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aostainforma 5)2011 Ville d , Aoste · Città di Aosta Poste Italiane SpA - spedizione in abbonamento postale - 70% - Aosta | Bimestrale d’informazione del Comune di Aosta - anno XIII - n. 74 - numero 5/2011

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editoriale

Aostainformaanno XIII - n. 74 - numero 5/2011Registrazione Tribunale di Aostan. 12/96 del 3 giugno 1996

Direttore ResponsabileChristian Diemoz

RedazioneFrancesco Mileto

Hanno collaborato a questo numeroMarco Framarin, Roberto Gens

Editore e RedazioneComune di Aosta1, piazza émile Chanoux11100 Aostatel. 0165.300413fax [email protected]

FotografieComune di Aosta - Ufficio Stampa

Immagine di copertinaIl presidente della RepubblicaGiorgio Napolitano con il sindaco Bruno Giordano

Progetto grafico e impaginazioneThomas Linty, metroaosta.it

StampaTipografia Valdostana Spa11100 Aosta

Inserzioni pubblicitariePMPromotion2, frazione Epilaz11020 Quarttel. 0165.775210

I dati personali per l’invio della rivista sono estratti dall’anagrafe comunale, trattati nel rispetto dei dati personali (d.lgs. 196/03) e non possono essere comunicati né diffusi ad altri soggetti al di fuori degli incaricati nominati dall’Ente. I dati sono trattati adot-tando tutte le sicurezze previste dalla legge. In qualsiasi momento è possibile esercitare i diritti previsti dall’art. 7 del d.lgs. 196/03, rivolgendosi al Comune di Aosta.

BRUNO GIORDANO, Sindaco1, piazza émile Chanoux - Solo su appuntamentotel. 0165.300413

ALBERTO FOLLIEN, Vice Sindaco e Assessore ai Lavori Pubblici, alla Viabilità, ai Servizi cimiteriali e ai Rapporti con le frazioni e i quartieri.1, piazza émile Chanoux - Martedì dalle 9.30 alle 13 Mercoledì dalle 15 alle 18 su appuntamentotel. 0165.300413

MAURO BACCEGA, Assessore ai Servizi finanziari, al Patrimonio e all’Edilizia residenziale pubblica.1, piazza émile Chanoux - Martedì dalle 9.30 alle 13. Martedì pomeriggio, su appuntamento, dalle 15 alle 18. tel. 0165.300457

STEFANO BORRELLO, Assessore all’Edilizia, all’Urbanistica, agli Espropri e alla mobilità.1, piazza émile Chanoux - Solo su appuntamentotel. 0165.300531

Al di là di ciò che comporterà dal punto di vista pratico ed amministrativo, il disegno di legge che il Consiglio regio-nale si appresta ad esaminare - recante “Interventi per lo sviluppo di Aosta capitale dell’Autonomia” - costituisce anzitutto una testimonianza.La prova di come la fiducia dimostrata dalla cittadinanza nei confronti dell’Amministrazione in carica – e per il suo proposito, alla base del programma di governo per la legi-slatura in corso, di elevare la nostra città al ruolo di “Capi-tale dell’Autonomia” - non sia stata vana. Il disegno di legge costituisce un passo cruciale verso l’attua-zione di tale previsione. La dignità di “Capitale” sancita for-malmente da una legge (alla cui stesura il Comune ha parte-cipato attivamente, attraverso una collaborazione sinergica e un confronto con la Regione) significa non solo riconoscere il ruolo che Aosta interpreta a favore dell’intera comunità valdostana (e non esclusivamente dei suoi abitanti).Significa anche abbandonare qualsiasi logica di interventi contingenti, a favore di una visione complessiva, di lungo

respiro (il decennio 2012/2021) che si tradurrà nella defini-zione condivisa di un Piano di opere volte a valorizzare il ruolo di Aosta nelle sue molteplici declinazioni. Il testo del disegno di legge prevede, inoltre, proprio in ra-gione del ruolo prioritario e strategico del capoluogo regio-nale, ulteriori finanziamenti, destinati alla parte corrente del bilancio comunale, volti ad assicurare la gestione delle opere che verranno individuate nel Piano, nonché il funzio-namento dei servizi a vantaggio dell’intera collettività, in particolare di quelli a carattere turistico-sportivo.Essere “Capitale” significa anzitutto vivere la responsabi-lità del ruolo, ispirando di conseguenza l’azione politico-amministrativa. L’obiettivo, da perseguire con determi-nazione, non è solo dimostrare che quello della “Capitale dell’Autonomia” era un lucido progetto e non un mero slo-gan elettorale, ma anche che se Aosta “funziona” meglio, a trarne giovamento sarà l’intera regione. Una missione alla quale non possiamo e non vogliamo sottrarci./l’Amministrazione comunale

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“Aosta capitale dell’Autonomia„una prova di serietà

PATRIZIA CARRADORE, Assessore al Turismo,allo Sport, al Commercio e alle Pari opportunità.1, piazza émile Chanoux - Su appuntamentotel. 0165.300462

DELIO DONZEL, Assessore allo Sviluppo sostenibile, al Servizio idrico integrato, all’ambiente, all’Igiene urbana e alla Distribuzione del gas naturale.196, via Parigi - Su appuntamento - tel. 0165.300626

ANDREA EDOARDO PARON, Assessore alla Pubblica istruzione, alla Cultura, alle Politiche giovanili, ai Rapporti con l’Università e all’Innovazione tecnologica.1, piazza émile Chanoux - Su appuntamentotel. 0165.300485

MARCO SORBARA, Assessore alle Politiche Sociali.29, corso Padre Lorenzo - Martedì dalle 8 alle 13Gli altri giorni su appuntamento - tel. 0165.300200

