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1CHAPTER 4 Money and Inflation

LE VARIABILI NOMINALI: LA MONETA, I PREZZI E

L’INFLAZIONE

Part 2Capitoli 4 e 19

meb

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Cosa faremo

Continuiamo l’analisi di lungo periodo dell'inflazione

Ipotesi di base: prezzi flessibili, mercati in equilibrio, offerta inputs produttivi data

Le cause dell'inflazione

Gli effetti dell'inflazione

Costi e benefici dell'inflazione

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Il Signoraggio

Per spendere senza alzare le tasse o emettere debito pubblico, il governo (tramite la banca centrale, se quest’ultima non è indipendente) può stampare moneta.

Il vantaggio che si ricava dallo stampare moneta è detto signoraggio.

Nel Medioevo i signori battevano moneta per i propri feudi, trattenendo parte del metallo prezioso usato per coniare la moneta stessa, sfruttando il fatto che erano loro stessi a battere moneta.

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Oggi per “signoraggio” si intende la possibilità che governo/banca centrale hanno di aumentare il reddito nazionale semplicemente stampando moneta.

Però, dalla TQM, se l’offerta di moneta cresce “troppo” (più del reddito reale), allora si crea inflazione.

La tassa da inflazione: stampare troppa moneta crea inflazione; si parla di tassa in quanto l'inflazione è una vera e propria tassa su chi detiene moneta. l’inflazione è un’imposta sul detenere moneta, in quanto riduce ilpotere d’acquisto (e la ricchezza reale) di tutti coloro che detengono moneta

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Perché inflazione è una tassa? Se ho in tasca una banconota da 100 E., e il livello

dei prezzi è 5, il potere d’acquisto in termini di beni di tale banconota (saldi monetari reali, M/P) è 100/5=20

Se dopo un anno è P=5,5 [per cui l’inflazione – la variazione percentuale dei prezzi - è il 10%, cioè (5,5-5)/5=0,1], il potere di acquisto della stessa banconota da 100 euro si è ridotto, essendo ora pari a 100/5,5= 18,2.

L’inflazione erode il potere d’acquisto della moneta.

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6CHAPTER 4 Money and InflationMacroeconomia - Clega -M. Marzo

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Il signoraggio

Stati Uniti: signoraggio 3% delle entrate dello Stato.

Italia: fino al 10% in passato

Un ricorso eccessivo al signoraggio quale forma di entrate per lo stato è pericoloso perché genera inflazione e anche ... iperinflazione. L’inflazione prodotta da un aumento incontrollato dell’offerta di moneta influisce anche sul valore reale delle entrate da signoraggio, per cui il governo, per mantenere inalterata la propria spesa, deve stampare sempre più banconote

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LEGGENDE METROPOLITANE

Da qualche anno si sentono “teorie” che considerano il signoraggio una “truffa miliardaria” che le banche centrali, i governi e le banche private perpetrerebbero ai danni dei cittadini.

Tale “teoria” si basa sul fatto che stampare materialmente una banconota che vale 100 E. costa magari meno di 0,1 E. Per i sostenitori di tale posizione, le banche centrali realizzano quindi un profitto pari a 99,9 E. (=100-0,1) per ciascuna banconota stampata.

…e quindi basterebbe stampare nuova moneta e regalarla per fare diventare tutti più ricchi.

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In realtà... La BC decide di stampare M (p.e. 100 E.), ma non può fare

regali (ha un bilancio). Politica monetaria: se e quanto M.

La BC presta alle banche M in cambio di titoli, ad un dato tasso di interesse (attualmente il tasso è 0,05%).

Alla scadenza del prestito, le banche restituiscono a BC M(1+i) e si riprendono i titoli dati in garanzia.

Il “profitto” per BC non è la differenza tra il valore facciale della banconota e il costo di produzione ma il tasso di interesse al quale BC presta i soldi.

Questo profitto viene utilizzato per le spese di funzionamento della BC ed, eventualmente, distribuito agli azionisti.

