PE R IO D IC O IN FO R M AT IV O SU L L E AT T IV IT À D E L L ’ A SS O C I AZ I O NE E D E L T E RR I T O R IO
A S S O C I A Z I O N E C U L T U R A L E M U S I C A L E E D I V O L O N T A R I A T O INARTE
Anno I num. 5
Novembre 2011
Diabolus in Musica
Caos. Una melma primordiale da cui non è dato sapersi cosa avrà origine: parlamenta-ri che si gettano dalla nave che affonda, im-prenditori che implorano riforme e borse che chiedono una ripresa. La crisi politica è sotto gli occhi di tutti, il complicarsi di quel-la economica è per ora solo intravista fra i numeri che la rappresentano. Ma ciò che dev’essere chiaro è che le due sono indissolu-bilmente legate. La determinazione che il mondo politico ha dimostrato di non avere viene ora imposta dall’Europa, a cui il desti-no italiano è tenacemente ancorato. Può an-che andarsene Berlusconi, possiamo andare a votare domani, possiamo sovvertire la ca-sta, ridurre gli stipendi dei parlamentari, additare le colpe dell’Euro o addirittura i massimi sistemi.
Ma non cambierà nulla. Non se non si inizia a considerare questo destino imposto come una virtù, come una chance per riportare il paese ad esprimersi economicamente su alti livelli. Se sia compito di questo governo far-lo o di un altro, non lo sappiamo ancora. L’equità sociale è e rimarrà sempre princi-pio cardine di questo paese, ma può essere assicurata solo in un paese che cresce. Non è possibile dimenticare che al privilegio dello stato assistenziale, il cui costo rappresenta una enorme fetta delle spese del paese, sono sempre corrisposti straordinari sacrifici, e che a questi sacrifici sono corrisposti spesso sfruttamenti indebiti delle sue risorse. Oc-corre riformare anche questo.
Questo caos primordiale rappresenta una fine, ma potrà figurare anche come un ini-zio. Un nuovo corso che sconfigga l’apatia e il conservatorismo immobilista, debellando gli interessi che dietro ad essi si celano.
L’editoriale
Mazzarino
Direzione editoriale: Eugenio Bognanni - Direttore responsabile: Concetta Santagati - Redazione: via G. Marconi 6/8 , Mazzarino - Reg. Tribunale di Gela n° 1/2011 del 24 Giugno 2011
Pag. 4
Che ne sarà di noi? di Eugenio Bognanni
La pista d’atletica…un’illusione.
di Concetta Santagati
Pag. 6
Intervista a… Essere giovane e donna in politica?
Contano solo le idee e i progetti - Intervista alla
Consigliera Liana Pinazzo
di Giovanni Gotadoro
Pag. 8 di Flavia Cosentino
L’anno delle celebrazioni
Pag. 13 di Serena Fazi
Mi sento frastornato, ecco questo è l’aggetti-vo giusto, frastornato, non solo angosciato. Con la testa piena di annunci drammatici che mi impediscono di seguire la logica dei fatti e non mi danno il tempo di giudicare. Di positivo intravedo solo un po’di amor pa-trio…
Arte a briglia sciolta: il fonosimbolismo nella musica di
Giuseppe Spalletta
150 anni dalla nascita di uno Stato…
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Prossimi eventi Festeggiamenti in onore di Maria SS. Immacolata
Venerdì 25 novembre ore 16. Con la processione della piccola statua della Madonna
prendono il via i festeggiamenti in
onore di Maria Ss.ma Immacolata
Concezione, promossi dalla confra-
ternita presieduta da Angelo Cardala-
na e dal rettore don Antonino Russo.
Dal 26 al 7 dicembre alle ore
18.30 presso la chiesa dell’Immaco-
lata si celebra il solenne “stellario”
predicato da don Pasquale Bellanti.
Come da tradizione domenica 4 di-
cembre si svolgerà la 13° gara podisti-
ca in onore della Madonna.
Mercoledì 7 dicembre alle 19 si
s v o l g e r à l a 6 ° s a g r a d e l l a
“muffuletta” (pane tipico dolce a base
di semi di finocchio a cura dei panifica-
tori locali) e per la prima volta si esibi-
rà il nuovo gruppo folkloristico locale “la Conca d’oro”.
Giovedì 8 dicembre (giorno della festa). Le sante messe si celebrano alle ore 6, alle 7, alle
8, alle 9.30 con la partecipazione delle confraternite di Mazzarino, alle 11 messa solenne pre-
sieduta dal parroco don Antonino Russo e animata dal coro della chiesa Immacolata. Alle 12
deposizione di una corona d’alloro sopra il campanile della chiesa da parte dei vigili del fuoco
di Mazzarino.
La processione della statua dell’Immacolata ha inizio alle ore 16 e percorrerà le principali vie
cittadine. Alle 20.30 giochi pirotecnici presso Largo Concezione. Tutte le processioni verran-
no animate dal Corpo Bandistico “S. Cecilia” di Mazzarino.
