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Chailly e Salvatores riportano alla Scala La gazza ladraa 200 anni dalla prima
Una mostra e un concertoper i 150 anni dalla nascita di Toscanini
Nello Santi dirige La traviatacon Anna Netrebko e Ailyn Prez
Die Meistersinger von Nrnberg, Daniele Gatti e il sorriso di Wagner
La Scala torna al belcantocon Anna Bolena
Balanchine e i nuovi coreografi italiani in un trittico con Roberto Bolle
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L 11 maggio 1946 Arturo Toscanini dirigeva il concerto di inaugurazione della Scala ri-costruita. Un evento rimasto impresso nella memoria dei presenti e nella storia del Tea-tro e della Citt. Tra chi pu ancora ricordarlo Franco Fantini, per quarantanni spalla del-lOrchestra scaligera, che era allora tra gli orchestrali pi giovani e che aveva ricevuto ilsuo primo frac in dono dal Maestro. Fantini ricorda lo stupore di tutti per la scelta del primobrano del concerto: la Sinfonia de La gazza ladra di Rossini. Musica che alcuni giudicavanoallora troppo popolare, inadatta a unoccasione ufficiale. Ma fin dalle prime prove lin-confondibile rullo di tamburi e il celebre crescendo espressero, con la direzione trasparentee serrata di Toscanini, lenergia e lentusiasmo della rinascita nazionale.
La gazza ladra, capolavoro milanese di Rossini, torna alla Scala nel bicentenario della primaassoluta con la direzione di Riccardo Chailly, la regia del Premio Oscar Gabriele Salvatores eun cast che riunisce il meglio della giovane generazione di cantanti rossiniani. La prima de-dicata ad Alberto Zedda, gi Direttore Artistico scaligero e infaticabile apostolo del Pesarese,che ha firmato ledizione critica della partitura. Il pubblico scaligero avr la possibilit di riap-propriarsi di unopera ammiratissima da Stendhal che al Piermarini fu eseguita spesso neiprimi decenni dell800 e il cui libretto affonda le radici nella cultura illuminista lombarda diVerri e Beccaria.
Sono molti i fili toscaniniani che si intrecciano nella programmazione scaligera nelle setti-mane intorno al 25 marzo, giorno in cui si celebra il 150 anniversario della nascita del Mae-stro. Proprio quel giorno Orchestra e Coro scaligeri saranno protagonisti di un concerto stra-ordinario diretto da Riccardo Chailly alla presenza del Presidente della Repubblica, mentrele sale del Museo Teatrale ospitano una mostra curata da Harvey Sachs e Franco Pulcini. In-tegrata dagli appunti di Toscanini la partitura usata da Nello Santi per le sei rappresenta-zioni de La traviata che vedono Ailyn Prez e Anna Netrebko vestire i panni di Violetta nellospettacolo gi storico di Liliana Cavani, con Francesco Meli e Leo Nucci come figlio e padreGermont. Titolo toscaniniano anche Die Meistersinger, lopera con cui il Maestro debuttalla Scala nel 1898. Il capolavoro wagneriano torna al Piermarini dopo 27 anni (dirigeva nel1990 Wolfgang Sawallisch) con la direzione di Daniele Gatti, la regia di Harry Kupfer e Mi-chael Volle come protagonista. Per Gatti si tratta del secondo titolo wagneriano alla Scaladopo il Lohengrin del 2007; lunica commedia di Wagner per il direttore che nel 2015 avevaofferto una lettura memorabile di Falstaff, unica commedia di Verdi.
Con Anna Bolena la programmazione scaligera riprende un percorso attraverso il reperto-rio belcantistico che negli ultimi anni era stato limitato a pochissimi titoli. Nel temibile ruolodella protagonista debutta a Milano Hibla Gerzmava, gi affermata nei maggiori teatri in-ternazionali, in alternanza con la giovane Federica Lombardi, voce della nostra Accademia.Dirige Ion Marin, cresciuto alla scuola di Abbado.
La Stagione di Balletto vede Roberto Bolle protagonista di Symphony in C di Balanchine, pan-nello centrale di un trittico completato da La Valse nella nuova coreografia di Stefania Bal-lone, Matteo Gavazzi e Marco Messina e da Shhrazade, novit assoluta di Eugenio Sci-gliano. La Scala accende i riflettori sulla nuova coreografia italiana in attesa del ProgettoHndel di Mauro Bigonzetti, accogliendo sul podio del balletto un altro grande direttore dor-chestra: Paavo Jrvi.
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Dal 12 aprile al 7 maggio torna sul pal-coscenico della Scala La gazza ladra diGioachino Rossini, che proprio a Milanoaveva avuto una trionfale prima assoluta il31 maggio 1817, e che non pi stata rap-presentata nel nostro Teatro dal 1841. Cene parla Riccardo Chailly, che ha scelto dirimettere in scena questo raro melo-dramma, in realt molto eseguito nellOt-tocento. Alla Scala rimasta in scena fino al1841, in otto allestimenti, a distanza dipochi anni uno dallaltro, per un totale di159 rappresentazioni.
Maestro, lei di Rossini ha gi direttoBarbiere, Cenerentola, Guglielmo Tell,Turco in Italia, Ricciardo e Zoraide, oltrealla quasi totalit delle pagine per solaorchestra. Ora siamo al primo titolo delcosiddetto genere semiserio. S, ma parliamo soprattutto di un capola-voro che, sebbene scritto per la Scala, eracaduto per 170 anni, almeno qui a Milano,in un inspiegabile oblio. Unopera cono-sciutissima al suo tempo, eseguita dagrandi cantanti, tra cui Giuseppina Strep-poni e Adelina Patti. Strano che abbia do-vuto attendere il bicentenario per essereriproposta senza una sola esecuzione nelsecondo Ottocento e nel Novecento. Unabellissima opera del Rossini centrale - scrittalanno dopo il Barbiere, nello stesso di Ce-nerentola - che era intitolata in origine Av-viso ai giudici e solo in un secondo tempo stata chiamata La gazza ladra.
Un titolo alquanto serioso, loriginale,quasi minacciosoIn effetti, sebbene gli studiosi la inseri-scano nel genere semiserio, Rossini lachiama melodramma e non drammasemiserio o melodramma semiserio,come in altri casi. Ha voluto staccarsi dalgenere buffo e lo ha fatto con un tonotra il drammatico e il patetico. Alla Scala,nel 1814, aveva ottenuto un successo tie-pido con Il turco in Italia, che gi preve-deva nel secondatto parti che siemancipavano dal comico puro, comelaria Squallida veste e bruna. Il mo-dello originario era il Don Giovanni diMozart, dramma giocoso, rispetto al
quale Rossini si spinto molto oltre in ter-mini di realismo drammatico.
Non si poteva tanto scherzare sulla vi-cenda di una povera ragazza condan-nata a morte per il furto, neppureavvenuto, di un paio di posate dar-gentoIl genere semiserio portava in scena perso-naggi del popolo con i loro problemi, inquesto caso molto gravi. E c un fatto an-cora pi drammatico: la storia tratta daun avvenimento storico. In un paesinopresso Parigi, chiamato Palaiseau, una ca-meriera era stata giustiziata per un furtodomestico di nessuna rilevanza. Nel 1815ne era stato tratto un dramma, che inte-ress molto Rossini. Il quale ha costruitounautentica cattedrale musicale che con-danna una legge assurda, nata dal conflittofra le persone comuni e laristocrazia feu-dale. Nel prendere le difese di una came-riera, Rossini in controtendenza, perquanto ci si trovi di fronte a una pena spro-porzionata: la fucilazione per una posatadargento, rubata tra laltro da una gazza,e quindi la pena capitale per uninnocente.
Un ricercatore della bellezza pura, un ar-tista del belcanto come Rossini, sco-perto nel suo impegno politico e civile un aspetto che non dovrebbe essere so-vrastimato, n mettere in ombra altri meritidellopera, ma che in effetti esiste. Un am-biente paesano, con contadini e piccolo-borghesi, meritava di essere raccontato congrandiosit regale, vista la portata del fattonarrato. Noi ci immaginiamo la grandiositdel belcanto di Rossini per vicende di re,eroi o grandi personaggi. Invece, in questocaso, narra con tutta la sua magniloquenzamusicale una storia di gente semplice. Ros-sini ci ha raccontato una storia che non po-teva non colpire lanimo dei milanesi.Milano era il centro dellIlluminismo ita-liano, la citt di Cesare Beccaria, lautore diDei delitti e delle pene, in cui si sostenevalabolizione della pena di morte. Milano stata la culla di un pensiero che ha inse-gnato al mondo intero lutilit della giustapena. Rossini poteva sicuramente contaresullindignazione dei milanesi, come in ef-
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La Gazza ritrovata Intervista a Riccardo Chailly che riporta alla Scala il capolavoro milanese di Rossini a 200 anni dalla prima*
12, 15, 18, 22, 26, 29 aprile;2, 5, 7* maggio 2017
Gioachino Rossini
La gazza ladraDirettore Riccardo ChaillyRegia Gabriele Salvatores
Interpreti Ninetta Rosa FeolaPippo Serena MalfiLucia Teresa IervolinoFabrizio Vingradito Paolo BordognaGiannetto Edgardo RochaFernando Villabella Alex EspositoGottardo Michele PertusiErnesto Giovanni RomeoGiorgio Claudio LevantinoAntonio Matteo MezzaroIsacco Matteo Macchioni
Nuova produzione Teatro alla Scala
Prezzi: da 14 a 230*Prezzi recita ScalAperta: da 7 a 115
Si ringrazia per la collaborazione laFondazione Milano per la Scala
Sponsor Principale della Stagione
Con il sostegno di
Gioachino Rossini
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fetti avvenne, perch La gazza ladra fu untrionfo.
