The Great Train Robbery · 2015. 11. 17. · The Great Train Robbery Uno dei primi film con un...
Transcript of The Great Train Robbery · 2015. 11. 17. · The Great Train Robbery Uno dei primi film con un...
>> 0 >> 1 >> 2 >> 3 >> 4 >>
The Great Train Robbery
Uno dei primi film con un racconto lineare completo, cioè senza
salti temporali (almeno non sempre) tra una scena e l’altra è
Assalto al treno (The Great Train Robbery), il film del 1903 di
Edwin S. Porter ricavato dallo spettacolo teatrale omonimo del
1896, di Scott Marble, a sua volta ispirato a una vera rapina.
>> 0 >> 1 >> 2 >> 3 >> 4 >>
Edwin Stanton Porter Accostatosi al cinema nel 1896,
dopo tre anni in marina come
elettricista, Porter viene assunto
da un’agenzia di New York per
visionare le attrezzature
prodotte da Edison. Diventato
operatore, viaggia molto
all’estero, proiettando film nei
circhi e nelle fiere. Tornato a
New York, tenta senza successo
la produzione di cineprese e
proiettori cinematografici.
>> 0 >> 1 >> 2 >> 3 >> 4 >>
Edwin Stanton Porter Nel 1899 entra alla Edison
Manufacturing Company per curare
la produzione cinematografica degli
studi newyorkesi: si occupa delle
attrezzature ma dirige anche gli
attori e l’edizione finale delle
pellicole. Nei successivi dieci anni
diventa il regista più influente degli
Stati Uniti, grazie anche alla
familiarità con i gusti del pubblico
che gli deriva dall’esperienza come
operatore itinerante.
>> 0 >> 1 >> 2 >> 3 >> 4 >>
Edwin Stanton Porter
Inizia a girare film basati su trucchi
illusionistici e commedie, pescando
come tutti, ma con intelligenza, nella
produzione di altri autori. I suoi primi
film mantengono le caratteristiche
comuni alla produzione delle origini
ma, tra il 1903 e il 1905, mette in
campo con successo molte delle
tecniche che stanno per divenire
basilari nella visualità
cinematografica.
>> 0 >> 1 >> 2 >> 3 >> 4 >>
MRP
• uso dei campi medi, con l’azione vista sempre ad alcuni
metri di distanza;
• punto di vista fisso;
• ripresa frontale;
• inquadratura unica: sono gli attori a muoversi nello spazio
scenico, come se si trovassero nel palcoscenico di un
teatro;
• spettatore in posizione esterna alla narrazione, non
coinvolto nella finzione scenica.
>> 0 >> 1 >> 2 >> 3 >> 4 >>
Edwin Stanton Porter Porter, sia pur da un’angolazione
tecnico-sperimentale più che
stilistica, contribuisce a sviluppare
il moderno concetto di montaggio
di continuità, e intuisce che l’unità
basilare della struttura del film
non è la scena (come nel teatro)
bensì l’inquadratura, aprendo la
strada alle innovazioni
di Griffith nelle tecniche di
montaggio e nella costruzione
narrativa cinematografica.
>> 0 >> 1 >> 2 >> 3 >> 4 >>
Uncle Tom’s Cabin
Di particolare interesse, tra le prime opere, Uncle Tom’s Cabin
del 1903, tratto dal popolarissimo romanzo del 1852. La
versione di Porter è più lungo della media (dura una ventina di
minuti) ma è un film a quadri, con poche inquadrature fisse
che illustrano solo gli episodi salienti; comprendere la vicenda
senza l’aiuto di un narratore risulta disagevole come sempre.
>> 0 >> 1 >> 2 >> 3 >> 4 >>
Uncle Tom’s Cabin
Si tratta comunque della storia più filmata del cinema muto, con
almeno 9 adattamenti per il cinema fra il 1903 e il 1927, che
grazie al successo del libro e degli innumerevoli spettacoli che vi
si ispirano (Tom shows), risulta molto familiare al pubblico, che è
soddisfatto dal vedere «animata» una storia che già conosce.