In Redazione:
Direttore Editoriale: Eugenio Bognanni
Direttore Responsabile: Concetta Santagati
Guendalina Calandra
Flavia Cosentino
Carmelo Di Vara
Serena Fazi
Anna Lisa Ferrigno
Giovanni Gotadoro
Matteo Quattrocchi
Gaetano Scebba
Giuseppe Siciliano
Scrivici : [email protected]
Abbigliamento
Calzature 0/14 anni
V.le Regina Elena 1 - Mazzarino
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L’Associazione Caltanissetta – Feste dell’unità nazionale
e delle Forze Armate.
a cura di Matteo Quattrocchi
Il Corpo bandistico anima la cerimonia del 4 novembre.
4 novembre, festa dell’Unità Nazionale e delle
Forza Armate. Celebrare ogni anno questa ricor-
renza rappresenta la profonda adesione ai valori
fondanti della Costituzione: il lavoro, lo spirito di
sacrificio, il servizio e l’attaccamento a solide tra-
dizioni.
È un evento che ha come obiettivo quello di far
conoscere e creare un rapporto di proficua e ne-
cessaria collaborazione tra soldati e cittadini. Le
nostre forze armate, con abnegazione e spirito di
altruismo, sostengono e garantiscono la salva-
guardia della vita di tutti, offrendo un eccellente
servizio dell’ordine, della giustizia e della legalità,
pagando spesso il loro impegno con la propria vi-
ta. Anche nella nostra provincia si è celebrata tale
ricorrenza. Giorno 4 novembre, a Caltanissetta,
infatti, dinanzi al monumento ai Caduti di viale
Regina Margherita, si è svolta la cerimonia per i
festeggiamenti dell’unità nazionale e delle Forze
Armate. A partecipare è stato anche il Corpo ban-
distico “S. Cecilia” del nostro paese. Esso ha ani-
mato, per incarico della Prefettura di Caltanisset-
ta, le celebrazioni organizzate nella cittadina nis-
sena.
A presenziare la cerimonia è stato il Prefetto, dott.
Umberto Guidato, insieme alle forze dell’ordine:
Carabinieri, Esercito, Marina Militare, Guardia di
Finanza, Polizia di Stato, Polizia Penitenziaria,
Corpo Forestale, Vigili del Fuoco, Croce Rossa, insie-
me a tantissimi giovani e studenti. Dopo l’alzaban-
diera delle ore 9:30, accompagnato dall’esecuzione
dell’Inno di Italia da parte del Corpo bandistico “S.
Cecilia”, si è data lettura del discorso del Presidente
della Repubblica, Giorgio Napolitano, e del Ministro
della Difesa, Ignazio La Russa. A seguire, il Prefetto
ha reso onori ai caduti, depositando una corona d’al-
loro sul monumento a loro dedicato. La cerimonia
poi è proseguita in Prefettura, dove sono state con-
segnate medaglie a riconoscimenti ad illustri vertici
delle Forze Armate.
Auguri di buon onomastico alla nostra banda!
Volevo fare gli auguri alla nostra banda richia-
mando alcune curiosità biografiche legate alla
figura storica di Santa Cecilia, protettrice della
musica e in particolare dei nostri musicisti. A lei
affidiamo le sorti della nostra Associazione. An-
cora tanti auguri nella musica!
Eugenio
"Le uniche notizie sulle vicende terrene di S. Cecilia
sono riportate nella Passio sanctae Ceciliae che, co-
me tutti i documenti riguardanti i primi martiri cri-
stiani, contiene elementi di verità, misti ad episodi
legati alla fantasia popolare. E’ certo che la giovane
Cecilia fosse una nobile romana del III secolo, con-
vertita al Cristianesimo e amica di papa Urbano, che
trascorreva in preghiera gran parte della sua giorna-
ta indossando il cilicio sotto i ricchi abiti. La storia
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Il Territorio
di Concetta Santagati
Il consigliere Liana Pinazzo intervistata sulla sua esperienza politica e sulle pro-
blematiche mazzarinesi. E bacchetta anche l’assessore.
Mazzarino vanta una lunga e valente tradizione
sportiva nell’atletica leggera, una fabbrica di
campioni e campionesse che regalano momenti
di gloria alla nostra città. Da Francesco Bennici,
Salvatore Vincenti, Luigi La Bella, a Giusi Pe-
sce, Violetta Bezzone e Giusi Chiolo, Davide Ra-
gusa, Luigi Gulisano, Oscar D’Asaro, Ludovico
Cinardo, Damiano D’Asaro, Diego Campagna,
Giovanni Arena, Salvatore Fanzone, Angelo
Giannuzzo, Carmelo Quattrocchi, Giovanni Ti-
tolo, Vincenzo D’Asaro, Vincenzo La Leggia,
Gabriele Ferrigno, Ludovico Cinardo, Valentina
Turone. Tutti rigorosamente “made in Mazzari-
no”. I nostri atleti con passione e duro allena-
mento ogni giorno percorrono chilometri, con-
sumando le loro scarpe lungo l’unica “corsia” esisten-
te di contrada “Piano”, in attesa di raggiungere l’am-
L’atletica leggera a Mazzarino è una grande real-
tà, la pista d’atletica da sogno si sta trasformando
in una illusione.