Il fatto che il furto fosse compiuto dauna gazza , se mai, laspetto comicodella storia, anche se questo melo-dramma ha ben poco di comico. interessante come Rossini abbia risolto ilruolo enunciato nel titolo: la gazza unpersonaggio che non canta, ma parla. Hasolo alcuni interventi nei recitativi. Con il re-gista Gabriele Salvatores, speriamo di darleuna rilevanza particolare. La sua presenza di una modernit inquietante, se ci ripor-tiamo a quei tempi. Cera nellaria qual-cosa di avveniristico
Della Gazza ladra lascoltatore medioconosce solo la sinfonia.Una pagina bellissima, divisa in due parti.Lho sempre trovata un capolavoro moltovisivo. C un primo tamburo, a sinistra,poi un secondo tamburo, a destra. Le duemarce funebri del secondo atto si leghe-ranno a questi segnali, che mettono in ap-prensione fin dalle prime note. Il rullo dellafucilazione, nella sinfonia, cresce dal pianofino al fortissimo, con cui attacca la marciamilitare, molto ben scandita, che porta poiallAllegro, la seconda parte. Mi sembra chequi landamento della melodia, in tempo
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Riccardo Chailly
ternario, rappresenti limmagine stessa delvolo della gazza. Una musica visiva, quasionomatopeica, su cui si concentra latten-zione degli spettatori, come sempre cattu-rati dal ritmo e dallinvenzione di Rossini.
Si parla spesso dellumore cupo di Che-rubini, che a tratti era tipico anche diRossini.Rossini era un mito vivente, ha trascorso unavita gloriosa, ma anche un uomo molto sof-ferente nel suo intimo. Si ritrovato a viverein un mondo che non era pi il suo. Era ungenio senza patria, che smetter di scrivereopere per quasi quarantanni. La sua musica,cos allegra, anche piena di improvvise ma-linconie e di dolori. In alcune di queste pa-gine della Gazza ladra - un titolo scherzosoper una vicenda straziante - lo percepiamocon molta evidenza. Pensiamo al quintetto,una pagina immensa, quando c linter-vento del padre Fernando con la figlia ormaicondannata. Mi ricorda il dolore di certi ge-nitori verdiani, uno squarcio di Germontpadre o di Rigoletto. Verdi conosceva benis-simo le opere di Rossini e senzaltro que-stopera. Lo considerava un punto diriferimento della musica italiana e, non acaso, alla sua morte, ha voluto venisse com-posta una Messa per Rossini, con 13 com-positori da lui segnalati.
Rossini, al Conservatorio di Bologna, lochiamavano da studente il tede-schino, per la cura con cui orchestrava.Rossini adorava Mozart, Haydn e Beetho-ven. Diverr persino uno dei sottoscrittoridelle edizioni delle opere di Johann Seba-stian Bach. Disse a Wagner che sperava divivere abbastanza per poter ascoltare ungiorno la Passione secondo Matteo, ese-guita da Mendelssohn. Laveva studiata.
Farete una versione completa?Non potevamo limitare la grandiosa vastitdellaffresco: sono cento minuti il primoatto e novanta il secondo. La ripresa nove-centesca della Gazza ladra era iniziata conRiccardo Zandonai, che laveva risistemata,con interventi personali che purtroppo nonne garantivano lautenticit. La Ricordi hapoi stampato ledizione critica, come primovolume della serie di studi, per la rappre-sentazione al R ossini Opera Festival diPesaro. Ce ne stata unesecuzione nel1989, con la quale iniziata la seconda vitadi questo bellissimo melodramma, cos si-gnificativo per Milano e per la storia arti-stica e sociale dellItalia del primoOttocento.
*a cura di Franco Pulcini. La versione integrale di que-sta intervista pubblicata sul programma di sala del-lopera.
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Migrata per quasi due secoli lontano daMilano, La gazza ladra torna nel tea-tro per cui nata, richiamata da RiccardoChailly. Lopera sar presentata in versioneda Oscar con la messinscena di GabrieleSalvatores, al suo debutto alla Scala.
Questo per non un debutto al-lopera.Ho gi fatto alcune regie a Bologna e To-rino: La figlia del reggimento di GaetanoDonizetti, Cirano di Marco Tutino, La gattainglese di Hans Werner Henze, ma in effettigi da quando facevo spettacoli al TeatrodellElfo la musica aveva un ruolo impor-tantissimo. Anzi i primi lavori erano veri epropri musical: Zumb, ballata di vita e dimorte della gente di Palmares di AugustoBoal, Pinocchio Bazaar con le musiche de-
La gazza invisibile di SalvatoresIl Premio Oscar torna alla lirica firmando il nuovo allestimento dellopera di Rossini, assente alla Scala dal 1841.
gli Stormy Six, o ancora Sogno di una nottedi mezza estate con le musiche di MauroPagani.
Cosa cambia rispetto a unopera comequesta?Penso che i melodrammi popolari di Settee Ottocento fossero un po i film di Spiel-berg di allora, dopo il passaggio dai teatridi corte del Seicento a un tipo di serata incui contavano molto gli effetti speciali. Eccoperch allopera importante fare spetta-colo: per divertire il pubblico, nel senso pialto del termine. In questo senso mi sem-pre piaciuto il carattere popolare di autoricome Mozart e Rossini.
Come imposter lo spettacolo?Premetto che non amo le attualizzazioniforzate, specialmente allopera. Allo stessotempo vorrei che emergesse lattualit delpensiero di Rossini, che non a caso scrivemusica davvero sperimentale: penso adesempio al rullo di tamburi che d inizio al-louverture, effetto per cui Rossini fu mi-nacciato di morte dal primo violino dellaScala. Ascoltando lopera mi sono chiestocome mai il titolo non fosse piuttosto Ilcucchiaio scomparso, o semplicemente Ni-netta. Limportanza data alla gazza, cio aun elemento del tutto irrazionale, mi hafatto venire in mente Macbeth, quandoShakespeare scrive che la vita come unpovero attorello sussiegoso che si dimenasopra un palcoscenico. E c anche un pro-verbio ind, che riporta lo scrittore israe-liano Meir Shalev: Gli uomini fanno pro-getti e gli di sorridono guardandoli.Penso che sia lelemento del caso ad avercolpito Rossini, che in fondo considerava gliesseri umani come marionette su un pal-coscenico.
Tanto che a volte la sua musica stataaccusata di freddezza.Rossini ha spesso uno sguardo esterno e di-staccato, con la musica che pu andare inunaltra dimensione rispetto a quanto av-viene in scena. La gazza rappresenta il caso,il destino, il gioco degli di con gli uomini:per questo deve essere protagonista. Per in-
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Rosa Feola Edgardo Rocha
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terpretarla ho chiamato unacrobata delCirque du Soleil, che voltegger sopra icantanti creando da sola lo spettacolo,come un regista. Non si limiter a rubareuna posata, ma girer sul palcoscenico in-dirizzando i cantanti, sempre non vista.
Insomma una gazza invisibile.In effetti il lavoro sullopera si in parte so-vrapposto alle riprese de Il ragazzo invisi-bile 2. Questo ha portato a suggestioni re-ciproche e rimandi, ma sempre molto utili.User anche alcune tecniche del film perfar volare gli attori, e forse ci sar unasorpresa finale del supervisor degli effettispeciali.
Come sar invece Ninetta, la protago-nista umana?Spesso Ninetta viene considerata unadonna remissiva, succube, che piange con-tinuamente. A me ha colpito invece unasua frase, detta al podest: Bench sola vipotrei far gelare di spavento. Qui mi sem-bra una donna forte, una protofemminista.E in effetti nellopera non fa che lottare per
suo padre, tiene duro fino in fondo, accettapersino di morire: ha una dimensioneeroica che mi piacerebbe mostrare.
Che significato d, teatralmente, al ca-rattere semiserio dellopera?Penso si tratti del ridicolo di certe situazionidrammatiche. Nello spettacolo i personaggisaranno in una dimensione finta e del tuttoteatrale, con fondali e quinte, e per vi-vranno ogni cosa in modo serio e parteci-pato. Da napoletano so bene che la trage-dia contiene sempre degli elementidivertenti, e Rossini a Napoli rest permolto tempo. un po come la commediaallitaliana, che nasce dal neorealismo neltentativo di unire temi alti ed emozionantia una dimensione di divertimento popolare:per me il gioco del semiserio nasce cos.
A proposito di cinema, prima ha fattoriferimento allouverture dellopera: riuscito a non pensare troppo a Ku-brik?Kubrik in Arancia meccanica usa genial-mente questa musica aerea, dalla secondaparte dellouverture, e in una scena forte-mente drammatica, violentissima. Ma vedecome tutto torna? una musica che si di-stacca dalle immagini, con i suoi voli e mo-vimenti improvvisi che poi rallentano bru-scamente. A me viene in mente lo sguardodella gazza dallalto: aiuta a relativizzare ea perdere il narcisismo di quando suppo-niamo di saper governare la realt. Invecenella vita non c copione e a volte me-glio lasciarsi andare ai voleri della gazza diturno.
