suun palco e far ridere la gente al fare l'amore. Si tratta sempre della stessa cosa:

imparare il modo di fare star bene le altre persone ed essere consapevoli di come ilvostro comportamento influisce su di loro. Stavo considerando i vari elementi dellacomunicazione interpersonale e, in particolare, quello che mi sembrava essere tra i

 più importanti: il tono di voce. Mi ero accorto che, tra quelli che catturavanol'attenzione degli interlocutori, il tono di voce di una persona era uno dei fattori piùimportanti, oltre a essere uno degli strumenti più importanti a disposizione di chivolesse cambiare lo stato interno di un'altra persona.

OWEN:   Mi sono accorto che, nel comunicare, il tono di voce che usi è

estremamente importante. Hai qualche suggerimento da dare a chivolesse migliorare il modo in cui ne fa uso?

R ICHARD: Sì, un suggerimento ce l'ho. È davvero "primitivo". Suggerirei di"ascoltare"... e cambiare la posizione del corpo e fare un corso per imparare a usare la voce. Sono anni che si insegna: trovatevi unistruttore che vi segua. Imparate a proiettare la vostra voce. Imparate afare note più alte, più basse, toni più profondi e toni più ricchi. Lavarietà è l'essenza del vero apprendimento. Più riesci a variare il tonodi voce, più accenti riesci a riprodurre e maggiore sarà la flessibilità

che avrai nell'usare la voce. Quando formo i miei istruttori, insegnosempre a fare cinque o dieci accenti diversi. Impara a parlare come untexano, come uno di New York, fai l'accento spagnolo o tedesco o

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francese e fai in modo che suoni buffo o esagerato, in modo da riuscirea migliorare il tono di voce, perché più puoi variare, più hai controllo.Questo non vale soltanto per il tono di voce: migliora anche le

 prestazioni sessuali.

Stavo ascoltando la voce di Richard. Era ipnotica. Richiamai alla memoria tutti icorsi che avevo fatto con lui come istruttore. Sapeva catturare l'attenzione di un

 pubblico di 500 persone, al punto tale da poter parlare per ore senza che nessuno simuovesse. Il tono di voce è estremamente importante, perché vi permette diraccontare storie e di catturare l'attenzione delle persone con più dinamismo. Quandolo usate con maggiore estensione, arricchite enormemente la qualità della vostracomunicazione. Anche le espressioni del vostro viso vi aiuteranno a usare diversetonalità che, a loro volta, vi aiuteranno a produrre dei profondi cambiamenti nelmodo in cui influenzate le altre persone.

Rendete il vostro tono di voce interessante da ascoltare. Fate in modo che leespressioni del vostro viso e i vostri gesti siano espressivi. Ricordate che l'arte di unacomunicazione efficace consiste nell'abilità di esprimersi efficacemente. Esercitatevi

 più e più volte a raccontare le storie in modo tale da renderle più accattivanti per chivi ascolta. Fate attenzione alla velocità con cui parlate e parlate più lentamente conchi vi parla lentamente e più velocemente con chi vi parla in fretta. Cominciate arendervi conto di come comunicate col resto del mondo e di come potete migliorare.Oltre ad esprimervi più efficacemente, tenete a mente com'è che le persone pensano,mentre comunicate con loro. Dal momento che pensiamo attraverso i cinque sensi,

  più cominciate a utilizzarli tutti e cinque nel costruire le esperienze che voletecomunicare, più vivide e reali saranno quelle esperienze. Ho coniato un mio modo didire: le persone non s'innamorano dei fatti che vi riguardano, s'innamorano del modoin cui raccontate le vostre storie. Ricordate che, ogni volta che comunicate, non ètanto questione di come esprimete i vostri pensieri, quanto di come influenzatecoloro che avete intorno. Se volete avere successo, dovete imparare ad influenzare le

  persone che vi circondano in modo tanto potente quanto positivo. Comunicareefficacemente significa presentare le informazioni in modo chiaro, raccoglierle confacilità e influenzare le altre persone con le vostre parole, i vostri gesti e la vostra

voce. Presi la decisione di migliorare ancor più le mie qualità di comunicatore, nelmomento in cui la mente cominciò a scivolare verso qualcos'altro che avevo scordato

 per un attimo.Rimanevano da discutere due concetti, il fallimento e l'essere respinti, che

inducevano moltissimi dei clienti con cui ho lavorato a provare ancor più esitazionee paura. Bisognava trattare esaurientemente entrambi questi concetti, prima di poter anche solo immaginare di analizzare più in profondità gli argomenti che stavamotrattando: l'amore, l'amicizia e le relazioni.

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38Respingere emarginazione e fallimento

Una volta che avrete sviluppato un tono di voce irresistibile e avrete migliorato ilmodo in cui comunicate con gli altri, il passo successivo è quello di mettere il nasofuori di casa e far conoscenza con altre persone. Sfortunatamente, accade spesso che

la paura trattenga la maggior parte delle persone. Queste persone esitano a causa diquelle che considero essere le due più grandi paure nell'ambito delle relazioniinterpersonali: la paura del fallimento e la paura di essere respinti. Queste sono ledue cose che, per quella che è la mia esperienza, impediscono maggiormente alle

 persone di avere successo nella vita. Ne parlai con Richard.

OWEN:  La paura del fallimento e la paura di essere respinti sembrano essere, per quanto ho potuto vedere, due delle maggiori questioni, tra quelleche impediscono alle persone di avere successo nella vita. Sembra che

impariamo a temere il fallimento a scuola e ho scoperto che moltidegli insegnanti con cui ho lavorato hanno una gran paura di fallire aloro volta.

Richard mi interruppe.

R ICHARD:Le persone che temono il fallimento sono proprio il genere di personache non dovrebbe mai insegnare. Voglio dire che per me, se dovessidecidere chi è qualificato a fare l'insegnante e chi no, cercherei delle

 persone che non hanno paura del fallimento.

Questa era un'osservazione interessante. Sapevo che molti insegnanti, dalmomento che avevano sempre lavorato all'interno del sistema scolastico, avevanosempre fatto riferimento al concetto di successo e fallimento. Ciò che mi sorprese fuil fatto che riuscissero a cambiare il loro punto di vista radicalmente in pochissimotempo.

Molti degli insegnanti con cui lavorai, dopo aver rivoluzionato il loro modo diconsiderare il "fallimento", dichiararono di aver notevolmente migliorato il loro

metodo di insegnamento.

OWEN:  Allora, tenendo la cosa bene a mente, come aiuti qualcuno che ha

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 paura del fallimento?R ICHARD:   Non faccio che prendere la sensazione e farla girare al contrario,

 perché, se hai paura del fallimento, prima di tutto devi sapere quandofallire, quindi devi preparare qualcosa che dica: "Questo è il momentoin cui mi sentirò male".

OWEN:  E infatti, sono le regole che stabiliamo per sapere come sentirci inrisposta agli eventi, a determinare molte delle nostre paure e

 sensazioni negative. Quello che si dice a proposito della delusione, ecioè che essa "richiede un'adeguata preparazione", vale anche per il 

 fallimento. Quando riusciamo a cambiare il modo in cui definiamo il   fallimento e le regole che abbiamo stabilito a riguardo, allora ciliberiamo dalla paura. Vale la stessa cosa per chi si sente respinto?

R ICHARD: Sì, ma in gran parte le persone riescono a farsi respingere ancor primadi aver anche solo parlato con qualcuno. Guardano una persona,

distolgono lo sguardo e pensano: "Sono stata respinta", mentre vedonoun'immagine in cui parlano con quella persona. Voglio dire che

 prendono un qualsiasi comportamento e fanno in modo da poter essererespinte nel maggior numero di modi possibile. Invece di interpretarequalsiasi comportamento come un successo, interpretano ciascuncomportamento come un fallimento e così preparano il terreno alla

 paura del fallimento e dispongono tutto in modo che dica: "Ho fallito".Questo significa che, di fatto, non testano le loro teorie e che, seevitassero dal principio di fare tutti questi preparativi, sarebbero libere.

Io lavoro per rendere libere le persone. Non lo faccio per creare persone capaci di essere all'altezza di un mucchio di immagini di cuinon avevano bisogno sin dal principio. Voglio dire, desidero che le

 persone siano libere davvero. Voglio che quando guardano qualcuno pensino: "Ho voglia di parlare con quella persona", e quindi vadano finlì e salutino. A quel punto, se quella persona si rivela essere un idiota,

  possono andarsene e se, invece, è una bella persona, possonocontinuare a parlare con lei.È talmente più semplice di quanto sostengano certe persone. E quando

qualcuno entra nel mio studio e dice: "Ho paura del fallimento", glirispondo dicendo: "La metta nel cassetto in alto, prego, e tiri fuori unadelle altre cose". Al che quella persona dice: "Di che sta parlando?" eio continuo: "Scusi sa, ma è stato lei a dire di avercela. Sa, è lei che ne

 parla come se fosse un oggetto, non io. Va bene. Come fa a saperequando avere paura del fallimento? Perché non fallisce tutto il tempo.Lo deve programmare in anticipo. Se ne sta seduto a letto la sera a faredelle liste, così potrà sapere quand'è che è ora di star male?".Che spreco di tempo. Sai quante ore al giorno passano alcune di queste

 persone a programmare quando sentirsi male? È anche peggio di così,stanno male mentre lo fanno e non sono neppure bravi a farlo, perché

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se lo fossero, allora lo saprebbero quand'è che hanno fallito e quand'èche non hanno fallito. Quando una donna distoglie lo sguardo e simette ad attorcigliarsi i capelli, saprebbero che li sta incoraggiando,non respingendo. Le cose che non mi tocca dire agli uomini, perchénon sanno niente di come funzionano le donne. Una donna se ne esce

con un abito indosso e uno in mano e chiede: "Quale ti piace di più?" equesti cominciano a pensarci su, come se fossero degli stilisti. Scusa,ma se una donna vuole soltanto farsi fare un complimento, falle uncomplimento e lascia perdere il resto. È semplice. Devi imparare le

 parole magiche che fanno funzionare ogni relazione: "Sì, tesoro".OWEN:  Anche questo mi pare essere qualcosa che potremmo imparare. Hai da

dare dei consigli alle persone che desiderano imparare a capiremeglio l'altro sesso?

R ICHARD: Beh, non penso che debbano capirlo. Penso che debbano apprezzarlo.

Le donne sono diverse dagli uomini e gli uomini si infuriano con loro, perché non somigliano di più a un uomo. Perché credete che i gayvadano così bene d'accordo? Potete scegliere se diventare gay oapprezzare le donne per come sono, anziché per come non sono. Alledonne piace fare cose diverse. Lo devi accettare o non trascorreraimolto tempo con loro. Io sono sposato da molti anni e funziona perchéme la sono sempre goduta.

Lasciai penetrare la cosa dentro di me. Quello che abbiamo bisogno di fare è

respingere il concetto di essere respinti e fallire quando tentiamo di accettare ilfallimento. Questo accade quando si capisce cos'altro significhino davvero questiconcetti. Essere respinti significa che qualcuno vi ha detto di no in qualche modoquando avete fatto una richiesta. Fallire significa che non avete fatto qualcosa chevolevate fare o raggiunto un obiettivo che volevate raggiungere. Innanzitutto, se virendete conto che il fallimento esiste soltanto quando ci si pone un limite di tempo

 per ottenere qualcosa, potete prendere qualsiasi risultato otteniate, buono o cattivo,come una semplice informazione in merito a cosa fare la prossima volta. Perciò,questo significa che non fallirete mai più, perché la vostra regola per definire il

fallimento dice che esiste soltanto nel momento in cui lo accettate.

OWEN: Quindi, se prendi il concetto di essere respinti e ti rendi conto che,ogni volta che qualcuno dice di no al tuo libro, alla tua richiesta diuscire, alla tua domanda di lavoro... tutto quel che significa è che,

 secondo quelle persone, non andava bene per loro in quello specificomomento. Non sono i portatori della verità. Tutto quello che hanno èla loro opinione, che si basa sul modo in cui si sentono nei tuoiconfronti e su quello che pensano di te con tutta la loro limitata

conoscenza, capacità di comprendere e con la loro limitata esperienzacon te.

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Quando riesci ad accettare che è proprio questo che sta accadendo, puoi renderti conto che è possibile respingere Videa di essere respintie capire che non si tratta di te, ma di quel che sta accadendo nellatesta dell'altra persona e che puoi imparare da quell'esperienza, cosìche la volta successiva avrai maggiori possibilità di farcela. È 

importante apprezzare il fatto che le persone abbiano, di fatto,opinioni e gusti diversi dai tuoi e godersi questa loro qualità. È così?

Richard sorrise e fece un cenno d'assenso come per dire, come spesso faceva: "Haicapito, ragazzo mio". Sorrisi anch'io. Ero pronto ad andare oltre. Non erano solo ilfallimento e il sentirsi respinti che percepivo come ostacoli nel mondo dellacomunicazione. Volevo anche che Richard condividesse le sue intuizioni in merito acome trattare le persone difficili. Come al solito, la sua saggezza fu illuminante.

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39Pietre e bastoni e parole che feriscono

Ricordo di aver provato un terrore cieco. Il laccio da scarpe era stretto attorno almio collo. "Ti strangolo se non lo dici." Non riuscivo a respirare. Lo sentivo tendersisempre più contro la gola. "Ti strangolo, Fitzpatrick, dillo. Dillo ADESSO." Cercai

di afferrargli le mani, ma era troppo forte per me. Era di qualche anno più vecchio eio non avevo che 11 anni. I suoi amici erano seduti sulle loro biciclette: li vedevoridere, sebbene avessero l'aria leggermente preoccupata. "Dai, Fitzer, di' la parola'cazzo'. Dilla adesso." Non la dissi mai e alla fine mi lasciò andare. Quella non fu la

 prima volta, né sarebbe stata l'ultima. L'ultima volta finii con un coltello puntato allagola. L'idea di incontrarlo mi terrorizzava. Vedete, quando ero più giovane nondicevo parolacce. In effetti, non avevo alcuna intenzione di dirle. Per questo motivovenivo spesso deriso, a scuola, e molti ragazzi mi davano il tormento. Era piuttostosciocco, ripensandoci, dare così tanta importanza a delle stupide parole. Facevo

 proprio come Socrate, che si rifiutò di abiurare i suoi insegnamenti e preferì bere lacicuta (fatta eccezione, ovviamente, per tutta quella questione della morte!!). Ero unragazzino cocciuto e mi cacciavo in un sacco di guai per quel motivo. Erano soltanto

 parole e non me ne rendevo conto, allora. Che posso dire? Ero uno sciocco. Ero unragazzino. Mia madre mi diceva sempre: "Pietre e bastoni ti possono rompere leossa, ma le offese non feriscono mai" [proverbio inglese: sticks and stones maybreak your bones but names will never hurt you, NdT ]. Riuscii a capire veramentesoltanto anni dopo. Aveva ragione: le offese e le parole in genere ci colpisconounicamente nella misura in cui diamo loro quel potere. In alcuni nostri seminari

facciamo ricorso a parole volgari perché ci stiamo esprimendo in una certa maniera particolare. Se vi sentite feriti o offesi o a disagio quando udite una parolaccia, alloraè la vostra risposta a quella parola, il vero problema. Le parole non sono "volgari".

 Non lo sono mai state. È solo che abbiamo attribuito e associato delle sensazioninegative a certe parole.

Spiego sempre la cosa con un semplice esempio. Se dico a qualcuno: "Ti odio", penso che siano delle "male" parole. Se dico a qualcuno: "Cazzo, quanto ti amo", penso che sia una cosa "bella". Ciascuna parola acquista significato dal contesto incui è inserita, e una volta che ce ne accorgeremo tutti quanti, allora, forse, potremo

smetterla di temere certe parole e potremo concentrarci sull'usare parole più gentilicon noi stessi e con gli altri un po' più spesso, anziché cercare di censurare il mondo.Quello che è triste è che alcune persone perderanno entusiasmo mentre leggeranno

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questo libro, perché contiene delle "male" parole. È un peccato vedere come la paurache certe persone hanno delle parole le possa intrappolare completamente.

Di recente, in un bar, ho incontrato quel tale che da ragazzino mi dava il tormento,quello che mi puntò il coltello alla gola. Erano 15 anni che non lo vedevo e,inizialmente, ho provato una sensazione negativa nei suoi confronti e poi l'ho lasciata

andare, mentre mi rendevo conto che lui poteva benissimo essere cambiato. Ora ero più alto e più grosso di lui. Ci siamo salutati, abbiamo parlato del più e del meno ed èfinita lì. Non sentivo il bisogno di vendicarmi, perché sapevo che probabilmente luinon era più quella stessa persona, e neanche io.

È fondamentale che teniate a mente che ci sono modi più efficaci di affrontare le persone che vi maltrattano o che cercano di intimidirvi. Lo chiesi a Richard.

OWEN: Come puoi imparare ad affrontare gli altri, quelli che ti diconocattiverie, in modo più utile?

R ICHARD:Beh, hai due possibilità. Una è una mazza da baseball e l'altra erendersi conto che sono soltanto parole. Se non credi di poter evitareuna rissa, allora comincia tu, prima che l'altra persona sia pronta.Ricordo di essermi trovato nel profondo sud e delle persone mi stavanocreando problemi perché sono ebreo, dicendomi che laggiù gli ebrei liimpiccano. Quello di cui non si erano resi conto è che tenevo in manoqualcosa, sotto al tavolo, e ce l'avevo pronto nella giacca, mentre lorose ne stavano seduti al tavolo. E in quel preciso istante mi resi contoche mi sarei potuto arrabbiare e avrei potuto fargli male, avrei potuto

far male a tutti quanti. Ne avevo la possibilità. Erano soltanto inquattro. Avrebbero potuto spingermi a farlo solo e unicamente sefossero riusciti a farmi star male. Allora mi fermai un istante e pensai:"Questi tizi sono talmente ignoranti. Come potrei mai prendere quelloche dicono e trasformarlo in una sensazione sgradevole? Alloracominciai a suonarmi una musichetta allegra nella testa e lorocontinuavano a dire le stesse cose, solo che adesso sembrava unacanzone buffa. Mi limitai a sorridere e uno di loro disse: "Sei uncodardo. Proprio così. Un codardo nato e cresciuto". Continuai a

sentire la musica. Uno di loro disse: "Beh, non so se dovrei picchiartioppure no". E io: "Non credo proprio che dovresti: non sono molto

 bravo in queste cose. Se tu mi picchiassi, finirei col farmi male". Sifece avanti e, sporgendosi sul tavolo, mi afferrò per il bavero. Mentremi afferrava, io aprii la giacca e tutto quello che lui riuscì a vedere erala cosa che gli puntai alla gola. Sorrisi e dissi: "Ho proprio paura cheuno di noi due finirà col farsi male". Me lo ricorderò sempre: lui si tiròsu e disse: "Penso che ora dovremmo andare". I suoi amici gli chiesero:"E quell'ebreo?" e lui disse: "Beh, forse dovremmo andare a farci una

 birra". Io dissi: "La birra ve la pago io", mi alzai e offrii una birra aciascuno. Fu più semplice offrirgli una birra, che fargli male. Lamaggior parte delle volte le persone usano un tono di voce pessimo,

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quando si arrabbiano con i figli. È ridicolo arrabbiarsi con i propri figli. Non ha senso. Se stai sgridando i tuoi figli, non dovresti affatto provarerabbia. Dovresti sgridarli perché sai che li aiuterà a concluderequalcosa. Dovresti sempre pensare al momento in cui sono nati e acome ti sentivi e a cosa vuoi insegnar loro, dovresti trovare dei buoni

metodi per insegnar loro le cose che ritieni importanti. Fare in modoche provino delle sensazioni negative non sarà di grande aiuto, il piùdelle volte.

Cominciai a pensare alle persone che avevo conosciuto nel corso degli anni e dallequali mi sentivo intimidito. Notai che non mi intimidiva più nessuno, da quandoavevo cominciato ad imparare cose da Richard.

OWEN: Quindi, come ti puoi proteggere dalle persone veramente aggressive?

R ICHARD:Dalle persone veramente aggressive? Non c'è una maniera facile diaffrontarle, specialmente quando sono in gruppo. Sono come i caniquando sono in branco. La cosa migliore da fare è levarsi subito ditorno e, se non puoi levarti di torno, allora devi affrontarli meglio che

 puoi. A volte la violenza su questo pianeta è inevitabile. Se la vediarrivare, dovresti toglierti di mezzo prima che la cosa esploda.La maggior parte delle persone non si muove finché non è troppo tardie le cose finiscono con lo sfuggir loro di mano. È molto, molto meglioevitare la situazione del tutto. Quando facevo il musicista, mi ritrovai

 per anni a dover passare il tempo in bar dove non volevo proprio stare equesti idioti le provavano davvero tutte per creare problemi.Somigliavamo più a un esercito, che a una band. Suonavamo in unsacco di postacci. Frequentavamo tutti una palestra di arti marzialieppure, anche quando le suonavamo a qualcuno, non diventavamocerto delle persone migliori e questa è la cosa davvero importante dacapire. Quello che impari crescendo è che non importa in quante risserimani coinvolto, se poi finiscono tutti col farsi del male.

Sentire dire a Richard che il miglior modo di affrontare le persone che cercano diattaccar briga è andarsene fu una cosa che non mi sarei aspettato, ma che era del tuttosensata. Stava dicendo di evitare la rissa, andandosene non per paura, ma per intelligenza. Stava suggerendo di avere la libertà di sentirsi sufficientemente a

  proprio agio in presenza degli altri da potersi guardare dai loro tentativi dimanipolazione. Piuttosto, sei tu che detieni il controllo.

OWEN:  Beh, ti stai riferendo anche a chi esercita pressioni psicologiche?R ICHARD:Ci puoi scommettere. Il fatto che qualcuno senta il bisogno di fare

  pressione su qualcun altro non è che un riflesso della sua stessadebolezza. Le persone cercano di fare pressione psicologica su di me e

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io non faccio che sorridere e la cosa li fa uscire dai gangheri e piùescono dai gangheri, più li guardo e dico: "Senti, hai due possibilità: oci ripensi e fai marcia indietro, oppure possiamo continuare così. Per me non fa differenza. Se hai intenzione di fare giochetti mentali conme, scoprirai che stai cercando di fregare la persona sbagliata". Posso

guarire le persone e so come farle diventare completamente pazze, manon è questo lo scopo della vita. Lo scopo della vita è scoprire comefare a evitare quelle persone e a trovare quelle piacevoli... per poitrascorrere quanto più tempo possibile con le persone piacevoli. Midevi pagare, se vuoi che lavori con gli altri.

Stava diventando tutto così semplice. Il segreto sta tutto nel rendersi conto chenessuno può esercitare alcun potere su di voi a meno che non siate voi a

  permetterglielo e che, non importa come tenti di fregarvi, se vi rifiutate di

lasciarglielo fare, siete liberi. Se Victor Frankl ha saputo affrontare ciò che ha dovuto patire in quel campo di concentramento pur continuando a sentire di avere la libertàmentale di scegliere il proprio atteggiamento in qualsiasi circostanza, allora anchevoi avete quella libertà. È questione di avere la libertà di mantenere il controllo ed è,contemporaneamente, questione di andarsene, se quella è la cosa più saggia da fare.In questo modo, quelli che proveranno a fregarvi non ci riusciranno e voi staretevivendo la vita a modo vostro.

Ricordo un episodio che mi capitò in Nuova Zelanda, mentre tornavo a casa dalcinema in centro a Christchurch. Stavo facendo ritorno all'ostello e stavo

camminando lungo un cavalcavia buio e deserto. Saranno state circa le undici di sera.Qualcuno da sotto gridò: "Ehi, tu! Hai un po' di spiccioli?" e, dal momento che erointento a scrivere un messaggio a casa, risposi senza badarci: "No, mi spiace, amico".Dal basso la stessa voce, stavolta, disse: "Ehi, dammi qualche monetina, bastardo".

Senza neanche pensarci gridai: "E non mi rompere". Continuai a camminare e miaccorsi che non c'era l'ombra di una macchina e neanche di una persona. Tutto eraestremamente tranquillo e, mentre rimettevo il cellulare in tasca, udii un suono di

 passi provenienti da dietro di me avvicinarsi sempre più. Mi girai e vidi questoragazzo sulla ventina, un po' più alto di me, che correva dritto verso di me. Indossava

un maglietta grigia attillata e un paio di blue-jeans. Nell'avvicinarsi, cominciò agridarmi insulti e minacce. Considerai quali fossero le mie opzioni.

Pensai che avrei potuto battermi o sarei potuto fuggire, ma ero troppo stanco per entrambe le soluzioni. Avevo fatto un viaggio molto lungo quel giorno. Poi mi vennein mente una terza soluzione. Quando arrivò a sei metri da me mi misi a camminareverso di lui sorridendo e tendendogli la mano. Si fermò, scioccato e, dopo un attimodi perplessità, allungò la mano anche lui. Gliela strinsi e, nel contempo, gli appoggiail'altra mano sulla spalla e dissi: "Che accidenti ti è preso a rincorrermi e a cercare difare a botte, amico?". Completamente scioccato rispose: "Ehi, non è vero". Qualche

minuto più tardi teneva il capo chino per la vergogna, mentre ascoltava le mie parole.Per i successivi dieci minuti gli parlai della sua vita e dei suoi problemi e gli diedidiversi consigli. Fu una conversazione affascinante e spero di essere in qualche

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modo riuscito a fargli recepire il messaggio. Quando me ne andai, sembrava molto più centrato e sapeva che cosa doveva fare. Non l'ho mai più rivisto. Ho sempretrovato interessante il modo in cui le parole sapevano esercitare una forte influenzasulle persone. M'incuriosiva in particolare ciò che era legato al concetto di volgarità.È capitato qualche rara volta che alcuni partecipanti ai nostri corsi si lamentassero di

come usavamo il linguaggio. Chiesi a Richard che cosa ne pensasse.

OWEN:  Ho scoperto che al mondo ci sono alcune persone che si sentono offesedalle imprecazioni e da certe parole che vengono considerateoffensive. Hai qualcosa da dire a riguardo?

R ICHARD:Cazzo, è proprio un peccato, non trovi? Il fatto che certe persone possano sconvolgersi così tanto per una parola quando non è che unasequenza di suoni è ridicolo. Queste parole non sono neppure le stessenelle diverse lingue. Quello che facciamo è prendere una parola e

decidere che staremo male quando la sentiamo. Prendi "Mick", per esempio: talvolta è il nome di qualcuno e talvolta è un modo per riferirsi agli irlandesi. In inglese si usa la parola "kite" [che significaaquilone, ma anche persona avida, NdT ] per riferirsi agli ebrei. E allorale persone decidono che quando la sentono è ora di star male. E così ungruppo di persone si ritrova e pronuncia una parola con un pessimotono di voce, ma è il tono delle parole che fa star male le persone, e selasci che ci siano un sacco di parole che ti fanno star male, allora staifacendo una stupidaggine. Puoi andare oltre e cambiare la cosa in un

 batter d'occhio.

Come spiegava Richard, è il tono di voce a fare la differenza quando si usano le parole. Le parole sono solo parole e dipendono dal significato che attribuiamo loro.Ciò che è importante è riconoscere che non hanno alcun potere su di noi. Pensai aqualcosa che avevo sentito e che stava provocando un sacco di controversie econfusione... la musica rap, le cui canzoni parlavano di sesso, droga, morte eomicidi. Mi chiedevo che cosa ne pensasse Richard.

OWEN: Che ne pensi dei rapper  che usano queste parole? Alcune personedicono che esercitano una cattiva influenza su chi li ascolta.

R ICHARD: Non m'intendo di rap. Se le loro canzoni sono piene di cose negative,allora non m'importa un gran che. Credo nella libertà di parola. Pensoche se non la buttiamo sul ridere, allora anche i nostri ragazzi la

 prenderanno sul serio. Ripetendo di continuo che quella musica istigaalla violenza, si rischia probabilmente di avere un effetto più distruttivodi quello che potrebbero avere quelle canzoni, perché quando sicominciano a ipnotizzare le persone dicendo: "Questo fa accaderequest'altro", allora è probabile che vada così. L'ultima cosa di cui ha

 bisogno questo paese è un governo che fa una campagna contro queste

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canzoni rap, dicendo che se le ascolti diventerai un criminale.In un certo senso c'è dell'ironia in questo. Dicono che: "Dire certe cosefa accadere cose brutte" e così facendo dicono una cosa brutta, perciòla fanno accadere, in un certo senso. Per me è paradossale. È propriocome una persona insicura che si sente estremamente sicura di esserlo.

C'è sempre un livello a cui la cosa si fa paradossale. Le persone chesoffrono di insicurezza, sono estremamente sicure di soffrirne, e le

  persone là fuori che stanno ascoltando delle volgarità o delle cosenegative o che stanno guardando un programma alla TV con l'idea che"la violenza fa accadere cose brutte" finiranno col dire qualcosa diorribile, molto peggiore di quello che si sente in giro adesso. Stannodicendo che tutte queste cose artificiali diventeranno reali e questo è il

 peggiore incubo che potresti dire, e se credessero davvero che dicendole cose queste diventano reali, allora non andrebbero a dirlo in giro ad

alta voce. E così abbiamo il paradosso: quello che dovrebbero davverofare se credessero in ciò che vanno dicendo è chiudere il becco, perchésono loro a determinare il danno peggiore. Perciò, secondo me, questoè sempre il paradosso. Per me, la vera essenza di come ci evolviamocome esseri umani si trova dove troviamo il punto paradossale ecambiamo argomento.

Quella prospettiva mi piaceva. Secondo me, l'idea della censura non ha maifunzionato e, infatti, spesso serviva soltanto a invogliare ancor più le persone a

mettere le mani su quella musica. Il trucco, invece, consisteva nel fare in modo che le persone ne ridessero. Quello che mi ha colpito ogni volta che ho visto uno di questirapper intervistato alla TV era il fatto che fosse molto simile ai comici che avevovisto e ascoltato.

Questi rapper si limitavano a prendere delle cose brutalmente vere del mondo e adesprimerle ricorrendo all'esagerazione, al loro senso dell'umorismo. Non avevano

  paura delle parole e trovavano stimolante l'idea di provocare i conservatoritradizionalisti. Se solo riuscissimo a imparare a ridere di queste canzoni come fanno irapper e a insegnare ai nostri ragazzi a fare lo stesso, allora forse il mondo non

sarebbe così pieno di violenza, perché staremmo cambiando la mentalità della nostracultura, invece di rifiutarci di accettare ciò che esiste là fuori. Ridendo, diventiamocapaci di fuggire dal dolore e dalla dannosità che si originano dal prendere le cosesul serio.

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40L'arte di una buona amicizia

Per me, era davvero un piacere trascorrere il tempo con Richard e Paula e trovavoche le nostre conversazioni fossero fantastiche: era ovviamente una grande fortunache potessi ricevere le risposte alle domande più affascinanti della vita. A parte ciò,

eravamo diventati ottimi amici. Pensando a questo, chiesi a Richard dell'amicizia.

OWEN: Voglio parlare un po' di amicizia. Quali sono, a tuo giudizio, lecaratteristiche di un buon amico?

R ICHARD:Comincia dall'onestà e dalla lealtà. Un buon amico è così. Un buonamico è leale al di sopra e a di là di ogni cosa. Per me, è quello checaratterizza un buon amico. Ci sono amici e buoni amici. John LaValleè un mio buon amico e lo sarà sempre, perché so che posso contare suJohn in qualsiasi momento, dovunque sia e per qualsiasi cosa al mondo

e lui sa che io farei lo stesso per lui. Se mi è possibile, lo farò senzachiedere il perché. Non ha bisogno di darmi spiegazioni. Non ha

 bisogno di giustificarsi con me. È quello che abbiamo sempre fattol'uno per l'altro, perché è quello che fanno i buoni amici. Non siaspettano una spiegazione, non ne hanno bisogno. Devi soltanto dirglidi che cosa hai bisogno e loro lo fanno, se gli è possibile, e se non gli è

 possibile, te lo dicono in tutta sincerità. Ecco perché la mafia funzionamolto meglio dello stato. Queste persone erano legate tra loro davincoli familiari e di amicizia ed erano leali sopra ogni cosa. Ecco

 perché avrebbero fatto sparire il governo, se quest'ultimo non avesse barato. Intendo dire mettendoli sotto sorveglianza, intercettando le loroconversazioni e, fondamentalmente, inventando delle leggi tali da

 poterli mettere in galera. Non sarebbero mai riusciti a sconfiggere lamafia. Si sono dovuti inventare l'evasione fiscale, perché non eranostati in grado di condannarli per nessun altro reato.

Sorrisi. Pensavo a John La Valle. Sapevo com'era John e Richard lo avevadescritto alla perfezione. John e la moglie, Kathleen, sono sempre stati degli

straordinari esempi di lealtà e amicizia. Sono delle splendide persone da prenderecome modello e sono lieto di poterli considerare miei amici. Pensai a qualcuno deimiei amici più intimi e mi resi conto che, nonostante fossero radicalmente diversi e

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unici nel loro genere, avevano dato tutti dimostrazione di possedere le qualità che per me erano preziose: lealtà, onestà, integrità, amore, generosità, bontà e gentilezza.