parla anche di un
fidanzato, Vale-
riano, che la spo-
sò senza consu-
mare il matrimo-
nio, dal momento
che Cecilia aveva
deciso da tempo
di consacrarsi a
Dio. Convintosi
che la moglie era
nel giusto, anche
Valeriano si con-
vertì, come suo
fratello Tiburzio e
tanti altri che ebbero la fortuna di incontrare Ce-
cilia. La fama della giovane arrivò ben presto alle
autorità, per cui Turcio Almachio, prefetto di Ro-
ma, decise di liberarsi di questa ingombrante pre-
senza. Inizialmente tentò di eliminarla, senza suc-
cesso, facendola bruciare nel bagno di casa. In
seguito ne decretò la decapitazione ma, dopo tre
colpi, non si riuscì a staccare la testa dal resto del
corpo. Cecilia, quindi, sopravvisse agonizzante
per tre giorni, durante i quali proseguì ad esortare
tutti quelli che aveva convertito e li affidò, insieme
alla casa ed ai beni, al papa Urbano. Da questo
breve riassunto emerge, a parte il dato stretta-
mente religioso, come manchi qualsiasi legame
tra la giovane fanciulla e la musica, della quale è
patrona da secoli e non è un caso che, nelle prime
iconografie, la santa appariva in compagnia di
una palma o di una corona, entrambe simboli del
martirio. Solo nel tardo Medioevo la sua immagi-
ne cominciò ad essere abbinata ad uno strumento
musicale, solitamente un organo portativo. Tutto
sarebbe nato da un fraintendimento nella tradu-
zione della frase, tratta dalla Passio e relativa
all’episodio delle nozze, dove veniva indicato che:
“Mentre suonavano gli strumenti musicali, la ver-
gine Cecilia cantava soltanto per il Signore nel suo
cuore”. Qualcuno fece cadere le ultime tre parole,
per cui il testo assunse un significato completa-
mente diverso, trasformando Cecilia in una can-
tante. Comunque siano andate le cose, l’abbina-
mento fra S. Cecilia e la musica si è dimostrato
vincente, ispirando artisti e compositori e, soprat-
tutto, dando alla santa una enorme e duratura po-
polarità anche fra la gente comune.
Pagina 5
Il Territorio
bìto traguardo, quel-
lo di vedere comple-
tata e inaugurata la
pista di atletica a 6
corsie in contrada
Madonna delle Gra-
zie.
Il 10 marzo 2007 ci
fu la posa della pri-
ma pietra. Sono pas-
sati più di 4 anni e la
pista di atletica che
doveva essere con-
segnata l’11 ottobre
2008 oggi si aggiun-
ge alla lunga lista
delle “incompiute” dove la Sicilia occupa una bella
posizione. Il costo complessivo dell’opera è di
2.650.000 euro, di cui 1.354.276 a carico dell’ammi-
nistrazione comunale e 1.291.142 della Provincia di
Caltanissetta, attraverso l’accensione di mutui col
credito sportivo. Il tempo per la consegna è abbon-
dantemente trascorso e per ottenere l’omologazione
servono attrezzature, arredi e servizi per gli atleti,
(quest’ultimi realizzati in parte).
Diabolus ha voluto raccogliere il punto di vista di
chi da sempre, il tecnico Francesco Giannone,
dell'Associazione Sportiva Atletica Mazzarino, ha
contribuito con passione, responsabilità e compe-
tenza e continua a scrivere questa bella pagina di
Mazzarino.
L’associazione proprio in questo mese compie 25
anni, è stata fondata il 20 novembre 1986 (e con la
legge 289/2002, nel 2005 è diventata Associazione
Sportiva Dilettantistica Atletica Mazzarino). Ha
avuto sempre una media di 60/80 tesserati e 71 nel
2011. Cosa rappresenta la pista d’atletica per
l’Atletica Mazzarino e per i mazzarinesi? La
pista di atletica è il sogno lungamente inseguito da
tutti quelli che sono passati dall'Atletica Mazzari-
no. In Italia restavano "meravigliati" quando dice-
vamo che a Mazzarino non c'era la pista di atleti-
ca. Per quanto mi riguarda ho fatto oltre 500.000
Km !!! di auto per trasferte per gare ed allenamen-
ti e ho sempre pensato che con la pista a disposizio-
ne quanti ragazzi si potevano avvicinare allo sport
e ai valori che esso trasmette. E poi la costruzione
della pista è il giusto premio per i grandi risultati
conseguiti dai ragazzi soprattutto da Bennici e
Vincenti i quali hanno dovuto costruire le loro ga-
re migliori allenandosi per anni sulla pista di En-
na prima e in quella di Caltanissetta poi (quanti
viaggi...). I Mazzarinesi apprezzeranno ancora di
più questa struttura quando potranno assistere a
qualche bella gara dove potranno vedere da vici-
no cosa significa fare sport all'insegna del rispetto
degli "avversari".
Lo sport, in particolare la corsa, è sempre
più praticato non solo a livello agonistico:
molti mazzarinesi giovani e meno giovani
per tenersi in forma corrono tutte le matti-
ne. Quanto questo è dipeso dall’Atletica
Mazzarino e dall’affermazione dei suoi
campioni in campo nazionale e non solo? A
Mazzarino si è affermata tantissimo la sana abi-
tudine di muoversi, di camminare, di corricchia-
re, di correre, di iscriversi all'Atletica e di fare an-
che qualche garetta. Chi corre non lo fa mai per
"moda" (troppo faticoso); magari per perdere
qualche chiletto, o per sentirsi vivi, capaci di rea-
lizzare qualche piccola grande "prestazione" per
cui si possa essere soddisfatti di se stessi. E’ vero,
tantissime persone corrono a Mazzarino per te-
nersi in forma, hanno la sensazione di stare me-
glio e seppure si fermano (praticamente tutti) a
chiederci qualche consiglio ritengo che, soprattut-
to nei più grandi, non ci sia alcuno spirito di emu-
lazione; d'altra parte quando si vede sfrecciare
uno che ti sorpassa e poco dopo lo vedi già qual-
che centinaio di metri più avanti si capisce subito
che è meglio prenderla ognuno con il proprio rit-
mo.