Mattia Palma
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Gabriele Salvatores
Michele Pertusi
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Arturo Toscanini nacque a Parma il 25marzo 1867. Il programma di iniziativedel Teatro alla Scala per celebrare i 150anni dalla nascita e i 60 dalla scomparsa delgrande direttore culmina nel concerto di-retto proprio il 25 marzo da RiccardoChailly, ma si apre gi il 21 marzo conlinaugurazione della mostra Arturo To-scanini. La vita e il mito di un maestro im-mortale a cura di Franco Pulcini e HarveySachs al Museo Teatrale alla Scala. La mo-stra, realizzata insieme a Rizzoli Libri Illu-strati, editore del volume dal medesimo ti-tolo curato dal professor Marco Capra, realizzata con il sostegno esclusivo di SaliniImpregilo. Nel corso dellinaugurazioneverr proiettato un video sulla vita di ArturoToscanini, curato dal biografo HarveySachs. La mostra aperta al pubblico dal22 marzo. La settimana successiva seguiranno pre-sentazioni del libro ed eventi negli StatiUniti presso la Library of Congress e allaUnion Station di Washington (27 e 28marzo) e al Rizzoli Bookstore di New York(29 marzo), tutti realizzati da Salini Impre-gilo in collaborazione con lAmbasciata Ita-liana a Washington e con la partecipazionedei Cameristi della Scala. Il Teatro alla Scala e il suo Museo intendonocelebrare il direttore che ha portato il Teatroa un nuovo grado di eccellenza musicale, se-condo i nuovi intendimenti del Novecento,e allo stesso tempo rendere omaggio al-luomo fedele agli ideali democratici di Maz-zini e di Garibaldi. Il perfezionismo musi-cale, la concentrazione sullo spettacolo,limpegno assoluto nellesecuzione sonotutti temi legati alla sua figura di artista e or-ganizzatore. Dopo Toscanini, la figura stessadel direttore dorchestra mutata nellim-maginario collettivo e nella sua funzione al-linterno del Teatro alla Scala ma anche ne-gli Stati Uniti e nel mondo. La sua opera anche legata allintroduzione del repertoriosinfonico e operistico europeo presso il pub-blico italiano. Toscanini, il cui primo titolooperistico alla Scala fu Die Meistersingervon Nrnberg, fu nel 1930 il primo direttoredorchestra non di scuola tedesca a dirigereal Festival wagneriano di Bayreuth.
Una mostra per il 150 anniversario di Arturo ToscaniniDal 22 marzo il Museo Teatrale alla Scala ospita fotografie, cimeli e ascolti del grande direttore in occasione del 150 anniversario della nascita
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Il busto marmoreo di Arturo Toscanini al Ridottodei Palchi del Teatro alla Scala.Realizzato da Adolfo Wildt nel 1924.
Museo Teatrale alla Scala Largo Ghiringhelli 1
Dal 22 marzo al 4 giugno 2017Tutti i giorni dalle ore 9 alle ore 17.30
Arturo Toscanini.La vita e il mito di un maestro immortaleMostra a cura di Franco Pulcini e Harvey Sachs
Biglietto intero: 7
Mostra realizzata grazie all'esclusivo contributo di
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Il 25 marzo 2017 il Maestro RiccardoChailly dirige Coro e Orchestra della Scalain un concerto straordinario in occasionedel 150 compleanno delluomo che pi diogni altro ha segnato la storia della direzionedorchestra nel nostro Teatro. In sala an-nunciato anche il Presidente della Repub-blica Sergio Mattarella, che ha recentementericordato come Toscanini fu nominato Se-natore a vita dal Presidente Einaudi, pur se,manifestando gratitudine per la ricono-scenza espressagli dalla Repubblica, decise dirinunciare alla carica, in omaggio alla sem-plicit della sua vita. Riccardo Chailly, che oggi Direttore Musicale del Teatro alla Scalae Direttore dellOrchestra del Festival di Lu-cerna, posizioni occupate entrambe a suotempo da Toscanini, ha scelto per il concertoun programma che unisce nei nomi di Bee-thoven e Verdi due grandi tradizioni musicalicui il grande direttore dedic eguale pas-sione, dedizione, rigore. Sui leggii la Sinfo-nia n 7 di Beethoven, lo Stabat Mater e il TeDeum dai Quattro Pezzi Sacri di Verdi e inconclusione, sempre di Verdi, lInno delleNazioni con il Coro del Teatro alla Scala di-retto da Bruno Casoni e la partecipazionedel tenore Fabio Sartori. LInno paginadoccasione composta per lEsposizione Uni-versale di Londra del 1862, che mette in luce
limpegno umanitario che sempre ispirVerdi e poi Toscanini, e che assume un par-ticolare significato in tempi di nuove divi-sioni. Verdi chiese a Boito, allora giovanis-simo, un testo inneggiante alla pace: inpartitura si ascoltano il Canto degli Italiani diMameli e Novaro, God Save the Queen e laMarsigliese. Nel 1944 Toscanini partecip aun film che documentava il contributo de-gli italoamericani alla guerra degli Alleaticontro il nazifascismo. Nel film, il cui titolooriginale era Arturo Toscanini: Hymn of theNations, il maestro dirigeva la NBC e il te-nore Jan Peerce in una versione dellInnomodificata con linserimento di Star-Span-gled Banner e dellInternazionale per ricor-dare il sacrificio dei soldati americani e russima anche dei partigiani italiani. Negli stessimesi, dopo la caduta di Mussolini, sui muridella Scala comparivano scritte inneggiantia Toscanini, mentre su Milano e sul suo Tea-tro cadevano le bombe alleate. Finita laguerra, richiamare il Maestro fu il primo im-pegno del sindaco Greppi: il concerto diinaugurazione della sala ricostruita ebbeluogo l11 maggio 1946, il maestro del coroera Vittore Veneziani, gi allontanato dallaScala dalle leggi razziali; sui leggii ceranoRossini, Verdi, Boito e Puccini; sul podio Ar-turo Toscanini.
Riccardo Chailly celebra Toscanini conlInno delle NazioniOrchestra e Coro scaligeri uniti nel concerto ufficiale del centocinquantenario, in programma Beethoven e Verdi
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25 marzo 2017
150 anniversario della nascita di Arturo Toscanini
Coro e Orchestra del Teatro alla Scala
Direttore
Riccardo Chailly
Ludwig van BeethovenSinfonia n. 7 in la magg. op. 92
Giuseppe Verdida Quattro Pezzi SacriStabat MaterTe Deum
Giuseppe VerdiCantica: Inno delle nazioni per tenore, coro e orchestraFrancesco Meli, tenore
Maestro del Coro Bruno Casoni
Prezzi da 9 a 121
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Con le sue letture del Parsifal (lultima nel2013 al Metropolitan di New York conJonas Kaufmann) e del recente Tristan undIsolde, andato in scena nel novembre 2016allOpera di Roma, Daniele Gatti confermail suo ruolo di prezioso interprete nella let-tura di titoli wagneriani. Torna ora alla Scalaper dirigere una delle opere di Wagner piparticolari e difficili (da portare in scena),Die Meistersinger von Nrnberg, con lastessa regia di Harry Kupfer con cui avevadebuttato nel 2012 a Zurigo.
Per la terza volta, dopo Zurigo e Sali-sburgo, dirige Die Meistersinger vonNrnberg. Come colloca lopera allin-terno della produzione wagneriana?Si distacca da tutte le altre. Forse il temaprincipale di tutta la produzione wagne-riana la redenzione, che qui non c. Que-sta unopera concreta, terrena, basata sucaratteri che si possono incontrare tutti igiorni. I protagonisti non sono di, ma cal-zolai, bottegai. Da questo punto di vistaWagner molto pi vicino allo spirito me-lodrammatico italiano. Anche il linguaggioutilizzato diverso: Wagner riprende nontanto le forme quanto gli stilemi, landa-mento musicale e armonico che ritroviamonei corali di Bach e non solo. Recentementeho diretto lElijah di Mendelssohn e Il Para-diso e la Peri di Schumann e mi sono ac-corto di quanto di tutto ci fosse presentenei Meistersinger.
I maestri cantori di Norimberga: il sorriso di Wagner A colloquio con Daniele Gatti, che riporta alla Scala il capolavoro wagneriano a 27 anni dallultima edizione,diretta da Wolfgang Sawallisch
Si pu dire che sia una sorta di summadella storia della musica da Bach a Wa-gner?Certamente. C tanto della scuola Sas-sone, del mondo di Lipsia e Dresda, dove,tra laltro, Wagner aveva lavorato comeKapellmeister per alcuni anni. Pi che unasumma penso sia un omaggio alla musicadi quellarea. Se andiamo a riprendere i co-rali delle Passioni di Bach si ritrova lo stessoprocedere armonico. Wagner lo arricchi-sce con artifizi che sembrano moderni main realt sono contrappuntistici. Natural-mente il suo gusto e la sua musicalit sem-brano far sbocciare un linguaggio nuovo,ma la base quella classica, armonizza-bile, decifrabile, lontana dal mondo di Tri-stan und Isolde.
Nei Meistersinger si ritrova di tutto,dai colori e le atmosfere del Tristan, albattere dei Nibelunghi. Ci sono peranche tante sfumature quasi mozar-tiane. Qual il lavoro che sta facendocon lOrchestra della Scala, che in que-sti ultimi anni ha eseguito il Wagnerpi denso?Bisogna esercitarsi molto per passare dauna situazione a unaltra. Ad esempio nellascena della lezione di David, il suono deveessere mozartiano, haydniano, da Cos fantutte quasi. Scherzoso, leggero, brioso, tra-sparente. Lentrata dei maestri cantori, in-vece, richiede un suono politico, tenuto,non affondato ma pieno di nobilt. In que-sto caso gli archi devono muoversi come sescivolassero su un mare completamente li-scio, senza cercare una profondit, laddovein passato veniva richiesto. Quindi tre modidiversi di suonare applicati alle situazionidrammaturgiche. Stiamo facendo un bel la-voro.