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9CHAPTER 4 Money and Inflation

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Ricordiamo ancora l’equazione di Fisher

Se vado in banca e deposito la somma 1 su un conto corrente che mi frutta un tasso di interesse nominale annuale i, quale è il tasso di interesse reale r che effettivamente incasso dopo un anno? Per computarlo, devo scontare il montante (capitale + interesse nominale) che ottengo dopo un anno di deposito con il tasso di inflazione che occorrerà nell’arco di quell’anno.

Quindi, applico la seguente formula:

L’approssimazione logaritmica suggerisce che:

Questa è l’equazione di Fisher, che ci mostra che le variazioni del tasso di interesse nominale tendono ad essere spiegate nel lungo periodo da variazioni del tasso di interesse reale e/o da variazioni del tasso di inflazione.

1

11

ir

ri

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L’effetto FisherIn realtà, abbiamo già visto che:(i) nel lungo periodo, r = r , ossia è determinato dall’equilibrio sul mercato dei fondi mutuabili (S = I ) (ii) la TQM suggerisce che il tasso di crescita della quantità di moneta determina in tasso di inflazione(iii) l’equazione di Fisher indica il legame esistente tra tasso di interesse nominale, tasso di interesse reale, ed inflazione.

Quindi (i), (ii) e (iii) segnalano che un aumento dell’inflazione dell’1% - causato dall’aumento dell’1% del tasso di crescita della moneta- comporterà una variazione di lungo periodo della stessa percentuale del tasso di interesse nominale. Questa relazione diretta tra inflazione e tasso d’interesse nominale è l'effetto Fisher.

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inflazione

Tasso di interesse nominale

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Confronto internazionale

Tasso di interesse nominale

Tasso di inflazione

Zimbabwe

Romania

TurkeyBrazil

Israel

U.S.

GermanyEthiopia

Kenya

Georgia

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Le relazioni tra Y, i, r e

Supponete: V costante, M cresce al 5% per anno, Y cresce al 2% per anno, e r è pari al 4% per anno.

a. Qual è il tasso di interesse nominale i?

b. Se la Banca Centrale aumenta il tasso di crescita dell’offerta di moneta di 2 punti percentuali all’anno, di quanto cambia i ?

c. Se invece il tasso di crescita del reddito reale si dimezza, cosa succede a ? Cosa deve fare la BCE se vuole tenere costante nel tempo?

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a. dalla TQM, M/M= P/P+ Y/Y si ha = 5- 2 = 3 e quindi i = r + = 4 + 3 = 7.

b. Ora è: = (5+2) -2 = 7-2 = 5. Utilizzando la relazione di Fisher, i = +2 (i aumenta dello stesso ammontare di cui è cresciuto il tasso di crescita della moneta o l’inflazione). Quindi: i = r+ = 4+5 = 9 = i+ii = 7+2.

c. Se la BC non fa nulla, = 5-1 = 4 e quindi =+1. Per impedire l'aumento dell'inflazione, la BC deve ridurre il tasso di crescita della moneta di un punto percentuale (cioè di quanto si è ridotta la crescita reale): =4-1 = 3; solo così =0 .

Con V costante, se M cresce del 5% annuo, Y del 2% e r del 4%,...(valori percentuali)

Utilizziamo il modello di equilibrio di lungo periodo e la TQM

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Complicazioni.1. Inflazione attesa e realizzata

Nel ragionamento precedente che ci ha permesso di definire l’equazione di Fisher, un’ipotesi è quella di perfetta conoscenza del tasso di inflazione, dal momento del deposito ad un anno dopo il deposito. L’equazione di Fisher è stata perciò costruita con un tasso di inflazione calcolato ex-post, cioè dopo la sua realizzazione.

Nella realtà, però, al momento del deposito gli agenti non conoscono l’inflazione , bensì formulano ex-ante una previsione di inflazione E() sulla base delle informazioni che hanno a disposizione fino a quel momento.

Il tasso nominale in t non può adeguarsi all’inflazione effettiva in t, dato che non è nota in t, quando viene stabilito i. Correttamente l’equazione di Fisher è:

Il tasso di interesse nominale in t varia con l’inflazione attesa in t per t+1.

