Anna S. Guzzo, Maria De Giusti Azienda Universitaria ... · SORVEGLIANZA MICROBIOLOGICA Paesi Linee...
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Safe: Avoiding harm to patients from the care that is intended to help them. Effective: Providing services based on scientific knowledge to all who could benefit and refraining from providing services to those not likely to benefit (avoiding underuse and misuse, respectively). Patient-centered: Providing care that is respectful of and responsive to individual patient preferences, needs, and values and ensuring that patient values guide all clinical decisions. Timely: Reducing waits and sometimes harmful delays for both those who receive and those who give care. Efficient: Avoiding waste, including waste of equipment, supplies, ideas, and energy. Equitable: Providing care that does not vary in quality because of personal characteristics such as gender, ethnicity, geographic location, and socioeconomic status.
asg
“Clean Care is Safer Care” Le infezioni correlate all’assistenza colpiscono ogni anno nel mondo centinaia di milioni di pazienti, tali infezioni sono responsabili di:
a. aggravamento della patologia di base,
b. prolungamento della degenza,
c. disabilità a lungo termine
d. morti evitabili.
Inoltre non solo comportano costi elevati per i pazienti e le loro famiglie, ma aggravano anche il carico economico per i sistemi sanitari.
Strategie Staff sensibilizzare gli operatori alla cultura della
sicurezza. Technology fornire tutti quei devices che consentano la
corretta igiene delle mani, la prevenzione delle infezioni del sito chirurgico etc.
Enviromental effettuare una corretta asepsi dell’ambiente e degli arredi oltre che ripensare la logistica degli ambienti al fine di facilitare i comportamenti corretti.
Procedures introdurre modalità operative che vadano dalla corretta igiene delle mani fino all’appropriatezza della terapia antibiotica.
Protocollo di Monitoraggio degli Eventi Sentinella
E’ necessario sensibilizzare i professionisti alla sicurezza delle cure; infatti anche a livello nazionale le infezioni correlate all’assistenza non vengono regolarmente segnalate, come eventi avversi prevenibili, nel sistema SIMES come da Protocollo ministeriale del monitoraggio degli Eventi Sentinella.
Comitato per il Controllo delle Infezioni Correlate all’Assistenza
determinazione n.8 del 10 marzo 2014
• Il risk manager viene inserito tra i componenti del C.C.I.C.A.
LA VALUTAZIONE DI EFFICACIA DELLE PROCEDURE DI REPROCESSING DEGLI ENDOSCOPI COME PARTE
INTEGRANTE DEI PROGRAMMI DI ASSICURAZIONE DI QUALITA’: PRIMI RISULTATI DEL PROGETTO
ENDOSCOPI DELL’AZIENDA POLICLINICO UMBERTO I.
Marinelli Lucia1,2, Cottarelli Alessia1, Solimini Angelo1,2, Palazzo Caterina1, Ferro Giuseppe1, Sposato Domenica Patrizia1, Venuto Giuseppe1, Del Cimmuto Angela1,2 e
De Giusti Maria1,2
1Sezione di Igiene, Dip.to Sanità Pubblica e Malattie Infettive, Sapienza Università di Roma. 2Accademia Romana di Sanità Pubblica
Problema persistente di Igiene ospedaliera
e di Sanità Pubblica
INFEZIONI CORRELATE
ALL’ ASSISTENZA (ICA) Sono ad oggi la complicanza più frequente e grave dell’assistenza sanitaria.
(Ducel G, Fabry J, Nicolle L, eds. Prevention of hospital-acquired infections. A
practical guide, 2nd edn. Geneva: World Health Organization, 2002. WHO/CDS/CSR/EPH/2002.12)
•Prevalenza
ICA EU
6.0%
2011-12
•Prevalenza ICA
ITALIA
del 6.3%
2011-12
- Infezioni sono più difficili o impossibili da
controllare;
- Rischio di diffusione dell'infezione è maggiore;
-Persistenza della malattia e il tempo di degenza
in ospedale sono prolungati (costi economici e
sociali);
-Rischio di morte è maggiore, in alcuni casi,
raddoppia rispetto a quello dei pazienti che
hanno infezioni causate da batteri non resistenti.
Pratiche Endoscopiche ed ICA
Microrganismi responsabili di Outbreaks correlati alle procedure endoscopiche dal 1967 al 2010 (Revisione, Kovaleva et al., 2013).
Gli ENDOSCOPI SONO ARTICOLI SEMICRITICI per i quali è richiesta la DISINFEZIONE DI ALTO LIVELLO (Classificazione di Spaulding, 1974). DISINFEZIONE DI ALTO LIVELLO: Distruzione di tutte le forme microbiche vegetative, dei micobatteri, dei virus lipidici e non lipidici, della maggior parte delle spore fungine, ma non di un elevato numero di spore batteriche.