>> 0 >> 1 >> 2 >> 3 >> 4 >>
Le didascalie
Tuttavia, a beneficio di tutti gli altri, il film per la prima volta
propone delle «didascalie», sebbene queste si limitino ai “titoli”
delle scene e vengano lette dall’imbonitore, che anzi aggiunge
dei commenti prestabiliti, indispensabili per capire l’azione.
>> 0 >> 1 >> 2 >> 3 >> 4 >>
Uncle Tom’s Cabin
I trucchi sono teatrali (modellini di barche, fiumi di stoffa), ma le
scene sono riprese all’aperto, alla luce del sole, l’unica ad
assicurare l’intensità sufficiente per impressionare la pellicola.
Alla fine c’è un trucco cinematografico di notevole suggestione: la
bambina protagonista, morendo, si trasforma, grazie alla
«sovrimpressione», in angelo trasparente che sale in cielo.
>> 0 >> 1 >> 2 >> 3 >> 4 >>
Life of an American Fireman
Ne La vita di un pompiere americano, sempre del 1903,
Porter adotta altre importanti innovazioni, ispirandosi
probabilmente al film Fire! (1901) dell’inglese James
Williamson, che costituiscono un ulteriore passo per il
superamento dell’unicità del punto di vista tipica del teatro.
>> 0 >> 1 >> 2 >> 3 >> 4 >>
Life of an American Fireman
• Si alternano realtà e finzione: riprese autentiche (le
carrozze dei pompieri in azione) e scene interpretate da
attori, riprese in esterno e in studio;
• Si usano piani ravvicinati (come il dettaglio di una mano
che aziona l’allarme) volti a coinvolgere lo spettatore nella
finzione;
• L’unità di base da combinare nella costruzione del film
diventa l’inquadratura: l’azione cioè si snoda attraverso una
«successione di inquadrature» collegate.
>> 0 >> 1 >> 2 >> 3 >> 4 >>
Life of an American Fireman
Diversamente dai film contemporanei (anche in Méliès le
inquadrature, i tableaux, sono unità autosufficienti e separate),
Porter non giustappone le sequenze con stacchi bruschi ma
adotta la tecnica della «dissolvenza» che, proponendo una
transizione graduale da un’immagine all’altra, fornisce allo
spettatore un’idea di narrazione come flusso continuo.
>> 0 >> 1 >> 2 >> 3 >> 4 >>
La tecnica del montaggio delle inquadrature, propria del
cinema successivo, in Porter non si traduce ancora nel più
evoluto montaggio alternato: nella sequenza del salvataggio
finale la scena è ripetuta integralmente due volte, da due punti
di vista, prima interno e poi esterno. Un regista moderno
avrebbe tagliato le due lunghe inquadrature in sequenze più
piccole e le avrebbe avvicendate in modo rapido.
Montaggio alternato
>> 0 >> 1 >> 2 >> 3 >> 4 >>
The Great Train Robbery Ma il film più
importante di Porter
è Assalto al treno, in
cui egli inventa una
nuova esperienza
visiva sula base di un
genere, il western, ben
noto al grande
pubblico americano
grazie alla popolarità
di romanzi dozzinali e
di melodrammi teatrali.
>> 0 >> 1 >> 2 >> 3 >> 4 >>
The Great Train Robbery
Il film dura dodici minuti,
una sola bobina, per
quattordici inquadrature
separate. Nel cast figurano
la modella Marie Murray,
Max Anderson (Broncho
Billy), e l’attore di Broadway
Justus D. Barnes.
>> 0 >> 1 >> 2 >> 3 >> 4 >>
The Great Train Robbery
Il film è ancora basato su inquadrature autarchiche, cioè fisse,
dentro le quali si svolge tutta l’azione, vista sempre ad alcuni
metri di distanza, in campo medio, ma Porter persegue una certa
libertà nella composizione scenica, grazie al dinamismo di
personaggi e situazioni e all’alternanza delle inquadrature di
esterni e di interni.
>> 0 >> 1 >> 2 >> 3 >> 4 >>
The Great Train Robbery
Il film è ricco di effetti speciali, come l’esposizione multipla con
mascherino (per mostrare il paesaggio dal finestrino del treno in
corsa), ma desta scalpore soprattutto l’inquadratura in primo
piano (tableau) del bandito che spara verso la macchina da
presa, e quindi contro il pubblico.