Se gli agenti non si aspettano elevata inflazione, il tasso nominale non cambia e noi possiamo osservare periodi di alta inflazione (inattesa) e tassi nominali contenuti

)( ttt Eri

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Complicazioni.1. Inflazione attesa e realizzata

t+1

=(Pt+1

-Pt)/P

t: tasso di inflazione realizzato in t+1,

sconosciuto in t, conosciuto solo in t+1.

E(t ) =(E(P

t+1)-P

t)/P

t: tasso di inflazione atteso in t per t+1

Quindi due tassi di interesse reali:

i t – E(

t ) = tasso di interesse reale ex ante, che le

persone si attendono per t+1 quando acquistano in t un’obbligazione o contraggono un prestito.

it –

t+1 = tasso di interesse reale ex post, quello

realizzato in t+1, al termine dell'investimento

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Complicazioni.2. Moneta come asset finanziario

Nella TQM, la domanda di saldi monetari reali dipende solo dal reddito reale Y e serve solo a permettere le transazioni.

Ma nella domanda di moneta entra anche il tasso di interesse nominale: i. Il costo-opportunità di detenere moneta (invece

che obbligazioni o altri strumenti che pagano un tasso di interesse).

Quindi, i (M/P)d .

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19CHAPTER 4 Money and Inflation

La domanda di moneta

(M/P )d = la domanda di moneta reale (non c'è “illusione monetaria”) dipende

negativamente da i: un titolo rende, in termini reali, i–E(, la moneta rende –E(il valore reale della

moneta diminuisce in base all’incremento del livello dei prezzi); il costo di detenere moneta e non titoli è la differenza tra i rendimenti (i– –(- =i. Se aumenta i, aumenta il costo di detenere moneta.

positivamente da Y : maggiore Y aumentano gli scambi serve più moneta.

( ) ( , )dM P fi Y

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20CHAPTER 4 Money and Inflation

Quando i consumatori domandano moneta, non sanno quale sarà il tasso di inflazione realizzato.

Quindi, il tasso di interesse nominale rilevante per la domanda di moneta è r + E(.

( ) ( , )dM P fi Y )),(( YErf

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21CHAPTER 4 Money and Inflation

L'equilibrio sul mercato della moneta

L’offerta di saldi monetari reali

La domanda di saldi monetari

reali

NB: il mercato della moneta NON è quello dei fondi prestabili. Concetti diversi. Per indicare la funzione di domanda di moneta si usa L perchè la moneta principalmente è liquidità

)),(( YErLP

M

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22CHAPTER 4 Money and Inflation

COSA DETERMINA COSA

Variabile (nel lungo periodo)

M esogena (controllata dalla banca centrale)

r si aggiusta per avere S = I

E( aspettative d'inflazione dipendono da...

Y

P si aggiusta per garantire

( , )Y F K L

( , )M

L i YP

)),(( YErLP

M

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23CHAPTER 4 Money and Inflation

Come P risponde a variazioni di M? Per dati valori di

r, Y, ed E( , anche Md/P è data. Allora una variazione

di M comporta il cambiamento di P dello stesso

ammontare (come afferma la TQM).

Come P risponde a variazioni di Y?

Come P risponde a variazioni di r?

)),(( YErLP

M

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24CHAPTER 4 Money and Inflation

Come P risponde a variazioni dell'inflazione attesa?

Nel lungo periodo, le persone non sbagliano sistematicamente nel prevedere l’inflazione o altre grandezze (aspettative razionali). Quindi, in media E( = .

E( cambia quando famiglie e imprese apprendono nuove informazioni.

Es.: C. Kirchner annuncia un aumento del 25% dei salari dei dipendenti pubblici

Es.: H. Clinton viene data favorita alle prossime presidenziali USA con un programma di aumento della spesa pubblica.

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Es.: la BCE annuncia un futuro aumento di M. Le famiglie e le imprese (con Y dato!!!) si aspettano un aumento del livello generale dei prezzi P, ora costante. Quindi E() aumenta da 0 a un valore >0.

Il tasso di interesse nominale aumenta e ….

Md/P diminuisce immediatamente. Dato che la BC non ha ancora mutato l’offerta di moneta M, il livello generale dei prezzi aumenta e in equilibrio anche M/P diminuisce.