Risultati: l’indagine condotta da Gennaio ad Aprile 2013 ha evidenziato presenza di Mycobacterium gordonae in 7 pazienti su 497 che hanno avuto accesso al centro di Endoscopia (BAL) e tre/14 campioni ambientali (Acqua di rubinetto, tampone da terminale, tampone da canale di adduzione alla lavaendoscopi )
Paziente Malattia respiratoria Terapia antimicobatterica
Outcome
1 Fibrosi polmonare INH+RIF+PIR+ETB Exitus
2 BPCO INH+RIF Guarito
3 BPCO No Guarito
4 Enfisema No Neoplasia primitiva polmonare
5 Dispnea recente No Neoplasia polmonare non a piccole cell
6 Dispnea recente No Neoplasia polmonare non a piccole cell
7 Febbre e dispnea no Guarito
Contesto Epidemiologico locale
Presento cluster da Mycobacterium
gordonae
Tutti gli isolati sono stati sottoposti a
caratterizzazione genotipica mediante gel
elettroforesi in campo pulsato (PFGE). Sebbene gli
isolati da pazienti abbiano presentato lo stesso
schema di banda non è stata rilevata alcuna
correlazione con il ceppo ambientale.
LINEE GUIDA PER LA
SORVEGLIANZA MICROBIOLOGICA
DEGLI ENDOSCOPI Paesi Linee Guida Sorveglianza Frequenza campionamento
(mesi)
USA Multi-society guideline for reprocessing flexible gastrointestinal endoscopes (2003.) Society for Healthcare Epidemiology of America
NON RACCOMANDATA
RANDOM
CANADA Guidelines for Infection Prevention and Control in Endoscopy (2000) Canadian Society of Gastroenterology and Nurses Association.
RACCOMANDATA 4-6
AUSTRALIA Guidelines: Infection Control in Endoscopy (2003). Gastroenterological Society of Australia and the Gastroenterological Nurses College of Australia
RACCOMANDATA 1
EUROPA ESGE-ESGENA guideline for quality assurance in reprocessing: Microbiological surveillance testing in endoscopy (2007). European Society of Gastrointestinal Endoscopy and European Society of Gastroenterology and Endoscopy Nurses and Associates.
RACCOMANDATA 3
Indipendentemente dalle Linee Guida, negli USA alcune strutture ospedaliere stanno scegliendo di implementare la sorveglianza microbiologica degli endoscopi come parte integrante dei programmi di assicurazione della qualità. In alcuni paesi Europei (Germania, Francia; UK, Austria, Slovenia, Svezia, Croazia) sono state introdotte Linee Guida Nazionali per la sorveglianza microbiologica degli endoscopi.
Anno Accademico 2012-2013
LE LINEE GUIDA
Anno Accademico 2012-2013 18
MICRORGANISMI INDICATORI POSSIBILE ORIGINE
Escherichia coli
Enterobatteriacee
Enterococchi
A) Procedure pulizia e/odisinfezione insufficienti:
No spazzolamento
Concentrazione/Tempo
Esposizione sostanza chimica inadeguata
B) Difetto meccanico/ elettronico apparecchiatura automatica
lavaggio e disinfezione:
Quantità/concentrazione
inadeguate sostanze
Difetti di costruzione/aree morte apparecchiatura automatica
Pseudomonas aeruginosa
Ed altri Gram negativi
Non Fermentanti
A) Risciacquo finale insufficiente
Contaminazione acqua risciacquo finale
Contaminazione apparecchiatura
automatica per difetti meccanici/elettronici
Contaminazione dei filtri
B) Difetti di costruzione o aree morte dell’apparecchiatura automatica
Insufficiente asciugatura degli endoscopi prima dello stoccaggio
Staphylococcus aureus
Staphylococcus epidermidis
Organismi enterici,
lieviti e stafilococchi
coag.>=100 col.
Ricontaminazione endoscopi causata da :
Inadeguata igiene delle mani
Trasporto e stoccaggio inadeguati
Contaminazione in fase di prelievo
difetto meccanico
Micobatteri atipici
Legionelle
Contaminazione
dell’apparecchiatura
automatica e del sistema dell’acqua
MICRORGANISMI INDICATORI
DEL FALLIMENTO DELLE DIVERSE FASI DEL RE PROCESSING
(Linee Guida ANOTE-ANIGEA, 2008)
(Linee Guida ANOTE-ANIGEA, 2008)
Obiettivo generale dello studio è valutare l’efficacia delle procedure di reprocessing degli endoscopi e la conformità ai criteri di qualità per i presidi semi-critici (Alta Sanificazione) così come definiti da Spaulding (1974).
