03numero 03 • mar zo/apr i le 2010
OpenartMagazine è giunto al
terzo numero e sta crescendo...
Aumentano le collaborazioni, au-
mentano le pagine, aumentano i
consensi e l’interesse verso questa
iniziativa.
In questo numero pubblichia-
mo, tra le altre cose, l’intervista
che ci ha concesso il titolare di
Agrelli&Basta (prestigiosa realtà
del mondo della pubblicità) che
ringraziamo per la disponibilità
mostrata e per i suoi preziosi in-
terventi.
Potrete inoltre leggere e vede-
re altri articoli interessanti rigoro-
samente scelti e realizzati dagli al-
lievi o ex allievi dei corsi di grafica
Openart.
Tutti i ragazzi hanno collabo-
rato a questo numero con un coin-
volgente entusiasmo che abbiamo
in qualche modo frenato solo per
mancanza di spazio; a malincuo-
re, difatti, abbiamo dovuto pro-
cedere a qualche “taglio” che “ri-
cuciremo” inserendo i lavori e gli
articoli non pubblicati , nei prossi-
mi numeri .
Chiudiamo come sempre:
“speriamo di essere riusciti a fare
meglio dello scorso numero e di
essere peggiori del prossimo”.
inserto pubblicitario realizzato da Antonio C
irillo
05numero 03 • mar zo/apr i le 201004
Claudio BerriolaFrancesco Berriola
Antonio Camerlingo
Anna CarforaAntonio Cirillo
Loredana De BlasioMariella Gargiulo
Giulio Grasso
Vincenzo Maisto
Stefano Mandolese
Andrea MongilloSusy Musella
Pasquale Romano
Giuseppe TravagliniGilda Valenza
Testi e impaginazione per la rubrica “Grafica click”Testi e impaginazione per la rubrica “Bibliografika”Testi, immagini ed impaginazione della rubrica “Tenden-ze”: Bob NoordaIllustrazione copertina (con il contibuto di Loredana De Blasio) Progetto grafico dell’inserto pubblicitario QRnetIllustrazione copertina (con il contibuto di Anna Carfora)Ha curato e impaginato la rubrica “portfolio”. Testi e impaginazione per la rubrica “Man at works: ex allievo racconta - Pasquale CantoreImpostazione grafica di base dell’impaginato, nonchè cura-tore dello spazio web (gentilmente concesso dalla QRnet) del nostro magazine (www.openartmagazine.com)Testi, immagini ed impaginazione dell’articolo “Motion Graphics” e dell’intervista a Mark SnowNoto professionista nel settore del fumetto e dell’illustra-zione, ha ideato e realizzato per noi la striscia-sequel “il nipote del cliente”Progetto grafico dell’inserto pubblicitario OpenartTesti, impaginazione per la rubrica “Segno Grafico: il ma-nifesto artistico”Testi e impaginazione per la rubrica “top agency: Agrelli&Basta” illustrazione in IV di copertinaHa curato e impaginato la rubrica“Foto grafiko”
Hanno inoltre contribuito a vario titolo alla stesura di questo nume-ro: Simona Bertolino, Ilario D’Aloi, Giovanna D’angelo, Edoardo Panetta, Sara Milito, Teresa Tassar, Roberta Vitiello ... tutti, rigorosa-mente, allievi o ex allievi dei corsi di grafica Openart.
Organizzazione, supervisione e coordinamento: Mariella Fittipaldi e Federico Donatelli
Editoriale
Top Agency: Agrelli&Basta
Motion Graphics: chi dice che le tesi sono noiose?
Mark Snow interview
Io farei così: coordinato per una agenzia di viaggi
Segno Grafico: il manifesto artistico
Man at Works: ex allievo racconta: Pasquale Cantore
Tendenze: Bob Noorda
Foto grafiko: Foto in mostra dei nostri allievi a cura
di Gilda Valenza
Grafica click: siti utili sul web
Portfolio: lavori in mostra dei nostri allievi
Bibliografika libri utili per chi fa grafica
La striscia di Stefano Mandolese
Hanno collaborato a questo numero
03
0610121422
242830
34
3640
42
www.openartgrafica.comwww.openartmagazine.cominfo@[email protected]@me.com
07numero 03 • mar zo/apr i le 2010
Agrelli&Basta di Claudio Agrelli
06
testi ed impaginazione:Pasquale Romano
top agency:
altri progetti
alternativi investono il campo
della musica con la realizzazione
di svariate colonne sonore aziendali
targate dall’etichetta discografica
71’s production; altro progetto in
crescita è la linea antistress marchiata
rigorosamente BastaStress che ha
ispirato la prima catena di franching
legata alla sola comunicazione.