Lultima opera su cui ha lavorato conlorchestra del Teatro Falstaff, lunicacommedia di Verdi cos come Die Mei-stersinger lunica commedia di Wa-gner. Che abisso tra le due!In realt se ci concentriamo sulla struttura,le due opere per alcuni aspetti sono molto
Richard Wagner
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Daniele Gatti
16, 19, 23, 26*, 30 marzo;2,5 aprile 2017
Richard Wagner
Die Meistersinger von NrnbergI maestri cantori di Norimberga
Direttore Daniele GattiRegia Harry Kupfer
Interpreti Eva Jacquelyn WagnerMagdalene Anna LapkovskajaHans Sachs Michael Volle/Michael Kupfer-Radecky (5 apr.)Sixtus Beckmesser Markus WerbaStolzing Michael SchadeDavid Peter SonnPogner Albert DohmenKothner Detlef RothHans Foltz Mikls SebestynDer Nachtwchter Wilhelm SchwinghammerHans Schwarz Dennis WilgenhofHermann Ortel James PlattKonrad Nachtigall Davide FersiniBalthasar Zorn Markus PetschKunz Vogelgesang Iurie CiobanuAugustin Moser Stefan HeibachUlrich Eisslinger Neal Cooper
Produzione Opernhaus Zrich
Si ringraziano Marianne e Martin Haefner
Prezzi: da 15 a 250*Prezzi recita ScalAperta: da 7,5 a 125
Sponsor Principale della Stagione
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vicine. Per esempio: alla fine del II atto diFalstaff abbiamo una baruffa, cos comealla fine del II atto dei Meistersinger. Al-linizio del III atto di Falstaff c un mono-logo del protagonista estremamente no-stalgico, plumbeo, cos come allinizio del IIIatto dei Meistersinger c il Wahn! Wahn!berall Wahn! di Hans Sachs. Alla finedellultimo atto di Falstaff c una sorta difesta come nei Meistersinger. Anche dal punto di vista dei personaggi, siaFalstaff che Hans Sachs sono due figureche in realt non suscitano ilarit, anzi. Pernon parlare del brutto scherzo tirato aBeckmesser. E c una certa vicinanza tralantipatia del Dottor Cajus e Beckmesser:entrambi pi che essere innamorati lunodi Nannetta, laltro di Eva puntano alla
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dote e alla posizione sociale. Sono dei po-veri diavoli. Non penso sia voluta la pre-senza di tutte queste analogie ma moltoaffascinante che sia cos.
Dove sta, quindi, lumorismo dei Mei-stersinger von Nrnberg?Forse, in entrambe le opere, c un umori-smo nero, molto sottile, che nasce dal-lamarezza che generano questo tipo dipersonaggi. Io credo che non si debba ri-dere ascoltando i Meistersinger cos comeil Falstaff.
Le chiedo un commento a una affer-mazione di Dahlhaus: Sullo sfondodellidillio antico-tedesco tratteggiatoda Wagner si avverte un che di prepo-
tente e quindi anche il giubilante domaggiore finale angosciante. Non liberatorio n rassi-curante. Sono daccordo. E non bisogna di-menticarsi che c una piccola caduta inquesto finale infatti in Francia operavanoun taglio , nel famoso monologo in cuiSachs dice: Finisca pure in polvere/ il Sa-cro Romano Impero/ e ci resterebbe sem-pre/la sacra arte tedesca. Perch arriva aquesto? Innanzitutto non ne aprirei uncaso. Nella mia idea interpretativa facciodire queste battute a Michael Volle dim-peto: alla fine di una giornata e di unanotte cos pesanti normale esplodere.Secondo me questo rende il personaggiopi umano.
Anna Girardi
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dal 12 aprile al 7 maggio 2017
Teatro alla Scala
La gazza ladraMelodramma in due atti di Gioachino Rossini su libretto di Giovanni Gherardini. Edizione critica della Fondazione Rossini di Pesaro in collaborazione con Casa Ricordi, Milano a cura di A. Zedda. Direttore Riccardo Chailly, regia Gabriele Salvatores, scene e costumi Gian Maurizio Fercioni, luci Marco Filibeck. Coro e Orchestra del Teatro alla Scala. Con Rosa Feola, Serena Malfi, Teresa Iervolino, Paolo Bordogna, Edgardo Rocha, Alex Esposito, Michele Pertusi. In memoria di Alberto Zedda.Con il sostegno di Rolex.Biglietti da 14 a 230 euro pi prevendita disponibili online suteatroallascala.org e in Biglietteria Centrale, aperta tutti i giorni dalle 12 alle 18 presso Galleria del Sagrato, MM Duomo.
29 marzo, ore 18
Teatro alla Scala - Ridotto dei Palchi Arturo Toscanini
Prima delle Prime: La gazza ladraEnrico Girardi propone l'incontro "Musica da fare quattro opere", con ascolti e video. Con la partecipazione del M Riccardo Chailly.Organizzato dagli Amici della Scala.Ingresso libero fino a esaurimento posti.
6 aprile, ore 18.30
Teatro alla Scala
Introduzione e prova per la Fondazione Milano per la ScalaIncontro con Riccardo Chailly e Gabriele Salvatores. A seguire, prova dinsieme dello spettacolo.Ingresso su prenotazione. Per informazioni: tel. 02 7202 1647 - [email protected]
7 aprile, ore 18
Teatro alla Scala
Incontro: La gazza ladra per le Universit milanesiProva antegenerale de La gazza ladra riservata alle Universit milanesi,preceduta dalla presentazione dello spettacolo da parte del M Riccardo Chailly e del regista Gabriele Salvatores. La presentazione sar registrata dalle telecamere della Rai.Ingresso riservato: per informazioni telefonare allo 02 8879 2012
25 marzo, ore 14.15
Triennale Teatro dellArte - viale Alemagna, 6
Prova di scena aperta e incontro col registaCon La gazza ladra si inaugura la collaborazione fra il Teatro alla Scala eTriennale Teatro dellArte, che ospiter alcune prove dello spettacolo. Il regista Gabriele Salvatores aprir al pubblico una prova di scena de La gazza ladra.Ingresso gratuito con prenotazione fino a esaurimento posti. Per prenotare: tel. 0272434258 (servizio attivo dal 15 al 17 marzo e dal 20 al 22 marzo, dalle 15 alle 18).
28 marzo, ore 18
Associazione Amici del Loggione - via Pellico, 6Incontro: La gazza ladra e RossiniRiccardo Chailly approfondisce caratteristiche e significati della partitura,idee e linee interpretative della nuova produzione scaligera in dialogocon Gino Vezzini.Ingresso libero fino a esaurimento posti. Per informazioni: tel. 02 806 806 11/12, da luned a sabato dalle 16 alle 19.
30 marzo, ore 18
Biblioteca Nazionale Braidense - via Brera, 28Incontro: La gazza ladra di Gioachino Rossini.Dal manoscritto alla scenaIl capolavoro di Rossini analizzato dalla sua nascita nel 1817 finoalledizione scaligera del 2017, con esposizione di materiali autografi,bozzetti e libretti depoca. Intervengono: James Bradburne, Pierluigi Ledda,Paolo Crisostomi, Ilaria Narici, Riccardo Chailly, Lidia Bramani. A cura dellArchivio Storico Ricordi in collaborazione con il Teatro alla Scala e la Fondazione G. Rossini.In ricordo di Alberto Zedda.Ingresso libero fino a esaurimento posti.
2 aprile, ore 17
Spazio Teatro No'hma Teresa Pomodoro - via Orcagna, 2Aspettando La gazza ladraStefano Jacini in conversazione con Riccardo Chailly e Gabriele Salvatores.Ingresso libero fino a esaurimento posti. Per prenotazioni 02 45485085 / 02 26688369 - [email protected].
4 aprile, ore 18.30
Fondazione Milano per la Scala - via Clerici, 5Introduzione allopera La gazza ladraWelcome drink e approfondimento dellopera in scena alla Scala incompagnia del Professor Fabio Sartorelli. A cura della Fondazione Milano per la Scala.Ingresso su prenotazione con contributo. Per informazioni: 02 7202 1647 - [email protected]
La collaborazione con la RAI Prosegue anche in occasione de La gazza ladra la collaborazione tra ilTeatro alla Scala e la RAI, che trasmetter lopera alla radio, in televisionee nei cinema di tutto il mondo e seguir la nuova produzione anche conservizi, interviste e approfondimenti.Informazioni su sale e orari al sito www.all-opera.com
Per informazioni:Servizio Infotel Scala +39.02.72.003.744 (attivo tutti i giorni dalle 9 alle 18)www.teatroallascala.org
Si ringrazia per la collaborazione la Fondazione Milano per la Scala
Sponsor Principale della StagioneCon il sostegno di
a 200 anni dalla prima rappresentazione, Teatro alla Scala 1817
Aspettando
La gazza ladra
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Non sono un direttore,sono un interpreteOmaggio a Georges Prtre nella Stagione Sinfonica del Teatro con tre concerti diretti da Myung-Whun Chung
Tu ne seras heureux que l-bas" gli avevadetto Maria Callas a proposito dellaScala. E alla Scala Georges Prtre era attesoancora una volta il 13, 15 e 17 marzo per laStagione Sinfonica del Teatro, a un annodallultimo, commovente concerto. Dopo lasua scomparsa lo scorso 4 gennaio, sar ilMaestro Myung-Whun Chung a salire sulpodio della Filarmonica della Scala in unconcerto trasformato in memoria e omaggioper uno dei massimi direttori dorchestradel Novecento, che stato anche uno deimembri pi amati della famiglia scaligera.Prtre, classe 1924, dopo essersi diplomatocome trombettista, inizia a dirigere in di-versi teatri dopera francesi. Conosciuto an-che con lo pseudonimo di Georges Dhe-rain, nel 1956 debutta con Capriccio diRichard Strauss allOpra-Comique di Pa-rigi, dove diriger fino al 1963. Il 1966 vede
invece il suo esordio al Teatro alla Scala, conuna leggendaria produzione del Faust diGounod con Mirella Freni, Nicolai Gedda eNicolai Ghiaurov con la regia di Jean-LouisBarrault (ripreso poi nel 1977). Un legameche in 50 anni ha fatto del Teatro milanesela casa italiana del Maestro, che negli anni viha diretto i pi grandi: da Franco Zeffirelli aLuca Ronconi, a Luciano Pavarotti e PlcidoDomingo. Alle opere si aggiungono gli in-numerevoli concerti con la Filarmonica, chenel 2005 gli ha dedicato una serata speciale
in occasione del suo ottantesimo comple-anno. Lultimo trionfale concerto diretto daPrtre al Piermarini ha avuto luogo il 22 feb-braio 2016: il Maestro era in buona salute,aveva promesso di ritornare. Sar inveceMyung-Whun Chung, un altro beniaminodellorchestra e del pubblico, a concertare letre serate della Stagione sinfonica che vedein programma la Sinfonia n. 3 in mi bem.magg. op. 55 Eroica di Beethoven, Mamre lOye e La Valse di Maurice Ravel. Il suodebutto alla Scala risale al 1989 sul podiodella Filarmonica. Musicista di straordinariaversatilit in campo operistico e sinfonico,Chung ottiene con il Simon Boccanegra allaFenice il Premio Abbiati della Critica musicaleitaliana come miglior direttore dorchestradel 2014. Alla Scala tuttavia aveva direttosolo opere, pur importanti, di Mozart eostakovic: i recenti successi di Simon Boc-canegra, al Piermarini e in tourne, e delsuccessivo Don Carlo in cinque atti gli hannopermesso di ottenere da pubblico e criticaun pi completo riconoscimento.