All’atletica Mazzarino non ci resta che augurare un
buon compleanno con l’augurio che presto veda
realizzato il suo sogno per il quale diciamo di con-
tinuare a credere e lottare.
Pagina 6
Il Territorio
di Giovanni Gotadoro
Essere giovane e donna in politica?
Contano solo le idee e i progetti
È passato parecchio tempo da quando si è in-
sediata l’amministrazione guidata dal sindaco
Vincenzo D’Asaro. La nostra intervista ha il
fine di conoscere meglio una delle numerose
(rispetto al passato) donne della politica maz-
zarinese, il consigliere Liana Pinazzo, e di co-
noscere la sua attività per il Comune e come
interpreta, dal suo punto di vista, la situazio-
ne in cui versa l’attuale amministrazione e la
situazione di Mazzarino in generale. Ci tenia-
mo a precisare, come redazione, che tale in-
tervista era stata concepita per essere doppia,
nel pieno rispetto della par condicio e di un
sano contraddittorio; non siamo dunque im-
putabili di parzialità visto il rifiuto a più ri-
prese ricevuto proprio dall’assessore Incarbo-
ne.
Liana Pinazzo nasce il 18 febbraio 1982. E’
laureata in Scienze Politiche all’Università di
Catania. Dal giugno 2009 è consigliere del
Comune di Mazzarino, eletta nella lista
“D’Asaro Sindaco”. Proprio qualche mese fa si
è dissociata dalla maggioranza dichiarandosi
indipendente.
Partiamo proprio da qui. Cos’è succes-
so? Perché si è dichiarata indipendente
dopo un idillio di quasi due anni?
Innanzitutto tengo a precisare che si tratta
di ragioni prettamente politiche. Infatti il
progetto politico che avevo sposato, dove si
parlava di un rinnovamento, di una politica
al servizio della città e del territorio, di dare
spazio ai giovani, non è corrisposto a verità.
Ciò si può notare dalle molteplici lamentele
che ci sono all’interno della nostra comunità.
Come vive il suo esser donna in politica
facendo pur sempre parte della schiera
dei giovani che hanno goduto di tanta
considerazione in campagna elettorale?
Secondo me in politica non c’è una vera distin-
zione tra uomo e donna o tra giovani e vecchi,
sono le idee e i progetti a cui si crede, che do-
vrebbero fare la distinzione.
Uno dei punti cardine, nonché ritornello
molto sentito, della campagna elettorale
è stato “togliere il coperchio al caldero-
ne”, espressione molto cara all’attuale
sindaco per riferirsi alla condizione dei
giovani. Ad oggi, a distanza di quasi due
anni, cosa può vantare l’amministrazio-
ne in merito alla politica giovanile?
Non molto. Infatti questo è uno dei motivi che
mi hanno portata a dichiararmi indipendente.
All’inizio si era parlato tanto dei giovani e della
risoluzione dei loro problemi. Ma ciò non è av-
venuto. Anzi si è verificato l’esatto contrario, si
sta assistendo ad un processo di involuzione
causato da una inesatta gestione in tal senso
da parte dell’amministrazione comunale, che
mi ha portato a chiedere le dimissioni dell’as-
sessore addetto al bilancio e delle politiche gio-
vanili.
La discussione in aula sul bilancio è stata
piuttosto accesa. Su quali punti pensa
che si sarebbe potuto intervenire per mi-
gliorarlo?
Al di là dei palesi limiti e deficienze, si tratta, a
mio modo di vedere, un bilancio non condiviso
né con le varie parti politiche né con i vari sog-
La consigliera Liana Pinazzo intervistata sulla sua esperienza politica e
sulle problematiche mazzarinesi. E bacchetta anche l’assessore.
Pagina 7
Il Territorio
getti della società civile e dell’associazioni-
smo e pertanto è un bilancio che serve poco al
territorio. In base ai tagli e ai minori trasfe-
rimenti previsti dalla legge finanziaria 2011,
i settori sociali sono quelli che soffrono di più
la crisi e quindi dovevano essere quelli a me-
ritare più attenzione e più tutela. Io infatti ho
presentato anche un emendamento a questo
bilancio di previsione proponendo di aggiun-
gere risorse, alle somme già previste nel bi-
lancio, per il servizio trasporto studenti pen-
dolari.
L’assessore al bilancio?
E’ inadeguata all’incarico affidatole.
Tornando ad un discorso prettamente
politico. Lei ne è un esempio, pare che
la maggioranza perda i pezzi: quanto di
vero c’è in quest’affermazione? Quali
sono le motivazioni a livello politico? Ci
sono possibili cause di altra natura?