Cominciai a provare una gratitudine immensa per il fatto di conoscere queste persone e di esser loro così vicino. Sapevo che se avessi mai avuto bisogno diqualcosa, i miei amici più cari sarebbero stati lì per me. E, infatti, quando affrontai i

 periodi più duri della mia vita, loro c'erano, proprio quando ne avevo più bisogno.Tutti loro avevano dato un enorme contributo alla mia vita. A quel punto, era giuntal'ora di fare una pausa, così uscimmo a passeggiare lì intorno per un po'. Cominciai a

 pensare alla mia vita. Pensavo alle persone che mi erano vicine. Ho degli amicidavvero fantastici: ho ottimi amici là dove vivo, sia maschi che femmine, ho amicicon cui ho fatto conoscenza durante i corsi a cui ho partecipato e che ho tenuto, hogli amici della squadra di calcio e amici che ho incontrato durante i miei viaggi. Hoamici in cui mi sono imbattuto per caso e con i quali sono subito entrato in sintonia.Ho amici in ogni angolo della Terra.

Ci sono amici a cui potete confidare qualsiasi cosa e amici con i quali non riuscitea smettere di ridere. Ci sono gli amici con cui uscite di solito e quelli che vedetesoltanto qualche volta l'anno. Ci sono amici che fanno le stesse cose che fate voi edaltri che con voi hanno poco in comune, ma con i quali vi piace uscire. Ci sono amicicon cui potreste continuare a parlare per ore e altri con cui potete stare seduti per oree sentirvi a vostro agio senza bisogno di dire una sola parola. Ci sono amici che fateridere e con i quali date il meglio e altri dai quali adorate farvi prendere in giro. Imiei amici più cari considerano tutti la lealtà come un valore estremamenteimportante nella vita. Persone come Eddie, Dave e Brian attribuiscono tutte un

enorme valore a questa qualità. Accada quel che accada, facciamo sempre del nostromeglio per essere lì l'uno per l'altro. E allora, come ho fatto a trovare degli amici cosìstraordinari? Come ho fatto a essere così fortunato? Poi mi sono reso conto che nonsi trattava di fortuna. Si trattava di creare dei legami e di tenerli in vita. Si trattava diessere disponibili con le persone e di costruire con loro un'amicizia. Dovete farequalcosa per voi stessi, per avere degli amici straordinari. Dovete dimostrare di

 possedere queste qualità e sforzarvi di fare cose carine. Ho incontrato persone al bar, per caso; ne ho incontrate altre ai corsi e talvolta abbiamo stabilito una connessione edi lì siamo diventati buoni amici. Alcune persone pensano che sia strano farsi degli

amici così, ma io ho un'altra filosofia. Ci sono persone con cui mi piace davverostare e altre con cui non è così. Facendo lo sforzo di investire del tempo per rimanerein contatto con le persone che avevo incontrato e che mi erano piaciute, riesco agodere dell'esperienza di avere molti amici. Se ogni persona che entra a far partedella nostra vita è lì per un motivo, tanto vale rimanere in contatto con loro fintantoche la cosa funziona e scoprire qual è quel motivo. Per me, il segreto per essere dei

 buoni amici è essere dei buoni amici in modi diversi per persone diverse. Significafar ridere e sorridere i vostri amici, farli sentire bene con se stessi quando sono convoi. Significa essere interessati a loro e ascoltarli quando vi parlano di sé e di come

vanno le cose. Significa rispettarli e trattarli al vostro stesso livello. Significacondividere con loro le vostre esperienze, le vostre storie e i vostri sentimenti.Significa far loro sapere, ogni volta che potete, quanto significhino per voi e quanto

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vogliate loro bene. Significa tenervi in contatto quanto più possibile. Significachiamarli, a volte senz'altra ragione se non il desiderio di sapere come stanno e di far loro sapere che pensate a loro. Significa fare qualcosa di bello per loro quando neavete l'occasione ed essere lì per loro quando vi è possibile e sapete che avrebbero

 bisogno di voi. La mia amica Gillian mi scrisse un biglietto dall'Australia una volta

che stavo attraversando un momento particolarmente difficile della mia vita. Era un biglietto da una cara amica che mi inviava i suoi più sinceri auguri e tutto il suoaffetto così che mi aiutasse a superare quel momento. Ne fui toccato. Per me era il

 più bel gesto d'amicizia che avessi mai ricevuto. È così straordinario sapere chequalcuno ti ha a cuore e che non importa dove si trovi in quel momento, fosse ancheall'altro capo del mondo, in quel momento è lì per te. Pensai a tutti gli splendidiamici che avevo e che si interessavano a me. Ancora una volta mi sentii davverofortunato. Mi resi conto che l'amicizia viene dal cuore e si manifesta nel modo in cuitrattiamo le persone che amiamo.

I miei familiari sono davvero meravigliosi e ho avuto l'opportunità di far lorosapere cosa provo per loro: per mia madre, mio padre, mia sorella e per il resto dellafamiglia, cugini compresi. Lo sanno tutti che cosa provo per loro. E quando dicofamiglia, intendo anche gli amici più cari, non solo i legami di sangue. Non si trattasoltanto di essere sempre perfetti e gentili con loro, ma è di cruciale importanza chequelli che vi sono più vicini capiscano quanto li amate e quanto vi sonod'ispirazione. È importante che li trattiate bene e che siate grati del fatto che facciano

  parte della vostra vita. In questo modo potete godere meritatamente dellestraordinarie gioie della buona amicizia.

Arrivati a quel punto, mentre chiacchieravamo del tempo e delle vacche nel campovicino, cominciai a ricordare qual era la cosa che più ero interessato a scoprire daRichard. Mi era rimasta ancora da fare la domanda più importante. Le mie esperienzerecenti erano state molto caotiche e avevo bisogno che Richard mi consigliasse.

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41"Com'è che non parliamo neanche più?"

Le persone entrano nelle nostre vite e poi se ne escono. Sono convinto che a voltele amicizie abbiano bisogno di finire. A volte le amicizie vanno bene in un certomomento della vostra vita. Se siete lì per le persone che vi sono vicine, c'è un motivo

e anche loro sono lì per voi. Qualsiasi sia il motivo, scoprite che in qualche modo viè di aiuto. Io sono il genere di persona che trova molto difficile interrompere irapporti con un amico, indipendentemente dalle circostanze. Essendo una personanostalgica, ho sempre provato a salvare l'amicizia in tutti i modi. Allo stesso tempoconosco molte persone che taglierebbero con risolutezza tutti i contatti con una

 persona, se questa le ferisse o le facesse sentire tradite. Nessuna di queste duemodalità è la migliore per risolvere le questioni quando è in ballo un'amicizia.Sapevo che Richard aveva avuto molti amici nel corso degli anni e che molti di lorose l'erano presa con lui e lo avevano trattato orribilmente.

Avevo litigato con un amico alcuni mesi prima. Mi ero sentito ferito e tradito.Sapevo che, se c'era qualcuno che poteva aiutarmi, quella persona era Richard.

OWEN:  Nel corso degli anni, Richard, hai avuto molti amici. Molti di loro tihanno derubato, tradito, ingannato e criticato. Come affronti le

 persone con le quali le cose vengono a cambiare al punto che accadequalcosa di spiacevole?

R ICHARD:Beh, il trucco sta nel rendersi conto che ogni volta che incontriqualcuno è come se lo stessi incontrando per la prima volta. Perciò,

anche se sono tre mesi che conosci qualcuno e questo qualcuno si èrivelato essere una brava persona, non significa che non sarà unimbecille la prossima volta che lo incontri. Le modalità operative, leconvinzioni e le idee di una persona cambiano e quello che sappiamosulle soglie ci dice che, una volta che qualcosa supera la soglia, nonsarà mai più lo stesso. Molte persone varcano delle soglie e, una voltache lo hanno fatto, i loro principi morali cambiano, i loro valoricambiano. Potrebbero avere dei buoni valori, ma non appena accadequalcosa che non ha nulla a che vedere con te - il modo in cui

interagiscono con te, la loro disponibilità a sottrarti qualcosa, la loro propensione a criticarti (che ti siano grati o meno per ciò che da tehanno avuto), il modo in cui trattano i loro familiari, il modo in cui

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trattano i loro bambini, il modo in cui trattano la moglie - ogni altracosa cambia, quindi devi tenere occhi e orecchie bene aperti per accorgerti di quando qualcuno diventa un imbecille, così puoi smetteredi frequentarlo.La verità è che tutti si accorgono quando qualcuno è cambiato e non è

 più una brava persona, ma continuano ad aspettarsi che quella personaritorni a comportarsi come prima; ma la verità è che, se qualcuno titratta male, quello è il momento di smetterla. Se non ritorna acomportarsi come prima immediatamente, probabilmente non lo farà

  più. Le persone cambiano in meglio o in peggio e, una volta checambiano in peggio, non invertiranno la tendenza, non cambieranno inmeglio soltanto perché vuoi che vada così.

OWEN:  E allora che cosa facciamo con le persone che hanno varcato una soglia simile?

R ICHARD:È meglio tenersi alla larga da loro e, se tornano da te e incominciano ascusarsi e a dirti: "Beh, ho avuto un problema di droga" o "Avevo datodi matto" o qualsiasi altra cosa, ignorale e renditi conto che il periodoche avete trascorso insieme non era una bugia, è solo che sonocambiate. Le persone cambiano: a volte in meglio, a volte in peggio... easpettarsi che le cose vadano diversamente significa non fare altro chesentirsi un idiota per ciò che si è fatto quando non lo si era affatto. Ionon ci sto male, anche se ci sono persone che hanno costruito la propriavita e la propria fortuna su ciò che ho insegnato loro che non fanno che

criticarmi e appropriarsi indebitamente di ciò che è mio. Il fatto è che altempo in cui lavoravo con loro, stavano lavorando a diventare personemigliori e poi la loro vita è cambiata, trasformandole in degli idioti.

 Non è colpa mia, sono diventate degli idioti da sé e, se continuano adessere degli idioti, saranno loro a pagarne il prezzo.

Mi rilassai, appoggiandomi allo schienale, e lasciai penetrare le sue parole. Nonavevo mai considerato le cose così. Era assolutamente sensato. Ero curioso di sapereche cosa intendesse Richard quando parlava di ignorare le persone. Intendeva dire

 perdonarle? Glielo chiesi.

OWEN:  Beh, che ne pensi del perdono, allora?R ICHARD:  Non mi occupo del concetto di perdono. Non devo perdonare le

 persone per ciò che fanno: o me ne dimentico perché hanno smesso eora si comportano diversamente, o me ne ricordo, così da non rimanerefregato un'altra volta. Dire che devo perdonare qualcuno è come direche devo fare qualcosa. Se sei tu a combinare il casino, perché dovreiessere io a dover fare qualcosa? Se combini un casino, dovresti esseretu a dover fare qualcosa. Non sono io che devo perdonare te. Se ti mettia fare delle cose migliori di quelle che stavi facendo, allora mi

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dimenticherò di ciò che hai fatto. Non intendo prendere parte a un attodi perdono e penso che tutta questa faccenda del perdono spunti fuorida qualche assurdità cristiana. Che le persone si dovrebbero perdonaresenza che loro cambino davvero. Che si vada da un prete e lui possadire: "Va bene, i tuoi peccati sono stati perdonati". Beh, Dio potrà

anche perdonarti, ma mica dimentica, devi comunque fare qualcosa dimeglio in seguito, e io funziono allo stesso modo. Per me, se cambicomportamento e inizi a fare qualcosa di buono, dimenticherò qualsiasicattivo comportamento precedente.

OWEN: Come fai a farlo?R ICHARD: Non ci pensi più. Pensi alle cose buone che fanno le persone. Ma se

qualcuno continua a comportarsi male, mi ricordo di tutto quel che hafatto. Ma non ho comunque intenzione di starci male, perché nonintendo star male a causa dei tuoi errori. Questo è uno dei problemi che

affliggono le persone. Dicono: "Oh, ha ferito i miei sentimenti, perciòdevo perdonarlo". Penso che questa sia un'assurdità. È un'assurditàanche solo pensarlo. Io non penso a quello che le persone mi hannofatto in passato. Qualcuno tira fuori l'argomento e io ci penso, ma nonci penso di frequente. Non c'è alcun motivo di preoccuparsene. Sonoloro che hanno combinato il casino, non io, perciò sono loro chedovrebbero fare qualcosa. Penso sia sbagliato che debba essere io adire: "Ti perdono", così che possano sentirsi bene dopo che mi hannofottuto. Non ci prendo parte e non tiro fuori cose per le quali star male

inutilmente. Se cercano di farmi star male, allora sono loro a starcimale ogni giorno di più. È così che la vedo. Non riesco a pensare a una

 punizione peggiore di essere, di fatto, una persona così. Penso sia unacosa che si sistema da sé. Io so essere molto più felice con molte menocose di loro. Invento qualcosa di nuovo e so cosa passa loro per latesta. Loro debbono mentire a se stessi, io no.

Mi colpì il fatto che ciò che Richard descriveva come "dimenticare" fosse similealla mia idea di "perdonare". Vedete, mentre lo ascoltavo, mi trovai d'accordo con

quello che stava dicendo, ma non riuscivo a fare a meno di ricordare che, tutte levolte che avevo perdonato qualcuno che mi aveva fatto del male, mi ero sentitomolto meglio. Poi mi venne in mente all'improvviso. Il mio concetto di "perdono"equivale al far pace con la persona nella mia mente e al lasciarla andare,liberandomene. È questione di essere consapevoli di quel che avevano fatto e di quelche fanno adesso. Non ho intenzione di portare con me rancore o sensazioni negativenei loro confronti, ma di certo non andrò a dire loro che va tutto bene, quando non ècosì.

La mia idea di "perdono" non equivale a dire: "I tuoi peccati ti sono stati

 perdonati. Ora sei pulito". Mi resi conto, invece, che ciascuno ha una percezionediversa della realtà e che talvolta le persone fanno la cosa sbagliata perché, moltosemplicemente, agiscono in modo stupido e altre volte fanno la cosa sbagliata perché

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sono cambiati i loro valori dopo aver varcato quella soglia di cui diceva Richard.Quando lo fanno, si rende spesso necessario tagliare ogni legame e affrancarsi daloro.

E come spiegava Richard, non significa che le cose che avete fatto con lorofossero negative o che fossero tutte menzogne... significa semplicemente che adesso

è finita e che è ora di andare avanti.Allora, una volta liberi di non pensare a loro, potete passare oltre; se nel futuro

dovessero ricominciare a fare cose buone, allora forse ristabilirete un legame conloro e forse no.

 Non credo nel rancore. Uno dei guru che incontrai in India mi disse un giorno:"Tutti stanno compiendo un viaggio. La maggior parte delle persone non intende farealcun male. Sono soltanto delle anime perse". Tutti noi non facciamo che andarcenein giro a fare il meglio che possiamo e un giorno moriremo. Perciò, che senso haserbare rancore? Che senso ha frapporre il disagio e il dolore tra di voi? Non ne ha.

Potete imparare qualcosa dal comportamento delle persone che amate e potete proseguire il vostro viaggio, quando un'amicizia muore. Credo nel lasciare che il passato sia passato perché, come dice Richard, "la cosa migliore del passato è che èfinito". Siamo tutti umani e commetteremo degli errori. Allo stesso modo, talvoltasiamo noi a commettere un errore e siamo noi a fare un torto. A tutti capiterà di ferirequalcuno senza averne l'intenzione e tutti finiremo con lo sfogare i nostri dolori suqualcun altro, di tanto in tanto. È sbagliato, ma noi non siamo perfetti ed è molto piùimportante concentrarsi sul fare qualcosa di buono, invece che star male per ciò chesi è fatto. Il senso di colpa svolge una funzione. È lì per farvi sapere che avete fatto

qualcosa che sentite essere sbagliato, in modo che possiate decidere di fare cosemigliori in futuro. Ciò che vi serve è il segnale, non che l'emozione prenda ilcontrollo della vostra vita. Una volta che accetterete questo, potrete andare avanti econtinuare a fare cose buone e ad essere soddisfatti della vostra vita.

Pensai al mio amico. Se c'era un modo di salvare l'amicizia, l'avrei fatto. Se le cosestavano già peggiorando, avrei interrotto i contatti. Ci sono talmente tante personemeravigliose al mondo e talmente tanti potenziali nuovi amici, che non è necessarioaggrapparsi a chiunque sia mai stato un amico. Per ogni relazione che finisce, potetecreare al suo posto una nuova relazione differente. Passai in rassegna le amicizie e le

relazioni che facevano parte della mia vita e mi impegnai in quel momento adosservare come si sviluppavano e a fare del mio meglio per assicurarmi chemigliorassero tutte o, se si fosse reso necessario, a prendere le distanze. A volte èimportante far caso al modo in cui lasciate che gli altri vi trattino. In passato, mi sonoaccorto di essermi profuso in troppe scuse con certe persone e di aver permesso adaltre di approfittarsi di me quando avevo cercato di essere gentile e disponibile. Daquando ho fatto lo sforzo di cambiare la cosa, mi sono accorto che non mi trattano

 più allo stesso modo. È buffo, ma è così: tendiamo a insegnare agli altri cometrattarci. Mi resi conto di aver fatto degli errori e di essere umano come chiunque

altro, ma non mi sarei più accollato la colpa di tutto. Non più. Decisi di non aver più bisogno di scusarmi per il solo fatto di esistere. Essere buoni va bene, ma è ancheimportante saper far valere i propri diritti. Avevo dato questo consiglio in così tante

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occasioni che, alla fine, dovetti metterlo in pratica a mia volta. Dovete trattare voistessi partendo dal presupposto che siete tanto importanti e preziosi quanto chiunquealtro. Così facendo, sarà più probabile che riusciate ad attrarre delle persone nellavostra vita e ad aumentare le vostre chance di trovare in loro il vero amore.

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42L'arte dell'amore vero

Era un'esperienza davvero incredibile. Era tutta la vita che aspettavo accadesse.Immaginate... svegliarvi di fianco alla persona che avete sempre sognato: l'amore

della vostra vita, e mentre la guardate dormire, l'ammirate in silenzio. Le carezzate

dolcemente il viso mentre dorme, incantevole, e potete sentire il suo cuore che batte:un miracolo. Immaginate... godervi semplicemente l'attimo e osservarla a pochicentimetri di distanza. Ascoltare il suo respiro lieve, mentre lei vaga nel suo mondodi sogni. È come provare una travolgente sensazione d'amore che riempie il corpo,come se dal cuore provenissero delle continue esplosioni d'estasi assoluta, di puragioia e di totale beatitudine. Immaginate di respirare l'aria che esala da lei e distringere questa persona così forte da avere la sensazione che sia un'altra parte di voi.Studiate intensamente il suo viso, apprezzando semplicemente quella straordinaria

 bellezza. Vi godete l'attimo, desiderando disperatamente che non debba finire mai, di

 poter rimanere lì per l'eternità. Immaginate di annusarle i capelli e di inalare unafragranza talmente potente da sciogliervi il cuore all'istante. Mentre lentamente sisveglia, scorgete per un attimo quegli occhi, i più belli che abbiate mai visto, e vismarrite in quella profondità, irrimediabilmente. Con dolcezza portate le vostrelabbra sulle sue, ne sentite il sapore e lei sorride in quel modo delizioso, mentre vagaa metà tra il sonno e la veglia. Udite le parole e i suoni dell'amore e congelatel'attimo in cui vi sentite completi, serbandolo nel vostro cuore per sempre. È cosìdifficile cogliere il vero senso d'estasi che momenti come questi portano con sé.

Mi rimanevano da porre a Richard solo alcune domande, ma erano quelle più

importanti. Vedete, mi ero innamorato di una ragazza. Non riuscivo a smettere di  pensare a lei e quando riuscivo a farla sorridere, provavo una gioia che miaccompagnava per tutto il giorno. Una sera uscimmo a bere qualcosa. Le chiesi unappuntamento e lei accettò. Ero in paradiso. Cominciammo a frequentarci.

Pensate all'amore. È la cosa più desiderata al mondo. Nessuno lo riesce aquantificare o a definire, eppure sappiamo tutti cosa significa. Tutti vogliamol'amore, tutti vogliamo essere amati. La maggior parte dei film e delle canzoni siispirano all'amore e due giorni all'anno, in febbraio e dicembre, si celebrano formed'amore diverse tra loro.

Ci sono molti tipi d'amore. Si può amare da amanti. Si può amare da amici. Si puòamare da genitori. Si può amare da figli. Si può amare da marito o da moglie, dafratello o da sorella. Si può amare da anima gemella o da compagno spirituale. Si può

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amare da migliore amico, da amico intimo o da ammiratore segreto. Si può amare dafan o da artista. Si può amare da nonni, da zii e da cugini. Si può amare da singoliindividui o essendo parte di un gruppo. Esistono più modi di amare. Si può amarecon una canzone, con una poesia, con un abbraccio, con un bacio, con un braccioattorno alle spalle o con un mazzo di fiori. Si può amare con una e-mail, con un SMS

o con un messaggio in segreteria. Si può amare con una parola, uno sguardo o unsorriso. Si può amare con un anello d'argento, con degli orecchini d'oro, con undiamante o con un viaggio a Parigi. Si può amare con un tono di voce, con un

 biglietto o con una lettera. Si può amare con un complimento o con una battuta, conuno scherzo o con una preghiera. Si può amare con un applauso, con delle grida ocon una birra.

L'amore può farvi sentire al settimo cielo e può anche farvi sprofondare nel piùcupo degli abissi. Può esaltarvi o deprimervi. Può indurre stati maniacali d'estasi esconforto. Può riempire la vostra anima di gioia e spezzarvi il cuore in milioni di

  pezzettini. Le relazioni possono apparire complesse, a volte. Le probabilità diincontrare qualcuno che s'innamori di voi, e voi di lui o lei, quando entrambi sietesingle, non sembrano molto alte. Le probabilità che entrambi proviate le stesse cose,specialmente dopo esservi conosciuti, non possono essere così elevate. La

 probabilità che riusciate a resistere alla tentazione di tutti i nuovi potenziali partner là fuori, ancora una volta, non sembra molto alta. Eppure, tutto il mondo è pieno di

 persone che hanno una relazione affettiva. Non c'è dubbio che certi si accontentano,mentre altri hanno la fortuna di aver trovato una delle loro anime gemelle: qualcunoda amare e ammirare. I giochetti mentali che spesso avvelenano le relazioni si basano

sulle diverse aspettative e regole che portiamo nella relazione. Abbiamo le nostre preferenze, convinzioni e sensibilità riguardo alle cose e quando il nostro partner haidee diverse dalle nostre, questo può causare degli scontri. Quel che è peggio è chespesso queste regole non vengono esplicitamente dette e non ci resta che indovinarle.Per rendere la situazione ancora peggiore, il nostro stato neuro-chimico vieneinfluenzato dal modo in cui pensiamo alla persona che amiamo, e questo cambia

 piuttosto spesso e in modo imprevedibile. Possiamo anche portare in ogni nuovarelazione i problemi e le questioni negative legati alle relazioni passate. Il modomigliore per ridurre al minimo gli effetti negativi della vostra relazione è quello di

accettare le differenze che esistono tra voi e il vostro partner. Potete impegnarvi di più per spiegare o trasmettere le vostre aspettative e per rispettare quelle dell'altra persona. Potete diventare maggiormente consapevoli della vostra neuro-chimica etenere i vostri comportamenti sotto controllo quanto più possibile. Potete fareattenzione ai vostri comportamenti, specialmente quando questi riflettono questioniche state mutuando dalle vostre relazioni precedenti.

Il giorno di San Valentino può essere visto come un fenomeno commercialemassificato progettato per mungere altri soldi ai consumatori o come un giorno in cuiavete l'opportunità di esprimere il vostro amore e di essere contraccambiati. Diventa

un modo per essere meno rigidi, una scusa per essere romantici ancora una volta...senza bisogno di bere. Per quelli che hanno iniziato una relazione da poco tempo,quel giorno rappresenta spesso un'eccellente occasione per trascorrere una giornata

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col partner ideale. Per quelli che già da tempo condividono la propria vita conun'altra persona, è una scusa gradita per stare un po' insieme cercando di ricrearel'atmosfera romantica dei tempi andati. Anche il Natale è un periodo in cui l'amoregioca un ruolo fondamentale. Si producono e trasmettono quei classici film pieni di

 buoni sentimenti in cui ci si concentra con entusiasmo su quanto siano importanti le

nostre famiglie e sull'idea di essere buoni. È costruito come un periodo in cuicondividere con gli altri il proprio amore e in cui godere nel donare agli altri il

 buonumore. Quando si tratta delle nostre relazioni più speciali... siamo venuti almondo, e molti di noi trovano una persona speciale con cui trascorrere il tempo.Quella persona diventa il nostro ideale. A volte la perdiamo e a volte rimaniamo conlei per sempre. Alla fine, quel che accade, accade e allora andiamo avanti orimaniamo con quella persona.

 Nella nostra cultura, eventi come San Valentino o i film e le canzoni d'amore possono spesso creare nelle persone il "bisogno" di avere una relazione. È come

innamorarsi dell'idea di essere innamorati. E così, incontriamo una persona e questadiventa per noi il nostro ideale o la nostra anima gemella. Il principio di dualità diPlatone viene ripreso da Hollywood in continuazione. L'idea è che, inizialmente, ledue anime erano unite e sono state separate all'atto della nascita e quindi passiamo lavita a cercare l'altra nostra "metà". Alcuni si accontentano di una semplice relazione,altri continuano a cercare la persona per cui s'innamoreranno pazzamente... alcuni latrovano, altri no. Tutto sommato, le relazioni portano anche una dose di sofferenze.L'attaccamento provoca sofferenza. Quando provate attaccamento per qualcosa, nesoffrirete, quando giungerà alla fine o ci saranno dei problemi e, immancabilmente,

ci arriverà e ce ne saranno.Dunque, qual è il segreto? Qual è il modo migliore di considerare le relazioni con

gli altri? Qual è il modo migliore di pensare all'amore? Beh, per me, l'idea di essere  privi di un qualsivoglia attaccamento per qualsiasi cosa è irrealistico... principalmente perché allora proviamo attaccamento verso l'idea di essere distaccati.Ci sono addirittura dei buddhisti che, pur allontanandosi dall'idea di attaccamento, siaggrappano all'idea di distacco! La cosa migliore da fare è rendersi conto che cisaranno momenti meravigliosi e momenti bui in ogni relazione e in ognimanifestazione d'amore, ma che le cose meravigliose sono indubbiamente più forti.

Ci sono molti pericoli da cui bisogna guardarsi, in una relazione. Volevo trovaredelle soluzioni a questi pericoli. Avevo fatto degli errori con delle ragazze che avevoavuto e volevo essere certo di aver imparato la lezione. Ero sempre riuscito a dare aimiei clienti dei consigli straordinari che funzionavano davvero bene per loro, nelleloro relazioni, e ora mi trovavo lì a mia volta, a confrontarmi con una situazione chetrovavo difficile da gestire obiettivamente. Amavo moltissimo questa ragazza efaticavo a pensare chiaramente. Vedete, quando v'innamorate di qualcuno, capitaspesso che perdiate la vostra razionalità. Basta una combinazione di certi fattori e viritrovate impantanati in un groviglio di disperazione, bisogno e struggimento. Questo

non fa che farvi precipitare in una situazione ancora peggiore, in cui mostrate all'altra persona il vostro lato peggiore. Questo paradosso ben si associa all'espressione cheho coniato... Se desideri conquistare la persona che desideri, hai bisogno di liberarti

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dal bisogno.Tutti noi facciamo cose ridicole, quando ci innamoriamo. Si chiamano momenti di

"zerbinismo". Ma sappiate perdonarvi. Date la colpa a un attimo di follia e, dalmomento che non siete più pazzi, non pensateci più. Siete umani e, se imparerete daivostri errori e saprete controllare meglio i vostri sentimenti, saprete cosa fare in

futuro. Ho avuto anch'io i miei momenti di zerbinismo. Non c'era altro che potessifare, se non prendermi l'impegno di essere diverso in futuro.

Quindi, trovare il vero amore e riuscire a tenerselo stretto sembra, a volte, davveroimpossibile, considerate tutte le cose che potrebbero andar male, ma l'eccezionaleverità è che, come recita il detto, l'amore non conosce ostacoli.

Si può trovare un'anima gemella anche in un amico verso cui non si prova alcunsentimento romantico. A mio parere, l'anima gemella è una persona con cui sistabilisce un legame così profondo e intenso, che sembra di poter toccare la suaanima e di poter conoscere il suo vero sé. Dunque, se avete una relazione, mi auguro

che sia con una delle vostre anime gemelle. È davvero importante fare in modo diricordare ogni giorno quanto siete fortunati a poter stare così vicino a qualcuno cheavete incontrato per puro caso e con cui avete stabilito quello stupendo legame. Ognigiorno, ricordatevi di mostrare riconoscenza per la vitalità e la gioia che fanno partedell'innamorarsi e dell'essere innamorati.

Le relazioni richiedono impegno. Qualunque sia lo stato in cui si trova la vostrarelazione, fate in modo che l'oggi sia lo stimolo a rendere la vostra relazione piùintensa che mai. Concentratevi sul lavorare assieme al vostro partner per renderesempre migliore la qualità del tempo che trascorrete insieme. Tollerate i difetti

dell'altra persona. Perdonate i piccoli errori. Condividete ciò che provate in moltimodo diversi. Mostratele, ditele e fatele sentire che l'amate. Si attraversa la vita e siaffrontano molte difficoltà da soli. Ma avere accanto a sé un partner, un'animagemella, ha un valore inestimabile, e se siete stati così fortunati da trovare una

 persona, allora datevi il permesso di apprezzarla e di sentirvi grati per ciò che avete,non solo il 14 febbraio o il 25 dicembre... ma ogni giorno. Ora, anche se usiamo unsostantivo per indicarle, non è che le "relazioni" siano cose. Sono processi checompiamo. Mettiamo in atto il processo di relazionarci gli uni con gli altri. Èun'abilità. Fintanto che ricordate che è qualcosa che fate, potete incominciare a

compiere uno sforzo più disciplinato, perché il risultato sia migliore. E dunque, qualisono i passi che possiamo fare per avvicinarci all'obiettivo di "relazionarci" piùefficacemente?

Il primo passo consiste nel riconoscere la differenza che c'è tra l'amore vero e glialtri tipi di amore. L'amore può diventare dipendenza e farci impazzire. Il vero amoreè diverso. Il vero amore significa impegnarsi nell'atto di amare un'altra persona e diessere amati a nostra volta. Significa concedersi all'altro non da una posizione di

 bisogno, ma da una posizione in cui si desidera semplicemente farlo più di ogni altracosa al mondo. Significa impegnarsi incondizionatamente per far sì che la sua vita

sia più felice quando voi ci siete. Quand'ero in macchina e andavo verso casa diRichard, stavo ascoltando un programma alla radio locale in cui parlavano dell'amoree della neurochimica dell'amore. È un argomento che mi ha sempre affascinato e

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quando cominciarono a fare collegamenti tra l'amore e i disturbi ossessivo-compulsivi, la cosa mi interessò molto. Nell'introdurre a Richard l'importanteargomento dell'amore, feci riferimento proprio al programma che avevo ascoltato.

OWEN:   Richard, mentre venivo qui, ho sentito uno scienziato parlare alla

radio delle somiglianze tra l'amore e i disturbi ossessivo-compulsivi.Che ne pensi di questa associazione?

R ICHARD:Beh, la mia definizione di amore è molto diversa. Sono innamoratodella stessa persona da più di trent'anni, ma questo non mi rende néossessivo, né compulsivo. Mi rende premuroso. Mi rende più rigorosoquando si tratta di certe cose. Mi rende più leale; penso comunque chequello di cui parlavano sia più simile all'infatuazione o al desiderioincontenibile, o a qualcosa di simile.

OWEN: Quindi, pensi che l'idea che esista un legame tra l'amore e i disturbi

ossessivo-compulsivi sia più riferita al sentimento iniziale?R ICHARD:Sì, è più legata a quando fai assaggiare alle persone un po' di endorfine.

È un concetto del tipo "la prima la offro io". Sai di che parlo? "Tieni,fuma questa. Beh, adesso, la prossima la devi pagare." Questaconcezione dell'amore ti dice che più l'amore dura, meno forti sono lesensazioni che provi, ti dice che non diventa più forte, ma più debole, equesto è sbagliato. Questo non è amore, questa è bramosia, ed è ladifferenza che c'è tra la dipendenza e l'amicizia.

La sua risposta mi piaceva. Aveva finalmente rimesso assieme i pezzi del puzzle.Vedete, ho fatto piuttosto spesso l'esperienza di innamorarmi di qualcuno, ma iniziaia rendermi conto di non essermi innamorato veramente di quelle persone, mi eroinnamorato dell'idea di innamorarmi. La nostra società, attraverso la televisione, ilcinema, i libri e così via, ha costruito la convinzione che una delle forme di felicitàdefinitive sia l'idea di trovare l'anima gemella, innamorarsene e vivere per semprefelici e contenti. Sin da molto prima di Shakespeare, gli esseri umani sono semprestati alla ricerca di questo "qualcosa". Quando ce lo ritroviamo dappertutto, quandodomina i nostri pensieri e ci impedisce di vedere le cose sotto una luce utile eintelligente, allora è molto probabile che si tratti di una dipendenza.

Il segreto consiste nel riconoscere la sua natura di "dipendenza" e nel cominciare acapire che è una sensazione che ci induciamo usando la nostra immaginazione per creare idee e immagini di noi che ci innamoriamo. Per innamorarci, usiamo ilcervello attivamente. Creiamo immagini di come sarebbe, se potessimo vivere in unmondo perfetto con questa persona, immaginiamo quanto sia meraviglioso stare conlei. Avevo creduto di essermi innamorato molte volte, ma dopo aver ascoltato ladescrizione di Richard capii in che modo avessi creato, nella mia mente, unadipendenza dall'idea di amore.

Feci un'altra domanda a Richard. Avevo bisogno di vederci chiaro.