Danilo Taverna
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Georges Prtre
Myung-Whun Chung
13, 15, 17 marzo 2017
Filarmonica della Scala
Direttore
Myung-Whun Chung
Concerto in memoria del M Georges Prtre
Ludwig van BeethovenSinfonia n. 3 in mi bem. magg. op. 55Eroica
Maurice RavelMa mre lOyeLa Valse
Prezzi: da 6,50 a 85
Sponsor Principale della Stagione
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Apprezzato lo scorso 7 dicembre nellaGiovanna dArco inaugurale e ne I dueFoscari, Francesco Meli tornato alla Scalacon il debutto in Don Carlo, per ritrovarepoi Anna Netrebko ne La traviata diretta daNello Santi e presentarsi al pubblico in re-cital con musiche di Liszt e Britten, accom-pagnato al pianoforte dal giovane diret-tore e pianista Michele Gamba che si erasegnalato alla Scala proprio sostituendo al-lultimo istante Michele Mariotti alla guidadi una recita de I due Foscari.
Inevitabile partire dai ruoli di Don Carloe Alfredo, che interpreti in questi mesialla Scala. Quale senti pi tuo?Non sono paragonabili. Don Carlo il pro-tagonista della sua opera, tutto ruota in-torno alla sua figura. Anche se non ha mai
un momento tutto suo ( unruolo concertante, messosempre in relazione con glialtri), la parte meravigliosa,ha delle frasi stupende. Alfredo pi semplice ma comunque un ruolo moltobello se cantato con un certorilievo e una certa attenzione;trovo che sia un peccato chetanti tenori, arrivati a un certopunto della loro carriera, loabbandonino.
stata la prima volta conDon CarloSi, una gran soddisfazione,ovviamente un ruolo moltopi completo rispetto ad Al-fredo. Don Carlo nasce nelmomento della maturit diVerdi - come Simon Boccane-gra, Otello -; siamo di frontea un Verdi quasi sinfonico. Lamusica non pi un accom-pagnamento: la voce si mi-schia con lorchestra quasi inuna sorta di abbraccio tra ilpalcoscenico e la buca. Ac-compagnamento non ce nquasi mai, tutto osmosi,simbiosi, tra la musica stru-mentale e quella cantata.
Con il Maestro Chung hai lavoratospesso. Come lo descriveresti?Mi sono sempre trovato molto bene a la-vorare con lui. un concertatore, legatoalla musica, al sinfonismo dellopera piche a ci che un italiano intende conparola verdiana, come ci ha insegnatoil Maestro Muti. Per la sua lettura cosmusicale di grande fascino, moltoprofonda.
Di Verdi oramai hai fatto quasi tutto.Sogni nel cassetto?Questestate per la prima volta far Aida,che mi mancava. Mi piacerebbe molto can-tare ne La forza del destino e, quando sarveramente pronto, il sogno proibito di ognitenore: Otello.
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Francesco Meli, tenore verdianoDopo Giovanna dArco e I due Foscari lanno scorso, la volta di Don Carlo con Chung e La traviata con Santi:parla lartista genovese impegnato anche in concertoper i recital di canto
3 aprile 2017
Recital di canto
TenoreFrancesco MeliPianoforte Michele Gamba
Musiche di F. Liszt e B. Britten
Prezzi da 5,50 a 35
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Francesco Meli in Don Carlo e La traviata
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La traviata, spiega perentorio Nello Santi,non si studia, si sa. Lui con il capolavoroverdiano ha debuttato nel 1952 a Padovae da allora ne ha dirette tante in tutto ilmondo storiche le recite al Metropolitancon Anna Moffo e al Covent Garden conVirginia Zeani con un punto di riferimentocostante: Arturo Toscanini. stata Licia Al-banese, la Violetta di Toscanini, a indicaregli appunti del Maestro a Santi, che poiriuscito a farsi mandare da un archivistadel Metropolitan una copia della partituraannotata. Con La traviata Santi torna a 86anni alla Scala, dove ha diretto una solavolta nel 1971 e dove nuovamente attesoper Nabucco nel prossimo ottobre. Lalle-stimento quello sontuoso firmato da Li-liana Cavani per la regia, dal Premio OscarDante Ferretti per le scene e da GabriellaPescucci per i costumi, che nel 1990 ri-
port il titolo alla Scala con la bacchetta diRiccardo Muti: una produzione tradizionaleche svetta per laltissima qualit artigia-nale, vero biglietto da visita dei laboratoriscaligeri, ma anche per la cura cinemato-grafica della recitazione imposta dalla regi-sta, che ha curato personalmente questa ri-presa. Il cast, che ha attirato spettatori datutto il mondo, vede alternarsi nel ruolo deltitolo Ailyn Prez, che si affermata tra lemigliori voci di soprano della nuova gene-razione e torner alla Scala per La bohmea giugno, e Anna Netrebko. Lartista russa,gi protagonista di due inaugurazioni sca-ligere e attesa per il prossimo 7 dicembre,si era rivelata al mondo proprio come Vio-letta a Salisburgo nel 2005: il suo ritorno aquesto ruolo, rivisto alla luce di una rag-giunta maturit vocale e umana, consi-derato un appuntamento irrinunciabile da-gli appassionati. Le sono accanto FrancescoMeli, che per spessore vocale, eleganza eaccento verdiano ha conquistato lammi-razione di critica e pubblico scaligero, e unLeo Nucci ormai leggendario per autore-volezza e carisma. Le sei recite, tutte esaurite in biglietteria dalprimo giorno di vendita, sono state prece-dute il 26 febbraio da unanteprima bene-fica promossa dai lavoratori e dalla Dire-zione del Teatro alla Scala insieme allerappresentanze sindacali e a tutti gli artisticoinvolti nella produzione. Liniziativa hapermesso di raccogliere quasi 250.000 euroche saranno destinati a progetti per i gio-vani nelle aree colpite dal terremoto.
