Quaderni di Fotografia

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Gennaio 2015

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QUADERNI DI FOTOGRAFIAN. 1 - Gennaio 2015

Foto copertina Luca Ascolese

PORTALE FOTOGRAFICO MICROMOSSO www.micromosso.com

oto in ve t r ina se l ez iona te da l lo s t a f f

Marina De Angelis, Le donne sono belle da respirare

3

Valerio Ferraro, The dark hedges

4

Lucia Pulvirenti, st

5

Dario Marchetti, The Game

6

Stefano Landi, Lo schiaccianoci - Balletto di Mosca Le Classique

7

Giovanni Paolini, street dinamica !!

8

Paolo Agati, st

9

Antonella Catalano, l’avrà combinata grossa ...

10

Marco Furio Perini, Packard

11

Massimo Della Latta, Calatrava Park

12

Carlo Ferrara, The situation today

13

Enzo Crispino, Elisabetta

14

Annamaria Germani, Confine

15

Valeria Tomaselli, Fiat Lux

16

Marco Orecchini, Vania

17

Paolo Agati, Paesaggio

18

Orazio Marletta, st

19

Silvio Renesto, C’è dolore per strada

20

Marco Millotti, Nonostante oggi... sono a casa

21

Amerigo Mizzon, st

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Marco Furio Perini, c u l t

In questa foto la percezione delle funzioni psicologiche, ci permettono d’associare ciò che vediamo, a nostre situazioni emo-tive interne. È come se la grafica (forme e colori) risveglino situazioni del nostro passato, situazioni nascoste nel profondo della nostra mente che solo una forte assonanza grafica è capace di far riemergere e rivivere. Le emozioni che la foto suscita sono causate da questo risveglio psicologico. Quel bacio appassionato, quelle labbra rosse, accendono subito vecchi ricordi, ricordi della nostra gioventù. La spider rossa accentua il risveglio. La percezioni delle emozioni è certamente diversa da per-sona a persona; ma tutte rievocate dalla grafica di questa foto (vecchi film, vecchie passioni, emozioni di una corsa in spider con una ragazza, il primo bacio ecc). Nel guardare la foto si fa fatica ad individuare la forma che ci sembra principale, e quella che ci sembra poi lo sfondo, ci troviamo di fronte ad una immagine ambivalente. Questa ambiguità contribuisce a personalizzare la visione, pur leggendovi cose diverse; esse sono molto simili ed appartenenti alla stessa sfera emozionale. I colori predominanti della foto sono il rosso, in diverse gradazioni tonali, ed il nero. Colori forti che aiutano a risvegliare ricordi passionali intensi. Sapientemente Marco ha ritratto solo una porzione d’auto, di più avrebbe attirato troppo l’attenzione deviando la lettura; inoltre questa porzione non ci fa capire bene di quale auto si tratti, ognuno l’associa fantasiosamente a quella per cui ha e/o ha avuto più passione. La macchina è posta sul terzo inferiore, ma appare come una quinta che introduce al bacio passionale, bacio a dx sorretto dalla macchia rossa sulla sx. Un bell’equilibrio grafico. Sull’auto vi sono dei riflessi di luce che accentuano la sensazione di brillantezza (fiammante e luccicante). Certamente la messa in scena è stata degli organizzatori di questa esposizione, ma la grande dote di Marco è stata quella di immortalare solo alcuni elementi, quelli che significativamente stimolano la nostra personale percezione emotiva. Un’imma-gine che rappresenta quello che noi osservatori vogliamo che rappresenti. (Lettura di Giovanni Pandolfi)

23

Nicoletta Di Lupo, st

24

Nicola Fanini, tic tac

25

Fabrizia Milia, st

26

Antonio Perrone, st

27

Paolo Ciucci, st

28

Gianluca Trozzi, only way -----

29

Dario Marchetti, at nightfall

30

Antonella Catalano, st

31

Ivana Triossi, G I U T U R N A...

oto in ve t r ina se l ez iona te dag l i u ten t i

Nicola Lodigiani, Gheppio nella neve

33

Sandro Sardoz, la gabbia ( the Cage )

34

Fabrizia Milia, st

35

Antonio Perrone, st

36

Saro Di Bartolo, Jeremiah Black & Ezekiel Black - The Black Brothers

37

Luigi Esposito, st

38

Marco Millotti, spiriti liberi #1

39

Simone Bolognini, The shadow of the Squirrel

40

Saro Di Bartolo, PANGEA

41

Ivana Triossi, m e d u s a (4)

42

Marco Millotti, spiriti liberi #3

43

Romina Dughero, Soffocare il Respiro

44

Alessandro Tesi, Mano d’ Anemone

45

Saro Di Bartolo, La Sua Luce...

46

Fabrizia Milia, st

47

John Gubertini, IO SONO CRISTIANO ! Nessuna preferenza, nessuna compassione ... solo rispetto !!!