Oggi è possibile inserirsi nel
campo della comunicazione e, più
specificamente, nel settore della
grafica pubblicitaria?
Si, è ancora possibile, anche perché
oggi basta un computer Mac con
i software giusti ed avere così gli
strumenti base per operare. Ben
altra cosa è voler operare nel
mondo della comunicazione in
maniera più strutturata e qualificata
dando consistenza alla propria
professionalità: in questo caso
bisogna avere la giusta
esperienza e diverse
figure professionali a
disposizione per gestire
in modo organico la
comunicazione.
Ci sono incentivi per i
giovani che vogliono
inserirsi nel campo
della grafica
pubblicitaria?
Napoli, via Toledo. Marzo 2010
Chi sono i fondatori di questa
agenzia?
semplicemente: Agrelli&Basta.
Da quanto tempo lavorate nel settore
della grafica e della comunicazione?
Dal ‘97 ho iniziato nel settore della
comunicazione collaborando con Il
denaro (quotidiano economico del
mezzogiorno - ndr) poi sono seguite
diverse consulenze su strategie di
comunicazione e vari progetti di
campagne pubblicitarie.
Nel 2002, dopo i successi con il
denaro, nasce Agrelli&Basta.
Quali vostri progetti hanno riscosso
maggior successo?
Di certo è da citare il progetto sociale
Città di Partenope nato nel 2008: una
campagna per riconvertire l’immagine
negativa di Napoli e dei napoletani.
Abbiamo riscosso un successo di
portata internazionale organizzando
eventi a New York come a Tokyo e
raccogliendo persino l’interesse BBC.
Inoltre, cittadipartenope.it conta più
di 3000 iscritti alla sua anagrafe, in
continua crescita.
Ma Agrelli&Basta non è solo un
progetto di business, è anche
un progetto di vita. La nostra
comunicazione esplora anche altre
aree vicine alle nostre passioni: la
galleria d’arte Il Divano di George
(Modena) è uno degli esempi;
in queste pagine:l’albero delle idee negli uffici dell’agenzia,
la premiazione all’NCaward del progetto “città di Partenope”e, in basso, il proprietario e fondatore Claudio Agrelli
09numero 03 • mar zo/apr i le 201008
basate sulle conoscenze specifiche
della singola risorsa. Nelle imprese
di comunicazione i ruoli non
sono ben definiti, in molti casi si
potrebbero creare nuovi posti di
lavoro consentendo a imprenditore e
collaboratore di aprire nuove piccole
unità di business. Ma quasi sempre
nessuno dei due è disposto a investire
da zero, è qui che lo Stato dovrebbe
studiare un’agevolazione.
Quali tipologie comunicative sono le
più richieste alla vostra agenzia?
Da sempre in Campania e in generale
nel Mezzogiorno c’è la propensione
ad operare investimenti a breve
termine. Le aziende si accontentano
di far realizzare un marchio, una
brochure e un sito internet e si
fermano lì allo scopo di investire il
meno possibile solo su ciò che appare
loro indispensabile. Sono poche
le Aziende disposte a pianificare
la propria comunicazione su base
annuale o biennale come funziona
top agency:agrelli&Basta
abitualmente nel nord Italia. Piano
piano stiamo facendo crescere i nostri
clienti in questa direzione e devo dire
che molti ci stanno seguendo.
Progetti per il futuro?
Come Agrelli&Basta puntiamo
a lavorare con grandi aziende di
livello nazionale: un passo difficile
a causa di un endemico “razzismo
d’impresa” che persiste in molte
direzioni marketing. Il nostro slogan
è “E vai fino a Milano per trovare un
grafico napoletano?”
Qual è il segreto per essere un grafico
di successo?
Aggiornarsi continuamente e
stimolare sempre la mente; il design
è come la moda: cambia sempre!
Bisogna però pensare alla grafica
non solo da un punto di vista artistico
ma anche con un approccio tecnico:
un grafico è in primis un artigiano.
La parte tecnica è importante e
a volte fare cose noiose si rivela
una necessità indispensabile per
raggiungere un risultato ineccepibile.
Il grafico ha la grande responsabilità
di creare il connubio tra idee,
persone e cose; deve quindi lavorare
con umiltà ascoltando le idee degli
altri e rileggersi ogni tanto il briefing.
In una frase: la risposta è nel briefing.