Giunta comunale orari di ricevimento al pubblico

• Le istantanee• La Posta del Comune

turismo&cultura• Enfanthéâtre: rinnova la magia del teatro per ragazzi• Lo Gnalèi : le trèi tsatagne lo patoué é le nouve jénérachoùn• Aosta pronta a vestire i colori delle feste• Martedì e sabato, ad Aosta,è“Agrimercato„ speciale• Il presidente Giorgio Napolitanoad Aostalavorincittà• La “scuola-polmone„ a Tzambarlet• “Sportello unico„: avanti tutta!• La Porta Prætoria ai tempi di Roma antica• Verso la legge per la “Capitale dell'Autonomia„

innovazioneincomune• Passaggio dall'attuale protocollo alla suite “Iride„ sociale• Dieci anni di “Uniendo Raices„ ambienteinforma• Aosta senza traffico per “In città senza la mia auto„• I piccoli protagonistidi “Puliamo il mondo„• L'ambiente siamo noi...ma non tutti lo sanno

in questo numero

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Per la gioia del giovane pubblico del capoluogo, da otto-bre è tornata “Enfanthéâtre”, la rassegna di teatro per ra-gazzi organizzata dall’Amministrazione con il contributo della Compagnia di San Paolo che per sedici settimane, fino alla metà del mese di aprile, proporrà gli spettacoli di alcune tra le più interessanti e qualificate compagnie di genere, non solo italiane.La nuova edizione, la diciannovesima, prosegue nel solco della tradizione che ha reso “Enfanthéâtre” l’appunta-mento prediletto da almeno due generazioni di bambini, con le pièces che saranno messe in scena ogni sabato po-meriggio alle 15 al teatro Giacosa ed il giovane pubblico chiamato ad esprimere il proprio gradimento sugli spetta-coli attraverso una scheda di votazione. Alla rassegna, in-fatti, è abbinato, ormai da sedici anni, il Festival Interna-zionale di Teatro per Ragazzi “Città di Aosta”, che prevede riconoscimenti per le migliori compagnie e la possibilità, per cinque bambini estratti a sorte, di assistere gratui-tamente alle rappresentazioni della stagione successiva.Per quanto riguarda la stagione 2010/2011, il Primo premio è andato alla compagnia “Il Baule volante” di Ferrara, con

lo spettacolo “Il sogno di Tartaruga”, mentre al secondo posto si è classificata la compagnia “Kosmocomico teatro” di Milano con “Bruttino”. Il gradino più basso del podio, in-fine, è andato alla compagnia “Quelli di Grock”, anch’essa di Milano, con lo spettacolo “Con la testa fra le nuvole”.Il programma fino alla fine dell’anno: dopo il debutto del 15 ottobre con la compagnia “Stilema-Unoteatro” di Torino, la diciannovesima edizione della rassegna è pro-seguita con: “Storia di una pennuta (che animale sei?), di “Liberipensatori Paul Valéry” di Torino, dal romanzo di Paola Mastrocola “Che animale sei? Storia di una pen-nuta” (5 novembre) e continuerà con “Grande circo nave Argo”, della compagnia “Teatro del Drago” di Ravenna (12 novembre); “I ragazzi della via Paal”, della “Fondazione Aida” di Verona, ispirato al romanzo “I ragazzi della via Paal”, di Ferenc Molnàr (3 dicembre); “Attento Pierino… arriva il lupo!”, della compagnia “Il Baule volante” di Fer-rara, tratto da “Pierino e il lupo” di Sergej Prokofiev (10 dicembre); “Zerogrammi”, dell’omonimo gruppo teatrale torinese (17 dicembre)./Francesco Mileto

La II Commissione in visita allo stabilimento della "Cogne Acciai Speciali"La seconda Commissione consiliare (“Politi-che del territorio – Opere pubbliche”) ha re-centemente compiuto una visita allo stabili-mento “Cogne Acciai Speciali”. Il sopralluogo, concordato con l’azienda siderurgica, ha con-templato anche la presentazione ai consiglie-ri del primo Rapporto annuale sui livelli e sul-la qualità delle emissioni in atmosfera della fabbrica. Oltre ai componenti della seconda Commissione, hanno preso parte alla visita anche una decina di consiglieri comunali e gli assessori all’Ambiente, Delio Donzel, e al Patrimonio, Mauro Baccega. La delegazione è stata accolta e guidata dal vicepresidente della Cogne Acciai speciali, Roberto Marzo-rati, accompagnato dal Gestore dello stabi-limento, Andrea Landini, e dal responsabile Sicurezza e Ambiente, Paolo Olivotto.

Le concessioni per loculi ed ossari hanno una lunga durata e ciò rende meno continuo il controllo della loro scadenza. L’Amministrazione attua degli interventi “promemoria” per l’utenza?Verso la fine dell’anno, normalmente, viene emesso un co-municato stampa (presente quindi anche sul sito Internet dell’ente e sui profili del Comune sui vari social networks) mirato proprio a ricordare quali concessioni stiano scadendo. In particolare, a partire dall’1 gennaio 2012 scadranno le con-cessioni trentennali dei loculi e degli ossari assegnati duran-te l’anno 1982. Gli interessati al rinnovo potranno rivolgersi, prima della scadenza, all’Ufficio Stato civile del Municipio, in piazza Chanoux (al primo piano, stanza n. 211), tel. 0165-300421/300498. Occorre tenerne conto, anche perché tra-scorso il termine senza che la concessione sia stata rinnovata, i resti verranno collocati nell’ossario comune, oppure, se non mineralizzati, inumati nel “Campo biennale di consumo”.

Ho letto di code per la restituzione del modulo di cen-simento compilato, ma qual è l’esatta tempistica da osservare?Il questionario va restituito entro il 21 novembre prossimo agli operatori dei Centri comunali di raccolta, situati nelle bibliote-che di viale Europa e del quartiere Dora, nonché all’interno della Cittadella dei Giovani (in viale Garibaldi n. 7). I relativi orari si trovano sul sito www.comune.aosta.it, seguendo il pulsante “15° censimento della popolazione” posto in home page.I questionari si possono anche restituire presso l’Ufficio comu-nale di Censimento, in Municipio, oppure, debitamente imbu-stati, presso gli uffici postali di Poste italiane.La grande novità di questo censimento è tuttavia la possibilità di compilare online il questionario con un notevole risparmio di tempo e evitando inutili code. È sufficiente accedere all’indiriz-zo web http://censimentopopolazione.istat.it inserendo, dove indicato, la password indicata sul questionario ricevuto a casa.

la Posta del ComuneAlcuni quesiti posti originariamente al sindaco Bruno Giordano, o agli uffici dell’Amministrazione, ma ritenuti dalla redazione di interesse generale e, pertanto, da portare a conoscenza dell’intera comunità di Aosta.