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OWEN: Quindi, come fai a decidere se sei innamorato o meno?R ICHARD:Quando sei innamorato lo sai. Fidati di me, il mondo si ferma. Se senti

di essere una persona migliore, più completa quando stai con qualcuno,  piuttosto che quando sei lontano da lei o lui, allora si tratta didipendenza. Se, quando stai con lei, ti senti più felice perché lo stare

con lei ti dà più piacere di quello che ti dà lo stare lontano da lei, allorasei innamorato.

Avevo decisamente sviluppato una dipendenza parecchie volte prima di allora. Sitrattava proprio di stare con, qualcuno che mi faceva sentire migliore. Dell'amore,

 per contro, avevo fatto pochissima esperienza, finché non incontrai questa ragazza.Avevo osservato Richard con Paula e Paula con Richard: la loro relazione ècertamente una di quelle da modellare. Quello che mi colpiva tanto quanto qualsiasialtra manifestazione del genio di Richard o della sua capacità di influenzare la mente

in modo superbo attraverso il linguaggio e il suo stato erano l'amore e l'impegnoassoluti che dedicava a Paula... e lei a lui. Pensai a Paula: è una persona talmentefantastica. È il tipo di persona che sembra proprio tirare fuori dalle persone il megliodi loro.

L'avventura di Richard l'aveva portato a fare un'infinità di esperienze e, tuttavia, intutto ciò che potevo vedere in questa casa, l'amore che lui e Paula provavano l'uno

 per l'altra era sorprendente.

Puro incanto: Richard e la sua favolosa moglie, Paula.

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Era quasi come se lo si potesse sentire semplicemente stando loro vicini. Richardnon andava da nessuna parte senza di lei e si prendevano cura l'uno dell'altra. Seesisteva qualcosa di simile alle anime gemelle, loro ne erano un esempio perfetto.Partendo da questa prospettiva, chiesi a Richard dei consigli sulle relazioni.

OWEN: Sei stato insieme a Paula per così tanto tempo...

Richard mi interruppe immediatamente.

R ICHARD:A me il tempo trascorso non sembra essere poi tanto. È solo a te chesembra essere così. È la parte più importante della tua vita, perché ognicosa prima di allora sembrava durare un'eternità.

Sorrisi. Le parole gli uscivano dal cuore.

OWEN: Va bene, nel tempo che hai trascorso con Paula, ho notato che siete fatti l'uno per l'altra e che sembrate avere una relazione stupenda. Checosa consigli alle persone che stanno vivendo una relazione?

R ICHARD:Il consiglio lo darei a chi ancora non fa parte di una coppia. Il primoconsiglio che ho da dare è: assicurati di metterti con la persona giusta ela prima cosa da fare è essere la persona giusta con cui stare insieme,così da sentirti bene dentro di te per nessun motivo. Allora,improvvisamente, aprirai gli occhi e ti guarderai intorno e, nel caosdell'universo, guarderai qualcuno e ti renderai conto del fatto che voidue vi vedete e che tutto il resto è caos. Quando stai con quella

 persona, ricorda in ogni istante che hai tutto il tempo del mondo e chenon c'è nulla di più importante di come ti senti in quel momento.

OWEN: Come possono fare le persone ad assicurarsi che le loro relazioni funzionino?

R ICHARD:Le relazioni, o migliorano da sé o non lo fanno. O migliora, o peggiora,e finché sai che le cose andranno così, allora, anche se hai un momento

no e ti dura un giorno o due, tieni a mente il fatto che tutti hanno deimomenti no.È capitato che fossi scontroso per un mese di fila, ma Polly non ha mai pensato che significasse che ci saremmo lasciati o che fosse la fine delmondo. Ha semplicemente detto: "Beh, sta attraversando un momentono" e ha aspettato. "Gli animi si scaldano e si raffreddano. Le cosemigliorano e peggiorano", diceva, ma, se presa nel lungo periodo,anche una tacca come quella è soltanto un piccolo ostacolo in un'ascesacontinua. La maggior parte delle persone non saprà mai che cosa

significhi condividere il genere di intimità che condividiamo noi, perché quasi nessuno se ne dà l'opportunità. Fanno questioni su tutto,sono troppo prese a parlare delle cose. Io e Polly non parliamo mai

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delle cose brutte che sono successe un sacco di tempo fa, perché nonsono importanti. Ricordiamo le cose belle e ci associamo ad esse; iltrucco è costruire immagini associate di tutte le cose belle che sonosuccesse e, se ti viene in mente qualcosa di negativo, fa' un'immaginedissociata e bruciala.

Richard continuava a rendere le cose talmente semplici. Mentre lottavo con quellasemplicità, mi resi conto che si trattava proprio di quello. C'è questo mito, tipico dicerte ideologie di auto-aiuto, che si debba sempre esprimere ciò che si pensadell'altra persona. Il consiglio di Richard, invece, aveva molto più senso. Per concentrarsi sul migliorare le proprie relazioni, è essenziale fare cose che lemigliorino.

Dovete riuscire ad accettare le imperfezioni degli altri. Dovete riuscire adaccettare il fatto che la vostra relazione cambierà. Dovete riuscire a ricordare che

avete il potere di far sì che migliori positivamente e dovete smetterla di lasciarviinfastidire da alcune cose che fa l'altra persona. Se non facesse quelle piccole cose,non sarebbe la stessa persona.

Quando ci si sposa lo si fa "nella buona e nella cattiva sorte" e mai nella perfezione. Se riuscite ad accettare che ci saranno momenti difficili e a decidere che,qualsiasi cosa accada, avrete sempre a mente quanto vi amate l'un l'altra... Scoprireteche la felicità diventerà una parte duratura della vostra relazione. Il tempo che ci èdato di trascorrere su questa terra assieme alle persone che amiamo è limitato.Quando viviamo questi momenti, è essenziale renderli indimenticabili e goderseli

quanto più possibile. Tirando in ballo i momenti brutti non renderete le cosemigliori. È concentrandovi sullo stare bene quando state insieme e sul condividereuna maggiore intimità, che farete migliorare la vostra relazione. Preoccupandovicostantemente dello stato della vostra relazione non renderete certo le cose più facili.È accettando il fatto che le cose non andranno sempre perfettamente che le renderete

 più facili. Il mostrarvi bisognosi e dipendenti dagli altri non vi aiuterà a migliorare lavostra relazione. È essendo soddisfatti di voi ed essendo il genere di persona chedesiderate essere, che aiuterete la vostra relazione a migliorare. È tanto semplicequanto sembra. La mia amica Gillian sintetizzò il concetto in modo molto semplice,

una volta, quando le chiesi quale fosse il segreto della stupenda relazione che avevacon il suo ragazzo, Brian. Con semplicità, disse: "Facciamo uno sforzo concreto per trattarci il meglio possibile a vicenda". Allora, considerai, si tratta di essere gentilil'uno con l'altra. Non è quella la ragione per cui vi siete messi assieme all'inizio? Èquello, il vero amore. Era sensato. Avevo ottenuto la risposta che cercavo.

La nostra conversazione registrata finì prima che potessi fare la domanda piùimportante. Quella notte, prima di mettermi a dormire, sedetti sul letto e riascoltaialcuni dei nastri contenenti le conversazioni con Richard. Le cose cominciavano adapparirmi sempre più chiare. Ripensai a ciò che era stato in primo piano nella mia

mente e mi resi presto conto di non aver più bisogno di ottenere una risposta aquell'ultima, fondamentale domanda. Ricevetti una rivelazione che mi lasciò con unostupefacente senso di libertà e chiarezza. Vedete, cominciai a pensare a questa

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ragazza per la quale mi ero follemente innamorato. Pensai a ciò che provavo per lei.Avevamo davvero creato un legame meraviglioso. C'era un'atmosfera inebriante.Così tante sincronicità che sembravano indicare l'esistenza di quel legame. Era tuttala vita che l'aspettavo... era tutto ciò che avessi mai desiderato. Le sincronicità eranotalmente tante che ero certo di avere, alla fine, trovato la "persona giusta". C'erano

talmente tante cose giuste in quello che stava accadendo che non poteva essere"sbagliato". La conoscevo così bene e lei conosceva me ed era accaduto quasi in unistante. Anche quando viaggiavo rimanevamo in contatto, parlando al telefono per ore di fila. Dovunque andassi, i miei viaggi erano pieni di sogni e pensieri del miofuturo con lei. Era letteralmente doloroso non poter stare con lei. L'amavo così tanto,sapevo che nulla si sarebbe potuto mettere fra noi. Avevo trovato la compagna deimiei sogni. Ero raggiante. Promisi a me stesso che sarebbe durato in eterno.

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43 A volte le cose proprio non funzionano

Mi sbagliavo.Quando tornai dal mio viaggio, questa ragazza che adoravo mi lasciò. Mi si

spezzò il cuore. Ero distrutto. Non mi accorsi neppure che il colpo stava per arrivare.

Per un po' cercai di annegare il dispiacere nell'alcol. Lavoravo con la stessa intensitàdi sempre e uscivo ogni sera. Ogni cosa mi ricordava lei. Il mio ego si sentiva comese l'avessero colpito ripetutamente. Niente importava più. Le mie sensazionispaziavano dalla devastazione all'odio, dalla rabbia all'insicurezza. All'esterno,riuscivo a mantenere il controllo la maggior parte del tempo, ma, quand'ero solo, lo

  perdevo spesso, nauseato. Era durato solo qualche mese, continuavo a ripetermi.Come poteva un periodo così breve significare così tanto per me? Prima che milasciasse, mentre ero via, facevo del mio meglio per essere quanto più positivo

 possibile e le dicevo quanto mi mancasse. Le mandavo delle canzoni che avevo

composto per lei. Ogni piccolo, stupido gesto che potevo fare, lo facevo. Troppo poco sonno, la lontananza e qualche drink di troppo e la mente può dare di matto.Quando mi lasciò, mi lasciai andare e mi resi ridicolo, rivelandole tutto ciò che

 pensavo e provavo. Fu patetico. Con lei, avevo preso l'abitudine di parlare dei miei pensieri a ruota libera costantemente, analizzando ogni cosa all'eccesso.

 Non era la prima volta che una relazione finiva, ma quella volta il dolore si fecesentire come se fosse la prima volta. Lei era stata particolarmente freddanell'affrontare la cosa, quando mi aveva detto che era finita. Io feci il possibile per reagire con maturità ma, dentro di me, il mio cuore andò in frantumi. Le augurai tutto

il meglio e le dissi addio. Nel profondo, avevo sempre avuto la sensazione chequalcosa non andasse, ma mi ero rifiutato di ammetterlo. L'amavo talmente tanto.Ora avevo la dimostrazione che il mio istinto non si era sbagliato.

Quando hai il cuore infranto, devi semplicemente darti il tempo per superare lacosa. Superarla significa riuscire a guardarla da un punto di osservazione posto inalto, da un più alto modo di pensare. Devi accettare gli errori e le figuracce eaccettare di essere stato pazzo, almeno per un po'. L'amore può farti impazzire per un

 po'. Il trucco consiste nell'assicurarsi di aver imparato da ciascun errore. Lo starcimale in continuazione non serve a niente. Una settimana dopo che la nostra relazione

si era conclusa ero fuori, per l'ennesima notte in giro per la città. Alla fine, quandomi ritrovai da solo, finii il mio drink, uscii dal bar e mi infilai dritto nel primo taxiche trovai. Cominciai facendo un po' di conversazione spicciola con il tassista. In

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qualche modo, e non so dirvi come, si finì a parlare di ragazze e compagne e, di punto in bianco, il tassista si mise a raccontarmi delle sue miserie. Appena tre mesi prima era stato lasciato dalla moglie dopo ventotto anni di matrimonio. Lui erafollemente innamorato di lei e lei lo aveva lasciato per un altro uomo. Mi raccontòcon dolore di quanto l'adorasse e di come avesse cercato di darle tutto quello di cui

aveva bisogno e poi, di punto in bianco, lei lo aveva lasciato per un "ex" con cui erastata trent'anni prima.

 Non so quale sia la ragione, andava così anche prima che diventassi psicologo,quando la gente mi incontra ha la sensazione di poter condividere tutto con me.Parcheggiammo fuori da casa mia, erano circa le due e mezza del mattino. Lui spenseil motore e cominciò a riversare su di me quanto aveva nel cuore. Mi mostrò le

  parole che le aveva scritto e mi chiese di dargli un consiglio. Nelle due oresuccessive, parlammo della vera natura dell'amore, dell'essere respinti, del dolore,della perdita, della separazione e delle relazioni. Le parole sembravano aiutare

quest'uomo a guarire e, nel parlare con lui, il mio cuore ne trasse a sua volta beneficio. La moglie lo aveva tradito e lo aveva lasciato per un altro. Questo era statoil colpo di grazia per il suo ego. Ci sono molti motivi per cui le persone tradiscono.Di solito lo fanno perché si sentono attratte da un'altra persona e perché le loro difesesi sono indebolite. Magari è così perché hanno bevuto. Magari perché vivono unarelazione che le rende infelici. Magari perché sono semplicemente eccitate e pensanoche la cosa non sia importante, fintanto che il loro partner non lo verrà a sapere.Magari si sono innamorate. Magari sono tutte queste ragioni messe insieme.

È anche molto facile capire perché faccia così male. Il rifiuto definitivo lo si

riceve scoprendo che si è stati lasciati per qualcun altro o si è stati traditi. Voi noneravate "abbastanza" e vi ha lasciato per qualcuno di "migliore". Quello che èfondamentale capiate - ciò che spiegai approfonditamente al tassista - è che, ancorauna volta, tutto si può spiegare meglio con la chimica. Il cervello di lei, in quel caso,era stato chimicamente attratto da un'altra persona, e la percezione che aveva delmarito era cambiata di conseguenza. Questo aveva reso possibile che la sua menteaccettasse l'idea di fare quello che aveva fatto.

Quando amiamo una persona così profondamente e la nostra storia finisce, quelsenso di struggimento è una delle sensazioni più dolorose che noi, in quanto esseri

umani, possiamo provare. L'altra persona ha imparato a vederci veramente, nel profondo. Ha avuto modo di vederci al meglio e al peggio. La valutazione definitivasembra essere quella di convalida del nostro valore, dal momento che sembra esserel'unica persona che ci conosce veramente. La verità, invece, è che nulla potrebbeessere più lontano dalla verità. Vedete, quando vi innamorate di qualcuno, entrate inuno stato alterato che vi porta a pensare che quella persona sia il vostro compagno ola vostra compagna ideale. Quando lo fate, i loro difetti diventano accettabili espesso "carini"; non è il vostro valore come persone a essere messo in dubbio,quando una storia d'amore finisce. Quando vi innamorate di qualcuno, questo può

influenzare il modo in cui giudicate i suoi lati positivi e negativi. Anche il"disinnamoramento" può influenzare il modo in cui giudicate i suoi lati positivi enegativi. Durante il processo dell'innamoramento, si amplificano i lati positivi nella

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 propria mente e ci si dissocia dai lati negativi. Quando vi "disinnamorate", funzionaesattamente al contrario: amplificate i lati negativi e vi dissociate da quelli positivi.Una volta che capite che se una persona vi respinge o decide di interrompere unarelazione, la cosa è, di fatto, una conseguenza del modo in cui viene attivata la lorochimica interna, allora potete liberarvi di gran parte del dolore provocato da tale

evento. Non vi sta respingendo perché voi siete voi o perché lei è lei; lo sta facendosulla base della sua distorta percezione di voi. Qualunque sia la ragione, non è piùinnamorata di voi e non vi vede più allo stesso modo in cui vi vedeva prima. Sebbenele persone possano re-innamorarsi, non ha senso starsene lì ad aspettare che questoaccada: c'è una vita da vivere e molte altre persone da incontrare, là fuori. E così,quando due persone si lasciano e la ragione è che una delle due si è disinnamorata,non si tratta di un giudizio su quanto valga o sia attraente o buona l'altra persona. Sitratta, piuttosto, di un riflesso dello stato mentale alterato della persona che sidisinnamora, ed è di cruciale importanza accettare la cosa. Le persone arrivano

talvolta a dire di non essere mai state attratte dal proprio ex. La verità è che lamaggior parte delle volte lo erano, ma quando hanno oltrepassato la soglia e si sonodisinnamorate, hanno smesso di trovare attraente quella persona. Da quella

 posizione, per poter essere congruenti, hanno cambiato più che volentieri le proprieconvinzioni in merito a quanto era successo.

I vostri ricordi di una relazione saranno sempre completamente diversi da quellidell'altra persona per il semplice fatto che esiste una legge psicologica nota col nomedi "effetto di distorsione retrospettiva". Significa che modifichiamo le nostreconvinzioni in merito al modo in cui abbiamo vissuto un evento basandoci sulle cose

che impariamo dopo che l'esperienza stessa è accaduta. Molte persone cercano diconvincersi del fatto che non era amore, nonostante l'abbiano dichiarato più voltementre quella relazione durava. Ma come potrebbe essere successo? Il modo in cui sisentono è talmente diverso dal modo in cui si sentivano, che è difficile credere ci siastato un tempo in cui si sono sentiti davvero così. Avevo un cliente che venne da medicendo di non aver mai vissuto un'esperienza piacevole in tutta la vita. Sostenevache non c'era mai stato un attimo in cui fosse stato felice. Dopo aver messo in dubbioqueste affermazioni, gli chiesi di alcuni episodi della sua vita e lui disse: "Sì, a queltempo 'sembravano' piacevoli, ma riguardando a quegli eventi adesso, mi rendo

conto di non essere stato davvero felice". Questo non è che un esempio di come le persone possono distorcere le proprie esperienze quando ripensano ad esse. Il segretosta nel riflettere su quello che quell'esperienza ci ha fatto provare e accettare il fattoche fosse vero.

Ora, se potete rendervi conto che quello che pensate voi non è il modo in cui èandata e che quello che pensano gli altri non è il modo in cui è andata... allora poteteottenere la libertà. Potete ottenere la libertà, perché vi rendete conto che ci sono statimomenti in cui avete amato quella persona e lei ha amato voi e ora siete entrambidiversi e provate qualcosa di diverso da ciò che provavate allora... se questo vi aiuta

di più.Recentemente, ho parlato con un'amica di vecchi ricordi legati alle relazioni del

 passato. Ciò che mi ha colpito è stato il fatto che lei non si sia mai sentita così male,

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ripensando al tempo che aveva trascorso con quelle persone. La cosa mi haincuriosito, dal momento che la maggior parte delle persone tende a riprovare quelsenso di profonda afflizione quando ripensa alle relazioni passate. Ciò che scoprii fuche aveva un fantastico segreto che l'aiutava a rimanere positiva e serena quandoripensava a quelle relazioni. Quando ripensava ai momenti belli e a quelli brutti,

metteva sempre i momenti belli alla fine e, pertanto, era sempre contenta quandosmetteva di ripensare a una relazione. Perciò, quando vi sentite nostalgici e decidetedi fare un tuffo nel passato, non dovete fare altro che mettere i momenti belli allafine e la cosa sarà molto più facile e piacevole. Così facendo, non proverete mai ildesiderio di cancellare qualcosa in maniera definitiva dalla vostra memoria. Ioattraversai la fase in cui mi sentivo arrabbiato, furioso nei confronti della mia ex, manon mi fu d'aiuto. Lei non mi aveva lasciato per ferirmi, stava semplicementesoffrendo e aveva fatto ciò che quelle sensazioni le suggerivano; sfortunatamente, lacosa aveva influenzato anche me. Le separazioni non sono mai facili e spesso capita

di dire parole che feriscono, perché si sta esprimendo una sensazione negativa edolorosa. Spesso le persone dicono cose che non pensano. Siamo tutti,semplicemente, esseri umani.

È importante che cominciate ad accettare i momenti brutti tanto quanto quelli bellie a ricordare le vostre storie partendo dai momenti brutti e finendo con quelli belli. Èimportante che sappiate che la meraviglia dei momenti speciali fa sì che la vita valgala pena di essere vissuta, e nessun dolore potrà mai offuscare quei momenti. Passareoltre significa accettare che quella era la persona giusta per voi, allora, e voi per lei,ma allora non è adesso. Adesso è il momento di rimettervi ad aspettare il prossimo

 potenziale amore della vostra vita.Le faccende del cuore sono inspiegabili. Molti di noi trascorrono la vita ad

amoreggiare con l'idea dell'"amore vero", e quando sentiamo di averlo finalmentetrovato, ci prende per mano e ci guida per valli e per monti di intense emozioni.Spesso siamo noi a trasformare le persone che incontriamo in "quella giusta",solamente perché abbiamo una voglia immensa di trovare l'amore vero. Lesensazioni che dà l'amore possono anche diventare troppo intense e, talvolta,somigliare di più al bisogno. Spesso, la cosa peggiore che potete fare nelle fasiiniziali della vostra storia è esprimere questo bisogno, questo attaccamento.

Avendola scritta mentre si trovava in uno stato di dolore, la lettera del tassista eraun tentativo di comunicare quanto si sentisse male e quanto lei gli avesse distrutto lavita. Parlai con lui della possibilità di fare quel che sarebbe stato più utile, anzichéquel che più si sentiva di fare. Il senso di sofferenza, di tradimento e di devastazioneche provava influenzava il suo giudizio, al punto che non riusciva a vedere che farlesapere quanto fosse ferito lo metteva in una posizione di debolezza e lo facevasembrare patetico. Spesso, quando proviamo rabbia, lasciamo che questa invada lanostra relazione. Quando ci sentiamo frustrati, è possibile che riversiamo questafrustrazione sugli altri. Quando ci sentiamo bisognosi, riveliamo questo bisogno agli

altri. Perché? Ci sono molte ragioni, ma non sono neppure rilevanti. Quello che èrilevante è che questo è quel che accade e che questo può distruggere la nostrarelazione, ma che, fortunatamente, possiamo ribaltare la situazione. È questione di

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separare le vostre sensazioni dalle vostre azioni e di basare queste ultime sulladomanda: "Qual è la cosa più utile da fare adesso?". Questo lo dovete fareindipendentemente da come vi sentite in quel momento.

Dovete capire che le vostre sensazioni distorcono i vostri pensieri e che latempesta chimica che infuria dentro di voi durerà quanto dura una tempesta, ma

anche che finirà come finisce una tempesta. Finché dura, dovete semplicemente farviquanto più furbi possibile. Se lo farete, quando la tempesta finirà, sarete liberi e

 pronti ad andare meravigliosamente avanti. Il tassista sorrise e io seppi che ilmessaggio era giunto a destinazione.

Spesso, quando una storia finisce o quando si perde qualcuno, ci si pone unamiriade di domande e si prova un intenso bisogno di avere delle risposte. Io avevodelle domande. Perché aveva cambiato idea così improvvisamente? Quand'è cheaveva oltrepassato la soglia? Che cosa l'aveva portata al di là della soglia? Avevofatto qualcosa di cui non mi ero reso conto? C'era forse qualcun altro? Le ero mai

 piaciuto? Stavo pagando io per le volte in cui era stata ferita? Perché mi aveva dettotutte quelle cose ingiuriose? Perché? Perché? Perché?

Le risposte non giunsero mai. Un giorno stavo chiacchierando con un amico e luisuggerì che a volte non ci sono risposte perfette o che, perlomeno, non le avrei avutemai. Talvolta le persone cambiano senza motivo e si comportano diversamente. Nonvi sarà sempre dato di scoprire perché. Perciò misi per iscritto ogni mia domanda e lelasciai perdere. Decisi che avrei ricevuto le risposte dopo la mia morte. Ne avevoavuto abbastanza. Quello di cui non mi rendevo conto in quel momento era chesarebbe arrivato un momento in cui non me ne sarebbe più importato. Sarebbe giunto

il momento in cui avrei ricordato i lati positivi di questa persona e il vincolo d'amoreche avevamo condiviso un tempo, e sarei stato capace di apprezzare tutto ciò.

Secondo me, è importante rendersi conto che queste separazioni possono esserefonte di crescita e di forza. Il cuore si guarisce da sé ogni giorno. Il cuore non sispezza mai sul serio, dà solo l'impressione di averlo fatto. Quello che accade è chel'amore che provate viene sostituito da una miscela di senso di perdita, rabbia,rimorso e di altre brutte sensazioni. Anche se vi perdete d'animo, l'anima non è persa,sebbene possa sembrarvi che lo sia. È solo che queste sensazioni abbattono la vostraenergia per un po'. Quando imparerete ad amarvi di più e a stare veramente bene,

questo non vi impedirà di provare il dolore della separazione, ma farà certamente inmodo che possiate riprendervi più facilmente. Ci sono persone che si lascianoabbattere dal crepacuore. Diventano ciniche e trovano impossibile l'idea di lasciarsiancora andare, di innamorarsi così perdutamente di qualcuno. È di crucialeimportanza che risolviate di non lasciare mai che questo avvenga a voi. Doveteconservare la convinzione e la fiducia nel fatto che un partner ideale è ancora lì cheaspetta voi, chiunque lui o lei sia.

Di recente ho visto il film Se mi lasci ti cancello. Un film geniale che sottolineaun'affascinante questione morale: se poteste cancellare completamente una persona

dalla vostra memoria, lo fareste? Considerai che cosa avrebbe significato cancellarela mia ex dalla mia mente. Non averla mai incontrata, non averla mai conosciuta, nonricordarla mai più. Non conoscerei il crepacuore, il dolore e i tristi ricordi legati al

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fatto di non stare più con lei. Allo stesso tempo, iniziai a rendermi conto che,nonostante il dolore, i ricordi dei momenti felici superavano di gran lunga quelli

 brutti. Fui d'accordo con quello che aveva scritto Tennyson: "È meglio aver amato eaver perduto, che non aver amato affatto".

 Non si trattava di dimenticare, si trattava di liberarsi dal dolore e guarire le ferite.

Il dolore è inevitabile, quando una relazione finisce. A volte può essere piuttostodura e questo vale per tutte le relazioni di una certa intimità. Eppure sono convintoche là fuori ci sia qualcuno per ciascuno di noi. Non capita sempre di trovare quella

 persona, ma, quando qualcosa va storto, è importante che superiamo quel momentoquanto più velocemente e completamente possibile, ributtandoci nella mischia erendendoci conto che il vecchio detto "il mare è pieno di pesci" contiene una grandeverità. Come aveva detto Richard: "Quando la tua ragazza ti lascia, sembra che lavita si interrompa lì e che sia la fine del mondo, ma se potessi andare venticinqueanni nel futuro, molte persone non sarebbero nemmeno in grado di ricordare il nome

di quella ragazza".Quando riusciamo a rendercene conto tra le lacrime, la rabbia e il dolore, questo ci

 permette di aprirci alla possibilità di tornare ancora a sperare. Le pene d'amore portano un inverno lungo e terribile nella nostra vita, e dopo l'inverno, prima o poi la primavera arriva sempre. Quando lo capiamo, possiamo stringere i denti e fare delnostro meglio per imparare da questo momento difficile e diventare migliori graziead esso.

Quando una relazione finisce, si finisce spesso con l'associare delle sensazionidavvero brutte al proprio ex. Le persone che amiamo possono ferirci quando glielo

consentiamo, e quando le persone sono molto vicine, le parole possono ferireenormemente. Anche i migliori tra noi possono sentirsi squarciati nel profondo,quando vengono attaccati da qualcuno che amano. Spesso è meglio interrompere tuttii rapporti e andare avanti con la propria vita. A volte, nondimeno, ristabilire uncontatto con qualcuno che avete amato può funzionare. I cambiamenti sonoinevitabili. Tutto quel che possiamo fare è cercare di controllare il cambiamento almeglio delle nostre capacità. Un legame può cambiare ed essere comunque forte... Icuori guariscono davvero.

Questa ragazza era entrata a far parte della mia vita per un motivo, ma non importa

quanto avessi creduto che fosse "quella giusta": non lo era e dovevo farmene unaragione. Ora, quando riuscite a rendervi conto che quella persona era quella giusta

 per il tempo che avete passato assieme e che voi eravate giusti per lei limitatamente aquello stesso periodo, ottenete la libertà di rendervi conto che è ora di andare avanti.Magari la prossima persona con cui stabilirete una connessione sarà "quella giusta",quella che avete cercato per trascorrere con lei il resto della vostra vita, o magari saràsemplicemente una persona che sarà giusta per voi per un po'. In entrambi i casi,talvolta le cose proprio non funzionano e l'unica cosa di cui potete star certi è che cisaranno altre persone da amare e da cui essere amati. Potete imparare qualcosa da

ogni relazione. Sebbene non sia sempre possibile far funzionare le cose, non importacon quanto impegno ci proviate, potete imparare qualcosa da ogni relazione, poteteimparare a relazionarvi meglio la prossima volta.

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La cosa essenziale è che capiate che non avete mai "bisogno" di nessuno. Potetesopravvivere benissimo da soli. L'avevo saputo anche prima di questa dolorosaseparazione, ma fu soltanto dopo quell'esperienza che iniziai davvero a sentirlo nel

 profondo. Le pene d'amore sono lunghe a guarire ed è importante che vi diate il permesso di sfruttarle per crescere quanto più possibile. Perché, per quanto possa

essere doloroso, prima o poi la forza dell'amore potrà esservi d'aiuto a superare imomenti difficili della vita.

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44 All you need is love

Bill Hicks, il famoso comico e filosofo americano, una volta disse che abbiamodue possibilità. Possiamo scegliere di vedere il mondo attraverso gli occhi della

  paura o scegliere di vederlo attraverso gli occhi dell'amore. Mentre iniziavo a

riflettere su tutto quello che aveva detto Richard e su tutto ciò che riguardava la miavita, cominciai a comprendere le cose come non avevo mai fatto prima. Vedete,ognuno di noi deve affrontare dei momenti difficili. È nell'attraversare questimomenti che riveliamo il nostro vero carattere. La maggior parte di noi sa che cosasignifichi patire per amore e sentirsi soli e feriti a causa di una relazione. Il segretoconsiste nell'impedirsi di lasciare che questi momenti difficili abbiano un impatto sul

 proprio futuro. Il mondo è pieno di bontà e di malvagità, di gioia e tristezza, aseconda di come decidiamo di vederlo. Quando riuscite a ricordare ciò che è davveroimportante... entrare in contatto con le persone e amarle per quello che sono, potete

trovare rifugio dall'amarezza che divora così tante persone. E non si tratta soltanto direlazioni amorose. Si può guarire dal dolore anche nei rapporti in famiglia o con gliamici, ma prima di tutto dobbiamo rinunciare alla nostra testardaggine. Latestardaggine finisce spesso con l'essere d'intralcio, se si vuole raggiungere la felicitàvera. Quando creiamo un legame con le altre persone e incontriamo una persona concui ci piace stare, è fondamentale che riusciamo a cogliere l'occasione di perdonarenoi stessi e gli altri. E quando dico "perdonare", intendo dire dimenticare la cosa enon serbare sensazioni negative nei confronti di alcune persone. Possiamo ricordareciò che è successo e imparare la lezione senza lasciare che gli eventi passati

dominino i nostri pensieri. Il tempo che ci è dato di trascorrere su questa terra non èmolto, e parecchi di noi ne sprecano talmente tanto ad essere testardi e a offrire asiloalla rabbia e al risentimento. Nel frattempo, coloro che amiamo soffrono con noi,mentre noi dimentichiamo la nostra fallibile natura umana.