Se il progetto finale risponde ciò che
è stato detto nella riunione iniziale, il
cerchio si chiude e possiamo essere
certi del fatto che stiamo realizzando
un buon lavoro, al di là del gradimento
momentaneo del cliente.
No, nulla di
s p e c i f i c o ,
b i s o g n e r e b b e
sollecitare le
istituzioni a
trovare strumenti
che consentano ai
giovani di inserirsi
nel mondo della comunicazione
incentivando gli imprenditori del
settore ad investire su di loro
aprendo nuove aree aziendali
In queste pagine:alcuni progetti della agrelli&basta
ed il titolare Claudio Agrelli mentre tiene una lezione sulla comunicazione presso il
noto liceo napoletano Garibaldi
foto:proprietà della 20th Century Foxtesti ed impaginazione:dott. Vincenzo Maisto
elementi artistici visivo-narrativi
più definiti rispetto alle creazioni
Made in Italy. E’ risaputo che oggi
le serie tv italiane non facciano ten-
denza, nonostante siano in molti a
ritenere che la serialità italiana stia
decisamente migliorando. Negli
U.S.A quindi abbiamo prodotti di
qualità elevata (basti pensare ad X-
files, Lost, Dr. House, etc...), men-
tre in Italia sono presenti prodotti di
bassa lega, decisamente monotoni
e ripetitivi ( Carabinieri, Incantesi-
mo, La figlia di Elisa, Centovetrine,
etc...),anche se c’è da chiarire che
negli ultimi periodi gli autori tele-
visivi stanno prendendo coscienza
della situazione disastrosa e forse
stanno già pensando a telefilm più
originali ed innovativi.
Il terzo punto dell’analisi era rap-
presentato dall’interazione con
alcuni protagonisti del settore, ho
Nel giugno del 2008 mi venne
l’idea di realizzare una tesi
di laurea innovativa incentrata sul
video design, presentai una prima
bozza al Prorettore dell’Ateneo
S.U.N. il prof. Carmine Gambar-
della (attuale preside della Facoltà
di Architettura “Luigi Vanvitelli”e
docente del corso “Design Mult
imediale”) il quale avallò subito
il progetto facendomi seguire dal
prof Franz Cerami.
La mia analisi nacque quindi da
tre fattori: il primo fu rappresen-
tato appunto dalla Motion Graphic
la quale può essere considerata
come un’evoluzione del design sta-
tico per la comunicazione e il suo
impiego viene sempre maggior-
mente utilizzato in ambito televisi-
vo e cinematografico. Grazie infatti
ai più moderni software informati-
ci si possono raggiungere notevoli
livelli artistici della video-grafica,
oggi show televisivi come “il Gran-
de Fratello” o semplicemente il
“Tg1” possono vantare accurate
aperture dinamiche, le quali era-
no impossibili fino a qualche anno
fa. Analizzare il lavoro dei motion
graphic deisgners è affascinante,
comprendere le loro scelte creative
e capire il rapporto che intervalla
tra “artista” e “committente” fu il
principale motivo della stesura del
progetto.
Il secondo fattore è caratterizza-
to dalla mia personale passione
verso il mondo dei serial televisi-
vi statunitensi, i quali presentano
chi lo dice che le tesi sono noiose?
motion graphicraccolto alcune interessanti testi-
monianze intervistando il noto
sceneggiatore statunitense Frank
Spotnitz, il quale insieme a Chris
Carter ha dato il via al fenomeno
televisivo “X-files”, Mark Snow
compositore di successo che ha la-
vorato in ambiti televisivi e cinema-
tografici componendo importanti
colonne sonore come appunto il
tema d’apertura di X-files e Millen-
nium, Ramsey McDaniel creatrice
dei titoli per quest’ultimo e Henry
Morgan, disigner della Digital-
Kitchen, società leader nella realiz-
zazione di titoli per serie tv ( alcuni
esempi possono essere: Dexter, Dr
House, Nip/Tuck, etc..), una colla-
borazione che mi ha condotto sino
a Londra essendo stato invitato alla
premiere europea del film X-Files
I Want to Believe distribuito dalla
20th Century Fox.
11numero 03 • mar zo/apr i le 201010
I contenuti testuali di questo articolo sono protetti da copyright essendo parte integrante di una tesi di
laurea depositata presso il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca;
é vietata la riproduzione anche parziale se non esplicitamente autorizzata dall’autore.
