We Are Making Digital Art

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Il sistema è ormato da un involucro che contiene la parte di hardware per l’attivazione della perormance. E’ composto da led ad eetto intermittente, veloce, rado e pun- tiorme dal quale, avvicinandoci, si attiva un’esuberanza luminosa di tonalità unica, orte e satura, un invito ad attivare un rapporto col mondo, con il nostro corpo, con l’altro, la materialità del corpo, delle mani, degli occhi, la sua estensione, il suo spazio, la sua rontiera. Nell’incontro, nella captazione dei corpi si svela la narrazione di ciò che avviene, che deve accadere, nell’avvicinamento , nella prossimi- tà, corpi apparentemente estranei che nella loro narrazione, nell’ap- prossimarsi, svelano nel gesto ciò che è esposto, captazione di fgure e di occhi, captazione ra corpi, interazione tra corpi. Le analogiche metamorosi di annidada sono videoinstallazioni interattive dove il pubblico, mani- polando analogicamente il segnale video, metamorfzza le immagini elettroniche che si colorano calei- doscopicamente disintegrandone la qualità. Percorrere strade secondarie. Percorrer e strade secondarie pu ò essere un modo di vivere. Lasciare il certo per l’incerto, cerca - re nuove visioni nella quotidianità. Due ruote di bicicletta fssate ad una struttura tubolare in erro che supporta quattro monitor generano, ruotando, analogiche metamorosi che, modifcando i colori delle immagini visualizzate, orono allo spettatore nuove visioni. La valigia delle Metamorosi Dentro una valigia cosa si può trovare? Racconti di viaggio, im- magini, sensazioni, ma soprattutto , il piacere della sorpresa e dell’im- previsto. Una valigia, un monitor, due preamplifcatori microonici un buon mix per creare un viaggio antastico” Documentazione video della perormance ed esposizione dei dipinti digitali e materici creati durante lo spettacolo . In scena due perormer e SUMI, un sistema interattivo per dipin- gere con la luce, che si ispira al Sumi-e, stile pittorico dell’Estremo Oriente. La tecnologia si inserisce come ricerca nella creazione di nuove orme di espressività che coneriscono all’attore il ruolo di guerriero dell’arte, di un ’arte visiva, colorata. La danza muove i colori, “il gesto corporeo traccia segni grafci per- cepiti e rielaborati da un altro cor- po”. Attraverso la pittur a d’azione materica e digitale si entra nello spazio per essere spazio. Analogiche metamorfosi installazione video interattiva Synthesis interactive dance performance Rossore Installazione luminosa interattiva e sensibile di fannidada by micron di Pietro Mussini Hymn è un lavoro che si mani- esta attraverso i suoni. È una installazione interattiva gestita da un automatismo digitale che percepisce la prossimità delle mani dei visitatori - partecipanti che le avvicinano o allontanano da oggetti simbolici esposti. È un piccolo teatro digitale perso- nale, popolato di “magici” attori nascosti che recitano seguendo in nostro inantile gesto creatore. Il movimento della mani viene in tempo reale associato a uno delle decine di suoni contenuti nella memoria del computer. Man mano che la mano procede avvicinandosi all’oggetto, il suono verrà “suonato” in avanti, se la mano si erma anche il suono si ar- resta. E se la mano arretra anche il suono torna sui suoi passi suonato alla rovescia. Una sorta di moviola sonora. Il contenuto, i suoni, sono le rasi liberamente tratte da una parte di Kaddish di Allen Ginsberg e rilette automaticamente dalla voce del computer. Scritta alla fne degli anni 50 la disp erata poesia di Ginsberg è dedicata alla madre morta in manicomio. Questo lavoro di reinterpretazione è un inno sciamanico e propizia- torio afnché ricompaiano poeti che ci illuminino la nostra buia contemporaneità. L’installazione è realizzata impiegando Theremino , un nuovo sistema digitale che ho appena re- alizzato per la gestione interattiva di suoni e contenuti digitali. Hymn installazione Sonora interattiva di Ennio Bertrand Il brano che presento trae la sua origine da un’opera visiva di Sol LeWitt basata sulla scomposizione di un cubo (  All variations of incomplete open cubes, 1974) di cui venivano orniti, in sequenza, soltanto alcuni lati della fgura. Questi schemi sono sostituiti con le rasi musicali che restano “aperte” ad ogni combinazione, creando all’ascolto un eetto circolare e permutativo. A dierenza di John Cage che si afdava spesso e volentieri a criteri casuali o di derivazione mistica (I-Ching), l’opera di LeWitt è rigorosamente geometrica e non lascia molto spazio a considerazioni psicologi- che o religiose. Nella mia musica ho cercato di rendere la sensazione dello spazio sia dentro che attorno al “cubo”, come se questo osse una stanza, considerando ogni volta i possibili legami armonici tra le fgure. All variations of incomplete music