Una volta, un mio amico ha usato una citazione molto toccante. "Ti prego:condividi con me, ma cerca di non attaccarmi o giudicarmi per le ferite che porto e iofarò del mio meglio per comportarmi allo stesso modo con te. Perdonami se puoi, egiuro che cercherò di perdonarti a mia volta." Cominciavo a capire quanto questofosse prezioso. Qualsiasi cosa abbiano detto o fatto gli altri o qualsiasi cosa abbiate

detto o fatto Voi, il passato è passato. Imparate da esso, ma non lasciate mai che prenda il controllo della vostra vita. Tutti soffrono, prima o poi! È rialzandoci eguardando al futuro, che diventiamo più grandi e più forti di quanto avremmo mai

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 potuto immaginare. Accada quel che accada!Tutti noi abbiamo ferite emozionali e spesso le portiamo in ogni relazione che

abbiamo. A volte trattiamo male le persone perché stiamo facendo pagare a loro il prezzo delle nostre ferite. È importante rendersene conto e smettere di farlo... e ancheaccettare il fatto che certe persone lo faranno con noi. Come aveva spiegato Richard,

a volte si rende necessario allontanarsi da certe persone. Se il loro comportamento vifa star male facilmente o se vi hanno delusi più di una volta, queste sono delle ottimeragioni per farlo. Ci sono persone a sufficienza, là fuori, che vale la pena diconoscere e frequentare. Ci sono momenti di tensione nelle relazioni, e quando lecose non funzionano, non funzionano. È necessario che capiate che non dipende maisoltanto dagli altri, dipende anche da voi stessi. Non in modo cattivo. Potreste nonaver agito in modo particolarmente nocivo, ma significa che non fate per loro perchéhanno raggiunto una soglia, in un determinato istante o un po' alla volta, che ha fattocambiare ciò che sentivano. Da quel momento, le vostre debolezze e i vostri difetti

non saranno più tollerabili per loro. Come diceva Richard, è importante che virendiate conto che "il periodo che avete trascorso insieme non era una bugia, è soloche [quelle persone] sono cambiate". Indipendentemente da ciò che è stato dettonella foga della separazione, il periodo che avete passato assieme è reale, prezioso esincero. È esistito, come siete esistiti voi e sono esistiti loro, e per il tempo che èdurato è probabile che loro vi abbiano adorato e voi abbiate adorato loro e, finché èdurata, condividevate un amore di quel tipo. Quando quella persona vi diceva diamarvi, è molto probabile che fosse vero, in quel momento. Diceva sul serio... allora.E nessuno potrà mai privarvi di questo. Il segreto è trarre il massimo da ciascuna

relazione positiva finché vi ci trovate. La chiave sta nel concedersi il permesso di  provare appieno l'esperienza di "relazionarsi" con l'altra persona. Non doveteripeterle continuamente quanto tutto sia perfetto. Piuttosto, fate in modo che il tempoche trascorrete insieme sia di qualità. Fin troppo spesso le persone lasciano campolibero alla paura di essere respinte, di essere messe in imbarazzo o di sentirsi adisagio. In Irlanda aspettiamo che l'alcol faccia il suo dovere e che rimuova leinibizioni, così da poter dire alle persone come ci sentiamo veramente, ma non è maiesattamente la stessa cosa. Io mi sento molto fortunato, per essere riuscito a dire quelche volevo dire senza bisogno di aiutarmi con l'alcol. L'ho fatto perché sono stato

disposto a correre il rischio. Ho detto a mia madre e a mio padre quello che provo.Ho detto a mia madre quanto io l'ami e la veneri più della vita stessa; le ho detto checontinuava a darmi la vita anche adesso che erano trascorsi anni, da quando mi aveva

 partorito. Ho detto a mio padre che è il mio idolo e il mio eroe e che gli voglio bene elo ammiro più di quanto sarà mai consapevole. Ho detto ai miei familiari e amiciquanto li amo. Ora ribadisco il concetto mettendolo nero su bianco, usando paroleche dureranno in eterno. Una volta qualcuno mi disse che le relazioni possono

 portare guarigione o essere delle sale di tortura emozionale. Io sono convinto che possano portare non solo guarigione, ma anche miglioramento. Coloro che amiamo e

che ci amano, non importa se per molto o per poco tempo, sono le nostre animegemelle. Se è vero che quando si muore ci si reincarna vita dopo vita, allora credoche queste persone ci abbiano accompagnati in ogni vita precedente, in una forma o

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nell'altra. Esiste solo un esiguo numero di anime gemelle per ciascuno di noi ed èimportante che dimostriate di apprezzare e di essere grati per averne incontratealcune e che esultiate perché, per una volta, vi siete amati a vicenda. Almeno per unattimo, vi siete amati. Se siete così fortunati da aver trovato qualcuno con cui riuscitea immaginare di trascorrere la vita, dimostrategli quanto ne siete felici e quanto lo

apprezziate. Evitate di fare l'errore comune che così tante persone fanno: evitate didare la loro presenza per scontata. Sono davvero in molte, le persone che non hannotrovato qualcuno da amare o da cui farsi amare o che, avendolo trovato, l'hanno

 perso. Fate in modo che ciascun momento che trascorrete con la persona che amatesia speciale e meraviglioso. Datevi il permesso di esprimere ciò che provate, di tantoin tanto. Fate in modo di ricordare sempre che ciò che conta veramente non sono le

 piccole cose per le quali ci accapigliamo, ma il fatto che, un giorno, avete posato gliocchi su di loro e loro su di voi, e c'è stato un istante di sfavillante magia. Lasciateche il pensiero di questa magia vi avvicini sempre più, così da poter comprendere

cosa significhi godere nel piacere della vera intimità. È anche importante chericordiate che, come diceva Richard, ci saranno momenti belli e momenti brutti è cheè fondamentale riuscire a superare i momenti difficili rendendovi conto del motivo

 per cui vi siete messi con questa persona innanzitutto. L'esperienza di riuscire astabilire un legame d'intimità con un'anima gemella è davvero meravigliosa ed èfondamentale che la apprezziate quanto più spesso possibile, traendone il meglio.

Se siete single, è importante che siate altrettanto contenti di ciò. Non possiamo predire il futuro. Ho già incontrato così tante persone davvero speciali da esseresicuro di incontrarne altre in futuro. Quella "persona speciale" entrerà a far parte

della mia vita o, per quel che ne so, potrebbe già farne parte, solo che non abbiamoancora costruito quel legame. Comunque sia, tutto quel che potete fare è essere il piùcontenti possibile: siate chi volete essere e provate tutte le sensazioni positive chevolete provare. Assicuratevi di rendere quanto più felice possibile qualsiasi personaspeciale entri a far parte della vostra vita. La vita è imprevedibile. È così che mi

 piacciono le cose. Chiunque lei sia, la troverò e se non la dovessi trovare, significache il mio destino è un altro. A volte le persone si chiedono se io non stiadistruggendo l'intero concetto di amore, nel tentativo di spiegarlo. Io ritengo che, alcontrario, capire l'amore in questo modo ci aiuti ad amare di più e a provare meno

dolore. Alcune persone si accontentano di stare con qualcuno che non le tratta comemeritano e finiscono col sopravvivere, anziché vivere. Alcune persone accettano distare con qualcuno solo perché è ricco o attraente, pur sentendosi poco connesse conquesta persona o non provando per lui o per lei dei sentimenti profondi. Alcune

 persone si rifiutano di accontentarsi, fiduciose che il destino farà loro incontrarel'amore.

Conosco moltissime persone, là fuori, che non sono soddisfatte della lororelazione amorosa, ma che ci hanno fatto l'abitudine e che sono terrorizzate all'ideadi ritrovarsi nuovamente da sole. La triste verità è che non sono libere. Sono rimaste

intrappolate dalle loro stesse paure. Le relazioni straordinarie ci sono, là fuori, madobbiamo alzare i nostri standard e cercarle. Ciascuno deve prendere le propriedecisioni e conviverci.

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Quando riuscite ad arrivare al punto in cui non vi dispiace più l'idea di esseresingle, allora vi trovate nello stato ideale per dare inizio a una relazione. È uno dei

 pazzeschi paradossi della vita. Amare la libertà significa dare il benvenuto alle persone nella vostra vita e amare quelle persone. Significa rendersi conto che è tuttaquestione di "chimica" e che la magia dell'amore può superare ogni ostacolo e può

 permetterci di essere liberi di vivere nella gioia e nella beatitudine più totali.Svegliarvi a fianco all'amore della vostra vita e sentirvi meravigliosamente bene

nel farlo o svegliarvi da soli, ma stare a meraviglia, perché la vostra vita è piena di persone che vi hanno a cuore e vi amano teneramente. Rendersi conto di quante persone ci siano al mondo e di quanti potenziali amici ci siano. Trascorrere deimomenti di qualità con la propria famiglia e i propri amici e godersi ogni momentoche si riesca a passare con loro. Questo è conoscere l'arte di amare la libertà.

La vita è fatta di momenti che passano, e quali che siano le difficoltà e leseparazioni che avete affrontato, io continuo a credere che le cose vadano sempre a

finire nella maniera migliore. La favola è questa: un giorno incontrerete qualcuno esentirete un click. Come dice Richard:

"Aprirai gli occhi all'improvviso e ti guarderai intorno e, nel caosdell'universo, guarderai qualcuno e ti renderai conto del fatto che voi due vi

vedete e che tutto il resto è caos ".

È soltanto in quel momento che vi volgerete davvero indietro a scrutare il passatoe vi renderete conto che tutte le difficoltà e le sofferenze che avete provato sono state

lì solamente per un attimo, così che questo momento potesse realizzarsi nel modomigliore possibile, e che erano delle semplici lezioni. Ogni persona è qui per insegnarci una lezione e per farci fare esperienza. Le persone entreranno e uscirannodalla vostra vita e, quando qualcuno vi lascia, dovete accettare la lezione e la

 possibilità di crescere che vi ha dato. Se saprete imparare a trattarvi bene e a trattare bene gli altri e a farvi star bene, così come fate star bene gli altri, allora troverete chela vita vi porgerà delle opportunità e che la favola potrà trasformarsi in realtà. È unafavola in cui vale la pena credere e, se siete abbastanza fortunati da farne esperienza,è estremamente importante che prendiate ogni momento che vi è dato di trascorrere

con quella persona, e che lo rendiate speciale.Così come ci sono persone, nella vostra vita, che vi procureranno dolore, ci sono

 persone là fuori che sono simili agli angeli. Una volta, dopo una delusione d'amore,incontrai un'altra ragazza. Era come un angelo bellissimo e, nel periodo che passaicon lei, mi resi conto che non era necessario che avessi tutte le risposte. Avevosoltanto bisogno di vivere al meglio delle mie possibilità, al pieno delle mie facoltà.Mi fece scoprire che cosa fosse l'amore puro: l'amare una persona per quello che erae non perché si è dipendenti dall'amore. Quando vi aprirete completamente, troveretequalcuno da amare e che vi amerà veramente per la persona che siete. Quella storia è

finita, ma entrambi siamo usciti da quell'esperienza come persone molto migliori, per il semplice fatto di essere state assieme. Non tutto andrà come volevate, perché lavita è spesso ingiusta, ma noi dobbiamo prendere quanto più possibile da ogni

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momento. Dobbiamo essere grati del fatto che nella nostra vita ci sono degli angeliche si prendono cura di noi, che ci fanno sorridere e ci portano gioia e una caldasensazione d'amore.

I media sostengono che ci sono molte persone di cui non ci possiamo fidare e chemolti pensano soltanto a sé. L'immagine che danno degli esseri umani non è

 particolarmente lusinghiera. È probabile che abbiano spesso ragione. Ci sono molte persone che sono egoiste e negative in ciò che fanno e dicono. Conosciamo molte persone che ci hanno ferito orribilmente in passato e ce ne sono molte che lo farannoin futuro. Tuttavia, ci sono anche molte persone giuste, che hanno il senso dell'onore,che sono capaci di amare e di essere in sintonia con gli altri. Anche se non loesprimono sempre al meglio, se fate lo sforzo di guardare dentro alle persone,troverete un potente senso d'amore. Questo spunta fuori quando si ritrovano faccia afaccia con un bambino o un neonato. Si manifesta nello spirito natalizio o in qualchealtra occasione speciale. Si realizza quando ci colpiscono delle tragedie o delle crisi.

Il paradosso è che le dimostrazioni di malvagità sono sempre seguite dadimostrazioni di bontà. Dobbiamo trovare un modo di liberarci dal dolore, dai

 patimenti e dal rimpianto tale da permetterci, invece, di trovare la magia dell'amore. Nascoste in profondità dietro alle maschere che la società ci impone, ci sono molte  brave persone, e quando riusciamo a liberarci dalle catene sociali della paura, possiamo vedere attraverso gli occhi dell'amore e comprendere che l'amore è davverotutto ciò di cui abbiamo bisogno.

Mentre sedevo sul letto e ascoltavo le registrazioni di Richard, tutto quello cheaveva detto per tutto il tempo riguardo alle relazioni e alle pene d'amore cominciò ad

avere un senso. Ripensai a tutte le persone che amavo così profondamente e unalacrima mi scese lungo il viso. Ripensai alla mia ex, alla mia famiglia, ai miei amici ea tutti gli angeli che erano entrati nella mia vita. Cominciai a sentire un grande sensodi contentezza e meraviglia: ero veramente molto fortunato. Provai uno straordinariosenso di unione con chiunque. Mi sentii libero dall'amarezza, dalla rabbia, dal doloree dalla gelosia che avevo provato così a lungo. Vidi tutto sotto una luce diversa. Ero

 pronto a rendere la mia vita davvero meravigliosa. Sorrisi, chiusi gli occhi e miimmersi in un sonno profondo, pieno di sogni incantevoli e meravigliosi. L'indomaniavrei fatto ritorno a casa.

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Esercizi e compiti

1. Scrivi il nome di tutte le persone che conosci e valuta la relazione che c'ètra voi.• Prendi nota di chi devi o hai bisogno di contattare e quando.• Poi annota quand'è che contatterai le altre persone presenti nella lista e

con che frequenza.• Stabilisci ogni quanto tempo vuoi sentire ciascuna persona. Certe

 persone ti sarà sufficiente sentirle una volta all'anno, certe altre unavolta alla settimana.

• Prendi l'abitudine di scrivere loro due righe di tanto in tanto.

2. Scopri quand'è che compiono gli anni le persone che hai elencato e buttagiù un piano d'azione per contattarle.

3. Nel cercare di costruire una relazione, che genere di persona stai cercandoe che genere di persona dovresti essere per poter stare con una personacosì?

4. Fai conoscenza con almeno una nuova persona ogni volta che esci. Basteràche ci chiacchieri.

5. Fai complimenti alle persone senza aspettarti nulla in cambio.

6. Esercitati ad usare diversi toni di voce, diversi accenti, ritmi, gesti edespressioni.

7. Esercitati a utilizzare tutti i sensi, quando racconti una storia oun'esperienza che hai fatto.

8. Fai atti casuali di gentilezza nei confronti dei tuoi amici e delle personeche ami.

9. Ricordati le esperienze più belle che hai condiviso con coloro che ami.

10. Ricordati le lezioni che hai appreso da ogni persona che hai incontrato.

11. Metti per iscritto le domande, le sensazioni e i pensieri che hai in relazionealle cose e descrivi il modo più utile di pensare ad esse.

12.Liberati di ogni amarezza e sensazione negativa che provi nei confrontidegli altri.

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45Divagazioni casuali 5: finire in trance

Mi è stato spesso chiesto di insegnare alle persone a entrare in uno stato alterato.Io stesso ho provato numerosi stati alterati sin da quando ho iniziato a studiare PNL.Molte delle mie trance e degli stati alterati che induco nelle persone sono stati

fortemente influenzati da Richard. Perciò, quando aiuto le persone a entrare in unostato alterato, faccio spesso uso degli insegnamenti e delle conoscenze che hointegrato a livello profondo.

Uno dei modi più semplici per farlo è trovare del tempo per stare un po' da soli, unmomento in cui potersi rilassare in tranquillità, mettendosi seduti o sdraiati. Unavolta che vi trovate in un posto dove potervi rilassare e mettervi comodi, di solito èd'aiuto se chiudete semplicemente gli occhi. Allora potete cominciare a fare certecose che vi aiuteranno a rilassarvi davvero.

Ovviamente, mentre leggete questo libro, sarebbe ridicolo chiudere gli occhi.

Potreste, invece, tenere gli occhi aperti e, leggendo, indurvi uno stato di profondorilassamento. Vedete, non siete soli quando leggete, perché la vostra mente mantienevive le parole dell'autore. Un grosso problema che hanno le persone è che si sentonosole. È incredibile, se pensate ai milioni di persone là fuori che aspettano diincontrare qualcuno e che consentono all'esitazione di fermarle. La cosa magnifica èche, quando smettete di esitare, di provare paura, di pensarci troppo e di prenderetutto così sul serio, potete creare delle belle sensazioni dentro di voi e continuarecosì, con impegno. Esattamente come quando potete scivolare in un piacevole statomentale mentre vi rilassate.

  Per prima cosa, potete cominciare a notare i suoni intorno a voi. Ad esempio, qui ed ora, potete sentire suoni che vi avvolgono dei quali non siete

 stati consapevoli, finché non avete letto queste parole e vi siete resi conto che...lo stesso suono della vostra voce interiore che legge queste parole è un suono...che non è uguale ai suoni esterni... ma potete comunque sentirlo, come potete

 sentire i suoni a cui potete dare un nome... e quelli a cui non avete dato unnome... e potete ricordare che non è sempre possibile dare un nome oun'etichetta alle vostre esperienze... specialmente perché sono le vostre

esperienze... e quell'etichetta vi farà provare un'esperienza diversa da qualcunaltro... non importa quanto possano sembrare simili quelle esperienze... Perciò,tenendolo a mente... potete permettere al vostro corpo... di notare... con ogni

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 profondo respiro... vi potete trovare a fare... quanto sia facile rilassarsi... levostre menti sono... diventate consapevoli delle diverse parti del vostro corpo...ad esempio... quanto è rilassata la vostra testa... che si rilassa comoda...mentre leggete questo libro... e i vostri occhi... mentre scorrono su ciascunalettera velocemente e senza sforzo... e con quanta facilità ciascuna parola

 porta con sé un significato nuovo... così che mentre il vostro corpo riposa qui...la vostra immaginazione è portata dalle pagine... vuoi che vi portino in India...vuoi in Irlanda... in America... o dovunque... dappertutto... la vostra menteviaggia mentre il vostro corpo riposa profondamente comodo... Nel frattempo...mentre vi date il permesso di scivolare semplicemente e godere delle stupendeesperienze del sognare ad occhi aperti in uno stato alterato... potreste renderviconto che state rilassandovi sempre più profondamente a vostro agio. È comequando eravate giovani... e il mondo vi affascinava... e avevate tutte quelledomande... e ogni cosa era possibile... e tutto era così divertente... e

inventavate avventure coi sassi per la strada... imparavate moltissime cosediverse... e lo facevate con tale semplicità... rapidamente... completamente... edivertendovi un mondo... imparavate dall'esperienza... assorbendo...integrando... dalle storie... storie di avventure... storie che narravano favole...

  favole sulla struttura della magia... storie di metamorfosi terapeutiche... di principesse che subivano delle trance-formazioni... di porcellini che iniziavanoa usare il cervello per cambiare... e per far sì che le case non venisseroabbattute con un soffio... storie che mostravano la magia in azione... quandoavevate il tempo per cambiare... avventure di ciascuno e di chiunque poteste

immaginare... con terre molto lontane... più vicine di quanto pensaste... emondi di sogno che vi catturavano... nei modi più deliziosi...

Ora, potete rendervi conto... attraverso i vostri veri occhi che vedono tuttochiaro... che le vere menzogne che vi hanno trattenuti... sono state le catenedelle convinzioni limitanti... dei modi negativi di pensare e sentire... e il vostroinconscio... che è abbastanza vicino da sentire e rispondere... sa che gliinsegnamenti e le conoscenze... che avete ricevuto qui... inizieranno aintegrarsi... nella vostra vita... così vi ritroverete... ad assorbire tutti i messaggi

 positivi... consci e inconsci... che avete ricevuto dalle nostre idee qui... e

 scoprir rete quanto è meraviglioso... il mondo, davvero... mentre cambiate ivostri soliti modi di pensare... e di sentire e capite... quanto c'è da divertirsi...al mondo e a chiedervi... quanto piacere riuscite a sopportare... Dentro lavostra mente... mentre vi rilassate in questo stato... profondamente... potete

  semplicemente godervi... cosa significhi esser vivi e sapere che... mentrel'universo ruota e gira... e il mondo ruota e gira al suo interno... con tuttequeste cose che girano... sembra che siamo proprio fermi ancora... qui ed ora...

 perché noi siamo... mentre il mondo ruota... e il tempo passa... ogni stella sembra così lontana... eppure ogni stella brilla... quando cala la notte... e noi

 facciamo per afferrare le stelle... nonostante ci siano milioni di chilometri... di spazio e tempo... il mondo milioni di anni fa... quando tutto ebbe origine...  proveniamo tutti da un momento... e molti momenti sono trascorsi... molti

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momenti sono passati... e possiamo vedere le stelle che esistono... molti milionidi anni nel futuro... e contemplare come... Richard me lo spiegò una volta...

 siamo tutti fatti di polvere di stelle... polvere di stelle che ci dà sostanza... equando ce ne rendiamo conto possiamo rendere manifesto il nostro

 potenziale... nel profondo... la magia che esiste in ognuno di noi...

 Potete notare... che ciò che credevate essere giusto... potrebbe non esserlo...e ciò che credevate non esserlo... potrebbe essere rimasto... come un'ideamigliore a cui pensare... perché più cercate di impedirvi... di prevenire il fattoche... quello a cui pensavate... quando stavate male... state ricordando didimenticarlo... più vi delizierà capire... che state dimenticando di ricordare... lebrutte sensazioni... e ricordando di ricordare... le sensazioni piacevoli... cosìda poter ricordare di non dimenticare... di ricordare quanto può diventare...meravigliosa la vita quando non state... facendo ciò che non va bene per voi... equando invece... ricordate il semplice messaggio... che il mio amico... il guru

indiano mi disse... tutto si riduce a... decidere di... "Essere sempre felice". Perché, prima che continuate a godervi... il fatto di sapere che questo è unqualcosa... che potete già divertirvi a fare... potete cominciare a iniziare adarvi il permesso... di capire che non importa se diventa tutto chiaroimmediatamente... o se capite tutto dopo qualche istante... perché in ogni caso

 potete rilassarvi... sapendo che la prima cosa che proverete con meraviglia...mentre sviluppate delle sensazioni più positive... sarà la sensazione di capire ediventare più consapevoli... della velocità e della facilità con cui trovate voi

 stessi... intenti ad apprezzare la comoda fluidità... delle sensazioni del miglior 

  genere... che penetrano profondamente in ogni vostra parte poiché...  fortunatamente... questa è una semplice e naturale... e ovvia partedell'esistenza... e intenti ad assimilare inconsciamente le idee... che

 spontaneamente cambiano i vostri pensieri.

Una volta che lo avrete fatto, potrete poi provare, dopo che vi sarete concessi ditornare completamente coscienti, quello che Richard chiama "un inspiegabile sensodi benessere". Finire in trance significa entrare in contatto con uno stato alterato incui potete sentirvi veramente parte dell'universo e potete cominciare a esercitarvi a

rilassarvi, a meditare e a concedervi di scivolare semplicemente in uno stato di paceinteriore in cui fantasticare liberamente.

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PARTE

VIL'ARTE DELLA LIBERTÀ SPIRITUALE

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46Liberare il mondo

Tre mesi più tardi, mi incontrai nuovamente con Richard. Questa volta citrovavamo in uno splendido posto chiamato Puerto Vallarta, una località turisticasulla costa del Messico. Richard mi aveva parlato spesso di quanto fosse incantevole.

Dovevo vederlo con i miei occhi. Lo descriveva come fosse il paradiso e, lo devoriconoscere, ci si era avvicinato parecchio. Il bar dell'hotel era deserto e ci sedemmoa un tavolo. Erano circa le tre e mezza di un giovedì pomeriggio. Richard avevatenuto un corso nei giorni precedenti, ma quest'oggi era libero.

Gli allettanti profumi del cibo che era stato servito per pranzo si diffondevanoancora dalla cucina. In sottofondo suonava una musica lieve e potevamo sentire ilrumore delle persone che giocavano e facevano il bagno sulla spiaggia lì vicino. Ilcielo era di un blu intenso e il sole splendeva caldo. Ci trovavamo all'ombra, appenaall'interno dell'hotel, e attraverso la veranda ci godevamo la meravigliosa vista

sull'oceano.Dalla nostra ultima conversazione, erano avvenute in me delle trasformazioniveramente importanti. Non mi era mai più capitato di sentirmi solo, davvero, efinalmente sentivo di aver completamente superato la separazione dalla mia exragazza. Mi ero reso conto di quanto anche le relazioni fallite fossero delle potenzialiesperienze di crescita. Mi vedevo con persone diverse, ma vivevo tutto conspensieratezza. Avevo incontrato moltissimi amici che non vedevo da un bel po' ditempo. Uscivo spesso e mi divertivo davvero tanto. Mi trovavo costantemente in unostato positivo senza alcun motivo e notai che di conseguenza, proprio come aveva

detto Richard, le persone si sentivano sempre più attratte da me. Stavosorprendentemente bene la maggior parte del tempo e ciò che provavo si avvicinavamolto a quella che ritenevo essere una sensazione di libertà. Le esperienze che avevofatto durante il mio viaggio intorno al mondo avevano finalmente acquistato unsenso. Tuttavia, rimanevano ancora alcune domande che volevo sottoporre aRichard. Alla base di ciascuna vita ci sono le nostre ragioni per vivere. Le personehanno bisogno di uno scopo per esistere, di uno scopo per vivere. Volevo scoprire daRichard quanto fosse effettivamente importante la spiritualità e quale fosse il suo

 punto di vista riguardo al vivere una vita spiritualmente appagante. Come potevamo

estendere la libertà individuale fino a renderla libertà planetaria e come potevamo porre fine alla schiavitù, all'ignoranza, alla paura e all'odio su questo pianeta? Ungrosso interrogativo, ne ero cosciente, ma ero certo che avrei potuto riceverne delle

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magnifiche intuizioni che, perlomeno, avrebbero aiutato me a dare il mio personalecontributo al mondo. Al peggio, avrei scoperto dei modi per diventare più"spirituale".

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47Finestre sulla spiritualità

Ricordavo le esperienze che avevo fatto nei mesi precedenti. Durante i miei viaggiin giro per il mondo, dall'India e dal Nepal al Tibet e alla Thailandia, dall'Italia edall'Irlanda agli Stati Uniti e al Messico, ero stato esposto a molte prospettive diverse

in merito alla religione e alla spiritualità. Avevo incontrato numerosi guru di grandefama e mi ero fatte amiche persone di ogni religione. Mi tornava alla mente ilseminario col Dalai Lama, a cui avevo partecipato. Tutte queste avventure miavevano permesso di avere una prospettiva diversa in materia di spiritualità ereligioni. Da ragazzo sono cresciuto alla periferia di Dublino e ho ricevutoun'educazione cattolica, ma ora avevo imparato davvero molte cose riguardo alle fedie alle credenze che esistono al mondo. Forse una delle dimensioni più importantinella vita di molte persone è la loro spiritualità. Con spiritualità intendo leconvinzioni della persona nei riguardi dell'universo, che esista o meno un'entità

chiamata Dio e, qualora esistesse, indipendentemente dal Suo aspetto. Sto parlandodel modo in cui le persone sentono di prendere parte alla vita dell'universo e, insostanza, del perché sono qui. Si tratta del modo in cui ciascun essere umano si senteconnesso agli altri suoi simili e del modo in cui questa connessione influenza ilmondo in cui ciascuno vive. Avevo parlato a lungo con Richard e Paula delle mieesperienze. Dopotutto, erano loro il motivo principale che mi aveva portato in posticome l'India. Le storie che mi avevano raccontato dei loro viaggi laggiù mi avevanoaffascinato. Ora volevo saperne di più sulla prospettiva di Richard in merito allaspiritualità.

OWEN:  Richard, voglio parlare con te della spiritualità. Come possono fare le persone a diventare più spirituali?

R ICHARD:Beh, penso che quando le persone che fanno un po' di yoga pensano diessere più spirituali delle altre ci sia un errore di fondo. Tutti vivononel mondo, e il mondo è spirituale. Infatti noi non viviamo nel mondo osul mondo: noi siamo il mondo. Siamo la stessa roba di cui è fatto tuttoil resto dell'universo, quindi è inevitabile. E più ti isoli mentalmente egiri intorno agli stessi piccoli pensieri che ti portano a credere che sia

solo questo e sia solo quello, c'è solo questo Dio e c'è solo quel Dio, ec'è solo il patriottismo, e tutte queste cose che ti impediscono distabilire una connessione, meno cogli il nocciolo della questione.

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Le persone trascorrono talmente tanto tempo in ambienti chiusi rispettoa quanto abbiano mai fatto prima, che non si rendono conto che noi nonsiamo "nella" natura, noi "siamo" natura, e che le persone hanno

 bisogno di uscire fuori e guardare il cielo. Invece di pensare al cielocome a un posto in cui svolazzano gli aerei, comincia a renderti conto

che, sin dalla notte dei tempi, le persone hanno guardato in alto per ammirare le stelle. E più cose impariamo in merito a quanto è immensol'universo, più tempo passiamo a guardare nel telescopio Hubble per vedere come nascono le galassie, più ci accorgiamo che nasconoesattamente come nasce un bambino. Dico, è uno spettacolosbalorditivo, irresistibile. Da questo, le persone possono cominciare atirare le proprie somme.Penso che la religione possa essere sia una cosa buona, sia una cosacattiva e che sia una cosa buona quando permette alle persone di

aprirsi, in modo che si sentano parte di uno schema più ampio, cioèdella natura. Quando dico natura, sto facendo un discorso su largascala. Mi riferisco all'Universo con la U maiuscola [nel testo originale,"I am talking about the big 'U', the universe". In inglese, la vocale "U"si pronuncia "iù", come il pronome di seconda persona "you"(tu/te/voi). Con "the big 'U'" si potrebbe intendere anche, in questocontesto, "il grande te", "il te più grande", NdT ]. A mio parere, più le

  persone entrano in contatto con la propria forza della natura, piùusciranno da schemi di pensiero ristretti e cominceranno a provare

sensazioni più intense nei confronti di ogni cosa. Proveranno un amore più profondo. Proveranno curiosità al punto tale da fare più cose.In parte, il motivo per cui ho portato a casa delle cose dall'India, dal

 Nepal e dal Tibet e ho girovagato per il Sud America e ho trascorso deltempo con degli Indiani d'America e sono rimasto seduto a gambeincrociate finché non ho avuto la sensazione che le ginocchia mistessero per cadere, è uno soltanto: poter ottenere i loro stessi risultati.L'ho fatto per garantire che, invece di andare in terapia, le persone

 possano produrre dei cambiamenti nella loro vita oggi. Una volta

 bisognava restare seduti ad aspettare che il proprio orto desse dei frutti,  prima di poter mangiare, ma oggi le persone vivono una vita piùfrenetica che mai e sono indaffarate tutto il giorno, da mattina a sera.Sono fortunate se trovano un'ora per stare un po' con i figli. Hanno

 bisogno di poter cambiare il proprio stato rapidamente e non attraversoanni e anni di meditazione. Hanno bisogno di riuscire ad arrivarciadesso. Hanno bisogno di ottenere le stesse cose che otterrebbero seandassero in Tibet e facessero dei rituali, e hanno bisogno di essere ingrado di ottenerle oggi. Penso che sia un'ottima cosa liberarsi di tutte le

chiacchiere inutili e rendersi conto che tutti i grandi sciamani e tutti igrandi leader religiosi non hanno fatto altro che mettere le persone incontatto con le forze della natura e con il potere della fede.

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Evidentemente Richard aveva imparato molto dalle diverse religioni e dalle guidespirituali che aveva incontrato. Concordavo con lui quando diceva che abbiamo

 bisogno di entrare maggiormente in contatto con la natura e di capire, innanzitutto,che ne siamo già parte. Fin troppo spesso il frenetico mondo del lavoro ci porta a

rimanere, nostro malgrado, coinvolti in una meccanica spirale dove la tecnologia cirende sempre più irritabili e ansiosi. Via via che aumentavano le cose che potevamofare, abbiamo gradualmente creato più cose da fare. Con ogni nuova invenzione civiene concesso sempre meno tempo, mentre veniamo trascinati sempre più lontanidal mondo della natura. Diamo per scontate le nostre vite e non riusciamo a trovareabbastanza tempo per esistere ed essere, semplicemente, parte del mondo.

È fondamentale che iniziamo a tornare alle origini e ad apprezzare ancora unavolta lo sconfinato fascino dell'universo. È essenziale che ci rendiamo conto che ilmondo è un vero miracolo e che è teatro, a sua volta, di moltissimi miracoli ogni

giorno. È necessario che capiamo come le nostre convinzioni possono ridurre la gioiaspirituale che siamo in grado di provare, se dovessimo prenderle troppo sul serio.

Possiamo concluderne che la spiritualità deve essere osservata da un punto di vistache ci consenta di capire che non è importante quale fede professiamo e quali riticelebriamo. Piuttosto, è attraverso la nostra intenzione e i nostri sforzi di trovare iltempo di apprezzare il mondo e provarne gratitudine, che possiamo entrare in piùstretto contatto con chi siamo veramente.

OWEN: Con tutti i vari leader religiosi che ci sono in giro, che cosa suggerisci

di fare a chi vuole migliorare il proprio senso di spiritualità?R ICHARD:Di usare grande cautela. Queste persone hanno una tradizione di

ipnotisti che dura da molti secoli. Molti di questi culti fanno proseliticon facilità, e la maniera migliore di tenertene fuori è creare le tuerelazioni con le tue divinità prima di iniziare e assicurarti di creare tustesso le tue suggestioni post-ipnotiche. In questa vita sei destinato adiventare un leader, non un seguace, e così, quando vai da loro, ci vai

 per scoprire che cosa fanno, non per seguirli. Non bere tè. Non ingerirealcunché. Non bere nulla, perché in alcuni di questi culti le persone

vengono drogate. Le religioni maggiori non hanno bisogno di farlo, madedicano comunque molto impegno ad indottrinare le persone. Fa partedell'idea stessa di religione.I guru hanno i loro seguaci. Ci sono persone che mi hanno chiesto: "Tusei un guru?". No, non lo sono: non sono abbastanza socievole. Nonvoglio che le persone mi seguano. Non voglio vivere in una comune enon voglio essere circondato da enormi gruppi di accoliti. Voglio

 persone istruite che si mettano alla guida della loro vita e che faccianole loro cose, e quindi non mi posso lamentare che ci siano persone che

hanno preso il lavoro che ho svolto e ne abbiano fatto cose diverse, e penso che vada bene così.Ci sono persone che lavorano nel contesto dell'istruzione, altre che si

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occupano di architettura. Ci sono numerosi scienziati che usano illavoro che ho svolto come base per superare le difficoltà cheincontrano in ambito scientifico. Perché lo stesso Meta Modello, che sirivela efficace per aumentare il livello di comprensione che le personehanno della propria vita, funziona anche in ambito scientifico e

aziendale. I problemi sono gli stessi, perché queste difficoltà nonesistono, se togliamo gli esseri umani. Non esistono nell'universo ingenere. Esistono all'interno del nostro percepire e comprendere comefare a manipolare l'universo. È il nostro credere nelle cose, a renderlereali e, una volta che avremo scoperto come modificare le nostrecredenze, troveremo nuove cose nell'universo e scopriremo che esso haun potere illimitato. Anziché preoccuparci di esaurire le riserveenergetiche, ci sarà energia in un piccolo pezzo di luce nera.Attualmente, gli studiosi di fisica sono convinti che tutte le leggi della

termodinamica siano completamente sbagliate: io ho combattuto per anni nel tentativo di dimostrarlo. Ho cominciato dalla leggesull'entropia che dice che tutto tende verso il disordine e il caos, e io ho

 pensato: "Allora com'è che tutti i tostapane stanno comparendo sul pianeta Terra?". Ci deve essere una forza di cui non stanno tenendoconto e quella forza, ovviamente, è la consapevolezza. Più si sviluppala nostra consapevolezza in quanto specie vivente, più siamo in gradodi controllare il nostro destino e il destino di ogni cosa nell'universoassieme a qualsiasi altra cosa sia consapevole, perché ho come

l'impressione che la consapevolezza sia molto più diffusa di quel che lamaggior parte delle persone oserebbe mai immaginare.C'è chi mi chiede: "Credi agli UFO?" e io rispondo: "No, perché credoche li abbiamo identificati piuttosto bene" [UFO è l'acronimo diunidentified flying object, ossia oggetto volante non identificato, NdT ].Adesso sono soltanto FO [oggetti volanti, NdT ]. Per quel che miriguarda, io non mi curo degli astronauti. Mi occupo del pianeta Terra.La ricerca di vita intelligente su questo pianeta è ancora in corso e lacosa bella è che l'evoluzione non è mica finita. Non credo che

l'evoluzione funzioni come le persone tendono a credere. Penso che  proceda molto più velocemente e che la nostra consapevolezzainfluenzi la genetica proprio come noi riusciamo a influire sul modo incui l'universo fisico cambia grazie alla nostra capacità di agire su diesso. Man mano che andremo nello spazio e faremo cose diverse,scopriremo che viaggiare per lo spazio è il modo più lento e che c'è unmodo di passarci attraverso. Questo non è un problema che riguardal'universo. È un problema che riguarda il modo in cui lo percepiamo, equando percepiremo l'universo in maniera differente, il teletrasporto

diventerà un gioco da ragazzi.