Mark Snow è un famoso com-
positore che lavora in ambito
cinematografico e televisivo. Uno
dei suoi più celebri lavori compo-
sti riguarda il tema d’apertura dello
show The X- files prodotto dalla 20th
Century Fox, ha scritto anche le co-
lonne sonore per altri lavori di Carter,
come Millennium e altre serie come
Smallville e One Tree Hill. E’ stato
nominato per 19 Emmy Awards e ha
vinto 34 premi ASCAP.
Che relazione c’è tra l’immagine
video e la musica, ritiene che le due
cose abbiano valori differenti?
E’ sempre il video che viene pri-
ma. E’ l’ispirazione per la musica.
Comporre musica per la TV o per
un film è una forma d’arte distinta,
diversa, che difficilmente può essere
insegnata bene. Credo che il com-
positore debba avere una reazione
emotiva onesta guardando il film,
che sia una scena d’inseguimento,
una scena molto triste o romantica.
Io penso, e credo che tutti conver-
rebbero con me, che i migliori com-
positori di colonne sonore, abbiano
scritto le più belle ed emozionanti
musiche di sempre: da John Wil-
liams ad Hans Zimmer e il grande
Maestro italiano: Ennio Morricone.
Ma per rispondere alla tua doman-
da, il video è il maestro, la musica è
la schiava. E’ rarissimo il caso in cui
venga composta prima la musica,
ma a volte capita come in “The Shi-
ning” , quando il regista, S. Kubrick
ha usato come colonna sonora brani
di musica classica contemporanea.
Ricordo che una volta Frank mi dis-
se che la migliore musica che avessi
di interpretare i loro desideri, alme-
no nel 90% dei casi. Alcuni registi
non vogliono melodia, ma solo note
sostenute dal sintetizzatore, mentre
altri sono completamente opposti.
Versi minimi elaborati, veloce e len-
to e così via. Il compositore di suc-
cesso deve avere differenti identità
musicali nel proprio arsenale.
Lei ritiene che l’estetica del re-
mix audio viene utilizzata anche
in televisione per il remix video?
Oppure sono due cose esclusive e
distinte?
Ci sono state così tante versioni
remixate del tema di X files. A volte
erano solo battiti aggiunti al tema,
mentre altre volte, come nel caso
dei titoli di coda di “I want to belie-
ve”, possono essere intense versio-
ni elaborate che prendono elementi
del tema e se ne fanno delle varia-
zioni. La maggior parte dei remix
sono mono-dimensionali, mentre
ce ne erano altri che, da un assolo
di piano ad un coro a cappella, cre-
avano qualcosa di nuovo.
mai composto era per i migliori epi-
sodi, per far capire che è l’immagi-
ne a guidare la musica.
Quali sono le sue influenze mu-
sicali per la realizzazione dei suoi
lavori?
Per X files sono stato pesante-
mente influenzato dai composito-
ri classici contemporanei: Bartok,
Stravinsky, Ravel, Prokofiev, Xe-
nakis, Stockhousen ecc...e i com-
positori di musiche da film Jerry
Goldsmith e Ennio Morricone.
Chris Carter e Frank Spotnitz sono
sempre stati lì ad incoraggiarmi ad
essere sempre poliedrico ed io mi
sono sempre avvantaggiato di que-
sto consiglio.
Per realizzare una colonna so-
nora, quali sono gli incipit richiesti
da parte della produzione?
Devi avere una personalità colla-
borativa per essere un compositore
di successo. I registi ed i produttori
fanno molta fatica a farti capire cosa
vogliono, essendo la musica una
cosa “astratta”, devi essere capace
interview
mark snow
13numero 03 • mar zo/apr i le 201012
15numero 03 • mar zo/apr i le 201014
In questa rubrica una serie di pro-
poste grafiche a tema realizzate da-
gli allievi Openart. Da un punto di
vista accademico questo significa
mettere in pratica le direttive tecni-
che, teoriche e pratiche che portano
alla realizzazione di un progetto.
Tema di questo numero, rigorosa-
mente scelto dagli allievi, è la rea-
lizzazione di un coordinato (logo,
busta e carta intestata, biglietto da
visita etc.) di una ipotetica agenzia
di viaggi denominata “Open Travel”.
coordinato per una agenzia di viaggi
io farei così
Andrea Mongillografica Professional 08/09
Anna Carforagrafica Professional 09/10
17numero 03 • mar zo/apr i le 201016
io farei cosìGiovanna D’Angelo
grafica ProfessionalPlus 09/10Edoardo PanettaGraph 09/10
19numero 03 • mar zo/apr i le 201018
io farei così
Sara Militografica Professional 09/10
Simona Bertolinografica Professional 09/10
io farei così
21numero 03 • mar zo/apr i le 201020
Teresa Tassargrafica Professional 09/10
Roberta Vitiellografica ProfessionalPlus 09/10
2322 numero 03 • mar zo/apr i le 2010
testi ed impaginazione:Susy Musella
“Il coraggio, l’audacia, la ribellione saranno elementi essenziali della nostra poesia. Noi vogliamo esaltare il movimento aggressivo, l’insonnia febbrile, il passo di corsa, il salto mortale, lo schiaffo e il pugno. Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova: la bellezza della velocità. Noi vogliamo distruggere i musei, le biblioteche, le accademie di ogni specie e combattere il moralismo”.
