Triage 2010. Di Priolo - Cri Fossombrone. Di Priolo.pdf · ZONE DI INTERVENTO CRASH: zona in cui si...
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CORSO PROVINCIALECORSO PROVINCIALEProtezione civileProtezione civilePesaro Pesaro -- Urbino Urbino
Cenni di medicina delle catastrofi Cenni di medicina delle catastrofi -- sistema di sistema di triagetriage
Dr. Sebastiano Di Priolo
Errori, dubbi e imprecisioni dei soccoritori:
� Il medico e l’infermiere privi delle nozioni fondamentali dimedicina delle catastrofi tendono a catapultarsi sui primi feritiin gravi condizioni che vedono, fornendo spesso un supportovitale di grado elevato, ma per forza di cose limitato a 2-3vittime.
� Il volontario o il dipendente di enti di assistenza tende acaricare sul proprio mezzo di trasporto il primo malato che
vede e che gli sembra bisognoso di cure ospedaliere.
Deriva dal francese che significa SCEGLIERE, SELEZIONARE CATEGORIZZARE,
�� È un metodo utilizzato per È un metodo utilizzato per suddivideresuddividere le le vittime in categorie di priorità, per le cure ed vittime in categorie di priorità, per le cure ed il trasporto, in base alla gravità delle lesioni, il trasporto, in base alla gravità delle lesioni, utilizzando un protocollo precisoutilizzando un protocollo preciso
Il triage si esegue in caso di incidente maggiore e/o catastrofe, nelle situazioni in cui le risorse ordinarie non sono in grado di gestire l’evento ovvero quando il numero delle vittime è talmente elevato che non è possibile soccorrerle tutte in tempi brevi.
SCOPO DEL TRIAGESCOPO DEL TRIAGESalvare il più alto numero di pazienti in relazione aSalvare il più alto numero di pazienti in relazione a
I mezzi a disposizioneI mezzi a disposizione Circostanze dell’eventoCircostanze dell’evento
EMERGENZA ORDINARIAEMERGENZA ORDINARIA
SI ESI E’’ SOLITI AFFRONTARE EVENTI CON SOLITI AFFRONTARE EVENTI CON POCHI FERITI POCHI FERITI
E DIVERSI MEZZIE DIVERSI MEZZI: questo stato di cose permette ai : questo stato di cose permette ai
soccorritori di agire in piena tranquillitsoccorritori di agire in piena tranquillitàà, di attribuire , di attribuire
importanza a qualsiasi lesioneimportanza a qualsiasi lesione
EMERGENZA STRAORDINARIAEMERGENZA STRAORDINARIA
in caso di incidente grave o di disastro in caso di incidente grave o di disastro I MEZZI DI I MEZZI DI
SOCCORSO ED I SOCCORRITORI IMMEDIATAMENTESOCCORSO ED I SOCCORRITORI IMMEDIATAMENTE
DISPONIBILIDISPONIBILI sono sproporzionatamentesono sproporzionatamente
INSUFFICIENTI RISPETTO ALLE VITTIMEINSUFFICIENTI RISPETTO ALLE VITTIME: si tratta di : si tratta di
una situazione una situazione straordinariastraordinaria……..
C A T A S T R O F E
SITUAZIONISITUAZIONIRichiedono triage tutte quelle situazioni in Richiedono triage tutte quelle situazioni in
cui sono coinvolti più pazienticui sono coinvolti più pazienti
MAXI EMERGENZA EMERGENZA ORDINARIAMAXI EMERGENZA EMERGENZA ORDINARIAINFORTUNATI > SOCCORSI INFORTUNATI ≤ SOCCORSIINFORTUNATI > SOCCORSI INFORTUNATI ≤ SOCCORSI
SIA NELLA COMPRENSIONE CHE NELL’APPLICAZIONE
SIA NELLA COMPRENSIONE CHE NELL’APPLICAZIONE
� Si è calcolato che un soccorritore esperto impiega circa un minuto per effettuare un triage sul ferito.