La traviatasecondo Nello SantiAilyn Prez e Anna Netrebko si alternano nella parte diVioletta, Francesco Meli Alfredo e Leo Nucci Giorgio Germont.Lanteprima benefica raccoglie 250.000 euro per progettidestinati ai ragazzi delle aree colpite dal terremoto
28 febbraio; 3, 5, 9, 11, 14 marzo 2017
Giuseppe Verdi
La traviataDirettore Nello SantiRegia Liliana Cavani
Interpreti Violetta Valery Ailyn Prez (28 feb.; 3, 5 mar.)Anna Netrebko (9, 11, 14 mar.)Flora Bervoix Chiara IsottonGiorgio Germont Leo NucciAlfredo Germont Francesco MeliBarone Douphol Costantino FinucciMarchese D'Obigny Abramo RosalenDottor Grenvil Alessandro SpinaAnnina Chiara Tirotta*Gastone Oreste Cosimo*Giuseppe Jrmie Schtz*Domestico Gustavo Castillo**Allievi dellAccademia Teatro alla Scala
Produzione Teatro alla Scala
Prezzi: da 15 a 250
Sponsor Principale della Stagione
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Nello Santi
Anna Netrebko Leo NucciAilyn Prez
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Al dolce guidami castel natoAnna Bolena, primo titolo della Trilogia Tudor di Donizetti, riporta alla Scala il repertorio belcantistico.Hibla Gerzmava e la giovane Federica Lombardi nella parte della protagonista, dirige Ion Marin
Il 26 dicembre del 1830 a Milano la gransala del Regio Teatro della Scala e laltra delTeatro Carcano si aprirono per gareggiare disceniche rappresentazioni. Il duello cui si ri-ferisce il Corriere delle Dame riguardava idue titani del belcanto: Vincenzo Bellini, cheal Piermarini aveva gi trionfato con Il piratae La straniera e che adesso - dopo la pre-mire veneziana dell11 marzo - portava inscena I Capuleti e i Montecchi, e GaetanoDonizetti che in seguito allinsuccesso diChiara e Serafina (1822) cercava riscatto conuna nuova opera, Anna Bolena. Per inaugu-rare la stagione di Carnevale del Carcano iltrentatreenne di Bergamo aveva ricevuto unaprofferta a dir poco generosa: a parte i 650scudi di compenso, un cast deccezione (Giu-ditta Pasta, Filippo Galli e Giovanni BattistaRubini) e un libretto firmato dal principe deipoeti di primo Ottocento, Felice Romani; in-somma, quanto basta per un trionfo: AlTeatro Carcano - prosegue lanonimo croni-sta del Corriere delle Dame - ladunanza chevi si rec fece gran plauso allapparire dellaPasta, e interminabili li compart a Rubini e lu-singhevoli a Galli. Nellatto primo uno slan-cio magistrale nel finale fece chiamare pi di
una volta i cantanti e il maestro Donizetti.Nellatto secondo un terzetto fra i tre nomatiattori sort belleffetto, unaria di Rubini lascinellincanto gli uditori, e una scena finalemostr quanto la Pasta debba altamente va-lutarsi per ottima attrice cantante. Dopolatto tutti comparvero insieme al maestro dalpubblico invito eccitati.Nonostante il felice riscontro, alcune riservenei confronti del primo atto spinsero lautorea ritirare la partitura per sottoporla a un la-voro di revisione; fu dunque la ripresa del1831 ad accreditare definitivamente Doni-zetti sulla piazza milanese. Dopo il 1877per, inspiegabilmente, lopera non vennepi rappresentata alla Scala; saranno Gia-nandrea Gavazzeni e Luchino Visconti, nel1957, a recuperarla scritturando lultimadiv(in)a passata alla storia per il suo indi-scusso carisma drammatico: Maria Callas.Dopo di lei a cantare sullunica ribalta tracorte e strada Al dolce guidami, momentosublime della follia di Bolena, saranno soloMontserrat Caball e Cecilia Gasdia (1982).Poi ancora oblio, ben 35 anni per la prima re-gina del ciclo Tudor, oggi finalmente inter-rotto dalla produzione del Grand Thtre deBordeaux firmata da Marie-Louise Bischof-berger e ospitata alla Scala con sette recitedal 31 marzo al 23 aprile. Sotto legida del di-rettore Ion Marin, due soprani si alternanonella parte principale: Hibla Gerzmava e Fe-derica Lombardi. Per la Gerzmava, che nel2010 vestendo i panni di Lucia di Lammer-moor ha ottenuto i pi alti riconoscimentimade in Russia, Anna Bolena un ruolo incui il connubio tra talento vocale e carismadrammatico diviene essenziale. La sua figurami molto vicina, si tratta di una donna
31 marzo;4, 8, 11, 14, 20, 23 aprile 2017
Gaetano Donizetti
Anna BolenaDirettore Ion MarinRegia Marie-Louise Bischofberger
Interpreti Anna Bolena Hibla Gerzmava(31 marzo, 4, 11, 14 aprile) /Federica Lombardi (8, 20, 23 aprile)Giovanna Seymour Sonia GanassiSmeton Martina BelliLord Percy Piero PrettiEnrico VIII Carlo ColombaraLord Rocheford Mattia DentiSignor Hervey Giovanni Sala*
*Allievo dellAccademia Teatro alla Scala
Produzione Grand Thtre de Bordeaux
Prezzi: da 13 a 210
Sponsor Principale della Stagione
Ion Marin
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forte che sa amare e perdonare e la cui pro-fondit interiore va espressa con un suonocaldo che puoi trovare solo se ti lasci attra-versare dalle emozioni che il personaggio sitrova a vivere nel corso del dramma. Con-sapevole della complessit del ruolo anche lagiovanissima Federica Lombardi, allieva del-lAccademia scaligera che ancora una voltasi conferma preziosa fucina di talenti. Nonmanca infatti, dapprincipio, il riferimento alledifficolt tecniche della scrittura donizet-tiana: Quando ho cominciato a studiare laparte ho subito cercato lomogeneit del-lemissione vocale nei passaggi di registro, in-seguendo lespressione belcantistica propriadellautore, fatta di grandi frasi legate ma an-che di passaggi virtuosistici di agilit. Ho ana-lizzato con cura il libretto per ritrovare tuttele sfumature che compongono i vari statidanimo del personaggio, uneroina dai trattiromantici nel senso pi tempestoso del ter-mine. E qui sta, forse, la maggiore difficolt:dare corpo, vitalit, umanit ed espressioneal tratto fortemente romantico di Anna Bo-lena, liberandola da altre connotazioni -come la freddezza - che la tradizione le ha at-tribuito. Per ambedue si tratta del debuttoin Scala, attesa conferma per luna e preziosaoccasione per laltra; completano il cast CarloColombara (Enrico VIII), Sonia Ganassi (JaneSeymour), Piero Pretti (Lord Percy), MattiaDenti (Lord Rocheford) e Martina Belli (Sme-ton). A loro il compito di incarnare uno deicapisaldi del corpus belcantistico e, pi in ge-nerale, di quel repertorio squisitamente ita-liano che il Teatro alla Scala, giustamente, in-tende recuperare e valorizzare nella suainterezza.
Biagio Scuderi
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Ci sono dive dellopera dal tramonto pre-coce e altre che non tramontano mai.Appartiene al secondo gruppo linossidabileEdita Gruberova che, dopo circa cin-quantanni di carriera, non sembra inten-zionata ad abbandonare le scene. Dal de-butto nel 1968 nel Barbiere di Sivigliarossiniano, il soprano slovacco si dapprimaaffermata come interprete di riferimento delrepertorio mozartiano e straussiano, inno-vandone lo stile esecutivo grazie allaudacesintesi tra una generosa estensione nel regi-stro acuto e unemissione morbida e pene-trante. La solida struttura tecnica, e la natu-rale inclinazione al canto di coloratura, leconsentono di emergere come protagonistadella Belcanto Renaissance, ricevendo il te-
Un Liederabend con Edita GruberovaAttesissimo ritorno del grande soprano al Teatro alla Scala con un programma che include pagine di Cajkovskij, Rimskij-Korsakov, Dvork, Richard Strauss e Mahler. Il soprano sar affiancato al pianoforte dal pianista e direttore slovacco Peter Valentovic.
stimone dalluscente Joan Sutherland maimponendosi anche come Regina dellaNotte, Fiakermilli e Zerbinetta di riferimento.Dopo uniniziale predilezione per i ruoli pi li-rico-leggeri, come Lucia di Lammermoor, IPuritani e La sonnambula, la successiva con-sacrazione avviene con quelli pi drammaticicome Roberto Devereux, Anna Bolena,Norma e Lucrezia Borgia. Ed con questi ul-timi personaggi donizettiani che riscuotenuovi successi - tra i quali il recital scaligerodel 2015 con i finali della Trilogia Tudor -grazie alla funzionalit di tale repertorio allesue attuali caratteristiche vocali, contraddi-stinte da un immutato nitore timbrico e dauninconfondibile intensit interpretativa. Re-centemente impegnata nella Norma di Bel-
lini allOpera Nazionale Polacca, e in vistadella ripresa del ruolo di Elisabetta I nel Ro-berto Devereux che andr in scena ad aprilealla Bayerische Staatsoper di Monaco e agiugno allOpera di Stato di Budapest, il so-prano slovacco ritorna alla Scala con un re-pertorio incentrato sul canto da camera del-lEuropa centro-orientale, un microcosmomusicale convergente sulla parola e sullamelodia.
Il concerto si apre con le due romanze op. 6n. 5 e op. 16 n. 1 di Ptr Ilic Cajkovskij, ca-ratterizzate da melodie delicate e soffuse, manon prive di momenti di tormentato lirismo.Con le Cantate in primavera op. 43 di Niko-laj Rimskij-Korsakov, il clima di nostalgicoabbandono resta immutato, e si arricchiscecon i temi tipici degli antichi canti russi. Se-guono le Cignsk melodie (Melodie gitane)op. 55 di Antonn Dvork, i cui ritmi pittore-schi associati alla cultura gitana si intreccianoa una profonda vena di amarezza. In con-clusione, alcuni tra i pi noti lieder di Ri-chard Strauss e di Gustav Mahler. Al piano-forte, Edita Gruberova sar affiancata dalpianista e direttore slovacco Peter Valentovic,affiatato partner professionale della diva daalcuni anni.