di Alessandro De Caro The piece I present is inspired by Sol LeWitt ‘s visual work All variations of incomplete open cubes, 1974, which portrays the decomposition o a cube o which only some sides are shown sequentially to the public. In my composition, these “schematic” fgures are replaced by musical phrases that remain “open” to all possible combinations, creating a circular and permutable eect when listening. Unlike John Cage, who most oten relied on criteria derived rom random or mystical approaches (or ex. I-Ching), LeWitt’s work is strictly geometrical and does not leave many opportunities or psychological or religious conside- rations. I have tried to recreate the eeling o space inside and around the “cube”, as i this were a room, each time considering the possible links between harmonic fgures. All variations of incomplete music by Alessandro De Caro Hymn Interactive sound installation by Ennio Bertrand “Hymn” is a work that is realised through sound. It is an interac- tive installation managed by a digital automatism that senses the proximity o the hands o visitors – participants, who approach or move away rom the symbolic objects exhibited. It is a small personal digital theatre, populated by “magical” concealed actors who echo our creative childhood gestures. The movement o the hands beco- mes, in real time, associated with one o the ten sounds contained in the computer’s memory. As the hand gradually moves closer to the object, the sound will be played in advance , i the hand stops the sound also ceases. And i the h and withdraws the sound also ‘retreats’ and turns back on itsel. A sort o slow motion in sound. The material, the sounds, are phrases reely derived rom a part o “Kaddish” by Allen Ginsberg and are automatically repeated by the computer’s voice. Written at the end o the 1950’s Ginsberg’s mournul poem was dedicated to his mother who died in a mental asylum. This work o reinterpretation is a shamanistic and propitious hymn so that poetic writings reappear that enlighten our dark contem- porary state. The installation was realised using Theremino, a new digital system that I have just developed or managing the interaction o sound and digital material. Analogical metamorphoses interactive video installation by Fannidada The analogical metamorphoses by Fannidada are interactive video installations where the public, analogically manipu- lating the video signal, metamor- phose the electronic images that become coloured, kaleidoscopically disintegrating the quality. To Follow the Bye-ways To ollow the bye-ways can be a way o living. To leave the certain or the uncer- tain, to search or new visions in everyday lie. Two bicycle wheels fxed to a tubular iron structure that supports our monitors, running, analogic metamorphosis that, modiying the colours o the visualised images, oers new images to the spectators. The suitcase o the Metamorphosis What is inside the suitcase? Tales o the journey, images, sensations but, above all, the pleasure o the surprise is in the unexpected. A suitcase, a monitor, two pre- amplifed microphones, a good mix to create a “antastic” journey. by Micron Documentary video o the peror- mance and exhibition o the digital paintings and mixed media created during the show. On stage two perormers and SUMI, an interactive system or painting with light, that inspires the SUMI - in the pictorial style o the ar east. The technology becomes part o the search in the creation o new orms o expres- sion that coner on the actor the role o a warrior o art, o an art visible, coloured. The dance animates the colour, “the bodily gesture traces graphic signs sensed and replayed by another body”. Throughout the picture o the mixed media and digital actions one enters into the space, becoming space. Rossore Sensible interactive light  by Pietro Mussini The system consists o a case that houses the hardware needed to activate the perormance. It is made up by leds which have an intermittent, ast, sparse and punctiorm eect. Getting closer to the system, the visitor activates a luminous exu- berance with a single, strong and saturated tone, which is meant to activate a relationship with the world, with our body, with its extension, space and border, with others, with the materiality o the body, o the hands, o the eyes. The telling o what is happening, o what is expected, comes with the encounter o apparently extra- neous bodies that reveal, through a gesture, what is being exposed: seizure o outlines, eyes, interac- tion o bodies.      w      w      w  .      w      e         a      r      e         m      a        k       i      n      g           d       i      g       i       t      a        l         a      r       t  .      c      o      m Synthesis interactive dance performance

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