� Il triage è un processo dinamico, occorre ricordare che ogni valutazione non è altro che un’istantanea delle condizioni del singolo paziente al momento in cui viene valutato; da qui la necessità che il triage venga ripetuto almeno ad ogni tappa prevista lungo la catena dei soccorsi.
ZONE DI INTERVENTOZONE DI INTERVENTO
CRASH:zona in cui si verifica l’evento catastrofico
CANTIERE: zona della catastrofe in cui si eseguono le prime operazioni di soccorso; è transennato ed è sottoposto a ricognizione
NORIA DI RECUPERO movimento delle ambulanze e degli altri mezzi di trasporto sanitario dal luogo dell’evento al PMA e viceversa
NORIA DI EVACUAZIONE movimento delle ambulanze e degli altri mezzi di trasporto sanitario dal PMA agli ospedali e viceversa
Dove operano i soccorritori?
ZONE DI INTERVENTOZONE DI INTERVENTO
““ IL PROTOCOLLO DI TRIAGE EIL PROTOCOLLO DI TRIAGE E’’ LL’’INSIEME DEI CRITERI CHE INSIEME DEI CRITERI CHE
LL’’OPERATORE DEVE APPLICARE PER GIUNGERE ALLA OPERATORE DEVE APPLICARE PER GIUNGERE ALLA
CLASSIFICAZIONE DELLA PRIORITACLASSIFICAZIONE DELLA PRIORITA’’ DI TRATTAMENTODI TRATTAMENTO””
TRIAGE - PROTOCOLLI
I PIU’ DIFFUSI METODI DI TRIAGE SONO:
- S.T.A.R.T. (Simple Triage and Rapid Tratment)
- C.E.S.I.R.A. (Coscienza, Emorragie, Shock, Insufficienzarespiratoria, Rotture, Altro)
BluPaziente morto o non salvabile
Nero
Vittima con patologie che non mettono in
pericolo l’immediata incolumità, non a
rischio di vita e può essere trattata per
ultima
Verde
Vittima con grave scompenso con potenziale
rischio di vita se non trattata entro qualche
ora
Giallo
Vittima in immediato pericolo di vita se non
trattata in breve tempo
Rosso
DefinizioniCodice colore
VALUTAZIONE DELLE PATOLOGIEVALUTAZIONE DELLE PATOLOGIE
ROSSOROSSO FERITI GRAVI CON PERICOLO DI VITAFERITI GRAVI CON PERICOLO DI VITA
-- Arresto respiratorioArresto respiratorio
-- Emorragie incontenibiliEmorragie incontenibili
-- Gravi traumi craniciGravi traumi cranici
-- Gravi ferite toraciche o addominaliGravi ferite toraciche o addominali
-- Shock graveShock grave
GIALLOGIALLO FERITI GRAVI MA NON IN PERICOLO DI VITAFERITI GRAVI MA NON IN PERICOLO DI VITA
-- Ustioni e emorragie GraviUstioni e emorragie Gravi
-- Traumi cranici senza perdita di coscienzaTraumi cranici senza perdita di coscienza
-- Fratture multiple Fratture multiple
-- Traumi di colonnaTraumi di colonna
VERDEVERDE FERITI CON LESIONI LEGGEREFERITI CON LESIONI LEGGERE
-- Emorragie e ustioni contenuteEmorragie e ustioni contenute
-- Fratture minoriFratture minori
-- Ferite lacero contuseFerite lacero contuse
1.Sullo scenario incidentale
2.Nelle aree di raccolta
3.Al Posto Medico Avanzato (PMA)
4. In Ospedale
TRIAGE SULLO SCENARIO
INCIDENTALE E NELLE AREE DI
RACCOLTA
Obiettivi:� valutazione sommaria� applicazione del protocollo START� manovre salvavita
Requisiti dell’ equipaggiamento:� facilità e rapidità di impiego� semplicità massima� cartellini di triage
TRIAGE SULLO SCENARIO
INCIDENTALE E NELLE AREE DI
RACCOLTA
Requisiti dell’ equipaggiamento:
� facilità e rapidità di impiego
� semplicità massima
� cartellini di triage
TRIAGE SULLO SCENARIO
INCIDENTALE E NELLE AREE DI
RACCOLTA
NOTA BENE
Alcuni protocolli di intervento distinguono il triage sullo scenario incidentale da quello nelle aree di raccolta, prevedendo l’utilizzo dei cartellini e l’esecuzione delle manovre salvavita solo all’arrivo presso le aree di raccolta.