Inizialmente, l'idea che la nostra percezione dell'universo fosse la maggiore

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responsabile delle nostre limitazioni fu per me difficile da accettare. Poi, avendocominciato a fare ricerche su alcune delle più grandi scoperte scientifiche, mi resiconto che era stato un cambiamento di prospettiva, un "mutamento di paradigma" amettere il ricercatore in condizione di ottenere quel risultato. Più cose impariamosull'universo, più ci rendiamo conto di quanto avessimo torto e possiamo realizzare

in continuazione nuove conoscenze e intuizioni su come funzionano le cose.Esattamente quando pensiamo di sapere tutto, scopriamo di saperne davvero poco.Questo mi riportò alla mente il fatto che più cose impariamo e più sviluppiamo nuovimodi di guardare alle stesse cose, più diventiamo intelligenti. Vedere il mondo sottonuovi punti di vista non è utile soltanto perché ci dà un maggior numero di scelte, èutile perché ci rende più astuti. Quando riuscite a vedere le cose in modo diverso,

 potete capirle meglio, e questo vi aiuta a superare problemi che un tempo erano parsiirrisolvibili.

Come un ritornello, continuavo a risentire le parole di Richard nella testa.

"I problemi... non esistono, se togliamo gli esseri umani. Non esistono nell'universo in genere. Esistono all'interno del nostro

 percepire e comprendere come fare a manipolare l'universo... È il nostrocredere nelle cose, a renderle reali. " 

Cominciai a capire ciò che avevo sempre saputo a livello inconscio. Era stato così per tutti i clienti con cui avevo lavorato con successo: li avevo aiutati ad occuparsidei problemi che esistevano nel loro modo di pensare. I problemi non esistevano

nella loro vita, perché è soltanto rappresentando qualcosa come un problema, cheessa diventa un problema. Altrimenti è soltanto un evento o un'esperienza. Quandoriuscite ad aiutare le persone a cambiare le loro convinzioni e a percepire il mondo inmodo più utile, i problemi si risolvono e si conquista la libertà della serenitàinteriore. Cominciarono a tornarmi in mente le diverse prospettive spirituali di cuiero venuto a conoscenza e mi resi conto di una cosa: tutte quante esaltavano il ruolodi un essere superiore... che fosse Dio o Buddha, Allah o Krishna, Geova o Gesù,Shiva o l'universo o la natura in quanto tale. L'essere superiore dev'essere rispettato eringraziato per le cose buone.

Quando riusciremo a farlo e ad apprezzare l'universo per tutto ciò che dimeraviglioso contiene, potremo vivere un'esistenza spirituale serena, priva disofferenze infinite e di rituali ripetitivi. Più cose impariamo sull'universo, più cirendiamo conto di quanto poco ne sappiamo in realtà. Ciò che è davvero cruciale èdare a noi stessi il permesso di tollerare questo stato di "non conoscenza". Altrimenti

  potremmo ritrovarci bloccati all'interno di un sistema di credenze restrittivo elimitante. Essere in possesso della migliore prospettiva spirituale significa essere in

 possesso della prospettiva spirituale migliore per noi. Siamo tutti unici e perciò èfondamentale che impariamo a godere del nostro modo specifico di conoscere

l'universo e ad apprezzare il fatto che le altre persone sono diverse da noi. Questaconsapevolezza porta con sé un enorme senso di liberazione. Quando riuscite adapprezzare le vostre prospettive così come quelle degli altri, scoprite come fare a

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sentirvi estremamente centrati e spiritualmente paghi. Potete sentirvi a quel modo perché vi siete resi conto che la "verità" è che non c'è alcuna verità, ci sono soltanto percezioni. Molti autori ci descrivono come degli esseri di spirito che stanno vivendoun'esperienza da essere umano. Se questo approccio fa più al caso vostro di un'altraalternativa, allora credeteci. Personalmente, mi piace pensare che siamo allo stesso

tempo spirituali e umani, emotivi e razionali, intelligenti e premurosi. Dipende dallarealtà o dalla prospettiva da cui decidete di guardare il mondo. La prospettiva che hoscelto io mi permette di abbracciare il pieno potenziale della saggezza infinita cheesiste in me e di godermi l'idea che continuerò ad apprendere qualcosa di nuovo sume stesso ogni giorno.

Il Dalai Lama dice che la parte più importante della religione è essere gentili ecaritatevoli verso i nostri fratelli. Per lui, la carità è il vero centro della nostraumanità. Quali che siano la nostra fede o le nostre convinzioni, dovremo arrivare al

 punto in cui garantiremo a ciascuno lo speciale diritto di credere nelle proprie idee.

Cominciai a pensare ai pregiudizi che popolavano il mondo.

OWEN: Che ne pensi di tutti i pregiudizi esistenti al mondo?R ICHARD:Penso che sia importante superare il pregiudizio su questo pianeta. Io

ho amici di ogni razza, colore e religione. Sono quell'ebreo che haaccompagnato la sposa all'altare in un matrimonio islamico. Non cisono limiti al tipo di persone che frequenterei e, ciononostante, sonostato in posti dove la gente mi odia semplicemente per la mia religione,e non faccio neanche pratica per essere ebreo. Ci sono nato. Non posso

farci nulla. Non che ce l'abbia tatuato sulla fronte o roba del genere,ma, sai com'è, per certe persone il semplice fatto di saperlo costituisceun grosso problema. Ci sono persone che odiano gli indiani e i

  pakistani e altre che odiano i messicani e che affibbiano loronomignoli, eppure, lo sai, il sangue è rosso per tutti. C'è solo il tre per cento di differenza tra noi e uno scimpanzè. Al 95 per cento siamouguali a uno scoiattolo, per amor del cielo. Perciò la differenza tra noiesseri umani consiste principalmente nel modo in cui viviamo e cicomportiamo. È pazzesco, se pensi a tutte le persone che ho incontrato

su questo pianeta. La maggior parte degli esseri umani, nel corso di unavita, incontra circa 40.000 persone. Io, d'altro canto, ho parlato conmilioni e milioni di persone... e ogni volta ho detto qualcosa di diverso.Ho anche ascoltato le persone e ho incontrato i grandi pensatori delloscorso secolo. Ho incontrato Fritz Perls, Virginia Satir, Maslow eMoshe Feldenkrais e i migliori studiosi di fisica del pianeta. Tuttequeste persone, che sono state degli autentici creatori, vivevano tutti la

 propria vita spirituale a modo loro. Virginia parlava della spiritualità inmodo diverso da Maslow e lui lo faceva in modo diverso da Moshe

Feldenkrais, ma erano tutti dei grandi guaritori. Ciascuno di loro losapeva e credeva negli esseri umani e ha saputo trovare la guarigionedove nessun altro era riuscito.

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Quando la verità si rende a noi manifesta, sempre che ciò accada, potremmosentirci come la ragazza che credeva suoi i biscotti del signore che le sedeva accantoin aeroporto. Allora tutte le guerre, le liti, le discussioni e gli screzi riguarderebberoun singolo grosso errore. Invece, dobbiamo accettare il fatto che non possiamo esseretroppo certi di nulla. Possiamo soltanto crederci o no. Se le persone si ritengono

esseri spirituali ed esseri umani, io lo accetto e loro non si sbagliano. E come quandomangi un gelato, talvolta preferisci mangiare un tipo di gelato, talvolta ne preferisciun altro. Persone diverse mangiano gelati diversi. C'è davvero un unico, autenticogelato? No, per quel che ne sappiamo non c'è. Perciò, perché non scegliere il piùdelizioso? Perché non scegliere la delizia spirituale?

OWEN: Quindi, la religione è come il gelato.

Dissi all'improvviso. Avevo dimenticato tutti i pensieri che stavo facendo dentro

di me. Richard sorrise e mi guardò come se avessi avuto venti teste.

R ICHARD:Cosa? Owen, torna sulla terra. Torna sul pianeta Terra. Adesso èsicuro.

OWEN: Voglio dire, nella misura in cui ti è dato di scegliere qualsiasi gelato ti piaccia e allo stesso tempo rispetti i gusti scelti dalle altre persone.

Richard rise.

R ICHARD:Sì, Owen, è proprio come il gelato.

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48La libertà di crescere

Era stata un'altra giornata faticosa. Il caldo e l'umidità erano davvero notevoli.Avevo trascorso tutta la mattina a consegnare curricula e a compilare moduli dirichiesta di assunzione. Quella sera ero andato al lavoro alle cinque ed ero stato

rispedito a casa alle sette, perché non avevo raggiunto la mia quota. Si trattava ditelemarketing, lavoro difficile a New York. Non ero mai riuscito a raggiungere laquota, finché non smisi di seguire il "copione". Un giorno mi misi a lavorare a modomio, improvvisando, e in due giorni avevo battuto il record aziendale. La cosa nondurò a lungo: mi fu detto di seguire la procedura standard. Non c'era posto per laflessibilità, non importa quanto fossi efficace. Quel giorno, dopo il lavoro, salii incima al World Trade Center e mi feci un drink. Era luglio. Vivevo a New York City.

Mi ritrovai a vivere per conto mio per la maggior parte del tempo che trascorsi lì.Trovai un posto dove stare a Brooklyn. Mi incontrai con un amico e passammo una

splendida serata in città. Cantammo il karaoke in quello che al tempo era il bar piùalto del mondo, in cima al World Trade Center. Mi chiedo spesso quante delle persone con cui trascorsi quella serata fossero lì in quel fatale giorno del 2001. Ècosì triste.

Quella sera, quand'era già piuttosto tardi, presi la metropolitana per tornare a casa.Poi, mentre camminavo per le strade desolate del centro di Brooklyn, il cuorecominciò a battermi forte. Dal piccolo parco giochi che presto avrei dovutoattraversare arrivava il suono delle canzoni dei più recenti cantanti rap. C'era unamacchina con lo stereo a tutto volume e lì intorno dodici o tredici ragazzi che

avranno avuto circa la mia età. Non potevo tornarmene indietro, dal momento chenon avevo nessun altro posto in cui andare. Continuai a camminare.Vedete, per quel che ne sapevo io ero l'unico ragazzo bianco del circondario. In

tutti i negozi e ogni volta che salivo sull'autobus mi capitava di rado, sempre che micapitasse del tutto, di incontrare un'altra persona non di colore. Non che la cosa midesse fastidio. Per la maggior parte, le persone che abitavano il quartiere mitrattavano molto meglio di alcuni bianchi che avevo incontrato a Manhattan. Mentre

 proseguivo per la mia strada, tuttavia, la paura continuò ad aumentare. Avevo vistotutti i film. Essendo un ragazzo semplice, in arrivo dall'Irlanda, New York era stata

 per me uno shock culturale. A Dublino mi ero sempre sentito al sicuro, sentivo disapere come prendermi cura di me stesso, ma questa non era Dublino. Cominciai arivedere le immagini del film Boyz'n the hood - Strade violente. Entrai nel parco

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giochi e cercai di non incrociare lo sguardo di nessuno. Tutti si voltarono e potevosentire i loro sguardi puntati su di me mentre passavo. Poi, uno di loro mi chiamò.

Richard stava canticchiando e questo mi riportò alla nostra conversazione. Gli fecila mia domanda successiva.

OWEN: Una delle cose più straordinarie di cui mi accorsi era la velocità concui crescevo: emozionalmente, mentalmente e spiritualmente. Ognianno portava con sé tutta una serie di sfide, di eventi e di esperienze.

 Mi ritrovai a fare i conti con le cose più toste e quando le superavo erouna persona diversa. Quando ero un adolescente mi sentivo cosìabbattuto eppure sono cresciuto così in fretta. Come possiamo fare ad aiutare gli adolescenti a crescere da un punto di vista emotivo e avivere meglio la loro vita?

R ICHARD:Gli adolescenti non sono pronti a essere felici finché non crescono e la

loro biochimica non si assesta. Gli adolescenti devono provare che cosasignifica il caos. Questo, secondo me, è prestabilito geneticamente inmodo da spingere le persone a lasciare la casa paterna e ad entrare nellaloro vita. Penso che il problema, con gli adolescenti, sia che non hannodelle time-line abbastanza lunghe. Non hanno vissuto tanto a lungo dariuscire a immaginare il futuro abbastanza a lungo termine e quindi noncredono che le cose potranno causare loro dei danni. "Anche se diventoun eroinomane, che differenza vuoi che faccia? A nessuno importanulla comunque." Non pensano al fatto che potrebbero vivere per 

cinquantanni! Nessuno di noi, quando aveva quindici anni, pensava che sarebbearrivato a cinquanta. Non funziona così e c'è bisogno che estendi la tuavita e che guardi le persone intorno a te e che faccia caso a chi èdavvero felice e a chi non lo è. Il tipo seduto al bordo della strada,strafatto di eroina, ti sembra felice? Potranno anche dirti: "Ehi, questo èil viaggio più bello che tu abbia mai fatto", ma pensa che sono i più beidieci secondi che rovineranno il resto della tua vita. Quindi, bell'affare:vuoi una vita intera o dieci secondi da sballo? Devi essere in grado di

giudicare. Devi avere una strategia decisionale abbastanza buona dafarti dire: "Senti, farò le cose che vanno fatte". Gli altri ti diranno chedevi andare all'università. No, non devi... ma è una buona idea. Anchese sono andato all'università e ho studiato tutte quelle cose che non misono mai servite, andare all'università è stata una buona idea, perché hovisto un posto diverso. Ho incontrato gente diversa. Ho imparato coseche non avrei mai imparato altrimenti. Molte delle cose che hoimparato all'università non mi interessano e non le userò mai, ma misono abituato a imparare cose per nessun'altra ragione se non quella di

saperne di più, e penso che questa sia una bella cosa. Ecco perché penso che sia importante che i giovani vedano posti diversi. Io hosempre portato i miei figli all'estero ed è una delle cose migliori che

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siano capitate loro, perché hanno potuto incontrare persone di altreculture. Hanno visto cose che non avrebbero mai visto altrimenti e,anche se non sei ricco, è importante che salti in macchina e te ne vadain qualsiasi paese, o regione, o città e vada in un ristorante dove siserve cibo di un altro paese, ecco quanto ci vuole. Se non puoi andare

in India, vai in un ristorante indiano, ma non limitarti a cenare. Parlacon le persone che vengono dall'India. Se vai in un ristorantemessicano, parla con chi viene dal Messico. Chiedigli com'è. Faiconoscenza con i bambini. Ascolta la loro lingua. Lo sai, le personesono terrorizzate dai mussulmani e non sanno niente sul loro conto.Frequentali per un po'. Seguono regole precise che definiscono cosacomporti l'essere un mussulmano... e non si parla di ammazzare lagente. I mussulmani non sono violenti, eppure sono descritti come

  persone violente. Hanno dei rituali ai quali non parteciperei mai e

convinzioni che non abbraccerei mai, ma hanno un'etica molto rigorosae regole molto precise. Nel Corano è scritto molto, molto chiaramenteche non si deve arrecare danno alle persone o alle cose nemmeno intempo di guerra.

La vera libertà, mi era diventato chiaro, non riguardava soltanto avere la libertà distar bene e fare pensieri intelligenti. Riguardava anche la libertà di godersi il fatto dicrescere grazie alle diverse esperienze. Dobbiamo iniziare ad apprezzare ledifferenze e ad imparare quanto più possiamo, facendo quante più esperienze

  possibile. L'esperienza, buona o cattiva che sia, è davvero la migliore maestra.Durante la nostra permanenza su questa terra, c'è bisogno che ci espandiamo,entrando in contatto con altra vita, altri luoghi, altre genti.

Quando lo facciamo, come spiega Richard, scopriamo che non avevamo motivo ditemere coloro che temevamo. Comprendiamo l'universale somiglianza che accomunatutti gli esseri umani. Percepiamo il mondo in modo più accurato e cresciamospiritualmente, emozionalmente e mentalmente.

Crebbi così tanto, durante i quattro mesi in cui feci esperienze a New York.Mentre passavo a fianco ai ragazzi nel parco giochi, sentii uno di loro gridarmi

qualcosa. "Ehi, che succede ragazzo bianco? Vuoi essere il prossimo Neo? Credi chequesta sia Matrix?" Mi voltai nervosamente verso colui dal quale pensavo provenissela voce. "Già, certo che lo sono. Penso che lo sia", risposi con un sorriso. Lui misorrise a sua volta, mentre gli altri si mettevano a ridere. "Dannazione, ragazzo, devifare attenzione a quest'ora di notte. Non ci sono che delinquenti malintenzionati daqueste parti, amico." Annuii, sorrisi e continuai a camminare. Arrivai a casa. Chequel "delinquente" vivesse nel mio stesso condominio lo scoprii la settimanasuccessiva, quando andai a sbattergli contro in ascensore. Si chiamava Troy.Diventammo amici. Le esperienze che ho fatto, come quei mesi a New York, mi

aiutarono a crescere enormemente. Nello stesso tempo, cominciai a venire aconoscenza sempre più di chi fossi veramente. Mi resi conto che "chi ero" cambiavadi giorno in giorno. Ne avrei parlato con Richard.

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49Come ritrovare se stessi

Durante i miei viaggi in India, cominciai a rendermi conto che la maggior partedegli occidentali che andavano laggiù lo facevano principalmente allo scopo diviaggiare di tempio in tempio e di guru in guru nel tentativo di "ritrovare se stessi".

Questo mi era sempre sembrato strano, ma avevo visto che anche molti miei clientinon riuscivano a scoprire "chi erano" e desideravano aumentare la propria auto-coscienza. Immagino che questa fosse un'esperienza simile.

Discussi con Richard di coloro che avevo incontrato e che stavano cercando ditrovare se stessi.

OWEN: Quand'ero in India ho incontrato svariate persone che viaggiavano quie lì alla ricerca di sé. Hai qualche consiglio da dare a chi sente diessersi smarrito e vuole ritrovare se stesso?

R ICHARD:Avevo un amico che fece lo stesso. Mi disse che stava cercando sestesso e che sarebbe andato in India e io cercai di spiegargli che lui era

 proprio lì, ma non mi diede ascolto e sparì per tre anni. Quello di cui le  persone si devono rendere conto è che non è che capiterà loro diritrovare chi sono. È che diventerai chi sei. Se ci sono cose negativeche ti riguardano, devi imparare a smettere di farle e cominciare a farequalcos'altro. Si tratta di sviluppare nuove e più rigorose abitudini di

 pensiero e questo è ciò che la maggior parte delle religioni ti insegna afare. Ciò vale in particolare per coloro che hanno una natura più

spirituale. Alcune di queste, è certo, non sono che dei programmi dimarketing davvero buoni. Io vengo dagli Stati Uniti, dove la religionenon ha quasi nulla a che fare con la spiritualità se non per qualcheguarigione miracolosa qui e lì. Si prende una persona e la si porta inuno stadio davanti a centomila persone, ed è molto più semplice fareaccadere il "miracolo" perché si trovano in un tale stato alterato equesto è dovuto al fatto di trovarsi in una situazione in cui non si sonomai trovate prima. Ora, quando vai in India, sei in una situazione in cuinon eri mai stato prima e le persone sono fortemente influenzate dal

fatto di visitare certi luoghi. A mio avviso, puoi influenzare le personeenormemente, se entri nel loro mondo e crei degli stati interni

 particolarmente intensi, e se ti rendi conto che ci sono certe semplici

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regole.In ogni religione, ad esempio, tutti i canti sembrano porre l'accentosulle vocali. Ecco perché c'è differenza tra le vocali e le consonanti. Inebraico, la parola per "lettera" è "vibrazione". Dire che qualcosa vibra edire che "è una lettera" è esattamente la stessa cosa. Essere in grado di

cambiare il tono interno e la vibrazione delle voci che senti dentro di te,  poter cambiare l'andamento delle tue onde cerebrali così da farlevibrare in modo diverso significa che poi vedrai, udrai e proverai cosediverse e ti comporterai diversamente. Il motivo per cui negli ultimitrent'anni mi sono concentrato così tanto sull'ipnosi non è unicamente ilfatto che le persone hanno bisogno di rilassarsi. Hanno bisogno di fare

 ben più di quello. Hanno bisogno di poter accedere a degli stati in cuihanno una straordinaria energia e, tuttavia, provano uno straordinariosenso di rilassamento e vibrano all'unisono col loro ambiente in un

modo che consente loro di portare le cose a compimento. Il far manifestare le cose è, per me, la cosa più importante che gli esseriumani facciano. La psicologia se la stava cavando male quando sonoarrivato io, perché non stava facendo manifestare dei risultati. Stavarinchiudendo le persone, dando nomi ai loro problemi e criticandole,ma non stava facendo in modo di far sparire le loro paure. Non davaloro la sensazione di avercela fatta. Non dava loro la sensazione di

  poter combinare qualcosa nella loro vita, la sensazione di avere ilcontrollo.

Ora, puoi mettere il tuo controllo nelle mani di un guru, lasciando chesia lui a mettere ordine nella tua vita e ti sentirai in pace, finchénell'ashram ci saranno abbastanza soldi per sfamarti, ma, secondo me,questo è molto diverso dai veri leader spirituali che sono tutti coloroche non hanno intenzione di unirsi all'ashram di qualcun altro. Sonoquelle persone che costruiscono il loro e fai in modo che il tuo ashramsia soltanto la tua casa con i tuoi figli, i tuoi parenti e i tuoi vicini. Per me, è questo che le persone hanno bisogno di fare. Hanno bisogno difare della propria vita un tempio. Hanno bisogno di fare della propria

vita una chiesa, così da cominciare a vivere in conformità con uninsieme di principi che le fanno vibrare tanto da avere la sensazioneche stanno facendo la cosa giusta. Hanno bisogno di avere il lorocodice morale personale, perché questa storia delle persone chediventano terroristi suicidi per avere una vita migliore nell'aldilà è unazzardo troppo grande per quelli tra noi che hanno fatto esperienze

 prossime ai confini della morte. Non tutti raccontano la stessa cosa e ilmodo migliore per poterti sentire davvero bene e in contatto con la tuaspiritualità è fare le cose che ti permetteranno di vivere in armonia. Una

di queste cose è avere il senso dell'avventura. Prova a fare un po' diyoga. Prova a intonare qualche canto. Prova un po' ad andare in trance.Trova delle persone che fanno cose diverse e passa del tempo con loro.

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Io, personalmente, non ho lo spirito del gregario, non mi piaceappartenere a culti e roba simile, perché penso che prendendo le cose in

 piccole dosi si possa ricavarne abbastanza da riuscire a fare qualcosa dasé.

OWEN:  E quindi, evitare i guru?

R ICHARD:Sì. Come ti ho detto, una volta, sul giornale, mi hanno definito "guru" esono andato su tutte le furie, e ho detto loro che non sono abbastanzasocievole per essere un guru. Non voglio che le persone mi seguano.

 Non mi dispiace, se mi vengono a trovare di tanto in tanto, ma nonsono proprio il genere di persona che desidera essere circondato giornoe notte da migliaia di persone. Non voglio dei seguaci. Voglio crearedei leader. Ho sentito certe cose da persone che affermano di voler creare dei leader, e poi molte delle persone che escono dai loroseminari aspettano disperatamente che si faccia la prossima camminata

sui carboni ardenti, anziché pensare a come possono trasformare le paure che popolano la loro vita.Vorrei vedere le persone che generalizzano ed è per questo che vorreiche superassero le loro vere paure, perché non sono molte le personeche trovano nel proprio giardino un letto di carboni ardenti che devonoattraversare. Voglio che trovino la cosa più dura della loro vita e che lasuperino, così da rendersi conto che, una volta fatto quello, ci sonomolte altre cose che possono fare. Prima di cominciare, dico sempre:"Guarda, se è la paura delle altezze, se è questa paura, allora pensa a

cos'altro potrai fare una volta che l'avrai superata". Ho appena tenutoun corso sul cambiamento personale e c'era anche questo tale, davverofantastico: un omaccione con dei muscoli enormi... Evidentemente vain palestra tutti i giorni. Aveva l'aria di uno che avrebbe potutosbriciolare delle palle d'acciaio con una sola mano. I suoi muscoliluccicavano e quando ho chiesto a tutti che cosa volessero,facendoglielo scrivere su dei bigliettini che ho poi raccolto, sul suoc'era scritto soltanto: paura delle altezze. Così l'ho guardato e gli hodetto: "E così vuoi aver paura delle altezze. È piuttosto facile: basta che

ti porti all'ultimo piano e ti faccia cagare addosso dalla paura". E lui harisposto: "Non sarà necessario: ho già paura delle altezze". E così hocontinuato: "Beh, cos'è che vuoi? Vuoi startene in piedi sul bordo deltetto, sentirti a tuo agio e cadere di sotto? Cos'è che vuoi veramente?".La maggior parte delle persone è così occupata a evitare qualcosa, chenon pensa a cosa potrebbe aiutarle. Lui mi ha detto: "Beh, vogliosuperare questa paura, perché allora crederò di poter realizzarequalsiasi cosa nella vita". E io: "Bene, questa è la ragione migliore per cui fare qualsiasi cosa" e allora ho applicato le solite tecniche. Gli ho

fatto prendere la paura e gli ho detto di farla girare al contrario. Ne soabbastanza sulla paura, da sapere che la maggior parte delle personecon la paura delle altezze ha anche una strategia motivazionale piena di

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lacune.Si vedono uscire dal letto, e quando si alzano si avvicinano al bordo diun edificio e si vedono cadere di sotto, e si sentono come se dovesseaccadere veramente. Per molte delle persone che hanno paura dellealtezze, questo è estremamente frequente. Perciò ho fatto in modo che,

qualora si fosse avvicinato al bordo, si sarebbe sentito diversamente.Gli ho detto: "Appena ti avvicini al bordo, vediti che fai due passiindietro e ti senti a tuo agio", e d'un tratto si sentiva così. Non è che cifosse qualcosa di sbagliato in lui. È solo che le persone non si fermanospesso a pensare a come stanno usando il loro cervello.Certo, se ti vedi cadere da un edificio e ti senti come se stessi cadendoavrai paura, ma nessuno ci insegna a usare il nostro cervello come sefosse in grado di far accadere l'evento spirituale del "manifestare",

 perché nell'attimo in cui si è reso conto di ciò e ha costruito qualcosa di

nuovo nella sua mente, si è impegnato nell'atto della creazione, ed èquesto l'atto più spirituale che ci sia. Ciascuna religione sulla terra hauna storia che narra dell'inizio dell'universo. Tutto ciò che esiste èarrivato dal nulla, e questo è il più grande dei miracoli. Quindi, se riescia prendere il marasma che sta dentro alla testa di qualcuno e a fargli

 prendere parte all'atto della creazione per creare un pensiero nuovo, per creare una nuova sensazione che nessuno ha mai provato... Questa è,

 per me, la cosa più spirituale che ci sia, perché una volta che l'avrà fattouna volta e una volta che avrà capito come si fa, potrà prendere

qualsiasi sensazione negativa e farla girare nella direzione contraria.Potrà far sparire qualsiasi insieme di immagini che ti fanno star male ecreare immagini che ti fanno star bene. Potrà cominciare a vedere ilmondo in modo diverso.

Quando cominciai a pensare a che cosa significasse davvero l'espressione"ritrovare se stessi", iniziai a capire che lo stesso concetto presuppone che ci si sia

 persi. Cominciai a meditare se le persone fossero o meno "perse" per davvero, o senon si trattasse, invece, di una sensazione. Quello che diventò ben presto evidente è

che non erano veramente perse. Come aveva fatto notare Richard, era più unaquestione di persone che diventano chi sono veramente.

Quando una persona si sente persa, ciò è semplicemente dovuto al fatto che sicomporta e pensa in modi molto diversi e prova sensazioni molto diverse tra loro.

In quanto esseri umani, abbiamo bisogno di congruenza. Perciò, essendo le nostresensazioni, i nostri pensieri e le nostre azioni diversi in diverse situazioni, troviamodifficile definire noi stessi. Nel mondo moderno, dal momento che la flessibilità èdiventata un'abilità indispensabile e veniamo bombardati da quantità massicce diinformazioni, diventa più impegnativo sapere chi siamo veramente.

Per di più, proprio come stiamo scoprendo nel campo della fisica quantistica, nonappena pensiamo di sapere "com'è che funziona davvero", scopriamo che potremmoesserci sbagliati. Il modo in cui percepiamo noi stessi non fa eccezione, perciò il

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modo in cui pensiamo a noi stessi o il modo in cui ci percepiamo o ci vediamocambia in continuazione. Perciò non c'è alcun modo per sapere veramente chi siamoin realtà, perché è la stessa natura soggettiva del pensiero a impedircelo.

Quel che possiamo fare, invece, è cercare di capire noi stessi non come entitàimmutabili, ma come creature dotate di potenziale. Se riusciamo a concentrarci su

tutto ciò che possiamo diventare quando ci esprimiamo al meglio, possiamo iniziarea trovare un sé, un'identità stabile e congruente. Vedete, se riusciamo a percepircicome degli esseri brillanti, che non pensano sempre a quel modo, che non provanosempre quelle sensazioni e che non agiscono e non si comportano sempre così,

 possiamo fare nostro un modo nuovo di trovare noi stessi.Possiamo renderci conto che tutte le volte che pensiamo, ci sentiamo, agiamo o ci

comportiamo al meglio delle nostre possibilità facciamo un passo in più verso ilnostro vero sé. E tutte le volte che non lo facciamo, stiamo semplicementecommettendo degli errori dai quali possiamo apprendere qualcosa. Talvolta è

importante che ci perdiamo, assorti nelle nostre esperienze, così da essere concentratisu ciò che facciamo, anziché concentrarci su di noi nell'atto di farlo. È così che

 possiamo godere più pienamente di ciascun istante e renderlo significativo.

OWEN: Che mi dici delle preghiere, Richard? Che ne pensi, del potere della preghiera?

R ICHARD:Beh, "preghiera" è il nome di uno stato meditativo. Certe persone pensano che la preghiera serva soltanto a chiedere a Dio delle cose.Conosco persone, negli Stati Uniti, che pregano per trovare parcheggio.

A me sembra che l'Essere Onnipotente, sempre che tu creda che ce nesia soltanto uno nell'universo, in tutto l'universo in genere,

 probabilmente non avrà tempo di fermarsi per pensare ai parcheggi. Non riesco a figurarmi le divinità come dei centri servizi. Penso che le persone davvero spirituali accedano a degli stati molto potenti. Quandoil Mullah ha dato inizio alla cerimonia durante quel matrimonioislamico, è entrato in un profondo stato alterato. Quell'uomo aveva un

  potere che si poteva percepire e che influenzava chiunque altro inquella sala molto più fortemente e, comunque, chiunque in quella sala

influenzava chiunque altro entro certi limiti.Una volta Gregory Bateson disse che stava guardando la mensola soprail caminetto e aggiunse: "In un certo senso quella mensola conosce mee un miliardesimo della mia consapevolezza che la conosce, e ogni cosainfluenza ogni altra". Io credo che ogni cosa sia viva a suo modo,comprese le idee, e che ci sia bisogno di essere in condizione di darlealla luce, quelle idee, e che lo si chiami o meno spirituale, ciòinfluenzerà ogni cosa che ci circonda in modo tale che le personeassumano maggiormente il controllo. La parola chiave, per me, è

libertà. La libertà è ogni cosa e l'amore è tutto il resto.

Ci sono ricerche che hanno dimostrato che, indipendentemente dal tipo di

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 preghiere e dal tipo di religione professata, pregare esercita comunque un'influenzasu eventi come la guarigione. E questo sembrava funzionare indipendentemente dalfatto che le persone sapessero o meno che qualcuno stava pregando per loro. Inquelle ricerche, coloro che non sapevano che qualcuno stava pregando per loroebbero comunque un giovamento maggiore di coloro che facevano parte del gruppo

di controllo, il che esclude la possibilità che si trattasse di effetto placebo. Quello cheaveva spiegato Richard è che la preghiera consente di entrare in uno stato alterato dacui accedere a una fonte di energia universale. I cristiani la chiamano Dio, glisciamani natura, gli induisti Shiva e i mussulmani Allah. Sia come sia, il principio èlo stesso.