Ormai la maggioranza non credo che si pos-
sa considerare tale, è sotto gli occhi di tutti
cosa sta succedendo e mi riferisco al susse-
guirsi delle dichiarazioni di indipendenza da
parte di alcuni consiglieri comunali che ne
facevano parte. Per quanto mi riguarda la
mia indipendenza dalla maggioranza è stata
dettata da un mancato rinnovamento del
concetto politico come servizio ad una città e
ad un territorio e da un mancato coinvolgi-
mento dei giovani nelle attività politiche e so-
ciali.
Per finire, una breve valutazione sulla
gestione rifiuti e sulla condizione
dell’ospedale.
Per quanto riguarda la gestione dei rifiuti,
questo è un argomento abbastanza comples-
so. Senza dubbio bisogna dare il merito a
questa amministrazione di essersi impegnata
nell’avviare il processo della raccolta diffe-
renziata, cosa che doveva essere fatta parec-
chio tempo fa. Differenziare è sinonimo di ci-
viltà ed era una cosa inconcepibile che ancora
nella nostra realtà nessuno si fosse occupato di
questo. Ad oggi a mio parere non possiamo
ancora valutare i risultati, ci troviamo ad af-
frontare una situazione nuova e ci vuole del
tempo affinché attecchisca questo nuovo stato
di cose. Infatti l’impatto di questo provvedi-
mento con la città non è stato dei migliori, ma
io sul raggiungimento di questo obiettivo sono
fiduciosa, solo che bisogna capire che necessita
la collaborazione di tutti. L’amministrazione,
avviato il percorso, in corso d’opera deve capi-
re cosa non va ed agire in tal senso; d’altro
canto, anche i cittadini devono dare la massi-
ma disponibilità e collaborazione. L’ospedale è
ancora uno dei temi centrali e più discussi del-
la politica locale, data la vitale importanza
della questione. E vorrei chiarire che la batta-
glia che tutti abbiamo portato avanti, non è
stata inutile. Grazie a quella lotta, l’ospedale
oggi è aperto. Inoltre è stata finalmente ulti-
mata la pianta organica, i reparti di chirurgia
e medicina sono operativi, quindi non capisco
perché questa diffusa convinzione che l’ospe-
dale sia chiuso. Quello di cui dobbiamo
preoccuparci è il punto nascite. Sapevamo
tutti che doveva essere chiuso perché non
raggiunge i 500 parti l’anno, ma risulta che
questo provvedimento sia stato attuato solo
all’ospedale di Mazzarino. Comunque, ri-
guardo a questo, il 23 novembre il sindaco
avrà un incontro con la VI Commissione al-
la sanità. Quindi aspettiamo i risvolti e poi
si deciderà il da farsi.
Mettendo insieme tutto quanto detto. Arri-
verà a fine mandato quest’amministrazio-
ne?
La risposta a questa domanda la darà il tempo.
Sicuramente però ci dovrà essere un cambia-
mento di rotta.
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di Flavia Cosentino
Il Territorio
Arte a briglia sciolta: il fonosimbolismo
nella musica di Giuseppe Spalletta
Quando sono proprio le parole a mancare;
quando dentro è tutto un frastuono, un
concerto di emozioni; quando la Bellezza e
il Sentimento sono guardati con gli occhi di
chi s’affaccia per la prima volta allo stupo-
re della vita: l’Arte arriva dove le parole
non possono. Tutto questo Giuseppe Spal-
letta l’ha colto in pieno trasferendolo nella
sua prima esperienza discografica, Colori –
7 preludi per chitarra , edita nell’aprile di
quest’anno. Un album che è tutt’un invito
all’Arte, uno spiraglio aperto su un ragazzo
che lascia scoprire poco e tantissimo del
suo essere artista e, soprattutto, che per-
mette una lunga introspezione.
Giuseppe Spalletta, classe 84. Diplomato in
chitarra nel 2009 presso l’Istituto Musicale
Pareggiato ” A. Toscanini ” di Ribera sotto la
guida del M° Riccardo Ferrara, vanta nel suo
lungo curriculum un’intensa attività concerti-
stica ( alla quale di recente ha affiancato anche
l’insegnamento) che lo vede impegnato in esi-
bizioni da solista in tutto il territorio naziona-
le; in duo (“Musica D’aujourd’hui” in collabo-
razione col flautista M° Rosario Zabbara);
all’interno di orchestre (tra le quali Orchestra
nazionale della Repubblica Moldava; Orche-
stra da camera “A.Toscanini” presso audito-
Se vuoi aiutarci a sostenere le spese per
la stampa di questo giornale, puoi darci
un contributo presso la sede della nostra
Associazione InArte (dietro la Madrice)
oppure alla Pro Loco.
Noi abbiamo fiducia in te!
accanto, che crede fermamente nella forza
dell’arte di elevare lo spirito, un ragazzo cre-
sciuto con alle spalle le importanti figure dei
genitori ai quali deve la sua passione per la
chitarra, un amore consolidato nel tempo e
adesso smodato, battezzato dagli insegnamenti
del cugino Mario Spalletta, Maestro di chitarra
jazz. È la stessa semplicità formale di questi
preludi: frasi semplici dal gusto squisitamente
contemplativo che sacrificano virtuosismi e
complessità tecniche per lasciare spazio a una
sensazione di continua ricerca sonora ed
espressiva per l’interprete.