L'annuncio (credibile) di una futura manovra monetaria influisce sui prezzi P oggi, anche se M non è ancora variato!

Quando varierà M, non ci sarà bisogno di ulteriori aggiustamenti di P; l'equilibrio sarà già stato raggiunto.

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26CHAPTER 4 Money and Inflation

In altri termini:

d M P

al fine di far scendere

e ristabilire equilibrio sui mercati monetari.

P M P

Per valori dati di r, Y e M:

In pratica per via dell’aumento atteso dell’inflazione, c'è “troppa” moneta rispetto a prima; allora compro beni per disfarmi della moneta in eccesso, ma questo accresce P già ora, essendo Y dato le aspettative di inflazione si autorealizzano

)),(( YErLP

M

Fisher) effetto(l' )( iE

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27CHAPTER 4 Money and Inflation

Quindi:

Nel modello classico le variabili reali non sono influenzate da quelle nominali (DICOTOMIA) e la moneta influenza solo i prezzi (NEUTRALITA')

Variabili reali, misurate in unità fisiche: PIL reale, Y (output prodotto); salario reale, W/P (quantità di beni e servizi acquistabili con un’ora di lavoro); tasso di interesse reale, r (beni e servizi furi ottenuti cedendo beni e servizi guadagnati oggi).

Variabili nominali, misurate in unità di moneta: salario nominale W, tasso di interesse nominale i, Pil nominale, PY.

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28CHAPTER 4 Money and Inflation

Importante: Nel modello di lungo periodo, con mercati in equilibrio di piena occupazione valgono:

La dicotomia tra variabili reali e nominali: le variabili nominali non influenzano quelle reali.

La neutralità della moneta: le variazioni nell’offerta di moneta non influenzano le variabili reali.

Il modello di Cagan (ch. 4 appendix) spiega l’importanza della offerta di moneta, sia quella corrente che quella futura, per influenzare il livello corrente dei prezzi e,quindi, la rilevanza della credibilità della politica monetaria (Si veda anche Walsh (1998), MIT Press),

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29CHAPTER 4 Money and Inflation

Costi e benefici dell'inflazione

Quali sono i costi?

Provate a pensare da “economisti” e a ragionamenti basati su un modello di equilibrio di lungo periodo

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30CHAPTER 4 Money and InflationMacroeconomia - Clega -M. Marzo

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Analisi di un casoGli economisti e la gente

Robert Shiller (1997) chiese ad un campione di gente comune e un campione di economisti se erano d’accordo con le seguenti affermazioni:

“La cosa più grave dell’inflazione è che riduce il mio potere d’acquisto e mi rende più povero”

o Gente che concorda: 77%

o Economisti che concordano: 12%

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31CHAPTER 4 Money and InflationMacroeconomia - Clega -M. Marzo

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“Le previsioni di inflazione mi preoccupano perché non so se il mio reddito crescerà altrettanto”

o Gente che concorda: 66 %

o Economisti che concordano: 5 %

“Prevenire l’inflazione è prioritario come eliminare il traffico di stupefacenti e mantenere una istruzione di alta qualità”

o Gente che concorda: 52 %

o Economisti che concordano: 18 %

Analisi di un casoGli economisti e la gente

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32CHAPTER 4 Money and InflationMacroeconomia - Clega -M. Marzo

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“Se il mio stipendio aumentasse sarei più realizzato anche in presenza di un aumento dei prezzi”

o Gente che concorda: 47 %o Economisti che concordano: 8 %

Chi ha ragione?

Perché esistono queste differenti percezioni?

Analisi di un casoGli economisti e la gente

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33CHAPTER 4 Money and Inflation

Un fraintendimento comune: l'inflazione riduce i salari

Vero nel breve periodo, quando i salari nominali (W) sono fissi per contratto, ma non nel lungo.

Nel lungo periodo vale equilibrio sul mercato del lavoro (prossimo ch. 6). Ma noi sappiamo già che l'ammontare di occupazione e il salario reale (che è un prezzo!) sono determinati dall’offerta di lavoro (preferenze) e dalla domanda di lavoro (produttività marginale del lavoro), ma non dal livello dei prezzi o dall’inflazione. Ricordate che, in equilibrio, MPL=W/P.