TRIAGE NEL P.M.A.
1.Il paziente può camminare ?
2.Quale è la sua frequenza respiratoria ?
3.È presente il polso radiale ?
4.Il paziente risponde agli ordini semplici ?
Contemporaneamente alla valutazionea quattro punti, il soccoritoreha l’obbligo di mettere in atto alcunerapide manovre terapeutichecome la disostruzione delle vie aereeo l’arresto di ogni emorragiaesterna importante in atto.
Vari Metodi TRIAGEVari Metodi TRIAGE
TRIAGE – strumenti per la classificazione
CARTELLINI
(solo medici e infermieri)
Protocollo CESIRA
Triage Triage primarioprimario e e secondariosecondario
•Primario - “Triage SieveSieve”
•Secondario - “Triage SortSort”
•Prima decisione sul luogo diritrovamento•Paramedici / Personale medico)
Decisioni successive alla CCS (Casualty Clearing Station) Personale Medico / Paramedici qualificati
Triage SIEVE (triage Triage SIEVE (triage primarioprimario))
CAMMINA
RESPIRA
FREQUENZARESPIRATORIA
RIEMPIMENTOCAPILLARE
NO
T3
NO
MORTO
SI
< 10 o > 29T1
10-29
< 2 secT2
> 2 sec
APRIVIE AEREE RESPIRA
SI
NO
�� FeritiFeriti deambulantideambulanti ricevonoricevono subitosubito la la categoriacategoria T3T3
�� FeritiFeriti cheche non non respiranorespirano nonostantenonostante semplicisemplicimanovremanovre sullesulle vie vie aereeaeree, , sonosono mortimorti
�� FeritiFeriti con FR >=30 con FR >=30 oppureoppure <=10, <=10, sonosono T1T1
�� FeritiFeriti con tempo con tempo didi riempimentoriempimento capillarecapillare superioresuperiorea 2 a 2 secondisecondi, , sonosono T1T1
�� In In condizionicondizioni didi freddofreddo, la , la valutazionevalutazione del del circolocircolovava aggiustataaggiustata; in ; in condizionicondizioni estremeestreme puòpuò essereessereutilizzatautilizzata la FC (>120/min = tempo la FC (>120/min = tempo riempimentoriempimento > > 2 sec)2 sec)
Triage SIEVE Triage SIEVE -- notenote
�� QuandoQuando i i feritiferiti arrivanoarrivano allaalla Casualty Casualty Clearing Station Clearing Station possonopossono essereessere megliomeglioselezionatiselezionati
�� SonoSono possibilipossibili due due approcciapprocci::–– AnatomicoAnatomico
–– FisiologicoFisiologico
Triage SORTTriage SORT(triage (triage secondariosecondario))
ApproccioApproccio AnatomicoAnatomico
�� Gold StandardGold Standard, ma , ma pocopoco praticopratico in in fasefase prepre--ospedalieraospedaliera::–– RichiedeRichiede valutazionevalutazione secondariasecondaria completacompleta ((ilil pazientepaziente vava
completamentecompletamente svestitosvestito););
–– RichiedeRichiede ampieampie conoscenzeconoscenze medichemediche e e presentapresenta scarsascarsariproducibilitàriproducibilità frafra osservatoriosservatori con con diversadiversa esperienzaesperienza;;
–– Il solo Il solo esameesame clinicoclinico puòpuò non non rilevarerilevare dannidanni pericolosipericolosi per la per la vita (la vita (la palpazionepalpazione addominaleaddominale dada solasola riesceriesce a a scoprirescopriremenomeno del 50% del 50% deglidegli emoperitoneiemoperitonei acutiacuti))
–– RichiedeRichiede un un certocerto tempotempo
Triage SORTTriage SORT(triage (triage secondariosecondario))
ApproccioApproccio FisiologicoFisiologico�� SiSi consideranoconsiderano non i non i dannidanni stessistessi ma le ma le