Obiettivo e Metodologia
Da Gennaio a Giugno 2014 la sorveglianza ha interessato 11 centri di endoscopia per un totale di 85 endoscopi monitorati.
Parametri microbiologici determinati
CBT a 30°C
Enterobatteriacae
P. aeruginosa
Legionella spp
S. aureus
Micobatteri NTM
[Numero isolati Multy Drug Resistant, MDR]*
Risultati principali patogeni ricercati
[1]
Tipologia di
campione
Camp
ioni
N.
N-tivi
N.
(%)
P-tivi
N.
(%)
Positività per microrganismi N. (%)
[MDR]*
Enteroba
cter
cloacae
Citrobact
er
freundii
Klebsiella
pneumoniae
Escheric
hia coli
Pseudom
onas
aeruginos
a
Salmonella
spp
Legionella
spp
Micobatterium
spp
Staph aureus
Broncoscopi 10 10
(100,00)
0
(0,00)
0
(0,00)
0
(0,00)
0
(0,00)
0
(0,00)
0
(0,00)
0
(0,00)
0
(0,00)
0
(0,00)
0
(0,00)
Gastroduode
noscopi 29
15
(51,72)
14
(48,27)
0
(0,00)
2
(14,28)
3
(21,42)
4 [1]
(28,57)
5 [5]
(35,71)
0
(0,00)
0
(0,00)
0
(0,00)
0
(0,00)
Colonenteros
copo 21
15
(71,42)
6
(28,58)
1
(16,66)
0
(0,00)
2 [1]
(33,33)
2
(33,33)
1 [1]
(16,66)
0
(0,00)
0
(0,00)
0
(0,00)
0
(0,00)
Faringolaring
o fibroscopi 5
5
(100,00)
0
(0,00)
0
(0,00)
0
(0,00)
0
(0,00)
0
(0,00)
0
(0,00)
0
(0,00)
0
(0,00)
0
(0,00)
0
(0,00)
Acqua di
adduzion
Lavaendo
7 7
(100,00)
0
(0,00)
0
(0,00)
0
(0,00)
0
(0,00)
0
(0,00)
0
(0,00)
0
(0,00)
0
(0,00)
0
(0,00)
0
(0,00)
Acqua di
risciacquo
Lavaendo
9 2
(22,00)
7
(78,00)
2
(28,57)
0
(0,00)
1
(14,28)
0
(0,00)
4 [4]
(57,14)
0
(0,00)
0
(0,00)
0
(0,00)
0
(0,00)
Tamponi
interno
Lavaendo
4 4
(100,00)
0
(0,00)
0
(0,00)
0
(0,00)
0
(0,00)
0
(0,00)
0
(0,00)
0
(0,00)
0
(0,00)
0
(0,00)
0
(0,00)
TOTALE 85
59
(69,00)
27
(31,00)
3
(11,00)
2
(8,00)
6 [1]
(22,00)
6 [1]
(22,00)
10 [10]
(37,00)
0
(0,00)
0
(0,00)
0
(0,00)
0
(0,00)
Conclusioni
• La Carica Batterica Totale (CBT 30°) quando assume valori >20 ufc/ml di soluzione di flussaggio del canale bioptico, si conferma essere misura rapida ed economica nella valutazione dell’efficacia del reprocessing degli endoscopi pertanto si potrebbe attribuire alla CBT 30° un valore predittivo di presenza di microrganismi patogeni.
• Per quanto sopra, la ricerca dei patogeni potrebbe essere implementata solo
quando la CBT 30° risulti >20 ufc/ml.
• I risultati del secondo monitoraggio sono oggetto di analisi Se i risultati si confermeranno potrebbe essere possibile definire un criterio minimo di verifica di efficacia del reprocessing.
Ringrazio il Gruppo di lavoro
Dr.ssa Amalia Allocca
Direttore Sanitario
Prof.ssa Maria
De Giusti
Dir. ff UOC
Prof. Paolo
Villari
Prof. Giovanni
Battista Orsi
Prof. Matteo
Vitali
Prof.
Vincenzo
Vullo
Dir. DAI
Prof. Mario
Venditti
Prof. Carlo
Mancini
Dir. DAI
Direzione Sanitaria
UOC Organizzazione e Gestione Sanitaria DAI Malattie infettive DAI Medicina
Diagnostica
(Dirigenti Medici, Biologi,
Medici in Formazione
Specialistica in Igiene,
Personale Tecnico e Tecnico-
amministrativo)
Direzione Generale
Risk Manager
Dott.ssa
Anna
Santa
Guzzo