Si tratta, come dice Richard, di fare cose che ci aiutino a entrare in stati alterati ead eseguire delle pratiche spirituali che ci mettano in condizione di sviluppare lasicurezza necessaria a trasformare le nostre paure; e si tratta di apprezzare ledifferenze che esistono al mondo e di imparare da esse. Si tratta di scoprire il vostro

  personale approccio spirituale alle cose del mondo e di imparare dalle diversereligioni qualsiasi cosa vi possa aiutare a star meglio e a sentirvi più connessi con ciòche è veramente importante. Questo significa avvicinarsi di un altro passoall'illuminazione. Altrimenti, facciamo affidamento sui guru. Ho fatto alcuneesperienze con dei guru mentre ero in India, e non ho avuto l'impressione che fossel'opzione più utile.

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50L'attrazione dei guru

Era domenica mattina, verso le quattro. Ero ancora mezzo addormentato, ma midovevo alzare. Il giorno precedente avevo tenuto un seminario di una giornata sultema "La PNL e la felicità" e poi, alla sera, un workshop sulla PNL applicata al

contesto aziendale. Ero piuttosto stanco e avevo dormito soltanto poche ore. Sei ore più tardi avrei dovuto tenere un corso avanzato di PNL di fronte a più di duecento persone. L'autista arrivò in orario e cominciammo ad andare verso l'ashram, che sitrovava a circa un'ora di macchina da lì. Come sempre, le strade si fecero piùtrafficate via via che il mattino diventava più luminoso. Il "guru" che stavo per incontrare era molto famoso. Avevo un atteggiamento di apertura mentale nei suoiconfronti, ma sapevo che avrei dovuto tenermi per me le mie opinioni. Quando le

 persone seguono dei guru, la cosa spesso determina rigidità, fanatismo e stupidità.Entrai nell'ashram e vi trovai migliaia di persone e tutte indossavano vestiti dello

stesso colore. Provai un vago senso di timore, mentre prendevo posto. Avevoricevuto uno speciale pass per VIP da una signora che aveva partecipato a uno deimiei corsi.

Sedetti nella posizione del loto, a terra, con le gambe piegate sotto di me. Erodavvero scomodo ed estremamente stanco. Aspettai per ore in quella stessa posizionee, nel frattempo, notai che attorno a me c'erano migliaia di persone che ripetevanouna preghiera dopo l'altra. Ero l'unica persona vestita in modo diverso. Indossavouna camicia marrone, dei sandali e un paio di pantaloni verdi. Ero anche l'unico nonindiano nelle vicinanze. Mi distinguevo da tutti gli altri, ovviamente. C'erano

 persone d'ogni età che rivolgevano preghiere alle statue che si trovavano sul palco.Infine, dopo molto nulla, giunse lui. Arrivò su una portantina trasportata da duediscepoli per lato. Scese e cominciò a camminare lungo i corridoi tra la gente,lentamente, sorridendo, facendo dei gesti con le mani e benedicendo le persone.Raccolse molte buste che le persone gli offrivano su ambo i lati. Mi chiesi secontenessero delle lettere o delle donazioni. Continuò a procedere finché, alla fine, sifermò presso l'uomo che mi sedeva davanti. Dopo aver scambiato con lui alcune

 brevi parole, passò oltre e incrociai il suo sguardo. Il guru era a circa mezzo metro ecominciammo a fissarci intensamente, per vedere chi avrebbe distolto lo sguardo per 

 primo. Non che lo stessi facendo di proposito: ero soltanto stanco e mi ritrovai afissarlo dritto negli occhi, con un'espressione vacua dipinta sul volto. Mentrecontinuavamo a fissarci, sulla sala calò il silenzio. La sua espressione di pace e

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amore si trasformò in un atteggiamento che sembrava essere di rabbia e fastidio. Nonci scambiammo una parola. Il tempo scorreva lento, ogni secondo si faceva piùlungo, ma non avrei abbassato lo sguardo per primo. Non so perché, macontinuammo a fissarci.

Ancora adesso, non sono sicuro di cosa sia stato a indurlo a fermarsi a guardarmi.

Forse da molto tempo non incontrava una persona che, come me, non lo percepivacome un essere superiore a sé. Non intendevo affatto guardarlo "male", è solo chenon lo vedevo come un Dio. Mentre ero in India, mi furono presentati numerosi altriguru di una certa fama. Incontrai il maestro spirituale Sri Sri Ravishankar, l'uomoche sta dietro a una delle forme di yoga di maggior successo al mondo. Ci siamosubito piaciuti e abbiamo chiacchierato per un po' di yoga e PNL. Mi ha trasmessouna bella energia. In modo simile, incontrai un guru che anche Richard avevaincontrato quando venne in India, e anche parlare con lui fu fantastico. Ciraccontammo delle storie e discutemmo di diverse prospettive sulla vita. Da loro ho

imparato moltissimo.L'incontro migliore fu quello che ebbi con un giovane guru di nome Sri

 Nithyananda Swamigal. Lo avevano scoperto dopo che aveva aiutato un importanteuomo d'affari a guarire dal cancro. Queste doti di guaritore divennero subito didominio pubblico. Era il guru in più rapida ascesa di tutta l'India a aveva il supportodi un noto uomo d'affari. Aveva circa la mia età e, quando ci incontrammo,scoprimmo di avere molto in comune. Aveva sentito parlare della PNL ediscorremmo di quanto fossero simili i nostri approcci. Entrambi partivanodall'intenzione di aiutare le persone a portare quiete nella mente liberandola dai

 pensieri negativi e a concentrarsi per accedere a stati positivi. A un certo punto, unenorme ritratto del giovane guru cadde improvvisamente verso di lui. Con uno scattofelino afferrai il quadro, sorprendendomi per la mia rapidità. Senza neanche aver 

 battuto ciglio, il guru si voltò, sorrise e disse: "Grazie. Vedo che la PNL ti dà ancheriflessi fulminei".

Chiacchierammo per più di un'ora e lui cominciò a lavorare sulla mia energia.Avevo fatto esperienza di lavori energetici in precedenza, ma non avevano mai avutola forza di questo, neanche lontanamente. Mentre chiacchieravamo, gli chiesi diriassumere la sua filosofia di vita in una frase e lui rispose: "Sii sempre felice". Mi

guardò, mentre lo diceva, e potevo sentire una sorprendente energia scorrere dai suoiocchi verso i miei. Cominciai a provare quello che Richard descrive sempre come un"inspiegabile senso di benessere". Cominciai a vedere le cose in modo molto piùsemplice e tutto ciò che Richard mi aveva insegnato a proposito dell'accedere a stati

 potenti, positivi e gioiosi ritornò ad avere un senso. Alcuni dei segreti che hoimparato da questi guru hanno fatto una grandissima differenza per me, nella miavita. Ne ho incontrati altri, nel corso dei miei viaggi, tra cui numerosi santoni mentreattraversavo a piedi l'Himalaya. Ciò che ho trovato più interessante è stato che ogniguru che incontravo tesseva le lodi degli altri. Tutti loro sembravano essersi resi

conto di quanto fosse importante apprezzare il senso della spiritualità altrui. Mi resiconto che per la maggior parte, questi guru indiani e questi lama tibetani non eranoche dei buoni maestri e che era la "dipendenza" da loro, ad essere un male.

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Sfortunatamente, le persone fanno spesso affidamento sui guru per ricevere aiuto eraggiungere quindi l'illuminazione spirituale. I guru divengono così non solo i"maestri", ma anche gli "dei". Questo era particolarmente vero in India. E non vivevonell'illusione che le religioni che avevamo "a casa nostra" fossero molto diverse.Anche noi abbiamo concezioni simili, come l'infallibilità del Papa. In ciascuna

religione, mi resi conto, ci sembra sempre essere qualcuno che fa da leader e,sfortunatamente, c'era chi faceva totale affidamento su quel leader, sul fatto che fosseuna brava persona, in modo molto simile a quanto accade nei regimi totalitaristici.Dal momento che la mia tesi di dottorato riguardava 1'"effetto guru", ero curioso disapere che cosa ne pensasse Richard.

OWEN: Secondo te, perché in India ci sono così tante persone che si sentonoattratte dai guru?

R ICHARD:Beh, in India la cosa più importante che una persona possa fare è farsi

un'istruzione. In India è molto diverso: non è come con gli HareKrishna negli Stati Uniti, che cercano di venderti incenso all'aeroporto.In India cercano di insegnare dei principi che le persone possanoseguire nella vita, così da essere libere. La povertà è la cosa piùlimitante che ci sia sulla terra. Quando le persone vivono in povertà, èmolto difficile che riescano ad essere libere, e se possono andare asentire qualcuno che insegna loro come superare il fatto di desiderarecose che non potranno avere mai e stare comunque bene, questo èfantastico. La cosa più strabiliante dell'India è che lì le persone vivono

in condizioni di miseria degradante, eppure non hanno una bassaautostima. Questo mi colpì molto. Andai a far visita ad alcune personeche non avevano l'elettricità in casa. I pavimenti erano sporchi. Nonc'erano mobili. Presero un paio di sedie accostate alla parete.Srotolarono delle stuoie. Queste persone lavoravano venti ore al giornoe non avevano scarsa stima di sé. Erano fiere di vivere dove vivevano.Sapevano da dove venivo, sapevano che a casa avevo molti soldi e cheero una persona famosa e, proprio per quel motivo, volevano che i loro

 bambini mi sentissero parlare, anche se non parlavano la stessa lingua:

erano convinti che le vibrazioni sarebbero arrivate comunque. Quandostavi lì, le persone venivano da te chiedendoti di benedire i loro figli, diessere benedetti loro stessi, e ciò che vogliono veramente è un po' diquella fiamma che brucia in ciascuno di noi. Proprio come ci sono

  persone che ti danno i brividi quando gli stai vicino, le personevogliono poter sentire chiunque abbia un grande potere comeinsegnante.In India, le persone imparano a prendere una piccola parte di quellafiamma per sé. Ho visto dei leader spirituali stare in piedi di fronte a

migliaia di persone in fila che aspettavano di potersi avvicinare per  prendere un po' di quella fiamma. Allora il sant'uomo le benedice e lorosi allontanano. Passano le giornate così. Alcuni di questi maestri non

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  proferiscono nemmeno una parola, ma si trovano in uno stato così piacevole che sanno come fare a condividerlo.Uno dei guru che incontrai, quando mi avvicinai a lui, mi guardò edentrò in uno stato talmente piacevole da trascinarci dentro anche me, ela sensazione fu meravigliosa. È in India che ho imparato a farlo con le

 persone: le puoi portare con te. È lo stato da cui posso guardare le  persone, e loro entrano in trance. Posso prendere una personaarrabbiata e renderla felice. È la cosa più importante che io abbiaimparato. La vera spiritualità è rendersi conto che, quando vibri di veragioia, le persone attorno a te cominciano a fare lo stesso.

Ancora una volta le parole di Richard risuonavano dentro di me.

 La vera spiritualità è rendersi conto che, quando vibri di vera gioia, le

 persone attorno a te cominciano a fare lo stesso.

Cominciai a capire che, ancora una volta, tutto questo riconduceva allo star bene eal condividere questo stato con le persone che mi erano vicine. Era difficile credereche questo semplice principio fosse quello verso cui ogni cosa continuava aricondurre, ma avevo appena ricevuto un altro esempio e cominciai a chiedermi cheeffetto avrebbe avuto se tutta la mia attenzione si fosse concentrata su quest'unico,semplice principio.

Ero anche interessato a ciò che Richard aveva detto a proposito di quel "fuoco" odi quella "energia". Alcuni indiani mi avevano effettivamente avvicinato

Vera gioia: Richard che ride.

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chiedendomi di benedire i loro figli. La cosa mi colse alla sprovvista, ma entrai in un  potente stato meditativo positivo e li benedissi con i miei pensieri migliori,appoggiando una mano sulla loro testa, col pollice che toccava la fronte. Volevosaperne di più su questo fuoco.

OWEN: Con fuoco intendi dire energia o carisma?R ICHARD:Beh, il carisma si può manifestare anche quando le persone stanno

insieme ad altre, perché la maggior parte degli individui cerca diemulare qualcun altro. Le agenzie pubblicitarie l'hanno capito. Hannocapito che l'80 per cento della popolazione sta cercando di somigliare aqualcun altro, perché noi impariamo imitando gli adulti. Per tutta la vitanoi imitiamo le cose, per poterle imparare. Talvolta si oltrepassa illimite. Le persone guardano alcuni di questi guru e dicono: "Se solofossi come lui, allora sarei felice. Se solo fossi come questo e quello,

allora sarei felice". Non mi sorprende affatto che i giovani si facciano prendere dalla cosa.Seguono queste persone, pendono dalle loro labbra, ma non fanno inmodo di essere come loro. Ascoltano i loro insegnamenti e rispondonocon ubbidienza. Non stanno veramente emulandoli. Il guaio è che,quando smettono di diventare come la persona che pensano che il loromodello sia, e cominciano a fare quello che dice, non stanno facendociò che gli esseri umani sanno far meglio, cioè imparare.

OWEN:  A proposito di emulazione, ritengo che sia importante che le persone

ricordino che, per poter insegnare agli altri qualcosa che si ritiene possa renderli migliori e più felici, non si tratta di essere perfetti a  propria volta. È come dice il Dalai Lama: essere spirituali non significa essere buddhisti o cristiani o che so io, significa essere buonie trattare bene le altre persone e vivere bene. È davvero una persona

 saggia.

Richard fu sinceramente d'accordo.

R ICHARD:Già, è davvero un uomo meraviglioso.OWEN:  Molti di questi altri guru e oratori sembrano presentare un'immagine

che viene usata per ispirare le persone. Quindi il problema continua aesistere: le persone vogliono ancora emularli. Il modo in cui ispiranole persone è sicuramente utile, ma spesso questi guru predicano bene erazzolano male, e ritengo che questo sia un problema.

Richard fu nuovamente d'accordo.

R ICHARD:Alcune persone sono troppo indaffarate per essere felici a loro volta. Èuna cosa che accade a molti: dicono un sacco di cose giuste ma, di

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fatto, non le applicano. Io sono sposato da molti anni e ci sono parecchie persone che parlano di come avere una relazione, ma che nonriescono a farlo. Se hai una relazione con la persona sbagliata, allorahai davvero bisogno di trovare la persona giusta... ma ci sono alcune

  persone che preferiscono tormentarsi con una vita di sofferenze.

Alcune persone svolgono dei lavori che odiano con tutte le loro forze,ma non credono di poter cambiare vita e di cominciare a fare qualcosache, invece, preferiscono. Ho visto centinaia e centinaia di migliaia di

 persone cambiare vita in così tanti modi nel corso degli anni, che ognifibra del mio essere crede nei miracoli. Ho visto persone vincere maliincurabili. Ho visto persone passare da posizioni prestigiose a capo diqualche azienda, al lavorare come bidelli in una scuola ed essere felici

 per la prima volta nella loro vita.

Era verissimo. Quello di cui stava parlando Richard era davvero importante. Nellasocietà moderna, ci sono molte persone che hanno lavori che danno loro molto

 prestigio, ma poca felicità. Stava mettendo in evidenza l'importanza di fare ciò che siva predicando e di godersi la vita. Ci sono moltissime persone che ne parlano, ma èfondamentale farlo. Ciò che è di cruciale importanza è che le persone comincino acredere in se stesse e nella propria capacità di rivoluzionarsi la vita.

Per tornare a quel guru, c'è una cosa di cui mi resi conto, mentre mi fissava e lasua espressione continuava a peggiorare: nonostante le vibrazioni negative che stavoricevendo da lui, c'erano comunque migliaia di persone attorno a me che lo

adoravano. Alla fine si voltò e andò dalle persone sull'altro lato e notai che molti deisuoi discepoli biancovestiti stavano inviandomi delle occhiatacce. Lo avevano vistoaccigliarsi di fronte a me, e così anche loro mi guardavano con gran cipiglio per avergli "mancato di rispetto". Lo adoravano e ciò le rendeva felici. Mi interrogaisulla cosa. Questa è una persona che dona felicità a molte persone e queste lovenerano come un dio. Se solo riuscissero a rendersi conto che il vero spirito divinoesiste dentro di loro, nella loro connessione con l'universo. Poi, d'improvviso, mivenne in mente che quella non era altro che la mia percezione. Il modo più utile di

 pensare a tutta questa faccenda mi sembrava stesse nel rendersi conto che siamo

responsabili per le esperienze che facciamo durante la nostra vita. E ancora, non dicoquesto per biasimarvi per quelle negative che vi sono capitate, ma siamo noi la fonte.Questo ci permette di controllare il modo in cui affrontiamo ogni cosa. Assumendo ilcontrollo, possiamo trasformare la nostra vita in un paradiso. Dobbiamo tenere il

  potere dello spirito dentro di noi. Dobbiamo assumerci in prima persona laresponsabilità della nostra vita e della nostra connessione con l'universo. Dobbiamoentrare in possesso della nostra illuminazione. Robert Anton Wilson sostiene chesiamo tutti "papi di noi stessi". Di fatto si tratta di avere un senso della spiritualitàadatto a noi, non per ciò che ci dice qualcuno, ma per ciò che noi proviamo a

riguardo. Una volta che ci accorgeremo di aver stabilito questa connessionespirituale con il mondo, potremo cercare di influenzarlo positivamente. Un tempocredevo che fosse impossibile: c'erano così tanti problemi al mondo. Ben presto

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Richard mi spiegò che, sebbene non ci fosse motivo per prendersi carico del mondointero, potevo comunque affrontarlo brillantemente, prendendo attivamente ilcontrollo delle mie reazioni.

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51Sentirsi impotenti nel mondo moderno

Ormai era abbastanza ovvio: Richard era convinto che una persona potesse fare ladifferenza per il mondo. La mia mente ritornò a quei posti colpiti dalla miseria inIndia. La cosa mi aveva profondamente toccato. Mi guardavo attorno e mi si

spezzava il cuore per le migliaia di persone che vedevo vivere in quelle minuscoletende ai bordi della strada. Provai un tale senso di impotenza, con tutti quei bambiniche si avvicinavano a me per chiedere la carità. Mi chiedevo che cosa avesse da direRichard a tale proposito.

OWEN:  Richard, mentre attraversavo l'India, mi sono ritrovato a camminare per le baraccopoli e mi sono sentito così impotente, perché non potevo far nulla per aiutare le persone che vivevano là. Così tanta povertà,così tante malattie. Come possiamo fare i conti con questo senso di

impotenza?R ICHARD:Beh, tieni a mente quanto sto per dirti: se un ragazzino è abbastanzaforte da venirti a tirare la camicia, non sta morendo di fame. Per cominciare, molto di quello che vedi è scena, serve a raggirarti. Quandovai in India, impari presto che i veri bisognosi li trovi fuori dai templi.Quando vai lì e dai loro dei soldi, vanno a comprarsi da mangiare e poilo condividono con gli altri. Le persone che chiedono l'elemosina per lestrade sono dei professionisti. È il loro mestiere e non puoi lasciartiingannare dalle apparenze. Devi vedere le cose per quello che sono

veramente.Se vuoi vedere la povertà vera, vai in Africa. Voglio dire, l'India è un

 paese povero se lo confronti con quelli da cui veniamo noi, ma questiragazzini sono abbastanza forti da correre per la strada. Ci sono posti incui le cose non stanno così. Devi tenere a mente che puoi cambiare lecose solamente una persona per volta. Puoi cambiare le opinioniattraverso i media, ma quando si tratta di cambiare le persone, devonocomunque cambiare una alla volta. C'è bisogno che si mettano indiscussione e che si facciano amici di razza, colore e religione

differenti.Un cristiano che volesse vivere da buon cristiano dovrebbe farsi amicoun mussulmano, senza cercare di convertirlo, ma imparando qualcosa

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sulla sua religione e su come rispettarla. Penso che questa sia una dellecose peggiori che capitano. Tutti che cercano di convertire gli altri a

 pensarla come loro. È come se... se non riesco a convincerti, allora hotorto. Questo universo è abbastanza vasto da contenere molte più ideedi quante potremmo mai generarne su questo pianeta e, per me, è la

sfida dell'umanità, rendersi conto che quello che abbiamo davvero bisogno di fare è confrontarci con la differenza e dire: "Questo èdiverso". Non dobbiamo cambiarla, non dobbiamo abbracciarla,dobbiamo solo sapere che cos'è.Chiedi alla maggior parte delle persone e sarà d'accordo. Quando stavoin Irlanda, non c'erano molti ebrei lì ed era davvero buffo, perché le

  persone mi facevano domande. Erano molto confuse. Un tale ditrent'anni mi chiese: "È vero che gli ebrei non credono in Gesù?". Iorisposi: "Beh, stiamo ancora aspettando che venga il Messia, sai, ne

abbiamo sentito parlare, ma non ci abbiamo creduto". Ci sono certecose che sarebbero dovute accadere in concomitanza con la venuta delMessia e che non sono successe quando è arrivato Gesù, così neabbiamo dedotto che non fosse lui, il Messia. Ma questo non significache non dovrebbe crederci neanche lui. Voglio dire, alle persone noninsegnano neppure abbastanza cose sulle altre religioni da farglielerispettare.Mi hanno chiesto come faccio a festeggiare il Natale e io ho detto:"Beh, noi non lo festeggiamo, il Natale". Facciamo un giorno di ferie

  perché tutti gli altri lo fanno e, personalmente, sono sempre bendisposto a farmi un giorno di ferie. Mi piace. In Irlanda e nel RegnoUnito hanno delle festività che chiamano bank holidays [letteralmente:festività in cui le banche sono chiuse, NdT ]. Quando le sentii nominare

 per la prima volta chiesi: "Beh, che cosa si festeggia, esattamente?", perché negli Stati Uniti troviamo sempre una scusa. "È il compleannodi Abraham Lincoln." E anche quando poi modifichiamo la data dellafestività: "È il giorno in cui è finita la guerra". Troviamo sempre unascusa: "È il giorno in cui abbiamo legalizzato i sindacati".

OWEN:   Beh, dal modo in cui le persone a capo delle nazioni si stannocomportando ultimamente, sembra che col numero di guerre a cui

  stanno dando inizio, molto presto ogni giorno sarà un giorno da festeggiare!

R ICHARD:Beh, sì, non mi sembra che questi capi di stato siano in procinto di porre fine a una qualsiasi guerra. Sono molto bravi a cominciarle, leguerre, devo ammettere. Stanno davvero risistemando i pasticci cheerano stati lasciati dalle persone dietro di loro. Gli abitanti del pianetaci hanno provato. Intendo dire che l'idea dell'"autonomia delle nazioni"

è carina, ma non dovremmo consentire ad alcuni stati di perpetrareazioni assolutamente inumane, e la ragione per cui sappiamo chealcune di queste nazioni hanno tutte queste armi orribili è che abbiamo

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conservato la ricevuta dopo avergliele vendute. Non è uno scherzo. Sapevamo che gli iracheni avevano delle bombe perché gliele abbiamo vendute tutte noi, e i tedeschi gli hanno vendutoapparecchiature per costruire impianti industriali per la produzione diarmi chimiche, e c'è bisogno che a livello internazionale smettiamo di

  produrre mine antiuomo e di inventare nuovi modi di ucciderci avicenda. Certo, sai, è come quei gruppi di adolescenti che, nelle nazioniafricane, se ne vanno in giro a squartarsi l'un l'altro dicendo di esseredei ribelli.Voglio dire, scusa tanto, ma finché non diamo alle persone un modomigliore di vivere la vita, questo è quello che faranno. Personalmente,sono convinto che alla fine l'Iraq sarà un posto migliore. Ci vorrannovent'anni, ma fra vent'anni ciascun bambino iracheno avrà possibilitàmigliori. Ciascun ragazzino in Afghanistan potrà andare a scuola, e

questo prima non accadeva. Allo stesso tempo, sono contrario all'ideadi bombardare le persone dal cielo e cose di questo genere, perché, sefossi io il presidente, legalizzerei l'omicidio e metterei una grossa tagliasulla testa di queste persone e le farei ammazzare tutte, correndo ilrischio che una di loro possa assoldare qualcuno per farmi fuori. È per questo motivo che negli Stati Uniti abbiamo una legge che dice che nonè consentito l'assassinio dei capi di stato. È stata promulgata allo scopodi evitare che i nostri presidenti venissero ammazzati. Santo Cielo,qualcuno ha sparato a Ronald Reagan e lui non se n'è neanche accorto.

Ora, quello significa non essere particolarmente in contatto con le tuesensazioni corporee... Penso sia molto importante che le persone sirendano conto che accadono cose orribili in tutta la nazione. Vogliodire, quando entrai negli ospedali psichiatrici degli Stati Uniti rimasiletteralmente inorridito. Le persone venivano trattate peggio che incarcere. Venivano loro somministrati elettroshock e altre praticheorrende. È talmente facile diventare insensibili alla cosa, e penso che lagente di Hollywood dovrebbe darsi una mossa e cominciare a farequalcosa. Ritengo che i media farebbero meglio a smetterla di

concentrarsi su tutto ciò che accade a Los Angeles. Il primo posto incui vanno a cercare notizie è ovunque si siano sentiti degli spari. Nonimporta cosa accade. Potrebbero stare accadendo delle cosemeravigliose, ma i telegiornali si basano su quello che fa salire gliascolti, e si è creata una situazione per cui le persone quasi si aspettanoche ci siano omicidi dappertutto. Sai, quando c'è un servizio altelegiornale, la prima cosa che ti dicono è il numero di persone chesono morte in Iraq oggi. Non ti dicono quante scuole sono state aperte.

 Non ti dicono quante persone che erano state rinchiuse in prigione per 

nessun'altra ragione se non l'aver espresso i propri ideali politici, sonostate liberate. Non ti dicono quante persone non sono state sepolte inuna fossa comune in Bosnia questo mese.

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Moltissime persone muoiono in guerra su tutto il pianeta. Consentitemi di esseremolto semplicistico. Muoiono perché molte persone hanno paura di altre che sonodiverse da loro. Abbiamo costruito un mondo in cui le differenze sembrano

  pericolose e le somiglianze sembrano essenziali. Pertanto, sviluppiamo armi per 

distruggere quelli che non sono come noi o per "difenderci" da quelli che non sonocome noi. Nel nostro mondo civilizzato, siamo soltanto diventati più bravi auccidere. Le forze alla base dell'evoluzione ci hanno suggerito l'idea che solo i fortisopravviveranno. Quello che mi chiedo è: perché non possiamo essere tutti forti eaiutarci a sopravvivere a vicenda? Dalla competizione alla cooperazione. Ancora unavolta, sento levarsi voci che gridano: "Idealismo senza senso", ma credo nella

 possibilità di rendere il mondo un posto migliore.Ho sentito molte persone intelligenti analizzare la nostra società, ho sentito

giornalisti e comici, professori universitari e autori di libri discutere sulle cause di

molti dei mali del mondo. Li ho sentiti dare la colpa al sistema politico, ai media e ai politici. Li ho sentiti dare la colpa alle condizioni ambientali, al pianeta o agli esseriumani nel loro complesso.

Ho sempre trovato particolarmente inutile passare il tempo a lamentarsi delle cosee ad attribuire colpe. Di certo lo scopo è fare in modo che le persone diventinoconsapevoli del problema, per poterlo poi risolvere. Cercare il colpevole e lamentarcici permette talvolta di raggiungere questo scopo, ma spesso non è così. È invece miaconvinzione che abbiamo il dovere di sfruttare la nostra intelligenza per comprenderecome stanno le cose e come vogliamo che diventino. Questo è il modo migliore di

trovare nuove soluzioni ai problemi esistenti. Anziché concentrarci su di chi sia lacolpa o su perché le cose non funzionino, dobbiamo invece focalizzarci su quello che

 possiamo fare e su come le cose possono funzionare. Il nostro focus determina irisultati che otteniamo. Questo è ciò che possiamo modificare. Ciò nondimeno, comedice Richard, si tratta di cambiare le persone lentamente, a partire da se stessi. Sitratta di far sì che le persone apprezzino e rispettino le differenze tra loro e dicominciare a far concentrare i media sulle cose belle e positive che accadono, e nonsoltanto su quelle cattive. È la solita vecchia idea per cui, nella vita, quello su cui

 porti l'attenzione è ciò che ottieni più spesso. Perciò, mentre il mondo si concentra su

tutte le tragedie, ci chiediamo come mai ne sembrino accadere sempre di più.Dobbiamo cominciare ad aprire gli occhi davanti a tutto quel che c'è di buono almondo. Allora, forse, un giorno ci sveglieremo tutti e cominceremo a capire questesemplici cose. È certo, tutti noi dovremo sopportare delle tragedie, nella nostra vita, enon c'è nessuna soluzione rapida per risolverle. Speravo, tuttavia, di ricevere deiconsigli da Richard a tale proposito.

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52Sul dolore della morte: la parte dura della

vita

Senz'ombra di dubbio, l'esperienza più dura e difficile che si possa fare nella vita è

 perdere una persona amata. Piangere la morte di qualcuno che amavamo con tutto ilcuore è veramente l'evento più tormentoso che dovremo mai affrontare.Sfortunatamente, lo dobbiamo affrontare tutti. Feci menzione dell'argomento conRichard.

OWEN:   Richard, puoi dire due parole per aiutare le persone che stannoattraversando un periodo di lutto? Che cosa possono fare?

R ICHARD:Vai avanti e ritorna a vivere... il più velocemente possibile. Piùvelocemente passi dallo star male al tornare a vivere, prima smetti di

guardare al passato e inizi a guardare al futuro, prima riuscirai a far accadere qualcosa di buono. Voglio dire, certo che è difficile superarela morte di una persona che hai amato per trent'anni, ma la verità è chenon la supererai mai, quindi ti conviene andare avanti e ritornare avivere comunque e accettare il fatto.Certe cose sono semplicemente dei fatti. Sai, a me sono successe dellecose terribili e sono soltanto fatti. Vorrei che non fossero successe ame, ma posso volere in una mano e cagare nell'altra e, se poi micolpisco la faccia, indovina un po' quale delle due resta attaccata. L'ho

detto ai miei clienti per anni e loro la prendevano come una metafora eallora io dicevo: "Guarda, lo possiamo fare sul serio, perché io te lo stofacendo verbalmente. Tu te lo stai facendo fisicamente". Sai com'è,

 prendi della cacca e te la schiaffi in faccia giorno dopo giorno, e poi tichiedi perché la tua vita è un merda. Voglio dire, se tuo figlio muore,soffrirai di certo. Di recente ho avuto una cliente che aveva perso ilfiglio sedicenne. Va bene, in quella situazione va bene starci male, maerano già passati tre anni e lei stava male in ogni istante di ogni giorno.Questo è troppo. C'è un punto in cui le immagini che vede avrebbero

dovuto cambiare e lei avrebbe dovuto capirlo, perché le ho chiesto:"Preferiresti che non fosse mai vissuto? Preferisci serbare il ricordo diquei sedici anni o preferiresti che non fosse mai neppure esistito?". Lei

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ha risposto: "Beh, era la cosa più importante della mia vita". E io le hodetto: "Bene, questo non hai bisogno di cambiarlo, ciò che hai bisognodi cambiare è che devi vedere quel che vedevi in ogni bel ricordo,mentre per quanto riguarda il ricordo brutto del momento della suamorte, ti ci devi vedere dentro e spingerlo lontano da te, così da poter 

apprezzare il tempo trascorso con lui". Chiunque su questo pianetadovrà, prima o poi, accettare che le persone che conosce muoiono, eallora dovrai decidere se essere una persona migliore grazie ai beimomenti trascorsi con loro, o se invece hai intenzione di rinchiudertinell'armadio e non vedere né conoscere più nessuno. Lo so che suonaridicolo, ma è perché lo è.

Ho sempre sostenuto che non esistono tecniche di PNL in grado di risolvereimmediatamente e con successo certe situazioni che si vengono a creare. Queste

situazioni sono tre: affrontare una grave malattia, la fine di una relazione e la mortedi una persona amata. Avevo visto persone superare delle malattie gravi attraverso il

 potere della propria mente, facendo uso dell'ipnosi e della PNL; tuttavia, mi riferiscoal fatto di affrontare queste malattie quando sono le persone che amate, a soffrirne.Come diceva Richard, non si tratta di superare la morte di qualcuno. Si tratta di

  provare gratitudine per i momenti trascorsi con quella persona, ricordando leesperienze migliori che avete condiviso con loro e chiedendovi come vorrebbero chevi sentiste in questo momento.

Io sono convinto che i miei cari, quelli che se ne sono andati, siano là fuori, da

qualche parte, e che mi stiano aspettando. Sono lì per consigliarmi quando ne ho bisogno e per ascoltarmi quando ho bisogno di parlare con qualcuno. Personalmente,mi piace l'idea di un posto come il paradiso. È solo una mia personalissima credenza,e credo che la chiave sia questa; credo che le persone dovrebbero darsi il permesso dicredere nell'aldilà che più trovano confortante per loro.

Molte persone non si fermano mai a dedicare del tempo a far sapere alle personeche amano o che hanno amato come si sentono o come si sentivano. Molto presto,tutti noi riposeremo dentro a una tomba o fuori, nella stratosfera, e allora tutte lenostre occasioni saranno ormai lontane. L'occasione ci viene data, specie con coloro

che amiamo, mentre siamo vivi, eppure sprechiamo moltissimo tempo a reagire almondo con freddezza, come se fossimo al centro dell'universo, discutendo suquestioni ridicole e infastidendoci per dei nonnulla. Nel frattempo, il tempo scorre.Dobbiamo ricordarcelo sempre. Dobbiamo ricordarci che il tempo a nostradisposizione è limitato e che nel tempo che ci è dato dobbiamo cogliere ogniopportunità di dimostrare il nostro amore in qualsiasi sua forma. Dobbiamo lasciareche l'amarezza svanisca e mostrare, al suo posto, compassione e tutto l'amore di cuisiamo capaci.