Sono le parole di Marinetti che, nel 1909, scelse il prestigioso quotidiano parigino Le Figarò per fondare il suo Manifesto del Futurismo.
La scelta, non casuale, di pubblicare il manifesto sul quotidiano parigino, è segno tangibile della volontà di far uscire l’Italia dal suo provincialismo culturale. Questa avanguardia viene considerata a buon diritto una tappa fondamentale della cultura
italiana. Esattamente tre anni dopo la pubblicazione del manifesto
di fondazione del movimento e cioè nel 1912, Marinetti pubblicò il Manifesto tecnico della letteratura futurista. Il periodo, non breve, intercorso tra i due proclami diede a Marinetti la possibilità di teorizzare ed inventare, in modo graduale, nuove forme di scrittura creativa che potessero rompere radicalmente con la tradizione. Come la maggior parte dei proclami del movimento, anche questo manifesto fu pubblicato in volantino ed essendo un testo importante, da diffondere anche all’estero, venne stampato in italiano e in francese, all’epoca lingua della cultura. Strumento d’agitazione e propaganda, il manifesto è caratterizzato da un tono lapidario nelle parti programmatiche, quasi sempre ordinate numericamente, ma anche nelle conclusioni. Marinetti, con il suo manifesto, cerca di colpire il cuore stesso della comunicazione:
il linguaggio, respingendo ogni forma e struttura logica del pensiero che viene così scardinata.
La parola perde infatti la sua funzione principale e cioè quella, attribuita dalla letteratura tradizionale, di indicare concretamente l’oggetto di riferimento. Il valore della parola cambia e diviene allusivo, evocatore ed ha più significati.
La parola diviene un messaggio autonomo capace di entrare in contatto anche con altre forme espressive, soprattutto con la pittura. Le parole in libertà si dispongono infatti nelle composizioni delle cosiddette tavole parolibere,
un’espressione libera, uno dei risultati più originali e rivoluzionari della ricerca futurista. La libertà si realizza grazie a una molteplice collocazione della parola, quest’ultima scritta in caratteri diversi, disposta secondo linee variabili come verticali, orizzontali curve ed oblique, scomposta nelle
sue componenti, che si distacca così dalla sua rappresentazione
tipografica convenzionale.Nella sua storia letteraria
dunque, il futurismo compie il suo salto qualitativo proprio con questo manifesto del 1912. E’ infatti soltanto con questo documento programmatico, che Marinetti passa da una generica ed astratta volontà di cambiamento alla consapevolezza di uno stile letterario che stravolge i canoni tradizionali della scrittura. In questo modo il manifesto assume un ruolo prezioso perché promuove la nascita di una scrittura internazionale d’avanguardia che si diffonde in tutta Europa.
il Manifesto Artistico
Segno grafico:
getto grafico nel migliore dei modi
e poi l’atmosfera che si respirava
nello studio era di grande serenità,
amicizia e musicalità (Federico oltre
ad essere un ottimo grafico è anche
un bravo musicista). Comunque a
parte tutto mi sono trovato benissi-
mo e so che in questi anni lo studio
OPENART è cresciuto sempre di più,
come meritava.
Grazie alla professionalità di Federi-
co e alle pubbliche relazioni di Ma-
riella.
Qual’ è stata la tua prima esperien-
za di lavoro?
La mia prima esperienza risale al
1995 in uno studio di Nola “il labo-
ratorio” che si occupava di stampe
artistiche in serigrafia e stampe in ac-
quaforte e acquatinta ed ogni altro
procedimento di stam-
pa manuale, quindi la vista dei com-
puter era un miraggio, le pellicole
venivano fatte con la reprocamera
e i montaggi a mano, poi dopo due
anni mi sono avvicinato ad uno stu-
dio della provincia di Napoli dove
effettivamente ho cominciato a met-
tere mano su un computer e i sof-
tware che utilizzavano (coreldraw in
primis), e da li sono partito e fatto la
mia gavetta. Subito dopo il corso alla
OPENART e varie esperienze nelle
agenzie di Napoli e provincia, ho
messo su un piccolo studio insieme
Come hai conosciuto e come ti sei
trovato alla OPEN ART?