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Salari reali e inflazione (Stati Uniti)

0

2

4

6

8

10

12

14

16

18

1964 1968 1972 1976 1980 1984 1988 1992 1996 2000

Do

llari

0

25

50

75

100

125

150

175

200

225

250

IPC

(198

3=10

0)

IPC

Indice dei prezzi al consumo

Salari reali (prezzi 2001)

Salari nominali

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35CHAPTER 4 Money and Inflation

La visione classica dell’inflazione nel lungo periodo

La visione classica: un cambiamento nel livello dei prezzi è solo un cambio dell’unità di misura.

Infatti passare da P a 2P e da W a 2W non modifica i prezzi relativi (il salario reale).

Perchè allora l’inflazione dovrebbe essere un serio problema sociale?!

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36CHAPTER 4 Money and Inflation

Il costo sociale dell’inflazione.

Due casi:

1. I costi dell'inflazione attesa

2. I costi dell’inflazione inattesa (l'inflazione realizzata è diversa da quella che gli agenti economici si aspettavano).

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37CHAPTER 4 Money and Inflation

1. I costi dell’inflazione attesa a) I “costi della suola delle scarpe”

Se P aumenta, la moneta si “brucia” e per evitare l'erosione del potere d'acquisto, domando meno moneta reale.

i Md/P

Domando più altre attività finanziarie inflation proof.

Essendo Y dato, devo comunque finanziare un dato ammontare di transazioni, ossia trasformare le attività finanziarie in moneta.

Il costo di organizzarmi e l’inconveniente di ridurre i saldi monetari per evitare la tassa da inflazione è il c.d. “costo delle suole” (p.e. vado più di frequente al bancomat e sostengo maggiori costi di transazione).

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38CHAPTER 4 Money and Inflation

b) Costi di menù

Il costo di cambiare i listini dei prezzi. Es.: il costo di stampare nuovi menù; il

costo di stampare e inviare nuovi cataloghi

Più alta è l’inflazione, più frequentemente le imprese trovano opportuno cambiare i prezzi e incorrere in questi costi.

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39CHAPTER 4 Money and Inflation

c) Distorsioni dei prezzi relativi

Le aziende che affrontano “costi di menù” non cambiano i prezzi frequentemente.

Es.: il nuovo catalogo di un’azienda esce a gennaio. Il livello generale dei prezzi durante l’anno sale ed i prezzi relativi dei beni dell’azienda scendono (ma lo si sapeva in anticipo).

Poiché le aziende cambiano i loro prezzi in momenti differenti, la distorsione e la variabilità dei prezzi relativi che ne consegue crea inefficienze/errori nell’allocazione delle risorse.

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d) Problemi di tassazione

d1) Alcune imposte non sono automaticamente aggiustate per tenere conto dell’inflazione.

d2) il “fiscal drag”

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41CHAPTER 4 Money and Inflation

Es. d1) imposta sulle plusvalenze finanziarie.

L'1/1 acquisto 1.000 azioni Enel per 10.000 E., che vendo il 31/12 a 11.000 E., realizzando una plusvalenza di 1.000 E.

Capital gain lordo: CP=(P+1

-P)/P = 0,1 cioè il 10%

Capital gain netto: CP(1-t)=0,1(1-0,27)=0,083, cioè l' 8,3%

Se l'inflazione è il 9% chiudo l’operazione in perdita

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42CHAPTER 4 Money and Inflation

d2) Fiscal drag Se il salario reale lordo è costante, l’inflazione

spinge i salari nominali su scaglioni di reddito più elevati, in un sistema fiscale progressivo, con una riduzione del salario reale netto.

IRPEF 2014 Reddito imponibile Aliquota

I scaglione 0-15.000 23%

II scaglione 15.001-28.000 27%

III scaglione 28.001-55.000 38%

IV scaglione 55.001-75.000 41%

V scaglione 75.001- 43%

Es.: W/P=30, con W=53.750 annui. Se =5%, W=53.750(1+0,05)=56.647,5 e su 1.647,5 si paga un'aliquota maggiore (41% e non 38%)

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43CHAPTER 4 Money and Inflation

e) problemi generali L’inflazione rende complesso il compito

(fondamentale nelle economie di mercato) di confrontare prezzi e valori nominali, specialmente in periodi di tempo differenti nei quali è cambiata l’unità di misura.