“Enfanthéâtre„ rinnova la magia del teatro per ragazziIn programma sedici spettacoli con le migliori compagnie

5TURISMO&CULTURA

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Una mostra per l’anniversario della CRILa Croce Rossa è il più grande network umani-tario del mondo, conta 13 milioni di soci in 187 Paesi, e in Valle d’Aosta è presente da cento anni: un secolo di attività e di persone che si mettono al servizio del prossimo. Per celebrare questo importante compleanno, il Comitato valdostano della CRI, ha organizzato numerosi eventi, tra cui la mostra “Mémoires et senti-ments”. L’esposizione – dopo tappe in altri co-muni della Valle - è arrivata ad Aosta, dove è rimasta aperta dall’1 al 12 ottobre scorsi, nella saletta dell’Hôtel des Etats, messa a disposizione dal Comune, che ha patrocinato l’iniziativa. La mostra, attraverso fotografie, documenti, antiche divise ed attrezzature utilizzate per il soccorso e il tra-sporto dei feriti e degli infermi, traccia un percorso ideale nella storia della CRI in Valle. In occasione dell’apertura della mostra, si è svolta nel Salone Ducale del Municipio una conferenza dal titolo “1859-1861: dalla nascita della Croce Rossa all’Unità d’Italia”, in cui sono stati ripercorsi gli anni che hanno visto, quasi contemporaneamente, la nascita del nostro Paese e del-la più nota organizzazione umanitaria esistente.

l e i s t a n t a n e e

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E’ il momento delle feste, quello degli appuntamenti in grado di offrire ai visitatori, ma anche ai residenti, oppor-tunità tali da fare di Natale e Capodanno ad Aosta dei mo-menti da non perdere. Il “calcio d’inizio” delle festività 2011/2 verrà battuto dal “Marché Vert Noël”, che sempre più sta affermando il suo nome nel contesto dei mercatini natalizi. Merito della cura posta nell’allestimento in tema alpino, anche per quest’edi-zione con piazza Severino Caveri come teatro. Il “Marché” resterà aperto dal 3 dicembre all’8 gennaio 2012 e potrà es-sere visitato dalle 10 alle 20 di ogni giorno, ad esclusione del 25 dicembre 2011 e del 1° gennaio 2012, quando reste-rà aperto dalle 16 alle 20. Ventinove chalets comporranno il villaggio, che sempre più si conferma meta obbligata per lo shopping natalizio. Ricordiamo che, in considerazione

dell’importanza dell’evento, l’Amministrazione propone dei pacchetti turistici specifici, consultabili sulla home page “Turismo” del sito www.comune.aosta.it.Per tre sabati di dicembre - il 3, il 10 e il 17 – sarà poi la Mostra-Mercato di Natale a offrire idee regalo rappresen-tate da addobbi natalizi, quadri e stampe, numismatica, pizzi, fiori secchi e oggettistica. Teatro dell’iniziativa, che prevede la partecipazione di sessanta espositori, i portici di piazza Chanoux.Negli ultimi giorni del 2011 e nei primi del nuovo anno, spa-zio alle occasioni per fare festa insieme: il Capodanno in piazza (31 dicembre) e la Befana (6 gennaio), cui si aggiun-gerà, il 7 e l’8 gennaio, la colorata kermesse dei “Carnavals de montagne”. Perché l’agenda degli appuntamenti aosta-ni è ricca, in tutte le stagioni./Christian Diemoz

Gli appuntamenti di “Aoste: joie de vivre„

Aosta pronta a vestire i colori delle Feste

Le trèi tsatagne (suite du dernier numéro)L’aoutoùn areuvve eun montagne é la trèjima tsatagne, totta soletta dedeun son ereus, pensave : « Vèo de ten l’è pasoù dèi que me seraou soun partiye. Leur voillavon vére lo moundo é mé pouì jamì pi le retrouvì. Senque l’ayan-tì la fèi d’acapì ba per li ? Mé penso de restì todzor séilla puisque l’è i mentèn de seutte montagne que lo Bon Djeu m’a beuttà é l’è inque que vouì vivre tanque a la feun de me dzor ». Eun pensèn seutte bague, la tsatagne, tan lagnaye d’atendre, s’eundroume é se lèiche tsire su la coutse de foille que lo vioù tsatagnì l’ayè aprestoù a se pià. Aprì, l’iveur, eun vignèn ba di montagne, la toppe avouì sa blantse queverta de nèi.Pason le mèis, todzèn, é bientoù l’ifouryì gagne su l’iveur. La nèi se reterie é… sorprèiza : i pià di vioù abro la petchouda tsatagne l’è pamì ! A sa plase bètse eunna pégna planta. Vèo d’ifouryì soun pasoù dèi adoùn é la pégna planta l’a crèisù tanque a vin-ì eun gro tsatagnì avouì le rèise bièn plantaye pe la téra é le foille que semblon toutchì lo siel. D’itsatèn tcheu le mèinoù di veladzo dzoyon euntremì de se brantse, le fenne s’achaton dézò é le-z-ommo, eun se reterièn de campagne, van tsertsì l’oumbra di gro tsatagnì pe se refritchì di solèi. Conta oralla de Marie Luboz

Lo patoué é le nouve jénérachoùnEuncò i dzor de voueu n’a de mèinoù que a l’adzo de trèi-z-àn, i momàn d’entrì a l’icoula maternella, prèdzon maque patoué, belle se, pe l’eunfluanse de la télévijoùn é la prézanse de l’italièn deun la sosiétoù, aprègnon vitto de compétanse passive deun la lenva dominanta. Le-z-adulte caze todzor (a par caque patouazàn militàn) l’an la tandanse a s’adressì i mèinoù eun italièn de crente que comprégnèyon pa lo patoué. I dzor de voueu la pipar di dzi pense que sie pa possiblo que le petchoù valdotèn possissan crèitre sensa cougnitre l’italièn. Adoùn eun prèdze italièn a tcheutte, surtoù i mèinoù qu’eun cougnì pa, eun favorizèn l’abandoùn de la lenva francoprovansalla. Deun si conteste, l’icoula reprézente eunna occajoùn danjereuza d’abandoùn de la queulteura francoprovansalla aprèiza a mèizoùn. Lo problème l’è sérieu : totte le fameuille patouazante lo signalon. Can lo mèinoù entre a l’icoula maternella, lo patoué dzouye pamì gneun role deun sa via : a par caque momàn dédià a la lenva franséza (d’ayeur bièn variablo seloùn le métresse), se trouve i bo mentèn d’eun conteste to italofonne.Lo mèinoù l’a adoùn la tandanse a passì a l’italièn, mimo a mèizoùn avouì le parèn que l’an todzor prédja-lèi patoué. Pe bièn de fameuille la proua l’è difesila é chovèn le parèn pason a l’italièn eun pensèn d’idjì lo mèinoù : de fasoùn eundiretta é probablemèn eunvolountéra marcon leur faillita deun la trasmechoùn di valeur culturelle é déclaron que la lenva eumpléyaye tanque a si momàn eun fameuille l’a bièn pocca de valeur pe rapor a salla de l’icoula. Lo mèinoù viquèi adoùn eunna grousa crize que demanderie d’itre analizaye a foun pe le consecanse que pourie avèi deun lo developpemèn de sa personalitoù.