Pietro Gandetto
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20 marzo 2017
Recital di canto
SopranoEdita GruberovaPianoforte Peter ValentovicMusiche di Cajkovskij, Rimskij-Korsakov,Dvork, R. Strauss, Mahler
Prezzi da 5,50 a 35
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Dopo Serata Stravinskij, anche il trittico inscena ad aprile e maggio rinnova il con-nubio fra danza, partiture importanti e pre-stigiosa direzione dorchestra. Paavo Jrvisul podio, al suo debutto in un balletto allaScala, in una serata che presenta ben duecreazioni, italiane, per il Corpo di Ballo: Sh-hrazade, di Eugenio Scigliano, che ha gidato prova di qualit artistiche ed espressivecon diverse compagnie italiane e non solo,e La Valse, affidata a Stefania Ballone, Mat-teo Gavazzi e Marco Messina, artisti delBallo con gi allattivo alcune esperienze co-reografiche. Il fascino dellOriente, de Lemille e una notte, per la suite sinfonica diRimskij-Korsakov; il fascino di Vienna e deivalzer, unite per Ravel a limpressione di unvolteggiare fantastico e fatale: straordina-rie partiture, catturate dalla danza fin dal-linizio del 900, che offrono tuttora ispira-zione. Eugenio Scigliano porta a un oggi lamusica di Rimskij-Korsakov e la traccia nar-rativa del primo balletto creato da Fokin nel1910 con allestimento di Bakst e concentranella figura di Zobeide lattualizzazione diuna storia fatta di sottomissione e sopruso,di amore e sensualit. Limponente croma-tismo, la forte capacit evocativa dei temidella suite, utilizzata integralmente (nel1910 furono usati solo tre dei quattro mo-vimenti) ispirano una danza altrettanto sfac-
Bolle danza Balanchine tra due nuove coreografieitaliane Riunite in ununica serata diretta da Paavo Jrvi le novit assolute Shhrazade di Eugenio Scigliano e La Valse, affidata a Stefania Ballone, Matteo Gavazzi eMarco Messina a incorniciare la classica Symphony in C
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cettata; asciugati esotismo e aneddotica, sipunta all'essenza simbolica dei personaggi edei loro destini: la condizione della donna, lasopraffazione e la negazione dei sentimenti,la violenza come strumento di potere, temitragici nella realt storica e attuale. L'am-bientazione esotica lascia il passo a un uso'drammatico' e simbolico della luce; i lussu-reggianti colori a tinte essenziali, sabbiate, ocupe, a riflettere il nero della notte e del mi-stero, ma anche cordoglio, vendetta e tri-stezza. Zobeide e lo Schiavo d'Oro diventanosimboli di un sentimento vero, al di l dellecondizioni sociali, che vive nascosto per nonessere soffocato, imprigionato da norme eriti inamovibili. Emozioni che innervano ladanza per trasmettere l'innocenza di un sen-timento puro, l'angoscia della violenza, lacecit della gelosia, la forza delle passioni,l'eterno femminino che supera l'orrore e lafollia degli uomini. I Ballets Russes, Djagilev,Ida Rubinstein (la prima Zobeide) incrocianoanche il destino di La Valse: Ravel concepi-sce lidea di un omaggio a Johann Strauss fi-glio dal 1906. Nel 1914 il lavoro, Wien,avrebbe dovuto essere un poema sinfo-nico; il progetto si realizza solo nel 1919-20, su commissione di Djagilev, con il titoloLa valse definito poema coreografico. Dja-gilev ricus la partitura non considerandolaadatta come balletto e questo provoc la
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Maurice Ravel
La ValseCoreografia Stefania Ballone, Matteo Gavazzi,Marco MessinaCostumiIrene MontiLuciValerio Tiberi
Nuova produzione Teatro alla Scala
Georges Bizet
Symphony in CCoreografia George Balanchine School of American BalletRipresa da Colleen Neary
CostumiKarinskaLuciAndrea Giretti
toileRoberto Bolle(19, 21 apr.; 10s, 11 mag.)
Produzione Teatro alla Scala
Nikolaj Rimskij-Korsakov
ShhrazadeCoreografia Eugenio SciglianoScene e luciCarlo Cerri CostumiKristopher Millar e Lois Swandale
Nuova produzione Teatro alla Scala
DirettorePaavo Jrvi
Corpo di Ballo e Orchestra del Teatro alla Scala
Prezzi da 11 a 150*Recita ScalAperta da 5,5 a 75
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Paavo Jrvi
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oRoberto Bolle
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rottura tra Ravel e limpresario russo: laprima esecuzione fu in forma di concerto;solo nel 1929 la compagnia di Ida Rubinsteinla porter in scena su coreografia di Broni-slava Nijinska. In epigrafe alla partitura Raveltraccia lo scenario: Nubi turbinose lascianointravedere, a squarci, coppie che danzanoil valzer. A poco a poco le nubi si dissolvono:si ravvisa una sala immensa, popolata dunafolla vorticante. La scena si fa via via pi ni-tida. Al fortissimo brilla improvvisa la luce deilampadari. Una corte imperiale, 1855 circa.Gli echi della Prima Guerra Mondiale appenaconclusa risuonano nella partitura, il turbi-nare del valzer, linconsapevole levit delladanza sullorlo del baratro suggeriscono unatragica metafora della vita. Vagliate le infi-nite possibilit per comporre a sei maniper i colleghi scaligeri (pur riservandosi unbreve quadro autonomo) Ballone, Gavazzie Messina hanno trovato nella partitura,nelle sue dinamiche, nel mondo e nelle at-mosfere evocate, il punto di partenza e di ar-rivo. Un mondo, circoscritto, che rimandasolo nei costumi e nei cromatismi agli anniVenti del Novecento; si apre con lattacco deiprimi strumenti e si chiude anche visiva-mente con l'ultima nota; lo spazio scenico siavviluppa su se stesso e la forte dicotomia in-sita nella partitura si riflette in ombre e luci,chiari e scuri, un'entit maschile e una fem-minile, simbolicamente poli opposti e com-plementari accanto alle individualit che inscena si sviluppano in gruppi dalle mutevoliforme e strutture. Dovete vedere la musicae sentire la danza. Sono parole di GeorgeBalanchine: al centro di questa serata Sym-phony in C, grande esempio del suo genereconcertante, strettamente integrato allamusica, senza trama ma non senza espres-sivit, toni e atmosfere. Bizet compose laSinfonia n.1 in Do maggiore allievo dicias-
settenne di Charles Gounod al Conservato-rio di Parigi. Il manoscritto, dimenticato perdecenni, fu pubblicato dopo essere statorinvenuto nel 1933 nella biblioteca del Con-servatorio. Balanchine seppe da Stravinskij diquesta partitura scomparsa; nel 1947 in duesettimane ne cre un balletto, Le Palais deCristal, per lOpera di Parigi di cui era matreospite. Lanno successivo, per il New YorkCity Ballet, semplific scene e costumi ecambi il titolo. Esaltazione della purezzaclassica, meravigliose geometrie, simmetriee forme, nei quattro movimenti, che ve-dono protagonisti ognuno una diversa bal-lerina, un diverso partner e il corpo di ballo.Lintero organico di circa cinquanta elementisi riunisce nel travolgente finale. Alla Scalanel 1955, nel 1960 e nel 1987 vide i nomi dispicco del tempo, e anche ora sar una veravetrina per il Corpo di Ballo, i primi ballerini,i solisti, e non solo: in scena infatti per quat-tro recite anche la nostra toile RobertoBolle.
La Valse, disegni di costumi di Irene Monti
A sinistra: Sinfonie in C, Bayerisches Staatsballett2015
Shhrazade, disegno di un costume di Kristopher Millar e Lois Swandale
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Eugenio Scigliano Marco Messina, Stefania Ballone, Matteo Gavazzi
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Tutti al Museo! Il 5 marzo si aprono i nuovi laboratori per bambini organizzati dal Museo Teatrale alla Scala, mentre proseguono le presentazioni di libri per il ciclo Parole in nota
Il Museo Teatrale alla Scala, straordinariagalleria di ritratti, busti e cimeli che riper-corre la storia scaligera, moltiplica le inizia-tive culturali per trasformarsi in un centrosempre pi attivo e presente nel dialogosulla musica e sul teatro. Gli spazi della Bi-blioteca Livia Simoni accolgono la nuovamostra dedicata ad Arturo Toscanini, dopoche la precedente esposizione dedicata aMadama Butterfly aveva attirato pi di55.000 visitatori. Ma le mostre non sono lasola attivit del Museo, che dal 5 marzoapre le sue porte ai bambini con due nuovilaboratori curati da Augusta Gori che uni-scono musica, recitazione, scenografia, artee canto, senza dimenticare la parte pi im-portante: divertirsi e sperimentare insieme.
Buongiorno Museo! un laboratorio in-terattivo per famiglie in cui lesplorazionedelle opere liriche pi famose sar vissutacome un avventuroso viaggio per mare,tra isole di canto e note trasportate dalla
corrente, i pi piccoli navigheranno allascoperta delle opere liriche pi famose, chepotranno persino interpretare. La serie di incontri Museo mia Musa! invece unintroduzione al magico mondodel teatro pensata per bambini dai 6 ai 10anni. Dalla recitazione al canto, dal truccoalla scenografia, dalla danza ai costumi,un viaggio affascinante in compagnia diartisti ed esperti.
Per gli adulti il ciclo di presentazioni di libriParole in nota a cura di Armando Tornoprosegue l8 marzo con la discussione delsaggio di Filippo Annunziata sui rapporti traopera e diritto Prendi, lanel ti dono; il 14marzo con un epistolario di Arturo Toscaninicurato da Harvey Sachs; e il 10 aprile conDomenico Barbaja, il padrino del belcantodi Philip Eisenbeiss. Il ciclo, alla sua prima sta-gione, ha ottenuto uno straordinario suc-cesso di pubblico entrando nelle abitudinidegli appassionati di musica della citt.