Ho conosciuto la OPENART da un
inserto pubblicita-
rio su una rivista
locale, era l’esta-
te del 2001 e mi
preparavo ad af-
frontare, la ripre-
sa del lavoro (già
lavoravo in una
litografia) con
una marcia in
più. Avendo fre-
quentato l’isa
“U. Boccioni”
(istituto d’arte)
negli anni 90
con indirizzo
grafica pubblicitaria e fotografia,
sentivo di avere una carenza nella
conoscenza dei software e dei siste-
mi operativi del mondo della grafica,
anche perchè nelle scuole pubbli-
che allora non c’erano tanti mezzi a
disposizione per noi studenti, quindi
pensai di vedere da vicino cosa po-
tessero offrirmi alla OPENART. L’im-
patto con lo studio e con Federico
e Mariella, fu subito di grande pro-
fessionalità, cordialità e soprattutto
onestà, capimmo insieme le mie ca-
renze e che tipo di corso poteva es-
sere più congeniale alle mie esigen-
ze. Nel settembre dello stesso anno
cominciai il corso di GraficaPro di
sei mesi, e Federico, che è un bra-
vo insegnante e soprattuto un ottimo
grafico, mi diede tutti gli
strumenti neces-
sari per poter af-
frontare un pro-
foto, testi ed impaginazione:Mariella Gargiulo
ex allievo racconta: Pasquale Cantore
man at work:
25numero 03 • mar zo/apr i le 201024
faccio
un pò
di pub-
blicità)..
Cosa consi-
gli a noi che ci affacciamo
al mondo della grafica e del web?
Che dire, la prima cosa che mi viene
in mente, è di non avere paura di osa-
re e soprattutto di confrontarsi, poi
di studiare e guardare tanti libri dove
poter apprendere il più possibile e
infine aver un buon metodo di pro-
gettazione. Però attenzione, bisogna
comunque avere una conoscenza di
base della comunicazione, dell’edu-
cazione visiva, della progettazione,
delle tecniche di stampa e di tutto
ciò che ruota intorno al mondo pub-
blicitario, altrimenti si rischia (come
spesso succede) di elaborare progetti
che difficilmen-
te saranno rea-
lizzabili.
Cosa vuoi dire
prima di salutarci?
Sicuramente grazie mille per avermi
coinvolto in questo progetto, e pos-
so solo dire di difendere sempre le
proprie idee e credere tanto nelle
proprie capacità, poi solo lavorando
e facendo esperienza si migliora e
si cresce. Un saluto alla OPENART,
anche se è un pò di tempo che non
ci ritorno, però li seguo sempre via
web.
Grazie e in bocca al lupo a tutti!
l’esperienza è durata tre anni ed è
stata intensa, passionale e soprat-
tutto di grande esperienza umana
e lavorativa. Poi insieme alla mia
compagna mi sono trasferito ad
Arezzo, dove già in precedenza
avevo avuto rapporti di lavoro con
varie istituzioni, e ho cominciato a
lavorare nell’agenzia Immedia, oc-
cupandomi di campagne per grosse
aziende italiane, dalla moda a pro-
dotti di taglio commerciale, sempre
però continuando a lavorare e avere
collaborazioni come freelance. At-
tualmente collaboro con uno studio
vicino Firenze, B.AND, dove mi oc-
cupo sempre di campagne però so-
prattutto per istiuzioni, quindi più di
taglio concettuale che commerciale.
Puoi parlarci un pò dei pro-
getti che stai portando avanti?