Prèi de : LES NOUVEAUX PATOISANTS EN VALLEE D’AOSTEÉtude anthropologique, Christiane Dunoyer, texte adapté par l’autrice pour Lo Gnalèi

Projet financé par la Loi 482/99 portant sauvegarde et soutien des langues mi-noritaires historiques. « Lo gnalèi » se propose de publier des textes en patois afin de stimuler tous les lecteurs à entrer en contact avec ses collaborateurs : sou- haitez-vous contribuer au travail du guichet pour que votre patois reste toujours vivant ? Nous sommes à votre disposition pour sug-gestions, conseils, documentation !

Région autonome Vallée d’AosteAssessorat de l’éducation et de la cultureLo Gnalèi - Guetset Leungueusteucco 16/18, rue Croix-de-Ville - 11100 AosteTél. 0165.32413 - Fax 0165.44491 Skype : gnalei | [email protected]

Collaborateur d’Aoste pour les traductions : Iris Morandi - Photo : © Archives Assessorat de l'éducation et de la culture de la Région autonome Vallée d'Aoste - Transcription : Guichet linguistique

www.patoisvda.org TURISMO&CULTURA

Le Marche Couvert

d'’AOSTe

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Gastronomie et Produits du Terroir Le Marche Fermier

Martedì e sabato, ad Aosta, è “Agrimercato„ un’iniziativa sperimentale, fino al prossimo gennaio

Si chiama “Agrimercato” ed è l’iniziativa attraverso cui il Comune di Aosta e la “Coldiretti” concretizzano la filosofia dei “prodotti a chilo-metri zero”, incentivando l’acquisto di produzioni agricole locali.In sostanza, un’area al primo piano del mercato coperto cittadino (in piazza Cavalieri di Vittorio Veneto) viene destinata ai venditori dei frutti dell’agricoltura valdostana. L’“Agrimercato” verrà proposto fino alla fine di gennaio, nelle mattinate del martedì e del sabato. Le ade-sioni all’“Agrimercato” sono, al momento, oltre la decina.Il progetto rientra nelle politiche dell’Amministrazione per il rilancio del mercato cittadino, ma vuole anche offrire alla clientela un’opportunità in più per contare su genuinità, qualità e sicurezza del prodotto. /C.D.

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Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha visitato Aosta il 6 e 7 ottobre scorsi. Dopo la deposizione di una corona al monumento al Soldato valdostano, in piazza Chanoux (momento particolarmente partecipa-to, anche perché era dal 2005 che un Capo dello Stato non si recava ad Aosta), ha raggiunto il Palazzo regio-nale, per il saluto delle autorità. In quella sede, dopo un breve incontro con il Consiglio re-gionale, tenutosi nella sala dell’Assemblea, il Presidente ha ascoltato gli interventi del sindaco di Aosta, Bruno Gior-dano, e dei presidenti del Consiglio, Alberto Cerise, e della Regione, Augusto Rollandin, nonché una esposizione del docente universitario Sergio Soave sull’autonomia quale fattore di identità e unità. Il Capo dello Stato ha quindi ricambiato i saluti, con un discorso in cui ha sottolineato come “se c’è una Regione che negli anni ha dimostrato di avere una grandissima identità autonomista, e allo stesso tempo un fortissimo attaccamento allo Stato, è la Valle d’Aosta” e ha elogiato “la capacità dei valdostani di tra-smettere dei valori alle giovani generazioni, fondamentale per ritrasmette un’identità storica, culturale e civile”.Nel suo secondo giorno ad Aosta, il presidente Napoli-

tano ha dapprima assistito alla sessione della “Scuola per la democrazia”, presieduta dall’onorevole Luciano Violante. Tale iniziativa, promossa dal Consiglio regio-nale e dall’associazione “Italia decide”, è mirata alla formazione di giovani amministratori degli enti locali. In tale frangente, il Capo dello Stato ha risposto alle domande di alcuni partecipanti su temi ad ampio rag-gio, come il federalismo, le politiche per il mezzogiorno e l’attitudine con cui un giovane dovrebbe intraprendere un percorso politico personale.Il presidente Napolitano ha quindi visitato, in forma pri-vata, accompagnato dai curatori della stessa, l’esposi-zione "La Vallée d'Aoste sur la scène - Cartografia e arte del governo (1683-1860)". La mostra è allestita presso il Museo Archeologico regionale di Aosta, nell'ambito del-le celebrazioni per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia. Si è trattato dell’ultimo atto della visita ad Aosta del Capo dello Stato, che ha lasciato la Valle nuovamente dall’aeroporto “Gex”.Di seguito, pubblichiamo il saluto che il sindaco della città, Bruno Giordano, ha rivolto al presidente Giorgio Napolitano durante la cerimonia a Palazzo regionale.

Signor Presidente,tra i tratti rilevanti del centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia vi è il patrimonio letterario che molti au-tori, nel tempo, hanno contribuito a comporre. Attingerò, in particolare, alla penna di uno di loro, per significare la realtà del luogo che oggi Le rivolge un sentito benvenuto.Nel suo “Piemonte”, il Carducci scrisse: “la vecchia Ao-sta di cesaree mura ammantellata, che nel varco alpino èleva sopra i barbari manieri l’arco di Augusto...”. Una visione, quella del monumento alle porte della nostra città, che, anni prima, aveva affascinato un altro gran-de scrittore francese: Stendhal. Questi, in viaggio verso il Gran San Bernardo, consegnò ai posteri l’immagine appena colta attraverso parole di sicuro impatto: “ Ero così felice di ammirare questi bei paesaggi e l'arco di trionfo di Aosta, che avevo un unico desiderio da espri-mere: che la vita durasse per sempre”.Come ignorare poi, seppur non racchiuso in una citazio-ne, ma svelato al mondo dal biografo Eàdmero, il sogno dell’ancora bambino Anselmo di Aosta. Una visione im-maginifica, in cui l’estremità delle vette che circondano la città natìa del fanciullo costituiva la corte del Signore,