Questo complica la programmazione finanziaria a lungo termine di imprese e famiglie (quanto i genitori devono risparmiare oggi per le spese universitarie future dei figli, o per la pensione integrativa, ….).

ATTENZIONE: L'INFLAZIONE NON E' QUINDI PROPRIO COMPLETAMENTE NEUTRALE

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44CHAPTER 4 Money and Inflation

2) I costi dell’inflazione inattesa. a) Redistribuzione del potere d’acquisto

Attualmente, quasi tutti i contratti di debito/credito (p.e. i contratti di lavoro) non sono indicizzati all'inflazione, ma sono basati su E() .

Se E(), c'è chi guadagna e chi perde. In particolare: Se > E() , allora (i) < (i E()) e il potere d’acquisto si

trasferisce dai creditori ai debitori (si restituisce una somma che in termini reali è minore di quella pattuita).

Se < E() , il potere d’acquisto è trasferito dai debitori ai creditori.

Questo spiega perchè i tassi fissi sui mutui sono più alti dei tassi variabili sui mutui: un aumento inatteso dell’inflazione andrebbe a beneficio del debitore.

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45CHAPTER 4 Money and Inflation

b) aumento dell’incertezza

Quando l’inflazione è alta, è anche più volatile e imprevedibile: si discosta sempre più spesso da E() e in maniera più marcata.

Diviene più probabile una forte re-distribuzione del potere d’acquisto tra creditori e debitori.

questo crea maggiore incertezza (p.e. minori crediti) - una delle più grandi nemiche della stabilità e della crescita economica.

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46CHAPTER 4 Money and Inflation

Un beneficio dell’inflazione I salari nominali difficilmente diminuiscono (un

taglio del 2% dei salari nominali ad inflazione nulla equivale, in termini reali, ad un aumento dei salari del 3% con inflazione al 5%,

ma i lavoratori sono restii al taglio).

A volte, invece, per raggiungere l'equilibrio ed evitare disoccupazione, il salario reale di equilibrio di un certo gruppo di lavoratori deve ridursi.

L’inflazione (moderata, 2-3% annuo) permette di raggiungere la riduzione dei salari reali senza ridurre i salari nominali.

Quindi un’inflazione moderata in certe circostanze può migliorare il funzionamento del mercato del lavoro.

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47CHAPTER 4 Money and Inflation

L’iper-inflazione Definizione comune: 50% al mese, oltre

l’1% al giorno

I costi precedenti diventano ENORMI in iper-inflazione.

La moneta non è più una riserva di valore, e assolve difficilmente alle altre sue funzioni (unità di conto, mezzo di scambio).

Le persone cominciano a svolgere transazione tramite una moneta straniera, o il baratto.

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48CHAPTER 4 Money and InflationMacroeconomia - Clega -M. Marzo

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Iperinflazione

Se 50% al mese:

Quasi 1% al giorno

Il livello dei prezzi si moltiplica per 100 in un anno

… e per 2 000 000 in tre anni.

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49CHAPTER 4 Money and Inflation

Da cosa è causata l’iper-inflazione? Dall'eccessiva crescita dell’offerta di moneta.

Quando la banca centrale stampa moneta in eccesso, i prezzi salgono (vedi TQM).

Se questo processo diventa fuori controllo, abbiamo iper-inflazione.

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50CHAPTER 4 Money and Inflation

Qualche esempio negli ultimi 30 anni

Paese periodo Inflazione % per anno

Crescita di M % per anno

Israele 1983-85 338% 305%

Brasile 1987-94 1256% 1451%

Bolivia 1983-86 1818% 1727%

Ucraina 1992-94 2089% 1029%

Argentina 1988-90 2671% 1583%

Dem.Rep Congo / Zaire 1990-96 3039% 2373%

Angola 1995-96 4145% 4106%

Peru 1988-90 5050% 3517%

Zimbabwe 2005-07 5316% 9914%

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51CHAPTER 4 Money and Inflation

L’esempio più famoso…..