Pagina 9
Tipografia Litografia Sergio Vinci
Grafica computerizzata - Stampa digitale
Via Roma n.63, 93016 Riesi - Tel. 0934/928387
Cell. 339 1015033
E-mail: [email protected]
Sito web: www.tipografiavinci.com
rium RAI di Palermo).
Colori – 7 preludi per chitarra è un cammi-
no individuale per l’ascoltatore: solo l’esse-
re e una strada sterrata. Uno specchio che
riflette sette atmosfere diverse, tutti colori
che si fanno associare a un ricordo, ad una
sensazione, ad un’emozione: che permetto-
no di lasciarsi trasportare dall’Arte nell’Ar-
te. La Musica è esperienza del tutto perso-
nale, troppo intima per essere spiattellata,
per esser esposta spudoratamente al primo
avventore.
Colori è “un lavoro di gruppo”, una world
premiere recording co-prodotta con l’eti-
chetta discografica FlyBuzz records. Un
progetto interamente dedicato alle opere per
chitarra sola dell’amico compositore Rosoli-
no Di Salvo. Un progetto tanto ambizioso
quanto difficile sin dall’inizio: un’opera nu-
da, inedita, di cui l’interpretazione del tutto
personale di Giuseppe Spalletta costituisce
la prima violazione, sotto la supervisione
dello stesso compositore. Un progetto che
vuole rompere gli stilemi dei repertori clas-
sici, che vuole imporsi e dare voce alla meri-
tevole composizione contemporanea per
chitarra.
Giuseppe Spalletta e Colori: nati sotto il se-
gno della semplicità. Il ragazzo della porta
Il Territorio
Pagina 10
L’opera è suddivisa in due movimenti che sono in-
teramente cantati. La prima parte è un’imponente
preghiera sul testo di “Veni Creator Spiritus” di
Rabano Mauro (San Rabano, 780 circa-856); la
seconda parte si basa, invece, sulla scena finale del
Faust di Goethe.
L’Orchestra viene concepita come organismo tota-
lizzante: scompare la natura individuale del singo-
lo strumento e l’insieme diviene un organismo so-
noro che si autogenera. Bellezza, ricchezza e vasta
gamma di emozioni popolano la musica
(lasciatemelo dire!) incantevole di Gustav Mahler.
E ora concedetevi un momento di sospensione, di
meraviglia e ascoltate il finale di questo capolavo-
r o : h t t p : / / w w w . y o u t u b e . c o m / w a t c h ?
v=9WhNn6zxqVg&feature=related (Orchestra gio-
vanile nazionale della Gran Bretagna, Direttore Sir
Simon Rattle)
Musica
Musica di Carmelo Di Vara
Una spaventosa ed enorme massa di stru-
menti musicali, otto cantanti solisti, due co-
ri misti e un coro di voci bianche. Mille!
Mille esecutori, o quasi, per una sola sinfo-
nia: l’Ottava Sinfonia di Gustav Mahler.
Siamo nei primi anni del Novecento e l’au-
striaco Mahler (1860-1911) – qualche anno
prima della sua morte – porta a compimen-
to, citandolo, «la cosa più grande che abbia
creato finora. […] Non si tratta più di voci
umane, ma pianeti e soli che ruotano. […]
L’Universo che si mette a cantare e risuona-
re».
Non è il canto dell’Universo terrestre, però,
che Mahler avverte dentro di sé. No, nella
sua gigantesca Sinfonia, Mahler non raccon-
ta di ‘questo mondo’. Il mondo terreno,
umano, rappresenta la realtà disgustosa
dell’uniformità quotidiana, procura soffe-
renze e infligge ferite. Mahler si sente pri-
gioniero di ‘questo mondo’.
È allora di ‘un altro mondo’ che viene rivela-
ta l’essenza in questa Sinfonia. È il mondo
dell’“io”, della natura, della solitudine. Una
solitudine che porta all’unità con noi stessi e
con la natura, quindi.
Così come nelle sue altre Sinfonie, l’Ottava è
imperniata del modo compositivo tipico di
Mahler: una lista infinita di antitesi (tanto
da portare a pensare che gli elementi stilisti-
ci eterogenei siano buttati dentro alla rinfu-
sa). In particolare, in questa Sinfonia, assu-
me rilievo il contrasto tra amore intenso per
la vita e disgusto che da essa viene provoca-
to.
Tutti per una, una (sinfonia) per MILLE!
Pagina 11
“Vorrei che tu fossi qui” è il nono album dei
Pink Floyd, pubblicato nel settembre del 1975.
Le sperimentazioni musicali, i rumori inseriti
magistralmente nel suono, i testi con forte
connotazione filosofica, la musica psichedelica
che crea effetti di sonorità liquida e che scaglia
la mente in un lungo viaggio immaginario,
hanno fatto dei Pink Floyd il gruppo più inno-
vatore, più geniale e più apprezzabile di tutti i
tempi. Il tema trattato dai brani e che trova
una massima semplificazione illustrativa nella
copertina è quello dell’assenza, della lontanan-
za, prima di tutto, emozionale. Il concetto
prende le mosse dall’esperienza vissuta dai
membri del gruppo: Syd Barret, cofondatore
dei Pink Floyd, afflitto da seri problemi psico-
logici sorti dall’assunzione di sostanze stupe-
facenti, si allontana dalla band, si distacca, in
seguito, dalla vera realtà. E la copertina offre
l’opportunità di comprendere immediatamen-
te e in maniera completa l’idea, colma di rife-
rimenti non solo attinenti all’esperienza, ma
anche alla società in cui si trovano a vivere.