del cui pane Anselmo si cibò proprio salendo in vetta. Un sogno che gettò indubbiamente un’illuminazione nel futuro Santo, accompagnandone costantemente l’ope-ra di studio e dimostrazione dell’esistenza di Dio.Tre rappresentazioni dalle quali emerge nitido il segno caratterizzante di Aosta. La nostra città, situata al cen-tro di un crocevia di popoli e culture, ha attraversato duemila anni di storia, conservandone tracce e testimo-nianze di straordinaria entità. Della preistoria europea, vantiamo un sito con reperti unici in Europa, custoditi nel Museo Archeologico Regionale, che avrà modo di visitare domani. Dell’Impero Romano, invece, sono pre-senti in Aosta tanti e tali richiami da renderla seconda solo alla Capitale stessa, per consistenza e qualità del patrimonio monumentale giunto sino a noi. Del Medio-evo, dell’Età moderna e dell’Ottocento, invece, parlano innumerevoli elementi, soprattutto architettonici, che si possono incontrare nelle nostre vie e piazze.Una meravigliosa quanto unica stratificazione di epoche ed eventi nella quale rientrano di diritto anche pagine di storia più recenti, come la presentazione ai Sindaci e alle massime autorità valdostane dei Decreti luogotenenziali

Il Capo dello Stato in visita per due giorni nella nostra città

Il presidente Giorgio Napolitano ad Aosta

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del 1945, avvenuta nel Salone Ducale del Municipio di Aosta. Decreti che vengono considerati l’embrione dell’Autonomia Speciale propria della Valle d’Aosta e dei quali Federico Cha-bod, che dopo nemmeno cinque mesi sarebbe divenuto il primo presidente del Consiglio regionale, volle illustrare la portata storica nel palazzo sede della massima istituzione della città individuata quale capoluogo della Regione.Tra le “eccellenze” che, nel tempo, hanno concorso a confe-rire ad Aosta la statura che oggi le viene riconosciuta, non può poi non essere citato il Centro Addestramento Alpino, già Scuola Centrale Militare di Alpinismo e, in seguito, nel-la dizione più cara agli aostani, Scuola Militare Alpina. Una vera e propria “Università della montagna”, fucina di intere generazioni di Ufficiali e Sottufficiali dell’Esercito Italiano. Un’Istituzione che ha legato il suo nome a imprese belliche e sci-alpinistiche. Impossibile dimenticare l’abnegazione del battaglione “Monte Cervino”, costituito dai migliori sciatori e rocciatori della Scuola, nelle campagne di Grecia e Russia, durante il secondo conflitto mondiale. Così come non vanno taciute le sedici medaglie d’oro conseguite ai Giochi Olimpici Invernali da atleti dell’istituto, né la parte-cipazione degli istruttori della sezione sci-alpinistica alla spedizione italiana sull’Everest nel 1973. Avvenimenti che hanno intrinseco, ognuno, il nome di Aosta.

Tutto ciò, per rappresentare anzitutto quanto siamo con-sapevoli della ricchezza ricevuta in eredità dalla storia. Non è un caso che proprio in questo straordinario insieme di tracce e testimonianze affondi le sue radici il processo di trasformazione di Aosta, mirato all’evoluzione dalla realtà di città operaia (identità che l’ha connotata fino all’inizio degli anni ’90) a quella di una moderna Capitale alpina, con il turismo e l’accoglienza quali parole d’ordine, in gra-do anche di presentare quelle ricadute economiche che un momento tanto incerto rende prioritarie.Traguardi che, in ragione dell’ambizione in essi racchiusa, perseguiamo attraverso progetti di altrettanto elevato respiro. Penso, in particolare, al processo di riconversio-ne della caserma “Testafochi”, a pochi passi dal cuore della città, in Polo Universitario. E’ radicata, in me e nei colleghi che mi affiancano nell’amministrare la città, la convinzione della necessità di un futuro interpretato dai giovani e vogliamo che Aosta appartenga loro sempre di più. Spazio quindi alla “Cittadella” a loro dedicata, già aperta nei pressi dell’Arco d’Augusto, e al futuro Cam-pus accademico. Per essere sempre più, grazie alle idee e -perché no- ai sogni di chi frequenta e frequenterà le due strutture, una finestra sul mondo e per rappresentare un crocevia di esperienze giovanili, che tanto possono giova-

re al tessuto sociale di una città, come dimostrano altre realtà dalla consolidata tradizione accademica.Se oggi siamo in grado di infondere energie nella concretiz-zazione di un disegno del genere, Signor Presidente, lo dob-biamo alle prerogative particolari su cui la Valle d’Aosta può contare, frutto di numerosi degli elementi geografico-sto-rici che ho evocato poc’anzi, ai quali si unisce quello lingui-stico, con l’uso paritario di Italiano e Francese sancito dallo Statuto di Autonomia. Uno status speciale dal quale è sca-turita un’architettura istituzionale ugualmente particolare, retta dalla capacità dei rappresentanti di questa comunità di leggere bisogni ed esigenze, per fornirvi le risposte mag-giormente efficaci. Un esercizio – tale da richiedere ancora più attenzione e responsabilità in tempi di estrema criticità economica come quelli attuali - alla base di un’esperienza di autogoverno che si protrae da oltre sessant’anni.Un periodo nel quale frequenti ritornano le dimostrazioni di come le particolarità della città e del resto della Valle conferiscano un valore aggiunto allo straordinario mosaico di culture e tradizioni che è oggi il nostro amato Paese. Questa è una terra di confine, ove federalismo e sussidia-rietà hanno trovato enunciazione ed applicazione quasi pionieristiche, o comunque in netto anticipo sulla “scoper-ta” di tali dottrine da parte della politica contemporanea.

Pertanto, in pochi altri luoghi è possibile comprendere quanto le differenze siano elemento di arricchimento re-ciproco e quanto le montagne siano, in realtà, cerniere tra le comunità dei loro versanti e non barriere. Unità non costituisce sinonimo di omologazione. A tal fine, siamo convinti che gli strumenti di autogoverno rappresentino un momento fondamentale di garanzia e valorizzazione delle unicità che gli aostani e i valdostani sono fieri di esprimere. Caratteristiche peculiari che tratteggiano la “fotografia” della nostra terra, che ci auguriamo possa entrare a pieno titolo tra i ricordi del suo ideale viaggio nei centocinquant’anni dell’Unità d’Italia.Un’immagine che siamo ancora più lieti di consegnar-Le, Signor Presidente, poiché sospinta da sentimenti di sincero e vivo apprezzamento che la Sua figura suscita, quale esempio di equilibrio nell’esercizio delle funzioni cardine della Repubblica, in una fase di estrema comples-sità. Se nei momenti di difficoltà è più che mai importan-te recuperare, e porre al centro del dibattito e dell’azione istituzionale, i valori di riferimento che l’anniversario di quest’anno riporta all’attualità, non si può che esserLe grati per l’opera di costante richiamo agli stessi, nell’inter-pretazione più autentica della nostra Carta costituzionale. Benvenuto ad Aosta, Signor Presidente!