Quando perdiamo un amore, la vita può essere davvero crudele. Quando perdiamo

un amico, la vita può essere davvero terribile. La morte porta con sé i nostri amici ele persone che amiamo ma, come disse una volta Morrie Swartz, essa "mette fine auna vita, non ad un rapporto". Negli ultimi anni alcuni tra i miei parenti e amici se ne

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sono andati. Penso ancora a loro ogni giorno. Pongo loro delle domande. Sonoancora tanto meravigliosi e tanto vicini a me quanto lo erano in vita.

Una mia carissima amica è morta poco tempo fa, di punto in bianco. Suo marito, lasua anima gemella, anche lui un mio caro amico, ha parlato di lei e di quanto glimancasse. Ha descritto quanto sia importante godere di ogni singolo istante che ci è

dato perché, in qualsiasi momento, ci potremmo sentire derubati, proprio come lui inquel momento. Ogni pezzetto di me scoppiò in lacrime, quelle parole mi raggiunseroil cuore e mi ispirarono più profondamente di quanto avesse mai fatto qualsiasi altraesperienza. Non riesco a spiegarlo a parole, ma da quel giorno la mia vita è cambiata

 profondamente. Ogni mattina mi sveglio e sono subito attento a valorizzare ogniattimo. Avevo finalmente ricevuto la rivelazione di cui avevo bisogno... larivelazione grazie alla quale mi ero reso conto che la vita è molto più breve di quantoce la immaginiamo e che, in questo battito d'ali, dobbiamo fare in modo che ne siavalsa la pena. Ci sono così tante cose da fare. Così tante persone da amare. Così tanti

momenti in cui divertirsi. Così tanti momenti da serbare teneramente. E lo possiamofare... o possiamo sprecare la nostra vita. È la nostra scelta, e dobbiamo farla.

 Non possiamo privarci del lutto. Il tempo, alla fine, ci guarirà, ma finché fa il suolavoro dobbiamo concentrarci sull'andare avanti e sul fare le cose che rendonomigliori le nostre vite e quelle delle persone che amiamo e che sono ancora con noi.Dalle mie esperienze e da Richard ho imparato una lezione estremamente importantesul dolore della perdita: fai in modo che ciascun istante sia prezioso, il tempo a tuadisposizione è molto più breve di quanto tu possa pensare. In qualsiasi istante le

 persone che amate vi possono venire portate via. Fin troppo spesso il tempo che

trascorriamo con loro lo passiamo a discutere di cose stupide e insignificanti, anzichégoderci ogni singolo istante. Siate grati per ogni secondo che trascorrete con loro. Iltempo passerà, le cose cambieranno. Nel momento in cui nella vostra vita ci sonocose meravigliose, è fondamentale che vi prendiate il tempo per apprezzarle fino infondo e vivere ogni istante al massimo. Nella vita, non si sa mai cosa ci aspetti dietrol'angolo. È importante essere pronti per qualunque cosa possa capitarci. Stavo per imparare qualcosa che mi avrebbe aiutato a riuscirci meglio.

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53Come gestire il cambiamento nel mondo

Mentre ridiscendevamo dall'Everest, la mia caviglia cedette. Provai un dolorelancinante quando lo scarponcino sfregò contro la tibia. Cercai di continuare ladiscesa, ma non riuscii a fare neanche pochi passi. C'era ancora un lungo tratto di

strada da percorrere, prima che potessi essere di ritorno all'aeroporto da dove  prendere un volo per Kathmandu, e seppi di essermi cacciato nei guai. Ero preoccupato, eppure continuai a rimanere concentrato su quel che c'era da fare.Chabbi sembrava anche lui incerto sul da farsi e, per quanto mi aiutasse, non

 potevamo continuare la discesa in quelle condizioni. La vita è così. Non sai mai qualisfide ti troverai a dover affrontare. Con i grandi cambiamenti che ci toccano incontinuazione, mi venne in mente che una parte fondamentale del rimanere centratiin questo mondo moderno è acquisire l'abilità di gestire efficacemente ilcambiamento. Volevo chiedere a Richard qualche consiglio per far fronte ai

cambiamenti.

OWEN:  Di recente ho letto qualcosa di Robert Anton Wilson, in cui discutevadell'idea di ricordare che le nostre convinzioni e le nostre realtà

 spesso cambiano di tanto in tanto. Che ne pensi di questa idea che non si può mai essere certi di nulla, perché tutto cambia col passare del tempo?

R ICHARD:Beh, Robert è un uomo dalle convinzioni e dalla morale molto forti. E probabilmente è la persona più brillante e intelligente che abbia mai

incontrato in vita mia. Ciò di cui parlava era il principio diindeterminazione di Heisenberg. Anche le leggi della fisica stannocambiando. Una volta, quando si faceva passare della corrente lungo unfilo, questa doveva cedere parte della sua energia sotto forma di calore,e tutti erano assolutamente certi che quella fosse la formula, ma si èvisto che, al di sotto di una certa temperatura, le formule cambiano ecompaiono altre variabili. Le persone pensano sempre: "Ci sono trevariabili", "Ce ne sono cinque", eppure, il numero di variabili èinfinito.

Perciò, il nostro universo è in costante e continuo mutamento, e noi non possiamocapire tutto di esso contemporaneamente. Invece, a seconda di ciò con cui scegliamo

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di "sintonizzarci", facciamo esperienza unicamente di una parte di esso attraverso ilnostro sistema nervoso. Dal momento che la quantità di informazioni circolanti suquesto mondo si espande e raddoppia ogni anno, molte persone trovano impegnativofar fronte a un cambiamento talmente rapido. Quando il mondo cambia così tanto ecosì rapidamente, spesso diventa difficile predire il futuro e sapere in anticipo come

gestirlo nel modo più efficace. Mentre un tempo un impiego durava una vita intera,oggi la maggior parte delle persone fa più di un lavoro nel corso della propria vita.

OWEN: Quindi, tenendo a mente questa considerazione, qual è il modo piùefficace di far fronte al cambiamento?

R ICHARD:La maggior parte dei maestri spirituali insegna una cosa: che lesensazioni negative non vanno tenute per sé, ma cambiate. Sia che ti civogliano ore per farle sparire con la meditazione, sia che tu debbametterti in qualche posizione yoga o che so io. Si riduce tutto alla

stessa cosa: imparare a prendere delle sensazioni che sono una reazionee usarle per farci qualcosa. Anche su  Dianetics, anche quelli diScientology vanno dicendo che bisogna riuscire a fare in modo che latua reazione immediata alle cose sia qualcosa che puoi modificare. Ora,il mio approccio alla faccenda è quello di far girare le sensazioni alcontrario. Quando provi delle sensazioni che non ti piacciono, fallegirare in senso contrario nel tuo corpo e rimettiti nella stessasituazione, così da non porre limiti al genere di situazioni in cui puoitrovarti o di persone che puoi frequentare. Invece di limitare il tuo

universo basandoti sulle sensazioni negative che provi, impari così afare semplicemente in modo che quelle sensazioni "si rilassino", perchédevi capire che non sono altro che reazioni chimiche che avvengono alnostro interno.

 Non si tratta di cose reali e, se impari a cambiare le reazioni chimichenel tuo corpo al punto da poter stare con le persone, le cose ti darannosensazioni diverse da prima. La ragione per cui i sostenitori dellasupremazia della razza bianca sono cosi incasinati è che non hannofrequentato una quantità sufficiente di persone di colore. Non si sono

seduti con loro allo stesso tavolo per cenare assieme. Non possono.Ecco perché il loro stato interno sembra impazzire, eppure, se soloimparassero a prendere quelle sensazioni e a farle girare al contrario e arilassarsi e a sedersi e a fare nuove amicizie, allora non odierebbero

 più.L'odio si basa sull'ignoranza, l'ignoranza si basa sulla paura e la paurasi basa sulle reazioni chimiche negative che avvengono nel tuo corpo.Quindi, a mio parere, è un fenomeno molto più semplice di quanto non

 pensi la maggior parte delle persone. Ecco perché i miei seminari sono

frequentati da una tale varietà di partecipanti, se li confronti con quellidella maggior parte dei trainer. Se frequenti uno dei miei seminari, citroverai persone di ogni razza, colore e religione che ridono alle battute

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che faccio su qualsiasi cosa. La maggior parte delle battute che faccio edelle storielle che racconto non riguarda soltanto la religione; riguardame, perché penso che, se non sei capace di prendere le tue parti

 peggiori e di fare in modo da poterne ridere, allora finirai per esserealla loro mercè.

Se hai paura delle altezze e se non sai come risolvere la cosa, alloradovresti trovare un professionista che ne sia capace. Io ho formato uncentinaio di migliaia di persone. Infatti, è probabile che a questo puntone abbia formate molte di più, ma in ogni nazione sulla faccia dellaterra ci sono persone che dovrebbero essere in grado di insegnarti comefare a liberarti di una paura. Se no, comprati una copia del libro   Lametamorfosi terapeutica. Dovrai procurarti una copia usata, perchéattualmente è fuori commercio, ma un giorno o l'altro lo faròristampare.

Altrimenti, compra un libro come Usare il cervello per cambiare. Eancora, non hai neanche bisogno dei miei libri. La mia roba è statarubata e riscritta da diverse persone, e il motivo per cui ho inventatoqueste tecniche è che agiscono nello stesso modo in cui agiscono ileader spirituali. Ti insegnano a fare la cosa più spirituale di tutte, che èquella di trasformare qualcosa in qualcos'altro. L'universo si trova in uncostante stato di flusso. L'energia si converte da una forma a un'altra.Bruci della legna e si trasforma in gas. È lo stesso con laconsapevolezza: gli elementi che la compongono sono tutti lì, in una

forma o in un'altra, ma si trasformano. Noi non siamo che una partedella consapevolezza. Non abbiamo una consapevolezza separata, e lanostra consapevolezza influisce sulle persone attorno a noi e, chediciamo o meno qualcosa, le vibrazioni ci sono comunque. Imparare adessere in uno stato positivo è una responsabilità. Perfino in una nazionecaotica e povera come l'India, le persone sono molto più rilassate.Penso che abbiamo bisogno di riuscire in questo e di essere più civili.Quando chiesero a Gandhi che cosa pensasse della civiltà occidentale,rispose: "Penso che sia una splendida idea. Penso che dovreste

 provarla".

È nostra respons-abilità, quella di usare la nostra abilità a rispondere. Quello di cuiabbiamo trattato per gran parte di questo libro è stata l'importanza di entrare in unostato positivo e di controllare il proprio stato, indipendentemente da ciò che accade.Posti di fronte al cambiamento, se saprete adottare uno stato positivo, adattarvi adesso e reagire utilmente a quanto succede, vi ritroverete ad affrontare ogni cosa inmodo meraviglioso. Se riuscite a concentrarvi unicamente sul vostro stato, allora,quando sopraggiungerà un imprevisto, sarete in condizione di poterlo gestire

 brillantemente. Mi tolsi lo scarponcino che doleva e indossai una delle scarpe daginnastica bianche che avevo riposto con cura nel mio zaino. Zoppicante, continuaila discesa del monte più alto e rinomato del mondo. Nel farlo caddi un paio di volte,

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ma riuscii nell'intento. La discesa non era tutta "in" discesa. Era piena di saliscendi esapevo che per ogni discesa, ci sarebbe stata molto probabilmente una salita. Allafine arrivammo in fondo. Ricordo che sulla via del ritorno, quando incrociavamoalcuni degli sherpa che vivono vicino alla pista, questi ridevano e si facevano beffedelle mie strane calzature. È buffo. Non importa che sia nel cuore di Dublino,

incrociando un gruppo di adolescenti, o sulle colline del Nepal orientale: le personetroveranno comunque da ridere degli incidenti altrui.

Come vi ho già detto, la vita mi sembra spesso caotica. Mi capita spesso di vivereun'avventura dopo l'altra. Alcune delle esperienze che feci su quella montagna,durante quell'escursione, non le ho mai raccontate a nessuno, ma molte di questesono servite a cambiare per sempre la mia vita. La vita è piena di sincronicità ecoincidenze. Tutto sommato, però, riesco sempre ad affrontare efficacemente lesituazioni, perché ho imparato a fare le cose seguendo il mio passo. Il trucco consistenel gestire il proprio stato e nel far funzionare il cervello efficacemente. Qualunque

cosa accada, si può sempre risolvere la faccenda. Vivere la vita serenamente,seguendo il proprio ritmo, significa essere preparati ad affrontare le incertezze,significa pregustarsele. Questo è ciò che rende la vita così interessante, cosìmeravigliosa. Sapevo che da questo stato era anche possibile cambiare il mondo.

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54Come cambiare il mondo

Avevo un'ultima domanda.

OWEN:  Allora, come possiamo rendere i momenti di questo mondo più speciali

e meravigliosi? Come possiamo cambiare il mondo in modo positivo?R ICHARD:Diventa un produttore televisivo. Se hai il controllo dei media, puoiinfluenzare un maggior numero di persone. Probabilmente il telefilm

 All in the family ha contribuito a porre fine al razzismo più di qualsiasialtra cosa. Tutte le manifestazioni, tutte quelle altre cose hanno aiutatoma, sai, vedere Archie Bonker [che nella versione italiana diventaArcibaldo, NdT ] rendersi ridicolo facendo il razzista ha fatto sì, più diogni altra cosa, che le persone che maltrattavano i neri fossero sempremeno, e intendo dire incondizionatamente, su tutta la linea, perché io

negli Stati Uniti ci sono cresciuto. Quand'ero giovane ho alloggiato inhotel dove non accettavano prenotazioni telefoniche perché avrei

 potuto essere una persona di colore che camuffava la voce. Ricordo diaverli sentiti parlare di cose del genere. Mi ricordo di mia madre che sene andò via da un hotel in cui avremmo dovuto pernottare, quandoscoprì che lì le persone di colore non erano ammesse; cose così laoffendevano enormemente. È buffo, gli ebrei ne sanno parecchio di piùsul razzismo, rispetto alle altre persone. Ce ne siamo occupati più alungo, ma non avrei mai creduto che, nel corso della mia vita, le cose

sarebbero cambiate tanto quanto hanno fatto. Non avrei mai credutoche nelle scuole ci sarebbe stata tutta l'integrazione che c'è oggi. Incerte scuole l'integrazione è più spinta che in altre ma, sai, i confini delmondo stanno crollando tutti. Questa cosa dell'Europa, la trovo davverointeressante. Questo cambierà tutto, perché è proprio come NewOrleans, che è diversa dalla California, fa comunque parte della stessanazione. Stanno dalla stessa parte, e ora l'Europa vuole stare dallastessa parte.Quello che, a mio parere, sarà davvero interessante, è che se questa

Unione Europea continua a crescere, molto presto sarà tutto un solo pianeta. Ritengo che in definitiva tutti sappiano che dovrà accadere.Penso che sia in ogni film di fantascienza e che, quando accadrà, ci

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sbarazzeremo dei confini tra stati, perché non avranno più motivo diesistere. È una cosa basata su un modello di scarsità.Le persone mi fanno domande sui diversi corsi di PNL che si trovanoin giro. Dovrebbero allontanarsi dalla scarsità. Invece di dire cheabbiamo una torta e che ce la possiamo dividere, quello che abbiamo

veramente bisogno di fare è creare altre torte. Tutti dovrebberofrequentare venticinque practitioner, davvero. Voglio dire, io mi sonofatto migliaia e migliaia di ore a guardare o ascoltare cassette dichiunque riuscissi a trovare, e certe persone erano meglio di altre,

 perciò ho scelto di concentrarmi sulle prime. Alcune persone sonoinsegnanti migliori di altre. Ritengo che maggiore è la varietà diinformazioni a cui ti esponi e più continui a ricercare, e meglio è.Invece di cercare di categorizzare ogni cosa, in modo che diventi tuttouguale, cerca di trovare quello che c'è di unico, e rendi tuo quel pezzo

extra. Sarebbe un'idea davvero pericolosa, quella di darmi il controllodi un'azienda che fa comunicazione, perché la userei di sicuro per influenzare le persone in modo positivo. Le influenzerei in modo taleche non riuscirebbero più a star male per certe cose. Comincerei dai

 bambini, così da insegnar loro a non avere così tanta paura, ma adessere curiosi e ad apprezzare le differenze tra le cose, così cheguardando una religione diversa dalla propria, non avrebbero lasensazione di doverla abbracciare o di doverla odiare. Questo è uno dei

 problemi degli esseri umani. Non si rendono conto che non c'è niente

che "debbano" fare.Se qualcosa è completamente diverso, puoi dire: "Oh, bene, davverointeressante", e dare un'occhiata, ma non sei tenuto ad accettarlo intutto e per tutto. Non sei tenuto a diventare induista per ammirare untempio indù. Quando stavo in India, ho visitato molti di questi templiindù e, quando ne uscivo, trovavo migliaia di persone che venivanodentro.La cosa che mi sbalordisce più di tutte è che questi indiani siavvicinavano a me e a mia moglie e ci ringraziavano per aver fatto

visita al loro tempio, perché la loro reazione non era quella cheavrebbero riservato a dei turisti. Erano semplicemente scioccati dalfatto che eravamo disposti a scalare un monte per cinque ore fino agiungere laddove la maggior parte dei bianchi non si avventurava mai,se non per diventare seguaci di quel guru. Noi ci andavamo giusto per dare un salutino, perché apprezzavamo la cosa. Erano templi bellissimi.Erano persone stupende. Non potrei mai vivere così, ma apprezzocomunque il fatto che altri siano in grado di farlo. Tutto qui. Oggi,moltissime persone sono infuriate con i mussulmani. Io credo che

dovremmo infuriarci con i loro maestri. Nel Corano non c'è nulla che siavvicini anche lontanamente alle nefandezze che insegnano. Il Corano

 parla piuttosto chiaro: "Non si fa del male alle persone innocenti e non

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si danneggia la proprietà altrui". Non dovresti fare queste cose, sai, maè possibile giustificare qualsiasi azione, specialmente se a compierlasono dei fanatici religiosi. Che siano fondamentalisti cristiani,fondamentalisti della PNL, fondamentalisti dell'EST [ Erhard SeminarsTraining, una serie di corsi tenuti sin dall'inizio degli anni Settanta

volti a sviluppare la consapevolezza individuale,  NdR]... sono tuttiuguali. Dicono: "Se non sei d'accordo con me, sei cattivo". Nonapprezzano le differenze. È lo stesso genere di fenomeno che si verificain ogni scuola, solo su scala più ampia. Le persone cercano di stare invantaggio e di dominare perché hanno pensato che, schiacciando glialtri, si sentiranno meglio, ma non funziona così. Continuano a dover fare di più. Penso che la pace arrivi quando si apre un McDonald's aMosca. È allora che diventa molto meno probabile che gli Stati Unitisferrino un attacco nucleare su Mosca, perché lì si sono fatti degli

investimenti. Se molti dei nostri politici, politici americani, vivessero aMosca, mettiamoci un sacco di ambasciate, un sacco di missioni, e saràimprobabile che si decida di sganciare una bomba.Il problema più grave che osservo è quando le persone si isolano e sirendono ignoranti, perché l'ignoranza conduce alla paura, la paura allarabbia e la rabbia alla violenza, che conduce ad altra ignoranza. Questociclo fa parte di ciò che si sta perpetuando. Il fatto che il mondoislamico e l'occidente si siano così isolati, interrompendo i rapporti traloro, è ridicolo. Non credo che ci dovrebbero essere paesi governati

dalle religioni. Penso che sia una brutta cosa, penso che ci dovrebbesempre essere libertà di tutto.

Per cambiare il mondo, Richard stava proponendo di farlo attraverso l'istruzione el'integrazione. Proponeva di informare le persone, per far loro conoscere le diversereligioni, ideologie, fedi e prospettive; di integrare persone con ogni genere di

 background. La libertà riposa nel vuoto che c'è tra il fanatismo e l'apatia. Riposa suiconcetti di tolleranza e accettazione. Per istruire e integrare il mondo, abbiamo

 bisogno di diffondere queste idee in lungo e in largo. I media ci forniscono un mezzo

 per farlo. La chiave per fare tutto ciò è cominciare da noi stessi. Quando cominciamoa cambiare noi stessi e a renderci più felici, più produttivi, migliori e più efficaci,allora possiamo anche migliorare il mondo. Quando cominciano ad aumentare alnostra prosperità e la nostra ricchezza, quando diventiamo più sani e più in forma,

 più rilassati e più sicuri di noi stessi, possiamo anche arricchire il mondo e riempirlodi pace. Quando rivoluzioni la tua vita, puoi rivoluzionare il mondo. Comincia conuna persona alla volta. Comincia da te. Mentre migliori, le persone che ti circondanoverranno influenzate da quell'energia e da quel "fuoco" che esiste e scoprirai quanto

 può essere meraviglioso dare inizio a un processo di cambiamento che attraversa

l'intero pianeta. Dobbiamo accettare il fatto che il cambiamento è sempre possibile perché accade in continuazione, e che noi possiamo influenzarlo. Dobbiamo renderciconto che cambiare il mondo significa non mollare mai, accada quel che accada.

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Dobbiamo imparare a cambiare le nostre sensazioni e le sensazioni delle persone checonosciamo così che possano cominciare a sentirsi meglio, a sentirsi più felici eintelligenti, e dobbiamo imparare che la vita può diventare meravigliosa per ciascunodi noi.

Si tratta di fare pulizia all'interno della vostra mente, così che i vostri pensieri

 possano essere più utili e così da far manifestare cose belle e buone idee. Il mondo lo potete cambiare soltanto quando sapete di poterlo fare. Dedicarsi ad attività come lameditazione, l'autoipnosi, lo yoga o la preghiera vi aiuta a liberare la vostra mente e afarvi concentrare sulle cose belle. Ricordo di aver imparato a fare yoga da un amico,Michael Connolly, a un corso che teneva a Waterford. Oltre a renderlo divertente,Michael ci spiegava anche come lo yoga fosse semplicemente un altro modo diaccedere agli stati alterati più utili. Da questi stati vi sarà più facile far manifestareun mondo più felice.

Attualmente, la cosa fantastica è vedere delle celebrità come Bono e Bob Geldof 

usare la loro influenza e notorietà per promuovere attività in favore del Terzomondo. Ricordo che ero ad un concerto degli U2, quando Bono descrisse il loro

 progetto di fare in modo che la povertà diventasse una cosa del passato [lo slogandella campagna è, appunto, make poverty history, rendi la povertà "storia", NdT ]. Èmeraviglioso vedere qualcuno che prende posizione per una causa così nobile. Ora,sebbene noi non abbiamo le stesse opportunità per avere lo stesso impatto, possiamoaderire a queste campagne e fare tutto quel che possiamo per migliorare la qualità delmondo per ogni essere umano che lo abita. Il modo migliore per influenzare gli altriè attraverso le vostre azioni, e quando fate qualcosa di buono, ispirate gli altri a fare

altrettanto.

OWEN:  Richard. Grazie mille. Mi sento come se avessi una soluzione per i problemi del mondo.

Prendendomi alla lettera, come suo solito, Richard mise in chiaro la faccenda per me.

R ICHARD: Non sapevo che il mondo avesse dei problemi... il disgraziato non fa

che girare su se stesso a 40.000 km all'ora e gira, gira, gira e nessunovola via, se non di tanto in tanto.

Sorrisi. Guardai fuori dalla finestra e vidi l'oceano colorato di un blu intenso e ivivaci scintillii che punteggiavano l'acqua di una rilassante bellezza. Anche Richardguardò fuori. Poi ci fu un attimo di silenzio, e in quel silenzio mi resi conto diqualcosa: eravamo lì, seduti in un hotel in paradiso, e il paradiso vero non eral'adorabile mondo là fuori, era contenuto nella saggezza di scegliere la propria libertàindividuale.

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Esercizi e compiti

1. Scrivi tutti i pregi della reincarnazione intesa come spiegazione di doveandiamo dopo la morte, e tutti i pregi del paradiso, inteso come spiegazione didove andiamo dopo la morte. Confronta le due liste. Puoi anche stilare una

lista per qualsiasi sia la tua personale prospettiva sull'aldilà e trovare degliargomenti a favore di tutte e tre.

2. Descrivi un'esperienza spirituale che hai fatto e come ti ha influenzato.

3. Impara quanto più possibile su tutte le diverse religioni.

4. Visita tutti i paesi stranieri che riesci a visitare e parla con quante più personestraniere possibile.

5. Se fossi Dio e dovessi dare al tuo "io umano" una ragione per esistere, qualesarebbe questa ragione?

6. Ogni giorno, da' un tuo contributo al benessere della terra, qualunque esso sia.

7. Sii consapevole delle tue azioni e cerca sempre di fare la cosa giusta per igiusti motivi.

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55Divagazioni casuali 6:

un'esperienza spirituale

Le persone mi chiedono spesso quale sia stata l'esperienza più spirituale che ioabbia mai fatto. Allora ripenso a tutti gli incredibili templi che ho visitato in Tibet.Ripenso al seminario che ho frequentato con l'incredibile Dalai Lama. Ripenso aivenerabili guru e lama che ho incontrato in quei templi e alle benedizioni che mihanno dato. Ripenso ad alcuni dei matrimoni a cui ho partecipato, dove due anime sisono unite per sempre. Ci sono state così tante esperienze spirituali in cui ho sentitouna vera connessione con Dio... Tuttavia, ce n'è una che spicca su tutte le altre. Ilcaldo era stato straordinariamente intenso per tutto il giorno. Stavo lì con 80.000

 persone che non conoscevo e che erano venute per la stessa ragione. Una brezza

gentile si levò, mentre le otto della sera si avvicinavano. Venivamo da molto lontanoe presto tutto avrebbe avuto inizio. L'emozione pervadeva tutti, fin dove l'occhio poteva arrivare. Indossavamo tutti i nostri colori, pronti a fare le nostre offerte e adimostrare così il nostro appoggio. Eravamo pronti a intonare assieme gli inni cheavremmo cantato in molte migliaia. Ero lì con un amico. Ci guardammo a vicenda.Eravamo in paradiso. La città era Siviglia. Lo stadio era El Estadio Olympico. Erauna calda sera di maggio del 2003. Avevamo trascorso una meravigliosa giornata disole in Spagna. La squadra scozzese Glasgow Celtic avrebbe giocato contro il PortoFC per la finale di coppa UEFA. So che alcuni di voi potrebbero rimanere disgustati

dall'idea che una partita di calcio possa essere considerata un'esperienza spirituale,ma vi prego, continuate a leggere. Lasciate che vi spieghi. Le ore precedenti la partita erano state un vero e proprio carnevale. I 75.000 tifosi del Celtic che eranovenuti per la partita si erano riversati per le strade di Siviglia, prendendone ilcontrollo. Dovunque guardassi, ogni bus era pieno zeppo di persone vestite di verdee bianco (i colori del Celtic). Quel giorno, io e il mio amico Ruairi ci eravamo fattidiverse cervezas e avevamo incontrato molti tifosi che erano venuti dalla Scozia edall'Irlanda per la partita.

Molti di loro non avevano il biglietto, ma la cosa non importava. Erano lì per 

manifestare il loro supporto.Ci mescolammo ai tifosi del Porto, augurando loro buona fortuna e, in barba alle barriere linguistiche, facemmo amicizia con loro. Tutti erano estatici e colmi di gioia.

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I poliziotti spagnoli sembravano tutti godersi la festa e non ci furono inconvenienti,solamente un sacco di persone che cantavano e ballavano per le strade. I poliziotti loaccettarono di buon grado. Quel giorno eravamo tutti seduti nella fontana che sitrova nella piazza centrale e cantavamo, ci bagnavamo e l'ornavamo con sciarpe ecappellini. Fu fantastico. Quella sera arrivammo allo stadio e, mentre la partita stava

 per incominciare, cominciarono anche i canti. A un certo punto, io, il mio amico etutti gli altri 50.000 tifosi del Celtic che gremivano lo stadio sollevammo le nostresciarpe al cielo e cantammo all'unisono. Un'esperienza da togliere il fiato. Mentreammiravo lo stadio, dovunque posassi l'occhio era un fiorire di verde, bianco earancione. Una vista degna di essere contemplata, una vista che non scorderò mai.

Fu l'evento più emozionante che io riesca a ricordare. I nostri avversari, il PortoFC, segnarono per primi. Ci sentimmo torcere le budella, ma ci confortò il fatto chela partita fosse appena cominciata. Poi, appena dopo la metà del primo tempo ilnostro eroe, Henrik Larson, giocando come solo lui sapeva fare, riconquistò il

 pareggio. Pochi minuti e ci sentimmo nuovamente mancare: avevano segnato dinuovo. Poi, preciso come un orologio svizzero, Henrik segnò un fantastico gol,

annullando il loro vantaggio. Provavamo tutti emozioni di un'intensità pazzesca. Iloro gol sembravano spine che ci trafiggevano il cuore, i nostri ci davano un piacere,una beatitudine e un sollievo immensi. Ogni volta che segnavamo, perdevamo ogniritegno e non riuscivamo a smettere di baciarci e abbracciarci tra tifosi.

Si andò ai tempi supplementari e negli ultimi, tormentosi minuti, la tragedia siabbatté su di noi. Dopo che entrambe le squadre avevano sprecato delle buoneoccasioni, fu il Porto a segnare. Un minuto dopo, la partita era finita. Eravamodistrutti. I mesi passati a sperare, mentre la nostra squadra, superando ogni

 previsione, si conquistava il diritto a giocare una finale europea per la prima volta in

 più di trent'anni... e avevamo perso. Ciononostante, mentre guardavo quelle undicimaglie bianche e verdi in campo, mi resi conto che avevano lottato con tutto il cuore per farcela e cominciai a sentirmi pervadere da un profondo senso di orgoglio. I

Siviglia: la vista che mi scaldava il cuore.

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giocatori, avviliti, si erano seduti o sdraiati sul campo, sconsolati, col cuore a pezzi.In quel momento accadde qualcosa di sensazionale. Mi alzai in piedi assieme a tuttigli altri 50.000 tifosi del Celtic presenti allo stadio. È quasi come se ci fosse stato uncontatto psichico. Cominciammo a cantare: "Siamo i tifosi del Celtic, fedeli finoall'estremo, dovunque voi andrete, noi vi seguiremo". Nel momento più straziante,

tutte quelle persone avevano trovato ispirazione nei cuori dei nostri eroi. Non misono mai sentito più fiero di essere un essere umano. Si vedeva soltanto uno stadio disciarpe bianche e verdi, tutte tenute in alto con orgoglio. Si sentivano soltanto lemigliaia di tifosi che cantavano le lodi della squadra, mentre le grida vittoriose dellasquadra avversaria si disperdevano nell'aria. Non riesco a descrivere appieno lesoverchianti sensazioni che provai quella sera, ma, anche adesso, mi basta pensarci eun brivido mi percorre la schiena. Nel mondo si combattono talmente tante guerre elotte, ci sono talmente tanta ignoranza e odio. Anche nel calcio, gli esseri umani

 possono tirar fuori il peggio di sé. Tuttavia, in quell'istante provai un meraviglioso

senso di amore per ogni essere umano su questa terra. In quel momento non sitrattava più di calcio. Non si trattava della finale. Non si trattava di vincere o perdere,e neppure di schierarsi da una parte. Provavo un senso di amore e orgoglioincondizionati per l'intero genere umano. Mentre cantavo a squarciagola, i brividi misalivano e scendevano lungo la schiena. Non mi sono mai sentito così vicino a Dio.

Vedete, le persone non si rendono conto che non si tratta di quante preghiere sirecitano. (E, a proposito, vi garantisco che durante quella partita si sono recitate più

 preghiere che in una qualsiasi messa, in una qualsiasi parte del pianeta!) Non si trattadi ostentare santimonia di fronte agli altri. Non si tratta di seguire regole rigide e

 procedure inflessibili, cercando di convincere o di costringere chiunque altro a farelo stesso. Si tratta di qualcosa di molto più liberatorio.

Recentemente ho sentito un programma alla radio in cui le persone chiamavano intrasmissione e raccontavano dei momenti della loro vita in cui avevano piantolacrime di gioia. La maggior parte degli uomini che chiamava ammetteva di aver 

 pianto di gioia per una partita di calcio. Com'è possibile che un gioco in cui ventidue persone corrono in un prato e prendono a calci un piccolo oggetto sferico di pelle possa evocare emozioni così intense in persone che, di norma, non le esternano?Magari è perché, in un certo senso, molti vivono il calcio come un'esperienza

spirituale.Mi ricordo le chiamate che arrivavano in trasmissione: un tale chiamò e cominciò

a raccontare di una partita dei mondiali 2002, quella dove l'Irlanda giocava contro laSpagna, in cui Robbie Keane segnò un meritato rigore all'ultimo minuto, dopo cheavevamo lottato così duramente. Raccontò di come si fosse messo a piangere in quelmomento e, mentre lo raccontava, anch'io lo potevo rivedere chiaramente: un brividofreddo mi salì lungo la schiena e mi spuntarono le lacrime agli occhi. Così intenso,eppure privo delle dottrine moralistiche e restrittive che caratterizzano la maggior 

  parte delle religioni. Per molti, il calcio è una religione, e di certo offre molti

momenti di gioia e di sofferenza. Dio, nel gioco del calcio, sta in momenti comequello che vissi quel giorno a Siviglia. Amore per le persone.

A mio parere, la spiritualità è fatta di cinque elementi.