conseguenzeconseguenze fisiologichefisiologiche ((statostato del del pazientepaziente))
�� Il Il sistemasistema piùpiù notonoto è è ilil Trauma ScoreTrauma Score
Triage SORTTriage SORT(triage (triage secondariosecondario))
�� In In ambienteambiente prepre--ospedalieroospedaliero, , ilil Triage Revised Triage Revised Trauma Score (Trauma Score (TRTSTRTS) è ) è statostato propostoproposto come come ililmigliormiglior sistemasistema attualmenteattualmente disponibiledisponibile
�� È È basatobasato susu tretre solisoli parametriparametri::
Triage SORTTriage SORT(triage (triage secondariosecondario))
Triage SORTTriage SORT(triage (triage secondariosecondario))
Coma Glasgow Scale = GCSComa Glasgow Scale = GCS
�� Apertura degli occhiApertura degli occhi
�� Risposta verbaleRisposta verbale
�� Risposta motoriaRisposta motoria
Coma Glasgow Scale = GCSComa Glasgow Scale = GCS(Apertura degli occhi)(Apertura degli occhi)
11NessunaNessuna
22Al doloreAl dolore
33Alla voceAlla voce
44SpontaneaSpontanea
Coma Glasgow Scale = GCSComa Glasgow Scale = GCS(Risposta verbale (Risposta verbale ADULTOADULTO))
55OrientataOrientata
11NessunaNessuna
22Parole incomprensibiliParole incomprensibili
33Parole inappropriateParole inappropriate
44ConfusaConfusa
Coma Glasgow Scale = GCSComa Glasgow Scale = GCS(Risposta verbale (Risposta verbale BAMBINOBAMBINO))
55AppropriataAppropriata
11NessunaNessuna
22Irrequieto, agitatoIrrequieto, agitato
33Costantemente irritabileCostantemente irritabile
44Pianto consolabilePianto consolabile
Coma Glasgow Scale = GCSComa Glasgow Scale = GCS(Risposta motoria)(Risposta motoria)
66A comandoA comando
55Localizza il doloreLocalizza il dolore
11NessunaNessuna22Estensione al doloreEstensione al dolore33Flessione al doloreFlessione al dolore44Allontanamento doloreAllontanamento dolore
Coma Glasgow Scale = GCSComa Glasgow Scale = GCS(riepilogo)(riepilogo)
66A comandoA comando
55Localizza il doloreLocalizza il dolore
11NessunaNessuna
22Estensione al doloreEstensione al dolore
33Flessione al doloreFlessione al dolore
44Allontanamento doloreAllontanamento dolore
55OrientataOrientata
11NessunaNessuna
22Parole incomprensibiliParole incomprensibili
33Parole inappropriateParole inappropriate
44ConfusaConfusa
RISPOSTA MOTORIA
RISPOSTA VERBALE
11NessunaNessuna
22Al doloreAl dolore
33Alla voceAlla voce
44SpontaneaSpontanea
APERTURA OCCHI
Coma Glasgow Scale = GCSComa Glasgow Scale = GCS
1515MASSIMOMASSIMO
33MINIMOMINIMO
È basato sul calcolo del
Triage Revised Trauma Score
441010--29 29
Frequenza Respiratoria Frequenza Respiratoria ((atti al minutoatti al minuto))
00
11
33
4 4 -- 55
226 6 -- 88
339 9 -- 1212
0000
111 1 -- 4949
2250 50 -- 7575
3376 76 -- 8989
0000
1111--55
226 6 -- 99
33> 29> 29
44
44
scorescore
13 13 -- 1515
GCS convertitoGCS convertito
> 89> 89
Pressione sistolicaPressione sistolica((mm Hgmm Hg))
ValoreValore
rilevatorilevatoVariabile fisiologicaVariabile fisiologica
0 0 -- 44GCS convertitoGCS convertito
0 0 -- 44Pressione sistolicaPressione sistolica(mm Hg)(mm Hg)
0 0 -- 44Frequenza Respiratoria Frequenza Respiratoria (atti al minuto)(atti al minuto)