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LAVORINCITTà

La valorizzazione della Porta Prætoria è l’obiettivo di un pro-getto che l’Amministrazione regionale, per il tramite della Soprintendenza per i Beni e le Attività culturali, intende conseguire attraverso la restituzione del monumento alla sua prospettiva originaria. L’elaborato - che interessa se-dimi stradali appartenenti al Comune - è stato approvato dall’Assemblea cittadina nella seduta del mese di settem-bre. L’intervento rientra nell’ambito di un’opera più vasta di recupero dell’area monumentale e archeologica di epoca ro-mana “Aosta Est” - compresa tra via Torino e via Guido Rey ed estesa sino a via Vevey e via Antica Zecca - sulla quale insistono, oltre alla Porta Prætoria, anche il complesso del Teatro romano, la Torre dei Balivi e la cinta muraria romana.L’intervento avrà una durata di poco più di un anno e consisterà nell’effettuazione di scavi archeologici che

interesseranno il “cortile d’armi”, l’area compresa tra le arcate della Porta, per mettere in evidenza la base del monumento, attualmente sepolta da stratificazioni successive del piano stradale per 2,50 metri intervenute durante 2.000 anni di storia e dovute ai materiali tra-sportati dalle piene fluviali.Il progetto prevede, poi, il ripristino della viabilità car-rabile e pedonale mediante la realizzazione di tre ponti, uno centrale di sei metri di larghezza e due laterali larghi, ognuno, un metro e mezzo. Infine, verrà realizzato un nuovo accesso all’area di scavo alla base del monumen-to che partirà dal Teatro Romano passando in adiacenza della torre Nord della Porta Prætoria, con la conseguente riduzione e risistemazione di parte del sedime dell’antica strada comunale du Baillage. /Francesco Mileto

Oggetto di un accordo di programma tra Amministrazio-ne regionale e comunale sottoscritto dal presidente della Regione Augusto Rollandin e dal sindaco Bruno Giordano, sorgerà nei prossimi mesi in regione Tzamberlet una nuova scuola, destinata ad accogliere, a rotazione, gli studenti degli istituti superiori ubicati ad Aosta ed in via di ristrutturazione.L’istituto temporaneo – con una capienza di circa 1.100 stu-denti - verrà realizzato in fondo a corso Lancieri di Aosta, sull’area di proprietà pubblica ora parzialmente occupata dal maneggio comunale il quale, a sua volta, verrà sposta-to trovando ubicazione sulle aree dell’ex cascina Favre, di proprietà della Regione Valle d’Aosta.

L’edificio è progettato con un’attenzione particolare alla qualità dei dettagli costruttivi e al risparmio energetico. Inoltre, sull’area di pertinenza del fabbricato troverà po-sto anche una palestra che potrà essere utilizzata sia per l’attività scolastica, sia per manifestazioni sportive orga-nizzate dal Comune di Aosta.La realizzazione della cosiddetta “scuola-polmone” com-porterà anche una parziale riqualificazione urbanistica del-la zona per compensare l’aumento del volume del traffico che insisterà sull’area. Tra gli interventi previsti, vi sono rotatorie, un viale alberato e un parcheggio./Francesco Mileto

Firmato l’accordo di programma per una casa degli studenti

La “scuola-polmone„ a Tzamberlet

La Porta Prætoria ai tempi di Roma antica

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LAVORINCITTà

“Sportello unico„: avanti tutta!

Proseguono le attività in vista dell’apertura dello “Sportello unico” che diventerà il punto di riferimento per cittadini e imprese rispetto alle tematiche di competenza del Comune. In questo periodo, in particolare, due sono i fronti sui quali si stanno concentrando le atten-zioni dell’Amministrazione. Il primo è quello dei lavori nella sede che accoglierà il nuovo Servizio, sotto i portici di piazza Chanoux. La dotazione tecnologica degli uffici ove saranno presenti gli operatori polivalenti (muniti quindi di personal computer con una pluralità di applicativi) è significativa: i locali sa-ranno serviti da circa centoquaranta cablaggi e ciò restituisce l’entità dell’intervento in corso. L’altra attività in via di attuazione riguarda la formazione dei futuri operatori dello “Sportello”. Selezionato sulla base della motivazione e dell’inclinazione professionale, il personale di front-office sta seguendo un percorso formativo per sviluppare la propria capacità di relazione con il pubblico, e per acquisire familiarità con le procedure che si troverà a gestire.Infine, è in corso la predisposizione di documenti informativi (sia cartacei che destinati ad Inter-net) per illustrare agli utenti i futuri servizi dello “Sportello”. Un’azione d’insieme, su più piani, af-finché il cambiamento voluto con l’apertura del nuovo Servizio sia efficace. /Christian Diemoz

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LAVORINCITTà

Una delle attività che impegna l’Amministrazione in fatto d’innovazione tecnologica, in questo periodo, è il passag-gio dall’attuale protocollo informatico a quello della su-ite di “Iride”. Ciò al fine di aumentare ancora l’efficienza dell’Ente, risparmiando tempo e carta.

Che cos’è il protocollo informatico?Si definisce come tale "l'insieme delle risorse di calcolo, degli apparati, delle reti di comunicazione e delle proce-dure informatiche utilizzati dalle amministrazioni per la gestione dei documenti", vale a dire tutto ciò che è neces-sario a realizzare un sistema automatico per la gestione elettronica dei flussi documentali.

Che cos’è “Iride”?Un applicativo integrato che permette di automatizzare la gestione dei documenti amministrativi all'interno degli enti pubblici. Attualmente il Comune ha adottato la ge-stione degli atti e delle sedute degli organi collegiali, e con l’adozione del protocollo si completerà il sistema di gestio-ne documentale dell’Ente.