48

Marco Millotti, Il respiro di Gaia #2

49

Amerigo Mizzon, Luca

50

Paola Lirusso, Senza colore

51

Nicola Lodigiani, Mery Sweetbunny

i n c i tore contes t 1 /2015 : “Genera le I nverno”V

Andrea Pede, tornando a casa

Considerazioni brevi su selfie, autoritratto e ritrattoDi Angelo Orsillo

Il selfie è un nuovo modo di realiz-zare un autoritratto. In genere lo strumento di ripresa del selfie è uno smartphone o tablet o una webcam. Il fine ultimo del selfie è di essere pubblicato sui social, non ha pretese di tecniche sofisticate ne tanto meno artistiche. Quello che conta è la rico-noscibilità iconica contestualizzata ad un evento piuttosto che ad un luo-go. In alcuni casi sconfina nel cattivo gusto ma questo dipende dalla cul-tura o dal buon senso del singolo. In questo momento storico, il selfie, è un fenomeno di massa che coinvol-ge tutti gli strati sociali, rappresenta in modo tangibile la vera rivoluzione digitale nel mondo delle immagini, rivoluzione più che nelle immagini stesse, quanto nel mezzo di ripre-sa. La possibilità di avere sempre a portata di mano uno strumento (tele-fono) di ripresa fotografico e video, rende “fotografi” anche coloro che non avrebbero mai immaginato di esserlo. Niente di nuovo dal punto di vista comportamentale, se non per la enorme diffusione del mezzo. Stori-

camente quando si veniva in possesso di una fotocamera (la polaroid era il regalo preferito ai compleanni) e si desiderava, eventualmente, iniziare il percorso fotoamatoriale, i primi scatti venivano rivolti alle persone di famiglia: in modo inconsapevole si realizzavano ritratti.

Il mondo dei selfie come fenomeno in continua espansione, comincia oggi ad essere oggetto di studio ed è sempre più all’attenzione dei sociologi e degli studiosi della comunicazione di massa. Dopo le tante critiche negative, mosse prevalentemente dal mondo della fotografia istituzionale, che ha sempre codificato il ritratto correlandolo al mondo dell’arte, esso si è rafforzato. Rappresenta un modo diretto di autorappre-sentarsi e lo si può codificare come uno strumento di scambio sociale a breve durata.Tutti hanno diritto alla propria immagine e infatti, Giselle Freund già 1936 proponeva di pensare al lato storico della fotografia come strumento che consente l’accesso e la diffusione ad ampi strati della società e ad una maggiore visibiltà sociale. La fotografia indirettamente, è sempre stato lo strumento per la propria rappresentazione , basti pensare all’”epoca dei daguerrotipi”.Forse oggi si sta realizzando, grazie ai selfie, l’ipotesi di Freund sulla democratizza-zione del ritratto attraverso la manifestazione della presenza dell’autore nell’immagine La ricerca va al di là delle apparenze e il selfie, sicuramente, è uno strumento per indagare una specifica tipologia di cultura di massa. L’autoritratto classico viene realizzato da un fotografo a se stesso utilizzando una ri-cerca e una tecnica specifica vedi Vivian Maier. Risulta evidente la differenza tra selfie e autoritratto esso viene realizzato con fotocamere e ottiche opportune, con consape-volezza, creatività e tecnica, tutto quello che non troviamo nel selfi. L’autoritratto è una proiezione fantastica della nostra personalità e costituisce un’occasione privilegiata,

© Paolo Cardone

© Max Lazzi

infatti, esalta e accresce il processo di auto rappresentazione con lo scopo di rapportarsi all’inconscio iconico secondo i propri desiderata. Possiamo affermare che all’origine del ritratto c’è la necessita psicologica di ferma-re e conservare la propria immagine riflessa.

Diversamente dal ritratto, l’autoritratto non ha compromessi con una seconda persona non ci sono scopi di-versi tra fotografo e modello. L’autoritratto proietta il proprio io all’esterno secondo canoni precisi, soggettivi ed emotivi non discutibili se non tecnicamente. Non dimentichiamo che la fotografia non si esaurisce al momento dello scatto, infatti facendo l’autoritratto non ci si limita ad un solo scatto e pertanto successivamente possiamo scegliere la fotografia che più è vicina al nostro io. Molto spesso succede che ci troviamo difronte a fotografie che sono lontane dalla realtà iconica rispetto al reale del soggetto. Ma quale è il reale? È forse quello che noi vediamo? Il nostro percepito o lo status di una condizione interiore rapportata al proprio mondo in totale sog-gettività. Essere consapevoli che solo con l’autoritratto non si corre il rischio di realizzare una foto già fatta da altri lo rende straordinario.