Buongiorno Museo!Et: 6 - 11 anni.Prezzo: 30 (un adulto e due bambini)Quando: domenica dalle 10.30 alle 12.005 marzo, 2 aprile, 7 maggio, 14 maggioIl laboratorio pu ospitare un massimo di 12 adulti e 24 bambini
Letture e note al MuseoA cura di Armando TornoL8 marzo Prendi, lanel ti dono. Interviene lautore Filippo Annunziata.Il 14 marzo Lettere di Arturo Toscanini. Interviene Harvey Sachs. Il 10 aprile con Domenico Barbaja, il padrino del belcanto. Interviene lautore Philipp Eisenbeiss. Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili
Museo mia Musa! Et: 6 - 10 anni.Prezzo: 60 per ogni ciclo di quattro sabatiQuando: sabato dalle 15.00 alle 17.00Ciclo primaverile: 29 aprile, 6 maggio, 20 maggio, 27 maggioCiclo autunnale: 14 ottobre, 21 ottobre, 28 ottobre, 18 novembreIl laboratorio pu ospitare un massimo di 25 bambini
Il ciclo realizzato con il sostegno di
Tutte le attivit del Museo godono del sostegno di
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Iprimi mesi del 2017 vedono la pubblica-zione delle prime uscite discografiche diRiccardo Chailly in veste di Direttore Musi-cale del Teatro alla Scala. Innanzitutto ap-proda in DVD ledizione di Turandot che fuil primo titolo diretto dal M Chailly in ve-ste di Direttore Principale nel 2015 e segnlavvio del progetto dedicato a GiacomoPuccini e delle iniziative culturali per Expo.Turandot si dava per la prima volta allaScala con il finale composto da LucianoBerio di cui proprio Chailly aveva diretto laprima esecuzione assoluta nel 2001. Lospettacolo, che sarebbe stato lultimo fir-mato da Nikolaus Lehnhoff e che ripren-deva costumi espressionisti e superfici lac-cate di una precedente produzionedellOpera di Amsterdam, si avvale di uncast di rilievo, con Nina Stemme nella partedi Turandot, Aleksandrs Antonenko comeCalaf e Maria Agresta come Li, oltre chedellapporto del Coro diretto da Bruno Ca-soni. Il critico del Times Neil Fisher parla diuna registrazione notevole per due ra-gioni: la prima che orchestra e coro sonoformidabili; la seconda che la produzionedi Lehnhoff porta per la prima volta allaScala il finale scritto da Luciano Berio. Nellaresa di Nina Stemme e Aleksandrs Anto-nenko il finale alternativo un duetto chepur disorientando commuove, con i prota-gonisti che giungono ad accettare cheamarsi lun laltro significa abbandono piut-tosto che conquista. Italiano anche il progetto di incisioni con laFilarmonica della Scala, il cui CD desordioinclude Ouvertures, Preludi e Intermezzi diBellini, Boito, Catalani, Donizetti, Giordano,Leoncavallo, Ponchielli, Puccini e Verdi, inmassima parte incisi per la prima volta dalMaestro, mentre gi annunciata unanuova uscita dedicata a pagine sinfonichedi Luigi Cherubini.
Le nuove incisioni di Riccardo Chailly con laScala e la Filarmonica Decca pubblica in DVD la Turandot del 2015 e un nuovo CD di Ouvertures, Preludi e Intermezzi
Foto dellopera Turandotdi Giacomo Puccini, messa inscena al Teatro alla Scala nel maggio 2015.Direttore Riccardo Chailly, regista Nikolaus Lehnhoff.
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Legato da quasi quarantanni alletichettaDecca di Londra, Chailly ha realizzato neltempo una vastissima discografia che com-prende centinaia di brani di 69 autori di-versi per un totale di oltre 3.000.000 di di-schi venduti. Solo nel 2016 1.200.000persone hanno ascoltato su Spotify branida lui diretti, per una durata di ascolto di 49anni complessivi, mentre il disco realizzatocon la Filarmonica in occasione dellannoverdiano stato lalbum classico pi ven-duto del 2013. Su queste premesse si svi-luppa il nuovo doppio progetto discogra-fico dedicato al repertorio italiano con ilTeatro alla Scala e la Filarmonica, teso a va-lorizzare le produzioni del Teatro e raffor-zarne la presenza sulla scena culturale emediatica globale. Sottolineare attraversole incisioni il rilievo internazionale del per-corso che Chailly ha intrapreso insieme alTeatro alla Scala per restituire unimmagineattuale dei principali autori nazionali signi-fica anche rinnovare e aggiornare la visibi-lit dei compositori italiani presso gli ap-passionati di tutto il mondo.
Foto
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scia
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Riccardo Chailly
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2017
APR
ILE
2017
9 gioved, ore 18Ridotto dei Palchi A. Toscanini
Prima delle prime - OperaDie Meistersinger von Nrnberg
3 venerd, ore 20fuori abb. La traviata
14 marted, ore 20fuori abb. La traviata
16 gioved, ore 181 rappr. Die Meistersinger von Nrnberg
19 domenica, ore 15turno E
Die Meistersinger von Nrnberg
5 domenica, ore 15fuori abb. La traviata
9 gioved, ore 20fuori abb. La traviata
11 sabato, ore 20fuori abb. La traviata
1 mercoled, ore 20ScalApertaSerata Stravinskij
6 luned, ore 20abb. Stagione Filarmonicatel. +39.02.72023671 - www.filarmonica.it
Filarmonica della ScaladirettoreRiccardo Chailly
20 luned, ore 20abb. Recital di Canto
sopranoEdita Gruberova
11 sabato, ore 11fuori abb.
Grandi Spettacoli per PiccoliIl ratto dal serraglio per i bambini
11 sabato, ore 14.30fuori abb.
Grandi Spettacoli per PiccoliIl ratto dal serraglio per i bambini
13 luned, ore 15Invito alla Scala per Giovani e Anziani
Solisti dellAccademia di perfezionamento per CantantiLirici del Teatro alla Scala
13 luned, ore 20turno A Stagione Sinfonica
Filarmonica della ScaladirettoreMyung-Whun Chung
15 mercoled, ore 20turno B Stagione Sinfonica
Filarmonica della ScaladirettoreMyung-Whun Chung
17 venerd, ore 20turno C Stagione Sinfonica
Filarmonica della ScaladirettoreMyung-Whun Chung
2 gioved, ore 17Ridotto dei Palchi A. Toscaninifuori abb.I Concerti dellAccademia
Ensemble Giorgio Bernasconi dellAccademia Teatro alla ScaladirettoreRenato Rivolta
25 sabato, ore 20fuori abb.150 anniversario della nascita di Arturo Toscanini
Coro e Orchestra del Teatro alla ScaladirettoreRiccardo Chailly
26 domenica, ore 15ScalAperta
Die Meistersinger von Nrnberg
30 gioved, ore 18turno CDie Meistersinger von Nrnberg
31 venerd, ore 201 rappr.Anna Bolena
29 mercoled, ore 18Ridotto dei Palchi A. Toscanini
Prima delle prime - OperaLa gazza ladra
23 gioved, ore 18turno ADie Meistersinger von Nrnberg
22 mercoled, ore 18Ridotto dei Palchi A. Toscanini
Prima delle prime - OperaAnna Bolena
5 mercoled, ore 18turno D
Die Meistersinger von Nrnberg
8 sabato, ore 20turno NAnna Bolena
4 marted, ore 20turno AAnna Bolena
2 domenica, ore 15fuori abb.Concerti per bambini
Coro di Voci di Bianche dellAccademia Teatro alla ScaladirettoreBruno Casoni
3 luned, ore 20abb. Recital di Canto
tenoreFrancesco Meli
10 luned, ore 15Invito alla Scala per Giovani e AnzianiQuartetto darchi della Scalae Musicisti dellOrchestra del Teatro alla Scala
10 luned, ore 20abb.Stagione Filarmonica-tel.+39.02.72023671-www.filarmonica.it
Filarmonica della ScaladirettoreDaniele Gatti
6 gioved, ore 17Ridotto dei Palchi A. Toscaninifuori abb.I Concerti dellAccademia
Solisti dellAccademia di perfezionamento per CantantiLirici del Teatro alla Scala
2 domenica, ore 18turno BDie Meistersinger von Nrnberg
14 venerd, ore 20turno DAnna Bolena
20 gioved, ore 20turno BAnna Bolena
11 marted, ore 20turno CAnna Bolena
12 mercoled, ore 201 rappr.La gazza ladra
15 sabato, ore 20turno MLa gazza ladra
18 marted, ore 20turno ALa gazza ladra
19 mercoled, ore 201 rappr.La Valse / Symphony in C / Shhrazade
20 gioved, ore 18Ridotto dei Palchi A. Toscanini
Prima delle prime - OperaDon Giovanni
11 marted, ore 18Ridotto dei Palchi A. Toscanini
Prima delle prime - BallettoLa Valse / Symphony in C / Shhrazade
13 gioved, ore 20abb. Recital di Canto
baritonoThomas Hampson
22 sabato, ore 20turno CLa gazza ladra
23 domenica, ore 20turno EAnna Bolena
26 mercoled, ore 20turno DLa gazza ladra
29 sabato, ore 20turno OLa gazza ladra
21 venerd, ore 20turno PLa Valse / Symphony in C / Shhrazade
27 gioved, ore 20fuori abb.La Valse / Symphony in C / Shhrazade
28 venerd, ore 20turno H LaScalaUNDER30BallettoUNDER30La Valse / Symphony in C / Shhrazade
22 sabato, ore 14fuori abb.Spettacolo della Scuola di Ballo dellAccademia Teatro alla Scala
Direttore responsabile Paolo Besana
A cura dellUfficio Stampa del Teatro alla Scala.Lucilla Castellari, Elena Fumagalli, Carla Vigevani, Paola PrimaveraSi ringraziano Pietro Gandetto, Anna Girardi, Mattia Palma, Franco Pulcini, Biagio Scuderi,Danilo Taverna
Grafica G&R associati
laScalaMagazine
marzo/aprile 2017
Registrazione n. 221 del 10 luglio 2015
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I L P R I M O L A B O R AT O R I O F R A N C E S E (1) D I M E D I C I N A E S T E T I C A
NCTF-REVERSE
www.filorga.it
(1) NCTF , complesso rivitalizzante esclusivo, in una concentrazione equivalente a quella di un trattamento anti-et praticato in studio. (2) Fondato nel 1978.
TRATTAMENTORIGENERANTESUPREMO(1)
C UN PRIMA, C UN DOPO.