Quali sono i principali benefici dell’attività?Possono essere riassunti in:1. Evoluzione dell’attuale sistema in un ambito di maggio-re integrazione della gestione documentale;2. Trasformazione in formato elettronico dei documenti ri-

cevuti nei formati A4 ed A3 (fatte salvo le tavole allegate alle istanze dell'edilizia e dei lavori pubblici), con diffusione veloce dei documenti all'interno del Comune, eliminando la necessità dell'originale o di fotocopie;3. Eliminazione della creazione delle copie cartacee dei do-cumenti indirizzati a più destinatari all'interno dell'ente;4. Possibilità di creare degli iter per la gestione informa-tizzata dei procedimenti, con il monitoraggio dei tempi e delle fasi di lavorazione;5. Apertura a nuove opportunità di condivisione dei dati del protocollo con altri programmi comunali, attraverso dei collegamenti (web services - WS);6. Attivazione dello scambio di documenti tra protocolli delle pubbliche amministrazioni locali. In particolare, verrà utilizzato il modulo di interoperabilità del nuovo protocollo informatico con le partecipate “A.P.S.” e IN.VA.;7. Meccanismo più semplice di protocollazione dei documenti pervenuti da caselle di Posta Elettronica Certificata, attraverso un programma integrato per la lettura della posta elettronica.

Quali saranno le evoluzioni future?Il protocollo sarà la base per il modulo di accettazione delle domande allo “Sportello unico” ed il conseguente rilascio della ricevuta di avvio del procedimento, diventando così uno strumento importante per la futura struttura che fun-gerà da riferimento per cittadini ed imprese nei confronti dell’Amministrazione. /Roberto Gens

Verso la legge per la “Capitale dell’Autonomia„

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Il provvedimento in aula all’inizio di novembre

Obiettivi: risparmiare tempo e carta

INNOVAZIONEINCOMUNE

Passaggio dall’attuale protocollo alla suite “Iride„

Al momento di andare in stampa, il disegno di legge re-gionale relativo al riconoscimento di Aosta quale “Capitale dell’Autonomia” è stato approvato dalla seconda Commis-sione del Consiglio regionale, competente in materia di “Affari generali”. Dopo questo “semaforo verde”, l’atto ap-proderà all’aula dell’Assemblea, per essere esaminato nella prima sessione di novembre (in calendario per il 9 e 10).L’iniziativa legislativa (promossa dalla Giunta regionale, che l’ha licenziata lo scorso luglio) intende promuovere lo svilup-po economico, sociale e turistico di Aosta, dando appunto dignità istituzionale alla sua natura di “Capitale dell’Auto-nomia”. Ciò avverrà attraverso la realizzazione e il finan-ziamento di opere pubbliche e delle attività volte alla loro gestione, nonché al funzionamento dei servizi erogati dal capoluogo a vantaggio dell’intera collettività valdostana.Il disegno di legge, composto da cinque articoli, preve-de che le opere debbano essere attuate nel decennio 2012/2021 e mirino, in particolare: alla valorizzazione del patrimonio monumentale, archeologico e artistico; al mi-glioramento della qualità ambientale e al recupero di aree degradate; all’adeguamento della dotazione di impianti turistico-sportivi, culturali e per il tempo libero; al miglio-

ramento della dotazione dei servizi e delle infrastrutture per la mobilità urbana (anche attraverso la definizione di un sistema di raccordi stradali, di trasporti e di parcheggi).Lo strumento individuato per la definizione delle opere è un piano di interventi, nel quale dovranno figurare gli stessi, unitamente alle relative priorità di realizzazione. Tale documento andrà approvato dalla Giunta regionale, d’intesa con il Comune di Aosta. Proprio su quest’ultimo aspetto, quello della concertazione (quale conseguenza, oltretutto, di un intervento legislativo) vale la pena di porre l’accento, poiché consolida modalità di relazione tra i due Enti ispirate al confronto e alla pari dignità.La condivisione degli interventi (e delle priorità) si tradurrà infatti nella necessità di una lettura sempre più accurata e responsabile delle esigenze della città e nella possibilità di contare, per il Comune, su un quadro economico certo e dalla prospettiva sufficientemente estesa nel tempo. Con-dizioni che favoriranno una programmazione delle attività dell’Ente ancora più ispirata ad efficacia ed efficienza degli interventi, facendo di questo disegno di legge un momento peculiare di questa fase della vita dell’istituzione comunale. /Christian Diemoz

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Dieci anni di “Uniendo Raices„

Aosta senza traffico per “In città senza la mia auto„

I piccoli protagonisti di “Puliamo il mondo„

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Il 15 settembre 2001 si celebrava la prima festa latino-ame-ricana organizzata dall'allora neonata Associazione di donne “Uniendo Raices”, in collaborazione con il Centro Comunale Immigrati Extracomunitari presso il Centro Anita di Aosta. Lo scorso 30 settembre, a distanza di dieci anni e nella stes-sa sala, oggi parte della Cittadella dei Giovani, si è tenuto il convegno intitolato “Associazionismo e donne migranti in Valle d’Aosta: riflessioni e prospettive”, volto a sottolineare l’importanza del lavoro svolto dalle associazioni, in partico-lar modo da quelle femminili, nel favorire l’integrazione e il radicamento dei migranti in valle d’Aosta. Il convegno ha visto la partecipazione di Adel Jabbar, sociologo dei processi migratori e comunicazione interculturale; Thérèse Theodor, responsabile dell’associazione “Haititalia” e membro del coordinamento donne latino-americane di Genova; Migue-lina Baldera Santana, presidente dell’Associazione “Unien-do Raices”; Martha Herrera, mediatrice interculturale per lo sportello donna di “Uniendo Raices”; Rachida Adlani, Pre-sidente dell’associazione “Les Rayons du soleil” e Svitlana Isaryk, Presidente dell’associazione “Vento dell’Est”.Il giorno successivo, presso i giardini di via Vuillerminaz del quartiere Cogne, messi a disposizione dalla Cooperativa sociale degli Anziani per l' Autogestione, si è svolta la Fe-sta del Popolo Latino-Americano, “Ballando al ritmo della nostalgia”, per festeggiare i dieci anni di attività dell’as-sociazione “Uniendo Raices”. Già dal primo pomeriggio i giardini erano affollati da famiglie che hanno partecipa-to all’animazione per bambini con sculture di palloncini, trucca-bimbi, zucchero filato e balli. Grande il consenso e la partecipazione anche allo stage di Capoeira, condotto dal maestro Eliseo, e a quello di Tango, a cura di Artetango. Con il sottofondo di ritmi latini, la festa è proseguita con

la cena a base di “asado”, la grigliata tipica argentina e con la preparazione di cocktails sudamericani. Il dopo cena ha nuovamente posto al centro della scena la musica, con uno spettacolo di danza brasiliana presentato dal “Brasil Ba-hia show”, e con il duetto cubano “Dos Gardenias”. Grande la partecipazione a questa festa, sia da parte dei cittadini migranti che da parte dei valdostani.Entrambe le iniziative sono state promosse e organizza-te dal C.C.I.E., in collaborazione con l’Associazione di don-ne latino-americane “Uniendo Raices”, con il contributo dell’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Aosta e il patrocinio della cooperativa sociale “La Sorgente” e del Centro di Servizio per il Volontariato./Centro Comunale Immigrati Extracomunitari

