L'ingrediente educational nelle attività sui s media

Post on 05-Dec-2014

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L’ingrediente educational Dimensione educativa nelle attività Social Media Specialist

incontrate a SQcuola di Blog

Thomas Devoti

#ingredienteducational

L’ingrediente educativo può aggiungere valore

ma attenzione agli #epic fail!

Curare il significato educativo a volte è

necessario, altre facoltativo, a volte

controproducente.

Può dare reputation, opportunità di business, o

creare engagement. Ma quando? E come?

E soprattutto, cos’è il significato educativo?

1. Il significato educativo non è ovunque. Chi dice «tutto è educativo»

non dice nulla di specifico, professionale, capace di aggiungere valore.

2. Il significato educativo non è nemmeno questione di didattica o di

intrattenimento. Per questo non parleremo di cosa insegnano (di

buono o cattivo) i SM, né di social learning o di edutainment.

3. Analizziamo il significato educativo in senso stretto, professionale, di

alcune attività programmate sui Social Media. Riconoscere la

presenza di intenzionalità educativa nelle proposte social; valutarne

la necessità e l'efficacia; progettare, se necessario, una dimensione

educativa all'interno di attività social.

Riconoscere il significato educativo: una metafora. Una camminata nel bosco

tra amici può essere educativa in sé, ma la stessa assume un valore diverso

se fatta a fianco …

…di una guida, di un erborista, di un pellegrino, di

un non vedente.

Se la mia guida mi rende

intenzionalmente partecipe del

suo modo di attraversare

l’esperienza, allora si parla di

significato educativo in senso

stretto (professionale).

A livello di marketing, abbiamo visto come Academia Barilla ha agito intenzionalmente per educare/acculturare un mercato e accreditarsi come ambasciatore del made in Italy.

Con quale sostenibilità e ROI? Nel caso specifico c’è stata una vison sostenuta dalla famiglia Barilla. A noi interessa studiare la strategia per una campagna educational ambiziosa e diventata case study per Harvard e il Financial Time.

Progettare la dimensione educativa

Proporre esperienze,

aggregare contenuti,

creare community

social e off site.

Valutare necessità, sostenibilità ed efficacia. Case study: SdB

SQcuola di Blog fa apprendimento quando distribuisce contenuti, ma fa

educazione intenzionale quando indica un modo di stare nella relazione

social,

quando propone attività sulla base di valori, quando premia o sanziona

atteggiamenti, per indicare un modo di porsi sui social come professionisti

o semplici membri di una community.

Tale funzione educativa è necessaria alla

missione di SdB (è parte della

formazione) ed è efficace (viene

misurato un obiettivo educativo).

Come ente formativo, infine, ha le

risorse e l’organizzazione per poterne

sostenere la programmazione.

Una decisione ancora da prendere: #liberidimuoversi

Possibilità di fare/non fare attività educativa intenzionale: Liberi di Muoversi

è un ambiente (una app) dove sono promossi comportamenti e dinamiche

sociali in una cornice di valori positivi: questa esperienza può essere educativa

in senso lato, ma solo a fronte di una scelta (adesione) personale. Quindi

non si può ancora parlare di una progettualità educativa in senso stretto, al

massimo di una condivisione di valori tra pari (siamo alla camminata tra

amici).

Progettare invece una dimensione intenzionalmente educativa

significherebbe utilizzare quella esperienza #liberidimuoversi per veicolare

e calibrare ulteriori riflessioni sull'esperienza, accompagnare in un

territorio esperienziale sconosciuto, facendo loro da guida.

Un esempio: chi usa la carrozzella potrebbe integrare/moderare la

qualità delle recensioni spontanee, testimoniare il punto di vista di chi

incontra la barriera: si invia il messaggio che c'è una porzione di

esperienza al di fuori della visione spontanea, si propone un (anche

breve) percorso di comprensione su quella nuova porzione di realtà, si

sviluppa una dinamica creativa tra chi ha due prospettive diverse, si

instaura una relazione, si fa cultura.

#epicfail

file:///C:/Users/thomas/Dropbox/per%20lezione%20okkupata/liceo%20e%20social.htm

Una nostra compagna riceve una proposta inizialmente interessante, che

mostra però alcune ambiguità e contraddizioni. Un Liceo privato vuole fare

una campagna sui social, ma gli obiettivi di comunicazione non sono coerenti

con gli scopi educativi del liceo stesso, addirittura li contraddice.

Manca una consapevolezza con la dimensione pedagogica off-line e questo

scatena una contestazione anche radicale da parte di SMSpecialist.

Immaginate quali commenti avrebbero ricevuto se la campagna fosse stata

aperta alla opinione di genitori, esperti, giornalisti e paranoidi.

Conclusioni:

curare il significato educativo può dare valore, quando è intenzionale e ben

formato è un ingrediente come l’ironia o l’ispirazione.

Quali SMedia Specialist mi premeva interpellare una parte di voi capace di

• riconoscere l’educativo intenzionale, professionale di un’attività social

• valutarne necessità e sostenibilità

• progettare come aggiungere l’ingrediente per esaltare il vostro piatto

Forse ho tralasciato un’ultima questione:

ma quando è davvero necessario curare l’#ingredienteducational?

Il significato di un’esperienza è dato da molte dimensioni: quella

economica, quella emotiva, quella valoriale… a volte quella formativa…

Quando progettate un’attività social, potreste chiedervi: voglio

proporre (intenzionalmente e responsabilmente) anche un nuovo modo

di vedere le cose?

I miei follower stanno cercando un punto di riferimento e una guida

nel settore di cui mi occupo?

Il mondo della vita è pieno di esperienze istruttive di per sé, ma a

volte incontriamo persone o istituti davvero capaci di insegnarci

qualcosa…

GRAZIE PER

L’ATTENZIONE!