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• Si tratta di essere soddisfatti di sé e del proprio posto in questo mondo.• Si tratta di amare gli altri, di trattarli bene e di fare le cose giuste per i giusti

motivi.• Si tratta di rendere grazie per tutto ciò che si ha, per tutto ciò che si è fatto e

 per tutte le persone che arricchiscono la nostra vita.• Si tratta di esercitarsi ad accedere a stati alterati per mezzo di rituali, preghiere

o pratiche in grado di farci entrare in connessione con una forza a noisuperiore, tale da rendere il mondo un posto migliore.

• Si tratta di rispettare le credenze e gli usi delle altre persone, accettando efacendo proprio il modo in cui queste persone sono diverse da noi.

Quando riuscirete ad accorgervi di essere diventati più felici e a scoprire che nonavete bisogno di nessun guru per raggiungere l'illuminazione, potrete concentrarvisul trovare diletto in ciò che avete e in ciò che potete imparare da ogni cosa. Potretecominciare a provare molte cose diverse e scoprire modi efficaci di entrare più

 profondamente in contatto con voi stessi.Quando ci troviamo in questi momenti spirituali, a volte può sembrare impossibile

descrivere la gioia e la beatitudine che proviamo. Tutto ciò che possiamo fare èvivere questi momenti e ricordare l'esperienza così da accrescere la nostra capacità disentirci ancor meglio di prima.

In quello stadio, quel giorno, ebbi un momento di rivelazione e capii che cosafosse in realtà la vera gioia. Provai un amore assoluto per l'umanità intera, senzatimori. In quel momento lo sentii assieme a tutti gli altri. Non importa se credete cheDio sia Buddha, Gesù, Allah, Shiva o chiunque altro, potete comunque vivere unavita spiritualmente illuminata, una volta che avrete accettato che va bene esserediversi dagli altri. La sensazione di amore assoluto per i vostri fratelli umani è unodegli atti spiritualmente più elevati che possiate fare. E una sera d'estate, a Siviglia,mi sentii più vicino a Dio e al paradiso di quanto non lo fossi mai stato. Avevo capitoche cosa volesse dire fare un'esperienza spirituale.

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CONCLUSIONE

Capita ogni tanto che un istante vi catturi e vi mostri unaverità inevitabile.

Tutto ciò che abbiamo, nella vita, sono degli istanti. E in questi istanti, tutti possiamo essere liberi.

 E in questi istanti, tutti possiamo amare.

 Basta fare una scelta.Tra la paura e la forza.

Tra la resa e la determinazione.Tra le catene dei liberi e la libertà dell'amore.

Si tratta di rendere speciale ogni singolo istante.Soltanto allora la libertà e l'amore potranno tornare ad 

essere una cosa sola.

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La fonte dell'umana gioia

Era una delle più grandi storie mai raccontate. Erano liberi e felici. Non avevano bisogno di motivi. La vita era semplicemente meravigliosa. Avevano tutto ciò di cuiavevano bisogno e facevano in modo che la loro vita fosse meravigliosa. Per lamaggior parte del tempo venivano incoraggiati e trattati favolosamente dai loromaestri, che li lodavano continuamente e dicevano loro quanto fossero bravi. Eranoliberi da ogni paura e non si preoccupavano di nulla. Erano eroi per nascita evenivano dati loro così tanti messaggi di supporto che divennero estremamentesicuri, sapendo esattamente chi erano e di che cosa erano capaci. Erano in contatto

con chi li circondava e capaci di farsi dei fantastici nuovi amici. Nessuno poteva farliuscire dai gangheri. Erano semplicemente felici. Alcuni di loro volevano vivere lavita totalmente. Altri continuarono a godersi ciascun istante di normalità. Anche sein misure diverse, ciascuno di loro era libero e a taluni andava meglio che ad altri.Ciò che facevano li tranquillizzava e insegnava loro qualcosa, continuamente.Avevano fatto in modo che si sentissero bene ogni volta che commettevano unerrore, perché sapevano che stavano imparando qualcosa. Erano stati stimolati adarci dentro per ottenere qualsiasi cosa desiderassero. Giorno dopo giornodiventavano sempre più fiduciosi. Erano orgogliosi di se stessi e di tutti gli altri, e lo

davano a vedere. Nel frattempo i loro maestri rendevano le cose ancora migliori eloro si chiedevano: quanto potrebbe migliorare ancora la vita? Avevano il controllodi ogni cosa che facevano e che dovevano fare. Amavano la vita e adoravano stare incompagnia gli uni degli altri.

C'erano spesso momenti difficili, ma sapevano che li avrebbero superati e chesarebbero diventati persone migliori nel farlo. In fondo in fondo sapevano che queimomenti sarebbero loro serviti per imparare delle preziose lezioni. Erano comunquefelici. La loro salute migliorava, grazie ad abitudini salutari e alle discipline a cui sidedicavano. Dormivano profondamente ogni notte. Le loro vite avevano un senso e

questo era meraviglioso. Se ne andavano in giro sentendosi realmente felici, rilassati,fiduciosi, centrati e lucidi riguardo ad ogni cosa. Godevano della loro libertà. Edunque, chi erano costoro? E chi erano i loro maestri? Loro erano il genere umano e iloro maestri le loro menti.

In questo libro, avete appreso come abituarvi a pensare, a sentirvi e a comportarviin modi nuovi. Molte di queste nuove abitudini possono rendervi liberi di provaregioia, amore, autostima, motivazione, coraggio, forza e delizia. Queste sensazioni, aloro volta, influiscono sulla vostra salute, sui rapporti che avete con gli altri e sulla

vostra vita.La fonte dell'umana gioia è dentro di voi. Lo è sempre stata e sempre lo sarà. Fa parte del modo in cui fate funzionare il vostro cervello e del modo in cui controllate i

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vostri pensieri. Fa parte del modo in cui create in voi e negli altri dei cambiamenti potenti e positivi. Fa parte della vostra abilità di controllare come vi sentite riguardoa voi stessi, la vostra vita e i vostri problemi. Fa parte della vostra abilità di entrare inconnessione e di essere amorevoli con le altre persone. Fa parte della vostra abilità didiventare spiritualmente illuminati e di provare amore per l'universo e per tutta la

diversità che esso contiene.Queste cinque abilità rappresentano i cinque livelli di libertà che, una volta

raggiunti, vi metteranno in condizione di vivere una vita traboccante di gioia. Fateattenzione, perché le catene dei liberi non sono mai molto lontane. Si attardano nei

 posti più impensati, dietro a molte delle svolte del vostro cammino futuro. Ciò che èfondamentale è che ne siate consapevoli e che siate certi che, quando quelle catenericompariranno, voi resterete liberi in ogni senso del termine. Richiede disciplina,richiede sforzo, richiede determinazione. Eppure, se vi affiderete a queste tre qualità,le ricompense saranno meravigliose.

Ma ricordate che potrete essere privati di questi istanti in qualsiasi momento. Piùtempo trascorrerete indossando le catene dei liberi, più tempo trascorrereteimmobilizzati dal rimorso, dalla paura, dalla tristezza, dalla rabbia, dall'apatia, più vi

 priverete di ciò che è vostro. Prendete questo istante, adesso. Fate in modo che conti.Fate in modo che conti davvero. Prendete in pugno la vita e fate in modo che conti.Rendetela speciale. Prendete i vostri sogni e dateci dentro. Prendetevi la vostralibertà. È proprio lì. Diventate liberi. Liberi da ogni male. Liberi da tutte lesensazioni dannose e dalle cattive abitudini. Diventate liberi di usare le idee cheavete appreso e di farle manifestare nella vostra vita.

Vivete liberi. Imparate le lezioni della vita. Entrate in contatto con quante più  persone possibile. Fate esperienza dei momenti più alti ed esaltanti dell'amore,affrontate le discese e le cadute. Lasciatevi liberi di vagare in un mondo colmod'amore. Un giorno, nel passato, siete stati messi su questa terra. Un giorno, nelfuturo, morirete. Mentre siete qui, fate in modo che conti. Vivete. Vivete davvero.Fuggite dalle catene del dolore e della paura. Dite addio ai vostri carcerieri eregalatevi una vita meravigliosa, piena di felicità vera, di autentica libertà e di veroamore. Sono là fuori, vi aspettano, e non importa come sembrino andare le cose ditanto in tanto. Sono là fuori e sono destinate a voi. In quanto esseri umani, siete

capaci di gesta straordinarie. Il vostro cervello è il più grande dei miracoli e può faremeraviglie, quando lo usate bene. Ricordatevelo sempre.

"Le cose che avete imparato qui non sono che l'inizio. Il vero laboratorio comincia quando ve ne andate." 

Richard Bandler

Al tempo in cui mi trovai su quel palco in India, era il 5 luglio del 2003, avevo giàregistrato alcune delle mie conversazioni con Richard. Avevo assorbito un enorme

numero di idee, ma, nel fare quel giro del mondo, cominciai a capire di che cosastesse veramente parlando Richard. Tutta questa cosa del cambiamento, della felicità,dell'avere buone relazioni e del diventare spiritualmente più illuminati... era tutto

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molto più semplice di quanto avessi effettivamente creduto.Cercai di trasferire quante più conoscenze possibile alla folla che era convenuta

 per il mio corso, per garantire a ciascuno di loro, a quel signore che aveva fatto più di1500 chilometri per vedere me come agli altri, che avrebbero portato a casa delleidee capaci di trasformare la loro vita. Parlai loro dal profondo del cuore. Dopo il

corso erano centinaia, le persone che vennero da me per ringraziarmi. Miringraziarono profusamente per tutti i seminari che stavo tenendo gratuitamente inIndia e per tutto il bene che avrei fatto. Sorrisi e facemmo delle foto assieme. Elargiia loro e ai loro figli le benedizioni che mi chiedevano. Mi voltai a guardare il gruppodi amici che si prendeva cura di me: Jan, Van, Dan, Sajani e tutte le altre persone chemi avevano accolto a braccia aperte. Sorrisi. Ripensai a casa e mi resi conto diquanto fosse speciale la vita e di quanto potesse essere meraviglioso l'universo. Michiesi come mai ci avessi messo così tanto a rendermene conto. Vedete, quello fuuno dei punti più alti della mia vita, ma mi resi conto che i momenti salienti sono

davvero tanti. Sono passato dall'ammirare Richard sul palco, un'esperienza che mi fudi grande ispirazione, a tenere seminari assieme a lui e Brian soltanto pochi annidopo. Sono passato dal vedere che le cose non saranno mai com'erano, macambieranno sempre e, finché sono pronto, posso influenzarle positivamente. Horivoluzionato la mia vita, ho risolto alcune questioni difficili e altre ce ne saranno, infuturo, ma superandole imparerò delle lezioni, superandole crescerò. Amerò e

 perderò. Deciderò e farò le mie scelte. Forse la vita mi porterà la ricchezza materialee forse no. Forse la vita porterà il mio amore da me, dovunque lei sia. Forse la vitami metterà in condizione di creare un legame con milioni di persone. E forse no. Non

so quanto tempo mi rimanga da vivere su questo pianeta, ma, indipendentemente daquanto a lungo ci resterò, quello che so è che farò in modo che quel tempo abbiavalore. So con certezza che vivrò bene. Richard mi ha aiutato a comprendere che lavita, in realtà, è fatta di istanti e di istanti tra gli istanti. Questo è ciò che scandisce ilritmo a cui la vita respira. Si tratta di essere certi che si accoglierà ciascun istantecome se fosse sacro e speciale. Si tratta di sprecarne soltanto alcuni, di quei preziosiistanti, a star male e a litigare, e di investirne moltissimi altri per provare gioia eamore, libertà e beatitudine. Sono passato dall'essere depresso all'amare la vita,dall'aver paura ad amare l'avventura e a vivere la vita al cento per cento, dall'essere

insicuro di me stesso al ritrovare e al diventare la persona che desidero essere ognigiorno un po' di più. Tutto ciò lo potete fare anche voi. È possibile. Io ne sono ladimostrazione. E come disse una volta un mio amico: "Non puoi discutere conl'esperienza". Per tutto ciò che ho fatto, per tutti i posti dove sono stato, per tutti irisultati che ho raggiunto, devo moltissimo al mio amico e mentore dottor RichardBandler. Il suo genio mi ha permesso di avere la saggezza necessaria a fare ladifferenza. Ne ho sempre avuto il cuore. Lui mi ha dato una missione perché potessifarne uso. Non c'è persona migliore per condurci verso un paradiso sulla terra.Questo mondo migliore sarà possibile quando avremo imparato le lezioni che le sue

 parole insegnano, quando avremo dato il permesso alle sue idee di far manifestarelibertà e amore nelle nostre vite. Sono molto fiero di aver avuto l'occasione diaiutarlo a condividere il suo dono con il mondo.

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Ricordo l'ultima conversazione che ebbi con Richard per scrivere questo libro: parlavamo di cambiare il mondo. Aveva insegnato tutto il giorno ed era visibilmentestanco. Ciononostante, quando si trattò di condividere con me ciò che aveva in testa,

 parlò ad un ritmo rapido e incessante. Saltava di storia in storia, col suo modo unicodi esprimere come avremmo potuto cambiare il mondo, e lì apprezzai davvero, e non

era la prima volta, il fatto di essere a soli due passi di distanza da un essere umanostraordinario. E mi tornò in mente che quel momento di rivelazione che ebbi in

 barca, alle Figi, aveva cambiato il modo in cui vedevo la vita. Ricordo che alla fineraggiungemmo l'imbarcazione più grande e io riuscii a salire a bordo, solo per 

 passare l'ora successiva ad avere attacchi di nausea. Il cuore continuò a battermiall'impazzata ancora per alcune ore, mentre proseguivo il viaggio che mi avrebberiportato in Irlanda. Ancora non lo sapevo, allora, ma a casa mi aspettavano delle

 brutte notizie e lo strazio conseguente al fallimento della mia relazione. Nondimeno,la mia vita continuò a cambiare, come fa sempre, e io continuai a imparare, come

faccio sempre. La vita è imprevedibile e, ancora una volta, riuscii a dare una svoltaalla mia, di vita. Accada quel che accada, lo potete sempre fare. Quando sapetequesta cosa, non c'è dolore, non c'è strazio, non c'è sofferenza che vi possa spezzare.Potete affrontare e superare ogni cosa. Una volta, tanto tempo fa, tutto mi risultava

 penoso, ma trovai la forza di fare una promessa a me stesso. Quella promessa eravivere, vivere davvero, e scoprire quanto potesse essere meravigliosa la vita. Lo stoancora scoprendo, ma non avevo idea che potesse essere così bella. Grazie allefilosofie, al tipo di approccio, alle idee e ai suggerimenti raccolti in questo libro, hoscoperto che la vita può essere stupenda. Non mi sono mai sentito così libero. Il vero

segreto, quello che traspare attraverso tutte le esperienze e le conversazioni che hofatto con Richard, è che tutte le sensazioni negative derivano da una chimicanegativa, e quando riuscite a rendervene conto, allora, anziché incolpare il mondo esentirvi male per le circostanze in cui vi trovate, potete ricordare che tutto è dovutosoltanto alla chimica del vostro cervello, e quella la potete cambiare cambiando ilmodo in cui pensate.

Quando guardai fuori dalla finestra del mio appartamento, mentre la tempestarendeva il mondo ancor più bello, mi resi conto di quanta bellezza ci fosse anchenelle condizioni atmosferiche più avverse. Capii che non potevo farci nulla, se non

viverla e lasciare che fosse, semplicemente. Nel sentire il vento carico d'umidità sulmio volto, scelsi semplicemente di godermelo: il miracolo di essere vivo, e sorrisiallegramente a me stesso.

Questo potrebbe essere il libro che darà una svolta alla vostra vita. Glielo lasceretefare? Vi mostra come essere più felici. Vi spiega come essere più astuti. Vi insegnaun modo per essere più liberi. Vi insegna come fare a dare e ricevere più amore. È unlibro che dice la verità sulle vere menzogne che, ora possiamo rendercene conto, nonhanno più importanza. Contiene soltanto parole, ma le parole possono conteneremagia. Le parole sono idee. Le idee creano le realtà. Scegliete di creare la vostra

realtà. Quella scelta è vostra. Che cosa avete intenzione di farvene di quella scelta?Molte delle persone che conosco si adattano. Si adattano a continuare delle relazioni,si adattano a fare lavori che le rendono infelici. Si adattano a stili di vita poco sani.

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Si adattano alla tristezza, alla sofferenza, al dolore e alla paura. E voi vi adatterete?O agirete, invece? Agirete scegliendo di vivere questo giorno come se fosse il giorno

 più importante della vostra vita? Questa settimana come se fosse la settimana piùimportante? Quest'anno come se fosse l'anno più importante? AGITE. Il tempo che ciè dato da trascorrere qui è breve. Fate in modo che conti davvero.

Scegliete di sorridere. Scegliete di ridere. Scegliete di relazionarvi. Scegliete diaccettare. Scegliete di essere felici. Scegliete di non arrendervi mai. Scegliete di

 porvi degli obiettivi. Scegliete di credere in voi stessi. Scegliete di credere in ciò cheè utile. Scegliete di concentrarvi sulle cose belle e sui buoni pensieri. Scegliete diaffrontare i tempi duri e le persone difficili con grazia. Scegliete di entrare inconnessione con l'universo. Scegliete di fare gli esercizi contenuti in questo libro.Scegliete di vivere liberi. Scegliete di amare. Vi auguro di fare quelle scelte ora e discoprire una vita meravigliosa e un futuro stupefacente, colmo di amore e felicità.Mentre ringraziavo Richard, gli chiesi quali fossero le sue speranze per il futuro.

R ICHARD:Come vorrei che fosse il futuro? Vorrei la pace in terra, vorrei che tuttigli uomini fossero di buona volontà, vorrei che il karma si compisse un

 po' più rapidamente e vorrei che la televisione tornasse ad essere gratis!

Sorrisi, premetti il tasto stop sul registratore ed estrassi la cassetta per l'ultimavolta. Avevo ricevuto insegnamenti sulla libertà individuale da uno dei più grandigeni della nostra epoca. Erano stati degli anni davvero emozionanti. Allo stessotempo, non potevo fare a meno di sentire che le mie avventure nella libertà

individuale erano soltanto all'inizio.

La fine di questo libro...

...L'inizio della vostra libertà?

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GLOSSARIO

 AncoraggioIl processo di associare una risposta interna con un innesco esterno, così da

rendere riaccessibile la risposta.

 AuditivoRelativo al senso dell'udito.

Calibrazione

Il processo attraverso il quale si imparano a leggere le risposte inconsce e nonverbali di un'altra persona mediante l'osservazione del suo comportamento e dellarelazione esistente tra quest'ultimo e le risposte interne della persona.

CinestesicoRelativo alle sensazioni del corpo.

ComportamentoLe azioni specifiche che compiamo.

CongruenzaQuando le convinzioni, lo stato e il comportamento sono completamente volti a

garantire il raggiungimento dell'obiettivo desiderato.

CriteriI valori a cui una persona fa riferimento per prendere le decisioni.

Design Human Engineering

Una tecnologia e uno strumento evolutivo creato da Richard Bandler tra la finedegli anni Ottanta e l'inizio degli anni Novanta allo scopo di utilizzare una parte piùconsistente del nostro cervello per fare più di quanto fosse precedentemente

 possibile.

GustativoRelativo al senso del gusto.

Installazione inconsciaIl processo d'installazione di abilità, idee e suggerimenti in una persona basato

sulla comunicazione con la sua mente inconscia.

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IpnosiUn'applicazione della PNL, oltre che una disciplina indipendente. L'ipnosi è il

 processo attraverso il quale, deliberatamente e per mezzo di induzioni, si guidaun'altra persona in uno stato da cui possa avere accesso più diretto alla propria mente

inconscia, che è il luogo in cui si possono fare dei cambiamenti profondi.

Mente consciaLa parte della mente che è al lavoro quando si è completamente all'erta e

consapevoli. È la facoltà critica e la fonte di ragionamento e di logica. Sembra essereincessantemente in funzione durante il giorno, quando si è svegli, e la sua attenzioneva sempre a dei pensieri particolari. È controllata principalmente dai processiautomatici della mente inconscia.

Mente inconsciaLa parte della mente che è continuamente in funzione. È ciò che fa sognare e che

regola le funzioni corporee, come ad esempio il battito cardiaco, la respirazione e glischemi comportamentali che costituiscono un'abitudine. Contiene tutti i ricordi, lasaggezza e le percezioni di una persona. Ha il controllo dei programmi automatici di

 pensiero e comportamento ed è, per questa ragione, il posto migliore per rendere permanenti i cambiamenti.

Meta Modello

Un modello sviluppato da Richard Bandler e John Grinder che suggerisce ledomande utili, a chi le utilizza, a rendere le informazioni più specifiche e più chiare,e ad ampliare e arricchire il modello del mondo di una persona.

MetaforaStorie e analogie.

Meta-programmaUn processo appreso, utilizzato per selezionare e organizzare le informazioni e le

strategie interne.

Milton ModelUn modello sviluppato da Richard Bandler e John Grinder sulla base degli schemi

delle tecniche ipnotiche di Milton H. Erickson, l'ipnoterapeuta clinico, e altri maestridella persuasione.

Neuro Hypnotic RepatterningUna tecnologia che sfrutta i processi ipnotici per ristrutturare le persone a livello

dei loro percorsi neuro-corticali.

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Obiettivi ben formatiObiettivi definiti secondo dei criteri tali da renderli "ben formulati". Questi criteri

  prevedono che l'obiettivo sia formulato in positivo, specifico, basato sui sensi,ecologico e tale che la persona lo possa portare avanti da sé.

Programmazione Neuro-LinguisticaUn atteggiamento, una metodologia e una tecnologia che insegna alle persone

come migliorare la qualità della loro vita. È uno strumento educativo che insegnaloro come comunicare più efficacemente con se stesse e con gli altri, progettato per aiutarle a conquistare la propria libertà individuale nel modo in cui pensano, sisentono e si comportano.

RapportL'esistenza della fiducia e dell'armonia in un rapporto.

Sistemi rappresentazionaliI cinque sistemi che utilizziamo per raccogliere informazioni dall'ambiente

esterno. Attraverso questi sistemi (i nostri cinque sensi) creiamo unarappresentazione delle informazioni così raccolte.

StatoLe condizioni mentali, emozionali e fisiche complessive che caratterizzano una

 persona nello specifico istante in questione.

StrategiaUna sequenza di passaggi eseguiti mentalmente e a livello di comportamenti allo

scopo di raggiungere un obiettivo.

SubmodalitàLe qualità sensoriali delle rappresentazioni che creiamo attraverso i nostri sistemi

rappresentazionali.

TranceUno stato comunemente associato all'ipnosi. È inoltre uno stato mentale

caratterizzato dalla focalizzazione dei pensieri. Noi facciamo esperienza di molti tipidiversi di trance, a seconda di dove vada l'attenzione della nostra mente in unospecifico istante (guardare la televisione, guidare, mangiare etc.).

VisivoRelativo al senso della vista.

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STRUMENTI

Libri

Bandler, R. e Grinder, J., The Structure of Magic, Volumes I & II, Science andBehavior Books, Palo Alto, CA, 1975.EDIZIONE ITALIANA:Bandler, R. e Grinder, J., La struttura della magia, Astrolabio, 1981.

Bandler, R. e Grinder, J.,   Patterns of the Hypnotic Techniques of Milton H.

 Erickson, M.D., Vol. I, Meta Publications, Cupertino, CA, 1975.

EDIZIONE ITALIANA:Bandler, R. e Grinder, J., I modelli della tecnica ipnotica di Milton H. Erickson,

Astrolabio, 1984.

Bandler, R., Delozier, J. e Grinder, J., Patterns of the Hypnotic Techniques of 

 Milton H. Erickson, M.D., Vol. II, Meta Publications, Cupertino, CA, 1977.

Bandler, R. e Grinder, J., Trance-formations, Real People Press, Moab, UT, 1981.EDIZIONE ITALIANA:

Bandler, R. e Grinder, J., Ipnosi e trasformazione, Astrolabio, 1983.

Bandler, R. e Grinder, J., Frogs Into Princes, Real People Press, Moab, UT, 1979.EDIZIONE ITALIANA:Bandler, R. e Grinder, J., La metamorfosi terapeutica, Astrolabio, 1980.

Bandler, R. e La Valle, J., Persuasion Engineering, Meta Publications, Cupertino,CA, 1996.EDIZIONE ITALIANA:

Bandler, R. e LaValle, J., Persuasion Engineering, Nlp Italy (Alessio RobertiEditore), 2004.

Bandler, R. e McDonald, W., An Insiders' Guide to Submodalities, MetaPublications, Cupertino, CA, 1988.EDIZIONE ITALIANA:Bandler, R. e McDonald, W., Guida per l'esperto alle submodalità, Astrolabio,1991.

Bandler, R., Magic in Action, Meta Publications, Cupertino, CA, 1985.EDIZIONE ITALIANA:Bandler, R., Magia in azione, Astrolabio, 1993.

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Bandler, R., The Adventures of Anybody, Meta Publications, Cupertino, CA, 1993.

Bandler, R., Time for a Change, Meta Publications, Cupertino, CA, 1993.EDIZIONE ITALIANA:

Bandler, R., Il tempo per cambiare, Nlp Italy (Alessio Roberti Editore), 2003.

Bandler, R., Using Your Brain for a Change, Real People Press, Moab, UT, 1985.EDIZIONE ITALIANA:Bandler, R., Usare il cervello per cambiare, Astrolabio, 1986.

Farrelly, F. e Brandsma, J., Provocative Therapy, Meta Publications, Cupertino, CA,1974.EDIZIONE ITALIANA:

Farrelly, F. e Brandsma, J., La terapia provocativa, Astrolabio, 1986.

Guerrero, G., Deep Transformation (Transformation Profunda), Khaos, 2002.

Guerrero, G., Design Your Destiny (Disenando tu Destino), Khaos, 2004.

McKenna, P., Change your Life in Seven Days, Bantam, 2005EDIZIONE ITALIANA:McKenna, P., Cambia vita in sette giorni , TEA, 2006.

Wilson, R. A., Prometheus Rising, New Falcon Press, 1983.

Wilson, R. A., Quantum Psychology, New Falcon Press, 1990.

Di prossima pubblicazione

Fitzpatrick, O., The Charisma Code (previsto nel 2006).EDIZIONE ITALIANA:

Fitzpatrick, O., PNL per il Carisma, Nlp Italy (Alessio Roberti Editore), 2006.

Fitzpatrick, O., The Kingdom of Happiness (previsto nel 2006).

CD e DVD

Bandler, R., Persuasion Engineering, (DVD).Bandler, R., The Art and Science of Nested Loops, (DVD).Bandler, R., DHE 2000, (CD).Bandler, R., Personal Enhancement Series, (CD).

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LaValle, J., NLP Practitioner Set, (CD).

Questi, come molti altri CD e DVD contenenti sia induzioni ipnotiche che seminaridi Richard, sono disponibili presso l'NLP store. Richard viene considerato da molti ilmiglior ipnotista del mondo, quindi i suoi DVD e CD hanno un valore inestimabile.

È possibile ordinarli su www.nlpstore.com.

 Adventures in Neuro Hypnotic Repatterning (serie in DVD e in videocassetta).Thirty Years of NLP: How to Live a Happy Life (serie in DVD).E altri prodotti di Richard Bandler.Disponibili presso Matrix Essential Training Alliancewww.meta-nlp.co.uk ; email: [email protected] tel.+44(0) 1749 871126; fax +44(0)1749 870714

Fitzpatrick, O., Love in Your Life (CD contenente induzioni).Colbert, B., The Rest of Your Life (CD contenente induzioni).Colbert, B., Trancetripping  (e altri CD contenenti induzioni,www.shootfromthehyp .com).

Siti Web

http://www.richardbandler.comhttp://www.nlp .iehttp://www.owenfitzpatrick.comhttp:// www.freedomisevery thing.comhttp://www.mysteriouspublications.comhttp://www.NLPInstitutes .comhttp://www.NLPTrainers .comhttp://www.NLPLinks .comhttp://www.purenlp .comhttp://www.paulmckenna.comhttp://www.neuroing.comhttp:// www.meta-nlp .co.uk http://www.rawilson.comhttp://www.lifevision.se

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R ECOMMENDED TRAINING

Dr Richard Bandler Whether you learn NLP, DHE, NHR, hypnosis, shamanic states or another excitingseminar with Richard, you will experience a true genius at work. Hilarious,fascinating and one of the most creative people around, Richard performs histeaching like an art form at its best. You might have heard about him and read abouthim, but it is only in training with him that you get a really good example of a master at work. If you are like most people who have seen him, it will transform your life.Anyone interested in learning how to have more personal freedom and interested inlearning NLP from the creative genius Dr Richard Bandler, check out

www.richardbandler.com for information on training in England, Scotland, America,Mexico and Europe.

Irish institute of NLPOwen Fitzpatrick and Brian Colbert co-founded the Irish Institute of NLP in 2001.Brian Colbert is one of the top Licensed Master Trainers of NLP there is. His Shoot 

 from the Hyp hypnosis CDs are some of the biggest sellers in the hypnotherapy andself-improvement market and for good reason.Owen and Brian are known for their remarkable ability to work seamlessly and

hilariously together. Their unique training style reveals their great friendship andcomplementary skills and they are know for their infamous and masterful, DOUBLEINDUCTION. Since they founded the institute they have taught NLP training inIreland and Scotland. They provide regular NLP Evenings, Life- EnhancementWeekends, Art of Charisma Workshops, NLP Practitioners, NLP BusinessPractitioners, NLP Master Practitioners and NLP Coaching Programmes. They alsohost events and co-train with guests, such as Richard Bandler and John La Valle.They also do corporate consulting and present in-house training to the corporatesector in the areas of communication, sales, motivation, stress management,

creativity and business applications of NLP. To learn NLP in Ireland or Scotland or to make your life and business better visit the website today.

Irish Institute of NLP84 Sundrive Road

KimmageDublin 12

Irelandtel: +353 (1) 490 2923

website: www.nlp.ieemail: [email protected]

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The Society of Neuro-Linguistic Programming™Richard Bandler Licensing Agreement

The Society of Neuro-Linguistic Programming™ is set up for the purpose of exertingquality control over those training programs, services and materials claiming to

represent the model of Neuro- Linguistic Programming™ (NLP™). The seal belowindicates Society Certification and is usually advertised by Society approved trainers.When you purchase NLP™ products and seminars, ask to see this seal. This is your guarantee of quality. It is common experience for many people when they areintroduced to NLP™ and first begin to learn the technology, to be cautious andconcerned with the possible uses and misuses.As a protection for you and for those around you, the Society of NLP™ now requires

 participants to sign a licensing agreement which guarantees that those certified inthis technology will use it with the highest integrity. It is also a way to insure that all

the trainings you attend are of the highest quality and that your trainers are updatedand current with the constant evolution of the field of Neuro- LinguisticProgramming™ and Design Human Engineering, etc. For a list of recommendations,go to:

http://www.NLPInstitutes .comhttp://www.NLPTrainers .comhttp://www.NLPLinks .com

The Society of NLP NLP Seminars Group International

PO Box 424Hopatcong, NJ 07843

USATel: +1 (973) 770 3600

Website: www.purenlp.com

Copyright 1994 The Society of NLP™ and Richard Bandler.

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R ISORSE

PROGRAMMAZIONE

NEURO-LINGUISTICA (PNL)

 La vita ha questo di strano: che se non vuoi accettare altro che il meglio, molto spesso riesci a procurartelo.

W. Somerset Maugham

Che cos'è che differenzia le persone che ottengono risultati, vivendo con immensagioia e raggiungendo incredibili livelli di successo, da quelle che sono intrappolatenell'insoddisfazione, con l'impressione che i loro sforzi diano pochi frutti?

Come fanno alcune persone a capire gli altri e a farsi capire con sorprendenteefficacia?

Qual è la differenza che fa la differenza?Dalla fine degli anni Settanta, la Programmazione Neuro-Linguistica cerca le

risposte a queste domande.La metodologia utilizzata viene chiamata "modeling" ("modellamento") e consiste

nell'analizzare come pensano e agiscono le persone che ottengono risultati eccellenti(le loro strategie, convinzioni etc.). Questo processo ha permesso di individuaremolti dei loro "fattori di successo" e di condividere con altri le loro modalità di

 pensiero e di azione, facendo così diventare le strategie più efficaci patrimonio di unnumero di persone sempre maggiore.

NLP ITALY • Istituto di formazione, consulenza,coaching e ricerca in PNLÈ la prima équipe internazionale di specialisti nella formazione e consulenza in

Programmazione Neuro-Linguistica, fondata su impulso di Richard Bandler, co-creatore della PNL, per portare qualità, efficienza e passione nella formazione inPNL in Italia. Tutti i Trainer che operano con Nlp Italy™ si sono formatidirettamente con Richard Bandler, John Grinder, Robert Dilts e Anthony Robbins, esono stati nominati Trainer da Richard Bandler in persona.

RISORSE • Newsletter gratuita di PNLPuoi ricevere gratuitamente la prima newsletter mensile gratuita di PNL in Italia.

Visita il sito www.pnl.info e segui le istruzioni per iscriverti. In questo sito internet puoi inoltre trovare numerose informazioni e articoli sulla PNL in Italia e nel mondo.

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NLP ITALY • ContattiServizio Linea Diretta - il servizio di consulenza per accedere liberamente e

gratuitamente a informazioni sull'auto-formazione e la formazione.

Tel. 800.234.616

Internet: www.pnl.infoE-mail: [email protected]

Finito di stampare

nel mese di settembre 2010

da Lineagrafica, Città di Castello (PG)