Gli ultimi progetti che sto portando
avanti sono varie campagne per la
Provincia di Arezzo, Regione Tosca-
na, Gestione Acque, cooperative so-
ciali e aziende di moda ecc. Poi una
delle mie grandi passioni è il mondo
del cinema, infatti tra un lavoro e
un’altro mi diverto a fare piccole clip
con amici pertecipando a vari con-
corsi per videomaker, le mie clip pos-
sono essere viste sul mio canale you-
tube http://www.youtube.com/user/
Pasquale0574. (restando in tema mi
man at work:
27numero 03 • mar zo/apr i le 201026
07
Bob Noorda
28
testi impaginazione ed elaborazioni grafiche:
Antonio Camerlingo
Tendenze:
Bob Noorda è stato un designer
e grafico olandese, italiano di
adozione, recentemente scomparso
all’età di 82 anni l’11 gennaio scor-
so. Nato ad Amsterdam nel 1927, Il
suo stile “razionalista e progettua-
le” lo apprese all’Istituto di Design
Ivkno nella capitale olandese dove
si diplomò nel 1950 con professori
provenienti dalla Bauhaus. Si trasferì
a Milano alla fine degli anni 50; qui
costruì la sua fortuna professionale
negli anni del boom economico,
quando le aziende cominciavano
la corsa al capitalismo ed erano
alla ricerca della propria identità
commerciale. Iniziò a collaborare
come art director alla Pirelli, non-
chè come consulente artistico per
l’imballaggio alla Rinascente-Upim,
co-fondatore e vicepresidente della
Unimark International (società di
progettazione di immagini coordi-
nate). Realizza la segnaletica delle
metropolitane di New York, San Pa-
olo e Milano inventando un nuovo
carattere modificando l’Helvetica
per renderlo più chiaro e leggibile
anche in velocità. A lui si deve la
creazione di numerosi marchi di
molte aziende fra le quali Banca
Commerciale, Coop, Mondadori,
Feltrinelli, Agip. E’ stato molto attivo
nell’editoria, lavorando per le case
editrici Vallecchi, Feltrinelli e Tou-
ring Club Italiano. Noorda è stato
docente di graphic design presso
l’Umanitaria, lo IED di Milano e
l’ISIA di Urbino. Professore di co-
municazione visiva alla facoltà di
Design del Politecnico milanese che
nel 2005 gli ha conferito la Laurea
Honoris Causa. Noorda lascia una
grande eredità all’Italia, è l’esem-
pio di come si possa progettare una
cosa semplice, ma funzionale. Ha
inventata la grafica dei marchi così
come la conosciamo oggi: bicroma,
geometrica, precisa, tecnica: sen-
za sbavature nè eccessi, per amore
dell’essenza del disegno perfetto e
senza tempo.
impaginazione e direzione artistica Gilda Valenzafoto Anna Carfora, Simona Bertolino,Loredana De Blasio, Teresa Tassar
numero 03 • mar zo/apr i le 2010
Foto grafiko
le foto di queste paginea sinistra:
Carnevale 2009 a Venezia (Loredana De Blasio)
a destra:Lavori in Corso(Anna Carfora)
in basso:Carnevale
(Anna Carfora)
La fotografia è un elemento im-
prescindibile nella composizione
grafica, per cui, spesso, il grafico è,
per necessità o per talento, anche fo-
tografo. Da quì l’idea di una rubrica
dove pubblicare foto realizzate dai
nostri allievi.
Da questo numero questa rubrica
viene gestita dalla nota fotografa pro-
fessionista Gilda Valenza (nostra ex
allieva) che ne cura le scelte artistiche
e l’impaginazione.
30 31
Foto grafiko
32 33le foto di queste pagine
a sinistra in alto:Berlino in movimento - febbraio 2010
(Teresa Tassar)a sinistra in basso:Wiener Riesenrad
(Simona Bertolino)sopra:
Museo Picasso a Berlino, Alberto Giacometti(Anna Carfora)
numero 03 • mar zo/apr i le 2010
illustrazioni, testi ed impaginazione:Claudio Berriola
Siti utili sul web
Grafica click:
http://adobeindesign.ru.com/
Lingua: Ucraino
Sito con script da scaricare
molto intuitivi e facili da
usare nonostante la lin-
gua, da segnalare in par-
ticolare lo script “Pages
to Print” per riordinare
tutte le pagine e “Page
Extractor” per estrarre le pa-
gine del nostro impaginato in
documenti separati.
Adobeindesign.ru
http://www.theindesigner.com
Lingua: Inglese
Blog consigliato a coloro che vogliono appofondire
l’utilizzo di Adobe Indesign, tutorial sulla creazione di mo-
duli per Acrobat, metodi per automatizzare semplici impaginazioni,
con la funzione “unione dati” con pochi click e tanto altro...
Theindesignerhttp://www.1stwebdesigner.com/tag/gallery/
Nella quarta sezione del sito troviamo una fantasti-
ca lista con 57 gallerie di immagini gratuite, mol-
to facili da modificare e adattare ai propri siti web.
Abbiamo slideshow basate su Ajax, JavaScript e
Lightbox, e poi quelle basate su Css e gallerie basate su Flash.
http://www.indiscripts.com
Lingua: Inglese
Anche qui troviamo script molto
utili, consigliata una visita alla
sezione “Projects” dove trovia-
mo “InGutter”, per creare cor-
nici di testo molto particolari
oppure “Equalizer”
per copiare le coor-
dinate x e y di un og-
getto e applicarlo su un altro per
posizionarlo nello stesso punto.