L’iper-inflazione tedesca nella Repubblica di Weimar, tra le due guerre mondiali.

Alla radice la crisi fiscale causata dal pagamento degli enormi danni di guerra imposti dal Trattato di Versailles alla Germania (contro il parere di Keynes).

Gli storici hanno riconosciuto che quell’iper-inflazione fu una delle cause dell’ascesa al potere del nazismo negli Anni Trenta.

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52CHAPTER 4 Money and InflationMacroeconomia - Clega -M. Marzo

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Analisi di un caso

L’iperinflazione in Germania tra le due guerre

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53CHAPTER 4 Money and InflationMacroeconomia - Clega -M. Marzo

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Analisi di un caso

L’iperinflazione in Germania tra le due guerre

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54CHAPTER 4 Money and Inflation

Spesso la causa dell’iper-inflazione è una crisi fiscale

Quando il governo non riesce a:

a) Controllare il proprio deficit di bilancio, oppure a

b) Finanziarlo vendendo titoli di debito pubblico

Allora ricorre al finanziamento monetario del deficit (= stampa soldi o chiede di stamparli alla banca centrale, se essa non è indipendente, per coprire la differenza tra uscite pubbliche e entrate pubbliche.

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55CHAPTER 4 Money and Inflation

Rilevanza attuale

Un governo non riesce a piazzare i propri titoli di Stato sui mercato finanziari...

Allora chiede alla banca centrale di comprare titoli in cambio di moneta...

...

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56CHAPTER 4 Money and InflationMacroeconomia - Clega -M. Marzo

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In teoria la soluzione è: smettere di stampare moneta

In realtà è necessario risolvere il problema alla radice: il bilancio pubblico

Politica fiscale restrittiva:costosa per l’economia (vedi seconda parte del libro).difficile: le tasse sono nominali ma in presenza di

iperinflazione le entrate tributarie sono annullate (definite su redditi che perdono velocemente valore)

Iperinflazione

Come fermarla?

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57CHAPTER 4 Money and Inflation

Moneta: ha la funzione di mezzo di scambio (transazioni), unità di conto e riserva di valore.

Tipi di moneta: moneta-merce (con valore intrinseco), moneta a corso legale (senza valore intrinseco)

A.L’offerta di moneta è regolata dalla banca centrale

B.La domanda di moneta, nella semplice TQM dipende solo dal reddito. In realtà dipende anche dal tasso di interesse nominale. In questo caso, variazioni dell’inflazione attesa modificano il livello attuale dei prezzi.

Cosa abbiamo studiato

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58CHAPTER 4 Money and Inflation

Tasso di interesse nominale•È pari al tasso di interesse reale + tasso d'inflazione• Misura il costo-opportunità di detenere moneta•Effetto Fisher: il tasso di interesse nominale si muove uno-a-uno con l’inflazione attesa

•La teoria quantitativa della moneta assume una velocità di circolazione costante e, poichè nel lungo periodo la produzione è assunta essere quella di pieno impiego, si conclude che il tasso di crescita della moneta determina il tasso di inflazione.

Cosa abbiamo studiato

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59CHAPTER 4 Money and Inflation

Dicotomia classica Nella teoria classica, la moneta è neutrale (non

influenza le variabili reali) Possiamo studiare come le variabili reali sono

determinate, senza preoccuparci di quelle nominali. “Poi”, l’equilibrio sul mercato monetario determina il

livello dei prezzi e le variabili nominali. La maggior parte degli economisti crede che questo

meccanismi funzioni solo nel lungo periodo.

Cosa abbiamo studiato

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60CHAPTER 4 Money and Inflation

Costi e conseguenze dell’inflazione

Inflazione attesa: costi di “suola delle scarpe”, costi di menù, distorsioni fiscali e di prezzi relativi.

Inflazione inattesa (o “a sorpresa”): tutti i costi precedenti, più l’arbitraria re-distribuzione di potere d’acquisto tra creditori e debitori, con connessa incetezza sul funzionamento corretto dei mercati.