MORTI
TRIAGE SIEVE TRIAGE SORT
INCIDENTEMAGGIORE
1 - Immediate
CCS
2 - Urgent
3 - Delayed
4 - Expectant
MORTI
Punto diCarico
MEDEVAC
Ospedalericevente
Ospedalericevente
Ospedalericevente
T4
T1
T2
Obitoriotemporaneo
�� T1T1 = = feritiferiti cheche richiedonorichiedono procedure procedure salvavitasalvavitaimmediate immediate
�� T2T2 = = feritiferiti cheche richiedonorichiedono interventointervento entroentro 44--6 ore6 ore
�� T3T3 = = casicasi menomeno seriseri, , cheche non non richiedonorichiedonotrattamentotrattamento entroentro i tempi i tempi sopraddettisopraddetti
�� T4T4 = = feritiferiti moltomolto gravigravi, , cheche richiederebberorichiederebbero troppetroppedelledelle limitatelimitate risorserisorse disponibilidisponibili, data la , data la situazionesituazione
COMPARAZIONE CODICICOMPARAZIONE CODICI
�� “P”“P” “T”“T” DescrizDescriz.. ColoreColore
�� 11 11 ImmediateImmediateRossoRosso
�� 22 2 2 UrgentUrgent GialloGiallo
�� 33 33 DelayedDelayed VerdeVerde
�� 1 Hold1 Hold 44 ExpectantExpectant Blu (non standard)Blu (non standard)
��MortoMorto MortoMorto MortoMorto Bianco o NeroBianco o Nero
COMPARAZIONE CODICICOMPARAZIONE CODICI
�� “P”“P” “T”“T” DescrizDescriz.. ColoreColore
�� 11 11 ImmediateImmediateRossoRosso
�� 22 2 2 UrgentUrgent GialloGiallo
�� 33 33 DelayedDelayed VerdeVerde
�� 1 Hold1 Hold 44 ExpectantExpectant Blu (non standard)Blu (non standard)
��MortoMorto MortoMorto MortoMorto Bianco o NeroBianco o Nero
ContaminatedNot contemplated Arancione
T4 = Treat. expectantNot contemplated Blu
Not contemplated0, ambulatorialeBianco
Dead4, decedutoNero
T3 = Treat. delayed1, urgenza Verde
T2 = Treat. urgent2, a rischio Giallo
T1 = Treat. immediate3, emergenza Rosso
Codice prioritario di
trattamento
NATO
Codice numerico
italianoCodice colore
Ministero della Salute. http://www.emergenzeiss.it/
Major Incident Medical Management and Support
MIMMS
NIDO DI SOCCORSONIDO DI SOCCORSO
SCOPO: effettuare il triage primario
QUANDO: elevata disparità tra soccorritori e vittime
COME: - il soccorritore al centro e gli infortunati a cerchio- il materiale necessario al primo intervento vicino al soccorritore
Schema di NIDO DI SOCCORSOSchema di NIDO DI SOCCORSO
P.M.AP.M.A –– POSTO MEDICO AVANZATOPOSTO MEDICO AVANZATO
Struttura base di assistenza con funzioni proprie di unStruttura base di assistenza con funzioni proprie di un
Reparto di Reparto di Pronto SoccorsoPronto Soccorso
Si attiva in caso di:Si attiva in caso di:
�� NecessitNecessitàà di soccorrere numerosi feritidi soccorrere numerosi feriti
�� Alto numero di feriti gravi da stabilizzareAlto numero di feriti gravi da stabilizzare
�� Problemi legati al prolungarsi dei tempi di evacuazioneProblemi legati al prolungarsi dei tempi di evacuazione
�� Ospedali distanti e/o sovraffollatiOspedali distanti e/o sovraffollati
P.M.AP.M.A.: Dove attivarlo.: Dove attivarlo
�� In strutture giIn strutture giàà esistenti o conesistenti o con
sistemi modularisistemi modulari
�� Vicino alla zona dei soccorsiVicino alla zona dei soccorsi
�� Al riparo da rischi evolutiviAl riparo da rischi evolutivi
�� Vicino alle vie di accessoVicino alle vie di accesso
SCHEMA DI SCHEMA DI P.M.A.P.M.A.