Indiscriptshttp://www.jamendo.com/it/
Lingua: Italiano
Sito che mette a disposizione
circa 10.000 album di musica
che può essere ascoltata e so-
prattuto utilizzata gratuitamen-
te nel proprio sito web! Pur-
toppo alcune fonti parlano di
un possibile fallimento.
Dunque vi con-
siglio di scarica-
re il più possibile!
Jamendohttp://blog.flepstudio.org/
Lingua: Italiano e Inglese
Blog e Forum per Flash e
Actionscript per eccellenza.
La sezione “tutorial” ci of-
fre una vasta gamma di
utilità gratuite e di
facile personaliz-
zazione e imple-
m e n t a z i o n e
nei nostri siti
web.
FlepStudio
3534 numero 03 • mar zo/apr i le 2010
3736 numero 02 • gennaio/febbraio 2010
PortfolioLavori in mostra dei nostri allievi
pagine curate ed allestite da:Mariella Gargiulo
Pontilerealizzato da Susy Musella
(corso di grafica Professional 2008/2009)software utilizzato: Photoshop
Senza titolorealizzato da Simona Bertolino
(corso di grafica Professional 2009/2010)software utilizzato: Illustrator
numero 03 • mar zo/apr i le 2010
293938
Toy Boxerrealizzato da Ilario D’Aloicorso di grafica Professional 200892010software utilizzato: Photoshop
Obiettivorealizzato da Anna Carfora
corso di grafica professional 2009/2010software utilizzato: Photoshop
numero 03 • mar zo/apr i le 2010
Portfolio:
Il nuovo manuale del Grafico
Zanichelli Editore
Giorgio Fioravanti
Prezzo € 40,00
ISBN 9788809096197
1000 Soluzioni Grafiche
Logos Editore
Wilson harvey
Prezzo € 34,95
ISBN 9788879403603
Il Dizionario dei Colori
Zanichelli Editore
Fantetti / Petracchi
Prezzo € 44,00
ISBN 8808079953
Graphic Design dal 1950
Electa Edizioni
Ben & Elly Bos
Prezzo € 85,00
ISBN 978883705370
41numero 03 • mar zo/apr i le 201040
testi ed impaginazione:Francesco Berriola
Bibliografika
Cominciamo questa carrellata di
libri di grafica consigliati con un
testo che non può assolutamente
mancare nella propria biblioteca.
Un libro che tratta la grafica edito-
riale a 360°, sviscerandone tutti gli
elementi cardini: i caratteri tipo-
grafici, il colore, le immagini, pas-
sando poi per la stampa, le varie
tecniche, i macchinari ecc.
Il nuovo manuale del grafico si
propone come una panoramica
sulla grafica editoriale, un vero e
proprio punto di riferimento.
Questo testo, edito da Logos, è un
invito, rivolto a grafici e creativi,
ad attingere idee sempre nuove.
Il libro propone idee interessanti
su packaging, vari tipi di stampa a
rilievo, inchiostri speciali, uso del
colore, fustellature e molto altro
ancora. Splendide immagini e so-
luzioni dettagliate relative a riven-
ditori e materiali utilizzati mettono
in evidenza queste soluzioni grafi-
che, il tutto arricchito da un alle-
stimento del libro stesso davvero
superbo.
Proseguiamo quindi con un vero e
proprio dizionario dei colori che si
propone come uno strumento uni-
co per il grafico, presentando una
raccolta di 230 colori composti in
quadricromia, di ognuno dei quali
viene mostrato la gradazione cro-
matica, la leggibilità se usati per
un testo ecc.
I colori sono divisi in 8 sezioni in
base alla loro tonalità: Pastello,
Chiaro, Brillante, Vivace, Profon-
do, Scuro, Opaco e neutro.
Indispensabile!
Chiudiamo questa carrellata con
un testo davvero unico, che si
propone di raccogliere le testimo-
nianze più significative dei grafici
dell’Agi (Alliance Graphique In-
ternationale), e che rappresenta di
fatto una storia del graphic design
mondiale degli ultimi cinquant’an-
ni, attraverso la selezione di 25000
lavori: manifesti, logotipi, packa-
ging, grafica editoriale. Il volume
è organizzato cronologicamente
per decadi. Non può mancare nel-
la vostra collezione!
inse
rto
pubb
licita
rio re
aliz
zato
da
And
rea
Mon
gillo
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