Due uomini ben vestiti stringono le loro mani,
mentre uno dei due brucia. Stretta di mano
vana, insignificante. Il primo elemento della
natura che compare è il fuoco, come se Syd
Barret si stesse “bruciando” prematuramente,
come se il cuore dei membri del gruppo ardes-
se di sofferenza per il loro cofondatore. Lo
sfondo, deserto, quasi ad indicare la solitudi-
ne dell’uomo, sembra un ritratto alla Magrit-
te, un dipinto che ritrae il retro degli studi ci-
nematografici della Warner Bros. Si mette,
dunque, in evidenza un luogo irreale, dove
ogni regista può immaginare la propria scena
e dove ogni attore, come marionetta, esegue
gli ordini. Si tratta di una metafora che ab-
braccia concetti diversi: la tristezza di una vita
vuota, il dominio dei mass media e la loro ca-
pacità di deformare animi e di spegnerli defi-
nitivamente, la solitudine umana che per tro-
vare sollievo si disperde nella “civiltà delle
Macchine” e nella civiltà della alienazione,
dell’aberrazione. A completare il quadro signi-
ficati “oscuri” subentrano gli altri tre scatti
presenti all’interno dell’album e sul retro. La
parte posteriore, infatti, presenta un uomo
d’affari, privo di volto e senza corpo, in un de-
serto, quest’ultimo a simboleggiare la terra.
L’altra immagine presenta un uomo che cerca
I wish you were here di Guendalina Calandra
Musica
Pagina 12
ISCRIVITI!!! Corpo Bandistico
Corale Polifonica
di tuffarsi su una piattaforma immersa nel
lago, ma malgrado il movimento, rimane
immobile, statico. Il tutto richiama l’altro
elemento naturale, l’acqua. E, infine, l’aria:
il vento muove un mantello rosso e le foglie
di alberi. Fuoco, acqua, terra e aria potreb-
bero essere richiamati per essere contrap-
posti alla società costruita. Uno scontro tra
due scenari completamente diversi e in at-
trito tra loro. La società sta modificando le
relazioni interpersonali, gli ideali e i valori;
sta portando all’assenza di se stessi. È quel-
lo che tutt’oggi si presenta dinnanzi ai no-
stri occhi, ma che pochissimi, come i Pink
Floyd, riescono a cogliere. Con questo al-
bum è come se il gruppo britannico, esami-
nando meticolosamente il loro presente,
avesse preannunciato il decadimento socia-
le e morale dei nostri tempi, quindi del loro
futuro, dal momento che il pensiero dei
Pink Floyd, già all’epoca, non ammetteva
soluzioni di cambiamento, ma solo situa-
zioni di peggioramento. Il loro essere
“plastici”, il loro mostrarsi, tutt’oggi, attuali
nel pensiero e nella musicalità, la loro ge-
nialità fanno della band fonte di ricchezze
ideologiche e la renderanno per sempre
eterna.
Musica
TEMPACCIO vs INCURIA
1 - 0
Foto di Giuseppe Bognanni
Foto di Carmelo La Rocca
Pagina 13
ISCRIVITI!!! Gruppo Majorettes
Corale Polifonica
di Serena Fazi
150 anni dalla nascita di uno Stato…
Durante l’anno varie sono state le manifesta-
zioni e le iniziative che si sono svolte nell’in-
tento di commemorare l’anniversario dell’Uni-
tà nelle principali città italiane. A livello nazio-
nale è stato istituito un Comitato interministe-
riale per la preparazione degli eventi connessi
al Centocinquantesimo, presieduto dal Mini-
stero dei Beni culturali. Il logo con le tre ban-
diere, scelto come simbolo dell’evento, rappre-
senta i tre giubilei del 1911, 1961 e 2011 e vuole
istituire un collegamento ideale tra generazioni
che, in diversi momenti storici e con differenti
stati d’animo, hanno ricordato il 1986. A Maz-
zarino la BCC “dei Castelli e degli Iblei”, che
già lo scorso 17 Marzo aveva organizzato un
evento presso il Teatro comunale con il proprio
gruppo artistico, in questi giorni si rende nuo-
vamente protagonista di un’ interessante ini-
ziativa: l’istituzione di un concorso pubblico a
premi dal titolo “Natale in Tricolore tra Arte,
Cultura e Tradizioni”. A breve verranno esposti
in paese i manifesti con il regolamento del con-
corso per tutti coloro che vorranno partecipar-
vi, attraverso la creazione di opere artistiche
che rappresentino al meglio il significato di tale
commemorazione. Il Presidente della Banca,
Lino Siciliano, si augura che tutti, soprattutto i
giovani, trovino in questa iniziativa un’occa-
sione per mettersi in gioco e dare libero sfogo
al proprio estro.
L’anno delle celebrazioni La BCC “dei Castelli e degli Iblei” di Mazzarino bandisce un concorso sul Centocinquantesimo
E il pianoforte?
Come funziona una chitarra elettrica?