P.M.A.P.M.A. -- CARATTERISTICHECARATTERISTICHE
�� Facilmente visibile con cartelli o altroFacilmente visibile con cartelli o altro
�� Con entrate e uscite separate e organizzateCon entrate e uscite separate e organizzate
�� Igiene e climatizzazioneIgiene e climatizzazione adeguate per soccorritori e feritiadeguate per soccorritori e feriti
�� Illuminato insonorizzato Illuminato insonorizzato adeguatamenteadeguatamente
FUNZIONAMENTO DEL FUNZIONAMENTO DEL P.M.A.P.M.A.
�� Accettazione vittimeAccettazione vittime
�� TriageTriage
�� Medicalizzazione, trattamento e stabilizzazione delle Medicalizzazione, trattamento e stabilizzazione delle vittimevittime
�� Compilazione schede Compilazione schede uscitauscita
�� Controllo decedutiControllo deceduti
�� Gestione evacuazione Gestione evacuazione verso gli ospedaliverso gli ospedali
STRUMENTI PER LA CLASSIFICAZIONE AL STRUMENTI PER LA CLASSIFICAZIONE AL
P.M.A.P.M.A.
• Presso il P.M.A. ha luogo un secondo triage nonché il trattamento e viene compilata una scheda di triage
• Tale scheda consente di registrare tutte le informazioni relative al paziente, al trattamento e alla destinazione
C.M.E.C.M.E. –– Centro medico di EvacuazioneCentro medico di Evacuazione
Il Il C.M.E.C.M.E. èè una struttura in cui confluiscono i pazienti di piuna struttura in cui confluiscono i pazienti di piùùP.M.A.P.M.A. nel caso in cui si abbiano molti pazienti oppure i nel caso in cui si abbiano molti pazienti oppure i cantieri siano molto distanti uno dallcantieri siano molto distanti uno dall’’altroaltro
Funzioni:Funzioni:
-- Accentramento delle vittime da diversi Accentramento delle vittime da diversi P.M.AP.M.A
-- Triage piTriage piùù accurato in funzione dellaccurato in funzione dell’’evoluzione clinicaevoluzione clinica
-- Ulteriore intervento sanitarioUlteriore intervento sanitario
-- Regolazione delle evacuazioni in base allo stato ed allRegolazione delle evacuazioni in base allo stato ed all’’evoluzione evoluzione clinica delle vittime ed in base alla disponibilitclinica delle vittime ed in base alla disponibilitàà dei mezzidei mezzi
-- Sostituisce i reparti di degenza delle strutture sanitarie terriSostituisce i reparti di degenza delle strutture sanitarie territorialitoriali
SCHEMA DI SCHEMA DI C.M.E.C.M.E.
� CATASTROFE
� CROCE ROSSA E ATTIVITA’ DI PROTEZIONE CIVILE
� RUOLO E COMPORTAMENTO DEL PRIMO EQUIPAGGIO
� TRIAGE
� P.M.A.
CONCLUSIONI