Cosa diversa è il ritratto, tutti sappiamo quanti testi, trattati e pubblicazioni sono stati scritti sul ritratto. Desidero condividere con voi, poche considerazioni relative al rapporto fotografo-modello. Le definizioni di “ritratto” sono infinite, ogni fotografo ha un sua visione che può cambiare in funzione delle infinite variabili che governano la ripresa fotografica. E tanto vero che ogni volta che un fotografo si accinge a fare un ritratto deve rimettere in discussione la propria definizione, perché è necessario rapportarsi con il soggetto/modello in modo empatico. Tutta la ripresa deve ruotare intorno al soggetto con l’intento di mostrarne le qualità fisiche e morali del modello tenendo sempre presente che il nostro interesse di fotografo dovrebbe essere in linea con le aspettative del soggetto.

Il nostro scatto, in una frazione di secondo deve raccontare del sog-getto e deve raccontare quello che il soggetto vuole che si racconti di lui. In un ritratto consapevole dobbiamo cercare di capire da subito l’esigenza del soggetto, sapere quale è lo sco-po di quel ritratto, indagare circa la componente emotiva.Ricordo, sempre con piacere, una ri-flessione sul ritratto del mio maestro che in modo molto pragmatico distin-gueva la seduta fotografica di ritratto in base a tre situazioni:- La prima è quella in cui il sogget-to pagante commissiona il ritratto al fotografo.- La seconda è quando il fotografo pagante commissiona delle pose al modello.- La terza è quella quando tra foto-

grafo e soggetto non avviene passaggio di moneta, ma la seduta viene messa in opera per piacere reciproco. Questa è la situazione che si viene a creare il più delle volte.Come possiamo vedere si creano situazioni con interessi diversi tra fotografo e modello o modella. In ogni situazioni si creano atteggiamenti diversi. Nel primo caso bisogna tenere conto della committenza senza a scendere a compromessi qualitativi. Siamo stati scelti, il soggetto ha piena fiducia di noi la metà del buon ritratto è fatta…dobbiamo solo fare attenzione a non tradire le aspettative del soggetto….dobbiamo empaticamente capire i desiderata del modello.Nel secondo caso, siamo in una situazione completamente diversa, è il modello che deve conosce le motiva-zioni del fotografo. Una bella modella o modello potrebbero essere fotografati e depredati della loro personalità, carattere o emozioni in alcuni casi anche della loro bellezza a vantaggio di un complemento ad es. un vestito, un luogo, un accessorio o addirittura in alcuni casi per dare o diminuire forza alle idee. Tutto deve essere fun-zionale alle esigenze del fotografo.

© Margherita Vitagliano

Nel terzo caso, quasi sempre succede che non sono chiari ne i ruoli e ne le aspettative del fotografo o del modello. Possiamo immaginare quanto sia difficile fare un buon ritratto, l’insoddisfazione è sempre in agguato. Allora come bisogna comportarsi? È molto difficile dare dei consigli risolutivi, ogni seduta è diversa da tutte le altre e i comportamenti finalizzati al buon risultato finale sono infinite. Il mio maestro diceva l’importante è essere consapevoli di queste differenze il resto verrà da solo…..A questo punto dovremmo parlare del ritratto inconsapevole…ci riserviamo di analizzarlo in una prossima oc-casione.

Agati Paolo 8, 17Bolognini Simone 39Catalano Antonella 9, 30Ciucci Paolo 27Crispino Enzo 13De Angelis Marina 2Della Latta Massimo 11Di Bartolo Saro 36, 40, 45Di Lupo Nicoletta 23Dughero Romina 43Esposito Luigi 37Fanini Nicola 24Ferrara carlo 12Ferraro Valerio 3Germani Annamaria 14Gubertini John 47Landi Stefano 6Lirusso Paola 50

Hanno contribuito con le proprie foto:

Lodigiani Nicola 32, 51Marchetti Dario 5, 29Marletta Orazio 18Milia Fabrizia 25, 34, 46Millotti Marco 20, 38, 42, 48Mizzon Amerigo 21, 49Orecchini Marco 16Paolini Giovanni 7Pede Andrea 52Perini Marco Furio 10, 22Perrone Antonio 26, 35Pulvirenti Lucia 4Renesto Silvio 19Sardoz Sandro 33Tesi Alessandro 44Tomaselli Valeria 15Triossi Ivana 31, 41Trozzi Gianluca 28

Grazie anche a

Impaginazione Antonio PerroneSupervisione Fiorella Lamnidis

La foto di copertina è di Luca Ascolese ed è stata selezionata da Paolo Ciucci

La rubrica Percorsi fotografici a tema è a cura diAngelo Orsillo

Direttore Accademia di Fotografia Julia Margaret Cameron di Benevento

Tutto il materiale è gentilmente fornito dal portale del

PORTALE FOTOGRAFICO MICROMOSSOindirizzo web:

www.micromosso.com