>> 0 >> 1 >> 2 >> 3 >> 4 >>
The Great Train Robbery
È una scena extra-diegetica (non si integra con lo sviluppo
narrativo) che serve solo a stupire il pubblico con l’effetto
sorpresa e che quindi si può montare all’inizio o alla fine del film,
o magari non inserire affatto nelle proiezioni destinate alle donne
o ai bambini.
>> 0 >> 1 >> 2 >> 3 >> 4 >>
Scrittura
È evidente l’abbandono del taglio documentarismo e delle
“riprese dal vero”: la sceneggiatura è interamente scritta
dall’autore e le scene sono interpretate da attori; ci sono anche
alcuni limitati movimenti di macchina, (“riquadrature” sui
movimenti dei banditi), antesignani della panoramica.
>> 0 >> 1 >> 2 >> 3 >> 4 >>
•
Velocità
Rivoluzionario è l’uso del cross-cutting per mostrare un’azione
simultanea in posizioni differenti. Nessun film precedente ha mai
sperimentato tale velocità di movimento e tale varietà di scene.
>> 0 >> 1 >> 2 >> 3 >> 4 >>
Continuità
La situazione nella prima inquadratura (interno, stazione
ferroviaria) riprende nella decima, dando allo spettatore una
sensazione di continuità narrativa e insieme di intervallo
temporale tra i due momenti.
>> 0 >> 1 >> 2 >> 3 >> 4 >>
The Great Train Robbery
La scena di ballo con l’orchestrina che suona è un’inquadratura
di transizione che persegue il duplice effetto di allentare la
tensione e introdurre un elemento di quotidianità in contrasto con
gli eventi drammatici.
>> 0 >> 1 >> 2 >> 3 >> 4 >>
The Great Train Robbery
Il film ha un enorme
successo e circola negli
Stati Uniti per diversi anni:
nel 1905 è ancora la
principale attrazione del
primo nickelodeon. La sua
popolarità fornisce un
importante contributo
all’affermazione del cinema
come intrattenimento
commerciale.
>> 0 >> 1 >> 2 >> 3 >> 4 >>
La Edison
Nonostante gli importanti contributi di Porter, gli Edison Studios
sono impregnati della mentalità affaristica del loro capo: si
convertono loro malgrado alla narratività (dal 1904, circa l’85%
delle produzioni saranno story films) ma senza riuscire a tradurre
in un coerente progetto linguistico i vari spunti che emergono.
Il Motion Picture Studio della Edison nel Bronx, a New York
>> 0 >> 1 >> 2 >> 3 >> 4 >>
La Edison
Lo storico William Everson definisce la
Edison “finanziariamente vincente, ma
artisticamente poco ambiziosa” e aggiunge:
«non espresse nessun regista notevole o
sopra la media e nei suoi film non c’è il
senso di progresso che emerge studiando
anno per anno i prodotti della Biograph: al
contrario, si nota un senso di stagnazione».
William K. Everson, American Silent Film, New York 1998.
>> 0 >> 1 >> 2 >> 3 >> 4 >>
Il monopolio
Nel dicembre del 1908 Edison fonda, insieme ad altri produttori
(tra cui la Biograph, Méliès e Pathé), la Motion Picture Patents
Company, per controllare l’industria e tagliare fuori i produttori più
piccoli. Il trust della Edison domina anche la distribuzione di film
attraverso la General Film Company.
>> 0 >> 1 >> 2 >> 3 >> 4 >>
La Edison
Quando la Corte Federale, nel 1915, applica la normativa
antitrust e smantella l’impronta monopolistica data da Edison
all’industria americana del cinema, la sua produzione vacilla e,
con la perdita dei mercati europei durante la guerra, subisce il
colpo di grazia. Nel 1918 Edison vende tutto, incluso lo studio nel
Bronx, alla Lincoln & Parker Film Company del Massachusetts.
Il personale dello Studio del Bronx nel 1909.
>> 0 >> 1 >> 2 >> 3 >> 4 >>
La Biograph
22 settembre 1895, I fondatori della Biograph Henry N. Marvin, William Kennedy Laurie
Dickson, Herman Casler, and Elias Bernard Koopman.