La chitarra elettrica inventata negli ‘60 converte il suono prodotto dalle
corde in un segnale elettrico attraverso dei piccoli microfoni simili a di-
schetti metallici al posto del rosone. Il suono , generato dalla vibrazione
delle molecole d’aria che stanno tra le corde e i microfoni prodotte dalle
velocissime oscillazioni delle corde, viene “raccolto” dai microfoni e tra-
smesso ad un amplificatore esterno, il tutto grazie all’energia elettrica. La
chitarra classica, invece, possiede un meccanismo di amplificazione incor-
porato nella cassa armonica che amplifica naturalmente le onde sonore
prodotte dalle corde.
Il pianoforte sfrutta le corde così come la voce
e la chitarra, ma la vibrazione di esse è prodot-
ta dai martelletti che percuotono la corda
quando il musicista schiaccia il tasto. La cassa
armonica del pianoforte si estende per tutta la
cordiera ( il telaio a cui sono attaccate le corde
come in figura), con-
ferendo ai suoni pro-
dotti dalle corde il
dolce timbro che con-
traddistingue questo
meraviglioso stru-
mento musicale.
Sai Perché...? Pagina 14
a cura di Gaetano Scebba
Sai che la nostra voce funziona quasi come una chitarra?
La voce umana è prodotta da un meccanismo fisiologico detto fonazione. Il processo di pro-
duzione del suono, simile a quello della chitarra, è
proprio la vibrazione delle corde vocali provocata dal
passaggio di aria a livello della laringe. L'intensità del
suono dipende dalla forza con cui l'aria espirata fa en-
trare in vibrazione le corde vocali; l'altezza e il timbro
dipendono dalla lunghezza e dal grado di tensione del-
le corde. Il naso la bocca e la trachea provvedono inve-
ce ad amplificare il suono fungendo quindi da cassa di
risonanza conferendo alla voce un particolare timbro
che ci contraddistingue.
Pagina 15
L’angolo della poesia di Anna Lisa Ferrigno
Questa volta l’angolo della poesia sposta il suo terreno di esplorazione poetica al nostro paese.
Protagonista indiscussa è la professoressa Maria Concetta Girgenti. Nasce a Mazzarino l’8 di-
cembre del 1948 avviando qui la prima formazione; consegue maturità classica presso il Col-
legio Santo Noceto di Acireale per completare il suo percorso di studi alla facoltà di Lettere
moderne di Catania. Avversa ad ogni tipo di violenza, si diletta a scrivere saggi e poesie. Dal
libro “Foglie” è tratta la poesia Alba. La raccolta sopra detta, edita nel 2003, si unisce ad
un’altra serie di scritti rimasta inedita.
Nitidi
i profili bui
delle mie colline
al sole che incede nel cielo
col suo passo felpato;
con il suo vestito rosa
il primo mattino
sottrae alla notte il cielo turchino.
Nella poesia, si nota quest’atmosfera sobria ed elegante che caratterizza la descrizione dell’al-
ba. Parole come “sole, mattino, cielo” danno un’espressione di serenità in netta contrapposi-
zione con “nitidi, bui” che, piuttosto, conferiscono una visione oscura e opaca di quest’imma-
gine. Probabilmente questa opposizione sembra dare un’idea di due momenti che caratteriz-
zano spesso la vita: incontrastata felicità e tristezza assoluta. E qui il tutto si rivela perfetta-
mente. Chissà quale dei due riuscirà in un futuro a prendere il sopravvento. È auspicabile che
sia Felicità, nient’altro.
Questi scritti giunti a noi rappresentano il testamento spirituale di una grande donna.
Maria Concetta Girgenti muore il 17 aprile del 2004 lasciando dietro di sé un ricordo indele-
bile.
Alba
Associazione Culturale Musicale e di Volontariato “InArte” Corpo Bandistico “Santa Cecilia”
via Tripoli, 14 – 93013, Mazzarino (CL) tel: 320/6203069 - fax: 0934/383810
C.F: 90017800856 - P.IVA: 01773320856 sito web: www.bandamazzarino.it
e-mail: [email protected]
StuzzicaMente a cura di Giuseppe Siciliano
Soluzioni numero precedente
Rebus 1 : A,F fermare fan don IE = Af-fermare fandonie.
Probabilità 3: 18.75 %
I venerdì 4: 3
Michele e la bici 2: 1.5 m/s2
Probabilità 5: i quattro quadretti
più a destra
Sudoku 1
L’indovinello 2
Multipli 3 - Difficile
Un orologio digitale a cifre indica l’ora da 00:00 a 23:59. Per quanti minuti durante la giornata il numero che indica le ore ed il numero che indica i minuti sono entrambi quadrati perfetti ?(si ricor-da che lo 0 è un quadrato perfetto)
L’orologio digitale 5- Medio
Scrivete in ordine crescente tutti i numeri interi positivi che non sono né multipli di 2 né multipli di 3. Quale numero si trova in 1999-esima posizione?
Carlo e Ida 4 - Difficile
Carlo e Ida hanno un appuntamento alle 7 del pomeriggio sotto la torre dell‘ orologio. Carlo arriva in orario e quando Ida arriva è la terza volta che Carlo vede le lancette della torre dell’ orologio perpendicolari tra loro. Con che ritardo è arrivata Ida?
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