Poichè la moneta in eccesso crea inflazione, e l'inflazione ha effetti reali, la dicotomia classica e la neutralità valgono come prima approssimazione

Cosa abbiamo studiato

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61CHAPTER 4 Money and Inflation

Iper-inflazione

causata da una rapida crescita dell’offerta di moneta, spesso per finanziare deficit pubblici.

Per sradicarla, occorre eliminare alla radice il bisogno del governo di stampare moneta per finanziare i propri “buchi di bilancio”.

Cosa abbiamo studiato

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62CHAPTER 4 Money and Inflation

Appendix: altri modelli per la domanda di moneta

1.Teoria quantitativa della moneta la domanda di saldi monetari reali è proporzionale al reddito

2. Poi dipende anche dal tasso di interesse

3. Teorie delle scelte di portafoglio (la moneta è riserva di valore)

4. Teorie transazionali o transattive (la moneta è mezzo di scambio)

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63CHAPTER 4 Money and Inflation

A simple portfolio theory

where

= expected real return on stock

= expected real return on bonds

= expected inflation rate

= real wealth

s

b

e

r

r

W

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64CHAPTER 4 Money and Inflation

The Baumol-Tobin Model

A transactions theory of money demand.

Notation:Y = total spending, done gradually over the year

i = interest rate on savings account

N = number of trips consumer makes to the bank to withdraw money from savings account

F = cost of a trip to the bank(e.g., if a trip takes 15 minutes and consumer’s wage = €12/hour, then F = €3)

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65CHAPTER 4 Money and Inflation

Money holdings over the year

N = 1Y

Money holdings

Time

1

Average

= Y/ 2

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66CHAPTER 4 Money and Inflation

Money holdings over the year

Money holdings

Time

11/2

Average

= Y/ 4

Y/ 2

Y

N = 2

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67CHAPTER 4 Money and Inflation

Money holdings over the year

Average

= Y/ 6

1/3 2/3

Money holdings

Time

1

Y/ 3

Y

N = 3

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68CHAPTER 4 Money and Inflation

The cost of holding money

In general, average money holdings = Y/2N

Foregone interest = i (Y/2N )

Cost of N trips to bank = F N

Thus,

• Given Y, i, and F, consumer chooses N to minimize total cost

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69CHAPTER 4 Money and Inflation

Finding the cost-minimizing N

N

Cost

Foregoneinterest =iY/2N

Cost of trips= FN

Total cost

N*

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71CHAPTER 4 Money and Inflation

The money demand function

The cost-minimizing value of N:

• To obtain the money demand function, plug N* into the expression for average money holdings:

• Money demand depends positively on Y and F, and negatively on i .

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72CHAPTER 4 Money and Inflation

The money demand function

The Baumol-Tobin money demand function:

How the B-T money demand func. differs from the money demand func. from previous chapters:• B-T shows how F affects money demand

• B-T implies that theincome elasticity of money demand = 0.5, interest rate elasticity of money demand = 0.5

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73CHAPTER 4 Money and Inflation

EXERCISE: The impact of ATMs on money demand

During the 1980s, automatic teller machines became widely available.

How do you think this affected N* and money demand? Explain.

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74CHAPTER 4 Money and Inflation

Financial Innovation, Near Money, and the Demise of the Monetary Aggregates

Examples of financial innovation:• many checking accounts now pay interest

• very easy to buy and sell assets

• mutual funds are baskets of stocks that are easy to redeem - just write a cheque

Non-monetary assets having some of the liquidity of money are called near money.

Money & near money are close substitutes, and switching from one to the other is easy.

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75CHAPTER 4 Money and Inflation

Financial Innovation, Near Money, and the Demise of the Monetary Aggregates

The rise of near money makes money demand less stable and complicates monetary policy.

most central banks have switched from targeting monetary aggregates to targeting the interest rate.

This change may help explaining the relative economic stability since the 1990s.

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76CHAPTER 4 Money and Inflation

Chapter summary

4. Portfolio theories of money demand• stress the store of value function• posit that money demand depends on

risk/return of money & alternative assets

5. The Baumol-Tobin model• is an example of the transactions theories

of money demand, stresses “medium of exchange” function

• money demand depends positively on spending, negatively on the interest rate, and positively on the cost of converting non-monetary assets to money