SOCIALE

ambienteinforma

Il centro cittadino “liberato” dalle auto con il sagrato di piazza Chanoux trasformato in una grande arena all’aper-to dedicata allo sport: è lo scenario che Aosta ha offerto nella giornata “In città senza la mia auto” del 21 settem-bre, promossa dall’Amministrazione comunale nell’ambi-to della Settimana europea della mobilità, la campagna sulla mobilità urbana sostenibile della Commissione eu-ropea, che si svolge dal 16 al 22 settembre di ogni anno.In occasione della giornata senz’auto – che ha lo scopo di sensibilizzare i cittadini in merito alla riduzione dell’utiliz-zo di veicoli privati in favore dei mezzi pubblici o comunque non inquinanti – vie e piazze ricomprese nel perimetro di-segnato dalla cinta muraria romana sono state chiuse al traffico per nove ore, dalle 9 alle 18, mentre piazza Chanoux, a partire dal primo pomeriggio, è divenuta il teatro di nume-rose animazioni e dimostrazioni di discipline sportive, con la partecipazione di oltre 300 tra atleti, istruttori e volontari.La kermesse sportiva ha compreso esibizioni di danza (ballo liscio, tango, danza orientale), nonché di arti mar-ziali e scacchi, ginnastica artistica e ritmica, e ancora sol-levamento pesi salto in alto, nordic walking, fino al braccio di ferro e al baskin, disciplina mutuata dal basket in cui ra-gazzi normalmente e diversamente abili giocano insieme./Francesco Mileto

Anche quest’anno il Comune di Aosta ha aderito alla Giornata ecologica “Puliamo il mondo”, l'edizione italia-na di “Clean up the World”, dal 1993 il più grande appun-tamento di volontariato ambientale a livello planetario. L’obiettivo che l’Amministrazione si pone attraverso l’iniziativa, oltre alla pulizia di aree degradate, è soprat-tutto quello di sensibilizzare i cittadini ad un maggiore rispetto dell’ambiente.La novità dell’edizione 2011 è stato il coinvolgimento delle classi quarte e quinte della scuola di Saint-Martin-de-Cor-léans dell’Istituzione scolastica “Eugenia Martinet”, nella consapevolezza del fatto che sensibilizzare in gioventù rappresenta un investimento in senso civico. Nel corso della mattinata del 16 settembre oltre 80 studenti - dotati di un kit composto da capellino, guanti e borsa ecologica - hanno collaborato alla ripulitura dell’area a nord del Parco Saumont, lungo le sponde del torrente Buthier, insieme ai volontari del Gruppo Alpini di Saint-Martin-de-Corléans, del Consorzio regionale pesca e di “Legambiente Valle d’Aosta”, oltre che alla squadra di operai impegnati nei La-vori socialmente utili del Comune di Aosta e agli addetti della ditta “Quendoz”. Successivamente i bambini hanno seguito una lezione sulla corretta gestione dei rifiuti e sul loro smaltimento. /F. M.

Un convegno e una festa per sottolineare un ruolo

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L’attenzione quotidiana verso l’ambiente è un dovere che dobbiamo soprattutto a noi stessi ed alle generazioni fu-ture. Ogni nostro comportamento, sociale e privato, ed ogni nostra scelta dovrebbero tenere conto del loro im-patto nei confronti dell’ambiente circostante e non. Più di quanto non facciamo normalmente!Perché ed in quale maniera dobbiamo cambiare i nostri modi abituali di comportarci? Perché le risorse naturali che abbiamo a disposizione non sono infinite e non si rinnova-no con la stessa velocità con cui le consumiamo, viene da rispondere di getto.Come consumatori, sono tanti i settori e le occasioni nel-le quali possiamo incidere con le nostre singole scelte in un senso o nell’altro: da quelle più semplici come la spesa quotidiana, a quelle più complesse, come la scelta della nuova autovettura o l’acquisto di un appartamento.Fare attenzione a produrre meno rifiuti e preferire prodotti privi di imballaggi ed “a chilometri zero” non è sicuramen-te facile, comprare una macchina ecologica non costituisce un alibi per usarla sempre e comunque, anche per brevi spostamenti per i quali la bicicletta è sicuramente più op-portuna, provvedere ad isolare in maniera idonea la pro-pria abitazione è costoso, ma può consentire di consumare meno risorse, così come installare i pannelli fotovoltaici.Sono iniziative ed attenzioni alla portata di tutti e possibili ogni giorno, che hanno la potenzialità di incidere sul mer-

cato: una maggiore domanda collettiva di prodotti e servi-zi ecologici può costringere le aziende che offrono prodotti e soluzioni a tenere conto di queste esigenze.Se tutto ciò vale per i singoli, a maggior ragione va sot-tolineato per gli Enti pubblici e le organizzazioni private. Esistono già, in tal senso, provvedimenti legislativi: con Decreto Interministeriale n. 135 dell’11 aprile 2008 è stato approvato il “Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della Pubblica Amministrazione” che ha lo scopo di favorire la diffusione e l’implementa-zione di pratiche d’acquisto sostenibili negli enti pubblici.Ed ancora prima, con il decreto 8 maggio 2003 n. 203, inoltre, il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Terri-torio ha individuato “regole e definizioni affinché le regio-ni adottino disposizioni, destinate agli enti pubblici e alle società a prevalente capitale pubblico, anche di gestione dei servizi, che garantiscano che manufatti e beni realiz-zati con materiale riciclato coprano almeno il 30% del fab-bisogno annuale”. Un recente slogan pubblicitario di una nota catena di supermercati sostiene: il prezzo è la prima cosa da guardare… insieme alla qualità, alla sicurezza, alla freschezza, alla provenienza, ai controlli. L’invito è pertanto quello di andare oltre la mera valutazione del prezzo quando si acquista qualunque oggetto e di tene-re conto anche di altri fattori tra i quali i costi ambientali. /Marco Framarin

Porre attenzione nelle scelte quotidiane

L’Ambiente siamo noi... ma non tutti lo sanno

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La Commune est après la famille le premier organisme social qui lie l’homme à l’homme et qui lui fait sentir sa nature d’être sociable. émile Chanoux